Pullback azionarioPiccola correzione dei mercati azionari negli Stati Uniti, con l'S&P 500 che dopo tre sedute consecutive di ribassi, ha recuperato solo lo 0.2% mentre il Nasdaq ha guadagnato lo 0,9%, con il Dow Jones che ha ceduto circa 200 punti. Nei giorni scorsi di fatto avevamo visto i listini tecnologici perdere invece, con gli investitori che avevano di fatto messo a punto uno switch di portafoglio prendendo beneficio sui tecnologici, e dirottando liquidità verso altri settori, tra cui quello industriale.
Le azioni di Nvidia invece ieri, sono aumentate di circa il 3,9%, correggendo dopo una serie di perdite di 3 giorni che avevano causato un calo di più di 400 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato. I servizi tecnologici e di comunicazione sono stati i settori con le migliori performance, mentre i materiali e gli industriali hanno sottoperformato. Apple è cresciuta di circa l'1% mentre Amazon, Meta e Alphabet hanno guadagnato lo 0,4%. Sul fronte dei dati, la crescita dei prezzi delle case ha rallentato ad aprile.
VALUTE
Il mercato dei cambi ha vissuto una giornata interlocutoria con un recupero del dollaro essenzialmente dovuto alle parole del rappresentante della Fed Bowman che ha dichiarato di non vedere alcun ribasso dei tassi nel 2024 ma solo nel 2025. EurUsd sceso nuovamente a 1.0690 per poi recuperare in serata e chiudere intorno a 1.0720. Cable che ha perso meno scendendo a 1.2670 per poi tornare a 1.2700. UsdJpy rimasto vicino ai massimi senza rumors di interventi o dichiarazioni della BoJ. E’ salito invece il dollaro australiano, dopo i dati usciti questa notte sull’aumento dell’inflazione, salita al 4% su base annua. AudUsd a 0.6680, non lontano dalle resistenze chiave di 0.6700 10 area.
EurChf stabile a ridosso di 0.9600, mentre il UsdChf deve tenere 0.8925 35 area per avere speranze di risalita verso l’area chiave di 0.8980 90, la cui rottura segnalerebbe l’inversione del trend ribassista. In ogni caso lo scenario che si apre ora, in seguito agli aumenti che stiamo osservando, relativi all’inflazione, in Canada e Australia, è tale da poter assistere ad una recrudescenza generale globale dell’indice dei prezzi al consumo con possibili rallentamenti del processo di disinflazione che le banche centrali, in qualche modo, vogliono vedere, prima di tagliare ancora il costo del denaro, per evitare poi di dover sconfessarle, con successivi rialzi riparatori.
SALE L’INFLAZIONE IN CANADA
Il tasso di inflazione annuale in Canada è salito al 2,9% nel maggio 2024 dal minimo di tre anni del 2,7% nel mese precedente, in contrasto con le aspettative del mercato che prevedevano un rallentamento al 2,6%. Pur rimanendo in linea con le previsioni della BoC secondo cui l'inflazione sarebbe rimasta vicina al 3% nella prima metà dell'anno, l'arresto del trend disinflazionistico ha messo in discussione la probabilità secondo cui la banca centrale avrebbe continuato ad allentare la politica monetaria.
I prezzi dei trasporti hanno accelerato, sostenuti da un aumento del 4,5% dei prezzi del trasporto aereo. L’inflazione è stata più elevata anche per i prodotti alimentari in un contesto di costi dei generi alimentari più elevati, la prima accelerazione da giugno 2023. Rispetto al mese precedente, l’indice dei prezzi al consumo canadese è aumentato dello 0,6%. UsdCad che è rimasto stabile tra 1.3620 e 1.3670.
AUSTRALIA, INFLAZIONE IN AUMENTO
L’indicatore mensile dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) in Australia è aumentato del 4,0% nell’anno fino a maggio 2024, più velocemente del 3,6% ad aprile e al di sopra delle previsioni di mercato del 3,8%. Si è trattato del livello più alto da novembre 2023, con prezzi in accelerazione sia per l’edilizia abitativa, in particolare per l’elettricità, sia per i trasporti, in particolare il carburante per automobili. Pressioni rialziste provengono anche da alimenti e bevande alcoliche, abbigliamento e calzature. Dollaro australiano, come già detto, sugli scudi, e vicino alle resistenze chiave.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
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Attesa per qualche correzione importanteWall Street ieri ha faticato a guadagnare ancora terreno, e i precedenti rallies hanno generato dei pullback di breve termine anche dovuti, che hanno visto l'S&P 500 chiudere in rosso dello 0,2%, dopo aver brevemente raggiunto un nuovo massimo di 5.500. Allo stesso modo, il Nasdaq si è ritirato dello 0,8% rispetto ai livelli record precedenti, riflettendo un calo nella performance delle megacap tecnologiche. Nel frattempo, il Dow è salito di 300 punti, sostenuto da Amazon (+1,8%) e Salesforce (+4,3%).
Il colosso dei chip Nvidia ha ridotto i guadagni precedenti ed è sceso del 3,5%, perdendo il record di più grande azienda al mondo per capitalizzazione di mercato. Nel frattempo, Microsoft e Apple hanno perso rispettivamente lo 0,1% e il 2,1%. Gli investitori, probabilmente, hanno approfittato per prendere qualche beneficio e profitto. Per quanto tempo ancora, infatti, si potrà pensare che le megacap possano continuare a sostenere i principali indici azionari, specialmente in un contesto nel quale emergono ogni giorno prove crescenti che l’economia statunitense sta lentamente perdendo la sua resilienza?
VALUTE
Poco mosse le principali coppie valutarie, con il dollaro che rimane non lontano dai massimi contro euro e sterlina, ma soprattutto contro Jpy e Chf, salito per la mancanza della Boj da un lato e per la decisione sui tassi dall’altro. EurUsd ha già testato due volte 1.0700 senza romperlo mentre il Cable dopo il nulla di fatto della Boe, è sceso sui supporti chiave di 1.2650. Poca volatilità di breve termine, ma attenzione allo Jpy perché ci avviciniamo ai livelli di 160, area di possibile intervento della BoJ che ieri, attraverso il portavoce valutario Kanda, ha messo in guardia i mercati dagli eccessi contro Jpy.
Intereessanti i movimenti dei cross contro franco svizzero, in ripresa, in un contesto però nel quale, il risk off fatica a riemergere. E tutti sanno quanto sia importante il ritorno dell’appetito al rischio per vedere un franco svizzero in indebolimento strutturale. Sul fronte notizie, attenzione perché oggi è il giorno delle tre streghe, giornata che di solito porta ad alta volatilità di breve termine, specialmente nel primo pomeriggio.
BOE, TASSI FERMI MA...
La Banca d'Inghilterra ha deciso di mantenere il tasso ufficiale al 5,25% durante la riunione di giugno, come previsto, con due soli membri dei nove votanti che sostenevano una diminuzione dello 0.25% La maggioranza dei membri del board si è invece posizionata per un nulla di fatto in ragione del miglior bilanciamento di una decisione del genere. I recenti indicatori economici mostrano che l’inflazione è tornata al target del 2%, spinta dalla dalle aspettative di ribasso dell’inflazione e dal calo dei prezzi dell’energia rispetto all’anno precedente.
La crescita del PIL ha superato le aspettative, ma i dati sottostanti suggeriscono un ritmo di crescita più lento. L’MPC ha riconosciuto un mercato del lavoro più flessibile e si impegna a mantenere una politica monetaria restrittiva fino a quando i rischi di inflazione non diminuiranno in modo sostenibile. Rimangono vigili sulle persistenti pressioni inflazionistiche e adegueranno la politica, se necessario, sulla base dei prossimi dati economici e delle previsioni.
SNB TAGLIA IL COSTO DEL DENARO
La Banca nazionale svizzera ha ridotto il tasso di riferimento di 25 punti base all’1,25% nel giugno 2024, secondo ribasso consecutivo, in linea con le aspettative del mercato, e in ragione di una diminuzione della pressione inflazionistica di fondo e della forza del franco svizzero. Questo aggiustamento mira a mantenere condizioni monetarie adeguate, con l’inflazione attualmente guidata principalmente dall’aumento dei prezzi dei servizi domestici.
La nuova previsione condizionale di inflazione della BNS è simile a quella di marzo, ovvero un'inflazione media annua dell'1,3% nel 2024, dell'1,1% nel 2025 e dell'1,0% nel 2026, assumendo che il tasso di riferimento rimanga all'1,25%. La Banca nazionale prevede una crescita moderata del PIL, pari a circa l’1% nel 2024 e all’1,5% nel 2025, con un leggero aumento della disoccupazione.
Prima della decisione, il franco era vicino ai massimi di 3 mesi contro il dollaro e ai massimi di 4 mesi contro l’euro, poiché le turbolenze politiche in Francia e l’ascesa dei partiti di estrema destra alle elezioni del Parlamento europeo ne avevano favorito il rialzo. Dopo la decisione EurChf e UsdChf hanno recuperato rispettivamente lo 0.50% e l’1% circa per poi stabilizzarsi.
JOBLESS CLAIMS
Il numero di persone che richiesto l'indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è diminuito da 5.000 a 238.000 nella seconda settimana di giugno, al di sopra delle aspettative del mercato di 235.000, segnando il secondo valore più alto dall'agosto del 2023, solo dietro il conteggio delle 243.000 richieste rivisto al rialzo dalla settimana precedente.
Coerentemente, le richieste di disoccupazione pendenti sono aumentate da 15.000 a 1.828.000 nella prima settimana di giugno, il livello più alto da gennaio, a testimonianza del fatto che i disoccupati stanno avendo maggiori difficoltà nel trovare un lavoro adeguato. I risultati sono stati un’ulteriore prova di un indebolimento del mercato del lavoro statunitense, e rafforzano le ragioni a favore di più di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, nel caso in cui l’inflazione dovesse convergere verso il suo obiettivo.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Pausa di riflessioneGiornata interlocutoria per le borse, con i tre principali listini Usa, vicino ai massimi ma senza grandi slanci (e ci mancherebbe, vien da dire). L’S&P500 e il Nasdaq hanno chiuso in prossimità dei livelli record toccati nella sessione precedente, in attesa di qualche dichiarazione che potesse sbloccare le price action di breve. Intanto, le vendite al dettaglio sono aumentate meno del previsto a maggio, segno che la spesa dei consumatori si sta raffreddando, sebbene la produzione industriale abbia superato le previsioni.
Il settore energetico ha registrato i maggiori guadagni, mentre i servizi di pubblica utilità, i servizi di comunicazione e i beni di consumo voluttuari sono risultati in rosso. Le megacap sono apparse contrastate, con Apple (0,4%) e Nvidia (0,5%) in aumento mentre Amazon (-0,6%), Meta (-0,3%) e Alphabet (-0,6%) in rosso.
VALUTE
Giornata di trading range con una leggera tendenza del dollaro ad indebolirsi, eccetto che contro Jpy. Il tutto in ragione di vendite al dettaglio peggiori delle attese negli Usa, che hanno alimentato un aumento del risk on sul valutario, che però ha riguardato euro, sterlina e oceaniche, mentre il franco svizzero ha continuato a salire contro dollaro ed euro come se vivessimo una condizione di panic selling generalizzata.
Ormai le correlazioni, anche all’interno del forex, vivono alternanza di momenti di regolarità a periodi di randomizzazione delle price action che sono derivate dai vari posizionamenti su ogni coppia, in modo abbastanza casuale. Le majors si sono mosse in 30 40 pip così come i cross, eccetto forse ChfJpy sui massimi storici s 178.80. EurChf ancora in ribasso con minimi a 0.9482. UsdChf che ha rotto al ribasso 0.8880 fino a scendere a 0.8830, dove forse la SNB ha cominciato a chiedere qualche prezzo. Per il resto price action dominate da poche oscillazioni e movimenti assai ridotti.
WILLIAMS PIU’ ACCOMODANTE, COLLINS NO
Ieri ha parlato Williams, della Fed di New York, e le sue parole non sono passate inosservate, in quanto ha finalmente ammesso il calo dell’inflazione. Ha ribadito inoltre che i tassi di interesse scenderanno gradualmente, man mano che l’inflazione scenderà, in un contesto in cui il mercato del lavoro rimane molto forte con alcuni segnali di rallentamento. Ha poi aggiunto che l'inflazione al 3% non è la nuova regola, poiché la Fed la porterà comunque al 2%.
I recenti dati sui prezzi, in tal senso sono comunque incoraggianti, e porteranno ad una riduzione graduale dei tassi. Il Presidente della Fed di Boston, Collins, anch’essa intervenuta ieri pomeriggio, ha dichiarato per contro che è troppo presto per dire se l’inflazione scenderà al 2%, e ci vuole pazienza prima di abbassare il costo del denaro. L’economia è resiliente, e il ripristino della stabilità dei prezzi potrebbe richiedere più tempo di quanto non si pensasse.
VENDITE AL DETTAGLIO
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dello 0,1% su base mensile a maggio 2024, dopo un calo dello 0,2% rivisto al ribasso in aprile e al di sotto delle previsioni dello 0,2%, in un altro segnale che il sentiment dei consumatori si sta raffreddando. Le vendite di articoli sportivi, hobby, strumenti musicali e libri hanno registrato l'aumento maggiore, seguite da abbigliamento, concessionari di automobili e ricambi. Altri aumenti sono stati osservati anche nel settore dell’elettronica ed elettrodomestici.
Al contrario, le vendite nelle stazioni di servizio sono diminuite, così come quelle nei negozi di mobili. In calo anche le vendite nei servizi di ristorazione e nei luoghi di consumo. Nel frattempo, le vendite esclusi i servizi di ristorazione, i concessionari di automobili, i negozi di materiali da costruzione e le stazioni di servizio, utilizzati per calcolare il PIL, sono aumentate dello 0,4%, dopo un calo dello 0,5% in aprile.
PETROLIO
Ieri, i prezzi del greggio WTI si sono mantenuti intorno a 81,5 dollari al barile, attestandosi ai livelli più alti delle ultime 7 settimane, in ragione dell’escalation del conflitto in Europa orientale e Medio Oriente, che hanno riacceso le preoccupazioni sull’offerta. In Russia, un attacco di droni ucraini ha causato un incendio in un terminal petrolifero in un importante porto, mentre un alto funzionario israeliano ha avvertito di un'imminente "guerra totale" con Hezbollah libanese.
I prezzi del petrolio, in queste condizioni geopolitiche, non possono che rimanere alti, e se poi consideriamo che il mercato rimane sostenuto anche da robuste previsioni di crescita della domanda globale, con l’OPEC, l’IEA e l’EIA statunitense che prevedono tutte una solida crescita della domanda di petrolio nella seconda metà di quest’anno, il quadro che viene fuori è chiaramente favorevole ad un rialzo dei prezzi. Inoltre, i principali membri dell’OPEC+ come Russia e Iraq hanno riaffermato la loro adesione alle quote di produzione, mentre l’Arabia Saudita ha indicato la volontà di adeguare la produzione in risposta alle condizioni di mercato. Nel frattempo, i dati del settore hanno mostrato che le scorte di greggio statunitense sono aumentate di 2,264 milioni di barili la scorsa settimana, sfidando le previsioni di un calo di 2,2 milioni di barili.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Fed nulla di fatto, come previstoLa Federal Reserve ha mantenuto, come previsto, l'intervallo obiettivo dei Fed Funds stabile tra il 5,25% e il 5,50%, per la settima riunione consecutiva. I rappresentanti del Fomc, hanno lasciato intendere che non è ancora il momento di ridurre i tassi finché non saranno certi che l’inflazione si sta muovendo in modo sostenibile verso il 2%. Nel frattempo, il dot plot mostra che i politici prevedono solo un taglio dei tassi quest’anno e quattro riduzioni nel 2025.
A marzo, la Fed prevedeva tre tagli nel 2024 e tre nel 2025. Per quel che riguarda le previsioni, la Fed non ha apportato revisioni alle proiezioni di crescita del PIL e vede ancora l’economia in espansione del 2,1% nel 2024, del 2% nel 2025 e nel 2026. Nel frattempo, l’inflazione PCE è stata rivista al rialzo per il 2024 e per l’anno prossimo, ma è stata mantenuta al 2% per il 2026. Anche l’inflazione core PCE è stata rivista al rialzo al 2,8% nel 2024 (rispetto al 2,6%) e nel 2025 (2,3% rispetto al 2,2%), ma è stata mantenuta al 2% per il 2026. I
l tasso di disoccupazione è previsto al 4% per il 2024, stesso come previsto a marzo, ma è atteso leggermente più alto al 4,2% nel 2025 (contro il 4,1%). Va ricordato che dopo la pubblicazione dell’inflazione, secondo lo strumento FedWatch del CME, i mercati vedono una probabilità di un taglio dei tassi di settembre superiore al 70% rispetto al 52% di un giorno fa. Inoltre, la probabilità di tagli è aumentata all’84% a novembre e al 96% a dicembre. Il mercato quindi resta ancora orientato, a differenza dei rappresentanti del board, verso più di un ribasso del costo del denaro.
AZIONARIO NO STOP
Inarrestabili, ancora una volta, le borse americane, con nuovi record storici per l'S&P 500, in rialzo dello 0,9%, per il Nasdaq che ha guadagnato l'1,2% e non è lontano dai 20 mila punti, e per il Dow Jones, in rialzo di circa 265 punti. I dati sull’inflazione inferiori alle attese per gli Stati Uniti hanno di fatto provocato un piccolo terremoto, perché aumentano decisamente le probabilità che la Fed possa tagliare i tassi di interesse quest’anno, e più di una volta.
