Paypal sulle orme di theterTheter, il gestore di USDT, nel 2023 ha fatto piu' profitti di BlackRock.
I profitti di Theter: 6,2 miliardi
quelli di BlackRock: 5,5 miliardi
Ma i profitti di BlackRock derivano dal gestire 10 trilioni di asset di borsa.
Quelli di Theter, dalla molto piu' semplice gestione di 91,6 miliardi di stablecoin .
E' evidente quindi che "stampare" moneta rende infinitamente piu' che gestire degli asset di borsa.
Per questo Paypal sta per aggiungere un nuovo servizio per i suoi quasi 11 milioni di utenti americani: dare la possibilità di effettuare acquisti online con le criptovalute presenti nel conto
Perché Paypal vuole diventare un mezzo di pagamento cripto?
Perché è il modo piu' rapido di aumentare la capitalizzazione della sua stablecoin PYUSD.
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Paypal sulle orme di theterTheter, il gestore di USDT, nel 2023 ha fatto piu' profitti di BlackRock.
I profitti di Theter: 6,2 miliardi
quelli di BlackRock: 5,5 miliardi
Ma i profitti di BlackRock derivano dal gestire 10 trilioni di asset di borsa.
Quelli di Theter, dalla molto piu' semplice gestione di 91,6 miliardi di stablecoin .
E' evidente quindi che "stampare" moneta rende infinitamente piu' che gestire degli asset di borsa.
Per questo Paypal sta per aggiungere un nuovo servizio per i suoi quasi 11 milioni di utenti americani: dare la possibilità di effettuare acquisti online con le criptovalute presenti nel conto
Perché Paypal vuole diventare un mezzo di pagamento cripto?
Perché è il modo piu' rapido di aumentare la capitalizzazione della sua stablecoin PYUSD.
risky long BTCE da 32,11 no stopPur non credendo in questo asset in una logica di iper frammentazione del portafoglio gli offro una possibilità di stupirmi che è alquanto irrelistica, ma non si sa mai...
Acquisto 35 BTCE, etc sul BTC a 32,11 sullo Xetra senza stop, data la volatilità del sottostante è una scelta obbligata, se fosse un'azione o un etf di altro questo settimanale sarebbe da comprare per cui ci si prova, le attese sono altissime e l'ottica di sviluppo è orientativamente il 2025.
Il rischio massimo è l'intera posizione, per svariati motivi: volatilità, regolamentazione, crash tecnici o hackeraggi forsennati, l'azzeramento è una prospettiva più realistica del suo tramutarsi in un generosissimo tenbagger nel prossimo decennio, mi torna in mente il favoleggiare mediatico sul Linden di SL, su determinate realtà ho l'impressione che siamo entrati in una stagionalità di schemi Ponzi solo molto ben artefatti e dalla vita breve.
Chissà.
Credici solo a metà, uomo!;-)
risky short Leonardo via CW put scad 17/03/22Pur puro divertissement nostalgico abbiamo acquistato dei CW LDO put VB scadenza 17/03/2022, ebbene sì, esistono ancora e li abbiamo scelti perchè non si riusciva a costruire uno short con uno stop accettabile con la marginazione, quindi abbiamo scelto di disintegrare questi 77 euro così:
long VB CW Leonardo put strike 6,40 scadenza 17/03/2022 prezzo ingresso 0,055 per 1400 pezzi, disintegrazione totale di 77 euro in progress, eseguiti facilmente con ordine limite sulla prima lettera disponibile, non c'era nessun book visionabile, non che servisse, ma avrebbe aiutato la scelta della size.
Nel grafico dovrebbe essere disegnata un'area molto ambiziosa di attesa target per LDO, ma la nostalgia canaglia ci distrae, nel caso la bomba si manifestasse post natale vediamo come si comporta il sottostante e la bestiaccia CW.
Operazione a puro scopo di "scherzo" nello studio del comportamento ecobiofinanziario del MM.
Questi strumenti hanno avuto una loro florida stagione, ma ormai è già alle loro spalle, strano che ci sia ancora qualcuno che li produce e li vende.
EURUSD - PUNTO FONDAMENTALE RISK OFF VS RISK ON
Nelle prossime ore possiamo capire quale sara' la situazione piu' probabile.
breakout e poi retest sulla trendline oppure rimbalzo sul supporto attuale ? attenzione ai dati macroeconomici. Nella fase di risk off, le banche cercano assets meno rischiosi andando percio' alla ricerca di dollari verdi. D'altro canto invece, in situazione di risk on, è l'euro a prendere punti percentuali sul dollaro americano.
Risk On o Risk Off?Quello che vedete è un titolo "sintetico" artigianale che utilizzo per verificare lo stato di compiacenza o di avversione al rischio, è composto dal rapporto tra titoli High Yeld e S&P e Oro e Yen Giapponese. Come possiamo vedere è stata rotta la trendline di medio periodo che sosteneva l'up trend dal 2016. Che sia iniziata una fase di avversione al rischio?
Risk aversion in gold prices heats up, supporting bullish continDopo che l'amministrazione Trump ha recentemente imposto una grande quantità di tariffe, ha anche esentato 90 paesi. L'intento politico è quello di dividere gli altri Paesi e di fare pressione su di loro affinché avviino dei negoziati. Questa mossa potrebbe spingere altri paesi a negoziare separatamente con gli Stati Uniti, ma il gioco dei dazi continuerà e il sentimento di avversione al rischio del mercato non è scomparso. Allo stesso tempo, l'economia statunitense si trova ad affrontare la pressione della "stagflazione", ovvero un'inflazione persistente e una crescita rallentata. La Federal Reserve si trova in un dilemma politico: non osa tagliare i tassi di interesse troppo presto, ma è anche preoccupata per una recessione economica. In questo contesto, le proprietà di bene rifugio dell'oro restano supportate, ma dobbiamo essere cauti riguardo agli aggiustamenti tecnici a breve termine.
Analisi tecnica dell'oro
1. Livello giornaliero: i tori sono forti, ma si avvicinano alla resistenza chiave
La grande linea positiva di mercoledì ha completamente assorbito le perdite del giorno precedente, confermando la validità della struttura di fondo formatasi al minimo di 2855.
Il prezzo ha accelerato verso l'alto dopo aver superato quota 3100, ma attualmente si sta avvicinando alla forte area di resistenza 3130-3150 (l'area dei punti massimi ripetutamente testata la scorsa settimana).
Punti chiave: se questa settimana riuscisse a mantenersi sopra i 3130, il trend rialzista a medio termine continuerebbe e il prossimo obiettivo sarebbe 3160-3200; al contrario, se sale e poi scende, potrebbe entrare in uno shock di alto livello.
2. Livello a 4 ore: in continuo aumento, ma attenzione alle correzioni
Le bande di Bollinger si stanno aprendo verso l'alto, le medie mobili sono in una posizione rialzista, ma l'RSI è vicino alla zona di ipercomprato.
Supporto a breve termine: 3093 (punto minimo precedente). Se scende al di sotto, indicherà l'inizio dell'aggiustamento e potrebbe tornare nell'area 3070-3050.
Posizione di difesa rialzista: livello intero 3100. Se scende al di sotto, la tendenza a breve termine si trasformerà in volatilità.
3. Livello di 1 ora: inizia ad apparire il segnale di divergenza superiore
Il prezzo ha raggiunto un nuovo massimo, ma il MACD non si è sincronizzato e la media mobile a breve termine ha iniziato a cambiare direzione, indicando che lo slancio rialzista si è indebolito.
Modello chiave: se la linea di scollo 3132 viene rotta, il breve termine potrebbe salire a 3140-3160; se non riesce a sfondare, potrebbe formarsi un declino a doppio massimo.
Strategia di trading notturno
Scenario 1: rimanere sopra i 3100 e continuare il trend rialzista
Ingresso: posizione lunga leggera vicino a 3108, stop loss 3095, obiettivo 3130-3135.
Strategia di breakout: se si stabilizza a 3130, può salire fino a 3140-3160, ma bisogna fare attenzione a non prendere profitto a livelli elevati.
Scenario 2: Bloccato nell'area 3130-3150, prova ad alta quota
Ingresso: prova ad andare short nell'intervallo 3127-3133, con stop loss sopra 3140, obiettivo 3100-3080 e obiettivo 3050 se si rompe.
