Btp in calo verso il supporto ma più forte del BundIl Btp nell'arco degli ultimi tre mesi sta risultando più forte del Bund . Entrambi sono in fase di discesa, ma come si può vedere dal grafico comparato, il Bund perde il 2,75% mentre il Btp un punto percentuale in meno. Questa situazione influisce sia sullo spread sia sull'andamento delle obbligazioni sottostanti anche dell'Austria che sono particolarmente trade in Itialia, soprattutto il matuzalem con scadenza 20120.
Passando alla situazione del Btp decennale attualmente rende il 4,10% tornando ad un livello che non vedeva dal Novembre 2023. Lo scorso Marzo aveva toccato un minimo di rendimento a 3,51%.
Dal punto di vista grafico sul weekly del Btp, si può notare come il prezzo sia in flessione, muovendosi in swing all'interno di un canale ribassista evidenziato in viola e che parte dal massimo di Dicembre 2023. Su questa panoramica si può notare come il prezzo abbia testato ad inizio di Giugno il livello supportivo a 114,30 punti. Questo supporto vettoriale è dato dal 50% di Fibonacci del movimento che va dal minimo a di Ottobre 2023 in area 107 fino al massimo a 121,43 del successivo Dicembre.
Per un'operatività in acquisto è consigliabile aspettare una discesa sul livello supportivo. Tuttavia , fa fatta molta attenzione a possibili breakdonw ribassisti con allungo anche sotto i 112 punti.
BUND
Bund situazione in attesa della BCEIl Bund questa mattina ha fatto un ulteriore allungo rialzista nelle prime ore della mattina, per iniziare a virare al ribasso. Al momento di questa stesura senga -0,24% al prezzo di 133,96 punti.
Dal punto di vista grafico su un daily, possiamo vedere come il prezzo sia all'interno di un canale discendente, partito da Dicembre'22. Nella giornata di oggi il Bund è andato a testare la diagonal trend discendente di questo canale. Con un superamento della area a 135,50 potremmo avere una conferma della rottura rialzista del canale. Mentre il livello supportivo l'abbiamo verso i 137,80 punti. Probabilmente si sta avviando una fase di correzione in attesa della riunione BCE del 27 Luglio.
Comparativa BTP e BUND pre Fomc e BCESe osserviamo l'andamento dei Future su BTP e BUND notiamo che stanno formando due figure similari, un po' più grossa quella del Btp, un po' meno quella sul Bund.
Entrambe comunque stanno mostrando una forte fase di compressione negli ultimi mesi. Per il Btp ha iniziato a fine anno scorso, mentre il Bund ha iniziato da Febbraio.
Queste situazione di compressione usualmente portano a movimenti violenti direzionali. Il Btp sta già dando un segnale di rottura, ma non ancora deciso.
Probabilmente nelle prossime ore con FOMC e BCE avremmo dei movimenti. Non mi stupirei di una finta ribassista violenta con relativa ripresa verso l'alto.
Bund - quali info?Osserviamo il mercato obbligazionario tedesco per cercare di capire le aspettative degli operatori su crisi bancaria e finanziaria. Dal punto di vista tecnico i prezzi sono al test della parte bassa del rettangolo rappresentato. Osservando indicatori/oscillatori e timeframe intraday ci sono le prime indicazioni di possibile inversione del trend. Non mi stupirei di vedere un recupero di forza con obiettivi del movimento i 144 e successivamente la parte alta del canale 147.
135 il supporto da monitorare come punto di controllo. Gli operatori di fatto scommettono su un rallentamento/fine dei rialzi della BCE in caso di peggioramento del contesto bancario, soprattutto dopo il caos Deutsche Bank.
Btp e Bond - AttenzioneLe politiche monetarie espansive degli ultimi anni con il protrarsi di tassi radenti lo zero, hanno creato nei risparmiatori, specie quelli "millennials" o che comunque hanno un'età inferiore ai 30 anni, un bias di approccio al mercato orientato al rischio: si accetta un rischio più elevato su strumenti azionari, per riuscire a ricavare rendimenti dall'investimento (grazie all'espansività delle politiche i rendimenti sono stati molto interessanti).
Ci siamo abituati ad un mercato dove, grazie ai benefici di diversificazione degli strumenti che oggi abbiamo a disposizione, abbiamo potuto godere di anni dove l'attività d'investimento è sembrata addirittura facile.
