Idee della comunità
CAMPARI destinato a nuovi minimi?CAMPARI: non vi sono elementi oggettivi e verificabili che indichino un imminente delisting o un’OPA su Campari, ma le dinamiche del buyback, della governance e della debolezza relativa dei fondamentali meritano un monitoraggio costante. Una variazione della strategia degli azionisti di controllo rimane la variabile chiave per eventuali operazioni straordinarie.
Dati finanziari e segnali di stress
I risultati trimestrali del 2025 sono stati deludenti: vendite nette in calo organico del 4% e utile operativo crollato del 17%, mentre l’indebitamento netto è cresciuto, portando il rapporto debito/Ebitda rettificato da 3,2 a 3,4 volte.
Campari sta affrontando una “transizione” sotto la guida del nuovo CEO Simon Hunt, con cautela sulla crescita e sull’allocazione di capitali.
Gli analisti mantengono posizioni neutre o prudenti (“outperform” o “hold”), con target price rivisti al ribasso e senza indicazioni di ristrutturazioni del capitale tali da giustificare un delisting.
Uso sempre le charts di Capital.com per le mie analisi. Sono intuitive, lineari e super precise. Se fate trading, ve le consiglio davvero!
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Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Russell 2000 nuovo protagonista di Wall Street?Negli ultimi giorni, i riflettori dei mercati finanziari si sono spostati in modo sorprendente. Per la prima volta da tempo, non è stata l’inflazione a catalizzare l’attenzione, bensì il mercato del lavoro.
Un segnale importante: gli investitori, solitamente ossessionati dai dati sui prezzi al consumo, hanno guardato oltre l’ultimo dato sull’IPC. Sebbene l’inflazione abbia registrato un lieve aumento su base annua, in linea con le aspettative, non ha generato particolare preoccupazione. Il messaggio che ne deriva è chiaro: l’inflazione, almeno per ora, appare sotto controllo.
Il vero campanello d’allarme arriva invece dalle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, aumentate di 27.000 unità fino a quota 263.000. Non si tratta solo di un incremento numerico: è il livello più alto dal lontano ottobre 2021. In un contesto in cui la Federal Reserve monitora con attenzione ogni segnale di raffreddamento dell’economia, questo dato non può essere sottovalutato.
A complicare il quadro ci sono le incertezze legate alla qualità stessa delle rilevazioni sull’inflazione. Il Bureau of Labor Statistics (BLS) ha infatti ammesso difficoltà crescenti nel reperire dati completi e affidabili, tanto da ricorrere con maggiore frequenza a sistemi di imputazione statistica. In altre parole, una parte dei numeri diffusi potrebbe basarsi su stime e interpolazioni più che su dati concreti. Un dettaglio che contribuisce a rendere il quadro complessivo più opaco.
Nonostante ciò, il punto centrale rimane la salute del mercato del lavoro. È proprio questo il tema che la FED non potrà più ignorare. Gli ultimi sviluppi aprono la strada a un possibile taglio dei tassi di interesse di 25 punti base già nella prossima riunione di settembre. Non si parla ancora di interventi più drastici, come tagli da 50 punti base, che al momento sarebbero difficili da giustificare. Ma cresce la convinzione che la banca centrale americana possa effettuare complessivamente tre riduzioni dei tassi nel corso del 2025, per un totale di 75 punti base.
I mercati finanziari hanno reagito con entusiasmo a questa prospettiva. I rendimenti obbligazionari sono scesi ulteriormente, liberando spazio per il mercato azionario che ha aggiornato ancora una volta i propri massimi storici. In particolare, ne hanno beneficiato le società più sensibili ai costi di finanziamento: piccole e medie imprese, spesso più esposte a prestiti variabili.
Non sorprende quindi che il Russell 2000 (US2000 su Pepperstone) si stia imponendo come il vero protagonista di questa fase, con un rialzo dell’8,18% da inizio agosto, contro il +2,82% del Nasdaq e il +3,59% dell’S&P 500.
Tecnicamente, l’indice delle small cap si muove in un canale ascendente ben definito. La trendline di supporto, tracciata dai minimi di inizio agosto, è stata rispettata più volte, confermando la solidità della struttura rialzista. Resta ora da capire quale sarà l’orientamento ufficiale della FED dopo la riunione di metà settembre, elemento cruciale per determinare i futuri costi di finanziamento delle imprese.
