Il rally del RameI prezzi del rame nella seduta di ieri hanno innescato un rally che ha spinto la performance giornaliera a +3,20%, soprattutto grazie alla prospettiva di un allentamento in Cina dei blocchi alla circolazione in base alle politiche programma “Zero Covid”.
Il Celeste Impero ricordiamo essere tra i maggiori consumatori di Rame e metalli industriali al mondo. Una possibile riapertura ha spinto gli investitori ad acquistare Rame, nonostante permangano le preoccupazioni per una crescita globale più debole.
Inoltre secondo uno studio della Banca Mondiale, la domanda del metallo rosso aumenterà per i prossimi decenni, trainata soprattutto dagli sforzi per decarbonizzare l'economia globale e allontanarsi dai combustibili fossili.
Materie prime
LA MIA VISIONE RIBASSISTA DEI MERCATI AZIONARI AMERICANI Salve lettori.
Mirko, uno dei primi ad aver sostenuto il mio lavoro all’interno del blog, mi ha contattato qualche giorno fa ponendomi una domanda riguardante il mercato azionario americano, nutrendo alcuni dubbi riguardo i suoi ritracciamenti, ma soprattutto sulle possibili risalite.
Ho deciso dunque di scrivere due analisi in maniera tale da fornirgli spunti di riflessione, e come a lui spero anche a voi; in questa che leggerete oggi spiegherò la mia visione ribassista basandomi sullo studio della curva dei rendimenti e sull’analisi del ciclo economico in cui ci troviamo, mentre in quella che pubblicherò tra qualche giorno andrò ad utilizzare determinati indici di forza che vado a creare per capire quale sia il sentiment del mercato.
Buona lettura.
ANALISI DEL CICLO ECONOMICO
Il 9 dicembre, all’interno di tradingview, pubblicavo un’analisi dal titolo “L’inversione dei mercati azionari giungerà nel 2022”?
All’interno di essa avevo argomentato temi inerenti ai diversi cicli economici e il loro susseguirsi, sottolineando come nel biennio 2020-2021 avessimo assistito ad un susseguirsi molto rapido di tre diversi cicli: una fase di recessione, una di ripresa e la successiva espansione. Ipotizzavo infine che la probabilità che arrivassimo ad un rallentamento economico fosse alta, non basandomi soltanto sullo studio dei diversi scenari economico finanziari, bensì concentrandomi anche su un tema che io reputo abbastanza importante: lo studio della curva dei rendimenti dei titoli di Stato del tesoro americano.
LA CURVA DEI RENDIMENTI E LE SUE VARIE INCLINAZIONI
Riprendendo questo tema, essa può avere tre forme caratteristiche diverse:
• Inclinata positivamente o “steepening”, quando il rendimento di ciascuna obbligazione aumenta all’aumentare delle relative scadenze
• Piatta o “flattening”, quando i rendimenti tra le diverse obbligazioni a diversa scadenza sono tutti simili (o uguali) tra loro
• Invertita, quando le obbligazioni con scadenze più brevi presentano rendimenti più alti rispetto a quelle con scadenze più lunghe
Possiamo riassumere brevemente con la grafica:
CURVA DEI RENDIMENTI INCLINATA POSITIVAMENTE
Una curva dei rendimenti “inclinata positivamente” si forma quando il mercato ha aspettative di crescita economica; viene considerata la “curva normale” in quanto è quella in cui i rendimenti aumentano all’aumentare delle scadenze stesse (per il rapporto RISCHIO = RENDIMENTO di cui parlo sempre, acquistare obbligazioni a lunga scadenza espone un investitore ad un rischio più alto, che quindi vorrà essere più remunerato dal punto di vista economico).
Il fatto che la curva assuma questo tipo di inclinazione in periodo di crescita economica è dettata dal fatto che gli investitori tendano ad acquistare più titoli di stato a breve scadenza (in quanto sanno che appunto, nel breve, le prospettive economiche saranno positive) che a lunga scadenza (in quanto per loro è più difficile prevedere gli scenari economici futuri).
