La scorsa settimana è stato rilasciato il nuovo statement con le proiezioni aggiornate per l'economia americana per il 2023. E' doveroso ricordare che mercoledì 22 marzo la FED ha alzato il tasso d'interesse di 25 punti base, raggiungendo il 5%. Di seguito condivido alcune frasi rilasciate da Jeremy Powell:
"Gli indicatori recenti indicano una modesta crescita della spesa e della produzione. I guadagni di posti di lavoro sono aumentati negli ultimi mesi e stanno procedendo a un ritmo sostenuto; Il tasso di disoccupazione è rimasto basso. L'inflazione rimane elevata. Il sistema bancario statunitense è solido e resiliente. È probabile che i recenti sviluppi si traducano in condizioni di credito più restrittive per le famiglie e le imprese e pesino sull'attività economica, sulle assunzioni e sull'inflazione. La portata di questi effetti è incerta. Il Comitato rimane molto attento ai rischi di inflazione."
Come possiamo evidenziare da queste parole, il presidente della FED ha voluto sottolineare la solidità del sistema bancario americano dopo i recenti crack di SVB e Credite Suisse.
Tornando alle proiezioni dello statement, il Dot Plot Chart è rimasto invariato dallo scorso dicembre 2022.
Cosa è il Dot Plot Chart?
Il dot plot della Fed è un grafico che registra la proiezione di ciascun funzionario della Fed per il tasso di interesse a breve termine di riferimento della banca centrale. I punti riflettono ciò che ogni banchiere centrale degli Stati Uniti pensa sarà il punto medio appropriato del Tasso sui fondi federali alla fine di ogni anno. I funzionari forniscono anche un punto per il lungo periodo, che rappresenta il cosiddetto "tasso di interesse neutrale", o il punto in cui i tassi non stimolano né limitano la crescita economica.
Il grafico in questo caso ci mostra una situazione chiara, il consenso per il 2023 si trova nel range 5,00%-5,25%, ovvero dove ci troviamo ora. Il consenso per il 2024 si è leggermente abbassato dopo i recenti sviluppi macroeconomici.
Le proiezioni del GDP, prodotto interno lordo, sono state leggermente aggiustate a rialzo. Questa correzione rialzista riflette la resilienza del mercato del lavoro nel reggere le pressioni derivanti dai tassi d'interesse.
Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato, entro la fine del 2023, è visto al 4,5%. Il tasso attuale è del 3,6%. In un'analisi passata ho analizzato la tempistica media di crescita della disoccupazione di un punto percentuale, il risultato è stato di 9 mesi. I mesi cruciali sono alle porte.
Anche l'inflazione PCE è rimasta invariata, con un range di target entro la fine del 2023 del 3%.
La situazione, secondo la Fed, da dicembre 2022 non è peggiorata ma leggermente migliorata. Sano ottimismo o come siamo sempre stati abituati si sta cercando di nascondere scenari peggiori?
Con le attuali escalation la banca centrale ha ricominciato a ri-iniettare liquidità nel sistema per sostenere le banche regionali. Questa dinamica potrebbe incidere su un possibile rimbalzo dell'inflazione?
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