Peter_Braganti

WisdomTree - Tactical Daily Update - 20.12.2021

TVC:USOIL   CFD Petrolio WTI
I mercati temono il diffondersi della variante Omicron e nuovi lock-down.
La 4’ ondata di Covid potrebbe incidere sulla crescita economica 2022.
Tutte le Banche Centrali, finalmente, agiscono contro l’inflazione troppo alta.
Bitcoin&crypto ancora vendute e ormai oltre il -30% dai massimi.



Le Borse europee, venerdi’ 17, hanno chiuso debolmente una settimana ricca di appuntamenti e decisioni delle banche centrali, di crescente allarme Covid, e di volatilita’ amplificata dalle contemporanee scadenze di future e opzioni (alias “giorno delle quattro streghe”, 3’ venerdì del mese finale d’ogni trimestre).

Giovedi’ 16 la Banca Centrale Europa, diversamente dalla Federal Reserve (Banca Centrale Usa) e dalla Banca d'Inghilterra (BoE) che si erano dette orientate ad un rialzo dei tassi nel breve (di cui +15bps da subito per la BoE), ha detto di ritenere "molto improbabile" un loro aumento già il prossimo anno.

La BCE ha ribadito che il piano PEPP (Pandemic Emergency Purchase Program) di stimoli straordinari, figlio dell’emergenza pandemica, non sarà rinnovato alla scadenza naturale di marzo 2022.

Da aprile, pertanto, si ritorna alle regole ordinarie del QE (quantitative easing), che contemplano l’acquisto di bond governativi in proporzione alla partecipazione (capital key) del singolo Paese emittente al capitale della BCE.

Cessera’ pertanto il regime straordinario di acquisti preferenziali indirizzati agli emittenti piu’ “fragili”, quelli della “periferia d’Europa”, Italia, Spagna, Portogallo ed ultimamente Grecia.

In generale, dalle riunioni della scorsa settimana della banche centrali è emersa la comune intenzione di ridurre gli stimoli monetari straordinari come risposta al rischio di un’inflazione che sta assumento il pericoloso carattere di “strutturale/permanente”.

Gli investitori, come e’ ovvio, nel predisporre i portafogli al nuovo anno, temono l'andamento dei contagi e la variante Omicron. Il Ministro della Salute britannico Sajid Javid ha dichiarato che ricorrerà a tutte le restrizioni necessarie, compreso il lock-down piu’ drastico, per evitare crisi del sistema sanitario e nuove vittime.

L’Olanda ha re-introdoto un lock-down parziale, similmente alla Danimarca che chiudera' teatri, cinema e parchi divertimenti sino al 17 gennaio, oltre ad imporre il coprifuoco alle 23 a bar e ristoranti. Sull’altra sponda dell’Atlantico le cose non vanno molto meglio: il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha chiesto aiuto al Governo per contrastare la nuova esplosione di contagi.

Che la luna di miele con l’investimento azionario si sia incrinata lo dicono le performance di venerdi’ 17 e quelle cumulate della scorsa settimana: il FtseMib italiano venerdi’ e’ sceso -0,64%, il Dax tedesco -0,67%, il Cac40 parigino -1,12%, il Ftse100 britannico +0,09%.

Nella settimana Milano ha perso -0,4%, Londra -0,3%, Francoforte -0,6%, Parigi 0,9%.

Venerdi’ scorso, chiusure negative anche a Wall Street: Dow Jones -1,48%, S&P 500 -1,03%, e Nasdaq -0,07%. Oggi, 20 dicembre, i futures sui listini Usa preludono ad apertura negative di almeno -1% (ore 14.00 CET).

La Turchia anima la cronaca finanziaria: la Borsa di Istanbul ha perso -8,5% venerdi’ 17, in parallelo al drammatico deprezzamento della Lira causato dall’ulteriore taglio dei tassi da parte della Banca Centrale.
Adeguandosi alle eccentriche convinzioni del presidente Erdogan ed in contraddizione alle piu’ consolidate prassi di politica monetaria, la scelta di una politica espansiva mina inesorabilmente la fiducia domestica/internazionale verso la Lira e alimenta la spirale inflazionistica.
Il mercato del reddito fisso continua a esprimere rendimenti bassissimi, specie in termini reali, dove determina ritorni negativi surreali.

Lo spread di rendimento tra BTP decennale e omologo Bund tedesco e’ 131 bps, col rendimento del BTp +0,92% e quello del bund -0,39% (!). Negli Usa il Treasury Note decennale rende +1,38%.

Poche novita’ sul fronte dei cambi. Dollaro in leggero rafforzamento, cross Euro/Dollaro 1,127 dopo che la FED ha avvalorato tre rialzi dei tassi nel 2022 e altrettanti nel 2023.

Debole, invece, la Sterlina britannica dopo la decisione della BoE di alzare i tassi di +0,15%. Crypto ancora depresse, Bitcoin -2,0% a 45.700 Dollari (ore 13.30 CET). Petrolio in calo, WTI -3% a 68,1 Dollari/barile (vedi grafico).

Stamattina, 20 dicembre, andamento pesante per le azioni dell’Asia-Pacifico: Nikkei giapponese -2,1%, Hang Seng di Hong-Kong -1,9%, Kospi coreano -1,8%, Sensex indiano -2,1%, CSI300 di Shanghai&Shenzen -1,5%, dopo che la Banca centrale cinese (Pboc) ha marginalmente tagliato il Loan prime rate (Lpr, -0,05% a +3,80%) per la prima volta in 20 mesi.

Anche la mattinata europea delle Borse e’ stata depressa, con cali medi del -1,4% (ore 14.00 CET), in leggero recupero dai minimi.

Sul fronte macro europeo prevarra’ il “clima natalizio”, mentre negli Usa mercoledi verranno pubblicati i numeri del GDP (prodotto interno lordo) del terzo trimestre e qualli delle vendite di casi esistenti a novembre.

Giovedi’ saranno pubblicati quelli degli ordini di beni durevoli, della spesa delle famiglie, della vendita di nuove case e delle richieste di sussidi di disoccupazione.

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