Arriva successivamente un punto in cui le aspettative di inflazione iniziano ad aumentare: durante una crescita economica aumentano i consumi e la domanda, che sono alcuni dei diversi fattori per i quali l’indice dei prezzi al consumo cresce; lo stesso dato macroeconomico erode il potere di acquisto e i guadagni futuri, motivo per il quale gli investitori tendono a scaricare più obbligazioni a lunga durata (facendo gonfiare i rendimenti) in quanto il rendimento percepito sarebbe poi eroso dal consumer price index stesso. Per dire: che senso avrebbe per loro acquistare un’obbligazione a 10 anni con rendimento al 3% se le prospettive di inflazione a 10 anni si attestassero al 4%? Non avrebbe senso. Per tutti questi motivi, preferiscono più le obbligazioni a breve termine che a lungo termine; è così che tale preferenza va a far “impennare” ancora di più la curva sulle lunghe scadenze.
Per cui, ricapitolando, possiamo avere due curve inclinate positivamente:
• Una in cui le aspettative di inflazione alte non si sono ancora palesate
• Una in cui le stesse aspettative iniziano a creare problemi tra gli operatori a mercato
Esse sono rappresentate nella grafica che segue:
Importante considerare anche il fatto che ad una crescita economica appartiene un risk on del mercato azionario, clima in cui l’obbligazionario non performa bene (per la loro correlazione inversa).
CURVA DEI RENDIMENTI PIATTA
Una curva dei rendimenti piatta si forma tipicamente in fasi economiche di rallentamento o di transizione; si palesa tipicamente in prossimità della fine di una crescita economia. Per quale motivo? Vi spiegherò il tutto con due grafiche:
Nell’appiattimento della fase 1, i rendimenti sulle brevi scadenze vanno a gonfiarsi per due motivi:
1. Deterioramento dei dati macroeconomici
2. Alta inflazione
Gli investitori vanno così a posizionarsi sulle scadenze più lunghe, scontando dati macroeconomici futuri migliori e un’inflazione più bassa (che non eroderebbe il valore delle cedole).
Nell’appiattimento della fase 2, l’intervento delle banche centrali va ad influenzare la parte breve della curva attraverso l’innalzamento dei tassi di interesse, gonfiando ancora di più i rendimenti; il verificarsi di ciò è anche causato da un pessimismo sulle prospettive economiche a breve termine: gli operatori preferiscono così posizionarsi sulle lunghe scadenze.
Per il rapporto RISCHIO = RENDIMENTO, possiamo affermare ciò: sia che ci si posizioni su obbligazioni a breve che a lunga durata, il rischio è lo stesso; ciò non è strano? Assolutamente si, e ciò rappresenta l’incertezza degli operatori.
La curva piatta si osserva tipicamente in periodi di transizione tra una curva normale, inclinata positivamente, ed una curva invertita.
CURVA DEI RENDIMENTI INVERTITA
Si viene a creare quando le scadenze brevi hanno un rendimento più alto rispetto alle scadenze lunghe. Si palesa tipicamente dai 10 a 17 mesi prima di una recessione.
Il rapporto RISCHIO = RENDIMENTO ci aiuta a capire il senso di questa curva e il motivo per il quale essa si forma prima di una recessione: notiamo come sia più rischioso investire sul breve termine (a 6 mesi o 1,2,3 anni) che sul lungo termine (10,20 o 30 anni). Perché?
Gli investitori vendono quantità massicce di titoli di stato sul breve in quanto si aspettano in un arco di tempo relativamente breve pessime condizioni economiche, riconducibili a una possibile/probabile recessione; proprio per questo si aspettano un interesse più alto qualora investissero nello stesso arco temporale.
Ricordate: maggiore è il rischio al quale ci si espone, maggiore sarà l’interesse richiesto.
Per quanto riguarda le scadenze lunghe, ritroviamo dei rendimenti inferiori in quanto il rischio a cui ci si espone viene considerato più basso; è chiaro quindi che questa curva non rappresenta buone prospettive economiche.
UNO SGUARDO AI GIORNI NOSTRI
Ho reperito sul sito di Investing.com la curva dei rendimenti appartenente ad oggi, ad un mese fa e ad un anno fa:
Ora le commenterò.
