STLAM Facciamo il punto su Stellantis...Buon mercoledi 28 Maggio e bentornati sul canale con un aggiornamento tecnico su Stellantis. Sul grafico settimanale vediamo come il prezzo sia stato respinto da un supporto di lungo termine importante partito da Luglio 2014 e questo aspetto è estremamente rilevante per il proseguimento della price action.
Grazie per la vostra attenzione e buon proseguimento di giornata
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💡🔍 Analisi Gold 🔍💡
⚠️ NON cerco posizionamenti short su GOLD fuori sessione americana⚠️
-L’oro ha recentemente toccato un nuovo massimo storico di ~$3.057 e attualmente consolida intorno a $3.030 per oncia.
-La Federal Reserve ha rivisto al ribasso la crescita del PIL USA per il 2025 (1,7%) e alzato le stime di inflazione (2,7%), citando pressioni legate ai dazi.
-Le politiche protezionistiche di Trump (dazi del 25% sui metalli e possibili ulteriori misure) sono considerate inflazionistiche, aumentando il rischio di stagflazione.
-Le tensioni geopolitiche, tra cui i colloqui di cessate il fuoco tra Trump e Putin, introducono rischi di evento e possibili cambiamenti nel premio di rischio globale.
-Il mercato dell’oro fisico è sotto pressione, con arbitraggio transatlantico che spingono al rialzo i tassi di leasing e creano distorsioni nei prezzi.
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💡SENTIMENT💡
Il sentiment degli investitori rimane instabile in un contesto di segnali stagflazionistici, tensioni geopolitiche e una crescente domanda di asset rifugio. L’oro ha reagito con forza, segnando un nuovo record storico a ~$3.057 prima di ritracciare leggermente verso $3.030.
Questa fase di consolidamento riflette prese di profitto fisiologiche, ma si inserisce in un trend rialzista solido, sostenuto da fondamentali macroeconomici favorevoli.
La riunione della Federal Reserve di marzo ha rafforzato questo scenario: la crescita del PIL è stata ridotta all’1,7%, mentre l’inflazione attesa è salita al 2,7%, a causa dei nuovi dazi imposti da Trump.
Queste dinamiche hanno amplificato i timori di stagflazione, un contesto in cui l’oro storicamente sovraperforma.
Parallelamente, il mercato dell’oro fisico sta vivendo tensioni crescenti.
Le opportunità di arbitraggio tra New York e Londra hanno portato a un aumento record delle spedizioni di lingotti, mettendo sotto pressione la capacità delle raffinerie e facendo impennare i tassi di leasing.
Questa situazione ricorda le dislocazioni del 2020 causate dalla crisi COVID, evidenziando la duplice natura dell’oro: sia bene finanziario che asset fisico.
Sul fronte geopolitico, Trump è impegnato in colloqui di cessate il fuoco con la Russia e propone elezioni in Ucraina, ma l’esclusione di Kyiv solleva dubbi sulla legittimità dell’accordo.
Un’eventuale distensione duratura potrebbe ridurre il premio di rischio geopolitico dell’oro, ma i mercati restano scettici, ricordando episodi passati come l’annessione della Crimea nel 2014, che non hanno risolto le instabilità di lungo termine.
Il rally dell’oro è sostenuto da rischi sistemici: inflazione alimentata dai dazi, rallentamento economico e incertezze geopolitiche.
Ritracciamenti di breve periodo sono possibili, ma il quadro macro e strutturale rimane rialzista.
I trader dovrebbero restare vigili, mantenendo un bias rialzista, salvo sorprese inflazionistiche al ribasso o un accordo di pace credibile.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Continueremo a fornire analisi approfondite e live su TradingView per mantenervi aggiornati.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 13.02.2025Borse aiutate da possibili colloqui di pace tra Trump e Putin sull'Ucraina.
Powell (Chairman FED) non vede imminenti nuovi tagli dei tassi.
Mercati asiatici in recupero, per trimestrali e deal Alibaba-Apple.
Prezzo del gas europeo finalmente in calo, ma resta al top da 2 anni!
Le Borse europee hanno registrato un lieve rialzo il 12 febbraio, nonostante l'inflazione americana di gennaio sia salita oltre le aspettative, mettendo in forse la prospettiva di ulteriore abbassamento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
L'inflazione al coinsumo (CPI) ha infatti segnato +3,0% su base annuale, superiore al previsto +2,9%, con un incremento mensile di +0,5%, che ha sorpreso gli analisti che si aspettavano +0,4%.
Anche la componente “core” dell'inflazione (esclusi alimentari ed energia), che è un dato cruciale per la Fed, è aumentata, passando a gennaio al +3,3% dal 3,2% precedente.
A rendere la situazione ancora più complessa, poco prima della pubblicazione dei dati, il presidente Donald Trump ha chiesto su Truth Social che i tassi venissero abbassati. In risposta, Jerome Powell, presidente della Fed, ha dichiarato che la banca centrale deciderà sulla base dei dati economici e non in risposta a dichiarazioni politiche.
Sul fronte energetico, le scorte di greggio negli Stati Uniti sono aumentate di 4,07 milioni di barili nella settimana conclusa il 7 febbraio, superando le aspettative di +3 milioni. Tuttavia, le scorte di benzina sono scese di 3,03 milioni, un dato opposto alle previsioni.
I prezzi del petrolio sono perlatro scesi a causa delle previsioni di una produzione maggiore del previsto Usa, con il WTI (greggio di riferimento Usa) che ha perso -1,3% a 72,4 Dollari/barile.
Un altro fronte “caldo” riguarda il gas naturale in Europa, i cui prezzi ieri sono finalmente diminuiti -4,1%, a 55,4 euro/megawattora. Tuttavia, il prezzo è ancora il 13,3% sopra quello di inizio anno, a causa della situazione geopolitica e delle incertezze sull'approvvigionamento energetico.
Allo scopo, l'Unione Europea sta valutando un tetto temporaneo al prezzo del gas, una mossa che potrebbe influenzare il mercato a breve.
Dal lato della politica monetaria europea, il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ha espresso l'opinione che la BCE dovrebbe allentare i tassi di interesse solo gradualmente, evitando un livello "neutrale" difficile da determinare.
Secondo le stime della Bundesbank, il tasso neutrale dovrebbe essere compreso tra l'1,8% e il 2,5%, un intervallo che lascerebbe spazio a politiche flessibili. La BCE, che ha ridotto i tassi cinque volte dal giugno scorso, terrà la sua prossima riunione il 6 marzo, con una possibile riduzione di 25bps, al 2,50%.
In Francia, il governatore della Banca centrale, Villeroy de Galhau, ha chiesto all'Europa di "svegliarsi" e innovare più rapidamente, specialmente in un contesto in cui la politica economica di Trump crea incertezze. Secondo il banchiere è essenziale potenziare la capacità produttiva e tecnologica dell'Unione Europea per restare competitivi a livello globale.
Oggi, 13 febbraio, dopo l'incertezza innescata dall'inflazione americana, le Borse europee hanno aperto positive, soprattutto grazie ai segnali di de-escalation della guerra in Ucraina, alimentati dai colloqui telefonici tra Trump e Putin. Trump ha annunciato che incontrerà Putin in Arabia Saudita per avviare negoziati diretti per porre fine alla guerra.
Inoltre, il segretario alla Difesa USA, Pete Hegseth, ha ipotizzato che l'Ucraina non cercherà più di entrare nella NATO e rinuncerà a reclamare tutti i territorio conquistato dalla Russia da 2014 in poi.
In Asia, i mercati sono stati positivi, con Tokyo, 1,3%, sostenuta dai forti guadagni di Sony, che ha aggiornato le previsioni sull’utile netto annuale, stimato ora in US$ 7 miliardi, grazie al successo del comparto gaming. Sul fronte valutario, il forte aumento dei prezzi alla produzione in Giappone “anticipano” possibili rialzi dei tassi d'interesse da parte della Banca del Giappone.
Tra le corporate news piùrilevanti, emerge quella della cancellazione del progetto di fusione tra Honda e Nissan, di cui si parla da dicembre, a causa di incomprensioni sulla gestione e autonomia di Nissan, che sta attraversando una difficile fase di risanamento.
Nel settore tecnologico, Apple collaborerà con Alibaba per lanciare funzionalità di intelligenza artificiale per gli utenti iPhone in Cina, un accordo che ha spinto il titolo Alibaba a guadagnare un altro +5,8% a Hong Kong.
Le Borse cinesi ha mostrato incertezza, con Shanghai a -0,2%, mentre Hong Kong ha guadagnato +1,8%, il Kospi coreano è salito +1,4%.
