Aumenta l'avversione al rischioAumenta l’avversione al rischio sui mercati, anche se Wall Street, in serata, alla fine, ha limitato le perdite. L'S&P 500 ha chiuso praticamente invariato, mentre il Nasdaq 100 è sceso dello 0,35% e il Dow Jones ha invertito la rotta chiudendo a circa +0,6%.
Il sentiment degli investitori è stato appesantito dall'aumento dei rendimenti dei Treasury, guidato dalle aspettative di un minor numero di tagli dei tassi della Fed quest'anno, e dalle preoccupazioni per le potenziali pressioni inflazionistiche derivanti dalle politiche della nuova amministrazione Trump.
I servizi tecnologici e di comunicazione sono stati i settori con le peggiori performance, mentre l'energia ha sovraperformato, sostenuta dall'aumento dei prezzi del petrolio in seguito alle nuove sanzioni statunitensi sulla Russia.
Le azioni di Apple sono scese del 2,4% dopo che i dati hanno mostrato che le vendite di iPhone sono diminuite del 5% lo scorso trimestre. Nvidia (-4,2%), Micron Technology (-6%) e Palantir Technologies (-3,1%) sono apparse in forte calo. Anche Microsoft (-0,3%), Amazon (-0,9%), Meta (-2,6%), Tesla (-2,4%) e Alphabet (-2,1%) hanno chiuso negative.
Gli operatori restano in attesa delle trimestrali, con le principali banche pronte a presentare i loro report in settimana. Inoltre, tutti gli occhi saranno puntati sui dati CPI e PPI americani, una misura importante dell’inflazione.
VALUTE
L'indice del dollaro è arrivato a quota 110 ieri, il livello più alto dall’ottobre 2022, e ha esteso un guadagno dello 0,6% nella prima settimana dell'anno, poiché i trader hanno ridimensionato le aspettative per i tagli dei tassi della Federal Reserve quest'anno, spinti da un rapporto sull'occupazione più forte del previsto di venerdì.
Poi in serata e soprattutto nella sessione asiatica, il dollaro ha ripiegato con l’EurUsd salito a 1.0270 di massimo, con i prezzi attuali in area 1.0240. Sul fronte dei tassi, analisti e investitori ora scommettono su un solo taglio dei tassi nel 2025, in calo rispetto ai 50 punti base previsti all'inizio di questo mese, e per di più posticipato alla seconda metà dell'anno.
Cable in recupero dopo il test dei minimi a ridosso di 1.2100, con un rimbalzo di 150 pips mentre l’EurGbp è tornata sotto quota 0.8400 dopo i massimi di ieri a 0.8423. Oceaniche in recupero di circa l’1% rispetto al biglietto verde, un movimento che non può che definirsi parzialmente correttivo e dovuto all’aumento dei prezzi delle materie prime.
UsdCad sceso da 1.4420 di circa una quarantina di pips, nel solito range 1.4280 - 1.4460. UsdJpy che non riesce a rompere i supporti posti a 157.00 e rimane nel trading range 157.00 - 158.80. Boj ancora assente sui tassi.
AUSTRALIA, FIDUCIA DEI CONSUMATORI
Il Consumer Sentiment Index in Australia è sceso dello 0,7% a 92,1 punti a gennaio 2025, segnando il suo secondo calo mensile consecutivo in un contesto di sentiment ancora negativo. I risultati del sondaggio evidenziano preoccupazione tra i consumatori, probabilmente in ragione anche del deprezzamento del dollaro australiano rispetto al dollaro statunitense. Ciò ha generato pessimismo relativamente alle prospettive economiche future.
Nonostante ciò, qualcosa è comunque cambiato in ragione del fatto che il numero pubblicato è comunque meno negativo rispetto a un anno fa e alcune componenti del sondaggio suggeriscono che i consumatori si aspettano un graduale miglioramento in futuro.
PETROLIO
I future sul petrolio greggio WTI sono saliti di oltre il 2% a oltre 78 dollari al barile lunedì, il livello più alto degli ultimi quattro mesi, poiché le nuove sanzioni statunitensi alla Russia hanno sollevato preoccupazioni sulle interruzioni dell'approvvigionamento.
Queste sanzioni, le più radicali finora, hanno preso di mira i principali esportatori, assicuratori e oltre 150 petroliere, lasciando acquirenti chiave come India e Cina a cercare alternative. La decisione ha creato caos, con le raffinerie cinesi che hanno tenuto riunioni di emergenza e le raffinerie indiane che si preparano per mesi di potenziali interruzioni.
I primi segnali includono petroliere sanzionate bloccate al largo della Cina, con il mercato che stima una riduzione fino a 800.000 barili al giorno di perdita dell’offerta di petrolio russo. Ad aumentare il rally ci sono il calo delle scorte statunitensi, il clima più freddo e le speculazioni sul fatto che la nuova amministrazione Trump potrebbe inasprire le sanzioni all'Iran.
Buona giornata.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
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Wall Street perde quota sui dati Usa
Wall Street ha chiuso in netto ribasso venerdì, in seguito alla pubblicazione dei Non Farm Payrolls, usciti decisamente sopra le attese. Questo ha ridotto le aspettative di ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve nel 2025. L'S&P 500 e il Nasdaq 100 sono entrambi scesi dell'1,54% e dell’1,57% rispettivamente, mentre il Dow Jones ha perso l’1,63%.
Il rapporto sull'occupazione di dicembre ha mostrato un mercato del lavoro robusto, con 256.000 nuovi posti di lavoro e un calo del tasso di disoccupazione al 4,1%, meglio delle previsioni. Ciò ha sollevato preoccupazioni sul fatto che la Fed potrebbe mantenere i tassi elevati per un periodo più lungo. Nel frattempo, l'indice di fiducia dei consumatori dell'Università del Michigan ha mostrato crescenti aspettative di inflazione.
I titoli finanziari, immobiliari e tecnologici hanno guidato i cali, con Nvidia in calo di quasi il 3%. Sul fronte aziendale, le azioni di Delta Air Lines sono salite del 9% dopo aver superato le previsioni di utili e ricavi, mentre Walgreens è salita del 27,5% dopo i solidi risultati degli utili. Nel corso della settimana, l'S&P 500 ha perso l'1,9%, il Nasdaq è sceso del 2,2% e il Dow è sceso dell'1,8%.
Sul fronte obbligazionario, il rendimento del decennale americano è salito a quasi il 4,8% venerdì, il livello più alto degli ultimi 14 mesi, dopo il report sulle buste paga. E se i dati persisteranno nel prossimo futuro, a questo ritmo, sarà probabile vederli salire ancora.
VALUTE
Sui cambi, il dollaro è sugli scudi ad eccezione del UsdJpy, su cui però incombe probabilmente il rischio intervento della Boj. EurUsd è sceso sui supporti di medio termine posizionati a 1.0220 e, dopo un tentativo di rimbalzo, venerdì in serata è sceso ancora. Target possibili sono 1.0180 e 0.9990, ormai non lontanissimi.
Cable è debolissimo dopo il rialzo dei rendimenti del decennale la settimana scorsa. Considerato il rischio di crescita debole e inflazione in rialzo, unitamente alle preoccupazioni verso il debito pubblico in possibile aumento dopo la presentazione della manovra di bilancio, la sterlina è passibile di ulteriori ribassi e a questo punto non si può escludere il raggiungimento dei livelli di supporto di medio termine, posizionati a 1.2000 e 1.1850.
EurGbp è a ridosso di 0.8400 con possibili target a 0.8450-0.8550. UsdJpy, dopo gli interventi verbali a 158.30 contro la debolezza del cambio, è sceso a ridosso del supporto di 157.50. UsdCad è ancora sotto 1.4460, ma anche sopra al supporto chiave di 1.4330 e 1.4270. Per ora sembra incapace di schiodarsi da questo trading range.
Le valute oceaniche si avvicinano ai supporti chiave di medio e lungo termine a 0.6000 e 0.5460, rispettivamente per AudUsd e NzdUsd. Chf è stabile a 0.9400 contro euro e non lontano dalla resistenza chiave di 0.9200 per UsdChf. I cross sono stabili in ragione di un mercato dollaro centrico.
QUADRO SUL MERCATO DEL LAVORO USA
Il mercato del lavoro USA sta rallentando, anche se a un ritmo più debole rispetto al recente passato. Lo dimostrano i NFP, anche se sia il numero di licenziamenti (Challenger layoffs), sia le assunzioni del settore privato (ADP) peggiorano, evidenziando comunque un rialzo dei primi e un ribasso dei secondi.
Migliorano infine i dati sui posti vacanti e le offerte di lavoro nelle aree commerciali e industriali degli Stati Uniti (JOLTS Openings). Facendo un riepilogo, si osserva comunque una certa robustezza del mercato, che è la ragione principale della decisione della Fed di voler rallentare il ritmo del taglio del costo del denaro.
NFP
Considerando i dati delle ultime settimane sul mercato del lavoro statunitense, emerge un quadro ancora resiliente e capace di espandersi. Partendo dai NFP, possiamo dire che l’economia statunitense ha aggiunto 256.000 posti di lavoro a dicembre 2024, il massimo degli ultimi nove mesi, dopo una leggera revisione al ribasso a 212.000 a novembre, ma superando ancora le previsioni di mercato di 160.000. Nel frattempo, l'occupazione è diminuita di 13.000 nel settore manifatturiero.
Considerando l'intero 2024, l'occupazione è aumentata di 2,2 milioni, un guadagno mensile medio di 186.000, al di sotto dei 3,0 milioni nel 2023, che rappresenta un guadagno mensile medio di 251.000. Tuttavia, i dati continuano a segnalare un mercato del lavoro forte e stabile.
CHALLENGER LAYOFFS
I datori di lavoro hanno annunciato circa 39.000 tagli di posti di lavoro a dicembre 2024, il numero più basso degli ultimi cinque mesi, rispetto ai 57.700 di novembre e ai 34.800 dell'anno precedente. Considerando l'intero 2024, i datori di lavoro hanno annunciato 761.358 tagli di posti di lavoro, il numero più alto dal 2020, e in aumento del 5,5% rispetto ai 721.677 annunciati nel 2023. Ad eccezione del 2020, è il totale più alto dal 2009.
La tecnologia ha annunciato 133.988 tagli, il numero più alto tra tutti i settori, sebbene inferiore del 20,3% rispetto al 2023. I tagli nel settore automobilistico, d'altro canto, sono aumentati del 43,2% a 48.219. La maggior parte dei datori di lavoro prevede ulteriore incertezza con la prossima amministrazione, che sta portando a un rallentamento delle assunzioni e a più licenziamenti a breve termine in vari settori.
JOLTS OPENINGS
Il numero di posti vacanti è aumentato di 259.000 a 8,098 milioni a novembre 2024, da un 7,839 milioni rivisto al rialzo a ottobre e al di sopra delle aspettative di mercato di 7,70 milioni. Il numero di posti vacanti è aumentato nei servizi professionali e aziendali, finanza e assicurazioni, mentre è diminuito nell’informazione.
ADP
Le aziende private negli Stati Uniti hanno aggiunto 122.000 lavoratori ai loro libri paga a dicembre 2024, il minimo in quattro mesi, rispetto ai 146.000 di novembre e al di sotto delle previsioni di 140.000. "Il mercato del lavoro ha rallentato a un ritmo di crescita più modesto nell'ultimo mese del 2024, con un calo sia nelle assunzioni che negli aumenti salariali.
Nel frattempo, la crescita annuale degli stipendi per chi ha mantenuto il lavoro è rallentata al 4,6%, il valore più basso da luglio 2021. La crescita degli stipendi per chi ha cambiato lavoro è stata del 7,1%, in leggero calo rispetto a novembre.
SETTIMANA ENTRANTE
La prossima settimana entrerà nel vivo la stagione degli utili, con le principali banche tra cui JPMorgan Chase, Wells Fargo, Goldman Sachs e Citigroup pronte a comunicare i loro risultati trimestrali. Sempre negli USA, c’è attesa per i dati chiave sull'inflazione, tra cui i report CPI e PPI, che potrebbero influenzare la direzione della politica monetaria della Federal Reserve.
A livello globale, sarà d’obbligo un occhio di riguardo verso tutta una serie di indicatori economici, tra cui i dati sulla crescita del PIL della Cina del quarto trimestre, nonché dati su esportazioni, importazioni, produzione industriale e vendite al dettaglio. In Gran Bretagna verranno pubblicati i report chiave su inflazione, PIL e vendite al dettaglio, interessanti per comprendere quel che farà la BoE dopo le tensioni sui bonds la scorsa settimana.
Nel frattempo, nell'area dell'euro, la Banca centrale europea pubblicherà i verbali della sua più recente riunione di politica monetaria, mentre sono attesi anche i dati definitivi sull'inflazione del vecchio continente.
Buona settimana e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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AMD Un titolo che non mi convince. Vi spiego il perché...Bentornati sul canale con un'analisi tecnica sul titolo AMD Advanced Micro Devices, quotato ovviamente al Nasdaq.
