Finalmente le correlazioniGiornata di ribassi ieri a Wall Street, con l'S&P 500 e il Nasdaq che hanno perso entrambi lo 0,58% mentre il Dow Jones ha perso oltre l’1%, in un contesto di rendimenti obbligazionari in salita dopo le deludenti aste di ieri. In più si aggiungono le preoccupazioni derivanti dal persistente messaggio dei banchieri centrali, relativo a tassi ancora alti per lungo tempo, che hanno ridotto drasticamente le aspettative di allentamento di politica monetaria da parte della Fed.
Se poi aggiungiamo il fatto che i dati continuano a mostrarsi resilienti, come la fiducia dei consumatori pubblicata ieri, ecco che allora il quadro è completo. Tutti i settori hanno chiuso in rosso, con i finanziari tra i peggiori. La maggior parte delle mega Cap hanno perso quota, vale a dire Microsoft (-0,8%), Nvidia (-0,8%), Meta (-0,5%) e Alphabet (-0,2%). Inoltre, le azioni di American Airlines sono crollate di quasi il 13,5% dopo che la compagnia ha tagliato le sue prospettive di vendita. Al contrario, Apple (0,3%) e Amazon (0,3%) erano leggermente più alti. Salesforce pubblicherà i risultati trimestrali dopo la chiusura.
VALUTE
Si rafforza il dollaro, come era ampiamente prevedibile e come avevamo segnalato nel commento di ieri, in ragione del ritorno dell’avversione al rischio legata ai commenti hawkish dei banchieri centrali Usa e al solito refrain a cui ormai siamo abituati, ovvero i riflessi che i dati Usa, ancora positivi, hanno proprio su tali decisioni di politica monetaria.
Euro ormai a ridosso di 1.0790, con target, nel caso di breakout a 1.0720 30 area, inizialmente. Solo sopra 1.0860 cambierebbe nuovamente tale scenario. Anche il Cable segue a ruota, con un ribasso a 1.2690, ma con tanto spazio potenziale sotto i supporti, posti a 1.2640 e 1.2550.
Stabile il UsdJpy, anche se rimane vicinissimo ai livelli del secondo intervento della BoJ del primo maggio, posizionato in area 157.90-00. Corregge al rialzo anche il franco svizzero con EurChf tornato sotto 0.9900 a 0.9860 mentre si avvicina il supporto chiave di 0.9830-40, la cui rottura riproporrebbe area 0.9650.
Tra i cross segnaliamo il ritorno sotto 0.5600 di Nzdchf in un momento in cui tutte le valute rifugio tornano prepotentemente alla ribalta. Se non altro, ritorna la correlazione intermarket con gli azionari, che finalmente, scendono in concomitanza con le dichiarazioni dei banchieri centrali, facendo salire i rendimenti delle obbligazioni e il dollaro, mentre l’oro scende in correlazione inversa con il biglietto verde, il che ha poco senso se si deve considerare l’oro il bene rifugio per eccellenza. Ma i mercati, si sa, hanno sempre ragione.
GERMANIA, INFLAZIONE IN RIALZO
Il tasso di inflazione annuale in Germania è salito al 2,4% nel maggio 2024, rispetto al minimo triennale del 2,2% in ciascuno dei due mesi precedenti, e in linea con le aspettative, secondo le stime preliminari. L'inflazione è aumentata per la prima volta in cinque mesi, con i prezzi in accelerazione dei servizi e dei prodotti alimentari mentre i costi dei beni sono diminuiti.
Inoltre, i prezzi dell’energia hanno continuato a scendere, nonostante l’eliminazione del freno sui prezzi dell’energia e la simultanea introduzione di un prezzo del carbonio più elevato all’inizio del 2024, e la fine della riduzione temporanea dell’IVA per gas e teleriscaldamento nell’aprile 2024.
Escludendo alimentari ed energia, l’inflazione core è rimasta stabile al 3%. Rispetto al mese precedente l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,1%. Considerando l'armonizzazione UE, il tasso annuo di inflazione è salito al 2,8%, il più alto in quattro mesi, rispetto al 2,4% di aprile e alle previsioni del 2,7%.
PETROLIO IN RIBASSO
Giovedì i futures del greggio WTI sono scesi in prossimità dei 79 dollari al barile, dopo aver perso quasi l’1% nella sessione precedente, appesantiti dalle crescenti aspettative che i tassi di interesse attuali potrebbero rimanere ai livelli attuali per un periodo più lungo, danneggiando le prospettive della domanda.
Le materie prime e altri asset rischiosi sono entrati in modalità sell off, mentre i dati del settore hanno mostrato che le scorte statunitensi di greggio e benzina sono diminuite rispettivamente di 6,49 milioni e 452.000 barili, la scorsa settimana, mentre le scorte di distillati sono aumentate di 2,045 milioni di barili.
Si attende ora la riunione dell’OPEC+ di domenica, in cui si prevede che il gruppo manterrà in vigore i tagli all’offerta. Nel frattempo, rimane alta la pressione sui mercati.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
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La Fed non molla, Wall Street neanchePochi movimenti sull’equity Usa ieri, ma onestamente ci si poteva aspettare, dopo una sessione asiatica in ribasso causata proprio da una Fed per nulla accomodante, una seduta correttiva anche in Europa e Stati Uniti, ed invece, siamo ancora qui a parlare di nuovi record storici con i tre indici principali statunitensi in positivo. I dati americani hanno però cominciato a mostrare delle ovvie quanto logiche crepe, anche se il motore Usa non batte ancora in testa, ma resiste, e le ragioni sono le solite, ovvero principalmente l’enorme liquidità entrata negli ultimi 4 anni in questo mercato.
Le azioni statunitensi sono costose rispetto al rapporto tra capitalizzazione di mercato e Pil, mentre gli azionari globali appaiono ancora relativamente a buon mercato, il che dimostra che i flussi di capitali, negli ultimi anni, si sono sempre di più indirizzati verso il mercato dei capitali più liquido e probabilmente più affidabile, quello Usa. Ma prima o poi ci sarà un punto di svolta, perché i tassi attuali dovranno riportare un poco di sano equilibrio rispetto a dei prezzi che onestamente sono drogati dall’high tech, ovvero il settore tecnologico.
Le azioni del colosso dei semiconduttori Nvidia sono aumentate di meno dello 0,4% e gli analisti hanno espresso ancora fiducia nella sua capacità di fornire ottimi risultati. Altri titoli importanti hanno mostrato performance contrastanti, con Microsoft in rialzo di oltre l'1% e Apple in rialzo di circa lo 0,6%. Tuttavia, Meta e Amazon hanno registrato rispettivamente un calo dell’1,3% e dello 0,8%. Nel frattempo, le azioni di Palo Alto sono scese di oltre il 2,5% dopo una guidance deludente, mentre quelle di Lowe sono scese di quasi il 3% nonostante abbiano registrato utili e ricavi positivi.
VALUTE
Ancora una giornata priva di significato sul forex con i principali rapporti di cambio ancorati in 30-40 pip di movimento. Tiene meglio la sterlina sul dollaro, rispetto alla moneta unica, con l’EurGbp che da quota 0.8560, scivola lentamente verso i supporti posti a 0.8520-30 area. Permangono le speranze di vedere una BoE tagliare presto i tassi, già a giugno, così come del resto si prevede che la BCE faccia lo stesso, ovvero riduca il costo del denaro per ridare voce alla crescita. I livelli chiave sono sempre i medesimi, ovvero 1.0830 e 1.0890 sull’EurUsd, mentre sul Cable sono 1.2690 e 1.2760.
UsdJpy, ugualmente, per ora rimane ancorato tra 156.00 supporto chiave di breve termine, e 156.70, la cui rottura potrebbe spingere i prezzi sui massimi di 158.00, livello al quale la BoJ intervenne il 1° maggio scorso. Attenzione perché ci stiamo avvicinando alla line in the sand, ovvero il livello oltre il quale la BoJ farà muro.
Sulle altre coppie, il risk on vede ancora un franco svizzero che lentamente si indebolisce, pur rimanendo comunque poco volatile, e un dollaro neozelandese che, questa mattina è salito dopo la decisione della RBNZ di mantenere i tassi invariati al 5.5%, ma poi è tornato dover era cominciato il movimento. Nello statement della RBNZ si legge che sebbene nel primo trimestre del 2024 l’inflazione complessiva del paese sia scesa al minimo di quasi tre anni, pari al 4%, è rimasta comunque al di sopra dell’intervallo obiettivo compreso tra l’1% e il 3%. Di conseguenza, il comitato ha ritenuto che l’OCR dovesse rimanere a un livello restrittivo per garantire che l’inflazione ritorni entro l’intervallo obiettivo entro un arco di tempo ragionevole.
EUROZONA, MIGLIORA LA BILANCIA COMMERCIALE
L’Eurozona ha registrato un surplus commerciale di 24,1 miliardi di euro nel marzo 2024, superiore ai 19,1 miliardi di euro dello stesso mese dell’anno precedente e migliore delle previsioni di mercato di 19,9 miliardi di euro. Si è trattato del surplus commerciale più grande da dicembre 2020, poiché le importazioni sono scese del 12% su base annua a 221,3 miliardi di euro, in gran parte a causa di minori acquisti di combustibili minerali, lubrificanti e affini, materie prime, macchinari e manufatti.
Tra i principali partner commerciali, le importazioni sono diminuite soprattutto da Cina, Stati Uniti, Regno Unito, Russia e Norvegia. Nel frattempo, le esportazioni sono diminuite più lentamente del 9,2% a 245,4 miliardi di euro, principalmente a causa della riduzione delle spedizioni di macchinari e attrezzature di trasporto, manufatti, materie prime e combustibili. Le esportazioni sono diminuite principalmente verso Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera e Russia.
SCENDE L’INFLAZIONE IN CANADA
Il tasso di inflazione annuale in Canada è sceso al 2,7% nell’aprile 2024 dal 2,9% del mese precedente, in linea con le aspettative del mercato, segnando il tasso di crescita dei prezzi al consumo più debole da marzo 2021. Ciò è coerente con le aspettative della BoC secondo cui l’inflazione dovrebbe rimangono vicini al 3% nel primo semestre scendendo sotto il 2,5% nella seconda parte dell'anno, mantenendo il segnale che i tagli dei tassi sono vicini. UsdCad, dopo uno spike iniziale di 50 pip da 1.3620 a 1.3680, è tornato indietro correggendo circa 30 pip. Il trend sembra ancora negativo in una chiara fase di distribuzione di medio termine con obiettivi più bassi per UsdCad e i suoi cross.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Mercati fermi sui massimiPoche novità su mercati azionari ieri, dopo i forti guadagni del giorno prima che avevano portato i principali listini americani su nuovi massimi storici. Le ragioni sono legate probabilmente a prese di beneficio, in mezzo a dati economici contrastanti, tra cui un calo delle richieste iniziali di disoccupazione, prezzi di importazione ed esportazione più alti del previsto, permessi di costruzione deludenti e uno stallo nella produzione industriale.
Allo stesso tempo, il presidente della Fed Bank di New York Williams ha affermato che c’è bisogno di tempo e di maggiori conferme per cominciare a ridurre il costo del denaro. Sul fronte degli utili, le azioni di Deere & Company sono scese di oltre il 2% dopo che la società ha tagliato le previsioni sugli utili per l’intero anno. Walmart, d'altro canto, è cresciuto del 6,6% dopo che i suoi risultati hanno superato le stime degli analisti. Tra le megacap, Microsoft, Apple, Nvidia, Amazon e Alphabet sono aumentate tutte di circa lo 0,5%.
VALUTE
Sui cambi seduta interlocutoria con i principali rapporti chiusi in 30-40 pip, e con il solo Jpy che è tornato nel trend ribassista. Tutti gli altri rapporti aspettano qualcosa che li possa muovere dai livelli raggiunti. Il sentiment rimane in risk on con l’indice Vix sotto quota 12.50 mentre l’indice fear and greed è fermo a 60, anch’esso in appetito al rischio. EurUsd che non è riuscito a valicare quota 1.0885 assestandosi in area 1.0850, sui primi supporti di breve termine. Il trend di fondo resta rialzista con obiettivi sopra 1.0980 mentre al ribasso solo sotto 1.0750 si torna negativi.
Cable che ugualmente consolida in area 1.2630 sotto le resistenze chiave a 1.2700 10 al di sopra delle quali i target diventerebbero 1.2810 e 1.2890 00. UsdJpy che invece è salito tutto ieri, con un movimento di oltre 200 pip e ritorno in area 155.90. Boj che è scomparsa dalla scena, ma c’è da dire che i livelli di intervento potrebbero trovarsi in area 158.00 e non prima. Poco da dire sulle oceaniche con Aud e Nzd che consolidano e finalmente NzdChf che ha rotto 0.5500 con possibili target a 0.5850 nel medio termine.
JOBLESS CLAIMS E PRODUZIONE INDUSTRIALE
Il numero di persone che hanno richiesto l'indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso a 222.000 nella settimana terminata l'11 maggio, meno delle aspettative del mercato di 220.000. Si è trattato del terzo valore più alto quest'anno, mantenendo le richieste di indennizzo ben al di sopra della media degli ultimi 9 mesi e segnalando l'indebolimento del mercato del lavoro negli Stati Uniti. Nel frattempo, le richieste di indennizzo sono aumentate a 1.794.000 nella settimana terminata il 4 maggio, il livello più alto in un mese, a dimostrazione che il mercato del lavoro comincia a dare segnali contrastanti.
Per contro, la produzione industriale negli Stati Uniti è rimasta poco variata ad aprile, dopo un aumento dello 0,1% a marzo deludendo le aspettative del mercato che attendevano una crescita dello 0,1%. La produzione manifatturiera, che rappresenta il 78% della produzione totale, è diminuita dello 0,3%, rispetto alla previsione di mercato di un aumento dello 0,1%. La produzione dei servizi pubblici è invece aumentata del 2,8%. L’utilizzo della capacità è sceso al 78,4% in aprile, un tasso che è di 1,2 punti percentuali inferiore alla media di lungo periodo (1972-2023).
BILANCIA COMMERCIALE ITALIANA
L’Italia ha registrato un surplus commerciale di 4,341 miliardi di euro nel marzo del 2024, inferiore alle aspettative del mercato di 4,77 miliardi di euro. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si registra un surplus di 3,327 miliardi di euro, poiché i prezzi delle materie prime chiave per l'economia italiana sono diminuiti dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, limitando gli acquisti esteri.
Le importazioni sono crollate dell'11,2% rispetto all'anno precedente a 49,839 miliardi di euro, con i prezzi più bassi del gas naturale che hanno fatto crollare gli acquisti del 35,4%, mentre il calo dei prezzi del petrolio greggio ha ridotto le importazioni del 32,6%. Sono diminuite anche le importazioni di legno e prodotti in legno (-14,7%) e di macchinari e attrezzature (-14,1%). D'altro canto, le esportazioni sono diminuite dell'8,9% a 54,18 miliardi di euro, guidate dalle minori vendite di metalli di base e prodotti in metallo (-19,3%) e di prodotti tessili (-16,5%).
