USDJPY: cosa nascondono i rialzi recenti? Il Dollaro continua lento ed inesorabile ad accumulare piccoli guadagni nei confronti dello Yen, in quanto da oltre una settimana il forte supporto a quota 107.25 ha ridato spinta rialzista alle depresse quotazioni del cambio.
Nella fase attuale in vista della riunione del FOMC di domani, con il taglio dei tassi d'interesse di un quarto di punto, il Dollaro troverà difficilmente nuovi acquirenti in grado di spingere oltre le resistenze i corsi.
Più in dettaglio dopo la white candle di giovedì scorso, le successive small candle e doji line sebbene contribuiscano a ritoccare i massimi relativi a 108.95 jpy, non suggeriscono ulteriori segnali di un netto salto di qualità negli acquisti.
Troppo delicata l'attuale fase sull'intero mercato Forex per rischiare posizioni rilevanti nelle due direzioni possibili.
Più facile desumere indicazioni utili dal cci che misura le difficoltà del trend rialzista di oltrepassare gli ostacoli rappresentati da 109.20 e 109.70, obiettivi strategici in vista del ripristino del trend rialzista di medio termine a 110.60 jpy.
La china discendente intrapresa in mattinata non pregiudica la struttura ascendente di breve termine, mentre quella di medio e lungo termine rimarranno quasi sicuramente ancora ribassiste, vista la distanza dei prezzi a recuperare la resistenza più importante a 111.05 jpy.
Strategie operative su USD/JPY
Per le posizioni long: collocare lungo quota 108.20 un ordine pendente, con stop loss di massimo 60 pips ed un target oltre 109.30 jpy.
Con un profilo di rischio maggiore anticipare ingressi al rialzo ai prezzi correnti, intorno 108.40, impiegando piccole quote di capitale da distribuire nell'eventualità di ribassi fino quota 107.70, con stop unico a 107.30 e target oltre 108.90 jpy.
Per le posizioni short: collocare lungo la resistenza di 109.40 e 109.70 ordini pendenti in vista di un fallimento del test, con target 108.30 e stop unico a 110.20 jpy.
Dollaro
EUR/USD: livelli chiave per la settimanaBrutta chiusura di settimana per l'Euro/Dollaro che perde il forte supporto 1.12, in piedi da oltre un mese, avvicinandosi ai minimi di maggio scorso con la prospettiva che i ribassi non siano finiti.
I prezzi infatti si dirigono con maggiore velocità, dopo mesi di stallo, verso i supporti di medio/lungo termine sotto quota 1.1120 peggiorando una dinamica ribassista in essere da tempo.
Gli indicatori di trend come il cci sul grafico giornaliero virano in zona ipervenduto, ufficializzando il salto di qualità dei venditori, capaci nei prossimi giorni di spingere i corsi su valori ancora più bassi come ad esempio a 1.1020 usd.
Questo importante livello di sbarramento superato l'ultima volta nel lontano maggio 2017, ora non è più così distante e sarà importante valutare gli effetti sui corsi martedì dopo la riunione della FED, che espliciterà la propria politica monetaria in materia di tassi.
Il previsto taglio dei tassi d'interesse non sarà il tema principale a tenere banco, quanto le proiezioni future sulla dinamica della crescita del PIL e sul tasso d'inflazione, escludendo probabilmente di calendarizzare nuovi interventi.
Un euro così basso non facilita certo l'opera di aggiustamento del deficit delle partite correnti USA, che rischia di esacerbare l'escalation sui dazi da parte dell'amministrazione Trump anche nei confronti dell'Europa, continente votato ormai da un secolo alle esposizioni.
Dunque oltre a profilarsi uno scontro valutazione tra le maggiori valute mondiali, gli operatori dovranno monitorare con maggiore attenzione l'evoluzione ribassista attuale.
Ciò in quanto non sono da escludere sussulti improvvisi verso l'alto ad esempio oltre quota 1.1230 prima e 1.1280 a seguire.
Strategie operative su EUR/USD
Per le posizioni long: collocare lungo quota 1.1070 un ordine pendente confidando in un veloce rimbalzo verso quota 1.1210, rischiando al massimo 60 pips di stop loss.
Con un profilo di rischio maggiore anticipare ingressi al rialzo ai prezzi correnti, suddividendo il capitale totale destinato all'operazione.
Ciò consentirà di approfittare di prezzi più bassi, fino quota 1.1040, con un rischio massimo di 60 pips ed un target oltre 1.1180 prima e 1.1240 a seguire.
Per le posizioni short: ingressi al ribasso immediati appaiono ora tardivi rispetto anche alle indicazioni corrette fornite la scorsa settimana, per cui meglio optare per la classica strategia di attendere i prezzi al varco.
In tal senso distribuire più ordini pendenti lungo quota 1.1340, 1.1250 e 1.1180, rischiando al massimo 70 pips complessivi ed un target sotto 1.1020 usd.
EUR/USD: livelli chiave per la settimanaChiusura di settimana negativa per l'Euro contro Dollaro che torna a testare come prassi consolidata la fascia di supporto compresa tra 1.1190 e 1.1220, perno essenziale della lunghissima quanto remunerativa fase laterale della moneta unica.
Se l'attuale struttura dei tassi tra le aree monetarie Europea e quella Statunitense non verrà modificata in senso di un restringimento del differenziale, sarà difficile aspettarsi sostanziali cambi di tendenza dei prezzi.
La resistenza di medio termine a 1.1570 è troppo distante visti gli attuali livelli di volatilità, con il range medio dell'Euro inchiodato a meno di 120 pips settimanali ed una tendenza discendente mai messa in discussione.
