Oro: alcune osservazioni seguendo stessa narrativaCiao ragazzi, buongiorno a tutti
utilizzo qui la stessa narrativa applicata nel post precedenti sugli indici azionari.
Mentre gli indici hanno sviluppato tutti lo stesso movimento, cioe' crollo quasi in picchiata dal 20 Feb fino al 23 Marzo, il Gold e' venuto giu' solo il 9 marzo.
Ma allora mi chiedo: perche' l'oro - che normalmente diventa piu' appetibile durante fasi risk-off - e' venuto giu' il 9 marzo quando sui mercati azionari gli effetti Covid19 erano gia' evidenti? Si tratta sempicemente di un pullback su supporto tecnico per permettere l'entrata long di nuovi compratori?
Si puo' notare come dal 23 marzo l'oro abbia ripreso a salire seguendo quindi la logica del risk-off ma da allora anche i mercati hanno ripreso a salire...e proprio nella stesso modo in cui sta salendo Gold, con un movimento 1,2,3,4,5 che attualmente sembra essersi fermato a 1740.
Considerando il contesto pero', lo stesso modo di muoversi verificatosi dal 23 marzo, e' un Bear Rally negli indici azionari mentre e' una Bull Run in quello del Gold.
Fatemi sapere le vostre idee/osservazioni a riguardo.
Grazie
Cozzamara
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AUDNZD, possibile LONG su accumulazione dailyL'analisi odierna, che giunge a conclusione di una sessione che possiamo definire interlocutoria, mette in evidenza un'importante opportunità LONG sul cross in oggetto. Stiamo parlando di una coppia costituita da valute notoriamente legate al rischio e all'andamento delle materie prime. Essendo entrambe legate alle dinamiche risk-off/risk-on possiamo ipotizzare un andamento sulla base dell'analisi tecnica pura.
Analisi che, su base daily, sembra fornirci indicazioni estremamente interessanti. Dopo un trend short, evidente, la coppia è entrata in fase di lateralità e nell'ottica di un'analisi prezzo-volume possiamo individuare quella che potenzialmente potrebbe rappresentare un'area di accumulazione. L'accumulazione è quella fase in cui le "mani forti" iniziano ad accumulare - da qui il termine - posizioni long. La rottura della sommità dell'area di consolidamento, quindi della resistenza, col supporto di volumi tick indianti un incremento della domanda, lascia presagire un movimento rialzista.
In figura è stato indicato lo stop, che trattandosi di un grafico daily è relativamente ampio (oltre 100 pips), ma altrettanto ampio è il target che potrebbe riportarci alla base della fase distributiva precedente. La freccia indica l'ampiezza del possibile movimento, che nello specifico consentirebbe di ottenere un r:r superiore all'uno a uno.
E' CAMBIATO IL FOCUSL’importanza del cambio di focus
Spesso, in questa sede, abbiamo evidenziato quanto, spesso, sia il cambio di focus degli operatori a trasformare, ceteris paribus, una giornata di risk-off in una giornata di risk-on.
La seduta di ieri e’ stato un caso di scuola di cambio di focus.
In un contesto in cui i dati macro continuano a dare segnali di rallentamento, la diffusione del virus si estende sempre di piu’ a livello globale, gli operatori si sono concentrati sugli effetti positivi che l’azione concertata delle banche centrali e dei paesi dell’OPEC+ possa portare al trend macro nel medio periodo.
Per un giorno il focus si e’ spostato dal contingente, al prossimo futuro. Il contingente e’ ancora imperniato di notizie negative, di dati macro disastrosi e previsioni di ulteriore contrazione. Al contrario, il medio termine e’ visto piu’ roseo, grazie all’interventismo delle autorita’.
Come scritto nel commento di preapertura di ieri, se il tema del coronavirus e la sua diffusione si limitera’ a soli pochi mesi, i suoi effetti potranno essere negativi nel brevissimo termine ma non impediranno all’economia globale di riprendersi a medio termine grazie all’azione congiunta di governi e banche centrali. Su questa azione congiunta si sta spostando gradatamente il focus del mercato.
A tal proposito, la giornata odierna sara’ una giornata chiave. I ministri delle finanze delle 7 potenze mondiali si uniranno in una teleconferenza alle 13.00 per discutere le misure economiche da adottare. A tale appuntamento partecipera’ anche Cristine Lagarde che ieri ha rilasciato un comunicato fotocopia delle dichiarazioni della FED di domenica sera.
Fed, Boj, Boe e ECB sono gia’ allineate. Nella lista delle banche centrali pro-active non manca poi la RBA che questa mattina ha tagliato i tassi di ulteriori 25 bp portandoli allo 0.5%.
Ma ad agire non sono solo le banche centrali ed i governi. Anche l’OPEC+, che si riunira’ questo fine settimana, potrebbe intervenire con un taglio di 750.000 barili di petrolio al giorno. E’ questo il driver del rimbalzo del prezzo del petrolio che in due sedute ha recuperato buona parte del sell off della scorsa settimana.
Quindi? Tutto finito? Possiamo tornare a comprare bendati come a febbraio?
No.
Nonostante lo S&P500 sia salito del 4.60% nella seduta di ieri, il messaggio che proviene dallo spaccato delle performance settoriali e’ piuttosto prudente.
Escludendo il rimbalzo tecnico dei titoli del settore tech, che erano stati particolarmente penalizzati nel recente sell off, gli acquisti di ieri si sono concentrati sui titoli difensivi, su quelli che maggiormente beneficiano di un taglio dei tassi da parte della FED. In sostanza, il mercato ieri ha comprato i proxi dei bond, non ha comprato la crescita. Quello che ci dice lo spaccato settoriale e’ che la scommessa del mercato al momento e’ limitata ad una FED accomodante non agli effetti positivi di tale espansione monetaria sul ciclo macro. I settori piu’ ciclici quali Industrial, Energy, Consumer Discretionary, Materials sono rimasti indietro rispetto al mercato.
Medesimo messaggio proviene dal mercato dei bond in cui i rendimenti del Treasury, dopo un rimbalzo nella seduta di ieri, sono tornati a scendere e trattano in prossimita’ dei minimi di periodo.
Cauto anche il messaggio che proviene dall’oro. La commodity continua ad essere ben comprata ad indicazione di un atteggiamento ancora piuttosto prudente degli operatori.
In sintesi, a salire ieri, le asset class direttamente beneficiarie delle misure di interventismo attese e annunciate. Il petrolio e le azioni che beneficiano del taglio dei tassi.
Nella seduta odierna sara’ importante seguire l’esito della teleconferenza tra i paesi del G7 perche’ questo e’ il driver che sostiene i mercati.
