Azioni
SAFILO: continuerà a scendere?LONG & SHORT
Fabio Pioli
Invece Safilo sembrerebbe avere violato al ribasso gli 1,48 euro e quindi essere destinata a continuare a scendere. Purché si mantenga uno stop-loss a 1,819 euro ( Figura 1 ).
Fig 1 SAFILO – Grafico settimanale.
La presente è una comunicazione di marketing e non rappresenta una ricerca preparata
conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimento e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
*Fabio Pioli, trader e analista finanziario
CAMPARI: dove un long?LONG & SHORT
Fabio Pioli
Il titolo Campari insegna che tutto ciò che sale, prima o poi scende. Ma può anche risalire a patto che, nello specifico, superi gli 11,08 euro rendendo possibile (solo in questa circostanza) un long che abbia uno stop-loss a 8,72.
Fig 1 CAMPARI – Grafico settimanale.
La presente è una comunicazione di marketing e non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimento e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
*Fabio Pioli, trader e analista finanziario
AVIO: occhio al supporto!LONG & SHORT
Fabio Pioli
Sempre su grafico giornaliero è abbastanza facile notare che Avio sta formando una serie di minimi ascendenti che ne rappresentano il supporto.
Violato tale supporto, che attualmente si trova a 11,14, il titolo potrebbe virare al ribasso e si potrebbe dunque fare uno short con stop-loss a 12,11 euro ( Figura 1 ).
Fig 1 AVIO – Grafico giornaliero.
La presente è una comunicazione di marketing e non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimento e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
*Fabio Pioli, trader e analista finanziario
REPLY: dove un long?LONG & SHORT
Fabio Pioli
La positività che da due anni a questa parte si è avuta su alcuni titoli non si è invece vista su Reply .
Il titolo si trova in un evidente trend negativo dal quale uscirebbe solo se riuscisse a superare (su grafico giornaliero) i 146,7 euro.
Sopra tale livello, tenendo uno stop-loss a 128,4 si potrebbe avviare un long. Ma non prima ( Figura 1 ).
Fig 1 REPLY– Grafico giornaliero.
La presente è una comunicazione di marketing e non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimento e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
*Fabio Pioli, trader e analista finanziario
Meta Platform: opportunità rialzista o trappola?Analizzando il titolo con un grafico weekly è possibile notare una evidente divergenza rialzista con l'oscillatore CCI che potrebbe fornirci un ottimo spunto rialzista...a mio avviso per il breve termine.
Notate che in data 4 aprile lo spike ribassista dalla media a 200 è deciso e importante tanto da far crollare Meta fino ai suoi minimi assoluti da 7 mesi. Questo è un forte segnale ribassista che potrebbe spingere il titolo fino ai minimi a 140$.
E' plausibile, dunque, ipotizzare un re-test della media nel breve periodo ma, se la soglia dei 235 dollari non dovesse essere rotta al rialzo, allora sarà possibile vedere un primo target al prezzo su citato.
Qualora riuscisse a violare tale soglia al rialzo, sarà possibile assistere a un ulteriore allungo fino a 300-310$.
BANCA IFIS: cambiamentiLONG & SHORT
Fabio Pioli
Dopo aver concretizzato un ottimo trend nel 2021, Banca Ifis affronta per la prima volta un’ istanza di cambiamento di direzione.
I supporti, passando per 17,31, se violati in ottica settimanale, potranno indicare l’ inizio di un downtrend che giustificherebbe uno short con stop-loss a 22,17 ( Figura 1 ).
Fig 1 BANCA IFIS – Grafico settimanale.
La presente è una comunicazione di marketing e non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimento e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
*Fabio Pioli, trader e analista finanziario
HERA: resistenzeLONG & SHORT
Fabio Pioli
Indipendentemente da questo, Hera sta affrontando alcune importanti resistenze che, se superate, farebbero invertire il trend al rialzo nel medio-lungo termine.
Al superamento di 3,637, con uno stop-loss a 3 euro, un long potrà probabilmente beneficiare di questo nuovo trend ( Figura 1 )
Fig 1 HERA– Grafico settimanale.
La presente è una comunicazione di marketing e non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimento e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
*Fabio Pioli, trader e analista finanziario
UNIPOL: occhio al supportoLONG & SHORT
Fabio Pioli
Affronta nuovamente le sue acerrime resistenze di 5,32 euro l’ assicurativo Unipol .
Se non fosse in grado di rompere neanche questa volta occorrerebbe attendere il titolo a 3,87 euro per vedere se valicasse tale supporto. In tal caso si andrebbe short con stop-loss proprio sopra i 5,32 euro ( Figura 1 )
Fig 4 UNIPOL – Grafico settimanale
La presente è una comunicazione di marketing e non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimento e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
*Fabio Pioli, trader e analista finanziario
A2A: positivaLONG & SHORT
Fabio Pioli
Tra i titoli che sembrano spiccare per positività, ci sembra di notare A2A .
L’ utility ha infatti già rotto alcune importanti resistenze che aveva su grafico settimanale e potrebbe dunque essere indirizzata alle resistenze successive, che si trovano in area top, ossia 1,9380 euro ( Figura 1 ). L’ importante è mantenere lo stop-loss a 1,354.
