Inversione del rendimento del tesoro a 10 anniUn sviluppo interessante della settimana è la candela d’inversione sul grafico settimanale del rendimento del tesoro a 10 anni ($TNX).
Una candela molto simile si è presentata a giugno e unita con una divergenza sul PPO settimanale (frecce blu)
Ora si sta presentando la stessa situazione con una divergenza ancora più accentuata rappresentata dalle frecce rosse, che ingloba quindi la precedente e con i rendimenti che hanno toccato il 4%.
La divergenza negativa aumenta le probabilità di un test SMA a 20 settimane e successivamente 50 (meno probabile della prima, ma andiamo per gradi) almeno nel breve periodo.
Se ciò dovesse accadere, i titoli più orientati al growth sul NASDAQ 100 avranno una buona performance.
Nasdaq
Il breakout mette alla prova la tenacia degli shortisti Una delle strategie più utilizzate dai trader in ogni segmento di mercato ed in ogni operatività (scalping intraday e swing) è senza ombra di dubbio il breakout.
Il breakout, nel trading online, è una conformazione tecnica (pattern) che si crea nel momento in cui il prezzo di un asset torna a rompere i precedenti livelli di supporto o resistenza.
Tipicamente, il breakout di un determinato livello è sinonimo di una certa forza del trend in atto e quindi, quando si verifica una rottura, il trader medio utilizza questa informazione per prendere posizione.
Perché ad i trader piace tanto entrare nel breakout? Perché, a causa dei meccanismi intrinsechi al sistema della domanda e dell’offerta, quando il prezzo di un asset riesce a superare i muri volumetrici presenti in prossimità di una resistenza o supporto, si presume che abbia forza ulteriore per continuare la tendenza in atto. In sostanza, piace molto perché quando un trader apre un trade un tick sopra il break, spesso e volentieri, almeno nella prima fase temporale, il trader tende ad andare già in profitto e la sua mente crea subito uno scenario emotivamente positivo.
Vien da sé, che spesso e volentieri, il trader in un contesto di alta volatilità come quello creato in prossimità di un breakout, in realtà non sappia affatto gestire la posizione. Questo perché, dopo un breakout non c’è sempre e soltanto un Pump o un dump del prezzo. Capita spesso che, specie in questi ultimi periodi di contrattazione, il breakout metta alla prova i trader che hanno scelto di entrare in quel punto, facendogli assaggiare il sapore del gain per poi portarli subito in loss attraverso magari la costruzione di pull-back o altri pattern grafici.
In questo contesto di mercato occorre quindi stare molto attenti in quanto non solo la volatilità è molto alta, ma i trader sono soggetti anche ad un forte stress psicologico dovuto all’enorme afflusso di dati e news alla quale ogni investitore, ogni giorno, è soggetto.
Se anche voi, come me, tendente ad aprire YouTube per farvi due risate nel guardare formatori condividere le proprie paure ed insicurezza sottoforma di pillole formative o consigli indiretti di investimento, saprete che adesso il panico regna sovrano.
Senza guardare un TPO o un DOM o qualsiasi altro strumento volumetrico, si capisce che su questo breakout, moltissimi trader retail sono entrati short, impauriti dalle terrificanti affermazioni fatte dai propri “trader di fiducia”.
In sostanza, si è creato un contesto tecnico molto particolare in quanto il trend sta mettendo alla prova i propri sostenitori mentre il mercato sta valutando se attualmente ci sia o meno abbastanza forza per continuare la discesa iniziata ormai qualche mesetto fa.
Personalmente non ho preso posizioni short recentemente e mantengo aperte quelle già presenti. Se però c’è qualche shortista in ascolto, sono curioso di sapere a che livello tecnico abbia piazzato lo stop loss.
Quindi, mi rivolgo ad i trader più socialmente aperti:
condividereste qui sotto nei commenti il vostro livello di stop?
IL MONDO RALLENTA, E LE BORSE FESTEGGIANO!IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 04.10.2022
-CONTESTO
Chiaro a tutti gli operatori oramai la determinazione con la quale le banche centrali rimarranno con toni hawkish per frenare la corsa dell’inflazione e colpire pesantemente la domanda, ma la scorsa settimana, una breccia è stata aperta nel muro di fermezza delle banche centrali occidentali, con la BOE che ha fatto una piccola marcia indietro, ritardando la partenza del programma di QT e apprendosi ad ulteiori acquisto di Gilt!
Alla necessità di un’economia in difficoltà, le politiche fiscali ricorrono ancora alla richiesta di liquidità e le banche centrali sembrano disposte a rispondere!
La domanda ora resta: quando sorgerà nuovamente la necessità di liquidità?
Come già più volte da noi richiamato nelle nostre analisi , il dollaro ripiegherà solo quando l’economia Usa mostrrerà chiari segnli di rallentamento, cosi da fare strada alla possibilità di banche centrali nemo aggressive, e la fame di dollari potrebbe essere cosi placata da nuovi linfa!.
Ieri i primi segnali di rallentamento mondiale i PMI pubblicati da Jp Morgan e ovviamente i dati ISM per l’America, che segnano il passo ad una forte frenata dell aprodzione industriale, con le aziende manifatturiere che portano il dato al +50.9% , ad un soffio dalla fase di recessione della produzione!
Ovvio che un dato conclusivo sotto il 50% sarebbe indiscutibilmente negativo, ma l’attuale trend di ribasso delle rilevazione di questi dati sono già sufficienti ad esplicitare la tendenza in atto!
Calano i nuovi ordini, calano la nuove assuzioni, salgono le scorte nei magazzini, insomma tutto lascia pensare ad imprese che si preparano ad un lungo fermo delle attività, il che crea nubi di profonda incertezza per il futuro più lontano.
Ma il motto per gli operatori resta lo stesso: BRUTTI DATI, SONO OTTIMI DATI!
Si perché la chiara difficoltà dell’economia mondiale, pone un passo più vicino la fine delle politiche hawkis della Fed e delle altre banche centrali mondiali e per questo le borse festeggiano, con i primi rialzi di questo inizio di trimestre.
-FOREX
Il comparto valutario trova respiro dal super dollaro, che come anticipato, inizia aconfermare i suoi ribassi al confermarsi di una congiuntura economica in rallentamento, che tuttavia dovrà trovare conferma nei dati sull’occupazione in pubblicazione il giorno 7 ottobre.
Dollar index passa dai massimi di 114.80 al test dei primi supporti a 111.60, ponendo le condizioni base per ulteriori affondi ribassisti fino 109.40 prima e 107.50 poi, senza tuttavia ancora invalidare il trend di lungo periodo nettamente rialzista.
Se vacilla il dollaro , ecco che le altre majors trovano spazio per interessanti recuperi a partire dalle oceaniche, che hanno abbondanti spazi di recupero dai minimi battuti in queste ultime settimane, ed è cosi che il dollaro neozelandese di porta al test delle resistenze a 0.5740 oltre le quali si potrebe assistere ad allunghi rialzisti fino le aree di 0.5880-0.59 figura.
Anche il dollaro australiano va al test delle resistenze poste a 0.65 e ¼ livello da rompere per parlare di possibili allunghi riazlisti degni di questo nome, e che porterebbero il test dei minimi a 0.6350 ad essere un ricordo lontano.
Non da meno eurusd, che consolida al momento nelle aree tra 0.9740 e 0.9850, con le medie mobili veloci che iniziano ad incrociare le medie mobili lente a rialzo per dare possibile struttura rialzista ad uno dei cambi attualmente ancora più penalizzati dal super dollaro.
-EQUITY
Se il comparto fx festeggia la debolezza del dollaro, fanno tanto meglio le borse mondiali, che partono in questo q4 con un vero e proprio boom rialzista, segnando ieri rialzi che vanno dal 2.50di s&p al 2.79 del nostro indice italiano al +2.80del nikkey al 2.31 del Nasdaq!
Rispondono alla grande i supporti di nasdaq posti a 11000pnt, e non sembra impossibile rivedere i test delle mm21 poeriodi daily a 11790 pnt, che ancora non invaliderebbe il mercato bearish in atto.
Recupera anche il dax che dai minimi di 11850 pnt si porta 12220pnt, ma resta resistenza chiave da rompere i 12440 pnt per parlare di potenziale inversione di tendenza, che resta tuttavia ancora senza nessun vero supporto nella congiuntura macroeconomica europea che ricordiamo essere ancora alle prese con una profonda crisi energetica.
-COMMODITIES
Recupera anche il gold, che mantiene viva la correlazione iversa con il mondo dei rendimenti sovrani , che ieri hanno visto ancora debolezza, offrendo sponda alla debolezza del dollaro usa, per trovare un gold decisamente tonico, che recupera dai minimi di 1610$ e balza in 4 sedute a 1699$, aprendo la strada a possibili allunghi rialzisti fino 1723$ prima e 1746$ poi.
Ancora una settimana ricca di eventi e dati macroeconomici che possono stravolgere il mood in atto, pertanto continuiamo a raccomandare la massima prudenza per un 2022 decisamente volatile!
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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Nasdaq📈 - Analisi del 3-10-2022Il sistema Algotrading Multiday è : long dalla chiusura (ore 22.00) del 27/09/2022 da 10.829,50
stop loss a: 10.028,12
performance posizione: -0,76%
performance YTD: -4,39%
performance 1 anno: 4,53%
Numero operazioni chiuse ultimo anno 21
Profit/loss medio per operazione ultimo anno 0,22%
Percentuale trade in gain ultimo anno 47,62%
Percentuale trade in loss ultimo anno 52,38%
Commento
Le quotazioni stanno tentando di riportarsi sopra il supporto. A livello grafico se non dovesse riportarsi oltre il rettangolo rosso in tempi brevi è possibile la continuazione del ribasso come indicato con la linea rossa, sotto quota 10000
Trend rialzista in bilico.
