Le borse ripiegano su dati negativiLa seduta di ieri è apparsa come una delle più contraddittorie delle ultime settimane, con mercati in decorrelazione tra di loro, e diversi asset che hanno oscillato indipendentemente dalle notizie uscite. I dati Usa, specie i Jolts openings, relativi al mercato del lavoro, usciti peggiori delle attese, avrebbero dovuto riportare euforia sui mercati, in relazione alle maggiori aspettative di cambiamento di politica monetaria della Fed, rispetto alla narrazione attuale, che ancora vede i rappresentanti della banca centrale Usa negare l’eventualità di un abbassamento dei tassi.
Invece, i principali indici statunitensi sono stati scambiati in leggero ribasso non solo relativamente alla Fed, ma anche perché cominciano a sorgere preoccupazioni sulla salute dell'economia statunitense. Le offerte di lavoro JOLTS sono scese molto più delle previsioni a 8,059 milioni, il livello più basso da febbraio 2021, segno che il mercato del lavoro si raffredda.
Nel frattempo, gli ordini alle fabbriche sono aumentati leggermente più del previsto, mentre il PMI ISM pubblicato ieri ha mostrato una sorprendente debolezza nel settore industriale. Il settore energetico è stato il più grande perdente, con Exxon Mobil in ribasso del 2,1% e Chevron in ribasso dell'1,6% dopo che i prezzi del petrolio hanno toccato il minimo di 4 mesi. Tra le megacap, Microsoft (-0,8%), Amazon (-1%), Meta (-0,5%) e Alphabet (-0,6%) hanno chiuso tutte in rosso mentre Apple (0,1%) e Nvidia (0,1%) hanno registrato piccoli guadagni.
VOLA IL FRANCO SVIZZERO
Sul mercato dei cambi, il principale vincitore di questa sessione è stato il franco svizzero che ha continuato a rafforzarsi, come se fossimo in presenza di un crollo dei mercati, in piena avversione al rischio, e addirittura un movimento da panic selling sui cross contro valuta elvetica. EurChf in poco più di 6 sedute ha perso quasi il 3 per cento, scendendo da 0.9920 a 0.9680, senza apparenti notizie, se non che il Cpi svizzero è uscito in linea con le aspettative a +1.4% su base annua. Peraltro, sotto i livelli di riferimento del 2% della SNB, un livello quindi deflattivo che potrebbe anche offrire spazio per un taglio dei tassi nel prossimo futuro.
Anche lo Jpy ha vissuto una giornata di gloria con un movimento contro dollaro che ha portato i prezzi da 157.60 a 154.50, oltre i 300 pip, guidati da liquidazioni di posizioni short Jpy accumulate da big players in questi ultimi mesi. Movimento lento e strutturale, che nulla ha a che vedere con un intervento della BoJ.
Discese importanti quindi per tutti i cross di Chf e Jpy che hanno tenuto sotto pressione anche le majors, con EurUsd e Cable che dopo aver superato quota 1.0900 e 1.2800, hanno ripiegato per effetto di vendite di EurChf, EurJpy, GbpChf, GbpJpy, nonché AudJpy, AudChf, NzdChf e NzdJpy. EurUsd e Cable quindi nel range solito senza grandi movimenti impulsivi, ma derivati dalle due valute rifugio Jpy e Chf, come detto.
Sulle oceaniche non c’è molto da dire, nel senso che Aud ha leggermente ripiegato ieri sulle aspettative di crescita del Pil inferiori alle attese ma poi nella notte ha recuperato riportandosi a 0.6650. Di fondo siamo ancora in un leggero trend rialzista.
LA TENSIONE AUMENTA MA NON SUI RENDIMENTI
Martedì il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso al 4,35%, il minimo in circa tre settimane, poiché i dati recenti provenienti dagli Stati Uniti continuano a rafforzare l’opinione secondo cui la Fed è pronta ad avviare il ciclo di allentamento a settembre. Le offerte di lavoro JOLTS sono scese molto più delle previsioni, al livello più basso da febbraio 2021, segno che il mercato del lavoro continua a raffreddarsi.
Ieri, l’ISM PMI ha mostrato una sorprendente debolezza nel settore industriale, facendo scendere il rendimento di riferimento di quasi 10 punti base. Gli investitori ora vedono una probabilità del 65% di un taglio a settembre e del 77% di uno a novembre.
JOLTS DELUDENTI
Il numero di offerte di lavoro è diminuito di 296.000 rispetto al mese precedente a 8,059 milioni nell’aprile 2024, il livello più basso da febbraio 2021 e mancando il consenso del mercato di 8,34 milioni. Nel corso del mese, le offerte di lavoro sono diminuite nell'assistenza sanitaria e sociale nell'istruzione statale e locale, ma sono aumentate nei servizi educativi privati.
Va ricordato altresì che i nuovi ordini di manufatti statunitensi sono aumentati dello 0,7% rispetto al mese precedente raggiungendo i 588,2 miliardi di dollari nell’aprile 2024, lo stesso di marzo e leggermente al di sopra delle aspettative del mercato di un aumento dello 0,6%. Gli ordini per l'industria dei beni durevoli sono aumentati dello 0,6%, trainati da forti aumenti per macchinari (1,9%), metalli primari (1,3%), computer e prodotti elettronici (0,6%) e mezzi di trasporto (1,1%).
DATI IN ASIA
Nella notte sono usciti i dati sul Pil in Australia, usciti al di sotto delle previsioni, a +0,1% su base trimestrale nel quarto trimestre del 2023, rallentando rispetto a un aumento dello 0,3% rivisto al rialzo nel quarto trimestre e risultando inferiore alle previsioni del mercato dello 0,2%. Questo è stato il decimo periodo di crescita trimestrale, ma il ritmo più debole in 6 trimestri, in un contesto di domanda interna debole, un ulteriore calo degli investimenti fissi e un rallentamento del commercio netto.
Dalla Cina invece arriva il dato sul Pmi dei servizi della regione del Caixin, salito a 54,0 a maggio 2024 da 52,5 ad aprile, sopra alle previsioni di 52,6. È stato il 17° mese consecutivo di espansione dell’attività dei servizi, segnando il ritmo più rapido da luglio 2023, poiché i nuovi ordini e i nuovi ordini di esportazione sono cresciuti maggiormente in un anno grazie al rafforzamento della domanda interna ed esterna.
L’occupazione è aumentata per la prima volta in quattro mesi, con il tasso di crescita più rapido da settembre 2023, mentre il lavoro arretrato ha continuato a diminuire. Infine, va segnalato il dato sul Pmi dei servizi redatto dalla banca giapponese Au Jibun, rivisto al rialzo a 53,8 da un dato preliminare di 53,6. Detto questo, l'ultimo risultato è stato inferiore al picco di 8 mesi di aprile di 54,3, segnando la crescita più debole nel settore dei servizi da febbraio.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
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Peggiorano i dati USALa sorpresa di ieri è arrivata dai dati Usa che, questa volta, hanno evidenziato un rallentamento dell’Ism manufacturing Pmi, che ha indicato una contrazione più grande del previsto nel settore manifatturiero. L’S&P 500 e il Nasdaq hanno tagliato alcuni dei guadagni iniziali, ma hanno ugualmente chiuso a +0.11% e +0.56% rispettivamente, mentre il Dow Jones è passato in territorio negativo chiudendo sotto dello 0.3%.
Analisti e investitori continuano a ritenere però che la Fed taglierà il costo del denaro tra settembre e dicembre prossimi, e aspettano conferme dagli altri dati economici previsti questa settimana, tra cui il rapporto sull'occupazione, JOLTS e l'ISM Services PMI.
Sul fronte societario, Nvidia è cresciuta di circa il 3,4% mentre AMD è scesa dello 0,9%, tagliando i guadagni iniziali, poiché entrambe le società hanno presentato i chip AI di prossima generazione. Apple (1,1%) e Meta (1,7%) hanno guadagnato mentre Amazon e Alphabet sono rimaste pressoché invariate e Microsoft è stata scambiata leggermente al ribasso (-0,4%). D’altro canto, JPMorgan (-0,8%), Home Depot (-1,2%) e Chevron (-1,7%) hanno messo sotto pressione il Dow Jones.
SCENDE ISM MANIFATTURIERO USA
L’ISM Manufacturing PMI è inaspettatamente sceso a 48,7 a maggio 2024 da 49,2 di aprile, al di sotto delle previsioni di 49,6. La lettura ha mostrato un’altra contrazione per l’attività manifatturiera poiché la domanda è stata nuovamente debole, la produzione è stata stabile e gli input sono rimasti accomodanti.
In calo si registrano nuovi ordini, scorte di magazzino e portafoglio ordini. Inoltre, la produzione ha rallentato. L’occupazione invece ha registrato una ripresa e i prezzi sono aumentati a un ritmo più lento poiché la maggior parte dei costi legati alle materie prime continuano a salire, ma a tassi più deboli. Sul mercato rimane l’appetito al rischio, anche se il calo dell’azionario ha generato una leggera ripresa dell’indice Vix, tornato sopra i 14 punti.
VALUTE
Sui cambi il dollaro ha perso terreno contro tutte le valute concorrenti anche se a sorpresa, il franco svizzero ha guadagnato terreno per effetto dei timori registratisi sull’azionario evidentemente, in una giornata di risk on sui principali rapporti di cambio eccezion fatta per i cross del franco stesso.
Correlazioni saltate a livello infra-mercato quindi con l’EurUsd che ha superato quota 1.0900 fermandosi a 1.0910 mentre il Cable ha testato 1.2817, in una price action decisamente positiva per le due valute che sembrano avere ancora spazio di rialzo e possibili obiettivi a 1.0990-00 e 1.2890-00.
Si è invece ripreso il UsdJpy per effetto del ritorno prepotente dei cross dello Jpy verso i massimi di periodo o storici, con una cinquantina di pip di correzione dopo la discesa di ieri a 156.00. Siamo in trend ribassista, ma il delta tasso pesa e stare long Jpy non è conveniente. Tecnicamente, solo la rottura di 155.80, potrebbe dare impulsività al ribasso del biglietto verde.
Nella notte sono usciti, intanto dati australiani peggiori del previsto, relativi al current account e ai risultati delle grosse aziende, entrambi in deciso calo, mentre il dollaro australiano ha perso uno 0.30% sul dato. La divisa oceanica però sembra mantenere un tono rialzista sul dollaro, insieme al dollaro neozelandese.
CANADA, SCENDE IL PMI MANIFATTURIERO
L’S&P Global Canada Manufacturing PMI è sceso a 49,3 a maggio 2024, da 49,4 di aprile, indicando il tredicesimo mese consecutivo di contrazione dell’attività manifatturiera canadese, in netto contrasto con l’espansione prevista a 50,2. La produzione e i nuovi ordini sono diminuiti a ritmi più rapidi, attribuiti a contesti economici e politici incerti, con una domanda ridotta da parte di clienti nazionali e internazionali.
L’occupazione è aumentata, mentre i costi dei fattori produttivi sono aumentati per il dodicesimo mese consecutivo, anche se a un ritmo più lento. Le pressioni concorrenziali hanno limitato la capacità delle aziende di trasferire i costi ai clienti, mantenendo un aumento frazionario delle tariffe di vendita per il quarantaseiesimo mese consecutivo.
La fiducia futura è migliorata ai massimi degli ultimi dieci mesi in un contesto economico più stabile. Persistono ritardi nella catena di approvvigionamento e aumento dei prezzi dei fattori di produzione, riflettendo le sfide attuali nel panorama manifatturiero. Dollaro canadese che però rimane stabile a 1.3600, supporto chiave di medio termine.
RENDIMENTI OBBLIGAZIONARI
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso al 4,4% a giugno, il minimo di due settimane, poiché gli ultimi dati macro, di fronte a tassi di interesse elevati hanno rafforzato la necessità di taglio del costo del denaro anche da parte della Fed. I dati dell’ISM hanno mostrato che l’attività manifatturiera negli Stati Uniti si è contratta più del previsto a maggio, aumentando la pressione sul settore.
Di conseguenza, quasi la metà del mercato si posiziona ora per più di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve quest’anno, a fronte di un lieve consenso a favore di un unico taglio. Anche gli indicatori chiave del mercato del lavoro previsti questa settimana influenzeranno le prospettive politiche della Fed.
La giornata di oggi prevede la pubblicazione dell’inflazione in Svizzera, insieme alla disoccupazione tedesca, ai Jolts opening Usa e gli ordini all’industria., Tanta carne al fuoco quindi, da seguire con estrema attenzione.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Crollo dei mercati o ennesima finta?Ieri Wall Street ha perso quota, con l'S&P 500 giù di circa lo 0.30%, il Nasdaq dello 0,2% e il Dow Jones di circa 330 punti, trascinati al ribasso dal crollo del settore dei servizi tecnologici e di comunicazione. Le azioni di Salesforce hanno perso oltre il 18% dopo che la società ha pubblicato una trimestrale sotto le aspettative. Anche Oracle (-3,5%), TMO (-1,9%) e Adobe hanno registrato un netto calo (-3,5%). Tra le megacap, Microsoft (-2%), Amazon (-0,8%), Meta (-1,5%) e Alphabet (-0,9%) hanno registrato perdite mentre Nvidia (+0,2%) e Apple (0,5%) sono riuscite a chiudere con il segno più.
Intanto, sul fronte obbligazionario, si sono arrestate le vendite dei treasuries, in concomitanza di dati macro che sono usciti inferiori alle attese, allentando la tensione che aveva avuto il suo culmine con le parole del Presidente della Fed di Minneapolis Kashkari. I dati di ieri, invece, se confermati nel prossimo futuro, lasciano aperto qualche spiraglio che la Fed possa tagliare i tassi di interesse quest’anno.
La crescita del PIL è stata rivista al ribasso all'1,3% nel primo trimestre, principalmente a causa del rallentamento della spesa al consumo. E oggi pomeriggio, occhio ai dati sui Price consumer expenditure, ovvero il dato chiave per misurare l’inflazione americana.
VALUTE
Il rafforzamento del dollaro, tipico movimento risk off, per ora, si è rivelato come un movimento parziale e limitato, con un tentativo frustrato, per l’ennesima volta, di rottura dei supporti chiave contro le principali valute. Con l’uscita dei dati sui jobless e sul Pil del primo trimestre, alla seconda rilevazione, il biglietto verde, che sembrava avviato al breakout di tutti i livelli precedenti, ha invertito la rotta molto velocemente con una reazione di euro, sterlina, Cad e oceaniche che pare assai interessante, pur rimanendo il trend di fondo di breve termine, favorevole ancora alla divisa americana e all’avversione al rischio.
Ma tutto come al solito, dipende dai dati, da una Boj che potrebbe iniziare a fare sul serio, e dal fatto che risulta assai difficile immaginare che nel medio termine i tassi Usa non vadano ad inficiare la crescita e i principali aggregati macro. È questa, a nostro parere, la vera ragione di non sfondamento della valuta americana al rialzo, cioè di fatto analisti e investitori, nonostante la retorica Fed, sono consapevoli che comunque la Fed abbasserà due volte, una a settembre e la seconda a Novembre 2024.