• In color celeste ritroviamo la curva di un anno fa. Essa possiamo definirla come inclinata positivamente. Come ho spiegato nel paragrafo precedente, essa si forma quando ci sono aspettative di crescita economica; non è un caso che in Q2 2021 gli Stati Uniti si trovassero in uno scenario economico di prosperità. Da notare anche il fatto che il rendimento del decennale non superasse i 2 punti percentuali. Ciò significa che le aspettative di inflazione di un anno fa non si dimostravano alte come ora. Questo può essere dimostrabile condividendo il grafico sui tassi di inflazione a breakeven a 10 e 5 anni, che danno una misura sulle aspettative di inflazione a 10 e, appunto, a 5 anni:
• Ritroviamo ancora la curva di color rosso (calcolata un mese fa) e blu (calcolata ad oggi). Le differenze tra quest’ultime due rispetto a quella calcolata un anno fa sono lampanti: l’intervento della Federal Reserve con il rialzo dei tassi di interesse ha innanzitutto influenzato le scadenze tra i 6 mesi e i 3 anni che, ad oggi e ad un mese fa, rendono quasi il triplo rispetto a maggio 2021; nelle due curve più recenti troviamo oltretutto un appiattimento tra le scadenze a 2 anni e quelle a 10; non è un caso dal momento che ora i dati macroeconomici sono in rallentamento, al contrario di un anno fa. Come ho già specificato, l’appiattimento della curva si verifica in periodi di rallentamenti economici!
Da non trascurare un’ulteriore considerazione: il titolo di stato a 20 anni ha un rendimento maggiore rispetto a quello a 30 anni; per il rapporto RISCHIO = RENDIMENTO significa che gli investitori reputano più “pericoloso” prestare dei soldi al governo americano per 20 anni che non per 30; ciò non vi appare piuttosto strano? Questo fatto non rappresenta una condizione economica stabile, dal momento che le scadenze lunghe della curva rispondono a dinamiche inflazionistiche e alle leggi di domanda e offerta!
• Da ricordare anche che la curva, il primo aprile, ha invertito: questo è dimostrato tra lo spread tra i rendimenti dei titoli di stato americani a 10 e 2 anni:
Questo significa che per qualche giorno gli investitori hanno reputato più rischioso investire nel breve termine (a 2 anni) rispetto al lungo (a 10 anni); questo è il motivo per il quale l’inversione della curva ha sempre anticipato una recessione.
IL CICLO ECONOMICO E’ CAMBIATO
Il recente “crollo” dei mercati finanziari non è stato solo dettato dal mondo obbligazionario e dalle molteplici informazioni che esso fornisce, ma anche da un ulteriore aspetto: il ciclo economico è cambiato.
Esso può essere diviso in 6 fasi, e in ognuna di esse le diverse asset classes registrano performance diverse.
Per essere più chiaro fornirò una grafica reperita su Google Image:
Osservandola, posso affermare il fatto che, da marzo 2020, abbiamo vissuto le fasi 1,2,3,4 e 5.
• FASE 1
La Fase 1 è quel particolare ciclo economico nel quale un Paese entra in recessione; le performance delle maggiori asset classes sono:
1. Mercato azionario: ribassista
2. Materie prime: ribassiste
3. Obbligazioni: rialzista
I motivi di tali performance sono i seguenti:
1. I mercati entrano in clima di risk off: si registra una fuga di capitali dagli asset considerati rischiosi, come appunto le azioni, e vanno ad apprezzarsi i cosidetti “safe assets”, ossia i beni rifugio
2. La domanda dei consumatori e delle industrie verso le materie prime diminuisce. Esse quindi, essendo dipendenti dalle leggi di domanda e offerta, registrano delle performance negative
3. Le obbligazioni sono viste come un bene rifugio e vengono acquistate
Come potete osservare nella grafica, come “obbligazionario” ho utilizzato il titolo di stato a 10 anni, essendo esso anche un bene rifugio, come indice di materie prime il “bloomberg commodity index” e come indice azionario l’S&P500.
• FASE 2
La fase 2 è quel particolare ciclo economico in cui la recessione tocca il suo minimo; da questo punto in poi, come vedremo tra poco, si avrà la successiva ripresa.
Le performance delle asset classes sono:
1. Mercato obbligazionario: rialzista
2. Mercato azionario: rialzista
3. Mercato delle materie prime: ribassista
I motivi di tali performance sono i seguenti:
1. Il mercato obbligazionario continua il suo trend rialzista in quanto il clima di risk-off non è scomparso
2. Il mercato azionario inverte la sua tendenza in quanto gli investitori iniziano a scontare dati macroeconomici migliori (ricordate: il mercato anticipa sempre tutto)
3. Il mercato delle materie prime non cambia ancora il suo trend in quanto la domanda ed esse legata rimane ancora a livelli bassissimi, soprattutto da parte del settore industriale
• FASE 3
La fase 3 è quel particolare ciclo economico di ripresa; essa, dopo aver toccato il “bottom” della recessione, riparte.