Logica: forte area di resistenza + divergenza tecnica, correzione del pullback del gioco.
Scenario 3: Rottura sotto i 3100 ed entrata in un periodo di volatilità
In genere, conviene aspettare e vedere se la zona di supporto 3050-3070 si stabilizza prima di organizzare ordini a medio e lungo termine.
Avvertenza sui rischi
Dati CPI serali: se l’inflazione supera le aspettative, potrebbe rafforzare la posizione aggressiva della Fed e sopprimere l’oro; se i dati saranno moderati, ciò sarà positivo per i prezzi dell'oro.
Tendenze della politica tariffaria: se il conflitto dovesse intensificarsi, gli acquisti di beni rifugio potrebbero spingere i prezzi dell'oro al di sopra della resistenza; se rallenta, i tori devono stare attenti a un possibile ritiro.
Riassumere
L'oro è cresciuto notevolmente nel breve termine, spinto dall'avversione al rischio, ma il lato tecnico è entrato in una zona di pressione critica e il rischio di ricercare posizioni lunghe è aumentato. Si consiglia di adottare la strategia di intervallo "high short nella zona di resistenza + low long al livello di supporto", stop loss rigoroso e concentrazione sulla rottura del supporto 3100 e della resistenza 3130-3150. Nel medio termine, se il prezzo dell'oro riuscirà a mantenersi stabilmente sopra i 3130, il trend rialzista a lungo termine continuerà.
Risk on alle stelle, borse su nuovi massimi storiciPersiste l’euforia generalizzata sui mercati finanziari, con i principali listini globali che hanno raggiunto per l’ennesima settimana, nuovi massimi storici. Il Dow Jones ha raggiunto per la prima volta nella sua storia, quota 40 mila punti, con l’S&P 500 che ha chiuso a +0.12% mentre il Nasdaq ha ceduto lo 0.06%. In Europa il Dax resta a ridosso di nuovi massimi, dopo aver raggiunto il picco storico sopra 18.907 giovedì scorso.
L’appetito al rischio è tornato di moda in seguito ai dati in ribasso negli Stati Uniti, che dovrebbero aiutare la Fed ad allentare la politica monetaria nei prossimi mesi, anche se, in questa fase, i rappresentanti del Fomc continuano ad insistere sul fatto che l’inflazione non è ancora sconfitta. Gli investitori però sono fiduciosi riguardo al fatto che non vi sarà recessione ma rallentamento che permetterà comunque di rivedere i tassi al ribasso prossimamente.
Sul fronte societario, le azioni di Walmart e Caterpillar hanno guadagnato rispettivamente l'1% e l'1,5%, spingendo il Dow al rialzo. Le azioni di Reddit sono aumentate del 10% dopo che la società ha annunciato una partnership sui contenuti con OpenAI. Al contrario, le azioni meme sono scese per la terza sessione, con GameStop in calo del 19,7% e AMC in calo del 5,2%.
Nel corso della settimana, l’S&P 500 ha guadagnato l’1,4% e il Nasdaq l’1,9%, segnando entrambi la quarta settimana vincente consecutiva, la prima da febbraio. Il Dow Jones ha registrato la quinta settimana positiva consecutiva, con un guadagno dello 0,9% nel periodo.
VALUTE
Sul nostro mercato, assistiamo ancora a movimenti bilaterali e poco volatili, con una certa tendenza al ribasso del biglietto verde contro le principali valute, eccezion fatta per il UsdJpy che rimane vicino ai massimi di periodo, per questioni legate alla politica monetaria giapponese, ma non solo, anche con riferimento alla concorrenza asiatica di Cina e Corea, che tengono il cambio deprezzato per mantenere alte le proprie quote di mercato nel sud est asiatico, costringendo il Giappone a non rivalutare lo Jpy.
Bisogna però ricordare che ora il paese del sol levante è alle prese con un calo dei consumi interni che, necessariamente lo costringe a tenere sotto controllo il cambio, per evitare che il costo elevato in Usd della materia prima importata, deprima ulteriormente la domanda interna, per cui il sostegno allo Jpy rischia di diventare necessario per la BoJ.
Sull’euro poco da dire, con oscillazioni comprese tra 1.0830 e 1.0890, almeno per ora, con “chances” di salire verso 1.0950. Sul Cable si evidenzia una certa forza, confermata dal calo del cross EurGbp, tornato a 0.8550. Possibili obiettivi del cross a 0.8530 mentre sul cambio originale, 1.2770 80 area sembra essere il prossimo target.
Nel contesto di appetito al rischio attuale, scende anche il franco svizzero sia contro euro ma anche contro dollaro. EurChf sopra 0.9850, resistenza chiave e in linea con il possibile obiettivo di parità. UsdChf per contro resta vicino a quota 0.9100. Interessanti movimenti dei carry trades contro Chf e Jpy per approfittare del delta tasso di interesse.
MATERIE PRIME
Tra le commodities segnaliamo l’argento, che è salito oltre i 30 dollari l’oncia, il livello più alto da gennaio 2013 e in rialzo di oltre il 25% da inizio anno. Le ragioni sembrano essere dovute agli investimenti e alla domanda nel settore industriale. A gennaio, il rapporto oro/argento superava 90, lo spread più ampio da settembre 2022. Da allora si è ridotto a circa 80 e si stima che scenderà ulteriormente a 70 se la Fed taglierà i tassi. Nel frattempo, la materia prima ha continuato a salire, anche grazie all’utilizzo nella costruzione di pannelli solari, che si prevede raggiungerà un record quest’anno e spingerà forse ancora l’argento al rialzo.
Per quel che riguarda l’oro, segnaliamo il ritorno verso i massimi storici, realizzati il 12 aprile a 2.430 dollari l’oncia. Il trend è sempre rialzista, anche se andrà valutata la price action intorno ai massimi. Per quel che riguarda il petrolio, la price action continua a flirtare con le resistenze poste tra 79.60 e 80.50, spinto dal ritorno al rialzo della domanda globale, dopo i dati positivi sulla produzione industriale cinese, cresciuta del 6,7% su base annua nell’aprile 2024, al di sopra delle previsioni di mercato del 5,5%, e sopra al 4,5% del mese precedente.
Le attività nel settore manifatturiero (7,5% contro 5,1% a marzo), dei servizi di pubblica utilità (5,8% contro 4,9%) e nel settore minerario (2,0% contro 0,2%) hanno tutte accelerato grazie alle continue misure di sostegno da parte del governo. Le resistenze chiave, per il petrolio WTI, sono poste a 80.5 e 83.30.
QUESTA SETTIMANA
Negli Stati Uniti, ritorna l’attesa per i vari interventi dei diversi funzionari della Fed, ma soprattutto l’interesse sarà rivolto ai verbali della riunione del FOMC. Tra i dati che usciranno, segnaliamo il PMI manifatturiero e dei servizi S&P, gli ordini di beni durevoli e le vendite di case nuove ed esistenti.
A livello globale, un occhio di riguardo verso le decisioni sui tassi da parte delle banche centrali di Cina, Nuova Zelanda, Corea del Sud e Turchia. Verranno pubblicati i tassi di inflazione per Canada, Uk, Giappone e Sud Africa. Senza dimenticare i PMI manifatturiero e dei servizi per Australia, Giappone, India, Francia, Germania, Area euro e Regno Unito.
Infine, fiducia dei consumatori per Australia, Regno Unito e Area Euro, insieme ai dati sulle vendite al dettaglio per Regno Unito e Canada e sulla bilancia commerciale per Area Euro e Giappone.
Buona settimana e buon trading.
Saverio Berlinzani
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 14.06.2022Risk-off mood in pieno svolgimento: inflazione alle stelle, tassi in ascesa.
Il rallentamento europeo e’ una realta’, recessione possibile nel 2’, 3’ trimestre.
Rendimenti dei Governativi europei ai massimi dal 2018 e non sembra finite.
Crisi senza fine delle crypto-valute: resteranno solo le piu’ forti?
Ieri, lunedi’ 13 giugno, nuova seduta negativa dopo il venerdì nero della scorsa settimana. Milano, arrivata a perdere oltre -3%, ha recuperato nel finale, terminando a -2,8%, Londra -1,6%, Francoforte -2,5%, Parigi -2,7%.