Inoltre continua a consolidarsi la trendline discendente che unisce i massimi relativi lungo 1.1420 e 1.1280, aumentando le prospettive ribassiste anche per questa ottava, con il supporto a 1.1140 che potrebbe tornare ad essere testato.
L'indicatore di trend cci sul grafico giornaliero offre in tal senso una sintesi completa, con i valori stabilmente negativi e una struttura orizzontale della linea che non lascia dubbi sull'operatività da organizzare lungo eventuali sussulti oltre le resistenze, di 1.1280, 1.1330 e 1.1410 dollari.
Troppo fragili sono le prerogative rialziste mostrate per cambiare l'ottima strategia di vendere lungo i livelli citati, tra l'altro beneficiando ancora di un sostanzioso swap sulle posizioni contro Euro.
La prospettiva rialzista più concreta per la settimana è legata a nuovi tentativi di superare quanto meno quota 1.1380, da cui sarà interessante verificare per l'ennesima volta il probabile fallimento del break out di 1.1430 usd.
Strategie operative su EUR/USD
Per le posizioni long: collocare lungo il supporto consolidato a 1.1140 dollari un ordine, con stop di massimo 60 pips ed un target oltre 1.1240 usd.
Con un profilo di rischio maggiore sfruttare la fascia di supporto "pluri testata" lungo 1.1210, da cui potrebbero partire ciclicamente rimbalzi di breve intensità non oltre 1.1270 dollari, rischiando al massimo 40 pips di stop loss.
Per le posizioni short: come anticipato sfruttare possibili rimbalzi lungo le resistenze di 1.1260, 1.1330 e 1.1410 dollari, con uno stop loss poco oltre 1.14 e target sotto 1.1210 usd.
Con un profilo di rischio maggiore collocare, sfruttando il grafici orario, il tentativo di oltrepassare quota 1.1240 da cui potrebbe partire un remunerativo aggiornamento dei minimi sotto 1.1140, rischiando al massimo 40 pips.
Bagno di sangue al capezzale del CableDrammatico esordio di settimana per la Sterlina di nuovo oggetto di pesanti vendite a dispetto della buona chiusura di venerdì a ridosso di quota 1.2580 usd.
A pesare sulle quotazioni probabilmente sono le continue notizie negative dia sul fronte macroeconomico Europeo che su quello della Gran Bretagna, che a dispetto della Brexit risulta ancora fortemente legata all'economia del vecchio continente.
La dinamica ribassista dei prezzi adesso assume un'inaspettata accelerazione, con la linea di tendenza che amplia il grado d'inclinazione quasi a ritmo verticale, diretta a verificare i supporti di dicembre scorso a 1.2410 usd.
Dall'analisi dell'indicatore di trend cci sul grafico giornaliero emerge un quadro sconfortante in peggioramento dopo il cedimento il primo luglio di quota 1.2650, da cui in sostanza i corsi non sono stati in grado di arginare alcuna opposizione.
Il "mini" rimbalzo tecnico avvenuto sui supporti di 1.2440 usd, lo scorso 10 luglio, è servito soltanto per incrementare le posizioni ribassiste nel pieno rispetto del trend di fondo.
I supporti più bassi che probabilmente verranno presi di mira, vista l'intensità' della discesa, sono 1.2380 e 1.2330, rispolverando minimi relativi "storici" datati dicembre 2016 in piena bufera Brexit.
Lo scenario rialzista alternativo per rendersi concreto deve necessariamente manifestazione forza in acquisto oltre la resistenza di 1.2560, sufficiente ad alimentare ulteriori spinte oltre quota 1.2670 usd, eventualità ora assai improbabile.
Strategie operative su GBP/USD
Per le posizioni long: rimane ancora valida l'indicazione fornita in precedenza: " ...attendere la fine del trend ribassista ancora in grado di aggiornare sotto quota 1.2450 i minimi annuali.
Nonostante ciò è possibile sfruttare in chiave rialzista possibili rimbalzi, ma solo collocando a 1.2380 e 1.2430 usd, ordini pendenti con target a 1.2580 e stop di massimo 80 pips".
Per le posizioni short: per nuovi ingressi al ribasso attendere di nuovo rimabalzi lungo la fascia di resistenza compresa tra 1.2540 e 1.2580, rischiando al massimo 70 pips ed un target sotto 1.2440 usd.
Con un profilo di rischio maggiore abbassare il punto d'ingresso a 1.2510, rischiando al massimo 60 pips e target sotto 1.2420 usd
Perché l'Oro è salito così tanto e cosa rischia adessoFase rialzista notevole come non se ne vedevano da mesi sui grafici del dell'Oro, come l'exploit di settembre 2018 scorso da quota 1190 dollari, culminato recentemente con il top a 1345 dollari circa.
ll successivo consolidamento avvenuto agli inizi di giugno di quota 1360 dollari, ha consentito ai prezzi di rafforzare l'onda rialzista recente, contribuendo a mettere a segno guadagni di quasi il 13% rispetto ai minimi di maggio.
Secondo molti analisti alla base della ripresa degli acquisti del metallo vi sarebbe la conferma di una svolta di politica monetaria da parte della FED, che si appresta a tagliare i tassi non solo a fine luglio ma anche nei prossimi appuntamenti.
A sua volta tale prospettiva ha generato una drastica discesa dei rendimenti a breve dei titoli Usa e del Dollaro, con la liquidità che appunto è affluita verso il bene rifugio ed il mercato azionario, che macina record su record.
