WisdomTree - Tactical Daily Update - 22.02.2023La congiuntura europea migliora ma i mercati temono nuovi rialzi dei tassi.
La FED potrebbe alzare oltre il 5,25% e poi stabilizzarsi su quei livelli.
Prezzi di gas e petrolio ancora deboli, aiuteranno la discesa dell’inflazione.
Le tensioni politiche internazionali e le guerre tornano a pesare sulle borse.
Ieri, 21 febbario, giornata difficile per le Borse europee, per nulla sorrette dai buoni dati PMI compositi (Purchasing managers index) di febbario, saliti ai massimi da 9 mesi e risultati ben sopra le attese.
Paradossalmente, e’ proprio il fatto che l'economia europea dia prova di robustezza a spaventare gli investitori, che immaginano la prosecuzione della politica monetaria restrittiva delle banche centrali.
La prospettiva di recessione si allontana, ma le Borse hanno dunque sofferto: Milano -0,7%, Parigi -0,6%, Francoforte e Londra -0,5%. Male, anzi peggio, Wall Street, dopo l’allarme sul possibile calo dei consumi USA giunto da Walmart e Home Depot: Dow Jones -2,1%, Nasdaq -2,5%, S&P500 -2,0%.
Dopo un inizio d’anno sorprendentemente pimpante, gli investitori sembrano ora mettere in conto il rischio che le Banche centrali aumentino ulteriormente i tassi, per poi conservarli a lungo elevati, per favorire il calo sinora “timido” dell'inflazione. A cio’ si aggiungono le perduranti tensioni politiche, commerciali e militari tra Usa, Europa, Cina, Russia.
Dall’indagine PMI di febbraio, condotta presso i direttori degli uffici acquisti delle maggiori imprese dell'Eurozona, emergono le migliori risultanze da 9 mesi. L'Indice 'Flash' Composito e’ salito a 52,3 da 50,3 di gennaio, segnalando per il 2’ mese consecutivo il ritorno all’espansione economica. A brillare e’ soprattutto la componente “servizi”, cresciuta a 53,0 da 50,8, il dato piu’ forte da giugno 2022.
Il miglior tono dell’economia riguarda finalmente anche la Germania, dove l’indice PMI composito e’ tornato sopra 50 (in area di espansione) e l'indice Zew, che misura il sentiment degli operatori economici, è schizzato a 28,1 punti da 16,9 di gennaio, stracciando le attese di 22. Anche il dato sulle condizioni attuali risale a -45,1 punti da -58,6, battendo le stime di -50,5.
La guerra in Ucraina si avvicina ad 1 anno di durata (24 febbraio) senza che si intraveda alcuna svolta diplomatica: anzi, ieri il Presidente russo Putin ha annunciato la sospensione della partecipazione di Mosca al programma Start sul controllo delle armi nucleari, mentre quello americano Biden, da Varsavia, promette nuovi aiuti militari ed economici a Kiev.
Sulla prospettiva della politica monetaria delle banche centrali c’e’ parecchia tensione, alla vigilia della pubblicazione dei verbali dell’ultimo FOMC (Federal Open market Commitee) della FED (Federal Reserve USA) ed in seguito alle parole del finlandese Olli Rehn, membro del Board dell’ECB (Banca centrale europea) riguardanti possibili nuovi rialzi dei tassi in estate.
Tutto cio’ concorre ad alimentare il recente rialzo dei rendimenti dei titoli Governativi Usa, col Treasury decennale che stamane, 22 febbraio, “paga” il 3,94% da 3,40% di inizio mese, sull’aspettativa che la FED alzi ancora i tassi di interesse ben sopra il 5,0%, per poi tenerli elevati a lungo, creando i presupposti di una fase recessiva.
Anche sui Governativi europei si osserva una risalita dei rendimenti, con quello del BTP decennale italiano a 4,50%, quello spagnolo sopra 3,50% e quello greco sopra 4,40%. Il differenziale (spread) tra BTP italiani e Bund decennali tedeschi si e’ allargato ieri sino a 194 punti, ma e’ comunque lontano dagli allarmanti 260 dell’autunno scorso.
Nell’area Asiatica, il governativo decennale giapponese JGB ha violato il livello superiore di rendimento stabilito dalla Bank of Japan a +0,50%, imponendo alla banca centrale un intervento immediato, cioe’ l'acquisto di JGB per Yen 300 Mld (2,2 miliardi di Dollari).
Il prezzo del petrolio WTI (greggio di riferimento Usa) perde oltre -1,4% a 75,7 Dollari/barile, mentre quello del gas metano europeo oltre -2% a 48,8 Euro/megawattora sulla piattaforma TTF di Amsterdam: tutto cio’ dara’ sperabilmente una mano a contenere l’inflazione di febbraio.
Nel comparto valutario notiamo l’ulteriore frazionale rialzo del Dollaro, sospinto dalla prospettiva di tassi elevati e per lungo tempo, +0,1% 1,065, e cambio stabile dell’Euro verso lo Yen giapponese a 143,6. Deboli le criptovalute, come spesso accade in fasi di “risk-off” dei portafogli: Bitcoin -1,6% a 24.180 Dollari, Ethereum -1,4% a 1.647 Dollari. (ore 13.00 CET)
Borse asiatiche negative stamane 22 febbraio: molto volatile l’Hang Seng di Hong Kong, che soffre la contrazione del GDP (prodotto intreno lordo) del -4,2% su base annua nel 4’ trimestre 2022: dopo uno scivolone fino a -4% ha chiuso a -0,5%: Tokio -1,3%, Seul -1,6%, l’Australia -0,3%, Shanghai -0,5%, Shenzen -0.3%.
Oggi, 22 febbraio, le Borse europee chiudono la mattinata in forte in calo, inmedia -1,4%, risentendo delle pesanti chiusure di Wall Street di ieri sera. Stabili i futures su Wall Street, aspettando che alle 19 ora centreuropea (CET) dalle minute dell’ultima riunione della FED (quella di gennaio che ha varato un aumento da +0,25) possano emergere indicazioni sulle prossime mosse della banca centrale Usa.
Sul mercato delle materie prime si nota une buon recupero, in media +0,5% per oro e argento e movimenti contenuti nei 2 sensi delle commodities agricole (ore 13,30 CET).
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Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
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Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
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NASDAQ 100, trading rangeBuongiorno a tutti. In analisi l'indice tecnologico americano, questa volta interlacciato con le decisioni di politica monetaria e le condizioni economiche del sistema paese.
E' possibile notare gli snodi di volta adottati dalla FED , per il contrasto attivo all'inflazione (politica monetaria di tipo restrittivo, allentamento della stretta monetaria) .
Prezzi attualmente incalanati all'interno di un grosso trading range, con buoni spunti operativi.
Il mercato ha già iniziato a scontare uno scenario di disinflazione, scommettendo sul versante softlending, facendo tornare un certo appetito nei confronti del risk on per eccellenza. (tecnologico)
I dati macroeconomici confermeranno la visione degli investitori? Le settimane e i mesi che verranno risulteranno cruciali per il medio lungo periodo.
Per chiarimenti o domande non esitate nel commentare. Buon trading a tutti!
Tecnica TTS long su daily EURUSDIn questo breve tutorial spiego la TECNICA TTS da me ridenominata e riadattata. Seguirà nei prossimi giorni un video esplicativo della stessa. E' una tecnica che ho provato personalmente prima in demo e adesso l'ho inserita nella mia operatività quotidiana. Devo dire che raggiunge il profit 8 su 10 di conseguenza la considero molto potente.
E' una tecnica che ho riadattato soprattutto per neofiti lasciando indicatori che io non amo e non uso.
L'ho chiamata Tecnica tacco a spillo perchè ci deve essere una prima spike ( prima candela) e la seconda candela deve formare un'altra spike che rompa il minimo della candela precedente (se long) e l'inverso il massimo della candela precedente (se short).
Io trado sempre timeframe alti H4,daily e weekly ma è ottima anche per lo scalping, consiglio dai 15 minuti in su.
Ho aperto un ordine long sul daily proprio ieri su questo cambio EURUSD.
Per il long come in questo caso la candela precedente deve essere di colore rosso con spike sotto ( se pronunciata meglio) a seguire una candela verde che fa un ulterire spike che va a rompere la precedente.
Quando si entra? Si entra appena la seconda candela rompe il minimo della candela precedente, non si aspettta EOD ma si inserisce un ordine buystop sulla chiusura della candela rossa in questo caso un pip sopra e cioè a 1.0852.
Lo stop loss si piazza sotto la spike della seconda candela , non attaccata , in questo caso l'ho piazzato a 1.0787 ( un minimo precedente).
Si piazzano due ordini. Si misura la candela rossa che in questo caso misura 75 pips.
A questo punto si mette un tp1 a 75 pips da ingresso e cioè 1.0924 e un secondo tp2 a il doppio e cioè a 150 pips da ingresso in questo caso : 1.1000
Al raggiungimento del primo tp rimaniamo con un ordine in macchina, in quel momento si sposta la seconda posizione a BI ( risk free) e si lascia correre; naturalmente se c'è una resistenza e/o supporto si ragiona anche su questo.
Ricapitoliamo: Inserisco due ordini in macchina con due sl e due tp, al raggiungimento del primo( personalmente mi arriva una mail di chiusura e apertura posizioni) si sposta il secondo ordine a BI e si lascia correre.
In questo caso rischio 120€ per incassarne 185€ ma ricordiamoci che il fatto di spostare a BI il secondo ordine al raggiungimento del tp1 è una scelta (la mia) conservativa che a fine mese e a fine anno fa la differenza.
Nei prossimi giorni proverò a fare video e chiedo già venia perchè non sono bravissima a fare video.
Spero che questo tutorial sia cosa gradita e vi auguro un buon trading!
La posizione in atto al momento è in profit di 46€
A presto
Indicatori usati: Supertrend 10-3 e Ema21 ( nella tecnica si inseriscono altre tre medie : 100-200-252) ve le farò vedere nel video.
ECONOMIA AMERICANA TROPPO ROBUSTA PER CEDEREIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 27.01.2023
-CONTESTO
Inutile negare che l’economia USA rimanga forte, sebbene ci siamo indicatori macroeconomici in calo, come i PMI e lo stesso Pil , del quale ieri abbiamo avuto la prima pubblicazione relativa al Q4 2022, sebbene siano chiaramente in rallentamento, possiamo ben dire che stanno reggendo l’urto con tassi di interesse prossimi al 5%.
I mercati proseguono la loro scia di sentiment di risk on, pur consapevoli del rallentamento che l’economia americana e mondiale ha subito nello scorso 2022, ma anche consapevoli che i tassi di interesse delle principali economie mondiali sono oramai verso i massimi, e ad alimentare le speranze, special modo per l’America, sono i dati sull’inflazione, che mostrano un chiaro rallentamento dando vita ad un sentiment di fiducia nella congiuntura macroeconomica americana.
Ricordiamo che la FED, cosi come le altre banche centrali hanno l’obiettivo di massima occupazione e controllo dell’inflazione, ora premesso che un’inflazione al 6% rimane un valore da non sottovalutare, è altrettanto vero che la rapidità con cui i valori sono rientrati, lascia stupiti, e pone le basi per un rallentamento non lontano delle politiche monetarie della FED, e se a questo aggiungiamo il piano di QT, ovvero il drenaggio di liquidità già in atto in America, non prossimo dire che l’economia abbia avuto terreno fertile ed i dati che ci ritornano sono ottimi in proporzione al contesto nel quale ci stiamo muovendo.
Si dovranno attendere gli effetti cumulativi dei rialzi tassi, questo è una certezza, ancora almeno 6 mesi per sapere se davvero l’economia Usa punta all’atterraggio morbido, ma i dati di ieri del PIL americano, mostrano ancora robustezza. Un Pil per il Q4 che si attesta al 2.9%, di certo in calo rispetto al precedente +3.2% ma le stime davano un +2.6% segno che gli analisti erano molto pessimisti, e come ben sappiamo il mercato lavora sulle aspettative e piacevoli sorprese generano entusiasmo.