Interessante, infine, notare come la reazione del mercato azionaria sia stata piu’ forte proprio laddove ci si attende maggiore interventismo mentre e’ stata piu’ pacata nei casi in cui le banche centrali hanno poco spazio di manovra.
E’ il mercato USA quello ad essere rimbalzato maggiormente mentre quello Europeo, nonostante il +4.6% dello S&P500 sta ancora scambiando ai livelli di ieri. Questo non e’ un buon segnale.
Nella seduta odierna potremmo assistere ad un rimbalzo degli indici Europei ma difficilmente andremmo a superare le resistenze in area 3400 di eurostoxx50.
In dati economici, l'Institute for Supply Management ha dichiarato che l'indice di produzione è sceso al 50,1% il mese scorso dal 50,9%.
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NOMD long di brevefondamentali da pessima ottima grande azienda Possibilità di Long di breve su ma100 day con rischio minimo. Ingresso non pulito ma il tentativo ci stà e lo stop è minimo. Long stop Limit
è un pò volatile meglio stop a fine giornata e alert in macchina
fundamentals no good not bad it's a large company , institutional over 80% , Long Possibility for few day on ma100 day with minimal risk. Entrance not clean but i think it's ok . stop is minimal. Entry Long stop Limit Probably best with stop end of day with alert
don't follow me I don't understand anything. It's just a study game
ACCORDO USA/CINA...QUALCOSA NON QUADRA 😟Un trade deal “sulla carta”. Ora servono i fatti.
Dopo tre anni di negoziati, tariffe applicate e misure di retaliation, nella giornata di ieri i leader Americani e Cinesi hanno firmato il c.d. trade deal segnando la fine della fase uno dei negoziati.
Tale fase prevede una serie di impegni reciproci. L’America si impegna a ridurre del 50% le tariffe del 15% applicate su 120 miliardi di USD di beni importati. La Cina si impegna a non manipolare la propria currency, ad adottare misure piu’ restrittive per la salvaguardia della proprieta’ intellettuale americana in Cina e ad acquistare fino a 200 miliardi di USD di beni dall’America. Tra questi, circa 95 miliardi sono commodities, in particolare prodotti agricoli e prodotti energetici.
Gli acquisti di prodotti agricoli dovrebbero raggiungere quota 42 miliardi di USD. Essi comprendono semi di soia, carne, cereali, etanolo e cotone. Oltre a questo, la Cina si e’ impegnata anche ad acquistare Natural Gas, petrolio e carbone per un totale di 52.4 miliardi di USD nei prossimi due anni.
Trattasi di somme importanti che difficilmente potranno essere rispettate se le tariffe sulle importazioni rimarranno in piedi. Negli ultimi mesi la Cina aveva gia’ trovato una soluzione per aggirare i dazi: si era approvvigionata presso altri fornitori quali Russia, Qatar, Australia. Stesso approccio e’ stato seguito per i prodotti agricoli, acquistati principalmente dal Brasile.
La domanda che dobbiamo porci questa mattina e’ quale sia la convenienza economica per tali importatori di cambiare nuovamente fornitore e passare all’America sapendo che i costi delle consegne sono vistosamente maggiorati dal carico delle tariffe?
Verrebbe da rispondere: “devono farlo perche’ la Cina ha siglato l’accordo”.
Non e’ proprio cosi. L’accordo non prevede una scaletta degli acquisti, ne’ la quantita’ di ciascun prodotto che deve essere acquistata. Essa si limita ad indicare le somme “da comprare” per ogni macro-categoria.
A poche ore di distanza dalla firma dell’accordo la Cina ha precisato che gli acquisti di prodotti americani “dipenderanno dalla domanda”.
Se e’ la domanda che guidera’ gli acquisti e non un vero e proprio commitment quantitativo con relative verifiche, diventa difficile poter confidare nel rispetto degli accordi.
Ed e’ proprio questa assenza di certezza che scontano i mercati delle commodities questa mattina. Il bloomberg commodity index e’ in flessione dello 0.4% con soia, cotone e granturco ancora in discesa. Qualcosa non quadra.
Non quadra nemmeno la reazione del Treasury. Il suo rendimento ha chiuso a 1.782 la giornata di ieri, in ribasso rispetto a 1.85 del giorno precedente. In un contesto di risk-on legato ad una lettura positiva della sigla dell’accordo, atto premonitore di un processo di recupero economico, la reazione del mercato e’ stata quella di comprare beni rifugio.
Si potrebbe obiettare che gli indici USA hanno raggiunto nuovi massimi nella seduta di ieri. Vero. Ma se osserviamo i dettagli dei settori che hanno trainato al rialzo lo S&P500, emerge chiaramente l’approccio particolarmente difensivo degli operatori.
I settori maggiormente acquistati sono quelli Un trade deal “sulla carta”. Ora servono i fatti.
Dopo tre anni di negoziati, tariffe applicate e misure di retaliation, nella giornata di ieri i leader Americani e Cinesi hanno firmato il c.d. trade deal segnando la fine della fase uno dei negoziati.
Tale fase prevede una serie di impegni reciproci. L’America si impegna a ridurre del 50% le tariffe del 15% applicate su 120 miliardi di USD di beni importati. La Cina si impegna a non manipolare la propria currency, ad adottare misure piu’ restrittive per la salvaguardia della proprieta’ intellettuale americana in Cina e ad acquistare fino a 200 miliardi di USD di beni dall’America. Tra questi, circa 95 miliardi sono commodities, in particolare prodotti agricoli e prodotti energetici.
Gli acquisti di prodotti agricoli dovrebbero raggiungere quota 42 miliardi di USD. Essi comprendono semi di soia, carne, cereali, etanolo e cotone. Oltre a questo, la Cina si e’ impegnata anche ad acquistare Natural Gas, petrolio e carbone per un totale di 52.4 miliardi di USD nei prossimi due anni.
Trattasi di somme importanti che difficilmente potranno essere rispettate se le tariffe sulle importazioni rimarranno in piedi. Negli ultimi mesi la Cina aveva gia’ trovato una soluzione per aggirare i dazi: si era approvvigionata presso altri fornitori quali Russia, Qatar, Australia. Stesso approccio e’ stato seguito per i prodotti agricoli, acquistati principalmente dal Brasile.
La domanda che dobbiamo porci questa mattina e’ quale sia la convenienza economica per tali importatori di cambiare nuovamente fornitore e passare all’America sapendo che i costi delle consegne sono vistosamente maggiorati dal carico delle tariffe?
Verrebbe da rispondere: “devono farlo perche’ la Cina ha siglato l’accordo”.
