SELL OFF SUI MERCATI?BUONGIORNO FOREX DEL 25.01.2022
SELL OFF SUI MERCATI
Giorni ad alta volatilità questi che stiamo vivendo sui mercati ,siamo oramai alla vigilia dell’appuntamento con la FED e gli umori si alternano tra le incertezze generate dalla dubbia congiuntura macro USA , le prospettive di trimestrali non cosi brillanti come si poteva immaginare, e i timori di una possibile recessione che non sembrano scongiurati.
Il comparto equity ieri ha mostrato ancora price action degne di un panic selling in piena regola, portando indici come il NASDAQ a toccare le soglie del -4.50% in intraday, cosi come l’ SP500 alle porte del -4%, e anche in Europa il dax non è stato da meno.
Siamo all’ultima settimana di gennaio 2022 e i listini mondiali si presentano cosi: nasdaq -13.25% , sp500 -9.14% , dj -6.71% , dax -4.60% , italy40 -4.11% .
Il valutario in tutta risposta, mostra un brillante yen giapponese, che con un +13.85% totale contro le altre majors, ha svolto egregiamente il suo lavoro di ricopertura nella fase di risk off, seguito dal dollaro americano, che con un +5.15% totale sembra voler tenere il passo come valuta rifugio.
Male ovviamente le valute cosiddette da investimento , o anche commodities currencies, come il dollaro neozelandese, che segna un disastroso -13.57% totale seguito dal dollaro australiano con un -10.35%.
Ovvia la risposta dei retail, che oggi si trovano in posizione short dollari con un 69% corto , rispetto al 58% visto ieri mattino, anche la caduta della sterlina, vede ingressi long da parte dei trader retail che stamattina si trovano al 64% long rispetto al 59% short di ieri.
Restano ancora sostenuti gli acquisti di dollaro neozelandese, che vede oggi i retail long al 86% in scia con l’87% visto ieri.
Sul fronte dati, stanotte sono stati pubblicati i dati sull’inflazione in Australia, che ha mostrato un +3.5% su base annuale, rispetto al +3.0% precedente e un +1.3% su base mensile, lasciando i paesi oceanici ancora molto indietro sul fronte inflazione rispetto al mondo occidentale, dando giustificazione alle banche centrali per non intervenire nel cambio di politica economica.
Seguiremo come sempre insieme le dinamiche dei mercati che ci porteranno all’appuntamento chiave di domani sera con la FED
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 25.01.2022Risk-adversion molto evidente: Wall Street da -4% a positiva in chiusura.
Inflazione alta, Banche Centrali “falchi”, crisi ucraina: tutto e’ “contro” le azioni.
Oggi e domani il Comitato di politica monetaria della FED: attesa nervosa.
Cryptovalute senza pace, tentano di fare una base dopo il -50% medio.
L'attesa per le indicazioni della Federal Reserve sull’aumento dei tassi creano nervosismo e forte volatilita’ sulle Borse europee ed americane.
Le Borse europee ieri, 24 gennaio, sono state interessate da un’intensa pressione venditrice, chiudendo in sensibile calo, pur con un cenno di recupero sul finale.
Il FtseMib italiano ha perso -4,0%, di cui -0,4% come effetto “dividendi”, tornando sui livelli di novembre 2021. Il Cac40 francese ha perso -4,0%, il Dax tedesco -3,8% e il Ftse100 britannico -2,7%.
Giravolta sbalorditiva a Wall Street, che ha chiuso positiva dopo una seduta per lo piu’ in pesante perdita, a tratti -4%: nelle ultime due ore un’ondata improvvisa di acquisti (ricoperture? chiusura di opzioni?) hanno ridato slancio ai listini: Dow Jones +0,3%, Nasdaq +0,6%, S&P500 +0,3%.
Poca cosa rispetto alle perdite della scorsa settimana, la peggiore per Wall Street da marzo 2020, quando il Nasdaq ha perso -7,6% e lo S&P500 -5,7%, ma sufficiente a sollevare gli operatori che temevano un finale ben piu’ rovinoso (i.e capitulation).
Preoccupano le tensioni sul possibile intervento militare russo nelle province autonome dell’est Ucraina (Donbas). Il Presidente Usa Biden starebbe considerando l’invio di truppe, oltre che di armamenti di terra, mare e cielo, distribuiti tra i vari Paesi membri della Nato nell’est Europa e nelle Repubbliche baltiche.
L'America cerca di muoversi di concerto con l'Unione Europe ed il Regno Unito per parlare ad una sola voce a Mosca, dissuadendola da atti di forza nella regione del Donbass, che porterebbe ad una nuova violazione dell’integrita’ territoriale dell’Ucraina, come gia’ avvenuto in Crimea. L’indice RTS della Borsa di Mosca ha perso ieri fino al -8%, debole anche il Rublo.
Inizia oggi la riunione del FOMC, il Comitato di Politica monetaria della FED: domani alle 20.00 CET sara’ pubblicato il Comunicato che non dovrebbe prevedere rialzi dei tassi nell’immediato, ma fornire invece indicazioni sulle mosse future: secondo il consenso degli analisti, un ritocco da +0,25%, forse addirittura +0,50%, a marzo.
L’Italia vive la fase incerta dell’elezioni del nuovo Presidente della Repubblica: i mercati finanziari sembrano non risentirne troppo: tra gli operatori sembra prevalere il favore per una permanenza di Draghi come Primo Ministro piuttosto che come Presidente italiano.
La soluzione preferita sarebbe un secondo mandato a Sergio Mattarella o una figura di grande prestigio, anche relativamente estranea al Mondo politico, sostenuta da una larga maggioranza e la prosecuzione dell’attuale Governo sino a fine mandato, a marzo 2023.
L’inflazione sale in ogni angolo del Globo ed e’ fonte di grande preoccupazione per Governi e Banche Centrali. In presenza di economie in robusta crescita e’ facile innescare pericolose spirali prezzi/salari, che alla lunga nuocciono alla prospettiva di crescita, impattando sulla capacita’ di spesa di famiglie e imprese.
In Australia nel 4’ trimestre, e’ cresciuta del +1,3% rispetto al terzo, sopra le stime di +1,0%. L’aumento annuo, +3,5%, e’ il piu’ alto dal 2014.
L’inflazione è un problema anche a Singapore, dove non era quasi esistita negli ultimi 20 anni: col +2,1% annuo di dicembre, l’Autorita’ Monetaria locale, equivalente alla Banca Centrale, ha deciso di innalzare il tetto della banda di oscillazione della valuta locale, nella speranza che sortisca un effeto simile a quello di un rialzo dei tassi ufficiali.
Buone notizie per l’economia Sud Coreana, cresciuta nel 4’ trimestre 2021 del +4,1% annuo, sopra le aspettative di consenso che indicavano +3,8%. I 3 rialzi dei tassi decisi dalla Banca centrale da agosto in poi non hanno tolto slancio alla crescita coreana: buono a sapersi..
Stamattina, 25 gennaio, tutte le Borse asiatiche sono scese, spingendo l’indice MSCI Asia ex-Japan ai livelli depressi di novembre 2020. In breve, Nikkei giapponese -1,7%, Hang Seng di Hong-Kong -1,7%, CSI300 di Shanghai&Shenzen -2,3%, Kospi coreano, -2,5%, Straits-Times di Singapore -1,8%.
I future di Wall Street, all’indomani del piu’ incredibile rimbalzo intraday che si ricordi, indicano riaperture in marcato ribasso, compreso tra -0,8% del DowJones e -2,1% del Nasdaq (ore 14.00 CET).
A fine mattinata di oggi, 25 gennaio, sono positivi tutti gli indici europei, con progressi medi del +0,6%. La strada della diplomazia sembra essere quella preferita dalle parti per la definizione della crisi Ucraina, e gli indici PMI europei sono usciti misti, con quello della manifattura sopra le attese di 57,5 a quota 59, e quello dei servizi a 51,2, in calo da 53,1 e sotto le stime di 52,6.
Poco da dire sui mercati obbligazionari: il Treasury Note decennale rende +1,75%, il suo omologo BTP italiano +1,27%, ed il Bund tedesco -0,10%. Spread 137 bps.
Della fase di avversione al rischio si avvantaggia il Dollaro, a 1,128 verso Euro, +0,4%, mentre le cryptovalute sono depresse e volatili: Bitcoin 36.300 Dollari, -1,2%.
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Accettare le perdite e mantenere la calma.Periodo di drawdown per la maggior parte degli investitori, impossibile riuscire ad evitare lo storno di questi giorni per chiunque avesse aperte posizioni long, a prescindere dalla tipologia di esposizione settoriale.
Il mercato non può salire per sempre e gli ultimi 20 mesi probabilmente ci hanno fatto pensare che investire in borsa o mantenere posizioni aperte sull’azionario possa esser semplice sia dal punto di vista tecnico che psicologico.
E’ proprio la psicologia, in giornate dove prevale il rosso, a rendere più difficili le nostre decisioni, a prescindere dalla tipologia di approccio adottato negli investimenti.
Tutti commettiamo errori. A partire dall’investitore di lungo termine, con posizioni aperte in fondi diversificati ed efficienti. Egli dovrebbe sempre tenere a mente il proprio orizzonte temporale e la finalità dell’investimento e semmai preoccuparsi di bilanciare opportunamente il portafoglio e non modificarne gli assetti in maniera discrezionale, discostandosi dalla pianificazione opportunamente valutata dopo attenti studi o dopo una consulenza professionale. Eppure durante queste fasi viene quasi naturale liquidare le asset class più rischiose per la nostra intolleranza alle perdite. (Personalmente io sto individuando dei livelli dove incrementare le posizioni su ETF All Country World, dove ho un orizzonte temporale di almeno 25 anni).
Discorso simile nel contenuto, ma diverso nella pratica per il trader che svolge attività di stock picking. Spesso egli è portato a credere che la propria analisi su un determinato titolo sia infallibile o semplicemente non accetta di aver sbagliato (timing, size, strategia d’ingresso). Pertanto è in grado di tenere posizioni aperte in perdita per mesi, alimentando il loss o addirittura mediando sul titolo che puntualmente continua a perdere. A maggior ragione, quando si investe su singoli titoli, sono fondamentali la size dell’operazione ed i livelli tecnici di stop da rispettare in maniera maniacale (si veda la legge della rovina statistica).
Come mi comporto per la parte di portafoglio gestito in stock picking?
Seguo semplicemente il piano, se arrivo ai livelli di stop chiudo con serenità l’operazione, attendo che gli indicatori che utilizzo per monitorare il mercato tornino in modalità Risk On, e resto alla finestra per i nuovi segnali d’ingresso.
Qualora dovessi avere segnali sulle strategie da me impiegate, non esiterei a valutare ingressi a mercato.
Altro errore dettato dalla psicologia è la paura di riprendere l’operatività dopo una serie di stop. Dobbiamo tenere a mente che il mercato si compone di fasi e che i drawdown fanno parte del trading e che per ogni strategia adottata, dovremmo avere chiari il recovery time (in quanto tempo vengono raggiunti i massimi di equity dopo un ritracciamento) e l’entità del massimo drawdown sofferto dalla strategia nel passato.
Infine attenzione al revenge trading. Cercare di voler recuperare dalle perdite a tutti i costi, aprendo svariate posizioni che non faranno altro che peggiorare la nostra situazione. Il mercato non ci deve nulla, né tantomeno il desiderio di rivincita deve offuscare la nostra capacità di giudizio.
Investire è un processo, da pianificare, standardizzare secondo delle precise regole e replicare. Solo in questa maniera si può applicare una strategia vincente e scalabile.
Per quanto difficile, le emozioni devono restare lontane dai nostri broker e l’attività di trading, per quanto appassionante , deve risultare noiosa.
btc shortDopo il sell off dell'ultima settimana, le vendite sembrerebbero non arrestarsi. Secondo la teoria delle Onde di Elliott, il fair value dell'oro digitale potrebbe crollare in un range di prezzo di poco inferiore ai 20 000 dollari. Il mercato è in risk off, pertanto strumenti più speculativi quali BTCUSD, hanno lasciato il terreno a favore di assett più "protettivi" (per es. vedasi JPY, CHF, Treasury 10y, USDX etc etc....)
Un evento determinante per la sorte di breve del btc sarà la riunione della FED del prossimo mercoledì. Se la minaccia dell'aumento dei tassi di interesse dovesse farsi più concreta (mi ripeto ma vedo la cosa inverosimile), il BTC ma più in generale le Crypto accuseranno più pesantemente il colpo!
Un buon week end a tutti!!!!
USDJPY sotto 114?Timeframe: 4h
Metodo Analisi: Price Patterns (Proprietario)
USDJPY sopra 114 di recente, anzi, ben al di sopra visto che ha gravitato tra i 114,50 e 115 nelle ultime ore. Vista la dinamica di prezzo sembra sia giunto il momento di vedere un movimento ribassista in concomitanza con USDCAD al rialzo la cui idea la trovate tra le idee collegate/correlate.
Penso che la fase di accumulo che ha fatto il cambio USDJPY possa servire per un ipotetico movimento ribassista forte. In ottica di trading e non di analisi, potrebbe essere un trade dal forte impatto sul risk/reward di una strategia con un r/R oltre 3.
Target: 114-113,75
Diversificazione, titoli di stato , effetti in conto capitale.L’innalzamento dei tassi sta lentamente, ma prevedibilmente, scuotendo i portafogli azionari, per il tramite di aggiustamenti nelle scelte di allocazione degli operatori finanziari.
In particolare, come al solito è importante andare a verificare i movimenti del comparto obbligazionario. Andando ad analizzare i rendimenti dei titoli di stato Americani, possiamo notare quanto essi siano incrementati nell’ultimo periodo ed in particolare, osservando la scadenza a 10 anni, si è quasi raggiunto uno yield dell’1,90% (valori antecedenti alla crisi del covid).
Si avranno, pertanto, nuove emissioni obbligazionarie a tassi maggiori, con contestuale perdita di valore in conto capitale relativamente le precedenti emissioni. Chi comprerebbe titoli già presenti sul mercato, se il nuovo debito verrà emesso a tassi più alti?
Andando poi ad analizzare nel dettaglio l’andamento delle quotazioni del decennale americano, notiamo che il prezzo sembrerebbe voler raggiungere un importante livello di supporto (grafico sotto) in area 94.
Cosa comporta in termini di investimento?
In una situazione del genere, si può cominciare a prendere posizione nel mercato obbligazionario, in maniera prudente, senza mai andare a dimenticare due cose fondamentali:
1) Le banche centrali potrebbero prevedere politiche ancora più restrittive, con ulteriore effetto negativo sul controvalore dei bond;
2) Il dato sull’inflazione è ancora alto. Seppur l’investimento in treasuries viene considerato in dottrina come risk free, è conveniente investire in titoli di stato ad un rendimento dell’1,90% con una dato inflattivo al 7% circa?