-FOREX
Il mercato valutario vede ancora un dollaro Usa asfittico, nella proiezione di una FED meno aggressiva e con la minor necessità di rifugiarsi nel biglietto verde, mentre si prediligono asset da investimento, come le valute oceaniche, che godono di una prospettiva forte di rialzi tassi, special modo dopo i dati sull’inflazione australiana.
Il quadro retail vede ancora un 71% di retail long sul dollaro usa, segno che non è terminata al pressione ribassista sul biglietto verde da aprte dellle mani forti, mentre calano le posizioni short sulla moneta unica, passando da 74% di ieri all’attuale 68% , segno che le resistenze iniziano a pesare sull’Euro aprendo scenari per possibili storni ribassisti, che non invalidano tuttavia il trend principale.
Equilibrio per la sterlina, che trova il mondo retail al 52% short senza dare spunti di direzionalità.
lo yen respira nei prezzi e nel posizionamento retail, dopo i dati di questa notte sull’inflazione giapponese ancora in rialzo. Il sentiment retail si porta al 53% long dal precedente 61%.
Ancora spinte le posizioni contrarian short sul dollaro australiano con un 78% di retail in posizione corta sul basket, in leggero respiro rispetto al 87% di ieri.
Anche il cambio originale audusd vede il sentiment calare dal 84% al 78% con i prezzi che si portano al test delle resistenze a 0.7125-30.
Respirano anche le posizioni sul dollaro canadese, con un 71% di retail long rispetto al 85% di ieri, il che lascia respirare usdcad che storna dai minimi si 1.3315.
-EQUITY
Mercato equity mondiale che non abbandona i massimi di periodo, a partire dal tech, con il nasdaq a 12000 pnt, che mostra acquisti su tutti gli storni ribassisti e sembra ora puntare al break out dei massimi a 12200.
Anche in Europa il dax rimane ancorato in un trading range sui massimi di periodo tra 15200 e 15000 pnt, con le resistenze chiave poste a 15300 pnt
Seguiamo le chiusure settimanali, che saranno di preparazione agli appuntamenti con le banche centrali della prossima settimana.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
SPX e VIX. Occhio alla rottura della struttura del trendSiamo di fronte ad un possibile cambio di struttura per il Vix, la cui rottura della trend line discendente potrebbe indicare un cambio strutturale della volatilità e, quindi, un avvio di risk-on sui mercati con investitori professionali a caccia di protezione sulle posizioni lunghe di portafoglio. Di converso, il riassorbimento al di sotto della trend line discendente da parte delle quotazioni dell'Indice S&P 500 potrebbe confermare lo scenario ribassista sull'azionario o quanto meno un indebolimento della tendenza rialzista nelle prossime settimane.
Edoardo Liuni
USDJPY verso 130?Attenzione alla dinamica di breve e di lungo di USDJPY visto che siamo sui minimi assoluti da qualche mese e probabilmente potremmo vedere un rialzo delle quotazioni da questi livelli. Questo è un movimento controtrend quindi è poco probabile ma offre degli ottimi risk/reward in ottica di trading. Da 128.40 è possibile vedere un forte movimento al rialzo
WisdomTree - Tactical Daily Update - 16.01.2023Banche Usa non deludono sui conti 2022, ma sono prudenti sul 2023.
Tutti (col pensiero) a davos, per il Forum di capi di Stato e Banchieri.
Si consolida la speranza per calo inflazione e tassi. Vedremo..
Prezzo del gas naturale ai minimi da 15 mesi: aiutera’ inflazione e famiglie.
L’umore e’ buono e le Borse salgono per la 2’ settimana del nuovo anno. Il calo dell’inflazione Usa a dicembre aiuta Wall-Street, alimentando tra gli investitori la speranza che rafforzato la convinzione che le Banche centrali, a cominciare da quella americana (FED-Federal Reserve), si predispongano ad allentare la politica monetaria.
Venerdi’ 13 chiusure tutte in rialzo: svetta Milano, che col +2,4% della scorsa settimana mgliora il saldo da inizio anno a +8,8%, bene anche Francoforte, +3,3% e +8,4% da inizio anno, Parigi, +2,4% e +8,5%, Madrid +2,1% e +7,9%, Londra +1,9% e +4,1%. So far, so good!
Settimana positiva anche per Wall-Street: venerdi’ Dow Jones in rialzo +0,33%, Nasdaq +0,71% e S&P500 +0,40%, nel giorno della pubblicazione dei primi “conti” finali 2022 delle grandi banche, positivi a consuntivo, ma accompagnati da visione prudente sul 2023, visto in recessione “leggera” e meritevole di extra-accantonamenti prudenziali.
Risultati 2022 ottimi per Bank of America, con registrato ricavi e utili in rialzo e sopra le stime, similmente a Jp-Morgan. Citigroup e’ cresciuta nei ricavi ma ha effettuato accantonamenti sopra la media, penalizzando il risultato netto. Domani, 17 gennaio, pubblicheranno Morgan Stanley e Goldman Sachs.
Sul 2023, nelle dichiarazioni del top management delle grandi banche Usa abbonda la “prudenza”. Il CEO di Bank of America Brian Moynihan ha dichiarato che «lo scenario base contempla una recessione moderata», mentre quello di Jp-Morgan, Jamie Dimon, sostiene che l'economia americana rimarra’ forte, con le famiglie e le imprese che continuano a spendere e ad investire.
Tuttavia entrambi mettono in conto i possibili effetti negativi delle tensioni geopolitiche, guerra in Ucraina in primis, dell’inflazione ancora alta e resistente, dei rischi di approvvionamento di energia e materie prime agricole, dei tassi di interesse elevati.
Intanto, sul fornte macro, registriamo una produzione industriale della “zona-Euro” cresciuta a novembre più delle previsioni, testimone di una buona resistenza dell'economia manufatturiera: +1,0% su ottobre, contro stime di +0,50%. In Italia, l'indice destagionalizzato segna -0,3% mensile e -3,7% annuale.
In Germania, fonti governative stimano la crescita del PIL 2022 al +1,9%, il che significa che l'economia tedesca, nel 4’ trimestre, potrebbe aver evitato di contrarsi, cosa che invece si temeva.
A Davos (Svizzera) si apre oggi l’attesissimo World Economic Forum, che vede la partecipazione di 52 Capi di Stato e di Governo e 19 banchieri centrali: molte discussioni verteranno sulle prospettive di crescita, sull’inflazione e sui tassi di interesse ufficiali, nella speranza di cogliere qualche segnale di futuro allentamento della politica monetaria.
Il prezzo del gas naturale europeo precipita ai livelli dell’autunno 2021, disinnescando la paura circa la disponibilita’ ed il pesante impatto sui prezzi dell’eletricita’ e sull’inflazione: gli stoccaggi di gas in Europa sono oltre l'82%, ben sopra le medie storiche (circa 70%), del periodo. L'Europa è il maggior importatore di gas naturale liquefatto, col 24% del volume planetario.
Il prezzo del metano stamane, sulla piattaforma TTF di Amsterdam, e’ arrivato a perdere anche oltre -7% sino a 60 Euro/megawattora, grazie anche un aumento dei flussi verso l'Europa, favorito dagli stoccaggi pieni in Cina e da temperature medie europee sopra la media stagionale, con conseguenti minori consumi.
Piu’ stabile il prezzo del petrolio: il WTI (West Texas Intermediate) scende oggi -0,7% a 79,6 Dollari/barile e consolida il progresso a doppia cifra della scorsa settimana, quando era stato spinto al rialzo dalla prospettiva di “re-opening” cinese.
Mercato obbligazionario: torna l’interesse per il “reddito fisso”, nella speranza di “easing” della politica monetaria (alias tassi di interesse che si stabilizzano per poi tornare a scendere): risultato, scendono i rendimenti dei “govies” e lo spread tra BTP decennale italiano e omologo bund tedesco scivola a 180 bps, col rendimento del BTP attorno 4,0%.
Sul fronte valutario prosegue il recupero dell’Euro sul Dollaro, ora a quota 1,08, lontanissino dal minimo di 0,96 toccato lo scorso ottobre. All’indebolimento del Dollaro contribuisce la convinzione che la FED potrebbe alzare i tassi di soli +0,25% nelle prossime riunioni di inizio febbraio e metà marzo.
Altro movimento notevole e’ il rialzo dello Yen giapponese, sia verso Euro che US$. La Banca del Giappone mercoledì 18 potrebbe annunciare la “conclusione” dell'attuale, e a ben vedere unica, strategia super-accomodante.
Risk-on!! Degno di nota il ritorno del “danaro” sulle cryptovalute, col Bitcoin che nel weekend è tornato sopra 21 mila Dollari, +28% da inizio anno.
Le Borse asiatiche stamani hanno registrato chiusure differenziate: Tokyo, -1,1%, soffre probabilmente del recente apprezzamento dello Yen, tornato verso Dollaro Usa ai livelli di maggio 2022. Hong-Kong -0,14%, Seoul +0.58% e CSI300 cinese +1,56%, noncurante del calo del -9,9% delle esportazioni cinesi a dicembre.
Borse europee leggermente positive, in media +0,2%, ma poco attive, complice la chiusra di Wall Street per il Martin Luther King day. (ore 13.30 CET)
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Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 12.01.2023Il dato di inflazione Usa di oggi ispirera’ le future mosse della FED.
A dicembre possible variazione mensile zero o negativa del CPI Usa.
Per il dato generale stime di 6,5 da 7,1%: occhi aperti sul dato “core”.
Il 2023 parte debole, ma c’e’ fondata speranza di miglioramento.
Da Banca centrale Usa (FED) ed EBC (Banca centrale europea) arrivano quotidiane conferme della necessità di alzare ulteriormente i tassi d’interesse per contrastare l’inflazione, ma gli investitori vogliono vedere con ottimismo la prospettiva 2023 e le Borse proseguono il rialzo di inizio 2023.
Chiusure positive ieri: Francoforte (Dax) +1,17%, Parigi (Cac40) +0,80%, Londra (Ftse100) +0,41%. Bene anche Wall Street: Dow Jones +0,7%, S&P500 +1,28%, Nasdaq +1,75%. Gli operatori sperano che il dato sull'inflazione al consumo (CPI) americana, diffuso oggi alle 14.30 CET, sia in forte calo e favorisca un “rilassamento” della politica monetaria restrittiva della FED gia’ alla prossima riunione del 1’ febbraio.
Il dato sull’inflazione americana sara’ il “giro di boa” delle borse: il dato "core", quello che esclude le componenti più volatili quali cibo ed energia, sara’ l’osservato speciale, ed e’ atteso al +5,7%, in calo di -0,2% rispetto a novembre, ma ancora troppo elevato secondo i parametri della Banca centrale, per giustificare un allentamento della “stretta monetaria”.
Il prossimo FOMC (comitato di politica monetaria FED) di inizio febbraio decidera’ un nuovo rialzo, +0,50% o +0,25%, ma comunque sulla traiettoria per salire verso il “tasso target” del 5,0% prefigurato da diversi membri votanti e da raggiungere entro maggio.
Davos 2023: atti preparatori di un Summit che si prospetta “preoccupato”: l’inflazione resta la “bestia nera” degli operatori economici e finanziari.
Il Global Risk Report 2023, un'indagine condotta presso 1.200 esperti di rischi, autorità pubbliche e leader d’impresa preparata da Forum economico mondiale assieme a Marsh McLennan e Zurich Insurance, contiene "la lista, sempre piu’ lunga, delle preoccupazioni delle aziende, sempre piu’ spesso spinte a strategie di "friend-shoring e accumulazione scorte".
Pandemia e guerra portano in cima alla classifica dei rischi globali il caro-vita e le crisi energetiche e alimentari, che potrebbero tradursi in recessione e crisi del debito, inducendo un indebolimento/differimento degli “sforzi per affrontare i rischi di lungo termine ed in particolare quelli legati al cambiamento climatico, alla biodiversità e all'investimento in capitale umano".