Il settore immobiliare è stato di gran lunga quello che ha guadagnato di più, seguito dal settore tecnologico e dai materiali. Le megacap sono salite ancora, Microsoft (0,5%), Apple (1,5%), Nvidia (2,3%), Meta (0,6%) e Alphabet (1,6%), mentre Amazon si è stabilizzata. Oracle balza di circa l'11,7% dopo che la società ha annunciato accordi cloud con Google e OpenAI. Le azioni di Home Depot sono aumentate fino al massimo di 4 settimane di 348,92 dollari.
VALUTE
Crollo inatteso del dollaro, dopo la pubblicazione del CPI Usa, uscito inferiore alle attese, con l’EurUsd che dai minimi di ieri a 1.0720, ha riguadagnato oltre 120 pip in poche ore per poi chiudere intorno a 1.0800, dove lo troviamo oggi. Anche il Cable da 1.2730 è salito fino a 1.2860 per poi perdere quasi 100 pip, quindi più di EurUsd, per effetto del recupero di EurGbp, che da 0.8420 di ieri, ha risalito la corrente fino a 0.8455 area.
A sorpresa invece il UsdJpy, dopo aver perso quasi 180 pip da 157.50 a 155.70, ha recuperato quasi tutto tornando in area 157.20. Quindi tutto il mercato, dopo la discesa del biglietto verde, ne ha visto un recupero più o meno marcato con i prezzi che si sono stabilizzati intorno al 50%, eccetto lo Jpy, dei movimenti di ieri sera. A questo punto vedremo se prevarranno le forze pro-dollaro, che riguardano la crisi politica europea, oppure quelle che vedono più tagli dei tassi negli Usa in ragione di una congiuntura che mostra evidenti crepe.
USA, CPI IN CALO
Il tasso di inflazione negli Stati Uniti è, a sorpresa, salito meno del previsto, al 3,3% a maggio 2024, il livello più basso degli ultimi tre mesi, rispetto al 3,4% di aprile e alle previsioni del 3,4%. L’inflazione è diminuita per i generi alimentari, abitazioni, trasporti e abbigliamento. Sono invece aumentati maggiormente i costi dell’energia, con in testa la benzina, il gas e l’olio combustibile.
Rispetto al mese precedente, l’indice dei prezzi al consumo è rimasto invariato, e ciò rappresenta il minimo da luglio 2022, rispetto alle previsioni di un aumento dello 0,1% e dopo un aumento dello 0,3% ad aprile. Nel frattempo, l’inflazione core è scesa al 3,4% annuo, il tasso più basso da aprile 2021 e inferiore al consenso del 3,5%. Anche il tasso mensile di inflazione core è sceso dallo 0,3% allo 0,2%, migliore rispetto allo 0,3% previsto.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
La settimana della FedIl prossimo mercoledì sarà un giorno critico per gli Stati Uniti, con la pubblicazione del rapporto sull'indice dei prezzi al consumo e la decisione di politica monetaria della Federal Reserve. Le previsioni suggeriscono che il tasso di inflazione annuale rimarrà al 3,4%, mentre il tasso di base potrebbe diminuire leggermente al 3,5%, un nuovo minimo di 3 anni. Rispetto al mese precedente, si prevede che l’IPC principale aumenterà a un ritmo più lento dello 0,2%, mentre l’IPC core è previsto stabile allo 0,3%.
È probabile che la Fed mantenga l’intervallo obiettivo dei fondi federali al 5,25%-5,5%, con l’attenzione del mercato sui suggerimenti di una tempistica di taglio dei tassi e sul numero di riduzioni previste per quest’anno, nonché su nuove proiezioni economiche. Altri dati chiave da monitorare durante la settimana includono il PPI, i prezzi di esportazione e importazione e la lettura preliminare della fiducia dei consumatori del Michigan.
AZIONARIO
Le azioni statunitensi hanno ripiegato venerdì, con l’indice S&P 500 che ha chiuso in ribasso dello 0,1%, al di sotto del suo massimo storico di 5.374. Il Nasdaq è arretrato dello 0,2% e il Dow Jones ha perso 87 punti, dopo che il dato relativo ai NFP ha riproposto il solito mantra, ovvero “good news are bad news” e viceversa. Ciò, secondo la maggior parte degli analisti, significa una cosa sola, niente taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. Anche se molti ricordano che la vera ragione potrebbe derivare dal fatto che questo è l’anno delle elezioni e nessuno oserà modificare lo scenario economico prima di tale data elettorale, a meno di dati eclatanti sull’inflazione.
Le buste paga non agricole sono aumentate di 272.000 a maggio, superando la stima di 185.000 e l'aumento di 175.000 di aprile. Le probabilità di un allentamento della Fed a settembre sono scese drasticamente al 55% dal 68% prima del rapporto. I settori finanziario, industriale e tecnologico hanno guidato i guadagni, mentre immobiliare, materiali e servizi di pubblica utilità hanno registrato le performance peggiori.
Tra i titoli a grande capitalizzazione, Microsoft, Nvidia e Meta hanno perso ciascuno lo 0,1%, Amazon è scesa dello 0,3% e Alphabet è scesa dell'1,3%, mentre Apple è cresciuta dell'1,5%. Nel corso della settimana, l'S&P 500 ha guadagnato l'1,1%, il Nasdaq l'1,6% e il Dow lo 0,5%.
VALUTE
Sul fronte valutario, dollaro sugli scudi, a spingere tutte le valute concorrenti al ribasso, con l’EurUsd a ridosso del supporto chiave di 1.0790 00 e potenzialità di discesa, nel caso di rottura al ribasso, anche fino a 1.0600. Ma anche sterlina sembra ben indirizzata, con un primo supporto importante a 1.2670 80 al di sotto del quale potremmo tranquillamente iniziare una discesa verso 1.2460, area di minimi di inizio maggio.
UsdJpy non lontano da quel 157.60 158.00 area che potrebbe essere la “line in the sand” della BoJ che a breve sarà nuovamente messa alla prova dalla speculazione. Le oceaniche restano sopra i punti chiave ma sono scese rapidamente con i livelli chiave posti a 0.6560 e 0.6050 60 area rispettivamente per AudUsd e NzdUsd. Sale il franco svizzero con i suoi cross e quindi pressione nuovamente su CadChf, EurChf, AudChf, GbpChf e NzdChf, tutti in calo. Quanto durerà?
La nostra impressione è che il dato sui payrolls sia overvalued dal mercato e in sé porta delle contraddizioni rispetto agli altri numeri sul mercato del lavoro che nelle ultime 3 4 settimane, si sono rivelati importanti e che farebbe pensare che in fondo la Fed taglierà il costo del denaro tra settembre e dicembre. Ergo se nei il dollaro non riuscirà a sfondare velocemente le resistenze chiave, ci aspettiamo un ritorno delle valute concorrenti e una reazione significativa.
EUROPA, UNA SETTIMANA INTENSA
Nel Regno Unito, la prossima settimana sarà caratterizzata da importanti indicatori economici come il rapporto sull'occupazione, i dati mensili sul PIL, sulla produzione industriale, e sulla bilancia commerciale. Si prevede che l'economia britannica potrebbe aver registrato una fase di stallo nel mese di aprile dopo tre mesi di crescita, e che la produzione industriale probabilmente sia diminuita dopo due mesi di guadagni.
Probabilmente il tasso di disoccupazione rimarrà stabile al 4,3%, mentre la crescita media delle retribuzioni regolari dovrebbe rimanere al 5,7%. In Germania i prezzi all'ingrosso dovrebbero aumentare per il terzo mese consecutivo. Inoltre, si prevede che la produzione industriale crescerà sia nell’Eurozona che in Italia. Attenzione anche al dato sul morale dei consumatori, previsto in Svizzera, con attese positive, di raggiungimento del massimo degli ultimi 15 mesi. Non dimentichiamo poi la pubblicazione dei dati sull’inflazione di Eurozona.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Le borse ripiegano su dati negativiLa seduta di ieri è apparsa come una delle più contraddittorie delle ultime settimane, con mercati in decorrelazione tra di loro, e diversi asset che hanno oscillato indipendentemente dalle notizie uscite. I dati Usa, specie i Jolts openings, relativi al mercato del lavoro, usciti peggiori delle attese, avrebbero dovuto riportare euforia sui mercati, in relazione alle maggiori aspettative di cambiamento di politica monetaria della Fed, rispetto alla narrazione attuale, che ancora vede i rappresentanti della banca centrale Usa negare l’eventualità di un abbassamento dei tassi.
Invece, i principali indici statunitensi sono stati scambiati in leggero ribasso non solo relativamente alla Fed, ma anche perché cominciano a sorgere preoccupazioni sulla salute dell'economia statunitense. Le offerte di lavoro JOLTS sono scese molto più delle previsioni a 8,059 milioni, il livello più basso da febbraio 2021, segno che il mercato del lavoro si raffredda.
Nel frattempo, gli ordini alle fabbriche sono aumentati leggermente più del previsto, mentre il PMI ISM pubblicato ieri ha mostrato una sorprendente debolezza nel settore industriale. Il settore energetico è stato il più grande perdente, con Exxon Mobil in ribasso del 2,1% e Chevron in ribasso dell'1,6% dopo che i prezzi del petrolio hanno toccato il minimo di 4 mesi. Tra le megacap, Microsoft (-0,8%), Amazon (-1%), Meta (-0,5%) e Alphabet (-0,6%) hanno chiuso tutte in rosso mentre Apple (0,1%) e Nvidia (0,1%) hanno registrato piccoli guadagni.
VOLA IL FRANCO SVIZZERO
Sul mercato dei cambi, il principale vincitore di questa sessione è stato il franco svizzero che ha continuato a rafforzarsi, come se fossimo in presenza di un crollo dei mercati, in piena avversione al rischio, e addirittura un movimento da panic selling sui cross contro valuta elvetica. EurChf in poco più di 6 sedute ha perso quasi il 3 per cento, scendendo da 0.9920 a 0.9680, senza apparenti notizie, se non che il Cpi svizzero è uscito in linea con le aspettative a +1.4% su base annua. Peraltro, sotto i livelli di riferimento del 2% della SNB, un livello quindi deflattivo che potrebbe anche offrire spazio per un taglio dei tassi nel prossimo futuro.
Anche lo Jpy ha vissuto una giornata di gloria con un movimento contro dollaro che ha portato i prezzi da 157.60 a 154.50, oltre i 300 pip, guidati da liquidazioni di posizioni short Jpy accumulate da big players in questi ultimi mesi. Movimento lento e strutturale, che nulla ha a che vedere con un intervento della BoJ.
Discese importanti quindi per tutti i cross di Chf e Jpy che hanno tenuto sotto pressione anche le majors, con EurUsd e Cable che dopo aver superato quota 1.0900 e 1.2800, hanno ripiegato per effetto di vendite di EurChf, EurJpy, GbpChf, GbpJpy, nonché AudJpy, AudChf, NzdChf e NzdJpy. EurUsd e Cable quindi nel range solito senza grandi movimenti impulsivi, ma derivati dalle due valute rifugio Jpy e Chf, come detto.
Sulle oceaniche non c’è molto da dire, nel senso che Aud ha leggermente ripiegato ieri sulle aspettative di crescita del Pil inferiori alle attese ma poi nella notte ha recuperato riportandosi a 0.6650. Di fondo siamo ancora in un leggero trend rialzista.
LA TENSIONE AUMENTA MA NON SUI RENDIMENTI
Martedì il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso al 4,35%, il minimo in circa tre settimane, poiché i dati recenti provenienti dagli Stati Uniti continuano a rafforzare l’opinione secondo cui la Fed è pronta ad avviare il ciclo di allentamento a settembre. Le offerte di lavoro JOLTS sono scese molto più delle previsioni, al livello più basso da febbraio 2021, segno che il mercato del lavoro continua a raffreddarsi.
Ieri, l’ISM PMI ha mostrato una sorprendente debolezza nel settore industriale, facendo scendere il rendimento di riferimento di quasi 10 punti base. Gli investitori ora vedono una probabilità del 65% di un taglio a settembre e del 77% di uno a novembre.
JOLTS DELUDENTI
Il numero di offerte di lavoro è diminuito di 296.000 rispetto al mese precedente a 8,059 milioni nell’aprile 2024, il livello più basso da febbraio 2021 e mancando il consenso del mercato di 8,34 milioni. Nel corso del mese, le offerte di lavoro sono diminuite nell'assistenza sanitaria e sociale nell'istruzione statale e locale, ma sono aumentate nei servizi educativi privati.
Va ricordato altresì che i nuovi ordini di manufatti statunitensi sono aumentati dello 0,7% rispetto al mese precedente raggiungendo i 588,2 miliardi di dollari nell’aprile 2024, lo stesso di marzo e leggermente al di sopra delle aspettative del mercato di un aumento dello 0,6%. Gli ordini per l'industria dei beni durevoli sono aumentati dello 0,6%, trainati da forti aumenti per macchinari (1,9%), metalli primari (1,3%), computer e prodotti elettronici (0,6%) e mezzi di trasporto (1,1%).
DATI IN ASIA
Nella notte sono usciti i dati sul Pil in Australia, usciti al di sotto delle previsioni, a +0,1% su base trimestrale nel quarto trimestre del 2023, rallentando rispetto a un aumento dello 0,3% rivisto al rialzo nel quarto trimestre e risultando inferiore alle previsioni del mercato dello 0,2%. Questo è stato il decimo periodo di crescita trimestrale, ma il ritmo più debole in 6 trimestri, in un contesto di domanda interna debole, un ulteriore calo degli investimenti fissi e un rallentamento del commercio netto.
Dalla Cina invece arriva il dato sul Pmi dei servizi della regione del Caixin, salito a 54,0 a maggio 2024 da 52,5 ad aprile, sopra alle previsioni di 52,6. È stato il 17° mese consecutivo di espansione dell’attività dei servizi, segnando il ritmo più rapido da luglio 2023, poiché i nuovi ordini e i nuovi ordini di esportazione sono cresciuti maggiormente in un anno grazie al rafforzamento della domanda interna ed esterna.
L’occupazione è aumentata per la prima volta in quattro mesi, con il tasso di crescita più rapido da settembre 2023, mentre il lavoro arretrato ha continuato a diminuire. Infine, va segnalato il dato sul Pmi dei servizi redatto dalla banca giapponese Au Jibun, rivisto al rialzo a 53,8 da un dato preliminare di 53,6. Detto questo, l'ultimo risultato è stato inferiore al picco di 8 mesi di aprile di 54,3, segnando la crescita più debole nel settore dei servizi da febbraio.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Peggiorano i dati USALa sorpresa di ieri è arrivata dai dati Usa che, questa volta, hanno evidenziato un rallentamento dell’Ism manufacturing Pmi, che ha indicato una contrazione più grande del previsto nel settore manifatturiero. L’S&P 500 e il Nasdaq hanno tagliato alcuni dei guadagni iniziali, ma hanno ugualmente chiuso a +0.11% e +0.56% rispettivamente, mentre il Dow Jones è passato in territorio negativo chiudendo sotto dello 0.3%.
Analisti e investitori continuano a ritenere però che la Fed taglierà il costo del denaro tra settembre e dicembre prossimi, e aspettano conferme dagli altri dati economici previsti questa settimana, tra cui il rapporto sull'occupazione, JOLTS e l'ISM Services PMI.
Sul fronte societario, Nvidia è cresciuta di circa il 3,4% mentre AMD è scesa dello 0,9%, tagliando i guadagni iniziali, poiché entrambe le società hanno presentato i chip AI di prossima generazione. Apple (1,1%) e Meta (1,7%) hanno guadagnato mentre Amazon e Alphabet sono rimaste pressoché invariate e Microsoft è stata scambiata leggermente al ribasso (-0,4%). D’altro canto, JPMorgan (-0,8%), Home Depot (-1,2%) e Chevron (-1,7%) hanno messo sotto pressione il Dow Jones.
SCENDE ISM MANIFATTURIERO USA
L’ISM Manufacturing PMI è inaspettatamente sceso a 48,7 a maggio 2024 da 49,2 di aprile, al di sotto delle previsioni di 49,6. La lettura ha mostrato un’altra contrazione per l’attività manifatturiera poiché la domanda è stata nuovamente debole, la produzione è stata stabile e gli input sono rimasti accomodanti.
In calo si registrano nuovi ordini, scorte di magazzino e portafoglio ordini. Inoltre, la produzione ha rallentato. L’occupazione invece ha registrato una ripresa e i prezzi sono aumentati a un ritmo più lento poiché la maggior parte dei costi legati alle materie prime continuano a salire, ma a tassi più deboli. Sul mercato rimane l’appetito al rischio, anche se il calo dell’azionario ha generato una leggera ripresa dell’indice Vix, tornato sopra i 14 punti.
VALUTE
Sui cambi il dollaro ha perso terreno contro tutte le valute concorrenti anche se a sorpresa, il franco svizzero ha guadagnato terreno per effetto dei timori registratisi sull’azionario evidentemente, in una giornata di risk on sui principali rapporti di cambio eccezion fatta per i cross del franco stesso.
Correlazioni saltate a livello infra-mercato quindi con l’EurUsd che ha superato quota 1.0900 fermandosi a 1.0910 mentre il Cable ha testato 1.2817, in una price action decisamente positiva per le due valute che sembrano avere ancora spazio di rialzo e possibili obiettivi a 1.0990-00 e 1.2890-00.
Si è invece ripreso il UsdJpy per effetto del ritorno prepotente dei cross dello Jpy verso i massimi di periodo o storici, con una cinquantina di pip di correzione dopo la discesa di ieri a 156.00. Siamo in trend ribassista, ma il delta tasso pesa e stare long Jpy non è conveniente. Tecnicamente, solo la rottura di 155.80, potrebbe dare impulsività al ribasso del biglietto verde.