Oggi ci troviamo in una situazione nella quale il mercato sembra voler tornare ad offrire strumenti con un rischio teorico inferiore rispetto all'azionario, ma con livelli di rendimento che cominciano ad essere particolarmente convenienti e che possono essere utilizzati per valorizzare capitali, praticare strategie di arbitraggio, gestire plusvalenze o minusvalenze.
Come possiamo vedere nel grafico lo spread di rendimento tra il nostro titolo di stato decennale e quello tedesco, da luglio 2021, complici anche le politiche di flessibilità sul debito, hanno visto la nascita di un trend in crescita. Oggi lo spread di rendimento si attesta in area 230/250, con il nostro titolo di stato decennale che fa segnare un rendimento del 4,50%.
Molti investitori, dinanzi a questi tassi, sicuramente cominciano a sentire il richiamo del buon vecchio btp: guadagnare il 4,5% all'anno per 10 anni potrebbe essere un buon compromesso, considerando anche che, nel corso degli anni, eventuali politiche monetarie espansive potrebbero far salire i prezzi dei bond, con l'opportunità di valutare guadagni in conto capitale.
Resta da capire se il mercato ha già scontato i rialzi che ci attendono, oppure se in qualche maniera potrebbero esserci altri scossoni.
Attenzione allo spread, il livello 300 in genere comincia ad essere abbastanza significativo.
Trading retail su BTP. Si può fare? Il mercato obbligazionario, alla luce degli incrementi dei tassi da parte delle banche centrali, offre uno scenario ed un ventaglio di opportunità, che da tempo erano precluse in quest’asset class.
In particolare, analizzando il mercato dei BTP Italiani (grafico in arancione) ed il relativo spread BTP Bund (grafico in giallo), possiamo ricavare delle indicazioni operative, che possono aiutarci nel timing di acquisto dei titoli di stato, per valutare operazioni “speculative” di medio termine. Sono operazioni che in passato ho eseguito con discreto successo.
Nel grafico in arancione viene riportato l’ETF IITB, che replica l’andamento del mercato obbligazionario governativo italiano. Possiamo notare come, a cavallo tra il 2018 ed il 2019 in corrispondenza dell’ultima crisi dello spread (che è arrivato a superare la quota psicologica dei 300 punti), il comparto è andato a creare un minimo in corrispondenza dell’area 144. Negli ultimi periodi, complici l’allargamento dello spread, nonché la politica monetaria della BCE, abbiamo visto i i prezzi dei BTP scendere ed approcciarsi al livello di supporto.
Negli ultimi 12 anni, ogni qualvolta lo spread tra BTP e Bund ha toccato o superato la quota 300, i nostri titoli sono sempre stati sotto speculazione. In particolare, in un contesto dove i tassi d’interesse erano stabili o in discesa, durante una crisi dello Spread, i prezzi dei nostri titoli scendevano in maniera decisa “sotto la pari”. Questo significava poter comprare a 85 un’obbligazione che dopo un certo numero di anni sarebbe stata rimborsata a 100. Una semplice operazione di arbitraggio.
A pochi giorni dal voto, negli ambienti finanziari, ma anche sui media, si parla di una possibile fiammata dello spread con un ritorno sui valori 300. Qualora questo dovesse accadere, con una parte del proprio portafoglio potrebbe essere interessante acquistare titoli di stato, proprio per sfruttare l’opportunità di valori sotto la pari. Con l’allentamento delle politiche monetarie e la ripresa economica, i titoli “dovrebbero” tornare su prezzi più elevati (e livelli di spread più bassi).
E’ importante però:
- Utilizzare una parte del proprio capitale, non tutto;
- Scegliere dei titoli con delle cedole che si è disposti a tenere per un periodo di tempo indeterminato. Nell’ ipotesi che i prezzi dei titoli di stato, a seguito di una “normalizzazione del contesto
macro” non dovessero più tornare su valori superiori alla pari, potremo comunque godere di un flusso cedolare.
Quali sono i rischi dell’operazione?
- Default dell’Italia;
- Incrementi dei tassi d’interesse “inaspettati”;
- Downgrade da parte di società di rating;
- Errata pianificazione: investiamo più capitale di quanto possiamo permetterci.