Dal punto di vista strettamente tecnico la dinamica dei corsi risente del momentaneo stallo dei prezzi, lungo gli estremi di 1384 e 1438 dollari, senza fornire spunti utili a capire i successivi sviluppi.
L'indicazione di trend cci in realtà segnala ormai da giorni la netta perdita di spinta verso l'alto, con la linea che si appresta a raggiungere valori prossimi allo zero.
Ciò rende concreto il rischio di peggioramento ulteriore delle fase di consolidamento dei supporti, che rischia di estendersi sotto quota 1398 prima e 1378 a seguire e da cui sarà interessante valutare la possibilità di ingressi a rialzo a prezzi vantaggiosi.
Il trend rialzista di medio termine non è ancora stato messo in discussione per cui non è escluso che i prezzi in chiave speculativa possano essere oggetto, con l'approssimarsi della decisione sui tassi attesa a fine luglio, di un allungo rialzista oltre 1460 usd.
Lo scopo da parte degli istituzionali potrebbe essere quello di spingere verso la resistenza di 1480 per poi scaricare i profitti recenti, con l'effetto di una caduta dei corsi sotto il forte livello psicologico di 1370 usd, scenario al momento comunque poco probabile.
Strategie operative sull'Oro
Per le posizioni long: attendere un probabile lieve ribasso verso il supporto di 1380 usd, da cui collocare un pendente con target 1.425 e stop loss corto a 1.373 usd.
Con un profilo di rischio maggiore iniziare ad accumulare posizioni al rialzo destinando una minima parte del capitale, cosi da poter incrementare le posizioni in portafoglio qualora i prezzi dovessero ripiegare lungo i supporti di 1380 e 1340 usd.
Per le posizioni short: distribuire lungo le resistenze più immediate a 1.435 e 1.460 ordini pendenti, allo scopo di approfittare della afse laterale assunta dai prezzi, rischiando uno stop a ridosso di 1.468 ed un target sotto quota 1.405 usd.
Euro/Dollaro: livelli chiave per la settimana L'Euro chiude la settimana contro Dollaro evitando per l'ennesima volta di oltrepassare il livello critico di 1.1190, con un rimbalzo che prospetta il superamento "classico" della resistenza oltre 1.1350 usd, senza tuttavia rinnovare di nuovi spunti rialzisti sostanziali la manovra attuale.
Occorrerà necessariamente attendere la decisione finale della FED a fine luglio per capire se ci sarà l'atteso, "ma non troppo", taglio di 0.25 punti base dei tassi Usa, che potrebbe consolidare la spinta verso 1.13, trasformandolo in un robusto movimento di accumulazione.
Ciò favorirà molto probabilmente l'agognato superamento di 1.1440 usd, vero livello di inversione del trend di breve in senso rialzista qualora Powell, il governatore della FED, lasci intendere che il taglio non sarà l'ultimo.
Occorre ricordare anche che molti membri federali della FED temono ripercussioni sulla dinamica dei prezzi, visto l'eccellente stato di salute del mercato del lavoro americano, che si avvia a raggiungere la piena occupazione.
Dal punto di vista strettamente tecnico l'indicatore di trend cci sul grafico giornaliero, tarda a raggiungere la quota di inversione di tendenza, mantenendo comunque un'inclinazione crescente e prossima allo zero.
In aggiunta le configurazioni candlestick disegnate martedì e venerdì scorso evidenziano un rafforzamento delle prese di profitto dei venditori, che anche questa settimana alimenteranno una ripresa almeno oltre 1.1340 usd.
Al contrario il cedimento dei prezzi sotto quota 1.1220, provocherà nuovi tentativi di violare il forte sbarramento a 1.1190, che ormai da un mese e mezzo impedisce il raggiungimento dei target ribassisti più ambiziosi sotto 1.1120 usd.
Strategie operative su EUR/USD
Per le posizioni long: attendere un eventuale ritracciamento sotto 1.1240 prima di rischiare ingressi long con un mediocre fattore di profitto, dato dalla prospettiva che i prezzi non si allontaneranno oltre 1.1380 usd.
Per le posizioni short : meglio dunque attendere come da prassi consolidata il raggiungimento dei massimi relativi oltre 1.13 e 1.14, accumulando posizioni al ribasso con target unico a 1.1210 e stop loss solo oltre quota 1.1420 usd.
EURUSD ultima chiamata sul supporto staticoBuongiorno a tutti
euro dollaro aveva impostato una bellissima situazione tecnica con massimi e minimi crescenti.
Aveva rotto al rialzo la trend line ribassista e la Kumo.
Gli ingredienti per attaccare con decisione area 1.15 erano tanti.
Ora rimane solo il supporto statico in area 1.11900 a mantenere le speranze di un recupero di eurusd e forse l'ombra dell'abbassamento dei tassi a wall street.
Buy solo al recupero di area 1.13000.
Supporto importante 1.11900.
Le analisi hanno uno scopo puramente didattico e possono cambiare anche notevolmente con l’evolversi del mercato.
Buon trading a tutti.
EUR/USD: livelli chiave per la settimanaSettimana congestionata e totalmente priva di spunti operativi importanti quella vista sui grafici dell'Euro/Dollaro che sostituisce il renge medio settimanale a quello giornaliero, descrivendo una ridicola doji line da periodo prefestivo.
Ad appesantire il quadro tecnico attuale ci pensa un lunedì nero con un tracollo che questa volta coinvolge più di 80 pips in un solo giorno, da tempo "merce rara" per il cambio.
Il cambio è bene ricordarlo è vittima da mesi di un differenziale dei tassi d'interesse che rende costoso deternere posizioni lunghe in euro.