Le performance delle asset classes sono:
1. Mercato obbligazionario: rialzista
2. Mercato azionario: rialzista
3. Mercato delle materie prime: rialzista
I motivi di tali performance sono i seguenti:
1. Il mercato obbligazionario continua il suo trend rialzista in quanto le prospettive di inflazione, che non si sono ancora palesate in maniera forte, non erodono le cedole; è quindi ancora conveniente detenerle (riferendomi, in particolare, sul decennale)
2. L’azionario sale, spinto dall’ottimismo degli investitori tipico del clima risk-on
3. In ripresa economica la domanda di materie prime riprende da parte di industrie, privati e individui: per la legge della domanda e dell’offerta, esse incrementano il loro valore
La Fase 3 è l’unica parte del ciclo economico in cui tutti e 3 le asset classes si trovano in trend rialzista.
• FASE 4
Arriviamo al ciclo di espansione economica.
Le performance delle asset classes sono:
1. Mercato obbligazionario: ribassista
2. Mercato azionario: rialzista
3. Mercato delle materie prime: rialzista
I motivi di tali performance sono:
1. Il mercato obbligazionario, in particolare il decennale americano, diventa poco attraente dal momento che l’inflazione inizia ad essere di ostacolo, in quanto eroderebbe le cedole. Come ho spiegato all’inizio dell’analisi, quando le aspettative di inflazione aumentano, la curva dei rendimenti registra un’ulteriore cambio di pendenza positivo, che, tradotto, significa maggior vendita di obbligazioni alla stessa scadenza
2. Il mercato azionario mantiene la rotta rialzista in quanto lo scenario risk on non è cambiato
3. Stesso discorso per le materie prime: la domanda continua ad essere robusta, motivo per il quale il trend rimane costantemente rialzista
• FASE 5
Il ciclo economico ha raggiunto la sua massima espansione ed ora inizia a rallentare.
Le performance che in questo ciclo economico caratterizzano le asset classes sono:
1. Mercato obbligazionario: ribassista
2. Mercato azionario: ribassista
3. Materie prime: rialzista
I motivi di tale performance sono:
1. Il decennale americano si mantiene ribassista in quanto l’inflazione è diventata tanto alta da essere poco attraente da tenere nei portafogli
2. Il mercato azionario inverte la tendenza in quanto si inizia a respirare un clima di risk off dovuto all’intervento della Federal Reserve che da “accomodante” diventa “aggressiva” con il rialzo dei tassi di interesse. Tutti i settori che avevano spinto al rialzo l’azionario nei cicli precedenti iniziano ad essere ribassisti, mentre vengono preferiti quelli definiti “difensivi”
3. La domanda al quale le materie prime sono correlate positivamente persiste; questo è il motivo per il quale esse mantengono la tendenza rialzista
CONCLUSIONI SU CURVA DEI RENDIMENTI E CICLI ECONOMICI E POSSIBILE IMPATTO DELL’AUMENTO DEI TASSI DI INTERESSE SULL’ECONOMIA AMERICANA
L’analisi che vi ho fornito mette alla luce un fatto ineccepibile: l’economia si trova in una fase di rallentamento. Il primo campanello d’allarme è giunto dapprima con l’appiattimento (Q4 2021) e successiva inversione (Q2 2022) della curva della curva dei rendimenti. E’ in quel momento che ho iniziato ad essere più cauto nel fare determinati investimenti, specie nel mercato azionario; il motivo è uno ed uno solo: in determinati scenari, esso non tende a performare bene.
La conferma schiacciante l’abbiamo avuta dal cambio di ciclo economico che vi ho mostrato. Ci troviamo ora nella fase 5 nella quale, come da manuale, il mercato azionario tende a performare male.
Questo è il motivo per il quale la mia visione è ribassista.
La possibilità che possa esserci una recessione è reale, per 5 motivi:
• L’appiattimento della curva dei rendimenti che stiamo osservando si forma tipicamente dopo una curva inclinata positivamente e prima di una invertita
• L’inversione della stessa l’abbiamo osservata ad aprile
• Siamo ora alla fase 5 del ciclo economico, avvicinandoci sempre più alla recessione
• I dati macroeconomici si stanno deteriorando
• Il rialzo dei tassi di interesse ha sempre portato l’economica in recessione
Riferendomi all’ultimo punto, vi rilascio una grafica:
Essa mostra il legame esistente tra ogni ciclo di rialzo dei tassi di interesse e la successiva recessione; osservate: ogni aumento di essi è sempre stato anticipatore.