PIL USA CRESCE MENO DEL PREVISTO
L’economia statunitense è cresciuta dell’1,3% annualizzato nel primo trimestre del 2024, inferiore all’1,6% nella stima anticipata e al 3,4% nel quarto trimestre, principalmente a causa di una revisione al ribasso della spesa dei consumatori. La seconda stima è stata in linea con le previsioni di mercato e continua a indicare la crescita più bassa dopo le contrazioni della prima metà del 2022.
La spesa per consumi ha rallentato più di quanto inizialmente previsto, a causa del rallentamento nel settore di beni e servizi. Inoltre, la spesa pubblica è stata rivista leggermente al rialzo (1,3% contro 1,2%) e sia le esportazioni (1,2% contro 0,9%) che le importazioni (7,7% contro 7,2%) sono aumentate maggiormente, anche se la bilancia commerciale relativa ai soli beni, ha fatto registrare un peggioramento arrivando a quasi 100 miliardi di dollari.
TITOLI DI STATO
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso sotto il 4,58% giovedì, in calo rispetto al massimo di quattro settimane del 4,61% toccato ieri dopo la pubblicazione dei dati pomeridiani. Numeri che hanno mostrato che il PIL statunitense è cresciuto meno di quanto precedentemente riportato durante il primo trimestre, allontanando ulteriormente le precedenti aspettative di una crescita più elevata. Il che significa che qualche crepa nell’economia a stelle e strisce continua ad intravedersi.
Inoltre, le richieste iniziali di disoccupazione sono rimaste al di sopra delle medie dell’anno. Gli sviluppi hanno favorito uno scenario che consentirebbe alla Federal Reserve di allentare la politica monetaria, con aspettative di riduzione dei tassi a settembre. Tuttavia, la retorica verbale dei diversi rappresentanti del FOMC rimane fortemente orientata ad un periodo di tassi fermi, e nessun allentamento previsto per il 2024.
DATI
Il Pmi del settore manifatturiero è sceso in Cina a 49.5 punti nel mese di maggio, dal 50.4 del mese di aprile, inferiore anche alle previsioni di mercato di 50.5. Si tratta del primo calo dell’attività industriale a partire dal mese di febbraio, trascinato dalla discesa di nuovi ordinativi e domanda estera. In Giappone, la produzione industriale è scesa dello 0.1% su base mensile ad aprile, contro previsioni di mercato che erano per un incremento dello 0.9%. Sempre dal paese del sol levante però, arrivano notizie confortanti sulle vendite al dettaglio, cresciute del 2.4% su base annua ad aprile, sopra al 1.1% del dato precedente superiore alle previsioni di +1.9%. Sul fronte dei dati in uscita, segnaliamo i numeri sull’inflazione in Eurozona, attesa, a +2.7% su base annua, mentre nel pomeriggio c’è grande attesa per i dati relativi al Pce Usa, la vera misura dell’inflazione.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Finalmente le correlazioniGiornata di ribassi ieri a Wall Street, con l'S&P 500 e il Nasdaq che hanno perso entrambi lo 0,58% mentre il Dow Jones ha perso oltre l’1%, in un contesto di rendimenti obbligazionari in salita dopo le deludenti aste di ieri. In più si aggiungono le preoccupazioni derivanti dal persistente messaggio dei banchieri centrali, relativo a tassi ancora alti per lungo tempo, che hanno ridotto drasticamente le aspettative di allentamento di politica monetaria da parte della Fed.
Se poi aggiungiamo il fatto che i dati continuano a mostrarsi resilienti, come la fiducia dei consumatori pubblicata ieri, ecco che allora il quadro è completo. Tutti i settori hanno chiuso in rosso, con i finanziari tra i peggiori. La maggior parte delle mega Cap hanno perso quota, vale a dire Microsoft (-0,8%), Nvidia (-0,8%), Meta (-0,5%) e Alphabet (-0,2%). Inoltre, le azioni di American Airlines sono crollate di quasi il 13,5% dopo che la compagnia ha tagliato le sue prospettive di vendita. Al contrario, Apple (0,3%) e Amazon (0,3%) erano leggermente più alti. Salesforce pubblicherà i risultati trimestrali dopo la chiusura.
VALUTE
Si rafforza il dollaro, come era ampiamente prevedibile e come avevamo segnalato nel commento di ieri, in ragione del ritorno dell’avversione al rischio legata ai commenti hawkish dei banchieri centrali Usa e al solito refrain a cui ormai siamo abituati, ovvero i riflessi che i dati Usa, ancora positivi, hanno proprio su tali decisioni di politica monetaria.
Euro ormai a ridosso di 1.0790, con target, nel caso di breakout a 1.0720 30 area, inizialmente. Solo sopra 1.0860 cambierebbe nuovamente tale scenario. Anche il Cable segue a ruota, con un ribasso a 1.2690, ma con tanto spazio potenziale sotto i supporti, posti a 1.2640 e 1.2550.
Stabile il UsdJpy, anche se rimane vicinissimo ai livelli del secondo intervento della BoJ del primo maggio, posizionato in area 157.90-00. Corregge al rialzo anche il franco svizzero con EurChf tornato sotto 0.9900 a 0.9860 mentre si avvicina il supporto chiave di 0.9830-40, la cui rottura riproporrebbe area 0.9650.
Tra i cross segnaliamo il ritorno sotto 0.5600 di Nzdchf in un momento in cui tutte le valute rifugio tornano prepotentemente alla ribalta. Se non altro, ritorna la correlazione intermarket con gli azionari, che finalmente, scendono in concomitanza con le dichiarazioni dei banchieri centrali, facendo salire i rendimenti delle obbligazioni e il dollaro, mentre l’oro scende in correlazione inversa con il biglietto verde, il che ha poco senso se si deve considerare l’oro il bene rifugio per eccellenza. Ma i mercati, si sa, hanno sempre ragione.
GERMANIA, INFLAZIONE IN RIALZO
Il tasso di inflazione annuale in Germania è salito al 2,4% nel maggio 2024, rispetto al minimo triennale del 2,2% in ciascuno dei due mesi precedenti, e in linea con le aspettative, secondo le stime preliminari. L'inflazione è aumentata per la prima volta in cinque mesi, con i prezzi in accelerazione dei servizi e dei prodotti alimentari mentre i costi dei beni sono diminuiti.
Inoltre, i prezzi dell’energia hanno continuato a scendere, nonostante l’eliminazione del freno sui prezzi dell’energia e la simultanea introduzione di un prezzo del carbonio più elevato all’inizio del 2024, e la fine della riduzione temporanea dell’IVA per gas e teleriscaldamento nell’aprile 2024.
Escludendo alimentari ed energia, l’inflazione core è rimasta stabile al 3%. Rispetto al mese precedente l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,1%. Considerando l'armonizzazione UE, il tasso annuo di inflazione è salito al 2,8%, il più alto in quattro mesi, rispetto al 2,4% di aprile e alle previsioni del 2,7%.
PETROLIO IN RIBASSO
Giovedì i futures del greggio WTI sono scesi in prossimità dei 79 dollari al barile, dopo aver perso quasi l’1% nella sessione precedente, appesantiti dalle crescenti aspettative che i tassi di interesse attuali potrebbero rimanere ai livelli attuali per un periodo più lungo, danneggiando le prospettive della domanda.
Le materie prime e altri asset rischiosi sono entrati in modalità sell off, mentre i dati del settore hanno mostrato che le scorte statunitensi di greggio e benzina sono diminuite rispettivamente di 6,49 milioni e 452.000 barili, la scorsa settimana, mentre le scorte di distillati sono aumentate di 2,045 milioni di barili.
Si attende ora la riunione dell’OPEC+ di domenica, in cui si prevede che il gruppo manterrà in vigore i tagli all’offerta. Nel frattempo, rimane alta la pressione sui mercati.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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La Fed non molla, Wall Street neanchePochi movimenti sull’equity Usa ieri, ma onestamente ci si poteva aspettare, dopo una sessione asiatica in ribasso causata proprio da una Fed per nulla accomodante, una seduta correttiva anche in Europa e Stati Uniti, ed invece, siamo ancora qui a parlare di nuovi record storici con i tre indici principali statunitensi in positivo. I dati americani hanno però cominciato a mostrare delle ovvie quanto logiche crepe, anche se il motore Usa non batte ancora in testa, ma resiste, e le ragioni sono le solite, ovvero principalmente l’enorme liquidità entrata negli ultimi 4 anni in questo mercato.
Le azioni statunitensi sono costose rispetto al rapporto tra capitalizzazione di mercato e Pil, mentre gli azionari globali appaiono ancora relativamente a buon mercato, il che dimostra che i flussi di capitali, negli ultimi anni, si sono sempre di più indirizzati verso il mercato dei capitali più liquido e probabilmente più affidabile, quello Usa. Ma prima o poi ci sarà un punto di svolta, perché i tassi attuali dovranno riportare un poco di sano equilibrio rispetto a dei prezzi che onestamente sono drogati dall’high tech, ovvero il settore tecnologico.
Le azioni del colosso dei semiconduttori Nvidia sono aumentate di meno dello 0,4% e gli analisti hanno espresso ancora fiducia nella sua capacità di fornire ottimi risultati. Altri titoli importanti hanno mostrato performance contrastanti, con Microsoft in rialzo di oltre l'1% e Apple in rialzo di circa lo 0,6%. Tuttavia, Meta e Amazon hanno registrato rispettivamente un calo dell’1,3% e dello 0,8%. Nel frattempo, le azioni di Palo Alto sono scese di oltre il 2,5% dopo una guidance deludente, mentre quelle di Lowe sono scese di quasi il 3% nonostante abbiano registrato utili e ricavi positivi.
VALUTE
Ancora una giornata priva di significato sul forex con i principali rapporti di cambio ancorati in 30-40 pip di movimento. Tiene meglio la sterlina sul dollaro, rispetto alla moneta unica, con l’EurGbp che da quota 0.8560, scivola lentamente verso i supporti posti a 0.8520-30 area. Permangono le speranze di vedere una BoE tagliare presto i tassi, già a giugno, così come del resto si prevede che la BCE faccia lo stesso, ovvero riduca il costo del denaro per ridare voce alla crescita. I livelli chiave sono sempre i medesimi, ovvero 1.0830 e 1.0890 sull’EurUsd, mentre sul Cable sono 1.2690 e 1.2760.
UsdJpy, ugualmente, per ora rimane ancorato tra 156.00 supporto chiave di breve termine, e 156.70, la cui rottura potrebbe spingere i prezzi sui massimi di 158.00, livello al quale la BoJ intervenne il 1° maggio scorso. Attenzione perché ci stiamo avvicinando alla line in the sand, ovvero il livello oltre il quale la BoJ farà muro.
Sulle altre coppie, il risk on vede ancora un franco svizzero che lentamente si indebolisce, pur rimanendo comunque poco volatile, e un dollaro neozelandese che, questa mattina è salito dopo la decisione della RBNZ di mantenere i tassi invariati al 5.5%, ma poi è tornato dover era cominciato il movimento. Nello statement della RBNZ si legge che sebbene nel primo trimestre del 2024 l’inflazione complessiva del paese sia scesa al minimo di quasi tre anni, pari al 4%, è rimasta comunque al di sopra dell’intervallo obiettivo compreso tra l’1% e il 3%. Di conseguenza, il comitato ha ritenuto che l’OCR dovesse rimanere a un livello restrittivo per garantire che l’inflazione ritorni entro l’intervallo obiettivo entro un arco di tempo ragionevole.
EUROZONA, MIGLIORA LA BILANCIA COMMERCIALE
L’Eurozona ha registrato un surplus commerciale di 24,1 miliardi di euro nel marzo 2024, superiore ai 19,1 miliardi di euro dello stesso mese dell’anno precedente e migliore delle previsioni di mercato di 19,9 miliardi di euro. Si è trattato del surplus commerciale più grande da dicembre 2020, poiché le importazioni sono scese del 12% su base annua a 221,3 miliardi di euro, in gran parte a causa di minori acquisti di combustibili minerali, lubrificanti e affini, materie prime, macchinari e manufatti.
Tra i principali partner commerciali, le importazioni sono diminuite soprattutto da Cina, Stati Uniti, Regno Unito, Russia e Norvegia. Nel frattempo, le esportazioni sono diminuite più lentamente del 9,2% a 245,4 miliardi di euro, principalmente a causa della riduzione delle spedizioni di macchinari e attrezzature di trasporto, manufatti, materie prime e combustibili. Le esportazioni sono diminuite principalmente verso Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera e Russia.
SCENDE L’INFLAZIONE IN CANADA
Il tasso di inflazione annuale in Canada è sceso al 2,7% nell’aprile 2024 dal 2,9% del mese precedente, in linea con le aspettative del mercato, segnando il tasso di crescita dei prezzi al consumo più debole da marzo 2021. Ciò è coerente con le aspettative della BoC secondo cui l’inflazione dovrebbe rimangono vicini al 3% nel primo semestre scendendo sotto il 2,5% nella seconda parte dell'anno, mantenendo il segnale che i tagli dei tassi sono vicini. UsdCad, dopo uno spike iniziale di 50 pip da 1.3620 a 1.3680, è tornato indietro correggendo circa 30 pip. Il trend sembra ancora negativo in una chiara fase di distribuzione di medio termine con obiettivi più bassi per UsdCad e i suoi cross.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Mercati fermi sui massimiPoche novità su mercati azionari ieri, dopo i forti guadagni del giorno prima che avevano portato i principali listini americani su nuovi massimi storici. Le ragioni sono legate probabilmente a prese di beneficio, in mezzo a dati economici contrastanti, tra cui un calo delle richieste iniziali di disoccupazione, prezzi di importazione ed esportazione più alti del previsto, permessi di costruzione deludenti e uno stallo nella produzione industriale.
Allo stesso tempo, il presidente della Fed Bank di New York Williams ha affermato che c’è bisogno di tempo e di maggiori conferme per cominciare a ridurre il costo del denaro. Sul fronte degli utili, le azioni di Deere & Company sono scese di oltre il 2% dopo che la società ha tagliato le previsioni sugli utili per l’intero anno. Walmart, d'altro canto, è cresciuto del 6,6% dopo che i suoi risultati hanno superato le stime degli analisti. Tra le megacap, Microsoft, Apple, Nvidia, Amazon e Alphabet sono aumentate tutte di circa lo 0,5%.
VALUTE
Sui cambi seduta interlocutoria con i principali rapporti chiusi in 30-40 pip, e con il solo Jpy che è tornato nel trend ribassista. Tutti gli altri rapporti aspettano qualcosa che li possa muovere dai livelli raggiunti. Il sentiment rimane in risk on con l’indice Vix sotto quota 12.50 mentre l’indice fear and greed è fermo a 60, anch’esso in appetito al rischio. EurUsd che non è riuscito a valicare quota 1.0885 assestandosi in area 1.0850, sui primi supporti di breve termine. Il trend di fondo resta rialzista con obiettivi sopra 1.0980 mentre al ribasso solo sotto 1.0750 si torna negativi.
Cable che ugualmente consolida in area 1.2630 sotto le resistenze chiave a 1.2700 10 al di sopra delle quali i target diventerebbero 1.2810 e 1.2890 00. UsdJpy che invece è salito tutto ieri, con un movimento di oltre 200 pip e ritorno in area 155.90. Boj che è scomparsa dalla scena, ma c’è da dire che i livelli di intervento potrebbero trovarsi in area 158.00 e non prima. Poco da dire sulle oceaniche con Aud e Nzd che consolidano e finalmente NzdChf che ha rotto 0.5500 con possibili target a 0.5850 nel medio termine.