Non e’ andata meglio a Wall Street, dove lo S&P500 e’ crollato a –3,9%, tornando in area “orso", ovvero oltre -20% dall’ultimo picco: male anche Dow-Jones -2,8%, Nasdaq -4,7%.
La svolta restrittiva apertamente annunciata dalla Banca Centrale Europea (ECB), che alzera’ dopo 11 anni di politica monetaria ultra-espansiva (i.e. “interessi zero”) i tassi a Luglio, disturba la prospettiva di crescita economica e gli investitori si chiedono se e di quanto peggioreranno le prospettive degli utili aziendali.
Non e’ piu’ un “tabou” immaginare e parlare di recessione negli Usa ed in Europa, col dubbio fondato che in qualche Paese, come Germania ed Italia, sia gia’ in atto. Per gli Stati Uniti, secondo un sondaggio informale di Bloomberg, la recessione arriverebbe solo a inizio 2023, ma non per questo meno dolorosa.
La riunione della Banca Centrale Americana (FED) di oggi, 14 giugno, e domani, fornira’ indicazioni utili a prefigurare il percorso di rialzo dei tassi che, per il momento, il mercato ipotizza in un aumento di +0,5% a giugno, senza tuttavia escludere un balzo di +0,75%, vista l’impennata dell’inflazione al consumo (CPI) comunicata venerdi’ scorso.
Il deterioramento ulteriore della prospettiva inflattiva ha spinto al rialzo il rendimento dei Treasury decennali USA, a nuovi massimi da novembre 2018: solo ieri, 13 giugno, è salito da +3,16% a +3,34% e, in parallelo, il differenziale tra il rendimento del “10 ed il 2 anni” è diventato negativo di 4 punti base.
La curva dei rendimenti “invertita” ha spesso rappresentato in passato l’anticipazione di una recessione economica. In ogni caso, vedere rendimenti sopra +3% sulla scadenza a 2 anni di un Governativo AAA (il migliore rating) ci dice che e’ finita la lunga e a tratti surreale fase del “doping” monetario, che ha tanto favorito l’accesso al credito a famiglie ed imprese.
Sotto crescente pressione anche i Governativi europei, col rendimento del Bund tedesco 2 anni, anch’esso con rating AAA, ma in Euro, tornato dopo oltre 10 anni, sopra +1%. Il Bund decennale “parametro” su cui si calcolano gli “spread” europei, ha toccato ieri +1,6%: quello dell’omologo BTP italiano ha superato +4%, record dall’autunno 2013.
Lo spread tra Btp e Bund tedeschi decennali ha toccato 245 punti-base, e suona come un campanello di allarme. Il debito pubblico italiano e’ solo cresciuto, da decenni a questa parte, combinandosi con una crescita economica inferiore alla media europea, con le sue ricadute sulle entrate fiscali.
E’ un problema europeo e non solo nazionale, la Banca Centrale Europea lo sa bene.
Dopo l’annuncio dello stop a fine giugno degli acquisti di titoli sul mercato col programma APP (Asset Purchase Program), la paura dei mercati e’ che il debito sovrano di alcuni Paesi periferici della Unione Europea possa essere bersaglio di iniziative speculative.
Nelle parole del suo Presidente Christine Lagarde, l’ECB conservera’ margini di interento discrezionali, flessibili e rapidi, qualora si rendesse necessario contrastare l’eccessiva dilatazione degli spread: per ora, tuttavia, la scelta e’ stata quella di non anticipare dettagli di un’eventuale intervento sul mercato.
Le paure degli investitori impattano anche sul mercato valutario, dove l'Euro ieri, 13 giugno, ha chiuso deboleissimo a 1,042, vicino ai minimi di 4 settimane.
Similmente, prosegue il calo dello Yen giapponese, ormai prossimo al minimo storico di 134 verso Dollaro, per la gioia degli esportatori nipponici.
Nel mondo “valutario” fa piu’ impressione il crollo delle criptovalute, che accentuando il movimento ribassista degli asset rischiosi:
Bitcoin, Ethereum & co. hanno perso circa -20% in una seduta.
Cade il mito della “de-correlazione, della anti-ciclicita’, della riserva di valore” ma, a giudizio di molti, lo straordinario potenziale della tecnologia blockchain avra’ la sua rivincita.
Non aiutano, per il momento, le ricadute reputazionali dei flash-crash di Terra-Luna, della momentanea sospensione dell’attivita’ della società di prestito di criptovalute Celsius e della piattaforma Binance per un problema tecnico dovuto ad una "transazione bloccata".
Nel frattempo il valore di mercato delle “crypto” e’ passato dai 3 trilardi di Dollari di novenbre a meno di 1.
Ancora su’ il prezzo del petrolio, dopo che ieri, 13 giugno, e’ rapidamente rientrato un tentativo di calo: il Brent guadagna oggi +0,6% a 121,6 Dollari/barile, che combinato al Dollaro ai massimi sull’Euro “ipoteca” qualunque scenario di raffreddamento dell’infllazione europea a giugno.
Borse in calo stamane nell’area Asia-Pacifico, mentre le Borse europee, partite con un tentativo di rimbalzo, hanno virato in negativo a fine mattinata, testimoniando diffuso pessimismo.
Futures su Wall Street marginalmente positivi, ma poco attendibili, nell’attuale mutevole contesto. (ore 12.00 CET).
Nel grafico, lo spread BTP-Bund decennali, che avvicina quota 250 bps ai massimi dal 2018.
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Brunello Cucinelli: i fondi erano già short! quando comprare?Brunello Cucinelli è crollata in Borsa oggi a seguito della pubblicazione di un report da parte della società di analisi Morpheus Research, che ha accusato l’azienda di aver continuato a vendere beni di lusso in Russia in violazione delle sanzioni europee, generando una sospensione delle contrattazioni e un forte sell-off sul titolo.
Sul grafico ho appuntato le 4 posizioni short degli hedgefunds... guarda caso 3 di queste posizioni sono state aperte proprio qualche giorno fa!
Da monitorare la tempistica di chiusura di questi short per poi studiare eventuali rialzi sul titolo.
Uso sempre le charts di Capital.com per le mie analisi. Sono intuitive, lineari e super precise. Se fate trading, ve le consiglio davvero!
Motivi del crollo
Il report di Morpheus Research sostiene che Brunello Cucinelli abbia violato le sanzioni UE, continuando a gestire negozi e vendere articoli ben oltre i 300 euro stabiliti come soglia massima dalle regole europee.
Morpheus Research, che detiene una posizione short sul titolo, ha scommesso pubblicamente su un ulteriore ribasso delle azioni, accelerando la pressione negativa sul mercato.
L’indagine del fondo ha coinvolto interviste, analisi di dati commerciali e visite in incognito alle boutique Cucinelli a Mosca, confermando la vendita di prodotti di fascia altissima.
Reazioni della società e del mercato
La società ha fermamente respinto le accuse, dichiarando di rispettare pienamente le regole comunitarie e di non aver utilizzato il mercato russo per svendere il magazzino, valutando azioni legali per tutelare la propria reputazione.
Nonostante queste rassicurazioni, il titolo ha registrato un ribasso superiore al 10%, toccando livelli minimi intorno ai 90 euro durante la seduta e portando a una seconda sospensione per eccesso di ribasso.
L’evento ha avuto eco anche tra altri fondi, con Pertento Partners che già nei giorni precedenti aveva assunto posizioni short analoghe.
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Risk Disclaimer
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ADJUSTING AMD TRADEI'm currently adding exposure to an existing position on AMD.
Initial entry was at $160, hedged with long puts.
Now, with AMD trading around $150, I’m scaling in further — without increasing total risk.
Maximum loss remains capped at $500 thanks to the hedge.
If the stock drops further, I may consider opening a second protective put to maintain risk control as I continue to build the position.
This is part of a structured, long-term strategy where protection leads and growth follows.
I don’t chase trades. I build positions with intent and capital preservation in mind.
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sigmaxiii | Options trader focused on structured risk
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#AMD #options #riskmanagement #tradingstrategy #sigmaxiii #capitalpreservation
PREZZI E BIG PLAYERS IN DUE DIREZIONI OPPOSTE
Sempre più difficile capire la direzionalità che sta per prendere il mercato e sembra che solo la FED potrà dare la linea guida necessaria agli operatori che per ora vivono il risk on nato dai discreti dati che giungono dal PIL americano relativo al q1 2023.
Da un lato ancora diverse indicazioni di risk on, specialmente nei dati macroeocnomico che giungono da oltre oceano, con una discreta domanda aggregata e buoni risltati nel PIL q1 2023, che sebbene in calo rispetto alla precedente lettura e anche rispetto alle aspettative degli analisti, poste al 2% rispetto al 1.1% reale, ha gettato buone basi di speranza rialzista. Il dato che trascina già il PIL è legato alle scorte, e la robusta domanda attuale lascia sperare in ripartenze future della produzione ameriana , specialmodo se si pensa che la disoccupazione rimane sui minim idi periodo e questo sostiene una robusta domanda aggregata che dovrà prima o poi essere soddisfatta. Anche le trimestrali delle aziende tech USA hanno stupito nei loro dati positivi, che aprono quindi all’idea ancora ua volta del Soft landing per la FED. L’inflazione , che rimane centro delle attenzioni delle banche centrali, cala negli indicatori macroeconomici più ampi come il CPI, ma resta ancora resiliente sui dati core.
La scorsa settimana è stato il turno del PCE, e dei redditi degli americani, che ancora una volta hanno mostrato tenacia nei dati core, che restano sostenuti e ancora una buona capacità degli americani di risparmiare rispetto al loro reddito il che pone basi solide per un’economia pronta a resistere ad ulteriori attacchi da parte delle banche centrali.
Dobbiamo tuttavia fare i conti con il rovescio della medaglia, che è il sistema finanaziaro americano, che ancora una volta con First Republic Bank è messo alla prova e potrebbe aver bisogno di adeguato sostegno da parte della FED.
Difficile dunque capire se ci sarà davvero o meno la profonda crisi preannunciata dalla FED e se possa essere il caso o meno di scommettere sul crollo dei mercati finanaziari.
Al momento le mani forti, sembrano ancora intenzionate a mantenere un assetto risk off, che sia di tutela e protezione dei portafogli,ma al contempo i prezzi raccontano una narrativa diversa.
Procediamo per ordine per meglio comprendere le dinamiche in atto.
-FOREX:
il comparto valutario appoggia in pieno lo scenario di risk off, dando spazio alle valute rifugio come l’euro e il franco svizzero , mentre sembra essere oramai in declino il dollaro americano, sebbene nel momento del collasso del comparto equity ha riscoperto una brevissima fase rialzista, che tuttavia non viene registrata nei posizionamenti dei big players che ricordiamo essere espressa da posizioni che restano aperte in overnight.
La prospettiva di una BCE aggressiva ben oltre quello che potrà mettere in campo la FED sembra porre le basi per ulteriori slanci rialzisti della moneta unica, questo grazie anche ad un miglior sistema bancario e finanziario e ad un piano di riassorbimento della liquidità decisamente più blando da parte della BCE rispetto alla FED che ha dato sostegno al debito sovrano e ha garantito una più blanda transizione del regime economico.
EURUSD
Incalzano a rialzo le posizioni dei big players che si portano ora a 169400 contratti aperti con un incremento di ben 5039 contratti long nella sola settimana scorsa, portando l’open interest sui massimi di periodo.
Specchio di questo forte interesse rialzista anche la price action, che vede le quotazioni giungere a 1.1025 con allunghi fino 1.11, al test delle prime resistenze chiave che si trovano a 1.1125 e 1.1175
GBPUSD
Seguono le posizioni long sulla sterlina, che per le mani forti si attestano a 4537 contratti long per la settimana appena conclusa per un totale di 5839 cnt.
Anche in questo caso la forte inflazione spinge gli operatori a crede in azioni forti da parte della boe che potrebbe portre i tassi anche oltre il 5%.
Non da meno quindi la prica action che vede i primi break out rialzisit delle resistenze poste a 1.2550 proiettando ora i prezzi a 1.2660.
YEN
Collasso per lo yen giapponese, che con la conferma di politiche monetarie accomodanti da parte della BOJ e ancora allentamento monetario on puo che vedere forti vendite al momento , con le mani forti che si portano sulle massime esposizioni corte con ben -68744 contratti short netti.
Indubbia quindi la nuova spinta rialzista di tutti gli asset contro yen giapponese che chiudono la settimana in chiaro eccesso di rialzo, che sebbene meritevole di storni di breve , possono essere ottimi trend ancora nel medio periodo.
AUDUSD
Si recuperano posizioni anche sul dollaro australiano e neo zelandese, grazie ad una price action che sembra per ora premiare tutto contro il dollaro americano e sebbene la posizione netta resti ancora improntata al ribasso con -39462 contratti short, il raggiungimento dei minimi di periodo potrebbe essere un ottimo movente per interessanti prese di profitto e ricoperture delle posizioni in essere al momento.
La tenuta dei minimi di 0.6565 sembra essere condizione necessaria per sperare in ritorni verso le resistenze di 0.6775-80
USDCHF
Fortissimo il franco svizzero che senza uno yen in grado di svolgere la sua funzione di rifugio e grazie anche a migliori differenziali tassi sembra essere prediletto dagli operatori per la scelta di un porto sicuro. Le mani forti ricoprono ancora 1064 contratti portando la posizione netta , ancora corta , a soli -3656 contratti, in un rally di circa 6 settimane di acquisti.
USDINDEX
Crollano ancora le posizioni long sul dollaro UsA a dimostrazione di una certa sfiducia nella congiuntura macroeconomica americana. Le posizioni dei big plaiers restano a 10739 contratti , in attesa della FED della prossima settimana che potra sicuramente dare maggiore indirizzo al dollaro USA. Le quotazioni al momento restano ancora in un chiaro trading range, con supporto a 100.83 e resistenza a 105.80.
-EQUITY:
il comparo equity è in neta divergenza tra la prica action e le posizioni dei big players. Ad ogni dato macroeconomico che non si presenta poi cosi pessimista e negatico i prezzi del comparto azionario salgono, dando boost rialzisti che hanno portato le quotazioni sui massimi di periodo, ma le mani forti sembrano non credere a questa idea, continuano a vendere special modo sull ‘ SP500
S&p
Le posizioni nette dei big plaiers sull’SP500 vanno a -363267 contratti corti, rispetto ai -344257 della scorsa settimana, dando ancora fiducia all’idea che le mani forti stanno incrementando le scommesse per un crollo dell’equity.
La price action racconta tuttavia un’altra storia, coni prezzi che sono balzati al test delle resistenze di 4197 pnt. La chiave come detto sarà solo la FED che potrà dare spinta rialzista o meno al mercato equity.
COMMODITIES
Il modno della commodities rimane ancora incentrato sul risk off, con forti acquisti di oro e argento, mentre si vendono metalli come il rame , tipicamente legati al ciclo economico mondiale. Le posizioni, come per la price action, in questo caso sembrano molto più concordi e allineati su un mood di riskoff
OBBLIGAZIONARIO
Interessante ancora il comparto obbligazionario, che rimane pesantemente schiacciato dalle vendite degli operatori , special modo nelle scadenze medio periodo come il 5 e 10 anni Usa, dove le esposizioni ribassiste raggiungono nuovi eccessi, segnale che molti operatori non credono nella ripartenza e nella fine dei rendimenti alti, ma ancora vedono nel prossimo futuro una possibile recessione.
buon trading
Salvatore Bilotta
GOLD | In attesa della resistenza dei 2005$.| LEGGETE LA DESCRIZIONE |
Giorno ragazzi.
Vi chiedo gentilmente di leggere la firma a fine post per i gruppi studio gratuiti.
Vi chiedo anche la gentilezza di Boostare questo post e i precedenti, e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
| ANALISI |
Ci colleghiamo a quella di ieri dove il LONG atteso è stato quasi completato, manca solo la zona dei 2005$.
Lì valuteremo un importante ingresso SHORT per chiudere questo movimento ribassista intorno ai 1975$ per oncia.
Dalla Demand principale poi potremo valutare LONG.
Le conferme di entrata le cercherò con la Volumetrica, dopo aver compreso appieno le intenzioni degli istituzionali.
Attenti ai sussidi delle 14:30 che creano sempre qualche casino.
Cercheremo di posizionarci a mercato dalle 14 in poi, prima meglio di no.
Consiglio un risk:reward di almeno 1:3, con un rischio dello 0.5% (massimo) del capitale per lo Stop Loss.
Andate sempre con molta cautela prima di entrare a mercato, e ricordatevi che la pazienza è la virtù dei forti, specialmente nel Trading.
Buon Trading.
Ciau.
USDJPY - lo yen prende forza con i nuovi dati macroAd aumentare la forza dello yen nei confronti del dollaro sono stati i dati della sessione asiatica che hanno riguardato le vendite al dettaglio e la produzione industriale.
vendite al dettaglio
Le vendite al dettaglio sono aumentate del 5,3% YoY a novembre 2023, accelerando per la prima volta in tre mesi dopo il 4,1% rivisto al ribasso di ottobre e superando le previsioni del 5%. È stato anche il 21° mese consecutivo di espansione delle vendite al dettaglio poiché i consumi hanno continuato a riprendersi dal crollo indotto dalla pandemia. Le vendite di automobili (11,3%) e macchinari e attrezzature (11,3%) sono avanzate di più, seguite da alimenti e bevande (5,8%), vendite dei grandi magazzini (4,8%) e prodotti farmaceutici e cosmetici (3,9%). Su base mensile, le vendite al dettaglio sono aumentate dell'1% a novembre, opponendosi al calo dell'1,6% della lettura precedente.
produzione industriale
La produzione industriale in Giappone è diminuita dello 0,9% MoM nel novembre 2023, dopo la crescita dell'1,3% del mese precedente, ma meno delle stime di mercato di un calo dell'1,6%. È stata la prima diminuzione da agosto, trascinata dalla minore produzione di veicoli a motore (-2,5% contro il 2,0% in ottobre), macchinari elettrici e apparecchiature elettroniche per l'informazione e la comunicazione (-3,5% contro 2,9%) e macchinari per uso generale e orientati al business (-3,8% contro 2,3%). YoY il dato è diminuito dell'1,4% a novembre dopo un aumento dell'1,1% in ottobre.
monthly chart
Il prezzo prova nuovamente a superare il supporto data dalla Tenkan Sen e, quindi, sarà interessante vedere come chiuderà l’anno. Un superamento della zona di ritracciamento aprirebbe le porte verso la Kijun Sen, sebbene l’area di supporto e confluenza di volumi indicata con il rettangolo giallo.
Golden cross sul Cable - GBPUSDI dati mensili PCE di base degli Stati Uniti sono cresciuti leggermente dello 0,1%, mentre gli investitori hanno previsto un tasso di crescita dello 0,2% come registrato per ottobre. Su base annualizzata, l'inflazione sottostante è decelerata al 3,2% rispetto al consenso del 3,3% e alla precedente lettura del 3,5%.
Allo stesso tempo, i dati sulle vendite al dettaglio in UK hanno registrato un +1,3%, rispetto ad un consenso dello 0,4%, sebbene ciò potrebbe essere stato influenzato dalle vendite del Black Friday.
La sterlina, quindi, trae ancora vantaggio da questi ultimi dati che amplificano le speculazioni sui prossimi tagli della Fed che dovrebbero avvenire sicuramente prima dei primi tagli della BoE, nonostante ci siano stati netti segnali che porterebbero a ipotizzare una stagnazione economica inglese in Q4 con un rischio alto di recessione nel 2024.
Daily chart
Golden cross media a 50 periodi sul media a 200 periodi.
Il prezzo si trova al di sopra dei massimi raggiunti nelle sessioni del 14 e 15 dicembre, al di sopra della Tenkan e Kijun Sen è sempre più distante dalla Kumo. Il Golden cross tra le medie a 50 e 200 periodi rafforza l’idea rialzista del trend che rimane al rialzo sia sul medio che nel breve periodo.
Weekly chart
Guardando il grafico settimanale riusciamo a vedere il superamento della zona di ritracciamento del selloff calcolato dai massimi di luglio 2023 e i minimi di ottobre scorso. Adesso il prezzo si trova sopra il livello 0,618 sopra il livello 1.27 e potrebbe procedere fino a toccare la media a 200 periodi che potrebbe chiamare un rimbalzo tecnico.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 08.12.2023Borse europee ed Usa ancora in “riskon mood”: sperano tagli dei tassi.
“Soft-landing” dell’economia Usa confermato dai dati sul lavoro.
Macro europea fiacca, ma senza crolli: favorira’ la discesa dell’inflazione
Ministri finanze europei alle prese col ripristino del Patto di stabilita’!
Il morale degli investitori resta alto, poiche’ l'inflazione e’ in rapido calo e le Banche centrali, dopo la brutale fase di “tightening”, potrebbero cominciare a pensare al percorso inverso, ovvero a tagliare i tassi di interesse, magari gia’ dalla primavera. Un sondaggio di Bloomberg prevede una discesa al 2,5% entro fine 2024.
Ieri, 7 dicembre, la mattinata era iniziata disturbata dalle chiusure deboli dei listini asiatici, afflitti dalle chiusure negative di Wall Street della sera prima, dal preoccupante calo del prezzo del petrolio, e dal taglio del rating sovrano cinese legato alla sostenibilità dei conti pubblici da parte di Moody’s.
Le Borse europee hanno chiuso contrastate: invariata Londra, Parigi e Francoforte -0,10%, piu’ pesanti Madrid -1,1%, e Milano -0,7%, complice la debolezza delle azioni bancarie, che avevano contribuito non poco a riportare gli indici europei, tra i quali lo Stoxx600, ai massimi da luglio e Milano e Francoforte ai massimi oltre 15 anni.
Wall Street ha invece chiuso in rialzo: Dow Jones +0,17%, S&P500 +0,80%, Nasdaq +1,37%, ribaltando la chiusura negativa della vigilia, grazie ai dati sulle richieste settimanali di sussidi, risultati in linea con le attese e pari a 220 mila, cioe’ mille in piu’ della settimana precedente.
Sul tema del mercato del lavoro, l'attenzione era comunque sui dati che sono stati diffusi oggi, 8 dicembre: un loro peggioramento potrebbe sperabilmente indurre la Federal Reserve a tagliare presto i tassi.
I dati macro europei confermano la stagnazione dell’economia: la produzione industriale italiana ad ottobre ha registrato un calo di -0,2%, col dato tendenziale annuo che, segnando -1,1% migliora dal -2,0% di settembre. L’omologo dato tedesco segna -0,4% mensile, e smentisce l’atteso rimbalzo atteso di +0,2%. Il GDP (Prodotto interno lordo) dell’Eurozona e’ sceso -0,1% nel 3’ trimestre.
Tuttavia, quello che veramente importa agli investitori e ‘ che in Europa il taglio del costo del denaro da parte dell’ECB pare molto prossimo: il sondaggio condotto da Reuters su 90 economisti indica che il primo “rates cut” sara’ gia’ nel 2’ trimestre 2024: il 57% degli intervistati vede almeno 1 taglio prima della riunione di luglio. E poi altri interventi “accomodanti” per un totale di -1,25-1,50% entro fine anno.
Da parte dei membri del Board dell’ECB nessun avallo alla prospettiva di tagli, ma la conferma, almeno da parte di Isabel Schnabel, che non ci sono nuovi aumenti all’orizzonte, oltre che ad un nuovo riferimento al “higher for longer”.
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Il prezzo del petrolio sembra volersi stabilizzare, col WTI (West Texas Intermediate) appena sopra i 70 Dollari/barile, dopo essere sceso mercoledi’ 6 al minimo da maggio: quello del gas naturale euroeo non fa piu’ notizia ed è relativamente stabile, attorno a 40 Eur/megawattora sulla trading venue TTF Amsterdam.
Sul mercato valutario, per una volta, si parla di rafforzamento dello Yen giapponese: l'ipotesi di un’evoluzione “restrittiva” della politica monetaria della Banca del Giappone nel meeting di dicembre ha propiziato un rimbalzo del +2% circa nel cross Dollaro/Yen, sceso da 147,2 a 144,1: trend simile anche per il cross Euro/Yen, da 158,9 a 155,5.
Giornata tranquilla per il comparto obbligazionario, con lo spread BTP/Bund in area 175 bps, ed il rendimento del BTPdecennale benchmark che conferma la discesa sotto il 4%, segnando 3,96% al fixing di ieri, 7 dicembre.
Oggi le Borse europee, a inizio pomeriggio (ore 15.00 CET) proseguono positive, in media +0,8%, in una seduta partita bene e migliorata dopo la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro Usa, che battono leggermente le attese. Sul settore del lusso europeo si registra l’effetto “benefico” dell’annuncio del colosso Kering che ha annunciato un generoso acconto su un dividendo 2023 ora stimato di 4,50 Euro.
Tornando al “labour market” Usa, a novembre sono stati creati 199 mila nuovi posti di lavoro al di fuori del settore agricolo, quando gli analisti attendevano un aumento di 190 mila.
Il tasso di disoccupazione e' sceso dal 3,9% di ottobre al 3,7%, smentendo le attese di una conferma al 3,9%. La partecipazione della forza lavoro e' pari al 62,8%, solo - 0,6 punti percentuali sotto ai livelli “pre-pandemia” di febbraio 2020. I salari orari medi sono aumentati di 12 centesimi di Dollaro, +0,35%, a 34,10, contenendo la dinamica annuale a 3,96% e indicando moderazione salariale.
In Europa si torna a parlare, finalmente, del Patto di stabilità o meglio della sua “riforma” e re-introduzione. I Ministri delle Finanze riuniti nottetempo non hanno trovato un accordo ed il negoziato riprende stamane: il Commissario agli affari economici Paolo Gentiloni conta ancora di trovare un compromesso, visto che nella notte i Ministri dell’Ecofin” hanno comunque compiuto progressi sostanziali.
Secondo Gentiloni “diversi punti sono ancora aperti, compreso il chiarimento degli aspetti legali di un possibile accordo”. Francia, Germania, e Spagna invocano un compromesso che tenga conto della maggior spesa per interessi (in Italia peserebbe 3,8% del GDP) e un approccio “morbido” sugli obiettivi di Deficit/GDP.
Wall Street si prepara ad una riapertura leggermente positiva, in media +0,3%, preannunciando un’altra seduta e settimana decisamente rialziste. (ore 15.00 CET).
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XAUUSD Il declino dell'oro è finito?⭐ OANDA:XAUUSD Il ritorno dell'oro e segnali positivi: ⭐
✍ PIANO D'ORO 10/09
👉Il prezzo dell'oro ha mostrato un segnale di inversione sul frame H4, l'area di prezzo superiore a 1810$ ha le candele che ritirano continuamente i loro stoppini e creano un dow che sfonda l'area di 1830$.
👉Vengono continuamente riportate notizie di guerra, che aumentano la possibilità di un aumento del prezzo dell'oro, così come la spinta per l'aumento dei prezzi da parte del signor Buyer che ha ricevuto ordini da marzo di quest'anno.
✨ PIANO XAUUSD 9 ottobre
💰 🔼 Fascia di prezzo di acquisto 182$ - 1824$ - stoploss: 1819$
💰 🔽 VENDERE orologio Fascia di prezzo 1853$ - 1855$ - stoploss: 1860$
Investimento nel mercato della Firma Digitale con DocusignIl mercato della Firma Digitale ha avuto un boost esplosivo dal COVID-19, raggiungendo una dimensione globale di 3bln USD nel 2021. Nei prossimi 5 anni la crescita attesa media sarà del 30%-35% annua e sarà spinta sia dal settore privato che dal quello pubblico. Docusign è leader indiscusso con una market share stimata al 70%-75% .
Negli ultimi 2 anni ha raddoppiato il suo fatturato e prodotto flussi cassa positivi che hanno rafforzato la situazione patrimoniale. Ha disponibilità a breve superiori ai debiti finanziari, dunque una solidità che mi rende ragionevolmente tranquillo.
Come tutte le aziende growth ha perso valore, l '80% dai massimi storici ma negli ultimi mesi ha creato una base di accumulazione.
Applicando il metodo DFC con tassi di crescita del free cash flow estremamente prudenziali il risultato è una sottovalutazione del 38% : tasso medio annuo di crescita a 10 anni del 9%, poi 3% di tasso perpetuo; inflazione media a 10 anni del 2.3% (T10YIE), premio per il rischio 5.5%.
E' un asset volatile e rischioso, personalmente accumulerò fino ad un massimo del 3% del mio portafoglio azionario nei prossimi mesi con un o rizzonte temporale di almeno 5 anni .
Fonti: Fortune business insight, Deloitte, Tradingview.
DISCLAIMER: Le analisi contenute in questo articolo sono proposte a scopo puramente informativo e non rappresentano alcuna raccomandazione diretta al lettore. Il trading può mettere a rischio il vostro capitale di cui siete i soli responsabili.
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Investimento a lungo termine nel settore ospitalità con AibnbAibnb ha un modello di business basato sulla propria piattaforma digitale che permette di mettere in contatto viaggiatori e proprietari di case, facilitando le procedure di affitto senza possedere proprie locations. Airbnb offre una esperienza davvero unica ai viaggiatori che possono raggiungere posti lontani dove le strutture classiche di hotel non hanno interesse economico a coprire.
La pandemia ha mostrato a tutti quanto viaggiare sia un bisogno estremamente importante da soddisfare. Così, nonostante le pressioni inflazionistiche, l'industria del viaggio sta beneficiando di prospettive di crescita eccellenti.
Da non sottovalutare la spinta che viene dalla crescente dalla diffusione dello smartworking. Molti lavoratori colgono l'occasione per spostarsi in "uffici" posizionati in posti meravigliosi, riuscendo a coniugare lavoro e stile di vita in maniera eccellente.
La score card di Airbnb è di tutto rispetto, con crescita del fatturato esplosiva e generazione di cash flow fenomenale che ha portato le disponibilità a breve a 9.6bln $ e ridotto l'indebitamento ad appena 2.3bln $.
Applicando il metodo del DFC con tassi di crescita del free cash flow estremamente prudenziali il risultato è una sottovalutazione del 68%: tasso medio annuo di crescita a 10 anni del 4%, poi 3% di tasso perpetuo; inflazione media a 10 anni del 2.3% (T10YIE), premio per il rischio 5.5%.
Vorrei iniziare ad accumulare fino ad un massimo del 3% del mio portafoglio di individual stocks nei prossimi mesi con un orizzonte temporale di almeno 5 anni.
NASDAQ:ABNB
DISCLAIMER: Le analisi contenute in questo articolo sono proposte a scopo puramente informativo e non rappresentano alcuna raccomandazione diretta al lettore. Il trading può mettere a rischio il vostro capitale di cui siete i soli responsabili.
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CapitalRock
📈Price action trader
💰Investitore di lungo termine con focus sul mercato azionario americano
usd jpy short potenziale presa di profitto!!!Salve a tutti!!
Oggi parleremo di questa fantastica coppia valutaria, una coppia che quando vuole sa sorprenderci di brutto!!! chi fa trading da molti anni sa benissimo che il dollaro contro il ninja sa essere molto volatile. La moneta giapponese negli ultimi anni secondo un mio modesto parere con la sua virtù di moneta rifugio ha fatto da bilanciere in molte situazioni di riskon/off dei mercati.Seguendo da molti anni le politiche monetarie non mi stupisce che la banca giapponese sia accomodante sopratutto in questo momento post covid, al contrario abbiamo una fed molto aggressiva motivo principale la feroce inflazione che sta vivendo.
Anche in europa non si scherza con l'inflazione siamo anche noi europei a livelli record, infatti si discute molto di un probabile aumento dei tassi anche per il nostro euro, infatti abbiamo assistito a un buon recupero dei minimi ma questo sarà discusso quando parleremo di eur usd.
Tornando su usd jpy tecnicamente parlando abbiamo assistito da gennaio 2021 ad un forte recupero partito da 103 finendo addirittura a 131 target ultra ventennale, non è detto che sia finito non mi permetterei mai tanta presunzione. Ma secondo una mia analisi tecnica mi porta a pensare almeno non subito ad una presa di profitto, come accennato prima usd jpy sa essere molto volatile ed imprevedibile ecco perchè oggi consiglio a me stesso una sorta di accumulazioni short in size comfort cercando di costruire una sorta di antimartingala con stop su equity così da non compromettere il mio conto per eventuali operazioni giornaliere. In pratica in parole povere rispolverando la fisica di base credo che un minimo in disequilibrio ci troviamo, ho sempre pensato che il centro di gravità permanente di questa coppia sia 108.00 112.00 mi sono imposto dei target leggermente più alti ma anche più plausibili in questo dato momento storico.
vi auguro un buon trading a tutti!
L'INDICE DI ORO E PETROLIO E MEDIE MOBILI VOLUMETRICHEBuongiorno ragazzi, questa è un'analisi pubblicata all'interno del mio blog l'8 marzo. Ho discusso la stessa sul mio canale youtube nel video dal titolo:
"L'IMPORTANZA DELLE MEDIE MOBILI VOLUMETRICHE APPLICATE AD UN INDICE DI MATERIE PRIME DA ME CREATO" pubblicato il 10 marzo.
Ho notato che l’argomento in cui costruivo l'indice del settore della difesa (vi lascio il link dell'idea sotto nei collegamenti a idee correlate) è stato per voi interessante. Ripropongo quindi un’analisi in cui andrò a costruire un ulteriore indice, basato stavolta sulle materie prime.
L’indice è legato in maniera diretta allo scenario geopolitico scatenatosi il 24 febbraio con il conflitto tra Russia e Ucraina.
Successivamente utilizzerò le medie mobili volumetriche (argomento di cui non ho mai parlato) per farvi capire un modo ulteriore per inquadrare il sentiment del mercato.
LE MATERIE PRIME SCELTE PER LA COSTRUZIONE DELL’INDICE
L’indice che costruirò sarà composto dall’oro e dal petrolio. La diversa natura di queste due commodities è da ricercare nelle diverse tematiche alle quali rispondono:
• L’oro è un bene rifugio che va tipicamente ad apprezzarsi in maniera prepotente in periodi di instabilità dei mercati
• Il petrolio è una materia prima energetica che risponde alla legge della domanda e dell’offerta
Ho scelto due materie prime così diverse tra loro per creare un indice completo, ossia un indice che risponda a due tematiche:
• Legge di domanda e offerta
• Bene rifugio
Se avessi ad esempio indicizzato petrolio e natural gas cosa avrei ottenuto? Semplicemente un paniere legato a una sola tematica, ossia quella della legge della domanda e dell’offerta. Stessa cosa se avessi inglobato oro e argento assieme: il risultato sarebbe stato un indice influenzato unicamente dalla natura di bene rifugio. Combinando oro e petrolio, si ottiene di conseguenza un indice che io definisco “completo”.
PERCHE’ NON E’ POSSIBILE INDICIZZARE LE MATERIE PRIME ATTRAVERSO I LORO FUTURES?
Avevo mostrato come fosse semplice costruire un indice di azioni: era sufficiente sommare le diverse sigle (ticker) delle diverse aziende utilizzando l’operatore matematico “+”.
Per quanto riguarda il mondo delle commodities, non è tuttavia così semplice. Se utilizzassimo i futures alle materie prime associati per costruire il nostro indice (come, ad esempio, “CL1! + GC1!”), ciò non sarebbe possibile; il problema risiede nelle diverse unità di misura utilizzate per esprimere il valore delle stesse commodities, in quanto:
• L’oro è espresso in dollari a oncia
• Il Mais è espresso in dollari a bushel
• Il petrolio in dollaro a barile
• Il rame in dollari a tonnellata
Questo non accade per le azioni. Esse, infatti, sono tutte espresse in dollari ad azione, e di conseguenza, seguendo tutte lo stesso principio, possono essere indicizzate senza grosse difficoltà.
Come si può ovviare al problema? Scegliendo un ETC e un ETF che replichino il prezzo delle materie prime da noi scelte.
L’ETC E L’ETF DA UTILIZZARE
• Oro: ETC Invesco physical gold A (SGLD)
• Petrolio: ETF United States oil fund (USO)
Inserendo nella barra di ricerca il “codice”:
BATS:USO + MIL_LS:SGLD
Otteniamo l’indice, che ha questo tipo di andamento:
ANALISI TECNICA E FONDAMENTALE INDICE
L’indice delle materie prime dimostra una forza simile all’indice delle aziende della difesa: dai minimi visitati il 2 dicembre 2021, esso si è mosso in moto parabolico riuscendo a guadagnare oltre 28 punti percentuali, raggiungendo così i 253,05$. Sono diversi gli aspetti tecnici degni di nota; ognuno di loro da un’unica informazione: il trend si presenta estremamente forte. Essi sono:
• La distanza della media mobile veloce a 50 periodi dai 253.05$: più la distanza tra il prezzo e la media aumenta, più un trend è da considerare forte
• La distanza tra le due medie mobili: più è grande la distanza tra la media a 50 e quella a 200 periodi, più il trend è da considerare in salute
• Volumi: come spesso esprimo, è condizione fondamentale che i volumi accompagnino il prezzo al rialzo. Maggiori essi sono, maggiore è la partecipazione degli investitori al rialzo, più è considerato affidabile un trend. L’aumento di essi è ben rappresentato dal cambio di pendenza avuto dalla media a 30 giorni (in color nero)
• RSI: l’indicatore si trova oltre gli 80 punti; essi esprimono una situazione di “ipercomprato”, ossia quella in cui un prezzo ha avuto un trend eccessivamente forte.
Vorrei ricordare un aspetto: quando l’RSI raggiunge e supera valori di 70 punti, il prezzo tende a ritracciare. Credo che in quest’indice quest’indicatore debba essere contestualizzato con il particolare momento poiché la speculazione è ancora alta; è quindi possibile che esso si mantenga ancora a valori alti.
Diamo ora uno sguardo all’ATR, che misura il nervosismo avuto dagli investitori:
Analizziamo innanzitutto il periodo novembre 2020-novembre 2021: l’ATR si è mosso tra valori compresi i 2.92 e i 2.14 punti. Il 2 dicembre si giunge ad un minimo relativo da parte dell’indice: esso corrisponde ad un massimo relativo da parte dell’ATR. Come si può spiegare ciò? Come ho scritto nella precedente analisi in cui andavo a costruire l’indice sulle aziende della difesa, è proprio in quella data che le testate giornalistiche iniziano ad affrontare dei temi riguardanti un possibile conflitto. Un possibile conflitto come può impattare a livello psicologico sugli investitori? Decisamente male. Questo nervosismo è ben rappresentato graficamente dall’ATR, che raggiunge così i 3.40 punti.
Questo nervosismo trova quiete i 2 mesi successivi: l’ATR, dal 2 dicembre 2021 all’11 febbraio 2022, perde 26 punti percentuali circa; questo ritracciamento coincide tuttavia con la rotazione dei capitali su oro e petrolio, che si riflette sull’indice, che nello stesso arco di tempo segna una performance del +13% circa.
Perché accade ciò? Poiché gli investitori anticipano sempre le mosse del mercato, in maniera da essere ben posizionati qualora dovesse palesarsi un determinato evento economico-finanziario o geopolitico.
Il nervosismo riprende la scena da protagonista l’11 febbraio, quando l’idea di un possibile conflitto prende sempre più forma: in poco meno di un mese l’ATR sale del 108% circa, accompagnato da un’accelerazione parabolica dell’indice dal +15%. Ci troviamo ora a 5.21 punti, sintomo che il nervosismo che scorre nei mercati è alto.
UTILIZZARE L’INDICE COME “TERMOMETRO DI SENTIMENT”: STRATEGIA CON DUE MEDIE MOBILI VOLUMETRICHE
Per capire come agirò le prossime settimane, mi chiedo innanzitutto:
“quando sono iniziate le speculazioni sull’oro e sul petrolio causate dalle tensioni geopolitiche?”
Come ho specificato qualche paragrafo fa, intorno agli inizi di dicembre. E’ possibile trovare conferma nei grafici dei futures delle due materie prime? Direi di si.
La mia idea è quindi quella di aspettare che nell’indice ”(USO+SGLD)” si ricreino le condizioni “psicologiche” antecedenti l’inizio del conflitto.