Un titolo che non mi ha mai convinto del tutto, e in questo video condivido con voi il perché.
Ricordo sempre che qualora il contenuto fosse di vostro interesse, apprezzerei molto una vostra iscrizione al canale, azione totalmente gratuita per voi, ma che mi permetterebbe di far crescere in maniera rilevante la community che mi segue, continuando a darmi una forte motivazione ad andare avanti nella creazione di questi contenuti gratuiti, e spero educativi.
Buona serata e grazie
S&P e Dow in leggero rialzo in attesa del “non-farm payroll”.S&P e Dow in leggero rialzo in attesa del “non-farm payroll”.
A Wall Street si dice:
"Quando il mercato è in caduta libera, è il momento di cercare opportunità. Le migliori occasioni di investimento spesso emergono durante i periodi di crisi." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Ieri, i principali indici di mercato hanno mostrato un andamento contrastante, ma sono riusciti a riprendersi in modo significativo dopo il sell-off indotto dai titoli tecnologici del giorno precedente. Gli investitori stanno ora guardando con attenzione al rapporto sui posti di lavoro, atteso per venerdì, dato che oggi il mercato è chiuso.
Il NASDAQ ha registrato un lieve calo dello 0,06% (circa 11 punti) chiudendo a 19.478,88, una riduzione significativa rispetto al crollo dell'1,9% di martedì. Nel frattempo, l'S&P 500 è avanzato dello 0,16%, chiudendo a 5.918,25, dopo un calo dell'1,1% nella sessione precedente. Il Dow Jones ha interrotto una flessione di due giorni, guadagnando lo 0,25% (circa 106 punti) e chiudendo a 42.635,20.
Anche i principali titoli tecnologici, noti come "Mag 7", hanno avuto un andamento misto:
• NVIDIA (NVDA) ha perso solo lo 0,02% dopo un ribasso di oltre il 6% registrato ieri.
• Tesla (TSLA) è riuscita a segnare un leggero guadagno dello 0,15%, dopo un calo superiore al 4% del giorno precedente.
I verbali dell'ultima riunione della Fed hanno confermato le aspettative degli investitori: il rallentamento dell'inflazione si è arrestato, e i rischi di una nuova accelerazione stanno aumentando. Di conseguenza, i futuri tagli dei tassi potrebbero essere più graduali rispetto a quanto previsto solo pochi mesi fa. Secondo lo strumento CME FedWatch, c'è una probabilità del 94% di una pausa nei tagli dei tassi durante la prossima riunione, interrompendo così una serie di tre incontri consecutivi con riduzioni.
Nonostante l’approccio graduale sottolineato dai verbali, la possibilità di due ulteriori tagli dei tassi entro la fine dell’anno rimane concreta. Poiché non sono emerse novità significative dai verbali, si è percepito un senso di sollievo per l'assenza di sorprese.
Aspettative per il rapporto sull'occupazione
Il rapporto di venerdì sulle buste paga non agricole sarà particolarmente rilevante, considerando che l'occupazione rappresenta uno dei due mandati principali della Fed. Lo scorso mese, l'economia ha creato 227.000 posti di lavoro, leggermente sopra le previsioni di 215.000, segnando un ritorno alla normalità dopo le distorsioni causate da uragani e scioperi.
I dati pubblicati oggi indicano un mercato del lavoro in rallentamento, ma ancora stabile:
• L'ADP ha segnalato un aumento di 122.000 buste paga private a dicembre, inferiore alle 144.000 di novembre e alle aspettative di 135.000.
• Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono scese a 201.000, sotto le attese e rispetto alla rilevazione precedente.
Focus sulla stagione degli utili
Una volta superato il rapporto sui posti di lavoro, l’attenzione tornerà sulla stagione degli utili. Il settore tecnologico, che ha trainato la crescita negli ultimi trimestri, dovrebbe confermare il trend positivo nel quarto trimestre del 2024 e nel 2025.
Per il quarto trimestre, si prevede che gli utili del settore tecnologico cresceranno del +14,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con ricavi in aumento del +10,4%, segnando il sesto trimestre consecutivo di crescita degli utili a due cifre. Questo segue la crescita del +22,6% registrata nel terzo trimestre del 2024, con un aumento dell'11% dei ricavi.
Oltre alla forte performance attuale, il settore tecnologico è uno dei pochi settori con prospettive di crescita in costante miglioramento, come dimostrano le revisioni al rialzo per il quarto trimestre del 2024 e l’intero anno 2025.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Palantir (PLTR)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Palantir perde supporto importante. Rialzo di breve invalidato?Bentornati sul canale con un aggiornamento sulla price action di Palantir prima che aprano i mercati statunitensi.
Il triangolo di continuazione rialzista che avevo prospettato per un'eventuale rialzo di breve periodo con target 92$ è stato invalidato e ridotto invece al ribasso, con target di breve da rivedere. Nel video maggiori dettagli.
Ricordiamoci che il titolo, quando ha deciso di ritracciare, lo ha sempre fatto, storicamente, con ritracciamenti profondi, tra il 25 e il 30%, come condiviso anche in video precedenti.
Credo quindi che, qualora il movimento di oggi confermasse il ribasso temporaneo, i prezzi potrebbero subire un ritracciamento di questa entità.
Impossibile dire se si tratti di una bear trap o meno, se convenga uscire per rientrare o se convenga rimanere dentro e incrementare a livelli più alti.
Personalmente rimango a guardare, con pazienza.
Buon trading e buon investimento a tutti
Dati buoni, giù le borseI dati macro americani, anche ieri, hanno ancora evidenziato resilienza e forza, ma ciò non ha, ovviamente, potuto sostenere i mercati azionari, che temono che la Fed mantenga i tassi stabili ai livelli attuali invece di ridurre il costo del denaro.
È aumentata quindi leggermente l’avversione al rischio, in ragione del fatto che non c’è, allo stato attuale delle cose, necessità di tagliare i tassi di interesse, che presumibilmente rimarranno fermi, almeno nel breve termine. I listini USA, di conseguenza, sono scesi, ponendo fine a un rally di due giorni.
Intanto, sul fronte dati, dicembre ha visto una crescita più forte nel settore dei servizi statunitense, con un'attività commerciale in crescita, il che ha spinto i prezzi ai livelli più alti dall'inizio del 2023, costringendo di conseguenza i funzionari della Fed a mantenere un atteggiamento da falchi. Inoltre, le offerte di lavoro sono aumentate di 259.000 a 8,098 milioni a novembre, il massimo in sei mesi e al di sopra delle previsioni di 7,7 milioni.
Per quanto riguarda i singoli titoli, Nvidia è scesa di oltre il 2% nonostante la presentazione di nuovi chip, mentre Tesla è scesa del 2,5% a seguito di un declassamento da parte di Bank of America.
VALUTE
Nel frattempo, si devono registrare le dichiarazioni di Trump che ha affermato che i tassi sono troppo alti, mentre Barkin della Fed ha ricordato che se la pressione dell’inflazione aumenta, la Fed dovrà alzare il costo del denaro.
Una avvisaglia del fatto che i rapporti tra Governo USA e Banca Centrale potrebbero essere non proprio idilliaci. Sui cambi, l’EUR/USD era partito bene con un ritorno sopra quota 1.0400 ma per ora la resistenza a 1.0450 ha egregiamente tenuto e dopo i dati ha ripiegato a 1.0350, livello attuale.
È così è sceso il Cable mentre tutti gli altri dollari hanno ripreso a correre. USD/CAD, AUD/USD a 0.6230 e NZD/USD a 0.5640, in fragile equilibrio. Gli operatori stanno aspettando un trigger, che presumibilmente saranno poi le parole dei funzionari delle banche centrali in relazione alla politica monetaria, insieme alle decisioni che a breve la nuova amministrazione USA prenderà in molte materie, in primis quella dei dazi.
JOLTS OPENINGS
Il numero di posti vacanti relativo alle offerte di lavoro nelle aree commerciali, industriali e uffici degli Stati Uniti è aumentato di 259.000 a 8,098 milioni a novembre 2024, dai 7,839 milioni rivisto al rialzo a ottobre e al di sopra delle aspettative di mercato di 7,70 milioni.
I settori che hanno sovraperformato sono quelli dei servizi professionali, aziendali, finanza e assicurazioni, mentre sono diminuiti in quello dell’informazione.
EUROPA, RISALE L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione annuale nell'area dell'euro ha accelerato per il terzo mese consecutivo al 2,4% a dicembre 2024, il livello più alto da luglio, rispetto al 2,2% di novembre e in linea con le aspettative.
Questo aumento di fine anno era ampiamente previsto, poiché i bruschi cali dei prezzi dell'energia dell'anno scorso non sono più considerati nei tassi annuali. I prezzi dell'energia sono aumentati per la prima volta da luglio e l'inflazione è salita soprattutto nel comparto dei servizi.
D'altro canto, l'inflazione si è stabilizzata per alimentari, alcol e tabacco mentre è scesa nel settore dei beni industriali. Considerando le maggiori economie del blocco, l'inflazione è aumentata in Germania (2,8% contro 2,4%), Francia (1,8% contro 1,7%) e Spagna (2,8% contro 2,4%) mentre ha rallentato in Italia (1,4% contro 1,5%).
Nel frattempo, l'inflazione di core, che esclude i prezzi di energia, cibo, alcol e tabacco, si è stabilizzata al 2,7%. La BCE prevede che l'inflazione tornerà all'obiettivo del 2% entro la fine dell'anno.
ISM PMI USA
L'ISM Services PMI è salito a 54,1 a dicembre 2024 da 52,1 a novembre, al di sopra delle aspettative di mercato di 53,3. Si tratta di una espansione che dura ormai almeno da 10 mesi.
Il Business Activity Index ha registrato il 58,2 percento a dicembre, 4,5 punti percentuali in più rispetto al 53,7 percento registrato a novembre, indicando un sesto mese consecutivo di espansione.
Il New Orders Index è cresciuto anch’esso a 54,2 a dicembre, 0,5 punti percentuali in più rispetto alla cifra di novembre del 53,7. L'Employment Index è rimasto in territorio di espansione per la quinta volta in sei mesi; la lettura del 51,4 percento è una diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al 51,5 percento registrato a novembre.
BILANCIA COMMERCIALE USA
Le importazioni di beni e servizi negli Stati Uniti sono aumentate del 3,4% a 351,6 miliardi di dollari a novembre 2024, il più grande aumento da marzo 2022, poiché le aziende hanno accelerato le spedizioni in vista di un potenziale sciopero dei portuali e dell’introduzione dei dazi da parte della nuova amministrazione.
Le importazioni di beni sono aumentate di 11,6 miliardi di dollari a 280,9 miliardi di dollari, a causa di maggiori acquisti di oro non monetario, petrolio greggio, semiconduttori, aeromobili civili e alimenti.
Nel frattempo, le importazioni di servizi sono aumentate di meno di 0,1 miliardi di dollari a 70,6 miliardi di dollari.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Non cambia lo scenario sui mercatiL’anno nuovo è cominciato con il medesimo refrain delle ultime sedute del 2024: borse in leggera correzione ribassista e dollaro sugli scudi, a schiacciare tutte le valute concorrenti. Di fronte a dati USA ancora resilienti, come i numeri sulla disoccupazione pubblicati ieri, e con prospettive di imposizione di dazi doganali da parte di Donald Trump (che, come spesso ribadito, forzeranno i concorrenti a svalutare la propria divisa per limitarne i danni), non sembrano esserci motivi per vendere valuta americana. Questa beneficia, peraltro, di una divaricazione ulteriore tra i Fed Funds e i tassi degli altri paesi del primo mondo.
Per vedere il biglietto verde perdere quota, c’è bisogno di un cambiamento nella congiuntura USA, in particolar modo un drastico peggioramento del settore immobiliare e dei dati sul mercato del lavoro, che ancora si dimostra resiliente. Non bisogna dimenticare le questioni geopolitiche, in particolare la risoluzione del conflitto russo-ucraino, che potrebbe permettere al vecchio continente di rifornirsi di energia a prezzi ragionevolmente inferiori a quelli attuali, nonché eventuali tensioni tra Trump e la Fed. Ma per ora, tutto ciò appare assolutamente prematuro.
EQUITY
L’azionario USA, ieri, ha chiuso in leggero ribasso, in una prima sessione di trading del 2025 assai instabile. L'S&P 500 è sceso dello 0,1%, il Nasdaq ha perso lo 0,2%, mentre il Dow Jones è sceso di 110 punti. Dopo un rally iniziale, il mercato ha invertito la rotta a tarda mattinata, appesantito dai principali titoli tecnologici.
Apple è scesa del 3% e Tesla del 6% dopo aver segnalato un calo nelle consegne annuali e la notizia di un'esplosione del Cybertruck a Las Vegas. Nel frattempo, Nvidia è salita dell'1,7%, compensando parzialmente i cali di altre grandi aziende tecnologiche.
