Il cambio GBPUSD conferma il carattere velleitario del rimbalzoLa Sterlina prova entro la fine della settimana a superare il forte sbarramento posto a 1.2740, livello essenziale per tentare di capovolgere la tendenza ribassista attuale, tanto forte da spingere al ribasso il cambio ormai da oltre un mese.
È certamente positiva la presa di coscienza da parte degli operatori che sfidare i minimi oltre 1.2590, sarebbe costato molte risorse a fronte di rendimenti mediocri, meglio dunque iniziare ad alleggerire le posizioni corte, il che alimenta il rialzo attuale.
La shooting star disegnata sul grafico giornaliero nella seduta di ieri non promette nulla di buono, come confermato nella precedente analisi.
Infatti la fitta serie di resistenze oltre 1.2750, ( ad esempio 1.2810 1.2860) può essere superata soltanto grazie ad un consistente ritorno degli acquisti, probabilmente spinti da qualche notizia positiva proveniente dal "fronte Brexit".
Conferme circa la pericolosità degli acquisti, a ridosso di 1.2680/2720, arrivano dall'indicatore di trend cci, che tarda a superare la linea dello zero.
Ciò conferma come sia molto meno rischioso sfruttare la divergenza inversa in evoluzione, distribuendo più ordini di vendita lungo le resistenze prima citate.
La prospettiva è quella di aumentare le probabilità di rendimenti interessanti già lungo 1.2660, supporto non ancora consolidato.
Infine qualunque superamento di 1.2910 confermato da "chiusure" a ridosso dei massimi, può considerarsi come una inversione del trend di breve termine, con l'obiettivo primario di recuperare il prima possibile quota 1.2970, scenario ad oggi improbabile.
Strategie operative su GBP/USD
Per le posizioni long : confermata l'indicazione precedente "...attendere con pazienza la stabilizzazione della fascia di supporto compresa tra 1.2640 e 1.2610, da cui sarà possibile collocare ordini con obiettivi oltre 1.28 usd".
Con un profilo di rischio maggiore collocare lungo i minimi di 1.2620 un ordine condizionato, con stop di 50 pips ed un target oltre 1.2720, sfruttando questa volta il consolidamento dei supporti.
Per le posizioni short: attendere un nuovo tentativo di verificare la resistenza posta a 1.2740, distribuendo più ingressi sia a 1.2810, che a 1.2860, rischiando al massimo 60 pips ed un target confermato a 1.2670 usd.
Dollaro
S&P500 resistenze molto vicine.S&P500 ha giocato molto sui massimi nelle ultime settimane, ma il grafico mostra un probabile H&S (testa e spalle) nel grafico weekly. Livelli chiave di questo periodo sono senza dubbio il 2930 come resistenza, ma anche il 2950 che andrebbe a creare un doppio massimo. L'idea attuale è quella di un possibile tracciamento finale fin zona 2930-2950 con la successiva ribalta verso zona 2750 - 2700. La rottura del 2870 - 2850 darà un'idea più chiara. La chiusura di aprile è stata positiva, infatti si attende ancora della crescita nei prossimi giorni. Aggiornamenti seguiranno nei prossimi giorni.
Lo strapotere del Dollaro si inchina allo YenTenta una timida reazione il Dollaro Usa contro lo Yen dopo la debacle di inizio maggio, costata la perdita di oltre 330 pips dal massimo di 112.49 fino al consolidamento di quota 109.10.
Appare difficile accettare il fatto che mentre il biglietto verde stia letteralmente dominando le altre maggiori valute, Sterlina ed Euro in testa, nei confronti dello Yen il calo subito ha determinato l'inversione del trend di breve termine.
Adesso infatti per confermare il cambio di medio termine occorre soltanto il definitivo cedimento del forte supporto lungo quota 109.10 yen, dopo del quale si faranno molto concreti i rischi di cedimento di un'altro importante livello a 108.40 jpy.
Dal punto di vista dei fondamentali macroeconomici la "doccia fredda "di una netta ripresa dello scontro sui dazi tra Usa e Cina ha innescato una profonda operazione di riclassificazione degli investimenti sugli asset considerati più rischiosi da parte degli operatori istituzionali.
Questa circostanza in concreto ha indotto gli investitori a preferire la liquidità ai mercati azionari optando, come da prassi consolidata, asset considerati rifugio nelle fasi turbolente come questa.
Dal punto vedi vista strettamente tecnico invece le doji line e l'inverted hammer disegnati nelle ultime sedute non modificano in maniera sostanziale la tendenza di fondo.
Anzi confermano per il momento la prudenza degli operatori nel tornare rialzisti preferendo rimandare decisioni importanti nelle prossime settimane.
Discorso diverso per quanto riguarda l'indicatore di trend cci sul grafico giornaliero, che in corrispondenza di lunedì scorso consolida una divergenza rialzista che pone fine al ribasso, segnalando una netta contrazione della pressione in vendita.
La prospettiva più concreta è data dalla possibilità di tornare ad attaccare il massimo relativo a quota 110.50 in corrispondenza del quale sarà interessante verificarne la tenuta per ingressi a basso rischio nella direzione del trend dominante ancora ribassista.
Infatti è necessario per invertire definitivamente la tendenza attuale che i corsi oltrepassino quanto meno quota 110.90, proprio in corrispondenza del gap down ancora da chiudere, formatosi il 3 maggio scorso.
Le probabilità per la prossima settimana di una simile evoluzione a rialzo sono ancora piuttosto basse, legate alla positiva soluzione dello scontro commerciale tra Usa e Cina, giunto invece ad una preoccupante fase di recrudescenza.
Strategie operative su USD/JPY
Per le posizioni long: attendere la verifica di sostenibilità per la prossima settimana di quota 108.80, da cui fare partire un ordine con stop di 70 pips e target oltre 110.20 jpy.
Con un profilo di rischio maggior e inteso come probabilità di verifica dello stop loss, effettuare acquisti lungo quota 109.30, con uno rischio massimo di 60 pips ed un target oltre 110.40 jpy.
Per le posizioni short: attendere un nuovo tentativo di verificare la resistenza posta a 110.50, servendosi anche dei grafici orari all'interno dei quali constatare la formazione classica di massimi uguali o decrescenti.
Il rischio per l'operazione suggerita non deve superare i 70 pips, mentre il target va posto a 108.80 jpy.
EURUSD - Ascolto o no TradingCoach? E se...Ed eccoci, di tanto in tanto mi faccio vivo su EurUsd soltanto per darvi un paio di livelli chiave.
Perché?
Perché TradingCoach il 24 Aprile del 2018 (1 anno fa), con l'EuroDollaro che scambiava a 1.23, vi prevedeva l'inversione di tendenza, dicendo che sarebbero arrivati tempi molto bui per l'Euro, soprattutto in vista delle Elezioni Europee, tenutesi ieri.
Ok, bene, bravo TradingCoach, e adesso?
Diffidate dai guru, da quelli che senza conoscere il mercato fanno e pubblicano analisi (a pagamento anche...) che poggiano sul nulla più totale.
1.12 non è un livello soddisfacente. Vi segnalo alcuni livelli chiave da monitorare, poiché personalmente credo che se un anno fa avevo come target finale area 1.08, adesso non considero più impossibile un ritorno sulla parità.
Come sempre, le vostre opinioni... nei commenti o in privato!
TRADINGCOACH
GBPUSD: i livelli chiave dopo il crash Pesante evoluzione ribassista del Cable nel giro di due settimane che sorprende non poco gli operatori, non aspettandosi un tracollo di simili proporzioni grazie alla solidità dei supporti a quota 1.2970 usd.
Invece il sell off che ha colpito i mercati azionari si è velocemente diffuso anche al mercato Forex, conferendo maggiore volatilità e soprattutto colpendo le valute più esposte alle turbolenze dei mercati.
Infatti i gravi ritardi che il processo di uscita dall'Euro hanno conferito alla Sterlina un andamento di lungo termine ribassista solo un parte mitigato dai recenti rialzi, mai spinti oltre la soglia di 1.33 dollari.
Il forte calo subito dai listini azionari ha ridotto la propensione al rischio degli operatori, che hanno preferito dirottare i capitali verso l'area del Dollaro, da anni ormai dominata dalla poderosa crescita dell'economia statunitense che non accenna a rallentare il passo.
Dal punto di vista dell'analisi grafica i prezzi dopo aver violato gli avamposti a quota a 1.2930 e 1.2870, rischiano di cedere ulteriore terreno avvitandosi verso il pericoloso livello a quota 1.2780 prima e 1.2690 in seguito.
Ciò farebbe tornare i prezzi a ridosso dei livelli di fine gennaio, con prospettive di ulteriori avvitamenti al ribasso, a meno che fattori esogeni al mercato non capovolgano il quadro tecnico attuale.
L'unica speranza di un pronto recupero, peraltro da sfruttare sempre in chiave ribassista, è rappresentata dal superamento entro la fine della settimana, di quota 1.2840 oppure più oltre verso quota 1.2875 usd.
Scenario comunque non sufficiente a ripristinare la fase rialzista pregressa che vede nel superamento della resistenza di 1.2970, la condizione minima per ribaltare la tendenza negativa nel breve termine.
Strategie operative su GBP/USD
Per le posizioni long: attendere la fine della fase ribassista ancora in grado di spingere più in basso i prezzi, che avverrebbe con il consolidamento della fascia di supporto di estremi 1.2750/1.2840, ora del tutto assente.
Con un profilo di rischio maggiore collocare lungo 1.2760, un'ordine condizionato con stop di massimo 70 punti e target oltre 1.2880 usd.
Per le posizioni short: attendere brevi reazioni rialziste collocando lungo le resistenze di 1.2870 e 1.2940, più ordini con target 1.2780 e stop loss unico di massimo 80 pips.
EUR/USD: livelli chiave per la settimanaPesante settimana ribassista per l'Euro/Dollaro che rompe lo schema laterale 1.15/1.12, superando finalmente il fortissimo livello di sbarramento a ridosso di 1.1180 dollari.
La pressione venditrice comunque non è riuscita a spingere i prezzi lontano, quanto meno oltre 1.1080, espandendo l'escursione settimanale a 150 pips circa.
Naturalmente la lentissima struttura ribassista consolidatasi, in oltre quattro mesi, lungo il supporto 1.12 ha finalmente ceduto e questa è una buona notizia, perché chiarisce il quadro tecnico di medio termine.
Ma occorre prestare molta attenzione alla bassa volatilità che caratterizza ancora questa fase, con i prezzi che già la prossima settimana potrebbero reagire, tentando un disperato recupero 1.1240 ovviamente tutto da sfruttare in chiave ribassista.
In tal senso l'atipico harami bottom rilevabile sul grafico giornaliero, costituito dalle ultime notizie due candele, fornisce qualche probabilità di reazione verso l'alto.
La prospettiva e' di consolidare prima le resistenze più ravvicinate, come 1.1260 e 1 1180 dollari e solo successivamente attaccare i supporti sotto 1.1120, come 1.1080 e 1.0980 usd.
L'analisi dell'indicatore di trend cci sul grafico giornaliero fornisce una chiara fotografia della situazione, con la la linea rivolta pesantemente verso il basso e la perdita dei valori positivi avvenuta con la chiusura del 18 aprile a 1.1228 dollari.
La formazione del potente livello di resistenza posto a 1.1320 ha creato i presupposti per la rottura di quota 1.119 e la prospettiva è quella di una continuazione negativa fino a 1.1040 anche intervallata da rapide folate verso l'alto non oltre 1.1260.
Lo scenario alternativo, in assenza di notizie tali da capovolgere il quadro tecnico attuale, è quello di un rapido recupero almeno oltre quota 1.1240, da cui creare i presupposti per l'inversione rialzista oltre 1.1320, ora assai improbabile.
Strategie operative su EUR/USD
Per le posizioni long: attendere la formazione di un valido supporto, con l'ausilio di grafici intraday come il 4 ore, ad esempio lungo la fascia di prezzo compresa tra 1 1120 e 1.1080 prima di considerare ingressi long e comunque non rischiando più di 60 pips.
Per le posizioni short : si rivela come più produttiva la strategia ribassista nel pieno rispetto del trend di fondo: collocare infatti lungo le resistenze di 1.1210 , 1.1248 e 1.1280 ordini pendenti, con stop loss unico a 1.1310 e target sotto 1 1120 dollari.
EurUsd probabile movimento ribassista di breveSalve a tutti,
in fase di probabile continuazione ribassista fino a completamento di un Gartley Pattern su 1.12000 con successivo ritracciamento a testare la resistenza dinamica intorno 1.12200.
Ad avvalorare l'ipotesi troviamo una divergenza RSI ed i volumi ad accompagnare il trend ribassista.
In più assistiamo anche ad una compressione del prezzo che presagisce una probabile zona di forte supporto statico che respingerebbe nuovamente il prezzo prima di una rottura definitiva.
Christian Ciuffa
EUR/USD: livelli chiave per la settimanaDopo la presa di posizione in materia di politica monetaria da parte dei due governatori centrali più influenti al mondo, l'Euro conferma le debolezze di fondo chiudendo la seconda settimana consecutiva in calo.
I prezzi infatti si avvicinano pericolosamente verso il target più probabile di 1.1170 senza comunque affrettare il passo e probabilmente continuando, com'è ormai tradizione nel Forex, a sfoggiare rapidi pull back verso l'alto non oltre quota 1.1370 dollari.
In tal senso il massimo relativo più alto registrato lo scorso 20 marzo a ridosso di 1.1440, non doveva indurre a ritenere terminato il trend ribassista di brevissimo termine, potendo essere sfruttato sempre con la stessa logica ovvero aspettando al varco l'onda reattiva proveniente dal precedente test del supporto posto a 1.1170 dollari.
Attualmente la configurazione ribassista assunta dall'indicatore di trend cci sul grafico giornaliero, in corrispondenza della chiusura sotto 1.1350, esplica i suoi effetti prospettando ulteriori indebolimenti oltre i minimi relativi di 1.1220.
Anche supponendo reazione del prezzo per i prossimi due giorni verso le resistenze più immediate a 1.1270 e 1.1340, non dovrebbero acquisire intensità tale da fare ipotizzare allunghi rialzisti oltre le resistenze di medio termine.
Tale aspetto quindi evidenzia l'assoluto controllo della situazione da parte dei venditori, che continueranno a sfruttare le brevi folate al rialzo per rientrare a prezzi vantaggiosi.
Le strategie operative su EUR/USD
Per le posizioni long : attendere con pazienza livelli di prezzo adeguati al rischio come ad esempio il consolidamento dei minimi relativi a ridosso di 1.1230 al fine di sfruttare fugaci occasioni d'acquisto con stop di massimo 60 pips e target di basso profilo non oltre 1.1470 dollari.
Per le posizioni short : più proficua la strategia volta a sfruttare tutte le fasi di risalita verso le resistenze più "remunerative" quali 1.1380 , 1.1440 e 1.1520, dividendo in più ordini l'ingresso al ribasso con un rischio contenuto di massimo 80 punti e target oltre 1.1240 prima e 1.1160 a seguire.
AudCad in zona di massimiSalve a tutti,
AudCad si trova in una zona di massimi di periodo e di forte resistenza statica confluente con il 50% del lungo periodo.
Inoltre l'ipotesi di un breakout al rialzo per andare a chiudere un Gartley Pattern è sempre più presente in quanto avvalorata da un RSI in divergenza di lungo periodo ed un movimento che che presenta nel breve un doppio massimo che rappresenterebbe un ritracciamento fisiologico del mercato.
La zona target di medio periodo quindi rimane ancora 0.99800 Dollari.
Christian Ciuffa
USD/JPY: i venti di crisi stendono il DollaroLe parole di Powell circa un possibile rallentamento del ciclo economico statunitense, unite ai pessimi dati provenienti dall'economia tedesca si trasformano in un cocktail letale per le speranze di record sugli indici azionari.
A loro volta le paure degli investitori circa un brusco calo della crescita si diffondono al Forex, in crisi di volatilità, riaccendendo l'interesse sui cambi maggiori.
Infatti per quanto riguarda il recente andamento del Dollaro nei confronti della Yen, le difficoltà dei prezzi durate settimane, a superare la forte resistenza di 112.20, si sono tradotte in un progressivo deterioramento della spinta rialzista.
Evidentemente gli operatori hanno ben calcolato come fosse prematuro investire nuove risorse al fine di spingere i prezzi oltre la forte resistenza di 112.40 yen, iniziando a monetizzare il rimbalzo dai minimi di dicembre.
Il consolidarsi del rallentamento economico in Europa e la riduzione attesa degli aumenti di crescita economica negli Usa, aprono a scenari recessivi facendo prevedere possibili tagli dei tassi non prima del 2020.
Tale situazione dovrebbe ridurre bel medio termine la forza del Dollaro Usa, spingendo verso l'alto le altre valute come l'Euro che adesso cerca disperatamente di non violare il supporto sotto 1.12 dollari.
Nel breve termine le prospettive per il cambio comunque si fanno più difficili, visti i valori negativi registrati dall' i ndicatore di trend cci sul grafico giornaliero.
Infatti in corrispondenza del picco dei prezzi il 14 marzo a 111.80, la linea del cci segnalava la netta perdita di pressione rialzista assumendo valori decrescenti, culminati con l'invasione del quadrante negativo che certifica il cambio del trend.
Il possibile test del supporto a quota 109.40/20 sarà fondamentale per capire le implicazioni e le potenzialità della nuova tendenza ribassista.
Strategie operative su USD/JPY
Per le posizioni long : attendere la verifica del supporto posto a 109.40 prima di rischiare posizioni rialziste, aprendo un ordine con stop a 108.70 e target oltre 110.20 yen.
In alternativa con un profilo di rischio maggiore iniziare ad acquistare ai prezzi correnti, distribuendo piccole quantità di capitale in rapporto al totale destinato, lungo la fascia di prezzo compresa tra 110.30 e 108.30, con stop loss unico a 107.80 e target 111.20 prima e 111.80 a seguire.
Per le posizioni short : attendere con pazienza eventuali rimbalzi in prossimità di 110.90 distribuendo un secondo ordine di vendita a 111.40, con stop loss unico a 1112.10 e target sotto 110.20 yen.
Dollaro forte sull'euro dopo la FEDNelle ultime due settimana l'euro ha mostrato forza nei confronti del dollaro a tal punto da portare il cambio alla rottura al rialzo della trendline decrescente partita a settembre 2018. Rottura riassorbita immediatamente dopo la comunicazione della FED di non rialzare i tassi per il 2019. Nelle ultime due sedute della settimana le quotazioni hanno ripuntato verso il basso dimostrando una grande forza del dollaro. Il livello da monitorare è sempre il supporto a 1.1220 che pesa sulle quotazioni dal 2017.
POSSIBILE FORMAZIONE FIGURA TESTA SPALLE RIBASSISTA SU AUDUSDTipica figura ribassista del mercato formatasi in timeframe (TF) daily; l'AUD ha avuto una spinta ribassista dopo l'evento notturno sul PIL, riferito all'ultimo quadrimestre, e perciò si sono rafforzate le previsioni di taglio dei tassi da parte della RBA (banca centrale australiana). Le stime di previsione sono sempre più spinte verso il taglio all'1,25% che potrebbe avvenire nel prossimo meeting di fine ottobre 2019 circa (prima della fine dell'anno in corso). Attendiamo la reazione che nel frattempo potrebbe avere il "biglietto verde" (dollaro, $) e nel frattempo controlliamo se la figura tipica ribassista rimarrà valida oppure invalidata.
Buon trading!
EurUsd momento della verità: visione al rialzoIl cross EurUsd ha la possibilità di sorpassare la resistenza forte ed importante dei 1.14200.
A questo punto siamo in una visione rialzista di lungo avvalorata dall'esaurimento ciclico e dai minimi che non accennano a ritornare sul supporto dinamico e neckline del canale ribassista di lungo periodo.
Inoltre i volumi e l'rsi di lungo indicano un ritracciamento che potrebbe portare ad un rafforzamento di una fase di accumulo che sfocerebbe con l'arrivo sul medio termine sui 1.14557 zona di completamento di un gartley pattern.
Christian Ciuffa
Eur/Usd: Target confermato Per quanto riguarda il cambio EURUSD, lasciamo ancora aperta la posizione buy che abbiamo in portafoglio in quanto nel brevissimo periodo continuiamo a vedere un uptrend su questa coppia di valute.
Tecnicamente la zona di supporto posta a 1.127 ha tenuto facendo rimbalzare il prezzo come da aspettative. Lo scensario fondamentale non è variato e l'altro ieri, dopo la pubblicazione dei verbali FOMC, ci sono state ulteriori conferme: tutti i partecipanti hanno espresso la necessità di continuare a monitorare attentamente gli sviluppi finanziari del mercato, dato che alcuni downside risk sono incrementati. Tra le maggiori note positive, vengono ricordati il forte mercato del lavoro e l’inflazione vicina al target.
Molti partecipanti hanno detto che ulteriori aumenti dei tassi sarebbero necessari solo nel caso in cui l’inflazione si rivelasse più alta di quanto previsto. L’economia, nel 2019, continuerà a crescere ma non come nel 2018.
I partecipanti marker hanno evidenziato che i fattori determinanti, nei mesi a venire, all’elevata volatilità saranno un outlook più debole e maggiori incertezze sulle economie straniere, in particolare Europa e Cina. Viene segnalata anche la percezione di politiche a maggior rischio, e il parziale shutdown del governo federale.
I verbali FOMC confermano le ipotesi riguardanti le preoccupazioni della Federal Reserve per le questioni politico-economiche internazionali, come la debolezza della Cina e l’incertezza dei Paesi europei. Jerome Powell, nella conferenza stampa dello scorso Gennaio, aveva già dichiarato di temere le ripercussioni della Brexit e un ulteriore shutdown. Quello da poco concluso potrebbe già avere un impatto sul PIL statunitense.
Il target di questo cambio rimane in zona 1.14 circa nel brevissimo termine, mentre nel breve potrebbe spingersi anche a 1.15.
EUR/USD Daily: UP DAI MINIMI MA...EUR/USD si muove al rialzo dai minimi di periodo (1.1234) e dalla base del range (1.1217), palesando un segnale rialzista su grafico Daily, che tuttavia necessita di conferme in chiusura di sessione odierna. (Ricordarsi sempre che tutti i segnali, di qualsiasi genere, vanno sempre confermati attendendo la chiusura della sessione di riferimento)
In ottica di Trade di qualità, (chi conosce la mia operatività sa esattamente a cosa mi riferisco) ovvero quelle operazioni che hanno alte probabilità di successo, nonostante il deciso spunto rialzista della coppia, non trovo adeguati riscontri rispetto agli strumenti analitici di cui mi avvalgo per la funzione di filtro.
Ai fini operativi, benché la mia view di medio periodo per la coppia basata su una valutazione tecnica del grafico Weekly, propenda per un'apprezzamento della Moneta Unica Europea (ma essendo una mia view ai fini pratici conta poco perché occorre sempre basarsi su elementi oggettivi che ancora non ci sono), tornando al sopracitato segnale Daily, consiglio massima attenzione perché potrebbe non essere ancora il momento giusto per un'inversione in ottica multiday e per un Trade ad alto coefficiente probabilistico.
Riccardo Memeo
Eur/Usd: tanto equilibrio grazie ad un deal tra BCE e Fed?Il colpo di reni finale salva l'EURUSD dalla capitolazione dei minimi a 1.1290, ultimo supporto insieme al più distante di 1.1210 che ancora una volta sostiene la fase laterale attuale.
Con il recupero messo in atto venerdì i prezzi confermano la tenuta del rigidissimo schema compreso tra 1.1290 e 1.1590 dollari, ormai in piedi da oltre tre mesi.
Sembra quasi che l'equilibrio dei corsi entro questa fascia di oscillazione, sia il frutto di un "patto di non belligeranza" tra le due più potenti banche centrali al mondo ovvero la BCE e la FED .
Ciò accadrebbe a dispetto della tanto decantata non manovrabilità del Forex e soprattutto del cambio dove avvengono in assoluto le maggiori transazioni.
Probabilmente manovre sul cambio sono molto difficili nel lungo periodo, ma nel breve le cartucce a disposizione dei governatori centrali possono efficacemente orientare le scelte d'investimento degli operatori.
Ognuna delle due infatti difficilmente tollera le fasi di eccessiva volatilità del cambio o peggio di una sua disastrosa rivalutazione, con riflessi negativi sull'esportazioni e sulla dinamica dell'inflazione.
Ulteriori svalutazioni dell'Euro ai danni del Dollaro metterebbero in seria difficoltà le istituzioni politiche americane, impegnate in una complessa trattativa con il primo paese manifatturiero del mondo(la Cina).
