Economic Sentiment Index: il "mio" leading indicatorBuongiorno a tutti.
Vorrei presentarvi un nuovo indicatore che ho codificato, l’Economic Sentiment Index statunitense, illustrato nell’immagine seguente.
Economic Sentiment Index statunitense. Grafico mensile
Esploreremo le funzionalità di questo indice, la ragione della sua creazione e i suoi vantaggi. Con questo, vi auguro una piacevole lettura e visione.
ECONOMIC SENTIMENT INDEX
L’indice, come suggerisce il nome, mira a riflettere le aspettative economiche di tre attori chiave dell’economia: i consumatori, i direttori degli acquisti e gli investitori. L’indice incorpora la fiducia dei consumatori, il PMI manifatturiero, il PMI dei servizi e una combinazione di indici azionari e obbligazionari.
Le variabili dell’indice sono positivamente correlate tra loro. In particolare, tendono ad accelerare quando ci sono aspettative di crescita economica e a rallentare in caso contrario. Tuttavia, nonostante la loro correlazione positiva a lungo termine, possono a volte divergere. Quindi, a chi dovremmo affidarci? Ai consumatori? Ai direttori degli acquisti? O sarebbe meglio affidarsi agli investitori, che sono quelli che spingono le azioni verso l’alto?
Da queste considerazioni nasce l’esigenza di creare un indice che tenga conto di tutte queste variabili.
Discutiamo l’indice osservando la figura seguente.
Descrizione dell’indice. Grafico mensile
L’indice si aggiorna su base mensile e oscilla attorno allo zero. Valori superiori a zero indicano un’espansione, mentre valori inferiori segnalano una contrazione, un po’ come l’interpretazione degli indici PMI che, al contrario, oscillano intorno a 50 punti.
Durante la crisi del 2007-2009, l’indice ha toccato il suo minimo storico a -2.27 punti (nel novembre 2008), mentre il picco massimo è stato raggiunto a gennaio 2017 a 1.59 punti. Esso tende a mostrare picchi di ottimismo e pessimismo estremi intorno a 1.5 e -1.5 punti.
A mio avviso, l’indice è interessante per la sua ciclicità: sale o scende, senza mai lateralizzare negli ultimi 16 anni. Questo sembra rappresentare le aspettative del ciclo economico attraverso gli occhi degli attori precedentemente menzionati.
Nonostante possa sembrare ovvio, è importante sottolineare che, quando l’indice sale, gli attori economici hanno aspettative di crescita e gli investitori tendono ad essere propensi al rischio. Invece, quando l’indice rallenta, gli attori economici hanno aspettative di rallentamento e gli investitori tendono a mostrare avversione al rischio. Tuttavia, come menzionato in precedenza, ci sono momenti in cui le variabili dell’indice non convergono, il che può portare a divergenze in questo comportamento.
Potreste chiedervi se le zone estreme possono essere interpretate come segnali di condizioni di ipercomprato o ipervenduto. La risposta sembra essere affermativa: l’indice tende ad anticipare queste condizioni, come mostrato nelle figure successive.
L’indice anticipa la fine del bear market del biennio 2007-2009. Grafico mensile
L’indice anticipa la fine del bear market del 2022. Grafico mensile
L’indice anticipa le correzioni del 2010 e del 2011. Grafico mensile
L’indice anticipa le correzioni del 2015 e del 2016. Grafico mensile
La funzione leading dell’indice dal 2018 in poi. Grafico mensile
L’indice, ad oggi, si trova a 0.78 punti, lontano dai minimi di giugno 2022 ma più vicino ai massimi di marzo 2021.
L’Economic Sentiment Index ad oggi. Grafico mensile
Potrebbe sorgere la domanda: ci sarà una recessione? Dall’osservazione del grafico precedente, non sembra. Al contrario, sembra che ci troviamo in una fase di piena espansione, dove la recessione non è prevista. Tuttavia, vedremo cosa riserverà il futuro. Purtroppo, non esistono indici infallibili. Ricordate: anche l’inversione della curva dei rendimenti era considerata quasi infallibile, ma finora non si è rivelata tale.
Per concludere l’analisi, vorrei presentarvi il rapporto tra l’indice Economic Sentiment Index e il Composite Leading Indicator, rilasciato dall’OECD, nella prossima grafica.
L’Economic Sentiment Index è anticipatore del Composite Leading Indicator. Grafico mensile
L’Economic Sentiment Index si dimostra più volatile e reattivo rispetto al Composite Leading Indicator, tendendo a prevederne le variazioni. Questa differenza è probabilmente dovuta al fatto che i due indici sono costruiti in modo diverso. Ad esempio, il Composite Leading Indicator non attribuisce lo stesso peso ai prezzi delle azioni e delle obbligazioni. In particolare, quest’ultimo è composto dalle seguenti variabili:
• Il numero di progetti di costruzione di abitazioni avviati in un determinato periodo
• Il valore totale (in dollari statunitensi) degli ordini ricevuti per beni durevoli
• I prezzi del NYSE composite
• La fiducia dei consumatori
• La fiducia nel settore manifatturiero
• Lo spread tra i tassi di interesse
Ritornerò a parlare di questo indice prossimamente, discutendo magari le implicazioni in ottica di investimento. A presto e buona giornata a tutti!