A livello politico europeo il 2023 parte con un’iniziativa rilevante: l’Unione europea pensa ad uno strumento di finanziamento per sostenere le imprese nella competizione con quelle americane, avvantaggiate dai sussidi alla Green Technology. Paolo Gentiloni, Commissario europeo per gli affari economico-monetari, riprende e sostiene la proposta originaria del Cancelliere tedesco Scholtz.
Il Bollettino mensile di gennaio dell’ECB conferma che i tassi di interesse devono "ancora aumentare in misura significativa a un ritmo costante... a livelli sufficientemente restrittivi da assicurare un ritorno tempestivo dell'inflazione al 2%, target di medio-termine“.
Il Bollettino dell’ultima riunione di meta’ dicembre conferma che da marzo il portafoglio bond acquistati col programma 'App' (Asset purchase program) "sarà ridotto a un ritmo misurato e prevedibile" pari, in media, a 15 miliardi Euro/mese sino giugno.
Nel periodo tra settembre e metà dicembre 2022, caratterizzato dall’inasprimento della politica monetaria, "i tassi di interesse a più lungo termine sono cresciuti solo lievemente" e "i differenziali sui titoli di Stato si sono ridotti", particolarmente per i decennali italiani (-18 bps vs Bund) e greci (-22 bps).
L'economia dell'area-euro, nel 4’ trimestre 2022 e 1’ del 2023, potrebbe subire una contrazione dovuta a crisi energetica, elevata incertezza, indebolimento dell'attività economica mondiale e condizioni di finanziamento più restrittive, con rischi orientati al ribasso.
Un’eventuale recessione sarebbe relativamente breve e lieve, grazie anche alla buona tenuta dell'occupazione, aumentata +0,3% nel 3’ trimestre, per un nuovo minimo storico del tasso di disoccupazione al 6,5% a ottobre.
L’inflazione cinese a dicembre e’ risalita al +1,8% annuo, in linea con le previsioni, in ascesa dal +1,6% di novembre, riflettendo l’aumento dei prezzi alimentari. Nel 2022 l’inflazione media si e’ fermata al +2,0%, molto piu’ bassa che nel resto del Mondo e sotto le previsioni del Governo di +3,0%. In calo a dicembre i prezzi alla produzione: -0,5% vs novembre, grazie al calo del petrolio: sull’intero 2022, un aumento medio del +4,1%.
Scendono i rendimenti sul mercato obbligazionario: lo spread tra Btp decennali italiani e omologhi Bund si riduce a 186 bps col rendimento del 10 anni italiano +4,09%, -10 bps rispetto alla chiusura precedente.
Il calo dei rendimenti si combina con la speranza di una discesa rapida dell’inflazione, a sua volta favorita dal crollo del prezzo del metano, dimezzato nell’ultimo mese e ieri, -4,2% a 67 Euro/megawattora. Gli swap sull’inflazione a 1 anno implicano un calo a 2,5%: 1 mese fa stimava +4,5%.
Il rafforzamento del prezzo dell’oro prosegue ininterrotto: ieri, 11 gennaio, +0,4% a 1.994 Dollari/oncia, sostenuto dall’indebolimento del Dollaro e dagli acquisti delle banche centrali: quella cinese ha comprato 62 tonnellate negli ultimi 2 mesi 2022.
Andamenti incerti stamane per le Borse asiatiche: a Tokyo, Nikkei225 invariato, +0,01%, come in Cina il Shanghai-Composite, -0,01%, l'Hang Seng di Hong-Kong ha perso -0,30%
Borse europee in rialzo medio +0,6% a fine mattinata: i futures su Wall Street anticipano marginali rialzi, in attesa del dato su inflazione e sussidi di disoccupazione. (ore 13.30 CET)
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
I BANCHIERI CENTRALI RAFFREDDANO GLI ANIMIIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 10.01.2023
-CONTESTO
I primi giorni di questo 20223 sono partiti in risk on, con le borse in recupero dai minimi grazie ai dati sul mercato del lavoro Usa, che mostrando salari in calo e una disoccupazione sui minimi, sembra aver evidenziato la possibilità di un atterraggio morbido per la FED, ma ieri sono entrati in scena Bullard e Daly , presidenti delle FED di Atlanta e San Francisco , pronti a raffreddare le euforie.
I tassi dovranno rimanere alti ancora per diverso tempo, e anche se l’inflazione dovesse rientrare su livelli del 5% per il 2023, questo non giustificherebbe ancora un cambio di rotta radicale della FED!
Su queste idee i mercati americani hanno ripiegato dai massimi, dopo un magnifico rally rialzista che ha portato il Nasdaq dai minimi di 10680 pnt a 11290, lo storno di ieri ha ridimensionato le quotazioni fino 11080, tornando a testare le aree di precedente resistenza.
Non da meno l’Sp, che si era portato a 3960 pnt per poi ritracciare a 3880, ma senza ancora perdere i connotati rialzisti che potrebbero portare alla tenuta dei supporti e a potenziali ripartenze, che restano tuttavia vincolate ai dati di giovedi, giorno in cui verranno pubblicati i dati sull’inflazione USA.
-FOREX
Il mondo forex prende una battuta di arresto dalla discesa del dollaro Usa che dopo aver affondato i supporti di 103.50 fino ai minimi di 103 figura, si porta oggi al ritest di quelli che ora sono resistenze chiave per determinare eventuali nuovi allunghi ribassisti.
Il mondo retail rimane su posizioni contrarian long dollari, al 77% quindi in leggero calo dal 81% di ieri mattina, portando interessanti ribilanciamenti anche sulle altre majors, come eurusd con un 84% di retail short rispetto all’88% di ieri e ancora sul cable rimane un interessante 72% short in linea perfetta con i dati di ieri.
Toniche le oceaniche, con nzdusd che trova ancora un 75% di retail short, e prezzi che rompono chiaramente una flag lateral ribassista, ben visibile in h4. La possibilità di ulteriori allunghi rialzisti fino 0.6450 e 0.65 figura resta interessante a nostro parere.
In ultimo usdchf, che vive riflesso della debolezza del dollaro, aggravato da una buona forza del franco svizzero, si porta sotto gli ultimi minimi di 0.9225 mantenendo il mondo retail in posizione contrarian long al 88% segno di potenziali ulteriori allunghi ribassisti.
-COMMODITIES
Tonico ancora il gold, che trova supporto a 1870$ e sembra non aver voglia di stornare e offrire migliori prezzi di ingresso in trend, guardando ora a potenziali break out rialzisti che lo porterebbero fino 1900-1916 $
Ancora debole invece il comparto energy, che vede il wti alle prese con i 74$ , pronto ad allungare verso i minimi di 73.20$, cosi come il nGas che non riesce ad aggredire le resistenze di 4.20$ ma torna verso i minimi di 3.50$. solo la tenuta dei minimi potrebbe dare vita ad una più interessante fase di accumulo per eventuali ripartenze
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Pochi i market movers della giornata, si attende uno speech di Powell oggi pomeriggio alle 16.00 e i dati dell’EIA sull’energia alle 18.00, poi si attenderà domani e giovedi con l’inflazione USA
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
WisdomTree - Tactical Daily Update - 04.01.2023Persiste il “mood risk-on” sui listini europei: incarta Wall Street.
Prezzi in caduta per gas naturale e petrolio: bene per inflazione europea.
Inflazione in calo in Germania, ma attenzione ai prossimi mesi.
Qualche sintomo di recupero della fiducia nei PMI compostiti europei.
Ieri, 3 gennaio, il buongiorno si e’ visto dal mattino, coi maggiori indici azionari asiatici che hanno chiuso in rialzo. Anche le Borse europee hanno vissuto una seduta positiva, a cui ha contribuito il dato dicembrino sull'inflazione al consumo (CPI) tedesca, scesa oltre le attese a +8,6% annuale.
La 2’ giornata di scambi del 2023 ha visto Milano guadagnare +1,15%, Londra +1,42%, Francoforte +0,80% e Parigi +0,44%. Piu’ incerto l’andamento di Wall Street, alla prima seduta del 2023: Dow Jones -0,03%, S&P500 -0,40%, Nasdaq -0,76%, ma a stupire sono stati i crolli di Tesla, -12,2% e Apple, -3,5%. E’ tuttavia prematuro parlare di “decoupling” (sganciamento) tra le Borse Europee e Usa.
Come accennavamo, l'inflazione tedesca e’ scesa piu’ delle attese a dicembre: la crescita annuale del +8,6% si confronta col +10% di novembre ed il +9,1% stimato. Su base mensile c’e’ stato un calo del -0,8%, contro il -0,5% di novembre ed il -0,3% stimato dagli analisti.
Restando in Germania, l’incoraggiante dato sull’inflazione fa il paio con quello sulla disoccupazione di dicembre, calata a 5,5% dal 5,6% di novembre, grazie ad un numero di disoccupati che si e’ risolto di 13 mila unità.
Tuttavia prevale la cautela tra economisti ed investitori, cconvinti che il dato di inflazione tedesco sia stato determinato in larga misura dai sussidi del Governo alle famiglie per gas ad uso domestico e teleriscaldamento: da sole avrebbero originato un calo di circa -1% nel confronto annuale ed il loro effetto potrebbe scemare gia’ nei primi mesi 2023.
Va inoltre considerato che la pur evidente tendenza alla disinflazione dei prezzi energetici (parleremo dopo del crollo del prezzo di gas naturale e greggio) richiede tempo (alias un ritardo di qualche mese) per “filtrare” a valle sui prezzi finali e sui dati dell’inflazione “core” (qualla che esclude i prezzi di energia e cibo).
A questo punto non resta che aspettare venerdi’ 6 gennaio, quando saranno pubblicati i dati generali dell’Euro-zona sull’inflazione di dicembre: essi dovrebbero comunque rivelare la prima sostanziale discesa dopo la stabilizzazione osservata nel periodo ottobre-novembre.
In ogni caso non c’e’ da illudersi che questi dati possano mutare nel breve termine l’attitudine (“stance”) di politica monetaria della Banca centrale europea che, secondo il consensus, dovrebbe operarare 2 nuovi aumenti dei tassi di riferimento da +0,50% e +0,25% rispettivamente nelle riunioni di febbraio e marzo.
Ieri, 3 gennaio, si sono verificati movimenti importanti sul mercato valutario: il Dollaro si e’ rafforzato alla vigilia della pubblicazione delle minute dell’ultimo comitato di politica monetaria (FOMC) della FED (Banca Centrale Usa), ma anche per effetto dei dati dell'inflazione tedesca in ridimensionamento. L'Euro ha perso -1,5% a 1,054 Dollari, indebolendosi anche verso lo Yen giapponese, -1,0% a 137,9.
Altra novita’ degna di nota il crollo del prezzo del gas naturale europeo: sul mercato di riferimento europeo TTF di Amsterdam e’ sceso ieri verso i 72 Euro/mwh e crolla ulteriormente stamane, 4 gennaio, fino a 67, minimo dal 21 gennaio 2022: siamo dunque lontanissimi dai 300 Euro/mwh registrati al picco di giugno, in concomitanza al danneggiamento del gasdotto North-Stream1.
Prosegue, anche se in termini meno drammatici, la discesa del prezzo del petrolio, che ieri ha perso oltre il -4% e che stamattina perde un ulteriore -2,5%, col WTI (greggio di riferimento per gli Usa) che cala a 75 Dollari/barile (ore 12.00 CET), registrando la piu’ pesante perdita cumulata su giorni degli ultimi 4 mesi; pesano i timori di un rallentamento della crescita globale e cinese in particolare.
Stamattina hanno piacevolmente sorpreso i dati in recupero dell'indice destagionalizzato PMI (Purchasing managers Index) Composito (Industria piu’ servizi) dell'Eurozona a dicembre che, pur restando in area di contrazione (sotto 50) per il 6’ mese consecutivo, registra una risalita a 49,3 da 47,8 di novembre, registrando il miglior dato tendenziale da luglio 2022.
