I mercati finanziari hanno rigirato le previsioni in poche settimane. Inizialmente si puntava a tassi di interesse stabili per tutto il 2024, grazie a dati troppo resilienti sia sul lato inflazionistico sia sul lato occupazionale. Improvvisamente, però, la scorsa settimana tutto è cambiato.

Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha rassicurato che la stretta monetaria continuerà a combattere l'inflazione. Tuttavia, ha aperto le porte a un allentamento futuro, viste le positive notizie sul lavoro. L'economia rimane solida, nonostante un PIL inferiore alle attese. Il mercato del lavoro è ancora forte, anche se mostra segnali di rallentamento, fattore chiave per la discesa dell'inflazione attesa entro fine anno. Gli analisti prevedono addirittura tagli ai tassi entro la fine del 2024 con Powell che sottolinea come il quadro inflattivo sia migliorato sensibilmente rispetto a due anni fa.
La Fed sta portando avanti il Quantitative Tightening, ovvero la riduzione delle partecipazioni in titoli di Stato e titoli garantiti da mutui. A partire da giugno, il ritmo di smobilizzo scenderà da 60 a 25 miliardi al mese, aumentando così la liquidità nel sistema finanziario.

Venerdì scorso, i dati sul lavoro statunitense hanno mostrato un probabile soft landing, ovvero un rallentamento dell'economia senza intoppi. A sorprendere positivamente sono stati anche gli utili aziendali, saliti dal 3,4% al 5%. Non solo i giganti del mercato trainano la crescita, ma anche società dei settori utility, comunicazione e industria.

Un mercato del lavoro forte spinge in genere verso un'inflazione alta, a causa di maggiori stipendi e spesa dei consumatori. Tuttavia, l'aumento dei salari è attualmente sotto il 4%, minimo da giugno 2021. Inoltre, i risparmi delle famiglie sono ai minimi dal 2008 e la crescita delle buste paga è la più lenta da maggio 2021. Questi fattori fanno presagire un calo delle vendite al dettaglio e dell'inflazione misurata dall'indice CPI. L'unico elemento a destare qualche preoccupazione sono i costi degli affitti, che però sembrano aver raggiunto il picco e dovrebbero iniziare a scendere.

La nostra previsione è di una flessione più marcata del previsto per vendite al dettaglio e inflazione. Il primo taglio dei tassi potrebbe arrivare a settembre, con la possibilità di ulteriori interventi se l'inflazione dovesse rispondere bene alla stretta iniziale.
In sintesi, ci troviamo di fronte a un'economia statunitense forte, con l'inflazione ancora da domare. La Fed sta valutando un cambio di rotta, e i mercati azionari reagiscono positivamente ai dati economici incoraggianti e alla diversificazione della crescita aziendale.
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