JOBLESS CLAIMS E PRODUZIONE INDUSTRIALE
Il numero di persone che hanno richiesto l'indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso a 222.000 nella settimana terminata l'11 maggio, meno delle aspettative del mercato di 220.000. Si è trattato del terzo valore più alto quest'anno, mantenendo le richieste di indennizzo ben al di sopra della media degli ultimi 9 mesi e segnalando l'indebolimento del mercato del lavoro negli Stati Uniti. Nel frattempo, le richieste di indennizzo sono aumentate a 1.794.000 nella settimana terminata il 4 maggio, il livello più alto in un mese, a dimostrazione che il mercato del lavoro comincia a dare segnali contrastanti.
Per contro, la produzione industriale negli Stati Uniti è rimasta poco variata ad aprile, dopo un aumento dello 0,1% a marzo deludendo le aspettative del mercato che attendevano una crescita dello 0,1%. La produzione manifatturiera, che rappresenta il 78% della produzione totale, è diminuita dello 0,3%, rispetto alla previsione di mercato di un aumento dello 0,1%. La produzione dei servizi pubblici è invece aumentata del 2,8%. L’utilizzo della capacità è sceso al 78,4% in aprile, un tasso che è di 1,2 punti percentuali inferiore alla media di lungo periodo (1972-2023).
BILANCIA COMMERCIALE ITALIANA
L’Italia ha registrato un surplus commerciale di 4,341 miliardi di euro nel marzo del 2024, inferiore alle aspettative del mercato di 4,77 miliardi di euro. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si registra un surplus di 3,327 miliardi di euro, poiché i prezzi delle materie prime chiave per l'economia italiana sono diminuiti dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, limitando gli acquisti esteri.
Le importazioni sono crollate dell'11,2% rispetto all'anno precedente a 49,839 miliardi di euro, con i prezzi più bassi del gas naturale che hanno fatto crollare gli acquisti del 35,4%, mentre il calo dei prezzi del petrolio greggio ha ridotto le importazioni del 32,6%. Sono diminuite anche le importazioni di legno e prodotti in legno (-14,7%) e di macchinari e attrezzature (-14,1%). D'altro canto, le esportazioni sono diminuite dell'8,9% a 54,18 miliardi di euro, guidate dalle minori vendite di metalli di base e prodotti in metallo (-19,3%) e di prodotti tessili (-16,5%).
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Nuovi massimi storiciNuovi massimi storici per gli indici americani, in seguito alla pubblicazione dei dati sui prezzi al consumo, usciti inferiori alle attese. L'indice S&P 500 ha superato quota 5.300 per la prima volta e il Nasdaq 100 è cresciuto dell’1,3% toccando anch’esso un nuovo massimo storico. Nel frattempo, il Dow è avanzato dello 0,7%, non lontano dal picco storico di fine marzo.
Il rapporto CPI di aprile ha mostrato che sia l'inflazione primaria che quella core annua hanno rallentato, e le vendite al dettaglio si sono inaspettatamente arrestate, rafforzando le aspettative che la Fed potrebbe iniziare a tagliare i tassi di interesse a settembre. Tecnologia, immobiliare e servizi di pubblica utilità sono stati i settori trainanti, mentre i beni di consumo voluttuari hanno perso terreno.
Nvidia è cresciuta di circa il 3,5%, Apple e Microsoft hanno entrambe guadagnato più dell'1%. Dell è balzata di oltre il 9% chiudendo con una capitalizzazione di mercato superiore a 100 miliardi di dollari. Al contrario, Boeing è scesa dell’1,9% in seguito alle notizie secondo cui il Dipartimento di Giustizia ha accusato la compagnia di aver violato un accordo precedente per evitare procedimenti giudiziari legati agli incidenti del Boeing 737 Max.
VALUTE
L’appetito al rischio che continua a dominare la scena, spinge il dollaro al ribasso mentre tutte le altre valute sono in piena forza contro il biglietto verde. Il risk on, peraltro confermato dagli indici di rischio come il Vix, sceso a 12.40 e l’indice paura e avidità, salito a 60, rendono il mercato euforico su tutti gli asset, compreso il mercato dei cambi, dove Euro e Sterlina dominano la scena con il Primo salito a 1.0880, prima resistenza chiave, e con obiettivi successivi in area 1.0950, mentre la valuta britannica è salita quasi fino a 1.2700 e primo target a 1.2710.
Ma per entrambe, nel medio termine, sembra appena iniziato un movimento strutturale. UsdJpy, ieri, rispetto ai massimi, è sceso lentamente ma costruttivamente, a dimostrazione che non ha venduto dollari la BoJ, ma solo big players che hanno cominciato a liquidare posizioni long dollari per timori che i dati Usa comincino a segnare il passo.
170 pip di ribasso con il biglietto verde ancora forte, comunque, a ridosso dei primi supporti rilevanti di breve termine a 154.50, mentre i livelli di medio termine si trovano in area 151.80 00. Il risk on aiuta anche l’EurChf mentre il UsdChf tiene i supporti, con il cross a ridosso di 0.9820-40, livello chiave per poter salire a parità, mentre il cambio originale per ora tiene il supporto di 0.9000.
INFLAZIONE
Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è sceso al 3,4% nell’aprile 2024 dal 3,5% di marzo, il livello più alto da settembre, in linea con le previsioni di mercato. L’inflazione si è stabilizzata per i prodotti alimentari e ha rallentato per quella delle abitazioni, mentre i prezzi hanno continuato a diminuire nel settore automobilistico.
Aumentano invece leggermente di più i costi dell’energia, con la benzina in aumento dell’1,1% (contro 1,3%) mentre in calo il gas e i carburanti. Inoltre, i costi sono aumentati più rapidamente per i trasporti e l’abbigliamento. Nel frattempo, l’inflazione core è scesa al 3,6% annuo, il valore più basso da aprile 2021, in calo rispetto al 3,8% sia di marzo che di febbraio. Anche il tasso mensile è sceso dallo 0,4% allo 0,3%, entrambi in linea con le previsioni.
GIAPPONE, PIL IN CALO
Questa notte è stato pubblicato il Pil del Giappone, in calo dello 0,5% su base trimestrale nel primo trimestre del 2024, rispetto alle stime di mercato di un calo dello 0,4%. I consumi privati, che rappresentano oltre la metà dell’economia, sono diminuiti per il quarto trimestre consecutivo (-0,7% contro -0,4% nel quarto trimestre), rispetto a previsioni di un calo dello 0,2%. Si tratta del ribasso più marcato degli ultimi tre trimestri poiché i consumatori hanno continuato a ridurre le proprie spese a fronte dell’alto costo della vita e dei salari bassi.
In calo anche gli investimenti (-0,8% contro 1,8%), rispetto alle aspettative di un calo dello 0,7%, in ragione della significativa riduzione della produzione automobilistica dopo uno scandalo presso la divisione Daihatsu Motor della Toyota. Anche il commercio netto ha rappresentato un freno per il PIL, in linea con le previsioni, poiché le esportazioni (-5,0% contro 2,8%) sono diminuite più delle importazioni (-3,4% contro 1,8%). D’altro canto, la spesa pubblica è cresciuta dello 0,2%, rispetto al calo dello 0,2% precedente.
TREASURIES
Mercoledì il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso al 4,36%, il minimo dell’ultimo mese, in seguito ai dati pubblicati ieri su inflazione e vendite al dettaglio, numeri che potrebbero spingere la Fed ad abbandonare la politica ultra restrittiva e sostituirla con una maggiormente accomodante, il che significa almeno due tagli dei tassi nel 2024. Il mercato scommette una prima riduzione a settembre e una seconda a novembre.
Tornando ai dati, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono rimaste invariate mese su mese nell’aprile 2024, dopo un aumento dello 0,6% rivisto al ribasso a marzo e sfidando le previsioni di mercato di un aumento dello 0,4%, suggerendo che la spesa dei consumatori si è leggermente attenuata.
Buona giornata e buon trading.
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Continuerà la salita di Gamestop?
Dopo essere stata a lungo dormiente, la mania dei titoli meme è tornata in azione. GameStop (NYSE:GME) è salita del 100% questa settimana, mentre AMC Entertainment (AMC) ha registrato una crescita ancora maggiore.
Che cosa ha scatenato il boom delle azioni di GameStop? Non sembra esserci stata alcuna trasformazione radicale nelle aziende coinvolte, visto che stanno avendo un momento difficile anche sul fronte finanziario.
La chiave sembra essere stata la ripresa delle attività su Twitter da parte di "Roaring Kitty". Durante il rally originale delle azioni di GameStop, Keith Gill, un giovane investitore del Massachusetts, ha acquistato azioni fin dall'inizio insieme ad altri investitori esperti come Michael Burry.
Gill spesso condivideva le sue intuizioni su YouTube come utente "Roaring Kitty". L'ultima volta che Reddit lo aveva menzionato, Gill aveva condiviso screenshot dei suoi investimenti che gli avrebbero potuto fruttare 30 milioni di dollari se venduti al momento giusto.
Più denaro significava più problemi. Gill ha anche dovuto affrontare alcune controversie legali e testimoniare davanti al Congresso, ma poi è scomparso dai radar per un po'.
Tuttavia, domenica scorsa è tornato su Twitter e ha pubblicato alcuni video meme che sono stati interpretati da migliaia di persone come un segnale per investire pesantemente nelle opzioni GME. Ma qui entra in gioco un altro fattore interessante: la scorsa settimana, gli analisti hanno notato una strana attività nelle opzioni a breve termine di GME. Il capo stratega di Interactive Brokers, Steve Sosnick, ha condiviso la sua analisi con Bloomberg. È solo una coincidenza? O c'è qualcosa di più dietro queste azioni?a voi le dovute intepretazioni.
Vale la pena provare a investire in questi titoli? Certamente sì, ma è importante entrare nel mercato al momento giusto e vendere dopo pochi giorni per evitare perdite. Nel lungo termine, ciò che conta è l'analisi fondamentale e grazie a TRADINGVIEW, che è in grado di analizzare le aziende, è possibile evitare grandi perdite investendo in titoli di scarsa qualità.
I dati di TRADINGVIEW sono chiari: i titoli non stanno andando bene e quindi dovrebbero essere evitati per investimenti a lungo termine. Sono tremendamente sopravvalutati e possono portare a perdite di denaro piuttosto che a guadagni nel lungo termine.
Le probabilità di un nuovo rally epico come nel 2021 sono molto basse, poiché la situazione attuale è diversa. Il tasso di short interest è significativamente più basso e il mercato è diventato più efficiente, con un pubblico più esperto che tende a incassare i profitti.
Nonostante la situazione finanziaria attuale di GME non sia disastrosa, l'azienda sta subendo una costante diminuzione dei ricavi. Per mantenere il passo, dovrà continuare a tagliare i costi in modo ancora più rapido.
Questo può essere un compito difficile per un rivenditore, poiché molte spese sono fisse e non possono essere facilmente ridotte. L'ultimo rapporto sugli utili di GameStop riflette questa situazione difficile e ha mostrato risultati molto negativi.
Recentemente, ho concluso un'ottima operazione di acquisto sul Petrolio utilizzando TRADINGVIEW per analizzare i titoli del settore. Attualmente, mantengo posizioni su Bitcoin e Microsoft in attesa che raggiungano nuovi massimi storici.
Non vediamo l'ora di vederti al prossimo articolo! E ricorda, per un trading di successo affidati sempre a TRADINGVIEW: uno strumento indispensabile che può aiutarti a evitare errori gravi durante le tue operazioni di trading.
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Gill spesso condivideva le sue intuizioni su YouTube come utente "Roaring Kitty". L'ultima volta che Reddit lo aveva menzionato, Gill aveva condiviso screenshot dei suoi investimenti che gli avrebbero potuto fruttare 30 milioni di dollari se venduti al momento giusto.
Più denaro significava più problemi. Gill ha anche dovuto affrontare alcune controversie legali e testimoniare davanti al Congresso, ma poi è scomparso dai radar per un po'.
Tuttavia, domenica scorsa è tornato su Twitter e ha pubblicato alcuni video meme che sono stati interpretati da migliaia di persone come un segnale per investire pesantemente nelle opzioni GME. Ma qui entra in gioco un altro fattore interessante: la scorsa settimana, gli analisti hanno notato una strana attività nelle opzioni a breve termine di GME. Il capo stratega di Interactive Brokers, Steve Sosnick, ha condiviso la sua analisi con Bloomberg. È solo una coincidenza? O c'è qualcosa di più dietro queste azioni?a voi le dovute intepretazioni.
Vale la pena provare a investire in questi titoli? Certamente sì, ma è importante entrare nel mercato al momento giusto e vendere dopo pochi giorni per evitare perdite. Nel lungo termine, ciò che conta è l'analisi fondamentale e grazie a TRADINGVIEW, che è in grado di analizzare le aziende, è possibile evitare grandi perdite investendo in titoli di scarsa qualità.
I dati di TRADINGVIEW sono chiari: i titoli non stanno andando bene e quindi dovrebbero essere evitati per investimenti a lungo termine. Sono tremendamente sopravvalutati e possono portare a perdite di denaro piuttosto che a guadagni nel lungo termine.
Le probabilità di un nuovo rally epico come nel 2021 sono molto basse, poiché la situazione attuale è diversa. Il tasso di short interest è significativamente più basso e il mercato è diventato più efficiente, con un pubblico più esperto che tende a incassare i profitti.
Nonostante la situazione finanziaria attuale di GME non sia disastrosa, l'azienda sta subendo una costante diminuzione dei ricavi. Per mantenere il passo, dovrà continuare a tagliare i costi in modo ancora più rapido.
Questo può essere un compito difficile per un rivenditore, poiché molte spese sono fisse e non possono essere facilmente ridotte. L'ultimo rapporto sugli utili di GameStop riflette questa situazione difficile e ha mostrato risultati molto negativi.
Recentemente, ho concluso un'ottima operazione di acquisto sul Petrolio utilizzando TRADINGVIEW per analizzare i titoli del settore. Attualmente, mantengo posizioni su Bitcoin e Microsoft in attesa che raggiungano nuovi massimi storici.
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Wall Street, qualche presa di beneficioSeduta di consolidamento dei principali listini globali, con gli operatori che sono in attesa dei prossimi dati americani sui prezzi alla produzione e su quelli al consumo, in uscita oggi e domani rispettivamente. Soprattutto i numeri sull’inflazione forniranno indicazioni sulle prossime decisioni sui tassi di interesse della Fed. Le aspettative di inflazione pubblicate ieri, hanno mostrato che i consumatori si attendono ancora aumenti di prezzi nel prossimo futuro.
Inoltre, c’è attesa per i dati, sempre in via di pubblicazione domani pomeriggio, sulle vendite al dettaglio, nonché le dichiarazioni di vari funzionari della Fed, incluso il presidente Powell. In ogni caso Wall Street ha chiuso con il Dow Jones in calo dello 0.21%, l’S&P dello 0.02% mentre il Nasdaq ha chiuso a +0.29%.
Nel frattempo, la stagione degli utili continua con Home Depot, Cisco, Walmart, Deere & Company e Applied Materials che sono attese alla presentazione delle trimestrali. Il settore tecnologico è stato il settore con le performance migliori, mentre i servizi di comunicazione e l'energia hanno sottoperformato.