Personalmente ho tratto buoni profitti in un'operazione del genere nel 2012 e sopra tutto nel 2019.
Purtroppo dal 2020 stiamo vivendo diverse situazioni di crisi (Covid, Disoccupazione, Guerra, Recessione) che normalmente si vivrebbero in 20 anni. Dobbiamo cercare però di riflettere su un aspetto. Stiamo accumulando una sapienza e consapevolezza finanziaria che ci torneranno utili quando "tornerà il sole" sui mercati.
Analisi BUND
Gli aiuti fiscali che in questi giorni paesi come Germania, Francia e Italia stanno pianificando per sostenere il potere d'acquisto dei consumatori, potrebbero avere delle conseguenze rilevanti sull'azione dell'ECB.
Nella misura in cui tali aiuti costituiscano di fatto dei tetti ai prezzi energetici e non, si andrebbe direttamente ad intervenire sul tasso di inflazione. Ad esempio, le misure dirette a contenere i prezzi dell'energia avrebbero effetti diretti sul tasso di inflazione e indiretti in quanto gli altri beni e servizi che compongono il paniere di consumo avrebbero costi di produzione più bassi e quindi prezzi più bassi in un mercato concorrenziale. Sovvenzionando altre tipologie di spesa quali ad esempio, quelle di trasporto (come fatto in Germania) psi avrebbe lo stesso risultato.
In uno scenario del genere il tasso di inflazione verrebbe forzatamente controllato dalle misure fiscali e le aspettative di hike potrebbero ridursi di fatto rendendo più semplice la vita della BCE.
Tuttavia, se le misure fiscali fossero invece distribuite a pioggia sottoforma di assegni una tantum si potrebbero avere effetti controproducenti. L'emissione di debito derivante dagli stimoli fiscali per l potere d'acquisto dei consumatori, avrebbe degli effetti inflativi sul mercato. D'altro lato, questo porterebbe la BCE a reagire come maggiore aggressività per frenare l'inflazione. L'aumento dei tassi d'interesse e la riduzione dei tassi di crescita dell'offerta monetaria avrebbero un effetto frenante sulla produzione e quindi sul reddito. Ma se il potere d'acquisto viene sostenuto dagli interventi fiscali si creerebbe potenzialemente una spirale tale per cui maggiori aiuti fiscali comporterebbero maggiore inflazione e quest'ultima costringerebbe la BCE a intervenire più massicciamente provocando quindi un contesto di stagflazione (maggiore inflazione e minore produzione).
Attualmente il primo scenario sembrerebbe quello più realistico. Preparatevi a comprare BUND!
(La BCE annunciera il rialzo giovedì. Il mercato attualmente prezza la possibilità di rialzo da 75 bps per cui un qualsiasi rialzo minore, in un'ottica di breve termine ha implicazioni dovish sul prezzo. E' tuttavia consigliato aspettare la decisione)
Bund: la discesa potrebbe non essere finitaIl Bund dopo aver preso i target rialzisti che indicavo già Giugno, " Il Bund ha preso i target rialzisti " ha iniziato a correggere rapidamente, anche troppo.
Al momento vediamo che si sta fermando in una terra di nessuno, sotto il 50% fi Fibonacci del vettore 140,60 – 159,70 e questo è un fattore negativo.
Al momento vediamo che ha concluso la proiezione dalla rottura del canale rialzista, ma questo è solo un target e non ci da un’area supportiva.
Anche le Bande Bollinger non ci danno ancora indicazioni di inversione.
BUY T-Note 10y / Bund - Analisi MacroNelle sessioni di agosto i governativi USA e Europa hanno ritracciato parte del rally di giugno/luglio dopo che la mancata escalation militare tra Cina e USA con il viaggio della Pelosi ha aperto nuovamente la strada al ribasso, alimentata poi dai forti NFPs negli USA e inflazione UK che ha raggiunto la double digit.
Le curve dei tassi prezzano ora aspettative di rialzo dei tassi ufficiali più aggressive, proprio ora che i principali leading indicatori (indici small business US, initial jobless claims, FED surveys), il rialzo del prezzo del gas e la siccità in Europa, l'indice di global supply chain pressure descrivono uno scenario di maggiore equilibrio tra domanda e offerta che spingerebbe le banche centrali a rivedere le proprie stime di inflazione e fermare il ciclo di tightening.