Le autorità cinesi stanno cercando di salvare il costruttore China Vanke, impegnato in una crisi di liquidità stimata in circa Yuan 50 miliardi (6,8 miliardi di dollari).
In Europa la mattinata termina con rialzi medi di +0,6% (ore 12.00 CET), con l’eccezione di Londra che ha aperto in negativo, con un calo di -0,4% nonostante la crescita del PIL del Regno Unito nel quarto trimestre 2024 (+0,1%), abbia evitato la recessione “tecnica”.
L'oro guadagna +0,5%, risalendo oltre 2.900 dollari/oncia, grazie alla correzione del dollaro Usa e all'incertezza economica, che continua a spingere gli investitori verso beni rifugio. Bitcoin, dopo una serie di fluttuazioni, si attesta a 96.400 Dollari, -1,3% nelle ultime 24 ore, segnalando una perdurante volatilità nel mercato delle criptovalute.
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Unicredit: cosa potrebbe frenare il recente ribasso. Da tempo il mercato italiano si sta dimostrando il più vivace per quello che viene definito il Risiko bancario.
Vale a dire tutte quelle attività di integrazione soprattutto con lo scopo di rafforzare capitale ed efficienza.
Il fine ultimo è quello di avere gruppi bancari di dimensioni adeguate per competere meglio nel mercato europeo.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,67% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
È in questa ottica che va inquadrata la recente attività di Unicredit, sia sul mercato interno con Banco BPM che con l'investimento in Commerzbank.
Il 25 novembre è stata diffusa la notizia del lancio di un'offerta pubblica di scambio da parte di Unicredit sull'intero capitale di Banco BPM. Per azione di quest'ultima sarà offerto 0,175 azioni Unicredit di nuova emissione.
La spesa totale stimata è di circa 10 miliardi di euro, cioè un prezzo implicito offerto pari a 6,657 euro per azione.
Si tratta di un prezzo che offriva un premio al momento dell'annuncio dell'operazione pari a circa il 15%, ma che ai prezzi di oggi si è praticamente annullato dopo i fisiologici movimenti sui due titoli.
Le ragioni di Unicredit:
Dal punto di vista di Unicredit l'operazione dovrebbe comportare sia una redditività aggiuntiva che un miglioramento del posizionamento competitivo in Italia ed in Europa.
A margine va anche rilevato come la banca tornerebbe ad essere presente anche nell'asset
management grazie alla operazione di Banco BPM su Anima SGR.
Unicredit, con una nota del presidente Orcel, fa anche sapere che sarà preservato il patrimonio di sicurezza visto che il CET1 (capitale regolamentare) non scenderà sotto al 13%. Così come non si avranno conseguenze sulla capacità di distribuzione degli utili rispetto a quanto già comunicato.
Potrebbe solo subire uno stop momentaneo l'annunciato buy back sulle azioni.
Le ragioni di banco BPM:
Il CDA del Banco BPM, a voce dell'amministratore delegato Castagna, senza giri di parole bolla come ostile l'operazione annunciata da Unicredit.
In particolare viene ritenuta inusuale nei numeri e non concordata.
Inoltre comunica ai dipendenti che i risparmi di costo cui fa riferimento Unicredit saranno resi
possibili al prezzo di circa 6.000 esuberi individuati in Banco BPM.
La banca, sempre a voce del suo amministratore delegato, dopo aver sottolineato lo
straordinario recente passato fatto di rafforzamento della presenza sul territorio e della robusta redditività, vede una minaccia nell'integrazione.
Si evidenza che l'operazione comporterebbe una diluizione della presenza della banca sul
territorio, particolarmente nelle zone più ricche del nord Italia.
In definitiva la banca preferisce crescere da sola.
E commerzbank?
A detta di Orcel, la “campagna di Germania” non ha valenza strategica, almeno in questo
momento, poiché la sua rilevanza va cercata esclusivamente sul piano della opportunità di
Investimento.
Quindi le ragioni vanno ricercate in campo finanziario. Prova potrebbe esserne l'evoluzione del titolo tedesco che dopo un balzo in avanti è tornato sui suoi passi ai livelli pre annuncio.
L'operazione in Germania, fatta dell'acquisto del 9% di Commerzbank e dell'annuncio di voler salire al 29,9% del suo capitale, ha perso di consistenza con la caduta del governo tedesco.
Neanche a dirlo anche in Germania l'operazione è stata bollata dal come ostile e inopportuna.
Con le elezioni alle porte era facile immaginare una chiusura sostanzialmente ad ogni livello
politico.
Insieme all'operazione su banco BPM, Unicredit corre il “rischio” di dover gestire entro i prossimi 24 mesi due integrazioni. Anche per questo l'operazione Commerzbank potrebbe andare in stand by.
E ora? E ora, l'attualità in borsa è quello che più interessa.
Come valutare in questo contesto l'operatività sul titolo Unicredit?
Ovviamente, la situazione è magmatica potendo gli attori coinvolti rilasciare nuove
comunicazioni capaci di influenzare lo scenario e quindi i prezzi.
Quello che possiamo già osservare è che Unicredit ha già sostenuto un costo dopo l'annuncio dell'ops, avendo accusato in borsa un calo delle proprie azioni di circa il 7%.
Sostanzialmente pari al premio che mostrava il giorno dell'annuncio della offerta pubblica di
Scambio.
In questi casi ovviamente le quotazioni vanno valutate a doppio filo con quelle di banco BPM.
Quello che possiamo immaginare è che eventuali aggiustamenti all'offerta da parte di Unicredit,cioè offrire un premio aggiuntivo agli azionisti di banco BPM per rendere più digeribile l'operazione, comporterebbe un ulteriore sacrificio per le quotazioni di Unicredit.
Consideriamo che alle quotazioni attuali attorno ai 36 un ulteriore calo di 5 punti percentuali porterebbe il titolo a contatto con un'area di supporto statica di lungo periodo di un certo rilievo.
Parliamo del livello di 34.6 massimo relativo risalente al 2014 che il titolo ha abbandonato e mai più rivisto fino al marzo di quest'anno.
Inoltre il rally che ha coinvolto il settore bancario a partire dall'autunno del 2022, in occasione dell'avvio del ciclo di rialzo dei tassi da parte della BCE per contrastare la galoppante inflazione, ha prodotto un canale rialzista sul titolo per cui la parte bassa dello stesso che sorregge il trend incrocia esattamente al menzionato livello di 34.6.
Per quanto descritto l'area di prezzo attuale di Unicredit può essere considerata sensibile in
quanto da un lato abbiamo una forza supportiva di natura tecnica come prima evidenziata,
dall'altra un eventuale rilancio di Unicredit o comunque in generale modifiche ai contenuti della Ops potrebbe comunque provocare un ulteriore indebolimento dei corsi per il fisiologico
aggiustamento del concambio con le azioni banco BPM.
Disclaimer:La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. Qualsiasi informazione che possa essere intesa come “ricerca di investimento” non è stata preparata in conformità ai requisiti legali stabiliti per promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e dunque deve essere considerata comunicazione di marketing.
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Stellar ( XLM ), Strategia rialzistaStellar ( XLM ), Strategia rialzista
DESCRIZIONE CRYPTO:
Che cos'è Stellar (XLM)?
Stellar (XLM) è una rete decentralizzata peer-to-peer (P2P) creata nel 2014 da The Stellar Development Foundation o Stellar.org. La rete è stata lanciata ufficialmente nel 2015 con l'obiettivo di collegare i sistemi finanziari mondiali e garantire un protocollo per i fornitori di pagamenti e le istituzioni finanziarie. La piattaforma è progettata per spostare le risorse finanziarie in modo rapido e affidabile a costi minimi. Stellar collega persone, banche, processori di pagamento e consente agli utenti di creare, inviare e scambiare diversi tipi di criptovalute.
La base della rete è la sua valuta digitale nativa - XLM o Lumens. XLM funge da valuta intermedia per le operazioni e viene anche utilizzato per pagare le commissioni delle transazioni. Come funziona: il protocollo converte il denaro in pochi secondi, prima in XLM e poi nella valuta richiesta.
Il protocollo di pagamento Stellar si basa sulla tecnologia del libro mastro distribuito - uno sviluppo open-source, di proprietà della comunità e distribuito dalla comunità. La criptovaluta della piattaforma Stellar aiuta nelle transazioni transfrontaliere, superando il problema delle commissioni elevate e delle procedure lente. XLM è più focalizzato sull'assistenza al trasferimento di denaro da parte dei privati che delle istituzioni. In questo modo, Stellar offre accesso ai sistemi finanziari e le persone possono inviare denaro a basso costo e in modo rapido in tutto il mondo.