Allargando lo sguardo all’Europa, la situazione è decisamente meno rosea. Dal Regno Unito sono arrivati dati macroeconomici deludenti: il PIL e la produzione industriale hanno sorpreso negativamente, con quest’ultima scesa dell’1,3% su base mensile, rispetto a un precedente +0,5%.
È la fotografia di una congiuntura fragile, caratterizzata da crescita anemica e inflazione ancora elevata. Uno scenario che riporta alla mente la temuta parola “stagflazione” e mette la Bank of England in una posizione scomoda, con margini di manovra sempre più stretti.
Per quanto riguarda la view a lungo termine, è prematuro parlare di allarme rosso per il mercato del lavoro americano.
La FED ha spesso dichiarato di poter tollerare livelli di disoccupazione più elevati senza perdere di vista il proprio obiettivo di stabilità. Per questo, credo che il percorso di tagli sarà graduale, step by step, e non orientato a “riparare” danni immediati, ma piuttosto a riportare i tassi verso il cosiddetto livello neutrale. La FED vorrà mantenere qualche cartuccia di emergenza da sparare in caso di peggioramento della congiuntura.
Intanto, i mercati celebrano e l’euforia è palpabile e gli indici azionari corrono a rialzo. Ma proprio per questo, bisogna rimanere sempre cauti. Troppo entusiasmo rischia di accecare e rendere vulnerabili agli inevitabili contraccolpi.
Ricordiamo tutti le previsioni stagionali che dipingevano settembre come un mese nero per le Borse: al momento, la realtà ha smentito queste attese. Sui mercati non esistono certezze, solo probabilità in continua evoluzione. E per questo l’unica strategia vincente resta la capacità di osservare e adattarsi, senza lasciarsi trascinare né dall’euforia né dal panico collettivo.
Questa si tratta di una semplice analisi informativa che non fornisce alcun consiglio finanziario. Inoltre è importante ricordare che tradare CFD può comportare la perdita di denaro
Negli ultimi giorni, i riflettori dei mercati finanziari si sono spostati in modo sorprendente. Per la prima volta da tempo, non è stata l’inflazione a catalizzare l’attenzione, bensì il mercato del lavoro.
Un segnale importante: gli investitori, solitamente ossessionati dai dati sui prezzi al consumo, hanno guardato oltre l’ultimo dato sull’IPC. Sebbene l’inflazione abbia registrato un lieve aumento su base annua, in linea con le aspettative, non ha generato particolare preoccupazione. Il messaggio che ne deriva è chiaro: l’inflazione, almeno per ora, appare sotto controllo.
Il vero campanello d’allarme arriva invece dalle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, aumentate di 27.000 unità fino a quota 263.000. Non si tratta solo di un incremento numerico: è il livello più alto dal lontano ottobre 2021. In un contesto in cui la Federal Reserve monitora con attenzione ogni segnale di raffreddamento dell’economia, questo dato non può essere sottovalutato.
A complicare il quadro ci sono le incertezze legate alla qualità stessa delle rilevazioni sull’inflazione. Il Bureau of Labor Statistics (BLS) ha infatti ammesso difficoltà crescenti nel reperire dati completi e affidabili, tanto da ricorrere con maggiore frequenza a sistemi di imputazione statistica. In altre parole, una parte dei numeri diffusi potrebbe basarsi su stime e interpolazioni più che su dati concreti. Un dettaglio che contribuisce a rendere il quadro complessivo più opaco.
Nonostante ciò, il punto centrale rimane la salute del mercato del lavoro. È proprio questo il tema che la FED non potrà più ignorare. Gli ultimi sviluppi aprono la strada a un possibile taglio dei tassi di interesse di 25 punti base già nella prossima riunione di settembre. Non si parla ancora di interventi più drastici, come tagli da 50 punti base, che al momento sarebbero difficili da giustificare. Ma cresce la convinzione che la banca centrale americana possa effettuare complessivamente tre riduzioni dei tassi nel corso del 2025, per un totale di 75 punti base.
I mercati finanziari hanno reagito con entusiasmo a questa prospettiva.