Per il 2022 è previsto un aumento per così dire “aggressivo” di essi: anche stavolta il passato si ripeterà?
Spero l’analisi sia stata di vostro interesse, a breve pubblicherò la seconda parte.
Buona giornata, Matteo Farci
STORNO O INVERSIONE?BUONGIORNO FOREX DEL 18.05.2022
Dopo tanto attendere ecco che i mercati presentano i primi segnali di storno, primo tra tutti il dollaro americano, che dopo una sequenza di sei settimane di rialzi, inizia ad aggredire i minimi intraday andando a rompere i minimi della scorsa settimana a 103.40 per approdare sulla mm21 periodi daily a 103.10.
Il contesto macro non è cambiato, e ieri Powell ha ribadito la volontà di alzare i tassi di interesse fin tanto che l’inflazione non darà segni di cedimento, dunque questi primi movimenti di storno del dollaro sono già occasioni di acquisto?
Beh per buona parte dei traders retail si!
Dai 17881 lotti long sul basket dollari, oggi ne ritroviamo 29360, il che ribilancia le percentuali che passano da 68% corti di ieri a 54% attuale, segno che molti traders in posizione contrarian short hanno colto rapidamente questa occasione per uscire dalle loro posizioni mean reverting, e tanti erano pronti ad entrare in trend long sul dollaro.
Il quadro tecnico sul dollar index pone supporti importanti alle aree di 103.16-103.25, e sebbene anche la nostra idea rimane pro dollaro sul medio termine, non possiamo escludere maggiori affondi sul biglietto verde che potrebbe giungere alle aree di 101.00 prima e 99.00 poi senza ancora compromettere il quadro tecnico rialzista di lungo.
Le ripercussioni sulle majors sono state immediate, con eurusd che torna a 1.0550, con forti posizionamenti corti da parte dei retail che passano al 56% short, aprendo a possibili allunghi rialzisti che vedrebbero approdi alle aree di 1.0675, livello della mm200 in h4 anche in questo caso , senza dare ancora il via a vere e proprie inversioni di trend.
Anche il cable vede finalmente allunghi rialzisti, allontanandosi dai minimi di 1.2125 per approdare alle porte di 1.25 figura, con i traders retail che portano il loro posizionamento non lontano dalla parità al 51% long, il che farebbe ben sperare per allunghi fino alle aree di 1.2640, area dalla quale rivalutare eventuale nuova forza del dollaro.
Prosegue infine lo storno di usdcad , che mantiene una chiara struttura ribassista a massimi e minimi decrescenti in h4 sotto la mm21 con i retail long contrarian al 59%, il che ci farebbe propendere al breakout dei minimi di ieri posti a 1.28 figura per dei posizionamenti short ancora in linea con l’attuale fase correttiva del dollaro americano.
Tuttavia non cambiamo la nostra view di medio periodo, ovvero un dollaro americano ancora forte, in quanto le condizioni macro non sono variate, e gli attuali storni tecnici non possono essere visti vome vere inversioni di tendenza, in grado di mettere in crisi la struttura rialzista del biglietto verde.
Medesimo principio ci muove sul mondo equity, dove gli inequivocabili respiri degli ultimi giorni, non ci fanno ancora propendere per dei rialzi tali da invertire la tendenza di medio periodo, che riantra nella prospettiva di un rallentamento economico globale, domostrato ancora stanotte anche dal Giappone che ha pubblicato dati sul PIL del primo trimestre 2022 che in questo caso in rallentamento, seppur le politiche economiche della BOJ siano propense ad idee dovish di allentamenti economici importanti.
Dunque il Nasdaq che approda alle aree di 12520 rimane sotto la mm21 periodi daily, chesa ancora segnalare inversioni, ma timidi accenni di storno dai minimi, che potrebbero indubbiamente approdare alle aree di 12800 , lasciando invariato il quadro tecnico fortemente ribassista.