Fig 1 A2A– Grafico settimanale.
La presente è una comunicazione di marketing e non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimento e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
*Fabio Pioli, trader e analista finanziario
CATTOLICA ASSICURAZIONI: ribassistaLONG & SHORT
Fabio Pioli
Non ha invece ancora espresso tutto il suo potenziale ribassista Cattolica Assicurazioni : con il superamento ribassista dei 6,20 euro nei mesi scorsi, il titolo è ritornato ribassista di lungo periodo. Ciò implicherebbe un obiettivo di prezzi almeno di 4,42 euro. Stop-loss necessario a 7,24 euro ( Figura 1 )
Fig 1 CATTOLICA ASS – Grafico mensile.
La presente è una comunicazione di marketing e non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimento e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
*Fabio Pioli, trader e analista finanziario
BANCO BPM: obiettiviLONG & SHORT
Fabio Pioli
Uno dei titoli che ha maggiormente le carte in regola per cogliere questo rimbalzo è Banco BPM , che ha rotto la scorsa settimana la resistenza statica posta a 2,976 euro e che presenta quindi gli elementi giusti per proseguire il suo trend fino quantomeno ad uno dei possibili obiettivi, che è rappresentato dai 3,55 euro. L’ operazione necessita di uno stop-loss a 2,125 euro ( Figura 1 )
Fig 1 BANCO BPM– Grafico settimanale.
La presente è una comunicazione di marketing e non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimento e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
*Fabio Pioli, trader e analista finanziario
ANALISI TECNICA, FONDAMENTALE E INTERMARKET OROBuongiorno ragazzi. Era da qualche tempo che non analizzavo una materia prima; oggi ne approfitterò per analizzare l’oro, dal punto di vista tecnico e fondamentale; per quest’ultima analisi sfrutterò un report, quello del World Gold Council.
Troverete il video-analisi completo nel mio canale youtube al link:
www.youtube.com
WORLD GOLD COUNCIL
E’ un’azienda fondata nel 1987 che fornisce dei commenti sul mercato dell’oro. E’ importante conoscere i vari report incentrati sulle diverse materie prime in quanto riescono a fornire una panoramica completa attraverso analisi, grafici e stime di domanda e offerta che aiutano di conseguenza a prendere delle scelte di investimento migliori e più consapevoli.
ANALISI REPORT
Esso è incentrato sul primo trimestre dell’anno (Q1).
• Il metallo prezioso ha guadagnato nel trimestre un +8%, miglior performance trimestrale da Q2 (secondo trimestre) 2020.
• I principali motivi di questo apprezzamento sono un’inflazione fuori controllo e in rapido aumento e i rischi geopolitici derivanti dal conflitto in Ucraina. Tali eventi sono stati tanto forti da oscurare il rialzo dei rendimenti nominali del decennale americano, che vede una correlazione inversa con il metallo prezioso, infatti:
GLI AFFLUSSI SUGLI ETF DELL’ORO A MARZO 2022
Il ruolo dell’oro in qualità di bene rifugio giustifica gli afflussi in ETF avuti in marzo: sono infatti 17 i miliardi di dollari investiti negli stessi panieri.
Considerando gli afflussi sui Trade Exchange Fund regione per regione, Nord America e Europa sono state le mete preferite dagli investitori; al terzo posto troviamo l’Asia.
GLI ETF PREFERITI DAGLI INVESTITORI A MARZO 2022
• NORD AMERICA
SPDR GOLD TRUST: afflussi per 3.9 miliardi di dollari
ISHARES GOLD TRUST: afflussi per 1.2 miliardi di dollari
• EUROPA
ISHARES PHYSICAL GOLD: afflussi per 2,9 miliardi di dollari
INVESCO PHYSICAL GOLD: afflussi per 2.2 miliardi di dollari
COT REPORT
I flussi di capitali possono essere visualizzati nel COT REPORT, che è un report rilasciato dalla CFTC che elenca le partecipazioni (sotto forma di contratti) degli attori dei mercati su diversi futures, tra i quali quelli sull’Oro, quotato al Comex.
Ci concentriamo ora sulle posizioni speculative:
Notiamo innanzitutto come il numero di contratti long aperti dagli speculatori è stato concorde con il rialzo del prezzo e dei volumi, infatti:
• Maggiore è l’interesse nei riguardi di un asset, maggiori saranno i contratti aperti in acquisto per poterci speculare, superiori saranno i volumi di scambio, dimostrati nella grafica dal “golden cross” volumetrico (passaggio della media mobile volumetrica a 10 periodi al di sopra di quella lenta a 50 periodi, segnale rialzista).
Il massimo relativo del prezzo dell’oro raggiunto il 9 marzo a 2080$ è stato coincidente con il massimo relativo toccato dalla media mobile volumetrica a 10 periodi e con i massimi relativi segnati nel COT REPORT, con 275K contratti aperti in acquisto.