Sul fronte aziendale, Apple ha guadagnato circa l'1,7% dopo la notizia che la società sta concludendo un accordo con OpenAI per integrare ChatGPT su iPhone. Microsoft è scesa dello 0,2% mentre le azioni di Alphabet sono scese di quasi l'1,4%.
USA, ASPETTATIVE SULL’INFLAZIONE IN RIALZO
Le aspettative sull’inflazione al consumo negli Stati Uniti, per l’anno in corso, sono aumentate al 3,3% nell’aprile 2024, il livello più alto da novembre, dal 3% in ciascuno dei quattro mesi precedenti. Le aspettative sono aumentate ovunque, in particolare per il gas (+0,3 punti percentuali al 4,8%), alimenti (+0,2 punti percentuali al 5,3%), assistenza medica (+0,6 punti percentuali all’8,7%), e istruzione universitaria (+ 2,5 punti percentuali al 9,0%).
Inoltre, le aspettative di crescita media dei prezzi del mercato immobiliare sono aumentate al 3,3%, il livello più alto da luglio 2022, dopo essere rimaste invariate al 3% per sette mesi consecutivi. Nel frattempo, le aspettative di inflazione sull’orizzonte triennale sono scese al 2,8% dal 2,9% ma sono aumentate al 2,8% dal 2,6% sull’orizzonte quinquennale. Inoltre, la crescita media degli utili attesi su un anno è diminuita di 0,1 punti percentuali al 2,7% e le aspettative di disoccupazione sono aumentate di 1 punto percentuale al 37,2%.
VALUTE
Sul fronte delle valute, EurUsd ha sfiorato il massimo delle ultime 5 settimane a 1.0806 in un contesto di appetito al rischio che ancora regge. Solo il superamento di area 1.0825-30 potrebbe produrre una accelerazione rilevante di medio termine. Da notare che la volatilità della moneta unica rispetto a tutto il 2023 e 2024 si è ridotta in modo significativo, dai 130 pip di media giornaliera di oscillazione di fine 2022 ai 45 pip odierni. Su base settimanale, la volatilità è scesa dai 250 pip di oscillazione dell’ottobre 2022 ai 130 pip di oggi. Un calo che può essere legato a mancanza di interessi o ad aumento dei volumi o forse un mix di entrambi le ragioni.
Sul fronte macro si prevede che la Banca Centrale Europea inizierà a tagliare i tassi di interesse a giugno, mentre la Federal Reserve probabilmente aspetterà fino a settembre o più tardi. Le aspettative sono che la BCE riduca i tassi di circa 70 punti base e la Fed di meno di 45 punti base quest'anno.
Stesso ragionamento si può fare per la sterlina che rimane nel range compreso tra 1.2430 e 1.2630, con maggiore volatilità rispetto alla moneta unica anche se in deciso calo negli ultimi due anni. La BoE, peraltro, potrebbe rivelarsi la prima banca centrale a ridurre il costo del denaro tra le majors.
Passando al UsdJpy, segnaliamo l’assenza della Boj che ha permesso che i prezzi salissero sopra 156.00 senza batter ciglio e ora i prezzi si sono stabilizzati in area 156.40. fin dove arriveremo? Non possiamo escludere il ritorno a 158, ma certo è che a Tokyo non saranno molto contenti di un ambio che scivola al ribasso così velocemente. Sugli altri cambi poco da segnalare se non che EurChf è tornato a ridosso di 0.9840 50 area, livello chiave da violare per poter rivedere il cross sopra la parità.
PETROLIO
Martedì i future del greggio WTI si sono mantenuti sopra i 79 dollari al barile, dopo aver guadagnato più dell'1% nella sessione precedente, sostenuti dalle preoccupazioni per potenziali interruzioni dell'offerta in Canada. I mercati sono preoccupati che la stagione degli incendi in Canada possa condizionare la capacità di produzione di 3,3 milioni di barili al giorno del paese.
In Medio Oriente, il ministro del Petrolio iracheno Hayyan Abdul Ghani ha dichiarato durante il fine settimana che rispetterà la politica dell’OPEC+ sui tagli alla produzione da effettuare nella prossima riunione del 1° giugno, ribaltando una precedente dichiarazione secondo cui l’Iraq non avrebbe accettato alcun nuovo taglio.
Gli investitori attendono ora i rapporti mensili di mercato dell’OPEC+ e dell’Agenzia internazionale per l’energia di questa settimana per ottenere nuove informazioni sui fattori di domanda e offerta nei mercati petroliferi.
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Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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BoE vicina al taglio dei tassiLa Banca d'Inghilterra, come previsto dagli analisti, ha mantenuto il tasso bancario di riferimento al 5,25%, il livello più alto dal 2008. Bisogna però ricordare che ben 2 membri su 9, facenti parte del MPC hanno votato a favore di una riduzione del costo del denaro dello 0,25%, rispetto a 1 solo della riunione precedente. Inoltre, i funzionari hanno rivisto al ribasso le previsioni sull’inflazione, modificando al contempo le prospettive di crescita. Pertanto, la BoE potrebbe essere la prima, tra le grandi banche centrali, a ridurre il costo del denaro, all’inizio dell’estate.
Le proiezioni della banca centrale inglese prevedono che l’economia del Regno Unito crescerà dello 0,4% nel primo trimestre del 2024 e dello 0,2% nel secondo trimestre, ma la domanda rimarrà probabilmente più debole della potenziale crescita dell’offerta, portando ad un qualcosa che potrebbe assomigliare ad un soft landing, o atterraggio morbido. Si prevede inoltre, che l’inflazione torni vicino all’obiettivo del 2% nel breve termine, con potenziali rischi derivanti da fattori geopolitici.
Non va però dimenticato che il comitato, comunque, ha ribadito la necessità di una politica monetaria restrittiva per riportare l’inflazione in modo sostenibile al target del 2%, con l’impegno ad adeguare la politica come giustificato dai dati economici. La reazione della valuta britannica è stata inizialmente al ribasso con il Cable che è sceso fino a 1.2445, che però ha tenuto egregiamente, per poi girarsi e tornare a 1.2520 dove ha chiuso la sessione europea.
Oggi, non dimentichiamo che verranno pubblicati i dati sulla produzione manifatturiera Uk, oltre ai dati preliminari del Pil del primo trimestre 2024, nella seconda rilevazione. Attenzione quindi ai movimenti della valuta britannica, molto sensibile ai dati, in seguito alle dichiarazioni del board della Boe di ieri.
EQUITY
Giovedì gli indici statunitensi hanno mostrato un rimbalzo, con l'indice S&P 500 in rialzo dello 0,3%, il Dow Jones dello 0.50% e il Nasdaq in rialzo dello 0,1%, in una seduta caratterizzata dall’ottimismo verso i futuri tagli del costo del denaro da parte delle principali banche centrali. Sul fronte dati le richieste iniziali di disoccupazione sono inaspettatamente salite ai massimi degli ultimi 8 mesi, offrendo un'ulteriore prova del fatto che il mercato del lavoro si sta indebolendo e aprendo la strada a un taglio dei tassi di interesse da parte anche della Fed.
Tuttavia, i commenti di diversi policymaker suggeriscono che i tassi rimarranno elevati ancora per qualche tempo. I dati PPI e CPI previsti la prossima settimana dovrebbero fornire ulteriore chiarezza sulle pressioni sui prezzi. Sui vari titoli segnaliamo la performance del settore immobiliare, così come quello energetico. Tra i titoli a grande capitalizzazione, Nvidia ha ceduto l'1,7%, mentre Microsoft, Apple e Meta hanno guadagnato lo 0,2%.
VALUTE
Sul fronte cambi, i principali rapporti sono rimasti nel trading range delle ultime sedute. EurUsd ha tenuto egregiamente l’area di 1.0725 d è rimbalzato fino a 1.0785, stabilizzandosi. Della sterlina si è detto,così come EurGbp che potrebbe anche attaccare sopra quota 0.8640 50 nel caso di dati inglesi negativi oggi. UsdJpy sempre a ridosso di 155.80 156.00, in assenza di una BoJ che però ha ricominciato ad avvisare i compratori che l’intervento non è poi così lontano.
Franco svizzero stabile con EurChf non lontano da 0.9800, mentre le oceaniche rimangono solide, non lontane da 0.6650 e 0.6080 rispettivamente per AudUsd e NzdUsd. Occorre un evento che scateni i possibili breakout al rialzo o al ribasso in un mercato ancora dollaro centrico e molto sensibile a dati e dichiarazioni.
PETROLIO
Ieri i prezzi del Wti sono saliti a ridosso degli 80 dollari dopo aver visto un minimo mercoledì in area 76.80, in rialzo per la terza sessione consecutiva. Le ragioni sono legate ad una crescita della domanda globale dovuta anche all’aumento delle tensioni mediorientali. Ieri, i dati hanno mostrato che le importazioni di petrolio greggio in Cina sono aumentate nel mese di aprile, il che evidentemente sostiene la domanda.
In più si segnala che negli Stati Uniti, l’aumento delle richieste di disoccupazione settimanali pubblicate ieri pomeriggio, ha rafforzato le aspettative di tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, anche se più di un membro del Fomc ha indicato che i tassi potrebbero rimanere elevati per qualche tempo poiché permangono rischi al rialzo per l’inflazione.
Nel frattempo, Israele ha detto che procederà con i piani per invadere Rafah poiché l’ultimo round di negoziati di pace in Egitto non ha prodotto progressi. Tecnicamente il petrolio rimane a ridosso di resistenze, ma in fase di accumulazione con possibili obiettivi di breve in area 82.50.
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Previsioni ottimistiche in attesa di Amazon e della Fed.A Wall Street si dice:
"Il miglior investimento che puoi fare è in te stesso. L'educazione paga i migliori dividendi." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Ieri, lunedì, abbiamo assistito all'esitazione del mercato nell'affrontare una delle settimane più impegnative dell'anno. Tuttavia, i principali indici sono riusciti a chiudere la sessione in territorio positivo, consolidando i solidi progressi registrati venerdì scorso.
Il Dow Jones è cresciuto dello 0,38%, guadagnando quasi 150 punti e chiudendo a 38.386,09, mentre il NASDAQ è avanzato dello 0,35%, con un aumento di circa 55 punti, raggiungendo quota 15.983,08. Anche lo S&P; ha registrato un incremento dello 0,32%, attestandosi a 5.116,17 punti.
L'evento principale della giornata è stato Tesla (TSLA), che ieri ha registrato un balzo di oltre il 15% dopo l'annuncio di un accordo provvisorio con la Cina che permetterebbe l'utilizzo della sua tecnologia di guida autonoma nel più grande mercato al mondo dei veicoli elettrici. Il titolo ha ricevuto un notevole impulso rispetto al rapporto trimestrale della scorsa settimana, che, pur non registrando profitti, ha comunque impressionato gli investitori accelerando il lancio di veicoli più accessibili.
Venerdì scorso, le Big Tech hanno dimostrato la loro forza dopo i solidi report di Alphabet (GOOGL) e Microsoft (MSFT), che hanno contribuito a far registrare al NASDAQ e all'S&P; le migliori performance settimanali del 2024 (+4,2% e +2,7% rispettivamente), dopo un inizio difficile del secondo trimestre. E questa settimana abbiamo in programma altri due colossi del settore, con Amazon (AMZN) domani e Apple (AAPL) giovedì.
I giorni con ottimi report porteranno a rimbalzi, mentre quelli con cattivi report vedranno vendite. Questa settimana ci aspettiamo importanti resoconti. Vi invito a prestare attenzione alle medie mobili a 50 giorni come livelli di resistenza per i principali indici di mercato. Un giorno sopra o sotto di esse non determinerà né la creazione né la distruzione di questo mercato, ma probabilmente saranno punti focali per i movimenti a breve termine di tori e orsi.
I resoconti del leader dell'e-commerce e del produttore di iPhone sarebbero più che sufficienti per una settimana, ma c'è molto di più all'orizzonte. Domani inizierà una riunione della Fed, che si concluderà mercoledì con una decisione sul tasso e i commenti del presidente Jerome Powell. Sappiamo che questa volta il Comitato non taglierà i tassi, ma ci sono ancora ottime possibilità che questo incontro possa agire da stimolo per il mercato, dato che la pazienza degli investitori continua a scarseggiare.
Il FOMC si terrà tra due giorni, quindi i volumi saranno nuovamente inferiori domani. Anche se non ci si aspetta nulla dalla Fed, c’è sempre un linguaggio che potrebbe spingere il mercato al rialzo o al ribasso. Per questo motivo, la maggior parte dei trader è fuori di testa nelle 24 ore prima dell'intervento della Fed.
Jerome Powell sarà al centro dell’attenzione e mi aspetto che parlerà dei dati caldi CPI/PPI. Potrebbe condividere alcune riflessioni con il mercato sui tagli dei tassi di interesse estivi e questo potrebbe influenzare il mercato. Ricordate, il mercato spera ancora in un taglio estivo, quindi se Powell toglierà questo dal tavolo, svenderemo.
E poi venerdì arriverà il rapporto sui libri paga del settore non agricolo, come parte dei dati di fine mese. I numeri di marzo hanno mostrato che il mese scorso l’economia ha aggiunto ben 303.000 posti di lavoro, superando le aspettative di circa 200.000. Tuttavia, il mercato ha comunque registrato un rally in quella sessione (5 aprile). Sarà interessante vedere se “le buone notizie sono buone notizie” ancora una volta per aprile.
A proposito di aprile, manca ancora un giorno e sembra che sia il primo mese perdente dell'anno. La forte performance della scorsa settimana era arrivata troppo tardi dopo un inizio difficile. Il Dow è sceso di oltre il 3% ad aprile, mentre gli altri due indici sono scesi di oltre il 2% ciascuno. Bene, come hanno detto i nostri redattori, era previsto un ritiro...
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
“Selezione di Titoli Vincenti"
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Albemarle Corp (ALB)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Lunedì è stata una giornata piuttosto tranquilla in attesa del FOMC. A parte l'azione mozzafiato di Tesla, che sembra aver trovato stabilità dopo l'EPS, il mercato è stato piuttosto piatto con bassi volumi.
L'S&P; ha registrato un modesto aumento dello 0,32%, mentre il Nasdaq è salito dello 0,36%.
La sessione di lunedì è stata caratterizzata da scambi molto limitati. L'SPX ha aperto a 5114 e ha chiuso a 5116, evidenziando una giornata di negoziati con volumi molto bassi. Il range di trading è stato stretto, oscillando di circa 15 punti per gran parte della giornata. Verso la chiusura, alcuni programmi di vendita hanno causato una breve discesa, ma poi il mercato ha recuperato fino ai massimi della giornata.
È stata una giornata di trading abbastanza controllata, evitata da molti altri trader, compreso me.
Questa settimana è caratterizzata dal FOMC che si terrà tra due giorni, quindi ci aspettiamo di nuovo volumi bassi oggi. Anche se non ci sono aspettative di cambiamenti dalla Fed, il linguaggio utilizzato potrebbe comunque influenzare il mercato. Pertanto, molti trader sono in attesa delle prossime 24 ore prima dell’intervento della Fed.
Guardando i dati di FedWatch, c'è solo una remota possibilità (3%) di un taglio dei tassi mercoledì, mentre è praticamente certo (97%) che i tassi verranno mantenuti. Questo significa che non ci saranno aumenti, confermando le aspettative di una giornata senza grandi sorprese dalla Fed.