Questa flessione segue un forte 2024 per le azioni, dove l'S&P 500 è salito del 23%, ma ha chiuso l'anno con quattro giorni consecutivi di ribasso, segnando la sua prima serie di questo tipo dal 1966. Sul fronte economico, i tassi dei mutui statunitensi sono saliti al 6,97%, il livello più alto da luglio, frenando le domande di acquisto di case. Tuttavia, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono scese al livello più basso da aprile, scendendo a 211K.
VALUTE: IL DOLLAR INDEX SI IMPENNA
L'indice del dollaro è salito a 109,4, il livello più alto da ottobre 2022, spinto dalle aspettative che la crescita degli Stati Uniti supererà quella delle altre economie, mantenendo elevati i tassi di interesse. La Federal Reserve rimane cauta nel tagliare rapidamente i tassi a causa dell'inflazione persistente, dopo che le ultime indicazioni macro sembrano ulteriormente confermare questa ipotesi. Inoltre, si prevede che le politiche del presidente eletto Donald Trump stimoleranno ulteriormente crescita e inflazione.
La forza del dollaro è anche supportata da solidi afflussi di capitali, poiché i mercati azionari statunitensi hanno sovraperformato i mercati globali. I dati recenti che mostrano un calo delle richieste di disoccupazione hanno rafforzato la visione di un mercato del lavoro resiliente, alimentando ulteriormente la forza del dollaro.
Passando ai rapporti di cambio specifici, segnaliamo un EurUsd che, come annunciato da tempo anche in queste pagine, ha violato 1.0330 scendendo a 1.0225 e a questo punto sembra che la parità sia il primo vero obiettivo. Anche il Cable ha rotto 1.2480 e punta a 1.2300 come minimo. Tengono invece meglio AudUsd e NzdUsd, che sono sotto pressione ma non hanno violato i minimi degli ultimi giorni.
EurAud ed EurNzd sono scesi oltre 160 pips in giornata, raggiungendo i primi supporti chiave di breve termine a 1.6490 e 1.8275. UsdJpy è stabile a 157.40, il che significa che questo rialzo del dollaro è piuttosto debolezza di Euro e sterlina, il primo perché la BCE prevede almeno quattro tagli nel 2025, mentre la BoE sta dimostrando di essere lenta nel tagliare, con il rischio che i dati macro, come il PMI manifatturiero uscito ieri, la costringano a tagliare repentinamente nel prossimo futuro.
USA: SUSSIDI DI DISOCCUPAZIONE
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono scese di 9.000 unità rispetto alla settimana precedente, attestandosi a 211.000 nell'ultima settimana del 2024, in netto contrasto con l'aumento previsto di 222.000, facendo registrare il livello più basso di richieste da otto mesi a questa parte. Nella settimana precedente, le richieste di disoccupazione in sospeso sono diminuite di 52.000 unità, attestandosi a 1.844.000, al di sotto delle aspettative di 1.890.000.
I risultati sono in linea con l'opinione secondo cui il mercato del lavoro statunitense rimane rigido in termini storici, aggiungendo margine di manovra alla Federal Reserve per lasciare i tassi di interesse a livelli più elevati qualora l'inflazione continuasse a non rallentare al ritmo desiderato.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Un Altro Calo dell'1%: Un 2024 Forte finisce in Tono Minore.Un Altro Calo dell'1%: Un 2024 Forte finisce in Tono Minore.
A Wall Street si dice:
"La tolleranza al rischio varia da individuo a individuo. Investi in base alla tua capacità di sopportare perdite." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Come può un anno così straordinario concludersi con un mese così deludente? Con un solo giorno rimasto nel 2024, questa è la situazione: le azioni hanno registrato un calo di circa l'1% per la seconda sessione consecutiva ieri.
Le azioni tecnologiche, ancora sotto pressione, hanno visto il NASDAQ perdere l'1,19% (circa 235 punti), chiudendo a 19.486,79. Tra i pochi segnali positivi, il leader dell'intelligenza artificiale e superstar del mercato NVIDIA (NVDA) ha guadagnato lo 0,4%, risultando l'unico titolo tra i "Magnificent 7" a chiudere in positivo. D'altro canto, Tesla (TSLA) ha subito un calo del 3,3% dopo la perdita del 5% di venerdì scorso, mentre Meta Platforms (META), Apple (AAPL), Amazon (AMZN) e Microsoft (MSFT) hanno tutte registrato perdite superiori all'1%.
L'indice S&P 500 è sceso dell'1,07%, chiudendo a 5906,94, mentre il Dow Jones ha perso lo 0,97% (circa 418 punti), chiudendo a 42.573,73. Questo andamento riflette chiaramente come le sessioni a basso volume possano generare oscillazioni significative nei mercati.
È un modo piuttosto insolito per concludere un anno che, fino a questo momento, era stato molto positivo. Sebbene queste flessioni possano essere attribuite in parte alla presa di profitto, ci si potrebbe aspettare che il mercato mantenesse un profilo più stabile. Tuttavia, sembra che chiuderemo l'anno con un segnale di debolezza.
La recente riunione del FOMC ha contribuito a stabilire un tono ribassista, smorzando l'entusiasmo che i mercati avevano accumulato negli ultimi mesi.
Nonostante la pressione sulle azioni tecnologiche nelle ultime sessioni, il NASDAQ è comunque in rialzo dell'1,4% per dicembre, con un giorno ancora da registrare. Sfortunatamente, questa è l'unica buona notizia per il mese, poiché il Dow ha perso oltre il 5% e l'S&P è in calo di oltre il 2%.
Se speriamo ancora in un rally di Babbo Natale, il "grande uomo in rosso" dovrà affrontare una sfida significativa, considerando che mancano solo tre giorni nel periodo tradizionale che termina il secondo giorno del nuovo anno (questo venerdì).
Indipendentemente da ciò che accadrà oggi, il 2024 si confermerà come un anno positivo per i rialzisti. Dal novembre scorso, il mercato non si è più guardato indietro, registrando guadagni ben superiori alle aspettative. I titoli legati all'intelligenza artificiale e al quantum computing continuano a essere protagonisti, e non dimentichiamo Bitcoin, che ha mantenuto il suo slancio.
Quanto è stato positivo quest'anno? Tutti e tre i principali indici hanno registrato aumenti a doppia cifra, guidati dal NASDAQ, con un rialzo di quasi il 30% a un giorno dalla chiusura. Nel frattempo, l'S&P 500 e il Dow Jones sono cresciuti rispettivamente di oltre il 26% e quasi il 13%.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Casey's General Store (CASY)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Azioni in rialzo settimanale nonostante il sell-off di venerdì.Azioni in rialzo settimanale nonostante il sell-off di venerdì.
A Wall Street si dice:
"Non guardare solo il prezzo di un'azione, ma considera anche il suo valore intrinseco." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Le azioni mantengono i guadagni settimanali nonostante il forte sell-off di venerdì.
Fortunatamente, il forte rally della vigilia di Natale di martedì ha contribuito a bilanciare la situazione, altrimenti la svendita guidata dal settore tecnologico di ieri avrebbe portato i principali indici in territorio negativo per la settimana.
Il settore tecnologico ha incontrato difficoltà dopo Natale, nonostante avesse trainato il mercato verso l'alto prima delle festività. Ieri il NASDAQ ha subito un brusco calo dell'1,49% (quasi 300 punti), chiudendo a 19.722,03. Le principali aziende tecnologiche, i cosiddetti "MAG 7", hanno registrato perdite durante la sessione, guidate da Tesla (TSLA, -5%), pioniere dei veicoli elettrici e protagonista delle performance post-elettorali. Anche NVIDIA (NVDA) ha perso oltre il 2%, mentre Apple (AAPL), Amazon (AMZN), Alphabet (GOOGL) e Microsoft (MSFT) hanno tutte registrato ribassi superiori all'1%.
Parallelamente, l'S&P 500 è sceso dell'1,11%, chiudendo a 5.970,84, e il Dow Jones ha perso lo 0,77% (circa 333 punti), chiudendo a 42.992,21.
Con solo due giorni di contrattazioni rimanenti nel 2024, la volatilità sembra aumentare in vista della fine dell'anno. L'indice di volatilità (VIX) è cresciuto dell'8,3% venerdì, anche se è rimasto ben al di sotto dei massimi intraday.
La giornata di contrattazioni è stata caratterizzata da una discesa lenta e costante per i principali indici statunitensi, che hanno trascorso l'intera sessione in territorio negativo. Tuttavia, questi indici erano entrati nella giornata di venerdì con guadagni superiori all'1% ciascuno nella settimana ridotta.
Nonostante la svendita abbia attenuato quello che poteva essere un risultato eccezionale in vista delle ultime due sessioni dell'anno, gli indici sono riusciti a mantenere guadagni complessivi negli ultimi tre giorni e mezzo. Il NASDAQ ha registrato un incremento settimanale dello 0,8%, l'S&P 500 dello 0,7%, mentre il Dow, che venerdì ha interrotto una serie di cinque giorni consecutivi in rialzo, è comunque riuscito a chiudere la settimana con un guadagno dello 0,4%, interrompendo una serie di tre settimane negative.
Questa sarà un'altra settimana corta, a causa del Capodanno, il che potrebbe portare a ulteriori oscillazioni significative in un contesto di volumi bassi. Ma che dire del rally di Babbo Natale? Il tradizionale rally di fine anno, che comprende gli ultimi cinque giorni dell'anno e i primi due del nuovo, è iniziato in modo spettacolare martedì 24 con il miglior rally della vigilia di Natale degli ultimi 50 anni, ma le ultime due sessioni hanno deluso le aspettative, lasciando un retrogusto amaro.
La maggior parte degli investitori ha già completato le vendite per ottimizzare le perdite fiscali, e il calo attuale offre buone opportunità su molte azioni.
Lunedì 30 si prevede un volume di scambi moderato, mentre martedì 31 sarà probabilmente una giornata a bassi volumi. Giovedì 2 e venerdì 3, invece, potrebbero essere giorni di contrattazioni più normali, con molti investitori pronti a puntare su un inizio forte per il 2025.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Paycor HCM (PYCR)
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Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
AMD: TARGET 143$AMD, dopo un calo del 44% da inizio anno, si trova ora in una potenziale zona di acquisto. In area 120$, vicino al PYVAH (Previous Yearly Value Area High), potrebbe iniziare un rimbalzo verso i 143$, target che coincide con la DYVAL (developing yearly value area low), Value Area Low del Volume Profile YTD e con il massimo dello swing precedente, per un potenziale movimento rialzista del 18%.
E' un titolo in questo momento sottovalutato, che sta soffrendo la pressione competitiva di Nvidia, specialmente sul fronte dei chip AI, con una domanda ancora debole che pesa sul sentiment degli investitori. Il focus resta sui prossimi dati trimestrali e sui nuovi prodotti per valutare possibili segnali di ripresa.
Wall Street tenta il recuperoCorrezione parziale dei listini americani nella seduta di ieri, dopo il sell-off del giorno precedente, i cui movimenti erano stati guidati dalle prospettive aggressive della Fed per il 2025. Il Dow, in particolare, ha registrato la sua decima sessione consecutiva di perdite mercoledì, la sua serie di perdite più lunga dal 1974.
La Fed ha abbassato il tasso dei fondi federali di 25 punti base come previsto ieri, ma ha segnalato solo 50 punti base di tagli dei tassi per il 2025, metà della riduzione prevista a settembre. Sul fronte dei dati, la crescita del PIL per il terzo trimestre è stata rivista al rialzo al 3,1% dal 2,8% e le richieste iniziali sono scese al di sotto delle aspettative a 220K.
Le megacap ieri, quasi tutte positive: Apple (0,3%), Microsoft (0,6%), Nvidia (1,5%), Amazon (1,5%), Meta (0,8%), Tesla (1,1%) e Alphabet (2,2%). D'altro canto, le azioni di Micron Technology sono crollate di oltre il 15% dopo che la società ha pubblicato risultati più deboli del previsto.
FOREX
Giornata divisa in due: una prima parte caratterizzata dal tentativo di recupero delle principali valute contro il dollaro, con l’EurUsd che ha testato 1.0425 in mattinata, e una seconda nella quale il dollaro è tornato a farla da padrone, con l’Euro tornato a ridosso di 1.0350.
Cable, dopo la decisione sui tassi (invariati), ha ripiegato perché due membri su nove hanno votato per la riduzione del costo del denaro. Il dollaro rimane fortissimo anche contro Jpy, in area 157.00 dopo aver testato anche 157.93, mentre l’unico dollaro che ha corretto è il UsdCad da 1.4475 a 1.4360, poi tornato a 1.4400. Oceaniche in leggero rimbalzo, insufficiente però per decretare la fine del rialzo del biglietto verde. Dollaro superstar quindi, con possibilità di vedere nuovi massimi intorno alle festività.