Il successivo ritracciamento del prezzo ha seguito le stesse dinamiche: i contratti long sono diminuiti da 275K a 258K e la media mobile volumetrica veloce è passata al di sotto di quella lenta (“death cross”) segnalando un momentaneo respiro da parte del prezzo.
IPOTESI FUTURA SULL’ORO: CHE INDICATORI CONSIDERARE?
Il report suggerisce che i catalizzatori che hanno spinto l’oro al rialzo in Q1 sono stati:
• Tassi di interesse più elevati a causa dell’inflazione in rapido aumento
• Rischio geopolitico inatteso
E’ quindi utile provare a capire se questi catalizzatori possano durare ancora a lungo, in maniera tale da continuare a sostenere il prezzo del metallo prezioso.
QUANTO PUO’ ANCORA DURARE L’INFLAZIONE?
Per provare a far luce su questa tematica dibattuta ormai dallo scorso anno, ci viene in aiuto il mercato obbligazionario, in particolare i tassi di inflazione di pareggio. Questo particolare tasso viene spesso definito anche “tasso di breakeven” e non è altro che la differenza tra il rendimento di un titolo di stato nominale ad una determinata scadenza e lo stesso rendimento dello stesso titolo protetto dall’inflazione.
L’andamento del tasso di pareggio fornisce una stima delle aspettative di inflazione che ha il mercato.
Per fare una stima del tasso di pareggio a 10 anni, sarà sufficiente calcolare la differenza tra i rendimenti dei titoli di stato a 10 anni nominali e reali; se invece si vuole capire quali sono le aspettative di inflazione a 5 anni è sufficiente operare allo stesso modo utilizzando però i rendimenti dei titoli di stato con scadenza 5 anni.
Come possiamo osservare dalla grafica, entrambi i tassi di pareggio si trovano in un trend fortemente rialzista, sinonimo del fatto che, per il momento, gli investitori continuano a scontare un’alta inflazione nel lungo periodo, in particolare al 3% circa in un arco temporale di 5 anni e al 2.8% in un arco a 10 anni. Finchè quel trend non invertirà, non si può dire che il mercato inizi a scontare un’inflazione più bassa.
Un altro modo per calcolare le aspettative di inflazione è crearci un indice di forza relativa tra l’ETF sulle obbligazioni coperte dall’inflazione (TIP) e l’ETF che replica l’andamento dei titoli di stato nominali con scadenze tra i 7 e i 10 anni (IEF):
Se le obbligazioni con rendimento reale (TIP) vanno a sovraperformare quelle a rendimento nominale (IEF) significa sostanzialmente che le aspettative di inflazione crescono; perché? Perché altrimenti gli investitori non andrebbero ad acquistare più obbligazioni coperte dall’inflazione se l’aspettativa futura di un’alta inflazione non esistesse, preferendole a quelle nominali, non coperte dal CPI; si sarebbe magari assistito ad una lateralizzazione dell’indice di forza, ma non ad un trend così fortemente rialzista.
Se queste condizioni persistessero, quali potrebbero essere le performance dell’oro?
Le performance potrebbero essere buone dal momento che il metallo prezioso, sul lungo periodo, è correlato positivamente con le aspettative di inflazione.
IL CONFLITTO RUSSIA-UCRAINA E’ STATO SCONTATO DAI MERCATI?
Il conflitto, a parer mio, non è stato del tutto scontato. Vi mostrerò ora dei grafici che mi fanno capire ciò:
• LE AZIENDE DEL SETTORE DELLA DIFESA/MILITARE CONTINUANO A SOVRAPERFORMARE I BENCHMARK DI RIFERIMENTO S&P500 E SETTORE INDUSTRIALE
Avevo creato un indice del settore della difesa come termometro di “sentiment”, considerandolo come bene rifugio. Il motivo di questa funzione era dettata dal fatto che gli investitori avessero acquistato grosse quantità di azioni delle aziende facenti parte dello stesso indice (Lockeed Martin, Northrop Grumman, General Dynamics, L3harris Technologies e Raytheon Technologies) come copertura dal conflitto. Il mio ragionamento si basa sul fatto che se esse sono state acquistate in passato come bene rifugio, verranno poi rivendute o comunque gli investitori porteranno a casa i profitti quando il conflitto verrà digerito. Questo è accaduto? Direi di no, dal momento che i due indici di forza nella grafica dimostrano che lo stesso settore della difesa continua a sovraperformare i due benchmark di riferimento S&P500 e settore industriale.
Da notare come il movimento dell’oro sia stato piuttosto correlato positivamente in quest’ultimo periodo:
LA MIA VISIONE SULL’ORO
La mia visione sull’oro, in questo momento, è rialzista. I fondamentali che mi permettono di affermare ciò sono seguenti.