Jerome Powell sarà al centro dell’attenzione e ci aspettiamo che discuterà dei dati recenti sull'inflazione (CPI/PPI). Potrebbe anche condividere alcune riflessioni sui possibili tagli dei tassi estivi, un argomento che ha il potenziale per influenzare il mercato. Tenete presente che il mercato resta in attesa di un possibile taglio dei tassi estivi, quindi se Powell esclude questa possibilità, potremmo assistere a vendite significative.
Grafici
Attualmente, gli indici stanno entrando nella media mobile a 50 giorni e sembra che stiano subendo un processo di digestione. Penso che sarà difficile superare la resistenza, a meno che Powell non dia il via libera ai tagli dei tassi quest’estate.
Per i rialzisti, i livelli SPX da superare sono 5120 (media mobile a 50 giorni) e 5145 (ritracciamento del 61,8%). Se questi livelli dovessero reggere, gli orsi potrebbero cercare di rompere i recenti minimi e puntare a 4880 nell'SPX.
In caso di fallimento degli orsi, potremmo assistere a nuovi massimi, con i rialzisti che puntano a 5440.
Dati economici e notizie
L'attività manifatturiera della Fed di Dallas di aprile è stata -14,5 rispetto a -11,3 previsto.
Le fatture trimestrali da 70 miliardi di dollari del Tesoro sono aumentate dal 5,255% precedente al 5,250%.
Per quanto riguarda la Germania, l'IPC preliminare di aprile è stato del 0,5% rispetto al 0,6% previsto.
Il titolo che ha dominato la giornata è stato Tesla (TSLA). Ha registrato un notevole rally di oltre 50 punti rispetto agli utili, ovvero circa il 40% in meno rispetto ai minimi registrati appena sei giorni fa. Nonostante l'entusiasmo, ritengo che il titolo sia probabilmente sopravvalutato e sarei propenso a vendere oltre il livello attuale. Questo slancio positivo è stato generato dall'approvazione da parte della Cina della piena guida autonoma, una notizia estremamente positiva per Elon e l’azienda.
In sintesi
La giornata odierna non ha fornito molte indicazioni, e ritengo che dovremo aspettare una mossa del mercato da parte del FOMC questa settimana.
Oltre al FOMC, gli utili saranno al centro dell’attenzione, quindi è consigliabile prestare attenzione ai grandi nomi della tecnologia come AMZN e AAPL, che potrebbero influenzare il mercato.
A presto.
Rimanete sintonizzati per ulteriori aggiornamenti e buon trading!
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 25.04.2024Wall Street erratica, con forti reazioni ai risultati delle “big-tech”.
Per ora, in media, ¾ delle Societa’ dello S&P500 hanno battuto le stime.
Macro Europea ancora debole, ma “supporta” un 1’ taglio tassi a giugno.
Rendimenti obbligazioni governative europee in rialzo: da osservare.
Gli occhi degli operatori restano puntati sulle trimestrali delle Big-Tech americane, con reazioni violente alle “sorprese”: Tesla ha comunicato dati di 1’ trimestre in forte calo, ma ha annunciato nuovi e piu’ economici modelli, e la sua azione e’ volata a Wall Street, +11%, dopo il -40% da inizio anno.
Ieri l’attesa per i dati di Meta e di Ibm ha influenzato anche le chiusure delle Borse europee, tutte peggiorate sul finale. Milano ha perso -0,3%, dopo un avvio ed una mattinata ben piu’ brillanti, Londra -0,07%, Francoforte -0,36%, Parigi -0,17%.
Sullo sfondo restano il relativo ridimensionamento delle tensioni e degli scontri armati in Medio Oriente, e l’incertezza sulle prossime mosse di politica monetaria, dove tuttavia sembra emergere la “quasi certezza” che la Banca centrale Europea (ECB) operera’ il 1’ taglio dei tassi d’interesse a giugno, mentre per la Federal Reserve (Banca centrale Usa) bisognerà attendere settembre.
Anche Wall Street ha chiuso incerta, dopo i brillanti recuperi delle prime 2 sedute della settimana: Dow Jones -0,11%, Nasdaq +0,10% e S&P500 +0,02%.
Ci troviamo nella fase piu’ intensa delle trimestrali: in USA il 30% circa delle Societa’ dell’indice S&P500 pubblicheranno questa settimana: finora, ¾ delle relazioni trimestrali ha battuto le previsioni di consenso.
Intanto i dati macro piu’ recenti hanno confermato la forza dell’economia Usa: per esempio, gli ordini di beni durevoli sono cresciuti a marzo +2,6% mensile, battendo le previsioni.
Le richieste di nuovi mutui, invece, sono calate -2,7% rispetto alla settimana prima, forse per effetto di tassi d’interesse in aumento per la 3’ settimana di fila consecutiva, e superiori al 7,0%, un record da oltre 20 anni.
Il prezzo del petrolio ha chiuso la giornata di ieri in calo, col WTI (greggio di riferimento Usa) sotto 83 Dollari/barile, -0,8% rispetto alla vigilia. La settimana scorsa le scorte petrolifere Usa sono scese bruscamente, smentendo le previsioni: -6,37 milioni di barili, contro attese di rialzo di +0,5 milioni.
Sul mercato valutario, il cambio Euro/Dollaro conferma l’area 1,07, mentre lo Yen giapponese resta molto debole, vicino a 155 nel cross vs Dollaro e 167 vs Eur, in attesa dell’intervento preannunciato dalla Bank of Japan in suo sostegno.
Inatteso recupero per la Sterlina britannica, dovuto anche alle parole del membro della Bank of England Pill, che ha rimarcato come la crescita “appiccicosa” dei prezzi dei servizi renda meno rassicurante la prospettiva dell’inflazione, e sposti “idelamente” in avanti il 1’ taglio dei tassi.
Ieri, 24 aprile, abbiamo osservato un forte movimento al rialzo dei rendimenti dei Govies Europei, forse alimentati dagli indici Pmi in ripresa che, anche nel caso dell’Euro-zona, potrebbe influenzare la decisione della Banca centrale Europea di tagliare il costo del denaro.
Quello del BTP decennale benchmark e’ risalito a 3,95%, dal 3,81% della vigilia: +6 bps anche per lo spread BTP/Bund, a 137 bps.
Stamane, 25 aprile, prevale la prudenza sui listini azionari europei, con cali medi di -0,1% (ore 12.00 CET), mentre gli investitori atendono il dato anticipatore sul GDP (Pil) americano nel 1’ trimestre, stimato in un robusto (fin troppo) +2,4%, nonostante la politica monetaria restrittiva.
Domani sara’ pubblicati il PCE (Personal consumer Expenditure) un deflatore del PIL che e’ la misura dell’inflazione per le famiglie piu’ considerata dalla FED.
Sul fronte “trimestrali” sara’ la volta di Alphabet e Microsoft, dopo che il pur brillante 1’ trimestre di Meta (“holding” di facebook), pur mostrando ricavi e utili sopra le attese, ha scatenato violente vendite sul titolo, -19% nelle contrattazioni after-hours.
Ibm ha comunicato solidi risultati finanziari del 1’ trimestre: ricavi per 14,47 US$ miliardi, +1,5%, contro attese di 14,53 e un utile per azione di 1,68 Dollari, cioe’ 5% sopra il consenso di 1,60. IBM ha inoltre annunciato l'acquisizione di Hashicorp (cloud-software) per 35 Dollari/azione “cash”, pari a circa US$ 6,4 miliardi.
In Europa, STMicroelectronics ha deluso le attese; nel 1’ trimestre l’utile si e’ dimezzato a US$ 513 milioni, ed i ricavi sono scesi -18,4% a US$ 3,47 miliardi, per effetto di una sfavorevole "combinazione di prezzo di vendita e mix di prodotto, di oneri da sottoutilizzo della capacità produttiva, e ridotte efficienze nella produzione".
Deutsche Bank ha chiuso il 1’ trimestre con una crescita del 10% dell'utile netto a Eur 1,45 miliardi, paghera’ un dividendo di 0,45 Eur/azione, +50% rispetto al 2022. In netto recupero all’8,7% il RoTE (ritorno sul patrimonio netto tangibile).
Il big-pharma francese Sanofi sorprende negativamente col -43,2% dell’utile netto, a Eur 1,133 miliardi, a causa di costi di ristrutturazione per 740 milioni, e maggiori ammortamenti dovuti ai "costi di separazione" del polo Sanità (medicinali da banco).
Intanto stamattina, Tokyo ha perso -2,20%, nel 1’ giorno della Riunione di politica monetaria della Banca del Giappone, che terminerà domani, e dalla quale si aspetta un “nulla di fatto” sulla normalizzazione (leggasi aumento) dei tassi ma forse qualche novita’ sugli interventi in difesa dello Yen. Piu’ resistenti Shanghai, +0,2%, e Hong Kong, +0,5%.
I future su Wall Street anticipano riaperture in calo medio di -0,5%. (ore 12.00 CET)
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Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 24.04.2024 Wall Street ancora in rialzo, c’e’ molto ottimismo sugli utili della “tech”.
Anche in Europa si entra nel vivo delle trimestrali, che non dovrebbero deludere.
Debito pubblico esplosivo in Usa: collocamenti per 183 mld in 3 giorni.
BCE verso il 1’ taglio dei tassi a giugno: lo conferma il Nr. 2, Louis De Guindos.
L’ottimismo e’ prevalso anche ieri, 23 aprile, mentre cresce l’appetito per il rischio in varie “asset class” e le Borse segnano il 2’ rialzo consecutivo. L’attenzione e’ catalizzata dalle relazioni trimestrali, che affolleranno questa settimana, che prevede la “release” di 4 delle Magnifiche 7 (7 maggiori titoli tech dello S&P500). La tensione in Medio Oriente sembra attenuarsi: Israele e Iran usano toni piu’ cauti.
Le Borse Europee hanno chiuso con forti rialzi: Milano +1,9%, Madrid +1,7%, Francoforte +1,6%, Amsterdam +1,0%, Parigi +0,8%, Londra +0,2%.
Sul fronte del taglio dei tassi, il Vicepresidente dell’ECB Luis de Guindos, in un’intervista al quotidiano parigino Le Monde, parla chiaro: "Se le cose vanno nella stessa direzione delle ultime settimane, allenteremo la nostra posizione restrittiva a giugno. In assenza di sorprese è un fatto compiuto".
Piu’ cauto Il presidente della Bundesbank Joachim Nagel: «Prima di tagliare i tassi d’interesse, dobbiamo essere convinti, sulla base dei dati, che l’inflazione raggiungerà effettivamente il nostro obiettivo in modo tempestivo e duraturo
Ieri anche Wall Street ha chiuso positiva: Dow Jones +0,69%, S&P500 +1,20% Nasdaq +1,59%. L’azione General Motors, dopo i conti, fatturato US$ 43 miliardi, +7,6% sul 1’ trimestre 2023, e utile netto di 2,98 miliardi, +24,4%, corre al rialzo, mentre ha deluso la trimestrale di Tesla, la cui azione lunedi’ aveva perso un altro -3,4%, ai minimi da 15 mesi.
Tesla ha annunciato un calo dei ricavi di -8% e profitti al livello piu’ basso dal 2021, ma dopo che Elon Musk ha dichiarato di stare accelerando il lancio di “nuovi veicoli, inclusi quelli più economici”, l’azione nell’”after-hours” e’salita +13%!
Negli Stati Uniti l’ottimismo sulle trimestrali “tecnologiche” e’ unanime: oggi vedremo i conti di Meta e giovedi’ quelli di Microsoft e Alphabet. Intanto Wall Street ha premiato Texas Instruments, +7,7%, che si e’ detta ottimista sulle vendite prospettiche e Spotify, che ha sopreso con margini sopra le attese, grazie alla crescita virtuosa del business podcast.
L'indice US PMI manifatturiero è inaspettatamente sceso ad aprile, a 49,9 da 51.9 di marzo, cioe’ in area di contrazione, sotto 50. In calo anche il PMI dei servizi, a 50,9 punti, dai 51,7 del mese precedente. Otticamente negativi, questi dati hanno paradossalmente un effetto benigno sui mercati finanziari, poiche’ allenterebbero le pressioni sulla Federal Reserve a mantenere i tassi “alti e a lungo”.
In Europa, gli stessi indici PMI forniscono indicazioni contrastanti: nell’Euro-zona sale il PMI servizi a 52,9, da 51,5 di marzo e contro stime di 51,8, toccando il top da 11 mesi, mentre il Pmi manifatturiero cala a 45,6, da 46,1 di marzo, contro attese di 46,5, ai minimi da dicembre. Bene l’indice “composito” (manufattura&servizi), che sale al massimo da 11 mesi a 51,4, da 50,3.
Ad aprile, Italia, peggiora sia il “mood” dei consumatori che quello delle imprese: per i consumatori il relativo indice scende da 96,5 a 95,2, mentre per le imprese e’ passa da 97,0 a 95,8 (fonte Istat, Istituto nazionale di Statistica): peggiornoa la percezione deterioramento del clima economico generale e personale, ma soprattutto le aspettative future, cui sub -indice cala da 97,2 a 93,9.
In Germania, l’autorevole indagine IFO segnala che la fiducia delle imprese ad aprile è aumentata a 89,4 punti, dai 87,8 di marzo. Il dato supera le attese degli analisti di 88,9; un buon segnale, di cui si attendono conferme.
Negli Stati Unti, dove in settimana e’ attesa la 1’ stima del GDP (Pil) del 1’ trimestre, il dato PCE sull’inflazione per le famiglie e quello sulle spese per consumi di marzo, ci sara’ anche un importante momento di verifica sulla “tenuta del debito pubblico”, visto che in soli 3 giorni il Tesoro emettera’ nuova “carta” per 183 miliardi di Dollari. Nell’attesa, si muovono al rialzo i rendimenti.
Sul mercato valutario, vediamo il cross Eur/US$ stabilmente attorno 1,07, mentre persiste la debolezza della moneta giapponese: il cambio Euro/Yen sfiora 166, e quello Dollaro/Yen 154,8, ai minimi da 34 anni, risultato “naturale” di una Bank of Japan che non ha fretta di normalizzare la politica monetaria alzando i tassi , e di una FED che dovrebbe mantenere ancora per un po’ i tassi all’attuale livello.
Oggi, 24 aprile, prevale un’intonazione positiva sui mercati azionari europei, in media +0,3% alle 13.00 CET, sostenuta da attese positive sul comparto tecnologico Usa, ma anche dalla relativa debolezza del settore manifatturiero rivelata dagli indici US Pmi.
In Asia, Hong Kong ha segnato la 3’ seduta consecutiva di rialzo, +2,2%, Tokio +2,4%. In Cina Shanghai +0,8%, Shenzhen +1,2%, dopo che la Banca Centrale ha emmesso nuovi “pronti contro termine” a 7 giorni, tasso 1,8%” per sostenere una liquidità abbondante nel sistema bancario.
A fine mattinata vediamo futures positivi per Wall Street, con quelli sul Nasdaq, +0,7%, che primeggiano, scontando attese ambiziose per i numeri trimestrali del settore tecnologico e specificamente per quelli delle «Magnifiche 7», i cui utili sono attesi in crescita del +38% rispetto all'anno passato (+23% escludendo NVidia), contro il 2,4% medio per l'indice S&P500 (fonte Bloomberg Intelligence).