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Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Nuovi massimi storiciNuovi massimi storici per gli indici americani, in seguito alla pubblicazione dei dati sui prezzi al consumo, usciti inferiori alle attese. L'indice S&P 500 ha superato quota 5.300 per la prima volta e il Nasdaq 100 è cresciuto dell’1,3% toccando anch’esso un nuovo massimo storico. Nel frattempo, il Dow è avanzato dello 0,7%, non lontano dal picco storico di fine marzo.
Il rapporto CPI di aprile ha mostrato che sia l'inflazione primaria che quella core annua hanno rallentato, e le vendite al dettaglio si sono inaspettatamente arrestate, rafforzando le aspettative che la Fed potrebbe iniziare a tagliare i tassi di interesse a settembre. Tecnologia, immobiliare e servizi di pubblica utilità sono stati i settori trainanti, mentre i beni di consumo voluttuari hanno perso terreno.
Nvidia è cresciuta di circa il 3,5%, Apple e Microsoft hanno entrambe guadagnato più dell'1%. Dell è balzata di oltre il 9% chiudendo con una capitalizzazione di mercato superiore a 100 miliardi di dollari. Al contrario, Boeing è scesa dell’1,9% in seguito alle notizie secondo cui il Dipartimento di Giustizia ha accusato la compagnia di aver violato un accordo precedente per evitare procedimenti giudiziari legati agli incidenti del Boeing 737 Max.
VALUTE
L’appetito al rischio che continua a dominare la scena, spinge il dollaro al ribasso mentre tutte le altre valute sono in piena forza contro il biglietto verde. Il risk on, peraltro confermato dagli indici di rischio come il Vix, sceso a 12.40 e l’indice paura e avidità, salito a 60, rendono il mercato euforico su tutti gli asset, compreso il mercato dei cambi, dove Euro e Sterlina dominano la scena con il Primo salito a 1.0880, prima resistenza chiave, e con obiettivi successivi in area 1.0950, mentre la valuta britannica è salita quasi fino a 1.2700 e primo target a 1.2710.
Ma per entrambe, nel medio termine, sembra appena iniziato un movimento strutturale. UsdJpy, ieri, rispetto ai massimi, è sceso lentamente ma costruttivamente, a dimostrazione che non ha venduto dollari la BoJ, ma solo big players che hanno cominciato a liquidare posizioni long dollari per timori che i dati Usa comincino a segnare il passo.
170 pip di ribasso con il biglietto verde ancora forte, comunque, a ridosso dei primi supporti rilevanti di breve termine a 154.50, mentre i livelli di medio termine si trovano in area 151.80 00. Il risk on aiuta anche l’EurChf mentre il UsdChf tiene i supporti, con il cross a ridosso di 0.9820-40, livello chiave per poter salire a parità, mentre il cambio originale per ora tiene il supporto di 0.9000.
INFLAZIONE
Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è sceso al 3,4% nell’aprile 2024 dal 3,5% di marzo, il livello più alto da settembre, in linea con le previsioni di mercato. L’inflazione si è stabilizzata per i prodotti alimentari e ha rallentato per quella delle abitazioni, mentre i prezzi hanno continuato a diminuire nel settore automobilistico.
Aumentano invece leggermente di più i costi dell’energia, con la benzina in aumento dell’1,1% (contro 1,3%) mentre in calo il gas e i carburanti. Inoltre, i costi sono aumentati più rapidamente per i trasporti e l’abbigliamento. Nel frattempo, l’inflazione core è scesa al 3,6% annuo, il valore più basso da aprile 2021, in calo rispetto al 3,8% sia di marzo che di febbraio. Anche il tasso mensile è sceso dallo 0,4% allo 0,3%, entrambi in linea con le previsioni.
GIAPPONE, PIL IN CALO
Questa notte è stato pubblicato il Pil del Giappone, in calo dello 0,5% su base trimestrale nel primo trimestre del 2024, rispetto alle stime di mercato di un calo dello 0,4%. I consumi privati, che rappresentano oltre la metà dell’economia, sono diminuiti per il quarto trimestre consecutivo (-0,7% contro -0,4% nel quarto trimestre), rispetto a previsioni di un calo dello 0,2%. Si tratta del ribasso più marcato degli ultimi tre trimestri poiché i consumatori hanno continuato a ridurre le proprie spese a fronte dell’alto costo della vita e dei salari bassi.
In calo anche gli investimenti (-0,8% contro 1,8%), rispetto alle aspettative di un calo dello 0,7%, in ragione della significativa riduzione della produzione automobilistica dopo uno scandalo presso la divisione Daihatsu Motor della Toyota. Anche il commercio netto ha rappresentato un freno per il PIL, in linea con le previsioni, poiché le esportazioni (-5,0% contro 2,8%) sono diminuite più delle importazioni (-3,4% contro 1,8%). D’altro canto, la spesa pubblica è cresciuta dello 0,2%, rispetto al calo dello 0,2% precedente.
TREASURIES
Mercoledì il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso al 4,36%, il minimo dell’ultimo mese, in seguito ai dati pubblicati ieri su inflazione e vendite al dettaglio, numeri che potrebbero spingere la Fed ad abbandonare la politica ultra restrittiva e sostituirla con una maggiormente accomodante, il che significa almeno due tagli dei tassi nel 2024. Il mercato scommette una prima riduzione a settembre e una seconda a novembre.
Tornando ai dati, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono rimaste invariate mese su mese nell’aprile 2024, dopo un aumento dello 0,6% rivisto al ribasso a marzo e sfidando le previsioni di mercato di un aumento dello 0,4%, suggerendo che la spesa dei consumatori si è leggermente attenuata.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Wall Street, qualche presa di beneficioSeduta di consolidamento dei principali listini globali, con gli operatori che sono in attesa dei prossimi dati americani sui prezzi alla produzione e su quelli al consumo, in uscita oggi e domani rispettivamente. Soprattutto i numeri sull’inflazione forniranno indicazioni sulle prossime decisioni sui tassi di interesse della Fed. Le aspettative di inflazione pubblicate ieri, hanno mostrato che i consumatori si attendono ancora aumenti di prezzi nel prossimo futuro.
Inoltre, c’è attesa per i dati, sempre in via di pubblicazione domani pomeriggio, sulle vendite al dettaglio, nonché le dichiarazioni di vari funzionari della Fed, incluso il presidente Powell. In ogni caso Wall Street ha chiuso con il Dow Jones in calo dello 0.21%, l’S&P dello 0.02% mentre il Nasdaq ha chiuso a +0.29%.
Nel frattempo, la stagione degli utili continua con Home Depot, Cisco, Walmart, Deere & Company e Applied Materials che sono attese alla presentazione delle trimestrali. Il settore tecnologico è stato il settore con le performance migliori, mentre i servizi di comunicazione e l'energia hanno sottoperformato.
Sul fronte aziendale, Apple ha guadagnato circa l'1,7% dopo la notizia che la società sta concludendo un accordo con OpenAI per integrare ChatGPT su iPhone. Microsoft è scesa dello 0,2% mentre le azioni di Alphabet sono scese di quasi l'1,4%.
USA, ASPETTATIVE SULL’INFLAZIONE IN RIALZO
Le aspettative sull’inflazione al consumo negli Stati Uniti, per l’anno in corso, sono aumentate al 3,3% nell’aprile 2024, il livello più alto da novembre, dal 3% in ciascuno dei quattro mesi precedenti. Le aspettative sono aumentate ovunque, in particolare per il gas (+0,3 punti percentuali al 4,8%), alimenti (+0,2 punti percentuali al 5,3%), assistenza medica (+0,6 punti percentuali all’8,7%), e istruzione universitaria (+ 2,5 punti percentuali al 9,0%).
Inoltre, le aspettative di crescita media dei prezzi del mercato immobiliare sono aumentate al 3,3%, il livello più alto da luglio 2022, dopo essere rimaste invariate al 3% per sette mesi consecutivi. Nel frattempo, le aspettative di inflazione sull’orizzonte triennale sono scese al 2,8% dal 2,9% ma sono aumentate al 2,8% dal 2,6% sull’orizzonte quinquennale. Inoltre, la crescita media degli utili attesi su un anno è diminuita di 0,1 punti percentuali al 2,7% e le aspettative di disoccupazione sono aumentate di 1 punto percentuale al 37,2%.
VALUTE
Sul fronte delle valute, EurUsd ha sfiorato il massimo delle ultime 5 settimane a 1.0806 in un contesto di appetito al rischio che ancora regge. Solo il superamento di area 1.0825-30 potrebbe produrre una accelerazione rilevante di medio termine. Da notare che la volatilità della moneta unica rispetto a tutto il 2023 e 2024 si è ridotta in modo significativo, dai 130 pip di media giornaliera di oscillazione di fine 2022 ai 45 pip odierni. Su base settimanale, la volatilità è scesa dai 250 pip di oscillazione dell’ottobre 2022 ai 130 pip di oggi. Un calo che può essere legato a mancanza di interessi o ad aumento dei volumi o forse un mix di entrambi le ragioni.
Sul fronte macro si prevede che la Banca Centrale Europea inizierà a tagliare i tassi di interesse a giugno, mentre la Federal Reserve probabilmente aspetterà fino a settembre o più tardi. Le aspettative sono che la BCE riduca i tassi di circa 70 punti base e la Fed di meno di 45 punti base quest'anno.
Stesso ragionamento si può fare per la sterlina che rimane nel range compreso tra 1.2430 e 1.2630, con maggiore volatilità rispetto alla moneta unica anche se in deciso calo negli ultimi due anni. La BoE, peraltro, potrebbe rivelarsi la prima banca centrale a ridurre il costo del denaro tra le majors.
Passando al UsdJpy, segnaliamo l’assenza della Boj che ha permesso che i prezzi salissero sopra 156.00 senza batter ciglio e ora i prezzi si sono stabilizzati in area 156.40. fin dove arriveremo? Non possiamo escludere il ritorno a 158, ma certo è che a Tokyo non saranno molto contenti di un ambio che scivola al ribasso così velocemente. Sugli altri cambi poco da segnalare se non che EurChf è tornato a ridosso di 0.9840 50 area, livello chiave da violare per poter rivedere il cross sopra la parità.
PETROLIO
Martedì i future del greggio WTI si sono mantenuti sopra i 79 dollari al barile, dopo aver guadagnato più dell'1% nella sessione precedente, sostenuti dalle preoccupazioni per potenziali interruzioni dell'offerta in Canada. I mercati sono preoccupati che la stagione degli incendi in Canada possa condizionare la capacità di produzione di 3,3 milioni di barili al giorno del paese.
In Medio Oriente, il ministro del Petrolio iracheno Hayyan Abdul Ghani ha dichiarato durante il fine settimana che rispetterà la politica dell’OPEC+ sui tagli alla produzione da effettuare nella prossima riunione del 1° giugno, ribaltando una precedente dichiarazione secondo cui l’Iraq non avrebbe accettato alcun nuovo taglio.
Gli investitori attendono ora i rapporti mensili di mercato dell’OPEC+ e dell’Agenzia internazionale per l’energia di questa settimana per ottenere nuove informazioni sui fattori di domanda e offerta nei mercati petroliferi.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
BoE vicina al taglio dei tassiLa Banca d'Inghilterra, come previsto dagli analisti, ha mantenuto il tasso bancario di riferimento al 5,25%, il livello più alto dal 2008. Bisogna però ricordare che ben 2 membri su 9, facenti parte del MPC hanno votato a favore di una riduzione del costo del denaro dello 0,25%, rispetto a 1 solo della riunione precedente. Inoltre, i funzionari hanno rivisto al ribasso le previsioni sull’inflazione, modificando al contempo le prospettive di crescita. Pertanto, la BoE potrebbe essere la prima, tra le grandi banche centrali, a ridurre il costo del denaro, all’inizio dell’estate.
Le proiezioni della banca centrale inglese prevedono che l’economia del Regno Unito crescerà dello 0,4% nel primo trimestre del 2024 e dello 0,2% nel secondo trimestre, ma la domanda rimarrà probabilmente più debole della potenziale crescita dell’offerta, portando ad un qualcosa che potrebbe assomigliare ad un soft landing, o atterraggio morbido. Si prevede inoltre, che l’inflazione torni vicino all’obiettivo del 2% nel breve termine, con potenziali rischi derivanti da fattori geopolitici.
Non va però dimenticato che il comitato, comunque, ha ribadito la necessità di una politica monetaria restrittiva per riportare l’inflazione in modo sostenibile al target del 2%, con l’impegno ad adeguare la politica come giustificato dai dati economici. La reazione della valuta britannica è stata inizialmente al ribasso con il Cable che è sceso fino a 1.2445, che però ha tenuto egregiamente, per poi girarsi e tornare a 1.2520 dove ha chiuso la sessione europea.
Oggi, non dimentichiamo che verranno pubblicati i dati sulla produzione manifatturiera Uk, oltre ai dati preliminari del Pil del primo trimestre 2024, nella seconda rilevazione. Attenzione quindi ai movimenti della valuta britannica, molto sensibile ai dati, in seguito alle dichiarazioni del board della Boe di ieri.
EQUITY
Giovedì gli indici statunitensi hanno mostrato un rimbalzo, con l'indice S&P 500 in rialzo dello 0,3%, il Dow Jones dello 0.50% e il Nasdaq in rialzo dello 0,1%, in una seduta caratterizzata dall’ottimismo verso i futuri tagli del costo del denaro da parte delle principali banche centrali. Sul fronte dati le richieste iniziali di disoccupazione sono inaspettatamente salite ai massimi degli ultimi 8 mesi, offrendo un'ulteriore prova del fatto che il mercato del lavoro si sta indebolendo e aprendo la strada a un taglio dei tassi di interesse da parte anche della Fed.
Tuttavia, i commenti di diversi policymaker suggeriscono che i tassi rimarranno elevati ancora per qualche tempo. I dati PPI e CPI previsti la prossima settimana dovrebbero fornire ulteriore chiarezza sulle pressioni sui prezzi. Sui vari titoli segnaliamo la performance del settore immobiliare, così come quello energetico. Tra i titoli a grande capitalizzazione, Nvidia ha ceduto l'1,7%, mentre Microsoft, Apple e Meta hanno guadagnato lo 0,2%.
VALUTE
Sul fronte cambi, i principali rapporti sono rimasti nel trading range delle ultime sedute. EurUsd ha tenuto egregiamente l’area di 1.0725 d è rimbalzato fino a 1.0785, stabilizzandosi. Della sterlina si è detto,così come EurGbp che potrebbe anche attaccare sopra quota 0.8640 50 nel caso di dati inglesi negativi oggi. UsdJpy sempre a ridosso di 155.80 156.00, in assenza di una BoJ che però ha ricominciato ad avvisare i compratori che l’intervento non è poi così lontano.