Inoltre, Stellar funge da borsa e mercato decentralizzati, con un portafoglio ordini integrato che tiene traccia della proprietà degli asset Stellar. Gli utenti della piattaforma possono gestire gli ordini di acquisto/vendita, nonché selezionare e impostare gli asset preferiti nei regolamenti. XLM è una moneta integrata che aiuta a ridurre le commissioni di transazione.
La rete mantiene un elevato livello di sicurezza. I possessori di XLM devono possedere almeno un token per poter rimanere attivi sulla rete. Questa sfumatura realizza un obiettivo globale: l'esecuzione delle transazioni in rete in modo efficiente e con costi minimi di tempo. Inoltre, i Lumens offrono una protezione contro gli attacchi di tipo flood, rendendo le microtransazioni troppo costose per gli hacker che non hanno alcuna possibilità di guadagno, il che mantiene la rete Stellar al sicuro da gravi minacce.
Il target di Stellar è costituito dagli abitanti dei Paesi in via di sviluppo, utenti comuni che possono accedere all'economia globale attraverso transazioni veloci, semplici ed economiche. Stellar Network fa largo uso di Lumens per produrre convezione dal vivo e per inviare contanti in più valute; la valuta viene inviata da un peer e il destinatario può ricevere l'importo in un'altra valuta. Questa funzione è vantaggiosa quando si effettua una transazione tra valute che non hanno coppie ampiamente scambiate.
Il supporto per le transazioni in più valute è un altro vantaggio competitivo di Stellar, e la possibilità di effettuare transazioni in più valute ha solo migliorato i processi con operazioni all'estero. Inoltre, la velocità stabile e i bassi costi di transazione sono un privilegio che gli utenti ricevono.
Questa funzionalità è alimentata da uno sviluppo chiamato Anchor (un ponte tra le diverse valute e la rete), che semplifica lo scambio all'interno della rete e aiuta a velocizzare l'intero processo.
DATI: 20 / 07 /2024
Prezzo = 0.105 Dollari
Capitalizzazione = $3,091,325,730
Circulating supply = 29,311,833,362 XLM
Total Supply = 50,001,786,960 XLM
Max Supply = 50,001,806,812 XLM
Link Sito Web = stellar.org
Target Price Stellar (XLM):
1° Target Price: 0.930 Dollari
2° Target Price: 1.505 Dollari
3° Target Price: 2.435 Dollari
4° Target Price: 3.364 Dollari
5° Target Price: 3.939 Dollari
Btc hash ribbons continuerà a funzionare?Parto dicendo che questa non è un'analisi predittiva ma una semplice considerazione tra me e me fatta a voce alta.
Con Btc a 53k$ tutti si sembrano essere dimenticati del segnale bull ricevuto dall'hash ribbon quando btc quotava poco meno di 70k$. Questo segnale ad oggi in oltre 10 anni di storico ha a referto 0 e dico ZERO falsi segnali e si è quindi sempre rivelato attendibile e profittevole.
Andiamo a vedere:
Partendo dal 2010 circa e basandosi solo ed unicamente su questo indicatore; ogni segnale bull ( blu ) evidenziato da una linea temporale blu in concomitanza del prezzo, fa notare che se uno avesse comprato ad ogni bull signal, se non immediatamente ma entro poche settimane il prezzo avrebbe ripagato "la scommessa" fatta.
Periodo 2009 - fine 2013
Periodo 2014 - 2018
Periodo 2018 - fine 2021
Periodo 2022 - Oggi
Ad oggi abbiamo solamente avuto un paio di segnali ritardati, uno nel bottom del 2015, dove il segnale bull è scattato ma il prezzo ha continuato a lateralizzare sul livello dato dal buy singal per poi sparare qualche mese dopo.
Il secondo segnale ritardato è stato appunto ad agosto 2023, quando l'hash ribbon ha dato il segnale buy ma il prezzo nei successivi 70 giorni ha avuto un dump per un massimo di -17% seguito da un veloce recupero, dopodichè ne è scaturito un movimento da +140% dal livello del buy signal.
Oggi ci troviamo in una situazione leggermente diversa ma analoga. Segnale buy scattato il 22 luglio con btc poco sotto i 70k e da quel momento abbiamo iniziato a dumpare fino a 49.7k in spike il 5 agosto, per un totale attuale di -29% ( per ora ) dal prezzo di btc al segnale buy dell'hash ribbon. Attualmente siamo ancora in linea con le tempistiche del buy signal dell'anno scorso; i 70 giorni dal buy signal attuale coincideranno con la fine del mese di settembre.
La statistica e lo storico ad oggi, ci dicono che btc non è MAI entrato in un bear market senza aver pompato dopo un segnale buy nell'hash ribbon. Questa volta sarà diverso??
B.F S.p.A. ( BFG ), Strategia rialzistaB.F S.p.A. ( BFG ), Strategia rialzista
DESCRIZIONE TITOLO:
B.F. S.p.A. si occupa di coltivazione, raccolta, lavorazione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli in Italia. La società è stata costituita nel 2014 e ha sede a Jolanda di Savoia, in Italia. Si occupa di ricerca e sviluppo per migliorare le varietà esistenti e creare nuove varietà di sementi. L'azienda si occupa anche della gestione dei centri di stoccaggio, della commercializzazione dei prodotti e della fornitura di servizi legati all'agricoltura. L'azienda offre pasta, riso, tisane, legumi/cereali, prodotti a base di pomodoro, olio, prodotti da forno, uova, pizze, semi oleosi, farine e verdure surgelate. Si occupa anche di attività orticole e di piantagione di colture foraggere; offre inoltre fertilizzanti e pesticidi. L'azienda commercializza i suoi prodotti con i marchi Le Stagioni d'Italia, Zorzi o Private Label. Vende i suoi prodotti a società agricole, industriali e di distribuzione alimentare.
DATI: 06 / 07 / 2024
Prezzo = 4 Euro
Capitalizzazione = 1,048B
Beta (5 anni mensile) = 0,13
Target Price B.F S.p.A di lungo periodo:
1° Target Price: 4.10 Euro
2° Target Price: 5.38 Euro
3° Target Price: 7.42 Euro
4° Target Price: 9.48 Euro
5° Target Price: 10.75 Euro
ingresso portafoglio ADM a 42,18 usd a 1,13inserisco in portafoglio ADM a 42,18, size minimo.
titolo dividendaristocrat amerigano, senza stop e per lungo termine, discreto dividendo ancora a prezzi del 2014-2015, settore primario e difensivo, unico strettamente agricolo-commodity tra gli aristocratici della lista 2019 del nyse.
good harvest!
xau diggers 3Buonasera a tutti. Analizzando la situazione odierna dopo la chiusura ribassista, noto che il mercato si trova ancora al di sotto di una zona chiave a 30.32. Potrebbe essere plausibile aspettarsi ulteriori ribassi, magari testando il minimo della sessione di ieri o la zona tra i livelli 2014-2012. Un'ulteriore area da monitorare è quella compresa tra 2006-2004.
È importante prestare attenzione all'imbalance daily situato a 2027.870 e alla zona critica dei 30.32. Questi potrebbero essere punti chiave per valutare possibili posizioni short, anche durante la sessione asiatica, sebbene io operi principalmente durante il periodo di New York.
In ogni caso, suggerisco di attendere la sessione di Londra per comprendere meglio la direzione del prezzo e preparare gli opportuni set up per il pomeriggio. Ogni posizionamento e aggiornamento, sia in termini di volumi che di azione del prezzo, sarà condiviso come sempre nel nostro gruppo di studio. Grazie a tutti.
Per eventuali dubbi o domande, non esitate a contattarmi. Buon trading e buonanotte!
poderoso uptrend di UNICREDIT: modello onde di Elliott?!Le azioni del titolo finanziario italiano UNICREDIT – una delle banche più grandi non solo d’Italia ma dell’intera Area Euro – sono una delle blue-chips dell’indice FTSEMIB40 e negli ultimi mesi stanno contribuendo al rialzo dell’indice stesso in quanto sono tra i 5-6 titoli con maggior peso relativo/capitalizzazione di mercato.