I tassi USA e Europa pare invece che stiano dando nuovamente centralità al tema (attuale) dell'inflazione lasciando in secondo piano tema (futuro) della recessione.
Cio' perché il mercato sta dando troppo peso a dati lagging come il tasso di disoccupazione, i NFPs o a dati presenti come gli indici dei prezzi. Questi ultimi non danno nessuna idea di come evolverà la situazione in futuro.
Ma se è vero che gli asset finanziari siano anticipatori dei futuri sviluppi economici perché mai stanno ora trascurando lo scenario (probabilissimo) di rallentamento economico e inflazione calante?
Se tale scenario diventasse nuovamente la narrativa dominante, mi aspetterei di vedere repricing delle curve ed in particolare steepeninge rally della backend.
Gli asset più rischiosi come equity e credito confermerebbero il bear market rally e valute come JPY e EUR dovrebbero rafforzarsi vs USD.
Il Bund ha preso i target rialzisti indicati
Il 15 Giugno indicavo che il Bund era arrivato su un importantissimo livello supportivo e poi lo seguito nelle successive analisi, come l'ultima del 29 Giugno che allego, dove il 1 Luglio in un commento indicavo una prima area target a 152,5 e successivamente l'area tra 155 e 156 dove oggi siamo.
Ritengo che i minimi annuali li abbiamo visti e difficilmente li andremo a ritestare nei prossimi mesi, solo sotto l'area 148 -147 potrebbe cambiare lo scenario.
Probabilmente questa area di resistenza si farà sentire, il suo break outperò potrà portare verso 160.
Aggiornamento Bund dopo aver sentito la resistenzaIl Bund rispetto a quello che scrivevo il 23 Giugno ha preso l'obiettivo e sentito l'area di resistenza indica 148,50 facendo un massimo a 149 per poi ritracciare ed andare a testare nella giornata di ieri, l'area di supporto del movimento 140,67 - 149.
Adesso dovrebbe ripartire ed andare ad attaccare nuovamente l'area dei massimi precedenti, mentre chiusure sotto i 143,3 potrebbero venir ad annullare il rimbalzo in atto.
Il Bund punta agli obiettivi rialzistiRispetto all'analisi del 15 Giugno dove segnalavo la possibile area di minimo molto importante è partito, ed è partito forte molto forte recuperando un 5% dai minimi in 5 giornate di contrattazione.
Adesso sta arrivando verso una sua prima area di resistenza verso 148,30/50, che presumibilmente vista la forza della sua azione verrà brekkata al rialzo.
Ha ancora spazio per salire verso area 150/52 solo con un superamento di area 156 però potremmo dire di essere fuori dal bear market, cosa che difficilmente accadrà.
Bund andamento storico, su un importante livelloIl Bund sta facendo una discesa che non ha mai fatto prima nella sua storia. Da inizio anno, ai prezzi attuali perde il 16,29% .
Nel grafico monthly possiamo vedere tutto il suo storico e come si stia appoggiando sul 38.2 di Fibonacci, che statisticamente ha alte percentuali di essere un'area di rimbalzo, che per chiarezza non porterà ad un recupero di quanto perso, ma probabilmente solo di 400/600 punti, se poi andrà più su tanto meglio.
Ricordiamoci che il grafico è mensile, per cui i movimenti non possono essere in ottica di scalpingo o brevissimo.
Spread BTP e BUND, confronto 10 anni e 2 anni.Proviamo a capire l’andamento del famoso spread tra Btp e Bund che spesso ritorna alle cronache, come sta accadendo in questo periodo, e mi butto già oltre l’ostacolo, dicendo che resterà tema per lungo tempo in Italia.
Il più delle volte ci si focalizza sullo spread tra i 10 anni, ma il panorama delle scadenze è variegato va da brevissimi, 1 e 2 anni, fino a 30 e 50 anni. In effetti, quello più rilevante è il decennale, ma per valutare l’azione della BCE dobbiamo guardare anche l’andamento della curva a breve del 2 anni.
Nei grafici successivi, ragioniamo in termine di rendimenti e non di differenziale di valore.