Franco svizzero stabile con EurChf non lontano da 0.9800, mentre le oceaniche rimangono solide, non lontane da 0.6650 e 0.6080 rispettivamente per AudUsd e NzdUsd. Occorre un evento che scateni i possibili breakout al rialzo o al ribasso in un mercato ancora dollaro centrico e molto sensibile a dati e dichiarazioni.
PETROLIO
Ieri i prezzi del Wti sono saliti a ridosso degli 80 dollari dopo aver visto un minimo mercoledì in area 76.80, in rialzo per la terza sessione consecutiva. Le ragioni sono legate ad una crescita della domanda globale dovuta anche all’aumento delle tensioni mediorientali. Ieri, i dati hanno mostrato che le importazioni di petrolio greggio in Cina sono aumentate nel mese di aprile, il che evidentemente sostiene la domanda.
In più si segnala che negli Stati Uniti, l’aumento delle richieste di disoccupazione settimanali pubblicate ieri pomeriggio, ha rafforzato le aspettative di tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, anche se più di un membro del Fomc ha indicato che i tassi potrebbero rimanere elevati per qualche tempo poiché permangono rischi al rialzo per l’inflazione.
Nel frattempo, Israele ha detto che procederà con i piani per invadere Rafah poiché l’ultimo round di negoziati di pace in Egitto non ha prodotto progressi. Tecnicamente il petrolio rimane a ridosso di resistenze, ma in fase di accumulazione con possibili obiettivi di breve in area 82.50.
Buon trading e buon fine settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
House of Trading: ora la Fed fa meno pauraIl meeting della Fed ha avuto il merito di ridurre al lumicino le possibilità che il prossimo intervento sui tassi USA sia al rialzo ed i dati arrivati dal mercato del lavoro di venerdì hanno incrementato le possibilità che nel meeting di luglio il costo del denaro della prima economia possa registrare una contrazione.
Il rallentamento della dinamica occupazionale rappresenta una condizione essenziale per far sì che quella che è la maggiore minaccia alla stabilità dei prezzi, le spinte rialziste in arrivo dalle retribuzioni, possa essere disinnescata mettendo in campo un atterraggio morbido della prima economia.
La situazione è differente in Europa: al momento i Paesi mediterranei se la passano meglio dei c.d. “virtuosi” anche se le ultime indicazioni arrivate dalla Germania, basti pensare agli indici PMI servizi o ai dati sull’andamento della bilancia commerciale, fanno presagire un miglioramento anche nella prima economia europea.
Nonostante qualche incidente di percorso, le indicazioni che stanno arrivando dai dati trimestrali rappresentano l’altro grande fattore che sta sostenendo il ritorno degli acquisti sugli asset di rischio. Di tutto questo, e di molto altro, si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading, in onda sul canale YouTube di BNP Paribas.
House of Trading: cosa è successo nell'ultima puntata
Nella scorsa puntata di House of Trading, la squadra dei Trader, composta da Nicola Para e da Giancarlo Prisco, ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire al rialzo sul Bund, sull’Euro/Dollaro, sulle azioni Meta e sull’indice S&P500: le prime tre operazioni hanno raggiunto il target, la quarta è a mercato (+40,1%).
Nel caso invece delle operazioni inserite dagli analisti, la squadra era composta da Riccardo Designori e da Enrico Lanati, i due long, sulle azioni Apple e Coca-Cola non hanno toccato il punto di ingresso, lo “short” sulle azioni Saipem è operativo (+3,68%) mentre il deal ribassista sul titolo UniCredit ha toccato lo stop loss (-14,5%).
La classifica generale registra il sorpasso dei trader con 20 operazioni a target con le 19 degli analisti (3 carte a mercato per i primi, 6 per i secondi).
Cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella diciottesima puntata dell’edizione 2024, la squadra dei Trader sarà formata da Giancarlo Prisco e da Nicola Duranti mentre i due analisti saranno Luca Fiore ed il conduttore Riccardo Designori. I primi investiranno sull’indice S&P500, sull’oro, sul gas naturale e sul Bund mentre i secondi inseriranno deal su Alibaba, Pfizer, A2A e sul Brent.
Il sondaggio della settimana riguarda l’andamento di Wall Street: l'economia rallenta le azioni no, ora su quale settore puntare?
L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30 sul canale YouTube di BNP Paribas.
Cambiano le prospettive della fed?Jerome Powell, mercoledì scorso, durante la conferenza stampa che faceva seguito alla decisione sui tassi di interesse, rimasti peraltro invariati, aveva, con un tono quasi premonitore, ammesso che se i dati sul mercato del lavoro avessero cominciato a dare segnali di peggioramento, non avrebbe esitato a prendere in considerazione l’idea di un taglio del costo del denaro.
Ebbene, sia i dati sui Jolts Opening pubblicati la settimana scorsa, sia i Non Farm Payrolls, pubblicati invece venerdì pomeriggio, hanno cominciato a evidenziare qualche crepa nel mercato del lavoro statunitense. Mentre i Jolts hanno mostrato una perdita di 325 mila posti, i NFP sono usciti inferiori alle aspettative, a +175.000 nell’aprile 2024, una decelerazione rispetto ai 315.000 posti di lavoro aggiunti a marzo, rivisti al rialzo, e al di sotto delle aspettative del mercato, che erano per un aumento di 243.000.
Gli ultimi dati sottolineano un significativo rallentamento rispetto al ritmo sostenuto osservato nel primo trimestre. Anche altri dati, usciti la settimana scorsa, non hanno fatto altro che confermare che l’economia Usa sta definitivamente rallentando, certamente a causa dei tassi alti, che cominciano a far sentire i loro effetti.
L’ISM Services PMI negli Stati Uniti è sceso bruscamente a 49,4 nell’aprile 2024 da 51,4 del mese precedente, riflettendo la prima contrazione dell’attività del settore dei servizi da dicembre 2022 e le sorprendenti aspettative del mercato di 52. Si è trattato solo del secondo calo dell’attività dal crollo causato dalla pandemia nel secondo trimestre del 2020, in linea con una contrazione inaspettata del settore manifatturiero, a indicare che i maggiori costi di finanziamento da parte della Fed potrebbero avere un impatto maggiore sulle condizioni commerciali.
Che farà ora la banca centrale Usa? Probabilmente ancora nulla perché non è sufficiente un mese di dati sotto le attese per tagliare i tassi, ma è un campanello di allarme che non potrà sottovalutare.
AZIONARI
E gli azionari come hanno reagito? Ovviamente al rialzo, in una condizione di appetito al rischio, poiché il rapporto sull'occupazione di aprile è uscito peggiore del consensus (bad news are good new ricordate?), il che ora sposta nuovamente le probabilità di una riduzione dei tassi a settembre anziché a novembre.
L'S&P 500 ha guadagnato l'1,2%, il Nasdaq il 2% e il Dow Jones ha chiuso in rialzo di 450 punti. Oltre ai NFP negativi anche il tasso di disoccupazione è salito al 3,9% mentre i salari sono aumentati meno delle previsioni.
Apple ha registrato un rally di quasi il 6% dopo aver annunciato un riacquisto di azioni proprie da 110 miliardi di dollari e aver riportato utili e ricavi migliori del previsto. Anche Amgen è cresciuta dell’11,8% grazie alla crescita di utili e ricavi, registrando la sua giornata migliore in quasi 15 anni.
Nella settimana, il Dow ha guadagnato lo 0,9%, mentre l'S&P 500 ha guadagnato lo 0,3% e il Nasdaq è salito dell'1,2%. Movimenti che però non possono confermare una ripresa del trend, a meno che non si torni velocemente sui massimi.
La reazione dei titoli di stato, per converso non si è fatta attendere, con il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni che è sceso al 4,47% dopo la pubblicazione dei dati. Di conseguenza, i futures sui fondi hanno mostrato che gli investitori si sono posizionati per due tagli quest’anno, rispetto alle precedenti aspettative di un unico taglio dei tassi.
VALUTE
Sui cambi, onestamente pensavamo a movimenti più importanti di quelli che abbiamo osservato, nel senso che dopo la pubblicazione dei dati ci saremmo aspettati un crollo del dollaro che inizialmente c’è stato, ma mentre avevamo creduto ad una chiusura di settimana che confermava tale price action, la realtà ci ha detto che il biglietto verde è invece duro a morire. L’EurUsd dopo un test a 1.0810 è sceso e ha chiuso appena sopra il supporto chiave di 1.0760, mentre il Cable da 1.2630 del massimo ha chiuso a 1.2545, ne 858 pip più basso.
E così anche il UsdJpy che dal minio di 151.95 è tornato a ridosso di 153.00. Oceaniche che hanno perso meno, da 0.6650 a 1.6610 mentre NzdUsd ha corretto da 0.6050 a 0.6010. C’è ancora molta strada per vedere una caduta del dollaro che sia qualcosa di più di una mera e per ora poco significativa correzione.
Tra l’altro alcuni movimenti sono contraddittori in termini di correlazione perché il franco svizzero, che ci saremmo attesi in discesa, in concomitanza con il risk on, con borse in ripresa e rendimenti dei titoli di Stato al ribasso, è invece salito con EurChf a 0.9740, con una perdita di 100 pip nelle ultime tre sedute.
DATI SETTIMANALI
Sarà una settimana relativamente tranquilla negli Stati Uniti, con il solo indice di fiducia dei consumatori redatto dall’Università del Michigan e i discorsi dei diversi funzionari della Fed. La stagione degli utili delle big cap sta per terminare, con le trimestrali di Walt Disney, BP, Toyota, Uber ed Airbnb. Sul fronte delle decisioni sui tassi, attenzione a quelli del Regno Unito, Australia, Brasile e Svezia.
Inoltre, non possiamo dimenticare i dati sui Pmi Caixin e i PMI compositi, insieme ai numeri sulla bilancia commerciale e ai tassi di inflazione. Per quel che riguarda l’Europa, l’attenzione si sposterà sulla Germania per gli aggiornamenti sugli ordini alle fabbriche, sulla produzione industriale e sui dati della bilancia commerciale. Infine, occhio al Pil inglese e ai PMI dei servizi per Spagna e Italia. Buona settimana e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
La tenuta infinita dell'equityLa fase di tenuta dei supporti chiave dei mercati azionari continua a manifestarsi, nonostante le price action non evidenzino ancora chiaramente la ripresa del trend di fondo. Wall Street ieri ha chiuso un’altra seduta positiva, grazie soprattutto alla performance di Apple che ha fatto registrare un + 6% dopo aver annunciato un riacquisto di azioni proprie per 110 miliardi di dollari e aver pubblicato utili migliori del previsto.
Il Dow Jones è salito dello 0.85%, l'S&P 500 dello 0.91% e il Nasdaq in rialzo di circa 1.51%, sostenuti dalle rassicurazioni di Jerome Powell, secondo il quale, un rialzo dei tassi non rientra nei piani della Fed per combattere l'inflazione. Di fatto però va ricordato altresì che la Fed non taglierà il costo del denaro almeno fino all’autunno del 2024.
Attualmente, i mercati indicano una maggiore probabilità che il primo taglio dei tassi avvenga a novembre, anziché a settembre. L’attenzione si sposta ora sul rapporto di oggi, ore 14.30, relativo ai Non Farm Payrolls.
A livello di trimestrali, Qualcomm è salito del 5% dopo aver previsto vendite e profitti al di sopra delle aspettative. MGM Resorts International ha riportato risultati che hanno superato le previsioni del primo trimestre, mentre DoorDash ha previsto ricavi nel secondo trimestre inferiori alle stime.
VALUTE
Sui cambi poche novità sulle valute principali, eccezion fatta per la price action dello Jpy, che appare in recupero contro dollaro, in presenza di timori di nuovi interventi da parte della BoJ. I grandi investitori, che sui futures al CME, alla rilevazione di martedì scorso, erano ancora long di circa 20 miliardi di dollari (e il future rappresenta un campione limitato al 6% - 7% degli interi volumi OTC), sembra stiano iniziando a liquidare spontaneamente le proprie posizioni short Jpy, proprio perché hanno capito che la BoJ fa sul serio.
Rumors di mercati raccontano quindi di due interventi da 35 e 25 miliardi di dollari venduti a mercato rispettivamente tra lunedì 29 aprile e mercoledì primo 1° maggio. Ieri UsdJpy in discesa lenta e strutturale, il che dimostra che erano liquidazioni di posizioni e non la BoJ, che quando interviene, provoca scostamenti violenti in pochi minuti da centinaia di pip. Siamo scesi infatti da 156.30 a 156.45 nel giro di 18 ore.
Ciò ha causato, in un mercato dollaro centrico come quello attuale, un ribasso, nel pomeriggio, del biglietto verde contro euro, sterlina, dollaro australiano, neozelandese, e canadese, che si sono ripresi dopo una mattinata complicata.
Sul franco svizzero invece ci sono stati movimenti legati ai dati usciti in mattinata che hanno mostrato una inflazione in rialzo dello 0.3% mese su mese, e 1.4% su base annua, superiori alle attese. In seguito, però le vendite al dettaglio e il Pmi manifatturiero hanno abbondantemente deluso le attese, ma il franco svizzero ha comunque recuperato contro euro, spingendo l’EurChf al ribasso da 0.9845 a 0.9770, sui supporti chiave. C’è molto interesse sui cambi che finalmente sono tornati, forse, al loro antico splendore.
DATI USA
Il numero di americani che hanno richiesto il sussidio negli Stati Uniti, è rimasto invariato rispetto alla settimana precedente a 208.000 nel periodo terminato il 27 aprile, rimanendo al livello più basso in due mesi e saldamente al di sotto delle aspettative del mercato di 212.000. Si è trattato del quarto risultato consecutivo migliore del previsto, che indica la continua tensione nel mercato del lavoro statunitense e costringe la Fed a rimanere ferma sui tassi, specie nel caso in cui l'inflazione dovesse rimanere ostinatamente al di sopra dell'obiettivo della banca centrale.
Sul fronte del costo del lavoro nel settore non agricolo, va ricordato che è aumentato del 4,7% su base annua, nel primo trimestre del 2024, dopo essere rimasto invariato nel periodo precedente. La ragione è l’aumento dei salari orari del 5,0% e un aumento della produttività dello 0,3%. Infine, gli ordini all’industria (factory orders) sono aumentati dell’1,6% rispetto al mese precedente, in linea con le aspettative. Un quadro che comincia a mostrare qualche crepa nella congiuntura economica, pur rimanendo molti settori ancora in espansione.
Oggi, ore 14.30 il dato chiave del mercato del lavoro Usa, i Non Farm Payrolls, attesi a +240 mila unità, insieme ad un tasso di disoccupazione il cui consensus vede un +3.8%. Il dato se si discostasse in modo significativo dalle previsioni, potrebbe anche spostare gli equilibri e soprattutto le decisioni della Fed.
Buon trading e buon fine settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Le sfide di maggio: la Fed tiene ferma la barra dei tassi.A Wall Street si dice:
"Il miglior investimento che puoi fare è in te stesso. L'educazione paga i migliori dividendi." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Mercoledì scorso, la Fed ha fatto un gesto rassicurante per gli investitori, rinviando l'ipotesi di un aumento dei tassi. Tuttavia, non è bastato per scongiurare un calo del mercato nel tardo pomeriggio. Così, i principali indici hanno iniziato il mese di maggio con risultati contrastanti.