Il grafico settimanale qui sopra esposto mostra la ‘storia’ del prezzo del titolo negli ultimi 10 anni: come ben si evince osservando il grafico recente dopo la formazione di una importante zona supportiva in area 7,80 euro circa (evidenziata in verde) creatasi dopo lo scoppio del conflitto Russia/Ucraina – a causa dell’esposizione in termini di crediti netti della banca verso il Paese comandato da Putin – il titolo ha iniziato dal minimo relativo sugli 8 euro un forte trend rialzista primario (ancora in essere) costituto da un 1° swing conclusosi col massimo relativo oltre area 19 euro (onda 1) a Febbraio 2023, quindi veloce e brusco ritracciamento fino ai 15 euro circa (onda 2) e ripresa dell’uptrend – con pendenza leggermente inferiore rispetto all’ascesa mostrata nel corso del 2022 – con un’ampiezza del movimento tale da far ipotizzare che siamo in piena onda 3 impulsiva di un ciclo rialzista di Elliott:
la rottura della resistenza in area 24 euro circa – livello statico prima supportivo e poi resistenziale degli anni 2014 e 2015 – col successivo pull-back su quel livello ri-divenuto supporto ha dato ulteriore spinta alla forza dei compratori proiettando il prezzo del titolo quasi sui 28 euro proprio nella giornata odierna!
Nel caso il titolo da qui a breve andasse ad effettuare un nuovo massimo relativo con conseguente altro ritracciamento correttivo parziale si potrebbe paventare l’ipotesi di completamento di onde 3 e 4 con un possibile target di prezzo finale in area 32,5-33 euro (come conclusione della 5° onda): resistenza derivante dai massimi dell’anno 2015.
Nota Bene: i commenti sulle ipotetiche onde del modello di Elliott sono puramente una suggestione paventata dall’autore dell’articolo, stante la conoscenza minima di tale teoria e la sua difficoltà di applicazione pratica, mentre i livelli tecnici statici indicati sono di evidenza chiara. Come sempre vedremo nelle prossime settimane come si evolverà l’andamento di questo poderoso trend rialzista, ricordandoci che comunque è solo il “mercato ad avere sempre ragione”.
autore: Marco D’Ambrosio
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
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xau diggersBuonasera ragazzi, analizzando il mercato dell'oro, la daily di ieri ha chiuso positiva, suggerendo un'aspettativa di presa di liquidità sui massimi di ieri, intorno alle zone 37-38. Considerando il modo in cui si avvicina a questa zona e mirando al target di 40, potrei valutare uno short, ma sarà necessario osservare come si sviluppa la situazione. Fate attenzione alle notizie delle 14:30 e tenete d'occhio la zona 2014-2013 se dovesse tornarci.
Per ora, consiglio di attendere la notturna e la sessione di Londra per capire come muoverci nel pomeriggio durante la sessione americana. Restate aggiornati sul nostro gruppo e ci vediamo in live <3. Ogni presa di posizione e aggiornamento degli setup verrà condiviso nel gruppo. Grazie a tutti e buon trading.
P.S. Per ogni dubbio o domanda, non esitate a contattarmi. Sarò lieto di rispondervi.
XAUUSD è pronto per un rimbalzo a 2014 prima di raggiungere 2067I mercati finanziari hanno reagito positivamente a una diminuzione dell'inflazione negli Stati Uniti a novembre, portando ad un aumento dell'interesse speculativo e scommesse su potenziali cambiamenti nella politica monetaria delle banche centrali. Nonostante una breve correzione ribassista a breve termine in XAU/USD, ci si aspetta che il calo sia limitato, con il metallo che continua a scambiare ben al di sopra delle sue medie mobili. Gli indicatori tecnici suggeriscono qualche presa di profitto tra gli interessi speculativi. Il grafico delle 4 ore mostra tendenze simili, con gli indicatori in diminuzione ma ancora all'interno di livelli positivi. I prezzi dell'oro sono leggermente diminuiti mentre gli investitori si sono allontanati dalla sicurezza a seguito dei dati sull'inflazione negli Stati Uniti, in particolare l'Indice dei prezzi dei consumi personali principale (Core PCE). Anche la zona euro ha segnalato una diminuzione dei prezzi al consumo, contribuendo alla speranza che le banche centrali potrebbero non dover implementare ulteriori rialzi dei tassi. Questa prospettiva ottimistica ha influito sui titoli di stato, facendo aumentare i rendimenti, sebbene rimangano al di sotto dei picchi record osservati in ottobre. Nel complesso, c'è ottimismo che le economie eviteranno una grave recessione, supportato dalla diminuzione delle pressioni dei prezzi tra le principali economie.
PORTAFOGLI 50-50: METRICHE E PRESTAZIONI NEL CICLO ECONOMICOBuongiorno a tutti. Oggi, ci concentreremo nuovamente sui portafogli di investimento 50-50 (50% in azioni, 50% in obbligazioni); l’obiettivo è esaminare il loro rendimento nel lungo periodo, specificamente da gennaio 2008 ad ottobre 2023. Cercheremo di comprendere le loro caratteristiche e valutare le loro prestazioni durante le diverse fasi del ciclo economico.
Vorrei ricordare che i portafogli creati non tengono conto del rischio di cambio né delle commissioni, e sono basati su ETF quotati negli Stati Uniti. Se desiderate informazioni su ticker e ISIN degli stessi ETF quotati sulla borsa italiana, non esitate a contattarmi. Vorrei sottolineare che queste non sono raccomandazioni di investimento, ma l’analisi ha l’obiettivo di attivare le logiche di investimento. Molti concetti espressi nell’analisi precedente non saranno ripetuti nuovamente; pertanto, per una piena comprensione dei contenuti, vi consiglio di approfondire l’analisi precedente al seguente link.
Fatta questa introduzione, vi auguro una buona lettura!
1. UNA BREVE SINTESI DELL’ANALISI PRECEDENTE
L’obiettivo dell’analisi precedente era di creare due portafogli di investimento 50-50: uno ciclico e uno difensivo, e confrontarli con un portafoglio 50-50 equilibrato. Le relative ponderazioni di questi portafogli sono illustrate nelle due figure seguenti.
Il portafoglio 50-50 ciclico
Il portafoglio 50-50 difensivo
Il portafoglio 50-50 equilibrato
I due portafogli di investimento avevano obiettivi distinti:
• Il portafoglio ciclico mirava a massimizzare i guadagni durante i periodi di aspettative di crescita economica
• Il portafoglio difensivo, invece, mirava a massimizzare i guadagni (o a proteggere il capitale) durante i periodi di aspettative di rallentamento economico
L’indice di sentiment utilizzato per determinare le aspettative economiche degli investitori era SPHB/SPLV.
Si era osservato che:
• Nelle fasi di risk on, con SPHB/SPLV rialzista, il portafoglio ciclico tendeva a sovraperformare quello equilibrato. Solo nel 2014, il portafoglio equilibrato aveva avuto prestazioni migliori
• Nelle fasi di risk off, con SPHB/SPLV ribassista, il portafoglio difensivo tendeva a sovraperformare quello equilibrato. Solo nel 2019, il portafoglio equilibrato aveva avuto prestazioni migliori
2. LA CRESCITA DEI DUE PORTAFOGLI DAL 2008 AD OTTOBRE 2023
La seguente grafica illustra l’evoluzione dei due portafogli 50-50 ciclico e difensivo da gennaio 2008 fino ad ottobre 2023.
La crescita dei due portafogli di investimento
Entrambi i portafogli hanno mostrato una crescita costante nel corso del tempo. Escludendo i costi di negoziazione, le spese di transazione e le tasse effettive sui rendimenti degli investimenti, possiamo notare che:
• Il portafoglio ciclico ha generato un profitto di 377$ da un investimento iniziale di 100$ (o 257$ se si tiene conto dell’inflazione)
• Il portafoglio difensivo ha prodotto un profitto di 247$ da un investimento iniziale di 100$ (o 169$ se si tiene conto dell’inflazione)
Nella figura successiva, che rappresenta i rendimenti annuali dei due portafogli, si possono osservare ulteriori dettagli.
Rendimenti annuali dei due portafogli
• Nel corso di 16 anni, il portafoglio ciclico ha registrato tre anni di rendimento negativo, mentre il portafoglio difensivo ne ha avuti quattro (tenendo presente che il 2023 non è ancora concluso).
• In 16 anni, il portafoglio ciclico ha sovraperformato quello difensivo 11 volte.
Le due figure seguenti mostrano le performance mensili dei due portafogli dal 2008 al 2023.
Le prestazioni mensili del portafoglio ciclico da gennaio 2008 a ottobre 2023
Le prestazioni mensili del portafoglio difensivo da gennaio 2008 a ottobre 2023
3. LE METRICHE DEI DUE PORTAFOGLI
Analizzando le performance dei due portafogli, potremmo essere portati a pensare che, nel lungo termine, possano generare rendimenti interessanti. Tuttavia, quali sono i rischi associati? Quanto sono efficienti? Possiamo rispondere a queste domande esaminando le principali metriche illustrate nella figura successiva.