Negli investimenti, l’equilibrio è fondamentale. Dipende tutto dalle nostre aspettative temporali e dai nostri obiettivi. In parte la quotazione del bond americano a 95, può sembrare attraente e ghiotta per cominciare ad accumulare posizioni. D’altro canto, sarebbe folle allocare il portafoglio totalmente in bond (come ho visto fare da alcuni “investitori” durante le emissioni del BTP Italia ). La diversificazione, come al solito è la giusta risposta, e per quanto ci troviamo in una community dedita alla speculazione, alla passione per lo stock picking e cripto, non dobbiamo mai dimenticare le regole base dell’investimento di lungo termine e di gestione di portafogli multi asset.
NAS100, Visione di medio termine con zona weeklyVediamo come il prezzo, dopo l'enorme struttura di accumulo/Distribuzione (lo sapremo presto) sia andato con la nuova candela weekly a cercare liquidità in basso al fine di stoppare i longhisti di medio termine, a indurli short per poi rientrare all'interno del range facendoci credere che sarebbe ripartito.
Cosa mi aspetto già da tempo per l'asset e seguendo quella che è l'attuale struttura? Che il prezzo vada a testare l'area rilevante inferiore sul settimanale, per eventualmente ripartire long, o che la utilizzi comunque come area di reazione long per trovare la liquidità short di cui ha bisogno per eventualmente continuare a ribasso.
Questo visto anche il posizionamento istituzionale quasi al 100% long su USD e per via della inversa correlazione di domanda ed offerta tra Dollaro Statunitense e indice Nasdaq.
Ciò che vorrei vedere è una nuova candela weekly che vada a manipolare l'attuale, inducendo gli short, manipolando i longhisti ( i quali avranno poi cambiato idea quando il prezzo sarà davvero pronto a longare) e raggiungendo la zona inferiore che ho tracciato e che userò come area di breve termine per le mie operazioni scalp e intraday a favore della mia visione.
Il mio consiglio è quello di non forzare dei long fino a quando non sapremo se il ritracciamento daily di questi giorni sia solamente un retest di una potenziale schematica di Wyckoff (quindi una ricerca di liquidità per proseguire a rialzo nel medio termine) o un effettivo accenno al Change of Character del prezzo sul daily/H4 (inversione di struttura).
Sempre seguire il proprio piano e operare con un rigoroso risk management.
Non è un consiglio finanziario
CADJPY Intraday 3 Gennaio (PROTRADERS Chat #1)Prima idea pubblicata sulla chat PROTRADERS di TradingView
CADJPY in fase di accumulo ribassista tra 91-91,20 dopo forte accelerazione rialzista su base daily e weekly. Probabile allungo ribassista in intraday per via della dinamica mensile in forte probabilità di ribasso iniziale con chiusura all'interno del range mensile.
L'idea fa riferimento ad un ritracciamento da 90,90 fino a 90,60 (per la precisione 90,57) con un risk/reward >2
Segui la chat di PROTRADERS qui su TradingView
DISCLAIMER : Le idee qui proposte non sono raccomandazioni all'investimento, pertanto è da intendersi il puro scopo didattico delle stesse. Il trading è attività rischiosa e pertanto la responsabilità è in capo al titolare del conto trading e non imputabile a chiunque altro. Assolutamente vietata è l'attribuzione di tali idee come "segnali di trading" e/o affini.
Wall Street archivia un rialzo a 2 cifre ma l'ottimismo ...Wall Street archivia un rialzo a 2 cifre ma l'ottimismo in borsa continua.
A Wall Street si dice:
"Se la vostra autostima sale o scende a seconda dei risultati del Trading sia voi che il vostro Trading siete in difficoltà."
Ruth Barrons Roosevelt
Nell’ultima sessione a Wall Street, l’SP 500 è variato del -0,26%. Nel momento in cui scrivo questa analisi i futures statunitensi sono positivi: Nasdaq +0,47%, per il Dow Jones +0,27% e per l’S&P 500 +0,36% circa.
La prestazione ad 1 anno dei tre maggiori indici americani e dell'indice italiano è la seguente:
Dow Jones +18,73%
S&P 500 +26,89%
Nasdaq +21,39%
FTSE MIB +23,00%
Perché il mercato ha chiuso in maniera negativa nell’ultima sessione a Wall Street?
L'ultima giornata del 2021 ci ha regalato una sessione con perdite poco rilevanti, questo ha lasciato il bilancio finale del Wall Street ad un livello molto elevato.
L'S&P 500 ha finito con un rialzo del +26,9 nel 2021, molto vicino al rendimento del 2019.
Il Nasdaq, Ha finito in rialzo del +21,4% nel 2021.
Il Dow Jones e salito del 18,7%.
Non posso che constatare che è stato il terzo anno di fila di incredibili.
Qui sotto ho calcolato il rialzo dell'indice Nasdaq 100 negli ultimi 10 anni:
2021 +28,56%
2020 +44,78%
2019 +37,29%
2018 -2,79%
2017 +30,24%
2016 +8,46%
2015 +8,58%
2014 +18,88%
2013 +30,79%
2012 +14,60%
Performance media in 10 anni +21,94 all’anno.
Dopo i vari lockdowns che hanno caratterizzato il 2020 abbiamo avuto una riapertura iniziale che come previsto ha provocato una valanga di domanda da parte dei consumatori.
Questo ha gettato benzina sul fuoco ai profitti aziendali nel 2021, e ha mantenuto gli investitori in un "mood risk on" per tutto l'anno.
Wall Street ha beneficiato dell'atteggiamento dovish-colomba della Federal Reserve, la quale ha mantenuto il suo tasso di interesse a breve termine vicino allo zero per tutto l'anno.
Questo ha contribuito a mantenere bassi i costi per i prestiti per le aziende e conseguentemente alte le valutazioni delle azioni.
I mercati sono già stati avvertiti dalla Fed che i tassi di interesse saranno rialzati non meno di due volte, forse tre, nel 2021.
Il 2021 sarà anche ricordato per le cosiddette "meme stocks", nelle quali abbiamo assistito alla sfida tra i grandi gruppi di investitori individuali consociati con un passaparola via social, che hanno acquistato tutti assieme azioni di società in crisi come GameStop e AMC Entertainment, facendo perdere miliardi agli investitori istituzionali come gli hedge funds.
Nel 2021, l'S&P 500 ha stabilito 70 nuovi record, l'ultimo dei quali solo il 29 dicembre.
Dal 1945 al 2021 solo il 1954 con 77 nuovi record stabiliti nel corso dell'anno ha battuto l'anno appena concluso.
E questo è avvenuto nonostante che il mercato abbia avuto non poche tribolazioni da affrontare:
• l'aumento dell'inflazione.
• I problemi con la supply chain.
• I problemi creati dalla dalle varianti Delta e Omicron del virus COVID-19.
Bisogna onestamente ammettere che nonostante ci siano stati molti aspetti che avrebbero potuto fare innervosire gli investitori nel corso del 2021, in fin dei conti il mercato azionario americano è rimasto il miglior sbocco che il denaro abbia trovato.
Eppure, sul tavolo in questo momento ci sono:
• la variante omicron che si sta diffondendo velocemente,
• l'incertezza sulle interruzioni della catena di approvvigionamento,
• la fine incombente delle politiche di “denaro facile” della Federal Reserve.
Il trading si è mosso a rallentatore nell'ultima sessione del 2021, la maggior parte di Wall Street era in vacanza e molti gestori di fondi avevano già chiuso le loro posizioni per l'anno.
Valutando solo l'ultima settimana abbiamo i seguenti risultati:
• Dow Jones +1,08%
• S&P 500 +0,85%
• Nasdaq -0,05%
• Ftse Mib +1,22%
Vediamo insieme quali sono state le notizie che hanno movimentato il mercato nell'ultima sessione:
1. Le prese di profitto di fine anno hanno anche messo sotto pressione i titoli azionari, non dimentichiamoci che l'S&P 500 è stato in crescita del +27% nel 2021.
2. Anche se c'è dell'ottimismo che la variante omicron causerà meno danni della variante delta, le molte restrizioni attuate dai vari governi per rallentare la diffusione del virus rallenteranno sicuramente l'attività economica a livello globale esacerbando i già rilevanti problemi della catena di fornitura.
3. La media a 7 giorni di nuove infezioni Covid degli Stati Uniti è salita ad un massimo record di 355.951 dato di giovedì. Se paragonati al 1° dicembre abbiamo un rialzo del +315%.
4. Il PMI manifatturiero cinese di dicembre è salito inaspettatamente di +0,2 arrivando a 50,3, dato migliore delle aspettative che prevedevano un calo a 50,0. Si tratta del più veloce ritmo di espansione in 5 mesi.
Il PMI non manifatturiero cinese di dicembre è aumentato inaspettatamente di +0.4 arrivando a 52.7 dato migliore delle aspettative che prevedevano un calo a 52.0.
Vediamo adesso insieme, cosa hanno fatto nell'ultima sessione alcuni titoli rappresentativi per l'intero mercato.
Deboli i titoli tecnologici.
Zoom Video Communications ha chiuso in calo di oltre il -3%, Meta Platforms (FB) ha chiuso in calo di oltre il -2%, e Netflix , Amazon.com , Tesla , Electronic Arts e Take-Two Interactive Software hanno chiuso in calo di oltre il -1%.
I titoli Crocieristici hanno ampliato le perdite del giorno precedenti te dopo che il CDC degli Stati Uniti ha consigliato ai cittadini di evitare viaggi in crociera, indipendentemente dallo stato di vaccinazione, in quanto "anche i viaggiatori completamente vaccinati possono essere a rischio di ottenere e diffondere le varianti di Covid". Carnival ha chiuso in calo di oltre il -2%, e Norwegian Cruise Lines Holdings e Royal Caribbean Cruises hanno chiuso in calo di oltre il -1%.
Peloton Interactive ha chiuso in calo di oltre il -3%, peggior titolo nel Nasdaq 100. La banca d’affari JMP Securities ha ridotto la sua raccomandazione sul titolo a market perform da market outperform.
Le azioni cinesi hanno restituito alcuni dei rialzi della sessione precedente sulle aspettative che il governo cinese possa prendere misure per sostenere la crescita economica. Didi Global ha chiuso in calo di oltre il -4%, e Pinduoduo , Baidu , Alibaba Group Holdings, NetEase , e JD.com hanno chiuso in calo di oltre il -1%.
Cosa invece ha aiutato il mercato nell’ultima sessione?
Pfizer ha chiuso in rialzo di oltre il +1%. La notizia che ha aiutato il titolo ad andare in controtendenza rispetto al mercato è stata che nel Regno Unito il Paxlovid di Pfizer per Covid è stato approvato.
Nel mio portafoglio nel mercato USA attualmente i titoli con la migliore performance, aperti recentemente tra quelli a larga capitalizzazione sono presenti:
CISCO SYSTEMS INC +16,23%
TESLA MOTORS INC +15,74%
IBM +12,21%
CARNIVAL CORP +11,00%
COCA COLA BOTTLING +11,13%
Nel mio portafoglio nel mercato USA attualmente i titoli con la migliore performance, aperti negli ultimi 7 giorni tra quelli a media capitalizzazione sono presenti:
Alpha And Omega Semi +25,54%
EXPEDIA GROUP INC +13,60%
New Fortress Energy Llc +7,25%
Republic First Bcp +8,29%
IMPINJ INC +6,79%
Nel mio portafoglio nel mercato ITALIA attualmente i titoli con la migliore performance, aperti recentemente tra quelli nel MIB 40 sono presenti:
UNICREDIT +26,62%
SNAM rete gas +9,36%
AMPLIFON +9,94%
CNH INDUSTRIAL +8,74%
TERNA +8,79%
Nel mio portafoglio nel mercato ITALIA attualmente i titoli con la migliore performance, aperti recentemente tra quelli a media capitalizzazione sono presenti:
ALKEMY +9,71%
BIESSE +8,86%
ELICA +6,98%
ESPRINET +6,56%
AUTOGRILL SPA +6,16%
Il 30/12 nel Portafoglio "Tutte le recenti N.1 - Italia" ho chiuso la posizione su BASICNET a 5,63 con un +10,39
Questi portafogli fanno parte del mio abbonamento: Portafoglio Azioni Italia e Usa.
Questo portafoglio è diviso in 6 sotto-portafogli.
Tre di questi sono dedicati all'area geografica Italia.
• Mib 40.
• Numero 1 oggi in Italia (Ogni giorno indico il titolo che secondo me è il migliore acquisto che faccio sul mercato italiano).
• Tutte le recenti numero 1 Italia.
Tre di questi sono dedicati all'area geografica Italia.
• Best Brands.
• Numero 1 oggi in USA (Ogni giorno indico il titolo che secondo me è il migliore acquisto che faccio sul mercato USA).
• Tutte le recenti numero 1 USA.
Come impostare la strategia corretta per il copy trading della mia strategia sul canale 1 Mib 40 e canale 4 Best Brands.
Premesse:
La crescita di questi portafogli è stata molto lineare durante tutto il corso dell'anno e quindi si sono prestati bene ad essere seguiti durante tutto il corso del 2021.
Strategia per applicare il copy trading statistico:
Divido il mio capitale in 15 parti con le quali compero 15 titoli, 6,66% su ogni titolo.
Il portafoglio Best Brands è composto di 34 titoli e quindi acquistandone 15 praticamente possiedo il 44,11% (il Mib 40 di 40 titoli e quindi il 37,5%) dell'intero portafoglio, abbastanza per avere una rilevanza statistica che nel lungo periodo creerà le condizioni per avere le performance allineate con quelle del 100% del portafoglio.
Acquisto fino ad esaurimento del capitale i titoli mano a mano che diventano long e quindi max 15 titoli in portafoglio.
Vendo i titoli in portafoglio mano a mano che scatta il segnale di vendita e con la nuova liquidità sono pronto a ricominciare gli acquisti.
Conclusioni:
I portafogli Mib 40 e Best Brands nel corso del 2021 sono stati molto lineari nella loro crescita ed in ogni momento dell'anno hanno dato performance in crescita e quindi ritengo siano stati un perfetto esempio per copiare il mio trading con il metodo statistico sopra descritto.
Wall Street archivia un rialzo a 2 cifre ma l'ottimismo in borsa continua.
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Secondo me il 2022 sarà un mercato di “stock picking”.
Ma cosa è esattamente lo stock picking?
Letteralmente in italiano si dovrebbe tradurre selezione di azioni.
La selezione di azioni si verifica quando un analista o un investitore utilizza una forma sistematica di analisi per concludere che un determinato titolo sarà un buon investimento e, pertanto, dovrebbe essere aggiunto al proprio portafoglio.
Mi aspetto di vedere una rinnovata propensione del mercato verso la quarta rivoluzione industriale che sta iniziando.
Credo che gli investitori abbiano reagito in modo eccessivo alle implicazioni dei tassi d'interesse in aumento di una politica di inasprimento della Fed specialmente su titoli ad alto potenziale che saranno nel futuro innovatori ad alta crescita. Questo ha creato numerose opportunità di acquisto.
Il NASDAQ continuerà ad essere il mio terreno di caccia preferito.
Il futuro è adesso, e il mio portafoglio sarà adeguatamente esposto alla prossima generazione di colossi della tecnologia a guida digitale.
Cosa farò oggi?
Mi aspetto che la settimana riprenda da dove ha lasciato.
A breve ci aspetterà la “EARNING SEASON” la stagione degli utili.
Io vedo un'enorme opportunità proprio dietro l'angolo con la stagione degli utili in arrivo.