Non e’ proprio cosi. L’accordo non prevede una scaletta degli acquisti, ne’ la quantita’ di ciascun prodotto che deve essere acquistata. Essa si limita ad indicare le somme “da comprare” per ogni macro-categoria.
A poche ore di distanza dalla firma dell’accordo la Cina ha precisato che gli acquisti di prodotti americani “dipenderanno dalla domanda”.
Se e’ la domanda che guidera’ gli acquisti e non un vero e proprio commitment quantitativo con relative verifiche, diventa difficile poter confidare nel rispetto degli accordi.
Ed e’ proprio questa assenza di certezza che scontano i mercati delle commodities questa mattina. Il bloomberg commodity index e’ in flessione dello 0.4% con soia, cotone e granturco ancora in discesa. Qualcosa non quadra.
Non quadra nemmeno la reazione del Treasury. Il suo rendimento ha chiuso a 1.782 la giornata di ieri, in ribasso rispetto a 1.85 del giorno precedente. In un contesto di risk-on legato ad una lettura positiva della sigla dell’accordo, atto premonitore di un processo di recupero economico, la reazione del mercato e’ stata quella di comprare beni rifugio.
Si potrebbe obiettare che gli indici USA hanno raggiunto nuovi massimi nella seduta di ieri. Vero. Ma se osserviamo i dettagli dei settori che hanno trainato al rialzo lo S&P500, emerge chiaramente l’approccio particolarmente difensivo degli operatori.
I settori maggiormente acquistati sono i settori meno ciclici del listino.
Al contrario, i settori ciclici sono stati oggetto di prese di profitto: energy, financials, consumer discretionary hanno chiuso in rosso. Il settore tech ha chiuso flat.
E’ possibile affermare che la reazione del mercato alla sigla dell’accordo e’ stata piuttosto “pacata” piu’ simile ad un sell on the news che ad un buy on the news.
Possibile che nei prossimi giorni il focus degli operatori si sposti progressivamente sui temi macro e micro. L’andamento delle trimestrali e la revisione degli utili sul prossimo trimestre saranno dei temi molto caldi. Contemporaneamente i dati macro torneranno ad essere i driver dei mercati. Attese per questa settimana le trimestrali di Morgan Stanley e Bank of NewYork, il PIL Cinese e l’inflazione in Europa.
Wellcome back to the real world. sono i settori meno ciclici del listino.
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“Un mercato ottimista” LO SARA' ECCESSIVAMENTE?“Un mercato (eccessivamente?) ottimista”
Sono bastate le parole rassicuranti di Donald Trump seguite da un atteggiamento poco bellicoso da parte del ministro degli esteri Iraniano per dare un vero e proprio colpo di spugna al rischio sistemico con il classico effetto di riportare gli operatori in un atteggiamento di risk-on.
A risentirne, in primis, il prezzo del petrolio che dopo essere salito su speculazioni di possibili riduzioni dell’offerta di petrolio, ha ridato indietro tutta la performance accumulata in settimana, ritornando, di fatto, sotto i livelli di inizio anno.
A scendere poi l’oro seppur quest’ultimo ha subito una flessione solo marginale.
Contemporaneamente il rendimento dei Treasuries e’ tornato a salire e le azioni hanno inanellato nuovi massimi.
In sintesi, il RISK ON trade e’ stato implementato, o meglio, e’ stato chiuso il trade RISK OFF.
Gli algoritmi l’hanno fatta da padrone anche ieri.
E ora??? Che si fa?
Dobbiamo decidere se fare un atto di fede sulla prosecuzione della crescita economica e sul sostegno ai mercati da parte delle banche centrali.
In merito alla crescita economica, la Banca Mondiale, SI MOSTRA piuttosto cauta sulla capacita’ dell’economia mondiale di recuperare velocemente il trend di crescita.
La crescita del PIL mondiale nel 2020 e’ vista IN PICCOLO RIALZO grazie al processo di stabilizzazione di alcune economie emergenti.
Tuttavia, la Banca Mondiale ha rivisto al ribasso le stime di crescita per Cina ed Europa
Previsioni piu’ POSITIVE sono state elaborate per la crescita in USA
Ma ormai sappiamo che quando i mercati sono bullish e salgono “sul sentiment” LA CRESCITA E' DI MINORE IMP0RTANZA
Il rally del quarto trimestre dell’anno e’ stato un chiaro esempio di questo.
I mercati azionari sono saliti sull’espansione dei multipli non grazie ad un contemporaneo miglioramento dei fondamentali macro e micro.
E’ stato, ancora una volta, un rally “della speranza” su un recupero futuro della crescita macro.
E allora, in tale contesto, diventa importante capire quanto sia forte l’attuale rally:
In sintesi, in un contesto in cui gli analisti societari continuano a rivedere al ribasso le stime di utile e gli studi di ricerca continuano a mostrare una view cauta sulla crescita macro mondiale, i mercati azionari continuano ad ignorare i fondamentali e continuano a salire sulla “speranza” di un recupero della crescita.
Gli indicatori di rischio tecnico mostrano un elevato (se non eccessivo) ottimismo da parte degli operatori. Se dovessimo sintetizzare e banalizzare potremmo dire che “sono tutti lunghi”.. e quando questo accade, non c’e’ mai da stare tranquilli.
SARANNO CONTENTI GLI AMICI RAFFAELLA E PEPPE PER QUESTO POST 😂
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S&P 500 Futures IN PICCHIATA su PAURA in Medio OrienteULTIME DAI MERCATI
Yen IN AUMENTO , S&P 500 Futures IN PICCHIATA su PAURA in Medio Oriente: PETROLIO in rialzo
SALTO DEL PREZZO di petrolio, CRESCE l'oro dopo la morte del più alto in grado comandante iraniano
LE AZIONI di Hong Kong, invertono I GUADAGNI
Il sentimento di RISK ON che ha inaugurato il nuovo anno ha avuto UNO STOP QUESTA NOTTE QUANDO le tensioni si sono accese in Medio Oriente, sostenendo lo yen e facendo scendere i futures azionari statunitensi. IL PETROLIO è aumentato.
Le azioni in Asia hanno invertito i guadagni e i futures del Tesoro sono AUMENTATI ALLA notizia che un attacco aereo statunitense a Baghdad ha ucciso un comandante iraniano. La mossa di risk-off ha avuto un ulteriore slancio quando l'Ayatollah Khamenei dell'Iran ha dichiarato che "gravi ritorsioni" ATTENDONO gli assassini del comandante. Gli sviluppi hanno posto fine all'umore rialzista che ha spinto l'S & P 500 AL NUOVO RECORD giovedì.
"Stiamo spostando potenzialmente dal proxy (Iran) al proxy (sauditi e statunitensi) per dirigere potenzialmente le forze sostenute dall'Iran e le forze statunitensi", Ma "le persone non sono ancora tornate ai loro banchi fino alla prossima settimana fino a metà gennaio, quindi l'illiquidità potrebbe darci un po 'di reazione eccessiva al ribasso", ha affermato Kay Van-Petersen di Saxo Capital Markets Pte. a Singapore.
Le azioni avevano iniziato fortemente il 2020, poiché i TRADERS CHE ERANO tornati dalle vacanze AVEVANO REAGITO BENE alle notizie di sostegno politico da parte della banca centrale cinese per rilanciare la sua economia.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump all'inizio di questa settimana ha dichiarato che prevede di firmare la prima fase di un accordo commerciale con la Cina il 15 gennaio, anche se Pechino non ha ancora confermato la data.
OGGI gli investitori riceveranno le ultime notizie sulla salute della ECONOMIA STATUNITENSE, con i dati di produzione ISM statunitensi in scadenza.
L'attacco aereo statunitense ha portato il greggio Brent di Londra a 69,16 dollari al barile, il più alto dagli attacchi alle infrastrutture petrolifere dell'Arabia Saudita a settembre che AVEVANO RIDOTTO fino al 5% dell'offerta globale. Il greggio del Texas occidentale di New York ha toccato $ 63,84 al barile, il più alto livello intraday da maggio. Anche i prezzi dell'oro sono aumentati CON gli investitori CHE hanno cercato rifugio nei lingotti.
"ORA Dipende molto da come risponde l'Iran", ha detto a Bloomberg Television Moh Siong Sim, stratega dei cambi della Bank of Singapore Ltd. "È troppo presto per FARE PREVISIONI."
• PER QUANTO ESPOSTO SOPRA IL MIO VOTO PER OGGI E' 👎🏿
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EURAUD - Daily - Fast BuyAnalisi Tecnica:
Dopo aver rotto la Trend Line di resistenza disegnata in Daily, ho atteso il ritracciamento (pullback) in H4 per entrare con una posizione LONG. Inizialmente sembra essere una posizione prematura in quanto il prezzo ha stanziato per qualche giorno in prossimità della Trend Line, poi però prende la spinta rialzista attesa per portarmi 40 pips in profitto, spostare lo SL al punto d'ingresso (Risk Free) e chiudere parte della posizione.
A parere personale è stato un buon trade anche se veloce:
- Risk/Reward 2.49;
- Trend Line discendente di Resistenza Rotta;
- Pullback completato;
- Doji Candle prima della spinta rialzista a confermare la fine del Pullback.
Analisi Settimanale EUR/USDPREMESSA
Il dollaro USA ha messo in scena un rimbalzo impressionante questa settimana che ha cancellato quasi la metà del ribasso del mese scorso. L'eur/usd perde questa settimana il -1,33% dovuto dunque principalmente a un rafforzamento dle biglietto verde. I miglioramenti delle condizioni del sentiment dei negoziati Usa-Cina e i buoni dati macro hanno sostenuto il rialzo del dollaro nei primi giorni della Settimana. Non sono bastati i dati migliori del PMI a rafforzare l'euro, che ha visto l'unico rimbalzo interessante nella mattina del 7 Novembre, a seguito di un aumento importante dei rendimenti del decennale tedesco. A chiudere la settimana negativa sono state le parole dei membri del FOMC i quali sostengono che non è necessario un taglio dei tassi d'interesse nella riunione di Dicembre in quanto l'economia pare migliorata.I futures sui Fed Fund mostrano una probabilità superiore al 90% per il FOMC di mantenere il tasso di interesse di riferimento dall'1,50% all'1,75% a dicembre. Tuttavia mentre da una parte si continua a parlare di ottimismo e di miglioramento dell'economia, il bilancio della Fed continua a espandersi e il 5 Novembre è arrivato a quota 4,039 trilioni di dollari. Il riacquisto di titoli è ripartito a settembre 2019 dopo quasi 10 anni dalla crisi finanziaria del 2008. Quindi è un fattore da monitorare
ANALISI
Il fair value dell'Eur/Usd secondo la teoria della PPP si trova in area 1,25. La mia view personale sull?Eur/Usd è long. Tuttavia credo che la prossima settimana non sia ancora il momento giusto per cercare un allungo interessante del cambio. Lo spread US02Y-De02Y si è rialzato leggermente questa settimana per via della forza del dollaro. Tuttavia è interessante l'allungo del rendimento del decennale tedesco che potrebbe attirare capitali esteri e quindi far salire l'euro, qualora la modalità Risk on si affievolisca. La volatilità potrebbe aumentare la prossima settimana per via della moltitudine di dati macroeconomici. Innanzitutto, l'ultimo rapporto sull'inflazione negli Stati Uniti verrà rilasciato con i dati dell'IPC di ottobre impostati per attraversare i cavi il 13 novembre. In secondo luogo, i dati sulle vendite al dettaglio per ottobre sono attesi per il 15 novembre. Inoltre prestare molta attenzione al dato sull'inflazione dell'Eurozona. Inoltre il delta risk reversal indica che la prossima settimana potrebbe presentarsi un mercato mixed.
OPERATIVITA'
Nonostante dal punto di vista statistico possa sembrare ideale prendere posizioni long, preferisco stare flat sul cambio
short BASF con cfd da 64,01 stop 65,30 sempre raccogliendo al limite un suggerimento di un analista Tradinglift shortiamo BASF con cfd:
short BASF con cfd da 64,01 stop 65,30 target 54,40
rischio circa 65 eur, molto rischioso perchè non ricalca pienamente il consiglio dell'analista e viene eseguito nella sua parte finale a ridosso della resistenza in pieno climax ascendente, ma insistiamo...niente dragonate please!!!
VERY RISKY, but smile anyway!
[Setup operativo] Break-out e short EURUSDSono entrato short su EURUSD a 1.1036
Stop: 3x ATR (circa 60pips)
Take profit: n.d.
Protezione: a 1x ATR (20 pips circa) stop a pari poi trailing stop
Analisi macro/fondamentale
Leading indicator = risk-on (coerente con posizione short)
Intermarket e correlazioni = risk-on (coerente/i con posizione short su EURUSD)
VIX = sotto 20 risk-on (coerente con intermarket risk-on)
indicatore statistico su EURUSD = short
indicatore statistico bene rifugio USA e area EURO = risk-on
La posizione dovrebbe essere favorita oltre da una configurazione tecnica (il prezzo è stato respinto da 0.61 di fibo e nel ritracciare ha rotto 0.50 e la TL dinamica di breve con divergenza del CCI) anche da una condizione macro/fondamentale.
Aggiornerò la posizione nel suo evolversi.
