La crescita dei prezzi delle materie minaccia la crescita globale.
Sempre piu’ incognite sull’economia cinese, che rallenta vistosamente.
Il movimento al rialzo dei tassi e’ incerto e ancora poco convincente.
Le Banche centrali sospese tra sostegno e “stretta” monetaria anti inflazione.


Quella di ieri, 28 settembre, e’ stata una seduta di pesanti cali per i mercati azionari di tutto il Mondo. In Europa il FtseMib italiano ha perso -2,14%, il Dax tedesco -2,11%, il Cac40 francese -2,17% mentre il Ftse100 britannico ha contenuto le perdite a -0,51%.

Sugli umori degli investitori pesano i timori per l’aumento dei prezzi energetici ed il suo impatto sull’inflazione, la prospettiva di una politica monetaria meno espansiva da parte delle maggiori banche Centrali che ha innescato la risalita dei rendimenti sui titoli governativi europei ed americani, e l‘empasse sull’elevamento del tetto al debito pubblico degli Stati Uniti, che va approvato in modo “bipartisan” entro il 18 ottobre, pena lo stop al finanziamento delle attività della pubblica amministrazione.

Wall Street ha dunque vissuto una delle peggiori sedute del 2021: alla chiusura il Dow Jones ha perso -1,63%, lo S&P 500 -2,01%, ed il Nasdaq il -2,83%, maggior calo in un giorno da marzo. I titoli tecnologici, da sempre, sono piu’ sensibili alle aspettative sui tassi di interesse, poiche’ al crescere di inflazione e tassi corrisponde un minor valore attuale degli utili futuri, con conseguente ridimensionamento dei multipli valutativi.

Proprio ieri il Presidente della Banca Centrale Americana Jerome Powell, in un’audizione al Senato ha asserito che "è quasi giunto il momento del tapering" e, riferendosi all’inflazione, ha commentato che "è alta e lo restera’ nei prossimi mesi, prima di moderarsi. Al clima gia’ teso hanno contribuito anche le dichiarazioni della senatrice democratica Elisabeth Warren, apertamente critica e contraria alla riconferma del Presidente Jerome Powell.

A sua volta la presidente della Bce, Christine Lagarde, nel suo discorso di apertura al Forum BCE dei mggiori banchieri centrali del mondo, ha sottolineato come l'economia dell'area Euro, seppur in piena ripresa, non sia ancora fuori pericolo e che l’inflazione, al momento molto elevata per gli effetti indotti dalla pandemia, tornera’ a scendere lentamente verso l'obiettivo del 2%.

Il fronte petrolio&gas resta rovente, con continui rialzi di prezzo del greggio, ai massimi da ottobre 2018, guidati da una domanda esuberante che anche secondo il recente rapporto Opec+, è destinata ad aumentare fino al 2045. Alla chiusura di ieri, 28 settembre, il prezzo del Wti (West Texas Intermediate) e’ salito di oltre il +1,0% a 76,3 Dollari/barile.

Sul versante cinese diversi media internazionali segnalano che nel Nord-Est del Paese si sarebbero gia’ presentati problemi di approvvigionamento di materie prime energetiche che si aggiungono ai recenti timori su una possibile crisi sistemica del settore immobiliare. Intanto Goldman Sachs ha rivisto al ribasso le sue proiezioni sulla crescita economica cinese per l’anno in corso, ora a +7,8%, dalla precedente stima di +8,2%.
I rendimenti dei Governativi hanno confermato, anche nella seduta di ieri 28 settembre, la tendenza a salire, con quello del Treasury a 10 anni cresciuto +5 pbs a +1,54%, record da metà giugno, quello del Bund a 10 anni +2 bps a -0,20% e quello del BTP 10 anni +6bps a +0,85%.

Tra l’altro, la breakeven inflation dell’Eurozone (differenziale tra rendimento nominale e rendimento dei titoli indicizzati all’inflazione a 10 anni), ha toccato ieri un nuovo massimo da oltre 13 anni, sfiorando il +1,9%. Sul fronte valutario, segnaliamo l’Euro in calo del -0,3% verso Dollaro, a 1,164.

In Asia stamane, 29 settembre, abbiamo riscontrato performance eterogenee tra le maggiori Borse: il Nikkei giapponese ha perso -0,19%, nonostante da domani cessi lo stato di emergenza in tutte le regioni ed il Partito Liberal Democratico abbia alla fine eletto Fumio Kishida a Presidente del partito e candidato futuro Primo ministro del Paese. L’Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato il +1,2% ed il CSI300 di Shanghai e Shenzhen e’ calato del -1,02%.

Tra i dati macroeconomici di giornata si segnala la crescita della fiducia dei consumatori tedeschi di ottobre (+0,3 punti) e, nel pomeriggio, la pubblicazione, negli Usa, delle richieste di mutui immobiliari di settembre e le statistiche sulle case esistenti in vendita a fine agosto.

Le borse europee, a fine mattinata, sono in recupero medio del +0,9% (ore 13.00 CET), ed i futures su Wall Street anticipano un’apertura moderatamente positiva, in media +0,4%. Torna la tranquillita’ sul mercato del reddito fisso: il rendimento del Treasury 10 anni e’ a +1,52% e quello del Btp 10 anni a +0,81%: lo spread Btp/Bund decennali torna sotto quota 103bps (-2 bps vs ieri).


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