Nella notte sono usciti, intanto dati australiani peggiori del previsto, relativi al current account e ai risultati delle grosse aziende, entrambi in deciso calo, mentre il dollaro australiano ha perso uno 0.30% sul dato. La divisa oceanica però sembra mantenere un tono rialzista sul dollaro, insieme al dollaro neozelandese.
CANADA, SCENDE IL PMI MANIFATTURIERO
L’S&P Global Canada Manufacturing PMI è sceso a 49,3 a maggio 2024, da 49,4 di aprile, indicando il tredicesimo mese consecutivo di contrazione dell’attività manifatturiera canadese, in netto contrasto con l’espansione prevista a 50,2. La produzione e i nuovi ordini sono diminuiti a ritmi più rapidi, attribuiti a contesti economici e politici incerti, con una domanda ridotta da parte di clienti nazionali e internazionali.
L’occupazione è aumentata, mentre i costi dei fattori produttivi sono aumentati per il dodicesimo mese consecutivo, anche se a un ritmo più lento. Le pressioni concorrenziali hanno limitato la capacità delle aziende di trasferire i costi ai clienti, mantenendo un aumento frazionario delle tariffe di vendita per il quarantaseiesimo mese consecutivo.
La fiducia futura è migliorata ai massimi degli ultimi dieci mesi in un contesto economico più stabile. Persistono ritardi nella catena di approvvigionamento e aumento dei prezzi dei fattori di produzione, riflettendo le sfide attuali nel panorama manifatturiero. Dollaro canadese che però rimane stabile a 1.3600, supporto chiave di medio termine.
RENDIMENTI OBBLIGAZIONARI
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso al 4,4% a giugno, il minimo di due settimane, poiché gli ultimi dati macro, di fronte a tassi di interesse elevati hanno rafforzato la necessità di taglio del costo del denaro anche da parte della Fed. I dati dell’ISM hanno mostrato che l’attività manifatturiera negli Stati Uniti si è contratta più del previsto a maggio, aumentando la pressione sul settore.
Di conseguenza, quasi la metà del mercato si posiziona ora per più di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve quest’anno, a fronte di un lieve consenso a favore di un unico taglio. Anche gli indicatori chiave del mercato del lavoro previsti questa settimana influenzeranno le prospettive politiche della Fed.
La giornata di oggi prevede la pubblicazione dell’inflazione in Svizzera, insieme alla disoccupazione tedesca, ai Jolts opening Usa e gli ordini all’industria., Tanta carne al fuoco quindi, da seguire con estrema attenzione.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Crollo dei mercati o ennesima finta?Ieri Wall Street ha perso quota, con l'S&P 500 giù di circa lo 0.30%, il Nasdaq dello 0,2% e il Dow Jones di circa 330 punti, trascinati al ribasso dal crollo del settore dei servizi tecnologici e di comunicazione. Le azioni di Salesforce hanno perso oltre il 18% dopo che la società ha pubblicato una trimestrale sotto le aspettative. Anche Oracle (-3,5%), TMO (-1,9%) e Adobe hanno registrato un netto calo (-3,5%). Tra le megacap, Microsoft (-2%), Amazon (-0,8%), Meta (-1,5%) e Alphabet (-0,9%) hanno registrato perdite mentre Nvidia (+0,2%) e Apple (0,5%) sono riuscite a chiudere con il segno più.
Intanto, sul fronte obbligazionario, si sono arrestate le vendite dei treasuries, in concomitanza di dati macro che sono usciti inferiori alle attese, allentando la tensione che aveva avuto il suo culmine con le parole del Presidente della Fed di Minneapolis Kashkari. I dati di ieri, invece, se confermati nel prossimo futuro, lasciano aperto qualche spiraglio che la Fed possa tagliare i tassi di interesse quest’anno.
La crescita del PIL è stata rivista al ribasso all'1,3% nel primo trimestre, principalmente a causa del rallentamento della spesa al consumo. E oggi pomeriggio, occhio ai dati sui Price consumer expenditure, ovvero il dato chiave per misurare l’inflazione americana.
VALUTE
Il rafforzamento del dollaro, tipico movimento risk off, per ora, si è rivelato come un movimento parziale e limitato, con un tentativo frustrato, per l’ennesima volta, di rottura dei supporti chiave contro le principali valute. Con l’uscita dei dati sui jobless e sul Pil del primo trimestre, alla seconda rilevazione, il biglietto verde, che sembrava avviato al breakout di tutti i livelli precedenti, ha invertito la rotta molto velocemente con una reazione di euro, sterlina, Cad e oceaniche che pare assai interessante, pur rimanendo il trend di fondo di breve termine, favorevole ancora alla divisa americana e all’avversione al rischio.
Ma tutto come al solito, dipende dai dati, da una Boj che potrebbe iniziare a fare sul serio, e dal fatto che risulta assai difficile immaginare che nel medio termine i tassi Usa non vadano ad inficiare la crescita e i principali aggregati macro. È questa, a nostro parere, la vera ragione di non sfondamento della valuta americana al rialzo, cioè di fatto analisti e investitori, nonostante la retorica Fed, sono consapevoli che comunque la Fed abbasserà due volte, una a settembre e la seconda a Novembre 2024.
PIL USA CRESCE MENO DEL PREVISTO
L’economia statunitense è cresciuta dell’1,3% annualizzato nel primo trimestre del 2024, inferiore all’1,6% nella stima anticipata e al 3,4% nel quarto trimestre, principalmente a causa di una revisione al ribasso della spesa dei consumatori. La seconda stima è stata in linea con le previsioni di mercato e continua a indicare la crescita più bassa dopo le contrazioni della prima metà del 2022.
La spesa per consumi ha rallentato più di quanto inizialmente previsto, a causa del rallentamento nel settore di beni e servizi. Inoltre, la spesa pubblica è stata rivista leggermente al rialzo (1,3% contro 1,2%) e sia le esportazioni (1,2% contro 0,9%) che le importazioni (7,7% contro 7,2%) sono aumentate maggiormente, anche se la bilancia commerciale relativa ai soli beni, ha fatto registrare un peggioramento arrivando a quasi 100 miliardi di dollari.
TITOLI DI STATO
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso sotto il 4,58% giovedì, in calo rispetto al massimo di quattro settimane del 4,61% toccato ieri dopo la pubblicazione dei dati pomeridiani. Numeri che hanno mostrato che il PIL statunitense è cresciuto meno di quanto precedentemente riportato durante il primo trimestre, allontanando ulteriormente le precedenti aspettative di una crescita più elevata. Il che significa che qualche crepa nell’economia a stelle e strisce continua ad intravedersi.
Inoltre, le richieste iniziali di disoccupazione sono rimaste al di sopra delle medie dell’anno. Gli sviluppi hanno favorito uno scenario che consentirebbe alla Federal Reserve di allentare la politica monetaria, con aspettative di riduzione dei tassi a settembre. Tuttavia, la retorica verbale dei diversi rappresentanti del FOMC rimane fortemente orientata ad un periodo di tassi fermi, e nessun allentamento previsto per il 2024.
DATI
Il Pmi del settore manifatturiero è sceso in Cina a 49.5 punti nel mese di maggio, dal 50.4 del mese di aprile, inferiore anche alle previsioni di mercato di 50.5. Si tratta del primo calo dell’attività industriale a partire dal mese di febbraio, trascinato dalla discesa di nuovi ordinativi e domanda estera. In Giappone, la produzione industriale è scesa dello 0.1% su base mensile ad aprile, contro previsioni di mercato che erano per un incremento dello 0.9%. Sempre dal paese del sol levante però, arrivano notizie confortanti sulle vendite al dettaglio, cresciute del 2.4% su base annua ad aprile, sopra al 1.1% del dato precedente superiore alle previsioni di +1.9%. Sul fronte dei dati in uscita, segnaliamo i numeri sull’inflazione in Eurozona, attesa, a +2.7% su base annua, mentre nel pomeriggio c’è grande attesa per i dati relativi al Pce Usa, la vera misura dell’inflazione.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Finalmente le correlazioniGiornata di ribassi ieri a Wall Street, con l'S&P 500 e il Nasdaq che hanno perso entrambi lo 0,58% mentre il Dow Jones ha perso oltre l’1%, in un contesto di rendimenti obbligazionari in salita dopo le deludenti aste di ieri. In più si aggiungono le preoccupazioni derivanti dal persistente messaggio dei banchieri centrali, relativo a tassi ancora alti per lungo tempo, che hanno ridotto drasticamente le aspettative di allentamento di politica monetaria da parte della Fed.
Se poi aggiungiamo il fatto che i dati continuano a mostrarsi resilienti, come la fiducia dei consumatori pubblicata ieri, ecco che allora il quadro è completo. Tutti i settori hanno chiuso in rosso, con i finanziari tra i peggiori. La maggior parte delle mega Cap hanno perso quota, vale a dire Microsoft (-0,8%), Nvidia (-0,8%), Meta (-0,5%) e Alphabet (-0,2%). Inoltre, le azioni di American Airlines sono crollate di quasi il 13,5% dopo che la compagnia ha tagliato le sue prospettive di vendita. Al contrario, Apple (0,3%) e Amazon (0,3%) erano leggermente più alti. Salesforce pubblicherà i risultati trimestrali dopo la chiusura.
VALUTE
Si rafforza il dollaro, come era ampiamente prevedibile e come avevamo segnalato nel commento di ieri, in ragione del ritorno dell’avversione al rischio legata ai commenti hawkish dei banchieri centrali Usa e al solito refrain a cui ormai siamo abituati, ovvero i riflessi che i dati Usa, ancora positivi, hanno proprio su tali decisioni di politica monetaria.
Euro ormai a ridosso di 1.0790, con target, nel caso di breakout a 1.0720 30 area, inizialmente. Solo sopra 1.0860 cambierebbe nuovamente tale scenario. Anche il Cable segue a ruota, con un ribasso a 1.2690, ma con tanto spazio potenziale sotto i supporti, posti a 1.2640 e 1.2550.
Stabile il UsdJpy, anche se rimane vicinissimo ai livelli del secondo intervento della BoJ del primo maggio, posizionato in area 157.90-00. Corregge al rialzo anche il franco svizzero con EurChf tornato sotto 0.9900 a 0.9860 mentre si avvicina il supporto chiave di 0.9830-40, la cui rottura riproporrebbe area 0.9650.
Tra i cross segnaliamo il ritorno sotto 0.5600 di Nzdchf in un momento in cui tutte le valute rifugio tornano prepotentemente alla ribalta. Se non altro, ritorna la correlazione intermarket con gli azionari, che finalmente, scendono in concomitanza con le dichiarazioni dei banchieri centrali, facendo salire i rendimenti delle obbligazioni e il dollaro, mentre l’oro scende in correlazione inversa con il biglietto verde, il che ha poco senso se si deve considerare l’oro il bene rifugio per eccellenza. Ma i mercati, si sa, hanno sempre ragione.
GERMANIA, INFLAZIONE IN RIALZO
Il tasso di inflazione annuale in Germania è salito al 2,4% nel maggio 2024, rispetto al minimo triennale del 2,2% in ciascuno dei due mesi precedenti, e in linea con le aspettative, secondo le stime preliminari. L'inflazione è aumentata per la prima volta in cinque mesi, con i prezzi in accelerazione dei servizi e dei prodotti alimentari mentre i costi dei beni sono diminuiti.
Inoltre, i prezzi dell’energia hanno continuato a scendere, nonostante l’eliminazione del freno sui prezzi dell’energia e la simultanea introduzione di un prezzo del carbonio più elevato all’inizio del 2024, e la fine della riduzione temporanea dell’IVA per gas e teleriscaldamento nell’aprile 2024.
Escludendo alimentari ed energia, l’inflazione core è rimasta stabile al 3%. Rispetto al mese precedente l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,1%. Considerando l'armonizzazione UE, il tasso annuo di inflazione è salito al 2,8%, il più alto in quattro mesi, rispetto al 2,4% di aprile e alle previsioni del 2,7%.
PETROLIO IN RIBASSO
Giovedì i futures del greggio WTI sono scesi in prossimità dei 79 dollari al barile, dopo aver perso quasi l’1% nella sessione precedente, appesantiti dalle crescenti aspettative che i tassi di interesse attuali potrebbero rimanere ai livelli attuali per un periodo più lungo, danneggiando le prospettive della domanda.
Le materie prime e altri asset rischiosi sono entrati in modalità sell off, mentre i dati del settore hanno mostrato che le scorte statunitensi di greggio e benzina sono diminuite rispettivamente di 6,49 milioni e 452.000 barili, la scorsa settimana, mentre le scorte di distillati sono aumentate di 2,045 milioni di barili.
Si attende ora la riunione dell’OPEC+ di domenica, in cui si prevede che il gruppo manterrà in vigore i tagli all’offerta. Nel frattempo, rimane alta la pressione sui mercati.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
La Fed non molla, Wall Street neanchePochi movimenti sull’equity Usa ieri, ma onestamente ci si poteva aspettare, dopo una sessione asiatica in ribasso causata proprio da una Fed per nulla accomodante, una seduta correttiva anche in Europa e Stati Uniti, ed invece, siamo ancora qui a parlare di nuovi record storici con i tre indici principali statunitensi in positivo. I dati americani hanno però cominciato a mostrare delle ovvie quanto logiche crepe, anche se il motore Usa non batte ancora in testa, ma resiste, e le ragioni sono le solite, ovvero principalmente l’enorme liquidità entrata negli ultimi 4 anni in questo mercato.
Le azioni statunitensi sono costose rispetto al rapporto tra capitalizzazione di mercato e Pil, mentre gli azionari globali appaiono ancora relativamente a buon mercato, il che dimostra che i flussi di capitali, negli ultimi anni, si sono sempre di più indirizzati verso il mercato dei capitali più liquido e probabilmente più affidabile, quello Usa. Ma prima o poi ci sarà un punto di svolta, perché i tassi attuali dovranno riportare un poco di sano equilibrio rispetto a dei prezzi che onestamente sono drogati dall’high tech, ovvero il settore tecnologico.
Le azioni del colosso dei semiconduttori Nvidia sono aumentate di meno dello 0,4% e gli analisti hanno espresso ancora fiducia nella sua capacità di fornire ottimi risultati. Altri titoli importanti hanno mostrato performance contrastanti, con Microsoft in rialzo di oltre l'1% e Apple in rialzo di circa lo 0,6%. Tuttavia, Meta e Amazon hanno registrato rispettivamente un calo dell’1,3% e dello 0,8%. Nel frattempo, le azioni di Palo Alto sono scese di oltre il 2,5% dopo una guidance deludente, mentre quelle di Lowe sono scese di quasi il 3% nonostante abbiano registrato utili e ricavi positivi.
VALUTE
Ancora una giornata priva di significato sul forex con i principali rapporti di cambio ancorati in 30-40 pip di movimento. Tiene meglio la sterlina sul dollaro, rispetto alla moneta unica, con l’EurGbp che da quota 0.8560, scivola lentamente verso i supporti posti a 0.8520-30 area. Permangono le speranze di vedere una BoE tagliare presto i tassi, già a giugno, così come del resto si prevede che la BCE faccia lo stesso, ovvero riduca il costo del denaro per ridare voce alla crescita. I livelli chiave sono sempre i medesimi, ovvero 1.0830 e 1.0890 sull’EurUsd, mentre sul Cable sono 1.2690 e 1.2760.
UsdJpy, ugualmente, per ora rimane ancorato tra 156.00 supporto chiave di breve termine, e 156.70, la cui rottura potrebbe spingere i prezzi sui massimi di 158.00, livello al quale la BoJ intervenne il 1° maggio scorso. Attenzione perché ci stiamo avvicinando alla line in the sand, ovvero il livello oltre il quale la BoJ farà muro.
Sulle altre coppie, il risk on vede ancora un franco svizzero che lentamente si indebolisce, pur rimanendo comunque poco volatile, e un dollaro neozelandese che, questa mattina è salito dopo la decisione della RBNZ di mantenere i tassi invariati al 5.5%, ma poi è tornato dover era cominciato il movimento. Nello statement della RBNZ si legge che sebbene nel primo trimestre del 2024 l’inflazione complessiva del paese sia scesa al minimo di quasi tre anni, pari al 4%, è rimasta comunque al di sopra dell’intervallo obiettivo compreso tra l’1% e il 3%. Di conseguenza, il comitato ha ritenuto che l’OCR dovesse rimanere a un livello restrittivo per garantire che l’inflazione ritorni entro l’intervallo obiettivo entro un arco di tempo ragionevole.
EUROZONA, MIGLIORA LA BILANCIA COMMERCIALE
L’Eurozona ha registrato un surplus commerciale di 24,1 miliardi di euro nel marzo 2024, superiore ai 19,1 miliardi di euro dello stesso mese dell’anno precedente e migliore delle previsioni di mercato di 19,9 miliardi di euro. Si è trattato del surplus commerciale più grande da dicembre 2020, poiché le importazioni sono scese del 12% su base annua a 221,3 miliardi di euro, in gran parte a causa di minori acquisti di combustibili minerali, lubrificanti e affini, materie prime, macchinari e manufatti.
Tra i principali partner commerciali, le importazioni sono diminuite soprattutto da Cina, Stati Uniti, Regno Unito, Russia e Norvegia. Nel frattempo, le esportazioni sono diminuite più lentamente del 9,2% a 245,4 miliardi di euro, principalmente a causa della riduzione delle spedizioni di macchinari e attrezzature di trasporto, manufatti, materie prime e combustibili. Le esportazioni sono diminuite principalmente verso Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera e Russia.
SCENDE L’INFLAZIONE IN CANADA
Il tasso di inflazione annuale in Canada è sceso al 2,7% nell’aprile 2024 dal 2,9% del mese precedente, in linea con le aspettative del mercato, segnando il tasso di crescita dei prezzi al consumo più debole da marzo 2021. Ciò è coerente con le aspettative della BoC secondo cui l’inflazione dovrebbe rimangono vicini al 3% nel primo semestre scendendo sotto il 2,5% nella seconda parte dell'anno, mantenendo il segnale che i tagli dei tassi sono vicini. UsdCad, dopo uno spike iniziale di 50 pip da 1.3620 a 1.3680, è tornato indietro correggendo circa 30 pip. Il trend sembra ancora negativo in una chiara fase di distribuzione di medio termine con obiettivi più bassi per UsdCad e i suoi cross.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Mercati fermi sui massimiPoche novità su mercati azionari ieri, dopo i forti guadagni del giorno prima che avevano portato i principali listini americani su nuovi massimi storici. Le ragioni sono legate probabilmente a prese di beneficio, in mezzo a dati economici contrastanti, tra cui un calo delle richieste iniziali di disoccupazione, prezzi di importazione ed esportazione più alti del previsto, permessi di costruzione deludenti e uno stallo nella produzione industriale.
Allo stesso tempo, il presidente della Fed Bank di New York Williams ha affermato che c’è bisogno di tempo e di maggiori conferme per cominciare a ridurre il costo del denaro. Sul fronte degli utili, le azioni di Deere & Company sono scese di oltre il 2% dopo che la società ha tagliato le previsioni sugli utili per l’intero anno. Walmart, d'altro canto, è cresciuto del 6,6% dopo che i suoi risultati hanno superato le stime degli analisti. Tra le megacap, Microsoft, Apple, Nvidia, Amazon e Alphabet sono aumentate tutte di circa lo 0,5%.
VALUTE
Sui cambi seduta interlocutoria con i principali rapporti chiusi in 30-40 pip, e con il solo Jpy che è tornato nel trend ribassista. Tutti gli altri rapporti aspettano qualcosa che li possa muovere dai livelli raggiunti. Il sentiment rimane in risk on con l’indice Vix sotto quota 12.50 mentre l’indice fear and greed è fermo a 60, anch’esso in appetito al rischio. EurUsd che non è riuscito a valicare quota 1.0885 assestandosi in area 1.0850, sui primi supporti di breve termine. Il trend di fondo resta rialzista con obiettivi sopra 1.0980 mentre al ribasso solo sotto 1.0750 si torna negativi.
Cable che ugualmente consolida in area 1.2630 sotto le resistenze chiave a 1.2700 10 al di sopra delle quali i target diventerebbero 1.2810 e 1.2890 00. UsdJpy che invece è salito tutto ieri, con un movimento di oltre 200 pip e ritorno in area 155.90. Boj che è scomparsa dalla scena, ma c’è da dire che i livelli di intervento potrebbero trovarsi in area 158.00 e non prima. Poco da dire sulle oceaniche con Aud e Nzd che consolidano e finalmente NzdChf che ha rotto 0.5500 con possibili target a 0.5850 nel medio termine.
JOBLESS CLAIMS E PRODUZIONE INDUSTRIALE
Il numero di persone che hanno richiesto l'indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso a 222.000 nella settimana terminata l'11 maggio, meno delle aspettative del mercato di 220.000. Si è trattato del terzo valore più alto quest'anno, mantenendo le richieste di indennizzo ben al di sopra della media degli ultimi 9 mesi e segnalando l'indebolimento del mercato del lavoro negli Stati Uniti. Nel frattempo, le richieste di indennizzo sono aumentate a 1.794.000 nella settimana terminata il 4 maggio, il livello più alto in un mese, a dimostrazione che il mercato del lavoro comincia a dare segnali contrastanti.
Per contro, la produzione industriale negli Stati Uniti è rimasta poco variata ad aprile, dopo un aumento dello 0,1% a marzo deludendo le aspettative del mercato che attendevano una crescita dello 0,1%. La produzione manifatturiera, che rappresenta il 78% della produzione totale, è diminuita dello 0,3%, rispetto alla previsione di mercato di un aumento dello 0,1%. La produzione dei servizi pubblici è invece aumentata del 2,8%. L’utilizzo della capacità è sceso al 78,4% in aprile, un tasso che è di 1,2 punti percentuali inferiore alla media di lungo periodo (1972-2023).
BILANCIA COMMERCIALE ITALIANA
L’Italia ha registrato un surplus commerciale di 4,341 miliardi di euro nel marzo del 2024, inferiore alle aspettative del mercato di 4,77 miliardi di euro. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si registra un surplus di 3,327 miliardi di euro, poiché i prezzi delle materie prime chiave per l'economia italiana sono diminuiti dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, limitando gli acquisti esteri.
Le importazioni sono crollate dell'11,2% rispetto all'anno precedente a 49,839 miliardi di euro, con i prezzi più bassi del gas naturale che hanno fatto crollare gli acquisti del 35,4%, mentre il calo dei prezzi del petrolio greggio ha ridotto le importazioni del 32,6%. Sono diminuite anche le importazioni di legno e prodotti in legno (-14,7%) e di macchinari e attrezzature (-14,1%). D'altro canto, le esportazioni sono diminuite dell'8,9% a 54,18 miliardi di euro, guidate dalle minori vendite di metalli di base e prodotti in metallo (-19,3%) e di prodotti tessili (-16,5%).
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
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Le sfide di maggio: la Fed tiene ferma la barra dei tassi.A Wall Street si dice:
"Il miglior investimento che puoi fare è in te stesso. L'educazione paga i migliori dividendi." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Mercoledì scorso, la Fed ha fatto un gesto rassicurante per gli investitori, rinviando l'ipotesi di un aumento dei tassi. Tuttavia, non è bastato per scongiurare un calo del mercato nel tardo pomeriggio. Così, i principali indici hanno iniziato il mese di maggio con risultati contrastanti.
Gli investitori erano preparati al peggio, sperando in almeno tre tagli dei tassi nel 2024 solo poche settimane fa. Tuttavia, la Fed ha notato una "mancanza di ulteriori progressi" nel raggiungere l'obiettivo del 2% di inflazione. Pertanto, per il momento, dovremo accontentarci della decisione della Fed di mantenere la politica attuale e di rallentare i tagli di bilancio.
Mercoledì, il Dow ha registrato un modesto aumento dello 0,23%, mentre l'S&P ha segnato un calo dello 0,34% e il NASDAQ dello 0,33%. Gli indici con una forte esposizione tecnologica hanno sofferto, con una giornata difficile per l'intelligenza artificiale, principalmente a causa delle perdite di Super Micro Computer (-14%) e Advanced Micro Devices (-8,9%). Tuttavia, Amazon ha brillato, registrando un aumento del 2,3% grazie a una sorpresa di utili del 36% e a risultati migliori del previsto per AWS.
Le azioni hanno appena chiuso il loro primo mese in perdita del 2024, segnando cinque mesi consecutivi di guadagni, in gran parte a causa dell'incertezza sui piani tariffari della Fed. Il Dow è scivolato di oltre il 5% ad aprile, mentre il NASDAQ e l'S&P sono entrambi scesi di oltre il 4%.
Tuttavia, mercoledì scorso, ci sono state altre notizie che avrebbero attirato maggiore attenzione se non fosse stato per la Fed. Ad esempio, il rapporto ISM Manufacturing ha mostrato un ritorno alla contrazione, con un valore di 49,2, in ribasso rispetto al 50,3 di marzo. Inoltre, il rapporto ADP sull'occupazione ha riportato che le buste paga private hanno aggiunto 192.000 posti di lavoro ad aprile, solo circa 9.000 in più rispetto alle previsioni e al di sotto dei 208.000 di marzo, che sono stati rivisti al rialzo.
Naturalmente, il rapporto principale sull'occupazione arriverà venerdì con le buste paga non agricole. I numeri di marzo hanno mostrato che il mese scorso l'economia ha aggiunto ben 303.000 posti di lavoro, superando le aspettative di circa 200.000.
Ma prima di questo, giovedì avremo un altro nome "Mag 7". Domani è previsto che Apple (AAPL) riporti dopo la chiusura del mercato. Altri nomi in programma includono Block (SQ), Amgen (AMGN), CyberArk Software (CYBR), Fortinet (FTNT) e ConocoPhillips (COP), solo per citarne alcuni.
Il quadro che emerge dalla stagione degli utili del primo trimestre continua ad essere di costante miglioramento e resilienza, con il ritmo di crescita degli utili in modesta accelerazione e le stime per i prossimi periodi iniziano ad aumentare. D'altra parte, le sorprese positive sono inferiori rispetto ad altri periodi recenti, in particolare dal lato dei ricavi. Gli utili totali per i 310 membri dell'S&P 500 che hanno riportato i risultati del primo trimestre sono aumentati del +5,0% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, con ricavi più alti del +4,5%. Il 78,1% ha superato le stime dell'EPS e il 59,4% ha superato le stime dei ricavi.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
“Selezione di Titoli Vincenti"
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
LendingClub (LC)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Ieri abbiamo assistito a un rally di sollievo sul mercato azionario, ma poi le azioni hanno perso terreno nonostante l'atteggiamento accomodante del FOMC nei confronti delle preoccupazioni sull'inflazione. Sebbene il mercato sia stato inizialmente sollevato, alla fine della giornata ha registrato un ribasso, perdendo gran parte dei guadagni ottenuti durante il rally.
Sia l'S&P che il Nasdaq hanno registrato un aumento di oltre l'1%, ma alla fine sono scesi in territorio negativo. Lo S&P ha chiuso la giornata in ribasso dello 0,34%, mentre il Nasdaq ha registrato un calo dello 0,7%.
La giornata di ieri è stata completamente dedicata alla Fed. Abbiamo analizzato il comunicato stampa, esaminato i commenti di Powell, monitorato il FedWatch e discusso delle implicazioni sull'azione dei prezzi.
Dai punti salienti del FOMC:
- Il target range è stato confermato tra il 5,25% e il 5,50%, come previsto.
- Hanno ribadito l'aspettativa di una maggiore fiducia sul fronte dell'inflazione e hanno annunciato un rallentamento del deflusso del bilancio da 60 a 25 miliardi di dollari a giugno.
- La dichiarazione ha sottolineato la mancanza di ulteriori progressi verso l'obiettivo di inflazione negli ultimi mesi e ha osservato che, sebbene l'inflazione si sia attenuata nell'ultimo anno, rimane elevata.
- Hanno mantenuto il limite massimo di rimborso degli MBS a 35 miliardi di dollari e reinvestiranno i pagamenti del capitale degli MBS in UST.
- L'attività economica è stata descritta come in espansione a un ritmo sostenuto, con un aumento dei posti di lavoro elevato e una bassa disoccupazione. I rischi per il raggiungimento degli obiettivi di occupazione e inflazione si sono spostati verso un migliore equilibrio.
C'è stata un po' di nuance nelle decisioni della Fed, inclusi il rallentamento del QT più pronunciato del previsto e i commenti sul progresso verso l'obiettivo di inflazione. Inoltre, è significativo il cambio di linguaggio da "muoversi" a "mosso", indicando il raggiungimento di un obiettivo in termini di equilibrio.
Vorrei condividere con voi i commenti di Powell, presidente della Fed, che sono stati rilasciati di recente:
- Powell ha dichiarato che è improbabile che la prossima mossa politica sarà un aumento dei tassi.
- Ha sottolineato che l'inflazione rimane ancora troppo alta e che non sono garantiti ulteriori progressi.
- Esprime cautela riguardo alla sua aspettativa sull'inflazione, affermando che potrebbe diminuire quest'anno, ma la sua fiducia è inferiore rispetto al passato.
- Poiché l'inflazione è scesa al di sotto del 3%, l'obiettivo occupazionale della Fed torna al centro dell'attenzione.
- Powell ha confermato che la politica monetaria restrittiva sta svolgendo il suo ruolo, ma c'è ancora molto lavoro da fare.
- Ha evidenziato che i dati di quest'anno non hanno aumentato la fiducia nella necessità di tagliare i tassi e che probabilmente ci vorrà più tempo del previsto per acquisire maggiore fiducia.
- Powell ha discusso dell'impatto della politica restrittiva sulla domanda e ha citato i dati di ieri sui posti vacanti nel mercato del lavoro.
- Ha chiarito che il rallentamento del ritmo del QT non implicherà una contrazione del bilancio inferiore a quanto previsto e che garantirà una transizione fluida in termini di denaro.
Il mercato ha reagito positivamente inizialmente, ma una volta terminati i commenti di Powell, sono entrati i venditori e gli indici sono tornati in territorio negativo.
Vorrei condividere con voi le ultime novità riguardo al FedWatch:
- La probabilità di un taglio dei tassi a giugno è ora del 9%, mentre per luglio è al 25%. Nonostante ci sia una nuova speranza per un taglio estivo, personalmente non credo che sia così probabile. Le probabilità mi sembrano troppo alte.
- Per settembre, la probabilità di un taglio è ora al 54%, poiché Powell ha dichiarato che la situazione politica non influenzerà la loro decisione.
Per quanto riguarda il recente rally e la successiva vendita:
- C'era molta paura che il FOMC avrebbe adottato un atteggiamento più aggressivo dopo i recenti dati, causando un altro calo del mercato.
- Tuttavia, la Fed ha rassicurato il mercato comunicando di essere consapevole dei rischi legati all'inflazione e ha smentito i timori di un aumento dei tassi, oltre a rallentare il QT.
- Nonostante ciò, il mercato ha restituito la maggior parte dei guadagni intraday.
Analizzando il grafico, abbiamo raggiunto la media mobile a 21 giorni nell'SPX e abbiamo assistito a una forte vendita, il che suggerisce che gli orsi hanno un certo controllo. Tuttavia, ritengo che il sollievo iniziale abbia contribuito a questo scenario e che il mercato continui a preoccuparsi dell'inflazione nonostante l'atteggiamento leggermente accomodante del FOMC di ieri.
Continuate a seguirci per ulteriori aggiornamenti sul mercato.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Le grandi aziende tech trainano la ripresa: bene per Q2A Wall Street si dice:
"Il mio consiglio a un giovane è di investire il tempo nella ricerca di conoscenze, in modo che possa trovare l'opportunità giusta quando si presenta." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
I solidi report di Alphabet (GOOGL) e Microsoft (MSFT) di giovedì sera hanno dato una spinta al mercato, interrompendo la tendenza negativa del secondo trimestre. Le grandi aziende tecnologiche hanno trainato i principali indici verso una settimana di guadagni significativi.
Venerdì 26, il NASDAQ è salito del 2,03% (circa 316 punti) a 15.927,90, mentre lo S&P è aumentato dell'1,02% a 5.099,96. Questi progressi settimanali del 4,2% e del 2,7% rispettivamente rappresentano le migliori performance settimanali del 2024 per questi indici.
Il rally è stato innescato dai risultati migliori del previsto di GOOGL e MSFT di giovedì sera, che hanno fatto aumentare le azioni rispettivamente del 10,2% e dell'1,8% venerdì. La reazione positiva agli utili rafforza le speranze degli investitori che la stagione degli utili possa migliorare il clima del mercato, che finora è stato dominato dall'inflazione.
I rapporti di Microsoft e Alphabet non hanno evidenziato punti deboli significativi, e la reazione positiva del mercato conferma che gli investitori concordano con questa valutazione. Il rapporto di Alphabet ha rassicurato gli investitori sulla credibilità della sua strategia di intelligenza artificiale, ponendo l'azienda in una posizione competitiva rispetto a Microsoft in questo settore critico.
Anche se il Dow ha una minore esposizione tecnologica rispetto agli altri indici, è comunque aumentato dello 0,40% (circa 153 punti) venerdì 26, con un guadagno settimanale dello 0,7%.
È degno di nota che questo rally si è verificato nonostante i dati sull'indice delle spese per consumi personali (PCE) abbiano mostrato una persistente inflazione. Gli utili annuali per headline e core sono stati rispettivamente del 2,7% e del 2,8%, entrambi dello 0,1% in più del previsto, mentre gli anticipi mensili sono rimasti in linea allo 0,3%.
Tuttavia, i numeri non sono stati peggiori rispetto ai più recenti dati CPI e PPI, permettendo un lieve rally di sollievo venerdì 26.
La questione più importante sarà confrontare i rapporti sugli utili con i dati sull'inflazione. Abbiamo già visto un aumento nei dati sull'inflazione, mentre i rapporti sugli utili sono stati piuttosto positivi. Penso che questo altalenarsi probabilmente continuerà.
Se pensavate che una settimana con quattro rapporti sugli utili "Mag 7" fosse pazzesca, allora quello che sta per accadere è assolutamente folle. Tra i oltre 1200 rapporti che verranno pubblicati la prossima settimana, ci saranno altri due nomi "magnifici" quando Amazon (AMZN) e Apple (AAPL) presenteranno i loro report rispettivamente martedì e giovedì.
Mercoledì è prevista anche una riunione della Fed con decisioni e commenti del presidente Jerome Powell. Fortunatamente per la sagacia degli investitori, sappiamo praticamente che il Comitato manterrà la sua posizione. Secondo il Fedwatch Tool ECM, le probabilità di un simile risultato sono superiori al 97%. (A proposito, le probabilità di un taglio non superano il 50% fino alla riunione del 17/18 settembre, anche se ciò cambierà man mano che avremo più dati.)
Parlando di dati, la prossima settimana sarà densa di eventi di fine mese. Venerdì l'evento principale riguarderà le buste paga non agricole, ma avremo anche l'ADP Employment e l'ISM Manufacturing mercoledì, e l'ISM Services venerdì.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
“Selezione di Titoli Vincenti"
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Viking Therapeutics (VKTX)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Le azioni continuano il loro rally grazie ai forti utili nel settore tecnologico. Il rimbalzo è proseguito poiché gli utili hanno impressionato giovedì sera e i dati PCE di venerdì mattina non sono stati così caldi come temuto. Attualmente, l'S&P è molto vicino alla media mobile a 50 giorni, e i rialzisti probabilmente faranno un altro tentativo la prossima settimana per superare nuovamente gli orsi nel 2024.
L'S&P ha guadagnato l'1,02%, mentre il Nasdaq è balzato dell'1,65%.
Utili di MSFT/GOOGL
Sia Microsoft che Alphabet hanno impressionato con i loro rapporti sugli utili, aiutando MSFT a crescere di oltre il 2% e GOOGL a crescere del 10%.
MSFT ha registrato un battito EPS del 4%, portando la serie di battito EPS a sette. La guida per il quarto trimestre è stata un po' leggera poiché ha previsto spese in conto capitale più elevate. Gli investitori hanno dato tregua all'azienda considerando che la guida ai ricavi per l'anno fiscale 2025 promette una crescita a due cifre.
Alphabet ha registrato un enorme aumento dell'EPS del 27%, ha superato i ricavi, ha avviato un dividendo trimestrale di 0,20 dollari e ha aumentato il riacquisto di azioni proprie. Si tratta di un risultato eccezionale che ha portato il titolo ai massimi storici.
Un risultato particolarmente notevole è stato quello di YouTube, con 8,09 miliardi di dollari di entrate rispetto ai 6,69 miliardi dell'anno scorso. Google Cloud ha registrato entrate per 9,57 miliardi di dollari, rispetto ai 7,45 miliardi dell'anno precedente.
I dati sull'inflazione non sono così male come temuto. Il deflatore PCE di marzo rappresentava un ostacolo importante da superare, specialmente dopo l'incremento dei futures rispetto agli utili tecnologici.
Il tasso di crescita mensile è stato pari allo 0,3%, in linea con le previsioni, mentre il tasso annuo è stato del 2,7%, leggermente superiore al previsto 2,6%, segnando la prima accelerazione dall'agosto dello scorso anno. Anche il Core Deflator ha registrato dati simili, mentre il reddito personale è stato in linea con le aspettative. La spesa personale è stata dell'0,8%, superiore allo 0,6% previsto.
Il rilascio di questi dati ha dato ai rialzisti il via libera per mantenere l'offerta e ci siamo mossi lateralmente per gran parte della giornata. Sebbene il dato PCE non sia stato eccezionale, non è stato così negativo come temuto, considerando i dati CPI/PPI degli ultimi tempi.
Un taglio dei tassi a giugno sembra fuori discussione, ma le probabilità per luglio sono previste aumentare fino al 30%, segnando un lieve miglioramento. Tuttavia, personalmente ritengo che dovremmo iniziare a guardare oltre l'estate e smettere di considerare un taglio dei tassi in questa stagione.
Anche se dubito che otterremo un taglio dei tassi prima delle elezioni, vedo una probabilità del 47% per la riunione di settembre. Le probabilità aumentano al 67% per novembre e all'80% per dicembre.
Al momento, ritengo improbabile un taglio dei tassi prima di dicembre. Cambierò idea solo se i dati sull'inflazione inizieranno a diminuire, i prezzi degli asset scenderanno del 5-10%, o se ci saranno cambiamenti significativi nel mercato del lavoro. Al momento, nessuno di questi scenari sembra probabile.
- Deflatore PCE di marzo: 0,3% rispetto al previsto dello 0,3% m/m; 2,7% rispetto al previsto del 2,6% a/a.
- Reddito personale di marzo: 0,5% rispetto al previsto dello 0,5%; Spesa personale: 0,8% rispetto al previsto dello 0,6%.
- Fiducia finale dell'Università del Michigan: 77,2 rispetto al preliminare di 77,9.
- Previsione iniziale del PIL del secondo trimestre secondo il GDPNow della Fed di Atlanta: 3,9%.
Il titolo del giorno è Nvidia (NVDA). È stato un enorme movimento al rialzo in due giorni mentre i rialzisti tornano a puntare sui titoli a 50 e 21 giorni. Stanno cercando di raggiungere i massimi storici prima degli utili?
Rimanete sintonizzati per ulteriori aggiornamenti e buon trading!
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi.
QQQ LONG 1D - Timing the long sideTechnical Analysis:
Invesco QQQ Trust (QQQ)
Timeframe: Daily
Chart Pattern: Oversold indicator EMA crossings
Breakout Level: $370
Target Price TW: N/A
**Breakout Point**: QQQ has surpassed a notable resistance level at $370, showing signs of a strong upward movement with the current price at $372.35, signaling a robust breakout.
**Indicators / Patterns**:
- **MACD (Moving Average Convergence Divergence)**: The MACD is trending bullish, which indicates a potential continuation of the upward trend.
- **RSI (Relative Strength Index)**: The RSI is approaching overbought territory, suggesting heightened buying activity.
- **Candlestick Patterns**: No relevant long in 1D timeframe, relevant in 4H
Signal: The script sets up the "WaveTrend with Crosses" indicator, authored by LazyBear. It uses moving averages of price data to calculate momentum and provides visual cues for potential reversals with overbought/oversold levels and line crossovers, used for signaling trade opportunities.
**Market Environment**:
- **Tech Sector Performance**: As a tech-heavy index, QQQ's performance is highly dependent on major tech stocks, which have been showing recovery in recent trading sessions.
- **Interest Rate Concerns**: With the Federal Reserve's stance on interest rates, tech stocks and QQQ may face volatility. Higher rates generally lead to valuation pressures on high-growth tech stocks.
**Fundamentals/Events**:
With the updated holdings information for QQQ as of April 24, 2024, let's re-integrate the EPS and revenue surprises into the analysis:
- **Microsoft (MSFT)**: Holding 8.86% weight in QQQ, Microsoft's EPS surprise of approximately 4.26% and a revenue surprise of around 1.67% can have a substantial impact on the QQQ index, as it's the largest holding and its financial performance exceeded expectations.
- **Alphabet C (GOOGL)** and **Alphabet A (GOOG)**: With a combined weight of 5.40% in QQQ, Alphabet's impressive EPS surprise of roughly 25.17% and a revenue surprise close to 2.35% indicate a strong positive momentum that could favorably affect the QQQ index given their significant presence.
- **T-Mobile US (TMUS)**: As a smaller weight of 1.47% in QQQ, T-Mobile's mixed financial performance, featuring an EPS surprise of about 6.95% but a slight revenue dip of -1.06%, might have a nuanced effect on the index. The better-than-expected EPS could be positive, but the revenue shortfall may temper the impact.
These percentage surprises should be factored into the overall analysis of QQQ as they reflect the financial performances of some of its key constituents, potentially impacting the index's movement.
- **Economic Indicators**: Key economic releases (e.g., employment data, inflation reports) in the coming weeks could impact investor sentiment and market dynamics, affecting QQQ.
Macroeconomic data that could be factored into the analysis of the QQQ index:
- **GDP (PIL Trimestrale) for the U.S.**: The GDP growth rate is indicated as 1.6% for the latest quarter, which is below the previous rate of 2.5% and significantly lower than the rate before that, which was 3.4%. A decelerating GDP growth rate may lead to concerns about the economic health of the U.S. and potentially impact investor sentiment towards market indices, including QQQ, particularly those with substantial tech holdings that might be sensitive to economic slowdowns.
- **Initial Jobless Claims (Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione)**: The number stands at 207K, which is slightly below the previous figure of 214K and just below the pre-previous of 212K. This indicates relative stability in the job market, which could counterbalance some of the negative sentiment arising from the slower GDP growth, offering a mixed macroeconomic context for QQQ.
- **Fed Rate Cut Probability**: 35% chance of only one or no rate cuts by the Fed this year.
**Opportunity**:
- **Sector Recovery**: If tech giants continue to post strong results and outlooks, QQQ could see sustained upward momentum. Still waiting for Amazon and Nvidia results next week.
- **Market Sentiment**: Positive developments in AI and cloud computing, automated assistants, particularly benefiting tech stocks.
**Risks**:
- **Tech Sector Volatility**: Sudden shifts in tech stock performances or regulatory challenges could lead to increased volatility.
- **Breakout Failure**: Similar to a stock, QQQ could fail to maintain levels above $400 and retreat, indicating a false breakout or consolidation phase.
**Disclaimer**:
This analysis is for informational purposes only and should not be considered investment advice. Investors should conduct their own research or consult a financial advisor before making any investment decisions.
QQQ Long - Trend Oscillator and Foundamentals: 1-Day AnalysisTechnical Analysis:
Invesco QQQ Trust (QQQ)
Timeframe: Daily
Chart Pattern: Oversold indicator EMA crossings
Breakout Level: $370
Target Price TW: N/A
**Breakout Point**: QQQ has surpassed a notable resistance level at $370, showing signs of a strong upward movement with the current price at $372.35, signaling a robust breakout.
**Indicators / Patterns**:
- **MACD (Moving Average Convergence Divergence)**: The MACD is trending bullish, which indicates a potential continuation of the upward trend.
- **RSI (Relative Strength Index)**: The RSI is approaching overbought territory, suggesting heightened buying activity.
- **Candlestick Patterns**: No relevant long in 1D timeframe, relevant in 4H
Signal: The script sets up the "WaveTrend with Crosses" indicator, authored by LazyBear. It uses moving averages of price data to calculate momentum and provides visual cues for potential reversals with overbought/oversold levels and line crossovers, used for signaling trade opportunities.
**Market Environment**:
- **Tech Sector Performance**: As a tech-heavy index, QQQ's performance is highly dependent on major tech stocks, which have been showing recovery in recent trading sessions.
- **Interest Rate Concerns**: With the Federal Reserve's stance on interest rates, tech stocks and QQQ may face volatility. Higher rates generally lead to valuation pressures on high-growth tech stocks.
**Fundamentals/Events**:
With the updated holdings information for QQQ as of April 24, 2024, let's re-integrate the EPS and revenue surprises into the analysis:
- **Microsoft (MSFT)**: Holding 8.86% weight in QQQ, Microsoft's EPS surprise of approximately 4.26% and a revenue surprise of around 1.67% can have a substantial impact on the QQQ index, as it's the largest holding and its financial performance exceeded expectations.
- **Alphabet C (GOOGL)** and **Alphabet A (GOOG)**: With a combined weight of 5.40% in QQQ, Alphabet's impressive EPS surprise of roughly 25.17% and a revenue surprise close to 2.35% indicate a strong positive momentum that could favorably affect the QQQ index given their significant presence.
- **T-Mobile US (TMUS)**: As a smaller weight of 1.47% in QQQ, T-Mobile's mixed financial performance, featuring an EPS surprise of about 6.95% but a slight revenue dip of -1.06%, might have a nuanced effect on the index. The better-than-expected EPS could be positive, but the revenue shortfall may temper the impact.
These percentage surprises should be factored into the overall analysis of QQQ as they reflect the financial performances of some of its key constituents, potentially impacting the index's movement.
- **Economic Indicators**: Key economic releases (e.g., employment data, inflation reports) in the coming weeks could impact investor sentiment and market dynamics, affecting QQQ.
Macroeconomic data that could be factored into the analysis of the QQQ index:
- **GDP (PIL Trimestrale) for the U.S.**: The GDP growth rate is indicated as 1.6% for the latest quarter, which is below the previous rate of 2.5% and significantly lower than the rate before that, which was 3.4%. A decelerating GDP growth rate may lead to concerns about the economic health of the U.S. and potentially impact investor sentiment towards market indices, including QQQ, particularly those with substantial tech holdings that might be sensitive to economic slowdowns.
- **Initial Jobless Claims (Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione)**: The number stands at 207K, which is slightly below the previous figure of 214K and just below the pre-previous of 212K. This indicates relative stability in the job market, which could counterbalance some of the negative sentiment arising from the slower GDP growth, offering a mixed macroeconomic context for QQQ.
- **Fed Rate Cut Probability**: 35% chance of only one or no rate cuts by the Fed this year.
**Opportunity**:
- **Sector Recovery**: If tech giants continue to post strong results and outlooks, QQQ could see sustained upward momentum. Missing Amazon and Nvidia still next week coming.
- **Market Sentiment**: Positive developments in AI and cloud computing, automated assistants, particularly benefiting tech stocks.
**Risks**:
- **Tech Sector Volatility**: Sudden shifts in tech stock performances or regulatory challenges could lead to increased volatility.
- **Breakout Failure**: Similar to a stock, QQQ could fail to maintain levels above $370 and retreat, indicating a false breakout or consolidation phase.
**Disclaimer**:
This analysis is for informational purposes only and should not be considered investment advice. Investors should conduct their own research or consult a financial advisor before making any investment decisions.
Mercato in Crescita: Tutte le Strade Portano a Tesla.A Wall Street si dice:
"Il rischio viene da non sapere cosa si sta facendo." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Il mercato ha finalmente preso slancio con tutti i principali indici in rialzo per la seconda sessione consecutiva ieri martedì, un'occasione che non si vedeva da oltre un mese.
Il NASDAQ ha registrato un balzo dell'1,59% (pari a circa 245 punti), portando il suo guadagno in due giorni al 2,7% dopo aver già guadagnato oltre l'1% lunedì. Questo indice ad alto contenuto tecnologico ha recuperato tutte le perdite subite venerdì e quasi la metà del ribasso della scorsa settimana. Gli investitori sono naturalmente entusiasti in vista dei quattro nomi tecnologici di "Mag 7" che presenteranno i loro risultati questa settimana, iniziando con Tesla (TSLA) dopo la chiusura di ieri.
Il pioniere dei veicoli elettrici sta attraversando un periodo difficile, come evidenziato dai deludenti risultati del primo trimestre. Tuttavia, al momento in cui scrivo, le azioni di TSLA stanno aumentando di oltre l'8% dopo l'orario di negoziazione. Gli investitori hanno accolto positivamente l'azienda che accelera il lancio di veicoli più accessibili e potrebbero aver giudicato che il titolo sia stato sufficientemente deprezzato.
Inizialmente, le prospettive sembravano cupe per Tesla, con il titolo che si è ridotto dai massimi vicino a $300 lo scorso luglio a un modesto $144 alla chiusura di ieri, in vista dei risultati trimestrali. Tuttavia, buone notizie sono emerse per gli investitori con le prime indicazioni di un'offerta.
Intanto, anche gli altri principali indici sono in rialzo per il secondo giorno consecutivo. L'S&P è aumentato dell'1,2% a 5.070,55, mentre il Dow ha guadagnato lo 0,69% (circa 263 punti) a 38.503,69.
Questo segna la prima volta che tutti gli indici principali registrano guadagni in sessioni consecutive dall'ultimo periodo di marzo (20/21 marzo), durante una serie di quattro giorni di vittorie consecutive. Sarebbe incoraggiante vedere un tale trend proprio ora dopo l'inizio incerto del secondo trimestre, ma nei prossimi giorni molto dipenderà da alcuni rapporti chiave sugli utili.
Speriamo che TSLA sia in grado di mantenere questi guadagni fino a mercoledì, il che sarebbe un buon auspicio per gli altri "Mag 7" in programma per questa settimana. Domani parleremo di Meta Platforms (META), seguita giovedì da Microsoft (MSFT) e Alphabet (GOOGL).
In questa fase, sembra che il mercato entri in una sorta di stasi per i trader. Questo è un altro modo per dire che scommetto che rimarremo all'interno di un range per un po'. Di solito, durante le prime due settimane della stagione degli utili, vediamo i mercati mantenersi in un range piuttosto ristretto, quindi sono rimasto sorpreso da tutte le vendite della scorsa settimana. Con il recupero dei mercati, non sarei affatto sorpreso se tornassimo verso i massimi recenti per poi vendere di nuovo.
A questo punto, mi definirei cautamente rialzista.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
“Selezione di Titoli Vincenti"
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Perimeter Solutions (PRM)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Le azioni continuano a rimbalzare dopo la sensazione di vendita aggressiva che abbiamo sperimentato la scorsa settimana. Sin dall'apertura di lunedì mattina, abbiamo assistito a un costante flusso di acquisti, il che è stato un sollievo tanto necessario.
Nella sessione odierna, il mercato ha registrato un notevole aumento, con lo S&P in rialzo dell'1,20% e il Nasdaq che ha guadagnato un altro 1,51%.
Ora ci troviamo in una fase cruciale. Il rimbalzo di ieri non è stato così impressionante, ma oggi sicuramente lo è stato. Lo S&P ha cancellato tutte le perdite dalla scorsa settimana e i rialzisti sembrano pronti a testare la media mobile a 50 giorni.
Guardando il grafico, gli orsi appariranno attorno all'area 5120-40 nell'indice S&P. Devono difendere quest'area e, se falliscono, potremmo vedere nuovi massimi prima della fine di maggio.
La mia attenzione è ora rivolta agli imminenti risultati trimestrali delle grandi aziende tecnologiche come Apple, Amazon, Meta, Microsoft e Alphabet, insieme a NVDA. Quindi, ci aspettiamo un'azione discontinua nell'immediato futuro, con la possibilità di una correzione dopo il raggiungimento di determinati livelli.
Dati economici
Il PMI manifatturiero preliminare dello S&P di aprile è risultato essere 49,9 rispetto al 52,0 previsto, segnando la prima contrazione di quest'anno. Anche l'Eurozona ha registrato dati PMI manifatturieri inferiori alle attese, confermando la tendenza alla contrazione.
Sebbene alcuni potrebbero interpretare questi dati come segnali di recessione, è importante notare che il settore dei servizi negli Stati Uniti ha registrato il suo 15° mese consecutivo di espansione, mentre nell'Eurozona è il terzo mese consecutivo di crescita.
Inoltre, la Fed di Richmond ha pubblicato i suoi dati di aprile, con un valore di -7 rispetto al -8 previsto. Tuttavia, si osserva un'ottimismo crescente tra le aziende riguardo alle condizioni economiche locali.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi.
Azionario ancora in recuperoWall Street continua a mostrarsi resiliente, esattamente come l’economia americana, che prosegue nella pubblicazione di dati che mostrano la tenuta degli aggregati principali, che porteranno quasi certamente ad un futuro atterraggio morbido di una economia che continua a sorprendere. Gli indici americani hanno chiuso in rialzo, recuperando parte delle perdite del giorno precedente, con l'S&P 500 che ha fatto registrare un +1.1%, mentre il Dow Jones è salito di 318 punti, pari a +0.81% e il Nasdaq ha guadagnato l'1,2%.
L’ultimo rapporto sull’occupazione ha rivelato che l’economia statunitense ha creato il maggior numero di posti di lavoro degli ultimi dieci mesi, mentre il tasso di disoccupazione è inaspettatamente sceso rispetto ai massimi degli ultimi due anni. Questi dati suggeriscono che il mercato del lavoro rimane forte il che aumenta le possibilità di un ritardo nei tagli dei tassi di interesse. I funzionari della Fed evidenziano invece contrasti nelle dichiarazioni con Powell che sembra più ottimista relativamente al taglio del costo del denaro rispetto a Kashkari, Harker e Barkin, molto più restrittivi e propensi ad un mantenimento dei tassi fermi piuttosto che in calo.
Nvidia (+2,4%) e Amazon (+2,8%) sono stati i titoli a mega capitalizzazione con le migliori performance, mentre Tesla è scesa del 3,6% dopo aver annullato i suoi piani per un'auto a basso costo che erano stati ampiamente anticipati. La sensazione è che vi siano scelte selettive da parte degli investitori, nei vari comparti e titoli, con preferenze per quelli a forte capitalizzazione e appartenenti al comparto tecnologico. A livello di performance settimanale, il Dow Jones ha registrato una perdita dell’1,9%, registrando la settimana peggiore del 2024, mentre l’S&P 500 e il Nasdaq sono scesi rispettivamente dell’1% e dell’1,3%.
CORRELAZIONI INTERMARKET SALTATE
Venerdì il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è risalito al 4,4%, un livello che non si vedeva dalla fine di novembre, proprio in ragione del fatto che i dati macro sembrano allontanare la prima riduzione del costo del denaro da parte della Fed. Le scommesse per una riduzione del tasso di interesse di almeno 25 punti base a giugno si attestano attualmente intorno al 59%, rispetto al 65% prima della pubblicazione delle buste paga.
L’aumento del risk off che c’è stato venerdì, dopo la pubblicazione, così come il recupero degli asset rifugio, sembravano portare ad un ritorno delle correlazioni legate all’avversione al rischio, ma poi la seduta si è chiusa in modo contrastante tra i vari asset. Di fronte ad un aumento generalizzato dei rendimenti dei titoli di Stato, non vi è stato un analogo aumento degli indici di rischio, che restano in appetito al rischio.
L’indice Vix rimane sotto quota 16.50 così come l’indice paura e avidità è a 61, ancora in area di avidità e quindi di risk on. Sulle valute, ugualmente, abbiamo assistito inizialmente ad una forza di dollaro, acquistato come asset rifugio in una fase di evidente aumento del risk off, che poi però si è ribaltato dopo il ritorno delle price action ai livelli precedenti al dato.
VALUTE
EurUsd che dopo i NFP, sembrava sfondare 1.0800 con la possibilità di scendere verso 1.0750, ma poi sono usciti i bid che l’hanno riportato a 1.0840. Tecnicamente, se rimaniamo sopra a 1.0800, possiamo ripartire verso 1.1000, sempre che si riesca in fretta a violare l’area di resistenza di 1.0880, che per ora ha retto bene. Sul Cable, analoga reazione con possibilità di attaccare quota 1.2680, il che aprirebbe la strada a 1.2740. La formazione su entrambi i cambi sopraccitati di una hammer su base giornaliera sembra poter rappresentare una conferma di una ripartenza su base giornaliera.
UsdJpy che è tornato a 151.60 dopo aver testato 150.85 nella notte tra giovedì e venerdì, ma per ora non è riuscito a violare quota 152.00 che secondo qualcuno è la “line in the sand” della Boj, oltre il quale potrebbe intervenire massicciamente. Poche le novità con i cross dello Jpy che sono tornati vicino ai massimi, come EurJpy, GbpJpy, mentre le oceaniche, hanno recuperato anch’esse, anche se meno, nei confronti del biglietto verde. 0.6660 target per AudUsd e 0.6110 per NzdUsd. Franco svizzero in recupero sull’euro dopo aver toccato quota 0.9850 e ritorno a 0.9775 mentre il UsdChf, deve recuperare quota 0.9020 30 area per cercare di riprendere quota e ritornare in trend rialzista.
I DATI DELLA SETTIMANA
Questa settimana, al centro dell’attenzione di analisti e investitori, ci saranno i dati sull’inflazione Usa unitamente ai verbali dell’ultimo Fomc. Ma ad aggiungersi, anche i dati relativi alla fiducia dei consumatori redatta dall’Università del Michigan, i prezzi alla produzione, nonché i prezzi delle esportazioni e delle importazioni, senza dimenticare i soliti commenti “market movers” dei diversi funzionari della Federal Reserve. A livello globale, a catturare l’interesse, saranno le decisioni sui tassi di interesse per la Bce, la Boc e la Rbnz tra le banche centrali più importanti.
In Asia e più precisamente in Cina, verranno pubblicati i prezzi al consumo e alla produzione, insieme ai dati relativi alla bilancia commerciale. Tra gli emergenti segnaliamo la pubblicazione dei dati sull’inflazione per Messico, Brasile, India e Russia. L'attenzione dell'Europa sarà rivolta anche al commercio estero e alla produzione industriale della Germania, nonché al PIL e alla produzione industriale del Regno Unito a febbraio. Infine, l'Australia rilascerà i dati NAB sulla fiducia delle imprese, i dati sulla fiducia dei consumatori Westpac e quelli sulla fiducia dei consumatori in Giappone.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Equity, correzione ridottaMercoledì i listini americani hanno registrato una modesta ripresa, con l'S&P 500 e il Nasdaq in rialzo rispettivamente dello 0,11% e dello 0,23%, mentre il Dow Jones è sceso dello 0.11%. I movimenti di Wall Street sono dipesi soprattutto dalle dichiarazioni dei funzionari della Fed e dai dati macroeconomici, che ieri, sono apparsi contrastanti. Il rapporto ISM PMI dei servizi è sceso a 51,4 a marzo dal 52,6 del mese precedente, deludendo le aspettative, anche se l’indicatore dei prezzi è sceso al minimo di 4 anni, confermando quindi un calo dell’inflazione. D’altro canto, il rapporto ADP ha mostrato invece che il mercato del lavoro, da parte del settore privato, continua a dimostrarsi forte, con le imprese che hanno aggiunto 184 mila posti di lavoro a marzo, superando le previsioni.
Sempre ieri, poi, nel tardo pomeriggio, all’Università di Stanford, ha parlato Jerome Powell, il quale ha affermato come sia troppo presto per dire se i recenti dati sull'inflazione siano qualcosa di più di un semplice aumento. Le prospettive sono ancora piuttosto incerte, e la Fed deve far fronte a rischi su entrambi i lati del proprio mandato. Tali rischi continuano a trovare però un migliore equilibrio. La Fed continua a credere che il tasso ufficiale sarà probabilmente al suo picco per questo ciclo economico. In ogni caso saranno i dati a chiarire, come sempre, la situazione.
Venerdì sarà giorno dei Non Farm Payrolls. Tornando ai titoli di Wall Street I giganti della tecnologia come Meta, Apple, Nvidia e Amazon hanno registrato guadagni, mentre Microsoft ha registrato un leggero calo. Intel ha dovuto affrontare una battuta d’arresto significativa con le sue azioni che sono crollate di oltre il 6% a causa delle perdite operative dichiarate di 7 miliardi di dollari nella sua divisione di produzione di chip per il 2023.
L’EURO TORNA PREPOTENTEMENTE SOPRA 1.0800
Reazione veemente della moneta unica, va detto, con il ritorno prepotente sopra quota 1.0800 che rappresentava l’area di resistenza chiave. La valuta europea ha beneficiato della discesa del biglietto verde, in seguito ai dati peggiori sull’Ism Pmi, che riavvicinerebbero l’eventualità dei tre tagli programmati dalla Fed per il 2024. EurUsd a 1.0845 mentre il cable è salito a 1.2640, circa 80 pip sopra l’apertura dei mercati europei.
UsdJpy invece è rimasto a ridosso di quota 152.00, incapace di violare i supporti a 151.30 e le resistenze, dove per ora però la BoJ non si è ancora vista. Sono risaliti tutti i cross dello Jpy, trascinati da una debolezza generalizzata del biglietto verde e in contrasto quindi con un UsdJpy che non è sceso ugualmente, cosìcchè AudJpy, NzdJpy, EurJpy, CadJpy e GbpJpy hanno tutti attaccato al rialzo.
EurChf a ridosso di 0.9800 con il UsdChf che finalmente tiene mentre l’EurUsd sale. Obiettivi del cross la parità mentre per il UsChf, riteniamo che l’area di 0.8690 possa rappresentare un buon supporto. Interessanti i cross del Chf come CadChf e NzdChf che sembrano puntare a 0.6820 e 0.5540 rispettivamente.
ADP E ISM PMI DEI SERVIZI
Le imprese private negli Stati Uniti hanno assunto 184 mila lavoratori nel marzo 2024, dopo i 155 mila del mese precedente, peraltro rivisti al rialzo e dopo aver battuto le previsioni di 148 mila. Si tratta del più grande aumento di assunzioni in otto mesi, con l'aumento dell'occupazione nei servizi, vale a dire tempo libero, ospitalità, commercio, trasporti, servizi pubblici, oltre a istruzione, sanità, e attività finanziarie. Il settore della produzione di beni ha aggiunto 42 mila posti di lavoro, principalmente nell’edilizia, mentre il settore manifatturiero ne ha aggiunti solo 1.000.
Nel frattempo, "L'inflazione si sta raffreddando, ma i nostri dati mostrano che le retribuzioni stanno aumentando sia nel settore dei beni che in quello dei servizi", ha affermato Nela Richardson, capo economista dell'ADP. L’ISM Services PMI è invece sceso a 51,4 a marzo dal 52,6 di febbraio e al di sotto delle previsioni di 52,7. La lettura ha evidenziato la crescita più debole nel settore dei servizi in tre mesi, poiché i nuovi ordini sono aumentati meno mentre le scorte sono diminuite. D’altro canto, l’attività commerciale e la produzione e i nuovi ordini dall’estero sono aumentati a un ritmo più rapido e la pressione sui prezzi si è allentata al livello più basso da marzo 2020.
EUROZONA, SCENDE L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione dei prezzi al consumo nell’Eurozona è sceso al 2,4% su base annua nel marzo 2024, eguagliando il minimo di 28 mesi di novembre e inferiore alle aspettative del mercato del 2,6%, come ha mostrato una stima preliminare. Anche il tasso core, escludendo la volatilità dei prezzi alimentari ed energetici, è sceso al 2,9%, il punto più basso da febbraio 2022 e al di sotto delle previsioni del 3,0%.
I prezzi dell'energia hanno registrato un calo dell'1,8% (rispetto al -3,7% di febbraio), mentre il ritmo dell'aumento dei prezzi è stato moderato per generi alimentari, alcol e tabacco (2,7% rispetto al 3,9%) e beni industriali non energetici (1,1% rispetto all'1,6%). Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,8% a marzo, dopo un aumento dello 0,6% a febbraio.
PETROLIO
I prezzi dell’oro nero continuano a consolidare al rialzo, mantenendosi sopra quota 85.5 per il Wti e 89 per il Brent. Si tratta dei livelli più alti degli ultimi 5 mesi, ovvero da ottobre 2023. I tagli alla produzione dell’Opec + oltre alle diverse limitazioni dell’offerta e una domanda crescente in paesi come Cina e Usa, hanno rappresentato la ragione principale della tenuta sopra tali livelli. Proprio ieri l’Opec + aveva deciso di mantenere la sua attuale politica di fornitura di petrolio e ha invitato alcuni membri a rafforzare il rispetto dei tagli alla produzione.
Gli analisti hanno anche notato che gli attacchi di droni ucraini contro le raffinerie russe hanno ridotto la fornitura di carburante, così come i timori che la guerra tra Israele e Hamas possa estendersi fino a includere l’Iran. Dal lato della domanda, gli ultimi dati economici statunitensi hanno evidenziato un mercato del lavoro resiliente, rafforzando le prospettive per il consumo complessivo e la domanda di energia.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Alibaba potrebbe tornare al suo splendore?Se desideri ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo, basta cliccare su "SEGUI" in alto. Inoltre, se vuoi approfondire un particolare argomento o hai bisogno di qualche consiglio, ti prego di commentare sotto l'articolo e sarò felice di aiutarti.
Alibaba potrebbe tornare al suo splendore?
Anche se lo scorso mese Alibaba (NYSE:BABA) ha riportato utili decenti, il titolo non è riuscito a guadagnare slancio e ha sottoperformato rispetto al mercato più ampio negli ultimi trimestri. Con i capitali internazionali che lasciano la Cina e i rischi geopolitici in aumento, le azioni di Alibaba potrebbero rimanere deboli nel prossimo futuro senza catalizzatori significativi per migliorare la situazione. Perciò, ritengo sia più sensato ricercare opportunità localmente anziché investire in Alibaba, ancora alle prese con le conseguenze della repressione guidata dal governo di Pechino più di tre anni fa.
Alibaba ha faticato a mantenere slancio nei suoi affari di eCommerce a causa delle difficoltà economiche in Cina. Nel terzo trimestre, le sue divisioni di Taobao e Tmall hanno registrato ricavi per 18,18 miliardi di dollari, con un aumento del solo 2% rispetto all'anno precedente. Al contrario, il concorrente PDD Holdings ha recentemente riportato un incredibile aumento del 123% dei ricavi nel trimestre di dicembre, grazie alla sua strategia aggressiva per promuovere le vendite e attirare nuovi clienti. Le azioni di PDD Holding hanno già superato quelle di Alibaba negli ultimi anni e se continuerà a crescere a questo ritmo, non sorprenderà se diventerà presto più redditizia dell'attività principale di Alibaba.
Tuttavia, Alibaba ha anche affrontato sfide nel suo business cloud a causa della crescente concorrenza e dei problemi geopolitici. Nel trimestre di dicembre, l'attività cloud ha registrato ricavi di 3,95 miliardi di dollari, con una modesta crescita del 3% rispetto all'anno precedente. A titolo di confronto, Microsoft (MSFT), Amazon (AMZN) e Google (GOOG)(GOOGL) hanno ottenuto rispettivamente ricavi cloud di 25,9 miliardi di dollari, 24,2 miliardi di dollari e 9,19 miliardi di dollari con una forte crescita del 20%, del 13% e del 25,5%.
Nonostante la crescita costante di Alibaba, è improbabile che possa presto minacciare il dominio delle aziende occidentali nel settore del cloud. Inoltre, la crescente concorrenza interna rende difficile per l'azienda migliorare significativamente il suo business del cloud. Per questo motivo, le aziende tecnologiche occidentali sono probabilmente un investimento più interessante nel prossimo futuro rispetto ad Alibaba.
Quando decidiamo di investire, è importante fare le mosse giuste. Non è saggio agire da soli, quindi è fondamentale ottenere l'aiuto di un consulente finanziario o utilizzare strumenti intelligenti come quelli offerti da TRADING VIEW. Questi strumenti forniscono una valutazione completa delle aziende e un feed informativo per aiutarci a prendere decisioni di investimento più ragionate.
Guardando su TRADING VIEW, è chiaro che siamo di fronte a una situazione tecnica molto negativa.
Come si può notare, non c'è conferma dall'analisi tecnica per effettuare l'acquisto.
Grazie a TradingView, è possibile ottenere una sintesi di tutti i principali indicatori tecnici in modo facile e veloce.
In Cina, uno dei principali problemi del mercato è la mancanza di fiducia degli investitori. Anche se ci sono molte opportunità di acquisto a prezzi scontati, è sempre meglio attendere segnali più chiari, come quelli delle prossime trimestrali, prima di prendere decisioni importanti.
Per quanto riguarda Alibaba, prevedo una fase di mercato stabile per il resto dell'anno. La mia strategia per questo titolo è basata sull'acquisto dopo una trimestrale positiva e solo se i prezzi si mantengono al di sopra della media mobile a 100 giorni, per ottenere una conferma di acquisto anche dall'analisi tecnica.
Non vediamo l'ora di vederti al prossimo articolo! E ricorda, per un trading di successo affidati sempre a Tradingview: uno strumento indispensabile che può aiutarti a evitare errori gravi durante le tue operazioni di trading.
Azionari in distribuzione o ennesima fintaI mercati azionari venerdì scorso, nel giorno delle tre streghe (che ricorre ogni terzo venerdì del mese finale di ogni trimestre, e nel quale scadono futures su undici azionari, futures su opzioni e future su singoli titoli azionari), hanno chiuso in ribasso, con l’S&P 500 che ha perso lo 0,6%, il Nasdaq l’1% e il Dow Jones circa lo 0.50%. La sessione è stata volatile, caratterizzata da una significativa scadenza di opzioni e da un sell off sul comparto tecnologico, con gli investitori in attesa della decisione della Federal Reserve questa settimana.
I dati recenti hanno evidenziato prezzi al consumo e prezzi alla produzione al di sopra del consensus, numeri che hanno portato a ipotizzare che i tagli dei tassi di interesse potrebbero essere rinviati oltre il mese di giugno, che era la scadenza, alla quale la maggior parte di investitori e analisti avevano fatto riferimento per una riduzione del costo del denaro.