DMI: -19,05
ADX: 30,57
Mi raccomando osservare, discutere, Like se via piace, ma come sempre per l'operatività usare sempre la propria testa!!
Nasdaq: Possibile continuazione ribassistaFacendo un analisi multitimeframe e seguendo la price action vedo una possibilità di allineamento con il trend in area 12500 dove risiede la prima supply su timeframe giornaliero. La seconda zona (non per importanza) di supply è in area 13500. Una volta raggiunta supply 1 (come da grafico) osserverò i miei timeframe operativi (h4 o inferiori) per attendere un pattern ribassista (cambio strutturale come esempio riportato nel grafico). Nel caso in cui questo patten non si presenta eviterò ingressi, e attenderò allora lo stesso setup ma sulla zona di supply successiva (supply 2). Possibili target (ambiziosi) tondo area 10.000 o 9171. Ovviamente prima di raggiungere queste zone molto ambiziose considero la presa di parziali.
Nasdaq, dove cercare un rimbalzo?Ennesima giornata di vendite quella di venerdì scorso sull’azionario di Wall Street, con gli investitori spaventati dal dato sull’inflazione; ancora in rialzo invece i rendimenti dei titoli di stato ed il dollaro.
L’indice Pce è risultato piu' alto delle attese e ad agosto è aumentato dello 0,3% rispetto al mese precedente; la crescita su base annua si è attestata ora ad un + 6,2%.
Chi pensava che l’inflazione avesse già raggiunto il picco ha subito una bella doccia fredda ed ora i timori di una recessione globale sono diventati reali e tangibili.
Ora c’è chi si interroga sull’efficacia della politica monetaria della Fed e a quali conseguenze potrebbe portare qualora l’inflazione non dovesse rientrare nello standard del 2% in tempi ragionevoli.
Con tassi d’interesse e inflazione crescenti, il rallentamento economico potrebbe essere devastante
.
Per la borsa americana il mese di settembre è stato il peggiore dallo scoppio del Covid, con il Nasdaq che ha archiviato una perdita di oltre il 10%.
Con il mese di settembre si chiude anche il terzo trimestre dell’anno, anch’esso archiviato con il segno meno come i precedenti due; una simile performance non veniva registrata dalla crisi di Lehman Brothers del 2008.
In questa nuova ottava i mercati restano ancora sotto pressione e questa notte il future sul Nasdaq ha toccato nuovi minimi annuali a 10.891 punti; la seduta di venerdì si era invece chiusa a 11.035 punti, con un calo dell’1.72%.
Dal punto di vista grafico è facile evidenziare come la struttura tecnica sia piuttosto precaria, anche se il mercato si trova ora in una situazione di forte ipervenduto.
Inoltre va segnalato che nell’area compresa tra 11.000 e 10.800 punti troviamo comunque un’area di supporto importante che aveva arginato le vendite nel settembre del 2020 e che ora è chiamata ad offrire occasioni di rimbalzo.
Chiaro però che il mercato rimane incanalato all’interno di una canale ribassista ben delineato e soltanto la rottura della resistenza dinamica a 11.500, livello superiore del canale, supporterebbe una ripresa delle quotazioni.
Fino a 11.500 quindi le salite costituiscono occasione per riposizionarsi short e a tal proposito vanno segnalate le resistenze a 11.150, 11.300 e 11.450 punti.
In casso di recupero in chiusura giornaliera di 11.500 punti probabile invece un allungo fino a 11.750 punti, dove troviamo nuova area resistiva.
Nello scenario attuale dove comunque è possibile assistere ad un rimbalzo in generale del comparto azionario, raccomandiamo massima prudenza poiché il Nasdaq risulta ora uno dei listini con forza relativa minore, sia rispetto agli listini di Wall Street e sia in confronto ad altri listini europei.
Per un’inversione di rotta del trend di breve il livello da monitorare è quota 12.000 punti, mentre per un’inversioni di medio periodo il livello da recuperare è costituito da quota 13.500 punti.
Nasdaq📈 - Analisi del 28-9-2022Il sistema Algotrading Multiday è : long dalla chiusura (ore 22.00) del 27/09/2022 da 10.829,50
stop loss a: 10.028,12
performance posizione: 2,12%
performance YTD: -1,62%
performance 1 anno: 9,17%
Numero operazioni chiuse ultimo anno 22
Profit/loss medio per operazione ultimo anno 0,42%
Percentuale trade in gain ultimo anno 50,00%
Percentuale trade in loss ultimo anno 50,00%
Mi raccomando osservare, discutere, Like se via piace, ma come sempre per l'operatività usare sempre la propria testa!!
QUANDO LO STORNO DEL DOLLARO?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 27.09.2022
-CONTESTO
È oramai chiaro a tutti la forza del biglietto verde, e che il mondo intero sia prossimo ad una fase recessiva sembra essere un dato di fatto, ma come sempre i tempi dei mercati finanziari non rispecchiano quelli dell’economia reale, e un anticipo di circa un semestre è per buon accordo condiviso da tutti.
I mercati guardano in media ad un semestre nel futuro e si preparano pertanto ad una fase di rallentamento delle attività produttive mondiali, il che porterà a scarsi utili per una parte delle attuali aziende mondiali e alla chiusura totale delle attività per una gran parte delle restanti imprese.
Si creerà meno ricchezza nel mondo, e le banche centrali questa volta non faranno nulla per risollevare le sorti dell’economia globale a differenza di quello che siamo abituati a vedere nell’ultimo ventennio, perché è priorità globale quello di far calare i prezzi al dettaglio e l’unico modo e colpire la domanda.
Alla luce di una fase di forte recessione non sembra esserci altro mood se non quello di scappare dalle attività di rischio e rimanere liquidi, ovviamente la liquidità prediletta nelle fasi crisi mondiale è la liquidità in dollari USA!
Questa fame di dollari sta portando al collasso tutti gli altri asset class, specialmodo il mondo fx sta vedendo ora una fase di iper volatilità a ribasso per tutte le altre majors che soffrono grandemente la forza del biglietto verde.
Sarà difficile credere in ulteriori allunghi rialzisti del dollaro senza che le ripercussioni sull’economia reale di paesi come il Regno Unito, o del blocco europeo possano non risentirne, pertanto maggiori saranno da ora gli allunghi rialzisti del dollaro, maggiori saranno le possibilità di un intervento delle banche centrali per riequilibrare le economie globali.
FOREX
Un 2022solo pro dollaro al momento, il che ha portato il basket dollari a segnare da inizio anno ad oggi un +7.89% medio, contro tutte le altre majors che soffrono invece pesanti ribassi, come lo yen giapponese che segna al momento un -11.45% medio, sebbene la BOJ abbia dichiarato apertamente la sua volontà di intervenire nel mercato fx per sostenere lo yen contro il dollaro usa.
Il mercato valutario vede un 2022 particolarmente volatile, e gli eccessi principali sono su usdjpy che segna da inizio anno un +25.49%, performance che non troviamo cosi di frequente neggli annali di questo asset, che pur esprimendo chiaramante le divergenze di politiche monetarie hawkish per il mondo usa e dovish per il mondo asiatico, sembra ora giunto su estremi tali da impensierire anche la banca centrale giapponese.
A far nota ancora il collasso della sterlina, che oltre al peso del dollaro usa, soffre una profonda sfiducia da parte degli investitori, che vedono poco realizzabili i piani del nuovo PM Truss a sostegno di imprese e famiglie data la volontà della BOE di drenare la liquidità immessa in questi ultimi anni a sostegno delle fasi di crisi legate non solo alla Brexit ma anche alla Pandemia.
Serve liquidità ora che le banche centrali devono ritirarla, il rischio di cadere in facili utilizzi di una iper liquidità iniziano a diventare concreti, e si dimostra ancora una volta come sia difficile fare a meno di liquidità stampata e non ricchezza creata a sostegno dell’economia.
-EQUITY
Anche il comparto equity che oramai è per tutti gli asset mondiali ai minimi di questo 2022, vede maggiormente penalizzato l’equity europeo, che soffre la crisi energetica che soffoca le necessità produttive del polmone tedesco. Senza energia sarà innegabile la fase di ristagno dell’economia tedesca in primis e di quella europea tutta.
Contro tendenza ovviamente il comparto equity asiatico, che gode ancora di ampia liquidità immessa dalle banche centrali, e che offrono quindi migliori spunti di investimento a fronte dell’azionario occidentale, che al netto di fisiologici respiri è destinato ancora a ribassi rilevanti.
-COMMODITIES
Il gold primo asset commodities a soffrire non solo la forza del dollaro ma anche gli alti rendimenti obbligazionari mondiali, che sono investimento migliore in fase di recessione e alta inflazione a fronte del gold che non offre rendimenti. Si fugge quindi dal metallo prezioso, e in generale dal mondo commodities, in virtù di un futuro calo della domanda globale, anche per l’energy., che trova quindi ribassi sia per il NGAs che per il WTI, che tornano ai loro fair value. Interessante sarà vedere come agirà l’opec + all’eventuale calo della domanda, al fine di sostenere i prezzi che non saranno troppo ben visti sotto soglie significative dei 50$.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
MERCATO CRYPTO: Perchè segue il NASDAQ ?" Confermiamo dunque il forte posizionamento su titoli quality con maggior diversificazione internazionale e una struttura finanziaria solida con protezione dall`inflazione. Sui finanziari la nostra idea è di privilegiare quei titoli meno esposti al costo del rischio, che beneficiano del rialzo dei tassi, di trend strutturali, ottimo posizionamento competitivo e solida dotazione di capitale. Sulle industriali, manteniamo un approccio selettivo privilegiando titoli che abbiano dato prova di avere "pricing power" anche in contesti di mercato recessivi o che abbiano catalyst specifici. L`idea della settimana: Banca Mediolanum "
Questo è un Weekly Review fornito da Banca Mediolanum che mi ha fatto molto riflettere:
il suggerimento dato dalla banca è quindi in sostanza quello di dare un occhio di riguardo alle società "meno esposte al costo del rischio" e con un certo "pricing power".