L'inizio dell'anno è tipicamente un forte periodo stagionale per le azioni.
C'è ancora tantissima liquidità in attesa di essere investita, Omicron è alle corde del ring e tra poco verrà messo KO, c'è la forte probabilità che questa stagione degli utili sia una “bellissima stagione”.
Concludo con la mia solita domanda riflessione ai miei lettori: Avete chiaro come muovervi adesso nel mercato azionario?
Quali settori privilegerete nei vostri acquisti?
La mia posizione sugli indici è la seguente
la mia operatività è rivista ogni 24 ore:
Nasdaq 100 Long,
Dow Jones Industrial Long,
S&P 500 Long,
Euro Stoxx 50 Long
Dax Long
Ftse Mib Long
Mi piacerebbe leggere sotto la mia analisi le vostre opinioni.
I livelli dei 3 maggiori indici americani dopo l’ultima sessione di borsa sono:
L’S&P 500 è variato di -12,55 punti a 4.766,19 per un -0,26%. Ultimo record il 29 dicembre.
Il Dow Jones è variato di -59,78 punti a 36.338,31 per un -0,16%. Ultimo record il 29 dicembre.
Il Nasdaq 100 è variato di -109,02 punti a 16.320,08 per un -0,66%. Ultimo record il 19 novembre.
L’indice Russell 2000 rappresentativo delle small-cap è variato di -0,11% adesso vale 2.246,36.
Il rendimento del Treasury a 10 anni, che influenza direttamente i tassi di interesse sui mutui e altri prestiti al consumo, ha chiuso a 1,512% dall’1,543% del giorno precedente.
Il valore dell’oro dal minimo di marzo di 1.680$ dollari l’oncia ha guadagnato 145$ ed adesso si attesta sui $1.825 dollari.
Il prezzo del Future greggio americano WTI è variato di +0,54 dollari questa mattina e in questo momento quota 75,77 dollari al barile.
L'indice di volatilità VIX S&P 500 ha chiuso a 17,22. Minimo e massimo delle ultime 52 settimane 14,10 e 37,51.
Ecco il rendimento completo di tutti i miei portafogli nell'ultimo anno.
Classifica dei migliori rendimenti dal 04/01/2021 al 03/01/2022:
1.Portafoglio Commodities, Bitcoin, Index + Oper. Straord. (USA) +178,30%
2.Portafoglio BEST BRANDS (AZIONI USA) +120,09%
3.Portafoglio numero 1 Oggi in Italia (AZIONI ITALIA) +109,20%
4.Portafoglio Tutte le Recenti N.1 - Italia (AZ. ITALIA) +102,65%
5.Portafoglio Mib 40 (AZIONI ITALIA) +102,37%
6.Portafoglio Tutte le Recenti N.1 - USA (AZIONI USA) +89,35%
7.Portafoglio numero 1 Oggi in USA (AZIONI USA)58,53%
Eccezionale ad oggi ci sono ben 5 portafogli su 7 che nella classifica superano il 100% di performance nella performance ad 1 anno.
Shiba Inu, promettente staffetta può spingerlo a nuovi massimiIl mercato delle crypto è significativamente particolare, da molti punti di vista. Una delle conseguenze è l’approccio all’investimento che tende ad essere molto polarizzato tra l’analisi grafica e quella fondamentale.
QUADRO FONDAMENTALE
L’approccio fondamentale risulta particolarmente impegnativo visto che le variabili da analizzare sono non tantissime ma particolarmente specialistiche mentre occorre anche tenere presente un aspetto, su cui poco o nulla si può opporre, che riguarda l’ospitalità del suo naturale habitat fatto di feroce competizione tra token, rischio normativo, truffe, evoluzione tecnologica, grado di accettazione come mezzo di pagamento.
Da questo punto di vista nuove speranze arrivano dalla recente inclusione nel listino di Flexa, anche se la vera svolta potrebbe arrivare solo con l’inclusione in Robinhood che regalerebbe una improvvisa e vasta platea di frenetici traders.
QUADRO TECNICO
A dispetto di tanta difficoltà nel maneggiarla, {{1173182|Shiba}} sui grafici si presenta sufficientemente disciplinata lasciandosi trattare abbastanza bene con l’analisi tecnica. La storia grafica in questo caso è scarsa ma leggibile.
Se si osserva il grafico settimanale si possono individuare quattro fasi della sua recente storia.
Il debutto della crypto sulle prime piattaforme è stato esplosivo facendo registrare un apprezzamento di circa il 2000% in pochi giorni e facendo segnare un massimo assoluto nel maggio scorso poi violato al rialzo nel mese di ottobre.
Dal suddetto massimo inizia un rapido declino accompagnato da volumi decrescenti e poi un movimento laterale di accumulazione segnato da bassissimi volumi nella parte centrale e poi leggermente crescenti nella fase finale del movimento come tipicamente avviene in questa fase tecnica.
La terza fase è quella della folle corsa al rialzo che spazza via il precedente massimo accompagnata da volumi altissimi, mediamente tripli rispetto a quelli che hanno accompagnato l’abbandono dei massimi di maggio.
Questo aspetto è fondamentale per una corretta interpretazione della price action attuale perché significa che coloro che hanno partecipato al recente esplosivo movimento e che non hanno venduto o quantomeno hanno ancora posizioni rialziste, non dovrebbero avere grande interesse a fare scendere i prezzi sotto all’evidente ed importante supporto in area 3000/3500.
Infatti, quarta fase, l’abbandono dei massimi assoluti in area 8900 è avvenuto con un movimento regolare e di bassi volumi che fanno si che possa essere classificato come una flag.
Sembra infatti che ci siano tutti gli ingredienti: un’asta data dal violento impulso rialzista, la pausa del trend ed il calo dei volumi.
La novità ora è che i prezzi sembrano essersi adagiati sull’importante area di supporto di cui si diceva dove passa anche l’importante livello 0,618 di Fibonacci.
Qui, sempre sul settimanale, possiamo notare la formazione di un pattern di bullish engulfing che aspetta solo di essere violato al rialzo. Ma la violazione del pattern, si noti, rappresenterebbe anche l’abbandono del canale ribassista della flag di cui sopra e quindi potrebbe essere anche la conferma della ripresa dell’up trend che, proiettando (scala logaritmica) l’asta dal punto di rottura porterebbe la “meme” a nuovi massimi assoluti decisamente gratificanti.
Fondamentale sarà in questa fase la partecipazione del mercato, infatti la violazione della flag per avere significato deve avvenire con accelerazione dei volumi.
Se poi si prende come termometro del sentiment crypto il comportamento del {{945629|Bitcoin}}, al primo posto per per capitalizzazione di mercato con una dominance superiore al 50%, si nota che il contesto costruttivo che sta caratterizzando quest’ultimo trova il giusto riflesso in Shiba che mostra ora un valore dell’indice di correlazione superiore al significativo livello di 80%.
CONCLUSIONE
Se è vero che in generale le occasioni migliori si colgono quando il momentum sembra scoraggiare, stante il descritto quadro tecnico soprattutto si ha di fronte una scommessa dal rapporto reward/risk decisamente incoraggiante.
Infatti il fallimento del descritto quadro rialzista verrebbe vanificato e abbandonato dalla violazione di area 3000/3500 sotto la quale opportunamente occorre posizionare, ognuno come meglio crede, il personale stop.
Ma se la bullish engulfing facesse il lavoro che da lei ci si aspetta in questo contesto, le soddisfazioni sarebbero grandi. Va ricordato che, se si tiene correttamente presente la logica che si cela dietro questa figura tecnica, si capisce che da sola non può essere responsabile di grandi movimenti dei prezzi ma ha una “gittata” diremmo limitata nel tempo e nello spazio.
Tuttavia è proprio quando si forma su importanti livelli di supporto che dà il meglio di se e rende affidabile la sua aspettativa. Questo significa che per vedere Shiba segnare nuovi massimi la bullish engulfing (come tutti i pattern formati da poche candele) da sola non basterebbe ma occorre che, come avviene in un gara di staffetta, che il pattern consegni subito dopo il testimone (momentum) alla flag cui affidiamo la parte di gara più importante e che sarà additata come eroe o come codardo a seconda di come la storia andrà a finire.
La presente analisi ha un mero scopo didattico e non rappresenta in alcun modo un invito personalizzato ad investire.
+270% Long Entry su LSS, possibile 100XBenvenuti nel mio primo post, cominciamo subito:
Il grafico parla da solo: stiamo toccando un' area di supporto/resistenza storica. E sembra che stiamo rimbalzando. Devo ammettere che se non fosse per i mostruosi fondamentali di LSS non sarei così rialzista su di esso, tuttavia che vi piacciano o meno i fondamentali del progetto, secondo me questa è un buon entry per il risk/reward: niente stop loss, entrate con un micro importo, e aspettate il grande balzo, che sia al ribasso o al rialzo: il potenziale del secondo è molto più grande di quello del primo, come ci fa vedere il grafico.
A confermare la mia supposizione sul rimbalzo, si noti come il recente "volume rialzista" sia in crescita verso l'uscita dall'area di supporto, laddove il piccolo retest di oggi presenta un volume ridicolo. Va detto che per confermare definitivamente questo bisogna aspettare la chiusura della candela odierna, ma se alla chiusura il volume sarà ancora così ridotto, si tratterebbe di un chiaro segno che il più degli investitori non si aspetta un ritorno nell'area di supporto, il che potrebbe provocare un rialzo molto rapido come quello di ottobre.
A farmi pensare a un rialzo massivo proprio nei prossimi mesi è anche il fatto che, com'è noto, il mercato delle criptovalute è fortemente influenzato dalla quotazione del bitcoin. Ora, per quanto baccano facciano le news e gli analisti, a me onestamente non importa una cippa del rumore: date un'occhiata al modello stock-to-flow e vi accorgerete che bitcoin ha seguito dei cicli in base al proprio halving. Secondo tale modello, che finora è sempre stato molto affidabile, il massimo del ciclo in cui ci troviamo deve ancora essere raggiunto e si trova nell'ordine delle centinaia di migliaia di dollari.
Non solo: a confermare che la cosiddetta "bullrun" attuale sia tutto men che finita, vi è anche l'MVRV-Z score: un indicatore che calcola la profittabilità degli investitori che possiedono bitcoin, e che ha storicamente un'affidabilità notevole. Secondo questo indicatore in questo momento siamo più vicini all'ipervenduto che all'ipercomprato, e il picco dei 69k non ha raggiunto l'ipercomprato (raggiunto storicamente ad ogni massimo di bullrun, prima dell'inversione del trend generale delle criptovalute).
Dunque, in un contesto molto bullish e con dei fondamentali come quelli di LSS (è l'unico progetto insieme ad HAPI a fornire un servizio serio di cybersecurity per le transazioni blockchain), mi aspetto un 50x - 100x (sì avete letto bene, non %) nei prossimi anni o mesi. In ogni caso se il mercato riparte credo che per LSS fare questo +270% su cui sto speculanto sia altamente probabile nei prossimi mesi di bullrun.
È per questi motivi che ho attualmente tutto il mio (modico) capitale su LSS. Non sono un esperto ma un appassionato, al momento non ho il tempo né il capitale per fare trading vero e proprio, ma mi piace analizzare i grafici e il mercato delle criptovalute a tempo perso. Per questo condividerò con voi le mie analisi e le mie idee ogni tanto,
Buon trading a tutti!
Il mercato ha sempre ragione? Cosa farò oggi.A Wall Street si dice:
"The only truth, is the current price – L’unica certezza è il prezzo corrente di un titolo."
John Maynard Keynes
Nell’ultima sessione a Wall Street, l’SP 500 è sceso del -0,87. Nel momento in cui scrivo questa analisi i futures statunitensi sono misti: Nasdaq -0,05%, per il Dow Jones +0,03% e per l’S&P 500 +0,01% circa.
Perché il mercato ha chiuso in maniera negativa nell’ultima sessione a Wall Street?
Alla fine di qualunque conversazione sul trading esce sempre fuori la frase “il mercato ha sempre ragione” questa frase mette tutti d'accordo perché è inconfutabile.
Alla luce di quello che è accaduto negli ultimi giorni viene però il dubbio di chiedersi quale sia il giorno in cui il mercato abbia avuto più ragione visto che nel Nasdaq 100 (rappresentativo dei titoli growth) per esempio ha chiuso la sessione del 15 dicembre con +2,35% e il giorno dopo con -2,61%.
Davanti a due opposti comportamenti così ravvicinati è ovvio chiedersi qual è quello giusto visto che il mercato ha sempre ragione?
Focalizzo la mia analisi espressamente sul Nasdaq (circa -3% in questa settimana)perché il bilancio settimanale per l'S&P e il Dow è rispettivamente di -0,9% e di -0,2%; quindi, non riguarda espressamente questi due indici.
Il mercato ha repentinamente deciso stando a ieri di vendere i titoli growth-crescita e di comprare i titoli value-valore.
Non sono sicuro che questa sia la mossa corretta, ma soprattutto definitiva del mercato.
Sapete a quanto dovrebbero arrivare i tassi di interesse per effettivamente creare le condizioni per cui sia conveniente spostarsi sui titoli value-valore e abbandonare i titoli growth-crescita?
Sarebbe necessario che i tassi di interesse americani salgano sopra il 3% affinché’ si assista ad una sovra performance dei titoli value sui titoli gorwth.
Con tassi inferiori, posizionarsi sui titoli ad alta crescita e alte valutazioni paga sempre di più.
Questo è quello che raccontano storicamente le performance passate.
Io personalmente continuerò a credere su Apple, Facebook, Tesla e tutti gli altri titoli del gruppo “growth”, manterrò le posizioni ed eventualmente le incrementerò su eventuali ribassi.
Avere visto ieri svendere questi titoli alla prima occasione di risk off non ritengo sia stata la strategia vincente.
Quindi ritornando all'incipit della mia analisi “il mercato ha sempre ragione” io credo che sia più ragionevole ciò che è successo il 15 dicembre piuttosto di quello che è successo il 16 dicembre.
Seguiamo insieme questo avvincente mercato e vedremo se avrò avuto un atteggiamento lungimirante.
Ieri in particolare c'è stato un pesante sell-off nei titoli tecnologici, guidato da un -10% di Adobe.
La società ha dichiarato entrate annuali che non hanno rispettato le stime; quindi, come si dice tecnicamente ha mancato le linee guida inferiori.
Quello che era nella mente degli investitori ieri era l'idea che le banche centrali in diverse parti del mondo possano muoversi verso politiche monetarie più severe per combattere l'inflazione senza far deragliare la crescita economica.
In questo contesto la mossa della BOE (Bank of England) di aumentare sorprendentemente i tassi di interesse ha ulteriormente rafforzato queste speculazioni.
La BCE invece ha tutto sommato mantenuto una inea più prudente mantenendo un graduale ritiro degli stimoli cosiddetti pandemici.
I dati economici statunitensi sono stati letti sia positivamente che negativamente dal mercato nell'ultima sessione.
Le richieste di disoccupazione settimanali degli Stati Uniti sono aumentate di 18.000 unità arrivando a 206.000. Questo mostra un mercato del lavoro più debole rispetto alle aspettative che erano attestate a 200.000.