• CORRELAZIONE CON GLI INDICI DI FORZA TRA S&P500 E SETTORI DIFENSIVI
Nella grafica possiamo osservare la correlazione del metallo prezioso con i due indici di forza tra S&P500 e settore XLP (settore dei beni di prima necessità) ed S&P500 e settore XLU (settore utilities); vi ho evidenziato delle situazioni chiave attraverso dei canali discendenti negli indici di forza e canali ascendenti nell’Oro: tipicamente, quando i settori difensivi vanno a sovraperformare il bechmark di riferimento (in quanto XLU e XLP sono difensivi, appunto), l’oro tende a registrare performance positive. Questo è probabilmente legato a delle condizioni di risk-off: è infatti in questi particolari scenari che i settori difensivi vanno a sovraperformare il loro bechmark di riferimento, e l’oro di per sé è l’asset per eccellenza che restituisce grandi prestazioni negli stessi scenari finanziari.
La domanda è: quanto può ancora continuare la forza dei settori difensivi dell’S&P500?
Questo è difficile dirlo. Proviamo però a fare una stima, correlando due elementi: l’inversione della curva dei rendimenti e l’indice di forza tra S&P500 e settore Utilities:
Questa grafica mostra come l’indice di forza relativo sia stato (negli ultimi 20 anni) anticipatore dell’inversione della curva dei rendimenti; tale evento si è verificato nell’inversione del 2006, del 2019 e di qualche giorno fa; non si è verificato invece per la bolla di Internet. Ricordo che dopo l’inversione della curva dei rendimenti si è sempre verificata una recessione; succederà anche stavolta? E’ possibile, visti i dati macroeconomici in rallentamento, la stessa inversione della curva e l’aumento spropositato delle materie prime (seguite da un inflazione a massimi pluriennali). Se si verificasse l’evento di una recessione, l’oro sarebbe sicuramente tra gli asset preferiti dagli investitori per il ruolo di bene rifugio.
Che performance ha avuto l’oro dopo l’inversione della curva dei rendimenti?
Ha sempre avuto delle performance positive nel medio e lungo periodo, come è ben mostrato in questa grafica, in cui lo spread utilizzato è stato riassestato al settore ciclico dell’S&P500, ossia quello dei beni discrezionali. Assieme ad esso, ho condiviso anche le buone performance avute dall’azienda Barrick Gold e dalle obbligazioni protette dall’inflazione.
ANALISI TECNICA E PARTICOLARITA’ SUL COT REPORT
Il prezzo, da fine gennaio, è riuscito (per gli eventi già discussi nei paragrafi precedenti) a segnare in poco più di un mese una grande performance dal +16.63%. Tale rialzo è stato accompagnato dal grande afflusso di capitali di cui abbiamo discusso nei paragrafi precedenti e dal rialzo dei volumi, evidenziati nel grafico dalla “golden cross volumetrica”, ossia dal passaggio della media mobile volumetrica veloce al di sopra di quella lenta (veloce a 10 periodi e lenta a 50). Un segnale di questo tipo mi dà conferma del cambiamento di sentiment da parte degli investitori.
La forza del prezzo è testimoniata anche dalla distanza tra la media mobile a 50 periodi e quella a 200: maggiore è la distanza tra una media veloce e una lenta, maggiore sarà la forza di un trend (in questo caso rialzista dal momento che la media veloce sta al di sopra di quella lenta).
Il prezzo, dal 10 marzo, ha ritracciato rimbalzando sul ritracciamento di Fibonacci 61.8 e sulla struttura a 1910$ che a parer mio è il supporto più importante nel breve periodo, formato dal massimo relativo di giugno 2021.
Il prezzo sta ora comprimendo, con un relativo abbassamento di volumi denotato dalla “death cross volumetrica”, che evidenzia il fatto che gli operatori abbiano per il momento arrestato la corsa.
Se l’oro riuscisse a rompere al ribasso la media a 50 periodi, il supporto a 1910$ e il ritracciamento di Fibonacci 61.8 è probabile che si incanalerà tra la struttura a 1910$ e quella a 1750$.
Ora vi mostrerò una particolarità sul COT REPORT:
Ogni qualvolta il trend del numero di contratti ha incontrato la soglia dei 165mila, il prezzo ha creato un impulso rialzista. Ciò è accaduto sei volte tra il 2021 e il 2022: aprile, maggio, luglio, agosto e ottobre 2021 e febbraio 2022. Questa è quindi un ulteriore struttura che prossimamente andrò a considerare, dal momento che il prezzo, in sua corrispondenza, ha sempre reagito.
Tutti questi non sono da considerare consigli finanziari. E’ la visione di un grande appassionato dei mercati finanziari.
Grazie per l’attenzione, Matteo Farci
PIRELLI & C: dove uno short?LONG & SHORT
Fabio Pioli
Passa dai valori attuali la sorte di Pirelli & C in quanto se il prezzo a fine Aprile dovesse terminare sotto 4,536 euro il titolo diverrebbe ribassista di lungo periodo e allora uno short con stop loss a 6,74 potrebbe risultare opportuno ai fini di cavalcare il suo mutato trend ( Figura 1 ).
Fig 1 PIRELLI & C. – Grafico mensile.
La presente è una comunicazione di marketing e non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimento e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
*Fabio Pioli, trader e analista finanziario
AVIO: obiettiviLONG & SHORT
Fabio Pioli
Ha superato le sue resistenza settimanali di 12,46 la scorsa settimana Avio e quindi il titolo si è fortemente portato al rialzo nella settimana in corso ( Figura 3 ). I primi obiettivi sono tuttavia alle porte, combaciando con la resistenza, toccata, di 11,91 euro e questo potrebbe essere d’ intralcio al long ( Figura 1 ).