Nel primo grafico in ordine discendente, possiamo vedere il rendimento, rispettivamente del 2 anni Italiano (IT02Y) e di quello tedesco, che sulla base degli ultimi 5 anni sono rispettivamente passat,i da -0,12 all’attuale 1,651% l’Italiano, mentre il tedesco è da -0,665% a 0,97%. Il che comporta una variazione percentuale per ITA del +1000% mentre per la DE +200%.
Guardando le due scadenze da inizio 2022, ITA fa +2333% mentre DE +266%.
Spostando il medesimo confronto sulle scadenze decennali, abbiamo negli ultimi 5 anni: ITA +82% e DE +280%, mentre da inizio 2022 abbiamo ITA 1350% e 216%.
Nei grafici successivi abbiamo prima il differenziale di rendimento del 10Y e poi successivamente il breve a sul 2Y.
Ho evidenziato in entrami l’ultimo evento, che provocò spike dello spread e dei rendimenti, e fu il Coivd-19.
Sul 10Y siamo già arrivati ai medesimi livelli del Marzo’20, mentre a livello del 2Y siamo ancora lontani, per il momento.
Tutto ciò per dire che a livello di politica monetaria la BCE, con la pessima Lagarde, probabilmente ci saranno interventi solo quando anche il differenziale sul breve raggiungerà i picchi del 2020, ciò per cui ci saranno evidenti problemi di frammentazione tra i vari Stati, che comprometterebbe la trasmissione delle politiche monetarie.
Se perdurerà questa situazione, mi dispiace per i possessori di titoli di Stato a lunga scendenza , perché la BCE non interverrà.
La BCE probabilmente interverrà sulla curva a breve, ma allo stato attuale, mancano i presupposti per il quando, ed il gioco si fa pericolo, perché il debito è monster per l'Italia, ma con la pandemia è cresciuto anche per gli altri Stati, sia livello pubblico che privato, e quest'ultimo per molti era già molto alto, inoltre in Italia abbiamo all'orizzonte elezioni nel 2023, con soggetti politic, che non sono considerati affidabili dal panorama finanziario mondiale.
SPREAD BTP-BUND E FTSEMIB: UNA CORRELAZIONE DA CONOSCERESalve ragazzi. L’analisi che voglio proporvi oggi tratterà un argomento che probabilmente diversi di voi conosceranno ma, dal momento che occupa una grande importanza in ambito economico-finanziario europeo, ho deciso di trattarlo: lo spread BTP-BUND.
Questa analisi è legata per certi versi ad una pubblicata qualche tempo fa dal titolo “Correlazione tra ratings e decennali dei paesi europei” che trovate al link:
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Vi consiglio di leggerla, vi sarà utile.
Tratterò il significato di spread, la sua correlazione inversa con il nostro indice azionario FTSEMib e successivamente alcuni dei suoi impatti sull’economia.
COS’E’ LO SPREAD BTP-BUND?
Lo spread BTP-BUND esprime la differenza tra i rendimenti dei titoli di stato italiani a 10 anni (ossia i buoni del tesoro poliennali) e i rendimenti dei titoli di stato tedeschi alla stessa scadenza (Bund). I due rendimenti, presi separatamente, possono essere così rappresentati:
Creando la differenza tra il grafico di prezzo in nero (IT10Y) e quello in blu (DE10Y) si ottiene lo spread. E’ necessario dunque digitare nella barra di ricerca di tradingview il ticker “IT10Y-DE10Y”.
ESEMPIO DI CALCOLO DELLO SPREAD
Nella grafica evidenzio la facilità con la quale sia possibile calcolare lo spread. E’ necessaria una semplice sottrazione tra il rendimento del BTP e del BUND.
IL MOTIVO PER IL QUALE LO SPREAD È UTILIZZATO PER IDENTIFICARE LA CREDIBILITA’ DI UNO STATO
È importante ritornare a ritroso, in particolare alla definizione di “titolo di stato”.
Ogni governo per autofinanziarsi emette obbligazioni, chiamate appunto “titoli di stato”; quando cittadini, istituzioni e/o banche acquistano uno di questi certificati di debito, ad esempio con scadenza a 10 anni, forniscono liquidità immediata allo Stato emittente; trattandosi di un’obbligazione, e di conseguenza di “denaro in prestito” lo stesso, alla scadenza dell’obbligazione, ossia dopo 10 anni, dovrà impegnarsi a restituire lo stesso importo prestatogli precedentemente da parte dei più svariati attori di mercato con un interesse riconosciuto.