Il tasso di interesse, come ben saprete, è un timone per l'economia di un paese e spesso un ancora per le finanze delle imprese. Lo stesso per quanto riguarda caratteristiche intrinseche alle politiche aziendali quali il pricing power ed altri economici.
Senza entrare troppo nella retorica, non possiamo certo dire che le recenti flessioni in negativo del mercato azionario siano state ingiustificate dalle aspettative sui fondamentali del mercato. In poche parole, c'è un motivo se i prezzi flettono.
Ma le crypto? Come mai i loro rendimenti sono così negativi?
Statisticamente, BTC presenta un indice di correlazione positivo ed alto con il NASDAQ ed allo stesso tempo uno altrettanto alto ma negativo con il DXY. Queste però non sono ragioni fondamentali ma piuttosto conseguenze tecniche.
La domanda che vorremo porre al pubblico di crypto trader ed investitori, secondo voi come mai il mercato decentralizzato sta subendo questa flessione se le finanze delle imprese che compongono quel mercato sono sconnesse all'andamento dei tassi di interesse? Può riguardare la crisi energetica che impatta direttamente sui centri di Mining?
La finanza decentralizzata forse non è così tanto sconnesso con quella tradizionale? Il circuito bancario e istituzionale segue semplicemente le logiche di investimento tipiche del mercato azionario per investire nel cryptovalutario?
Questa volta, aspettiamo una vostra opinione nei commenti qui sotto.
L’INVERSIONE SARà BRUTALE!ANALISI COT REPORT del 25.09.2022
-CONTESTO
È oramai chiaro a tutti la fame di dollari che c’è nel mondo, il bisogno di tutti gli operatori e delle banche centrali di rifugiarsi nel biglietto verde, lasciando andare non solo gli asset più aggressivi, ma oramai qualsiasi altro asset, valutario o meno che non sia il dollaro.
In questo quadro quasi apocalittico che si sta formando, le aspettative si dirigono ora verso la necessità di un intervento coordinato per soddisfare in qualche modo la fame di dollari, senza colpire ulteriormente le altre valute che si trovano al collasso, oramai prossimi ai minimi del 2020 per le oceaniche, e addirittura non lontane dai minimi del 1985 nel caso della sterlina.
Ogni singola valuta tra le majors avrebbe motivi specifici per vedere forti ribassi, ma il quadro d’insieme mostra chiaramente la fame coordinata di dollari che c’è nel mondo.
Come ovvio che sia, anche i comparti equity e delle commodities sono oramai in caduta libera a confermare il ciclo di contrazione economica globale verso il quale ci stiamo dirigendo e per il quale è necessario liberarsi al più presto di asset rischiosi e trovare porti più sicuri, ora che la liquidità nel mondo intero si sta ritirando come la marea che ha sostenuto le barche e che ora sembra giunto il momento di porre a rimessa.
La rubrica consueta del week end è incentrata al posizionamento dei big players sui mercati futures e come ben sappiamo i dati da noi analizzati sono purtroppo in ritardo, ma comunque esplicativo di un sentiment di ampio.
Questa settimana, dopo i profondi ribassi di tutti gli asset class ad eccezione del dollaro usa, non possiamo non notare la profonda divergenza che si è creata con il posizionamento dei big players che sembrano invece cercare un’inversione di rotta completa.
Due le ipotesi sul tavolo a questo punto: la prima è seguire i dati senza troppe domande, e credere che il movimento attuale sia l’ultimo allungo prima del climax di inversione sia per il dollaro che per le altre valute, o in seconda ipotesi, le mani forti hanno anticipato un posizionamento errato al quale cercano di porre rimedio con grande energia.
-FOREX:
il comparto valutario in chiara divergenza con le dinamiche che abbiamo visto nell’ultima settimana, vede i big players prendere profitti sul dollaro americano e far spazio a tutte le altre majors fino ad oggi profondamente penalizzate come l’euro e la sterlina.
Se crediamo all’ipotesi uno, prima citata, allora siamo giunti al climax, le mani forti tagliano i dollari sui massimi e comprano a prezzi stracciati gli altri asset valutari, in attesa che il cambio di rotta si compi, dopo aver stressato al limite il sistema.
Nostro malgrado, questa per ora resta solo un’ipotesi, e no ne possiamo aver conferma se non attendendo gli sviluppi della prossima settimana.
Ma procediamo con ordine:
EURUSD
Siamo giunti ai minimi di 0.9680 e i big players entrano a comprare a tal punto da ritrovarsi posizionati long sul contratto euro con ben 33449 contratti, con un balzo di 45286 contratti in una sola settimana, volumi che non si vedevano dal 2020 anno della pandemia.
La moneta unica oramai in caduta libera da giorni, ha rotto i minimi di 0.9950 prima e 0.9860 poi si è andata a posizionare non lontano dai minimi di 0.9680
Ulteriori minimi sensibili sono posti a 0.8570-0.8350 e 0.82 figura, aree che non possiamo escludere di raggiungere prima di assistere a vere inversioni di rotta.
Il tempo sarà la chiave di tutto, e posizionamenti leggeri saranno la chiave di sopravvivenza di molti traders e magari occasioni di medio-lungo periodo.
GBPUSD
Attacco diretto alla sterlina e agli asset finanziari del Regno Unito, dai quali la fuga è inequivocabile, i big player restano corti sui futures con 54843 contratti short, riducendo di ben 13243 contratti la loro posizione, ma decisamente insufficiente per parlare di potenziali inversioni.
I prezzi della sterlina, oramai in panic selling si sono assestati venerdi a 1.0850 portando le chiusure mensili ,oramai prossime a al – 6.80% .
Ricordiamo che solo nel 2021 il cable quotava 1.4270… una caduta davvero da ricordare per la sterlina!
Le aree di potenziale approdo sono a 1.0525, ma molti analisti non escludono il raggiungimento della parità on il dollaro. Anche in questo caso, l’orizzonte temporale sarà la discriminante, perché gli attuali prezzi potrebbero essere grandi occasioni nel medio lungo periodo, ma ancora prematuri nel breve.
YEN
La banca centrale giapponese ha parlato, e un intervento a sostegno della divisa nazionale si è reso necessario, sebbene non siamo ancora a conoscenza dei reali volumi con i quali la BOJ entrerà nel mercato fx, ci basti sapere che l’attuale livello di svalutazione dello yen inizia a preoccupare la banca centrale per iniziare a guardare lo yen con occhi diversi.
I futures ancora non lontano dai livelli di minimo raggiunti questo 2022 inizia a fare le prime prove di rimbalzo, che potrebbero vedersi concretizzarsi dai primi giorni di ottobre, dopo che la BOJ avrà svelato con maggior chiarezza i suoi piani.
AUDUSD
Anche sul dollaro australaino questa è stata una settimana di prese di profitto per le mani forti, che hanno ridotto le loro esposizioni nette corte da 57850 contratti a a40556 contratti short.
Presto dunque per parlare di inversione anche in questo caso, ma i prezzi attuali potrebbero essere la fine di un più ampio movimento ribassista, che va alla sua conclusione, pertanto è buona norma ora portare a casa i profitti per chi ha posizione in trend.
Il cambio audusd ha rotto a ribasso 0.6675 e chiude la settimana a 0.6525 giungendo anche in questo caso non lontano dalle aree di minimi viste durante la pandemia del 2020.
Prezzi decisamente interessanti, per chi ha orizzonti temporali più lunghi, ma per chi lavora nel breve termine, potremmo assistere ancora ad affondi ulteriori, prima di poter avere una reazione delle banche centrali.
USDINDEX
Corsa senza fine per il dollaro americano, che esplicita chiaramente la scarsità di offerta, a fronte di una iper domanda, con prezzi che volano sui massimi a 113.00 figura, entrando di fatto nell’orbita dei massimi del 2001 proiettandosi cosi a 119.25-120 figura.
Difficile ora non credere ad un intervento che possa saziare il mondo dalla sua fame di dollari, che altrimenti potrebbe generare ulteriori apprezzamenti del biglietto verde che metterebbero inc crisi le valute e le economie concorrenti.
Come già richiamato nei nostri interventi sugli altri nostri canali social… il dollaro inizia a sorridere un po troppo!
Le mani forti nel frattempo prendono parziali profitti riducendo le loro esposizioni nette lunghe che passano da 35669 contratti a 27931.
-EQUITY:
Il comparto equity non può che allinearsi al mood esistenze, e con il risk off che la fa da padrona, prosegue la sua caduta, portandosi a grandi passi, nelle quotazioni di quasi tutti i listini mondiali, ai livelli pre pandemici, segno che il drenaggio di liquidità sta riallineando l’universo finanziario a quello dell’economia reale.
Presto per parlare di acquisti, la fase dei ribassi potrebbe ancora durare molto, ma certo che un respiro del dollaro potrebbe dare sollievo anche al comparto equity mondiale.
S&p
l’S&P si porta ai minimi si 3647pnt e guarda ora con simpatia a 3584 e 3400pnt. I ribassi poderosi degli ultimi giorni portano le mani forti a prendere profitto sulle loro posizioni nette corte che ricordiamo essere 281004 contratti, mentre ora si portano a 219451.