La debolezza del dollaro lascia respiro anche al mondo commodities, special modo i metalli come il silvers che stava vivendo un fortissimo ribasso con quattro settimane consecutive in territorio negativo, fino alle aree di 20,424$ per poi stornare agli attuali 21.60$ . anche in questo caso , le dinamiche dollaro centriche non modificano le nostre aspettative, che leggono nel breve solo uno storno di tutti gli asset class, senza determinare l’inversione di lungo. Anche sul mondo commodities quindi le prospettive di recessione globale peseranno a nostro parere sui prezzi dei metalli industriali come il silvers o il copper, seppur in una prospettiva di più lungo periodo.
Pubblicati infine stamattina i dati sull’inflazione UK, che seppur al di sotto delle aspettative, mostrano un balzo dal 7.0% dell’ultima rilevazione ad un poderoso +9.0%, segno che la corsa dei prezzi è tutt’altro che rallentata, e che i quattro rialzi tassi messi in campo dalla BOE non hanno ancora sortito nessun effetto reale.
Avremo poi appuntamento con l’inflazione in euro zona alle 11.00 anch’esso atteso sui massimi di +7.5% ma in questo caso la BCE on ha ancora giocato le sue carte, con la sola prospettiva di rialzi tassi nel prossimo giugno.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
GOLD - [Breakout H4] Ricerco setup LongBuongiorno Traders!
Dopo molto tempo, in occasione del mio compleanno ho deciso di portarvi un mio ultimo aggiornamento intraday sul setup che sto seguendo per il GOLD dopo l'ultimo long posizionato ieri.
Oggi la struttura presenta un breakout sull'h4 della trendline ribassista.
Uno stimolo del prezzo mi fa ricercare una possibile inversione.
Individuo la struttura di mio interesse ed il punto possibile di frizione, andando così a identificare l'area di margine dove una struttura rialzista rimane valida per la mia ricerca e posizionamento per gli ordini di acquisto.
Buon trading a tutti!
Oro - dollaro e politiche monetarie incidonoRafforzamento del dollaro e restringimento delle politiche monetarie attuate negli USA stanno pesando sulle quotazioni del dollaro che continuano a scendere da 19 sedute oramai. Nonostante i report sull' inflazione USA hanno evidenziato pressioni inflazionistiche elevate, gli operatori probabilmente prezzano maggiormente la riduzione degli stimoli. A livelli di prezzo le zone adesso dovrebbero portare ad un ritorno della domanda almeno nel breve per eventuale retest delle resistenze che erano supporti, ma se non si palesano segnali d'inversione dopo questi eventuali tentativi di recupero, possibile proseguimento della discesa anche fino ai 1.760$/oz
Oil - incertezza dominaSulle quotazioni dell'Oil domina l'incertezza visto il perdurare della lateralità dettata dal fatto che a livello geopolitico non sono state prese decisioni definitive. Investitori rimango in attesa di capire se UE applicherà sanzioni oppure no. Fino a quando non ci sarà uno sblocco a livello politico, le quotazioni continueranno questa fase di lateralità.
Tecnicamente la situazione riflette l'incertezza, con il tentativo di rottura del 6 Maggio seguito subito da un pull back che sta per riapprociare i 112$/bbl dove è stato respinto il primo tentativo.
Wheat (ZW) - Si rafforzaIl Wheat (ZW), dopo aver raggiunto un picco massimo l'8 Marzo 2022, ha avviato una fase di ritracciamento sino a raggiungere il livello più profondo di Fibonacci 61,8%.
Da quel livello il mercato ha arrestato la sua discesa e si è iniziato a muovere all'interno dell'area di un triangolo rappresentato:
- dalla trend line dinamica di supporto in figura
- dall'area di resistenza statica rappresentato dal rettangolo rosso in figura
La candela del 12 Maggio è stato il primo segnale di forza andando a rompere al rialzo l'area di resistenza ed anche la giornata successiva ha chiuso al di sopra di essa.
A questo punto possiamo assistere ad un mercato lateral rialzista per le prossime settimane.
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS/PFTS.
Buon trading!
Per l'Oro da monitorare il supporto a 1780Il supporto a 1780 è decisivo per i prezzi dell'Oro che però ricordiamo, in questo momento è anche vittima di un Dollaro molto forte!
Buon trading!!!
Natural Gas -20% in due giorniMolto probabilmente il Natural gas ha visto i suoi massimi di periodo ad inizio Maggio e da lì è iniziata la correzione. Negli ultimi due giorni sta perdendo il 20%, e nella giornata odierna, mentre scrivo, segna un altro -2,5%.