MERCATO DEL LAVORO USA
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono diminuite di 22.000 unità rispetto alla settimana precedente, attestandosi a 220.000 nella prima settimana di dicembre, meglio delle aspettative di mercato che prevedevano un calo a 230.000. Tendono così ad attenuarsi le preoccupazioni per condizioni di lavoro più deboli dopo l'impennata inaspettata della scorsa settimana.
Il risultato è stato in linea con le recenti proiezioni della Federal Reserve secondo cui l'anno prossimo saranno necessari pochi tagli ai tassi di interesse, a dimostrazione della visione del FOMC secondo cui l'inflazione rappresenta una minaccia più grande per l'economia rispetto a un mercato del lavoro in flessione. A loro volta, le richieste di sussidi di disoccupazione in sospeso sono diminuite di 5.000, attestandosi a 1.874.000 nella prima settimana di dicembre.
PIL USA, TERZA RILEVAZIONE
L'economia statunitense è cresciuta del 3,1% su base annua nel terzo trimestre del 2024, più del 2,8% nella seconda stima e oltre il 3% del secondo trimestre. È il tasso di crescita più elevato finora quest'anno. La spesa personale è aumentata al ritmo più rapido dal primo trimestre del 2023, sostenuta da un aumento del 5,6% nei consumi di beni e da una robusta spesa per i servizi. Anche la crescita dei consumi pubblici è stata rivista al rialzo al 5,1% mentre il contributo del commercio netto è stato meno negativo, con esportazioni e importazioni riviste al rialzo.
BOE, TASSI FERMI
La Banca d'Inghilterra ha mantenuto il tasso di riferimento al 4,75% durante la riunione di dicembre 2024, in linea con le aspettative del mercato, poiché l'inflazione CPI, la crescita salariale e altri indicatori relativi all’indice dei prezzi sono aumentati, a conferma che rimangono le preoccupazioni verso un'inflazione robusta.
Tuttavia, tre funzionari del Board hanno preferito votare per un taglio di 25 punti base al 4,5% a causa della domanda debole e di un mercato del lavoro in indebolimento. La banca centrale ha ribadito che un approccio graduale verso il ribasso del costo del denaro rimane la scelta prioritaria e che la politica monetaria dovrà continuare a rimanere restrittiva per un periodo sufficientemente lungo fino a quando l'inflazione non sarà tornata all'obiettivo del 2% nel medio termine. La banca centrale continuerà a decidere il grado appropriato di restrizione della politica monetaria a ogni riunione.
Buona giornata!
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 19.12.2024La FED taglia 25 bps, ma teme l’inflazione, ed è cauta sul 2025.
Wall Street scende bruscamente sul finale, correzione in atto...
Bank of Japan lascia tassi invariati, ma prevede futuri aumenti.
Dollaro forte e rendimenti dei bond in rialzo, effetti collaterali della FED.
Il 18 dicembre, le Borse europee hanno chiuso in lieve rialzo, con gli operatori che attendevano con interesse la decisione della Federal Reserve sui tassi di interesse, prevista per le 20:00 CET. Il mercato dava quasi per certo un taglio di 25 punti base, concentrandosi invece sulle indicazioni che il presidente Jerome Powell avrebbe fornito sulla politica monetaria per il 2025 e sulle proiezioni economiche dei banchieri centrali.
Il mercato non ha accolto positivamente le decisioni della Fed, che ha annunciato un taglio dei tassi di 25 punti base ma ha rivisto al ribasso le aspettative per il 2025, prevedendo solo due ulteriori riduzioni, rispetto ai quattro tagli stimati inizialmente.
La Federal Reserve ha chiarito che l’obiettivo di inflazione al 2% è ancora lontano e che eventuali ulteriori tagli dipenderanno dai progressi nel raffreddamento dei prezzi. Questa posizione rappresenta un cambiamento rispetto a settembre, quando la priorità sembrava essere il rischio di un indebolimento del mercato del lavoro.
Wall Street, tuttavia, ha reagito in modo molto negativo alla narrativa cauta della Federal Reserve. Gli indici principali hanno registrato forti perdite: il Dow Jones è sceso -2,58%, il Nasdaq -3,77%, e lo S&P500 -2,86%.
Secondo molti analisti, la Federal Reserve si prepara ad adottare un approccio più cauto per il 2025. Nonostante i recenti tagli ai tassi, l'inflazione rimane sopra il target del 2%, e il mercato del lavoro appare ancora molto solido.
Inoltre, l'avvio del mandato presidenziale di Donald Trump a gennaio potrebbe introdurre nuove dinamiche, come politiche fiscali espansive e possibili aumenti dei dazi, che rischiano di spingere nuovamente al rialzo i prezzi.
Tra i titoli Usa principali, Tesla ha perso terreno nonostante i guadagni straordinari accumulati da inizio anno (+93%). Nvidia, dopo una recente correzione del -10% rispetto ai massimi del mese scorso, è riuscita a recuperare oltre il 3%, grazie all'annuncio di una nuova versione economica del suo computer Jetson. Micron Technology, invece, ha chiuso in rialzo, in attesa della pubblicazione della trimestrale, prevista a mercati chiusi.
Sull fronte macroeconomico europeo, l’inflazione ha mostrato segnali di stabilità, anche se resta sopra i livelli considerati ottimali. Nel Regno Unito, l’inflazione annua per novembre è salita al 2,6%, in linea con le attese degli analisti, rispetto al 2,3% registrato a ottobre. Su base mensile, l’aumento è stato dello 0,10%. Nell’Eurozona, Eurostat ha confermato un tasso annuo del 2,2% a novembre, in rialzo rispetto ai mesi precedenti.
Sul fronte dei titoli di Stato, lo spread tra BTp italiani e Bund tedeschi si è ampliato leggermente, passando a 116 punti base rispetto ai 115 della chiusura precedente. Anche il rendimento del BTp decennale benchmark è aumentato, raggiungendo il 3,40% rispetto al 3,38% del giorno precedente.
Sul mercato valutario, l'euro ha perso terreno nei confronti del dollaro, scendendo a 1,047, rispetto a 1,049 del giorno precedente. Le materie prime, invece, hanno registrato cali generalizzati: il petrolio WTI è sceso sotto i 70 dollari al barile (-1,6%), mentre il Brent è scivolato sotto i 73 dollari (-1,5%). Anche il gas naturale ha registrato un ribasso del 2,5%, attestandosi sui 41 euro per megawattora ad Amsterdam.
La giornata di oggi, 19 dicembre, è iniziata con un calo per le Borse europee, in linea con il tonfo registrato dai mercati americani e asiatici. Alle 11:00 CET, le principali piazze segnavano un calo medio dell’1,1%.
Mercati asiatici: le Borse dell’Asia-Pacifico hanno risentito dell’onda lunga della correzione americana. A Tokyo, il Nikkei ha chiuso in calo dello 0,80%, mentre gli investitori attendevano indicazioni dalla Bank of Japan.
Perdite più marcate sono state registrate a Seul, -1,9%, e Sydney, -1,7%. A Hong Kong, calo contenuto, -0,2%, mentre le Borse cinesi hanno oscillato attorno alla parità.
Nel mondo criptovalute, Bitcoin ha subito un brusco calo, scendendo sotto 100.000 Dollari per la prima volta in settimane, ad un minimo di 98.760 dollari, per poi recuperare terreno fino sopra 101 mila USD. La politica più cauta della Fed ha evidentemente un impatto negativo sugli investimenti più speculativi.
I mercati obbligazionari hanno mostrato una reazione negativa alle decisioni della Fed. Il rendimento del BTp decennale è salito ulteriormente a 3,49%, mentre lo spread con il Bund tedesco si è ampliato a 119 bps. Negli Stati Uniti, il rendimento del Treasury 10 anni ha raggiunto 4,52%, il livello più alto da maggio.
Le altre banche centrali globali si stanno muovendo con cautela. La Bank of Japan ha mantenuto i tassi invariati a 0,25%, come previsto dagli analisti. La Banca d’Inghilterra, invece, dovrebbe confermare i tassi al 4,75% nella sua prossima riunione, anche se c’è incertezza sulle mosse del 2025, con previsioni che oscillano tra 2 e 4 tagli. Ad Hong Kong, l’autorità monetaria ha abbassato i tassi al 4,75%, al minimo dal 2022.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio ha continuato a perdere terreno. Secondo JP Morgan, la domanda globale per dicembre è stata di 700.000 barili/giorno inferiore alle previsioni, mentre da inizio anno la domanda globale è risultata più bassa di 200.000 barili rispetto alle stime di novembre.
L’oro, dopo aver registrato una delle peggiori sedute del mese (-2,3%), ha aperto oggi in lieve rialzo, sostenuto dalla domanda delle banche centrali e da possibili tensioni geopolitiche.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Fed, Un taglio da falcoCome ampiamente previsto, la Fed, nella riunione di ieri, ha annunciato il taglio di 25 punti base dei fondi federali, registrando la terza riduzione consecutiva quest'anno e portando il livello dei tassi nell'intervallo 4,25%-4,5%.
A livello di previsioni economiche, nello statement si legge che l’economia rimane resiliente, tanto da prevedere un rallentamento del ritmo di abbassamento dei tassi. La maggior parte degli analisti, per la verità, aveva recentemente scommesso su tre ulteriori riduzioni il prossimo anno, mentre dallo statement si evince che i tagli saranno due nel 2025 e due nel 2026.
Il processo di disinflazione sta procedendo più lentamente del previsto. Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è aumentato per il secondo mese consecutivo al 2,7%, mentre la spesa dei consumatori rimane solida e il mercato del lavoro continua a dimostrare resilienza, con i datori di lavoro che hanno aggiunto 227.000 posti a novembre, superando significativamente le previsioni.
Date queste dinamiche, i funzionari della Fed hanno rivisto le loro previsioni per il 2024, specie sull’inflazione, attesa più elevata, e una disoccupazione più bassa oltre ad una crescita economica più forte di quanto precedentemente previsto. Powell non ha fatto altro che confermare quanto scritto nello statement, ribadendo la necessità di mantenere un approccio cauto verso il taglio del costo del denaro.
EQUITY, PANIC SELLING?
Gli indici americani hanno ceduto di schianto in seguito alla decisione della Fed, che, se da un lato ha tagliato i tassi dello 0,25%, come previsto, dall’altro ha ipotizzato meno tagli l'anno prossimo.
L'S&P 500 è sceso del 3,1% e il Nasdaq 100 è affondato del 3,75%, mentre il Dow è passato da un guadagno di 200 punti a una perdita di 1100 punti, confermando il nuovo record storico di 10 sedute consecutive di chiusure al ribasso, mai successo dopo il 1974.
Il riepilogo delle proiezioni economiche ha mostrato che i membri del FOMC prevedono due tagli per il 2025 e altri due nel 2026, rispetto a un punto percentuale che avevano previsto a settembre. Le perdite sono state distribuite tra tutti i principali settori della borsa, esclusi semiconduttori e assistenza sanitaria. Nvidia e United Healthcare hanno recuperato terreno per arginare i cali che hanno segnato il ritmo della lunga serie di perdite del Dow.
VALUTE, ESPLODE IL DOLLARO
Interessantissimi movimenti nei cambi con l’EUR/USD tornato al test di 1,0330 e possibilità, nel prossimo futuro, di rompere i supporti e attaccare la parità. Il Cable dai massimi di 1,2730 ha perso quasi 200 pips fino a toccare l'area di 1,2560.
Oceaniche a picco con AUD/USD che ha perso quasi il 2% e NZD/USD altrettanto, specie dopo i pessimi dati sul PIL pubblicati ieri sera. Gli obiettivi, a questo punto, sono individuabili in area 0,6170 e 0,5580 rispettivamente. USD/CAD sopra 1,4450, ormai avviato a 1,4650. USD/JPY a ridosso di 155,75 con la BoJ in silenzio.
Da segnalare che stanotte la BoJ ha lasciato i tassi invariati allo 0,25%, mentre a metà giornata sarà la BoE a decidere sui tassi. Insomma, un fine anno col botto per il biglietto verde che rivaluta su tutto e tutti, e forse questo andamento è la risposta ai futuri dazi di Trump, perché una svalutazione delle monete diverse dal dollaro aiuterebbe ad attutire l’impatto dei dazi doganali. Come risponderà il Tycoon?
USA, SALE IL DEFICIT
Gli Stati Uniti hanno registrato un deficit delle partite correnti record di 310,9 miliardi di dollari nel terzo trimestre del 2024, in aumento rispetto ai 275,0 miliardi di dollari rivisti del periodo precedente e superando le aspettative di mercato che erano per un incremento di “soli” 284 miliardi di dollari.
Il deficit di beni è aumentato da 297,2 miliardi di dollari a 307,2 miliardi di dollari, guidato da maggiori importazioni di beni strumentali, tra cui accessori per computer, semiconduttori e apparecchiature elettriche, insieme a un aumento di beni di consumo come i prodotti farmaceutici.