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 23.04.2024Wall Street ritrova slancio sulle trimestrali, in media sopra alle attese.
Il rischio di scontro Israele-Iran si reduce: toni piu’ moderati da entrambi.
In Usa cresce la preoccupazione per il debito statale e la spesa per interessi.
Italia sotto esame UE dopo il record del rapport Deficit/PIL al 7,3% nel 2023.
Le Borse europee hanno chiuso positive la 1’ seduta della settimana, ieri, 22 aprile, grazie anche al ridimensionamento della paura di un’escalation bellica in Medio Oriente. Sia Israele che Iran hanno infatti usato toni piuù misurati.
Milano, -0,6%, ha scontato il peso, -1,53%, dello stacco dei dividendi di 8 blue chips, ed e’ dunque salita +0,9% su basi “rettificate”, giovandosi anche della conferma a BBB del rating sovrano italiano da parte dell’agenzia S&P. In rialzo tutti i principali listini azionari europei: Londra +0,46%, Madrid +1,13%, Francoforte +0,74%, Parigi +0,26%.
Da segnalare che Londra ha segnato un nuovo massimo storico, aggiornando il precedente record di febbraio 2023. Questo exploit e’ stato aiutato dalla debolezza della Sterlina, che ha perso -1,1% da venerdi 19, dopo che Dave Ramsdem, membro del Board della Bank of England e solitamente “falco”, si e’ detto pronto a “tagliare” senza attendere ulteriori conferme del calo dell'inflazione.
Oltre che sulla pubblicazione delle relazioni trimestrali, sia in US che in Europa, il focus degli operatori è tornato sulle prospettive della politica monetaria delle Banche Centrali. Al momento in USA i mercati obbligazionari “prezzano implicitamente” 1 solo taglio dei tassi di 38 punti base (alias 1 o a massimo 2 riduzioni da 25 bps) entro fine anno, dai 150 bps previsti a gennaio!!
Anche Wall Street ha chiuso positiva ieri, 22 aprile: Dow Jones +0,67%, Nasdaq +1,02%, S&P500 +0,87%, invertendo la tendenza guardinga e avversa al rischio della settimana scorsa quando, con una sincronia inconsueta, oro, S&P500 e Nasdaq avevano registrato tuue e 5 le sedute in calo.
Soprattutto negli Usa e’ iniziata una settimana intensa di “release” delle relazioni sul 1’ trimestre 2024: circa 30% delle società dello S&P500 pubblicheranno i propri numeri: prevale un certo ottimismo dato che sino ad oggi, 23 aprile, oltre il 70% delle Società hanno battuto le previsioni, pur facendo emergergere una crescita quasi nulla degli utili rispetto ai primi 3 mesi 2023 (fonte FactSet).
Tra le blue chip oggi pubblicano Tesla, Meta e General Motors, giovedi’ sara’ la volta di Microsoft e Alphabet. Tra i dati macro in settimana avremo la stima preliminare del GDP (Pil) del 1’ trimestre, il dato sull’inflazione Pce (Personal consumption expenditure, molto osservato dalla Federal Reserve) ed il dato preliminari Pmi (Purchasig managers Index) di aprile.
La conferma del rating sovrano italiano da parte di S&P ha favorito il calo dello spread tra BTP decennali e omologhi Bund a 133 punti, -6 da venerdì.
Rispetto all’ultimo credit report, S&P vede un peggioramento nella prospettiva del debito, visto in risalita di 2,5 punti percentuali nel rapporto Debito/GDP tra il 2024 ed il 2026, un trend inverso rispetto ai progressi 2021-2023.
Non e’ un caso che l’Italia si collochi ai vertici dell’infausta classifica dei Paesi Europei per il rapporto Deficit/GDP. A fine 2023, il rapporto Deficit/GDP nell’Area-Euro ha registrato un aumento al 4,1% dal 3,6%. Rispetto al limite del 3%, ci sono 11 Paesi al di sopra, e Italia “primeggia” col 7,4%.
Nel rapporto Debito lordo/GDP, l'Euro-zona scende all'88,6% dall’89,6% di fine settembre, mentre quello italiano e’ al 137,3%, in lieve calo dal 137,9% di settembre. Il Paese piu’ indebitato e’ la Grecia, 161,9%, seguita da Italia, 137,3%, Francia, 110,6%, Spagna, 107,7%, e Belgio, 105,2%. Percentuali molto basse per Estonia, 19,6%, Bulgaria, 23,1%, Lussemburgo, 25,7%, e Danimarca, 29,3%.
Si registra ancora nervosismo e preoccupazione per la pericolosa traiettoria del Debito pubblico Americano, che si scaricano sui rendimenti dei Treasury americani, ai massimi del 2024: Bloomberg calcola in ben US$ 183 miliardi l’ammontare delle emissioni di Govies da qui a fine 2024, ed un parallelo andamento iperbolico della spesa per interessi.
La Banca centrale Europea va verso il taglio dei tassi: ne e‘ convinto il Governatore della Banca di Francia e membro del board dell’ECB (BCE) Villeroy de Galhau: “anche se le tensioni mediorientali dovessero innalzare il prezzo del petrolio... non dobbiamo aspettare troppo per il 1’ taglio ai tassi, che il mercato si aspetta a giugno”.
Nel frattempo ristagna la fiducia dei consumatori Europei, stabile ad aprile, nell'Eurozona, +0,2 a -14,7, come leggiamo nel Comunicato della Commissione Europea, cioe’ molto al di sotto della media a lungo termine”.
In Germania l'indice Pmi manifatturiero ad aprile è salito a 42,2 punti, al di sotto dei 42,8 attesi e appena sopra il precedente 41,9. Piu’ incoraggiante il recupero del PMI composito, da 47,7 a 50,5 punti contro i 48,6 attesi, e quello dei soli servizi, da 50,1 a 53,3 contro 50,6 stimati.
Oggi, 23 aprile, in Asia Tokyo ha chiuso in lieve rialzo, +0,3%, in scia al recupero di Wall Street, mentre i listini azionari europei salgono ancora discretamente, con progressi medi di +0,8% a fine mattinata, con gli occhi aperti sulla pubblicazione delle trimestrali Usa, (specie delle Big tech) ed Europee.
Sul mercato obbligazionario cala ancora lo spread BTp-Bund, 131 punti dai 133, in parallelo alla discesa del rendimento del BTP benchmark, a 3,79%, dal 3,82% di lunedi’ 22. Nel comparto valutario spicca la debolezza dello Yen giapponese, a 164,7 verso Euro, e 154,8 verso US Dollar, segnando nuovi minimi da 34 anni.
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NASDAQ e S&P risalgono dopo sei giorni di cali.
A Wall Street si dice:
L'investimento è una delle poche aree in cui puoi avere poca esperienza e superare qualcuno con molta esperienza, semplicemente perché la persona con molta esperienza potrebbe essere incatenata alle vecchie abitudini e agli errori passati." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Il mercato ha iniziato la settimana con un buon passo avanti dopo i forti cali della scorsa settimana. I principali indici hanno mostrato segni di ripresa, con il NASDAQ che è salito dell'1,11% e l'S&P che è avanzato dello 0,87%. È incoraggiante vedere il settore tecnologico reagire positivamente, con titoli come NVIDIA in rialzo dopo il crollo della settimana precedente.
La scorsa settimana è stata particolarmente difficile, con il NASDAQ e l'S&P che hanno subito le loro peggiori performance dell'anno. Tuttavia, la giornata di ieri ha segnato una svolta positiva, con tutti e tre gli indici in territorio positivo per la prima volta dal 5 aprile.
Nonostante questo inizio positivo, c'è ancora molto lavoro da fare per recuperare completamente le perdite. È importante notare che la settimana sarà caratterizzata da una serie di importanti pubblicazioni di rendiconti trimestrali, con aziende come Meta Platforms, Microsoft e Alphabet in programma per questa settimana.
Il primo tra i “Mag 7” ad annunciare i rendiconti sarà Tesla, il cui aggiornamento sarà atteso con interesse dopo le recenti difficoltà del mercato. Inoltre, venerdì sarà rilasciato l'indice delle spese per consumi personali (PCE), che potrebbe influenzare ulteriormente il mercato.
Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti e analisi mentre affrontiamo questa settimana di importanti sviluppi nei mercati finanziari.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
“Selezione di Titoli Vincenti"
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Avantor (AVTR)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Ieri abbiamo assistito a un rimbalzo di sollievo sul mercato azionario, che ha posto fine a una serie di sei giorni di perdite nell'indice S&P grazie a un rialzo nel settore tecnologico.
Durante il fine settimana non ci sono state molte notizie, il che è stato positivo per le azioni considerando le difficoltà recenti dei mercati finanziari. L'S&P ha guadagnato lo 0,87%, mentre il Nasdaq è balzato dell'1,20%.
Nonostante il rimbalzo, c'è ancora molto lavoro da fare per recuperare completamente le perdite subite. Anche se la giornata è stata caratterizzata da offerte, non siamo riusciti a recuperare tutte le perdite del venerdì. Quindi, i rialzisti dovranno impegnarsi ulteriormente.
Questa settimana potrebbe portare alcuni buoni guadagni. Il livello del 50 giorni è appena sotto i 5120 punti dell'SPX, che è allineato con la resistenza del 61,8% a 5140 punti. Quindi, potremmo assistere a un rimbalzo in quell'area prima di eventuali ritorni ai minimi recenti.
UBS ha declassato le Big Mag 6 da Overweight a Neutral, citando uno slancio degli utili in declino. Tuttavia, è importante considerare che le aspettative di guadagno possono ancora influenzare il mercato in modo significativo.
Il settore tecnologico ha visto un rally nel pomeriggio, trainato da titoli come SMCI e NVDA. Molti sono in attesa dei prossimi guadagni, che potrebbero influenzare le future dinamiche di questi titoli volatili.
Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti mentre analizziamo l'evoluzione dei mercati finanziari.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Equity, si riparte?Lunedì le azioni statunitensi hanno registrato un leggero rimbalzo, con i principali listini in rialzo, mentre le tensioni in Medio Oriente sembrano allentarsi e gli operatori sono pronti per una settimana ricca di utili aziendali e dati economici chiave. Microsoft, Meta, Alphabet, Tesla e American Airlines pubblicheranno le trimestrali, mentre sul fronte dati, l’attenzione sarà rivolta ai dati sulla crescita del PIL statunitense e ai dati sull’inflazione PCE.
Il Dow Jones ha chiuso con un +0.67%, mentre il Nasdaq ha fatto registrare un +1.02% e l’S&P500 +0.87%. Hanno chiuso in verde anche gli indici europei e asiatici in una sessione caratterizzata dall’appetito al rischio. L’indice Vix è tornato sotto quota 17, mentre il decennale Usa, dopo aver toccato un rendimento del 4.66%, ha ripiegato nel breve termine a 4.61%.
VALUTE
Sul valutario persiste la debolezza dello Jpy, incapace di reagire in assenza di interventi a sostegno, che siano verbali, o diretti sul mercato, attraverso acquisti di Jpy e vendita di dollari. Il biglietto verde resta forte, in un contesto in cui il biglietto verde è appetibile come asset rifugio nonostante il risk off nelle ultime ore sia in calo. La quota di 155.00 è assai vicino ma per ora non è stata sfidata dalla speculazione perché ci sono voci di possibili interventi sopra tale soglia.
Più il tempo passa, maggiore è però la probabilità che venga testata e poi si vedrà se la Boj interverrà oppure no. Ma il dollaro schiaccia anche la sterlina in seguito all’aumento di probabilità che la Boe possa tagliare i tassi ad agosto. Cable che dopo aver testato 1.2300 ha corretto una cinquantina di pips, anche se gli obiettivi possono essere ricondotti a 1.2200 e 1.2080.
L’EurUsd tiene meglio con i prezzi sopra 1.0630 per cui il movimento più importante lo ha fatto l’Eurgbp, che ha rotto prepotentemente quota 0.8600 e ha raggiunto massimi in area 0.8644, anche se gli obiettivi sembrano più alti, almeno in area 0. 8760.Venendo alle oceaniche, le troviamo sempre ai livelli delle ultime 3 4 sedute con AudUsd in area 0.6450 e NzdUsd a 0.5915. Pochi movimenti, anche se dimostrano di tenere bene. Poche novità sui cross a parte, come già detto, EurGbp e i cross contro valuta britannica.
TREASURIES, RENDIMENTI ANCORA IN SALITA
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è salito fino al 4,66% in apertura di settimana, avvicinandosi nuovamente ai massimi di novembre, mentre analisti e investitori attendono con interesse i dati economici chiave per valutare la forza dell'economia americana, per aggiustare le previsioni sul taglio dei tassi di interesse. Allo stesso tempo, la domanda di beni rifugio è diminuita a seguito della riduzione delle tensioni tra Iran e Israele. Sul fronte dei dati, i dati sulla crescita del PIL, l’inflazione PCE e i PMI globali di S&P saranno al centro dell’attenzione, in vista della decisione di politica monetaria del FOMC della prossima settimana. La probabilità di un taglio dei tassi a settembre è attualmente pari a circa il 65%.
GIAPPONE, PMI MANIFATTURIERO IN RIPRESA
Il Japan Manufacturing PMI è salito a 49,9 ad aprile, dal 48,2 del mese precedente, al di sopra delle previsioni di mercato di 48, segnalando una stabilizzazione, come hanno mostrato i dati preliminari. È stato l'undicesimo mese consecutivo di contrazione dell'attività industriale, ma il ribasso meno importante di tutta la sequenza, poiché sia la produzione che i nuovi ordini sono diminuiti meno in dieci mesi. L’occupazione è cresciuta più rapidamente, aumentando per il secondo mese consecutivo, mentre la domanda è tornata a crescere. Sul fronte dei prezzi, l'inflazione dei costi ha subito un'accelerazione, determinando un aumento dei prezzi medi di vendita al tasso più rapido degli ultimi nove mesi. Infine, il sentiment delle imprese è migliorato.
PETROLIO IN CALO
Lunedì i futures del greggio WTI sono scesi sotto gli 81 dollari al barile, scivolando ai minimi di quattro settimane in concomitanza con l’allentamento delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, in seguito alle dichiarazioni dei vertici Iraniani che hanno minimizzato gli apparenti attacchi di Israele sul suo territorio, e dopo che hanno comunque affermato che non intendono rispondere. Tuttavia, gli investitori hanno continuato a monitorare la situazione nella regione poiché l’Iran è il terzo produttore dell’OPEC che esporta la maggior parte del suo petrolio in Cina e in altri paesi al di fuori del sistema statunitense.
Nel frattempo, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato un pacchetto di aiuti per Ucraina e Israele che include potenziali sanzioni contro l’Iran e la sua produzione petrolifera. Dal lato della domanda, le incertezze economiche globali e i timori che la Federal Reserve americana manterrà i tassi di interesse più alti per un periodo più lungo hanno pesato sulle prospettive. Gli ultimi dati hanno anche mostrato che le scorte di greggio statunitense sono aumentate di 2,7 milioni di barili, quasi il doppio dell'aumento di 1,4 milioni di barili previsto dagli analisti.
Saverio Berlinzani
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La caduta del NASDAQ: superiore al 5% la passata settimana.A Wall Street si dice:
"Non rischiare mai quello che hai e hai bisogno in modo che tu possa avere la possibilità di ottenere ciò che non hai e desideri."
Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Buongiorno gentili followers di Marco Bernasconi Trading,
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Il recente malcontento nel settore tecnologico è esploso con violenza venerdì 19, con il NASDAQ in caduta libera di oltre il 2%, segnando così la quarta settimana consecutiva di ribasso. Questo declino arriva proprio prima di una settimana densa di importanti annunci nel settore tecnologico, con quattro dei principali protagonisti dei "Magnifici 7" che presenteranno i loro report.
Il NASDAQ ha perso il 2,05% (quasi 320 punti), raggiungendo il livello di 15.282,01. È la prima volta dall'ultimo giorno di gennaio che il NASDAQ registra una caduta superiore al 2%, quando il presidente della Fed, Jerome Powell, ha escluso un taglio dei tassi a marzo. La recente turbolenza del mercato diventa più comprensibile se consideriamo che stiamo ancora attendendo quel taglio... e sembra sempre più lontano.
Il NASDAQ è ora in ribasso per la sesta sessione consecutiva, con una perdita settimanale del 5,8%, segnando sia i peggiori risultati del 2024 che la peggiore performance settimanale in oltre un anno. I fondi sembrano abbandonare le azioni del settore dei chip, un tempo considerate intoccabili, con Super Micro Computer (SMCI) in caduta libera del 23% e persino il gigante dell'intelligenza artificiale NVIDIA (NVDA) in ribasso del 10%.
Anche l'indice S&P;, fortemente influenzato dal settore tecnologico, ha segnato una caduta dello 0,88%, arrivando a 4.967,23, con un deficit settimanale del 3,1%. È la terza settimana consecutiva in rosso, segnando, come il NASDAQ, la peggiore performance settimanale in oltre un anno. Nel frattempo, il Dow, seppur in una posizione meno negativa, sembra brillare in confronto. Venerdì 19 l'indice è salito dello 0,56% (circa 211 punti) a 37.986,40, registrando un modesto progresso settimanale di poco più di tre punti.
Tuttavia, è importante notare che ci si aspettava qualcosa di simile da un po' di tempo. Le azioni non possono salire per sei mesi senza concedere qualche ritiro. Anche se i pullback e le correzioni non sono mai piacevoli quando accadono, se li consideriamo come normali opportunità di acquisto invece che come segnali di vendita, possiamo gestirli meglio.
Dobbiamo mantenere una visione d'insieme e ricordare che la tendenza generale rimane al rialzo e non dobbiamo lasciare che la paura di un pullback o di una correzione più profonda influenzi i nostri investimenti a lungo termine. L'errore più grande che possiamo fare all'inizio di un mercato rialzista è considerare le azioni costose solo perché il prezzo degli indici è alto.
Guardando alla prossima settimana, molti eventi importanti influenzeranno il mercato. Venerdì 19, il dato economico più importante sarà il PCE (l'indicatore di inflazione preferito dalla Fed). Anche se ultimamente il mercato non ha reagito bene ai dati sull'inflazione, il rapporto del mese scorso è stato allineato alle aspettative. Il tasso annuo di inflazione del PCE del 2,5% è stato in linea con le previsioni, mentre l'aumento mensile dello 0,3% è stato leggermente inferiore alle previsioni.
Prima di questo, la tecnologia sarà al centro dell'attenzione degli investitori con i report trimestrali di quattro dei principali protagonisti dei "Magnifici 7". Martedì sarà il turno di Tesla (TSLA), mercoledì delle Piattaforme Meta (META), e giovedì di Microsoft (MSFT) e Alphabet (GOOGL), insieme a molti altri nomi, mentre la stagione degli utili entra nel vivo. Cosa ci riserveranno queste grandi aziende del settore tecnologico? E come reagirà il mercato?
Molti nel mercato guarderanno ai risultati trimestrali di questa settimana dei quattro membri dei "Magnifici 7" per contribuire a invertire la continua debolezza del mercato azionario. Cosa possono aspettarsi gli investitori dai grandi nomi dei guadagni tecnologici?
Il recente ritiro del mercato sembra essere legato alla tempistica dell'allentamento della Fed a causa dell'evoluzione del quadro dell'inflazione, piuttosto che a un deterioramento generale degli utili. Per quanto riguarda gli utili complessivi, questi ultimi sono effettivamente migliorati leggermente nelle ultime settimane.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Advanced Micro Devices (AMD)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Le ultime 24 ore sono state caratterizzate da un vero e proprio panico sui futures azionari.
È stata una giornata brutale per il settore tecnologico. Il principale colpevole di venerdì 19 è stato l'azienda SMCI, ma naturalmente ci sono molti altri eventi negativi che stanno influenzando il mercato in questo momento.
Lo S&P; ha perso lo 0,88%, mentre il Nasdaq ha registrato un ribasso del 2,05%.
Il contrattacco israeliano ha fatto scattare l'allarme improvvisamente. Il petrolio e l'oro hanno iniziato a salire, mentre i futures S&P; sono precipitati rapidamente. È stato chiaro che qualcosa stava accadendo, e il panico si è diffuso nei mercati dei futures.
Il Nikkei è sceso di 1.000 punti, il Bitcoin ha toccato i 60.000 dollari e l'S&P; è scivolato ai minimi di febbraio.
Dopo un momento di apprensione, sia l'Iran che Israele hanno mantenuto la calma. L'attacco sembrava essere solo un avvertimento, per sottolineare che l'Iran avrebbe avuto una risposta se avesse compiuto ulteriori azioni ostili.
Quindi, dopo aver realizzato che non ci sarebbe stata una reazione immediata dall'Iran, la situazione si è calmata.
Quando mi sono svegliato alle 3 del mattino, i futures erano solo leggermente in ribasso a 5025. Poi sono saliti prima dell'apertura del mercato a 5060.
Successivamente, c'è stato un breve momento di panico che ha contribuito a riportare il Nasdaq ai minimi della notte precedente.
La situazione intorno alla SMCI è stata particolarmente interessante. La vendita è stata scatenata dalla notizia della data di pubblicazione dei suoi utili. È importante precisare che l'azienda non ha rilasciato ancora gli utili, ma ha solo annunciato che lo farà il 30 aprile.
Questa notizia ha causato un ribasso del 23%, un evento piuttosto insolito. La reazione del mercato deriva dal fatto che la SMCI ha riportato una forte crescita per due trimestri consecutivi e ha confermato che continuerà su questa linea. Tuttavia, il mercato ha interpretato questo annuncio come un segnale che gli utili saranno deludenti, con conseguente crollo del 20% del valore dell'azienda.
Sarà necessario attendere fino alla fine del mese per avere ulteriori dettagli, ma per chi è interessato a questo calo, è utile osservare che la zona Fib si attesta a $657 (ritracciamento del 61,8%) e $765 (50%).
Inoltre, sembra che i venditori, inesorabili, non prestino molta attenzione ai livelli di Fibonacci. Se il livello del 61,8% non regge, il valore a 200 giorni scende a 466.
È chiaro che i venditori, poco interessati ai miei livelli di Fibonacci, stanno dominando il mercato.
Per quanto riguarda i dati economici e le notizie, Goolsbee della Fed ha dichiarato che i progressi sull'inflazione statunitense sono in stallo e che ha senso attendere maggiore chiarezza prima di agire. La Federal Reserve ha pubblicato il rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria, evidenziando che la leva finanziaria degli hedge fund è salita al livello più alto dal 2013. Barkin, membro votante della Fed, ha notato che la domanda è robusta, ma non ci sono segnali di surriscaldamento dell'economia.
Auguro a tutti una buona giornata e che i mercati siano con noi anche in futuro.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Tensione in medio oriente, i mercati tremanoL’attacco di Teheran a Israele, tramite il lancio di missili e droni, in ritorsione di quello Israeliano all’ambasciata iraniana di Damasco dello scorso primo aprile, al di là del fatto che non abbia provocato danni significativi, porta con sé il rischio insito di una escalation militare che nessuno vorrebbe (anche gli americani sembrano restii ad un allargamento del conflitto), ma che in pochi, per il momento, sembrano in grado di fermare concretamente.
Al di là delle parole di circostanza, e di parole a favore della pace, la questione mediorientale, insieme all’ormai dimenticata guerra Russia Ucraina, sembra onestamente, almeno per il momento, irrisolvibile, a meno di un accordo forte tra Cina e Usa (peraltro in tensione reciproca per l’affare Taiwan), per impedire un aggravamento della crisi, ma nessuna diplomazia occidentale, per ora, è riuscita a porre un freno a tale lenta ma costante escalation.
E sui mercati si cominciano ad intravedere dei segnali di paura, quella vera. Venerdì Wall Street ha chiuso in ribasso, con l'indice S&P 500 che ha registrato la sua giornata peggiore da gennaio, in calo dell'1,4%, il Dow Jones è crollato di 475 punti e il Nasdaq è scivolato dell'1,6%. Oltre alle tensioni esogene, anche gli utili delle principali banche hanno fortemente influenzato l’andamento dei listini. Le azioni bancarie hanno subito un duro colpo dopo che JPMorgan Chase, Wells Fargo e Citigroup hanno rivelato che gli alti tassi di interesse avevano avuto un impatto negativo sul loro reddito da interessi netti.
Le azioni di JPMorgan sono scese del 6,3% nonostante abbiano superato le aspettative sugli utili e sui ricavi, mentre quelle di Wells Fargo sono scese dello 0,3% su un calo dei profitti del 7% e quelle di Citigroup sono scese dell'1,6%. Anche BlackRock ha ceduto il 2,6% nonostante un aumento degli utili del 36%. I grandi player tecnologici come Microsoft (-1,4%), Nvidia (-2,7%), Alphabet (-1%) hanno chiuso in rosso. A livello di risultati settimanali, l'S&P 500 ha perso l'1,6%, il Dow il 2,4% e il Nasdaq lo 0,6%.
CINA, CALA L’EXPORT
Le esportazioni cinesi sono scese del 7,5% su base annua a 279,68 miliardi di dollari nel marzo del 2024, invertendo il trend rispetto alla crescita del 5,6% del mese precedente e peggiore delle previsioni di mercato che vedevano una discesa del 3%, evidenziando una ripresa disomogenea nel paese e speranze che la domanda globale continui a sostenere la crescita della seconda economia mondiale.
Nei primi tre mesi dell'anno, le esportazioni sono cresciute dell'1,5% su base annua raggiungendo 807,50 miliardi di dollari. Tra i partner commerciali, le esportazioni per il primo trimestre sono state nettamente inferiori verso i paesi dell’Unione Europea (-5,7%), Corea del Sud (-9,8%) e Australia (-8,9%) e si sono contratte in misura minore rispetto al Stati Uniti (-1,3%). UsdCnh che ha chiuso non lontano dai massimi mi periodo di 7.2810, con la Pboc che monitora continuamente i prezzi.
ORO ALLE STELLE
Venerdì l'oro ha superato i 2.410 dollari l'oncia, segnando un nuovo massimo storico e avanzando di circa il 3,4% nel corso della settimana, poiché la forte domanda di beni rifugio ha messo in ombra le preoccupazioni relative a un possibile ritardo nei tagli dei tassi di interesse da parte della Fed. Per la verità, dopo il test di 2.410, il prezzo ha poi chiuso quasi 80 dollari più basso a 2.344 dollari.
Gli investitori continuano ad acquistare oro, e l’esplosione delle tensioni mediorientali è la principale ragione di questo ultimo rialzo. Se poi dovesse esserci una escalation del conflitto, il metallo giallo potrebbe accelerare ulteriormente e l’area di 3000, che per molti è il prossimo obiettivo, potrebbe non rappresentare una chimera. Inoltre, l’oro ha continuato a beneficiare della forte domanda fisica in Cina, ma anche di acquisti da Turchia e Argentina, per combattere una inflazione galoppante.
VALUTE, OCCHIO AI GAP
Sotto attacco tutte le principali valute, con il dollaro che è salito imperterrito come asset rifugio, come è sempre accaduto durante l’aumento delle tensioni geopolitiche. EurUsd che dopo aver bucato facilmente quota 1.0690 00, sembrerebbe ora indirizzato a 1.0450 area, prossimo target significativo. Il Cable analogamente, ha rotto 1.2500 e ha accelerato verso 1.2450, puntando ora all’area compresa tra 1.2330 e 1.2370 target.
UsdJpy, per contro, è rimasto stabile vicino ai massimi di 153.20 anche se con l’aumento della tensione in Medio Oriente, venerdì abbiamo osservato un crollo dei cross come EurJpy, GbpJpy, che hanno spinto il UsdJpy al test di 152.60, anche se poi dai supporti si è tornati immediatamente a salire con i prezzi nuovamente a ridosso delle resistenze chiave a 153.40. La BoJ per ora rimane dietro le quinte, ma la sensazione che qualcuno di importante, venerdì scorso, impedisse il superamento di 153.40 area, è stata forte. UsdCad in ripresa con i prezzi nuovamente nelle vicinanze delle resistenze chiave di 1.3800. Franco svizzero invece sugli scudi con EurChf tornato a 0.9680, anche se poi venerdì è rimbalzato a 0.9730.
L’attenzione è massima anche perché questa notte, all’apertura di Tokyo, potremmo assistere ad aperture in gap a favore di dollaro, dopo l’attacco a Israele. Molto dipende da come si evolverà la situazione e per questo diventano importanti anche gli indici di rischio con il Vix che ha chiuso a 17.30 e l’indice fear and greed vicino all’area di paura.
DATI DELLA PROSSIMA SETTIMANA
Questa ottava sarà caratterizzata dalle trimestrali Usa. Inizia la stagione degli utili del primo trimestre e usciranno, a tal proposito, i risultati di grandi aziende come Goldman Sachs, Bank of America, J&J, Morgan Stanley, UnitedHealth Group, Blackstone, Taiwan Semiconductor Manufacturing, Netflix, American Express e P&G. Inoltre, l'attenzione degli investitori si concentrerà sui dati sulle vendite al dettaglio e sui discorsi dei funzionari della Federal Reserve, seguiti dai permessi di costruzione, dall'avvio di nuove costruzioni e dalle vendite di case esistenti.
In Cina, l’attenzione sarà rivolta al tasso di crescita del PIL del terzo trimestre, alla produzione industriale e alle vendite al dettaglio. Nel Regno Unito, i mercati seguiranno il tasso di inflazione, il tasso di disoccupazione e le vendite al dettaglio. Inoltre, verranno pubblicati i dati sull’inflazione per Canada, Nuova Zelanda, Sud Africa e Giappone. Infine, Giappone, India, Area Euro, Italia, Spagna e Svizzera rilasceranno i dati sul commercio estero, l'indicatore ZEW sul sentiment economico della Germania e i dati sul mercato del lavoro australiano.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Equity, correzione ridottaMercoledì i listini americani hanno registrato una modesta ripresa, con l'S&P 500 e il Nasdaq in rialzo rispettivamente dello 0,11% e dello 0,23%, mentre il Dow Jones è sceso dello 0.11%. I movimenti di Wall Street sono dipesi soprattutto dalle dichiarazioni dei funzionari della Fed e dai dati macroeconomici, che ieri, sono apparsi contrastanti. Il rapporto ISM PMI dei servizi è sceso a 51,4 a marzo dal 52,6 del mese precedente, deludendo le aspettative, anche se l’indicatore dei prezzi è sceso al minimo di 4 anni, confermando quindi un calo dell’inflazione. D’altro canto, il rapporto ADP ha mostrato invece che il mercato del lavoro, da parte del settore privato, continua a dimostrarsi forte, con le imprese che hanno aggiunto 184 mila posti di lavoro a marzo, superando le previsioni.