Fig 1 AVIO– Grafico settimanale.
La presente è una comunicazione di marketing e non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimento e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
*Fabio Pioli, trader e analista finanziario
ALKEMY: dove uno short?LONG & SHORT
Fabio Pioli
Sul fronte short segnaliamo Alkemy ma solo a condizione che rompa la base a 17,62 decretando così la continuazione del trend ribassista. In tale caso short con stop loss a 19,66 ( Figura 1 )
Fig 1 ALKEMY – Grafico giornaliero.
La presente è una comunicazione di marketing e non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimento e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
*Fabio Pioli, trader e analista finanziario
IVECO GROUP: resistenzeLONG & SHORT
Fabio Pioli
Non è stato un battesimo fortunato quello di Iveco Group , nato dallo spin off da CNH Industrial.
Il titolo infatti dal suo avvio alle quotazioni è regolarmente sceso e potrebbe invertire per la prima volta direzione solo se rompesse la resistenza posta a 6,90 euro.
In tale eventualità si potrebbe avviare un long con stop-loss a 5,71 ( Figura 1 )
Fig 1 IVECO GROUP – Grafico giornaliero.
La presente è una comunicazione di marketing e non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimento e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
*Fabio Pioli, trader e analista finanziario
Usd-Yen, attendiamo uno short con Fibonacci?Le ultime due settimane sono state letteralmente "terribili" per lo Yen che ha sofferto un deprezzamento tale da portare la quotazione, contro il Dollaro, dalla zona 115 al recente massimo relativo in area 120,50 . Questo scenario è sicuramente comune a tutte le coppie con lo Yen (vedasi ad esempio il fortissimo rialzo di Cad-Yen!!) e potrebbe "tentarci" a momentanee vendite controtrend; la repentina spinta della quotazione potrebbe infatti portarci a considerare positivamente dei segnali di Price Action short che, sempre nel grafico Daily di Usd-Yen, potrebbero favorire una correzione del prezzo almeno fino alla zona 119,50 se non addirittura fino al livello 118,60 che sono tra l'altro, rispettivamente, i livelli 38% e 50% di Fibonacci!In un'ottica di medio termine è invece sicuramente consigliabile, dopo tale possibile correzione, cercare dei segnali long per riprendere la tendenza con un target di profitto sulla zona di resistenza 124.
Maurizio
CORRELAZIONE TRA RATINGS E RENDIMENTI DEI DECENNALI EUROPEIBuongiorno a tutti.
Questa è un'analisi condivisa qualche giorno fa all'interno del mio blog. Ho tenuto una live qui su tradingview in cui tratto lo stesso argomento, tuttavia la registrazione è andata a rovinarsi a causa di rumori di fondo insopportabili. Martedi dovrebbe arrivarmi un nuovo microfono, ragion per cui registrerò un nuovo video e lo caricherò sul mio canale youtube.
L’obiettivo di questa analisi è quello di costruire un modello grafico che esprima la forza e la debolezza di uno Stato attraverso i ratings, i rendimenti dei titoli di stato e i diversi spread, ricercando infine una correlazione con gli indici azionari. Per la prima volta aggiungerò una parte emotiva al suo interno, in maniera da farvi percorrere passo passo il sentiero che porta alla creazione di una mia analisi: come e dove nasce l’idea? Come ragiono per poterla metterla in pratica? Ma soprattutto: qual è il vero significato della frase “circondarsi di persone positive fa bene a te e alla tua creatività”?
IL PENSIERO DI UN TRADER
In una delle sue più celebri citazioni, Einstein diceva che “la creatività è contagiosa: trasmettila”. Non è tuttavia facile trovare quel tipo di persona tale da esaltare le tue qualità.
Mi ritengo fortunato ad aver conosciuto un’amica che ama definirsi “poliedrica” culturalmente parlando.
A me piace definirla proficua e propositiva, non solo per se stessa ma anche per me.
Qualche giorno fa discutevamo riguardo una nuova proposta presentata dalla Commissione Europea per scrivere norme comuni che puniscano allo stesso modo la violenza di genere e domestica in tutti i Paesi membri dell’Unione Europea. Dopo esserci dilungati per qualche minuto sull’argomento, il discorso è caduto sull’Italia, in particolare su come essa stia particolarmente risentendo del conflitto tra Russia e Ucraina. A questo punto le ho chiesto se conoscesse “Fitch”, ossia l’agenzia di ratings che assegna un giudizio ad uno stato basandosi sulla sua solidità. L’obiettivo della domanda era quello di spiegarle che il rating “BBB” etichettato alla nostra nazione significasse il fatto che la stessa avesse adeguate capacità di rispettare gli obblighi finanziari. Non conoscendo lei l’agenzia e i vari ratings, ho allora pensato :
”posso trovare un modo grafico per spiegarle cosa sono i famosi ratings di Fitch?”