Nel frattempo, il surplus dei servizi è aumentato da 71,9 miliardi di dollari a 73,7 miliardi di dollari, sostenuto da maggiori esportazioni di servizi governativi e servizi informatici.
UK, L’INFLAZIONE SALE
Il tasso di inflazione annuale nel Regno Unito è salito per il secondo mese al 2,6% a novembre 2024 dal 2,3% di ottobre, in linea con le previsioni. È il tasso di inflazione più alto degli ultimi otto mesi, con prezzi in aumento a un ritmo più rapido per attività ricreative e cultura, come eventi musicali dal vivo, teatri, alloggi e utenze, oltre ad aumento dei prezzi nel settore alimentare e bevande.
Inoltre, i prezzi dei trasporti sono scesi molto meno poiché gli effetti del rialzo dei carburanti e delle auto di seconda mano sono stati parzialmente compensati da un effetto al ribasso delle tariffe aeree. Nel frattempo, l'inflazione dei servizi è rimasta stabile al 5%.
Rispetto al mese precedente, l'indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,1%, meno dello 0,6% di ottobre e in linea con le previsioni. L'indice dei prezzi al consumo (CPI) core è aumentato del 3,5% su base annua dal 3,3% di ottobre, ma al di sotto delle previsioni del 3,6%. Infine, va segnalato che su base mensile, i prezzi core sono rimasti in stallo.
BRASILE, IL CROLLO DEL REAL
Il real brasiliano si è deprezzato a un minimo storico di 6,16 per dollaro a dicembre, riflettendo le crescenti preoccupazioni sulla credibilità fiscale del governo e il peggioramento dei fondamentali economici.
Il Congresso ha recentemente approvato misure fiscali che hanno imposto restrizioni alla crescita degli incentivi fiscali, ritardando al contempo riforme critiche, come gli adeguamenti delle pensioni militari. Ciò ha amplificato i dubbi sulla capacità dell'amministrazione di affrontare il crescente deficit fiscale del Brasile, che ora si attesta al 9,5% del PIL, rispetto al 4,6% quando il presidente Luiz Inácio Lula da Silva è entrato in carica nel gennaio 2023.
Inoltre, di fronte alla scarsa domanda di debito pubblico, il Tesoro ha annullato le aste di titoli e segnalato un riacquisto di asset per limitare l’offerta ed evitare di pagare alti tassi di interesse. Tuttavia, il sentiment degli investitori rimane fragile a causa della mancanza di misure fiscali decisive. Il Real si è deprezzato di oltre il 20% quest'anno, sottolineando il crescente rischio sovrano e l'instabilità fiscale.
Buona giornata.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Il calo Dow ribassa il mercato prima della decisione della Fed.Il crollo del Dow porta il mercato al ribasso prima della decisione della Fed.
A Wall Street si dice:
"Il vero investimento inizia quando vendi, non quando compri." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Non c’è nulla di straordinario nel fatto che le azioni subiscano un rallentamento prima di un grande evento di cronaca, ma il calo di nove giorni del Dow rappresenta un fenomeno che non si vede tutti i giorni (o addirittura ogni decennio).
L’indice è sceso di un ulteriore 0,61% (circa 267 punti) ieri, chiudendo a 43.449,90. Questa serie di perdite non si verificava da oltre 45 anni. Il Dow aveva raggiunto un nuovo record, chiudendo sopra i 45.000 punti per la prima volta mercoledì 4 dicembre, ma da allora non è più riuscito a chiudere in positivo.
L’S&P 500 ha perso lo 0,39%, chiudendo a 6.050,61, mentre il NASDAQ è calato dello 0,32% (quasi 65 punti) a 20.109,06. Il settore tecnologico ha mostrato un leggero raffreddamento dopo l’impressionante rally di lunedì, quando il NASDAQ era salito dell’1,2%. Nonostante ciò, Tesla (TSLA) ha continuato a beneficiare dell’effetto post-elettorale, avanzando di un ulteriore 3,6%. Anche Apple (AAPL, +1%) e Microsoft (MSFT, +0,6%) sono rimaste in territorio positivo.
Nel frattempo, Broadcom (AVGO) si è presa una pausa, dopo essere cresciuta di oltre il 35% in due giorni grazie ai risultati trimestrali che hanno visto il produttore di chip diventare una società da mille miliardi di dollari, con importanti progetti legati all’intelligenza artificiale in programma. Le azioni di Broadcom sono scese del 3,9% martedì. Anche NVIDIA (NVDA) ha subito un calo, arretrando ulteriormente in territorio di correzione con una flessione dell’1,2%, un ribasso che sembrava improbabile fino a poche settimane fa.
La riunione della Fed è iniziata ieri, e domani verrà annunciata la decisione sui tassi di interesse accompagnata dai commenti del presidente Jerome Powell. È quasi certo un ulteriore taglio di 25 punti base, con una probabilità superiore al 95% secondo lo strumento CME FedWatch. Tuttavia, la situazione si fa più complessa con l’avvicinarsi del 2025, a causa dell’inflazione persistente e di un mercato del lavoro in rallentamento.
Intanto la tecnologia blockchain ha iniziato a rivoluzionare il mondo moderno e sta già avendo un impatto su praticamente ogni settore.
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Inoltre, il solido rapporto sulle vendite al dettaglio pubblicato ieri indica che la Fed potrebbe non avere fretta di intervenire con un taglio, dato che i consumatori stanno ancora spendendo. L’incremento dello 0,7% a novembre ha superato sia le aspettative sia il dato di ottobre, entrambi pari allo 0,5%.
Gli investitori ora si concentrano sulle prospettive della Fed per i tassi di interesse del prossimo anno. Dopo aver previsto un calo dei tassi al 4,4% per quest’anno, la Fed stima ora un ulteriore abbassamento al 3,4% nel 2024.
Tuttavia, con progressi sull’inflazione che stanno rallentando e alcuni rapporti sull’occupazione migliori del previsto, emergono dubbi sul fatto che la Fed proseguirà con i tagli al ritmo attuale. È possibile che non continuerà a ridurre i tassi a ogni riunione, come fatto finora durante questo ciclo di riduzioni, e che opti per una pausa intermedia. Probabilmente la Fed ribadirà il suo approccio basato sui dati, una linea guida che ha adottato fin dall’inizio.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Outbrain (OB)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Proseguono le correzioniI mercati azionari hanno approfondito le correzioni ieri, con gli investitori che sembrano astenersi dall'aprire posizioni rischiose prima della decisione della Federal Reserve di oggi. Il Dow Jones ha perso lo 0,63%, alla nona sessione negativa consecutiva, la più lunga dagli anni '70, anche se certamente non così profonda in termini percentuali. L'S&P 500 è sceso dello 0,46% e il Nasdaq 100 ha perso lo 0,59%, in rallentamento dai massimi storici toccati due giorni fa.
Sembra ampiamente previsto, per la decisione della Fed, un taglio di 25 punti base dei Fed Funds, anche se i segnali che giungono dai diversi aggregati macro restano resilienti in un contesto di inflazione ostinatamente elevata. Le preoccupazioni sono legate al fatto che i rappresentanti del FOMC potrebbero, parlando del 2025, annunciare un rallentamento del processo di ribasso del costo del denaro.
I dati di ieri hanno mostrato che le vendite al dettaglio sono in ripresa, sopra il consensus. Le azioni tecnologiche sono scese per probabili prese di beneficio. Nvidia è scesa del 3% e Broadcom ha ridotto il suo recente rally con una discesa del 5%.
CAMBI STABILI
Sempre trading range e movimenti in contrazione sulle valute. Debolezza estrema per AUD e NZD, così come per CAD, mentre su JPY e Sterlina abbiamo assistito a un parziale pullback. Inutile illudersi che possano esserci fuoriuscite dalle bande di oscillazione di queste ultime due o tre settimane, almeno sulle majors, a meno che la Fed, BoJ o BoE sorprendano il mercato con mosse a sorpresa o dichiarazioni inattese relative alla politica monetaria del 2025 tra oggi e domani.
Noi privilegiamo ancora il biglietto verde, almeno fino a fine anno, e poi dall’insediamento di Trump in poi, qualcosa potrebbe anche cambiare.
USA, ALLARME PRODUZIONE INDUSTRIALE
La produzione industriale negli Stati Uniti è scesa dello 0,1% rispetto al mese precedente a novembre 2024, estendendo la contrazione dello 0,4% di ottobre, il terzo calo consecutivo e soprattutto un dato peggiore rispetto alle aspettative di mercato, che erano per un aumento dello 0,2%. Il risultato è coerente con altri sondaggi che hanno evidenziato una debolezza nel settore manifatturiero statunitense, preoccupato per l’idea dei dazi doganali da parte del neoeletto Presidente, che potrebbero essere reciprocati andando a colpire le aziende USA che esportano.
La produzione manifatturiera, che rappresenta quasi l'80% della produzione industriale, è aumentata dello 0,2% nel periodo dal crollo rivisto dello 0,7% di ottobre. Ciò è stato compensato da un calo dello 0,9% per la produzione mineraria e da un calo dell'1,3% per la produzione e la distribuzione di servizi di pubblica utilità.
ZEW, SEGNALI DI RIPRESA
L'indicatore ZEW del sentiment economico per la Germania è balzato inaspettatamente a 15,7 a dicembre 2024, il più alto in quattro mesi, rispetto a 7,4 a novembre e superando le previsioni di 6,5. "Con le elezioni anticipate in arrivo in Germania e le conseguenti aspettative di una politica economica che incoraggia gli investimenti privati, nonché la prospettiva di ulteriori tagli dei tassi di interesse, le prospettive economiche stanno migliorando", ha affermato il presidente ZEW Achim Wambach.
D'altro canto, la valutazione dell'attuale situazione economica ha continuato a deteriorarsi, con l'indicatore delle condizioni attuali in calo a -93,1 da -91,4, rispetto alle previsioni di -93.
USA, CRESCONO LE VENDITE AL DETTAGLIO
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dello 0,7% mese su mese a novembre 2024, dopo un aumento rivisto al rialzo dello 0,5% a ottobre e al di sopra delle previsioni dello 0,5%. I dati hanno continuato a indicare una solida spesa dei consumatori durante la stagione degli acquisti natalizi. Gli aumenti maggiori sono stati registrati per le vendite presso i concessionari di veicoli a motore e ricambi online. Sono stati osservati aumenti anche per articoli sportivi, hobby, strumenti musicali e librerie, rivenditori di materiali edili e attrezzature da giardino, mobili, elettronica ed elettrodomestici.
Nel frattempo, le vendite escludendo i servizi di ristorazione, i concessionari di auto, i negozi di materiali edili e le stazioni di servizio, che vengono utilizzati per calcolare il PIL, sono aumentate dello 0,4%.
CANADA, INFLAZIONE IN CALO
Il tasso di inflazione annuale in Canada è uscito all'1,9% a novembre 2024, in calo rispetto al 2% del mese precedente e al di sotto delle aspettative di mercato del 2%. Il risultato è apparso in linea con lo scenario di base della Banca centrale secondo cui l'inflazione CPI dovrebbe rimanere vicina alla soglia del 2% per il prossimo futuro. I prezzi della benzina sono scesi in misura minore, mentre i costi di trasporto hanno accelerato. USD/CAD ancora in ripresa, al di sopra di 1.4300, in un movimento che pare inarrestabile.
Buona giornata.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
House of Trading: anche la Fed si prepara al NataleCon il taglio dello 0,25% che dovrebbe essere annunciato domani sera, la Fed porterà a 100 i punti base di riduzione dei tassi da settembre. Nel 2025, stimano gli analisi, dovremmo invece assistere ad un progressivo rallentamento del processo di normalizzazione alla luce di 3 fattori: la vischiosità dell’inflazione, la forza del mercato del lavoro e le elevate probabilità che le misure Trump metterà in campo una volta insediato spingano al rialzo i prezzi.
A causa di un contesto macroeconomico particolarmente debole, e politicamente instabile, in Francia e Germania, in Europa la situazione è profondamente differente: dopo il taglio della scorsa settimana, il Consiglio ha discusso anche una riduzione da mezzo punto percentuale, Mme Lagarde ha annunciato nuove riduzioni rispolverando la forward guidance (le indicazioni prospettiche sui tassi).
Giovedì sarà la volta dei meeting della Bank of Japan e della Bank of England: in entrambi i casi, l’ultima riunione dell’anno non dovrebbe portare a sostanziali cambiamenti delle rispettive politiche monetarie.
Di tutto questo, e di molto altro, si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading, in onda sul canale YouTube di BNP Paribas.
House of Trading: cosa è successo nell'ultima puntata
Nella scorsa puntata di House of Trading, la squadra dei Trader, composta da Nicola Para e da Massimo Rea, ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire al rialzo sulle azioni Broadcom, sul’oro e sul petrolio WTI: i tre deal hanno tutti raggiunto il target. La quarta operazione, sul titolo Adobe, non è invece divenuta operativa.