Le principali metriche dei due portafogli
Focalizziamoci sul CAGR, sulla deviazione standard, sul massimo drawdown e sui rapporti di Sharpe e Sortino, cercando di spiegare in modo semplice cosa rappresentano. Questi indicatori ci aiuteranno a comprendere meglio il rischio e l’efficienza dei portafogli.
• Il CAGR (Tasso di Crescita Annuo Composto) rappresenta il rendimento medio annuale dei due portafogli. Il portafoglio ciclico ha un CAGR dell’8.75% (6.15% se si tiene conto dell’inflazione), che è superiore a quello del portafoglio difensivo, che è del 5.88% (3.36% se si tiene conto dell’inflazione)
• La deviazione standard è un indicatore della volatilità del portafoglio e, quindi, del suo rischio. Il portafoglio ciclico ha una deviazione standard del 11.56%, mentre il portafoglio difensivo una del 9.85%. Questi valori si riferiscono alla volatilità annualizzata; la volatilità mensile è del 3.34% per il portafoglio ciclico e del 2.84% per il portafoglio difensivo. È importante sottolineare che la deviazione standard misura la volatilità di un portafoglio rispetto a sé stesso, non rispetto a un benchmark come l’S&P500. Per misurare la volatilità rispetto all’S&P500, è necessario conoscere i due beta, che in questo caso sono 0.64 per il portafoglio ciclico e 0.21 per il portafoglio difensivo
Basandosi solo su questi due punti si potrebbe dedurre che, in media, investire in un portafoglio 50-50 ciclico potrebbe essere più vantaggioso. Nonostante presenti un rischio maggiore, sembra in grado di generare rendimenti superiori. Ma significa che il portafoglio ciclico si è dimostrato più efficiente dal 2008 ad oggi? Per rispondere a questa domanda, possiamo fare riferimento a due indicatori: il rapporto di Sharpe e il rapporto di Sortino. Questi ci permetteranno di valutare l’efficienza dei portafogli.
• I due rapporti servono per indicare il rendimento ottenuto da un investimento rispetto al rischio assunto. Sebbene siano simili, differiscono nella loro costruzione, in particolare nel denominatore della formula matematica con la quale essi sono calcolati; infatti:
Formule matematiche di calcolo dei due rapporti
Il rapporto di Sharpe considera sia la volatilità positiva (che accompagna i portafogli al rialzo) che quella negativa (che accompagna i portafogli al ribasso), mentre il rapporto di Sortino considera solo la volatilità negativa.
Più alti sono questi valori, più efficiente è il portafoglio. In particolare:
• Il rapporto di Sharpe del portafoglio ciclico è 0.71, mentre quello del portafoglio difensivo è 0.54
• Il rapporto di Sortino del portafoglio ciclico è 1.10, mentre quello del portafoglio difensivo è 0.82
Da tutte le osservazioni, sembra che il portafoglio ciclico possa essere più vantaggioso. Nonostante presenti un rischio maggiore (in termini di volatilità), offre un CAGR più alto e si dimostra più efficiente.
Tuttavia, c’è un altro rischio da considerare: il massimo drawdown.
• Il massimo drawdown rappresenta la differenza tra il picco più alto e quello più basso raggiunto da un portafoglio di investimento
Nella figura successiva è possibile osservare tutti i drawdown registrati dai due portafogli.
Tutti i drawdown dei due portafogli da gennaio 2008 a ottobre 2023
La figura successiva offre un’analisi più dettagliata, mostrando le caratteristiche dei 10 peggiori drawdown per entrambi i portafogli. Questi includono:
• L’inizio del drawdown (Start)
• La fine del drawdown (End)
• La durata totale del drawdown, dal picco massimo al minimo (Length)
• Il mese in cui il portafoglio si è ripreso (Recovery By)
• Il tempo necessario per la ripresa (Recovery Time)
• Il periodo in cui il valore del portafoglio è rimasto al di sotto del suo picco massimo (Underwater period)
I peggiori 10 drawdown dei due portafogli e le relative caratteristiche
Attraverso la media dei 10 peggiori drawdown è possibile ottenere un parametro che può essere approssimativamente definito come “rischio medio di peggior drawdown”. Le medie risultanti sono le seguenti:
• Il portafoglio ciclico ha un rischio medio del -9.90%
• Il portafoglio difensivo presenta un rischio poco più contenuto, del -9.8%
Nonostante questi due rischi siano praticamente equivalenti, la figura precedente dimostra che, in media, un portafoglio ciclico tende a recuperare i drawdown in un lasso di tempo significativamente più breve rispetto al portafoglio difensivo.
Per fornire un quadro più preciso, è possibile calcolare le medie dei tempi di recupero, escludendo i drawdown del 2023:
• Il portafoglio ciclico impiega in media 2.55 mesi per recuperare
• Il portafoglio difensivo impiega in media 6.88 mesi per recuperare
Il portafoglio ciclico ha raggiunto il suo massimo drawdown durante la recessione del 2008, mentre il portafoglio difensivo ha registrato il suo durante l’aumento dei tassi di interesse e l’impennata dell’inflazione nel biennio 2022-2023. Questo suggerisce che, sebbene entrambi i portafogli siano generalmente efficienti, tendono a subire perdite significative in specifici contesti: la fase 1 del ciclo economico per il portafoglio ciclico e la fase 6 per il portafoglio difensivo.
4. LE PRESTAZIONI DEI DUE PORTAFOGLI NELLE SEI FASI DEL CICLO ECONOMICO
Concludiamo l’analisi esaminando le performance previste per entrambi i portafogli nelle diverse fasi del ciclo economico, come illustrato nella figura successiva.
Le prestazioni dei due portafogli di investimento nelle sei fasi del ciclo economico
FASE 1 DI RECESSIONE
Portafoglio ciclico: Questa è la fase in cui il portafoglio ciclico realizza le peggiori prestazioni. Gli ETF sui settori tecnologici (XLK) e sui beni di consumo discrezionali (XLY) sono fortemente ribassisti. Questo accade perché durante la fase 1, gli investitori tendono a disinvestire dai settori ad alta volatilità (e quindi ad alto rischio) a causa di un forte sentimento di avversione al rischio. La debolezza di questi due settori durante la recessione può essere attribuita anche alla loro ciclicità. Le obbligazioni high yield non performano bene, poiché vengono vendute dagli investitori in quanto considerate bond ad alto rischio. Le obbligazioni societarie investment grade si comportano un po’ meglio (neutrali-rialziste in caso di lieve recessione, ribassiste nel caso opposto). L’unico ETF del portafoglio che performa bene in questa fase è IEF (obbligazioni del tesoro americano), che beneficia della domanda di beni rifugio. (Ho trattato questi argomenti “obbligazionari” in maniera molto ampia
Portafoglio difensivo: In questa fase, il portafoglio difensivo può registrare una performance neutrale-rialzista o neutrale-ribassista, ma in ogni caso, non subisce forti cadute. Il motivo è semplice: in caso di lieve recessione, TLT si apprezzerebbe a causa dell’inflazione in rallentamento e del taglio dei tassi di interesse, mentre i tre ETF difensivi XLU (settore utilities), XLV (settore sanitario) e XLP (settore dei beni di prima necessità) registrerebbero performance neutrali, essendo settori a bassa volatilità e in grado di generare utili e fornire dividendi anche in condizioni economiche avverse. In caso di forte recessione, il portafoglio dovrebbe registrare performance neutrali-ribassiste: i tre ETF azionari sarebbero ribassisti (ma sovraperformerebbero al rialzo l’S&P500 visto il loro beta inferiore ad 1), colpiti dalla svendita di azioni a causa del clima di panico. La loro prestazione negativa sarebbe comunque bilanciata dalle prestazioni molto positive di TLT, ad alta duration, favorite da un massiccio taglio dei tassi di interesse.
FASE 2 DI MASSIMA CONTRAZIONE
Portafoglio ciclico: Durante la fase 2, il portafoglio ciclico raggiunge il suo massimo drawdown, sostenuto dalle politiche monetarie espansive tipiche di questa fase. Il Quantitative Easing (QE) della banca centrale contribuisce a rafforzare il prezzo delle obbligazioni corporate investment grade (LQD) e migliora il sentiment degli investitori che, con un atteggiamento cautamente positivo, iniziano gradualmente a reinvestire in asset ad alto rischio (XLY, XLK e HYG). L’ETF IEF è rialzista in questa fase, sostenuto da politiche monetarie espansive e bassi livelli di inflazione. In generale, il portafoglio si presenta neutrale durante questa fase, tendendo al ribasso nella prima metà (della fase 2) e al rialzo nella seconda metà.