Infatti per attrarre l'attenzione degli operatori istituzionali, gli unici in grado di consolidare una duratura spinta rialzista con obiettivi primari le resistenze di 1.1530 e 1.1670 usd, occorrerà attendere una riduzione sostanziale del differenziale tra i tassi Usa (alti) e quelli europei (sotto zero), ormai in termini reali negativi.
Posizioni lunghe in portafoglio sull'Euro sono da considerarsi estremamente costose, al contrario di quelle in dollari che conferiscono un'interessante rendita.
Come conseguenza di questi elementi di ordine fondamentale la volatilità si è ridotta ai minimi, favorendo una direzionalità praticamente inesistente in un contesto di lungo termine comunque ribassista, che non fanno che alimentare un monotono movimento dei prezzi, bloccato entro la fascia "storica" tra 1.15 e 1.12 euro.
Dal punto di vista strettamente tecnico occorre continuare a privilegiare una strategia operativa volta a capitalizzare ancora tutti i possibili rimbalzi oltre 1.1380, con il doppio vantaggio di rendimenti dallo swap e sulle posizioni ribassiste.
Ciò in aggiunta alla costante verifica sui mutamenti di politica monetaria delle rispettive Banche Centrali, le uniche in grado di cambiare questo "monotono spartito".
Più in dettaglio vista la forza dei venditori la prospettiva più concreta vede un ampliamento del ribasso verso il supporto di 1.1190 usd, ormai tappa classica dei pull back al rialzo dell'Euro.
Eventuali rimbalzi oltre quota 1.1320 vanno sfruttati, distribuendo più ordini lungo le resistenze fino quota 1.1460 con un profilo di rischio basso, dato dalla scarsa probabilità di verificare le resistenze oltre 1.15 usd.
Strategie operative su EUR/USD
Per le posizioni long : attendere la stabilizzazione della fase ribassista in essere, verificando la forza del supporto posto più in basso a 1.1240, una volata ottenuta conferma
Con un profilo di rischio maggiore procedere collocando un ordine condizioni lungo il forte supporto di 1.1240 con stop loss a 1.1170 e target oltre 1.1380 usd.
Per le posizioni short: come anticipato distribuire più ordini a partire dai prezzi di quotazione oppure incrementare le posizioni short se presenti in portafoglio.
Più precisamente incrementare lungo le resistenze di 1.1350 e 1.1420, con uno stop di massimo 60 pips e target sotto 1.12 usd.
EUR/USD: livelli chiave per la settimanaFinale di settimana pesante ma nelle aspettative per l'Euro/Dollaro che chiude in ribasso a 1.12 dal top di 1.1345 dollari, accelerando una dinamica discendente di medio termine per nulla affievolita dal rimbalzo precedente.
Non sorprende la dinamica contrapposta caratterizzata da una prima falsa salita verso la resistenza più ravvicinata e da cui è seguita una reazione ribassista in perfetta coerenza con il trend ribassista di fondo.
Il supporto testato in chiusura di ottava a 1.1210 è il giusto livello di equilibrio per temperare l'exploit discendente verificatosi venerdì, in quanto un suo immediato cedimento avrebbe aumentato le probabilità di assistere ad un recupero entro oggi, ad esempio a partire da 1.1170 USD.
Adesso il target non ancora raggiunto rappresenta insieme al valore più basso di 1.1140 la fascia di supporto e l'obiettivo principale di questa ritrovata fase ribassista.
In tal senso l'indicatore di trend cci sul grafico giornaliero dopo aver perso la tendenza ascendente, con la violazione dei 100 punti mercoledì scorso, prospetta per questa settimana l'invasione del quadrante negativo in grande stile, grazie ad una pressione di vendita che dovrebbe mantenersi stabile.
Conferma dell'inizio del ribasso viene offerta dalla configurazione candlestick denominata engulfing bullish, il più classico dei pattern, che ha aumentato le probabilità mercoledì scorso di un ritorno delle vendite approfittando di prezzi più alti.
Adesso le prospettive si fanno ovviamente negative ma occorre fare, come tradizione sul Forex, i conti con possibili rimbalzi entro la resistenza di 1.1260 da cui tornare ad accumulare posizioni ribassiste.
Naturalmente lo scenario alternativo rialzista per poter essere giudicato importante deve fare i conti con il complesso consolidamento delle resistenze oltre 1.1280 e soprattutto oltre 1.1320 la cui rottura non sarebbe comunque sufficiente a modificare il trend.
Soltanto la rottura con forza del forte sbarramento ribassista oltre 1.1440 può ribaltare il quadro tecnico attuale con il ripristino di obiettivi adesso distanti come 1.1530 e 1.1670 usd.
Cosa che può avvenire in tempi rapidi solo nell'eventualità di sostanziali modifiche delle politiche monetarie seguite dalle rispettive banche centrali, scenario immediato alquanto improbabile.
Strategie operative su EUR/USD
Per le posizioni long : attendere la stabilizzazione dei corsi lungo quota 1.1160 prima di rischiare ingressi a rialzo, con elevate probabilità di stop loss a fronte di mediocri prospettive di profitto.
Meglio catturare eventuali rimbalzi con un profilo di rischio minore, aspettando un poco probabile test di 1.1090, la cui tenuta se confermata offrirà un recupero oltre 1.1180 ed un rischio confinato entro i 60 pips di stop.
Per le posizioni short: come suggerito nella precedente analisi settimanale la distribuzione di più ordini di vendita lungo le resistenze di 1.1280 e 1.1320/40 di è rivelata una strategia profittevole, a fronte di probabilità di stop decrescenti lungo i massimi raggiunti.