Tra i titoli azionari, segnaliamo Microsoft (-2%), Apple (-0,2%), Amazon (-2,4%) e Alphabet (-1,5%). Nvidia ha chiuso leggermente in ribasso dopo aver perso il 3,2% giovedì. Adobe è crollata del 13,6% dopo che le previsioni sui ricavi trimestrali sono state deludenti. Su base settimanale, va ricordato che comunque i tre indici sono rimasti intorno allo zero con l'S&P 500 e il Dow Jones che hanno guadagnato lo 0,3% e lo 0,2% mentre il Nasdaq ha perso lo 0,1%.
Attenzione perché la settimana è densa di appuntamenti chiave come le decisioni sulla politica monetaria da parte della BoJ, Fed, BoE, PBoC, SNB ed RBA in cima alla lista delle priorità.
DATI DELLA SETTIMANA ENTRANTE
L’ottava entrata è assai importante per tante ragioni a cominciare dalla decisione della Fed mercoledì sera, con le previsioni economiche del FOMC. Il consensus vede una banca centrale americana ancora guardinga, con tassi di interesse invariati per la quinta riunione consecutiva, in un contesto di mercato del lavoro ancora forte e di un graduale rallentamento delle pressioni inflazionistiche.
Gli investitori esamineranno attentamente le previsioni economiche del FOMC e le proiezioni del cosiddetto "dot plot" per ottenere ulteriori indizi sulla potenziale tempistica di un prossimo eventuale taglio del costo del denaro. soprattutto dopo che i dati CPI e PPI più alti del previsto di questa settimana hanno spinto gli operatori a modificare le proprie aspettative. Vi sono poi i dati sui PMI di marzo, che dovrebbero segnalare un leggero rallentamento della crescita del settore manifatturiero, dopo che a febbraio è stata registrata l'espansione più forte da luglio 2022.
Nel frattempo, vi sono altri dati importanti in arrivo, il sentiment dei costruttori di case e l'indice manifatturiero della Fed di Filadelfia. Per quel che riguarda altri dati provenienti dal continente nordamericano, segnaliamo i dati sul tasso di inflazione, sul commercio al dettaglio e sui nuovi prezzi delle case riferiti al Canada.
Tornando dalle nostre parti, segnaliamo la decisione della BoE giovedì prossimo, con la Banca d'Inghilterra che dovrebbe mantenere i tassi stabili al 5,25%, mentre è previsto un taglio dei tassi ad agosto. L'inflazione principale di febbraio è probabilmente aumentata dello 0,7% su base mensile, determinando un rallentamento su base annua al 3,6%, il livello più basso da settembre 2021.
I trader attendono anche dati sui PMI globali di S&P, fiducia dei consumatori GfK, prezzi alla produzione, commercio al dettaglio, indebitamento netto del settore pubblico e ordini alle fabbriche CBI. Inoltre, le banche centrali di Svizzera, Norvegia e Turchia decideranno sui tassi di interesse. Si prevede che gli indici PMI globali indicheranno una stabilizzazione dell’attività commerciale in Eurozona a marzo, con una minore contrazione del settore manifatturiero e un’espansione dei servizi. Tuttavia, Germania e Francia sono ancora destinate a mostrare una contrazione.
BOJ E PBOC
In Giappone, si prevede che la BoJ metterà fine alla sua politica di tassi di interesse negativi dopo che il lavoro annuale ha portato le principali aziende ad accettare forti aumenti salariali. I trader monitoreranno inoltre da vicino i dati sull’inflazione, i PMI flash, le esportazioni e le importazioni, l’indice Reuters Tankan e i dati finali sulla produzione industriale.
Nel frattempo, in Cina, la Banca Popolare Cinese dovrebbe mantenere invariati i tassi di riferimento sui prestiti a 1 e 5 anni. Nella notte sono usciti i dati sulla produzione industriale, aumentata del 7% anno su anno, al di sopra delle previsioni del 5% e più alto del dato precedente di dicembre (+6.8%): Si tratta dell’aumento più consistente degli ultimi due anni. Anche le vendite al dettaglio sono cresciute del 5.5% superando il consensus del 5.2% e indicando che il paese ha avviato la strada della ripresa economica.
VALUTE
Sul fronte cambi ancora sedute poco volatili e in trading range, in attesa di qualche innesco che possa modificarne le price action. Le decisioni delle banche centrali in molte aree, questa settimana, dovrebbero e potrebbero scatenare la volatilità di breve di alcuni tassi di cambio, ma solo se le dichiarazioni dei banchieri centrali andassero in direzioni differenti, altrimenti molto probabilmente la stabilità dei prezzi nel mercato dei cambi sarebbe garantita anche in questa ottava.
EurUsd che sembra essere ancorato nella fascia di oscillazione compresa tra 1.0870 e 1.0930 senza grandi slanci anche se non è da escludere un ribasso fino a 1.0800, supporto di medio termine. Sul Cable medesima price action con i livelli di 1.2670 e 1.2630 a fare da livelli chiave da non violare per mantenere un view rialzista di medio termine.
UsdJpy tornato sopra 149.00 dopo che è chiaro al mercato che la BoJ abbandonerà il QQE senza però alzare il costo del denaro. Non si deve escludere neppure il test di 150.60 a questo punto, seguito da 151.80 00.
UsdChf che rimane reciproco di EurUsd in questa fase, tra 0.8725 e 0.8890 trading range, con EurChf stabile sopra 0.9600 ma sotto la resistenza chiave di 0.9700. UsdCad, infine, che è tornato sopra 1.3500 con possibili target in area 1.3600-10.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Nuovo record per lo S&P: il mercato resta calmo nonostante l'IPCA Wall Street si dice:
"Il tempo è l'alleato dell'investitore a lungo termine, ma il nemico di quello a breve termine."
Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Ieri l'indice dei prezzi al consumo è stato superiore alle previsioni, ma fortunatamente il mercato azionario ha reagito positivamente, riprendendo il proprio rally dopo un breve periodo di stagnazione e stabilendo persino un nuovo record.
L'aumento mensile dell'indice dei prezzi al consumo dello 0,4% era in linea con le aspettative, ma l'aumento annuale del 3,2% è stato leggermente superiore alla previsione del 3,1%, segnando la prima accelerazione dal mese di dicembre. Anche i risultati principali sono stati più alti sia mensilmente che annualmente.
Nonostante ciò, l’S&P ha concluso la sessione raggiungendo un nuovo massimo storico, registrando un aumento dell'1,12% a 5.175,27, mentre il settore tecnologico si è ripreso dal recente rallentamento con il NASDAQ in rialzo dell'1,54% (circa 250 punti) a 16.265,64. Questi indici hanno sperimentato una rara flessione di due giorni. Nel frattempo, il Dow è salito dello 0,61% (circa 235 punti) a 39.005,49.
Con le speranze di un imminente taglio dei tassi a marzo da tempo deluse, questo rapporto non ha suscitato l'urgenza che avrebbe avuto se la Fed fosse stata ancora indecisa. E sembra che gli investitori non credano che questi risultati avranno un impatto sulla narrativa attuale, che prevede diversi tagli dei tassi nel corso dell'anno.
Negli ultimi due giorni, le azioni sono state piuttosto fiacche, con anche i giganti della tecnologia che hanno guidato questo rally che hanno subito una battuta d'arresto. In particolare, il leader dell'intelligenza artificiale e superstar del mercato NVIDIA (NVDA) è scivolato di oltre il 7,5% in quel periodo. Tuttavia, non sembra essere il momento per il grande ritiro che molti analisti stanno prevedendo. Martedì, NVDA ha recuperato quasi tutto il calo di due giorni, registrando un aumento del 7,2%, mentre l'altro semi-straordinario Super Micro Computer (SMCI) è salito di circa il 7,7%.
Anche la maggior parte dei restanti membri della "mag 7" ha ottenuto risultati migliori, con Meta Platforms (META, +3,3%), Microsoft (MSFT, +2,7%) e Amazon (AMZN, +2%) in evidenza. Tuttavia, Oracle (ORCL) ha davvero catturato l'attenzione degli investitori con un balzo dell'11,8% dopo un rapporto fiscale del terzo trimestre che ha superato le aspettative sia in termini di utili che di ricavi. Naturalmente, questi risultati non sono stati l'unica ragione del progresso.
Quello che ha spinto il titolo sono state le due parole magiche: 'intelligenza artificiale'. Il management di Oracle ha dichiarato che la domanda per la sua infrastruttura AI di seconda generazione supera di gran lunga l'offerta. Inoltre, la società annuncerà una partnership ambiziosa con il leader indiscusso dell'intelligenza artificiale, NVDA.
Anche se l'evento principale della settimana è alle nostre spalle, ci sono altri rapporti importanti all'orizzonte, come il PPI e le vendite al dettaglio (entrambi previsti per giovedì). Sarà interessante vedere se domani ci saranno reazioni ritardate all'IPC.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Paymentus (PAY)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Ieri l'IPC ha segnato un rialzo, portando ancora una volta il mercato vicino ai suoi massimi storici. Nonostante i dati sull'inflazione mostrassero segnali contrastanti, il mercato ha trovato fiducia nella possibilità che la Fed abbia spazio per tagliare i tassi quest'estate.
Lo S&P è salito dell'1,12%, mentre il Nasdaq ha guadagnato l'1,49%.
Sebbene i dati dell'IPC potrebbero non sembrare così positivi, il mercato ha reagito in modo positivo. L'indice mensile è rimasto in linea con le aspettative, ma l'aumento annuale del 3,2% è stato leggermente superiore alle previsioni. Nonostante ciò, il core ha visto entrambi gli indicatori arrivare un po' sopra le attese, sebbene il valore annuo del 3,8% sia stato il più basso da aprile 2021.
Questo miscuglio nei dati potrebbe farci domandare perché il mercato sia salito ieri. La risposta potrebbe essere complicata, ma sembra che il denaro si stia spostando verso nomi di qualità superiore. Inoltre, le obbligazioni sono in ribasso, il dollaro è in rialzo e l'oro è stato svenduto.
Nonostante le aspettative di un taglio dei tassi si siano attenuate, con una probabilità molto bassa per maggio, le prospettive per giugno e luglio rimangono solide. Questo potrebbe spingere ancora una volta le azioni al rialzo.
Tuttavia, nonostante il passaggio ai massimi storici, è importante osservare da vicino l'azione dei prezzi. Personalmente, non comprerò questo rally, poiché mancano ulteriori conferme dalla Fed sulla certezza dei tagli dei tassi quest'estate. Resto in attesa di ulteriori segnali nei prossimi giorni, e se non arrivano, potrebbe essere il momento di capitolare sul breve e vedere cosa riserva il lungo.
Continuerò a monitorare da vicino la media mobile a 21 giorni dell'SPX, che attualmente si trova a 5070. Finché non verrà chiaramente superata, sarà difficile essere pessimisti.
Restate sintonizzati per tutte le ultime notizie e analisi di mercato.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
JD.com: Ce la farà a Spiccare tra i suoi Competitors?JD.com noto anche come JINGDONG è stato fondato nel 1998 da Richard Liu.
JD.com è diventata una delle più grandi aziende di vendita al dettaglio online in Cina, competendo direttamente con altre piattaforme come Alibaba.
Originariamente conosciuta come 360buy.com, l'azienda ha cambiato nome in JD.com nel 2013.
Capitanata da *Sandy Xu CEO di JD.com, l'azienda c*onta 560.000 dipendenti e ha la sede principale a Pechino.
Non è solo un e-commerce, Jd è rinomata per l'innovazione e l'eccellenza della catena di approvvigionamento. In più l'azienda si è espansa in settori come la vendita al dettaglio, la tecnologia, la logistica, l'assistenza sanitaria, l'immobiliare e altro ancora.
Inutile dire che dopo la pandemia di COVID-19 i consumatori fanno sempre più affidamento sul mondo digitale e su gli acquisti online.
Attualmente gli utenti che accedono a Internet rappresentano circa il 62% dell’intera popolazione mondiale, evidenziando un aumento del +4,8% rispetto al precedente anno.
E se ci focalizziamo nell'industria dell'e-commerce L'Asia-Pacifico, in particolare la Cina, continua a essere un motore trainante per l'industria a livello mondiale.
La Cina rappresenta una quota significativa del mercato globale dell'e-commerce, con un volume di vendite online che supera quello degli Stati Uniti.
Questo è dovuto principalmente alla vasta popolazione cinese, alla crescente adozione di internet e smartphone e alla presenza di giganti dell'e-commerce come Alibaba, JD.com e Pinduoduo che dominano il mercato locale e non solo.
Tutto ciò ci lascia prevedere solo una cosa: che queste cifre continueranno ad aumentare ogni anno.
Alibaba rimane il più grande rivenditore online della Cina, ma ha gradualmente perso terreno.
Si stima che la sua quota di mercato sia circa il 40%, rispetto a oltre il 75% del 2015: il principale motivo a mio avviso è che negli ultimi anni si sono imposti ottimi concorrenti, tra i quali proprio Jd.
Parliamo della LOGISTICA:
JD.com ha una tecnologia avanzata e un sistema di vendita al dettaglio molto efficiente e questo è sicuramente il suo punto forte. Infatti nel 2017 viene lanciato proprio JD Logistic, servizio che mira a condividere questa tecnologia e il suo sistema con altre aziende e marchi. Questo significa che altre aziende possono utilizzare la tecnologia di JD.com per migliorare la propria produttività nei loro settori.
Nell'ultimo decennio l'azienda ha letteralmente trasformato il panorama della consegna in Cina aprendo la strada alla consegna same- e next-day, stabilendo un nuovo standard di servizio per centinaia di milioni di consumatori.
L'azienda sta già adattando il suo modello di stoccaggio altamente efficiente (dimostrato dal successo in Cina), per soddisfare le richieste del settore in Europa, Nord America, Medio Oriente, Australia e Sud-Est asiatico. In particolare, le operazioni di magazzinaggio all'estero di JD Logistics offrono già servizi di adempimento in giornata nei principali mercati europei, tra cui Germania, Paesi Bassi, Francia, Regno Unito, Spagna e Polonia.
Vi do un pò di numeri per capire che ottimo servizio di consegne offre JD:
In Cina nel 90% dei casi gli ordini vengono consegnati nelle 24 ore successive o nell'arco della stessa giornata, a patto che gli acquisti arrivino entro le 11 del mattino.
Per poter raggiungere questi obiettivi l'azienda ha dato vita ad una rete logistica di incredibile portata.
JD lavora all'interno di un network praticamente chiuso, che si occupa di tutto, dalla vendita alle consegne, dall'aspetto logistico alla promozione, riducendo quindi a zero il rischio di vendere prodotti contraffatti.
Il 4 marzo, JD.com ha annunciato un'importante iniziativa volta a migliorare ulteriormente i suoi servizi di spedizione gratuita, estendendo il beneficio anche al restante 10% dei prodotti disponibili sul marketplace. Attualmente, il 90% dei prodotti di terze parti su JD offre la spedizione gratuita. Con l'introduzione di questa nuova politica gli acquirenti potranno godere della spedizione gratuita per una gamma più ampia di prodotti a condizione che il valore dell'ordine raggiunga un minimo di 59 yuan di RMB, equivalente a circa 8,2 dollari USA. Questa mossa strategica mira a migliorare l'esperienza di acquisto per i consumatori su JD.com, rendendo il processo di acquisto più conveniente e accessibile.
JD.com ha inoltre evidenziato la sua dedizione alla comodità dei consumatori annunciando che tredici categorie di prodotti, tra cui elettrodomestici, utensili da cucina e prodotti sanitari, beneficeranno della politica di spedizione gratuita, indipendentemente dal valore dell'ordine.
Oltre agli aggiornamenti relativi alla spedizione, JD ha recentemente migliorato il servizio di "Restituzione e scambio gratuiti a domicilio" sulla sua piattaforma, consentendo ai clienti di restituire e scambiare facilmente gli articoli contrassegnati, indipendentemente dalle dimensioni, dal peso o dalla quantità. JD sta attivamente incoraggiando i commercianti di terze parti ad adottare questo servizio, con l'obiettivo di integrare oltre il 90% di essi entro il prossimo anno, semplificando ulteriormente il processo di restituzione per gli acquirenti JD.
Questa serie di iniziative annunciate recentemente sono la dimostrazione, a mio avviso, dell'impegno continuo di JD.com a offrire servizi convenienti senza compromettere la qualità. Concentrandosi sulla creazione di un' ecosistema di piattaforme più ordinato, efficiente e fiorente, JD.com continua a stabilire nuovi standard nell'e-commerce, migliorando i servizi commerciali e promuovendo la crescita e la competitività sia per l'azienda stessa che per i suoi commercianti partner.
Non a caso l'azienda ha ricevuto diversi riconoscimenti e premi negli ultimi anni :
Il 21 novembre FORTUNE Magazine ha presentato la lista delle aziende più ammirate della Cina 2023, in riconoscimento dell' eccellenza aziendale e della leadership del settore, JD.com si è orgogliosamente aggiudicata la 21a posizione nella Top 50 All-Stars List.
Inoltre, quest'anno ha ricevuto il premio Process or Technology Innovation of the Year ai "Power of the Profession Supply Chain Awards for 2024" di Gartner, per la sua "potente tecnologia di pianificazione che guida un approccio innovativo alla pianificazione resiliente".
Questo riconoscimento sottolinea l'impegno dell'azienda verso l'innovazione.
Utilizzando previsioni probabilistiche e l'intelligenza artificiale, JD.com ha implementato una soluzione di pianificazione avanzata che offre un supporto decisionale affidabile in scenari complessi, come le promozioni su larga scala e le festività.