Questi modi grafici saranno gli stessi che affronterò in questa analisi con voi.
Qual è l’aspetto psicologico che voglio trasmettervi? Da un lato la capacità di “pensare fuori dagli schemi” per trovare una soluzione grafica ad un problema (che potrebbe far di me forse una persona creativa, sarete voi a giudicare i miei lavori) dall’altro lato una persona proficua e propositiva tale da stimolare questa mia caratteristica.
Avete capito ora l’importanza della frase “circondarsi di persone positive fa bene a te e alla tua creatività”? Spero di essere stato chiaro. Detto questo, dal momento che l’obiettivo dell’analisi non è quello scrivere il componimento poetico “A Silvia” (visto che è quello il nome dell’amica in questione), concentriamoci sulla parte dell’analisi tecnica e fondamentale:
• Che tipo di agenzia è Fitch?
• Che tipo di informazioni possiamo ricavare dai suoi ratings?
• Esiste un modo grafico per poter capire la stabilità di uno stato?
• Come possiamo correlare le informazioni ricavate con gli indici azionari relativi ai diversi Paesi?
FITCH RATINGS INC.
E’ un’agenzia internazionale di rating fondata nel 1913 da John Knowles.
Un rating non è altro che un “giudizio” o una “valutazione” espresso/a in base alla capacità di uno Stato di pagare o meno i proprio debiti. Entrando nel particolare, un rating dà quindi la misura di quanto uno Stato è capace di adempiere al proprio compito di debitore, eseguendo la prestazione legata ad una particolare obbligazione, estinguendo così il rapporto obbligatorio.
Detto in maniera più semplice, vedetela così: se prestassimo dei soldi ad uno Stato (come può essere l’Italia), quanto quello stesso Stato sarebbe capace di restituirci lo stesso capitale con un interesse riconosciuto?
Sono stato chiaro?
Se ci pensate bene, esso ci da anche la misura di quanto uno Stato rischi il default, ossia quella particolare situazione in cui lo stesso non è più capace di onorare le obbligazioni assunte non riuscendo a pagare i debiti al creditore (questa è quella particolare situazione finanziaria definita “insolvenza sovrana”).
Ricordate:
• Il debitore è quel soggetto (una particolare azienda o uno Stato) che riceve del denaro (o un particolare servizio) in prestito che si impegna poi a restituirlo in una data futura con un particolare interesse
• Il creditore è quel soggetto (una persona fisica o un ente) che presta del denaro in cambio di una sua restituzione futura con un interesse riconosciuto
I diversi ratings assegnati sono espressi in termini di lettere e in segni + o – che vengono aggiunti alla fine delle stesse per affinare le valutazioni:
• AAA: è la valutazione migliore che si possa avere ed indica uno stato con eccellenti capacità di onorare le obbligazioni assunte
• AA+: è una valutazione riferita ad un rischio di default estremamente basso. Indica una capacità molto elevata da parte di uno stato di adempiere al proprio compito di debitore. Il ripagamento di un debito è poco influenzato da avvenimenti e condizioni esterne
• AA E AA- : ratings riservato a Stati che presentano ottime capacità di onorare le obbligazioni assunte. Sono minime le differenze con il rating AA+
• A+, A E A- : ratings riservati a Stati che presentano buone capacità di ripagamento del debito. Gli impegni di pagamento sono però più vulnerabili ad avvenimenti/condizione esterne avverse
• BBB+, BBB E BBB- : Aspettative di default basse; rating associato ad uno Stato con una capacità adeguata di far fronte agli impegni di pagamento. Tuttavia, avvenimenti e condizioni esterne avversi hanno maggiore probabilità di compromettere questa capacità.
• BB+, BB E BB- : Valutazione che denota un'elevata vulnerabilità di default, particolarmente in caso di condizioni economiche e fattori esterni avversi.
• B+, B E BB- : Ratings assegnati a Stati con un’elevata vulnerabilità di default, tuttavia gli impegni di rispettare gli obblighi finanziari sono ancora presenti. La capacità futura di far fronte a questi impegni, invece, è vulnerabile al peggiorare delle condizioni economiche e dei fattori esterni.
• CCC+, CCC E CCC- : Questi ratings denotano possibilità di rischio di default. La solvibilità delle obbligazioni assunte dipende prevalentemente da condizioni economiche e finanziarie favorevoli.
• CC: Rating utilizzato per indicare un rischio di default probabile. La solvibilità delle obbligazioni dipende prevalentemente da condizioni economiche e finanziarie favorevoli
• C: Rating utilizzato per indicare un rischio di default imminente. Associato a Stati in probabile bancarotta o in ritardo nei pagamenti
• D: indica lo stato di default
Tutti gli Stati con valutazioni comprese tra AAA e BBB- sono considerati a “buona affidabilità”, mentre gli altri compresi tra BB+ e C sono definiti “Junk Bonds”, tradotto in italiano “obbligazioni spazzatura”
Quelli considerati finora sono delle valutazioni a lungo termine. Esistono però anche quelle a breve termine:
• F1+ : Valutazione che indica la più elevata capacità di rispettare le scadenze di pagamento del debito; il segno "+" denota una capacità eccezionale di far fronte agli impegni finanziari
• F1: Valutazione che indica la più elevata capacità di rispettare le scadenze di pagamento del debito
• F2: Valutazione che indica una buona capacità di rispettare le scadenze di pagamento del debito
• F3: Valutazione che indica un’adeguata capacità di rispettare le scadenze di pagamento del debito
• B: Valutazione che indica minime capacità di rispettare le scadenze di pagamento del debito. Si ha una vulnerabilità nel breve periodo a situazioni di instabilità economica e finanziaria.