Dunque mantenere le posizioni short eventualmente aperte riducendone l'ammontare solo al test 1.1255 usd.
Per le nuove posizioni attendere rimbalzi lungo quota 1.1240 e 1.1280 da cui cumulare nuovi ingressi al ribasso, con target sotto 1.1140 usd ed uno stop unico di massimo 50 pips.
Le implicazioni ribassiste del USD/JPY da sfruttare ancoraDopo un'inizio di settimana lento e sottotono il Dollaro/Yen a seguito del tentativo di stabilizzare la fascia di supporto compresa tra 108.10 e 108.50, fallisce l'appuntamento con il break out della resistenza a 108.70 jpy.
Infatti non viene insidiato per il momento il potente canale ribassista formato dalla trendline superiore passante per i massimi relativi più recenti, a quota 110.70 e 109.20.
Attualmente il cambio perde anche il supporto più ravvicinato a ridosso di 118.40 jpy, palesando una debolezza crescente che non lascia spazio a speranze di recupero per la prossima settimana.
L'interesse per le quotazioni attuali da parte dei compratori non si è praticamente manifestato, evidenziando quindi una fase di debolezza al momento in parte celata dall'andamento "laterale" delle ultime due settimane.
La lunga serie doji e hammer disegnati sul grafico giornaliero non fanno che confermare quanto meno l'attendismo da parte dei compratori nel cogliere l'opportunità di prezzi più bassi.
Evidentemente si è ormai consolidata la prospettiva di prezzi ulteriormente calanti sotto quota 118.10 aumentando per questa via le probabilità di verifica i supporti a 107.85 prima e 107.40 in seguito.
L'unica speranza di una reazione rialzista viene dall'indicatore di trend cci sul grafico giornaliero che sebbene occupi stabilmente da inizio maggio il quadrante negativo, in corrispondenza dei minimi del 4 giugno scorso a 107.85 segnalava una divergenza rialzista.
Più precisamente la configurazione acquisita evidenzia una riduzione delle vendite, tale da alimentare una reazione fino a 108.80 jpy.
Sfortunatamente in ragione del calo delle vendite non è parimenti seguito un incremento degli acquisti tale da concretizzare un'invenzione del trend, che invece ora risulta ben incanalato entro le trendline discendenti visibili sul grafico.
L'unica speranza è che con l'inizio della prossima ottava venga con forza superata la resistenza a 108.70 o meglio oltre 109.20, il cui consolidamento consentirebbe di prolungare la reazione oltre 109.70 ad un passo dal break out del canale ribassista visibile.
Strategie operative su USD/JPY
Per le posizioni long: collocare sotto quota 107.70, ordini pendenti nella speranza di un pronto rimbalzo oltre quota 108.80 con uno stop loss pari a 60 pips.
Senza la stabilizzazione di un valido supporto lungo 108.10 qualunque acquisto al di sopra di questo livello aumenterebbe inutilmente il rischio di stop loss, senza un pari aumento delle prospettive di profitto comunque ridimensionate dalla forza dello sbarramento a 108.80 jpy.
Per le posizioni short: distribuire più ordini di vendita lungo le resistenze di 108.65 108.95 e 109.30 al fine di capitalizzare ingressi a basso rischio, con un target sotto quota 108.10 ed uno stop unico di massimo 80 pips.
Il cambio GBPUSD conferma il carattere velleitario del rimbalzoLa Sterlina prova entro la fine della settimana a superare il forte sbarramento posto a 1.2740, livello essenziale per tentare di capovolgere la tendenza ribassista attuale, tanto forte da spingere al ribasso il cambio ormai da oltre un mese.
È certamente positiva la presa di coscienza da parte degli operatori che sfidare i minimi oltre 1.2590, sarebbe costato molte risorse a fronte di rendimenti mediocri, meglio dunque iniziare ad alleggerire le posizioni corte, il che alimenta il rialzo attuale.
La shooting star disegnata sul grafico giornaliero nella seduta di ieri non promette nulla di buono, come confermato nella precedente analisi.
Infatti la fitta serie di resistenze oltre 1.2750, ( ad esempio 1.2810 1.2860) può essere superata soltanto grazie ad un consistente ritorno degli acquisti, probabilmente spinti da qualche notizia positiva proveniente dal "fronte Brexit".
Conferme circa la pericolosità degli acquisti, a ridosso di 1.2680/2720, arrivano dall'indicatore di trend cci, che tarda a superare la linea dello zero.
Ciò conferma come sia molto meno rischioso sfruttare la divergenza inversa in evoluzione, distribuendo più ordini di vendita lungo le resistenze prima citate.
La prospettiva è quella di aumentare le probabilità di rendimenti interessanti già lungo 1.2660, supporto non ancora consolidato.
Infine qualunque superamento di 1.2910 confermato da "chiusure" a ridosso dei massimi, può considerarsi come una inversione del trend di breve termine, con l'obiettivo primario di recuperare il prima possibile quota 1.2970, scenario ad oggi improbabile.
Strategie operative su GBP/USD
Per le posizioni long : confermata l'indicazione precedente "...attendere con pazienza la stabilizzazione della fascia di supporto compresa tra 1.2640 e 1.2610, da cui sarà possibile collocare ordini con obiettivi oltre 1.28 usd".
Con un profilo di rischio maggiore collocare lungo i minimi di 1.2620 un ordine condizionato, con stop di 50 pips ed un target oltre 1.2720, sfruttando questa volta il consolidamento dei supporti.
Per le posizioni short: attendere un nuovo tentativo di verificare la resistenza posta a 1.2740, distribuendo più ingressi sia a 1.2810, che a 1.2860, rischiando al massimo 60 pips ed un target confermato a 1.2670 usd.