La discesa può non essere finita, e la cautela è obbligo, su tutti gli indici mondiali si abbatte la scure della recessione, e le banche centrali non sembrano essere minimamente propense ad allentare la presa da falco che sta dominando la scena economica mondiale.
COMMODITIES
Wti
Prosegue la caduta anche del mondo commodities, che soffre ugualmente la forza del biglietto verde e la prospettiva di una domanda asfittica nel prossimo futuro.
Il wti si riporta sotto gli 80$ e tenta allunghi a77$ con le mani forti che hanno ridotto sensibilmente le loro posizione long dai massimi di 600 000 contratti agli attuali 239000. Non escludiamo allunghi ribassisti fino le aree di 61.50$ previo break out dei minimi di 77$ e sempre ammesso che l’opec+ non intervenga.
Ngas
Il natural gas dopo il break out di 7.60$ si sta dirigendo verso i 6.34$, portandosi cosi verso il fair value da noi indicato, e con il supporto dei big plaiers che anche in questo caso proseguono a mantenere le loro posizioni nette corte a 155711 contratti rispetto ai 145715 della scorsa settimana.
buon trading
Salvatore Bilotta
L’ARTICOLO COMPLETO DI GTRAFICI E REPORT LO TROVI AL MIO BLOG
Pesante ribasso sugli indici USA ma ora si prova a comprareLa giornata di ieri sugli indici americani ha visto un pesante sell-off, tuttavia su questo asset è già scattato un segnale rialzista che dovrebbe riportare i prezzi su dei livelli decisamente più elevati.
Il pensiero è che il Nasdaq possa ritornare a testare l’area dei 13.000 (area del 3° target segnato nell’analisi) prima di un eventuale ulteriore affondo, passando per quelli che sono il 1° target ed il 2° target in cui appare in ogni caso sensato prendere quantomeno una parte di profitto.
L’operatività rialzista verrebbe invalidata solo con la rottura confermata dei minimi segnati il 7 Settembre scorso.
Seguiranno ulteriori aggiornamenti sulla gestione del trade.
Le grandi domande all'inizio di una nuova settimanaLe grandi domande all'inizio di una nuova settimana
"Possiamo raggiungere quel livello 3900?"
“Quale impatto avrà la riunione della Fed di martedì/mercoledì? “
Il mercato si è già preparato per un aumento di 0.75% , e un aumento di 1% con un 20% di probabilità.
In questa seconda ipotesi, assisteremo ad GRANDE vendita direttamente verso i minimi di metà giugno, se invece farà quello che tutti si aspettano, cioè 0,75%, non saremo sorpresi di vedere un piccolo rally di sollievo.
Per la settimana appena conclusa, l'S&P 500 ha perso il 4,77% e cinque settori hanno perso più del 6%, inclusi sia i servizi di comunicazione (XLC, -6,26%) che la tecnologia (XLK, -6,19%).
Di per se, questi dati non aggiungono informazioni, preziose informazioni che possiamo ottenere utilizzando l’analisi di forza relativa utilizzando l’analisi settoriale come abbiamo fatto in Il Lato Forte del Mercato, 17th September 2022.
È stato il fallimento di 3920-40 (area rossa) che ha innescato il sell-off di giovedì e che ha portato l’indice sotto 3900 punti e sotto la trendline rialzista dei minimi di Giugno 2022 (in blu).
Fun Fact: In aftermarket il futures di SP500, #ES, si è riportato sopra 3900 punti
Affinché la forza dei ribassisti continui, gli orsi dovranno necessariamente mantenere l’area rossa evidenziata altrimenti si verificherebbe un fallimento di breakout al ribasso che potrebbe innescare un pesante short squeeze nel breve-medio periodo con resistenze a 3975, 4035-4045, magari con una ripresa della forza relativa del tech che ha faticato da un mese a questa parte.
Ricorda: from failed moves born fast moves
Se gli orsi dovessero invece mostrare forza e riuscissero a rompere area 3850, questo esporrebbe l’indici a ulteriori ribassi verso 3830, 3780, 3755 punti.
LA TEMPESTA PERFETTA è ALLE PORTE!ANALISI COT REPORT del 18.09.2022
-CONTESTO
Siamo giunti ad una delle settimane più importanti di questo 2022, appuntamento immancabile per gli operatori quello con la FED del 21 settembre, che sarà determinante per conoscere il destino dei mercati finanziari.
In questa rubrica dedicata esclusivamente alla lettura del posizionamento dei non commercial sul mercato dei futures quotati al CME di Chicago, non possiamo esimerci dalla lettura dei dati in previsione della FED e cercare quindi di capire come si stanno preparando le mani forti e quali aspettative possono avere da questo appuntamento attraverso le loro posizioni.
Il quadro generale dei dati forniti dal report di questa settimana, ci pare abbastanza chiaro, con delle correlazioni inter-market stabili nel mood dominante del risk off.
Sia il comparto valutario, che quello equity per finire alle commodities sembrano tutti dare fede ad una lunga fase di recessione dalla quale doversi proteggere e pertanto posizioni prudenziali sono chiare nel sentiment dei big players, ma procediamo con il consueto ordine.
-FOREX:
il comparto valutario mantiene stabile il suo sentiment pro dollaro USA, penalizza ancora la sterlina e lo yen giapponese, mentre sembrano comparire segnali interessanti sulla moneta unica, che potrebbe rivelarsi il prossimo driver delle mani forti.
EURUSD
Si ricoprono circa 24500 contratti questa sola settimana sull’euro, passando cosi di fatto da -36350 a -11800 contratti, il che permette ancora si un posizionamento netto corto, ma che apre le porte a potenziali cambi di rotta, special modo se questa settimana che è alle porte dovesse vedere forti prese di profitto sul dollaro USA e se la profonda crisi energetica che stringe il vecchio continente nella sua morsa dovesse trovare una qualche soluzione.
Da un punto di vista tecnico rimaniamo sulle aree di parità con il dollaro usa, e le aree di minimo di 0.9850 sembrano per ora reggere a nuovi tentativi ribassisti. Evidente la necessità di attaccare i massimi a 1.01 prima e 1.02 poi, per parlare di potenziali allunghi rialzisti, che potrebbeor portare alle resistenze di area 1.0340
GBPUSD
Senza sosta la caduta della sterlina, dove le mani forti toccano i -68086 contratti, incrementando la loro posizione netta corta di ben 17654 contratti. si torna a guardare con simpatia le massime esposizioni corte viste già in questo 2022
Il quadro tecnico non può che confermare il trend ribassista in atto, con prezzi che toccano nuovi minimi sotto 1.14 e che aprono la strada a nuovi ribassi. Difficile dire quale sarà la fine diquesto movimento, ma certo che un intervento politico economico sarà ben presto doveroso per sostenere le sorti della moneta britannica
USDCAD
Fatica anche il dollaro canadese che seppur ha goduto per un lasso di tempo della forza del wti, oggti ne paga lo scotto, mantenendo stabile la correlazione diretta, che oggi penalizza fortemente le sorti del doollaro canadese. Le mani forti si trovano oggi con 12425 contratti netti lunghi, ma in questa sola settimana hanno ridotto di ben 5485 contratti.
Anche il quadro tecnico per il futures cad sembra impostato chiaramanet a ribasso, con il break out di 0.7560 che ha aperto la strada ad allunghi ribassisti.
YEN
Per i big plaiers ancora no né tempo per ricomprare massicciamente yen, mantenendo pertanto ancora posizioni nette corte per ben 80692 contratti, incrementando di ben 22500 contratti la posizione precedente.
Il quadro tecnico per il futures yen, sembra aver trovato un primo supporto, che tutta via dovrà dimostrare la prossima settimana la sua validità, e la cui rottura ribassista, sarebbe un chiaro segnale per ulteriori ingressi in trend ribassista.
Dollar index
Stabili le posiozioni sul dollaro americano, che continua a vedere le mani forti detenere circa 35600 contratti, senza grandi scossoni al momento, in chiara attesa per le parole di Powell della prossima settimana, che potranno determina ulteriori allunghi o prese massicce di profitto.
Il quadro tecnico mostra ancora un dollaro stabile sui massimi di periodo oltre 110 e poco possiamo sperare , in termini di volatilità, prima di mercoledi, dove potremmo vedere nuovi movimenti direzionali nascere.
-EQUITY:
Inutile negare la sfiducia dei grandi operatori sul futuro dell’equity, palesemente mostrato nelle posizioni corte che hanno preso il sopravvento special modo questa settimana. Aumentano i contratti corti su tutti gli asset equity, a partire dall’S&P fino al DOW e al Russel.
I timori di una FED ancora iperaggressiva, che possa mettere sul tavolo rialzi tassi fino anche di 100BP fa tremare gli operatori, che preferiscono girarsi corti. Massima attenzione dunque nel cercare di prendere posizione contrarian long.
S&p
Con un incremento di ben 42284 contratti corti, le mani forti passano ad una posizione netta di ben -281000 contratti per l’S&P, mostrando chiaramente qule possa essere il loro sentiment almeno fino alla FED, dove potenziali prese di profitto non sono da escludere.
Anche il quadro tecnico ci pare in linea con il sentiment dei non commercial, andando a cercare nuovi minimi di periodo e puntanto ai minimi di per questo 2022 che se violati aprirebbero la strada ad importanti approfondimenti.
Anche il nasdaq vede nuovi contratti corti entrare sul mercato con ben 10240 pezzi, riducendo grandemente il flebile posizionamento long che passa a 11806 contratti.
Netti corti anche sul dow con -11686 contratti e sul russel con ben 99152 contratti, posizione che completa il quadro di una vera tempesta perfetta.