Le richieste settimanali continue sono scese di 154.000 unità sul minimo di 20 mesi attestato a 1.840.000, e questo invece mostra un mercato del lavoro più forte rispetto alle aspettative di 1.943.000.
Le nuove unità abitative negli Stati Uniti sono salite del +11,8% su base mensile, questo è il massimo degli ultimi 8 mesi raggiungendo 1.679.000, meglio delle aspettative che erano per 1.567.000.
I permessi di costruzione di novembre sono saliti del +3,6% su base mensile e questo dato è stato migliore delle aspettative.
Il Markit Manufacturing PMI di dicembre negli Stati Uniti è inaspettatamente sceso di -0,5 al minimo di un anno di 57,8, inferiori alle aspettative di un aumento a 58,5.
Il sondaggio sulle prospettive commerciali della Fed di Filadelfia di dicembre è sceso a -23,6 inferiore delle aspettative che erano per 29,1.
Vediamo adesso insieme, cosa hanno fatto ieri alcuni titoli rappresentativi per l'intero mercato.
Adobe ha chiuso in calo di oltre il -10%, peggior titolo nell'S&P 500 e nel Nasdaq 100.
La società ha previsto un fatturato 2022 di 17,90 miliardi di dollari, inferiore al consenso di 18,21 miliardi di dollari.
Il crollo di Adobe ha anche sottoquotato altri titoli tecnologici e ha pesato sul Nasdaq 100.
Xilinx ha chiuso in calo di oltre il -8%, Nvidia ha chiuso in calo di oltre il -6%, Advanced Micro Devices, Tesla e Qualcomm che hanno chiuso in calo di oltre il -5%, e NXP Semiconductors e Applied Materials che hanno chiuso in calo di oltre il -4%.
Apple ha chiuso in calo di oltre il -3% peggior titolo nel Dow Jones Industrials.
I titoli di edilizia abitativa sono stati venduti ieri, guidati da un calo del -4% di Lennar dopo che ha previsto 14.800-15.100 nuovi ordini di case nel primo trimestre del 2022, inferiori al consenso di 15.500 ordini. Anche altri costruttori di case sono scesi per simpatia, DR Horton e PulteGroup hanno chiuso con un calo superiore al -2%.
Cosa invece ha aiutato il mercato nell’ultima sessione?
Il settore dei titoli di telecomunicazione si è mosso in controtendenza ieri.
AT&T ha chiuso in rialzo di oltre il +6%. La banca d'affari Morgan Stanley ha aumentato la sua raccomandazione sullo stock portandolo a sovrappeso da da un precedente uguale peso.
Le motivazioni citate sono " la società possiede una serie di catalizzatori per sbloccare il valore nel 2022".
Per simpatia altri titoli dello stesso settore sono saliti, Verizon Communications ha chiuso in rialzo di oltre il +4%, e T-Mobile ha chiuso in rialzo di quasi +2%.
Accenture ha chiuso in rialzo di oltre il +6%.
La società ha presentato entrate Q1 di $14.97 miliardi, ben al di sopra del consenso di $14.20 miliardi, e previsto entrate Q2 di $14.30 miliardi-$14.75 miliardi, migliori del consenso di $14.06 miliardi.
Nel mio portafoglio nel mercato USA attualmente i titoli con la migliore performance, aperti recentemente tra quelli a larga capitalizzazione sono presenti:
ORACLE +15,10%
CISCO SYSTEMS INC +8,90%
APPLE INC +8,46%
Visa Inc +7,07%
MCDONALD'S CORPORATION +6,32%
Nel mio portafoglio nel mercato USA attualmente i titoli con la migliore performance, aperti negli ultimi 7 giorni tra quelli a media capitalizzazione sono presenti:
Universal Insurance Holdings Inc +10,13%
Gol Linhas Aereas Inteligentes S.A. +9,03%
Alpha And Omega Semi +7,48%
IMPINJ INC +7,35%
Smartrent Inc +5,73%
Nel mio portafoglio nel mercato ITALIA attualmente i titoli con la migliore performance, aperti recentemente tra quelli nel MIB 40 sono presenti:
UNICREDIT +22,90%
BPER BANCA +7,37%
SNAM +6,19%
TERNA +5,23%
BANCO BPM +4,53%
Nel mio portafoglio nel mercato ITALIA attualmente i titoli con la migliore performance, aperti recentemente tra quelli a media capitalizzazione sono presenti:
SALCEF GROUP +15,21%
BASICNET +7,65%
BREMBO +5,90%
SALVATORE FERRAGAMO +5,13%
MARR +4,47%
Questi portafogli fanno parte del mio abbonamento: Portafoglio Azioni Italia e Usa.
Questo portafoglio è diviso in 6 sotto-portafogli.
Tre di questi sono dedicati all'area geografica Italia.
• Mib 40.
• Numero 1 oggi in Italia (Ogni giorno indico il titolo che secondo me è il migliore acquisto che faccio sul mercato italiano).
• Tutte le recenti numero 1 Italia.
Tre di questi sono dedicati all'area geografica Italia.
• Best Brands.
• Numero 1 oggi in USA (Ogni giorno indico il titolo che secondo me è il migliore acquisto che faccio sul mercato USA).
• Tutte le recenti numero 1 USA.
Come impostare la strategia corretta per il copy trading della mia strategia sul canale 1 Mib 40 e canale 4 Best Brands.
Premesse:
La crescita di questi portafogli è stata molto lineare durante tutto il corso dell'anno e quindi si sono prestati bene ad essere seguiti durante tutto il corso del 2021.
Strategia per applicare il copy trading statistico:
Divido il mio capitale in 15 parti con le quali compero 15 titoli, 6,66% su ogni titolo.
Il portafoglio Best Brands è composto di 34 titoli e quindi acquistandone 15 praticamente possiedo il 44,11% (il Mib 40 di 40 titoli e quindi il 37,5%) dell'intero portafoglio, abbastanza per avere una rilevanza statistica che nel lungo periodo creerà le condizioni per avere le performance allineate con quelle del 100% del portafoglio.
Acquisto fino ad esaurimento del capitale i titoli mano a mano che diventano long e quindi max 15 titoli in portafoglio.
Vendo i titoli in portafoglio mano a mano che scatta il segnale di vendita e con la nuova liquidità sono pronto a ricominciare gli acquisti.
Conclusioni :
I portafogli Mib 40 e Best Brands nel corso del 2021 sono stati molto lineari nella loro crescita ed in ogni momento dell'anno hanno dato performance in crescita e quindi ritengo siano stati un perfetto esempio per copiare il mio trading con il metodo statistico sopra descritto.
Il mercato ha sempre ragione?. Cosa farò oggi.
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Il rally indotto dalla Fed mercoledì non ha avuto la stessa forza per far crescere i mercati anche ieri.
A farne le spese il settore tecnologico con il denaro che fuggiva dai nomi growth-crescita alla luce di una politica monetaria più aggressiva.
I mega-cap, che hanno mantenuto l'economia in movimento durante il peggio della pandemia, hanno pagato dazio ieri.
Tutti i FAANGS sono scesi, guidati da Apple (-3.9%) e Amazon (-2.6%).
Grossi cali hanno pesantemente colpito NVIDIA (-6.8%), Tesla (-5%) e Microsoft (-2.9%).
Durante il suo discorso mercoledì, Il presidente della Fed Jerome Powell aveva dato un messaggio incoraggiante sull’economia statunitense in espansione di fronte all'aumento dell'inflazione.
Quello che gli investitori ne hanno tratto in sintesi è stato di guardare verso i settori ciclici con energia, materiali e finanziari che sono stati acquistati mentre il settore dei titoli cosiddetti di crescita-growth è stato punito.
E’ chiaro che il mercato sta ancora elaborando la decisione della Fed di ieri pomeriggio,(raddoppio dell'importo mensile del taper, con l'obiettivo di finire il tutto a marzo) lasciando aperta la possibilità a ben tre aumenti dei tassi nel 2022.
Si tratta certamente di un bel cambiamento rispetto alle dichiarazioni della Fed di pochi mesi fa, ma il mercato non ci è arrivato impreparato visti tutti i report sull'inflazione che sono stati messi sul tavolo in questi mesi.
La polvere alzata dalla decisione presa dall'ultimo FOMC non è ancora scesa del tutto e quindi nella mente degli investitori non c'è abbastanza chiarezza su cosa fare in questo momento.
La mia opinione l'ho espressa precedentemente in questa aanlisi e mi auguro sarà quella preponderante nel prossimo futuro.
Concludo con la mia solita domanda riflessione ai miei lettori: Avete chiaro come muovervi adesso nel mercato azionario?
Quali settori privilegerete nei vostri acquisti?
Fino a mercoledì la mia posizione sugli indici era la seguente
la mia operatività è rivista ogni 24 ore:
Nasdaq 100 ancora long per oggi sotto i minimi di ieri stop al long e mi metto in syand by,
Dow Jones Industrial long,
S&P 500 long,
Euro Stoxx 50 long
Ftse Mib long
Mi piacerebbe leggere sotto la mia analisi le vostre opinioni.
I livelli dei 3 maggiori indici americani dopo l’ultima sessione di borsa sono:
L’S&P 500 è sceso di 41,18punti a 4.7668,66 per un -0,87%. Ultimo record il 10 dicembre
Il Dow Jones è sceso di 29,79 punti a 35.897,65 per un -0,08%. Ultimo record l'8 novembre.
Il Nasdaq 100 ha perso 425,66 punti a 15.863,94 per un -2,61%. Ultimo record il 19 novembre.
L’indice Russell 2000 rappresentativo delle small-cap ha perso il -1,95 adesso vale 2.152,46.
Il rendimento del Treasury a 10 anni, che influenza direttamente i tassi di interesse sui mutui e altri prestiti al consumo, ha chiuso a 1,423% dall’1,446% del giorno precedente.
Il valore dell’oro dal minimo di marzo di 1680$ dollari l’oncia ha guadagnato 128$ ed adesso si attesta sui $1.808,65 dollari.
Il prezzo del Future greggio americano WTI è variato di -1,02 dollari stamattina e in questo momento quota 71,39 dollari al barile.
L'indice di volatilità VIX S&P 500 ha chiuso a 120,85. Minimo e massimo dell'ultimo anno 14,10 e 37,57.
Ecco il rendimento completo di tutti i miei portafogli nel 2021.
Classifica dei migliori rendimenti dal 04/01/2021 al 15/12/2021:
1.Portafoglio numero 1 Oggi in Italia (AZIONI ITALIA) +139,35%
2.Portafoglio BEST BRANDS (AZIONI USA) +124,15%
3.Portafoglio Commodities, Bitcoin, Index + Oper. Straord. (USA) +121,23%
4.Portafoglio Tutte le Recenti N.1 - Italia (AZ. ITALIA) +103,85%
5.Portafoglio Mib 40 (AZIONI ITALIA) +102,26%
6.Portafoglio Tutte le Recenti N.1 - USA (AZIONI USA) +97,69%
7.Portafoglio numero 1 Oggi in USA (AZIONI USA)62,41%
Eccezionale ad oggi ci sono ben 5 portafogli su 7 che nella classifica superano il 100% di performance nel 2021
Unicredit - Raccomandazione e impostazione tecnica.Goldman Sachs ha confermato la propria raccomandazione buy su Unicredit, andando a migliorare le aspettative sul prezzo obiettivo nel lungo periodo.
Il target è salito dai 18 euro ad azione ai 20 euro; gli analisti apprezzano sia le aspettative di crescita futura del gruppo che la solidità.
Tecnicamente, il titolo sembra pronto a recuperare i livelli pre covid, apprezzabile la long white candle del 9 dicembre 2021, chiusa con volumi superiori alla media delle recenti sedute.
La forza del movimento viola la struttura di consolidamento in formazione da ottobre 2021. Impostazione meglio apprezzabile con l’ausilio dei canali di Donchian.
Adx line con valore superiore a 20, crescente nello spazio grafico compreso tra le due linee direzionali.
E’ possibile pensare ad un’operazione con ingresso al prezzo attuale, livello di stop in area 10,24 possibile target di lungo in area 18 euro.
Attenzione alle resistenze che il titolo rischia di incontrare ed evidenziate dalle linee orizzontali.
A livello intermarket, i titoli bancari potrebbero beneficiare dell' incremento dei tassi di interesse previsto nel 2022, soprattutto per effetto della crescita della curva dei rendimenti delle attività definite "free risk".
IPOTESI DEL PREZZO FUTURO DELL'ORO CON L'ANALISI INTERMARKETBuongiorno a tutti, ieri parlavo dell’importanza di intrecciare nelle analisi diversi strumenti per avere una visione sempre più chiara e più ampia dei mercati finanziari.
In particolare, vi ho parlato dell’importanza di saper leggere i segnali dati dal mondo obbligazionario. Continuando a collegarmi ad esso, oggi voglio correlare lo stesso strumento con il prezzo del petrolio e i valori dell’inflazione per poter fare un’ipotesi sul prezzo che potrà avere l’oro nel prossimo anno.
LA DIFFERENZA TRA I RENDIMENTI NOMINALI E I RENDIMENTI REALI
Si parla spesso delle tante correlazioni che esistono per l’oro: la correlazione inversa con il dollaro statunitense, quella con l’inflazione e quella con il bitcoin sono forse le più chiacchierate.
La correlazione di cui voglio parlare oggi è quella esistente con i tassi di interesse reali, che non sono altro che il rendimento, nel mio esempio, dei titoli di stato a 10 anni americani, aggiustati all’inflazione. Il famoso “US10Y”, ossia il rendimento del titolo di stato a 10 anni, è nominale, non reale; diventa reale dal momento che esso si indicizza all’inflazione; esso è determinato semplicemente calcolando lo spread tra il rendimento di un dato titolo di stato e l’inflazione (ricordo a voi che uno spread non è altro che una sottrazione).
Mi piace ragionare sempre per via grafica. Purtroppo non sono riuscito a costruire la correlazione qui su tradingview, ma posso comunque condividervi un link in cui la correlazione di cui parlo è ben determinata (la correlazione è tra i rendimenti dei titoli di stato reali a 10 anni con, appunto, l’oro):
www.filepicker.io
Come possiamo vedere nell’immagine, quando i tassi di interesse reali tendono a scendere, l’oro si comporta in maniera inversa, andando ad apprezzarsi.
Ora ragioniamo insieme per capire al meglio come i dati siano indicizzati:
Vi riporto i dati anno su anno dell’inflazione USA (dati reperiti su investing.com):
10.11.2021 (Ott) 6,2%
13.10.2021 (Set) 5,4%
14.09.2021 (Ago) 5,3%
11.08.2021 (Lug) 5,4%
13.07.2021 (Giu) 5,4%
10.06.2021 (Mag) 5,0%
12.05.2021 (Apr) 4,2%
13.04.2021 (Mar) 2,6%
Vediamo che dai dati di marzo agli ultimi di ottobre si ha avuto un costante incremento.