I rendimenti obbligazionari sono scesi ulteriormente, liberando spazio per il mercato azionario che ha aggiornato ancora una volta i propri massimi storici. In particolare, ne hanno beneficiato le società più sensibili ai costi di finanziamento: piccole e medie imprese, spesso più esposte a prestiti variabili.
Non sorprende quindi che il Russell 2000 (US2000 su Pepperstone) si stia imponendo come il vero protagonista di questa fase, con un rialzo dell’8,18% da inizio agosto, contro il +2,82% del Nasdaq e il +3,59% dell’S&P 500.
Tecnicamente, l’indice delle small cap si muove in un canale ascendente ben definito. La trendline di supporto, tracciata dai minimi di inizio agosto, è stata rispettata più volte, confermando la solidità della struttura rialzista. Resta ora da capire quale sarà l’orientamento ufficiale della FED dopo la riunione di metà settembre, elemento cruciale per determinare i futuri costi di finanziamento delle imprese.
Allargando lo sguardo all’Europa, la situazione è decisamente meno rosea. Dal Regno Unito sono arrivati dati macroeconomici deludenti: il PIL e la produzione industriale hanno sorpreso negativamente, con quest’ultima scesa dell’1,3% su base mensile, rispetto a un precedente +0,5%.
È la fotografia di una congiuntura fragile, caratterizzata da crescita anemica e inflazione ancora elevata. Uno scenario che riporta alla mente la temuta parola “stagflazione” e mette la Bank of England in una posizione scomoda, con margini di manovra sempre più stretti.
Per quanto riguarda la view a lungo termine, è prematuro parlare di allarme rosso per il mercato del lavoro americano. La FED ha spesso dichiarato di poter tollerare livelli di disoccupazione più elevati senza perdere di vista il proprio obiettivo di stabilità. Per questo, credo che il percorso di tagli sarà graduale, step by step, e non orientato a “riparare” danni immediati, ma piuttosto a riportare i tassi verso il cosiddetto livello neutrale.
La FED vorrà mantenere qualche cartuccia di emergenza da sparare in caso di peggioramento della congiuntura.
Intanto, i mercati celebrano e l’euforia è palpabile e gli indici azionari corrono a rialzo. Ma proprio per questo, bisogna rimanere sempre cauti. Troppo entusiasmo rischia di accecare e rendere vulnerabili agli inevitabili contraccolpi. Ricordiamo tutti le previsioni stagionali che dipingevano settembre come un mese nero per le Borse: al momento, la realtà ha smentito queste attese.
Sui mercati non esistono certezze, solo probabilità in continua evoluzione. E per questo l’unica strategia vincente resta la capacità di osservare e adattarsi, senza lasciarsi trascinare né dall’euforia né dal panico collettivo.
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🌞 BUON GIORNO A TUTTI 🌞
come va?
Weekly e Daily continuano a chiudere al rialzo.
La zona segnata venerdì era molto rischiosa, perché già su livelli estremamente alti.
La flag che si sta formando invece mi piace.
Come già detto, salvo dati macro davvero drastici che cambino direzione, resto long e cerco di posizionarmi a favore ad ogni ritraccio.
Questa settimana avremo dati molto importanti: decisione sui tassi e relative proiezioni, che saranno il nostro principale punto di focus.
prestate attenzione e ci vediamo stasera in Live
🔔 Attivate le notifiche per non perdervi nulla!
📬 Per qualsiasi dubbio o domanda, scrivetemi: sarò felice di rispondervi.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
USDCAD London SessionLa mia idea su USDCAD di stamattina durante la sessione di Londra.
E' un'operazione rischiosa in quanto essendo inizio settimana e dal mio punto di vista siamo più short che long. Tuttavia credo che possa arrivare nelle zone premium per poi shortare.
NB:Quest'analisi non si basa sul concetto di BOS.
Wall Street vola, attesa per la Fed e tensioni globaliWALL STREET NON SMETTE DI STUPIRE
Wall Street ha chiuso venerdì in rialzo, con l'S&P 500 appena sotto lo zero, ma dopo aver registrato un nuovo massimo storico durante la sessione USA. Il Dow Jones, invece, ha segnato un leggero calo (-0,59%), mentre il Nasdaq 100 ha toccato nuovi massimi, chiudendo a +0,42%.