S&P500 resistenze molto vicine.S&P500 ha giocato molto sui massimi nelle ultime settimane, ma il grafico mostra un probabile H&S (testa e spalle) nel grafico weekly. Livelli chiave di questo periodo sono senza dubbio il 2930 come resistenza, ma anche il 2950 che andrebbe a creare un doppio massimo. L'idea attuale è quella di un possibile tracciamento finale fin zona 2930-2950 con la successiva ribalta verso zona 2750 - 2700. La rottura del 2870 - 2850 darà un'idea più chiara. La chiusura di aprile è stata positiva, infatti si attende ancora della crescita nei prossimi giorni. Aggiornamenti seguiranno nei prossimi giorni.
Lo strapotere del Dollaro si inchina allo YenTenta una timida reazione il Dollaro Usa contro lo Yen dopo la debacle di inizio maggio, costata la perdita di oltre 330 pips dal massimo di 112.49 fino al consolidamento di quota 109.10.
Appare difficile accettare il fatto che mentre il biglietto verde stia letteralmente dominando le altre maggiori valute, Sterlina ed Euro in testa, nei confronti dello Yen il calo subito ha determinato l'inversione del trend di breve termine.
Adesso infatti per confermare il cambio di medio termine occorre soltanto il definitivo cedimento del forte supporto lungo quota 109.10 yen, dopo del quale si faranno molto concreti i rischi di cedimento di un'altro importante livello a 108.40 jpy.
Dal punto di vista dei fondamentali macroeconomici la "doccia fredda "di una netta ripresa dello scontro sui dazi tra Usa e Cina ha innescato una profonda operazione di riclassificazione degli investimenti sugli asset considerati più rischiosi da parte degli operatori istituzionali.
Questa circostanza in concreto ha indotto gli investitori a preferire la liquidità ai mercati azionari optando, come da prassi consolidata, asset considerati rifugio nelle fasi turbolente come questa.
Dal punto vedi vista strettamente tecnico invece le doji line e l'inverted hammer disegnati nelle ultime sedute non modificano in maniera sostanziale la tendenza di fondo.
Anzi confermano per il momento la prudenza degli operatori nel tornare rialzisti preferendo rimandare decisioni importanti nelle prossime settimane.
Discorso diverso per quanto riguarda l'indicatore di trend cci sul grafico giornaliero, che in corrispondenza di lunedì scorso consolida una divergenza rialzista che pone fine al ribasso, segnalando una netta contrazione della pressione in vendita.
La prospettiva più concreta è data dalla possibilità di tornare ad attaccare il massimo relativo a quota 110.50 in corrispondenza del quale sarà interessante verificarne la tenuta per ingressi a basso rischio nella direzione del trend dominante ancora ribassista.
Infatti è necessario per invertire definitivamente la tendenza attuale che i corsi oltrepassino quanto meno quota 110.90, proprio in corrispondenza del gap down ancora da chiudere, formatosi il 3 maggio scorso.
Le probabilità per la prossima settimana di una simile evoluzione a rialzo sono ancora piuttosto basse, legate alla positiva soluzione dello scontro commerciale tra Usa e Cina, giunto invece ad una preoccupante fase di recrudescenza.
Strategie operative su USD/JPY
Per le posizioni long: attendere la verifica di sostenibilità per la prossima settimana di quota 108.80, da cui fare partire un ordine con stop di 70 pips e target oltre 110.20 jpy.
Con un profilo di rischio maggior e inteso come probabilità di verifica dello stop loss, effettuare acquisti lungo quota 109.30, con uno rischio massimo di 60 pips ed un target oltre 110.40 jpy.
Per le posizioni short: attendere un nuovo tentativo di verificare la resistenza posta a 110.50, servendosi anche dei grafici orari all'interno dei quali constatare la formazione classica di massimi uguali o decrescenti.
Il rischio per l'operazione suggerita non deve superare i 70 pips, mentre il target va posto a 108.80 jpy.
EURUSD - Ascolto o no TradingCoach? E se...Ed eccoci, di tanto in tanto mi faccio vivo su EurUsd soltanto per darvi un paio di livelli chiave.
Perché?
Perché TradingCoach il 24 Aprile del 2018 (1 anno fa), con l'EuroDollaro che scambiava a 1.23, vi prevedeva l'inversione di tendenza, dicendo che sarebbero arrivati tempi molto bui per l'Euro, soprattutto in vista delle Elezioni Europee, tenutesi ieri.
Ok, bene, bravo TradingCoach, e adesso?
Diffidate dai guru, da quelli che senza conoscere il mercato fanno e pubblicano analisi (a pagamento anche...) che poggiano sul nulla più totale.
1.12 non è un livello soddisfacente. Vi segnalo alcuni livelli chiave da monitorare, poiché personalmente credo che se un anno fa avevo come target finale area 1.08, adesso non considero più impossibile un ritorno sulla parità.
Come sempre, le vostre opinioni... nei commenti o in privato!
TRADINGCOACH
GBPUSD: i livelli chiave dopo il crash Pesante evoluzione ribassista del Cable nel giro di due settimane che sorprende non poco gli operatori, non aspettandosi un tracollo di simili proporzioni grazie alla solidità dei supporti a quota 1.2970 usd.
Invece il sell off che ha colpito i mercati azionari si è velocemente diffuso anche al mercato Forex, conferendo maggiore volatilità e soprattutto colpendo le valute più esposte alle turbolenze dei mercati.