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Buon Trading
I pensieri e le opinioni espresse sono esclusivamente miei. Le analisi sono solo a scopo informativo e non devono essere considerate come una consulenza finanziaria o istigazione di alcun tipo. La decisione di agire in base alle idee ed ai suggerimenti presentati è a sola discrezione del lettore. Qualsiasi previsione fornita non è un indicatore affidabile di risultati futuri.
Banco BPM: un long tra supporti e DraghiIl titolo Banco BPM (MI:PMII) dallo scorso autunno mostra un andamento sostanzialmente laterale che lo ha portato ad oscillare all'interno di un range di prezzi che si sta via via restringendo.
I volumi non supportano l'idea di un triangolo mostrandosi costanti e non in calo.Oltre tutto la figura si è molto ristretta per cui presenta, da manuale, scarsa importanza quanto a potenziale. Ora i prezzi stanno testando la parte bassa del range.
In due occasioni abbiamo assistito a false rotture sia al rialzo che al ribasso. In effetti i tentativi sono avvenuti con scarsa convinzione (leggasi volumi) maggiore invece quando c'era da rientrare nei ranghi come sottolineato nel grafico.
Ora i prezzi hanno abbozzato un pull back intraday sul livello 1,73. Notare come questo livello abbia una valenza multipla essendo il livello 61,8 di Fibonacci, luogo della trend line che sostiene i minimi crescenti di medio periodo, luogo della trend line crescente di breve periodo e supporto statico di breve.
Il titolo sarà oggi chiaramente influenzato dalla decisione sui tassi da parte della BCE.
Sui tassi la forward guidance di Draghi e del suo direttivo è chiara per cui la comunicazione ai mercati è lineare. I mercati si aspettano innanzitutto che i tassi non saliranno per ora il che sembra banale ma non lo è. Potere contare su solo due dei possibili scenari (gli altri sono: tassi fermi o in calo) omogenei tra l'altro non è da poco.
Le banche sanno già che non possono contare sulla attuale struttura dei tassi per sostenere il loro margine di interesse (concettualmente la differenza positiva tra ricavi da prestiti meno costi della raccolta) troppo svantaggiosa evidentemente.
Al di la della decisione sui tassi, per i quali il mercato se li aspetta fermi, quello invece cui occorre prestare attenzione è soprattutto alle dichiarazioni della BCE circa ipotetici meccanismi che smorzino questo nefasto effetto. Ad esempio introducendo, come accennato da fonti della stessa BCE, un meccanismo di sterilizzazione del tasso di interesse (oggi negativo e pari a -0,4%) sui depositi (liquidità in eccesso) che le banche effettuano giornalmente presso la BCE.
La logica è che le banche dissuase dal costo del deposito scelgano magari altre forme di impiego della liquidità, magari finanziando l'economia reale ma, si sa, è inutile mettere il muso dell'asino nell'acqua perchè se questo ha deciso che non vuole bere non lo farà.
Dunque saranno, come al solito, più le considerazioni a corredo del Governatore cui prestare attenzione.
Ma per quanto riguarda l'operatività aspettare le dichiarazioni suddette potrebbe rivelarsi costoso in termini di opportunità. Una cosa mi aspetto da Draghi: non potrebbe avere, soprattutto in questo momento, un atteggiamento ambiguo o punitivo nei confronti delle banche le quali hanno un ruolo strategico e molto importante per l'intera economia. Sono paragonabili al ruolo dell'olio lubrificante nel motore di un'auto: l'auto potrebbe essere bella e promettente quanto si vuole ma nulla sarebbe senza il liquido.
Allora un'ipotesi di operatività sul titolo in esame potrebbe essere quella di anticipare il marasma seguente alle parole di Draghi ed entrare long secondo lo schema del grafico. Questa volta prestando attenzione al money management (size dell'operazione) più che al risk management (rapporto reward/risk).
Poste prova a nascondersi ma ha un ottimo potenziale rialzistaIl titolo Poste (MI:PST) italiane malamente prova a nascondere quelle che sembrano le sue intenzioni rialziste.
Siamo sui massimi storici e l'azienda già vale di più rispetto a quando incorporava il dividendo ultimo.
Queste considerazioni trovano ispirazione dall'analisi dei volumi degli ultimi 3 mesi circa che permette di fare alcune interessanti osservazioni. Soprattutto alla luce del fatto che, essendo in una zona mai frequentata prima dovrebbe essere meno complicato analizzare i dati.
Osservando il daily gli ultimi strappi rialzisti sono avvenuti con evidenti volumi in crescita a differenza delle fasi correttive in cui francamente non si è registrata convinta partecipazione.
Se si prova ad interpretare le possibili posizioni aperte dei rialzisti si capisce che il potenziale del titolo merita attenzione.
Tutti coloro che hanno acquistato nella metà di aprile e di giugno insieme agli ultimi accodati di inizio luglio non credo abbiano ancora tratto profitto dai loro long per cui i prezzi non dovrebbero trovare una apprezzabile pressione di vendite. Questo dovrebbe rendere più facile il gioco dei rialzisti.
L'ultima fase correttiva fino ad oggi potrebbe avere già colpito gran parte degli stop di coloro che si sono posti in acquisto ad inizio mese per cui oltre non dovremmo trovare gente che è pronta a chiudere operazioni.
Inoltre visto che abbiamo anche il sostegno della sma20 e della trend line rialzista tracciata a partire dai recenti minimi relativi, l'attuale area di prezzo potrebbe rappresentare un interessante punto di ripartenza.
In ottica di prudente risk management, un eventuale posizionamento long sarebbe possibile con la protezione di uno stretto stop da collocare sotto il minimo della candela del 18 luglio ed entry alla violazione del massimo della stessa candela
Visto lo stretto stop, come primo ragionevole target non possiamo non considerare i recenti massimi a 9,812. Questo valore permetterebbe uno striminzito reward/risk di circa 1,5. Ma, come detto, non si può escludere che i prezzi non riescano a superare questo massimo e tornare indietro per cui si potrebbe pensare ad una parziale chiusura della size e/o spostamento in alto dello stop, ad esempio in pareggio.
Ovvio che l'aspettativa più interessante non sia questa.
Interessante invece è la possibilità che il titolo possa rompere il recinto posto a 9,812 e scorrazzare felice per campi, tra l'altro sconosciuti.
Ritengo questa seconda idea quella che merita di essere sposata, al costo noto in partenza di beccarsi o lo stop sui denti già subito dopo l'apertura del trade o nel caso che, come detto, il titolo non riesca a rompere la resistenza offerta dai recenti nuovi massimi.
Il rischio potrebbe valere la candela.
[Setup operativo] Entrata long USDCHFSono in attesa della rottura della TL per entrare a mercato LONG una volta confermato il breakout con la chiusura candela.