Guardando un grafico mensile, possiamo vedere la sua storia di alcuni decenni addietro e vediamo che guarda caso il prezzo è andato a fermare il rialzo a contatto con il 50% di Fibonacci del vettore storico.
Tornando a ragionare su grafico daily un'area di arrivo di questa discesa e supportiva la possiamo individuare tra 6.1 - 6.25$, l'eventuale perdita confermerebbe la chiusura ciclica di questo rialzo almeno fino a fine estate.
Il Gold ha rotto il supportoL'oro inizia la settimana con un -1,08% mentre scrivo, andando a rompere su base weekly il supporto che indicato già in una precedente analisi che risale al 16 Marzo che allego.
La situazione può sorprendere qualcuno, ma oltre la guerra in questi ultimi giorni è sopravvenuto un fattore che sposta un po' l'asse dell'interesse e che rivede la risalita rendimenti del mondo obbligazionario. Al momento l'aspetto verso i 1800$ prima di far ragionamenti su acquisti.
Xau - in attesa di segnali positiviI supporti a 1.850$/oz, zona con forte domanda, si sono fatti sentire consentendo il recupero delle quotazioni ed ulteriori discese. Nonostante il contesto inflazionistico e le incertezze a livello il geopolitico le quotazioni dell'oro soffrono il rialzo dei tassi nominali US e il rafforzamento del dollaro. Contesto incerto sull'oro, in caso di ulteriori allunghi possibile test 1.830$/z, verso l'alto bisognerebbe recuperare resistenza a 1.920$/oz come buon segnale di recupero.
Oro tra i 1917 ed i 1877!!!L'area di supporto a quota 1917 è stata violata e adesso i prezzi si trovano compressi tra due importanti riferimenti grafici.
Buon trading!!!
GOLD (XAU/USD) - Continua la debolezzaL'oro (XAU/USD) sul time frame giornaliero sta mostrando recentemente debolezza. Questa debolezza è stata rafforzata soprattutto dopo il breakout al ribasso con gap di un'area di supporto avvenuto il 25 Aprile; tale breakout ha mutato l'area di supporto in nuova area di resistenza (rettangolo rosso in figura).
L'oro, nelle ultime sessioni, ha riacquisito un pò di forza con l'intento di ritracciare sino al raggiungimento della trendline in figura che funge da resistenza.
Ci si aspetta dunque, dopo il ritracciamento, il formarsi di una nuova gamba ribassista non troppo intensa in quanto rimane comunque un mercato con una struttura di fondo rialzista e sopra alla media istituzionale (SMA) a 200 periodi (linea grigia in figura)
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS/PFTS.
Buon trading!
NG e GOLD: situazione ciclicaCominciamo col NG: dopo il top sopra gli 8$ ha cominciato a correggere fino al minimo relativo del 25 Aprile e da lì è partito un nuovo settimanale che al momento ha compiuto 2 Sotto Cicli e con il massimo ciclico del 2SC rosso ha chiuso il settimanale inverso in tempi e modalità consone. Ieri, Venerdì, è partita l'ultima parte del settimanale in corso e il max che ha formato potrebbe già essere la chiusura del primo sottociclo inverso, vedremo Lunedì se una discesa darà conferma, in ogni caso, anche un apertura rialzista dovrebbe avere breve durata poichè i tempi per salire si stanno esaurendo. Nel primo caso dovremmo vedere il prezzo portarsi sotto il minimo di ieri nel giro di un paio di giorni per chiudere il 3^ SC e da lì si dovrà aggiornare la struttura.
La violazione del settimanale inverso a 7.532 nella giornata di Lunedì o poco dopo, invalida l'ipotesi precedente.
Gold: Anche qui dopo il massimo sopra i 2000$ è inizata una buona correzione per ora ferma al minimo di 1.870 e dal quale è partito un nuovo ciclo settimanale, che come per il gas, ha chiuso il settimanale inverso. Lunedì, se non ci sarà una ripartenza già in apertura, potrebbe completare il primo SC raggiungendo il livello indicato in grafico, ma poi i tempi sono consoni alla chiusura del ciclo citato e una correzione rialzista dovrebbe arrivare. Detta correzione però non mi aspetto che infici il canale ribassista evidenziato superando i 1.921.
Ricordo che la rottura di un canale non implica necessariamente l'inversione del trend in analisi, ciò che fa testo sono senpre gli swing delle chiusure cicliche.
Le presenti sono view personali e non costituiscono un sollecito ad operare.