Lo stesso interesse, o “rendimento” dell’obbligazione, è proporzionale al grado di rischio al quale un investitore si espone qualora la acquistasse. Maggiore è tale rischio, maggiore sarà l’interesse (o il rendimento) richiesto dal particolare “investitore” come remunerazione.
Se dovessimo riassumere con una piccola uguaglianza quest’ultimo concetto sarebbe RISCHIO=RENDIMENTO.
Osserviamo al momento quale sia il rendimento del decennale italiano:
Si attesta al 3.291%.
E quello tedesco?
Rende 1.249%.
Per l’uguaglianza RISCHIO=RENDIMENTO possiamo dunque affermare che si rischierebbe più ad acquistare titoli di stato italiani che tedeschi; per quale motivo? Per il fatto che la Germania è considerata il “polmone economico europeo” presentando essa un’economia fortemente solida ed esibendo un rating di tripla A (AAA, giudizio affidato dalle agenzie di ratings come Moody’s, Fitch e Standard and Poors) affidato a quelli Stati con eccellenti capacità di onorare le obbligazioni assunte; questo non si può dire per la nostra nazione, presentando essa un rating di tripla B, affidato a quelli Stati con adeguate (e non eccellenti) capacità di far fronte agli impegni di pagamento.
Voglio farvi notare un qualcosa di importante:
Il fatto che la Germania sia considerata come “polmone economico europeo” è ben testimoniato dal rendimento dei suoi titoli di stato a 10 anni se confrontati con gli altri dell’Area: esso è il più basso (e di conseguenza è quello che presenta meno rischi).
Tornando alla base del discorso, come si può dunque capire quale sia l’effettiva credibilità di un Paese? Andando a confrontare lo stesso con il Paese che presenta all’interno della stessa cerchia (Unione Europa, ad esempio) l’economia più “forte e credibile”.
Questo confronto viene messo alla luce prendendo in esame il rendimento del decennale del paese di cui si vuole capire l’effettiva credibilità e “rapportandolo” al rendimento del decennale più sicuro ed affidabile, ossia quello della Germania. Tale “rapporto” è espresso in termini di differenza, che viene chiamato spread. Considerando lo spread tra Italia e Germania, il famoso “spread BTP-BUND”.
ANALISI SPREAD BTP-BUND
Nella grafica potete osservare lo spread “Italia-Germania” a livello settimanale.
Esso viene tipicamente espresso in “punti base”, dove ogni punto rappresenta un centesimo di punto percentuale (100 punti base, di conseguenza, sono uguali all’1%).
Ho contrassegnato con dei rettangoli rossi e verdi determinate zone di interesse:
• I rettangoli rossi racchiudono al loro interno tutti gli archi temporali nei quali i rendimenti dei titoli di stato italiani a 10 anni hanno sovraperformato quelli tedeschi alla stessa scadenza; per il concetto espresso prima, sono proprio quelli i momenti nei quali l’Italia è percepita più rischiosa da parte degli investitori
• I rettangoli verdi racchiudono al contrario tutti gli archi temporali nei quali i rendimenti dei titoli di stato tedeschi a 10 anni hanno sovraperformato quelli italiani alla stessa scadenza; per il concetto espresso prima, gli stessi rettangoli racchiudono dunque tutti quei momenti in cui l’Italia inizia a presentare una credibilità maggiore
La logica vuole che lo spread si allarghi durante fasi economiche finanziarie del Paese particolarmente turbolente o incerte; i fattori condizionanti possono essere guerre, recessioni, transizioni di governo eccetera. Quando poi gli stessi fattori vanno ad attenuarsi, ecco che lo stesso va a restringersi.
Quando si tratta di investire il proprio denaro è necessario cercare di sfruttare qualsiasi situazione tale da permetterci di guadagnare; basandomi su questo contesto, la domanda a cui ho pensato è stata:
”se è vero che lo spread si allarga durante fasi incerte, chi investirebbe nel nostro Paese in quelle stesse condizioni”?
Probabilmente nessuno, dal momento che l’aumento dello spread è legato in maniera diretta alla probabilità che l’Italia non riesca a pagare i propri debiti.
Questo è vero per le obbligazioni. E per il mercato azionario?