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Un indice di sentiment da monitorare attentamente: IEUS/EUNBuongiorno a tutti. Questa analisi ha l’obiettivo di presentare l’indice IEUS/EUN, che riflette le aspettative economiche dell’Unione Europea, e a esplorare le sue potenzialità.
Buona lettura!
1. ANALISI DELL’ETF “IEUS”
Iniziamo l’analisi introducendo il primo componente dell’indice di sentiment: IEUS. Esso è il ticker dell’iShares MSCI Europe Small-Cap che, come illustrato nella figura successiva, mira a replicare un indice composto da azioni di società europee a piccola capitalizzazione.
Ishares MSCI Europe Small-Cap. Grafico settimanale
Le due grafiche seguenti mostrano i primi 10 elementi del paniere dell’ETF e la distribuzione settoriale.
I primi 10 componenti dell’ETF. Fonte: iShares
La ponderazione settoriale dell’ETF. Fonte: iShares
Dal punto di vista tecnico, il prezzo ha mostrato un trend positivo a partire dal doppio minimo registrato tra il 28 settembre e il 13 ottobre 2022; dopo questa data, si è verificata una rottura della neckline. Dopo un re-test di questa struttura di prezzo, che è diventata un supporto, il prezzo ha ripreso a salire, creando un impulso rialzista che si è concluso il 2 febbraio 2023. Da allora, il prezzo ha mostrato un periodo di debolezza di 8 mesi, durante il quale ha formato un triangolo discendente, che ha avuto un breakout il 22 settembre. L’ETF ha mostrato un’elevata volatilità: infatti, ha registrato una performance negativa del -18.3% dai massimi del 19 luglio ai minimi del 27 ottobre. Tuttavia, l’ultimo periodo è stato positivo: grazie alla forte propensione al rischio degli investitori, il prezzo ha registrato un aumento del 15%.
Analisi tecnica MSCI Europe Small-Cap ETF. Grafico giornaliero
Possiamo concludere che, nel medio termine, il prezzo dell’ETF mostra una tendenza al ribasso. Tuttavia, nel brevissimo termine, si osserva una tendenza al rialzo.
2. ANALISI DELL’ETF “EUN”
Introduciamo ora il secondo componente dell’indice di forza, dal ticker “EUN”: esso è l’ETF iShares STOXX Europe 50, omonimo dello STOXX 50, che ha l’obiettivo di replicare un indice composto da azioni delle 50 principali società europee; esso è rappresentato nella figura successiva.
IShares STOXX Europe 50. Grafico settimanale
Le due grafiche seguenti mostrano i primi 10 elementi del paniere dell’ETF e la distribuzione settoriale.
I primi 10 componenti dell’ETF. Fonte: iShares
La ponderazione settoriale dell’ETF. Fonte: iShares
La configurazione tecnica del prezzo dell’ETF presenta un quadro diverso rispetto a quello osservato in precedenza per l’IEUS:
• Dai minimi del mercato ribassista del 2022, il prezzo ha registrato un forte aumento di oltre il 40%, raggiungendo il picco il 23 aprile 2023
• Dal 23 aprile 2023 e per i successivi sei mesi (fino al 27 ottobre 2023), il prezzo ha mostrato una tendenza al ribasso, con una perdita di circa il 12%.
• Nell’ultimo mese, si è osservato un nuovo aumento del 7.55%
Possiamo concludere che la tendenza a medio termine è al rialzo, con un incremento del 25.4% rispetto ai minimi del 27 settembre 2022.
Analisi tecnica iShares STOXX Europe 50 ETF. Grafico giornaliero
3. LA CORRELAZIONE TRA I DUE ETF E GLI INDICI DEI DIRETTORI AGLI ACQUISTI EUROPEI
È noto che l’andamento del mercato azionario è strettamente correlato all’intensità economica. In particolare, il mercato azionario tende a crescere con l’aumento dell’intensità economica e a diminuire con il suo indebolimento. Questo fenomeno può essere spiegato come segue:
• Nel medio periodo, le aziende incluse in un indice azionario diventano attraenti quando registrano forti utili. Un indice azionario, come illustrato nella figura successiva, tende ad essere ribassista dalla fase 1 alla prima metà della fase 2, rialzista dalla seconda metà della fase 2 alla prima metà della fase 5 e nuovamente ribassista dalla seconda metà della fase 5 alla fase 6
Il ciclo economico e le diverse tendenze del mercato azionario
Tuttavia, non tutti gli indici azionari di una specifica area, come l’Europa, sono correlati allo stesso modo con l’intensità economica. Un esempio è mostrato nelle due grafiche successive, che illustrano le correlazioni tra i due ETF, IEUS e EUN, e due indicatori chiave dell’economia europea: i PMI manifatturiero e dei servizi.
L’ETF IEUS è correlato positivamente ai due PMI dell’UE. Grafico mensile
L’ETF EUN è correlato positivamente ai due PMI dell’UE. Grafico mensile
È importante notare che entrambi gli indici azionari sono positivamente correlati ai due PMI. Tuttavia, la correlazione tra i due dati e le società small cap è più forte rispetto a quella con le società large cap.
Le diverse intensità dei coefficienti di correlazione
Questo fenomeno può essere spiegato dal fatto che le small cap sono più sensibili all’intensità economica rispetto alle large cap. Le prime, infatti, concentrano principalmente il loro business a livello nazionale ed europeo e sono quindi più sensibili alla domanda dei consumatori di queste aree. Al contrario le seconde, essendo multinazionali, dipendono dalla domanda nazionale, europea e globale, presentando quindi una maggiore diversificazione.
Questa maggiore diversificazione rende gli utili delle large cap meno volatili rispetto a quelli delle small cap. Di conseguenza, le small cap tendono ad essere più volatili e quindi più rischiose rispetto alle large cap. Per questo motivo, in periodi economici favorevoli, le società comprese in IEUS sovraperformano quelle comprese in EUN, mentre in periodi economici sfavorevoli accade il contrario.
Infine, costruendo un indice di forza tra i due ETF, IEUS/EUN, si ottiene un indice sulle aspettative economiche europee, che misura il sentiment degli investitori riguardo l’intensità economica nell’Unione Europea.
Come si può vedere nelle grafiche seguenti, l’indice di sentiment mostra una forte correlazione positiva con numerosi dati macroeconomici significativi dell’Unione Europea, incluso il PIL misurato su base annua.
La correlazione positiva tra IEUS/EUN e PMI manifatturiero europeo. Grafico mensile
La correlazione positiva tra IEUS/EUN e PMI sui servizi europeo. Grafico mensile
La correlazione positiva tra IEUS/EUN e business confidence europeo. Grafico mensile
La correlazione positiva tra IEUS/EUN e consumer confidence europeo. Grafico mensile
La correlazione positiva tra IEUS/EUN e produzione industriale europea anno/anno. Grafico mensile
La correlazione positiva tra IEUS/EUN e ZEW economic sentiment index. Grafico mensile
La correlazione positiva tra IEUS/EUN e PIL europeo anno/anno. Grafico a 3 mesi
4. LE ASPETTATIVE ECONOMICHE DEGLI INVESTITORI
Nella prossima grafica, si possono osservare le varie aspettative degli investitori dell’ultimo triennio:
• Un periodo di crescita economica dal 20 marzo 2020 al 5 gennaio 2021
• Una fase di incertezza dal 5 gennaio 2021 al 6 ottobre 2021
• Un rallentamento economico dal 6 ottobre 2021 al 10 ottobre 2022
• Un’altra fase di incertezza dal 10 ottobre 2022 fino ad oggi
Le diverse tendenze dell’indice IEUS/EUN dal 2020 ad oggi. Grafico giornaliero
La grafica successiva, invece, rappresenta lo stesso scenario, ma è espressa in termini di “ciclo economico”.
Le diverse fasi del ciclo economico prezzate dagli investitori dal 2020 ad oggi. Grafico giornaliero
Qual sarà la prossima fase del ciclo economico dell’Unione Europea? Ci troveremo in una fase 1 di recessione o in una fase 4 di espansione? Al momento, è difficile fare previsioni. Tuttavia, se l’indice di forza dovesse rompere al ribasso i minimi registrati il 18 ottobre 2022, la fase 1 di recessione sarebbe lo scenario più probabile. Al contrario, una rottura al rialzo del massimo relativo registrato il 2 febbraio 2023 potrebbe essere interpretata come un segnale positivo.
La grafica successiva evidenzia che, nel brevissimo periodo (a partire dal 25 ottobre), le small cap stanno sovraperformando le large cap. Questa sovraperformance coincide con la lettura positiva dell’ultimo comunicato dello ZEW Economic Sentiment Index, che misura la fiducia degli investitori e degli analisti europei su un orizzonte temporale di sei mesi.
IEUS/EUN è rialzista nel brevissimo periodo. Grafico giornaliero
Monitorerò nelle prossime settimane questo indice di sentiment e, nel caso di significative variazioni, realizzerò un’analisi di aggiornamento.
A presto!
LA POSSIBILE SPIEGAZIONE DEI TREND RIALZISTI DEI LISTINI EUROPEIL’obiettivo dell’analisi è quello di cercare di spiegare il trend rialzista dei principali listini europei attraverso un’analisi macroeconomica. Come scoprirete, alcuni dati macroeconomici hanno la capacità di influenzare l’andamento dei listini europei.
Con la BCE alle porte, si potrà presto assistere ad un nuovo impulso ribassista del DAX, FTSEMIB, CAC40 e IBEX35?
Argomenti dell’analisi:
• L’importanza del dato sulla fiducia dei consumatori
• Il suo impatto sul PIL e su altri dati macroeconomici
• La sua correlazione con i listini europei
• Il catalizzatore “tasso di inflazione”
• Lo ZEW: un importante leading indicator per il futuro degli indici azionari
Buona lettura.
1. L’IMPORTANZA DEL DATO SULLA FIDUCIA DEI CONSUMATORI E IL SUO IMPATTO SULL’INTENSITA’ ECONOMICA E SUI QUATTRO INDICI AZIONARI EUROPEI
Il dato macroeconomico sulla fiducia dei consumatori, misurato dall’European Commission, è tra i più importanti.
Esso fornisce una misura della fiducia dei consumatori dell’Area Euro nell’attività economica e viene elaborato grazie ad un’indagine effettuata su circa 2300 consumatori dell’omonima area, dove gli intervistati rispondono a quesiti riguardanti le prospettive economiche correnti e future. Esso è mostrato nella grafica seguente:
Perché il dato è così importante da osservare? È probabile che la figura successiva chiarisca il motivo:
Esso è fortemente correlato (positivamente) al prodotto interno lordo dell’omonima area misurato anno/anno; quest’ultimo è il dato principale per stabilire il livello di intensità economica (in base alla ricchezza prodotta).
Il legame tra i due dati macroeconomici è presto spiegabile:
• Se i consumatori sono fiduciosi, è altamente probabile che spenderanno denaro in beni durevoli, non durevoli, servizi e investimenti
Non è un caso che la correlazione tra l’indice di sentiment e le vendite al dettaglio, come mostra la grafica successiva, sia positivo:
Un aumento del dato sulle vendite al dettaglio è da legare ad un aumento della domanda dei consumatori: all’aumentare di quest’ultima, aumenterà sicuramente la produzione delle industrie. Questo è mostrato dalla correlazione positiva nella grafica successiva:
I dati rappresentati nella grafica contribuiscono poi, in positivo o in negativo, all’intensità economica, e questo è dimostrato dalle correlazioni positive osservabili nella grafica successiva:
Chi andrebbe a beneficiarne di un sentiment positivo dei consumatori e del loro relativo aumento di domanda e di spesa? Sicuramente le società che, all’aumentare dei volumi di vendita, aumenteranno gli utili realizzati. Il fatto andrebbe a catalizzare il sentiment degli investitori che, con prospettive di utili futuri in crescita, andranno ad acquistare azioni di società quotate in borsa.
Questo è vero?
Andiamo a scoprirlo osservando le quattro grafiche successive, nelle quali al dato sulla fiducia dei consumatori sono correlati i quattro indici europei principali:
• DAX tedesco
• FTSEMIB italiano
• CAC40 francese
• IBEX35 spagnolo
Ogni indice azionario è correlato in maniera fortemente positiva al dato macroeconomico.
L’impatto dell’indice di sentiment sul mercato azionario è dunque da considerarsi forte. Interessante l’ultima grafica di questo paragrafo:
I principali quattro indici azionari hanno realizzato il tanto discusso ultimo rialzo (con DAX e CAC40 ai massimi storici) proprio in concomitanza del rialzo del dato macroeconomico.
2. DATI MACROECONOMICI IN RALLENTAMENTO MA INDICE DI SENTIMENT DEI CONSUMATORI RIALZISTA. PERCHE’?
Osservando le grafiche precedenti è facile osservare delle importanti divergenze: i dati macroeconomici denotano debolezza al contrario della fiducia dei consumatori, rialzista.
La domanda sorge spontanea:
“Come è possibile che, nonostante i dati macroeconomici siano in rallentamento e nonostante la Germania e, più in generale l’Area Euro, siano entrati in recessione tecnica, l’indice di fiducia si mantiene in territorio rialzista?”
Questo potrebbe suggerirlo la grafica successiva, con un importante correlazione negativa: quella tra indice di fiducia e tasso di inflazione dell’euro area:
Un mese prima del processo di disinflazione, discusso a gran voce dai media, il sentiment dei consumatori trovava il suo minimo (a settembre 2022); un mese dopo il tasso di inflazione misurato a/a vedeva il suo massimo.
Uno dei principali catalizzatori dell’aumento dei prezzi a livello europeo era stato l’enorme aumento dei prezzi del natural gas europeo, “gonfiato” dalla crisi energetica come conseguenza del conflitto in territorio ucraino:
Ciò che potrebbe aver catalizzato in positivo il sentiment dei consumatori è la grave recessione che si pensava potesse investire l’omonima area. Al calmierarsi di questa potenziale possibilità che, come ben ricorderete, era stata data quasi per certa, sembra che i consumatori abbiano tirato un sospiro di sollievo. Un potenziale recessione, particolarmente intensa e duratura, avrebbe sicuramente impattato in maniera fortemente negativa sugli utili delle società europee.
Quindi, se la fiducia dei consumatori dovesse mantenere il suo trend, sarebbe possibile osservare un continuo rialzo degli indici? A tal proposito, si osservi la figura successiva:
Essa mostra la correlazione positiva tra l’indice di fiducia dei consumatori e l’euro area ZEW economic sentiment index.
• L’euro area ZEW economic sentiment index è un indicatore costruito attraverso dei sondaggi posti a circa 350 investitori istituzionali e analisti tedeschi sulle prospettive economiche a sei mesi per l’omonima area
Esso ricopre una grande importanza dal momento in cui, negli ultimi 23 anni, è stato spesso un leading indicator del dato sul sentiment dei consumatori:
Osserviamo ora l’ultima grafica:
Il “leading indicator” ha creato una nuova gamba ribassista; vista la sua funzione anticipatrice, anche l’indice della fiducia dei consumatori invertirà nuovamente la sua tendenza al ribasso? Se ciò accadrà, anche gli indici percorreranno la stessa traiettoria viste e considerate le correlazioni osservate precedentemente?
3. LO SPETTRO DELLA BCE
Domani, alle ore 14:15, sarà comunicata la decisione sul tesso di interesse della BCE. Nella grafica successiva è possibile osservare come le aspettative siano di un aumento di 25 punti base (dal 3.75% al 4%):
Più la politica monetaria sarà restrittiva, altrettanto più alta sarà la possibilità di osservare una contrazione dei dati macroeconomici. Infatti, ricordate bene:
• I tassi di interesse sono innalzati in modo tale da “combattere” l’inflazione. In questo modo, l’accesso al credito diviene più oneroso (in gergo, aumenta il costo del denaro): a questo punto, consumatori e aziende tenderanno a non creare debito per spese e investimenti; a spese e investimenti in calo corrisponderà una decrescita economica e una…diminuzione dei prezzi.
Se ciò dovesse sfociare in una recessione, che sarà discussa e ridiscussa da tutti i mass media, i consumatori dell’euro area saranno altrettanto “positivi”? E se così non fosse, che destino per i listini europei?
Commenteremo assieme lo svilupparsi della situazione. Qualora qualche concetto fosse stato poco chiaro o per un’opinione personale commentate pure.
Buona giornata!
Aumenta l'avversione al rischioAumenta l’avversione al rischio sui mercati, anche se Wall Street, in serata, alla fine, ha limitato le perdite. L'S&P 500 ha chiuso praticamente invariato, mentre il Nasdaq 100 è sceso dello 0,35% e il Dow Jones ha invertito la rotta chiudendo a circa +0,6%.
Il sentiment degli investitori è stato appesantito dall'aumento dei rendimenti dei Treasury, guidato dalle aspettative di un minor numero di tagli dei tassi della Fed quest'anno, e dalle preoccupazioni per le potenziali pressioni inflazionistiche derivanti dalle politiche della nuova amministrazione Trump.
I servizi tecnologici e di comunicazione sono stati i settori con le peggiori performance, mentre l'energia ha sovraperformato, sostenuta dall'aumento dei prezzi del petrolio in seguito alle nuove sanzioni statunitensi sulla Russia.
Le azioni di Apple sono scese del 2,4% dopo che i dati hanno mostrato che le vendite di iPhone sono diminuite del 5% lo scorso trimestre. Nvidia (-4,2%), Micron Technology (-6%) e Palantir Technologies (-3,1%) sono apparse in forte calo. Anche Microsoft (-0,3%), Amazon (-0,9%), Meta (-2,6%), Tesla (-2,4%) e Alphabet (-2,1%) hanno chiuso negative.
Gli operatori restano in attesa delle trimestrali, con le principali banche pronte a presentare i loro report in settimana. Inoltre, tutti gli occhi saranno puntati sui dati CPI e PPI americani, una misura importante dell’inflazione.
VALUTE
L'indice del dollaro è arrivato a quota 110 ieri, il livello più alto dall’ottobre 2022, e ha esteso un guadagno dello 0,6% nella prima settimana dell'anno, poiché i trader hanno ridimensionato le aspettative per i tagli dei tassi della Federal Reserve quest'anno, spinti da un rapporto sull'occupazione più forte del previsto di venerdì.
Poi in serata e soprattutto nella sessione asiatica, il dollaro ha ripiegato con l’EurUsd salito a 1.0270 di massimo, con i prezzi attuali in area 1.0240. Sul fronte dei tassi, analisti e investitori ora scommettono su un solo taglio dei tassi nel 2025, in calo rispetto ai 50 punti base previsti all'inizio di questo mese, e per di più posticipato alla seconda metà dell'anno.
Cable in recupero dopo il test dei minimi a ridosso di 1.2100, con un rimbalzo di 150 pips mentre l’EurGbp è tornata sotto quota 0.8400 dopo i massimi di ieri a 0.8423. Oceaniche in recupero di circa l’1% rispetto al biglietto verde, un movimento che non può che definirsi parzialmente correttivo e dovuto all’aumento dei prezzi delle materie prime.
UsdCad sceso da 1.4420 di circa una quarantina di pips, nel solito range 1.4280 - 1.4460. UsdJpy che non riesce a rompere i supporti posti a 157.00 e rimane nel trading range 157.00 - 158.80. Boj ancora assente sui tassi.
AUSTRALIA, FIDUCIA DEI CONSUMATORI
Il Consumer Sentiment Index in Australia è sceso dello 0,7% a 92,1 punti a gennaio 2025, segnando il suo secondo calo mensile consecutivo in un contesto di sentiment ancora negativo. I risultati del sondaggio evidenziano preoccupazione tra i consumatori, probabilmente in ragione anche del deprezzamento del dollaro australiano rispetto al dollaro statunitense. Ciò ha generato pessimismo relativamente alle prospettive economiche future.
Nonostante ciò, qualcosa è comunque cambiato in ragione del fatto che il numero pubblicato è comunque meno negativo rispetto a un anno fa e alcune componenti del sondaggio suggeriscono che i consumatori si aspettano un graduale miglioramento in futuro.
PETROLIO
I future sul petrolio greggio WTI sono saliti di oltre il 2% a oltre 78 dollari al barile lunedì, il livello più alto degli ultimi quattro mesi, poiché le nuove sanzioni statunitensi alla Russia hanno sollevato preoccupazioni sulle interruzioni dell'approvvigionamento.
Queste sanzioni, le più radicali finora, hanno preso di mira i principali esportatori, assicuratori e oltre 150 petroliere, lasciando acquirenti chiave come India e Cina a cercare alternative. La decisione ha creato caos, con le raffinerie cinesi che hanno tenuto riunioni di emergenza e le raffinerie indiane che si preparano per mesi di potenziali interruzioni.
I primi segnali includono petroliere sanzionate bloccate al largo della Cina, con il mercato che stima una riduzione fino a 800.000 barili al giorno di perdita dell’offerta di petrolio russo. Ad aumentare il rally ci sono il calo delle scorte statunitensi, il clima più freddo e le speculazioni sul fatto che la nuova amministrazione Trump potrebbe inasprire le sanzioni all'Iran.
Buona giornata.
Saverio Berlinzani
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Short Sentiment e Short Tecnico
Due Test in contemporane ho aperto uno sgort come si vede usando il Sentimen Con un rapporto Riskio 1/3 Circa senza essere troppo techino
Test Sentiment
Sentiment Index è uno strumento utile per il trading intraday. La pubblicazione dell'indice di fiducia contribuisce in maniera fondamentale alla missione globale del mercato SWFX con trasparenza e indipendenza. L'indice si basa sulle informazioni del flusso delle transazioni ed è progettato per mostrare il rapporto di long e short nelle valute più utilizzare e le coppie di valute più scambiate da parte dei consumatori e fornitori di liquidità.
Consumatori di liquidità sono rappresentati da singoli clienti, broker, società di investimento e hedge funds. L'indice di sentimento di questo gruppo è la percentuale di long o di short data dall' importo complessivo di scambi operato da parte dei consumatori di liquidità. L'indice include anche la liquidità proveniente da singole offerte degli operatori .
Fornitori di liquidità sono i partecipanti del mercato SWFX costituiti da piazze d'affari centralizzate e un certo numero di banche fornitrici di prezzi sia di domanda che di offerta. Il rapporto di sentimento relativamente a questo gruppo è opposto ai dati di liquidità dei consumatori, perché, per ogni operazione effettuata all'interno del SWFX, ci sono due operazioni uguali e di compensazione over-the-counter.
Test Idea Secondo un mio pensiero di Ragionamento
Dopa aver aperto operazione i short come sopra elencato, ho fatto un po di Ritracciamenti quartili, e Oggettivamente posso riportavi dei datoi che secondo una mia idea di analisi il prezzo scendera, a livello 1.06470, anche un po oltre 1.6404, secondo le mie idee da li si potrebbe prendere in considerazione si va in Short.
Invece se il Pretto non dovrebbe tenere Presente lo Shorth apert In base al sentiment Potremmo prendere in considerarione un Long dal Ritracciamento 1.o6470, o 16404
Oppure Attendere che il Prezzo Stazioni in quel Box Verde... presa di Liquidità ed attendere che ritesti e riparti verso alto almeno verso 1.07562
Oggi tocca alla Bank of EnglandSeduta interlocutoria dei principali indici mondiali, in particolare quelli USA, che hanno chiuso misti, con l’S&P 500 che ha perso lo 0.13%, il Dow Jones salito dello 0.40% e il Nasdaq che ha chiuso in rosso 0,2%, a causa della svendita delle azioni di Tesla e Intel. Gli operatori, in una seduta senza dati macro-rilevanti, hanno atteso le trimestrali e qualche dichiarazione di rappresentanti della Fed che ieri hanno generato volatilità, rimanendo fermi sulle posizioni da falco prevalenti all’interno del comitato.
A livello di risultati societari, le azioni di Uber sono crollate del 5,7% dopo che la società ha pubblicato utili inferiori alle previsioni. Anche Tesla ha ceduto quasi il 2%, con la procura statunitense che sta esaminando se la società abbia commesso frodi finanziarie o telematiche ingannando investitori e consumatori riguardo alle capacità di guida autonoma dei suoi veicoli elettrici. Intel perde il 2,2% dopo che gli Stati Uniti hanno revocato le licenze di esportazione alla Cina.
Sul fronte dei dati macro, la giornata di oggi, in una settimana scarna di dati, offre però la decisione della Bank of England sui tassi, in un contesto di indebolimento della sterlina legato alle incertezze su quel che farà la banca centrale. Il mercato scommette sul nulla di fatto ma qualcuno ipotizza un taglio, specie dopo l’uscita delle vendite al dettaglio, molto peggiori del previsto.
VALUTE
Le principali coppie valutarie sono rimaste nel trading range dell’ultima settimana, con l’EurUsd ancorato tra 1.0740 e 1.0780 incapace di rompere al rialzo, ma con supporti che sembrano significativi in area 1.0730. Cable che è sceso leggermente nella giornata testando i supporti a 1.2470, per poi rimbalzare a ridosso di 1.2500. Come detto, oggi è il giorno della Bank of England.
UsdJpy sempre forte, tornato sopra 155.00 e 100 pip di guadagno nella sessione odierna, in assenza di dichiarazioni della BoJ, che però, sospettiamo possa non essere lontano da un terzo intervento dopo i due precedenti del 29 aprile e 1° maggio. Franco svizzero stabile sia contro euro, sia contro dollaro, mentre sui cross si segnala il recupero esclusivo di quelli contro Jpy. Non c’è molto da segnalare se non che il mercato rimane in attesa di qualche notizia che possa chiarire la posizione delle diverse banche centrali su quando vi saranno le riduzioni del costo del denaro.
Intanto segnaliamo anche che ieri, il dollar index è salito sopra quota 105,5, toccando i massimi di una settimana, specie dopo i commenti di Kashkari che, ricordiamolo, si aspetta che la banca centrale rimanga ferma per un periodo prolungato fino a quando non ci saranno prove chiare di disinflazione, e non ha escluso la possibilità di un aumento se l'inflazione dovesse accelerare. Gli investitori attendono ora ulteriori commenti dalle banche centrali e il Michigan Consumer Sentiment Index di venerdì per avere maggiore chiarezza sul percorso dei tassi.
BANCA CENTRALE SVEZIA
La Riksbank ha abbassato ieri il tasso di riferimento di 25 punti base al 3,75%, in linea con le aspettative del mercato, in ragione di una inflazione che si sta avvicinando al target in un contest di rallentamento economico. Si tratta della prima riduzione del costo del denaro dal 2016, dopo la campagna di inasprimento iniziata due anni fa. I politici hanno aggiunto che se le prospettive per l’inflazione rimarranno quelle attuali, è assai probabile che vi saranno altre riduzioni dei tassi di riferimento più avanti durante questo 2024.
Tuttavia, le prospettive per l’inflazione potrebbero anche cambiare, e i rischi che potrebbero far salire nuovamente l’inflazione in Svezia sono legati principalmente alla forte economia americana, alle tensioni geopolitiche e al tasso di cambio della corona, che contro euro, dal 2012 ha perso oltre il 40%, passando da 8.20 a quasi 12 corone per un Euro. L’aggiustamento della politica monetaria in futuro dovrebbe quindi essere improntato alla cautela, con tagli graduali del tasso di riferimento.
CINA, BILANCIA COMMERCIALE
Il surplus commerciale cinese è sceso a 72,35 miliardi di dollari nell’aprile 2024 dagli 86,46 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente, al di sotto delle previsioni di mercato di 76,7 miliardi di dollari. La ragione di questo peggioramento è legata ad un calo dell’export, cresciuto molto meno degli import. Le esportazioni sono aumentate dell’1,5%, rispetto alle aspettative di una crescita dell’1%, mentre le importazioni sono aumentate dell’8,4%, battendo le aspettative di un aumento del 5,4%.
Ciò però per converso significa che la domanda cinese è in netta ripresa. Nel mentre, Il surplus commerciale con gli Stati Uniti è aumentato ad aprile a 27,2 miliardi di dollari rispetto ai 22,94 miliardi di dollari del mese precedente.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
S&P e NASDAQ chiudono una settimana difficile con il miglior gioS&P e NASDAQ chiudono una settimana difficile con il miglior giorno dell'anno.
di Marco Bernasconi – 17 Marzo 2025
• A Wall Street si dice:
"La cosa più importante che gli investitori possono fare è stare lontani dalle perdite. Se non perdi mai, alla fine vincerai." - Warren Buffet
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📊 Un rally tanto necessario quanto apprezzato
Avete visto cosa può fare una breve pausa dai discorsi sui dazi per questo mercato? Le azioni sono tornate a ruggire nella sessione di venerdì, con un rally tanto necessario quanto apprezzato. Sebbene non sia stato sufficiente a salvare l’intera settimana, ha comunque permesso agli investitori di chiudere con una nota positiva prima del weekend.
Il NASDAQ è salito del 2,6% (circa 450 punti), chiudendo a 17.754,09, trainato da un rimbalzo del settore tecnologico che ha favorito tutti i titoli dei Magnificent 7, in particolare NVIDIA (NVDA, +5,3%), Tesla (TSLA, +3,9%) e Meta Platforms (META, +3%).
Nel frattempo, l’S&P 500 ha guadagnato il 2,13%, chiudendo a 5.638,94, segnando per entrambi gli indici la miglior giornata dell’anno. Anche il Dow Jones ha partecipato al rialzo, avanzando dell’1,65% (quasi 675 punti) a 41.488,19.
📌 Una settimana difficile, ma il rally attenua le perdite
Nonostante la forte ripresa di venerdì, la settimana è stata comunque complicata:
📉 Il Dow Jones ha perso il 3,2%, registrando la sua peggiore settimana degli ultimi due anni.
📉 Il NASDAQ ha chiuso in calo del 2,5%.
📉 L’S&P 500 ha perso il 2,3%.
Tuttavia, il rally di venerdì ha ridotto le perdite settimanali di circa l’1%.