Questa tecnologia ha migliorato notevolmente la flessibilità della catena di approvvigionamento, riducendo i costi e aumentando l'efficienza operativa.
JD.com ha anche dimostrato il suo impegno nell'ottimizzare la catena di approvvigionamento, riducendo il fatturato delle scorte a soli 30,8 giorni e gestendo un numero ineguagliato di oltre 10 milioni di SKU. Inoltre, JD ha ridotto con successo il suo tasso di spesa di adempimento al 5,8% su base annua.
Pensate che durante il Festival dello shopping del capodanno cinese 2024, il sistema intelligente di JD.com ha generato oltre 620.000 raccomandazioni decisionali al giorno, migliorando l'efficienza della catena di approvvigionamento per i partner del marchio e i commercianti.
Inoltre, JD.com ha mostrato il suo coinvolgimento degli utenti attraverso eventi come il Gala del Festival di Primavera, accumulando oltre 52 miliardi di interazioni sull'app e distribuendo un milione di regali fisici durante l'evento. Queste iniziative evidenziano la trasformazione di JD.com da semplice gigante dell'e-commerce a fornitore di tecnologia e servizi avanzati, con un'enfasi sulla catena di approvvigionamento.
Il 14 marzo 2023, ha ricevuto un'altro premio: il Wu Wenjun Artificial Intelligence Science and Technology Progress Award, l'onore più prestigioso in Cina per il lavoro nell'intelligenza artificiale.
JD.com ha lanciato la piattaforma applicativa AI Yanxi e una serie di soluzioni industriali nel 2018. Yanxi fornisce ai consumatori e ai commercianti servizi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, compresa la guida all'acquisto e tra i nodi di shopping: prevendita, vendita e post-vendita.
Attualmente, Yanxi serve oltre 580 milioni di clienti, centinaia di migliaia di commercianti, oltre 100 istituzioni municipali, 880 istituzioni finanziarie, 1821 grandi imprese e quasi 2 milioni di PMI.
Direi quindi un'ottimo servizio.
Ma non è finita qua, nel 2023 per la prima volta, JD.com è stato incluso nel Dow Jones Sustainability World Index.
Per chi non sapesse cos'è: DJSI valuta le aziende in base a una serie di criteri, che possono includere pratiche di gestione ambientale, responsabilità sociale aziendale, etica aziendale, trasparenza, gestione dei rischi e innovazione. Le aziende vengono quindi classificate e ponderate in base al loro punteggio complessivo rispetto ai loro concorrenti nel settore.
Inoltre, JD Logistics ha riciclato gli imballaggi oltre 220 milioni di volte.
Ha installato sistemi di energia fotovoltaica in 23 parchi industriali, tra cui il Xi'an Intelligent Industrial Park che è diventato il primo in Cina a raggiungere la neutralità del carbonio nella logistica.
L'azienda ha ampliato l'uso dei veicoli elettrici e introdotto percorsi di trasporto alimentati a idrogeno a livello nazionale.
Inoltre, negli ultimi tre anni, JD ha generato 290.000 nuovi posti di lavoro e investito 106,5 miliardi di Yuan in compensi e benefici per il personale.
Ok dai, abbiamo capito che è un'azienda che come punto di forza principale ha la rete logistica. Ora l'obiettivo principale di Jd è espandersi sempre di già all'estero, per poter contrastare i suoi principali rivali.
L'azienda nel Gennaio 2022 ha lanciato nei Paesi Bassi Ochama, il marchio di vendita al dettaglio B2C dell'azienda.
Ochama, offre un modello di vendita al dettaglio innovativo in Europa, integrando lo shopping omnicanale, la gestione intelligente della catena di approvvigionamento, il magazzinaggio automatizzato e servizi di consegna efficienti. Attraverso partnership, Ochama ha stabilito una vasta rete di oltre 400 punti di ritiro nei Paesi Bassi, in Germania e in Belgio e i servizi di consegna a domicilio coprono più di 100 città in Europa.
Ma nonostante la notevole crescita dell'azienda, questo non basta ancora, perché i suoi rivali sono posizionati meglio nel mercato straniero!
C'è in corso forse una trattativa di acquisto per il rivenditore di elettronica britannico Currys, e se così fosse, JD otterrebbe la rete di negozi e magazzini di cui ha bisogno per espandersi rapidamente nel Regno Unito e in Europa, ad un prezzo stracciato.
Non si sa ancora niente e non ci sono nemmeno certezze, ma questa sarebbe la giusta azione per potergli permettere di competere in Europa.
Adesso vi elenco alcune Patnership interessanti e vi descrivo alcuni rami aziendali davvero interessanti. Parto con il parlavi di: JD WORLDWIDE
È la piattaforma di e-commerce transfrontaliera di JD.com, che consente ai clienti cinesi di acquistare prodotti provenienti da altri paesi. Questo permette ai commercianti internazionali di raggiungere il mercato cinese anche senza una presenza fisica in Cina. JD Worldwide si avvale di partnership con società di logistica internazionali come DHL, Australia Post e YAMATO, che insieme alla rete logistica nazionale di JD.com, forniscono soluzioni di spedizione e stoccaggio globali. Questo assicura che i prodotti provenienti da diverse regioni del mondo possano essere facilmente consegnati ai clienti in Cina. In sostanza, JD Worldwide facilita il commercio internazionale fornendo una piattaforma di vendita e un'infrastruttura logistica che connettano i commercianti internazionali ai consumatori cinesi.
JD HEALTH
JD Health ha recentemente presentato un canale di assistenza agli anziani sulla sua app, con l'obiettivo di stabilire una piattaforma completa che soddisfi le varie esigenze sanitarie per l'invecchiamento della popolazione cinese. Questa iniziativa è parte integrante dell'obiettivo di JD Health di diventare il primo portale per il consumo di salute online.
Secondo le statistiche del 2022 del Ministero degli Affari Civili cinese, la popolazione del paese di età pari o superiore a 60 anni ha raggiunto i 280 milioni, con il 90% degli anziani che preferisce l'assistenza domiciliare. Ciò rappresenta un'opportunità significativa all'interno dell'economia dell'argento, e JD Health è strategicamente posizionata per guidare e servire.
PARTNERSHIP EVRI
La partnership tra JD.com e Evri offre numerosi vantaggi alle imprese europee e britanniche che desiderano entrare nel mercato cinese. Innanzitutto, permette loro di accedere ai quasi 600 milioni di clienti attivi di JD.com in Cina, offrendo un canale di vendita diretto ed efficiente; ma non solo: la partnership consente a JD Logistics di offrire soluzioni complete di magazzinaggio e consegna ai clienti in Europa, utilizzando la rete di distribuzione locale di Evri e i magazzini all'estero autonomi di JD. Questo contribuisce a migliorare ulteriormente i servizi di JD.com in Europa e rafforza la sua presenza globale nel settore della logistica e-commerce.
PARTNERSHIP WE CHAT
Nel 2019, JD.com ha stretto una partnership con Tencent, il gruppo proprietario di WeChat, il popolare social cinese. Questa collaborazione ha permesso di migliorare l'esperienza del cliente e di integrare le basi utenti delle due piattaforme. Grazie a questa partnership, i prodotti elencati su JD sono accessibili anche tramite le ricerche su WeChat, attraverso link che reindirizzano alle pagine di JD, offrendo un vantaggio significativo rispetto alla piattaforma concorrente Tmall (piattaforma del rivale AliBaba), dove i link devono essere copiati e aperti separatamente, cosa che rende l' 'user experience' meno agevole.
Vabbe gaugliò, mi fermo qua perché comunque le partnership sono tante e non posso elencarle tutte. Ora passiamo a vedere un pò di numeri, partendo dall'ultima trimestrale.
Le azioni Mercoledì 6 Marzo hanno registrato un notevole aumento dopo che l'azienda ha superato le previsioni per il Q4 e annunciato un programma di riacquisto di azioni proprie del valore di 3 miliardi di dollari. Il prezzo ha aperto a 25,1 dollari, segnando un aumento del 17,07% rispetto al giorno precedente.
Ricavi Q4 2023:
306,08 miliardi di Yuan (43,11 miliardi di $) un +3,6% rispetto al Q4 del 2022
Ricavi 2023:
1.085 miliardi di Yuan (152,77 miliardi di $) +3,4% rispetto al 2022§
Free Cash Flow 2023:
40.7 miliardi di Yuan (5,7 miliardi di $) un + 15% circa rispetto al 2022
Ricavi Settore JD Retail:
267,65 miliardi di Yuan (37,70 miliardi di $) un +3% rispetto al Q4 del 2022
Ricavi Settore JD Logistic:
47,20 miliardi di Yuan (6,65 miliardi di $) un +10% rispetto al Q4 del 2022
Ricavi settore Others:
6,78 miliardi di Yuan (955 milioni di $) un -9% rispetto al Q4 del 2022
Altri dati interessanti:
- Il fatturato è aumentato di 6 volte negli ultimi 8 anni
- Il rapporto debito/equity è sotto controllo
- Record per il Free Cash Flow nel 2023! Nel 2018 era negativo, registrava un - 7,8 miliardi di Yuan, nel 2023 +40,7 miliardi.
- Stessa cosa per l'Adjusted Operating Cash Flow! Quest'anno è stato di 50,9 Miliardi nel 2018 era 13,5 Miliardi
- Da inizio anno il titolo ha perso l'11,80%!
- Il Fair Value è attualmente di 108$ per azione, indicando una sottovalutazione del 350% circa.
Per la prima volta JD ha adottato una politica di dividendi annuale, a partire da un pagamento di 1,2 miliardi di dollari per il 2023. Il consiglio ha anche approvato un nuovo programma di riacquisto di azioni da 3 miliardi di dollari nei prossimi tre anni.
Niente di strabiliante, ma è segno di miglioramento costante.
Quindi ora ti chiederai quale diavolo è la mia opinione sul titolo, adesso te la dico:
Parto con il dire che non metto assolutamente in discussione la qualità dei suoi rivali, che negli ultimi anni si è fatta sempre più forte, ma credo che comunque un quasi -80% dai massimi sia un po' troppo!
Togliamo Amazon dalla lista perché gioca ad un gioco diverso (è l'unico nel settore dell'e-commerce ad essere praticamente sui massimi storici e i motivi sono molteplici e non stiamo qui ad approfondire). Se guardiamo gli e-commerce come eBay (USA) e Pinduoduo (CHINA), hanno avuto performance migliori negli ultimi anni, anche se lontane anche loro dai massimi del 2021, tuttavia si trovano circa al -35/-40%, non un -75/80% come JD e Alibaba.
Ah, ci tengo a precisare che i prezzi sono scesi anche giustamente viste le tensioni tra Stati Uniti e Cina e il rallentamento della domanda cinese, in particolare nel settore dell'elettronica ed elettrodomestici, che costituiscono il core business di JD.com. I consumatori cinesi hanno evitato l'acquisto di articoli medio e large-ticket, influenzando negativamente le entrate dell'azienda.
Ma nonostante ciò, l'azienda ha risposto focalizzandosi sull'esperienza di acquisto degli utenti e sul controllo delle spese, il che ha portato a risultati finanziari migliori delle previsioni nel quarto trimestre del 2023. E questo atteggiamento è positivo.
Credo fortemente che questo titolo si riprenderà, considerando anche i nuovi e massicci stimoli fiscali sul mercato cinese per cercare di rilanciare la propria economia e la probabile futura espansione sul suolo globale.
Vamos, passiamo al grafico ora:
Il prezzo è in declino dal febbraio 2021, anno in cui ha toccato i massimi storici. Tuttavia, ora il prezzo si trova al di sopra di un'area resistenziale compresa tra i 19,50 e i 22$ e una resistenza intorno ai 25$.
L'area compresa tra 19,50 e 22$ è stata toccata 7 volte nella sua storia ed è approssimativamente la stessa area di prezzo di quando è stato quotato in borsa.
Il prezzo si muove in questo range da inizio anno, da quasi 3 mesi, e ciò mi dà ancora più certezze che il prezzo sia sempre più pronto a invertire il trend.
Sia sull'RSI che sul Wyckoff si nota una divergenza che si sta creando a partire dall'inizio di ottobre 2023.
Il mio target di prezzo per il 2024 è quello dei 40$ circa, un aumento del 65% rispetto ai prezzi attuali. L'ingresso in posizione avverrà quando ci sarà una rottura decisa dei 25$.
Invece, se parliamo di investimento a lungo termine, JD è un titolo che va comprato ora, secondo me. I rischi ci sono sempre, ma credo che ci sia un ottimo rapporto rischio-investimento. Personalmente, ho già fatto l'acquisto, ma ognuno faccia ciò che ritiene opportuno, ovviamente!
Ci vediamo alla prossima idea operativa, fammi sapere cosa ne pensi nei commenti e se ti è piaciuta lascia un mi piace 🤘
Equity in ribassoI tre principali indici azionari statunitensi hanno continuato a perdere terreno nelle contrattazioni post sessione europea ieri pomeriggio, spinti da un’ampia svendita dei titoli tecnologici e dalle preoccupazioni per un potenziale rallentamento economico. L'S&P 500 ha perso l'1,02%, il Dow Jones è sceso dell’1.04% e il Nasdaq ha chiuso con un -1.65%.
Nuovi dati hanno indicato che il PMI dei servizi dell'ISM è stato inferiore alle attese e che gli ordini alle fabbriche sono diminuiti più del previsto. A guidare la svendita dei titoli tecnologici sono state le azioni di Apple, scese del 2,8% a seguito di un rapporto di Counterpoint Research, che indicava un calo significativo delle vendite di iPhone in Cina durante le prime sei settimane del 2024. Le azioni mega-cap erano già sotto pressione, dopo i grandi guadagni della scorsa settimana. Tesla è scesa del 3.9% e Microsoft (-3%), Amazon (-2%) e Meta (-1,6) hanno chiuso tutte in rosso.
DATI USA IN PEGGIORAMENTO
L’ISM Services PMI è sceso a 52,6 a febbraio, rispetto ai massimi di quattro mesi di 53,4 pubblicato a gennaio, al di sotto delle previsioni di 53. La lettura ha indicato una crescita leggermente più lenta nel settore dei servizi. Inoltre, le scorte si sono ridotte (47,1 contro 49,1) e il portafoglio ordini è diminuito (50,3 contro 51,4). D’altro canto, sono aumentati la produzione e i nuovi ordinativi ad un ritmo più rapido e la pressione sui prezzi si è allentata (58,6 contro 64).
Sempre ieri, i factory orders, sono diminuiti del 3,6% su base mensile a gennaio 2024, dopo un calo dello 0,3% a dicembre e rispetto alle previsioni di mercato che erano per un ribasso del 2,9%. Si tratta del calo maggiore da aprile 2020. Escludendo i trasporti, gli ordini alle fabbriche sono diminuiti dello 0,8%.
Il Calo dei dati ha provocato la discesa dell’equity, come già evidenziato, ma al contempo anche il rendimento del decennale Usa è sceso a +4.13% da +4.21 di ieri, a conferma che la Fed potrebbe rivedere il proprio sentiment relativamente alla politica monetaria anticipando i tempi della riduzione del costo del denaro. L’indice Vix è salito leggermente a 14.6, ma rimane abbondantemente nell’area risk on.
VALUTE
Sui cambi ancora poco da segnalare con il dollaro che ha ceduto contro le principali valute, ma soprattutto contro Jpy dopo le dichiarazioni di Kanda della BoJ che ha ammesso che la BoJ si sta preparando ad alzare il costo del denaro. UsdJpy in calo a 149.90 anche se per ora non ha rotto il precedente minimo posto a 149.70.
EurUsd ancora in area 1.0850 con una puntata a 1.0875 ma senza grande slancio. Il range resta solido con supporti a 1.0800 e resistenze a 1.0880. Cable ugualmente in rialzo con 1.2735 a fare da prima resistenza con supporti che intervengono a 1.2680 85 area.
UsdCad a ridosso di 1.3600 ma incapace per ora di rompere i supporti posti a 1.3550. Oceaniche che stanno stabilizzandosi e tengono anch’esse i supporti chiave, almeno per ora. Ma la settimana è lunga e venerdì ci sono i payrolls.
PIL AUSTRALIA
L'economia australiana è cresciuta dello 0,2% su base trimestrale nel quarto trimestre del 2023, meno rispetto al dato del terzo trimestre e alle previsioni dello 0,3%. Si tratta del nono periodo consecutivo di crescita trimestrale, ma va detto che è la crescita più debole degli ultimi cinque trimestri. Tra le ragioni, il calo dei consumi delle famiglie, che si è concentrata soprattutto sui beni essenziali come elettricità, affitto, cibo e salute.
Nel frattempo, la spesa pubblica ha registrato un notevole rallentamento (0,6% contro 1,5%), in un contesto di calo della spesa per la difesa e di continui benefici statali per le famiglie. Gli investimenti sono diminuiti, con gli investimenti pubblici in calo per la prima volta dal terzo trimestre del 2022. A livello di bilancia commerciale, si segnala la diminuzione dell’export di beni e servizi (-0.3%) ma contestualmente sono scese maggiormente le importazioni (-3.4%).
POWELL, BOC E BCE
In un contesto di generale stabilizzazione, ricordiamo che oggi il Presidente della Fed Jerome Powell sarà al Congresso degli Stati Uniti per il consueto intervento semestrale, nel quale presumibilmente potrebbe fornire indizi di politica monetaria, ovvero su tempi e portata dei tagli dei Fed Funds.
C’è molta attesa ovviamente e i mercati certamente vedranno un aumento della volatilità. Il tutto ricordando che oggi sarà la volta della Bank of Canada, che deciderà sul costo del denaro, con previsione di tassi invariati e soprattutto domani sarà la volta della Bce, anch’essa attesa ad un nulla di fatto. Allacciamo le cinture, si ballerà.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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