COMMODITIES
Il comparto delle commodities si allinea sia nel quadro tecnico che nel posizionamento dei big plaiers al mood di risk off, con l’energy che trova ancora riduzioni nel posizionamento di lunghissimo long per il WTI e per il Ngas
Il wti vede le mani forti a 227057 contratti e prezzi stabili sui minimi di periodo, mentre il Ngas , dove le mani forti sono netti corti a -145715 contratti, sembra voler abbandonare le arre di massimo dei 9$, per tornare a prezzi più vicini al fair value di 6-7$
Anche il gold trova posizionaemnti corti questa settimana con -5513 contratti e una posizione netta , che pur ancora long , si limita a 97344 contratti, minimimo da oltre 180 rilevazioni. Si accompaga al gols il silver dovbe le mani forti sono già netti corti con -4640 contratti.
Mood di risk off, che segue il ciclo macroeconomico di recessione, anche nei prezzi e nelle price action con il gold che ha rotto questa settimana l’importantissimo supporto a 1679$ che apre la strada ad offondi fino a 1600$
La settimana sarà caratterizzata dall’appuntamento con la FED di mercoledi che catalizzerà probabilmente l’attenzione degli operatori in questi primi giorni della settimana.
buon trading
Salvatore Bilotta
Wall Street ancora positivo, Nasdaq verso quota 13000 punti.Wall Street ancora in rialzo, siamo a quattro sedute consecutive positive.
Wall Street approfitta, quarto rialzo consecutivo, debole il dollaro contro l'euro e continua a salire il rendimento decennale USA a quota 3.358%.
Il Dow Jones ha guadagnato 229,63 punti e chiude a + 0,71% ancora lontana la resistenza dei 32800 punti chiave di volta per un rialzo consistente.
S&P 500 è salito del + 1,06% ed ha chiuso a 4120 punti in pari con la resistenza positiva.
Nasdaq ancora brillante che chiude in volatilità rialzista a + 1,27% ad un soffio dalla resistenza dei 13000 punti.
Brilla Apple in progresso del 3,85%, il nuovo iPhone 14 piace al mercato.
Inversione rialzista di breve periodo per Wall Street? Bisogna attendere il grande appuntamento della Federal Reserve prima di pronunciarsi, la banca centrale USA realizzerà il suo terzo aumento consecutivo?
Molto probabile! il tasso atteso è di un ulteriore 0,75 punti base e sarà probabilmente un ultimo tentativo tentativo di combattere l'inflazione prima dell'inverno.
Fiducia a Wall Street anche per via del successo militare dell'Ucraina, almeno questa è la voce che circola, ma in realtà molti professional Trader sono ottimisti riguardo il prossimo rapporto sull'indice dei prezzi al consumo di agosto la cui pubblicazione è prevista per martedì mattina.
Piazza Affari in scia a Wall Street chiude in rialzo con buona parte dei titoli del FTSE Mib in forte accelerazione rialzista, un bel rialzo che non si vedeva da mesi!
Il FTSE Mib quindi chiude in guadagno del + 2,33% vicinissimo alla resistenza di area 23000 punti, il rialzo è accompagnato da ottimi volumi e titoli patrimonializzati in guadagno.
Bene il settore bancario, l'indice del Ftse Mib Banche supera il + 3,4% bene anche Banca MPS + 22% circa a 0,37 euro in vista dell'aumento di capitale.
Bene tra i bancari anche BPER Banca a +5%, UniCredit +2.50%, Intesa Sanpaolo +3.40% e Finecobank a + 5%.
NASDAQ , cambio trend di breve?Non c'è tanto da dire
Guardando la conformazione del prezzo, sembra che voglia iniziare a respirare e tentare di chiudere qualche inefficienza nei livelli elevati
Occhio che oggi alle 2:30 usciranno i dati della disoccupazione e delle buste paga negli USA
Quindi aspettiamoci alta volatilità
LA CRISI ENERGETICA BLOCCA L’EUROPAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 29.08.2022
-CONTESTO
Continuano le divergenze tra il blocco economico europeo e quello americano, a causa di una crisi energetica mondiale che sta colpendo duramente l’Europa, e che mantiene l’inflazione globale a livelli record.
L’inflazione resta il nemico principale da combatte ad ogni costo, e questa difficile lotta vede gli Stati Uniti in deciso vantaggio rispetto a noi europei, in primis per la loro maggiore indipendenza sul settero, rimanendo esportatori netti di petrolio, ed in secundis per una migliore congiuntura macroeconomica che pone la FED in condizioni di maggiore forza rispetto alla BCE.
La Banca centrale europea dovrà oramai intervenire ad ogni costo, le scommesse su un prossimo rialzo tassi di 50BP salgono di giorno in giorno. La rilevazione sull’inflazione in eurozona è attesa in settimana al nuovo picco del 9% a causa dei costi del comparto energy che stanno mettendo in ginocchio l’industria europea , colpendo la locomotiva tedesca e a seguire la Francia con costi record per l’elettricità.
Trovare fonti di energie alternative, e farlo rapidamente, la stagione invernale è alle porte e i costi del Ngas sono saliti alle stelle, impedendo le consuete scorte pre invernali , e preannunciando cosi un raddoppio della bolletta per industrie e consumatori. I governi europei hanno stanziato oltre 280 miliardi per aiutare famiglie ed imprese a sostenere l’impatto del costo energetico, ma di certo immettere liquidità non rende più agevole il compito della BCE che dovrà inasprire le politiche monetarie e alzare il costo del denaro per tentare un raffreddamento dell’economia e contenere l’inflazione.
Decisamente un quadro delicatissimo in Europa, che cammina su un filo , in equilibrio tra aiuti al costo energetico, e la necessità drenare liquidità e inasprire le politiche monetarie.
La migliore condizione economica degli states permette alla FED di tenere toni da falco nell’ultimo intervento a jackson hole, portando avanti una linea dura senza mezzi termini: si procede al rialzo tassi, si manterra il costo del denaro alto per molto tempo, il 2023 non sarà un anno di inversione di tendenza!
Insomma ci attendono anni di politiche aggressive, senza troppi ammorbidimenti, fino a quando l’inflazione non sarà inequivocabilmente domata!
I mercati mondiali da venerdi sono tutti tornati in modalità bearish! Si torna in territorio negativo e si spengono gli entusiasmi mondiali!
-FOREX
Il comparto valutario torna a premiare il dollaro usa, come si poteva facilmente intuire dopo le parole di Powell. Ci si aspettano ancora forti rialzi tassi , e sebbene questa è la linea di diverse economie mondiali, sembra per ora che solo gli States possano essere in grado di vivere una rapida ripartenza, il che premia il biglietto verde.
Stamattin adollar index attacca nuovamente i massimi di questo 2022 e tenta allunghi oltre le resistenze di 109.30, per aprire la strada alle aree di 112.40 prossime vere resistenze.
Tutto il mondo valutario è in chiaro dollaro centrismo, e le majors soffrono all’unisono, con l’euro incapace di ripartire che attacca i minimi a 0.99 e senza un chiaro intervento della BCE non potrà vedere tapidamente la vìfine dei ribassi.
Anche il cable , che paga a duro prezzo l’iper inflazione presente nel regno Unito, che ricordiamo essere al +10.1% e che si proietta al picco del +13%, sembra incapace di reagire dai minimi di 1.1675, e punta alle aree di 1.14 figura, prima vera area di approdo.
Il super dollaro ovviamente schiaccia facilmente lo yen giapponese, che prosegue la sua fase di estrema debolezza, èpertanto si tornano ad attaccare i massimi a 138.75, per provare a segnare nuvi record per questo 2022.
Prosegue dunque inesorabile la forza del dollaro e sembra essere divieto assoluto quello di mettersi contrarian a questo mega trend.
-EQUITY
Profondi ribassi per il comparto equity, che vede nubi tempestose all’orizzonte, con le banche centrali pronte ad nuovi assalti all’economia reale con tassi di interesse più alti, drenaggi di liquidità, e per l’europa la possibilità di una duplice crisi, a causa del caro energy!
Indici mondiali in ribasso, con il dax che faro europeo si porta ai minimi di 12800 pnt , mirando potenzialmente alle aree di 12400, minimi del 2022.
Non fa meglio l’S&P che crolla sotto i colpi di powell e approda ai 4000 pnt, sembra reale l’ipotesi di ritorni ai minimi del 2022 a 3645 pnt, in tempi ragionevoli
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Il calendario economico questa settimana si focalizza sul mercato del lavoro USA, che ancora rimane robusto, e da timidi cenni di rallentamento non ancora sufficienti a placare l’aggressività della FED. Seguiremo con attenzione i dati di questa settimana, per capire l’impatto degli ultimi rialzi tassi USA sul mondo del lavoro
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Nasdaq - avvio fase correttivaLe parole pronunciate venerdì da Powell non sono piaciute ai mercati che non hanno apprezzato una versione più hawkish del discorso in riferimento al contenimento dell'inflazione. Dal punto di vista tecnica n'è scaturito un ribasso che ha portato ad una chiusura settimanale rossa e che conferma il bearish harimi disegnato con le due candele precedenti. Dal punto di vista candlestick ci sono tutti i pressupposti per un proseguimento del ribasso verso i supporti successivi in area 12.000 punti, li potremmo avere un primo tentativo di rimbalzo. Attenzione che con la giornata di mercoledi si chiude la candela mensile di agosto e ad oggi non sono per nulla positive, anzi. Se dovesse essere confermata questa conformazione potremmo essere davanti ad un forte segnale di ribasso che potrebbe sancire la fine del rimbalzo registrato a luglio e proseguimento della discesa. Settembre avrà quindi un ruolo cruciale per il destino dell'indice tecnologico USA. Area 10.500 punti i supporti chiave da monitorare.