Il Nasdaq è salito dello 0,4%. Il comparto tecnologico è stato trainato da un balzo del 7,4% di Tesla e da un guadagno dell'1,7% di Microsoft, dopo che l’azienda ha evitato una potenziale multa antitrust dell’UE, sostenendo l’intero settore.
I titoli tecnologici e dei beni di consumo discrezionali hanno sovraperformato, mentre i settori dei materiali e dell’assistenza sanitaria sono rimasti indietro.
Gli investitori hanno interpretato, ancora una volta, i deboli dati sull’occupazione come segnali di un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, attesa alla decisione di mercoledì prossimo.
Gli operatori scontano ampiamente un taglio di 25 punti base alla riunione del 17 settembre, con una piccola possibilità di una riduzione più ampia di mezzo punto, alla luce degli attuali dati economici.
Nel corso della settimana, l’S&P 500 ha guadagnato l’1,6%, segnando la sua migliore performance dall’inizio di agosto. Il Nasdaq è salito del 2% e il Dow Jones ha avanzato dell’1,1%, registrando il suo primo guadagno settimanale in tre settimane.
ATTESA PER LA FED
Le decisioni di politica monetaria saranno al centro dell’attenzione questa settimana, mentre le autorità si confrontano con l’incertezza su crescita, debito e commercio.
La Federal Reserve sarà il principale catalizzatore, soprattutto per quanto riguarda le proiezioni economiche (dot plot). Ma c’è attesa anche per le decisioni di BoJ, BoE e BoC, oltre che per quelle di paesi emergenti come Brasile, Sudafrica e Indonesia.
Nel frattempo, i funzionari di Stati Uniti e Cina si incontreranno per proseguire le discussioni sui dazi.
Sul fronte macroeconomico, le vendite al dettaglio e la produzione industriale statunitensi misureranno il sentiment dei consumatori e la reazione delle industrie alle tariffe doganali.
Saranno inoltre pubblicati i dati sull’inflazione di Regno Unito, Canada, Giappone e Sudafrica, oltre alle bilance commerciali di Eurozona, India, Giappone e Australia.
Infine, la pubblicazione mensile dei dati della Cina offrirà aggiornamenti sulla maggiore economia asiatica.
VALUTE
Il cambio EUR/USD resta sopra quota 1,1700, ma non riesce a superare le resistenze chiave poste a 1,1790 e 1,1830. La perdita di momentum e il declassamento del rating sovrano della Francia da AA- ad A+ hanno indebolito la moneta unica, che rischia di scendere verso i supporti a 1,1660 e 1,1550.
La tendenza rimane rialzista, ma finché non verranno superati i livelli chiave, il momentum potrebbe perdere intensità.
Il cambio GBP/USD (Cable) si mantiene sopra 1,3550, con possibile target a 1,3780. Il USD/JPY resta stabile nel range tra 146,20 e 149,00.
Le valute oceaniche sono in recupero contro il dollaro, ma restano sotto le aree cruciali di 0,6700 per l’AUD e 0,6000 per il NZD.
Il USD/CAD mostra massimi decrescenti, ma non ha ancora violato i supporti statici in area 1,3830.
I cross risk-on/risk-off come EUR/AUD ed EUR/NZD iniziano a distribuire, con obiettivi rispettivamente a 1,7250 e 1,9952.
DATI USA
Il sentiment dei consumatori rilevato dall’Università del Michigan è sceso a 55,4 a settembre 2025, in calo rispetto al 58,2 di agosto e ben al di sotto delle attese di 58.
Si tratta del secondo calo mensile consecutivo, che porta il sentiment al livello più basso da maggio, con flessioni più marcate tra le famiglie a basso e medio reddito.
Le condizioni di acquisto di beni durevoli sono migliorate, ma altre componenti si sono indebolite a causa delle crescenti preoccupazioni per le condizioni aziendali, l’occupazione e l’inflazione.
L’indice delle condizioni correnti è peggiorato a 61,2 da 61,7, mentre l’indicatore delle aspettative è sceso a 51,8 da 55,9.