Gli investitori erano preparati al peggio, sperando in almeno tre tagli dei tassi nel 2024 solo poche settimane fa. Tuttavia, la Fed ha notato una "mancanza di ulteriori progressi" nel raggiungere l'obiettivo del 2% di inflazione. Pertanto, per il momento, dovremo accontentarci della decisione della Fed di mantenere la politica attuale e di rallentare i tagli di bilancio.
Mercoledì, il Dow ha registrato un modesto aumento dello 0,23%, mentre l'S&P ha segnato un calo dello 0,34% e il NASDAQ dello 0,33%. Gli indici con una forte esposizione tecnologica hanno sofferto, con una giornata difficile per l'intelligenza artificiale, principalmente a causa delle perdite di Super Micro Computer (-14%) e Advanced Micro Devices (-8,9%). Tuttavia, Amazon ha brillato, registrando un aumento del 2,3% grazie a una sorpresa di utili del 36% e a risultati migliori del previsto per AWS.
Le azioni hanno appena chiuso il loro primo mese in perdita del 2024, segnando cinque mesi consecutivi di guadagni, in gran parte a causa dell'incertezza sui piani tariffari della Fed. Il Dow è scivolato di oltre il 5% ad aprile, mentre il NASDAQ e l'S&P sono entrambi scesi di oltre il 4%.
Tuttavia, mercoledì scorso, ci sono state altre notizie che avrebbero attirato maggiore attenzione se non fosse stato per la Fed. Ad esempio, il rapporto ISM Manufacturing ha mostrato un ritorno alla contrazione, con un valore di 49,2, in ribasso rispetto al 50,3 di marzo. Inoltre, il rapporto ADP sull'occupazione ha riportato che le buste paga private hanno aggiunto 192.000 posti di lavoro ad aprile, solo circa 9.000 in più rispetto alle previsioni e al di sotto dei 208.000 di marzo, che sono stati rivisti al rialzo.
Naturalmente, il rapporto principale sull'occupazione arriverà venerdì con le buste paga non agricole. I numeri di marzo hanno mostrato che il mese scorso l'economia ha aggiunto ben 303.000 posti di lavoro, superando le aspettative di circa 200.000.
Ma prima di questo, giovedì avremo un altro nome "Mag 7". Domani è previsto che Apple (AAPL) riporti dopo la chiusura del mercato. Altri nomi in programma includono Block (SQ), Amgen (AMGN), CyberArk Software (CYBR), Fortinet (FTNT) e ConocoPhillips (COP), solo per citarne alcuni.
Il quadro che emerge dalla stagione degli utili del primo trimestre continua ad essere di costante miglioramento e resilienza, con il ritmo di crescita degli utili in modesta accelerazione e le stime per i prossimi periodi iniziano ad aumentare. D'altra parte, le sorprese positive sono inferiori rispetto ad altri periodi recenti, in particolare dal lato dei ricavi. Gli utili totali per i 310 membri dell'S&P 500 che hanno riportato i risultati del primo trimestre sono aumentati del +5,0% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, con ricavi più alti del +4,5%. Il 78,1% ha superato le stime dell'EPS e il 59,4% ha superato le stime dei ricavi.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
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Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Ieri abbiamo assistito a un rally di sollievo sul mercato azionario, ma poi le azioni hanno perso terreno nonostante l'atteggiamento accomodante del FOMC nei confronti delle preoccupazioni sull'inflazione. Sebbene il mercato sia stato inizialmente sollevato, alla fine della giornata ha registrato un ribasso, perdendo gran parte dei guadagni ottenuti durante il rally.
Sia l'S&P che il Nasdaq hanno registrato un aumento di oltre l'1%, ma alla fine sono scesi in territorio negativo. Lo S&P ha chiuso la giornata in ribasso dello 0,34%, mentre il Nasdaq ha registrato un calo dello 0,7%.
La giornata di ieri è stata completamente dedicata alla Fed. Abbiamo analizzato il comunicato stampa, esaminato i commenti di Powell, monitorato il FedWatch e discusso delle implicazioni sull'azione dei prezzi.
Dai punti salienti del FOMC:
- Il target range è stato confermato tra il 5,25% e il 5,50%, come previsto.
- Hanno ribadito l'aspettativa di una maggiore fiducia sul fronte dell'inflazione e hanno annunciato un rallentamento del deflusso del bilancio da 60 a 25 miliardi di dollari a giugno.
- La dichiarazione ha sottolineato la mancanza di ulteriori progressi verso l'obiettivo di inflazione negli ultimi mesi e ha osservato che, sebbene l'inflazione si sia attenuata nell'ultimo anno, rimane elevata.
- Hanno mantenuto il limite massimo di rimborso degli MBS a 35 miliardi di dollari e reinvestiranno i pagamenti del capitale degli MBS in UST.
- L'attività economica è stata descritta come in espansione a un ritmo sostenuto, con un aumento dei posti di lavoro elevato e una bassa disoccupazione. I rischi per il raggiungimento degli obiettivi di occupazione e inflazione si sono spostati verso un migliore equilibrio.
C'è stata un po' di nuance nelle decisioni della Fed, inclusi il rallentamento del QT più pronunciato del previsto e i commenti sul progresso verso l'obiettivo di inflazione. Inoltre, è significativo il cambio di linguaggio da "muoversi" a "mosso", indicando il raggiungimento di un obiettivo in termini di equilibrio.
Vorrei condividere con voi i commenti di Powell, presidente della Fed, che sono stati rilasciati di recente:
- Powell ha dichiarato che è improbabile che la prossima mossa politica sarà un aumento dei tassi.
- Ha sottolineato che l'inflazione rimane ancora troppo alta e che non sono garantiti ulteriori progressi.
- Esprime cautela riguardo alla sua aspettativa sull'inflazione, affermando che potrebbe diminuire quest'anno, ma la sua fiducia è inferiore rispetto al passato.
- Poiché l'inflazione è scesa al di sotto del 3%, l'obiettivo occupazionale della Fed torna al centro dell'attenzione.
- Powell ha confermato che la politica monetaria restrittiva sta svolgendo il suo ruolo, ma c'è ancora molto lavoro da fare.
- Ha evidenziato che i dati di quest'anno non hanno aumentato la fiducia nella necessità di tagliare i tassi e che probabilmente ci vorrà più tempo del previsto per acquisire maggiore fiducia.
- Powell ha discusso dell'impatto della politica restrittiva sulla domanda e ha citato i dati di ieri sui posti vacanti nel mercato del lavoro.
- Ha chiarito che il rallentamento del ritmo del QT non implicherà una contrazione del bilancio inferiore a quanto previsto e che garantirà una transizione fluida in termini di denaro.
Il mercato ha reagito positivamente inizialmente, ma una volta terminati i commenti di Powell, sono entrati i venditori e gli indici sono tornati in territorio negativo.
Vorrei condividere con voi le ultime novità riguardo al FedWatch:
- La probabilità di un taglio dei tassi a giugno è ora del 9%, mentre per luglio è al 25%. Nonostante ci sia una nuova speranza per un taglio estivo, personalmente non credo che sia così probabile. Le probabilità mi sembrano troppo alte.
- Per settembre, la probabilità di un taglio è ora al 54%, poiché Powell ha dichiarato che la situazione politica non influenzerà la loro decisione.
Per quanto riguarda il recente rally e la successiva vendita:
- C'era molta paura che il FOMC avrebbe adottato un atteggiamento più aggressivo dopo i recenti dati, causando un altro calo del mercato.
- Tuttavia, la Fed ha rassicurato il mercato comunicando di essere consapevole dei rischi legati all'inflazione e ha smentito i timori di un aumento dei tassi, oltre a rallentare il QT.
- Nonostante ciò, il mercato ha restituito la maggior parte dei guadagni intraday.
Analizzando il grafico, abbiamo raggiunto la media mobile a 21 giorni nell'SPX e abbiamo assistito a una forte vendita, il che suggerisce che gli orsi hanno un certo controllo. Tuttavia, ritengo che il sollievo iniziale abbia contribuito a questo scenario e che il mercato continui a preoccuparsi dell'inflazione nonostante l'atteggiamento leggermente accomodante del FOMC di ieri.
Continuate a seguirci per ulteriori aggiornamenti sul mercato.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
House of Trading: tutti in attesa di indicazioni da Washington“Più in alto più a lungo” da un lato, costo del denaro ancora in quota zero dall’altro. Quella che sembra la ricetta perfetta per il carry trade ha portato il Dollaro/Yen ad aggiornare i massimi da 34 anni. Molto probabilmente, ma lo sapremo con certezza solo a fine maggio, questo nuovo picco ha spinto le autorità giapponesi ad intervenire per arrestare gli acquisti.
Ovviamente, fino a quando a cambiare non sarà l’intero contesto che favorisce la crescita del ninja (ossia fino a quando lo spread tra i tassi statunitensi e giapponesi non si ridurrà in maniera significativa), questo cambio sarà destinato a restare nelle zone alte. E, importare inflazione in un Paese in cui i tassi reali sono già negativi, non sembrerebbe essere la ricetta della prosperità.
C’è grande incertezza su quello che sarà il responso della due giorni di riunioni della Federal Reserve: da un lato gli ultimi dati sul Pil potrebbero rappresentare un primo segnale di indebolimento della locomotiva USA, ma dall’altro è - forse - più probabile che i ripetuti segnali di forza saranno sfruttati dai “falchi” per invitare alla prudenza le autorità monetarie della prima economia (anche perché tra gli analisti non manca chi pronostica che il prossimo movimento dei tassi USA sarà al rialzo).
Di tutto questo, e di molto altro, si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading, in onda sul canale YouTube di BNP Paribas.
House of Trading: cosa è successo nell'ultima puntata
Nella scorsa puntata di House of Trading, la squadra dei Trader, composta da Nicola Para e da Stefano Serafini, ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire al rialzo sul Bund (stop loss, -4,54%) e sull’Euro/Dollaro (target +4,68%) ed al ribasso sul petrolio WTI (a mercato, +2,19%) e sul rame (l’operazione non è entrata).
Nel caso invece delle operazioni inserite dagli analisti, la squadra era composta da Riccardo Designori e da Enrico Lanati, lo “short” sulle azioni Nvidia è operativo (-10,96%) così come i “long” sulle azioni Snam (+2,68%), Adobe (+12,2%) e Visa -0,37%).
La classifica generale registra la conferma del vantaggio degli analisti con 18 operazioni a target contro le 16 degli analisti (7 carte a mercato per i primi, 4 per i secondi).
Cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella diciassettesima puntata dell’edizione 2024, la squadra dei Trader sarà formata da Nicola Para e da Giancarlo Prisco mentre i due analisti saranno Enrico Lanati ed il conduttore Riccardo Designori. I primi investiranno sull’Euro/Dollaro, sul Bund, sulle azioni Meta Platforms e sull’indice S&P500 mentre i secondi inseriranno deal su Saipem, su Apple, su UniCredit e sul titolo Coca-Cola.
Il sondaggio della settimana riguarda la prossima riunione della Banca centrale USA: “Arriva la FED, quali ricadute per Wall Street?
L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30 sul canale YouTube di BNP Paribas.
Previsioni ottimistiche in attesa di Amazon e della Fed.A Wall Street si dice:
"Il miglior investimento che puoi fare è in te stesso. L'educazione paga i migliori dividendi." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Ieri, lunedì, abbiamo assistito all'esitazione del mercato nell'affrontare una delle settimane più impegnative dell'anno. Tuttavia, i principali indici sono riusciti a chiudere la sessione in territorio positivo, consolidando i solidi progressi registrati venerdì scorso.
Il Dow Jones è cresciuto dello 0,38%, guadagnando quasi 150 punti e chiudendo a 38.386,09, mentre il NASDAQ è avanzato dello 0,35%, con un aumento di circa 55 punti, raggiungendo quota 15.983,08. Anche lo S&P; ha registrato un incremento dello 0,32%, attestandosi a 5.116,17 punti.
L'evento principale della giornata è stato Tesla (TSLA), che ieri ha registrato un balzo di oltre il 15% dopo l'annuncio di un accordo provvisorio con la Cina che permetterebbe l'utilizzo della sua tecnologia di guida autonoma nel più grande mercato al mondo dei veicoli elettrici. Il titolo ha ricevuto un notevole impulso rispetto al rapporto trimestrale della scorsa settimana, che, pur non registrando profitti, ha comunque impressionato gli investitori accelerando il lancio di veicoli più accessibili.
Venerdì scorso, le Big Tech hanno dimostrato la loro forza dopo i solidi report di Alphabet (GOOGL) e Microsoft (MSFT), che hanno contribuito a far registrare al NASDAQ e all'S&P; le migliori performance settimanali del 2024 (+4,2% e +2,7% rispettivamente), dopo un inizio difficile del secondo trimestre. E questa settimana abbiamo in programma altri due colossi del settore, con Amazon (AMZN) domani e Apple (AAPL) giovedì.
I giorni con ottimi report porteranno a rimbalzi, mentre quelli con cattivi report vedranno vendite. Questa settimana ci aspettiamo importanti resoconti. Vi invito a prestare attenzione alle medie mobili a 50 giorni come livelli di resistenza per i principali indici di mercato. Un giorno sopra o sotto di esse non determinerà né la creazione né la distruzione di questo mercato, ma probabilmente saranno punti focali per i movimenti a breve termine di tori e orsi.
I resoconti del leader dell'e-commerce e del produttore di iPhone sarebbero più che sufficienti per una settimana, ma c'è molto di più all'orizzonte. Domani inizierà una riunione della Fed, che si concluderà mercoledì con una decisione sul tasso e i commenti del presidente Jerome Powell. Sappiamo che questa volta il Comitato non taglierà i tassi, ma ci sono ancora ottime possibilità che questo incontro possa agire da stimolo per il mercato, dato che la pazienza degli investitori continua a scarseggiare.
Il FOMC si terrà tra due giorni, quindi i volumi saranno nuovamente inferiori domani. Anche se non ci si aspetta nulla dalla Fed, c’è sempre un linguaggio che potrebbe spingere il mercato al rialzo o al ribasso. Per questo motivo, la maggior parte dei trader è fuori di testa nelle 24 ore prima dell'intervento della Fed.
Jerome Powell sarà al centro dell’attenzione e mi aspetto che parlerà dei dati caldi CPI/PPI. Potrebbe condividere alcune riflessioni con il mercato sui tagli dei tassi di interesse estivi e questo potrebbe influenzare il mercato. Ricordate, il mercato spera ancora in un taglio estivo, quindi se Powell toglierà questo dal tavolo, svenderemo.
E poi venerdì arriverà il rapporto sui libri paga del settore non agricolo, come parte dei dati di fine mese. I numeri di marzo hanno mostrato che il mese scorso l’economia ha aggiunto ben 303.000 posti di lavoro, superando le aspettative di circa 200.000. Tuttavia, il mercato ha comunque registrato un rally in quella sessione (5 aprile). Sarà interessante vedere se “le buone notizie sono buone notizie” ancora una volta per aprile.
