Il dollaro ritorna prepotentemente sulla scena, dopo alcune settimane di movimenti laterali o di leggero indebolimento. La ragione di questa price action e, in parte, dei tentativi di ridimensionamento dei mercati azionari, è legata alle parole di Waller, membro del Fomc, che ha dichiarato che non ci sono motivi per muoversi sui tassi o tagliare rapidamente come in passato, considerato il fatto che l’attività economica e il mercato del lavoro sono ancora resilienti, unitamente ad una inflazione che scende al ritmo programmato verso il 2%.

E non solo Waller si è rivelato meno dovish del previsto, ma anche diversi rappresentanti della BCE sono rimasti molto conservativi sulle aspettative di politica monetaria, provocando quindi una reazione del mercato che, anche se non si tratta di un vero e proprio ritorno del risk off, comunque ha provocato un leggero aumento dei rendimenti dei titoli di Stato americani, tornati sopra al 4%, e un aumento del Vix sopra quota 13 punti.

Niente di che, ma qualcosa comunque in un panorama continuo e persistente di incertezza e dubbi relativi all’andamento delle economie e dei pericoli relativi alla situazione geopolitica, che continua a dominare la scena. La percentuale di probabilità che vi sia un taglio dei tassi a marzo si è ulteriormente ridotta, negli Stati Uniti, scendendo al di sotto del 60%.

VALUTE

L’EurUsd, ha rotto quota 1.0900 attaccando i supporti chiave posti a 1.0850 che non si può escludere vengano violati al ribasso, mentre solo il ritorno sopra quota 1.0950 modificherebbe lo scenario ribassista attuale. UsdJpy che a sua volta ha superato quota 147.50 con target almeno in area 148.30-40 area. Cable sotto pressione con obiettivi a 1.2550 almeno.

UsdCad che ha raggiunto i primi target a 1.3500 da cui potrebbe correggere anche un centinaio di punti, ma con target verso 1.3620-30 area. Interessanti movimenti di AudCad e NzdCad, vicino a supporti chiave posti a 0.8730 e 0.8230 rispettivamente. Trend interessante anche per EurJpy che potrebbe tornare sopra quota 160.00, nuovamente da considerare area di vendita.

istantanea

DATI MACRO

Migliora l’indice Zew in Germania, con un aumento di 2.4 punti nel sentiment economico, a +15.2 a gennaio, sopra le aspettative di +12. Si tratta di un miglioramento nelle aspettative economiche della più grande economia europea, trascinate dalle speranze di un taglio dei tassi da parte della BCE nella prima metà di questo 2024.

Nel frattempo, le aspettative di inflazione nei prossimi 12 mesi scendono in Europa al 3.2%, il livello più basso dal 2022 e in calo rispetto al 4% che era stato previsto nel merse precedente. Altrove e per la precisione in Canada, sono usciti i dati sui prezzi al consumo, usciti in aumento al 3.4% dal 3.1% del mese di novembre. Secondo la BoC potrebbe essere necessario un altro aumento del costo del denaro per combattere una inflazione ancora troppo alta.

PIL CINA SOTTO LE ATTESE

L’economia cinese ha registrato un aumento del Pil nel quarto trimestre pari al 5.2% su base annua, superiore al dato del terzo trimestre, ma inferiore alle attese di 5.3%. A livello di crescita totale annua, il paese cresciuto del 5.2% sopra le attese del Governo che erano per un incremento del 5%.

Si tratta comunque del dato peggiore, sempre anno su anno, degli ultimi 30 anni, considerata la prolungata crisi immobiliare e consumi inferiori alle attese. UsdCnh sopra quota 7.2100, con possibili target a 7.2600.

Saverio Berlinzani





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