Sempre ieri, poi, nel tardo pomeriggio, all’Università di Stanford, ha parlato Jerome Powell, il quale ha affermato come sia troppo presto per dire se i recenti dati sull'inflazione siano qualcosa di più di un semplice aumento. Le prospettive sono ancora piuttosto incerte, e la Fed deve far fronte a rischi su entrambi i lati del proprio mandato. Tali rischi continuano a trovare però un migliore equilibrio. La Fed continua a credere che il tasso ufficiale sarà probabilmente al suo picco per questo ciclo economico. In ogni caso saranno i dati a chiarire, come sempre, la situazione.
Venerdì sarà giorno dei Non Farm Payrolls. Tornando ai titoli di Wall Street I giganti della tecnologia come Meta, Apple, Nvidia e Amazon hanno registrato guadagni, mentre Microsoft ha registrato un leggero calo. Intel ha dovuto affrontare una battuta d’arresto significativa con le sue azioni che sono crollate di oltre il 6% a causa delle perdite operative dichiarate di 7 miliardi di dollari nella sua divisione di produzione di chip per il 2023.
L’EURO TORNA PREPOTENTEMENTE SOPRA 1.0800
Reazione veemente della moneta unica, va detto, con il ritorno prepotente sopra quota 1.0800 che rappresentava l’area di resistenza chiave. La valuta europea ha beneficiato della discesa del biglietto verde, in seguito ai dati peggiori sull’Ism Pmi, che riavvicinerebbero l’eventualità dei tre tagli programmati dalla Fed per il 2024. EurUsd a 1.0845 mentre il cable è salito a 1.2640, circa 80 pip sopra l’apertura dei mercati europei.
UsdJpy invece è rimasto a ridosso di quota 152.00, incapace di violare i supporti a 151.30 e le resistenze, dove per ora però la BoJ non si è ancora vista. Sono risaliti tutti i cross dello Jpy, trascinati da una debolezza generalizzata del biglietto verde e in contrasto quindi con un UsdJpy che non è sceso ugualmente, cosìcchè AudJpy, NzdJpy, EurJpy, CadJpy e GbpJpy hanno tutti attaccato al rialzo.
EurChf a ridosso di 0.9800 con il UsdChf che finalmente tiene mentre l’EurUsd sale. Obiettivi del cross la parità mentre per il UsChf, riteniamo che l’area di 0.8690 possa rappresentare un buon supporto. Interessanti i cross del Chf come CadChf e NzdChf che sembrano puntare a 0.6820 e 0.5540 rispettivamente.
ADP E ISM PMI DEI SERVIZI
Le imprese private negli Stati Uniti hanno assunto 184 mila lavoratori nel marzo 2024, dopo i 155 mila del mese precedente, peraltro rivisti al rialzo e dopo aver battuto le previsioni di 148 mila. Si tratta del più grande aumento di assunzioni in otto mesi, con l'aumento dell'occupazione nei servizi, vale a dire tempo libero, ospitalità, commercio, trasporti, servizi pubblici, oltre a istruzione, sanità, e attività finanziarie. Il settore della produzione di beni ha aggiunto 42 mila posti di lavoro, principalmente nell’edilizia, mentre il settore manifatturiero ne ha aggiunti solo 1.000.
Nel frattempo, "L'inflazione si sta raffreddando, ma i nostri dati mostrano che le retribuzioni stanno aumentando sia nel settore dei beni che in quello dei servizi", ha affermato Nela Richardson, capo economista dell'ADP. L’ISM Services PMI è invece sceso a 51,4 a marzo dal 52,6 di febbraio e al di sotto delle previsioni di 52,7. La lettura ha evidenziato la crescita più debole nel settore dei servizi in tre mesi, poiché i nuovi ordini sono aumentati meno mentre le scorte sono diminuite. D’altro canto, l’attività commerciale e la produzione e i nuovi ordini dall’estero sono aumentati a un ritmo più rapido e la pressione sui prezzi si è allentata al livello più basso da marzo 2020.
EUROZONA, SCENDE L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione dei prezzi al consumo nell’Eurozona è sceso al 2,4% su base annua nel marzo 2024, eguagliando il minimo di 28 mesi di novembre e inferiore alle aspettative del mercato del 2,6%, come ha mostrato una stima preliminare. Anche il tasso core, escludendo la volatilità dei prezzi alimentari ed energetici, è sceso al 2,9%, il punto più basso da febbraio 2022 e al di sotto delle previsioni del 3,0%.
I prezzi dell'energia hanno registrato un calo dell'1,8% (rispetto al -3,7% di febbraio), mentre il ritmo dell'aumento dei prezzi è stato moderato per generi alimentari, alcol e tabacco (2,7% rispetto al 3,9%) e beni industriali non energetici (1,1% rispetto all'1,6%). Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,8% a marzo, dopo un aumento dello 0,6% a febbraio.
PETROLIO
I prezzi dell’oro nero continuano a consolidare al rialzo, mantenendosi sopra quota 85.5 per il Wti e 89 per il Brent. Si tratta dei livelli più alti degli ultimi 5 mesi, ovvero da ottobre 2023. I tagli alla produzione dell’Opec + oltre alle diverse limitazioni dell’offerta e una domanda crescente in paesi come Cina e Usa, hanno rappresentato la ragione principale della tenuta sopra tali livelli. Proprio ieri l’Opec + aveva deciso di mantenere la sua attuale politica di fornitura di petrolio e ha invitato alcuni membri a rafforzare il rispetto dei tagli alla produzione.
Gli analisti hanno anche notato che gli attacchi di droni ucraini contro le raffinerie russe hanno ridotto la fornitura di carburante, così come i timori che la guerra tra Israele e Hamas possa estendersi fino a includere l’Iran. Dal lato della domanda, gli ultimi dati economici statunitensi hanno evidenziato un mercato del lavoro resiliente, rafforzando le prospettive per il consumo complessivo e la domanda di energia.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Alibaba potrebbe tornare al suo splendore?Se desideri ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo, basta cliccare su "SEGUI" in alto. Inoltre, se vuoi approfondire un particolare argomento o hai bisogno di qualche consiglio, ti prego di commentare sotto l'articolo e sarò felice di aiutarti.
Alibaba potrebbe tornare al suo splendore?
Anche se lo scorso mese Alibaba (NYSE:BABA) ha riportato utili decenti, il titolo non è riuscito a guadagnare slancio e ha sottoperformato rispetto al mercato più ampio negli ultimi trimestri. Con i capitali internazionali che lasciano la Cina e i rischi geopolitici in aumento, le azioni di Alibaba potrebbero rimanere deboli nel prossimo futuro senza catalizzatori significativi per migliorare la situazione. Perciò, ritengo sia più sensato ricercare opportunità localmente anziché investire in Alibaba, ancora alle prese con le conseguenze della repressione guidata dal governo di Pechino più di tre anni fa.
Alibaba ha faticato a mantenere slancio nei suoi affari di eCommerce a causa delle difficoltà economiche in Cina. Nel terzo trimestre, le sue divisioni di Taobao e Tmall hanno registrato ricavi per 18,18 miliardi di dollari, con un aumento del solo 2% rispetto all'anno precedente. Al contrario, il concorrente PDD Holdings ha recentemente riportato un incredibile aumento del 123% dei ricavi nel trimestre di dicembre, grazie alla sua strategia aggressiva per promuovere le vendite e attirare nuovi clienti. Le azioni di PDD Holding hanno già superato quelle di Alibaba negli ultimi anni e se continuerà a crescere a questo ritmo, non sorprenderà se diventerà presto più redditizia dell'attività principale di Alibaba.
Tuttavia, Alibaba ha anche affrontato sfide nel suo business cloud a causa della crescente concorrenza e dei problemi geopolitici. Nel trimestre di dicembre, l'attività cloud ha registrato ricavi di 3,95 miliardi di dollari, con una modesta crescita del 3% rispetto all'anno precedente. A titolo di confronto, Microsoft (MSFT), Amazon (AMZN) e Google (GOOG)(GOOGL) hanno ottenuto rispettivamente ricavi cloud di 25,9 miliardi di dollari, 24,2 miliardi di dollari e 9,19 miliardi di dollari con una forte crescita del 20%, del 13% e del 25,5%.
Nonostante la crescita costante di Alibaba, è improbabile che possa presto minacciare il dominio delle aziende occidentali nel settore del cloud. Inoltre, la crescente concorrenza interna rende difficile per l'azienda migliorare significativamente il suo business del cloud. Per questo motivo, le aziende tecnologiche occidentali sono probabilmente un investimento più interessante nel prossimo futuro rispetto ad Alibaba.
Quando decidiamo di investire, è importante fare le mosse giuste. Non è saggio agire da soli, quindi è fondamentale ottenere l'aiuto di un consulente finanziario o utilizzare strumenti intelligenti come quelli offerti da TRADING VIEW. Questi strumenti forniscono una valutazione completa delle aziende e un feed informativo per aiutarci a prendere decisioni di investimento più ragionate.
Guardando su TRADING VIEW, è chiaro che siamo di fronte a una situazione tecnica molto negativa.
Come si può notare, non c'è conferma dall'analisi tecnica per effettuare l'acquisto.
Grazie a TradingView, è possibile ottenere una sintesi di tutti i principali indicatori tecnici in modo facile e veloce.
In Cina, uno dei principali problemi del mercato è la mancanza di fiducia degli investitori. Anche se ci sono molte opportunità di acquisto a prezzi scontati, è sempre meglio attendere segnali più chiari, come quelli delle prossime trimestrali, prima di prendere decisioni importanti.
Per quanto riguarda Alibaba, prevedo una fase di mercato stabile per il resto dell'anno. La mia strategia per questo titolo è basata sull'acquisto dopo una trimestrale positiva e solo se i prezzi si mantengono al di sopra della media mobile a 100 giorni, per ottenere una conferma di acquisto anche dall'analisi tecnica.
Non vediamo l'ora di vederti al prossimo articolo! E ricorda, per un trading di successo affidati sempre a Tradingview: uno strumento indispensabile che può aiutarti a evitare errori gravi durante le tue operazioni di trading.
Fase di consolidamentoIeri, avevamo richiamato l’attenzione sul fatto che i listini americani sembravano aver perso momentum rialzista, e in effetti alla fine i tre principali indici hanno chiuso in rosso con il Dow e l'S&P 500 scesi rispettivamente dello 0,41% e dello 0,31%, seconda sessione consecutiva di ribassi, ma anche il Nasdaq ha perso lo 0,27%, dopo alcune sedute di consolidamento. Otto degli 11 settori dell'S&P hanno chiuso in ribasso, trascinati dai settori industriale, tecnologico e immobiliare.
Tra i principali titoli, Intel ha perso l'1,7% a seguito delle notizie secondo cui la Cina ha introdotto linee guida per eliminare gradualmente i microprocessori statunitensi di Intel nei PC e server governativi. Anche Microsoft ha ceduto l'1,4% a causa delle preoccupazioni sull'impatto delle nuove linee guida sui sistemi operativi Windows. Infine, United Airlines è scesa del 3,4% a seguito di un rapporto Reuters di un maggiore controllo da parte della Federal Aviation Administration statunitense per la sicurezza dopo i recenti incidenti.
VALUTE
Si avvicinano le festività e il mercato sembra esserne condizionato, con movimenti poco erratici all’interno di qualche decina di pip di oscillazione giornaliera. Da tempo, nel mese di marzo, non si osservava una price action così poco volatile, sono oscillazioni guidate soprattutto dagli algoritmi, in assenza però di interessi generali consistenti. EurUsd sulle prime resistenze di 1.0850 mentre il Cable è tornato a 1.2640 50.
UsdJpy si è fermato vicino le resistenze chiave di 1.5180, incapace per ora di romperlo in ragione dell’intervento verbale di Shunichi, Ministro delle Finanze che ha dichiarato come l’eccessiva volatilità sul cambio aumenta l’incertezza per l’economia. Già Kanda, uno di principali diplomatici aveva ricordato come la debolezza dello Jpy non rifletta i fondamentali macro dichiarando che gli ultimi movimenti paiono esclusivamente speculativi. Detto questo Ueda ha ricordato che la BoJ manterrà un atteggiamento ancora accomodante per qualche tempo.
Tengono le oceaniche gli ultimi supporti testati anche se la reazione appare assai blanda. Livelli chiave per AudUsd a 0.6560 mentre per NzdUsd si trovano a 0.6030. In generale, il dollaro sembra tenere ma appare incapace di violare le resistenze chiave.
DATI USA
Le vendite di nuove case negli Stati Uniti sono diminuite dello 0,3% rispetto al mese precedente nel febbraio 2024, nettamente al di sotto delle aspettative del mercato, anche se il mese precedente è stato rivisto al rialzo. Nonostante ciò, il risultato è apparso in linea con l’aumento dei tassi ipotecari durante il secondo mese dell’anno, secondo i dati compilati dall’MBA e da Freddie Mac, e seguendo l’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro a lunga scadenza.
Passando agli altri dati usciti ieri, ricordiamo che l’indice generale dell’attività economica della Federal Reserve Bank di Dallas per il settore manifatturiero è sceso a -14,4 nel marzo 2024, in calo di 3,1 punti rispetto a -11,3 del mese precedente. Anche altri indicatori dell’attività manifatturiera hanno evidenziato un ribasso a marzo, con l’indice dei nuovi ordini che è crollato di 17 punti a -11,8, l’indice di utilizzo della capacità produttiva è sceso di 4,7 punti a -5,7, e l’indice delle spedizioni è sceso di 15,5 punti a -15,4. Infine, l’indice di attività nazionale della Fed di Chicago è salito al massimo di tre mesi di 0,05 nel febbraio 2024 da un -0,54 rivisto al ribasso di gennaio, segnalando un leggero aumento della crescita economica.
AUSTRALIA
L’indice della fiducia dei consumatori in Australia è sceso dell’1,8% a 84,4 a marzo 2024 dal livello di 86 del mese precedente, scendendo dai massimi di 20 mesi in un contesto di rinnovate preoccupazioni sulle prospettive economiche. Le prospettive a 12 mesi per l'economia sono scese del 4,5% a marzo, mentre le prospettive a 5 anni sono aumentate dell'1,1%. L’indice è rimasto al di sotto della soglia neutrale di 100 addirittura dal febbraio 2022, la serie più lunga dalla recessione dei primi anni ’90.
Matthew Hassan, economista senior presso Westpac, ha dichiarato: "Il mese scorso abbiamo visto alcuni segnali promettenti che la depressione dei consumi che ha dominato negli ultimi due anni potrebbe finalmente iniziare a risolversi.”
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
$MSFT - Microsoft Corp Grafico Time Frame 1D
NASDAQ:MSFT continua l'uptrend dal 06/01/2023 con un incremento del 94% ad oggi.
Se mantiene il solito ciclo rialzista di circa 130 giorni, potremmo assistere a un rialzo di un altro 6% prima di toccare il channel per poi avere una correzione.
EVENTI: - 23/04/2024 earning