Regole operative:
entrata a mercato a chiusura candela oltre la TL
3 livelli di stop frazionati
protezione posizione con stop a pari ad 1xATR
trailing stop con Supertrend
incremento size in presenza di operatività risk free
Come sempre raccomando a chi non sa come e su quali mercati opero, a come gestisco il risk/money management e la posizione, di NON APRIRE OPERAZIONI solo perché le faccio io.
Magari CHIEDETE.
PS: Qualsiasi previsione fornita non è un indicatore affidabile di risultati futuri.
I pensieri e le opinioni espresse sono esclusivamente miei. Le analisi sono solo a scopo informativo e non devono essere considerate come una consulenza finanziaria o istigazione di alcun tipo. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. La decisione di agire in base alle idee ed ai suggerimenti presentati è a sola discrezione del lettore.
Per trasparenza e correttezza ho deciso di aggiungere i risultati degli ultimi tre anni di trading e aggiornati ad oggi 15/01/2019.
Dall'inizio del 2016, le operazioni vinte sono il 73,76% e il rapporto profitto/perdita è di 4:1 su 667 trade eseguiti e chiusi. Purtroppo per regolamento Tradingview non permette di mettere link esterni, quindi non posso darvi il l'indirizzo del mio blog dove sono pubblicati.
Buon Trading
[Analisi intermarket settimana 3] Quali strumenti scegliereDopo il repentino sell off dell'autunno scorso, SP500, l'indice di riferimento per l'analisi intermarket, ha trovato verso la fine del 2018 una zona di supporto dalla quale è rimbalzato. Da qui, l'incertezza l'ha fatta da padrone e complice i bassi volumi, tipici periodo natalizio, si sono visti in tantissimi asset movimenti erratici. Il trend di fondo è ancora negativo e lo testimoniano i livelli tecnici sotto cui si muove il prezzo, tuttavia, l'ultimo rimbalzo l'ha portato a ridosso di alcune strutture importanti. Indifferentemente se andasse long o short, innescherebbe una sequenza di movimenti sugli asset correlati su cui concentrarsi per aprire posizioni coerenti con le teorie intermarket.
Lo stesso accade per l''indice NIKKEI che resta anche esso in territorio di trading short. Tuttavia il rimbalzo nella zona resistiva 19500/19000, che è anche una soglia psicologica, è da considerarlo importante perché ne ha per ora fermato la caduta. La fase risk-on di breve sta testando il primo livello importante in area 20400/20500.
Il VIX rientra sotto quota 20 che è la quota di guardia e va a confermare il quadro intermarket che vede il mercato in una fase risk-on di breve.
La forte lateralità del GOLD è la prova del nove che il mercato resta incerto. Il recente storno degli indici ne ha caratterizzato il rally long ma il rimbalzo di questi non è stato "visto" come un vero cambio di direzione. La poca propensione alla vendita di chi l'aveva messo in portafoglio per proteggersi e la contemporanea mancanza di compratori per via del rimbalzo dell'equity ne ha decretato l'immobilità.
Ma visto che i market mover più importanti sono prossimi a livelli decisivi, sono dell'idea che la lateralità durerà poco.
A livello operativo sarà da attendere il comportamento dei prezzi su questi livelli così importanti ed adeguare il trading cercando asset correlati decidendo una direzionalità di questi in coerenza con l'intermarket.
Equity long → VIX sotto linea 20 → acquisto asset risk on e/o chiusura posizioni asset risk off
Equity short → VIX sopra linea 20 → acquisto asset risk off e/o chiusura posizioni asset risk on
Se hai bisogno e vuoi capire come funzionano le correlazioni e come sfruttare l'analisi intermarket e trarne profitto, mandami un messaggio in privato.
Come sempre raccomando a chi non sa come e su quali mercati opero, a come gestisco il risk/money management e la posizione, di NON APRIRE OPERAZIONI solo perché le faccio io.
PS: Qualsiasi previsione fornita non è un indicatore affidabile di risultati futuri.
I pensieri e le opinioni espresse sono esclusivamente miei. Le analisi sono solo a scopo informativo e non devono essere considerate come una consulenza finanziaria o istigazione di alcun tipo. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. La decisione di agire in base alle idee ed ai suggerimenti presentati è a sola discrezione del lettore.
Per trasparenza e correttezza ho deciso di aggiungere i risultati degli ultimi tre anni di trading e aggiornati ad oggi 17/01/2019.
Dall'inizio del 2016, le operazioni vinte sono il 73,76% e il rapporto profitto/perdita è di 4:1 su 667 trade eseguiti e chiusi. Purtroppo per regolamento Tradingview non permette di mettere link esterni, quindi non posso darvi il l'indirizzo del mio blog dove sono pubblicati.
Buon Trading
Analisi intermarket settimana 51: panic selling!!!Come sfruttare il panico del parco buoi per fare cassa.
Il quadro intermarket è ora ben delineato. I più importanti indici sono tutti negativi con pesanti perdite da inizio anno.
In questa situazione il trading su mercati correlati è tipicamente risk off.
Nikkei
VIX
Dollar index
Il Dollar index per ora non si muove in coerenza e per questa inefficienza sarà da osservare e/o sfruttare.
In questo caso saranno da ricercare setup di direzione coerente con il quadro risk-off che preferiscono acquisti di CHF, JPY e GOLD.
GOLD ► Long
USDJPY ► Short
USDCHF ► Short
Come sempre raccomando a chi non sa come e su quali mercati opero, a come gestisco il risk/money management e la posizione, di NON APRIRE OPERAZIONI solo perché le faccio io.
Se hai bisogno e vuoi capire come opero, mandami un messaggio in privato.
Per trasparenza e correttezza ho deciso di aggiungere i miei dati di performance aggiornati ad oggi 18/12/2018.
→Conto reale:
dall'inizio dell'anno, gli statement riportano 78,18% di operazioni vinte con un rapporto profitto/perdita di 3.27:1 su 220 trade eseguiti e chiusi.
Buon Trading
PS: Qualsiasi previsione fornita non è un indicatore affidabile di risultati futuri.
I pensieri e le opinioni espresse sono esclusivamente quelle dell’autore. Le analisi sono solo a scopo informativo e non devono essere considerate come una consulenza finanziaria. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. La decisione di agire in base alle idee ed ai suggerimenti presentati è a sola discrezione del lettore.
Analisi intermarket e operatività della settimana 46Dopo i rimbalzi della settimana passata, questa che apre, inizia con forti storni dell'equity ed un'elevata volatilità.