Portafoglio difensivo: Il portafoglio difensivo mostra un andamento generalmente positivo durante la fase 2, grazie alle ottime performance di TLT (che rappresenta il 50% del portafoglio) e all’andamento neutrale dei settori difensivi.
FASE 3 DI RIPRESA ECONOMICA
Portafoglio ciclico: Durante questa fase, il portafoglio ciclico passa da un andamento neutrale a un trend rialzista. Grazie al sentiment positivo degli investitori, stimolato dalla ripresa economica e dall’aumento degli utili societari, gli ETF XLK e XLY, così come le obbligazioni high yield e quelle investment grade, registrano buone performance. Anche l’ETF IEF si comporta bene, sostenuto dalle politiche monetarie espansive e da bassi livelli di inflazione.
Portafoglio difensivo: Il portafoglio difensivo mantiene un trend rialzista anche durante la fase 3. L’ETF TLT continua a essere rialzista (più di IEF, data la sua maggiore duration) e i settori difensivi mostrano una rinnovata forza, sebbene siano meno rialzisti rispetto all’indice di riferimento S&P500.
FASE 4 DI ESPANSIONE ECONOMICA
• Portafoglio ciclico: Durante la fase 4, il portafoglio ciclico registra le sue migliori performance, con XLK, XLY e HYG in forte rialzo. Gli ETF che performano peggio in questo portafoglio sono IEF, ribassista a causa dell’aumento dell’inflazione e delle aspettative di rialzo dei tassi di interesse, e LQD, che è meno ribassista di IEF grazie al suo grado di rischio leggermente superiore
• Portafoglio difensivo: In questa fase, le performance del portafoglio difensivo passano da rialziste a neutrali-rialziste (o debolmente rialziste). Questo è dovuto al fatto che TLT subisce le stesse dinamiche di IEF, ma è più ribassista a causa della sua maggiore duration. I tre ETF difensivi sono rialzisti, ma in misura molto minore rispetto a XLY e XLK, poiché offrono rendimenti inferiori
FASE 5 DI MASSIMA ESPANSIONE
• Portafoglio ciclico: Durante la fase 5, il portafoglio ciclico presenta un andamento neutral-ribassista. Nella prima metà della fase, è neutral-rialzista grazie al rialzo di XLK e XLY, ma è frenato da LQD, IEF e HYG, che sono ribassisti a causa dell’inasprimento della politica monetaria. Nella seconda metà della fase diventa ribassista, principalmente a causa delle performance negative di tutti gli ETF, in particolare XLY e XLK, che iniziano a risentire dell’aumento del costo del denaro
• Portafoglio difensivo: Anche il portafoglio difensivo mostra un andamento neutral-ribassista in questa fase, ma si dimostra più resiliente rispetto al portafoglio ciclico. TLT registra prestazioni ribassiste, mentre XLV, XLP e XLU mantengono un andamento neutrale.
FASE 6 DI RALLENTAMENTO ECONOMICO
• Portafoglio ciclico: Durante questa fase, il portafoglio ciclico è ribassista, poiché tutti gli ETF che lo compongono sono in ribasso. Il sentiment degli investitori è di avversione al rischio e, di conseguenza, si verificano deflussi dai settori ad alto rischio come la tecnologia e i beni di consumo discrezionali, a causa dell’aumento dei tassi di interesse e del rallentamento degli utili societari. Tutti gli ETF obbligazionari performano male, colpiti dalla politica monetaria restrittiva. Tuttavia, il portafoglio ciclico è meno ribassista nella fase 6 rispetto alla fase 1, poiché il ribasso degli ETF ad alta volatilità (XLK e XLY) è moderato nella fase 6, mentre è più marcato nella fase 1.
• Portafoglio difensivo: La fase 6 è quella in cui si registra il massimo drawdown per il portafoglio difensivo. TLT è il principale responsabile del forte ribasso, mentre XLV, XLP e XLY sono moderatamente ribassisti, ma più forti rispetto a XLK e XLY.
Nella figura precedente, avrete notato che le prestazioni dei due portafogli sono state evidenziate con colori diversi: il rosso indica prestazioni negative, mentre il verde indica prestazioni positive. Entrambi i colori presentano diverse intensità per rappresentare l’intensità delle prestazioni rialziste o ribassiste dei due portafogli. Queste intensità sono espresse in percentuale. Questo metodo è stato utilizzato per fornirvi un ulteriore strumento capace di illustrare l’intensità delle prestazioni dei due portafogli:
• FASE 1
Ciclico: 75% rosso
Difensivo: 5% verde
• FASE 2
Ciclico: 5% verde
Difensivo: 35% verde
• FASE 3:
Ciclico: 50% verde
Difensivo: 75% verde
• FASE 4
Ciclico: 75% verde
Difensivo: 35% verde
• FASE 5
Ciclico e difensivo: 25% rosso
• FASE 6
Ciclico: 50% rosso
Difensivo: 75% rosso
A presto!
USDJPY punta i 154?Qui un riepilogo di analisi macro e analisi tecnica su USDJPY, un cambio molto sensibile ora ai fattori macroeconomici fondamentali che guidano l'operato della Bank of Japan.
MACRO
1. YCC (Yield Curve Control): La Bank of Japan è costretta a mantenere il più possibile i tassi di interesse sui livelli attuali onde evitare una catastrofe finanziaria con conseguenze impattanti l'economia reale del Giappone, una delle più importanti in termini di grandezza a livello globale. La BoJ non vuole toccare i tassi, bensì preferisce agire prima sul mercato obbligazionario e poi, in casi estremi, direttamente sul mercato valutario andando a comprare Yen in caso di una svalutazione massiccia contro il dollaro, cosa già avvenuta a fine 2022 e che potrebbe ripresentarsi a breve.
2. DIFFERENZIALE TASSI SUL MERCATO VALUTARIO: Comprare Dollari americani con tassi oltre il 5% mentre si vendono Yen con tassi negativi sul mercato monetario, spinge gli operatori a detenere UsdJpy nelle operazioni overnight, forti della debolezza che la Bank of Japan ha proprio sul mercato monetario. La "festa" della BoJ non può durare a lungo e gli operatori hanno sfruttato (e probabilmente sfrutteranno) questa debolezza della banca centrale giapponese. Lo Yen è strutturalmente debole
3. POSSIBILE INTERVENTO DELLA BOJ SUL FOREX: Data la debolezza strutturale dello Yen, è possibile, anzi quasi scontato, un intervento sul Forex da parte della Bank of Japan direttamente sul mercato valutario, pertanto la BOJ potrebbe sfruttare questa dinamica rialzista del cambio UsdJpy a proprio favore per trovare molte controparti a prezzi vantaggiosi proprio per la Bank of Japan stessa.
4. INFLAZIONE OLTRE I TARGET L'inflazione quest'anno ha toccato i massimi che non vedevamo dal 2014 e dal 1991, livelli che costringerebbero la BOJ ad una stretta che non farebbero mai se non tramite un acquisto mirato sul Forex direttamente su UsdJpy.
TECNICA
Unico appiglio tecnico è il rimbalzo visto questa settimana a ridosso dei 147,20/147,30 livelli che potrebbero fa ripartire le quotazioni al rialzo, stavolta non solo verso i livelli massimi dei 152, bensì verso i 154 e oltre. Volendo proiettare l'ultimo discesa dai 152 fino ai 147,50, ossia 450 punti, potremmo arrivare anche verso i 156.
Dollaro index analisi del 08/10/202311 candele settimanali consecutive verdi non si erano mai viste sul Dollaro index, almeno se consideriamo lo storico dal 1986!
Abbiamo registrato 7 candele consecutive verdi solo nel 1991 e nel 2014, raggiungendo un record nel 1997 con 8 candele!
Il motivo di questa forza del dollaro é sicuramente da imputare alle politiche monetarie della FED che ormai sono in modalitá higher for longer ed il dato dei Nonfarm Payrolls, rilasciato Venerdí, potrebbe aver dato carta bianca alla FED a riguardo di possibili rialzi futuri dei tassi di intersse dal momento che il mercato del lavoro ha dimostrato una particolare resilienza avendo battuto le attese di quasi il 100%! Ci si aspettavano 170.000 nuovi posti di lavoro e invece i nuovi salariati ammontano a 336.000!
Sulla scia del dato di Venerdí c'é stata una fortissima risposta da parte degli investitori dimostrando una forte propensione al rischio ed inondando il mercato da ordini di acquisto che hanno penalizzato il Dollaro che ha messo a segno una brutta candela giornaliera ribassista, dopo un inizio all'insegna del verde!