A proposito di aprile, manca ancora un giorno e sembra che sia il primo mese perdente dell'anno. La forte performance della scorsa settimana era arrivata troppo tardi dopo un inizio difficile. Il Dow è sceso di oltre il 3% ad aprile, mentre gli altri due indici sono scesi di oltre il 2% ciascuno. Bene, come hanno detto i nostri redattori, era previsto un ritiro...
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
“Selezione di Titoli Vincenti"
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Albemarle Corp (ALB)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Lunedì è stata una giornata piuttosto tranquilla in attesa del FOMC. A parte l'azione mozzafiato di Tesla, che sembra aver trovato stabilità dopo l'EPS, il mercato è stato piuttosto piatto con bassi volumi.
L'S&P; ha registrato un modesto aumento dello 0,32%, mentre il Nasdaq è salito dello 0,36%.
La sessione di lunedì è stata caratterizzata da scambi molto limitati. L'SPX ha aperto a 5114 e ha chiuso a 5116, evidenziando una giornata di negoziati con volumi molto bassi. Il range di trading è stato stretto, oscillando di circa 15 punti per gran parte della giornata. Verso la chiusura, alcuni programmi di vendita hanno causato una breve discesa, ma poi il mercato ha recuperato fino ai massimi della giornata.
È stata una giornata di trading abbastanza controllata, evitata da molti altri trader, compreso me.
Questa settimana è caratterizzata dal FOMC che si terrà tra due giorni, quindi ci aspettiamo di nuovo volumi bassi oggi. Anche se non ci sono aspettative di cambiamenti dalla Fed, il linguaggio utilizzato potrebbe comunque influenzare il mercato. Pertanto, molti trader sono in attesa delle prossime 24 ore prima dell’intervento della Fed.
Guardando i dati di FedWatch, c'è solo una remota possibilità (3%) di un taglio dei tassi mercoledì, mentre è praticamente certo (97%) che i tassi verranno mantenuti. Questo significa che non ci saranno aumenti, confermando le aspettative di una giornata senza grandi sorprese dalla Fed.
Jerome Powell sarà al centro dell’attenzione e ci aspettiamo che discuterà dei dati recenti sull'inflazione (CPI/PPI). Potrebbe anche condividere alcune riflessioni sui possibili tagli dei tassi estivi, un argomento che ha il potenziale per influenzare il mercato. Tenete presente che il mercato resta in attesa di un possibile taglio dei tassi estivi, quindi se Powell esclude questa possibilità, potremmo assistere a vendite significative.
Grafici
Attualmente, gli indici stanno entrando nella media mobile a 50 giorni e sembra che stiano subendo un processo di digestione. Penso che sarà difficile superare la resistenza, a meno che Powell non dia il via libera ai tagli dei tassi quest’estate.
Per i rialzisti, i livelli SPX da superare sono 5120 (media mobile a 50 giorni) e 5145 (ritracciamento del 61,8%). Se questi livelli dovessero reggere, gli orsi potrebbero cercare di rompere i recenti minimi e puntare a 4880 nell'SPX.
In caso di fallimento degli orsi, potremmo assistere a nuovi massimi, con i rialzisti che puntano a 5440.
Dati economici e notizie
L'attività manifatturiera della Fed di Dallas di aprile è stata -14,5 rispetto a -11,3 previsto.
Le fatture trimestrali da 70 miliardi di dollari del Tesoro sono aumentate dal 5,255% precedente al 5,250%.
Per quanto riguarda la Germania, l'IPC preliminare di aprile è stato del 0,5% rispetto al 0,6% previsto.
Il titolo che ha dominato la giornata è stato Tesla (TSLA). Ha registrato un notevole rally di oltre 50 punti rispetto agli utili, ovvero circa il 40% in meno rispetto ai minimi registrati appena sei giorni fa. Nonostante l'entusiasmo, ritengo che il titolo sia probabilmente sopravvalutato e sarei propenso a vendere oltre il livello attuale. Questo slancio positivo è stato generato dall'approvazione da parte della Cina della piena guida autonoma, una notizia estremamente positiva per Elon e l’azienda.
In sintesi
La giornata odierna non ha fornito molte indicazioni, e ritengo che dovremo aspettare una mossa del mercato da parte del FOMC questa settimana.
Oltre al FOMC, gli utili saranno al centro dell’attenzione, quindi è consigliabile prestare attenzione ai grandi nomi della tecnologia come AMZN e AAPL, che potrebbero influenzare il mercato.
A presto.
Rimanete sintonizzati per ulteriori aggiornamenti e buon trading!
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi.
AZIONARI IN RIPRESA
La settimana scorsa, i listini principali, negli Stati Uniti ma non solo, hanno chiuso in rialzo, spinti dalle trimestrali di Alphabet e Microsoft, che hanno di fatto contribuito a spingere il Nasdaq a +2%. Contestualmente l'S&P 500 è cresciuto dell'1.02%, mentre il Dow Jones ha terminato la sessione Usa a +0.4%.
Nonostante un dato relativo al PCE in linea con le attese, e comunque ancora forte, gli operatori si sono orientati al rialzo e hanno acquistato in una fase in cui il risk off e risk on sembrano confondersi, considerato che i rendimenti dei titoli di Stato Usa sono in salita (in avversione al rischio), mentre gli azionari e gli indici come Vix e Fear and Greed rimangono in appetito al rischio.
Sul fronte dei titoli Microsoft è salito insieme ad Alphabet, dopo la pubblicazione di trimestrali favorevoli. Al contrario, Intel è crollata del 9,2% dopo aver fornito prospettive deludenti sui ricavi mentre ExxonMobil ha perso il 2,8% dopo aver deluso le aspettative sugli utili. A livello settimanale, l'S&P 500 e il Nasdaq hanno guadagnato rispettivamente il 2,2% e il 3,5%, la loro settimana migliore da novembre, mentre il Dow Jones è salito dello 0,5%.
PCE ANCORA SOSTENUTI
L’indice dei prezzi della spesa per consumi personali negli Stati Uniti è aumentato dello 0,3% su base mensile a marzo 2024, lo stesso di febbraio e corrispondente alle previsioni di mercato. I prezzi dei servizi sono aumentati dello 0,4% e quelli delle merci dello 0,1%. Il tasso annuo è salito al 2,7%, al di sopra delle previsioni del 2,6%.
Nel frattempo, l’inflazione core mensile PCE, che esclude alimentari ed energia ed è la misura preferita dell’inflazione della Fed, è rimasta stabile allo 0,3%, la stessa di febbraio e in linea con le aspettative. Separatamente, i prezzi dei prodotti alimentari sono diminuiti meno dello 0,1% e quelli dell'energia sono aumentati dell'1,2%. Infine, il tasso annuo dell’inflazione core è rimasto invariato al 2,8%, mentre i mercati si aspettavano che scendesse al 2,6%.
ATTESA PER LA DECISIONE DELLA FED
La settimana che comincia domani diventa assai interessante, non solo per i numerosi dati macro in programma, ma soprattutto in ragione della decisione della Fed, in programma mercoledì sera alle 20.00. Se da un lato, è vero che le previsioni sembrano scontate verso un nulla di fatto, dall’altro saremo curiosi di ascoltare Jerome Powell che speriamo possa dare qualche indicazione su quando la Fed dovrebbe iniziare a tagliare il costo del denaro.
Non si deve dimenticare che questa è anche la settimana dell’ADP e dei NFP, ovvero i dati sul mercato del lavoro. Ma c’è di più perché gli investitori attendono anche i PMI ISM manifatturiero e dei servizi, insieme ai dati relativi ai JOLT, quelli sul commercio estero, agli ordini all’industria e all'indice di fiducia dei consumatori. La pubblicazione delle trimestrali poi prosegue con colossi come Pfizer, Apple, e Booking.
A livello internazionale, seguiremo con interesse, i dati sull’inflazione in Germania, Spagna, Francia, Italia, e Area Euro, oltre a Svizzera e Turchia. Inoltre, saranno pubblicati i tassi di crescita del PIL del primo trimestre per Francia, Spagna, Germania, Italia, area euro, e Messico. Infine, S&P Global pubblicherà i PMI manifatturieri per Cina, Canada, Spagna, Italia, Corea del Sud, Russia e Svizzera.
JPY AL COLLASSO, COMPLICE LA BOJ
Lo yen giapponese si è indebolito oltre quota 158.50 per dollaro, il minimo dall’Aprile 1990, in assenza di interventi della BoJ. La banca centrale sembra complice di questo movimento, per aver tenuto i tassi fermi la settimana scorsa, ma anche in ragione del fatto che Ueda, il Governatore della BoJ, ha dichiarato che la svalutazione porta con se benefici importanti all’economia, sconfessando gli interventi verbali dell’ultimo mese, da parte di alti funzionari della autorità monetaria e del Governo, che avevano illuso molti della possibilità di un intervento a sostegno della Jpy.
Nel frattempo, i dati hanno mostrato che il tasso di inflazione core di Tokyo è rallentato al minimo di 2 anni dell'1,6% in aprile, Lo yen ha perso circa il 10% rispetto al dollaro quest’anno in ragione di un delta tasso che spinge ad acquistare UsdJpy come carry trade. Sul fronte delle altre valute, segnaliamo la tenuta e stabilità in trading range per euro, e sterlina ancora sopra ai supporti chiave di medio termine. Stesso comportamento per le oceaniche e il dollaro canadese.
Buona settimana e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le grandi aziende tech trainano la ripresa: bene per Q2A Wall Street si dice:
"Il mio consiglio a un giovane è di investire il tempo nella ricerca di conoscenze, in modo che possa trovare l'opportunità giusta quando si presenta." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
I solidi report di Alphabet (GOOGL) e Microsoft (MSFT) di giovedì sera hanno dato una spinta al mercato, interrompendo la tendenza negativa del secondo trimestre. Le grandi aziende tecnologiche hanno trainato i principali indici verso una settimana di guadagni significativi.
Venerdì 26, il NASDAQ è salito del 2,03% (circa 316 punti) a 15.927,90, mentre lo S&P è aumentato dell'1,02% a 5.099,96. Questi progressi settimanali del 4,2% e del 2,7% rispettivamente rappresentano le migliori performance settimanali del 2024 per questi indici.
Il rally è stato innescato dai risultati migliori del previsto di GOOGL e MSFT di giovedì sera, che hanno fatto aumentare le azioni rispettivamente del 10,2% e dell'1,8% venerdì. La reazione positiva agli utili rafforza le speranze degli investitori che la stagione degli utili possa migliorare il clima del mercato, che finora è stato dominato dall'inflazione.
I rapporti di Microsoft e Alphabet non hanno evidenziato punti deboli significativi, e la reazione positiva del mercato conferma che gli investitori concordano con questa valutazione. Il rapporto di Alphabet ha rassicurato gli investitori sulla credibilità della sua strategia di intelligenza artificiale, ponendo l'azienda in una posizione competitiva rispetto a Microsoft in questo settore critico.
Anche se il Dow ha una minore esposizione tecnologica rispetto agli altri indici, è comunque aumentato dello 0,40% (circa 153 punti) venerdì 26, con un guadagno settimanale dello 0,7%.
È degno di nota che questo rally si è verificato nonostante i dati sull'indice delle spese per consumi personali (PCE) abbiano mostrato una persistente inflazione. Gli utili annuali per headline e core sono stati rispettivamente del 2,7% e del 2,8%, entrambi dello 0,1% in più del previsto, mentre gli anticipi mensili sono rimasti in linea allo 0,3%.
Tuttavia, i numeri non sono stati peggiori rispetto ai più recenti dati CPI e PPI, permettendo un lieve rally di sollievo venerdì 26.
La questione più importante sarà confrontare i rapporti sugli utili con i dati sull'inflazione. Abbiamo già visto un aumento nei dati sull'inflazione, mentre i rapporti sugli utili sono stati piuttosto positivi. Penso che questo altalenarsi probabilmente continuerà.
Se pensavate che una settimana con quattro rapporti sugli utili "Mag 7" fosse pazzesca, allora quello che sta per accadere è assolutamente folle. Tra i oltre 1200 rapporti che verranno pubblicati la prossima settimana, ci saranno altri due nomi "magnifici" quando Amazon (AMZN) e Apple (AAPL) presenteranno i loro report rispettivamente martedì e giovedì.
Mercoledì è prevista anche una riunione della Fed con decisioni e commenti del presidente Jerome Powell. Fortunatamente per la sagacia degli investitori, sappiamo praticamente che il Comitato manterrà la sua posizione. Secondo il Fedwatch Tool ECM, le probabilità di un simile risultato sono superiori al 97%. (A proposito, le probabilità di un taglio non superano il 50% fino alla riunione del 17/18 settembre, anche se ciò cambierà man mano che avremo più dati.)
Parlando di dati, la prossima settimana sarà densa di eventi di fine mese. Venerdì l'evento principale riguarderà le buste paga non agricole, ma avremo anche l'ADP Employment e l'ISM Manufacturing mercoledì, e l'ISM Services venerdì.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
“Selezione di Titoli Vincenti"
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Viking Therapeutics (VKTX)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Le azioni continuano il loro rally grazie ai forti utili nel settore tecnologico. Il rimbalzo è proseguito poiché gli utili hanno impressionato giovedì sera e i dati PCE di venerdì mattina non sono stati così caldi come temuto. Attualmente, l'S&P è molto vicino alla media mobile a 50 giorni, e i rialzisti probabilmente faranno un altro tentativo la prossima settimana per superare nuovamente gli orsi nel 2024.
L'S&P ha guadagnato l'1,02%, mentre il Nasdaq è balzato dell'1,65%.
Utili di MSFT/GOOGL
Sia Microsoft che Alphabet hanno impressionato con i loro rapporti sugli utili, aiutando MSFT a crescere di oltre il 2% e GOOGL a crescere del 10%.
MSFT ha registrato un battito EPS del 4%, portando la serie di battito EPS a sette. La guida per il quarto trimestre è stata un po' leggera poiché ha previsto spese in conto capitale più elevate. Gli investitori hanno dato tregua all'azienda considerando che la guida ai ricavi per l'anno fiscale 2025 promette una crescita a due cifre.
Alphabet ha registrato un enorme aumento dell'EPS del 27%, ha superato i ricavi, ha avviato un dividendo trimestrale di 0,20 dollari e ha aumentato il riacquisto di azioni proprie. Si tratta di un risultato eccezionale che ha portato il titolo ai massimi storici.
Un risultato particolarmente notevole è stato quello di YouTube, con 8,09 miliardi di dollari di entrate rispetto ai 6,69 miliardi dell'anno scorso. Google Cloud ha registrato entrate per 9,57 miliardi di dollari, rispetto ai 7,45 miliardi dell'anno precedente.
I dati sull'inflazione non sono così male come temuto. Il deflatore PCE di marzo rappresentava un ostacolo importante da superare, specialmente dopo l'incremento dei futures rispetto agli utili tecnologici.
Il tasso di crescita mensile è stato pari allo 0,3%, in linea con le previsioni, mentre il tasso annuo è stato del 2,7%, leggermente superiore al previsto 2,6%, segnando la prima accelerazione dall'agosto dello scorso anno. Anche il Core Deflator ha registrato dati simili, mentre il reddito personale è stato in linea con le aspettative. La spesa personale è stata dell'0,8%, superiore allo 0,6% previsto.
Il rilascio di questi dati ha dato ai rialzisti il via libera per mantenere l'offerta e ci siamo mossi lateralmente per gran parte della giornata. Sebbene il dato PCE non sia stato eccezionale, non è stato così negativo come temuto, considerando i dati CPI/PPI degli ultimi tempi.
Un taglio dei tassi a giugno sembra fuori discussione, ma le probabilità per luglio sono previste aumentare fino al 30%, segnando un lieve miglioramento. Tuttavia, personalmente ritengo che dovremmo iniziare a guardare oltre l'estate e smettere di considerare un taglio dei tassi in questa stagione.
Anche se dubito che otterremo un taglio dei tassi prima delle elezioni, vedo una probabilità del 47% per la riunione di settembre. Le probabilità aumentano al 67% per novembre e all'80% per dicembre.
Al momento, ritengo improbabile un taglio dei tassi prima di dicembre. Cambierò idea solo se i dati sull'inflazione inizieranno a diminuire, i prezzi degli asset scenderanno del 5-10%, o se ci saranno cambiamenti significativi nel mercato del lavoro. Al momento, nessuno di questi scenari sembra probabile.
- Deflatore PCE di marzo: 0,3% rispetto al previsto dello 0,3% m/m; 2,7% rispetto al previsto del 2,6% a/a.
- Reddito personale di marzo: 0,5% rispetto al previsto dello 0,5%; Spesa personale: 0,8% rispetto al previsto dello 0,6%.
- Fiducia finale dell'Università del Michigan: 77,2 rispetto al preliminare di 77,9.
- Previsione iniziale del PIL del secondo trimestre secondo il GDPNow della Fed di Atlanta: 3,9%.
Il titolo del giorno è Nvidia (NVDA). È stato un enorme movimento al rialzo in due giorni mentre i rialzisti tornano a puntare sui titoli a 50 e 21 giorni. Stanno cercando di raggiungere i massimi storici prima degli utili?
Rimanete sintonizzati per ulteriori aggiornamenti e buon trading!
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi.
Velocity strategy su AAPLBuon Sabato a tutti ,
Oggi espongo la strategia che seguo su Apple nel grafico H1 con un mio indicatore proprietario
Lo utilizzo con le trend create direttamente sull'indicatore e solo long
Come si può vedere in chart i risultati sono molto buoni con un 2023 che ha performato con un +67% ovviamente del capitale dedicato .
Ora nel 2024 siamo a +12.3% con 6/6 trade vincenti .
Vi aggiornerò in futuro e cercherò di testarlo anche su altri titoli o indici per confermarne la validità e solo successivamente potrei anche pubblicarlo sulla piattaforma.
Buon trading Guys !!
Mercato in Crescita: Tutte le Strade Portano a Tesla.A Wall Street si dice:
"Il rischio viene da non sapere cosa si sta facendo." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Il mercato ha finalmente preso slancio con tutti i principali indici in rialzo per la seconda sessione consecutiva ieri martedì, un'occasione che non si vedeva da oltre un mese.
Il NASDAQ ha registrato un balzo dell'1,59% (pari a circa 245 punti), portando il suo guadagno in due giorni al 2,7% dopo aver già guadagnato oltre l'1% lunedì. Questo indice ad alto contenuto tecnologico ha recuperato tutte le perdite subite venerdì e quasi la metà del ribasso della scorsa settimana. Gli investitori sono naturalmente entusiasti in vista dei quattro nomi tecnologici di "Mag 7" che presenteranno i loro risultati questa settimana, iniziando con Tesla (TSLA) dopo la chiusura di ieri.
Il pioniere dei veicoli elettrici sta attraversando un periodo difficile, come evidenziato dai deludenti risultati del primo trimestre. Tuttavia, al momento in cui scrivo, le azioni di TSLA stanno aumentando di oltre l'8% dopo l'orario di negoziazione. Gli investitori hanno accolto positivamente l'azienda che accelera il lancio di veicoli più accessibili e potrebbero aver giudicato che il titolo sia stato sufficientemente deprezzato.
Inizialmente, le prospettive sembravano cupe per Tesla, con il titolo che si è ridotto dai massimi vicino a $300 lo scorso luglio a un modesto $144 alla chiusura di ieri, in vista dei risultati trimestrali. Tuttavia, buone notizie sono emerse per gli investitori con le prime indicazioni di un'offerta.
Intanto, anche gli altri principali indici sono in rialzo per il secondo giorno consecutivo. L'S&P è aumentato dell'1,2% a 5.070,55, mentre il Dow ha guadagnato lo 0,69% (circa 263 punti) a 38.503,69.
Questo segna la prima volta che tutti gli indici principali registrano guadagni in sessioni consecutive dall'ultimo periodo di marzo (20/21 marzo), durante una serie di quattro giorni di vittorie consecutive. Sarebbe incoraggiante vedere un tale trend proprio ora dopo l'inizio incerto del secondo trimestre, ma nei prossimi giorni molto dipenderà da alcuni rapporti chiave sugli utili.
Speriamo che TSLA sia in grado di mantenere questi guadagni fino a mercoledì, il che sarebbe un buon auspicio per gli altri "Mag 7" in programma per questa settimana. Domani parleremo di Meta Platforms (META), seguita giovedì da Microsoft (MSFT) e Alphabet (GOOGL).
In questa fase, sembra che il mercato entri in una sorta di stasi per i trader. Questo è un altro modo per dire che scommetto che rimarremo all'interno di un range per un po'. Di solito, durante le prime due settimane della stagione degli utili, vediamo i mercati mantenersi in un range piuttosto ristretto, quindi sono rimasto sorpreso da tutte le vendite della scorsa settimana. Con il recupero dei mercati, non sarei affatto sorpreso se tornassimo verso i massimi recenti per poi vendere di nuovo.
A questo punto, mi definirei cautamente rialzista.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
“Selezione di Titoli Vincenti"
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Perimeter Solutions (PRM)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Le azioni continuano a rimbalzare dopo la sensazione di vendita aggressiva che abbiamo sperimentato la scorsa settimana. Sin dall'apertura di lunedì mattina, abbiamo assistito a un costante flusso di acquisti, il che è stato un sollievo tanto necessario.
Nella sessione odierna, il mercato ha registrato un notevole aumento, con lo S&P in rialzo dell'1,20% e il Nasdaq che ha guadagnato un altro 1,51%.
Ora ci troviamo in una fase cruciale. Il rimbalzo di ieri non è stato così impressionante, ma oggi sicuramente lo è stato. Lo S&P ha cancellato tutte le perdite dalla scorsa settimana e i rialzisti sembrano pronti a testare la media mobile a 50 giorni.
Guardando il grafico, gli orsi appariranno attorno all'area 5120-40 nell'indice S&P. Devono difendere quest'area e, se falliscono, potremmo vedere nuovi massimi prima della fine di maggio.
La mia attenzione è ora rivolta agli imminenti risultati trimestrali delle grandi aziende tecnologiche come Apple, Amazon, Meta, Microsoft e Alphabet, insieme a NVDA. Quindi, ci aspettiamo un'azione discontinua nell'immediato futuro, con la possibilità di una correzione dopo il raggiungimento di determinati livelli.
Dati economici
Il PMI manifatturiero preliminare dello S&P di aprile è risultato essere 49,9 rispetto al 52,0 previsto, segnando la prima contrazione di quest'anno. Anche l'Eurozona ha registrato dati PMI manifatturieri inferiori alle attese, confermando la tendenza alla contrazione.
Sebbene alcuni potrebbero interpretare questi dati come segnali di recessione, è importante notare che il settore dei servizi negli Stati Uniti ha registrato il suo 15° mese consecutivo di espansione, mentre nell'Eurozona è il terzo mese consecutivo di crescita.
Inoltre, la Fed di Richmond ha pubblicato i suoi dati di aprile, con un valore di -7 rispetto al -8 previsto. Tuttavia, si osserva un'ottimismo crescente tra le aziende riguardo alle condizioni economiche locali.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi.
House of Trading: scendono le tensioni, salgono i mercatiLa risposta iraniana da un lato e la controffensiva israeliana dall’altro hanno avuto l’effetto controintuitivo di ridurre le tensioni geopolitiche: l’attacco partito da Teheran è stato facilmente intercettato anche perché ampiamente annunciato (e l’Iran non ha perso tempo per far sapere che si è trattato di una ritorsione una tantum) mentre Israele ha attaccato una città minore con danni limitati. La volontà di entrambe le parti di evitare un’escalation ha finito per tranquillizzare gli operatori tornando a spingere i mercati finanziari.
Il focus è così tornato sulle future mosse delle Banche centrali ed in particolare sulla partita BCE-Fed che, con tutta probabilità, a giugno vedrà l’istituto guidato da Christine Lagarde portarsi in vantaggio con il primo taglio dei tassi. La sensazione è che Powell, il n.1 della Fed, sia alla ricerca di una motivazione per ridurre i tassi ma, come lui stesso ha dovuto ammettere, il contesto macroeconomico non è in grado di sostenere la tesi di un ritorno al target dell'inflazione in tempi brevi.
La politica monetaria della Bank of England potrebbe finire per assomigliare a quella dell’Eurotower, i PMI manifatturieri della Zona Euro e del Regno Unito ad aprile si sono entrambi attestati sotto quota 50 punti, mentre la Bank of Japan sta provando a convincere gli operatori che potrebbe mettere in campo nuove strette sui tassi.
Di tutto questo, e di molto altro, si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading, in onda sul canale YouTube di BNP Paribas.
House of Trading: cosa è successo nell'ultima puntata
Nella scorsa puntata di House of Trading, la squadra dei Trader, composta da Vincenzo Penna e da Nicola Duranti, ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire al rialzo sul Bund (stop loss, -1,25%) e sul Gas Naturale (target +24,8%) ed al ribasso sull’oro (a mercato, +11,65%) e sulle azioni Apple (a mercato +11,1%).
Nel caso invece delle operazioni inserite dagli analisti, la squadra era composta da Riccardo Designori e da Luca Fiore, lo “short” sullo S&P500 ed il long sulle azioni Nike non hanno raggiunto il punto di ingresso mentre il deal rialzista sulle azioni Intesa Sanpaolo ha raggiunto il target (+24,5%) e quello su Exxon Mobil è a mercato (+7,62%).
La classifica generale registra il consolidamento del vantaggio degli analisti con 18 operazioni a target contro le 15 degli analisti (3 carte a mercato per i primi, 2 per i secondi).
Cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella sedicesima puntata dell’edizione 2024, la squadra dei Trader sarà formata da Nicola Para e da Stefano Serafini mentre i due analisti saranno Enrico Lanati ed il conduttore Riccardo Designori.
Il sondaggio della settimana riguarda le Banche centrali: su quale mercato puntare con la sfida dei tassi? È possibile scegliere tra Eurozona, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti.
L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30 sul canale YouTube di BNP Paribas.
House of Trading: è l’ora della divergenzaMentre la BCE confermava le stime degli operatori, e cioè che nel meeting in calendario a giugno il costo del denaro di Eurolandia registrerà una prima sforbiciata, dall’altra sponda dell’Atlantico arrivavano le indicazioni relative all’andamento dei prezzi al consumo. In aumento dal 3,2 al 3,5 per cento a marzo, l’inflazione USA impedirà alla Federal Reserve di seguire l’esempio dell’istituto con sede a Francoforte.
L’istituto guidato da Jerome Powell potrebbe mettere mano ai tassi nel meeting di luglio o anche in quello di settembre. È improbabile che la risalita del greggio influirà più tanto sulle future mosse della Fed visto che da una decina d’anni gli USA beneficiano dell’autosufficienza energetica.
Più complessa la relazione con le elezioni: in questo caso un primo intervento a settembre (ed ancor di più, nel meeting di novembre) si porrebbe eccessivamente a ridosso delle urne ed in quest’ottica è più probabile un taglio dei tassi a luglio. Ma senza dati a supporto, sarà difficile.
Sommata alle tensioni geopolitiche, la divergenza di politica monetaria sta favorendo il biglietto verde e l’indebolimento dell’euro, in presenza di un petrolio che sta rialzando la testa, potrebbe finire per pesare sulle future mosse dell’istituto guidato da Christine Lagarde.
Di tutto questo, e di molto altro, si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading, in onda sul canale YouTube di BNP Paribas.
House of Trading: cosa è successo nell'ultima puntata
Nella scorsa puntata di House of Trading, la squadra dei Trader, composta da Giancarlo Prisco e da Stefano Serafini, ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire al rialzo sul T-Bond (stop loss), sugli indici Dow Jones (stop loss) e S&P500 (non entrato) e sulle azioni Barrick Gold (a mercato, -8,64%).
Nel caso invece delle operazioni inserite dagli analisti, la squadra era composta da Riccardo Designori e da Enrico Lanati, lo “short” sullo S&P500 non ha raggiunto il punto di ingresso, l’operazione ribassista sul Dax ha toccato il target (+6,12%) mentre quelle sulle azioni Nike ed Enel sono operative (+10,3% e +2,63%).
La classifica generale registra il sorpasso degli analisti con 15 operazioni a target contro le 14 degli analisti (5 carte a mercato per i primi, 2 per i secondi).
Cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella quindicesima puntata dell’edizione 2024, la squadra dei Trader sarà formata da Vincenzo Penna e da Nicola Duranti mentre i due analisti saranno Luca Fiore ed il conduttore Riccardo Designori. I primi investiranno sul Gas Naturale, sulle azioni Apple, sul Bund e sull’oro. S&P500 e azioni Nike, Exxon Mobil e Intesa Sanpaolo per gli analisti.
Il sondaggio della settimana riguarda l’andamento dei mercati: Borse in rosso ad aprile, cosa pesa sul sentiment dei mercati? È possibile scegliere tra crisi geopolitica, la politica monetaria della Fed, le trimestrali ed i rialzi delle materie prime.
L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30 sul canale YouTube di BNP Paribas.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 15.04.2024 Borse in recupero, dopo la chiusura pesante a Wall Street di venerdì.
BCE si muoverà per prima, a giugno, col taglio dei tassi. Fed solo a Settembre.
Dopo attacco di Iran a Istraele, si spera in de-escalation della violenza.
ECB aggiona stime su crescita Europea; solo +0,5% nel 2024, ma +1,4% nel 2025.
Giovedì 11 la Banca centrale Europea (ECB-BCE) non ha abbassato il costo del denaro, ma il Presidente Christine Lagarde, nella conferenza stampa post-Direttivo ha implicitamente avallato l’ipotesi di 1 taglio nella riunione di giugno (a maggio non c’è), se i dati macro dei prossimi 2 mesi non riserveranno brutte sorprese.