NASDAQ , cambio trend in conferma Dopo il super rialzo durato più di un mese, si vedono i primi segni di cedimento del prezzo
1- testa spalle (costrutto di top)
2- inversione di trend in 1h e 4h
3- dati macroeconomici costantemente ribassisti
Ho evidenziato una possibile zona che il prezzo dovrebbe raggiungere prima di invertire definitivamente il trend e chiudere così le inefficienze lasciate dal brusco calo di settimana scorsa
NON SOLO JACKSON HOLEIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 26.08.2022
Prosegue il simposio a Jackson hole e salgono le aspettative per le dichiarazioni di Powell. Ieri la prima a parlare è stato il capo della FED di Kansas City, che ha posto sul tavolo i suoi dubbi sul possibile rientro dell’inflazione. Difficile credere che l’inflazione sia già al giro di boa, e la necessità di una FED aggressiva ancora per le prossime riunioni di settembre e dicembre sembrano prendere sempre più corpo all’interno del board.
In attesa che si concluda il simposio e si abbiamo notizie più chiare, ieri sono state pubblicate le minute della BCE, che hanno messo in luce la forte crisi energetica che sta vivendo il blocco europea, e le conseguenti ricadute sul contenimento dell’inflazione. La proiezione per il prossimo futuro è purtroppo ancora pessimista per la corsa dei prezzi, e si fa fatica a vederne la fine.
Ancora dati nella giornata di ieri per il mercato del lavoro Usa, che mostra i muscoli, e mette in evidenza un buon calo delle richieste di disoccupazione settimanali,che si portano a circa 243 mila unità, rispetto alle precedenti 245000 e alle 395 000 di un anno fa.
Spazio dunque a possibili manovre da falco della FED, mentre resta debole la congiuntura macroeconomica europea, dove si lotta aspramente per il contenimento dei prezzi del gas e più in generale dell’energià che sta toccando livelli record.
Diversi paesi del blocco EU stanno implementando politiche di sostegno economico al caro energia, con piani di aiuti, che ovviamente non possono far altro che rallentare il processo di contenimento dell’inflazione.
-FOREX
Il mercato valutario, nostro termometro prediletto per interpretare il sentiment degli operatori, resta in un sostanziale dollaro centrismo, alternando giornate di dollaro forte a respiri più o meno profondi, ma che lasciano i prezzi all’interno di chiari trading range.
Dollar index resta dunque compreso tra i supporti di 108 figura e le resistenze di 109 .40 , area di massimo di periodo, che ha già svolto ottime funzioni di freno alla corsa del biglietto verde.
Ancora sotto la parità eurusd, con la moneta unica che non trova spunti per risorgere dai suoi minimi. Anche le fasi di debolezza del dollaro usa, sembrano non essere sufficienti a generare delle spinte rialziste di eurusd che resta ancorato ai minimi di 0.9950-60
Anche la sterlina resta profondamente negativa, ed i tentativi di recupero messi a segno ieri, sembrano già essere stati riassorbiti, in virtù di un quadro macroeconomico di medio -lungo periodo decisamente devastante. Ancora gbpusd resta ancorato nel suo trading range compreso tra 1.1760- e 1.1860
Prosegue dunque il movimento di up and downd di usdcd, che rimane chiaramente compreso in un canale lateral ribbasista, di cui ora ne sta testando la parte superiore a 1.2960
Tutti i giorchi sono da fare, le attese salgono per le parole di Powell e la possibilità che la FED mostri ancora i muscoli contro l’inflazione, dando ancora forza al biglietto verde.
-EQUITY
Giorni di positività per il comparto equity, che tenta allunghi rialzisti, particolar modo per l’equity americana, con l’S&P che attacca i massimi di 4200 pnt, senza tuttavia riuscire ad attraversare le resistenze già evidenziate nelle nostre live mattutine.
Le aree di supporto sono tuttavia lontane dai prezzi attuali, identificabili per il breve periodo a 4160 pnt prima e 4139 poi.
Anche il comparto tech ha dato respiro ai rialzisti, andando a testare le aree di attenzione da noi già richiamate a 13160 da qui la possibilità di ripiegare sui supporti chiave a 13000pnt prima e 12930 poi è tutta legata alle parole di Powell di oggi pomeriggio ed ai dati sul PCE
Più pesante il dax, che dopo un doppio test delle resistenze a 13355 sembra ora puntare ai minimi di periodo a 13100pnt, previo affondo del poc che caratterizza i minimi posto a 13200 pnt
-COMMODITIES
Anche il mondo dei metalli segue le sorti del dollaro americano, con continui upand down, oggi sulla scia rialzista del dollaro americano, il gold attacca nuovamante i supporti , ripiegando a 1750$ area oltre la quale si aprirebbero allunghi ribassisti verso i minimi di 1740 prima e 1730 poi.
Ancora fortissimo il Ngas, che vive una fase di fortissima speculazione, dovuta alla momentanea chiusura del Nord stream 1 per manutenzione, il che accentua le preoccupazioni di una mancata riapertura e di una scarsità di energia per l’Europa. La scarsa capacità di fare scorte, dato gli approviggionamenti fermi da aprte della Russia, pone l’Europa in una condizione di profonda debolezza economica, con il fantasma della recessione pronto a subentrare!
Al momento il Ngas, quotato in dollari , segna 9.50$ non lontani dai massimi visti ai 10$, tuttavia la chiara fase speculativa, potrebbe essere un’occasione per coloro i quali credono in una risoluzione rapida dello scarso stoccaggio di gas naturale in previsione dell’inverno.
Le aree di maggiore interesse restano ancorate ai 9.30$, picco volumentrico degli ultimi 10 giorni, che se superato, potrebbe aprire scenari ribassisti importanti fino ai supporti di 9$ prima e 7.80$ poi.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Oggi attesa per i due market mover chiave, ovvero pce usa, per una nuova valutazione dell’inflazione americana che guarda stavolta alla spesa diretta dei consumatori per beni personali ed infine alle dichiarazioni di Powell a Jackson Hole, che speriamo diano chiarezza al percoreso della FED da qui all’appuntamento di settembre.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
CINA E GIAPPONE RALLENTANOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 15.08.2022
-CONTESTO
Prosegue il forte divario tra le economie del mondo occidentale e quelle orientali, e stanotte i dati macro economici di Cina e Giappone hanno messo ancora più in evidenza queste differenze.
Il Pil giapponese, per il secondo trimestre 2022 , seppur sotto le aspettative, vede un miglioramento a fronte del dato precedente, con un +2.2% annuale rispetto al +0.1% precedente, e un +0.5% trimestrale, rispetto allo 0.0% precedente. Gli stimoli che la BOJ sta dando all’economia giapponese sembrano tutto sommato funzionare, seppur l’inflazione resta ancora a livelli bassissimi e ben lontani dall’iperinflazione che vive l’occidente.
A rallentare sembra essere la Cina, che vede la produzione industriale per il mese di luglio in netto calo, con un +3.8%, rispetto al precedente 3.9%, che pesa ancora di più a fronte di un’aspettativa del +4.6%. i lunghi lockdown scelti per la politica di zero covid sembrano pesare grandemente sull’industria cinese, che stenta a ripartire.
La settimana che ci attende resta ricca di appuntamenti da calendario, sia per dati macroeconomici come l’inflazione in eurozona e in Canada, ma sono attese anche le decisioni di politica monetaria della RBNZ , come gli earning di aziende americane come NIO e WALLMART.
In attesa che si sviluppi la settimana, i mercati quest’oggi sembrano impostati ad acquisti di biglietto verde, con il dollar index che recupera dai minimi di 105, e si dirige al test delle resistenze a 106 figura, oltre le quali potrebbe infrangere la struttura di flag , e puntare nuovamente ai massimi.
Ma procediamo con ordine.
-FOREX
Il mondo valutario si imposta oggi long di dollari, e come sempre il sentiment retail si trova pienamente in mean reverting, con un 61% short sul basket dollari. Debolezza ancora per la moneta unica, che non trova spazio per allunghi rialzisti, e trascina con se il sentiment retail che quest’oggi si porta al 69% long. Interessanti gli eccessi sul franco svizzero, dove i retail si espongono con un sentiment short all’88% quest’oggi.
EURUSD
Ancora debolezza di euro, con la forza di dollari che troviamo questa mattina, non può ce esserci una sola strada per eur/usd: quella ribassista. Il mondo retail si trova al 70% long, e continua a comprare i ribassi, con i prezzi attualmente a 1.0225 che seguono una chiara struttura a massimi e minimi decrescenti su base oraria, accompagnati da una mm21 periodi, che fa da ottima resistenza dinamica. Possibili estensioni fino 1.02 figura non sono certo da escludersi.
GBPUSD
Il cable vive un quadro tecnico molto simile ad eurusd, con massimi e minimi decrescenti e un sentiment retail che spinge su posizioni in mean reverting long attualmente al 71%long. Gli attuali minimi di 1.2090 sembrano preludio ad ulteriori affondi verso le aree di 1.2050 prima e 1.20 figura poi.
AUDUSD
Le oceaniche , che hanno goduto della ripartenza dei mercati equity, e del mood di risk on che ha dominato i mercati fino a venerdi, ora sembrano patire la forza del biglietto verde, che torna con prepotenza spingendo i prezzi di audusd dai massimi di 0.7140 agli attuali 0.7050, con i retail che non tardano a rivedere le loro posizioni corte ,che passano dal 76% all’attuale 69%, con continui aumenti del loto long. Il tutto lascia pensare a possibili allunghi ribassisti fino alle aree di 0.70 figura prima e 0.6975 poi.
EURCHF
Non possiamo non notare gli eccessi presenti sul franco svizzero, che sta schiacciando le altre majors, e che sta trascinando con se il sentiment retail alla ricerca di minimi da comprare su tutti i cross chf.