• C: Valutazione che indica elevate possibilità di default. Il rimborso delle obbligazioni è strettamente dipendente da situazioni economiche e finanziarie favorevoli
• D: indica lo stato di default
Oltre a Fitch, sono altresì conosciute Standard & Poor’s e Moody’s Investor Service.
Torniamo a noi; dopo aver analizzato i vari ratings, la domanda sorge spontanea: quali sono gli stessi assegnati agli Stati Europei?
• GERMANIA: AAA
• SVIZZERA: AAA
• FRANCIA: AA-
• BELGIO: AA-
• SPAGNA: A-
• ITALIA: BBB
• GRECIA: BB+
• RUSSIA: C
*ho voluto considerare anche la Russia visto il suo declassamento a C qualche settimana fa in maniera tale da mostrarvi la grande differenza con gli altri Stati Europei
E’ POSSIBILE COSTRUIRE UN MODELLO GRAFICO TALE DA CAPIRE LA STABILITA’ DI UNO STATO? IL MIO RAGIONAMENTO
Per capire come poter costruire il modello grafico, bisogna ragionare sul rendimento associato ad un obbligazione, in particolare alla frase: “se prestassimo dei soldi ad uno Stato, quanto quello stesso Stato sarebbe capace di restituirci lo stesso capitale con un interesse riconosciuto?”; capito questo e avendo analizzato i vari ratings di Fitch, cosa possiamo aspettarci? Che gli investitori andrebbero chiaramente a richiedere un rendimento alto per quelle obbligazioni (o titoli di stato) di Paesi con ratings medio/bassi (da BB+ a C) e un rendimento relativamente basso per tutti quelli con ratings alti (al di sopra di BB+ fino ad arrivare ad AAA). Questo perché accade? Per un semplice motivo: se un investitore decide di finanziare uno Stato con la possibilità concreta che esso entri in default, è normale che richieda un rendimento maggiore per il suo investimento visto il rischio a cui si espone; chi, a parer vostro, scommetterebbe su un paese economicamente parlando “instabile” senza aspettarsi un grosso ritorno economico? Ragionamento opposto qualora lo stesso decidesse di investire su uno stato stabile con un alto rating: il rendimento atteso sarebbe basso dal momento che il rischio associato sarebbe praticamente inesistente.
Come obbligazioni consideriamo i titoli di stato a 10 anni di tutti i Paesi Europei:
In base al ragionamento appena fatto, che tipo di rendimenti sui decennali dei vari Stati Europei dovremmo aspettarci? Rendimenti bassi per quei paesi con un rating alto e rendimenti più alti per quelli con rating più basso. Vediamo se questo è dimostrato a livello grafico:
Come potete osservare dalla grafica, l’ipotesi è confermata; i rendimenti dei titoli di Stato a 10 anni sono via via decrescenti man mano che ci si avvicina a rating sempre più alti: se acquistassimo un titolo di Stato Tedesco non potremmo aspettarci un grande rendimento visto il bassissimo rischio di default; ciò non è vero per la Russia: poco tempo fa la Nazione è stata declassata a C(rischio di default imminente): qual è l’interesse riconosciuto qualora si decidesse di acquistare un titolo esponendosi ad un rischio così elevato? Il 19%.
Spero di essere stato abbastanza chiaro.
IL MOTIVO PER IL QUALE IL BUND TEDESCO E’ CONSIDERATO UN BENE RIFUGIO
Avete ora capito il motivo per il quale il decennale tedesco viene acquistato in momenti di incertezza economica, finanziaria e/o geopolitica? Perché in momenti di risk off si ricerca il rendimento “sicuro” e lo Stato Germania va a rappresentarlo in maniera perfetta visto il suo rating AAA. Questo perché? Perché è possibile che un’azienda possa fallire negli stessi momenti di incertezza, ma non uno Stato tanto forte e solido! Quindi, per non rischiare di perdere soldi, gli investitori preferiscono investire in uno Stato stabile che, ad esempio, nel suo indice azionario (ad alto rischio), e questo è ben rappresentato in questa grafica:
SFRUTTARE IL PRINCIPIO DEGLI SPREAD PER CAPIRE LA STABILITA’ DI UNO STATO
L’idea è ora quella di costruire dei grafici che ci possano indicare la stabilità di uno Stato, che non è altro che l’obiettivo di questa analisi.
Come possiamo operare? Utilizzando il concetto di spread.