Infatti i gravi ritardi che il processo di uscita dall'Euro hanno conferito alla Sterlina un andamento di lungo termine ribassista solo un parte mitigato dai recenti rialzi, mai spinti oltre la soglia di 1.33 dollari.
Il forte calo subito dai listini azionari ha ridotto la propensione al rischio degli operatori, che hanno preferito dirottare i capitali verso l'area del Dollaro, da anni ormai dominata dalla poderosa crescita dell'economia statunitense che non accenna a rallentare il passo.
Dal punto di vista dell'analisi grafica i prezzi dopo aver violato gli avamposti a quota a 1.2930 e 1.2870, rischiano di cedere ulteriore terreno avvitandosi verso il pericoloso livello a quota 1.2780 prima e 1.2690 in seguito.
Ciò farebbe tornare i prezzi a ridosso dei livelli di fine gennaio, con prospettive di ulteriori avvitamenti al ribasso, a meno che fattori esogeni al mercato non capovolgano il quadro tecnico attuale.
L'unica speranza di un pronto recupero, peraltro da sfruttare sempre in chiave ribassista, è rappresentata dal superamento entro la fine della settimana, di quota 1.2840 oppure più oltre verso quota 1.2875 usd.
Scenario comunque non sufficiente a ripristinare la fase rialzista pregressa che vede nel superamento della resistenza di 1.2970, la condizione minima per ribaltare la tendenza negativa nel breve termine.
Strategie operative su GBP/USD
Per le posizioni long: attendere la fine della fase ribassista ancora in grado di spingere più in basso i prezzi, che avverrebbe con il consolidamento della fascia di supporto di estremi 1.2750/1.2840, ora del tutto assente.
Con un profilo di rischio maggiore collocare lungo 1.2760, un'ordine condizionato con stop di massimo 70 punti e target oltre 1.2880 usd.
Per le posizioni short: attendere brevi reazioni rialziste collocando lungo le resistenze di 1.2870 e 1.2940, più ordini con target 1.2780 e stop loss unico di massimo 80 pips.
EUR/USD: livelli chiave per la settimanaPesante settimana ribassista per l'Euro/Dollaro che rompe lo schema laterale 1.15/1.12, superando finalmente il fortissimo livello di sbarramento a ridosso di 1.1180 dollari.
La pressione venditrice comunque non è riuscita a spingere i prezzi lontano, quanto meno oltre 1.1080, espandendo l'escursione settimanale a 150 pips circa.
Naturalmente la lentissima struttura ribassista consolidatasi, in oltre quattro mesi, lungo il supporto 1.12 ha finalmente ceduto e questa è una buona notizia, perché chiarisce il quadro tecnico di medio termine.
Ma occorre prestare molta attenzione alla bassa volatilità che caratterizza ancora questa fase, con i prezzi che già la prossima settimana potrebbero reagire, tentando un disperato recupero 1.1240 ovviamente tutto da sfruttare in chiave ribassista.
In tal senso l'atipico harami bottom rilevabile sul grafico giornaliero, costituito dalle ultime notizie due candele, fornisce qualche probabilità di reazione verso l'alto.
La prospettiva e' di consolidare prima le resistenze più ravvicinate, come 1.1260 e 1 1180 dollari e solo successivamente attaccare i supporti sotto 1.1120, come 1.1080 e 1.0980 usd.
L'analisi dell'indicatore di trend cci sul grafico giornaliero fornisce una chiara fotografia della situazione, con la la linea rivolta pesantemente verso il basso e la perdita dei valori positivi avvenuta con la chiusura del 18 aprile a 1.1228 dollari.
La formazione del potente livello di resistenza posto a 1.1320 ha creato i presupposti per la rottura di quota 1.119 e la prospettiva è quella di una continuazione negativa fino a 1.1040 anche intervallata da rapide folate verso l'alto non oltre 1.1260.
Lo scenario alternativo, in assenza di notizie tali da capovolgere il quadro tecnico attuale, è quello di un rapido recupero almeno oltre quota 1.1240, da cui creare i presupposti per l'inversione rialzista oltre 1.1320, ora assai improbabile.
Strategie operative su EUR/USD
Per le posizioni long: attendere la formazione di un valido supporto, con l'ausilio di grafici intraday come il 4 ore, ad esempio lungo la fascia di prezzo compresa tra 1 1120 e 1.1080 prima di considerare ingressi long e comunque non rischiando più di 60 pips.
Per le posizioni short : si rivela come più produttiva la strategia ribassista nel pieno rispetto del trend di fondo: collocare infatti lungo le resistenze di 1.1210 , 1.1248 e 1.1280 ordini pendenti, con stop loss unico a 1.1310 e target sotto 1 1120 dollari.
EurUsd probabile movimento ribassista di breveSalve a tutti,
in fase di probabile continuazione ribassista fino a completamento di un Gartley Pattern su 1.12000 con successivo ritracciamento a testare la resistenza dinamica intorno 1.12200.
Ad avvalorare l'ipotesi troviamo una divergenza RSI ed i volumi ad accompagnare il trend ribassista.
In più assistiamo anche ad una compressione del prezzo che presagisce una probabile zona di forte supporto statico che respingerebbe nuovamente il prezzo prima di una rottura definitiva.
Christian Ciuffa
EUR/USD: livelli chiave per la settimanaDopo la presa di posizione in materia di politica monetaria da parte dei due governatori centrali più influenti al mondo, l'Euro conferma le debolezze di fondo chiudendo la seconda settimana consecutiva in calo.
I prezzi infatti si avvicinano pericolosamente verso il target più probabile di 1.1170 senza comunque affrettare il passo e probabilmente continuando, com'è ormai tradizione nel Forex, a sfoggiare rapidi pull back verso l'alto non oltre quota 1.1370 dollari.