Eurchf , in pieno rally discendente, segna ora i suoi minimi a 0.9650, dopo aver lasciato i suoi massimi di periodo a 1.05 figura. Un movimento che trascina con se il 95% dei retail che sono ora in posizione long, a caccia dei minimi. Nessun segnale per ora di inversione nel sentiment di questo asset, il che fa presagire ulteriori allunghi ribassisti. L’ampio movimento ribassista, porta eurchf a non vedere la sua mm100 periodi daily dal 16 giugno, così come la mm21 periodi, generando ancora una chiara anomalia ribassista. Eventuali respiri dell’attuale trend, vedrebbero potenziali approdi a 0.9825 prima, area del 23.6 fibo, e a 0.9950 poi, area del 38.2% di fibo.
-EQUITY
Il mondo azionario sembra oggi voler respirare , dopo il lungo rally rialzista degli ultimi giorni che ha portato gli indici americani dai minimi di questo 2022 a storni di oltre il 10%. L’S&P segna ora 4260pnt, e trova le sue prime resistenze a 4300pnt, ma solo la violazione di 4198 pnt, potrebbe aprire scenari ribassisti degni di nota.
Quadro simile per il nasdaq, che resta sotto le aree di 13600 pnt, seppur in un chiaro trend rialzista di breve, non possiamo escludere possibili affondi sotto 13400pnt, e l’apertura a nuovi scenari ribassisti. Su tf di breve termine, restano supporti validi da monitorare le aree di 13412pnt e 13100 pnt.
-COMMODITIES
I metalli che hanno goduto del risk on presente sui mercati fino venerdi oggi segnano la fase di storno ribassista, appesantiti dalla forza del dollaro americano. Il gold torna al test dei supporti di 1780$, livello oltre il quale si aprirebbero scenari ribassisti fino 1770$ prima e 1725$ poi.
Quadro tecnico molto simile per silver e rame, che non trovano ora nuova linfa per ulteriori allunghi rialzisti.
Pesante ancora il wti, che prosegue il suo trend discendente all’interno di un chiaro canale discendente s, con la mm21 periodi daily a fare da resistenza dinamica. L’approdo a 85$ sembra tutt’altro che difficile, ma solo la violazione di detta area potrebbe portare ad affondi significativi dell’oro nero.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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“IL FOREX CREDE NEL RISK ON…DURERÀ?”ANALISI COT REPORT del 13.08.2022
-CONTESTO
Ferie terminate e siamo nuovamente qui con la consueta rubrica settimanale dedicata alla lettura dei dati offerti dal COT report.
I dati che ci fornisce questa settimana la CFCT (commodity futures trading commission) sono dati contrastati , special modo nel loro quadro iter market. Il mondo valutario sembra dirigersi con maggiore decisione verso un chiaro sentiment di risk on , con prese di profitto sul dollaro americano, e qulche nuovo ingresso long su euro e sterlina. Si ricoprono le posizioni yen , mentre il comparto equity on trova la necessaria fiducia nei big plaiers, che restano ancora netti corri su S&P. il mondo metalli cambia strada, e dopo i fortissimi rally discendenti visti nelle scorse settimane, sembrano accompagnare l’euforia del risk on, con buoni respiri e posizionamenti long da parte dei big plaiers. Perdono quoto invece gli energetici, con le mani forti che spingono a ribasso e incrementano le loro posizioni nette corte.
Ci lasciamo alle spalle 2 settimane contrastate sul fronte dati, special modo per gli USA, con i dati sul mercato del lavoro ottimi, NFP in grande tiro venerdi 5 agosto, con circa 528 mila nuovi posti di lavoro creati e un tasso di disoccupazione in calo al 3.5%. Un dato che lascia intendere forti redditi e forti consumi, non certo un contesto ottimo per il rientro della corsa a rialzo dei prezzi. I mercati hanno rapidamente immaginato una FED aggressiva nella prossima riunione di fine settembre 2022, generando ancora incertezza e frenando la corsa agli acquisti.
Lunga tuttavia la strada che ci porterà alla riunione della FED e ancora molti i market mover che potrebbero influenzare la scelta di JP e del board, cosi come il sentiment degli investitori, che hanno difatti trovato nuova linfa rialzista nel dato sull’inflazione pubblicato mercoledì scorso, che ha visto un’IPC in calo, dal +9.1% A/A al +8.5% A/A, mentre il dato mensile si è assestato allo 0% mostrano un’ottima frenata dei prezzi, specialmente del comparto energy , che da fine 2021 stava trainando a rialzo i prezzi al consumo mondiali.
Nuovo risk on, dunque, si spera che il peggio sia oramai alle spalle, già 4 delle 6 riunione annue della FED sono trascorse, e i maggiori rialzi tassi da 75BP sembrano ora difficili da concretizzarsi nei prossimi appuntamenti se si considera un’inflazione oramai al giro di boa, ma sarà davvero cosi?
Diverse le considerazioni che DOBBIAMO fare:
punto primo, non è sufficiente un solo dato per invertire una tendenza, e questo banale concetto è ancora più valido se rapportato alle decisioni di una banca centrale, che dovrà attendere ancora i dati di agosto e settembre prima della sua riunione. Difficile dunque pensare e credere che l’assetto hawkis sia già terminato, per quanto una serie consecutiva di dati positivi potrebbe favorire ammorbidimenti della FED per il Q4 o per il 2023.
Secondo punto, la tipologia del dato in questione: tutti sappiamo che la FED non osserva il dato generale IPC, ma valuta con maggiore attenzione il dato core, cioè epurato da energy e food ( che è uscito ugualmente in calo, questo è da dire) e ancora di più i prezzi per i beni di spesa personale, dato che sarà pubblicato la settimana prossima, e che determina con maggior influenza le decisioni della FED, quindi ancor presto per cantar vittoria.
Terzo ed ultimo punto di riflessione: il tempo!
Prima che le decisioni dalla FED che hanno portato il costo del denaro al 2.50% in cosi breve tempo, possano riversarsi nell’economia reale, in genere passano dai 3 ai 6 mesi almeno, pertanto il vero effetto su aziende , industrie famiglie ecce cc ancora non lo si può valutare, e sebbene le ultime trimestrali in America siano state positive nelle prospettive future, dobbiamo far i conti ancora con la possibilità che il rallentamento economico americano non si limiti al PIL ma entri nel tessuto sociale rallentando la capacità delle aziende di creare ricchezza.
Ma procediamo con il consueto ordine:
-FOREX:
EURUSD
Ancora netti corti i big plaiers sulla moneta unica con 34536 contratti short, tuttavia non possiamo non considerare che è la terza settimana consecutiva che le mani forti riducono la loro esposizione passando di fatto dai 42745 contratti corti agli attuali 34536. Presto per gridare all’inversione, ma certo è che il vento potrebbe girare.
Per ora la spinta rialzista di eurusd si è limitata al test delle resistenze poste a 1.0340-50 minimi di maggio-giugno 2022, senza per ora trovare la forza per ulteriori allunghi. Solo la rottura delle resistenze ora citate porterebbe a tentativi rialzisti fono le aree di 1.0650 prima e 1.0780-90 poi.
Il quadro resta per ora ribassista, nel medio e affondi sotto la mm21 periodi daily aprirebbero la strada verso i minimi di questo 2022 a 0.9950.
GBPUSD
Settimane di prese di profitto anche sulla sterlina, che vede i big plaiers ancora netti corti, con 34468 contratti, ma in drastica riduzione a fronte dei 57250 contratti short visti 4 settimane fa. Solo nell’ultima settimana le mani forti hanno ridotto di ben 21940 contratti la loro posizione, volumi settimanali che si sono visti solo 2 volte negli ultimi 3 anni.
Il quadro tecnico vede per ora un buon recupero dai minimi di 1.1758, ma ancora in questo caso non c’è spinta sufficiente a superare le prime resistenze poste a 1.2290-1.23 figura.
Se non dovesse riuscire a superare le resistenze ora richiamate, si confermerebbe il quadro ribassista che porta al test dei minimi di 1.20 prima e 1.1750 poi.
AUDUSD
Difficile situazione per le mani forti sul dollaro australiano, che riparte dai minimi 2022 e 2019 posti a 0.6675 con gran vigore, lasciando i big plaiers fermi su posizioni nette corte pari a 57588 contratti.
Alta probabilità che i non commercial possano rivedere la loro posizione e girarsi con forza, accelerando la spinta rialzista del dollaro australiano.
Dopo il break out dei massimi a 0.7050 siamo al test della mm200 periodi daily oltre la quale sembra plausibile cercare approdi a 0.7244-50 area di precedente massimo. La struttura resta su base daily chiaramente a massimi e minimi crescenti sostenuta da un sentiment di risk on anche sui mercati azionari e dalla ripresa dei metalli preziosi, con i quali le valute oceaniche vivono correlazioni posizitive di lunga durata.
USDJPY
Rientrano gli eccessi sul posizionamento dei big plaiers sullo yen giapponese, che ha toccato picchi di 110454 contratti corti in questo 2022, per portarsi ora a -25032 contratti. un graduale ma importante recupero di posizioni, che lasciano presagire una qualche inversione, ma attendiamo posizionamenti netti lunghi per decretare la fine di un sentiment.
Lo yen recupera punti percentuali un po’ su tutte le majors, seppur in maniera timida, mostrando per ora prese di profitto più che veri e propri indirizzi rialzisti. Usdjpy dopo aver toccato i suoi massimi a 139.40 ripiega a 131.50, ma l’influenza del dollaro americano rende la lettura dello yen poco chiara, bilanciandone la forza / debolezza.
Attendiamo eventuali break out dei supporti a 131.50-40 per sperare in allunghi ribassisti che portino il cambio ai successivi supporti posti a 125.90-126 figura.