Se da un lato l'ottimismo economico generale resta basso, scontando le preoccupazioni delle imprese sul versante dei costi produttivi e della domanda, l'alta inflazione e i crescenti rischi di recessione, dall’altro risente in positivo del rallentamento dell'inflazione, della normalizzazione delle catene di fornitura e della stabilizzazione degli ordinativi.
Stamane, 4 gennaio, si registra un calo significativo dei rendimento dei titoli governativi europei: quello del BTP decennale italiano cala di -13 punti-base, similmente a quelli registrati dagli omologhi bond spagnoli e portoghesi.
Lo spread tra Btp decennali italiani e i corrispondenti Bund tedeschi scende a 205 bps dai 210 di ieri, incorporando la speranza di un prossimo “ammorbidimento” della politica monetaria dell’ECB (Banca centrale europea).
I mercati azionari asiatici hanno registrato andamenti eterogenei nella seduta odierna: Tokyo ha perso -1,4% mentre Hong Kong e’ salita del +3,2% (addirittura +4,5% l’Hang Seng Tech): Seul +1,6%, Sidney +1,5%. Prive di direzione le borse cinesi, benche il Ministro delle Finanze Liu-Kun abbia promesso nuove misure a sostegno della crescita.
Borse Europee (in media +1,1%) e futures Usa di buon umore, a fine mattinata. (ore 13.30 CET)
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Il GOLD tira fuori i muscoliIl $GOLD tira fuori i muscoli dopo aver provato a rompere al ribasso la resistenza sul punto di swing sul grafico mensile. Il mio indicatore personale Z-VOLT accende i semafori verdi e probabilmente il prezzo potrebbe essere diretto verso i massimi. Allo stesso tempo l'intero comparto crypto è in grande difficoltà, togliendo quindi al bitcoin la percezione di bene rifugio che il mercato ha avuto sul BTC. Senza un mercato crypto che poteva stranamente essere considerato come un nuovo forziere di beni rifugio, si torna su quelli più tradizionali con l'oro in primis.
Allo stesso tempo la possibilità di una recessione negli U.S.A. diventa sempre più probabile, creando non pochi problemi agli asset risk on come il mercato azionario in genere e tutto il comparto crypto. Se dovesse permanere questo scenario senza modifiche macro economiche, vedo il gold sui massimi.
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DISCLAIMERE: Questo post rappresenta esclusivamente le idee dell'autore e non ha nessuna finalità di pubblico risparmio o di consiglio d'investimento. Il trading è rischioso e chi decide di fare trading lo fa a suo rischio e pericolo. Se il lettore non si sente confidente con il trading e con i mercati finanziari in generale, deve farsi seguire dal suo consulente finanziario autorizzato. L'autore declina ogni responsabilità sulle decisioni di trading fatte dal lettore.
NATALE SENZA RALLYIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 29.12.2022
-CONTESTO
Il famoso rally di Natale quest’anno sembra proprio non essersi presentato all’appuntamento, come sempre dobbiamo ricordare che una stagionalità resta una probabilità, che sebbene alta, non vuol dire che quell’evento si verificherà il 100% delle volte.
Questo 2022 senza dubbio dal carattere orso per le borse mondiali, non ha risparmiato nemmeno le ultime battute di contrattazione, che si stanno sviluppando nel comparto equity, non lontano dai minimi annuali.
A pesare maggiormente il comparto tech, con il Nasdaq sotto gli 11000pnt, che sembra guardare con simpatia a livelli sotto i 10 000pnt , livelli di prezzo visti nel febbraio 2020 prima dell’esplosione della pandemia e dell’intervento delle banche centrali. Si potrebbe dire che stiamo tornando alla normalità, sebbene il processo di normalizzazione costerà sangue e sudore a famiglie ed imprese.
Il 2022 si conclude all’insegna del risk off e la domanda da porsi ora per il prossimo 2023 sarà : quale asset prediligere per proteggere i capitali, in assenza del super dollaro?
Ora che anche l’econmia Usa rallenta e la prospettiva di recessione nel 2023 sembra prendere sempre più corpo , dove andare ad allocare i capitali diventa il vero problema da risolvere.
Prendono quindi appeal asset come il gold, prima del comparto obbligazionario che tarda a creare il bottom di ripartenza, almeno fino a quando l’inflazione rimarrà sostenuta, ma anche nel mondo valutario qualcosa cambia ora che il dollaro USA lascia lo scettro mantenuto per tutto il 2022 lasciando spazio ad asset come l’Euro che sembra ora prediletto dagli operatori anche a guardare i dati del cot report.
-FOREX
Il focus di breve periodo per il mondo fx, vede attenzione sul franco svizzero, asset in grande spolvero ora che la banca centrale ha portato i tassi all’1% dopo 20 anni di tassi negativi.
La forza del franco svizzero è stata subito presa di mira dal mondo retail che si pone in mean reverting short all’87% sul basket, portando cosi ad interessanti tendenze su asset come usdchf, che trova un 89% di retail long, segno di potenziali ulteriori allunghi ribassisti, ma anche i cross come audchf con un 87% long e gbp chf con un 64% long di retail sembrano ottimi candicati a prosecuzioni di trend ribassisti.
Oltre al franco svizzero anche il dollaro canadese è ora focus degli operatori, che mantengono viva la correlazione diretta con il WTI, portando a ribasso entrambi gli asset. Il dollaro canadese ora debolizzimo vede il mondo retail andare a caccia dei minimi , con posizioni long al 75% sul basket, ovvio quindi il posizionamento su usdcad con un 64% dei retail corti ( vendono dollai USA e comprano Canadian), eccessi su diversi corss come nzdcad con un 94% di retail short, e ancora cadchf con un 97% long lasciano spazio a potenziali inversioni ,che tuttavia possono richiedere ancora tempo prima di svilupparsi.
-EQUITY
Il comparto equity che ancora predilige l’europa con il DAX fermo a 14000 pnt sembra mantenere una tonicità oramai persa per il mondo USA, che lavora i minimi di questo 2022.
Il nasdaq non trova al forza necessaria a riprendere quota sopra gli 11000 pnt, il che apre la strada ad ulteriori affondi, agevolati dalla scarsa liquidità di questi giorni festivi.
Negativo anche l’SP che si colloca a 3800 pnt e sebbene lontano dai minimi dell’anno, grazie alla composizione mista dell’indice, non trova nessun vero spunto rialzista, e sembra ora guardare a potenziali attacchi ai minimi di 3770 pnt per estensioni fino 3700 pnt.
-COMMODITIES
Tonico ancora il Gold, che trova compratori ad ogni tentativo di ribasso, sulle aree di 1780$, proiettandosi all’attacco delle resistenze poste a 1825$, livello oltre il quale si potrebbe assistere ad importanti estensioni rialziste.
Pesante il WTI dopo le vicente del price cup europeo e le risposte della Russia, si torna a testare 77$ proiettandosi ora verso i 75$ prima e 73.50$ poi.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Calendario scarno in questi giorni di festa, si attende oramai il nuovo anno per valutare i nuovi dati macroencomici in arrivo che chiuderanno il quadro dell’ormai vecchio 2022
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
BTC USD al 22.12.22 ore 21.00Non sono un consulente finanziario, non è un consiglio finanziario, non è sollecitazione all'investimento.
Grafico a candele time frame 1D ovvero giornaliero.
Btc Usd in trend ribassista, come si vede anche dall'indicatore super trend (si trova abbondantemente sotto l'indicazione sell in rosso), si sta attualmente muovendo in laterale.
L'ipotesi è che sia l'ennesima pausa del trend ribassista e che stia formando l'ennesimo testa spalle (ribadisco, al momento meramente frutto di ipotesi, solo per monitorare perchè la figura ancora non si è formata nell'interezza) per poi riprendere più avanti la strada della discesa. L'idea che lo scrivente si è formato, per la verità da un pò di tempo, osservando i mercati è che gli stessi stiano ritornando alle quotazioni pre covid.
Sempre sul grafico vediamo che la media mobile a 20 periodi (in rosso) sta facendo da resistenza.
L'indicatore RSI che da indicazioni di ipercomprato o ipervenduto si trova nella parte bassa dell'intervallo di misurazione ma comunque in prossimità della parte mediana pertanto non fornisce indicazioni.
Ormai sappiamo bene che il driver che guida e sta guidando i mercati è la variazione di massa di denaro circolante che dal 2022 si trova ad essere in diminuzione, peraltro tale politica monetaria si sta svolgendo di fatto in sincrono da parte di molte banche centrali mondiali (non solo la FED o la BCE).
Come i mercati e BTC sono saliti per più di un decennio grazie a politiche monetarie accomodanti e molto generose, oltre ai tessi a zero %, grazie anche all'introduzione del Quantitative Easing con cui si è consentito alle banche centrali di acquistare direttamente sul mercato titolo di Stato e anche obbligazioni di società private, e nel caso della FED anche di acquistare azioni, eludendo la legge, per il tramite di grandi fondi come Black Rock grazie ai rapporti consolidati.
Questa mostruosa quantità di denaro in circolazione ha raggiunto il suo apice, creando una bolla, nel 2021, dove il solo bilancio FED è aumentato di 4,8 trilioni di dollari circa (oltre al resto delle banche centrali mondiali) dall'ultima settimana di feb 20 al apr22, in pratica è addirittura raddoppiato in questo intervallo di tempo, giungendo a quasi 9 trilioni di dollari di asset in bilancio, partendo da zero nel 2008. Ciò mentre i Governi mondiali chiudevano le imprese ed anche le persone in casa, creando colli di bottiglia nella produzione e nelle forniture.
Questo fiume di denaro stampato dal nulla e messo in circolazione in tutto il mondo, negli Usa distribuito anche attraverso i famosi gli Helicopter money, si è riversato in molta parte nei mercati fra cui le cripto (che voglio ricordare, sono ancora attualmente un mercato non regolamentato), creando un euforia che si autoalimentava, che è diventata una bolla che si autoalimentava.
Questa mostruosa politica covid operata dalle banche centrali mondiali (con questo fiume di denaro stampato dal nulla e distribuito in circolazione) tutte insieme in sincrono ha fatto sì che si generasse un'inflazione mostruosa che non si vedeva da 40 anni, oltre ad aver aumentato in maniera esponenziale i debiti pubblici nazionali (creando il record di debito pubblico negli Usa sia massimale sia in rapporto al PIL, e, fra parentesi e divagando un attimo, così anche in Italia) a carico dei cittadini, con ulteriore aumento della quantità degli interessi da restituire sempre a carico dei cittadini e oltre ad aver diminuito il potere d'acquisto delle persone.
Le banche mondiali hanno il compito di tenere l'inflazione intorno al limite individuato del 2%. Gli Usa hanno raggiunto a giu22 probabilmente il picco al 9,10% (attualmente a nov22 al 7,10%) mentre l'Europa, che peraltro si trova indietro agli Usa per quanto riguarda le tempistiche di inasprimento di politica monetaria (pertanto ci metterà più tempo rispetto agli Usa), ha raggiunto ad ott22 il 10,6% e non è detto che sia il picco, attualmente a nov22 si trova al 10,10%.
L'inflazione è senz'altro un indicatore di quanto riguarda il periodo negativo sui mercati, in quanto dalle dichiarazioni dei banchieri centrali Usa e Europei appare che la morsa della politica monetaria durerà fino a quando l'inflazione non si avvicini al target del 2% per restarci.
Questo inasprimento delle politiche monetarie iniziato a nov21 negli Usa con il tapering (diminuzione dell'intensità dell'aumento del bilancio) ha portato immediatamente i mercati a virare verso una gestione del rischio molto prudente, così detto risk off, portando i fondi a vendere gli asset così detti di rischio fra cui BTC (ed anche i ciclici).
E' vero simile che tale tendenza continui fino a che non cambierà la politica monetaria con tagli consistenti dei tassi d'interesse da parte della Fed (e delle banche centrali), ed al momento la prospettiva non appare vicina. Anzi al momento il picco dei tassi fed, rivisti al rialzo nell'ultima riunione FED a dic22, secondo il mantra, più in alto e più a lungo, è previsto a giu23, e se nonostante i FED Fund Futures scontino una diminuzione leggera degli stessi per dic23, il pensiero comune e dominante è che i tassi negli Usa non verranno tagliati per tutto il 2023 anche una volta raggiunto il picco.
L'inflazione Usa è da surriscaldamento della domanda, quella Europea è al 50% circa da surriscaldamento della domanda e al 50% circa dal rialzo dei prezzi dell'energia e conseguentemente di tutta la catena di approvvigionamento.
Nel 2022 abbiamo visto l'economia di molti Paesi del mondo (Usa, Europa, Cina, ecc.) rallentare, si ritiene che nel 2023 si entri in una contrazione economica che molto probabilmente potrà essere una recessione. Non c'è unanimità di pensiero se essa si soft o sia invece dura (voci autorevoli la vedono molto dura). Questo non vuol dire che non vi possano essere dei rimbalzi (per me da ipervenduto), i così detti bear rally che già abbiamo visto.
Dal punto del ciclo economico abbiamo quattro fasi: ripresa, espansione, rallentamento, contrazione-recessione (per Pring le fasi sono sei). Ebbene appare che il '2022 sia stato di rallentamento, e che il 2023 possa esservi la fase della contrazione-recessione, con conseguente capitolazione dei mercati, fra cui le cripto e BTC.
Gli asset di rischio e quelli ciclici potranno riprendersi, appunto nella fase della ripresa, quando le condizioni di nuova espansione della massa di liquidità circolante di denaro da parte delle banche centrali porterà di nuovo le condizioni per i fondi (che non operano a caso come la massa dei retail che grazie ad internet ha accesso diretto ai mercati, ma calcolano bene il rischio) e i grandi investitori di riaffacciarci all'acquisto degli asset di rischio. Non bisognerà comunque correre l'errore di guardare subito ai prezzi massimi della bolla in quanto erano prezzi gonfiati mostruosamente dal picco del fiume di soldi in circolazione, non è tuttavia da escludere che con il passare di anni, e senza far immediatamente riferimento al 2025, anno successivo all'halving previsto per la primavera 2024. Pensando agli halving passati dove l'anno successivo iniziava una bull run del prezzo di BTC. Sarà certamente un periodo da monitorare appunto per l'halving, ma lo scrivente ritiene che il primo driver sia seguire i soldi ovvero la quantità di massa circolante se in diminuzione o se in aumento. Altro indicatore da monitorare per capire il giusto timing può essere la ripresa del valore del prezzo dei titoli di Stato Usa (primo mercato e prima borsa mondiale), difatti generalmente i titoli di Stato aumentano qualche mese prima (e correlativamente le percentuali di rendimento degli interessi di tali titoli di Stato scende) delle azioni e pertanto prima del mercato di rischio fra cui le cripto.
IL 2023 o almeno il primo semestre del 2023 (ma probabilmente anche tutto) appare ancora vincolato al impostazione del rischio off e pertanto orientato alla liquidità o al massimo a titoli profittevoli e con dividendo di settori anticiclici o difensivi (alimentari, bevande, ristoranti, sanitari, cura della persona).
Le cripto, fra cui il BTC sono da considerarsi fra gli asset a più alto rischio.
Il driver principale è seguire la regolazione della quantità di moneta in circolazione.
L'Sp500 ed il Nasdaq appaiono aver toccato a dic22 i massimi relativi del movimento 2 di C e successivamente appare che abbiano nello stesso mese iniziato il movimento di discesa 3 di C (correzione ABC Elliott) un forte movimento ribassista con nuovi minimi non finali.
La tendenza principale di BTC appare dunque ancora ribassista con il raggiungimento di futuri nuovi minimi.
Attualmente BTC USD scambia a 16.654,00 dollari.
L'S&P 500 sta cercando di raggiungere un minimo relativo da....L'S&P 500 sta cercando di raggiungere un minimo relativo da cui ripartire
Ricordo che scrivo questa analisi ogni giorno iniziandola prima che il mercato apra e commentandola mano a mano che la sessione di mercato si svolge. Ci sono giornate che iniziano in un modo e finiscono in un'altro e la mia analisi vi vuole far vivere tutto questo come spettatori della prima fila nei posti migliori a teatro.
Il mercato americano ha chiuso venerdì sulla debolezza.
Una serie di cattive notizie provenienti dall'economia un po’ da tutto il mondo hanno deluso i mercati e ridotto notevolmente il sentimento di risk on:
• vendite al dettaglio che a parere mio, hanno iniziato un periodo di debolezza;
• settore manifatturiero in difficoltà;
• settore immobiliare in piena fase di ripiegamento;
• licenziamenti in aumento.
Ci si è messa anche la Fed di Filadelfia che ha affermato che i dati dei “non farm payroll” NFP, proiettano una falsa immagine di forza. Il calcolo dei reali occupati ricavato da indagini sulle imprese e quelle sulle famiglie continua a mostrare dati diversi, e i disoccupati reali sarebbero un numero più alto di quanto certificato. Per quanto riguarda la rigidità del mercato del lavoro e le categorie che registrano aumenti, personalmente ritengo che la Fed si stia basando su un'immagine ingannevole di forza del mercato del lavoro, quando la realtà sta progressivamente mostrando il contrario.
Se Powell mi ascoltasse vorrei indirizzargli questo messaggio:
credo che la Fed farebbe meglio ad aspettare e vedere l'evolversi dell'economia, perché alcuni aspetti stanno iniziando a deragliare.
La frenesia dimostrata dai politici economici è eccessiva suggerirei loro di dare il tempo di vedere gli effetti di quanto è stato fatto (aumento vertiginoso dei tassi) in un arco di tempo di 12 mesi piuttosto che di soli 6. Invece, è probabile che attuino rialzi di 25 pb in gennaio e a marzo, portando il tasso sui Fed funds al 5,00%.
La Fed pensa di arrivare in un’area restrittiva del 5,50% nella seconda parte del 2023, a condizione che le aspettative di inflazione (interne agli Stati Uniti) collaborino.
L'obiettivo è evitare l'errore degli anni '70 di lasciare che le aspettative di inflazione si disancorino dall’economia reale. Quello detto per la Fed vale per le principali banche centrali, BCE (Europa), BoE (Regno Unito) e BNS (Svizzera), che non si limitano ad aumentare i tassi, ma continuano a ridurre i bilanci. Il tutto mentre il Tesoro USA deve aumentare l'emissione di debito nel primo trimestre del 2023, contribuendo a raccogliere (e quindi togliere) liquidità dal sistema.
Debito che troverà meno compratori rispetto al passato:
• Le banche americane ritireranno parzialmente le riserve detenute presso la Fed per impiegarle nell'economia reale:
Chi comprerà il nuovo debito se anche gli investitori istituzionali stranieri affidabili rinunciano a farlo?
L'inasprimento, a cui si aggiunge la riduzione del bilancio di 90 miliardi di dollari al mese, costringerà a fare i conti con la crisi nella prima metà del 2023.
A mercati aperti:
Oggi non c'è un andamento generalizzato a favore del rischio, né per quanto riguarda US Dollar né per quanto riguarda l'argento, figurarsi sul mercato azionario. L'S&P sta cercando di raggiungere un minimo relativo da cui ripartire.
Questa analisi che leggi su Tradingview adesso è pubblicata il pomeriggio del giorno prima con inclusi i livelli operativi su: Mercato azionario americano; Oro e argento; Petrolio; Rame; Bitcoin per i miei abbonati.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 12.12.2022Settimana di mosse sui tassi di FED, ECB, BOE e BOJ. Watch-out!
Petrolio ai minimi dell’anno a 70 Dollari/barile (WTI).
Incertezza cinese e strette monetarie pesano sulle Borse, di nuovo apatiche.
Cruciale dato, domani, sui prezzi al consumo (CPI) di novembre in Usa.
Venerdi’ 9 i listini azionari europei hanno chiuso debolmente, sovvertendo l’apertura in lieve rialzo nella mattinata. Madrid e’ stata la peggiore, con -0,8%, Londra e Parigi -0,2%, Milano ha perso -0,1%. Anche Wall Street, dopo un avvio positivo, manca il rimbalzo chiudendo “in rosso” anche la quinta seduta consecutiva e la peggior settimana da settembre: Dow Jones -0,90%, S&P500 e Nasdaq -0,70%.
Il listino “tecnologico” Usa e’ nuovamente sceso, dopo che il dato sui prezzi alla produzione in calo, ma meno di quanto sperato, ha suffragato l’ipotesi di un'inflazione che potrebbe permanare alta ancora a lungo: resta viva l’attesa per il dato sui prezzi al consumo Usa di martedi’ 13, poiche’ e’ anche su questo che si basera’ la mossa sui tassi della banca centrale (Federal Reserve-FED), mercoledi’ 14.
Verso la fine della passata settimana, l'allentamento di alcune restrizioni anti-Covid in Cina e Hong Kong hanno trasmesso un po’ ottimismo ai mercati: il quadro economico globale si gioverebbe molto di un’economia cinese che, liberata dalle restrizioni imposte dalla drastica politica Covid-zero, tornasse a crescere a ritmi vicini al suo potenziale, stimato tra il +5-6%.
Gli indici anticipatori compositi Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) segnalano un elevato rischio di recessione ed alta e persistente inflazione nella maggioranza delle principali economie globali. Questi rischi sono alimentati dall'inflazione elevata e dal correlato aumento dei tassi di interesse ufficiali.
In questo contesto si giustifica la spasmodica attesa delle decisioni che ECB (Banca Centrale Europea) e Federal Reserve prenderanno nelle riunioni di questa settimana. Sul fonte americano la speranza e’ che la banca centrale cominci a rallentare il ritmo della stretta monetaria, orientandosi ad un rialzo di 50 bps, dopo 4 aumenti consecutivi da 75 bps.
Di rilievo, sul tema tassi e inflazione, l’opinione espressa dall’ex Chairman della FED ed oggi Segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen in un’intervista al canale televisivo CBS: "Credo che entro la fine del prossimo anno vedremo un'inflazione molto più bassa, salvo schock imprevisti, sebbene permanga un rischio di recessione".
Le ha fatto eco il Presidente dell’ECB Christine Lagarde, intervenuta alla 6’ conferenza annuale dell'European Systemic Risk Board. "La politica monetaria (europea) si sta adeguando per garantire che l'inflazione elevata non si consolidi e che ritorni al 2% nel medio termine”.
Giovedì 15 si riunisce l’ECB: il mercato si aspetta un aumento di mezzo punto percentuale dei tassi di riferimento, ma anche stime aggiornate sulla crescita e sull'inflazione e le prime indicazioni sulla futura riduzione del bilancio della banca centrale, un processo noto anche come “Quantitative Tightening”. Nello stesso giorno si riunisce la Banca d'Inghilterra: per entrambe e’ atteso un rialzo di +50 bps.
Negli Usa non smette di stupire il mercato del lavoro, che continua ad essere molto robusto: le richieste di sussidi disoccupazione della scorsa settimana sono leggermente salite, +4 mila a 230, ma in linea con le stime degli analisti.
I prezzi alla produzione Usa, saliti +7,4% annuale in novembre, rallentano rispetto al +8,0% di ottobre, ma “mancano” il +7,2% sperato dagli analisti, mentre il dato «core” e’ risultato +6,2% verso attese di +5,9%.
L’indice di fiducia dei consumatori calcolato dall'università del Michigan e’ salito a 59,1, battendo le attese di 57, mentre nella settimana appena iniziata avremo i dati sulle vendite al dettaglio, gli indici PMI (Purchasing managers index) manifatturieri e dei servizi, la produzione industriale e il Philadelphia Fed Manufacturing Index di novembre. Occhi ben aperti!
Tornando in Europa, l'economia britannica a ottobre ha registrato un rialzo del +0,5% mensile (stime di +0,4%), dopo il calo del mese precedente in parte dovuto al giorno festivo straordinario per i funerali della Regina Elisabetta. Su base annua il GDP (prodotto interno lordo) è aumentato +1,5% (vs stime di +1,4%).
Il tetto al prezzo del metano sara’ al centro delle discussioni degli ambasciatori, oggi, e dei Ministri europei, domani. Intanto il prezzo del metano ha aperto in calo stamane, 12 dicembre: sul TTF di Amsterdam, hub di riferimento europeo, scende del -4,5% a 133 Euro/megawattora (ore 11.00 CET). Perdura la debolezza del petrolio: stamane WTI (West Texas Intermediate) -0,7% a 70,4 $/barile, minimo 2022.
Inizio incerto della nuova settimana per le Borse dell’Asia-Pacifico: Tokyo (Nikkei) -0,21%, Hang Seng di Hong Kong -2,25%, CSI300 cinese -1,12%, Kospi coreano -0,67%
Sul mercato obbligazionario, osserviamo un leggero ampliamento dello spread di rendiemento tra BTP decennale italiano ed omologo Bund tedesco a 190 bps. Il rendimento del Treasury Usa decennale sfiora +3,56%, restando vicino ai minimi da settembre, col differenziale tra 2 e 10 anni di 78 bps a favore della scadenza breve!!
Pochi brividi sul fronte valutario: l’Euro quota 1,052 vs Dollaro (1,537 venerdì 9) e 143,9 Yen (143,7). Borse europee e futures Usa senza direzione alle 13.30 CET.
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La paura del rischio sistemico si insinua Ricordo che scrivo questa analisi ogni giorno iniziandola prima che il mercato apra e commentandola mano a mano che la sessione di mercato si svolge.
Ci sono giornate che iniziano in un modo e finiscono in un'altro e la mia analisi vi vuole far vivere tutto questo come spettatori della prima fila nei posti migliori a teatro.
Il mercato americano e con lui l'S&P 500 e soprattutto i beni reali non hanno accolto bene il mutamento verso il risk-off che si è manifestato più sui finanziari (banche) che sul dollaro.
L'indice S&P 500 ha perso gradualmente e sempre più terreno ieri durante la sessione regolare. Il rimbalzo nella notte è stato debole, non riuscendo a portarsi definitivamente a 4.010.
I compra-tori hanno perso la forza rispetto alla mattinata europea e una volta ceduto 3.980 c’è stato spazio di discesa fino a 3.910.
Ma attenzione allo stesso tempo, c'è ancora carburante rialzista a medio termine per tutte le ragioni menzionate ieri e nei giorni precedenti.
Vi ricordo alcuni punti:
Io continuo a rimanere fermo sulla mia previsione:
• 50 basis point in dicembre,
• 25 basis point in gennaio,
• 25 basis point in marzo.
• 5,50% il tasso di arrivo sui Fed funds e poi da quel punto mantenerlo a lungo nel tentativo di non far precipitare l'economia in recessione, ma solo di farla crescere ben al di sotto del suo potenziale.
Quale tipo di recessione ci aspetterà secondo me?
Crollo dell'economia e recessione molto profonda e duratura?
No, al momento non è questo il mio scenario principale.
il mio scenario prevede:
• il PIL ridursi forse fino al 2%,
• un tasso di disoccupazione superiore al 3%,
• una recessione che non si avvicinerebbe nemmeno alla crisi del 2007-2009.
Prevedo che i problemi arriveranno prima della metà del 2023, e li vedremo riflessi negli utili delle società e nelle previsioni dei management.
Non sono in ansia per il rally del Q4 che si esaurirà all'inizio di gennaio. Quali sono allora i livelli chiave per oggi? 4.040 come supporto, subito dopo 4.010, che però è meglio che tengano. 4.065 rimane il primo obiettivo al rialzo, con un secondo obbiettivo a 4.130. Non è facile quest’anno il rally per Babbo Natale: 1. la Fed sta stringendo su un'economia in rallentamento (si vedano i PMI e poi le abitazioni, il settore manifatturiero), 2. l'inflazione ha raggiunto un picco credibile (lo abbiamo già celebrato con l'IPC di novembre) e il deterioramento dell’economia deve ancora colpire il mercato del lavoro, 3. un'osservazione attenta delle retribuzioni orarie, delle ore lavorate e dei settori di provenienza di questi aumenti di posti di lavoro (ospitalità, tempo libero e divertimento e vendite al dettaglio) non sono un buon segnale. Vedremo gli effetti sulla fiducia dei consumatori e sulle vendite al dettaglio, man mano che le famiglie bruceranno i risparmi extra (cosa già avvenuta tra l'altro per i settori più vulnerabili). A questo si aggiunge che inoltre, la Fed non solo sta stringendo, ma sta prosciugando la liquidità, 60 miliardi di dollari al mese in Treasuries e 30 miliardi di dollari in titoli garantiti da mutui. Sono preoccupato di vedere chi acquisterà il nuovo debito americano. È tempo di grandi scelte settoriali. Continuo a essere rialzista sull'argento e sull'oro, compresi i minerari, l'energia che va dal petrolio alle rinnovabili al nucleare, l'agricoltura (compresi i fertilizzanti), il settore della difesa con l'aerospaziale. Questi settori trarranno vantaggio dall'aumento della volatilità e dall'inflazione che ci accompagnerà nel 2023 e oltre.
Quello che abbiamo visto ieri è la paura del rischio sistemico che si insinua, come un presagio. Il rischio sistemico non è ancora arrivato, punterei in caso sul Franco svizzero che sarebbe probabilmente una valuta ben performante nel corso del prossimo anno, insieme allo Yen giapponese. La reazione di ieri e ciò che deve ancora accadere prima che i mercati abbiano un catalizzatore fondamentale su cui puntare (il PPI di venerdì), dimostra la paura dell'ignoto.
A mercati aperti:
Prospettiva giornaliera ribassista su tutta la linea: i beni reali puntano in basso, dollaro di nuovo neutrale, forte pressione su tutti i mercati azionari. L’S&P 500 rimane per oggi ancora ribassista i 3.905/3.910 si stanno avvicinando sempre di più in un percorso che sembra un piano inclinato senza freno.
Riflessione:
Ribadisco che reazione vista ieri e cio che ancora deve accadere prima che i mercati trovino un catalizzatore fondamentale su cui Infiammarsi (potrebbe essere il PPI di venerdi), dimostra la paura che ha il mercato verso l'ignoto. 1. S&P 500 prospettiva ribassista con vendi-orsi padroni del mercato.
2. Il PPI è probabile che sia inferiore alle aspettative.
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Future Ue e Usa in grande spolvero.
I commenti del presidente della Federal Reserve Jerome Powell hanno innescato un rally, poiché il principale responsabile della politica monetaria statunitense ha segnalato che la Fed potrebbe iniziare a rallentare i suoi aumenti dei tassi d'interesse già dalla prossima riunione di dicembre.
Contribuisce al clima sereno delle borse anche il varo di nuove misure di sostegno in Cina e altri provvedimenti riguardanti la gestione della pandemia che potrebbero essere annunciati a breve.
Il commento di Antonio Ferlito sui titoli e strumenti caldi:
Future Nasdaq 100, Future S&P 500, DAX, FTSE MIB, Ibex 35:
Il rimbalzo degli indici sembrava essersi fermato.
Sembrava una pausa fisiologica dovuta a rialzi record recenti, le borse sono salite troppo velocemente.
Nel breve periodo sono ottimista, il calo maggiore del previsto della inflazione in Europa e Usa darà ancora spinta ai mercati grazie a l’allentamento delle politiche restrittive delle banche centrali.
Abbiamo visto ieri che spinta può dare ai mercati ogni indicazione di allentamento della politica restrittiva.
Dal 2023 le cose cambieranno.
Gas naturale:
Il Gas naturale riconquista quota 7
Il rimbalzo è dovuto al freddo intenso presente in Usa che ha portato a un livello Alto la domanda da riscaldamento.
Nel lungo periodo la situazione è interessante.
L’Europa avrà bisogno di ancora più Gnl per sostituire i volumi russi la prossima estate, quando il continente ricaricherà lo stoccaggio, mentre la domanda cinese si riprenderà dai blocchi e compenserà le minori importazioni da altri acquirenti asiatici.
Sarebbe stato raggiunto un accordo di massima che assicurerà maggiori importazioni di gas liquido dagli Usa e da alcuni Paesi alleati a un prezzo scontato, non proprio una buona notizia per i prezzi, inoltre la stagionalità di questi mesi non è positiva.
Questo si unisce ai dubbi in merito alla riapertura degli impianti di esportazione, da tempo ormai off line e che stanno creando un eccesso di offerta interno molto negativo per i prezzi.
Non entrerò in acquisto a questi prezzi sul gas per i motivi citati.
Valuterò un ingresso sul gas solo in area 4.50, prezzi che mi aspetto già a dicembre.
Telecom:
Rispetto alle alternative riportate dalla stampa, l’OPA totalitaria finalizzata al delisting della Società come detto nei precedenti articoli sarebbe la scelta migliore per tutti, sia per l’azienda che per gli investitori.
Questa è la scelta più sensata per risollevare l’azienda, evitando la vendita di pezzi che non avrebbe tanto senso se non una diminuzione del debito con sempre i soliti problemi che rimarranno presenti.
Nelle ultime ore è emerso un altro pensata senza senso.
L’ipotesi di una scissione proporzionale di TIM in due società.
E’ un ipotesi molto complessa che rischia di danneggiare tutti in quanto gli investitori sarebbero esposti a un execution risk legato alla rottura della società in due tronconi.
L’OPA sembra al momento allontanarsi, con nuovi piani di fanta finanza che continuano a generare danni e incertezza.
Confermo quindi la valutazione del mio modello di 0.16 per le azioni, dei prezzi che vedremo a breve se continueranno questi voci che creano solo incertezza.
Petrolio:
Brutte notizie per il Petrolio.
In Cina, il 2 paese consumatore di petrolio, sembra aver ripreso vigore il covid e inoltre l’OPEC ha tagliato la domanda a causa delle pressioni inflazionistiche che in gran parte del mondo rischiano di portale molte economie in recessione.
Un mix di notizie che ha fatto precipitare i prezzi la settimana scorsa.
Rimango comunque positivo nel lungo termine con un target di 90 $.
L’Opec è pronta a intervenire con un taglio alla produzione per sostenere i prezzi anche se dovessero arrivare notizie negative dalla Cina, il 2 consumatore al mondo.
Inoltre un eventuale price cap al Petrolio russo sotto i 50 $, che sarebbe molto penalizzante per la Russia, potrebbe dare un nuovo impulso alle quotazioni se applicato con domanda rivista al rialzo per India e Cina di Petrolio americano.
Juventus:
Si aggrava la situazione per il titolo, con un potenziale falso il bilancio che potrebbe portare a un multa vicina ai 50 milioni di euro, e nel più grave delle ipotesi la retrocessione del club.
Nella mia precedente valutazione davo un valore secondo il mio modello di 0.30, con aspetti più critici l’assenza di redditività, il debito alto e le prospettive negative in termine di fatturato.
Mi aspetto anche un Aumento di capitale nel caso dovessero arrivare le sanzioni.
Il danno d'immagine è gravissimo e si rischiano molte class action degli investitori.
Aggiorno il valore equo del titolo a 0.15 con un pesante declassamento del 50% alla luce del danno d'immagine e delle possibili sanzioni
Mi aspetto a breve un commissariamento, e purtroppo per gli investitori non è da escludere l’ipotesi fallimento.
Telecom, continua la Fanta-finanza Clicca su “SEGUI” in alto per ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo e commenta sotto l’articolo per delle domande.
Future Ue ed Usa solidi.
Con toni e argomenti non tanti distanti, ieri alcuni membri del board della Federal Reserve hanno ribadito che il rialzo dei tassi va avanti. Il vice presidente della banca centrale, John Williams, ha detto che si potrà parlare di una discesa dei tassi, ma solo in caso di chiara discesa dell’inflazione, solo nel 2024
Questa è un ipotesi plausibile.
Contribuisce al clima sereno delle borse anche il varo di nuove misure di sostegno in Cina altri provvedimenti riguardanti la gestione della pandemia potrebbero essere annunciati a breve.
Il commento di Antonio Ferlito sui titoli e strumenti caldi:
Future Nasdaq 100, Future S&P 500, DAX, FTSE MIB, Ibex 35:
Il rimbalzo degli indici sembra essersi fermato.
E’ una pausa fisiologica dovuta a rialzi record recenti, le borse sono salite troppo velocemente.
Mi aspetto una ripartenza a breve, con il Covid In Cina ed eventuali peggioramenti nel conflitto Russia-Ucraina che potrebbero portare a uno storno nel breve periodo.
In ogni caso nel lungo periodo sono ottimista, il calo maggiore del previsto della inflazione in Europa e Usa darà presto una nuova spinta ai mercati grazie a l’allentamento delle politiche restrittive delle banche centrali.
Gas naturale:
Il Gas naturale riconquista quota 7
Il rimbalzo è dovuto al freddo intenso presente in Usa che ha portato a un livello Alto la domanda da riscaldamento.
Nel lungo periodo la situazione è interessante.
L’Europa avrà bisogno di ancora più Gnl per sostituire i volumi russi la prossima estate, quando il continente ricaricherà lo stoccaggio, mentre la domanda cinese si riprenderà dai blocchi e compenserà le minori importazioni da altri acquirenti asiatici.
Sarebbe stato raggiunto un accordo di massima che assicurerà maggiori importazioni di gas liquido dagli Usa e da alcuni Paesi alleati a un prezzo scontato, non proprio una buona notizia per i prezzi, inoltre la stagionalità di questi mesi non è positiva.
Questo si unisce ai dubbi in merito alla riapertura degli impianti di esportazione, da tempo ormai off line e che stanno creando un eccesso di offerta interno molto negativo per i prezzi.
Non entrerò in acquisto a questi prezzi sul gas per i motivi citati.
Valuterò un ingresso sul gas solo in area 4.50, prezzi che mi aspetto già a dicembre.
Telecom:
Rispetto alle alternative riportate dalla stampa, l’OPA totalitaria finalizzata al delisting della Società come detto nei precedenti articoli sarebbe la scelta migliore per tutti, sia per l’azienda che per gli investitori.
Questa è la scelta più sensata per risollevare l’azienda, evitando la vendita di pezzi che non avrebbe tanto senso se non una diminuzione del debito con sempre i soliti problemi che rimarranno presenti.
Nelle ultime ore è emerso un altro pensata senza senso.
L’ipotesi di una scissione proporzionale di TIM in due società.
E’ un ipotesi molto complessa che rischia di danneggiare tutti in quanto gli investitori sarebbero esposti a un execution risk legato alla rottura della società in due tronconi.
L’OPA sembra al momento allontanarsi, con nuovi piani di fanta finanza che continuano a generare danni e incertezza.
Confermo quindi la valutazione del mio modello di 0.16 per le azioni, dei prezzi che vedremo a breve se continueranno questi voci che creano solo incertezza.
Petrolio:
Brutte notizie per il Petrolio.
In Cina, il 2 paese consumatore di petrolio, sembra aver ripreso vigore il covid e inoltre l’OPEC ha tagliato la domanda a causa delle pressioni inflazionistiche che in gran parte del mondo rischiano di portale molte economie in recessione.
Un mix di notizie che ha fatto precipitare i prezzi la settimana scorsa.
Rimango comunque positivo nel lungo termine con un target di 90 $.
L’Opec è pronta a intervenire con un taglio alla produzione per sostenere i prezzi anche se dovessero arrivare notizie negative dalla Cina, il 2 consumatore al mondo.
Inoltre un eventuale price cap al Petrolio russo sotto i 50 $, che sarebbe molto penalizzante per la Russia, potrebbe dare un nuovo impulso alle quotazioni se applicato con domanda rivista al rialzo per India e Cina di Petrolio americano.
FTSE MIB al 18.11.22Non sono un consulente finanziario, non è un consiglio finanziario, non è sollecitazione all'investimento.
Grafico a candele 1D.
Il FTSE MIB è entrato in correzione della salita dal lug12 al 05.01.22.
Andando ad analizzare la correzione con la teoria delle onde di elliott, vediamo che dal 05.01.22 al 29.09.22 ha compiuto il movimento A (della durata di 264 giorni) della correzione ABC, rimbalzando attorno al 50% della estensione del suddetto movimento.
Dal 29.09.22 al 15.11.22 ha compiuto il movimento B della correzione, che ha sua volta ha ritracciato l'estensione del movimento A di oltre il 50%.
Il 15.11.22 con RSI in totale iper comprato a 82,28, a parere di chi scrive, è terminato il movimento B e l'indice FTSE MIB è entrato nel movimento C di fine correzione (C in 5 sotto movimenti).
Fine correzione ipotizzato a circa 16.734,34 punti, avendo ipotizzato indicativamente C con la stessa estensione di A, con un ipotesi di fine correzione al 08.08.23 nel caso C durasse con la stessa estensione temporale di A, oppure al 14.11.23 rapportandola con la mia personale proiezione di fine correzione degli indici Usa, attualmente da me ipotizzata al 14.06.2023 (a parere di chi scrive SP500 il 15.11.22 è entrato nel movimento 3 di C).
Queste sono tutte ipotesi indicative che intendono indicare principalmente una direzione e un lasso temporale di massima, con un target di massima, necessariamente andrà tutto attualizzato e riscontrato col passare del tempo e con quanto si verifica sul grafico.
Quello che appare ragionevolmente più certo è il completamento dei movimenti A e B.
Perchè ora oltre ai riscontri grafici a parere dello scrivente è cambiata la direzione?
La risposta è la politica monetaria della BCE.
Sappiamo che la BCE, come la FED, deve contrastare l'inflazione e per farlo deve abbassare la domanda e per farlo deve ridurre la quantità di moneta in circolazione (e di conseguenza diminuisce anche quella riversata nei mercati facendo scendere le quotazioni, autoalimentando la propensione al risk off), in sostanza deve creare condizioni sfavorevoli all'economia, potendo anche arrivare a creare una recessione, che peraltro ad esempio negli Usa i modelli di Bloomberg (e non solo) danno al 100% nel 2023. Un pratica le banche centrali devono creare povertà.
Orbene fino al ieri 17.11.22, la BCE ha praticato, rispetto alla FED, una politica monetaria inasprita di tipo soft, per i problemi energetici e per la guerra in Ucraina, arrivando ad alzare i tassi al 2% ad ott22, a differenza della FED che alla stessa data è arrivata al 4% (il doppio) come tassi FED ed ha iniziato il Quantitative Tightening nel mese di giugno 2022, pertanto si trova molto più avanti rispetto alla BCE nel contrasto all'inflazione.
E ora cosa è cambiato in Europa?
E' cambiato che ad ottobre 2022 l'inflazione in Europa è continuata a crescere, peraltro a livelli insostenibili, pari al 10,7% in eurozona, con picchi del 20% nei Paesi Baltici e del 16.9% in Olanda e del 11.8% in Italia, quando sappiamo che l'obbiettivo delle banche centrali è mantenere l'inflazione intorno al livello del 2%. Come sappiamo e vediamo l'inflazione è un mostro che riduce il potere d'acquisto, i salari e i risparmi dei cittadini, impoverendoli. E' preciso compito delle Banche Centrali mantenere sotto controllo l'inflazione (che peraltro hanno creato stessi loro) tendendola vicino allo standard che hanno deciso essere al 2%, questo sopra ad ogni altro compito e anche in divergenza dagli altri compiti, quali ad esempio creare le condizioni per la piena occupazione.
Il Presidente della BCE ha pertanto comunicato di recente che oltre a continuare il rialzo dei tassi, dal 2023 la BCE procederà a fare Quantitative Tightening ovvero ridurrà il bilancio dei suoi asset in portafoglio, ovvero ridurrà più intensamente e più velocemente la quantità di moneta in circolazione.
In pratica oltre ad annunciare la continuazione delle politiche monetarie inasprite e la crescita delle politiche monetarie inasprite ha comunicato anche un aumento di intensità delle stesse sia per l'inasprimento dei tassi sia soprattutto per l'introduzione del QT.
In pratica ha annunciato di passare da una politica monetaria di tipo soft ad una politica monetaria di tipo hard.
La crescita, ma soprattutto l'aumento dell'intensità della politica monetaria europea inasprita non potrà essere ignorata dai mercati.
Tutto il comparto azionario e il FTSE MIB si trovano attualmente in estremo iper comprato e questo può solo concorrere alla discesa delle quotazioni che hanno già iniziato da poco a flettere. E' più che probabile pertanto la direzione verso nuovi minimi con un raggiungimento di fine correzione attualmente stimato a parere di chi scrive ragionevolmente verso la fine del 2023 piuttosto che ad agosto 2023 per il FTSE MIB.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 16.11.2022Il calo dei prezzi alla produzione Usa in ottobre alimentano fiducia e “risk-on”.
La “stance” delle Banche Centrali sui tassi dipende da inflazione futura.
Missili e 2 vittime in Polonia (membro Nato), ma prevale ipotesi incidente!
I dati macroeconomici Usa continuano a sorprende in positivo .
I prezzi alla produzione in ottobre negli Stati Uniti sono in rallentamento ed hanno contribuito, soprattutto a Wall Street, ad un’altra seduta positiva: il PPI (Production price index) e’ salito +0,2% rispetto al mese precedente: inoltre il dato di settembre e’ stato rivisto a +0,2% da +0,3%, alimentando la prospettiva di una banca centrale (Federal reserve-FED) piu’ moderata sui tassi d’interesse.
Gia’ nella mattinata di ieri, 15 novembre, era emerso un clima positivo sulle Borse asiatiche, risultato della volontà del Governo cinese di fornire un generoso supporto al settore immobiliare attraverso garanzie pubbliche alle banche. Il diffuso ottimismo si deve anche al clima disteso emerso ieri nell'incontro tra il Presidente Usa Joe Biden e quello cinese Xi Jinping.
La seduta europea si e’ dipanata senza strappi e con tono positivo, permettendo chiusure frazionalmente rialziste: Parigi +0,30%, Francoforte +0,46%, Milano all’ottava seduta consecutiva di rialzo, +0,42%, mentre Londra ha perso -0,19%. Wall Street ha chiuso in rialzo, col Nasdaq in evidenza, +1,44%, ma progressi anche per S&P500, +0,87% e Dow Jones, +0,17%.
Tornando ai dati sui prezzi alla produzione (PPI) Usa, ad ottobre sono aumentati +0,2% rispetto al mese precedente, contro stime di +0,4%. Il dato “core", nettato delle componenti più volatili (cibo, energia), e’ salito +0,2% sul mese precedente, contro attese di +0,3%, replicando il +0,3% di settembre.
Nella variazione annuale, i prezzi alla produzione sono aumentati +8,0%, contro +8,5% di settembre, e sotto le attese di +8,3%. Il dato “core” segna un rialzo del +5,4%, inferiore al +5,6% precedente. Questi dati incoraggianti si sommano a quelli sui prezzi al consumo diffusi giovedi’ 10, che indicavano una discesa al +7,7%, dal +8,2% di settembre.
Nel frattempo, i dati macro recenti confermano un'economia Usa resistente. L’indice Empire State Manufacturing, calcolato dalla FED di New York e’ risalito a +4,5% a novembre, recuperando 14 punti in un mese e battendo le stime di -6%. Inoltre, l’Indice Redbook, indica che le vendite al dettaglio sono cresciute +6,8% annuale nella 2’ settimana di novembre.
Un attacco missilistico vicino al confine tra Polonia e Ucraina ha ucciso ieri due persone in un villaggio agricolo polacco. L’Ucraina incolpa Mosca, che ovviamente nega, e la Nato (North Atlantic military alliance) invita alla cautela, in attesa di verifiche.
Mentre partecipa al vertice G20 a Bali, il Presidente americano Biden ha giudicato "improbabile" che il missile sia partito dalla Russia e cio’ attenua i risvolti potenziali piu’ cruenti della questione, che include l’intervento diretto della Nato nel conflitto. L'esercito polacco è stato comunque posto in maggiore allerta.
Il quadro macroeconomico europeo continua ad indebolirsi e l’ECB (Banca Centrale Europea) parla di crescente percentuale di famiglie a rischio di dissesto finanziario: “shock energetico, interessi sui mutui più alti, calo del potere d’acquisto di salari e pensioni potrebbero determinare situazioni di stress finanziario, inclusi l’incapacita’ di onorare debiti" per il 20% di famiglie più povere europee”.
In Italia, secondo i dati Banca d’Italia, a settembre e’ sceso il debito pubblico: 2.741 miliardi di Euro, -16,2 miliardi rispetto ad agosto. Il fabbisogno netto di 13,8 miliardi è stato piu’ che bilanciato dalla riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro, scese a 31,9 da 48,1.
Le entrate tributarie italiane a settembre sono scese -5,8% su settembre 2021, mentre quelle cumulate nei primi nove mesi 2022 registrano un aumento del +12,4%, alias +40,2 miliardi, a 364,0.
Sul mercato obbligazionario si respira ottimismo su tenuta dei conti pubblici e prospettiva di discesa dei tassi d’interesse: lo spread di rendimento tra BTP decennali italiani e omologi Bund tedeschi e’ sceso a 192 bps, col rendimento del BTP decennale a 3,98% (ore 13.30 CET). Anche quello del Treasury decennale e’ sceso fino ad un minimo di 3,76%.
Il rallentamento economico cinese e globale hanno indotto il cartello dei maggiori esportatori Opec+ a ridimensionare di mezzo milione di barili/giorno le stime della domanda globale di greggio. Il prezzo del WTI (greggio di riferimento Usa) e’ sceso a 87 Dollari/barile. Quello del metano europeo, sulla piattaforma TTF di Amsterdam segna 124 Euro/megawattora, lontano dai 300 Euro del picco 2022.
La prospettiva di inflazione in calo e di una Federal Reserve meno aggressiva hanno determinato nelle ultime settimane un considerevole calo del Dollaro, il cui cambio verso Euro e’ risalito fino a 1,048, ai massimi da luglio.
Le Borse asiatiche soffrono sulla notizie di missili e vittime in Polonia: a parte il Nikkei giapponese, +0,14%, segni negativi per Kospi coreano, -0.12%, Hang Seng di Hong Kong, -0,4%, CSI300 cinese -0,8%.
Rilevante che, per il sesto mese consecutivo, i prezzi medi delle nuove case nelle 70 principali città cinesi siano scesi -1,6% annuale e che JP-Morgan abbia abbassato le previsioni di crescita Cinese per 2022/2023, a causa della persistenza del Covid-19.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
2° obiettivo raggiunto su EUR-USD (operazione in corso)Anche il 2° obiettivo è stato raggiunto sulla valuta europea dandoci ulteriore soddisfazione e mostrando come l’area supportiva individuata da noi sia la stessa utilizzata anche dagli istituzionali per accumulare.
Nel nostro ultimo intervento abbiamo ribadito come la pessima chiusura che si era verificata dopo il raggiungimento del 1° obiettivo, non sanciva ancora la fine della nostra view rialzista, e sottolineavamo, inoltre, come il posizionamento strategico dello stop in profitto, se colpito, avrebbe dato anche indicazione di un primo indebolimento della struttura rialzista che, lo ricordiamo, al momento è ancora un ritracciamento di un trend ribassista di lungo periodo.
A questo proposito va detto anche che qualcosa sembra stia cambiando e che la struttura rialzista sta fornendo segnali più di lungo periodo, ci sentiamo di affermare che i massimi raggiunti, non a caso individuati come area di 2° target, siano decisamente cruciali per capire cosa potrebbe fare l’Euro su di un orizzonte temporale più ampio.
Ora, per i motivi sopra scritti, ci sembra opportuno spostare lo stop (già messo in profitto) di un ulteriore step in modo da garantirci un profitto ancora maggiore potendolo comunque posizionare su di un livello tecnico che, se raggiunto, mostrerebbe un primo segnale di debolezza.
Oggi è la giornata della BCE e va prestata la massima attenzione perché sicuramente ciò che non mancherà sarà la volatilità, in ogni caso possiamo ormai tranquillamente affermare che, indipendentemente da come andrà, anche questa operazione ha generato un risk/reward decisamente favorevole.
Seguirà ulteriori aggiornamento.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 15.11.2022Prosegue la fase di risk-on sui mercati: si spera nell’inflazione in calo.
Un 2023 di graduale ammorbidimento delle Bance Centrali? Lo vedremo..
Al G20 a Bali incontro dai toni distesi tra Biden-Xi-Jinping: bene!
Le ultime statistiche dicono che l’economia UE ha “tenuto” nel 3’ Trim.
Ieri, 14 novembre, per le Borse europee e’ stata la 4’ seduta positiva consecutiva. A ispirare e dare sostegno al ritrovato “gusto per il rischio” la prospettiva che una discesa rapida dell’inflazione Usa possa ammorbidire la “stance” (attitudine) restrittiva della Banca Centrale (Federal Reserve-FED), e la decisione di Pechino di allentare la politica anti-Covid e “puntellare” il settore immobiliare.
Milano ha guadagnato +0,58% e dai minimi di metà ottobre ha recuperato il +20,0%, Londra +0,86%, Francoforte +0,62%, Parigi +0,22%. Wall Street ha invece chiuso in calo: Dow Jones -0,62%, Nasdaq -1,12%, S&P500 -0,89%.
Ad un certo punto, dopo la chiusura delle borse europee, le dichiarazioni del vicepresidente della FED Lael Brainard sembravano favorire la prospettiva di una banca centrale Usa meno "hawkish" (restrittiva).
La Signora Brainard, parlando di prospettive macro-economiche Usa, spiegava che «i recenti dati sull'inflazione sono rassicuranti e che...probabilmente, sarà opportuno rallentare il ritmo degli aumenti dei tassi”. Peccato che poche ore prima, il Governatore della FED Christopher Waller sostenesse che “e’ ancora lunga la strada prima di terminare i rialzi dei tassi d’interesse”.
In Europa si respira un’aria piuttosto simile: Fabio Panetta, membro del Board dell’EBC (Banca Centrale Europea) si auspica moderazione nelle prossime riunioni: "La politica monetaria non reagisca in modo eccessivo dopo le mosse gia’ intraprese nell’orientare in senso restrittivo la politica monetaria: un inasprimento aggressivo non è consigliabile".
Oggi, 15 novembre, dovremmo registare gli interventi pubblici di altri 2 rappresentanti del Board dell’ECB: quello del vicepresidente Luis De Guindos, e quello del Governatore della Banca centrale del Portogallo Mario Centeno.
Ieri e’ iniziato il G20 di Bali (Indonesia) dal quale sono emersi segnali di distensione tra Cina e Stati Uniti, dopo l'incontro bilaterale tra il Presidente Usa Joe Biden e l’omologo cinese Xi Jinping. Potrebbe essere un primo passo verso minori tensioni tra le due superpotenze su temi come le relazioni commerciali e il destino di Taiwan.
Qualche sorpresa positiva e’ invece venuta dalla produzione industriale di settembre nell’Unione Eurpea: l’aumento medio destagionalizzato e’ stato del +0,9% rispetto ad agosto (stime di Eurostat, Ufficio statistico dell'Unione). Quella italiana è scesa del -1,8%. Gli incrementi mensili più elevati sono stati quelli di Irlanda, +11,9%, e Belgio, +7,1%, i peggiori hanno riguardato Lituania, -8,2%, Grecia, -4,5%, ed Estonia -3,6%.
Stamattina, sul fronte macro Europeo, ha stupito positivamente l'indice ZEW di novembre sul sentiment dell'economia tedesca: è risalito a -36,7, facendo meglio del -50 atteso e del precedente -59,2. II GDP del 3’ trimestre per l'Euro-Zona ha confermato una crescita del +0,2% trimestrale (contro +0,8% del 2’ trimestre) e del +2,1% annuale (da +4,3%).
Tra i dati macro americani di oggi, grande attenzione per i prezzi alla produzione (PPI) in Usa ad ottobre, che potrebbero confermare, oppure negare, la tendenza al calo emersa nel dato sui prezzi al consumo (CPI) di giovedi scorso. Di rilievo anche l'indice manifatturiero del New York Empire State di novembre, atteso ancora in flessione.
Crisi delle piattaforme di scambio di cryptovalute: FTX, praticamente fallita ed in procedura Chapter-11, ha interrotto le attivita’ in Europa, dopo che l'Autorità di vigilanza cipriota, Cyprus Securities and Exchange Commission-CySEC, ha sospeso l'autorizzazione ad operare a partire dall'11 novembre 2022: in virtù del cosiddetto "passaporto europeo" la sospensione ha effetto in tutta la UE.
Il prezzo del metano europeo sale oggi, 15 novembre, del +5,1,% a 122,8 Euro/megawattora, all’indomani della decisione del Governo tedesco di nazionalizzare Sefe, ex Gazprom Germany controllata dal monopolista russo Gazprom. Il Ministro dell'Economia tedesco ha spiegato la scelta con il rischio d'insolvenza dell'azienda e di interruzione delle forniture.
Nuovamente in calo anche il prezzo del petrolio, col WTI (greggio di riferimento Usa), sceso stamani a 85,2 Dollari/barile, -0,8% (ore 14.00 CET). L'Opec+ (Cartello dei principali esportatori mondiali) ha tagliato di mezzo milione di barili/giorno la previsione sulla domanda nell'ultimo trimestre del 2022.
Sul fronte valutario spicca il forte recupero dell'Euro sul Dollaro, +1% a 1,04, al massimo da giugno. Le criptovalute tentano il recupero, Bitcoin +3% a 16.900 Dollari, forse aiutate dalla proposta di Binance di realizzare un “recovery fund” consortile per “stabilizzare il settore”, molto impattato dalla bancarotta di FTX.
Le Borse europee confermano stamane, 15 novembre, il mood costruttivo delle ultime 4 sedute: i segnali di raffreddamento dell'inflazione in Usa hanno favorito un ritorno di interesse per gli “asset rischiosi”, azioni in primis. A fine mattinata il progresso medio e’ del +0,5%, con rialzi simili anticipati anche dai futures su Wall Street.
In brillante recupero le borse cinesi: Shanghai +1,64%, Shenzhen +2,14%, Hong Kong +3,94%. Kospi coreano +0,3%, Nikkei giappones e ASX australiano invariati.
Il prezzo dell’oro conferma i sostanziali progressi delle ultime 3 settimane portandosi a ridosso dei 1.800 Dollari/oncia, ai massimi da meta’ agosto (vedere grafico).
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Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
S&P500. Operare sul supporto a 3800 in unione con USD/JPYSiamo all'indomani dell'elezioni USA di MidTerm, con i risultati sul Senato ancora in bilico che potrebbero cambiare le sorti del destino politico del Presidente Biden.
L'S&P 500 si trova in una fase di stallo, complice l'attesa per i risultati definitivi che usciranno dalle urne e l'apertura del mercato azionario in America. Per coloro che volessero operare di breve sull'importante supporto di area 3800 consigliamo di attendere le conferme sulla continuità del trend rialzista, guardando anche ai movimenti di USD/JPY, i cui andamenti sono direttamente correlati in questa precisa fase storica di rialzi dei tassi oltre oceano. Il supporto dell'SP500 a 3800 è ben delineato dalla trend line discendente tracciata a partire dai massimi del 16 agosto, e successivamente rotta al rialzo e al ribasso (mai banalmente, grazie alla conferma dei pull-back) tra fine ottobre scorso e l'inizio novembre. Solo una mancata rottura della resistenza di area 146Y di USD/JPY, individuata dal passaggio della trend line rialzista tracciata a partire dai minimi del 5 ottobre, confermerebbe l'atteggiamento risk-on sui mercati azionari, supportando la tenuta di area 3800 du S&P500.






