Non hanno raggiunto il punto di ingresso neanche i trade, e qui siamo alla squadra degli analisti, la cui squadra era composta da Andrea Cartisano e dal conduttore Riccardo Designori, sulle azioni Baidu e Technoprobe. A mercato invece le operazioni su Alibaba (-2,31%) e Buzzi (-3,59%).
La classifica generale registra il vantaggio dei Trader con 58 carte a target, 14 in più rispetto agli Analisti (7 carte a mercato per entrambi).
Cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella puntata di oggi, la squadra dei Trader sarà formata da Giancarlo Prisco e da Nicola Duranti mentre i due analisti saranno Riccardo Designori e Jacopo Marini. I primi investiranno sulle azioni Tesla, Nvidia, sul Dow Jones e sul Bund mentre i secondi sulle azioni Campari, Eni, sul FTSE Mib e sull’oro.
Il sondaggio di questa settimana riguarda l’anno che sta per iniziare: “Mercati: il 2025 che anno sarà per i listini azionari?”
L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30 sul canale YouTube di BNP Paribas.
Si avvicinano i dati chiaveWall Street ha vissuto un’altra giornata caratterizzata da chiusure miste, con l’S&P 500 in crescita dello 0,3%, il Nasdaq in crescita dello 0,85% e il Dow Jones ancora leggermente negativo, anche se in recupero rispetto all’apertura. Gli investitori attendono con estremo interesse la decisione della Fed e per lo più si aspettano un altro taglio dei tassi di 25 punti base. I mercati seguiranno da vicino anche le proiezioni economiche aggiornate, in particolare le prospettive per i tagli dei tassi di interesse nel 2025.
Sul fronte dei dati, gli S&P Global Flash PMI hanno mostrato una sorprendente forte crescita nell'attività del settore privato questo mese, guidata da un'impennata nei servizi mentre la crisi manifatturiera si è aggravata. Sul fronte aziendale, le azioni Broadcom sono salite di quasi il 10%, dopo il rialzo del 24% di venerdì, che ha spinto la capitalizzazione di mercato del produttore di chip a 1 trilione di dollari.
Inoltre, MicroStrategy è avanzata di oltre il 3% poiché la società entrerà nel Nasdaq. Ma non si può dimenticare l’andamento delle azioni Honeywell, che sono aumentate del 3,2% dopo che la società ha affermato di stare valutando la vendita della sua divisione aerospaziale. D'altro canto, Nvidia ha perso l'1,7%, attestandosi al minimo delle ultime 8 settimane a 131,8 dollari.
VALUTE
Poche novità sul fronte cambi, con un dollaro che è rimasto stabile contro le principali valute concorrenti. L'EurUsd si è mosso in 40 pips tra 1.0480 e 1.0520, mentre il Cable ha recuperato quasi area 1.2700. L'EurGbp è in leggera flessione e correzione, mentre l'UsdJpy è salito sopra 154.00. Le valute oceaniche sono in leggero recupero, ma insufficiente per decretare la fine del ribasso.
USA PMI IN CRESCITA
L'S&P Global Flash US Composite PMI è salito a 56,6 a dicembre 2024 dal 54,9 di novembre. Si è trattato della performance più forte dell'attività del settore privato dal marzo 2022, spinta da un'impennata nei servizi (58,5, il più alto da ottobre 2021, contro 56,1) mentre la flessione manifatturiera si è aggravata (48,3, il più basso in tre mesi, contro 49,7).
I nuovi ordini sono aumentati al ritmo più rapido da aprile 2022 e l'occupazione è aumentata per la prima volta in cinque mesi. Inoltre, le pressioni inflazionistiche si sono ulteriormente raffreddate. Infine, anche le aspettative delle aziende sulla produzione nel prossimo anno sono aumentate, raggiungendo il massimo a due anni e mezzo, riflettendo il crescente ottimismo sulle condizioni aziendali sotto l'amministrazione Trump in arrivo.
EUROZONA, PMI SI STABILIZZA
L'indice PMI composito HCOB Flash Eurozone è aumentato a 49,5 a dicembre 2024 da 48,3 a novembre, superando le previsioni di 48,2, secondo le stime preliminari. Mentre la lettura indicava un secondo calo mensile consecutivo nell'attività del settore privato, la contrazione si è attenuata. Il settore manifatturiero è rimasto debole (45,2, invariato), ma il settore dei servizi è rimbalzato in territorio di espansione (51,4 contro 49,5).
I nuovi ordini hanno continuato a diminuire e il ritmo dei tagli di posti di lavoro ha accelerato al suo ritmo più rapido in quattro anni, poiché le aziende si sono adattate ai carichi di lavoro ridotti. Anche i tassi di inflazione per i costi di input e i prezzi di output sono aumentati.
Il calo complessivo dell'attività aziendale è stato guidato dalle contrazioni in Germania e Francia, le maggiori economie dell'Eurozona. Tuttavia, il resto della regione ha visto una solida crescita della produzione. Su una nota più positiva, l'ottimismo per le prospettive a 12 mesi è migliorato sia nel settore manifatturiero che nei servizi.
Sempre nella giornata di ieri è uscito l'indice manifatturiero dello stato di New York Empire, che è sceso a 0,2 a dicembre 2024 dal 31,2 di novembre, il valore più alto da dicembre 2021 e ben al di sotto delle previsioni di 12. Il valore ha mostrato che l'attività commerciale nello stato di New York è rimasta stabile, dopo un forte aumento nel mese precedente.
Gli indicatori del mercato del lavoro hanno indicato un piccolo calo dell'occupazione e una settimana lavorativa media leggermente più breve. Inoltre, le aziende sono rimaste ottimiste sulle prospettive a sei mesi, anche se un po' meno che a novembre (24,6 contro 33,2).
AUSTRALIA, CALA LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI
L'indice di fiducia dei consumatori del Westpac-Melbourne Institute in Australia è sceso del 2% a 92,8 punti a dicembre 2024, invertendo due mesi di rialzi. Questo calo riflette un rinnovato pessimismo sulle prospettive economiche, con il sottoindice che traccia le "prospettive economiche per i prossimi 12 mesi" in calo del 9,6% a 91,2 e le "prospettive economiche per i prossimi 5 anni" in calo del 7,9% a 95,9. Entrambi hanno bruciato circa la metà dei guadagni realizzati nei due mesi precedenti.
Diversi fattori hanno probabilmente contribuito a questo cambiamento di opinione, tra cui un aggiornamento del PIL deludente nel terzo trimestre, preoccupazioni inflazionistiche e incertezze sul taglio dei tassi. Nonostante questo calo generale, i consumatori hanno segnalato continui miglioramenti nelle "condizioni attuali", che valutano il benessere finanziario rispetto a un anno fa. Il dollaro australiano ha approfondito il ribasso, avvicinandosi ai supporti di medio termine posizionati in area 0.6260.
Buona giornata.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
La Fed alla prova dei mercatiDagli ultimi verbali di novembre, presentati dalla Fed, si evince come i funzionari della banca centrale abbiano espresso recentemente ottimismo sul fatto che l'inflazione si stia attenuando in un contesto di mercato del lavoro ancora resiliente. Questo conferma l’eventualità di ulteriori tagli dei tassi di interesse, sebbene a un ritmo misurato, nel prossimo futuro, a cominciare dalla decisione in programma questa settimana.
I rappresentanti del board hanno poi ricordato che le decisioni di politica monetaria sono subordinate alle tendenze economiche, mettendo in guardia gli operatori da tagli prematuri del costo del denaro. La volatilità dei recenti dati e l'incertezza sull'impatto di questi ultimi sull'attività economica si sono rivelati di difficile interpretazione.
Alcuni membri del board hanno suggerito di mantenere i tassi a livelli restrittivi se l'inflazione persistesse, mentre altri hanno sostenuto tagli accelerati se il mercato del lavoro si indebolisse. La riunione ha evitato di affrontare le implicazioni economiche della recente vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali, ma ha riconosciuto la necessità di mantenere flessibilità.
EQUITY
Venerdì scorso, l'S&P 500 ha chiuso invariato, mentre il Nasdaq ha guadagnato lo 0,1%. Il Dow Jones, tuttavia, è sceso di 86 punti, estendendo la sua serie di perdite a sette sessioni consecutive, il periodo più lungo dal 2020.
Le perdite nei principali titoli tecnologici come Nvidia, Meta e Amazon hanno pesato sul mercato, mentre Tesla ha guadagnato il 4,3%, chiudendo a un massimo storico di 436,23 dollari. Broadcom è salita del 24,4%, raggiungendo una capitalizzazione di mercato di 1 trilione di dollari dopo aver riportato un aumento del 220% dei ricavi correlati all'intelligenza artificiale, superando le aspettative.
Questa spinta ha sollevato i titoli dei semiconduttori, tra cui Marvell e Taiwan Semiconductor, che hanno registrato forti guadagni. Il mercato però sembra nutrire preoccupazioni per l'imminente decisione politica della Federal Reserve e le condizioni economiche, che hanno limitato ulteriori guadagni. Nel corso della settimana, l'indice S&P 500 ha perso lo 0,7%, il Dow l'1,8%, mentre il Nasdaq è riuscito a guadagnare lo 0,3%.
VALUTE
Sui cambi la settimana è apparsa ugualmente contrastante, con l’EurUsd che ha tenuto due volte l’area di 1.0460 rimbalzando sopra 1.0500, anche se non è stato in grado di rompere le resistenze chiave di 1.0550 e 1.0590. Il trend è ancora chiaramente ribassista, ma si intravedono segnali di tenuta dei supporti chiave.
Il Cable ha perso quota dopo la pubblicazione del PIL, scendendo a ridosso di 1.2600, con un bel rimbalzo di EurGbp sopra 0.8300. I target possibili di questo ribasso sembrerebbero in area 1.2500. Il UsdJpy, in concomitanza con il silenzio della BoJ che non pare voler alzare i tassi, sale verso 154.00 con possibili target a 156.75, massimo del 15 novembre.
Rimane forte anche il UsdCad con livelli di resistenza a 1.4260, al di sopra del quale non c’è mo lto fino a 1.4650. Solo sotto 1.3930 il trend si potrebbe invertire. Oceaniche deboli anche se su eccessi interessanti, ma occorrono conferme di divergenze e la creazione di una fase di accumulazione. Mercato ancora dollaro-centrico, per cui sui cross c’è interessante volatilità bilaterale. Franco svizzero che perde qualcosa sull’Euro portandosi a ridosso di 0.9400.
UK, PIL IN CALO
L'economia britannica si è contratta dello 0,1% mese su mese a ottobre, dopo un calo analogo a settembre e non raggiungendo le previsioni di mercato, che indicavano +0,1%. Il maggiore contributo al ribasso è venuto dalla produzione, che è scesa dello 0,6%, a causa della manifattura, principalmente prodotti farmaceutici, macchinari e prodotti chimici.
Inoltre, il settore minerario è sceso del 3,1%, mentre i servizi sono cresciuti dell'1,4%. L'edilizia è scesa dello 0,4% e i servizi non hanno mostrato alcuna crescita. La sterlina è in calo contro tutte le concorrenti, specie l’Euro, con prospettive di ribassi ulteriori, specialmente se i dati su inflazione e disoccupazione, previsti per questa settimana, dovessero rivelarsi anch’essi in peggioramento.
CINA, PREVISTI NUOVI TAGLI DEI TASSI
La Cina taglierà ancora i tassi di interesse e i requisiti di riserva obbligatoria durante il prossimo anno, secondo quanto riportato da Bloomberg. Il direttore dell'ufficio di ricerca della Banca Popolare Cinese, Wang Xin, ha affermato che c'è spazio per ridurre ulteriormente l'RRR (la riserva obbligatoria che il sistema bancario deve detenere come liquidità presso l’Istituto Centrale), dall'attuale livello medio del 6,6%.
I dati di venerdì hanno mostrato che le banche cinesi hanno erogato 580 miliardi di CNY in nuovi prestiti a novembre 2024, pari a circa 79 miliardi di dollari, ben al di sotto delle aspettative di mercato di 950 miliardi di CNY (130 miliardi di dollari) e meno della metà dei 1.170 trilioni di CNY (160 miliardi di dollari) del corrispondente periodo dell'anno precedente, evidenziando la debole domanda di credito.
Giovedì scorso, il governo ha affermato che avrebbe aumentato il deficit di bilancio, emesso più debito e allentato la politica monetaria per mantenere un tasso di crescita economica stabile. Come riportato da Reuters, si prevede che l'economia cinese crescerà di circa il 5% quest'anno, citando Han Wenxiu, vicedirettore della Commissione centrale per gli affari finanziari ed economici del paese.
SETTIMANA ENTRANTE
La prossima settimana, il centro della scena sarà tutto della Fed, che mercoledì 18 deciderà sui tassi di interesse. Quasi scontato un taglio di 25 punti base, anche se vi sarà enorme interesse per le parole di Jerome Powell nella conferenza stampa che seguirà la decisione.