Negli Usa gli ultimi dati sull’inflazione al consumo (CPI) ci dicono che si è stabilizzata su livelli ancora troppo sopra all'obiettivo del 2%, e questo spinge analisti ed investitori a “spostare” l’auspicato taglio dei tassi da giugno a settembre.
Insomma, tra le Banche centrali dei Paesi sviluppati non e’ più la Federal Reserve ad agire da “first mover” nella svolta espansiva della politica monetaria: secondo il consenso, a muoversi per prima sara’ l’ECB a giugno e poi la Bank of England ad agosto, entrambe con un taglio da -0,25%.
L’inflazione in Europa continua a scendere al ritmo sperato anche a marzo: in Germania +2,2% annuo, dal +2,5% di febbraio, in Francia 2,3% da 3,0% di febbraio. Risale in Spagna, dal 2,8% di febbraio a +3,2%, principalmente per il ripristino dell’Iva “ordinaria” sull’energia, abbassata nel periodo “Covid”.
La seduta di ieri ha visto indici contrastati per le Borse europee, a suggellare una settimana comunque debole: Londra +0,94%, Milano +0,15%, Francoforte -0,11% Parigi -0,16%. Nella settimana, la 2’ consecutiva di cali, Milano ha perso -0,7%, Francoforte -1,5%, Parigi -0,6%, Madrid -2,1%, mentre Londra è salita +1,1%.
Le mutevoli prospettive sul taglio dei tassi, i vari focolai di guerra, con le crescenti tensioni in medio-oriente, la fondata paura di un imminente attacco dell’Iran contro Israele, e qualche incertezza sui risultati trimestrali di prossima uscita hanno pesato sui mercati azionari, peraltro reduci da un memorabile 1’ trimestre.
Wall Street ha chiuso pesante la seduta di venerdì: Dow Jones -1,24%, Nasdaq -1,62%, S&P500 -1,46%, nel giorno in cui diverse grandi banche Usa hanno rilasciato i numeri del 1’ trimestre.
JPMorgan ha mostrato ricavi in aumento del +9% e utili netti sopra le attese. Citigroup, pur battendo le stime, registra -27% di utile netto. Profitti in discesa anche per Wells Fargo, -7%. Conti scintillanti per BlackRock, con utile trimestrale in aumento, +36%.
L’Euro si e’ indebolito sino a 1,06 Dollari da 1,071 del closing di giovedi’, e a 162,7 da 164,1 contro Yen giapponese, scontando la prospettiva di tassi Usa fermi fino a settembre.
Le varie crisi geo-politiche hanno fornito ulteriore slancio al prezzo dell’oro, fino a 2.415 Dollari/oncia, e del petrolio, col WTI (greggio di riferimento Usa) a 87 Dollari/barile. In rialzo anche il prezzo del gas naturale, +3% sopra 30 Euro /mgwh.
Macro europea ancora debole: a febbraio la produzione industriale destagionalizzata è aumentata +0,8% mensile nell’Euro zona rispetto a gennaio, insufficiente a recuperare il -3,0% di calo a gennaio.
L’Uffico studi dell’ECB ha apportato leggere correzioni alle stime sulla crescita del GDP dell'Euro-zona: per il 2024 +0,5% annuale dal precedente +0,6%, per il 2025 +1,4% da +1,3%, invariata a +1,4% la prospettiva 2026.
Materie prime: stamane, 15 aprile, spicca il forte rialzo dei prezzi di alluminio, +9%, e nichel, +8%, dopo le nuove sanzioni imposte da Stati Uniti e Gran Bretagna alle forniture russe, in vigore dalla mezzanotte di venerdi: LME (London Metal Exchange) e CME (Chicago Mercantile Exchange) saranno “off-limit” per i metalli russi.
Molta attenzione, nel corso di questa settimana, ad alcuni dati macroeconomici rilevanti, tra cui oggi, 15 aprile, quelli delle vendite al dettaglio USA e domani, a quello sul GDP (PIL) cinese nel 1’ trimestre.
Sembra deteriorarsi la fiducia dei consumatori americani: l’indicatore calcolato dall'Universitá del Michigan, la vede calare ad aprile a 77,9 punti, dai 79,4 di marzo, sotto alle attese di 79.
Investimenti finanziari in calo in Cina, con attività a minimi termini sia da parte di operatori locali che internazionali: secondo il Financial Times (fonte Dealogic) nel 2023 le società cinesi hanno raccolto solo 6,4 miliardi Dollari sul mercato azionario, al minimo storico: stessa musica ad Hong Kong, US$ 1,6 miliardi, minimo dal 2003.
Stamane, 15 aprile, i mercati sembrano valutare in modo costruttivo gli eventi del weekend, ed in particolare l’attacco diretto dell’Iran su Israele, come se immaginassero che il picco del rischio sia stato superato e si possa confidare su una prospettiva di relativa de-escalation militare, dopo che i delegati Iraniani all’Onu hanno chiarito che la missione “punitiva” puo’ ritenersi conclusa.
Le Borse dell’Asia hanno segnato andamenti eterogenei: Tokio -0,9%, Hong Kong -0,7%, Seoul -0,4%. In rialzo Shanghai, +1,3%, e Shenzhen, +1,5%.
Positiva la mattinata delle Borse europee, in media +0,8%: anche i future su Wall Street anticipano riaperture in rialzo medio del +0,6%, nel giorno in cui vedremo gli effetti sull’azione Apple dell’indagine IDC che prevede un calo delle vendite globali di telefoni mobili di -9,6% nel 1’ trimestre 2024 e saranno pubblicati i numeri trimestrali di Goldman Sachs. (ore 13.30 CET)
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NASDAQ avanza dell'1,5% dopo il PPI: rassicura gli investitori.A Wall Street si dice:
"Il denaro è solo un modo per misurare il successo nei tuoi investimenti, ma non è l'obiettivo principale."
Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
I buoni vecchi giganti della tecnologia hanno guidato un rimbalzo ieri giovedì, incoraggiati dai dati sull’inflazione migliori del previsto. Ora, con l'inizio di una nuova stagione degli utili, gli indici principali mostrano una settimana mista.
Il NASDAQ è stato in rialzo dell'1,68% (circa 270 punti) a 16.442,20, con tutti i nomi di punta in crescita, tra cui Apple (+4,3%), NVIDIA (+4,1%) e Alphabet (+2,1%). L'S&P; ha registrato un aumento dello 0,74% a 5.199,06, mentre il Dow è rimasto piatto, anche se tecnicamente in ribasso dello 0,01% (poco più di 2 punti) a 38.459,08.
Gli investitori hanno accolto con favore i dati del PPI di ieri mattina, con i prezzi all'ingrosso in aumento dello 0,2% nel mese e del 2,1% nell'anno, leggermente al di sotto delle aspettative ma ancora positivi. Questi dati indicano una leggera flessione rispetto alle previsioni, in contrasto con l'IPC più caldo di mercoledì. Nonostante ciò, l'azione del mercato è stata caratterizzata da una resilienza generale e leggeri ritracciamenti.
Ieri, il tema comune è stato la resilienza dei rialzisti, con gli investitori che hanno mantenuto una posizione ottimistica dopo il miglioramento del PPI. Anche se gli indici erano solidi, l'attenzione è stata soprattutto sui titoli dei settori dei semiconduttori e dell’intelligenza artificiale.
Ora, con una pausa dai dati sull'inflazione fino al PCE del 26 aprile, l'attenzione si sposta sulla nuova stagione degli utili. Oggi, prima dell'apertura del mercato, ascolteremo i report dei giganti bancari JPMorgan, Wells Fargo e Citigroup. È l'inizio ufficiale della stagione degli utili 2024, e con la Fed apparentemente in attesa, ci si aspetta che i risultati sorprendano Wall Street.
I titoli tecnologici hanno registrato un'ottima performance ieri, con il NASDAQ in aumento dell'1,2% per la settimana. Sebbene gli indici principali possano mostrare qualche contrasto nell'ultima giornata, la settimana sembra comunque promettente rispetto ai cali della scorsa settimana. Restiamo sintonizzati per vedere cosa accadrà oggi.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
MediaAlpha (MAX)(HTH)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Le azioni hanno recuperato le perdite dopo il fresco PPI.
I futures S&P; hanno retto durante la notte, ma hanno iniziato a scendere al mattino, superando i minimi di ieri. Tuttavia, l'annuncio di un interessante dato PPI ha fornito ai rialzisti una spinta, portando i futures a salire di 50 punti rispetto ai minimi. Sebbene le azioni abbiano registrato la maggior parte dei guadagni in apertura, nel pomeriggio sono entrate in modalità di consolidamento e hanno cancellato le perdite dell'indice dei prezzi al consumo.
Questa mossa ha portato il prezzo dell'SPX alla media mobile a 21 giorni. L'S&P; ha guadagnato lo 0,74%, mentre il Nasdaq è salito dell'1,65%.
Interessanti dati sull'inflazione emergono quando un dato contrasta con un altro, come abbiamo visto ieri. Fondamentalmente, il mercato ora sembra ritener che l’inflazione non sia così grave come si pensava solo ieri.
L'IPP di marzo è stato dello 0,2% su base mensile, inferiore allo 0,3% previsto. L'annuale è stato del 2,1% contro il 2,2% previsto. Il core era in linea sul mensile e leggermente superiore al previsto su quello annuale.
Sì, questo è un buon numero e il mercato probabilmente pensa che aiuterà il deflatore del PCE alla fine di questo mese. Anche se ci si potrebbe aspettare un certo sollievo sul fronte dell'inflazione, non abbiamo visto un ritorno al mercato pre-CPI con tutte le offerte.
Perché acquistare? Non capisco affatto l'eccitazione. Certo, questo dato contraddice l’indice dei prezzi al consumo, ma si tratta comunque del ritmo annuale più alto da settembre. Il core annuale è stato superiore alle aspettative, quindi questa non è la notizia migliore.
Il movimento al rialzo è stato guidato dalla tecnologia, mentre il Dow ha faticato. Forse questa forza è semplicemente dovuta a una maggiore rotazione del mercato rialzista. Forse il movimento al rialzo è semplicemente il percorso di minor resistenza che continua a favorire i rialzisti. Forse il rally è derivato da una forte asta trentennale di metà giornata.
Qualunque sia la logica di questi acquirenti, non sono più sulla stessa lunghezza d’onda per quanto riguarda l’aspetto economico e fondamentale delle cose. Naturalmente, seguo soprattutto i miei grafici, ma quando le cose non si allineano, il mercato diventa difficile.
Penso che la Fed chiarirà nel corso del prossimo mese che non ci saranno tagli estivi e questo non piacerà al mercato. Tuttavia, con il prezzo superiore a 5215 SPX, otteniamo una rottura della resistenza del 61,8% e 5325 è il nuovo obiettivo. Probabilmente esauriremo le nostre posizioni short con una mossa del genere.
L'analista inizia a ridimensionare le aspettative. Continuo a vedere sempre più note degli analisti che dicono che giugno è terminato e che avremo un taglio a luglio. Tuttavia, FedWatch ha luglio sotto il 50%. Quindi si comincia a propendere per un taglio zero fino a settembre, cosa che probabilmente non avverrà a causa delle elezioni. Ciò significa che potremmo guardare a dicembre!
L'analista di BofA Mike Gapen lo ha affermato ieri: “Ci aspettiamo ora che la Fed inizi a tagliare i tassi a dicembre. Non crediamo più che i politici acquisiranno la fiducia necessaria per iniziare a tagliare a giugno. Il 2024 inizia ad assomigliare al 2015, ma al contrario”.
Continuate a seguirci per restare aggiornati su tutte le ultime novità e sviluppi di mercato.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
La Fed starà ferma, le borse scendonoCaduta improvvisa dei mercati azionari Usa, dopo la pubblicazione di ieri pomeriggio dell’inflazione Usa, salita più delle previsioni, e in attesa a questo punto, del rapporto sull'indice dei prezzi alla produzione di questo pomeriggio. Nelle contrattazioni di ieri, il Dow è sceso dell'1%, l'S&P 500 è sceso dello 0,95% e il Nasdaq Composite ha perso lo 0,84%. Dieci degli 11 settori dell'S&P hanno chiuso in ribasso, trascinati dal settore immobiliare, dai servizi di pubblica utilità e materiali.
Forti cali sono stati registrati nei titoli tecnologici ad alta capitalizzazione come Tesla (-2,9%), AMD (-2,1%) e Apple (-1,1%). Il mercato sembra entrato in una fase di risk off, o avversione al rischio, legata alle maggiori probabilità che la Fed mantenga i tassi fermi almeno fino a settembre, con al massimo due riduzioni del costo del denaro e non tre come in precedenza ci si poteva attendere. Altri ancora, pensano che l’autorità monetaria Usa tenga i tassi fermi per tutto il 2024. Nel frattempo, i rendimenti dei titoli di stato hanno accelerato al rialzo con il decennale Usa salito sopra il 4.53%. A rimanere indietro per ora, solo gli indici di rischio con il Vix ancora sotto i 16 punti e il fear and greed in zona neutra a 54 punti.
INFLAZIONE USA
Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è salito per il secondo mese consecutivo al 3,5% a marzo 2024, il più alto livello dal mese di settembre 2023, rispetto al 3,2% di febbraio e alle previsioni del 3,4%. I costi energetici sono aumentati più del previsto, con la benzina in aumento dell'1,3% così come quelli del gas e dell'olio combustibile. Inoltre, l’inflazione si è stabilizzata per gli alimentari, le abitazioni, ma è aumentata per i trasporti e l’abbigliamento. Nel frattempo, l'inflazione core annua è rimasta stabile al 3,8%, la stessa del mese precedente, anche se superiore alle previsioni del 3,7%. Anche il tasso mensile è rimasto stabile allo 0,4%, con i mercati che si aspettavano un rallentamento allo 0,3%.
BOC, TASSI INVARIATI
La Banca centrale canadese ha mantenuto il tasso di riferimento al 5% ad aprile, come ampiamente previsto, e si è astenuta dal dare indicazioni sull'inizio dei tagli dei tassi a causa dei persistenti rischi al rialzo per l'inflazione. La BoC ha osservato che le pressioni sui prezzi si sono allentate, ma ha aggiunto che il contesto macroeconomico incerto e i prezzi delle materie prime più alti del previsto, compreso il petrolio, impediscono una convergenza più agevole verso la disinflazione.
Il governatore Macklem ha aggiunto che, sebbene gli ultimi dati abbiano indicato alcuni progressi relativamente all’indice dei prezzi, i dati non sono ancora sufficienti per giustificare con sicurezza una politica monetaria meno restrittiva. Di conseguenza, la BoC prevede che l’inflazione rimanga vicina al livello del 3% nella prima metà di quest’anno prima di raggiungere solo il suo obiettivo del 2% nel 2025. Nel frattempo, i dati recenti, che indicano una crescita economica globale più forte del previsto, hanno spinto i politici a considerare una produzione interna più forte, con un PIL destinato a crescere dell'1,5% quest'anno e del 2,2% nel 2025.