Come le ricavo queste particolari condizioni? Dai volumi!
• I volumi non erano così alti come lo sono ora (visto che l’affluenza sul bene rifugio e sul petrolio era inferiore perché il conflitto non era si era ancora palesato)
L’IMPORTANZA DELL’INCROCIO DELLE MEDIE MOBILI SUI VOLUMI
Molto spesso, all’interno delle analisi, tratto argomenti riguardanti l’incrocio tra due medie mobili. Nella mia operatività faccio sempre riferimento a due medie mobili, in particolare:
• Una “veloce” a 50 periodi
• Una “lenta” a 200 periodi
Possiamo applicare due medie mobili ai volumi e non al prezzo? Assolutamente si.
I settaggi saranno questi:
• Una “veloce” a 19 periodi
• Una “lenta” a 64 periodi
Perché queste opzioni?
• La scelta della media mobile a 64 periodi deriva dal fatto che la speculazione sull’indice inizia proprio 64 periodi fa (64 “candele” fa); la stessa media tiene quindi conto del numero di contratti scambiati dagli investitori da quando essi hanno iniziato a scontare la probabilità di un conflitto fino ad oggi.
• Ho successivamente ricercato una media mobile più veloce che “scavalchi” al rialzo quella lenta a 64 periodi il 24 febbraio, ossia il giorno dell’inizio del conflitto in Ucraina, corrispondente all’accelerazione parabolica dell’indice: la media mobile a 19 periodi è quella che risponde a tale esigenza.
Come esprimo sempre, che tipo di informazione dà il “golden cross”, ossia il passaggio di una media mobile “veloce” al di sopra di una media mobile “lenta”? La forza di un trend. Più una media mobile veloce distanzia una lenta, più un trend è da considerarsi forte ma soprattutto in “accelerazione”, al rialzo o al ribasso che sia.
Ho sempre rimarcato come i volumi rappresentino in qualche modo l’umore degli investitori, per cui che tipo di informazioni dà il golden cross che vi mostrerò ora nella grafica?
L’informazione di un cambio di umore.
Come ho spiegato in precedenza, il numero di contratti scambiati è aumentato in maniera vertiginosa all’inizio del conflitto, e dal giorno la loro quantità si è sempre mantenuta a livelli alti; maggiori sono i contratti scambiati, maggiore è l’interesse e la speculazione in un determinato asset. Per cui:
• Se i volumi continuassero a mantenersi alti, significherebbe probabilmente che l’agitazione degli investitori non sarebbe conclusa, e di conseguenza lo stesso interesse per l’indice continuerebbe a persistere
• Se i volumi invece iniziassero a diminuire, potrebbe significare che l’appetito degli investitori per oro e petrolio starebbe iniziando a calare.
Quando potremmo capire tutto ciò? Quando la media mobile volumetrica “veloce” scavalcherà al ribasso quella “lenta”.
Perché dico questo? Perché quando una media mobile lenta stà al di sopra di una veloce, il trend principale è ribassista. E quindi, applicando questo ragionamento ai volumi, ciò potrebbe significare che “l’umore” degli investitori non sarebbe più ottimista, ma pessimista. E cosa succede quando un umore diventa pessimista? Che un grafico inizia a muoversi in trend discendente perché l’interesse nei suoi confronti cala.
STRATEGIA CON DUE MEDIE MOBILI VOLUMETRICHE E ATR
Aggiungo un’ulteriore aspetto:
Più la distanza tra due medie mobili aumenta, più l’indicatore o l’asset al quale le medie mobili sono associate è da considerarsi forte o debole:
La possibile strategia appena descritta con due medie mobili volumetriche non ha solo dei pro, bensì anche dei contro; deve quindi essere settata in maniera tale da considerarsi affidabile. Quali sono questi “contro”? E’ vero che quando la quantità di contratti inizia a calare probabilmente il sentiment inizia a cambiare, però esiste anche un’altra possibilità: ipotizziamo che i prossimi giorni il conflitto si risolverà; cosa accadrebbe all’indice? Probabilmente tutte le posizioni long verrebbero chiuse (visto il desiderio degli investitori di portarsi “a casa” i profitti) e in quel modo questo si rifletterebbe con un grande aumento dei volumi.
Come ci potremmo aspettare il grafico se accadesse tale evenienza? Provo a ipotizzarlo nella seguente grafica:
I volumi aumenterebbero in maniera repentina e di conseguenza la distanza tra le medie mobili volumetriche aumenterebbe. Ciò è in contrasto con quanto espresso precedentemente, dove sottolineavo il fatto che le medie mobili volumetriche avrebbero mantenuto la stessa “impostazione” fin tanto che il sentiment sarebbe rimasto stabile.
Quello che voglio spiegare in questo caso è che l’impostazione delle medie mobili (quella veloce al di sopra della lenta) non cambierebbe, tuttavia ci sarebbe un cambio di sentiment (viste le enormi vendite). Ciò significa che la strategia descritta precedentemente sarebbe affidabile fin tanto che il conflitto rimarrà stabile, senza improvvise sorprese (come, appunto, una risoluzione del conflitto).
Ma se si risolvesse?
In quel caso una soluzione potrebbe essere questa: osservare attentamente l’ATR. Perché?
Se ci fossero dei grandi volumi di vendita, l’ATR andrebbe a salire: questo perché esso misura la volatilità storica, e la volatilità non è altro che quello strumento che misura la variazione di prezzo di un asset in un periodo di tempo specifico; se le vendite fossero di una certa robustezza, che candele andremmo ad osservare a livello grafico? Candele di una certa imponenza, seguite di conseguenza da un ATR in crescendo!
Se quindi vedessimo un grande volume di vendite con un ATR a crescere, non dovremmo più considerare le medie volumetriche come “termometro di cambiamento di sentiment” come descritto nel paragrafo precedente. Infatti:
• Se la media mobile volumetrica a 19 periodi superasse al di sotto quella a 64 periodi con un contemporaneo decremento dell’ATR, potremmo affermare che l’appetito nei confronti delle due materie prime starebbe svanendo, il che potrebbe suggerire che il mercato abbia scontato il conflitto.
• Se la distanza tra la media mobile volumetrica a 19 periodi mantenesse o aumentasse la distanza al rialzo nei confronti dell’altra a 64 periodi con una grande pressione ribassista (e non rialzista) nell’indice e con un ATR a crescere, allora non potremmo considerare più affidabili le medie mobili volumetriche.
Vi faccio un esempio grafico sull’S&P500 per spiegarvi la correlazione tra incrocio tra medie mobili volumetriche e ATR:
Quindi ricordate: se il trend dell’indice iniziasse a diventar ribassista nonostante l’incrocio tra la media mobile veloce e quella lenta non avvenga, osservate l’ATR. Come potete vedere dagli esempi, esso non mente.
RIEPILOGO:
Per capire il sentiment degli investitori riguardante il delicato momento geopolitico attraversato, si possono attuare due possibili strategie:
• Strategia con due medie mobili volumetriche: fin tanto che la media mobile a 19 periodi rimarrà al di sopra di quella a 64, il sentiment rimarrà intatto (e quindi la “paura” nei riguardi del conflitto” continuerà a persistere). Se il sentiment invece cambiasse, i volumi scambiati sarebbero inferiori (perché l’interesse nei confronti delle materie prime calerebbero) e questo si rifletterebbe nella media mobile veloce che scavalcherebbe quindi al ribasso quella lenta
• Se ci fossero delle grandi vendite causate, ad esempio, dalla risoluzione del conflitto, la distanza tra le due medie mobili volumetriche aumenterebbe, ma ciò sarebbe un falso segnale in quanto il sentiment sarebbe cambiato. Osservando invece l’ATR si eliminerebbero i falsi segnali
Per avere quindi la sicurezza che l’incrocio tra le medie mobili volumetriche funzioni, confrontatele sempre con l’ATR: se la media volumetrica veloce incrocia al rialzo quella lenta, l’Average true range deve trovarsi in una condizione di “crescendo”. Viceversa, a incrocio invertito, lo stesso deve trovarsi in “dimuendo”.
Ciò espresso fin’ora non è un consiglio finanziario. E’ semplicemente l’analisi di un grande appassionato di finanza.
MATTEO FARCI