Consideriamo innanzitutto il titolo di stato tedesco a 10 anni (dal momento che la Germania è considerata il paese europeo più solido) e, successivamente, utilizziamo esso come sottraendo dello spread e come minuendo i rendimenti dei diversi paesi europei, inserendo nella barra di ricerca di tradingview i seguenti codici:
• FR10Y-DE10Y -> SPREAD FRANCIA-GERMANIA
• BE10Y-DE10Y -> SPREAD BELGIO-GERMANIA
• ES10Y-DE10Y -> SPREAD SPAGNA-GERMANIA
• IT10Y-DE10Y -> SPREAD ITALIA-GERMANIA
• GR10Y-DE10Y -> SPREAD GRECIA-GERMANIA
• RU10Y-DE10Y -> SPREAD RUSSIA-GERMANIA
La differenza ottenuta dai diversi spread ci indicherà la forza e la credibilità dei singoli Stati.
Quello che otteniamo è questo:
Com’è da leggere questo grafico?
Più uno spread sale verso l’alto, più il rendimento del decennale di uno Stato Europeo cresce rispetto a quello tedesco; dal momento che il rendimento è associato al rischio e più alto esso è più uno Stato è considerato poco affidabile, ne conviene che più uno spread sale verso l’alto, più uno Stato è da considerarsi rischioso qualora ci si volesse investire. Questo è possibile dimostrarlo in maniera grafica? Assolutamente si.
CORRELAZIONE TRA INDICI AZIONARI E SPREAD TRA PAESI EUROPEI E BUND TEDESCO
• FRANCIA:
Per ricercare questa correlazione utilizzerò il coefficiente di correlazione impostato a 20 periodi. Nella grafica potete osservare in nero lo spread tra i rendimenti dei titoli di stato francesi a 10 anni e il riferimento Bund tedesco: da fine anni 80’ al 2007 circa non è visibile una vera e propria correlazione: ciò è dimostrato dal coefficiente che non assume una vera e propria posizione, né in territorio positivo che in quello negativo (infatti va ad oscillare tra i due estremi). La musica cambia dal 2007 ad oggi: la correlazione si mantiene prevalentemente negativa: più lo spread sale, più un paese è considerato meno affidabile, più gli investitori tolgono capitali dall’indice azionario per poterli ridistribuire in paesi più appetibili.
• BELGIO
Situazione belga pressoché identica a quella francese vista precedentemente. La correlazione inversa tra i due asset ha inizio dal 2007.
• SPAGNA
Trattandosi di Spagna, troviamo delle piccole differenze: la correlazione si mantiene negativa tra il 1994 e il 2000 e tra inizi 2008-giorni nostri, mentre la zona di correlazione non determinabile è quella compresa tra gli anni 2000-inizi 2008.
• ITALIA
Dispiace non avere abbastanza dati storici per il FTSE MIB. Basandoci su quello che offre tradingview, possiamo comunque notare similitudini rispetto agli esempi precedenti: forte correlazione negativa dal 2007 in poi, non determinabile negli anni prima.
• GRECIA
Ho trovato ancora meno dati per quanto riguarda l’indice azionario greco. Ho provato a raggirare il problema utilizzando l’etf “GREK” che riprende le performance di prezzo dell’indice MSCI All Greece Select 25/50. Osserviamo una pesante correlazione negativa dal 2013 ad oggi. E’ evidente il fatto che lo spread sia osservato attentamente da parte degli investitori.
• RUSSIA
Giungiamo infine alla Russia, declassata poco tempo fa al rating C.
Non c’è nulla da aggiungere rispetto a quello detto fin’ora: correlazione negativa tra indice azionario e spread!
CONCLUSIONI
Spero di essere stato chiaro esponendo questo argomento. E’ importante capire lo stato di salute di un particolare Paese qualora lo scegliessimo come destinazione dei nostri investimenti. Come avrete ben notato dalle ultime grafiche, gli indici azionari sono strettamente collegati allo spread dei Paesi considerati con il Bund tedesco. Se uno Stato si dimostra debole, è difficile che esso possa registrare delle performance azionarie positive. Dal 2007 ad oggi è stato così; che sorprese ci riserverà il futuro?
MATTEO FARCI
PIERREL: attenzioneLONG & SHORT
Fabio Pioli
Il mese sembra mostrare la tenuta dei supporti anche su Pierrel ma attenzione: se si dovesse verificare un dietro front a rompere gli 0,1870 allora il titolo andrebbe considerato short ( Figura 1 ).
Fig 1 PIERREL – Grafico mensile.
La presente è una comunicazione di marketing e non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimento e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
*Fabio Pioli, trader e analista finanziario
ATLANTIA: occhio alla chiusura della settimanaLONG & SHORT
Fabio Pioli
Rialzo di cui non si discute per Atlantia . Anzi, se la settimana, come sembra, dovesse chiudersi sopra i 16.55 euro sarebbe una nuova conferma long che necessiterebbe di uno stop-loss a 14,52 per essere messa in pratica ( Figura 1 )
Fig 1. ATLANTIA – Grafico settimanale.
La presente è una comunicazione di marketing e non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimento e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
*Fabio Pioli, trader e analista finanziario