Ora guardiamo il grafico relativo ai rendimenti USA a 10 anni:
I rendimenti si sono mossi al rialzo in maniera aggressiva da agosto 2020 a marzo 2021. Questo, come ho spiegato nella mia precedente idea, è dovuto al fatto che per gli operatori, con un inflazione così alta e un clima di risk on nei mercati, non aveva senso tenere obbligazioni con un rendimento intorno al 1,5%/1,6%/1,7% dal momento che l’inflazione avrebbe poi eroso i guadagni. Ricordo che i rendimenti salgono essenzialmente per due motivi: aspettative di crescita economica e paura per inflazione alta. Continuando ad osservare, vediamo come i rendimenti abbiano poi cessato la loro forza rialzista andando a formare un canale parallelo con due top (evidenziati con dei rettangolini gialli, a 1,7% circa) e due bottom (evidenziati con il rettangolino azzurro, a 1,15%).
Basandoci sui dati riguardanti l’inflazione che vi ho condiviso prima, vi ricordo che uno degli obiettivi della FED è quello di tenere a bada l’inflazione intorno al valore del 2%; effettivamente, vediamo come l’inflazione di marzo fosse del 2,6%, quindi non troppo preoccupante, fino ad arrivare i mesi successivi a valori ben più preoccupanti del 4%,5%,6% ed oltre. In quello stesso periodo, vediamo appunto come i rendimenti a 10 anni nominali abbiano lateralizzato, mentre gli stessi indicizzati all’inflazione abbiano invece iniziato un trend discendente, con massimi sempre decrescenti.
Questo potete osservarlo nel link di Fred Economics che ora vi condivido:
fred.stlouisfed.org
Perché i nominali hanno lateralizzato mentre quelli reali hanno iniziato un trend ribassista? Questo è proprio dovuto alla sottrazione tra il valore dei nominali meno l’inflazione, e questo è l’effetto.
Mi sono voluto dilungare per rendervi ben chiara la situazione.
LA CORRELAZIONE TRA ORO E RENDIMENTI REALI
Vi condivido il grafico dell’oro in cui vi segno delle aeree molto importanti:
L’oro, dagli inizi di marzo 2021 quando, nello stesso periodo, gli us real interest rates hanno iniziato il loro trend ribassista, ha guadagnato il 6,20% circa. Nei rettangoli azzurri vi ho segnato i periodi in cui la correlazione tra i due asset è più evidente; vi consiglio di paragonare i rialzi dell’oro di metà marzo/metà maggio e di metà settembre/metà novembre con gli stessi interessi reali: la correlazione sarà molto attendibile. Se vi chiedete come mai la correlazione non è perfetta ogni giorno della settimana (nel senso, se l’oro fa un candela rossa, gli us real interest rates fanno una candela verde) vi rispondo che tale correlazione è molto più apprezzabile nel medio/lungo periodo, ma non nel breve (e questo potete chiaramente vederlo nel link dell’immagine che precedentemente vi ho condiviso):
www.filepicker.io
IL PESO CHE HA IL PETROLIO E I SUOI RAFFINATI NEL PANIERE DEL CONSUMER PRICE INDEX
L’ente statunitense che rilascia i dati sull’inflazione è il US BUREAU OF LABOUR STATISTICS. Entrando nel sito ufficiale, in particolare nella pagina che ora vi linkerò, vediamo come un grafico ad istogrammi ci raffiguri il fatto che si, l’inflazione è molto alta, indicando il fatto che la causa maggiore di tale incremento è il prezzo dell’energia:
www.bls.gov
Nell’ultima pubblicazione si può notare come i prezzi dell’energia, anno su anno, siano aumentati di ben il 30%, mentre si hanno avuti incrementi più modesti per tutte le altre categorie, compresi il cibo, i servizi e quant’altro (non esaminerò tutto il paniere del cpi in questa idea, vi consiglio di cliccare sul link e vedere voi stessi).
Ora utilizziamo una grafica per comparare i dati sull’inflazione con i prezzi del petrolio:
Come potete vedere, ho paragonato gli aumenti del petrolio con i dati sull’inflazione, e ho trovato riscontro positivo, nel senso che a un aumento del petrolio è corrisposto un aumento del cpi. In particolare, come specifico nella grafica, da fine marzo a inizi luglio il petrolio è aumentato del 33,6%, mentre il cpi è passato dal 2,6% al 5,4%; dagli inizi di luglio alla fine di agosto il crude oil ha rintracciato del 20% circa, mentre il cpi e' rimasto stabile intorno a valori del 5,3%/5,4%. Infine, da fine agosto a fine ottobre, a un incremento del crude oil del 40% è corrisposto un aumento del cpi, che è passato dal 5,4% al 6,2%. Se vi chiedete perché i valori di inflazione non siano diminuiti in corrispondenza di luglio e agosto, visto il rintracciamento del 20%, credo possa essere imputabile al fatto che in quello stesso periodo, nel paniere dell’inflazione, registrasse numeri molto alti la vendita di auto usate, i cui prezzi erano aumentati tantissimo anno su anno.
COME PUO’ INFLUENZARE L’INFLAZIONE IL RECENTE CROLLO DEL PETROLIO?
Sappiamo come il petrolio abbia rintracciato pesantemente nelle ultime settimane. Ciò è dovuto a diversi fattori, come la paura per la nuova variante omicron di covid. Il dato che uscirà oggi sul cpi come potrà essere dal momento che il petrolio ha rintracciato di circa il -27%? Secondo le ultime stime, le agenzie prevedono un incremento (si pensa oltre il 6,7%) fatto sta che aspetteremo il dato ufficiale per esaminare al meglio la situazione, infatti molto spesso le previsioni vengono smentite da altri numeri (come è accaduto, ad esempio, per l’ultimo dato sui non farm payrolls).
CORRELAZIONE TRA INFLAZIONE, PETROLIO E CURVA DEI RENDIMENTI PER FARE UN’IPOTESI SUL PREZZO FUTURO DEL GOLD
Per quanto riguarda il mondo obbligazionario, la curva dei rendimenti si sta appiattendo (ho trattato bene questo argomento nell’ultima idea, pubblicata ieri. Il link lo condivido in basso):
I rendimenti a 10 anni dei titoli di stato sembrano non vogliano più salire oltre il l’1,7%, probabilmente perché stanno (o hanno) già scontato il futuro aumento dei tassi di interesse.
Per quanto riguarda l’inflazione, abbiamo visto come nell’ultimo dato del 6,2% abbia influito pesantemente il prezzo dell’energia, che però ora sta scendendo (per i prezzi dell’energia, si fa riferimento anche ai prezzi del natural gas chiaramente) ; il petrolio in questi ultimi giorni ha tentato un rimbalzo, tuttavia si trova ancora lontano dagli 85$ di qualche settimana fa; provando ad ipotizzare il prezzo del petrolio nel prossimo trimestre, vi aspettate che risalga attorno a quei valori? Tutto dipenderà dall’OPEC, dai casi covid e dalla domanda mondiale (mi aspettavo che nell’ultima riunione di inizi dicembre l’organizzazione tagliasse l’aumento mensile di 400k barili, ma ciò non è successo, forse perché l’OPEC stessa si aspetta nei primi mesi dell’anno una contrazione della domanda). Quello che penso è che il petrolio farà fatica, almeno nel breve periodo, a ritornare a quei valori, in quanto non ha ricevuto la forza necessaria dall’OPEC, che dapprima ha comunicato il fatto di prevedere una contrazione di domanda, e in secondo luogo non ha tagliato la produzione. Inoltre, in tante nazioni del mondo, ci sono nuove restrizioni per i viaggi, e questo significa minor consumo di carburante da parte del settore aereo.
Sarà importante seguire da vicino i report dell’OPEC (il prossimo il 13 dicembre) , dell’EIA e della IEA, molto utili per capire le dinamiche di domanda e offerta. Se si rivelerà vera la contrazione della domanda, è chiaro che il petrolio farà molta fatica a risalire agli 85$.
Questa situazione cosa potrà significare per l’inflazione? Che forse i dati di ottobre (o novembre) hanno visto il loro picco. E quindi, se i rendimenti a 10 anni nominali rimanessero effettivamente a quei valori visto il contesto economico americano e l’inflazione iniziasse un trend neutrale/debolmente ribassista (dico debolmente ribassista perché oggi, 9 dicembre, non c’è nulla che mi faccia pensare a un crollo del petrolio), che aspetto potrebbe avere la curva dei rendimenti a 10 anni reali nel prossimo trimestre? Probabilmente, visto lo spread che vi ho descritto prima, neutrale/debolmente rialzista (in quanto, se l’inflazione dimuisce ma il rendimento nominale oscilla a valori di 1,3%/1,4%, rimanendo quindi stabile, l’interesse reale tende di nuovo a crescere).
Se quindi i rendimenti reali hanno toccato il loro bottom per iniziare un trend neutral/debolmente rialzista e vista la correlazione inversa nel medio periodo con il gold, cosa possiamo aspettarci dal metallo prezioso? Che il suo prossimo trend sarà neutral/debolmente ribassista?
Inoltre ricordo che il futuro aumento dei tassi di interesse (in Q1 o Q2 2022) andranno sicuramente ad abbassare il cpi stesso.
Mi rendo conto che l’analisi è molto lunga ma ci ho lavorato diverse ore. Mi rendo anche conto che è un’ipotesi ottenuta analizzando diversi strumenti, dal momento che ho creato un “minestrone” di inflazione, curva dei rendimenti, interessi nominali, reali e prezzo del petrolio. Ma è un’ipotesi, non un consiglio finanziario. Questa è comunque la mia idea, vedrò nei prossimi mesi cosa succederà, nel frattempo spero che tutti questi ragionamenti vi possano essere utili, grazie mille per l’attenzione.
BREVE ANALISI TECNICA SUL GOLD
Vi ho condiviso un grafico settimanale in cui vediamo la formazione di un bellissimo triangolo discendente, che è una figura di analisi tecnica ribassista. Dopo aver toccato i massimi storici ad agosto 2020, il prezzo ha rintracciato, andando a testare il supporto a 1676$ numerose volte (vi ho evidenziato tali situazioni con dei rettangolini gialli) e andando a formare sempre dei massimi decrescenti con la conseguente formazione del triangolo discendente. Nella settimana dell’8 novembre abbiamo assistito anche ad un falso breakout, evidenziato con una freccia rossa.
Le due cose da tener d’occhio in questa “mini” analisi tecnica sono due:
- Il triangolo discendente
- I volumi: notiamo come l’impulso rialzista partito da maggio 2019 fino al massimo storico di agosto 2020 sia stato accompagnato da volumi alti (evidenziati nel
rettangolo azzurro) . A partire invece dallo stesso agosto fino ad oggi, i volumi si sono notevolmente abbassati, e questo è ben visibile nel rettangolo giallo.
Quindi, che c’è da dire? Che la visione intermarket potrebbe essere lateral-ribassista, e la price action sembra voglia confermare questa tendenza, in quanto una figura di analisi tecnica ribassista e volumi in diminuzione rispetto alla media non precludono solitamente un rialzo del prezzo.
MATTEO FARCI
BITCOIN Crash in ArrivoTimeframe Mensile
Sul lato fondamentale, specialmente nelle ultime settimane, si è visto come Bitcoin ha assunto definitivamente le sembianze di un asset di tipo Risk On, soprattutto analizzando la grande volatilità che ha caratterizzato le oscillazioni delle ultime settimane. Inoltre è un asset molto sensibile all'andamento dei mercati azionari americani (denominati in USD) e questo lo rende assolutamente vulnerabile qualora ci fosse un aumento del costo del denaro.
Sul lato tecnico è evidente la propensione al ribasso su base mensile soprattutto se prendiamo in considerazione i livelli compresi tra 50000/54000$, livelli dai quali è possibile una ripartenza ribassista forte nel lungo periodo.
DISCLAIMER: Quelle riportate NON sono raccomandazioni all'investimento bensì delle semplici analisi grafiche. Pertanto l'utente finale, lettore di questa analisi, è pienamente responsabile in toto (e per se stesso) delle informazioni qui presenti.
Gas naturale: stagionalità, ciclicità e volatilità per un longIl gas naturale in questo momento somma alla consueta componente di stagionalità, la ciclicità del contesto economico e la notevole volatilità di breve termine.
Si sa, volatilità può significare opportunità ma anche dolori articolari se non si opera con criterio, cioè avendo oltre al piano A che si implementa anche uno B nel caso che sempre dovrebbe essere contemplato nel caso la nostra high conviction dovesse tradirci. Ciò permette di operare in tranquillità sapendo che qualunque cosa accada, come dico di solito, la notte si dorme bene e non tornano in mente continuamente candele e medie mobili mentre ci rigiriamo continuamente tra le lenzuola: un privilegio.
La premessa è assolutamente funzionale perché l’operatività che si ipotizza sul gas ha una componente importante di lettura tra le righe di ciò che sta accadendo. Una di quelle circostanze in cui è l’esperienza che prepotente che si fa sotto e, mettendo momentaneamente fuori fuoco la lettura autentica dei grafici, suggerisce un fuori pista.
Solitamente non amo anticipare i movimenti ma alcune volte è possibile confezionare delle operazioni che non sono giustificate dalla lettura del grafico già formato ma di quello che potrebbe formarsi da li in avanti.
Il contesto fondamentale a mio giudizio restituisce un quadro che, soprattutto dopo il recente sell off, assegna allo scenario rialzista maggiori probabilità di quello ribassista. Il giudizio può essere analizzato usando come guida gli elementi del titolo dell’analisi: stagionalità, ciclicità e volatilità.
La stagionalità, tipica delle commodities, ha a che fare con l’influenza esercitata sui prezzi dalle dinamiche di domanda e offerta condizionate dalla attualità. Nel caso del gas le variabili sono il meteo, le scorte disponibili ed il periodo dell’anno. La lettura combinata di questi elementi a mio giudizio fa da supporto ai prezzi visto il livello insolitamente basso delle scorte rispetto alla media storica in Europa soprattutto ed il riposizionamento al ribasso dei prezzi con le previsioni meteo che indicano uno scenario di probabili temperature più alte della media soprattutto negli USA dove, complici le alte scorte, si è registrato il calo più importante dei futures rispetto alla sostanziale stabilità in Europa.
Inoltre il periodo dell’anno fa si che, per ragioni di prudenza, la tendenza sia piuttosto all’acquisto per evitare proprio che errori di previsione possano spiazzare soprattutto il mondo produttivo che impiega il gas come fonte di energia diretta o indiretta per generare a sua volta altre fonti di energia.
A tal proposito non può essere omesso un riferimento alla geopolitica collegata al ruolo della commodity nel quadro del dibattito sulla transizione energetica che nel mondo sta determinando un confronto tra le maggiori economie del pianeta sia sul piano politico ufficiale che su quello, sotterraneo, della guerra per la supremazia/sopravvivenza che ogni paese gioca segretamente.
Infatti ci sono come noto alcune economie che mostrano una dipendenza importante della ricchezza nazionale dalla disponibilità delle varie fonti di energia. Si registra la nuova presa di posizione della UE che, imbrigliata dalla politica che detta l’agenda delle sue azioni, con perfetto stile veltroniano direi, colloca il gas naturale tra le possibili fonti di energia ammesse nella transizione.