Le aspettative di inflazione per l’anno successivo sono rimaste stabili al 4,8%, mentre quelle a cinque anni sono aumentate per il secondo mese consecutivo, salendo al 3,9% dal 3,5%.
FITCH DECLASSA LA FRANCIA
Venerdì, Fitch Ratings ha declassato il rating sovrano della Francia da AA- ad A+, citando le turbolenze politiche e l’aumento del debito.
Il downgrade è arrivato pochi giorni dopo le dimissioni di François Bayrou da Primo Ministro, in seguito alla sconfitta subita durante il voto di fiducia parlamentare sul bilancio.
Il nuovo rating, il più basso mai assegnato da una grande agenzia alla Francia, prevede comunque un outlook stabile.
Questa settimana, il Presidente Macron ha nominato Sébastien Lecornu, conservatore lealista, per formare un nuovo governo, dopo che i legislatori hanno estromesso Bayrou in un voto di fiducia sulla sua proposta di taglio al bilancio da 44 miliardi di euro (52 miliardi di dollari).
Il rating di Standard & Poor’s per la Francia è attualmente AA- con outlook negativo. Moody’s ha valutato la Francia ad Aa3 con outlook stabile.
LA RUSSIA TAGLIA I TASSI
La Banca Centrale Russa ha tagliato il tasso di riferimento di 100 punti base, portandolo al 17% nella riunione di settembre.
Si tratta del terzo taglio consecutivo, sebbene più contenuto rispetto alle attese di mercato, che prevedevano una riduzione di 200 punti base.
La decisione segna una riduzione complessiva di 400 punti base dai massimi storici del 21%.
Il board ha osservato che le condizioni monetarie si sono allentate nel corso dell’anno, ma restano sufficientemente restrittive per contrastare l’inflazione, che si è mantenuta sopra il 4% per oltre due anni.
Gli ultimi dati mostrano che la crescita annua dei prezzi è scesa all’8,1%, il livello più basso da oltre un anno.
Tuttavia, i consumi interni hanno registrato una leggera accelerazione, mentre i rischi pro-inflazione prevalgono nel breve termine, a fronte di un deterioramento delle ragioni di scambio.
DATI CINA
La produzione industriale cinese è cresciuta del 5,2% su base annua ad agosto 2025, in calo rispetto al 5,7% di luglio e al di sotto delle attese del 5,8%.
Si tratta dell’aumento più debole da agosto 2024, frenato da una crescita più lenta dell’attività manifatturiera e della produzione di elettricità, riscaldamento, gas e acqua, a causa di una domanda interna debole.
La produzione mineraria ha continuato a crescere costantemente, con un incremento del 5,1% rispetto al 5,0% di luglio.
Nel settore manifatturiero, 31 dei 41 principali comparti hanno registrato una crescita, tra cui automotive, computer, comunicazioni e cantieristica navale.
Nei primi otto mesi dell’anno, la produzione industriale è aumentata del 6,2%. Su base mensile, l’incremento è stato dello 0,37%.
Saverio Berlinzani
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OPEN Si parla tanto di Opendoor. Quale target tecnico?Buon lunedi 15 Settembre 2025 e bentornati sul canale con un contributo tecnico sul titolo Opendoor in risposta alla richiesta di un paio di utenti della Community.
Come al solito invito ciascuno a fare le proprie valutazioni e ricordo che i contenuti di questo video rappresentano idee e spunti assolutamente personali e opinabili
Grazie per la vostra attenzione e buon inizio di settimana
AIUTATEMI A FAR CRESCERE LA MIA COMMUNITY! ISCRIVETEVI AL CANALE!
Qualora il contenuto fosse di vostro interesse vi inviterei a iscrivervi al canale, azione totalmente gratuita per voi, ma che mi permetterebbe di far crescere in maniera rilevante la community che mi segue, continuando a darmi una forte motivazione ad andare avanti nella creazione di questi contenuti gratuiti, e spero educativi.
LULU Lululemon ha ancora della strada al ribasso. Fino a dove?Bentornati sul canale e buon lunedi 15 Settembre 2025 con la prima analisi tecnica sul titolo Lululemon che so di essere di grande interesse per una buona parte della Community.