La candela di Venerdí dunque ha decretato la candela settimanale che vediamo oggi che dall'analisi candlestick risulta essere una candela di inversione e con precisione una ''shootingstar''.
Dal punto di vista ciclico ci aspettavamo un top in questo periodo perché il ciclo annuale inverso doveva trovare il suo top di chiusura, cosa che ha probabilmente fatto, ma ne avremo evidence nei prossimi giorni!
Per quanto riguarda invece il ciclo sull'indice, a Luglio é partito un ciclo di grado Biennale e poiché su quel minimo sono partiti anche tutti i cicli di grado inferiore, é partito anche il primo ciclo intermedio, attivo da circa 60 giorni, passati solo a salire, dunque mi aspetto un pó di debolezza per andar a chiudere questo primo ciclo intermedio...
Rimando al prossimo articolo i livelli da attenzionare sul ciclo intermedio!
Ritornando al ciclo annuale inverso, se é vero che ha appena chiuso ovviamente non deve aggiornare i massimi a 107.050 $ e dovremmo restare sotto questo top per un tempo congruo, ossia circa un ciclo mensile!
Qualora continui a salire allora ovviamente non abbiamo ancora chiuso nulla!
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 22.05.2023Prevale l’ottimismo per l’accordo sul debito federale Usa.
A Wall Street si rafforza il recupero del “growth” sul “value”: interessante!
Elezioni politiche greche: vince un nuovo mandato il Premier Mitsotakis.
Biden usa toni sorprendentemente concilianti sulle relazioni Cina-Usa.
Nonostante l’Amministrazione Biden sia ancora distante da un accordo coi Democratici, da giovedi’ scorso negli Usa prevale l'ottimismo sulla possibilita’ di un accordo dell’ultimo minuto: cio’ consentire al Tesoro di aumentare le emissioni di bond governatvi e coprire le esigenze di spesa. Sul tema ha espresso la propria fiducia il Presidente Biden durante il vertice del G7 - Gruppo delle principali nazioni industrializzate, a Hiroshima (Giappone).
Il Tesoro Usa potrà a quel punto ripristinare le riserva di liquidità depauperate negli ultimi mesi, emettendo nuovi Treasury bonds&bills, per un importo stimato di oltre 1.000 miliardi di Dollari, tra giugno e settembre 2023. L’effetto sgradevole, e non secondario, sarebbe il drenaggio di liquidita’ dal comparto bancario e l’aumento dei rendimenti e dei costi di finanziamento a breve termine.
Tuttavia, "le banche e il sistema bancario sono forti e resilienti", sostiene il Chairman della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa), Jerome Powell, partecipando ad un panel sulle 'Prospettive di politica monetaria' insieme a Ben Bernanke, suo predecessore (2006-2014).
Wall Street ha chiuso incerta la seduta di venerdì 19: Dow Jones -0,33%, S&P500 -0,14% e Nasdaq -0,24%. Le Borse europee venerdi’ hanno invece chiuso in rialzo: Milano la migliore, +1,05%, Parigi +0,61%, Francoforte +0,59% e Londra +0,17%. Il bilancio della scorsa settimana e’ stato anch’esso positivo: in testa Francoforte, +2,4%, Parigi +1,2%, Milano +0,6%, Madrid +0,2%, Londra invariata.
Naturalmente, esaurita la tornata delle relazioni trimestrali, che ancora una volta ha superato le attese, l’attenzione degli operatori si concentra sull’inflazione di maggio e sulle prossime decisioni di politica monetaria delle banche centrali americana ed Europea.
“A causa delle tensioni creditizie degli ultimi mesi i tassi di interesse potrebbero non dover salire molto per centrare i nostri obiettivi di politica monetaria” ha affermato Jerome Powell, alludendo alle conseguenze dei crack ravvicinati di Svb (Silicon Valley bank), Signature bank e First Republic.
Insomma, la FED potrebbe decidere una pausa dopo 10 rialzi consecutivi. Le opinioni in seno alla Banca centrale Usa sono pero’ eterogenee: Lorie Logan, Presidente della FED regionale texana e James Bullard, Presidente di quella di St. Louis, raccomandano nuovi rialzi per combattere l'inflazione. Neel Kashkari, (FED di Minneapolis) “potrebbe sostenere una pausa a giugno”.
Il Bollettino mensile dell’ECB, la scorsa settimana, invece non lascia invece dubbi: “le decisioni future fisseranno i tassi di riferimento a livelli sufficientemente restrittivi da favorire un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine, e verranno mantenuti su tali livelli finché necessario».
L’ECB pensa che la politica monetaria ulteriormente restrittiva non impedira’, nel 2’ trimestre 2023 «la prosecuzione di una crescita positiva, anche se moderata».
La settimana appena iniziata si prospetta ricca di dati e notizie: tra di loro quelli sulla fiducia dei consumatori dell'Eurozona, ma anche i discorsi programmati di alcuni membri dell’ECB (Lane, Villeroy, Holzmann, Vujcic), e della FED (Bullard, Barkin e Bostic).
Da sottolineare il rinvio, da venerdi’ 19 a data da destinarsi, del nuovo giudizio dell’Agenzia di rating Moody’s sul debito pubblico italiano. Cio’ concorre a spiegare la “serenita’” che anche oggi, 22 maggio, contraddistingue il mercato dei titoli di Stato, con lo spread tra BTP decennali italiani e omologhi Bund tedeschi a 184 bps, ed il BTP benchmark che “paga” 4,29%.
Positiva la prima seduta settimanale per le Borse dell’Asia-pacifico: Tokyo (Nikkei) ha chiuso a +0,9%, aggiornando nuovi massimi da 33 anni, aiutata dalla debolezza “strategica” dello Yen: il cross US$/Yen supera 137,9 e quello Eur/Yen un iperbolico 149,2.
Rialzi per tutti i listini “orientali”: Hong-Hong +1,4%, CSI300 di Shanghai e Shenzhen+0,3%, dopo che la Banca centrale cinese ha lasciato invariati i tassi “prime” sui prestiti a 1 e 5 anni, come nelle attese, dopo che il tasso MLF era rimasto invariato nell'operazione della scorsa settimana.
Seul, +0,7%, e Mumbai, +0,3%. Al “mood” migliorato contribuiscono anche gli inaspettati toni concilianti del Presidente Usa Biden che dice di “aspettarsi un imminente disgelo nelle relazioni con la Repubblica Popolare”.
Mattinata priva di direzione per i listini europei, ma prevale la prudenza, con cali medi di -0,2% (ore13.30 CET). La Borsa di Milano e’ “otticamente” la peggiore, ma va considerato che lo stacco cedole di oggi pesa ben -1,27%.
In calo il prezzo del petrolio: il WTI (greggio di riferimento Usa) scende a 71,4 Dollari/barile, -0,2%. Il gas metano europeo (TTF Amsterdam) si conferma depresso, attorno 30 Euro/megawattora: aveva sfiorato quota 300 a giugno 2022!!
Elezioni politiche in Grecia: il premier greco Kyriakos Mitsotakis ha battuto l'opposizione preparandosi ad un 2’ mandato di 4 anni: i mercati finanziari apprezzano le sue politiche pro-investimenti e cio’ ha innescato il rally, fin oltre il +7%, della Borsa di Atene.
Il traguardo di un debito pubblico di nuovo “investment grade” non e’ piu’ un miraggio, ed il rendimento del decennale greco arriva a perdere 15 punti base a 3,81% (ore 10.30 CET).
Informazioni importanti
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Token Best, prove di ripartenza?Buongiorno,
dopo mesi di letargo, discese, correzioni e tanta incertezza il valore del token Best, ritorna a visitare il i prezzi di Settembre 2022.
Sicuramente è ancora presto per cantare vittoria, ma nel mare di incertezza che contraddistingue il mondo dei token, blockchain e criptovalute, #best rappresenta sicuramente certezza e solidità di un ecosistema che continua a
crescere dal suo inizio nel 2014, all'epoca il suo valore era di qualche centesimo di euro.
La logica che deve guidare l'approccio a questa tipologia di strumenti non può che essere un accumulo continuo e progressivo nel tempo che possa consentire di essere dentro nel momento in cui ci sarà una ripartenza tale per cui,
molto si interesseranno, e come al solito sarà già troppo tardi. L'ultimo massimo di prezzo non è molto distante, risale ad Aprile 2021 prezzi raggiunto 2,60 euro per token.
Si può scorgere dal grafico l'applicazione di un ritracciamento di Fibonacci, il prezzo in questo momento sta insistendo sul primo livello importante 23,6, la sua rottura potrebbe iniziare ad aprire nuovi scenari di ripresa.
