Peter_Braganti

WisdomTree - Tactical Daily Update - 09.02.2022

TVC:USOIL   CFD Petrolio WTI
Prosegue il rialzo dei rendimenti di obbligazioni e titoli governativi.
Borse e materie prime in recupero: l’inflazione non fermera’ la ripresa?
Il debito sovrano Italiano un po’ meno bombardato oggi, 9 febbraio!
Accordo sul nucleare tra Usa e Iran? Potrebbe frenare la corsa del greggio.

Il rialzo dei rendimenti dei Governativi europei tiene alta l’attenzione di investitori, Governi e Banche Centrali. Ad essere penalizzato e’ soprattutto il BTP italiano, bersagliato da vendite massicce, dopo che la Banca Centrale Europea (ECB), giovedi’ scorso 3 febbraio, ha cambiato narrativa riguardo l’inflazione e ammesso un di rialzo dei tassi già nell’anno in corso.

Anche ieri lo spread di rendimento tra BTP e Bund tedeschi decennali ha vissuto una giornata in ampliamento, fin sopra 160 bps, livello che non toccava da luglio 2020. A fine seduta si e’ ridimensionato a 158 punti base, in corrispondenza di un rendimento del decennale italiano risalito a +1,86%, ai massimi da aprile 2020.

Va detto che la Presidente dell’ECB Christine Lagarde, lunedi’ 7, parlando al Parlamento Europeo, ha usato toni meno severi sulla prospettiva monetaria, promettendo un’azione prudente sul “rialzo dei tassi”, e sottolineando che strette monetarie troppo drasticche servono poco contro gli aumenti dei prezzi delle materie prime e le difficilta’ di approvigionamento.

Fatto sta’ che le obbligazioni sono oggetto di riconsiderazione e “alleggerimento” in tutto il Mondo: negli Usa i Treasuries hanno segnato notevoli perdite ed il rendimento del decennale punta verso il +2%: ieri ha toccato +1,96%, il livello piu’ alto da inizio pandemia ed oggi, 9 febbraio, rende +1,93%.

L’umore degli investitori e’ relativamente migliore sul fronte azionario: l'indice globale MSCI AC World ha recuperato quasi +6% dai minimi di gennaio e, pur tra molti sobbalzi, sta confermando un trend di ripresa.

In Europa ieri, 9 gennaio, gli indici azionari, fatta eccezione per Londra (Ftse100 -0,11%) hanno chiuso in rialzo: il FtseMib italiano, dopo un fugace passaggio oltre +1% ha chiuso a +0,31%, il Dax tedesco a +0,26%, il Cac40 francese a +0,27%.

Alla fine anche Wall Street ha messo a segno buoni rialzi: Dow Jones +1,01%, S&P500 +0,85% e Nasdaq +1,25%. La reporting season sta dando una mano: le società dell'S&P500 che hanno gia’ pubblicato dati del quarto trimestre 2021 (oltre il 60% del totale) nel 77% dei casi ha superato le attese di utile (fonte Factset).

L’inflazione e’ alta e si teme possa restarlo ancora per qualche mese: giovedì 10 il Bureau of Labor Statistics pubblichera’ il dato di gennaio dei prezzi al consumo negli USA: il consenso vede una crescita annuale del +7,2% dal +7,0% di dicembre, al massimo dal 1982. Anche da questo numero dipendera’ il ritmo di rialzo dei tassi.

Ancora pesantemente negativa, ma un filo meglio delle attese, la bilancia commerciale degli Stati Uniti di dicembre: il deficit di 80,7 miliardi di Dollari, per quanto piu’ basso degli 82,9 previsti, e’ ancora in aumento rispetto al mese precedente, quando era stato 79,3 miliardi.

In Italia i consumi privati vanno bene: l’Istat (Istituto nazionale di Statistica) ha comunicato che le vendite al dettaglio sono cresciute +0,9% mese su mese a dicembre e +9.4% anno su anno. Niente male, ma non si puo’ negare che il 2022 potra’ soffrire dell’alta inflazione, specie sulla componente voluttuaria della spesa.

Il prezzo del petrolio prende una pausa, indebolito dall’annucio della ripresa dei “colloqui indiretti” tra Stati Uniti e Iran per un accordo sul nucleare, che preluderebbe alla rimozione delle sanzioni sull’export di petrolio iraniano, creando un addendum di offerta globale. Sembra inoltre consolidarsi la convinzione di una soluzione diplomatica tra Russia e Usa/EU sulla questione del Donbas ucraino.

Ieri il WTI (greggio di riferimento Usa) ha ceduto il -2,0% a 89,5 Dollari/barile, e stamane, 9 febbraio, cede un altro -0,4% a 89,1 Dollari (ore 13.00 CET). Anche i prezzi del gas naturale sul Transfer Facility olandese sono sono scesi parecchio rispetto ai massimi del 21 dicembre e anche solo rispetto ad una settimana fa, -15%.

Il prezzo dell’alluminio e’ intanto volato a nuovi massima dal 2008, oltre i 3.245 Dollari/tonnellata, con un apprezzamento del +15% da inizio anno che si aggiunge al +40% del 2021. La Cina, maggio detentore di miniere di bauxite e di fonderie, ha tagliato le produzione per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra.

Borse dell’Asia Pacifico in recupero stamattina, 9 febbraio: Nikkei giapponese +0,9%, Kospi coreano +0,8%, ASX200 australiano +1,0%, CSI300 di Shanghai&Shenzen +0,3%.

A brillare soprattutto l’Hang Seng di Hong Kong, vicino a +2% grazie ai big tech, come Alibaba +6%, JD.Com +5%, e Softbank +5%: quest’ultima ha annunciato la strada della quotazione della controllata Arm, che avrebbe dovuto fondersi con Nvidia.

Poche novita’ sul fronte valutario, mentre le cryptovalute confermano la tendenza al recupero, per la 7° consecutiva: Bitcoin +1,8% a 44.200 Dollari (ore 13.30 CET).

Borse europee ottimiste, in media +1,7%, in parallelo ai rialzi oltre il +1% anticipati dai future di Wall Street (ore 13.30 CET).

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