CORRELAZIONE TRA SPREAD BTP-BUND E FTSEMIB
Anche per il mercato azionario, in particolare per l’indice FTSEMib, la musica non cambia. E’ la correlazione inversa tra quest’ultimo e lo stesso spread a suggerirlo, essendo essa inversa, infatti:
Quando il BTP-BUND si muove al rialzo (con il rischio percepito verso l’Italia in aumento) il FTSEMib tende ad avere delle cattive performance.
Quando il BTP-BUND si muove al ribasso (con il rischio percepito verso l’Italia in diminuzione) il FTSEMib tende ad averne delle buone.
Perché accade ciò? Perché la sfiducia nei confronti di una nazione non si riflette solo in maniera diretta verso i suoi titoli di stato bensì anche verso le aziende facenti parte dello stesso nucleo!
Come posso dunque concludere questo paragrafo? Affermando che è bene osservare da vicino lo spread se si intende investire sul mercato azionario italiano. Per il mio punto di vista e per come io intendo gli investimenti (dal momento che baso le mie scelte sulla macroeconomia), non penserò mai di acquistare aziende italiane se lo spread indica una sfiducia!
In particolare:
Finché lo spread manterrà la sua traiettoria parabolica rialzista, la mia visione ribassista sull’indice azionario persisterà.
GLI EFFETTI DELLO SPREAD SULL’ECONOMIA
Ho spiegato due concetti fondamentali: uno dei modi per una nazione di autofinanziarsi è l’emissione di titoli di stato, che vengono acquistati dai più svariati attori di mercato. La teoria vuole che gli investitori richiedano un interesse (o rendimento) maggiore per essere remunerati dal rischio associato all’obbligazione acquistata stessa; l’allargamento dello spread, come ho spiegato, indica sfiducia nei confronti di un paese: questo significa che per “convincere” gli investitori a finanziare, un governo andrà ad emettere titoli di stato con un rendimento più alto, in maniera tale da incentivare gli acquisti.
Questo dove va ad impattare? Sul bilancio di uno Stato! È vero che con incentivi più alti è probabile il ricevimento di finanziamenti, ma è altrettanto vero che i successivi interessi saranno più alti da pagare.
Questa differenza di interessi va poi a riflettersi sul deficit pubblico: per lasciare inalterato esso, è probabile che uno Stato aumenti le tasse oppure utilizzi il denaro che precedentemente doveva essere destinato ad altre spese pubbliche come ad esempio la costruzione di infrastrutture oppure la sanità.
L’aumento dello spread ha anche un impatto sulle banche italiane. Perché?
Perché esse sono alcune tra i diversi attori di mercato a finanziare lo Stato, andando ad acquistare quantità enormi di BTP. Il fatto di avere titoli di Stato in portafoglio all’aumentare progressivo dello spread non è un bene; immaginiamo che una banca abbia acquistato una quantità X di BTP con rendimento fisso annuo del 3% ad un prezzo di 100; se lo spread si allargasse, lo Stato emetterebbe nuovi BTP con rendimento più alto; essendo il rendimento legato inversamente al prezzo, significa che lo stesso BTP acquistato a 100 verrebbe svalutato (da 100 ad 80, ad esempio). Questo significa che se la banca rivendesse la stessa quantità X di titoli di stato, registrerebbe una perdita.
Una svalutazione di miliardi di BTP andrebbe ad intaccare la solidità patrimoniale di una Banca che, per proteggersi, aumenterebbe i costi ai clienti bancari o comunque diventerebbe più rigida nel concedere prestiti e finanziamenti a famiglie ed imprese. Quando l’accesso al credito diviene più rigido, chi è a risentirne? L’economia.
Spero l’analisi vi possa essere utile, un saluto.
Matteo Farci
BTP e BUND due candlestick pattern opposti ed incompletiA sinistra il BTP ed a destra il Bund, in questa fase sul mercato obbligazionario abbiamo due situazioni opposte a livello di pattern, da un lato un Harami bullish, mentre dall’altro un Engulfing bearish.
A livello grafico possono sembrare corretti ma in verità mancano entrambi di un elemento importante per essere corretti ed avere maggiori probabilità di realizzazione.
Il trend..
Sul Btp, il bullish Harami dovrebbe trovarsi all’inizio del trend, indicando una chiara inversione di un precedente trend ribassista, mentre in questa situazione, diciamo si trova a metà strada di un rimbalzo.