SP500, che è l'indice di riferimento per le mie analisi intermarket, si presenta in una configurazione grafica tipicamente ribassista. Si mantiene sotto media mobile (200) in fase di evidente pullback sotto l'attuale resistenza prima ex supporto.
Nikkei copia perfettamente SP500 in coerenza intermarket.
Il VIX detto anche l'indice della paura, ha assecondato la fase di storno posizionandosi a ridosso di linea 20. Superare tale soglia vorrebbe dire che i BIG andranno a coprire le posizioni long con opzioni put. Più l'indice sale più temono la discesa!
Fin tanto che non andranno a capovolgersi le attuali figure tecniche, l'operatività è tipicamente risk-off altre sì confermata dai miei indicatori macro.
Invece sul fronte Forex i movimenti sembrano aver perso la tipica correlazione
EURUSD non è andato su!!!
Come pure USDJPY e USDCHF non sono andati giù!!!
Probabilmente per via dell'alto costo che si richiede oggi per mantenere posizioni aperte contro Dollaro, specie con valute definite "rifugio".
Una posizione overnight USDCHF paga 2.25% di intessi sul Dollaro e -0.75% sul Franco Svizzero. Posizionarsi short costa 2.25-(-0.75%)=3% (+ qualche "allegra" aggiunta del broker) sull'intera esposizione! Mica poco!!!!
Operativamente parlando la situazione attuale la vedo come un cambio di ciclo. Se fino a qualche settimana fa la mia visione era in acquisto di Dollari per via della condizione tipicamente correlata in un mercato ancora risk-on, ora dovrò adottare un operatività che preferisce ricercare le inefficienze piuttosto che le correlazioni sperando che prima o poi queste ritornino.
Pertanto sarei dell'idea di andare a cercare tutti i setup che mi vedono venditore di Dollari su GBPUSD e EURUSD e di accumulare via via posizioni. La mia scelta ricade su questi due cambi per dei motivi specifici:
1)GBPUSD vede la Sterlina estremamente svalutata rispetto a qualsiasi altra importante moneta sulla quale potrebbero scaricarsi in molti,
2)EURUSD nel corso degli anni è stato il mio personale Benchmark che ho sempre battuto e che fa ormai da riferimento nella curva dell'equity del conto.
Pertanto in un momento che potrei reputare difficile, preferisco riscegliere dei giocatori che conosco bene.
Come sempre raccomando a chi non sa come opero e a come gestisco il risk e money management, di NON SEGUIRMI NELLE OPERAZIONI.
Per trasparenza e correttezza ho deciso di aggiungere i miei dati di performance aggiornati ad oggi 12/11/2018.
→Conto reale:
dall'inizio dell'anno, gli statement riportano 77,39% di operazioni vinte con un rapporto profitto/perdita di 2.94:1 su 199 trade eseguiti e chiusi attraverso trading discrezionale.
→Test trading system automatico su piattaforma MT4 (conto demo e dati in real time, no backtest):
da fine luglio sto testando una mia strategia che ho reso automatica. Gli statement riportano un gain del 27,59% con un rapporto profitti/perdite 3.1:1 in un conto con leva 20:1
Purtroppo le regole di Tradingview non mi consentono di mettere link ne alla pagina del mio Blog ne alla pagina di Myfxbook, dove sono pubblicati questi dati, perché esterne al social.
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Buon Trading
PS: Qualsiasi previsione fornita non è un indicatore affidabile di risultati futuri.
I pensieri e le opinioni espresse sono esclusivamente quelle dell’autore. Le analisi sono solo a scopo informativo e non deve essere considerata come una consulenza finanziaria. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. La decisione di agire in base alle idee ed ai suggerimenti presentati è a sola discrezione del lettore.
Analisi intermarket e occasioni della settimana 44Questa appena passata è stata un'altra settimana di forti cali dei mercati azionari.
L'indice di riferimento è S&P500 e come è possibile vedere dal grafico, la struttura tecnica rialzista che è stata tale fino all'inizio di questo 2018 sembra ormai definitivamente deteriorata.
Pare che si stiano invertendo le logiche di rischio e il mercato lo stia in questo momento fuggendo. Passiamo quindi da una fase risk-on dove si mettono a portafoglio equity ad una risk-off che preferisce strumenti rifugio come obbligazioni, metalli preziosi o valute come il Franco Svizzero e lo Yen.
Proprio da USDJPY voglio iniziare questa analisi.
Il movimento del cambio è coerente con SP500; i due strumenti infatti risultano essere correlati positivamente e quindi tendono a salire e scendere assieme. In questo momento c'è un forte accumulo di Yen ergo USDJPY in ribasso per ovvia proprietà delle frazioni.
Se mi porto maggiormente in "profondità" sul cambio e scorporo le due valute se ne vede chiaramente la perdita di correlazione inversa proprio in questi ultimi giorni. Il Dollaro continua per inerzia ad essere forte per via di un'economia forte ma gli acquisti di Yen sono un importante segnale da prendere in considerazione.
L'indice NIKKEI ha anche esso cambiato "carattere". Nell'ultima settimana il prezzo ha violato un supporto in maniera decisamente impulsiva. E anche in questo caso le correlazioni hanno dimostrato essere decisamente coerenti.
SP500 giù = NIKEY giù!!!
Considero il VIX la cartina tornasole dell'analisi intermarket. Ora rimane sopra quota 20 e conferma il cambio di scenario. Una osservazione personale sta nel fatto che lo storno di inizio anno dell'azionario ha fatto schizzare il derivato fino a 50 punti a seguito di una perdita del 12% circa del SP500. Ora invece, con uno storno molto simile, il livello attuale segna solo 24 il che mi fa pensare che questa volta siano state comprate molte meno opzioni put. Sono dell'idea che ad inizio anno le aspettative dei big erano ancora long sull'indice e che lo storto li abbia obbligati a coprirsi massivamente con opzioni put per mantenersi in posizione long, mentre in questo momento non lo stiano facendo perché non ne abbiano più bisogno avendone liquidate molte.
Anche il Dollar Index è prossimo a livelli tecnici importanti che se sentiti potrebbero indebolire il Dollaro su tutte le altre valute.
Per ultimo il Gold che per quanto mi riguarda fa un gioco tutto suo. Ha da tempo perso la sua funzione di bene rifugio per antonomasia a favore di altre condizioni per il quale viene impiegato ultimamente. Resta comunque ancora correlato negativamente all'equity per cui un apprezzamento sarebbe in coerenza con l'attuale scenario.
In termini operativi andrò a ricercare setup coerenti a questa analisi mettendo in watch list i seguenti strumenti:
EURUSD
USDJPY
EURJPY
USDCHF
GBPUSD
GOLD
EuStocks50
Per trasparenza e correttezza verso chi mi segue ho deciso di aggiungere i miei dati di performance aggiornati ad oggi 28/10/2018.
