La giornata di ieri ha visto Wall Street chiudere pressoché invariata, dopo che i tre listini principali si erano già stabilizzati nella sessione precedente. Gli investitori attendono con interesse ora, i dati chiave sull’inflazione statunitense questa settimana. Ciò che sorprende è la compressione di volatilità, e non solo sull’azionario, che si riscontra in quasi tutti gli asset. Non si capisce se sia mancanza di interessi o presenza di enorme liquidità che ne limiti le oscillazioni giornaliere, con il ritrovamento di un equilibrio generalizzato.

Il Dow e l'S&P 500 hanno ceduto rispettivamente lo 0,03% e lo 0,04%, mentre il Nasdaq Composite è salito dello 0,03%. I settori dell'energia, della sanità e della tecnologia sono stati i più penalizzati, mentre immobiliare, beni di consumo voluttuari e servizi di pubblica utilità sono stati i settori con le performance migliori. Nel frattempo, i rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 anni hanno superato il 4,4%, l’unico vero segnale di possibile aumento del risk off in un contesto che invece rimane generalmente tranquillo e in appetito al rischio.

Gli investitori attendono ora il rapporto sull'indice dei prezzi al consumo di mercoledì per ulteriori approfondimenti sulla politica monetaria della Federal Reserve, nonché su altri dati economici chiave e sull'inizio della stagione degli utili del primo trimestre. A livello di performance dei diversi titoli aziendali, Tesla balza del 4,9% dopo che Elon Musk ha annunciato che il produttore di veicoli elettrici svelerà il suo nuovo robotaxi ad agosto. Anche i titoli crypto, tra cui Coinbase (6,7%) e MicroStrategy (5,1%), hanno guadagnato grazie al rialzo dei prezzi del Bitcoin.

VALUTE

Poco mossi i principali rapporti di cambio, in ragione di una seduta priva di spunti interessanti. Nessun dato rilevante, ma neppure interventi chiave di banchieri centrali, cosicché le principali price action sono rimaste ancorate in 20 30 pips al massimo di oscillazione. EurUsd compreso tra 1.0830 e 1.0860 mentre il Cable è rimasto tra 1.2630 e 1.2670. UsdJpy a ridosso di 152.00, tra i timori che sopra tale quota si stiano accumulando stop loss e la possibilità che la Boj possa intervenire a sostegno della valuta nipponica. Poco da segnalare sulle oceaniche, nel trading range delle ultime sedute, e UsdCad, compresso tra 1.3570 e 1.3610.

istantanea

TITOLI DI STATO

Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è salito fino al 4,45%, il massimo in 4 mesi e mezzo, poiché gli ultimi dati hanno ridimensionato nuovamente le aspettative di tagli dei tassi della Fed. La scorsa settimana, i commenti sorprendentemente hawkish di diversi funzionari della Fed, insieme ai dati positivi su lavoro e produzione, hanno sollevato le preoccupazioni degli investitori sulla necessità che i tassi rimangano più alti per un periodo più lungo. Le probabilità di un taglio a giugno si attestano attualmente intorno al 50%, rispetto al 60% di inizio mese.

Questa settimana, il tasso di inflazione, i prezzi alla produzione, la fiducia dei consumatori del Michigan e i verbali del FOMC saranno i dati chiave e i market movers più importanti, in attesa che si chiariscano le cose relativamente ai prossimi passi della Fed. I politici, incluso il presidente Powell, hanno suggerito che tagliare il tasso dei fondi della Fed quest’anno potrebbe essere appropriato, ma non c’è bisogno di affrettarlo poiché la Fed ha bisogno di maggiore fiducia che l’inflazione stia tornando in modo sostenibile al 2%.

AUSTRALIA

L’indice della fiducia dei consumatori in Australia è sceso del 2,4% a 82,4 punti nell’aprile 2024, in calo per il secondo mese consecutivo poiché l’inflazione persistente e gli alti tassi di interesse hanno continuato a pesare sulle famiglie australiane. L’indice è al di sotto di 100 da oltre due anni, il periodo più lungo dalla recessione dei primi anni ’90, indicando che i pessimisti superano di gran lunga gli ottimisti. Le prospettive economiche a 12 mesi e a 5 anni sono scese rispettivamente del 2,7% e del 4,4%. Nel frattempo, i mercati si aspettano che la Reserve Bank of Australia inizi ad abbassare i tassi verso la fine di quest’anno, ma i solidi dati sull’occupazione e l’aumento dei prezzi delle case hanno rallentato le prospettive. AudUsd rimane tra 0.6540 e 0.6610. Buona giornata e buon trading.

GERMANIA

Le esportazioni dalla Germania sono diminuite del 2% su base mensile a 132,9 miliardi di euro nel febbraio 2024, superando le aspettative del mercato di un calo dello 0,5% e invertendo un aumento del 6,3% nel periodo precedente. Le esportazioni verso l’UE si sono contratte del 3,9% a 72,9 miliardi di euro, quelle verso l’Eurozona sono diminuite del 3,6%. Nel frattempo, le vendite verso i paesi terzi sono aumentate dello 0,4% a 60 miliardi di euro, principalmente verso gli Stati Uniti (10,2%) e la Russia (1,5%), parzialmente compensate dal calo delle esportazioni verso Cina (-0,6%) e Regno Unito ( -2%). Considerando il periodo gennaio-febbraio, le esportazioni tedesche sono state inferiori del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Saverio Berlinzani



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