In tal senso il massimo relativo più alto registrato lo scorso 20 marzo a ridosso di 1.1440, non doveva indurre a ritenere terminato il trend ribassista di brevissimo termine, potendo essere sfruttato sempre con la stessa logica ovvero aspettando al varco l'onda reattiva proveniente dal precedente test del supporto posto a 1.1170 dollari.
Attualmente la configurazione ribassista assunta dall'indicatore di trend cci sul grafico giornaliero, in corrispondenza della chiusura sotto 1.1350, esplica i suoi effetti prospettando ulteriori indebolimenti oltre i minimi relativi di 1.1220.
Anche supponendo reazione del prezzo per i prossimi due giorni verso le resistenze più immediate a 1.1270 e 1.1340, non dovrebbero acquisire intensità tale da fare ipotizzare allunghi rialzisti oltre le resistenze di medio termine.
Tale aspetto quindi evidenzia l'assoluto controllo della situazione da parte dei venditori, che continueranno a sfruttare le brevi folate al rialzo per rientrare a prezzi vantaggiosi.
Le strategie operative su EUR/USD
Per le posizioni long : attendere con pazienza livelli di prezzo adeguati al rischio come ad esempio il consolidamento dei minimi relativi a ridosso di 1.1230 al fine di sfruttare fugaci occasioni d'acquisto con stop di massimo 60 pips e target di basso profilo non oltre 1.1470 dollari.
Per le posizioni short : più proficua la strategia volta a sfruttare tutte le fasi di risalita verso le resistenze più "remunerative" quali 1.1380 , 1.1440 e 1.1520, dividendo in più ordini l'ingresso al ribasso con un rischio contenuto di massimo 80 punti e target oltre 1.1240 prima e 1.1160 a seguire.
AudCad in zona di massimiSalve a tutti,
AudCad si trova in una zona di massimi di periodo e di forte resistenza statica confluente con il 50% del lungo periodo.
Inoltre l'ipotesi di un breakout al rialzo per andare a chiudere un Gartley Pattern è sempre più presente in quanto avvalorata da un RSI in divergenza di lungo periodo ed un movimento che che presenta nel breve un doppio massimo che rappresenterebbe un ritracciamento fisiologico del mercato.
La zona target di medio periodo quindi rimane ancora 0.99800 Dollari.
Christian Ciuffa
USD/JPY: i venti di crisi stendono il DollaroLe parole di Powell circa un possibile rallentamento del ciclo economico statunitense, unite ai pessimi dati provenienti dall'economia tedesca si trasformano in un cocktail letale per le speranze di record sugli indici azionari.
A loro volta le paure degli investitori circa un brusco calo della crescita si diffondono al Forex, in crisi di volatilità, riaccendendo l'interesse sui cambi maggiori.
Infatti per quanto riguarda il recente andamento del Dollaro nei confronti della Yen, le difficoltà dei prezzi durate settimane, a superare la forte resistenza di 112.20, si sono tradotte in un progressivo deterioramento della spinta rialzista.
Evidentemente gli operatori hanno ben calcolato come fosse prematuro investire nuove risorse al fine di spingere i prezzi oltre la forte resistenza di 112.40 yen, iniziando a monetizzare il rimbalzo dai minimi di dicembre.
Il consolidarsi del rallentamento economico in Europa e la riduzione attesa degli aumenti di crescita economica negli Usa, aprono a scenari recessivi facendo prevedere possibili tagli dei tassi non prima del 2020.
Tale situazione dovrebbe ridurre bel medio termine la forza del Dollaro Usa, spingendo verso l'alto le altre valute come l'Euro che adesso cerca disperatamente di non violare il supporto sotto 1.12 dollari.
Nel breve termine le prospettive per il cambio comunque si fanno più difficili, visti i valori negativi registrati dall' i ndicatore di trend cci sul grafico giornaliero.
Infatti in corrispondenza del picco dei prezzi il 14 marzo a 111.80, la linea del cci segnalava la netta perdita di pressione rialzista assumendo valori decrescenti, culminati con l'invasione del quadrante negativo che certifica il cambio del trend.
Il possibile test del supporto a quota 109.40/20 sarà fondamentale per capire le implicazioni e le potenzialità della nuova tendenza ribassista.
Strategie operative su USD/JPY
Per le posizioni long : attendere la verifica del supporto posto a 109.40 prima di rischiare posizioni rialziste, aprendo un ordine con stop a 108.70 e target oltre 110.20 yen.
In alternativa con un profilo di rischio maggiore iniziare ad acquistare ai prezzi correnti, distribuendo piccole quantità di capitale in rapporto al totale destinato, lungo la fascia di prezzo compresa tra 110.30 e 108.30, con stop loss unico a 107.80 e target 111.20 prima e 111.80 a seguire.
Per le posizioni short : attendere con pazienza eventuali rimbalzi in prossimità di 110.90 distribuendo un secondo ordine di vendita a 111.40, con stop loss unico a 1112.10 e target sotto 110.20 yen.
Dollaro forte sull'euro dopo la FEDNelle ultime due settimana l'euro ha mostrato forza nei confronti del dollaro a tal punto da portare il cambio alla rottura al rialzo della trendline decrescente partita a settembre 2018. Rottura riassorbita immediatamente dopo la comunicazione della FED di non rialzare i tassi per il 2019. Nelle ultime due sedute della settimana le quotazioni hanno ripuntato verso il basso dimostrando una grande forza del dollaro. Il livello da monitorare è sempre il supporto a 1.1220 che pesa sulle quotazioni dal 2017.