Altri dati salienti e cruciali, sempre in settimana e sempre negli Stati Uniti, saranno le vendite al dettaglio, i prezzi PCE, reddito e spesa personali, la stima finale della crescita del PIL, la produzione industriale, i PMI manifatturieri e dei servizi, e i dati sul mercato immobiliare.
A livello globale, la Cina pubblicherà la produzione industriale, le vendite al dettaglio, il tasso di disoccupazione, i prezzi delle case e i tassi di interesse principali sui prestiti. In UK, interesse significativo per la decisione sui tassi della BoE, i dati sull'inflazione, le vendite al dettaglio e il rapporto sui posti di lavoro.
Anche in Giappone la BoJ sarà chiamata a decidere sulla politica monetaria (atteso un nulla di fatto), mentre sul fronte dati occhio a inflazione e bilancia commerciale. Nel frattempo, sono previste decisioni sui tassi di interesse anche in Messico, Filippine, Svezia, Norvegia, Indonesia e Thailandia.
Il Canada pubblicherà i dati sull'inflazione, la Germania pubblicherà l'indice Ifo sul sentiment del settore industriale oltre allo Zew che misura invece quello del settore istituzionale. Per quel che riguarda l’Eurozona, un occhio di riguardo verso i dati sui PMI e sul commercio.
Buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Tecnologici in ribassoLa giornata di ieri ha riproposto una price action correttiva dei principali listini azionari statunitensi, influenzata da una combinazione di dati economici contrastanti e performance settoriali negative.
L’S&P 500 e il Nasdaq hanno registrato un ribasso rispettivamente dello 0,2% e dello 0,4%, a causa della debolezza del settore tecnologico. Le azioni Nvidia, Amazon, Meta, Tesla e Alphabet sono tutte scese leggermente, mentre Adobe ha perso oltre l'11% dopo aver fornito una guidance sui ricavi più debole del previsto. Il Dow Jones è rimasto stabile grazie alla minore esposizione ai titoli tecnologici.
Sul fronte delle banche centrali, il mercato ha ormai accettato che la Fed taglierà, la prossima settimana, i tassi di 25 punti base, soprattutto dopo la pubblicazione dei Jobless claims, saliti per la prima volta al massimo degli ultimi due mesi a 242 mila unità, ben al di sopra delle previsioni di 220K.
Inoltre, l'indice dei prezzi alla produzione è aumentato più del previsto, anche se l'indice core ha rallentato in linea con le aspettative. Le probabilità di una riduzione del tasso dello 0,25% sono attualmente al 98%.
VALUTE
Sui cambi, il dollaro continua a mostrare forza estrema, spingendo lo JPY fino a 153,10 questa notte, mentre l’EUR/USD scende sui supporti chiave di 1,0460. La pressione resta forte, in assenza di una BoJ proattiva verso il tasso di cambio dello JPY.
Per quanto riguarda l’euro, l’ultimo baluardo prima di 1,0330 è il livello attuale. Non sembrano esserci le condizioni per un'inversione, ma solo per qualche sporadica correzione dovuta a eccessi di ipercomprato del dollaro. Tuttavia, il delta tasso continua a pesare sulle valute concorrenti del biglietto verde e, fino a quando non si creeranno le condizioni per un'inversione anche dal punto di vista macro, il trend rimarrà quello attuale.
Tali condizioni possono verificarsi solo in caso di un calo della congiuntura, preoccupazioni per le politiche sui dazi di Trump, o per l'espansione promessa dal nuovo Presidente, fatta a debito, potenzialmente fuori controllo, come ha ricordato Jerome Powell.
Sul fronte delle valute oceaniche, si registra ancora debolezza per correlazione con le majors. Anche il Cable, che fino a ieri sembrava poter attaccare 1,2800, è sceso a 1,2650 con potenziale di ulteriore ribasso e target a 1,2500.
BCE, UN TAGLIO SCONTATO
La Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di tagliare i suoi tassi di interesse chiave per la quarta volta quest'anno, di 25 punti base a dicembre 2024, come previsto. Le prospettive relative all’inflazione sono più favorevoli, così come i miglioramenti nella trasmissione della politica monetaria.
Si prevede che l'inflazione diminuisca gradualmente al 2,4% nel 2024, al 2,1% nel 2025 e all'1,9% nel 2026. Anche l'inflazione core, escludendo energia e alimentari, dovrebbe scendere, con un obiettivo del 2% nel medio termine.
Si prevede che la ripresa economica sarà più lenta di prima, con una crescita prevista allo 0,7% nel 2024, all'1,1% nel 2025 e all'1,4% nel 2026. La BCE rimane concentrata sul garantire che l'inflazione ritorni al suo obiettivo del 2% e adeguerà le sue politiche in base ai dati in arrivo, senza impegnarsi in un percorso a tasso fisso. L’EUR/USD è a ridosso dei supporti chiave di 1,0460.
USA, PPI IN CRESCITA
I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,4% su base mensile a novembre 2024, più dello 0,3% rivisto al rialzo a ottobre e il doppio delle previsioni di mercato dello 0,2%. Si tratta del più grande guadagno mensile degli ultimi cinque mesi.
Su base annua, l'inflazione dei prezzi alla produzione è accelerata per il secondo mese consecutivo al 3% da un 2,6% rivisto al rialzo. Nel frattempo, il PPI core è aumentato dello 0,2% nel mese, al di sotto dello 0,3% di ottobre e in linea con le previsioni. Il tasso di interesse core annuo si è stabilizzato al 3,4%, lo stesso del 3,4% rivisto al rialzo del mese precedente e superiore alle aspettative del 3,2%.
JOBLESS CLAIMS
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate di 17.000 unità rispetto alla settimana precedente, arrivando a 242.000 nella prima settimana di dicembre, ben al di sopra delle aspettative di mercato di 220.000, segnando il livello più alto da ottobre.
Anche le richieste in sospeso sono aumentate di 15.000 unità rispetto alla settimana precedente, arrivando a 1.886.000, relativamente vicine al massimo triennale di 1.908.000 di inizio novembre. Il risultato ha messo in discussione le recenti speranze che il mercato del lavoro statunitense rimanesse rigido, favorendo ulteriori tagli dei tassi da parte della Fed l'anno prossimo.
LA SNB TAGLIA A SORPRESA DI 50 PUNTI BASE
La Banca Nazionale Svizzera ha tagliato il suo tasso di riferimento di 50 punti base allo 0,5% a dicembre 2024, superando le aspettative del mercato, che scommettevano su una riduzione di 25 punti base. Si è trattato della quarta riduzione consecutiva, ma anche della più significativa in termini percentuali dal gennaio 2015, spingendo i tassi al minimo dal novembre 2022.
La decisione arriva mentre l'inflazione si attenua, scendendo dall'1,1% di agosto allo 0,7% di novembre, con previsioni dell'1,1% nel 2024, dello 0,3% nel 2025 e dello 0,8% nel 2026, rimanendo entro l'intervallo obiettivo della banca centrale.
Si prevede che il PIL svizzero crescerà di circa l'1% quest'anno, con un leggero miglioramento all'1-1,5% nel 2025, sostenuto dai recenti tagli dei tassi. Tuttavia, la crescente disoccupazione, la produzione più lenta e le incertezze globali, come le tensioni geopolitiche e le direzioni politiche poco chiare all'estero, pongono rischi per le prospettive economiche.
Il franco svizzero è in leggero indebolimento, anche se non sufficiente a tranquillizzare le autorità monetarie, preoccupate dall’eccessiva forza della valuta locale.
Buona giornata!
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Nuova impennata di Wall StreetL'andamento positivo delle azioni statunitensi, evidenziatosi anche ieri con nuovi record storici per il Nasdaq e quasi record per l’S&P 500, riflette un mix di fattori macroeconomici e specifici. L'inflazione al 2,7%, in linea con le attese, ha rassicurato i mercati, dissipando i timori di pressioni inflazionistiche più forti che avrebbero potuto spingere la Fed a mantenere una politica restrittiva.
Questa stabilità dell’indice dei prezzi al consumo ha consolidato le aspettative di un taglio di 25 punti base nella prossima riunione della Fed, sostenendo il sentiment degli investitori e favorendo i titoli sensibili ai tassi di interesse. L’S&P 500 è salito dell'1%, avvicinandosi ai massimi storici, grazie alla ripresa generalizzata e alla forza del settore tecnologico. Anche il Nasdaq ha registrato un guadagno significativo (+1,75%), toccando nuovi record, trainato dalle aspettative di tassi più bassi.
D’altro canto, il Dow Jones ha sottoperformato, rimanendo vicino alla parità, a causa del crollo delle azioni di UnitedHealth. Tra gli altri titoli, Tesla (+3,6%) prosegue nella sua corsa, con un aumento di quasi il 70% dall’inizio del periodo elettorale, spinta dalle prospettive di deregulation e dall'ottimismo per la transizione energetica.
Meta (+5,3%) ha beneficiato di aspettative di maggiore spesa pubblicitaria e di rendimenti obbligazionari più bassi. Nvidia (+2,6%) mantiene la leadership nel settore dei semiconduttori e il mercato rimane ottimista sullo sviluppo tecnologico, in particolare nell'IA. Le note negative arrivano da UnitedHealth (-5%), che ha subito un calo marcato a seguito dell'incertezza legata all'omicidio del CEO, che fa emergere preoccupazioni sulla stabilità operativa della compagnia.
VALUTE E LA BCE
Il dollaro è ancora forte, anche se non in modo generalizzato, ma solo su alcune valute, quali JPY, CNH, EUR, e in parte le oceaniche, mentre contro sterlina e CAD, il biglietto verde è rimasto stabile. Ieri mattina sono uscite dichiarazioni da parte del Governo/Banca Centrale cinese, che starebbero valutando di consentire la discesa dello yuan per contrastare i dazi USA. La risposta USA, tramite il Segretario al Tesoro Yellen, non si è fatta attendere, ed ha riguardato una eventuale risposta forte e decisa nel caso di manipolazione valutaria.
Il biglietto verde ha schiacciato anche lo JPY dopo che la BoJ ha dichiarato che la svalutazione dello JPY non sta causando un ulteriore rialzo dell’inflazione, anche se è intorno al 2,3%. Siamo tornati in area 152,60 e non possiamo escludere ritorni eventuali verso 156,80, massimo di metà novembre. EUR/USD non lontano da 1,0460 e oggi c’è la BCE, attesa al taglio probabile di 25 punti base.
Ci aspettiamo il classico "sell on rumors and buy on news" con possibili correzioni al rialzo della moneta unica dopo la decisione, a patto che Lagarde non si dimostri talmente dovish da rendere possibile il ritorno alla parità con il dollaro. Tutto è possibile.
Il franco svizzero è stabile ma stamani c’è la SNB e qualche ribasso temporaneo potremmo anche aspettarcelo, in area 0,9330-40. Le valute oceaniche sono ancora deboli, ma con tentativi di recupero nel breve termine. USD/CAD stabile a 1,4160 dopo che la BoC ha tagliato di 50 punti base al 3,25%, ma senza rimanere eccessivamente accomodante per il prossimo futuro.
CPI USA
Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è aumentato per il secondo mese consecutivo al 2,7% a novembre 2024 dal 2,6% di ottobre, in linea con le aspettative. I costi energetici sono diminuiti meno del previsto, principalmente a causa della benzina e dell'olio combustibile, mentre i prezzi del gas naturale sono aumentati dell'1,8%, rispetto al 2%. Inoltre, l'inflazione è cresciuta per i prodotti alimentari mentre è scesa nel settore automobilistico.
Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato dello 0,3%, il massimo da aprile, leggermente al di sopra dello 0,2% di ottobre, e in linea con le previsioni. Infine, l'indice dei prezzi al consumo core è aumentato del 3,3% nell'anno e dello 0,3% nel mese, lo stesso di ottobre e in linea con le previsioni.
BOC TAGLIA DI 50 PUNTI BASE
La Banca del Canada ha tagliato il suo tasso di interesse chiave di 50 punti base per la seconda volta consecutiva, nella riunione di dicembre, come previsto dai mercati. Si è trattato di tre ribassi da 25 punti base e due da 50 per un totale di 175 punti base di tagli cumulativi dei tassi, a partire dal picco del 5% di questo ciclo.
Tuttavia, nello statement si legge che non ci saranno tagli dei tassi così continuativi e aggressivi nel 2025, mentre è stata tolta dallo statement la dichiarazione secondo cui i costi di prestito dovrebbero essere abbassati se lo scenario attuale persiste.
Il brusco taglio del tasso di interesse ha seguito i dati che mostravano che il PIL canadese è cresciuto di un 1% annualizzato nel terzo trimestre, al di sotto delle proiezioni della banca centrale, e la crescita nel quarto trimestre pone il rischio di mancare anche le previsioni. Tuttavia, altri dati hanno indicato che la spesa dei consumatori è superiore alle aspettative.