Mentre sul Bund, invece, essendo probabilmente a metà strada di un rimbalzo, si sta configurando un pattern ribassista che usualmente si manifesta alla fine di un trend rialzista, cosa che potrebbe essere corretta in questa situazione, però anche in questo caso il pattern non è perfetto, perché la candela rossa non assorbe completamente il corpo della candela antecedente.
Scrivo questo perché spesso, capita di farsi ingannare da alcuni pattern grafici che ad una prima vista sembrano completi, ma poi in verità mancano di alcuni elementi fondamentali per la loro formazione ed il loro riscontro statistico.
Impulsi tecnici ribassisti su tutti gli indici 18.02.2022Analisi weekly su grafico a linea.
Il DAX registra la chiusura settimanale più bassa degli ultimi 11 mesi e si avvia a testare l'area 14.800-15.000 che ha finora frenato tutte le discese dei prezzi.
Settimana storica per il Nasdaq che cambia struttura dopo quasi 2 anni. Gli indici USA proseguono al ribasso trainati dal Russell che invece ha già cambiato struttura da alcune settimane.
Attenzione allo stato di eccesso tecnico del petrolio.
Interessante breakout dell'oro.
Bund su supporti chiave. Rendimenti del Treasury a target in area 2%.
Vediamo il quadro
LONG BUND MULTIDAYSembra si stia formando un pattern "testa e spalle" da manuale sul Bund future scadenza marzo 2022, accompagnato da una risalita dell'indicatore di Sentiment;
Segno che le mani forti accompagnano questa fase di lateralità accumulando posizioni lunghe.
Il target naturale del pattern in formazione è l'area 173.
Un buon punto di ingresso potrebbe essere l'area 170-170,1 area che corrisponde al POC volumetrico del periodo, quindi una zona dove sono concentrati molti volumi.
Gli asset che hanno reso di più nel 2021Nel grafico ci sono le percentuali di rendimento dei principali asset finanziari.
Il Re indiscusso del 2021 è stato il Bitcoin… per cui anche se non è arrivato a 100K va bene così.
L’unico asset negativo è quello legato al mercato obbligazionario, sia TNote che Bund sono negativi.
Ottime performance sono state ottenute da tutto il settore delle commodities, unica negativa è il gold.
Bund respinto dalla resistenza.Da alcune settimane ho rivolto nuovamente lo sguardo ed operatività su mercati obbligazionari.
Il 22 Novembre ho postato un'analisi su BTP dove ne indicavo la debolezza, sul Bund ieri abbiamo avuto una situazione analoga, finchè non supererà il 50% di Fibonacci a 172,60/7 .
Attenzione ad un'eventuale rottura ribassista a 170, un primo supporto a 170,63.
BUND: attenzione al rollover (300 puniti sotto)Si sta per concludere la settimana dei rollover dei Future obbligazionari. Il Bund rollerà sul nuovo contratto di -300 punti, mentre il Btp solo di -190 punti, entrambi ticks più ticks meno.
Hia prezzi attuali mentre scrivo 174,70 dovrebbe aprire Lunedì 8 a 171,70. Da grafico vedete che al momento a livello teorico, si troverebbe già sotto l’area di supporto.
Ragionando su questa ipotesi devo andare a guardare aree supportive inferiori che vadano a chiudere il ciclo per una ripartenza, indicativamente area 168.
Una discesa sotto i minimi di Marzo 2020 comporterà un ulteriore accelerazione ribassista.
Confronto rendimento BTP con altri Paesi UE+USARipropongo questo grafico che raccoglie i rendimenti dei Titoli di Stato dei principali Paese Europei + gli Stati Uniti (ovviamente il loro rendimento è influenzato dal tasso di cambio, cos' come quello UK).
Ultimamente è ritornato in voga sui media la spread Btp/Bund, tornato sotto 100, cosa che non accedeva da fine 2015. Su questo grafico potete vedere come sono tutti stazionari od in leggera risalita, stranamente spicca l'Italia con la curva inclinata verso la discesa dei rendimenti.
Ribadisco una mia personale idea, che il rendimento del decennale italiano si dovrà avvicinare a quello di Spagna e Portogallo per una serie di fattori che nulla hanno a che vedere con l'analisi tecnica.