La ciclicità invece ha a che fare con l’influenza che su di esso esercita il momento del ciclo economico. Questo aspetto solitamente non presenta particolari problemi di lettura ma il contesto di pandemia che viviamo lo rende più difficile da valutare visto il rinnovato timore di contrazione economica che la nuova variante del virus sta diffondendo tra gli operatori economici. Una nuova generalizzata situazione di lock down farebbe rivivere potenzialmente lo scenario della primavera del 2020 il cui grado di severità dipenderebbe da quanto subdolo dovesse dimostrarsi la variante del virus.
Mentre stagionalità e ciclicità possono idealmente essere considerati come componenti strategiche dell’operatività, la volatilità del momento può essere considerata come una componente prettamente tattica che permette di meglio calibrare l’operatività e guidare in definitiva l’implementazione della strategia di investimento.
Detto ciò, il grafico (logaritmico) settimanale dei prezzi mi sembra quello che meglio permette di inquadrare il momento. La lunga corsa dai minimi della pandemia è frutto della ripartenza delle economie, delle scaramucce geopolitiche e da una buona componente di speculazione, d’altronde tipica di questi tipi di asset.
Notiamo innanzitutto la partecipazione convinta del mercato alla salita dei prezzi con espansione dei volumi in occasione dei movimenti up e contrazione in occasione dei ritracciamenti. I prezzi sono saliti con un trend decisamente sostenibile senza movimenti eccessivi formando un canale regolarmente inclinato.
Il recente sell off, iniziato nella prima settimana di ottobre e suggellato da un perfetto 1-2-3 high di J. Ross, invece è avvenuto velocemente e con volumi questa volta più elevati rispetto ai precedenti ritracciamenti. Questo a mio giudizio si spiega in parte anche con prese di profitto salutari e con la rilettura delle variabili legate alla geopolitica. Fatto sta che i prezzi hanno arrestato, per ora, la discesa su di un’area non causale.
A ben vedere l’estesa area dei 3,5/3,75 è caratterizzata da un picco di volumi nell’ultima gamba rialzista per cui i prezzi hanno trovato pochi operatori disposti a vendere ulteriormente. Ora questa area a mio giudizio offre una buona zona di supporto su cui, tenuto conto anche del contatto con la parte bassa del canale rialzista e col ritracciamento di agosto.
La settimana è appena iniziata ed ogni idea su come sarà la candela che ci verrà consegnata venerdì è del tutto priva di valore. Ad oggi la forma di pin bar/hammer è logica conseguenza delle considerazioni appena fatte.
L’idea è quella di fare un acquisto a prescindere da tutto e prendere così posizione, ovviamente con il dovuto buon senso dal punto di vista del risk e money management in modo tale da poterci permettere il lusso di avere sbagliato se i prezzi dovessero bucare la illustrata area di supporto.
Ciò ci permetterebbe di presentarci ancora pimpanti al contatto con la più importante area dei 3,5 che coincide col livello 0.618 di ritracciamento di Fibonacci e importante massimo di ottobre dove potremo valutare ulteriore acquisto con a nostro vantaggio l’elastico che si tende, cioè con la scommessa che tende a divenire sempre più asimmetrica a vantaggio dei long visto che quanto più scende un asset, soprattutto senza ritracciamenti apprezzabili, che permettano di scaricare gli eccessi tecnici, tanto più rende probabile un movimento contrario che, giova ricordarlo, sarebbe la ripresa del trend rialzista, ad oggi quello predominante.
Scendendo sul time frame giornaliero, ed anche a 4 ore ed orario, si nota la funzione di resistenza che attualmente sta svolgendo la violata parte bassa del canale rialzista notato sul settimanale con continuo test dei prezzi.
A rafforzare l’idea di furi pista dell’idea illustrata, si deve fare riferimento al gap down recentemente formatosi che, all’interno dell’attuale trend ribassista, dovrebbe essere considerato come un pattern di continuazione con l’area di vuoto dei prezzi a fare da resistenza al movimento up dei prezzi e che potrebbe essere utilmente usato per piazzare lo stop di una eventuale, giustificatissima, operatività short.
Tuttavia l’estensione e la forma delle due candele successive a quella del gap, per ora, non sono molto coerenti con l’idea ortodossa del pattern mentre stiamo assistendo alla violazione della trend line ribassista su H4.
GOLD - Protagonista inaspettato del 2022 ??Capisco le fatiche che può trovare il gold per una risalita causate dalle politiche monetarie del prossimo anno, però volevo far notare graficamente qualche spunto. L'Oro è il vero assente degli ultimi mesi, senza essere minimamente colpito da un Risk On oppure Off.
Ma può continuare così ?
A mio modesto parere vedremo una risalita dell' Oro e presumo anche, che sarà il protagonista tanto atteso del 2022.
Troppe incertezze sui mercati, e sempre speranze in mano alle banche centrali che riusciranno con delle politiche monetarie ad aggiustare i danni causati dalla pandemia e dal loro stampare soldi; quanto potrà durare ancora ? Si prospera in borsa ma non nella vita reale.
Perciò parlando graficamente ho trovato questo spunto interessante; dopo la rottura interessante dell'area 1835 dove trovavamo una resistenza sia dinamica che statica, il Gold è crollato su se stesso e su un probabile rialzo dei tassi futuri; perciò graficamente ha invalidato quel segnale.
La precedente rottura dell'area indicata era partita dal flash Crash del 9 Agosto, da lì si ha avuto un trend rialzista, mostrato dalle onde di Elliot con minimi e massimi sempre crescenti. Perciò si abbiamo avuto una rottura significativa dell'area dei 1835$, ma è vero anche che il trend rimane con minimi e massimi crescenti, e che l'area dei 1761$ è uno spartiacque per un eventuale rimbalzo, oppure se rotta, una continuazione della discesa. Notiamo anche come su quell'area abbiamo assistito ad una bullish engulfing che ha scaturito il forte movimento rialzista di Novembre e quello che possiamo notare una seconda bullish engulfing sulla stessa aera.
L' OBV a supporto del prezzo sta indicando anche lui con minimi crescenti che il supporto potrebbe tenere e che potremmo assistere ad una ripartenza con target di medio/lungo ambiziosi data dal quinto impulso delle onde che coincide con un importante area di resistenza ed anche un area volumetrica interessante su market profile.
Dovessimo rompere l'area dei 1960$, l'oro potrebbe davvero essere il protagonista del 2022.
Omicron non spaventa più e il mercato riparte. Omicron non spaventa più e il mercato riparte. Leggi qui cosa farò oggi.
A Wall Street si dice:
"Abbi sempre pazienza, la fretta non aiuta."
Victor Sperandeo
Nell’ultima sessione a Wall Street, l’SP 500 è salito del +0,71%. Nel momento in cui scrivo questa analisi i futures statunitensi sono positivi: Nasdaq +0,01%, per il Dow Jones +0,15% e per l’S&P 500 +0,06% circa.
Perché il mercato ha chiuso in maniera positiva nell’ultima sessione a Wall Street?
Come sostengo sempre è il flusso di notizie che genera il sentiment sul mercato, ed e poi l'analisi tecnica quella che permette di agire correttamente entrando ma soprattutto uscendo nel momento migliore da ogni singola operazione.
Seguire solamente le notizie senza l'analisi tecnica “non può in nessun modo essere un metodo operativo profittevole in un trading che abbia una view di breve”. Ricordo a tutti che il concetto di breve in borsa non è soggettivo ma oggettivo e riguarda operazioni massimo di poche settimane.
La media storica delle mie operazioni di breve è 26 giorni.
Ieri il flusso delle notizie ha dato al mercato quello che serviva per riprendersi un poco.
Ieri nella mia analisi avevo invitato per chi volesse farlo ad approfittare dei “prezzi di saldo” dei settori viaggi, vacanze, catene di casino, cioè di tutti quei luoghi notoriamente penalizzati dal riacutizzarsi della pandemia.
I risultati non sono non si sono fatti desiderare, la media di questi settori è stata di oltre il + 8% di rialzo.
Le notizie significative che ieri hanno creato un sentiment “risk on” sul mercato sono state fondamentalmente 3.
1. Pfizer ha comunicato che ritiene che il suo vaccino Covid regga alla variante omicron. questo ha allentato le preoccupazioni per la pandemia.
2. Le richieste settimanali dei disoccupati statunitensi sono aumentate meno del previsto e sono rimaste vicino al minimo di 52 anni.
3. I Democratici della Camera ieri hanno proposto una legge bipartisan sulla spesa a breve termine per finanziare il governo degli Stati Uniti fino al 18 febbraio. Il disegno di legge deve ancora passare sia alla Camera che al Senato entro la mezzanotte di oggi per evitare uno shutdown. Ma come segno di buone intenzioni (gli americani lo definiscono “as a good will gesture”), il senatore dell'Alabama Shelby, il principale repubblicano del comitato per gli stanziamenti, ha appoggiato la proposta della Camera.
I dati economici statunitensi sono stati letti positivamente dal mercato azionario.
Le richieste di disoccupazione iniziali settimanali degli Stati Uniti sono aumentate di +28.000 arrivando a 222.000.
Questo mostra un mercato del lavoro più resiliente delle aspettative che erano attestate a 240.000.
Le richieste settimanali definite “continue” sono scese di -107.000 unità.
Questo dato è il minimo degli ultimi 20 mesi, il numero finale di 1.956.000, a migliore delle aspettative che erano attestate a 2.003.000 unità.
I commenti di ieri del presidente della Fed di Atlanta, Bostic sono stati poco graditi dal mercato azionario. Bostic ha affermato che "sarebbe nel nostro interesse" concludere la riduzione degli acquisti di beni ad un ritmo più veloce per dare alla Fed più flessibilità per aumentare i tassi di interesse, se necessario.
Vediamo adesso insieme, cosa hanno fatto ieri alcuni titoli rappresentativi per l'intero mercato.
Ieri nelle mie analisi ho scritto “Grandi occasioni di acquisto si prospettano a chi ha la lungimiranza di guardare un pochino più distante del proprio naso. Le azioni delle compagnie aeree e delle linee di crociera sono letteralmente crollate ieri dopo la scoperta del primo caso della variante omicron in California. “
Ed anche:
“Continuano le svendite chi può ne approfitti. Le azioni delle catene alberghiere e dei casinò sono state affossate dalla notizia del primo caso della variante omicron scoperta in California.”
Ieri gli operatori delle linee di crociera e i titoli delle compagnie aeree sono salite molto sulla buona notizia data da Pfizer.
Carnival ha chiuso in rialzo di oltre il +9%, Norwegian Cruise Line ha chiuso in rialzo di oltre il+7%, e Royal Caribbean Cruises ha chiuso in rialzo di oltre il +6%.
Delta Air Lines ha chiuso in rialzo di oltre il +9%, e United Airlines Holdings, American Airlines Group, e Southwest Airlines hanno chiuso In rialzo di oltre il +6%.
Le società di catene alberghiere e proprietarie di casino sono salite sull'attenuarsi delle preoccupazioni della nuova variante sudafricana omicron.
Wynn Resorts e Caesars Entertainment hanno chiuso in rialzo di oltre il +8%.
MGM Resorts International e Hilton Worldwide Holdings hanno chiuso in rialzo di oltre il+7%, e Marriott International ha chiuso in rialzo di oltre il +5%.
Kroger ha chiuso in rialzo di oltre il +11% ieri, miglior titolo nell'S&P 500.
La società ha presentato dati per il Q3 EPS aumentandoli di 78 centesimi, e naturalmente migliori del consenso di 71 centesimi, quindi in questo modo si dice che ha battuto le sue linee guida inferiori.
Ma ha anche promesso di migliorare le sue linee guida superiori e ha migliorato la sua previsione di EPS aumentandolo per l'intero anno 2022 a $3.40-3.50, sopra il consenso degli analisti che era attestato a $3.35.
Boeing ha chiuso più di +7%, miglior titolo nel Dow Jones Industrials.
La notizia che ha aumentato il valore dell'intera società con un rialzo così importante e stata che lente autorizzativo dell'aviazione civile cinese ha praticamente dichiarato che il jet 737 Max di Boeing potrà di nuovo solcare i cieli cinesi, dopo essere stato messo a terra per quasi tre anni.
Okta ha chiuso in rialzo di oltre il +11%, miglior titolo nel Nasdaq 100.
La società ha presentato un fatturato Q3 di 350,7 milioni di dollari, ben al di sopra del consenso di 327,1 milioni di dollari, e con questo battuto le sue linee guida inferiori, ma ha anche aumentato la sua previsione di fatturato per l'intero anno estendendolo a 1,28 miliardi di dollari rispetto ad una stima precedente di 1,24-1,25 miliardi di dollari, e con questo ha battuto le sue linee guida superiori.
Cosa invece non ha aiutato il mercato nell’ultima sessione?
Non ho niente di particolare da segnalare in questa sezione della mia analisi
Omicron non spaventa più e il mercato riparte. Leggi qui cosa farò oggi.
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Allora pericolo scampato?
Hanno di nuovo avuto ragione coloro che per oltre 66 volte quest'anno hanno approfittato dei cali dell'indice per ricomprarlo in quella che mai ora e diventata la saga del “buy the dip”?
Nel mercato la pazienza paga sempre ed è una delle virtù più importanti, quindi analizzo e segno il giorno di ieri come un solido giorno di rimbalzo, ma i volumi sono stati inferiori agli ultimi due giorni precedenti.
L'investitore attento non si deve accontenta di vedere solo i prezzi in crescita ma deve controllare i volumi e se questi sono più importanti dei giorni in cui il mercato è calato.
Voglio portarvi a ragionare sul fatto che il volume durante gli ultimi due giorni di ribasso è stato maggiore (ogni giorno individualmente) di quello che è accaduto ieri.
È curioso notare come la liquidità prenda delle strade dei sentieri sicuri quando aumenta l'incertezza.
Prendiamo il caso di Apple.
Il titolo è salito oltre il +3% mentre tutti i principali indici erano in calo.
Ieri sul titolo aveva preso il sopravvento la notizia che la domanda per l'iPhone 13 sia notevolmente calata, il titolo ha aperto pesantemente in calo (-4,2%) ma ha recuperato nel corso della giornata per una perdita inferiore al -1%.
Vi ricordate l'esempio fatto ieri di quando la guerra arriva in casa e finalmente gli americani se ne accorgono?
Bene ieri e stato rilevato un secondo caso di Omicron negli Stati Uniti.
Il risultato?
Quello che il giorno prima spaventava il giorno dopo provoca sicurezza.
Il contagiato ha manifestato sintomi lievi ed essendo vaccinato ha ovviamente autorizzato speranze positive.
Ci vorranno altre settimane di dati prima che gli scienziati possano determinare se la nuova variante sarà più debole di quella originale o della variante delta.
Se saremo fortunati tutto questo sarà ben chiaro giusto in tempo per non rovinare il tanto atteso Rally di Babbo Natale.
Cosa farò oggi?
La giornata di ieri e stata quella giusta per tentare degli acquisti e come al solito ve ne segnalo alcuni e vi segnalo anche le ragioni per le quali io li ho scelti tra gli altri:
Ecco i 3 titoli sotto l'obiettivo:
1. Ecco la prima; di questa società mi è piaciuto il recente report sugli utili e la sua strategia per il futuro unito al calo del prezzo che ha avuto con questo ribasso. Si tratta di una società leader nel settore alimentare con manzo, maiale e pollo una società che fa parte dell'S&P 500.
2. Ecco la seconda, qui sono in attesa di dati che dovrebbero sorprendere gli analisti a breve. Questa società è il rivenditore leader a livello nazionale e un distributore di parti di ricambio e accessori per autoveicoli negli Stati Uniti
3. Ed infine la terza, in questa scelta ha prevalso l'analisi tecnica, se il titolo chiuderà sopra la resistenza che il mio Trading system mi ha indicato comprerò una società designer e produttore indipendente di componenti, moduli e sistemi elettrici ed elettronici altamente ingegnerizzati per il mercato automobilistico, dei camion medi e pesanti e dei veicoli agricoli.
Concludo con la mia solita domanda riflessione ai miei lettori: Avete chiaro come muovervi adesso nel mercato azionario?
Quali settori privilegerete nei vostri acquisti?
Fino a mercoledì la mia posizione sugli indici era la seguente
la mia operatività è rivista ogni 24 ore:
Nasdaq 100 long ,
Dow Jones Industrial long,
S&P 500 long,
Euro Stoxx 50 long
Ftse Mib long
Mi piacerebbe leggere sotto la mia analisi le vostre opinioni.
La mia notizia per voi è che se volete fare quello che faccio io nel mercato adesso potete farlo con facilità nell'area riservata dei miei abbonati sono presenti 12 canali. Questi canali fanno parte di diversi abbonamenti. Ho cercato di creare differenti abbonamenti per venire incontro alle diverse tipologie di traders. Ci sono aree geografiche diverse con orari di operatività differenti, portafogli nei quali si fanno più operazioni e portafogli nei quali se ne fanno di meno. Portafogli nei quali è possibile operare sia Long che Short ed altri dove opero solo Long. Portafogli dove si è più liberi di avere discrezionalità e portafogli dove io indico anche il peso specifico di ogni titolo e quindi dove il copy trading è completo.
Scegli il portafoglio più adatto alla tua personalità di trader!
Ad esempio: Portafoglio Azioni Italia e Usa.
Questo portafoglio è diviso in 6 sotto-portafogli.
Tre di questi sono dedicati all'area geografica Italia.
• Best Brands (La mia personale selezione di 34 titoli dei tre principali indici USA per i quali tutti i giorni pubblico il mio livello di ingresso se sono fuori oppure il mio livello di uscita se sono già dentro al titolo). Questo portafoglio si rivolge a titoli a grande capitalizzazione che offrono una maggiore resistenza alla volatilità rispetto alle small cap, ma hanno un potenziale di crescita relativamente forte. Azioni suggerite da detenere in portafoglio 12-15. Numero medio operazioni mensili 22/24.
• Numero 1 oggi in USA (Ogni giorno indico il titolo che secondo me è il migliore acquisto che faccio sul mercato USA). L'algoritmo del mio Trading System seleziona tra migliaia di aziende 1 solo performer ad alto potenziale ogni giorno. Numero medio operazioni mensili 8/10. Troverà il livello di uscita di questo titolo rispettivamente su Best Brands se il titolo appartiene a Best Brands oppure su Tutte le recenti numero 1 USA.
• Tutte le recenti numero 1 USA (Seguo in questo portafoglio i titoli che sono stati il titolo numero 1 del giorno nel mercato USA dal giorno successivo per circa altri trenta giorni). Questo portafoglio si rivolge alle small cap che offrono una maggiore volatilità rispetto ai titoli a grande capitalizzazione e mira a sfruttare il meglio di queste società.. Azioni suggerite da detenere in portafoglio 12-15.Numero medio operazioni mensili 22/24.
• Consiglio a chi è abbonato a questo portafoglio anche se avrà accesso a tutti e sei i sotto portafogli per l'intera durata del suo abbonamento di seguirne uno alla volta.
• Se per esempio ha un abbonamento di sei mesi e vuol provarne più di uno segua per 1,2 oppure 3 mesi un portafoglio e poi passi ad un altro. Sommare l'operatività di due o più portafogli aumenta il numero di operazioni ma potrebbe non aumentare il profitto.
• Per valutare la scelta dell'abbonamento si faccia aiutare dalle statistiche che sono pubblicate sotto ogni tabella.
• La durata media di un'operazione in questi portafogli è di 26 giorni.
• La mia uscita è sempre comunicata nella colonna con i numeri rosa, il valore è unico ma ogni giorno viene alzato seguendo un calcolo algoritmico. Inizia come stop loss e poi giorno dopo giorno diventa il take profit.
• Come entro nel titolo? Come gestisco il trade? Come esco dal titolo?
• Tutto ciò che deve sapere lo trova nel mio nella sezione "Strategia" non inizi a copiare il mio trading se non ha letto attentamente la mia strategia!!!
I livelli dei 3 maggiori indici americani dopo l’ultima sessione di borsa sono:
L’S&P 500 è salito di 64,06 punti a 4.577,09 per un +1,42%. Ultimo record il 24 novembre.
Il Dow Jones è salito di 617,75 punti a 34.639,80 per un +1,82%. Ultimo record l'8 novembre.
Il Nasdaq 100 ha guadagnato 113,05 punti a 15.990,76 per un +0,71%. Ultimo record il 22 novembre.
L’indice Russell 2000 rappresentativo delle small-cap ha guadagnato il +2,54%, adesso vale 2.201,97.
Il rendimento del Treasury a 10 anni, che influenza direttamente i tassi di interesse sui mutui e altri prestiti al consumo, ha chiuso a 1,448% dall’1,451% del giorno precedente.
Il valore dell’oro dal minimo di marzo di 1680$ dollari l’oncia ha guadagnato 90$ ed adesso si attesta sui $1.770 dollari.
Il prezzo del Future greggio americano WTI è salito di +1,87 dollari stamattina e in questo momento quota 68,35 dollari al barile.
L'indice di volatilità VIX S&P 500 ha chiuso a 27,53. Minimo e massimo dell'ultimo anno 14,10 e 37,57.
Queste comunicazioni sono da ritenersi non personalizzate, ma pensate scritte ed inviate ad un pubblico indistinto.
L'esecuzione di investimenti, posti in essere dovranno essere fatti sotto la supervisione di un professionista di vostra fiducia iscritto all'apposito Albo, saranno quindi a vostro completo rischio, non assumendo l'autore alcuna responsabilità al riguardo.
L'operatività descritta è proposta in maniera teorica e allo scopo formativo nei mercati finanziari ed è quindi esclusivamente divulgativa e non costituisce stimolo all'investimento e/o consulenza finanziaria.
GLI ASSET MIGLIORI NEI GIORNI DI ALTA VOLATILITA'Ciao ragazzi, in questi giorni di alta volatilità ho deciso di pubblicare questa idea in cui vado ad analizzare diversi asset ed in particolare le loro performance, in maniera da scovare quelli che hanno performato meglio e peggio per sfruttare, magari nel prossimo futuro, altri giorni di alta volatilità come questi in maniera da massimizzare i profitti e contenere le perdite.
COS’E’ LA VOLATILITA’?
Per chi non lo sapesse, è bene che spieghi in poche parole a cosa si riferisce la volatilità: essa non è altro che uno strumento che misura la variazione di prezzo di un asset in un dato periodo. Può assumere dei valori bassi o viceversa alti (per il VIX, indice di volatilità dell’S&P 500, lo spartiacque tra bassa ed alta volatilità sono i 20 punti mentre per il VXN, indice di volatilità del Nasdaq, 25 punti) a seconda delle particolari condizioni di mercato.
Spesso gli indici di volatilità sono definiti “gli indici di paura” in quanto un loro incremento è spesso associato ad uno storno del mercato.
I mercati ad alta volatilità sono caratterizzati da bruschi movimenti di prezzo che vanno a caratterizzare l’elevata imprevedibilità di quel mercato mentre i mercati a bassa volatilità sono più stabili e hanno fluttuazioni di prezzo contenute.
Come grafici principali ho condiviso i due indici di volatilità più famosi: a sinistra il VIX e a destra il VXN. Con i due rettangoli gialli ho evidenziato le aree di “tranquillità” Vediamo dai grafici come entrambi abbiano superato gli ultimi 3 giorni la soglia dei 20 e dei 25 punti. In particolare, notiamo come il VIX si sia mosso in media del +33,60% circa, a differenza del VXN, che ha registrato in media un +11,8%.
LE PERFORMANCE DELL’S&P 500 E DEL NASDAQ
Per prima cosa, andrei ad analizzare gli indici principali, ossia l’S&P 500 e il Nasdaq.
Per quanto riguarda il primo, vediamo come nelle ultime 3 sessioni abbia perso circa il -2,64%; se il VIX non riuscisse a tornare a valori inferiori ai 20 punti è probabile che il prezzo vada a rivisitare la struttura segnata con un segmento di color nero a 4547$.
Il Nasdaq ha perso circa il -2,48%. Così come per l’S&P 500, anche per il Nasdaq è probabile che potrebbe andare a rivisitare la struttura a 15702$ se la volatilità del VXN non si abbassasse.
Dopo aver visto le perdite in percentuali dei due indici principali, andiamo ad addentrarci settore per settore per vedere le relative performance utilizzando vari etf, mentre successivamente analizzeremo il mondo delle materie prime, quello obbligazionario ed infine il forex.
SETTORE ENERGETICO XLE
Sappiamo come il settore energetico americano sia fortemente dipendente dal prezzo del petrolio, di cui parleremo però tra poco. La caduta del petrolio (e del natural gas) è andata ad influenzare chiaramente il settore, che nelle ultime sedute ha visto un tracollo del -6,85% circa (peggior indice settoriale) . Il prezzo è andato a rompere il rettangolo di distribuzione che aveva creato tornando a rivisitare la media a 50 periodi, che sembra per il momento non aver costituito un punto di supporto. Sarà interessante vedere come si comporterà il crude oil nel breve periodo (vi ricordo le riunioni OPEC di oggi e del 2 dicembre in cui si discuterà sulle future strategie da adottare, anche a fronte della nuova variate omicron).
SETTORE FINANZIARIO XLF
Anche questo settore è andato a rompere il rettangolo di distribuzione in cui si era incastonato segnando nelle ultime sessioni un brusco -5,43%. Il prezzo ha rotto con buoni volumi la media a 50 periodi al ribasso, proiettandosi ora verso la media a 200 periodi. Ci arriverà? In questo senso sarà interessante vedere come si comporterà il mondo obbligazionario, in quanto esiste la correlazione diretta tra gli asset finanziari e i rendimenti dei titoli di stato. Ho approfondito questa correlazione in una mia precedente idea, ve la allego in maniera che possiate approfondire.
SETTORI INDUSTRIALE E DEI MATERIALI
Anche questi settori si sono comportati come quello finanziario ed energetico. L’industriale ha perso il 4,87% circa, mentre quello dei materiali il 3,44%. Al momento della scrittura di questa idea (18:30 del 30/11) il prezzo di XLI si trova schiacciato sulla media a 200 periodi mentre XLB sulla media a 50 periodi. Vedremo prossimamente se tali medie andranno a costituire punti di supporto.
SETTORI REAL ESTATE E TECNOLOGICO
Entrambi i settori perdono intorno al -2,2% / -2,8% come si evince dai due grafici. Ricordiamo che i due settori sono diversi tra loro: il real estate è uno di quei settori che tendenzialmente performano bene in periodi di media/alta inflazione, mentre il settore tecnologico è legato in maniera indiretta all’inflazione stessa in quanto essa erode i guadagni futuri, e siccome nel settore tech XLK molte aziende sono growth, esse vanno a risentirne, nonostante le grandi performance fatte nel 2020/2021. Se vogliamo trovare una correlazione, vi suggerisco di guardare la fragilità che dimostra il settore in quelle sedute in cui i rendimenti dei titoli di stato a 10 anni aumentano in maniera repentina ed improvvisa.
SETTORI CONSUMER STAPLES E SANITARIO
I due settori si comportano all’incirca come tutti quelli che vi ho già descritto. I loro prezzi oscillano sempre tra i 2 punti percentuali e mezzo circa.
SETTORE DELLE COMUNICAZIONI
Il settore delle comunicazioni è uno di quelli che ha performato peggio, arrivando a segnare in intraday un -3,95%, rompendo dapprima la struttura a 78,75$ e successivamente, con molta forza, anche la media a 200 periodi.
SETTORE CONSUMER DISCRETIONARY
Il settore XLY perde tanto quanto il settore consumer staples, ossia il -2,90% circa.
E’ interessante vedere che questo settore si dimostra tanto forte, essendo l’unico di tutti quelli che ho analizzato a trovarsi a distanza rilevante dalla media a 50 periodi (questo è sinonimo di grande forza del trend)
Concludendo con l’analisi sui settori del mondo azionario statunitense, possiamo affermare che la volatilità è nemica del rialzo del prezzo. In questo senso, la teoria sulla volatilità conferma gli studi: in periodi di alta volatilità, è molto più probabile che un prezzo scenda in maniera anche aggressiva anziché salire; questo significa il fatto che gli investitori non hanno spostato i loro capitali nelle equities, bensì hanno probabilmente chiuso le loro posizioni rialziste per andarsi a proteggere su altri asset. Questi asset possono essere le materie prime? Direi proprio di no.
Vi condivido uno degli etf più famosi sulle materie prime, ossia il bloomberg commodity index, che contiene al suo interno il paniere appunto delle commodities con un peso rilevante riservato a quelle energetiche.
Come si evince dal grafico, l’indice è arrivato a perdere addiritura il -8,62% al momento della scrittura, ben peggio di tutti gli indici azionari analizzati. Utilizzando l’analisi volumetrica, notiamo come il prezzo si sta ora poggiando su l’importante point of control dell’ultimo impulso rialzista formato dal prezzo; se riuscirà a romperlo al ribasso , è probabile che andrà a finire sulla media a 200 periodi (non ricordo ora l’ultima volta in cui il prezzo abbia rivisitato tale struttura data la sua enorme forza da marzo 2020).
Vorrei fare una menzione importante sul petrolio, in quanto esso nel biennio 2020-2021 non aveva mai perso (in tre sole sedute) il 16% del suo valore. Ciò è chiaramente dovuto alla nuova variante del covid scoperta il giorno del black friday, in quanto va a minacciare la ripresa economica globale ma soprattutto la domanda di petrolio stesso (dal momento che diverse rotte aeree sono già state interrotte). La paura di possibili nuovi lockdown ha fatto liquidare tantissime posizioni long dei non-commercials (sarà interessante studiare il prossimo cot report per analizzare quante effettive posizioni long siano state chiuse) e, di tutta risposta, il prezzo è crollato. E’ interessante dal lato tecnico vedere che il prezzo ha prima rotto la struttura a 71,15 dollari dove presumibilmente erano posizionati tanti ordini long qualora il prezzo ci fosse tornato a far visita (come ho dichiarato nella mia precedente idea), successivamente ha rotto al ribasso il point of control della lateralizzazione di fine maggio-fine settembre e successivamente addiritura la media a 200 periodi. Il mercato secondo voi ha paura di tutto ciò? A tal proposito vi ho condiviso anche l’indice di volatilità del crude oil, ossia l’OVX, che in 3 sedute ha segnato un +167%. Credo che questo lasci davvero pochi commenti, fa impressione!