Infine, la BoC ha osservato che si prevede che l'inflazione rimarrà vicina all'obiettivo del 2% nei prossimi due anni, ma i potenziali dazi della prossima amministrazione presidenziale degli Stati Uniti potrebbero creare incertezza sulla crescita dei prezzi.
Buona giornata.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Wall Street correggeLe azioni statunitensi hanno chiuso un’altra seduta caratterizzata dal segno meno, con i tre principali indici in ribasso. L’S&P 500 è sceso dello 0,32%, il Nasdaq ha perso lo 0,41% e il Dow lo 0,44%, un calo legato presumibilmente a prese di beneficio.
C’è cautela tra gli operatori, perché nei prossimi giorni, a partire da mercoledì, sono attesi dati chiave, tra cui il rapporto CPI di oggi, per valutare cosa deciderà poi la Fed nella prossima riunione di politica monetaria, in materia di tassi, mercoledì prossimo.
Nonostante i cali, i mercati sono rimasti vicini ai massimi storici, nella speranza che i dati sull'inflazione possano confermare uno scenario da "atterraggio morbido" e aumentare la probabilità di un taglio dei tassi della Federal Reserve a dicembre.
Sul fronte aziendale, le azioni Oracle sono crollate di oltre il 7% dopo aver deluso le aspettative in materia di ricavi trimestrali. Nvidia ha esteso le sue perdite, scivolando del 3% dopo la notizia di un'indagine antitrust cinese, che non fa altro che aumentare, in prospettiva, le tensioni tra Stati Uniti e Cina. Le azioni Alphabet sono balzate del 5,2%, mentre Tesla è salita del 3,5% poiché gli analisti hanno alzato gli obiettivi di prezzo.
VALUTE
EurUsd in deciso ribasso, dopo la rottura di 1,0530, primo supporto rilevante bucato ieri mattina, anche se poi siamo tornati a ridosso di tale livello nel pomeriggio. Il minimo per ora è stato 1,0499, ma la pressione resta alta in attesa della BCE giovedì. I target sembrano ora posizionati in area 1,0460 e 1,0330 e solo la violazione di 1,0560-70 potrebbe far cambiare lo scenario ribassista di breve termine.
UsdJpy, dopo essere salito sopra 152,00, ha corretto una cinquantina di pips tornando sul supporto chiave a 151,50, con un possibile target intorno a 153,30, in mezzo al silenzio assordante della BoJ che lascia andare il tasso di cambio attuale, spostando la soglia di intervento evidentemente più in alto.
Cable invece stabile sopra 1,2750 con il crollo di EurGbp sotto quota 0,8240. Le valute oceaniche sono a picco, tanto che i cross EurAud e EurNzd sono saliti a dispetto della debolezza della moneta unica. UsdCad è sulle resistenze di 1,4770-80, con una BoC pronta a sorprendere oggi pomeriggio con un altro taglio di 50 punti base.
COSTO DEL LAVORO IN CALO
I costi unitari del lavoro nel settore non agricolo degli Stati Uniti sono stati rivisti al ribasso di 1,1 punti percentuali, con un aumento dello 0,8% nel terzo trimestre del 2024, dall'1,9% nella stima preliminare e al di sotto delle aspettative di mercato dell'1,5%. Ciò riflette una revisione al ribasso equivalente della retribuzione oraria con un aumento del 3,1%.
I costi unitari del lavoro sono aumentati del 2,2% negli ultimi quattro trimestri. Nel frattempo, i costi unitari del lavoro nel settore manifatturiero sono stati rivisti al ribasso di 3,6 punti percentuali, con un aumento dell'1,7%, riflettendo principalmente una revisione al ribasso di 3,8 punti percentuali della retribuzione oraria.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono saliti a circa 70 dollari al barile ieri pomeriggio, per poi correggere qualcosa e tornare verso i 69 dollari durante la notte, avanzando per la terza sessione consecutiva in concomitanza con un miglioramento della domanda globale.
Ciò è seguito all'annuncio della Cina di piani per adottare una politica monetaria opportunamente accomodante il prossimo anno per rilanciare la sua economia, aumentando potenzialmente la domanda di energia dal più grande importatore di greggio al mondo. A sostegno di questa prospettiva, le importazioni di greggio della Cina sono aumentate a novembre per la prima volta in sette mesi, con un aumento di oltre il 14% su base annua.
Sul lato dell'offerta, i dati API hanno rivelato un aumento di 0,5 milioni di barili nelle scorte di greggio statunitensi la scorsa settimana, contro aspettative di una domanda di 1,3 milioni di barili. Nel frattempo, gli investitori attendono il rapporto mensile dell'OPEC per approfondimenti sul mercato petrolifero e dati chiave sull'inflazione statunitense, che potrebbero influenzare le prospettive sui tassi di interesse della Federal Reserve.
Buona giornata.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 10.12.2024Borse più caute in attesa di dati macro e mosse delle Banche centrali.
Governo e Banca centrale cinese infondono ottimismo in Asia.
Petrolio e gas depressi: caos Siria e Medio Oriente non impattano.
Francia verso il Governo di larghe intese auspicato da Macron.
L'ottimismo sulla politica monetaria cinese, con la promessa di una strategia "moderatamente espansiva" e misure per stabilizzare i mercati immobiliari e azionari nel 2025, non è stato sufficiente a spingere le Borse europee.
Le tensioni geopolitiche, specie in Siria, con l'aumento delle incertezze e delle difficoltà legate al futuro Governo, pesano sugli umori degli investitori. Le Borse europee hanno così chiuso contrastate, in un contesto di attesa per eventi rilevanti, tra cui la riunione della Banca Centrale Europea (BCE ) prevista per il 12 dicembre.
Le aspettative sul futuro della politica monetaria in Europa indicano un probabile taglio dei tassi di 25 bps da parte dell’ECB, con l’incertezza che ha spinto a ridurre le previsioni di un intervento maggiore.
L'incertezza politica in Francia e il rischio di una guerra commerciale con gli Stati Uniti, sotto la presidenza di Donald Trump, restano fattori di rischio. Il clima di incertezze inflazionistiche, in particolare nei servizi, pesa sulle decisioni dell’ECB.
Oltreoceano, gli investitori sono in attesa della riunione della Federal Reserve del 18 dicembre. Tuttavia, prima di tale incontro, i dati sull'inflazione Usa, con i prezzi al consumo e i prezzi alla produzione attesi per mercoledì e giovedì, che potrebbero dare ulteriori indicazioni sulle future mosse, specie se confermassero una tendenza all’accelerazione dei prezzi.
Nel mercato azionario europeo, ieri Milano ha chiuso in calo -0,55%, dopo una partenza positiva. Al contrario, Parigi ha registrato +0,72%, anche grazie all'attesa per la formazione del nuovo Governo.
Wall Street, ha chiuso in negativo dopo i record della settimana precedente: Dow Jones -0,54%, Nasdaq -0,62%, e S&P500 -0,61%. In particolare, Nvidia è scesa a causa di un’indagine delle autorità cinesi su possibili violazioni della legge antimonopolio, riguardante l’acquisizione di Mellanox.
La Cina ha intensificato la pressione sulle società tecnologiche statunitensi, mentre il governo Usa annuncia nuove restrizioni sulla vendita di chip alla Cina, alimentando così le tensioni tra i due Paesi.
Sul fronte macroeconomico, si attende una riduzione dei tassi da parte della Fed, e viene dato come ormai certo un taglio di -25 bps al prossimo meeting.
Il petrolio ha registrato un rialzo grazie alle notizie provenienti dal Medio Oriente, in particolare dalla Siria, dove i ribelli hanno conquistato la capitale Damasco: tuttavia le previsioni di domanda debole a livello globale limitano il potenziale rialzo dei prezzi. Il WTI quota attorno a 68 Dollari/barile.
In Italia, lo spread tra il BTp e il Bund è sceso leggermente, col differenziale di rendimento tra il BTp decennale e il Bund pari scadenza tedesco che ha toccato 107 bps, il valore più basso dal 2021, ed il rendimento del BTp decennale leggermente sceso a 3,19%, dal 3,20% di venerdì 6.
Oggi, 10 dicembre, le borse europee sono partite deboli, influenzate dalla performance negativa di Wall Street. La Francia è sotto osservazione, mentre è in corso il tentativo di formazione del nuovo Governo. Il Presidente francese Macron ha invitato i partiti a formare un "Governo di interesse generale", escludendo però alcune forze politiche.
In Asia, borse positive, col Nikkei giapponese che ha guadagnato +0,5%, giovandosi delle dichiarazioni cinesi che prevedono politiche fiscali e monetarie più espansive a partire dal 2025.
La Cina ha inoltre registrato un surplus commerciale a novembre pari a 97,44 miliardi di dollari, superiore ai 69,45 dell’anno precedente e ai 95 previsti dagli analisti.
Il dato sull’inflazione armonizzata tedesca ha mostrato una lieve flessione del -0,2% mensile a novembre, e del +2,2% annuo.
La BCE, il 12 dicembre, dovrebbe annunciare un altro taglio dei tassi di 25 bps, il quarto dello stesso calibro nel 2024. Le incertezze geopolitiche, tra cui la crisi siriana e future politiche commerciali Usa, hanno fatto ridurre le attese di un intervento più deciso da parte dell’ECB.
Sul fronte valutario, l’euro/dollaro è rimasto stabile attorno 1,056, mentre l’euro/yen è sceso leggermente a 159,71.
Il gas naturale europeo ha visto una diminuzione del -4%, scambiando a 44,50 euro/MWh, mentre il petrolio ha visto leggere fluttuazioni col WTI che conferma 68 dollari/barile. Il gas naturale ha visto una flessione, con il prezzo a 44,74 euro/MWh.
L’indice MSCI Emerging Markets ha registrato un guadagno dell’8% nel 2024, ma continua a essere molto inferiore al +21,6% dell’indice MSCI World. Le performance dei mercati emergenti sono influenzate dalla debole partenza della Cina, dai timori per i dazi commerciali e dalla forza del US Dollar. Taiwan, Cina e India sono i principali contributori positivi all'indice, mentre Corea e Brasile hanno detratto performance.
Il Bitcoin ieri ha chiuso in ribasso del -3%, mentre gli investitori guardano alle possibili implicazioni delle politiche di Trump, che potrebbero influenzare anche le normative italiane sulle criptovalute.
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House of Trading: Banche centrali pronte a stupireDigerita la netta affermazione di Donald Trump e le tensioni in arrivo da Germania e Francia, nuovi venti contrari giungono dalla Corea del Sud, dove il presidente Yoon Suk Yeol ha provato a dichiarare la legge marziale. Novità anche dal fronte geopolitico con il cambio di regime in Siria e le conseguenti implicazioni nella guerra Ucraina-Russia.
Ma gli operatori stanno dimostrando di essere pienamente concentrati su quello che è l’argomento di maggiore interesse degli ultimi anni: le Banche centrali.
Giovedì sarà la volta della BCE mentre la prossima sarà la settimana della Fed: in entrambi i casi gli analisti stimano una riduzione del costo del denaro di 25 punti base anche se l’ipotesi di una sorpresa non va esclusa a priori.
Alla luce di un contesto macroeconomico debole in special modo in due Paesi “core” come Germania e Francia, la BCE potrebbe anche decidere di stupire con una riduzione dei tassi da mezzo punto percentuale mentre da Washington il n.1 della Fed, Jerome Powell, potrebbe, alla luce di un mercato del lavoro che non accenna a rallentare, lanciare un segnale particolarmente forte all’esecutivo che entrerà in carica a gennaio confermando il tasso sui Fed Funds nel range 4,5-4,75%.
Di tutto questo, e di molto altro, si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading, in onda sul canale YouTube di BNP Paribas.
House of Trading: cosa è successo nell'ultima puntata
Nella scorsa puntata di House of Trading, la squadra dei Trader, composta da Stefano Serafini e da Nicola Duranti, ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire al rialzo sull’oro e sul Nasdaq 100: la prima operazione è a mercato (+3,99%) mentre la seconda non è entrata. A mercato anche i due deal ribassisti sul T-Note (+0,48%) e sulle azioni Nvidia (-2,91%).
Due “long” e due “short” anche per gli analisti, la cui squadra era composta da Jacopo Marini e dal conduttore Riccardo Designori. I deal rialzisti su Microsoft e Campari non hanno toccato il punto di ingresso mentre quelli al ribasso sul petrolio WTI e sul Dax sono a mercato (-3,11% e +35,5%).
La classifica generale registra il vantaggio dei Trader con 54 carte a target, 10 in più rispetto agli Analisti (8 carte a mercato per Trader, 5 per gli Analisti).
Cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella puntata di oggi, la squadra dei Trader sarà formata da Nicola Para e da Massimo Rea mentre i due analisti saranno Riccardo Designori e Andrea Cartisano. I primi investiranno sull’oro, sul petrolio WTI e sulle azioni Broadcom e Adobe, i secondi sulle azioni Baidu, Alibaba, Buzzi e Technoprobe.
L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30 sul canale YouTube di BNP Paribas.