→Conto reale:
dall'inizio dell'anno, gli statement riportano 77,04% di operazioni vinte con un rapporto profitto/perdita di 2.85:1 su 196 trade eseguiti e chiusi attraverso trading discrezionale.
→Test trading system automatico su piattaforma MT4 (conto demo e dati in real time, no backtest):
da fine luglio sto testando una mia strategia che ho reso automatica. Gli statement riportano un gain del 24,74% con un rapporto profitti/perdite 3.01:1 in un conto con leva 20:1
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POSSIBILITA' DI ENTRATA SHORT SU NZDCHFSiamo su timeframe ad h1, e si è notata una possibilità di entrata short su questo pair. Nel rettangolo evidenziata la candela Doji che potrebbe segnalare un inizio di andamento short; cosa molto importante guardare il proprio risk management e rapporto di risk reward! A disposizione! Buon trading!
USDCHF: piano di accumulo a favore di carryPiano di accumulo su USDCHF.
Il Dollaro americano tenderà a scontare i fondamentali di un economia USA che sta viaggiando a livelli altissimi:
-continua creazione di posti di lavoro
-tasso di disoccupazione ai minimi dagli anni '60
-inflazione controllata attorno al 2%
-Pil al 4%
La mia idea è un piano di trading a lungo termine che vuole sfruttare questa situazione ed accumulare Dollari.
Quindi la necessità è accoppiare al Dollaro americano contro una valuta con caratteristiche opposte. Tra tutte, il Franco Svizzero è a mio avviso la scelta migliore:
-cambio major
-perfetto ratio tra una valuta risk-on/risk-off
-differenziale di cambio favorevole alla direzione del trade
-tasso interesse negativo della SNB tendente a scoraggiare l'apprezzamento della moneta
-stagionalità e indicatori pre-market favorevoli alla direzione del trade
-PPP che vede il Franco Svizzero sopravvalutato rispetto al Dollaro Americano.
Finché tutte queste condizioni mi restituiranno conferma, operativamente parlando, la mia visione è LONG.
Sono a mercato a 0.9918.
Nel caso mi venisse contro, andrò ad accumulare posizioni buy-limit ad ogni livello tecnico importante.
Lo stop è dell'intero aggregato una volta raggiunta la perdita massima ammissibile.
Il target non chiedetemelo che vi rispondo male!
Protezione per mezzo di trailign stop ATR/Supertrend che andrà a seguire il prezzo mediato.
La size della prima posizione a mercato e di tute le eventuali successive entrate sono già calcolate in modo da essere contenute all'interno di un moderato livello di rischio.
La mia raccomandazione è quella di NON seguirmi assolutamente.
►►►Seguirò l'evoluzione con aggiornamenti specifici. ◄◄◄
Per trasparenza e correttezza verso chi mi segue ho deciso di aggiungere i dati di performance del mio conto reale:
dall'inizio dell'anno al 01/10/18, gli statement riportano 76,09% di operazione vinte con un rapporto profitto/perdita di 2.42:1 su 184 trade eseguiti e chiusi.
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I pensieri e le opinioni espresse sono esclusivamente quelle dell’autore. Le analisi sono solo a scopo informativo e non deve essere considerata come una consulenza finanziaria. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. La decisione di agire in base alle idee ed ai suggerimenti presentati è a sola discrezione del lettore.
GBPNZD Longa mia idea di trading per GBPNZD è long in quanto nel timeframe settimanale il prezzo ha sfondato una resistenza importante indicata dalla linea gialla tratteggiata che potrebbe essere adesso un nuovo supporto e sembra essere pronto a salire nuovamente con davanti un bel può di spazio ... si parla di oltre 1000 pips.
L'operazione che vado ad aprire, anzi le operazioni long che apro su questo asset sono molto vantaggiose da un punto di vista di Risk/Reward. Una ha un rapporto risk/reward di 1:2.15 l'altra di 1:4.53.
ReversalBreakout Strategy//@version=2
strategy("ReversalBreakout Strategy", overlay=true)
testStartYear = input(2018, "Backtest Start Year")
testStartMonth = input(03, "Backtest Start Month")
testStartDay = input(01, "Backtest Start Day")
testPeriodStart = timestamp(testStartYear, testStartMonth, testStartDay, 0, 0)
len = input(24,minval=1, title = "Periodo")
ShFL = input(true, type=bool, title = "Show Fractal lines?")
lowline = lowest(close, len)
plot(ShFL ? lowline : na, style=line, linewidth=1, color=green)
highline=highest(close, len)
plot(ShFL ? highline : na, style=line, linewidth=1, color=red)
MidLine = (highline+lowline)/2
plot(ShFL ? MidLine : na, style=line, linewidth=1)
//----------------------------------------------------------------------------------
// === INPUTS RISK MANAGEMENT===
inpTakeProfit = input(defval = 1000, title = "Take Profit", minval = 0)
inpStopLoss = input(defval = 200, title = "Stop Loss", minval = 0)
inpTrailStop = input(defval = 200, title = "Trailing Stop Loss", minval = 0)
inpTrailOffset = input(defval = 0, title = "Trailing Stop Loss Offset", minval = 0)
// === RISK MANAGEMENT VALUE PREP ===
//Se l'input è <1 viene disabilitato
useTakeProfit = inpTakeProfit >= 1 ? inpTakeProfit : na
useStopLoss = inpStopLoss >= 1 ? inpStopLoss : na
useTrailStop = inpTrailStop >= 1 ? inpTrailStop : na
useTrailOffset = inpTrailOffset >= 1 ? inpTrailOffset : na
// === CONDIZIONI LOGICHE ===
aboveHLine = (close>highline and time >= testPeriodStart) ? true : false
belowLLine = (close= testPeriodStart) ? true : false
// === STRATEGY - LONG POSITION===
strategy.entry(id = "Long", long = true, when = aboveHLine)
// === STRATEGY - SHORT POSITION===
strategy.entry(id = "Short", long = false, when = belowLLine)
// === STRATEGY RISK MANAGEMENT EXECUTION ===
strategy.exit("Exit Long", from_entry = "Long", profit = useTakeProfit, loss = useStopLoss, trail_points = useTrailStop, trail_offset = useTrailOffset)
strategy.exit("Exit Short", from_entry = "Short", profit = useTakeProfit, loss = useStopLoss, trail_points = useTrailStop, trail_offset = useTrailOffset)
short 1 mini banana da 20735 stop 21600 tp 19820short a rischio elevato da 20735 su miniftsemib stop a 21600 e target a 19820, let's get risky!






