Deduciamo da queste ultime analisi che nemmeno il mondo delle materie prime ha avuto delle belle giornate a cui tutti noi eravamo abituati. Il mondo delle commodities è già di per sé volatile, quindi è abbastanza scontato che gli investitori non mettessero i soldi in un asset simile perché, come ho spiegato all’inizio dell’idea, “I mercati ad alta volatilità sono caratterizzati da bruschi movimenti di prezzo che vanno a caratterizzare l’elevata imprevedibilità di quel mercato”. Detto in poche parole, in momenti di alta volatilità le commodities si comportano come uno strumento troppo imprevedibile e ciò non piace al mercato, così come le notizie improvvise, come quella della nuova variante.
Quali sono stati quindi i “beni rifugio” (ossia quegli asset che in periodi instabili tendono ad incrementare il proprio valore) di queste ultime giornate volatili? Sicuramente il mondo obbligazionario, che è meno volatile rispetto alle azioni e alle commodities anche se offre dei rendimenti inferiori e, nel mondo del forex, il franco svizzero e lo yen giapponese. Andiamo a vederli.
MONDO OBBLIGAZIONARIO
Vi ho condiviso un titolo di stato a breve scadenza, quello a 5 anni, e uno a lunga scadenza, ossia quello a 10 anni. Vediamo come quello a 5 anni abbia superato il punto percentuale, mentre quello a 10 anni abbia segnato addiritura un +2,25%.
Come ho spiegato prima, è probabile che gli investitori abbiano utilizzato le obbligazioni come bene rifugio dato che, come assets, sono meno volatili delle equities anche se, come ho già detto, non offrono gli stessi rendimenti; sono i tipici asset che possono performare bene in periodi di “risk off”, ossia quando la tendenza al rischio e bassa.
FOREX: YEN GIAPPONESE E FRANCO SVIZZERO
Sappiamo che queste due valute sono dei beni rifugio: lo yen probabilmente perché il debito del Giappone è per il 90% nelle mani dei giapponesi stessi, per cui è più difficile assistere ad attacchi speculativi sul debito del paese, mentre il franco svizzero perché la Svizzera è sempre stato visto come un porto sicuro, con un’economia e un sistema politico stabile.
Guardando i due grafici che vi ho condiviso, vediamo come i due future valutari si siano apprezzati e abbiano effettivamente agito da beni rifugio di breve periodo, andando a momenti a superare entrambi il 2%.
ORO
Il bene rifugio per eccellenza è l’oro che curiosamente, al momento della scrittura, si trova in territorio negativo rispetto alle 3 sessioni precedenti. Didatticamente mi sarei aspettato un prezzo molto superiore, ma ciò stavolta non è avvenuto.
LE MIE CONCLUSIONI
Innanzitutto, mi scuso se la mia idea è stata troppo lunga. Mi sono dilungato perché mi piace affrontare con voi di questa community questo tipo di analisi intermaket. Non avevo mai condiviso un’idea correlata alla volatilità nei mercati finanziari, e di conseguenza ho agito per proporre nel mio profilo delle idee sempre diverse, con spunti sempre diversi ed interessanti. Spero di “lavorare” bene, è la mia passione. Per quanto mi riguarda, condivido sempre l’importanza che hanno questo tipo di analisi, specie in giorni particolari. Se è vero che nei mercati finanziari si studia sempre il passato per capire il futuro, era importante capire per me la reazione dei diversi asset a quest’alta volatilità. Questo significa che se prossimamente, a parità di condizioni economiche e sociali, si dovesse ripresentare una volatilità di questo tipo, saprò dove rifugiarmi. Buona giornata.
MATTEO FARCI
WisdomTree - Tactical Daily Update - 30.11.2021Non deve trarre in inganno il tentativo di rimbalzo dei listini europei di ieri, 29 novembre. Il contesto resta disturbato dalla minaccia sulla prospettiva economica dovuta al diffondersi della variante Omicron. La risalita dei rendimenti dei titoli Governativi americani ed europei e’ stata modesta ed effimera, testimoniando che l’attitudine al “risk-off” permane.
Il FtseMib italiano, reduce dal -4,6% di venerdi’, ha realizzato un magro +0,73%, il Dax tedesco +0,2%, il Cac40 francese +0,2%, il Ftse100 britannico +1,0%. Piu’ deciso il recupero di Wall Street: DowJones +0,7%, S&P500 +1,3% e Nasdaq +1,9%. Nella mattinata, in Asia, le Borse dell’area avevano patito forti ribassi, in scia al “venerdi nero” delle Borse occidentali.
Variante Omicron: anche ieri, come nel fine settimana si sono registrate notizie allarmanti sul moltiplicarsi di casi in Europa: sembra tuttavia diffondersi la convinzione che sintomi ed effetti siano piu’ lievi che nelle varianti precedenti. Purtroppo, complice il clima invernale nel polato emisfero nord del Mondo, la velocita’ di propagazione e’ alta. Pfizer e Moderna promettono tempi brevi (settimane, mesi?) per attestare l’efficacia dei loro vaccini contro la nuova variante, o per modificarne la composizione.
Sul fronte dell’inflazione, mentre si registrano nuovi picchi in ogni Paese in novembre, sembra confermarsi l’indebolimento del petrolio, principale responsabile dell’impennata dei prezzi. Vedremo nei prossimi mesi se si tradurra’ in un rallentamento strutturale, come sostengono gli esperti di BCE (Banca Centrale Europea e FED (Banca Centrale Americana).
Giovedi’ 2 dicembre avra’ luogo la riunione dell’Opec+ (Cartello dei 13 maggiori esportatori di petrolio). Discutera’ i livelli di produzione dop la mossa congiunta di Usa e altri Paesi “consumatori” di rendere disponibili parte delle riserve strategiche.
Il vice-Primo Ministro russo Alexander Novak e’ dell’opinione che la variante Omicron non determinera’, nel breve termine, impatti rilevanti sulla domanda di greggio. Il prezzo del WTI (West Texas Intermediate), dopo aver recuperato ieri, 29 novembre, fino a +3,7% a 71,1 Dollari/barile, scivola stamani a 68,0, -2,6% rispetto a ieri (ore 12.15 CET).
L’inflazione italiana ha registrato una crescita allarmante in Ottobre: l'Istat (Istituto centrale italiano di Statistica) comunico che i prezzi alla produzione sono cresciuti +7,1%(!!) su base mensile e +20,4% annuale, con aumenti “eccezionali” per energia elettrica e gas.
Al netto della componente “energetica” i prezzi alla produzione crescerebbe +0,5% su base mensile +7,9% su base annua, comunque troppo.
Allarme dall’industria tedesca: quasi 3/4 delle aziende interpellate lamenta che la carenza di materie prime e componenti produttivi è peggiorata a novembre (fonte Ifo Institute).
L’inflazione al consumo tedesca, dato preliminare di novembre +5,2%, risulta in discesa del -0,2% su ottobre, primo effettodel calo del prezzo del petrolio, ma resta molto elevata.
I leader internazionali, intanto, cercano di tranquillizzare i mercati: il Presidente americano Biden, invita a non drammatizzare e affrontare l'ultima variante con relativo ottimismo ed escludendo un nuovo lock-down generalizzato, mentre il Chairman della Fed Powell, ha promesso che la banca centrale operera’ in favore della stabilità dei prezzi e della riduzione ulteriore della disoccupazione.
Anche il Presidente della Fed regionale di Atlanta Raphael Bostic ha sottolineato che i rischi economici dalla nuova variante sono ridotti e che, per contrastare l’inflazione, il “tapering” potrebbe anche essere accelerato. La presidente BCE Lagarde, si e’ detta "quasi sicuri" che l’inflazione si ridimensionera’ presto, essendo legata a fattori temporanei.
Sul fronte valutario, le turbolenze degli utimi giorni hanno interrotto la corsa del Dollaro, che stamani, 30 novembre, scambia a 1,1356 verso Euro (-0,6%). Il comparto del “reddito fisso” riflette le ansie che stanno nuovamente affliggendo i mercati azionari. Lo spread di rendimento tra Btp decennali ed omologhi Bund tedeschi sale a 132 punti base, in concomitanza al calo dei rendimenti: quello del decennale italiano +0,96% (-3bps), quello del Bund a -0,36% (-2bps).
Le chiusure asiatiche di stamattina sono state negative: Nikkei giapponese -1,6%, deluso dalla produzione industriale di ottobre cresciuta solo del +1,1% mensile (vs stima di +1,8%). L’indice continentale cinese CSI300 di Shanghai&Shenzhen, -0,4%, ignora il buon PMI (Purchesing managers Index) di novembre, risalito a 50.1 contro 49.2 previsto, per la prima volta da agosto in area di espensione.
Pesante l’Hang Seng di Hong-Kong, per il varo di rigide restrizione all’ingresso di stranieri nel piccolo affollato Paese. Kospi coreano depresso, -2,4%.
Borse europee in calo medio del -1,5% a fine mattinata (ore 13.00 Cet), coi futures su Wall-Street che anticipano aperture attorno a -1,0%.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
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AUDUSD - Possibile continuazione long dopo Daily BOSPriceaction rialzista nel Daily, anntendiamo il prezzo in zone più premium per valutare una long position long term, ricordiamoci che proveniamo ancora da un trend ribassista, quindi, mia aspetto la chiusura dello sbilanciamento (OB) segnato per poi scendere a ribasso.
Opportunità short low risk si possono trovare scendendo di TF, perché la struttura long è appena stata rotta
WisdomTree - Tactical Daily Update - 29.11.2021Massicce prese di profitto venerdi’ 26 sulla minaccia della “variante Omicron”.
Crolla del 13%, venerdi’ WTI sotto 69 Dollari/barile: stamane rimbalza.
Lagarde (BCE) conferma convinzione sulla trasitorieta’ dell’inflazione.
Oggi borse asiatiche meno pesanti delle attese e azionario europee in recupero.
Il timore di una nuova ondata Covid, specie nella nuova “variante Omicron”, ha originato uno dei piu’ violenti sell-off sui mercati azionari mondiali, venerdi’ 26 novembre. Un Black Friday (venerdì nero) innescato dalla communicazione delle autorità sanitarie del Sudafrica, che definiscono la nuova “variante” molto contagiosa e soggetta a repentine mutazioni.
In positivo vi sarebbe che, a fronte di una maggiore contagiosità, i sintomi parrebbero più leggeri.
Secondo i virologi, la prospettiva dipendera’ molto dall’efficacia degli attuali vaccini contro le varianti e dall’accelerazione delle campagne vaccinali.
In chiusura, un bilancio tragico: FtseMib italiano -4,6%, Dax tedesco -2,8%, Cac40 francese -4,2% e Ftse100 britannico -3,7%. Anche per Wall Street si e’ trattato di un Black Friday pesante: Dow Jones -2,5%, Nasdaq -2,2% e S&P500 -2,3%, cioe’ i piu’ ampi cali da febbraio. Intuitivamente, trasporti, hotels, viaggi, energia e tempo libero sono stati i settori piu’ colpiti.
La paura che una nuova recrudescenza della pandemia possa rallentare la ripresa economica ha colpito anche il petrolio, col WTI (West Texas Intermediate), crollato al New York Mercantile Exchange sotto 69 Dollari/barile, con un calo di oltre 13% punti percentuali che ricorda alcune sedute della primavera 2020.
Giornata pesante, venerdi’ 26, anche per i metalli industriali, col rame -2,7%, l'acciaio -1,6%, lo zinco, -3,6%.
Completa un quadro drammatico il prezzo del gas naturale, che stamane 29 novembre, a dispetto di temperature polari in tutta Europa, perde oltre l’8% a 5,02 Euro per 10 mila MMBtu, sul timore di un rallentamento della domanda per usi industriali: ai massimi del 5 ottobre scorso aveva superato 6,3 Euro.
Come tipicamente accade nei momenti di tensione per le attivita’ finanziarie piu’ rischiose, ha ripreso slancio l'oro, tradizionale investimento “difensivo”, che venerdi’ e’ avanzato del +1,1% a 1.809 Dollari/oncia.
Lo spread di rendimento tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi e’ stato poco impattato dal clima generale di “risk-off”, restando stabile attorno a 131 punti base, col rendimento dei BTP tornato sotto +1%, a +0,97%.
Dopo un weekend di bombardamento mediatico sulle prospettive sanitarie ed economiche mondiali, resta il dilemma sulla capacita’ di tenuta della crescita economica sugli attuali elevati ritmi e su come potra’ evolvere l'atteggiamento delle Banche centrali Usa ed Europea.
Queste ultime, sino ad oggi, si sono spese sul confermare una politica monetaria basata sui tassi zero e su forme di intervento diretto a sostegno dei titoli di debito quotati, soprattutto governativi.
Tra i dati macro di rilevo, in Italia, si rilevano quelli dell’Istat (Istituto nazionale italiano di statistica) sulla fiducia di novembre: quella dei consumatori e’ scesa a 117,5 da 118,4, quella delle imprese e’ rimasta stabile, a 115,1 da 115,0. Non male!
Intanto, la presidente della BCE (Banca Centrale Europea), Christine Lagarde, in un’intervista alla TV pubblica italiana Rai3, ha ribadito la convinzione che l'attuale alta inflazione europea sia dovuta a fenomeni temporanei, in primis la corsa di petrolio e derivati, che da sola spiega il 70% della variazione totale dei prezzi al consumo.
Il clima preoccupato e le pesanti chiusure europee ed americane di venerdi’ 26 non
potevano che impattare sulle borse asiatiche stamattina: il Nikkei giapponese ha chiuso a -1,6%, dopo essere piombato anche oltre il -3,0%, l’Hang Seng di Hong- Kong -0,9%, il CSI 300 di Shanghai&Shenzen -0,2%, il Kospi coreano -0,9%, il Sensex indiano +0,2%.
Inverte nuovamente rotta il cambio Euro/Dollaro, che dopo aver visto l’Euro recuperare venerdi’ 26 sino a 1,132, cede oggi il -0,3% a 1,128. Bitcoin, dopo il crollo di venerdi’ scorso che l’ha portato a -20% dal massimo del 10 novembre, tenta il rimbalzo e risale a 57.400 Dollari, +2,1% (ore 14.30 CET).
Nella mattinata di oggi, 29 novembre, il clima e’ stato piu’ sereno sui mercati azionari europei, con variazioni positive medie di +1,2%. Anche i futures su Wall Street indicano aperture al rialzo, in media +1,0%, in un contesto che si prospetta meno volatlie: venerdi’ l’indice Vix (misura la volatilita’ delle opzioni sull’indice S&P), si era impennato del +50% a 29 punti.
Fose aiutano anche le dichiarazioni concilianti del Presidente della Fed regionale di Atlanta, Raphael Bostic, che ha minimizzato i possibili effetti negativi della nuova variante sull’economia.
Agenda macroeconomica molto ricca per questa settimana, col l’inflazione al consumo in Germania, la fiducia dei consumatori in Usa, e le indagini congiunturali condotte presso i direttori degli uffici acquisti (PMI) in Cina e Usa.
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