-EQUITY:
S&p
Come detto in precedenza , il sentiment dei mercati sembra contrastato, e il posizionamento dei non commercial questa volta sembra essere tardivo nel girarsi a favore di trend. Le mani forti restano nette corte sull’indice con 244261 contratti, incrementando lungo la salita delle quotazioni le loro posizioni corte.
Se le mani forti sono in errore, sarà un duro colpo, ma se dovessero aver ragione e l’attuale salita dei prezzi è solo una correzione prima di ulteriori affondi, ci saranno molte difficoltà per il mondo retail.
Per il momento i prezzi spingono a rialzo, su base daily c’è un chiaro trend rialzista che ha rotto le resistenze poste a 4160-4200pnt, e si punta a 4300, con possibili proiezioni a 4490-4500pnt.
Solo un rientro sotto i livelli di 4200 potrebbe decretare la fine del mood rialzista, e riaprire la porta a scenari bearish
NASDAQ
Compansano il loro posizionamento su S&P short, con posizioni nette lunghe su nasdaq, dove le mani forti sono long con 21075 contratti, che pur non esendo molti, tengono la media dell’esposizione degli ultimi 2 anni.
Anche qui i prezzi continuano a salire in un mood di risk on che ha portato al break out delle resistenze poste a 12950-13000 pnt, per dirigersi ora a 13700pnt. Il break out di questa resistenza potrebbe aprire la strada ai 14382 pnt prima e 15000 pnt poi.
Tuttavia, come già detto in precedenza, dobbiamo constatare che il mercato sta ora scontando un’euforia non del tutto giustificata dai dati, che portebbe rivelarsi falsa, nel qual caso un rientro dei prezzi sotto i 13000 pnt, potrebbe riaprire scenari bearish, che si proiettano ai minimi di 12000 pnt prima e11000 pnt poi.
-METALLI
GOLD
Riprendono gli acquisti di oro da parte dei big plaiers che dopo essere giunti alle minimi esposizioni long con 92690 contratti, si riportano a 142851 contratti netti lunghi.
Ancora sotto i valori medi, ma il segnale di voler tentare una ripartenza ci sono tutti, e si ritrovano chiaramente nei prezzi che dai minimi di 1679$ vedono un rally rialzista senza storni fino agli attuali 1800$.
Ancora lunga la strada prima di poter parlare di inversione, ma un approdo a 1867.50$ non ci sembra poi un cosi difficile traguardo.
Solo un ritorno sotto i 1786$ potrebbe decretare nuovamente un trend ribassista, che si proietta verso i minimi di 1722$ prima e 1679$ poi.
-ENERGY
WTI
Continuano a ridursi le posizioni sul petrolio, con i big plaiers che passano a 210651 contratti netti lunghi, proseguendo il trend di riduzione nella loro esposizione partita a metà 2021 con 429594 contratti long.
Anche i prezzi del wti iniziano a ripiegare e in un chiaro trend discendente passano da 123.80$ a 91.90$ passando dai minimi di 85.30$.
Al momento il trend discendente resta ben delineato e un ulteriore approdo a 85.30$ potrebbe quiesta volta decretarne la rottura, che porterebbe i prezzi a 77$.
Tuttavia la tenuta degli ultimi minimi non è da escludere, e fasi di congestione che vedano i prezzi ritestare le ultime resistenze a 104$ sono scenari plausibili a nostro avviso.
EVENTI DA CALENDARIO MACROECONOMICO
La settimana che ci attende vedrà la pubblicazione del PIL giapponese lunedi 15 insieme ai dati sulla produzione industriale cinese.
Ancora martedì attenzione ai dati sul mercato del lavoro in UK, mentre mercoledi ci sarà l’RBNZ chiamata alla decisione sui tassi di interesse. Ancora mercoledi dati sull’inflazione in UK… insomma una settimana ricca di dati che potrebbero aprire scenari di alta volatilità.
buon trading
Salvatore Bilotta
L'INFLAIZONE USA RALLENTAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 11.08.2022
-CONTESTO
Inflazione in calo in America, per la rilevazione di Luglio i prezzi al consumo sembrano aver trovato il loro giro di boa. Il dato generale A/A passa dal 9.1% al 8.5% , mentre quello mensile va a 0%.
I prezzi al consumo rallentano grazie al rientro del comparto energy, che rallenta del -4.6%, con una spinta ribassista special modo per la benzina che rientra dell’11% su base mensile, ma a controbilanciare il calo del comparto energy ci pensa il food, che resta al +1.1%.
Il dato core, quindi epurato dalle componenti più volatili appena viste, cioè food ed energy, si registra anche lui in calo, alimentando le speranze degli operatori, per una FED meno aggressiva di quanto fino a ieri si potesse pensare.
L’ultimo dato sul mercato del lavoro, pubblicato venerdì, poneva un tassello a favore di un prossimo forte rialzo tassi da parte della FED che si proiettava in una forbice tra lo 0.75-1.00%, dato il gran numero di nuovi posti di lavoro creati, che porterebbero ad una tenuta della domanda e dei consumi, rendendo difficoltoso il rientro dell’inflazione. A controbilanciare il dato dei NFP, ieri il dato sull’inflazione che pone alle nostre spalle la maggior parte dei rialzi tassi da parte della FED e soprattutto i rialzi più aggressivi.
Che il solo dato di ieri possa fermare la corsa della FED risulta difficile da credere, ma pone un forte veto a rialzi oltre lo 0.50% per le prossime due riunioni della banca centrale in programma da qui a fine anno.
-FOREX
Immediata la risposta del dollaro americano sul quale iniziano a presentarsi le prese di profitto. Il dollar index prende fiato dal suo mega rally rialzista partito da 89.50 nel luglio 2021 e giunto in meno di un anno a 109.40-50 segnando un rialzo del 22%. Le posizioni long dollari che hanno tenuto le mani forti, sembrano oramai essere giunti al termine, il tempo di prendere profitto è giunto, il che non vuol dire che il trend rialzista di lungo periodo può dirsi concluso. I prezzi sembrano ora dirigersi verso i primi supporto posti a 103.70, area dove incontriamo la mm100 daily, solo oltre tale livello il trend potrebbe vedere la sua fine andando a testare l’ultimo baluardo a 101.25. presto dunque per parlare della fine del trend pro dollaro, ma di certo forti prese di beneficio ora sembrano la strada più probabile.
Ovvia la reazione delle altre majors, che in un mercato cosi dollaro centrico non potevano che beneficiare del mood di risk on che si è generato, e che ha portato a rialzi per eurusd che passa all’attacco delle resistenze poste a 1.0340-50, cosi come il cable, che punta a 1.23 figura, area di massimo relativo, che aprirebbe la strada a 1.26 figura, prima vera resistenza.
A far bene sono anche le oceaniche, che godono del mood di risk off che vivono i mercati, portando audusd oltre i precedenti massimi di 0.7050 a 0.71 figura. Solo la mm200 periodi daily sembra ostacolare la spinta rialzista che ha come targhet 0.7250.
La debolezza del dollaro si rispecchia anche inusdjpy, che inizia a creare una struttura di inversione con un primo massimo inferiore a 136.00 figura. Si punta al test dei supporti di 131.50-131 figura, lievelli oltre i quali si aprirebbero le porte per affondi a 125.90-126 figura.
Restano interessanti i cross eurchf e gbpchf, che vivono condizioni di eccesso sul posizionamento retail, al momento sbilanciato long oltre il 90% su entrambi gli asset, che entrano di diritto nella watchlist
-EQUITY
Festeggiano i listini azionari mondiali, trainati a rialzo dagli USA, con l’S&P che supera i massimi precedenti a 4200pnt, e pone in campo una chiara struttura a massimi e minimi crescenti, che proietta i prezzi verso 4300pnt e 4390 pnt. La fiducia nella congiuntura macroeconomica americana sembra dare benzina al risk on, l’atterraggio morbido a cui la FED puntava, sembra concretizzarsi e la paura di rimanere fuori dal prossimo bull market spinge gli operatori ad interessanti acquisti di asset di rischio.
Fanno bene anche i technology, con il nasdaq che testa la mm200 periodi daily a13516 pnt, e mira a 13700pnt, livello oltre il quale si aprirebbero ampi spazi di risalita fino a 15100-15200pnt, ma presto per gridare al bull rally, attendiamo i prossimi dati e le decisioni della FED di Settembre.
Piu pesante l’azionario europeo , con il dax che chiude il gap a 13750-13800pnt, ma non riesce a portare a casa chiusure daily oltre le aree di 13800 che aprirebbero la strada ai primi veri rialzi. La congiuntura macro economica europea al momento non mostra la forza espressa dagli USA ed i timori per una forte recessione sono ancora alti, pertanto si predilige ancora azionario americano al fronte europeo.
-COMMODITIES
Rimbalza il petrolio, che aiutato da un dollaro debole, riesce a non affondare sotto le aree di 86$, e va al ritest delle reistenze poste a 92.80$. la struttura a massimi e minimi decrescenti rimane, e la mm21 periodi daily accompagna ancora i prezzi nel movimentoribassista, che vedrebbe termine solo al superamento di 96$.
Respirano anche i metalli, con il rame che dopo l’affondo dei mesi scorsi fino a 3.13$, trova spunti tecnici per degli stroni che lo portano a 3.72$. le prime aree di resistenza che troviamo sono poste a 3.85$ e 4$, livelli non impossibili da raggiungere, e che non renderebbero nullo ancora il trend ribassista in atto.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Abbastanza scarno il calendario economico che pone l’attenzione degli operatori al PPI americano alle 14.30, e alle richieste di disoccupazione settimanali USA sempre attesi per le 14.30
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA