Le valute rifugio sono ancora una scelta saggia?Per quanto riguarda l’articolo educativo, questa settimana andiamo a vedere più da vicino quali sono le valute più importanti (cosidette major) e soprattutto andiamo a vedere quelle che sono considerate “valute rifugio” e del perchè viene dato questo nome.
Quando i mercati vanno in tilt, molti investitori cercano un luogo dove mettere al sicuro i propri risparmi. Le valute rifugio, sono proprio questo: strumenti considerati stabili o addirittura in crescita quando le cose si mettono male.
Cosa sono le valute rifugio?
Si tratta tipicamente di divise che resistono o addirittura vi è un forte acquisto quando ci sono instabilità a livello globale. Tra le più famose ci sono il dollaro americano (USD), lo yen giapponese (JPY) e il franco svizzero (CHF) In periodi di nervosismo globale, si assiste a una vera e propria “fuga verso la sicurezza” (‘flight to quality’), e molti capitali migrano proprio verso queste monete in quanto sono considerati Paesi sicuri.
Per quale motivo avviene questo? Ci sono due motivi principali:
- Riserva di ricchezza: Paesi con grandi riserve in valuta estera possono richiamare capitale in patria quando serve.
- Il cosiddetto Effetto gregge: se una valuta ha dimostrato nel passato di crescere in momenti di crisi, i trader la comprano pensando lo farà di nuovo
Quali caratteristiche deve avere una valuta per essere considerata “rifugio”?
Ci sono vari fattori: alta liquidità, economia stabile, politiche monetarie affidabili, bassa inflazione e stabilità politica . Questi elementi, però, non bastano sempre: vedi lo yen, che è considerato rifugio nonostante il Giappone sia uno dei paesi con il debito pubblico più alto al mondo
Inoltre, le banche centrali a volte intervengono per frenare l’apprezzamento eccessivo della valuta: la Svizzera ha replicato questa strategia più volte, così come il Giappone, che ha utilizzato tassi negativi o venduto yen per sostenere le esportazioni .
Le tre principali valute del rifugio: USD, CHF, JPY
- Dollaro USA (USD)
Simbolo universale del rischio, il suo rafforzamento indica spesso che i mercati sono in ansia.
- Franco svizzero (CHF)
La Svizzera gode di una reputazione di stabilità politica, fiscale e monetaria, e il franco tende sempre a rinforzarsi durante le crisi.
- Yen giapponese (JPY)
Anche lo yen è un classico rifugio: quando gli investitori scappano dal rischio, è probabile che il JPY salga. Tuttavia, un yen troppo forte danneggia le esportazioni giapponesi, motivo per cui la Banca del Giappone a volte vende yen o adotta tassi negativi.
Inoltre se consideriamo anche le materie prime, sicuramente la materia prima per eccellenza considerato come “bene rifugio” è l’oro. Difatti nei momenti a più elevata tensione macroeconomica, il prezzo dell’oro viene sempre apprezzato che porta ad un rialzo quasi sempre importante di questa materia prima. Un esempio attuale è la news di questa notte di una escalation di guerra tra Israele ed Iran.
Come ha reagito il prezzo? Il prezzo è schizzato dai 3330$ a 3390$ nel giro di poche ore, portando elevata volatilità sui mercati.
Risk On vs Risk Off
Nel mercato si parla spesso di Risk On e Risk Off ed è molto importante capirne il concetto. Si tratta di momenti in cui si investe nel rischio (“risk on”) o se ne fugge (“risk off”). Durante le fasi “risk off”, appunto, le valute rifugio tendono a dare il meglio di sé; quando il sentimento migliora, invece, perdono appeal e valore
Conviene davvero investire in valute rifugio?
La tentazione è forte, soprattutto in tempi turbolenti. Ma attenzione: una valuta non produce interessi e l’unico guadagno reale deriva da oscillazioni di cambio. Quindi nel lungo termine, spesso, si parla di investimenti “a somma zero” .
Un’alternativa più interessante può essere investire in azioni denominate in valute rifugio, che permettono di sfruttare anche i dividendi e la crescita del business. Sconsigliati invece i bond in valuta rifugio: il rischio di cambio può erodere i guadagni
Considerazioni finali
Le valute rifugio sono strumenti utili per proteggere parte del portafoglio in situazioni difficili.
Tuttavia non sono fonti di rendimento a lungo termine e vanno integrate con investimenti produttivi, come azioni in valuta rifugio o altri asset.
Prima di puntarci, valuta bene i tuoi obiettivi, il profilo di rischio e la strategia complessiva.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarre vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti. Pepperstone non garantisce che le informazioni qui fornite siano accurate, aggiornate o complete e pertanto non dovrebbero essere considerate come tali. Queste informazioni, provenienti da terzi o meno, non devono essere interpretate come una raccomandazione, un’offerta di acquisto o vendita, o una sollecitazione all’acquisto o vendita di alcun titolo, prodotto finanziario o strumento, né come invito a partecipare a una specifica strategia di trading. Non tengono conto della situazione finanziaria o degli obiettivi d’investimento dei lettori. Consigliamo a chiunque legga questo contenuto di cercare una consulenza personale. La riproduzione o la ridistribuzione di queste informazioni non è consentita senza l’approvazione di Pepperstone.
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#AN007: Israele attacca Iran, cosa succede? nel Forex
Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo, creatore del Metodo SwipeUP Elite FX, che mi permette di analizzare e operare nel mondo Forex come se fossi un Hedge Found o una Banca d'Investimento. Oggi voglio parlarvi della notizia rilevante delle ultime ore, ovvero l'attacco di Israele all'Iran.
⚠️ Cosa è successo
Israele ha lanciato un massiccio attacco aereo preventivo su numerose installazioni nucleari e militari in Iran, compresi siti a Teheran e Natanz. Fra le vittime, figure chiave come il comandante della Guardia Rivoluzionaria Hossein Salami e diversi scienziati nucleari di alto profilo.
L’operazione è stata completamente “unilaterale”, senza coinvolgimento diretto degli Stati Uniti, secondo fonti ufficiali
reuters.com. Tuttavia, è stata preventivamente coordinata con Washington, che ha ricevuto notifica prima dell’attacco.
L’Iran ha reagito annunciando che risponderà in modo “duro e decisivo” e ha iniziato a pianificare attacchi missilistici e droni contro obiettivi israeliani, con una risposta che potrebbe arrivare già nei prossimi giorni.
🌍 Reazioni globali
Australia, Nuova Zelanda, Giappone e l’ONU si sono dette allarmate e hanno chiesto massima moderazione.
Il prezzo del petrolio ha reagito con un'impennata: il WTI +9% circa a causa del timore di interruzioni nelle forniture.
💱 Impatto sul Forex
↑ Prezzo petrolio → Rafforza CAD, NOK, e valute commodity in generale.
Modalità risk-off globale → Avvantaggia valute rifugio come JPY, CHF, e temporaneamente anche USD.
Rischio geopolitico in aumento → USD potrebbe avere oscillazioni: scende in fasi risk-off, ma rimbalza come safe-haven.
EUR sotto pressione per il generale clima di avversione al rischio e con domanda fisica per USD, CHF, JPY.
Infine, emergenti (BRL, MXN, INR) potrebbero subire volatilità elevata: flussi in uscita verso asset più sicuri.
🧩 Focus operativo per trader Forex
Monitorare petrolio e yield bond USA: segnali in aumento potrebbero spingere commodity currencies.
Seguire movimenti su USD/JPY e USD/CHF: breakout potenziali in caso di escalation.
Attenzione alla volatilità su EUR/USD: la crisi geopolitica premia USD e CHF.
Rimanere pronti a reazione di valute emergenti: possibili flash crash o rimbalzi speculativi.
Per ricevere altre notizie o altre analisi, continuate a seguirmi.
EURUSD Primo Target 1.20?EURUSD: ripropongo il precedente grafico senza modificare nulla... per ora sta andando al rialzo verso l'area 1.20 dove secondo me vedremo il primo vero target. In quell'area passa anche una trendline ribassista che potrebbe calmierare i prezzi per qualche settimana.
Non escludo che nel breve EURUSD possa soffermarsi intorno a 1.15 prima di proseguire in questo rialzo.
1.20 non è vicino e non è possibile raggiungerlo in poche settimana... la mia è una view di qualche mese.
Chart di Capital.com
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Accordo USA-Cina, mercati in attesa di dettagliACCORDO USA-CINA: POCHI DETTAGLI
Il solito Trump irrompe a piedi pari sul mercato con dichiarazioni roboanti su vari temi, incluso l’accordo commerciale con la Cina. Secondo il Presidente, l’intesa sarebbe stata raggiunta e sarebbe soggetta alla sua approvazione e a quella del Presidente Xi.
L’accordo riguarderebbe la fornitura di tutte le terre rare agli Stati Uniti da parte della Cina, con una tariffa del 10%, in cambio di quanto concordato a Ginevra qualche settimana fa. Tra i punti dell’intesa, vi sarebbe anche la possibilità per gli studenti cinesi di frequentare le scuole statunitensi.
Gli USA applicheranno dazi totali del 55% su altri prodotti, con l’impegno di ridurli al 30%, mentre la Cina manterrà i suoi al 10%.
I mercati azionari asiatici sono scesi dopo le dichiarazioni del Presidente USA sull’invio di lettere ai partner commerciali entro due settimane, in cui si stabilirebbero tariffe unilaterali per fare pressione sui Paesi affinché raggiungano accordi.
Tuttavia, il Segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, ha suggerito che potrebbe essere estesa l’attuale pausa di 90 giorni sui dazi reciproci per i Paesi che dimostrano "buona fede" nei negoziati.
Le borse USA, ieri, hanno registrato poche variazioni: il Dow Jones è rimasto invariato a 42.866 punti, mentre l’S&P 500 ha chiuso in calo dello 0,27% a 6.022 punti. Segno negativo anche per il Nasdaq (-0,5% a 19.616 punti).
I dati sull'indice dei prezzi al consumo sono risultati inferiori alle attese, chiarendo che l’economia statunitense sta iniziando a rallentare. Tutti i principali indicatori di inflazione sono stati sotto le aspettative, ma non troppo distanti dal consensus, suggerendo che i consumatori non hanno ancora risentito dell’impatto dei dazi, forse perché quelli più punitivi sono ancora sospesi.
Questi dati hanno rafforzato l’ipotesi che la Fed possa tagliare i tassi due volte quest’anno.
VALUTE
Sul mercato valutario, le notizie sul calo dell’inflazione, unite alle nuove dichiarazioni di Trump, hanno spinto il dollaro al ribasso. È stato superato il livello di 1,1515, con possibilità di puntare a 1,1570.
La discesa del dollaro sta acquisendo slancio, con obiettivi che potrebbero estendersi fino all’area 1,1700, in caso di rottura del massimo precedente.
Sale anche il Cable, con un target verso l’area 1,3610-1,3620. Il cambio USD/JPY sembra invece reggere meglio, con i minimi precedenti lontani, in area 142,00, e prezzi attuali a 144,00.
Restano deboli le valute oceaniche, causando una risalita dei cambi "risk on/risk off" come EUR/AUD ed EUR/NZD.
TREASURIES
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso di quasi 5 punti base al 4,43% ieri, e stamattina è ulteriormente calato al 4,40%. Il calo è stato favorito da dati sull’inflazione inferiori alle attese, che hanno offerto agli investitori un momentaneo sollievo rispetto all’impatto delle politiche commerciali di Trump.
Gli operatori ora scontano un taglio dei tassi di 25 punti base a settembre, con la possibilità di un ulteriore taglio a dicembre.
Nel frattempo, Stati Uniti e Cina hanno concordato un quadro per l’attuazione del cosiddetto "Ginevra Consensus", che il mese scorso ha portato a riduzioni tariffarie. Tuttavia, l’assenza di dettagli concreti e la necessità dell’approvazione finale dei Presidenti Trump e Xi mantengono i mercati cauti.
CPI USA
Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è salito al 2,4% a maggio 2025, rispetto al 2,3% di aprile, il livello più basso dal 2021. Tuttavia, è rimasto al di sotto delle aspettative del 2,5%.
I prezzi sono aumentati soprattutto per generi alimentari, servizi di trasporto, auto e veicoli nuovi. L’inflazione per l’edilizia abitativa è invece leggermente diminuita.
Il costo dell’energia è calato del 3,5%, dopo un -3,7% ad aprile. I prezzi di benzina e olio combustibile sono scesi, mentre quelli del gas naturale sono rimasti elevati.
Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,1%, sotto lo 0,2% del mese precedente e delle previsioni. L’inflazione core annua è rimasta al 2,8%, ai minimi dal 2021, contro attese del 2,9%. Anche il dato core mensile è salito solo dello 0,1%, sotto le previsioni dello 0,3%.
ORO
L’oro è salito a circa 3.370 dollari l’oncia giovedì, sostenuto dall’escalation delle tensioni tra Stati Uniti e Iran e dai segnali di politica commerciale di Trump, che hanno alimentato la domanda di beni rifugio.
I dati sull’inflazione USA, inferiori alle attese, hanno rafforzato le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed già a settembre, indebolendo il dollaro e sostenendo l’oro.
Gli operatori attendono ora i dati sull’indice dei prezzi alla produzione (PPI), attesi oggi pomeriggio, per ulteriori indicazioni in vista della riunione della Fed della prossima settimana.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono saliti stanotte sopra i 68 dollari al barile, il massimo delle ultime dieci settimane. A spingere i prezzi sono stati l’ottimismo sui colloqui USA-Cina e le rinnovate tensioni con l’Iran.
Trump ha dichiarato che l’accordo commerciale con la Cina è "completato", in attesa della firma con Xi.
Dal lato dell’offerta, l’OPEC+ è pronta ad aumentare la produzione di 411.000 barili al giorno a luglio, continuando a ridurre i tagli. Tuttavia, le scorte di greggio USA sono in calo: i dati EIA mostrano una riduzione di 3,644 milioni di barili la scorsa settimana, superiore alle attese di 2,5 milioni.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
BAYER fase di accumuloBAYER potrebbe essere entrata in una fase di accumulo rialzista con potenziale verso 35 euro.
Questa zona (25-27) potrebbe continuare ad attirare volumi e acquirenti per poi finalmente riuscire a rompere il primo massimo relativo decrescente e aprire la strada verso 35.
L'upside così calcolato dal minimo potrebbe essere uguale al range dell'onda 2 iniziale.
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4 Pharma da tenere sotto osservazioneBayer
Novo Nordisk
Merck
Zoetis
In questo video presento la mia idea grafica sui 4 titoli sopra indicati.
Zone di Supporto in formazione e anche di possibile Reverse con proiezioni rialziste da non sottovalutare.
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Stellantis ecco il prezzo che mi aspettoSTELLANTIS dopo la nomina del nuovo AD Antonio Filosa torna a scendere vicino a 8 euro.
Antonio Filosa si trova a guidare Stellantis in un momento critico, con la necessità di bilanciare profittabilità, transizione ecologica e pressioni geopolitiche. Le sue promesse si concentrano sul rilancio delle vendite in Nord America, l’espansione dell’elettrificazione e il mantenimento di un ruolo per l’Italia, ma il successo dipenderà dalla capacità di invertire le tendenze negative del 2024.
In borsa non ci sono stati festeggiamenti. Abbiamo visto tanta cautela. Forse gli investitori si aspettavano un profilo di alto livello proveniente fuori dal gruppo Stellantis.
Marzo 2020 livelli di prezzo
Il mercato sembra intenzionato a rivedere i prezzi di Marzo 2020 sotto 6 euro. Potrebbe sembrare eccessivo o forse assurdo ma i recenti movimenti non danno segno di inversioni e quei supporti sono stati già toccati in altri titoli quotati. Quindi è il momento di Stellantis?
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Elon Musk può distruggere Tesla?La forte e invadente personalità di Elon Musk può continuare a controbattere il presidente Trump al costo di sacrificare Tesla in borsa?
e su SpaceX ci sono davvero possibilità di essere nazionalizzata?
I recenti scontri tra titani ha reso il titolo Tesla molto volatile e debole. La strada dei rialzi è attualmente in pausa, forse meglio dire in forte contrazione.
A livello grafico è importante tenere quota 220-200 dollari. Il livello deve tenere a tutti i costi per poter ancora essere rialzisti per il lungo periodo.
Per adesso forse è meglio essere spettatori.
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Nasdaq - Mercato in equilibrio precarioIl contesto attuale indica un mercato in equilibrio precario, con una probabilità stimata del 40–50% di congestione o falsi breakout, basata su analisi tecnica e volume implicito.
La strategia operativa deve adattarsi con ingressi selettivi, trailing stretti e gestione del rischio attiva. Le probabilità di successo dei target più ambiziosi si riducono sensibilmente. La combinazione dei due livelli (tecnici e impliciti) evidenzia la necessità di cautela e flessibilità operativa.
La volatilità è in calo, segnalando un sentiment di mercato più positivo, ma lo SKEW elevato indica attenzione ai tail risk. La divergenza tra VXN (-4,27%) e VXN2025 (+0,88%) evidenzia cautela sui movimenti a breve.
L’analisi del Buy/Sell Volume mostra una netta prevalenza di acquisti nell'ultima giornata, confermata da un Delta Volume cumulativo positivo. Il calo del Delta Volume nella sessione indica una possibile presa di profitto. Il volume totale, superiore alla media, evidenzia comunque un interesse stabile e flussi di capitale positivi.
Tuttavia le resistenze implicite delle opzioni (21.500–21.600) sono più vicine al prezzo attuale rispetto alle resistenze tecniche (21.858–22.134). Ciò suggerisce prudenza per lo scenario long e un posizionamento attendista.
Bias: Neutro con cautela. Long solo con conferme forti di volumi e flussi. Short in caso di breakout ribassista sotto 20.900.
Supporti e Resistenze (Tecnici e Impliciti)
🔹 Supporti:
Tecnico (EMA20): 20.900
Implicito (Put OI/Volume): 20.200 (OI 557) | 20.800–20.775 (volumi e OI significativi)
🔹 Resistenze:
Tecnico (Max 7gg / Upper BB): 21.858–22.134
Implicito (Call OI/Volume): 21.500–21.600
No Trade Zone:
Tra 21.300 e 21.600, zona di equilibrio e possibili falsi breakout.
Strategia Operativa
Scenario Long :
Ingresso sopra 21.500 solo con volumi esplosivi e CMF > 0,25.
TP1: 21.858 (probabilità 50%, ridotta rispetto all'analisi originale)
TP2: 22.320 (probabilità 25%)
TP3: 22.426 (probabilità 15%)
SL: 20.900, trailing attivo sopra EMA20.
Scenario Short:
Ingresso sotto 20.900 solo con chiusura daily confermata e volumi elevati.
TP1: 20.367 (probabilità 60%)
TP2: 19.746 (40%)
SL: 21.066, trailing per protezione.
Scenario laterale:
probabilità stimata del 40–50%
📊 Monitoraggio costante e adattamento della strategia saranno essenziali per navigare l’incertezza di breve termine.
FATEMI SAPERE SE QUESTA ANALISI VI INTERESSA E SEGUITEMI PER ESSERE SEMPRE AGGIORNATI
⚠ Attenzione: Questa analisi tecnica si basa esclusivamente su dati tecnici e non costituisce un consiglio di investimento. Non tiene conto di eventi macroeconomici, situazioni geopolitiche o dati fondamentali che potrebbero influenzare il titolo. Inoltre, non tiene conto della propensione al rischio dell’investitore, né del suo mix di portafoglio. Le condizioni di mercato possono cambiare rapidamente e influenzare le strategie delineate in questa analisi.
Mercati, dollaro e tassi: correlazioni che cambianoCORRELAZIONI CHE INVERTONO
Uno degli aspetti più controversi, in relazione all’andamento delle price action e delle correlazioni nella prima metà dell’anno, è il rapporto tra il dollaro e le condizioni di risk on – risk off vissute sui mercati.
All’inizio del 2025, molti ricorderanno che, in occasione delle minacce della nuova amministrazione USA riguardo alle tariffe commerciali, le borse perdevano quota e il dollaro scendeva, in una correlazione diretta piuttosto prevedibile.
Da metà aprile, però, le cose sono cambiate radicalmente: Wall Street ha iniziato un recupero che l’ha riportata quasi ai precedenti massimi storici, dove si trova attualmente.
Le ragioni sono da ricercare nelle proroghe concesse da Trump ai partner commerciali prima dell’eventuale applicazione dei dazi reciproci, come indicato nella ormai famosa tabella mostrata ai giornalisti il 2 aprile, giorno del Liberation Day.
Si potrebbe pensare che, per correlazione diretta, il dollaro sarebbe dovuto tornare verso i livelli di inizio anno, in area 1.0200. Invece, il biglietto verde ha perso ulteriore terreno, arrivando a testare 1.1580 prima di correggere leggermente. Perché la correlazione è cambiata?
Le ragioni vanno cercate nel fatto che, una volta assorbita la questione dei dazi, il mercato si è concentrato sui dati USA, che hanno evidenziato un leggero rallentamento. Questo ha alimentato l’aspettativa di un possibile taglio dei tassi da parte della Fed, interpretato positivamente dai listini azionari per via della conseguente riduzione degli oneri finanziari per le aziende.
Sul fronte valutario, invece, è emersa l’idea che fosse necessario indebolire il dollaro, sia per correggere almeno in parte l’enorme deficit commerciale, sia perché la forbice dei tassi d’interesse si sarebbe ridotta rispetto ad altre valute, rendendo il dollaro meno appetibile.
Inoltre, la discesa della valuta statunitense è stata alimentata dal mercato obbligazionario, che ha visto un sell-off dei titoli USA con rendimenti in salita, penalizzando ulteriormente il dollaro.
L’EQUILIBRIO REGGE
Le azioni USA, ieri, sono rimaste pressoché invariate, in una fase di congestione e non lontane dai massimi storici. A livello globale, non si registrano ancora sviluppi concreti nei negoziati commerciali, al di là di promesse e dichiarazioni.
Il Presidente Trump ha confermato una telefonata con il Presidente Xi Jinping, che entrambe le parti hanno definito positiva, risollevando parzialmente il sentiment degli investitori. Tuttavia, la mancanza di risultati concreti e l’incertezza persistente continuano a pesare.
Nel frattempo, le azioni Tesla sono crollate di quasi il 9% a causa delle crescenti tensioni tra Trump ed Elon Musk, con il Presidente che ha espresso delusione per la posizione di Musk sulla sua proposta di legge fiscale.
Le preoccupazioni sul mercato del lavoro hanno avuto un impatto limitato, nonostante le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione siano salite a 247.000, il livello più alto in otto mesi, e la crescita delle buste paga nel settore privato sia risultata deludente.
Ora i mercati attendono il rapporto sull’occupazione di venerdì per ulteriori indicazioni sull’economia.
IL DOLLARO RESTA SOTTO PRESSIONE
Il biglietto verde, ieri, sembrava potesse tornare sui minimi dell’anno in area 1.1580, ma si è fermato a 1.1492, per poi risalire a 1.1530, dove si trova questa mattina.
La sensazione è che ci sia un tentativo di recupero, e sorprende la perdita di momentum ribassista. Vedremo se ci sarà un ulteriore rimbalzo, con obiettivi a 1.1360 per l’euro e 1.3490 per la sterlina.
Le valute oceaniche hanno ripiegato, mentre yen e dollaro canadese sono rimasti forti, correggendo meno contro il dollaro USA. C’è molta tensione sul mercato valutario, più che sugli altri asset, che invece mostrano una tenuta del risk on.
JOBLESS CLAIMS
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate di 8.000 unità, raggiungendo quota 247.000 nella settimana conclusasi il 31 maggio. Il dato è in aumento rispetto ai 239.000 della settimana precedente e superiore alle attese del mercato, che prevedevano un calo a 235.000.
Si tratta del livello più alto dalla prima settimana di ottobre 2024, segnalando un possibile rallentamento del mercato del lavoro in un contesto di incertezza economica.
Le richieste continuative sono invece leggermente diminuite, attestandosi a 1.900.000 nella settimana conclusasi il 24 maggio, in calo rispetto al dato rivisto di 1.907.000 e al di sotto delle attese (1.910.000).
USA: MIGLIORA IL DEFICIT COMMERCIALE
Il disavanzo commerciale degli Stati Uniti si è ridotto drasticamente ad aprile 2025, attestandosi a 61,6 miliardi di dollari, il livello più basso da settembre 2023, rispetto ai 138,3 miliardi di marzo.
Le importazioni sono diminuite del 16,3%, scendendo a 351 miliardi di dollari (minimo degli ultimi sei mesi), dopo il picco storico di 419,4 miliardi registrato il mese precedente in previsione di nuovi dazi.
I cali maggiori si sono verificati negli acquisti di prodotti farmaceutici, autovetture, telefoni cellulari e articoli per la casa.
Le esportazioni, invece, sono aumentate del 3%, raggiungendo il record di 289,4 miliardi di dollari, spinte dalle vendite di prodotti in metallo, oro non monetario e computer.
Il disavanzo maggiore è stato registrato con la Cina (-19,7 miliardi), in netto calo rispetto ai -24,2 miliardi di marzo. Anche il deficit con l’UE è crollato da 48 a 17,9 miliardi, mentre quello con il Vietnam è leggermente aumentato (14,5 contro 14 miliardi).
LA BCE TAGLIA ANCORA
La BCE ha tagliato i tassi d’interesse di 25 punti base nella riunione di giugno, sulla base delle nuove previsioni economiche e di inflazione.
L’inflazione è ora vicina all’obiettivo del 2%, con stime al 2,0% per il 2025 (contro il 2,3% precedente), all’1,6% per il 2026 (contro 1,9%) e al 2,0% per il 2027. L’inflazione core è prevista al 2,4% nel 2025, per poi scendere all’1,9% nel biennio successivo.
La crescita del PIL è stimata allo 0,9% nel 2025, all’1,1% nel 2026 (contro 1,2%) e all’1,3% nel 2027, sostenuta da redditi reali più elevati, mercati del lavoro solidi e investimenti pubblici in crescita, nonostante le incertezze legate alle politiche commerciali.
La crescita salariale resta elevata ma in rallentamento, e gli utili aziendali stanno contribuendo ad assorbire la pressione sui costi.
La Presidente Lagarde ha dichiarato che la banca centrale si sta avvicinando alla fine del ciclo di tagli, lasciando intendere che una pausa potrebbe essere imminente.
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Ripple riscalda i motori?Ripple xrp é in fase di congestione e sembra prossima per un forte movimento. In generale il contesto crypto ha una buona e positiva aspettativa per il 2025 sopratutto per l'attivismo di Trump e Elon Musk nel settore.
Attendo il break rialzista prima di prendere una decisione. In tal caso i massimi storici saranno i primi target.
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Risk Disclaimer
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STM zona di reazione pronta per l'estateStm cerca di allontanarsi dai 20 euro per obiettivi ambiziosi verso i 30.
La grafica attuale ci mostra un possibile testa e spalla in formazione.
La zona attuale non é ancora immune a pericoli di breve e a ritorni verso i 20 euro.
Osservate le mie medie che sono ancora impostate al ribasso e che potrebbero contribuire ad una zona di resistenza.
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Europa in ripartenza: l’inflazione rallenta, i capitali tornanoSe trovi interessanti questi articoli e vuoi che ne produca altri, sostienimi aggiungendo un Boost a questo articolo e seguendo il mio profilo!
🚨 Today’s Trading – 04.06.2025
🌍 Europa in ripartenza: l’inflazione rallenta, i capitali tornano
👉🏼 MARKET BACKGROUND
La congiuntura economica europea riparte e sostiene le idee dei grandi investitori che fuggono dall’America per spostare flussi di capitale verso Cina ed Europa.
Ieri i dati sull’inflazione hanno mostrato un’Headline YoY al di sotto dei target prefissati dalla BCE, con un +1.9%.
Fattore chiave della decelerazione è stato il forte rallentamento dell'inflazione dei servizi, scesa al 3,2% dal 4,0% di aprile, minimo da marzo 2022.
I prezzi dell'energia continuano a scendere (-3,6% su base annua), mentre l'inflazione dei beni industriali non energetici è stabile allo 0,6%. In controtendenza, i prezzi di alimentari, alcolici e tabacco accelerano al +3,3% rispetto al 3,0% precedente.
Nel frattempo, l'inflazione di fondo, che esclude le componenti volatili di cibo ed energia, è scesa al 2,3%, la lettura più bassa da gennaio 2022.
Positivi anche i dati sul mercato del lavoro europeo, con la disoccupazione tornata ai minimi storici del 6,2%, in calo rispetto al 6,3% di marzo e in linea con le attese.
Il numero di disoccupati è sceso di 207.000 unità, attestandosi a 10,68 milioni.
Il tasso di disoccupazione giovanile è sceso al 14,4%, minimo degli ultimi quattro mesi, rispetto al 14,8% del mese precedente.
Il clima risk-on è alimentato anche dai dati USA sui JOLTS, primi segnali della settimana dedicata al mercato del lavoro americano.
Le offerte di lavoro sono aumentate di 191.000 unità, arrivando a 7,391 milioni ad aprile, sopra le stime di 7,10 milioni.
L’atteso rallentamento nella domanda di lavoro da parte delle aziende viene quindi rinviato, nonostante le preoccupazioni sulle politiche doganali che potrebbero pesare sulla produzione.
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👉🏼 FOREX
Il comparto FX risente nuovamente della debolezza del dollaro USA, con il Dollar Index incapace di superare quota 99.400.
Rimane tuttavia chiave il supporto a 98.685, sotto il quale le quotazioni potrebbero affondare fino a 97.932.
In risposta, EUR/USD torna a salire: dopo aver testato i minimi di 1.1360, recupera 1.14 e sembra puntare ai massimi di 1.1450, supportato da un momentum rialzista ben visibile sugli oscillatori più classici.
Da segnalare anche il Cable (GBP/USD), che resta un passo indietro rispetto all’euro, ancora incapace di rompere al rialzo i massimi a 1.3550, livello trigger per assistere a un nuovo allungo verso area 1.36.
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👉🏼 EQUITY
Azionario globale impostato al risk-on, con il DAX che ritrova slancio anche grazie agli ottimi dati europei.
Attaccate le resistenze a 24.400 pt, dopo il test dei primi supporti a 23.900 pt.
Il nuovo momentum rialzista proietta le quotazioni verso area 24.600–24.800 pt.
Bene anche i listini USA: il Nasdaq riattacca le resistenze a 21.725 pt e punta ai massimi a 21.800 pt.
Restano supporti chiave i 21.651 pt.
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👉🏼 COMMODITIES
Consolida il gold, che rimane saldo sopra i supporti a 3.374 $/oz.
Tuttavia, solo la rottura dei 3.394 $/oz potrebbe generare una nuova spinta long, proiettando le quotazioni verso i massimi storici a 3.500 $/oz.
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Buon trading!
🔹 Salvatore Bilotta
Coinbase sopra 200 dollari è un affare?Coinbase recupera nel mese di Maggio la quotazione di 200 dollari e attualmente sembra esserci un buon momentum trainato anche dal Bitcoin sopra i 100k.
Coinbase è entrato nell'indice SP500 e non è un fattore da sottovalutare. In questo caso le sue azioni potranno essere acquistate anche da fondi pensioni e fondi speculativi, incrementando la liquidità sul titolo.
Il primo supporto è a 210 dollari e sarebbe un ottimo punto per rientrare. Tuttavia non possiamo sapere se dagli attuali 258 si avrà tale opportunità.
Chart di Capital.com
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SILVER a favore della stagionalità rialzistaSILVER sale a 34 tentando un break dei massimi degli ultimi 3 anni.
Il massimo storico è a circa 49 dollari registrato nel 2011, ovvero siamo ancora sotto del 30%. Rispetto al GOLD abbiamo visto una minore enfasi rialzista, anche se dai 18 dollari del 2022 abbiamo quasi raddoppiato.
Il SILVER ha una dinamica differente perchè non è solo un metallo prezioso ma è pure un metallo industriale che sta avendo sempre più peso anche nell'utilizzo delle batterie elettriche come conduttore ad alte prestazioni.
Il canale di trend attuale ci presuppone una continuazione del ritmo rialzista. Solitamente questo è un buon momento stagionale per i rialzi con una finestra temporale che va da Aprile ad Agosto di ogni anno.
Vedremo presto nuovi massimi?
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SOLANA livelli di interesseSolana daily: ci sono 3 fasce di prezzo che sto osservando.
Primo supporto a 155, secondo a 120 e resistenza superiore a 220.
I prezzi attuali stanno per sfiorare il primo supporto a 155. Aspetterei di vederli su tale fascia e studiare la reazione del prezzo prima di capire come muovermi.
Solana ha perso l'appeal di cripto più amata ? o tornerà a soppiantare le altre in termini di rendimento di medio e lungo periodo?
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NVIDIA a breve sopra 150 dollari ?NVIDIA torna a brillare dopo i dati della trimestrale dimostrando che c'è ancora voglia di festa nel mondo AI.
Il titolo ha recuperato velocemente e sta reagendo come avevo indicato nel mio precedente articolo che metto in correlato.
Quindi siamo davanti ad una nuova fase di forza che per volontà di un mix di occasioni (Trump, Dazi e appalti in Arabia Saudita) possono portare il titolo a sorprendere e a far felici i suoi investitori.
Il primo passo è raggiungere 150 dollari.
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ETH crea un SupportoETH settimanale: zona di supporto a 2350 fino a 1850.
In questo contesto di ottimismo sul Bitcoin, anche ETH riesce a performare bene. Tuttavia siamo lontani dai massimi storici.
Nel settimanale notate che le medie sono ancora girate al ribasso, quindi mi aspetto ancora una fase debole, in cui magari gli investitori vorranno verificare se 2350 riuscirà a tenere a bada gli shortisti e creare quindi un supporto forte che possa effettivamente sostenere nuovi rialzi futuri.
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ZOETISZOETIS innesta un'inversione di trend che potrebbe ancora continuare. La nicchia di mercato è in forte crescita e permette di avere anche margini operativi elevati. Ciò permette all'azienda di mantenere un vantaggio competitivo anche rispetto ai concorrenti.
ZOETIS ha riacquistato azioni proprie in maniera aggressiva negli ultimi 12 mesi
Ha alzato i dividendi per 12 anni consecutivi
5 analisti hanno rivisto al rialzo le previsioni sugli utili per il prossimo periodo
Supporto
Il prezzo di 155 dollari dovrebbe essere il supporto da non superare. Qualsiasi affondo verso quel prezzo dovrebbe creare una reazione di difesa. In tal caso sarà evidente la sua forza e qualità.
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EURUSD ben intonato verso 1.23EURUSD daily mostra una sana formazione di candele che mirano probabilmente ad un progetto rialzista ambizioso. Non è detto che vedremo target importanti come 1.40 ma se ci concentrassimo nel breve/medio termine è probabile vedere il target di 1.20-1.25.
Le politiche dei dazi e di indebolimento del dollaro sono ancora in atto e lo notiamo nei rendimenti dei trentennali americani che sono in continuo rialzo.
L'impressione è che il governo americano non vuole più un dollaro super forte nei confronti degli altri stati e volontariamente lo sta portando verso un ruolo di secondo rilievo. E' un progetto di lungo periodo al fine di rendere più attraenti gli investimenti in suolo americano.
Il dollaro forte è stato un male per la loro bilancia commerciale e gli USA vogliono che ora quel "peso" lo supporti qualche altro stato (ad esempio EUROPA o CINA).
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Accordo Cina-Usa, volano mercatiWall Street ha chiuso in deciso rialzo ieri: l’S&P 500 è salito del 3,26%, il Nasdaq ha guadagnato il 4,35% e il Dow Jones è avanzato del 2,81%. Il rally è stato innescato dall’accordo commerciale raggiunto tra Stati Uniti e Cina.
Gli Stati Uniti hanno annunciato la riduzione dei dazi sui prodotti cinesi dal 145% al 30%, ovvero il livello precedente al 2 aprile 2025. La Cina, dal canto suo, abbasserà le imposte sulle importazioni statunitensi dal 125% al 10%.
Il presidente Trump ha precisato che l’accordo non riguarda i dazi su automobili, acciaio, alluminio o prodotti farmaceutici. Ha inoltre aggiunto che servirà tempo per formalizzare gli accordi.
Nonostante ciò, si tratta di un miglioramento significativo nei rapporti tra le due superpotenze, che fa ben sperare in una ripresa dei mercati e in una maggiore cooperazione economica.
VALUTE
Nel mercato valutario, l’indice del dollaro è balzato di oltre l’1%, superando quota 101,5 e toccando i massimi delle ultime quattro settimane.
La riduzione dei dazi ha riacceso la fiducia degli investitori nel biglietto verde, che era stato sotto pressione a inizio anno a causa dei timori legati alla strategia commerciale di Trump. Anche i dati economici statunitensi, ancora resilienti, e l’approccio misurato della Federal Reserve in tema di tassi hanno contribuito a sostenere il dollaro.
Gli investitori attendono ora i dati sull’inflazione al consumo, attesi per oggi pomeriggio, seguiti da quelli sulle vendite al dettaglio e sui prezzi alla produzione, previsti per giovedì. Questi dati saranno fondamentali per valutare l’impatto economico a breve termine della disputa commerciale.
Sul fronte valutario, l’EUR/USD si mantiene vicino a 1,0950, un supporto chiave, mentre l’USD/JPY ha già testato quota 148,50. La forza del dollaro resta predominante, con i cambi "risk on/risk off" che riflettono un crescente interesse per i rendimenti piuttosto che per la sicurezza.
Quanto durerà? Molto dipenderà da Trump e da ciò che accadrà nei prossimi 90 giorni, durante i quali gli Stati Uniti dovranno stringere accordi con numerosi Paesi per evitare un ritorno alla guerra commerciale.
ORO IN PICCHIATA
Lunedì i prezzi dell’oro sono scesi di quasi il 3%, attestandosi a 3.230 dollari l’oncia, il livello più basso da circa un mese. Il calo è dovuto al miglioramento del sentiment degli investitori e alla diminuzione della domanda di beni rifugio.
Gli accordi commerciali rappresentano una significativa de-escalation delle tensioni globali e indicano una volontà di compromesso, piuttosto che un approccio aggressivo.
L’ottimismo è stato rafforzato anche dal cessate il fuoco tra India e Pakistan, che continua a reggere nonostante le accuse reciproche di violazioni. Inoltre, segnali positivi arrivano anche dal fronte diplomatico tra Russia e Ucraina, alimentando speranze per una riduzione delle tensioni globali.
Nel frattempo, l’oro ha subito ulteriori pressioni dopo che la Fed, la scorsa settimana, ha lanciato l’allarme sull’aumento dell’inflazione e sui rischi per il mercato del lavoro. Il presidente Powell ha escluso un taglio preventivo dei tassi in risposta all’incertezza legata ai dazi.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono saliti lunedì verso i 63 dollari al barile, toccando i massimi delle ultime due settimane. Il rialzo è stato favorito dall’accordo tra Stati Uniti e Cina per la riduzione dei dazi, che ha attenuato le tensioni tra i due maggiori consumatori di petrolio al mondo.
Tuttavia, a contrastare questa tendenza, l’OPEC+ prevede di accelerare l’aumento della produzione nei mesi di maggio e giugno. Anche un possibile accordo nucleare tra Stati Uniti e Iran ha inciso sui prezzi, poiché potrebbe ridurre le preoccupazioni legate a una carenza globale di greggio.
I negoziatori statunitensi e iraniani hanno concluso i colloqui in Oman domenica, con ulteriori discussioni previste a breve.
Saverio Berlinzani
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Googl Alphabet ancora un nuovo minimo in vista?GOOGL gioca pericolosamente intorno a 150 dollari. Una soglia che è stata toccata e recuperata in settimana ma che ha aperto il dubbio su una nuova gamba ribassista pronta a verificarsi!
C'è una zona attrattiva a 110 dollari!
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USDJPY un'idea sul target in corsoUSDJPY dopo aver visto un minimo importante a 140 ora già quota 145.
Attualmente la mia idea è di una zona di resistenza fino a 150.
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