Ringrazio tutti per la vostra attenzione e vi auguro un buon inizio di settimana
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TSLA Tesla ci dice che ciò che conta sono prezzi e volumiBuon lunedi 15 Settembre 2025 e bentornati sul canale con un aggiornamento tecnico sul titolo Tesla, nella settimana in cui verosimilmente dovremmo assistere finalmente al tanto auspicato taglio dei tassi di interesse da parte della FED.
Vediamo cosa succede, ma intanto mettiamoci in testa che si possono certamente fare assunzioni, ipotesi, ragionamenti di qualsiasi genere relativamente a Musk, alla sua politica, a congetture e a qualsiasi altra cosa: ma l'unica cosa che conta e che può davvero aiutarci nell'essere profittevoli ottimizzando ingressi e uscite mirate sono prezzi e volumi. Prezzi e volumi NON mentono, se interpretati nella maniera corretta.
Grazie per la vostra attenzione e buon inizio di settimana
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#023: Opportunità di Investimento LONG GBP/NZD
Il mercato su questa coppia sta mostrando un comportamento interessante. Dopo una fase di debolezza, i prezzi si stanno muovendo in un’area di supporto chiave, dove spesso le istituzioni iniziano ad accumulare posizioni. Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo, trader Indipendente e prop trader con attualmente 200 mila dollari di capitale in gestione e Vi ringrazio anticipatamente per il vostro tempo.
In queste zone, la dinamica retail tende a farsi trovare scoperta: molti operatori al dettaglio sono ancora posizionati contro trend o in cerca di un breakout ribassista. Questo crea l’ambiente perfetto per un’eventuale manipolazione istituzionale e successivo recupero del prezzo.
📌 La logica del mio LONG si basa su due punti fondamentali:
Supporto strutturale: siamo su un livello che in passato ha già generato rimbalzi significativi.
Forza relativa: la sterlina mantiene resilienza rispetto al dollaro neozelandese, soprattutto su timeframe alti.
Il piano resta semplice: attendere la conferma che il supporto tenga e che il mercato mostri la volontà di ripartire verso l’alto.
È la settimana più importante di fine anno in borsa!Ci siamo finalmente.
La Fed dovrebbe riprendere il taglio del tasso sui federal funds mercoledì 17 settembre. Ecco cosa conterà davvero questo mercoledì:
• L’entità del taglio dei tassi (0,25% o 0,50%)
• L’aggiornamento delle proiezioni macroeconomiche della Fed (previsioni su inflazione, occupazione ed evoluzione dei tassi)
• La traiettoria prevista (fino a fine 2025) del tasso dei federal funds
• La conferenza stampa di Jerome Powell e in particolare la sua valutazione sui tempi di normalizzazione dell’inflazione in relazione ai dazi
Dopo una fase di speculazioni durata tutta l’estate, la Federal Reserve (Fed) annuncerà mercoledì 17 settembre una decisione di politica monetaria che potrebbe ridefinire la traiettoria dei mercati finanziari fino a fine anno. Non si tratta di un semplice aggiustamento tecnico: racchiude tutte le tensioni accumulate da quando Powell e i membri del FOMC hanno interrotto il ciclo di tagli lo scorso dicembre. Potrebbe essere il momento del famoso “pivot” che gli investitori attendono dall’inizio del 2025.
La domanda di fondo è semplice: la Fed si limiterà a una riduzione di 25 punti base, oppure sorprenderà con un taglio più aggressivo, in stile “jumbo cut”? La decisione non riguarderà solo il livello immediato dei tassi, ma anche il messaggio inviato ai mercati: il percorso della politica monetaria per la fine del 2025, la coerenza con le previsioni su inflazione e occupazione e soprattutto i rapporti di forza tra i 12 membri votanti del FOMC. Ricordiamo che servono 7 voti su 12 per approvare un taglio dei tassi e che Jerome Powell rappresenta solo un voto.
In breve: non si tratta di un numero, ma di una traiettoria di politica monetaria. Sarà proprio questa traiettoria a determinare il trend di fine anno degli asset rischiosi in borsa.
