BTC & S&P500: Amici da una vitaVogliamo condividere con voi questo " fantastico " grafico rappresentante la forte correlazione che ha caratterizzato il mercato cryptovalutario ( Bitcoin ) con l'indice azionario americano S&P500 .
L'indice di correlazione " normalizzato " si attesta sulla soglia dello 0.95. Ciò significa che, in termini assoluti, BTC ha storicamente sempre presentato un andamento in linea con il mercato tradizionale visto e considerato che ciò che fa il mercato USA, spesso impatta su tutti gli altri mercati, specie quello Europeo.
Sebbene in termini percentuali i due mercati differiscono molto, in termini di direzione, sembrano andare molto d'accordo. Questa considerazione deve far riflettere in quanto, quando pensiamo a Bitcoin, lo immaginiamo come un forte antagonista dei mercati tradizionali. Quasi come un supereroe chiamato in causa dai retail per portare giustizia sui mercati finanziari.
In verità, sebbene l'andamento del prezzo sia dettato dai così detti cicli di Halving , Bitcoin non sembra affatto esterno a quello che comunemente viene chiamato ciclo economico .
Certamente potrebbe essere una casualità. Magari il ciclo da halving è quasi sempre coinciso con movimenti importanti del panorama azionario tali per cui in realtà non è stata la spinta dei mercati in generale a portare in alto il prezzo di questo asset ma la sua struttura economica deflazionistica. E' allo stesso modo vero che, non possiamo certo ignorare questa considerazione. Difatti, molti progetti PoW replicativi di BTC non ha performato affatto a conferma del fatto che il meccanismo della domanda-offerta, resta una variabile padrona nel processo di formazione del prezzo di un asset decentralizzato.
La conclusione?
Quando pensiamo ad un investimento su BTC , non possiamo quindi evitare di prendere in considerazione l'andamento del mercato tradizionale, nel bene o nel male.
Un'altra cosa che possiamo notare è che il crollo del mercato decentralizzato, spesso anticipa quello tradizionale.
Certamente, non possiamo affermare che il mercato azionario segua quello cryptovalutario perchè ciò sarebbe privo di ogni logica finanziaria. Resta però un dato di fatto che l'inizio di un trend decrescente su BTC anticipi andamenti decrescenti del mercato azionario.
Gli asset speculativi sono da sempre i primi a correggere in un contesto di bear market. Poi seguono le large cap e gli indici.
Perchè questa considerazione per noi crypto investitori dovrebbe assumere particolare rilevanza? Perchè significherebbe ammettere che Bitcoin non è un buono strumento di hedging ne tantomeno rappresenterebbe un asset indipendente al ciclo economico tradizionale.
Restiamo dell'opinione che l'introduzione della finanza decentralizzata nel contesto dei mercati finanziari, sia una svolta epocale portatrice di innovazione e benessere collettivo.
Le considerazioni sopra esposte, sono frutto semplicemente dell'evidenza empirica e non vogliono assolutamente screditare i fondamentali dietro i progetti cryptovalutari.
Financials
L'IMPORTANZA DELL'ANALISI INTERMARKET NELLE MIE OPERAZIONIBuongiorno a tutti, più volte ho scritto in questa community che mi piace aprire delle posizioni in long o in short avendo piu’ di un vantaggio statistico. Oggi vi riporterò un’operazione dal rischio rendimento 1,9 spiegando i motivi sia tecnici che fondamentali che mi hanno portato a prendere la decisione di entrare long.
RENDIMENTI DELLE OBBLIGAZIONI USA A 10 ANNI
Per prima cosa, parliamo dei rendimenti del decennale americano a 10 anni, di cui si fa un gran parlare già di diversi mesi. I rendimenti sono correlati negativamente alle obbligazioni dei titoli di stato americano (in questo caso, a 10 anni): ciò significa che se c’è un sell off sull’obbligazionario, i rendimenti andranno a crescere; nel caso opposto, invece, andranno chiaramente a decrescere. Sentiamo oramai ogni giorno parlare di inflazione e, da come vi sarete resi conto tutti, più si ha la “paura” di inflazione (dal momento che diminuisce il nostro potere di acquisto), più i rendimenti delle obbligazioni salgono. Perché questo avviene? Come abbiamo detto, i rendimenti salgono quando vengono scaricate le obbligazioni, ed esse vengono scaricate semplicemente perché, essendo soldi che noi andremo a ritirare in futuro (in questo caso, dopo 10 anni), il nostro premio sarebbe notevolmente decrementato dall’inflazione che, come ho detto, diminuisce il potere di un possibile guadagno; per spiegare ancora meglio il concetto, se noi acquistiamo un obbligazione con un rendimento X, dopo 10 anni andremo a ritirare il premio che avrà valore X – INFLAZIONE, il che fa capire che il valore al momento dell’acquisto e al momento del ritiro del premio è ben diverso (è più basso).