Istituzini orientate a ridurre il deficit commerciale che insieme a quello statale e alla crescita del debito pubblico, rischiano di minare le fondamenta della economia Usa.
Ciò a sua volta manderebbe in tilt l'economia europea storicamente votata a sostenere il proprio sviluppo economico con le esportazioni, come dimostra i decennali surplus commerciali di 2 stati dei 4 stati più importanti dell'euro zona( Germania e Italia ).
L'analisi grafica su EUR/USD
L'engulfing bullish, pattern candlestick dalla valenza positiva, di venerdì consente di sperare in una ripresa degli acquisti verso il recupero di 1.1470 prima e di 1.1530 in seguito dove probabilmente i prezzi perderanno la propria spinta.
Ciò renderà difficile il superamento di quota 1.1620 e soprattutto di 1.1725, sperando in un breakout rialzista di breve termine.
Le Strategie operative su EUR/USD
La rigidità prolungata della fascia di contenimento dei prezzi tra 1.157 e 1.1290 rende l'operatività semplice: vendere le resistenze di 1.1490 e 1.1560 con stop unico a 1.1610, target sotto 1.1350.
Specularmente acquistare i supporti a ridosso di 1 .1320 come indicato in precedenza, con stop loss sotto 1.1220 e target oltre 1.1380.
NZD/USD vuole prendere fiato?La scorsa settimana abbiamo visto un dollaro neozelandese sempre più forte, infatti nella giornata di venerdì ha recuperato gran parte del terreno che aveva perso, tornando nuovamente in zona 0.6860 - 0.6870. Attualmente si può notare una fase di liquidazione, quindi una zona di forte accumulamento creata alla chiusura di venerdì. La mia visione attuale è di un possibile ritracciamento sul supporto statico di zona 0.6800 per poi riprendere il trend fin zona 0.6900 - 0.7000.
EURUSD: a rischio i supporti sotto quota 1.1320L' EURUSD continua lento a scivolare verso il supporto più ravvicinato di 1.1320, palesando il rischio di testare presto anche il livello di 1.1270 usd.
La struttura ribassista di medio periodo mai messa in discussione da oltre tre mesi, potrebbe riprendere ad esplicare i suoi effetti accelerando la rottura dei supporti indicati, viste le questioni politiche ed economiche in peggioramento.
Dal punto di vista tecnico le recenti black candle del 11 e del 15 gennaio annullano il falso movimento rialzista culminato con il massimo relativo di 1.1570 usd.
Da questa resistenza come ormai prassi da settembre scorso, gli operatori più capitalizzati fanno partire ricoperture ribassiste garantendosi veloci profitti più in basso, lungo l'area di supporto a 1.1320.
Tema operativo che potrebbe presto cambiare qualora la spinosa questione della Brexit dovesse complicarsi ulteriormente.
Infatti appare sempre più probabile la rottura del rigido quanto compresso schema laterale, tra 1.16 e 1.12 dollari.
In tal senso gli i ndicatori tecnici più sensibili tra i quali il cci confermano il possibile attacco dei supporti di 1.1220 prima e di 1.1090 dollari in seguito.
Strategie operative su EURUSD
Per l e posizioni long : attendere una conferma positiva del test lungo 1.1290, facendo partire un ordine pendente, con stop loss di massimo 60 pips e target oltre 1.1370 dollari.
Per le posizioni short: distribuire con più ordini pendenti lungo i livelli di 1.1370 , 1.1430 ed eventualmente di 1.1540 dollari, con stop loss complessivo di 1.1590 e target 1.1210 dollari.
GBPUSD continua nel canale ribassista?In questi giorni la sterlina inglese ha tentato la ripresa contro il dollaro americano. Tra mercoledì e giovedì , infatti, abbiamo visto un movimento molto forte al rialzo, avvenuto dopo il crollo della giornata del 2 gennaio. Oggi è una giornata molto importante, infatti con le attuali notizie NFP vedremo se il dollaro prenderà quella forza necessaria per contrastare la sterlina(cosa molto probabile) e quindi vedremo un movimento abbastanza marcato verso il ribasso. Il canale discendente attuale vede una sterlina in zona 1.23000 - 1.20000 nel medio/lungo periodo, cosa molto probabile data anche la questione BREXIT. Ichimoku ed altri indicatori hanno dato informazioni chiare, il ribasso è molto vicino, infatti il primo supporto Weekly più marcato si trova in zona 1.2180 / 1.2000. Aggiornamenti nei prossimi giorni!
L'EUR/USD bleffa ancora non andando oltre 1.1570Svolta rialzista apparentemente importante quella effettuata dall' EUR/USD in questa settimana, con i prezzi che finalmente rompono il rigido "micro-schema" laterale caratterizzato dagli estremi di 1.1320 e 1.1490 dollari.
Come se non bastassero i limiti leggermente più larghi di blocco del trend quali 1.1640 e 1.1290 dollari, i mesi di novembre e dicembre sono stati caratterizzati da un vero e proprio collasso della volatilità, che ha di fatto compresso le quotazioni fino alla leggera svolta rialzista di questi giorni.
L'Euro infatti si ferma in prossimità del massimo relativo di 1.1570 contro Dollaro, molto vicino al livello d'inversione rialzista di breve termine a quota 1.1640, ripiegando nella seduta di ieri nuovamente verso il fragile supporto di 1.1490.
Dunque prosegue senza soluzione di continuità il forte equilibrio delle quotazioni, ancorate al trend ribassista di lungo periodo in essere dallo scorso maggio 2018 sotto quota 1.2070 e che ha spinto le quotazioni fino al minimo relativo di 1.1215 lo scorso 11 novembre.
Lo scenario prevalente è quello di un probabile ritorno sotto quota 1.1390 prima e 1.1280 in seguito, tornando sostanzialmente a testare il forte supporto posto a 1.1220 dollari.
Soltanto un veloce ed intenso allungo oltre 1.1640 può essere considerato come il primo step necessario ad invertire la tendenza di medio periodo, con possibili target ancora distanti di 1.1730 e 1.1855 dollari.
Strategia operativa
Per le posizioni long : continuare a collocare ordini condizionati lungo gli estremi citati ovvero inserendo condizioni d'acquisto lungo 1.1290 e 1.1340, con stop loss di massimo 60 pips e target oltre 1.1440/1.1530 dollari.
Con un profilo di rischio più elevato, inteso come probabilità di incorrere più velocemente in stop loss, collocare un ordine pendente a ridosso di 1.1490, con stop a 1.1420 e target oltre 1.1590 per la prossima settimana.
Per le posizioni short : collocare un ordine pendente lungo la resistenza di 1.1570 e 1.1630, con stop di massimo 50 pips di target 1.1380 dollari.
DOLLARO NEOZELANDESE / DOLLARONZDUSD possibilita di entrata Long? , é probabile che il prezzi usino la EMA200 da supporto per poi magari partire verso l alto , con Ichimoku possiamo pensare ad un impulso rialzista , dato che ci mostra la Tenkan di grande curvatura verso l alto e al di sotto dei prezzi che faccia da sostegno, e l incrocio tra la Senkou A e B . Io aspetterei solo che la Chikou esca dall kumo per piazzare una posizione Long .
USD/JPY In questi giorni il DXY è intrappolato in un canale sempre più stretto e a breve vedremo la rottura. Le notizie di oggi riguardo la decisione dei tassi da parte della FED andranno a generare una volatilità non indifferente. Nuovi massimi sempre più laterali e minimi che stentano a crescere, danno più valenza alla discesa del dollaro nei confronti delle principali valute.
Lo yen è sempre più forte, ma questo lo si può osservare da giorni. La situazione attuale è molto interessante, infatti il canale rialzista attuale di USD/JPY con un massimo che coincide con quello creato il 1° gennaio 2018, ha diminuito la sua forza di rialzo. I supporti target interessanti nel medio/lungo periodo si trovano tra 110.500 e 110.000, zona facile da raggiungere ma anche da superare, infatti nel lungo termine mi aspetto un arrivo in zona 108.000 - 107.000. Ichimoku DAILY è ancora un pò indeciso anche se i prezzi hanno superato la kumo verso il ribasso. Il mio dubbio è riguardo la kijun , la tenkan e la chikou span, che non si trovano ancora in zona di sell. Attendiamo le notizie odierne per prendere posizione.
Aggiornamenti seguiranno nei prossimi giorni.