VALUTE, RISCOSSA DEL DOLLARO
Mercoledì l’indice del dollaro è salito dello 0,7% a 104,8, spinto da un dato sul CPI più forte del previsto. I principali rapporti di cambio hanno visto il dollaro schiacciare tutte le principali valute concorrenti, con il ritorno della modalità risk off sul mercato più liquido al mondo. Il che vede il dollaro apprezzarsi in qualità di valuta rifugio, specialmente contro euro, sterlina e Jpy.
Rispetto alla moneta unica, le oscillazioni, dopo alcuni giorni di calma piatta, il biglietto verde si è apprezzato di circa l’1%, con EurUsd sceso da 1.0865 a 1.0730, prima di un rimbalzo, per ora assai modesto. Ora gli obiettivi sembrano posti almeno a 1.0700, per poi eventualmente intravedere qualche correzione maggiormente rilevante. La sterlina ha perso anch’essa circa 150 pip scendendo a 1.2535, non lontano dal supporto chiave di 1.2500 che se violato, potrebbe aprire la strada ad un movimento più importante.
UsdJpy addirittura sopra 153.25, il massimo degli ultimi 34 anni, mentre la Boj interviene solo verbalmente, tramite il portavoce del Governo Hayashi che non ha escluso un intervento a sostegno della valuta. Ma per ora sono solo chiacchiere. E il mercato spinge. I primi livelli che si notano guardando i grafici sono posti a 160.35, massimo dell’Aprile 1990. Sulle oceaniche, ribassi meno significativi con i prezzi che sono tornati ai livelli di una settimana fa a 0.6500 per AudUsd e 0.5980 per NzdUsd. Sale anche il UsdCad con il test dell’area di 1.3700 e possibili target nel mirino a 1.3900.
Sul fronte dati, segnaliamo che il CPI cinese questa notte è uscito inferiore alle attese, a +0.1% contro lo 0.4% atteso mentre i Ppi sono scesi del 2.8% su base annua. Oggi, alle 14.15, c’è attesa per la BCE, con i tassi che rimarranno probabilmente invariati al 4.5%. Sentiremo il Governatore e vedremo la reazione dell’euro, per capire se vi sarà divergenza tra la Fed e Bruxelles in materia di previsioni sui tassi. Nel pomeriggio poi attenzione ai pi Usa che potrebbero dare una ulteriore spinta al dollaro.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 09.04.2024Borse USA immobili, bene le chiusure EU di ieri, oggi calma piatta.
Oro, argento e metalli industriali in forte ascesa, trend da osservare attentamente.
Oro al nuovo record storico, supera 2.470 US$/oncia.
Mercoledi il dato, cruciale per la FED, sull’inflazione Usa di marzo.
Il dato sull’inflazione americana di marzo che sara’ pubblicato mercoledì 10 marzo, sara’ il potenziale punto di svolta per le Borse mondiali che, dopo l’exploit del 1’ trimestre, si muovono lateralmente da circa 3 settimane.
I numeri sopra le attese e fin troppo buoni del mercato del lavoro Usa pubblicati venerdì 5, allontanano la prospettiva di un imminente ammorbidimento della politica monetaria della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa), con circa il 50% di probabilita’ che il 1’ taglio arrivi solo nella riunione di giugno.
Sul tema dei “tassi troppo alti” si e’ espresso anche Jamie Dimon, Chairman e CEO di JPMorgan-Chase, nella sua leggendaria (forse anche per essere di oltre 60 pagine) lettera annuale agli azionisti: “Se i tassi a lungo termine salissero oltre il 6% e questo creasse recessione, ci sarebbe stress dentro e fuori il sistema bancario“.
Anche per il possibile slittamento della svolta della Banca centrale Usa si registrano continui rialzi dei rendimenti dei titoli del Tesoro americano, con la scedenza a 10 anni salita a 4,47%, al record da novembre.
La Banca centrale Europea si riunirà giovedi’: non sono previste decisioni sui tassi di riferimento, ma un aggiornamento delle “guidance”, dove gli analisti cercheranno conferme della prospettiva di un 1’ taglio a giugno.
Ieri, nella 1’ seduta della settimana, le Borse europee hanno comunque recuperato: Milano +0,90%, Francoforte +0,85%, Parigi +0,72%, Londra +0,41%.
Wall Street ha chiuso senza movimenti di rilevo: Dow Jones -0,03%, Nasdaq +0,03% ed S&P500 -0,04%, dopo aver segnato la settimana piu’ debole del 2024.
Sulle Borse Usa, a partire da questa settimana, iniziano le relazioni trimestrali delle Societa’ quotate, partendo dalle grandi banche: sono da seguire con attenzione anche per il confronto impegnativo con lo stesso periodo 2023.
Ieri Tesla ha guadagnato quasi +5%, dopo che il CEO Elon Musk ha annunciato la presentazione dell’atteso robotaxi il prossimo 8 agosto.
L’oro continua a brillare, anche sui mercati, trainato dalle tensioni geopolitiche, che da sempre alimentano la domanda di beni “rifugio”: ieri nuovo record storico a 2.372 Dollari/oncia, prima di un leggero ritracciamento in area 2.350.
Calma relativa sul mercato obbligazionario Europeo, dove lo spread tra BTP decennali italiani ed omologhi Bund tedeschi e’ sceso a 136 punti base, dai 139 del closing precedente: il rendimento del BTp benchmark e’ stabile attorno 3,80%.
In lieve ridimensionamento il prezzo del petrolio, ma con gli occhi ben aperti sui conflitti in Medio Oriente, che potrebbero creare problemi di approvvigionamento se l'Iran dovesse rispondere all'attacco di Israele al suo consolato in Siria: un barile di WTI (greggio di riferimento Usa) vale circa 86 Dollari.
Macro europea: ieri i dati sulla produzione industriale tedesca di febbraio hanno confermato che la fase peggiore della manifattura potrebbe essere superata, come rivelava già il +1,0% di gennaio, peraltro rivisto a +1,3%. In recupero il settore costruzioni, come a gennaio, ma anche l’auto e la chimica.
Macro europea: il dato clou e’ quello dell’inflazione al consumo (CPI) di marzo: il consensus prevede una risalita al 3,4%, dal 3,2% di febbraio, con l’indicatore core, che esclude cibo ed energia, a +3,7% su base annua, invariato su febbraio ma ancora troppo lontano dal target del 2,0%.
Intanto, nel tardo pomeriggio di oggi, 9 aprile, avremo la pubblicazione dei verbali della riunione della FED del 20 marzo, potenzialmente foriera di spunti sulle prossime mosse, specie dal vaglio degli argomenti a favore del mantenimento alla guidance dei 3 tagli nel 2024. Ieri James Bullard, ex Presidente Fed di St-Louis, ha difeso quest'ipotesi data l’inflazione in avvicinamento al target.
Stamane, 9 aprile, variazioni per lo più positive per le Borse asiatiche: bene Tokyo +1,08%, nel giorno del lieve recupero, a 39,5 da 39,0 di febbraio, della fiducia delle famiglie giapponesi a marzo.
Tra le altre Borse dell’area, bene il Sensex indiano, +0,30% e l’Hang Seng di Hong Kong, +0,81%: tra i listini cinesi, alla riapertura dopo 3 giorni di “vacanze”, Shenzen +0.76%, e Shanghai + 0,08%.
Tsmc, il più grande produttore di chip al mondo, ha raggiunto i massimi storici +4,1% alla Borsa di Taipei, che e’ salita a sua volta +1,5%, grazie all’accordo da 11,6 miliardi di Dollari con l’amministrazione Usa, di cui 6,6 miliardi in sovvenzioni e fino a 5,0 miliardi in prestiti, per finanziare la costruzione di una 3’ fabbrica in Arizona, a Phoenix. Tsmc e’ un cruciale fornitore di chip per Apple e Nvidia.
A fine mattinata, e dopo un’apertura incerta, le Borse europee mostrano oscillazioni minime, in media +0,1% mentre i futures su Wall Street anticipano riaperture leggermente positive, in media +0,2% (ore 14.30 CET).
Poche novita’ sul versante valutario tradizionale, mentre e’ sempre vivace il comparto delle cryptovalute che, dopo l’exploit di ieri, in media +3,5%, oggi segnano un ritracciamento medio di -1,5%. (ore 13,30 CET)
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Equity, correzione ridottaMercoledì i listini americani hanno registrato una modesta ripresa, con l'S&P 500 e il Nasdaq in rialzo rispettivamente dello 0,11% e dello 0,23%, mentre il Dow Jones è sceso dello 0.11%. I movimenti di Wall Street sono dipesi soprattutto dalle dichiarazioni dei funzionari della Fed e dai dati macroeconomici, che ieri, sono apparsi contrastanti. Il rapporto ISM PMI dei servizi è sceso a 51,4 a marzo dal 52,6 del mese precedente, deludendo le aspettative, anche se l’indicatore dei prezzi è sceso al minimo di 4 anni, confermando quindi un calo dell’inflazione. D’altro canto, il rapporto ADP ha mostrato invece che il mercato del lavoro, da parte del settore privato, continua a dimostrarsi forte, con le imprese che hanno aggiunto 184 mila posti di lavoro a marzo, superando le previsioni.
Sempre ieri, poi, nel tardo pomeriggio, all’Università di Stanford, ha parlato Jerome Powell, il quale ha affermato come sia troppo presto per dire se i recenti dati sull'inflazione siano qualcosa di più di un semplice aumento. Le prospettive sono ancora piuttosto incerte, e la Fed deve far fronte a rischi su entrambi i lati del proprio mandato. Tali rischi continuano a trovare però un migliore equilibrio. La Fed continua a credere che il tasso ufficiale sarà probabilmente al suo picco per questo ciclo economico. In ogni caso saranno i dati a chiarire, come sempre, la situazione.
Venerdì sarà giorno dei Non Farm Payrolls. Tornando ai titoli di Wall Street I giganti della tecnologia come Meta, Apple, Nvidia e Amazon hanno registrato guadagni, mentre Microsoft ha registrato un leggero calo. Intel ha dovuto affrontare una battuta d’arresto significativa con le sue azioni che sono crollate di oltre il 6% a causa delle perdite operative dichiarate di 7 miliardi di dollari nella sua divisione di produzione di chip per il 2023.
L’EURO TORNA PREPOTENTEMENTE SOPRA 1.0800
Reazione veemente della moneta unica, va detto, con il ritorno prepotente sopra quota 1.0800 che rappresentava l’area di resistenza chiave. La valuta europea ha beneficiato della discesa del biglietto verde, in seguito ai dati peggiori sull’Ism Pmi, che riavvicinerebbero l’eventualità dei tre tagli programmati dalla Fed per il 2024. EurUsd a 1.0845 mentre il cable è salito a 1.2640, circa 80 pip sopra l’apertura dei mercati europei.
UsdJpy invece è rimasto a ridosso di quota 152.00, incapace di violare i supporti a 151.30 e le resistenze, dove per ora però la BoJ non si è ancora vista. Sono risaliti tutti i cross dello Jpy, trascinati da una debolezza generalizzata del biglietto verde e in contrasto quindi con un UsdJpy che non è sceso ugualmente, cosìcchè AudJpy, NzdJpy, EurJpy, CadJpy e GbpJpy hanno tutti attaccato al rialzo.
EurChf a ridosso di 0.9800 con il UsdChf che finalmente tiene mentre l’EurUsd sale. Obiettivi del cross la parità mentre per il UsChf, riteniamo che l’area di 0.8690 possa rappresentare un buon supporto. Interessanti i cross del Chf come CadChf e NzdChf che sembrano puntare a 0.6820 e 0.5540 rispettivamente.
ADP E ISM PMI DEI SERVIZI
Le imprese private negli Stati Uniti hanno assunto 184 mila lavoratori nel marzo 2024, dopo i 155 mila del mese precedente, peraltro rivisti al rialzo e dopo aver battuto le previsioni di 148 mila. Si tratta del più grande aumento di assunzioni in otto mesi, con l'aumento dell'occupazione nei servizi, vale a dire tempo libero, ospitalità, commercio, trasporti, servizi pubblici, oltre a istruzione, sanità, e attività finanziarie. Il settore della produzione di beni ha aggiunto 42 mila posti di lavoro, principalmente nell’edilizia, mentre il settore manifatturiero ne ha aggiunti solo 1.000.
Nel frattempo, "L'inflazione si sta raffreddando, ma i nostri dati mostrano che le retribuzioni stanno aumentando sia nel settore dei beni che in quello dei servizi", ha affermato Nela Richardson, capo economista dell'ADP. L’ISM Services PMI è invece sceso a 51,4 a marzo dal 52,6 di febbraio e al di sotto delle previsioni di 52,7. La lettura ha evidenziato la crescita più debole nel settore dei servizi in tre mesi, poiché i nuovi ordini sono aumentati meno mentre le scorte sono diminuite. D’altro canto, l’attività commerciale e la produzione e i nuovi ordini dall’estero sono aumentati a un ritmo più rapido e la pressione sui prezzi si è allentata al livello più basso da marzo 2020.
EUROZONA, SCENDE L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione dei prezzi al consumo nell’Eurozona è sceso al 2,4% su base annua nel marzo 2024, eguagliando il minimo di 28 mesi di novembre e inferiore alle aspettative del mercato del 2,6%, come ha mostrato una stima preliminare. Anche il tasso core, escludendo la volatilità dei prezzi alimentari ed energetici, è sceso al 2,9%, il punto più basso da febbraio 2022 e al di sotto delle previsioni del 3,0%.
I prezzi dell'energia hanno registrato un calo dell'1,8% (rispetto al -3,7% di febbraio), mentre il ritmo dell'aumento dei prezzi è stato moderato per generi alimentari, alcol e tabacco (2,7% rispetto al 3,9%) e beni industriali non energetici (1,1% rispetto all'1,6%). Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,8% a marzo, dopo un aumento dello 0,6% a febbraio.
PETROLIO
I prezzi dell’oro nero continuano a consolidare al rialzo, mantenendosi sopra quota 85.5 per il Wti e 89 per il Brent. Si tratta dei livelli più alti degli ultimi 5 mesi, ovvero da ottobre 2023. I tagli alla produzione dell’Opec + oltre alle diverse limitazioni dell’offerta e una domanda crescente in paesi come Cina e Usa, hanno rappresentato la ragione principale della tenuta sopra tali livelli. Proprio ieri l’Opec + aveva deciso di mantenere la sua attuale politica di fornitura di petrolio e ha invitato alcuni membri a rafforzare il rispetto dei tagli alla produzione.
Gli analisti hanno anche notato che gli attacchi di droni ucraini contro le raffinerie russe hanno ridotto la fornitura di carburante, così come i timori che la guerra tra Israele e Hamas possa estendersi fino a includere l’Iran. Dal lato della domanda, gli ultimi dati economici statunitensi hanno evidenziato un mercato del lavoro resiliente, rafforzando le prospettive per il consumo complessivo e la domanda di energia.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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