Tenaris: che rally!Ciao Traders,
Vediamo al volo un titolo che mi è sempre stato a cuore - Tenaris - eccellenza italiana e leader mondiale nella produzione di tubi e servizi per l'esplorazione e la produzione di gas e petrolio.
Da analisi tecnica, il titolo ha sofferto molto tra il 2019 e il 2020 attivando una sequenza short conclusasi al di sotto della nostra prima zona di liquidità.
Il titolo ha quindi reagito alla 200esima estensione della sequenza, e dai minimi di Ottobre 2020 ha fatto un rally di oltre il 300%, rompendo oltremodo il rintracciamento opposto e dandoci ulteriore conferma di essere in fase bull.
Vedremo cosa succederà, anche in virtù del momento incandescente per tutto ciò che è collegato alle commodities, gas e petrolio su tutte.
Gold: avrei bisogno di aiuto...😅Buongiorno a tutti,
vengo subito al dunque. Il grafico rappresentato sopra esprime il movimento del metallo giallo dallo scoppio della pandemia ad oggi. Quello sotto invece e' una struttura che avevo condiviso qui su TradingView il 21 settembre 2021 e che assomiglia moltissimo a quella di oggi (fate click sull'icona play per vedere come si e' sviluppato in questi ultimi 7 mesi).
La prima (quella pubblicata oggi) e' un grafico giornaliero che racchiude poco piu' di 2 anni, la seconda invece racchiude piu' di 10 anni di movimenti. Dal punto di vista causale entrambe i movimenti hanno in comune due eventi significativi: la Pandemia e la Crisi Finanziaria. Dal punto di vista strutturale i due grafici hanno in comune i due massimi e la formazione "rounding" che si e' sviluppata nel periodo di tempo intercorso nel mezzo. Mi pare evidente che qui entri in gioco la natura frattale dei movimenti ma non ho idea come possa essere interpretata e se possa essere d'aiuto a trovare delle opportunita'. Non so se possa rappresentare un "vantaggio" (hedge) oppure semplicemente una "licenza poetica" senza alcun valore da punto di vista pratico.
Cerchero' di portare avanti l'idea nei commenti qui sotto ma se avete delle riflessioni, osservazioni, commenti, o qualsiasi cosa che aiuti a capirne di piu' per favore scrivete. Non siate timidi. Siamo tutti qui per imparare e si puo' sempre imparare qualcosa di nuovo da chiunque. Cosi' come i giovani possono imparare dalle persone con piu' esperienza, cosi' i "vecchi" possono imparare da chi di esperienza magari ne ha ancora poca ma compensa con uno degli strumenti piu' potenti della ricerca, la curiosita'!
Spero che le informazioni di cui sopra vi possano essere d'aiuto per il vostro trading. Se avete dubbi o domande non esitate a scrivere nei commenti qui sotto. Grazie a tutti per il supporto e se avete voglia lasciate un like.
Un abbraccio, Cozzamara
Non sono un analista ne un trader professionista. Sono semplicemente un appassionato che condivide le sue idee e le sue riflessioni che potrebbero benissimo essere sbagliate. Nulla di cio' che dico dev'essere inteso come sollecitazione a fare Trading. Se pensate che guadagnare con il Trading sia facile lasciate perdere perche' l'80% delle persone che ci provano perdono i loro soldi.
Brent - test dei supporti?Sembrerebbe in formazione un triangolo sul Brent con le quotazioni che potrebbero andare al test dei supporti/della parte inferiore nelle prossime sedute. Dal punto di vista fondamentale abbiamo da un lato le politiche monetarie restrittive che dovrebbero ridurre i prezzi avendo l'obiettivo di combattere l'inflazione, sopratutto per gli US, dall'altro capire le evoluzioni sul contesto ucraino e in particolare le sanzioni ed eventuali embarghi sull'importo di petrolio russo da parte dei paesi UE che invece dovrebbe portare ad incrementi di prezzi. Quali dei due scenari prevarrà non è possibile saperlo, ma da questo credo dipenderà la rottura del triangolo.
Gold verso i 1917... sollevate gli scudi!L'area supportiva a 1917 è stata di notevole importanza per i prezzi dell'Oro nell'ultimo periodo.
In caso di foratura ribassista l'attenzione dev'essere massima perchè nei passati tentativi di violazione sono subentrati violenti acquisti a certificare una notevole sensibilità degli operatori verso tali quote.
Buon trading!!!