Rimaniamo collegati per vedere se entro Agosto riusciamo a raggiungere almeno la quotazione di 1 euro = 1 best, sarebbe già un importante traguardo.
Ci aggiorniamo presto
È la fine del dominio del dollaro USA?È la fine del dominio del dollaro USA?
La posizione del dollaro USA come principale valuta di riserva globale è messa in discussione dal fatto che i paesi sono desiderosi di isolarsi dall'influenza di Washington.
Per decenni, il dollaro ha dominato il sistema monetario globale. Attualmente, circa il 60% delle riserve valutarie detenute dalle banche centrali è in dollari USA e quasi il 90% di tutte le transazioni valutarie prevede l'uso del dollaro.
Tuttavia, lo status di riserva del dollaro ha iniziato a diminuire nel 2014, quando alcune grandi potenze globali hanno iniziato a de-dollarizzare le loro transazioni commerciali. La guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni hanno accelerato il processo di de-dollarizzazione. Ad esempio, le autorità cinesi sono state sorprese dal sequestro delle riserve valutarie della banca centrale russa in seguito all'invasione dell'Ucraina. In caso di conflitto tra Stati Uniti e Cina, anche gli asset cinesi potrebbero essere a rischio.
Tra i recenti eventi di de-dollarizzazione ricordiamo:
- Durante un incontro con la stampa al forum di Davos a gennaio, il ministro delle Finanze dell'Arabia Saudita Mohammed Al-Jadaan ha sorpreso i giornalisti affermando che la nazione ricca di petrolio era disposta a prendere in considerazione la possibilità di commerciare in valute diverse dal dollaro USA per la prima volta in 48 anni.
- La scorsa settimana, società energetiche cinesi e francesi hanno concluso il primo accordo in assoluto sul gas naturale liquefatto (GNL) in Cina utilizzando la valuta renminbi yuan. L'operazione ha comportato l'importazione di 65.000 tonnellate di GNL dagli Emirati Arabi Uniti e rappresenta una pietra miliare significativa negli sforzi di Pechino per sfidare la posizione del dollaro USA come "petrodollaro" universale per il commercio di gas e petrolio.
- Anche il Brasile ha recentemente annunciato un accordo con la Cina per commerciare direttamente nelle rispettive valute, evitando il dollaro statunitense come intermediario.
- Anche l'India si sta impegnando per ridurre il predominio del dollaro USA nel commercio internazionale, lanciando programmi separati per regolare le transazioni nelle proprie valute. Di recente, la Reserve Bank of India ha permesso alle banche centrali di 18 Paesi di aprire conti speciali in rupie (SVRA) per regolare i pagamenti in rupie indiane.
Complessivamente, la quota del dollaro USA sul mercato globale è scesa dal 71% al 59% negli ultimi due decenni e potrebbe ridursi ulteriormente in futuro. La vittima principale di questo scenario sono gli Stati Uniti, poiché l'utilizzo della valuta nel commercio globale è un gioco a somma zero. Ogni volta che uno yuan, un real o una rupia vengono scambiati sul mercato globale, un dollaro non viene scambiato. Se si affermano alternative credibili, il dominio dell'America sul mercato globale sarà compromesso.
WTI / OIL SHORT 📊WTI / OIL $74.44 📉 $70.00
Il WTI è tornato sopra i $ 70 lunedì, dopo aver guadagnato oltre il 2% dall'inizio della giornata. L'impulso a breve termine di oggi è un arresto delle esportazioni dal Kurdistan iracheno attraverso la Turchia. Quest'ultima mossa potrebbe essere parte di una più ampia ripresa del petrolio dopo essere stata ampiamente ipervenduta.
Il petrolio ha iniziato la scorsa settimana con un crollo finale sotto i 65 dollari, il minimo da novembre 2021. Il sell-off del petrolio si è fermato a livelli tecnicamente critici, da dove è tornato l'interesse degli acquirenti per il petrolio. Questa disposizione pone le basi per almeno un rimbalzo a medio termine. Uno scenario più ottimistico suggerisce un successivo rally plurimensile delle quotazioni.
I tori del petrolio sono riusciti a riportare i prezzi nell'area al di sopra della media di 200 settimane. Questo livello è stato un indicatore vitale del ciclo negli anni precedenti. Nel 2019, questo livello ha agito come supporto significativo. Nel 2020, un calo sotto questa linea è stato un primo indicatore di un successivo crollo. Un forte superamento di questa linea all'inizio del 2021 è stato foriero di aumenti dei prezzi più che a due cifre nell'anno successivo.
Finora, ci sono più indicazioni che il petrolio è riuscito a rimanere al di sopra di quel livello senza precipitare in caduta libera come ha fatto nel 2020 e nel 2014 quando andando sotto la media di 200 settimane ha intensificato le vendite piuttosto che attirare acquirenti come ha fatto questa volta.
Zoomando sugli intervalli temporali giornalieri ci mostra il recupero dell'indice di forza relativa dal territorio di ipervenduto, che sostiene anche un rimbalzo a breve termine.
È anche interessante notare che il petrolio è riuscito a salire la scorsa settimana nonostante le notizie dagli Stati Uniti. Mercoledì, l'EIA ha riferito che la produzione è tornata a 12,3 milioni di BPD, la regione dei massimi di febbraio. Grezzo Inventari è aumentato per la seconda settimana, il 16,4% al di sopra dei livelli della stessa settimana dell'anno precedente. Venerdì sera, Baker Hughes ha notato un aumento delle piattaforme di lavoro, ma ciò non ha impedito al petrolio di chiudersi saldamente.
Il rally che inizierà questa settimana sostiene un'inversione rialzista del petrolio. Allo stesso tempo, il contesto macroeconomico molto teso (rischi di recessione, tassi di interesse elevati) sta forzando una rottura al rialzo.
Un importante test della sostenibilità del trend rialzista del petrolio è visto in area $73. Questa è l'area dei minimi locali del trading range dicembre-febbraio, da cui il prezzo si è ritirato durante il sell-off di marzo. Un recupero superiore a $ 73 segnalerebbe che non vediamo un rimbalzo correttivo a breve termine, ma una nuova tendenza al rialzo plurimensile.
Situazione non facile per AlibabaSiamo giunti al secondo anno di perdite, con un cumulativo al ribasso superiore al 77%, e molti traders ora si chiedono se sia venuto il momento di reinvestire sul titolo (BABA). Proviamo a fare un pò di chiarezza osservando i dati.
Come buona parte dei titoli ad oggi a mercato del settore CC, a causa delle difficoltà logistiche (sia in termini di costi, che tempi di approvvigionamento e smistamento dei materiali), si è assistito ad un aumento del fatturato e ad un calo del rapporto Revenue/net income.
(133B di fatturato e 7,26% di margine di profitto nel 2021 VS 106B di fatturato e 20,6% nel 2020).
Come se non bastasse nel Q1 2022 si è assistito ad un calo del fatturato sia rispetto al dato del precedente anno che al dato del precedente trimestre. (31B VS 31,8B e 32B) - Fonte TradingView.
Il rapporto PE si attesta a 42 punti, valore elevato se lo rapportiamo alla media del settore di 14,4 punti e alla sua media storica di 35 punti (10Y average). Mentre il Forward PE Ratio mostra un dato più ottimistico di 9,65 contro una media di settore di 35,5 punti.
I dati che non piacciono sono:
- il deterioramento del flusso di cassa, sia operativo (Operating Cash Flow di 35,6B - 03/21, verso i 22,5B - 03/22) che disponibile (28,9B - 03/21, verso i 14B - 03/22).
- il ritorno sul capitale investito (dato del 4,3% in calo dal 2014) - Fonte Gurufocus.
Da un punto di vista tecnico, il prezzo ha da poco raggiunto la soglia psicologica dei 70$, dopo aver disegnato un doppio minimo con il dato di Marzo. Il valore ora si trova nei pressi dei livelli inferiori delle bande di bollinger a 50 e 200 periodi su time frame settimanale, con valori in volume sotto la media.
Dal nostro punto di vista, le probabilità che il titolo BABA prosegua la corsa al ribasso sono elevate. E' possibile che il prezzo voglia proseguire la corsa verso i suoi minimi storici del 2015. Allora il prezzo potrà considerarsi fortemente appetibile e placare la fame dei traders che hanno alimentato lo short interest dell'ultimo periodo con trend in crescita da Q2 2022.
Tu cosa ne pensi a riguardo?
La nostra strategia resta neutra in attesa dei prossimi dati degli utili previsti il 4 Novembre.
Saluti,
Silvio