Quindi, abbiamo capito il motivo per cui i rendimenti stanno salendo? Perché gli investitori vendono le obbligazioni per paura di alta inflazione.
RELAZIONE TRA RENDIMENTI US10Y E SETTORE FINANZIARIO (XLF)
Capiti cosa sono i rendimenti, vi chiedo: c’è un settore americano che ci guadagna dal rialzo dei rendimenti, quando si ha paura dell’inflazione? La risposta è si, ed è evidenziata nel grafico di destra che vi ho condiviso: il settore finanziario, nel grafico XLF (un etf, che è un indice di circa 64 aziende che operano in quel settore).
Sapete perché questo settore, a differenza di altri (come il settore tecnologico/growth) ci guadagna? Perché i rendimenti delle obbligazioni sono legati intrinsecamente alle decisioni delle banche centrali. Più aumentano i rendimenti, più c’è paura di inflazione; cosa fanno le banche centrali per combattere l’inflazione? Aumentano i tassi di interesse. E se i tassi di interesse sui prestiti aumentano, chi va chiaramente a guadagnarci? Il settore finanziario, nella fattispecie XLF.
Dal grafico di destra, infatti, vediamo che da luglio 2020 a marzo 2021 i due andamenti erano correlati positivamente: salivano i rendimenti, e saliva anche XLF. Da maggio 2021 ad agosto 2021, invece, sono scesi entrambi, in maniera sempre molto lineare, per risalire poi da agosto ad oggi. Come si evince, quindi, gli US10Y influenzano in maniera lampante il settore finanziario.
OPERAZIONE SU PNC FINANCIAL SERVICES GROUP
Individuato il settore più performante secondo i miei ragionamenti (il secondo più performante in verità, il settore energetico in questo periodo performa ancora meglio), ho cercato un’azienda all’interno di quel settore con aspetti tecnici tali da permettermi un’entrata long: ho trovato Pnc Financial Services Group.
Vediamo come da fine febbraio a fine aprile il prezzo abbia creato una fase di accumulo, terminata poi con il breakout del rettangolo, seguito poi da un impulso rialzista terminato il 10 maggio. Successivamente il prezzo ha formato un “falso” rounding bottom, falso nel senso che la figura, geometricamente parlando, non è perfetta. Forte dei miei pensieri fondamentali, ho aspettato il breakout del massimo del 10 maggio, che e’ avvenuto, come ho evidenziato nel grafico, con grandi volumi (segnale importante di trend forte). Ho quindi impostato lo stop loss sotto la candela di breakout e il take profit in maniera tale da portare a casa un’operazione dal rischio/rendimento 1,9.
Spero che questa idea vi dia spunti, vi auguro una buona giornata.
Matteo Farci
#crash the daxDopo mesi di bassa volatilità il dax si risveglia dal letargo e con solo due candele "black" si muove di mille punti, e purtroppo verso la parte negativa del grafico ovvero al ribasso.
Come anticipato nei giorni scorsi il supporto a 12900/12850 punti di indice dax è di vitale importanza, ad ora il suo superamento in negativo indebolisce la tenuta del forte trend rialzista.....ma diciamolo pure, a fare la parte del leone ed inseguire il rialzo storico dell's&p500 è stato il ftsemib e non proprio il dax o l'eurostoxx.
Uno storno così violento per il momento ripulisce tutti i parassiti del mercato e l'obiettivo ora rimane quello dilateralizzare o adirittura accumulare tra i 12400/12500 punti indice, così da consolidare il momentum che si è appena affacciato sull'ipervenduto.