Se Powell riuscirà ad aprire la porta a un allentamento più deciso rimanendo fedele alle sue ultime previsioni macroeconomiche, il mercato potrebbe finalmente ottenere la visibilità tanto attesa. In caso contrario, rischiamo di restare in una zona di incertezza in cui ogni dato su occupazione e inflazione riaccende i dubbi. E in questo gioco, l’arbitro resta lo stesso: il rendimento USA a 2 anni, che anticipa meglio di tutti il futuro percorso del tasso dei federal funds.
L’S&P 500, barometro delle large cap, e il Russell 2000, più sensibile alla congiuntura domestica, penderanno dalle parole di Powell.
La Fed aggiornerà molti dati macroeconomici mercoledì, ma alla fine ne emergerà uno solo: il “Fed Cut Path”, cioè il numero di tagli dei tassi entro fine anno. Questo sarà direttamente legato al tempo che la Fed riterrà necessario per normalizzare l’inflazione.
Insomma, la decisione della Fed di mercoledì 17 settembre plasmerà il trend borsistico di fine anno.
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L'oro può subire una correzione e poi continuare a salire.L'oro può subire una correzione e poi continuare a salire.
Ciao trader, vorrei condividere con voi la mia opinione sull'oro. Il mercato dei prezzi è attualmente in uno stato di equilibrio, consolidandosi all'interno di un ampio triangolo simmetrico dopo un significativo rimbalzo rialzista dai recenti minimi vicino alla zona degli acquirenti a 3310. Questa inversione ha invalidato il precedente trend ribassista e da allora ha costretto il prezzo a un periodo di equilibrio, caratterizzato da una volatilità in contrazione tra una linea di resistenza discendente e una linea di supporto ascendente. Il prezzo ha ruotato metodicamente all'interno di questa struttura, con la zona dei venditori intorno al livello di resistenza a 3390 che ha costantemente respinto i tentativi rialzisti. Attualmente, l'asset sta subendo un'altra correzione al ribasso, avvicinandosi alla linea di supporto ascendente critica del triangolo per un test chiave. L'ipotesi di lavoro principale è uno scenario long, basato sull'aspettativa che gli acquirenti difendano ancora una volta questo supporto dinamico e mantengano l'integrità del pattern di consolidamento. Un rimbalzo confermato e forte da questa linea di supporto segnalerebbe l'inizio di un'altra importante rotazione al rialzo all'interno del triangolo. Pertanto, il tp per questa idea long è strategicamente posizionato al livello 3390.
L'orso - Aggiornamento settimanale su BTC dal 18 al 24 agostoL'orso - Aggiornamento settimanale su BTC dal 18 al 24 agosto
Bitcoin si sta attualmente sviluppando nell'onda primaria C, che dovrebbe completare l'onda del ciclo C e quindi finalizzare l'onda del superciclo A. Tuttavia, il grafico lascia relativamente poche tracce chiare per questa analisi.
Il portafoglio ordini appare scarso, con solo piccoli cluster di ordini intorno ai livelli di $ 110.000 e $ 125.000. La mappa di calore delle liquidazioni, d'altra parte, mostra una liquidità significativa al di sopra del massimo dell'onda primaria B. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che molti trader interpretano la struttura come un potenziale pattern testa e spalle e di conseguenza aprono posizioni corte con leva finanziaria.
Questo posizionamento con leva finanziaria è visibile anche nei dati sui derivati. I tassi di finanziamento sono appena tornati da territorio negativo a positivo, mentre l'open interest è in calo. La domanda ora è se il prezzo tornerà a toccare la regione dei $ 120.000 o se questa mossa è semplicemente un piccolo rimbalzo correttivo all'interno del più ampio trend ribassista.
I flussi degli ETF indicano attualmente un sentiment ribassista, con deflussi per 14,1 milioni di dollari registrati il 15 agosto.
Nel complesso, resta da vedere se la liquidità in eccesso verrà smaltita, il che sosterrebbe lo scenario primario. Allo stesso tempo, indicatori come l'RSI sono già a livelli di profondo ipervenduto, rendendo un rimbalzo correttivo più una questione di quando e quanto, piuttosto che di se. Il mio esito preferito sarebbe che Bitcoin colmasse il gap di fair value (FVG) formatosi di recente senza superare significativamente i rialzi. Se il prezzo dovesse tornare in questa zona, cercherò di effettuare entrate corte prudenti con un rischio limitato, puntando al FVG giornaliero indicato di seguito.