📌 Il contesto economico e la reazione del mercato
Il rally di venerdì è stato ancora più significativo considerando la crescente frustrazione dei consumatori. Il Consumer Sentiment Index dell’Università del Michigan è sceso a 57,9, ben al di sotto delle aspettative di 63.
Inoltre, le previsioni di inflazione sia a breve che a lungo termine sono in aumento. Tuttavia, il sondaggio è stato condotto prima della pubblicazione dei più recenti dati CPI e PPI, che hanno mostrato un raffreddamento dell’inflazione.
⚠️ L’evento chiave della settimana: la riunione della Fed
L’evento più atteso della settimana sarà la riunione della Federal Reserve, che inizierà martedì e si concluderà mercoledì con la conferenza stampa del presidente Jerome Powell.
Non ci si aspetta alcuna sorpresa sulla decisione relativa ai tassi d’interesse: secondo il CME FedWatch Tool, c’è una probabilità del 99% che rimangano invariati. Tuttavia, i commenti di Powell saranno di fondamentale importanza, alla luce dei recenti dati sull’inflazione e del continuo dibattito sulle politiche commerciali.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi
Borse USA in piena euforiaWall Street continua a sovraperformare, stabilendo continuamente nuovi massimi storici. Il mese di novembre ha visto l’S&P 500 guadagnare il 5,6%, il suo miglior mese da febbraio.
Il Dow Jones è salito del 7,5%, il rialzo più importante di tutto il 2024. Infine, il Nasdaq è salito del 4,9%, riflettendo l'ottimismo legato alle promesse recentemente rilasciate da Donald Trump, ovvero l’adozione di un approccio più favorevole alle imprese.
Ci sono crescenti aspettative che la scelta del segretario al Tesoro di Trump aiuterà a stemperare le minacce verbali del Tycoon verso i paesi limitrofi e non, relativamente ai dazi doganali.
I listini americani continuano a rimanere sui massimi e a macinare nuovi profitti, in un contesto di dati macro che, rispetto a qualche settimana fa, sembrano maggiormente incerti.
Ci si chiede cosa possa far scendere i prezzi sui mercati, che per qualcuno sono in super bolla speculativa. L’unico forse sarà proprio Trump, che sta rilasciando aspettative forse eccessivamente ottimistiche.
Ci riferiamo al pericolo debito pubblico e all’azzardo morale che ha pervaso le economie occidentali negli ultimi 15 anni.
NUOVI TIMORI SUL FRONTE GEOPOLITICO
Le brutte notizie, intanto, arrivano dal Medio Oriente, in particolar modo dalla Siria, dove i ribelli jihadisti hanno conquistato Aleppo e ora avanzano verso Hama, a sud, dirigendosi verso Damasco, ancora più a sud e vicino al confine con il Libano.
Per ora, la capitale non sembra essere in pericolo, mentre Assad promette vendetta. L’Iran sembra schierarsi, insieme alla Russia, al fianco di Assad, e anche la Turchia, da più parti accusata di fare il doppio gioco, sembrerebbe meno predisposta al sostegno dei ribelli.
In ogni caso, per ora, sembrano scongiurate emergenze sanitarie. I mercati stamattina hanno aperto con un dollaro in rialzo, caratterizzato dal fatto di rappresentare la moneta rifugio per eccellenza nelle fasi di crisi geopolitiche.
VALUTE
Sui cambi avevamo chiuso un venerdì all’insegna di un dollaro in ribasso con il UsdJpy sotto 150 a 149.70, non lontano dal supporto di medio di 149.20, che se rotto, avrebbe potuto spingere le price action fino a 147.10.
In realtà, questa notte siamo saliti di 140 pips ritornando a 150.60. EurUsd, dai livelli di resistenza a ridosso di 1.0590, ha ripiegato tornando a 1.0525 a ridosso del primo supporto, mentre il secondo interviene in area 1.0490.
Cable, a sua volta, dall’1.2730 di venerdì sera è sceso a 1.2685. I prossimi movimenti dipenderanno, in particolar modo, dalle notizie sul fronte geopolitico, questo pare evidente.
Il UsdCad oscilla non lontano dal supporto di 1.3990, anche se ha corretto a 1.4050. Chf stabile contro Euro in area 0.9300.
TREASURIES
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è sceso al 4,2% in una giornata di contrattazione caratterizzata dal ponte lungo negli Stati Uniti, a seguito del giorno del Ringraziamento di giovedì, estendendo il calo per la seconda settimana consecutiva.
La discesa della scorsa settimana è stata inizialmente innescata dalla nomina di Scott Bessent a Segretario del Tesoro statunitense, che ha fornito ai mercati un senso di stabilità e ha alleviato le preoccupazioni sui potenziali drastici cambiamenti di politica sotto l'amministrazione Trump in arrivo.
Il calo ha accelerato mercoledì, dopo che i dati sull'inflazione PCE statunitense sono usciti secondo le attese, segnalando pochi cambiamenti nella posizione della Federal Reserve sui tagli dei tassi di interesse.
I mercati stanno attualmente scontando una probabilità del 66,5% di un taglio dei tassi di 25 punti base a dicembre, in aumento rispetto al 55,9% di una settimana fa.
PMI CINA
L'indice PMI non manifatturiero NBS della Cina si è attestato a 50,0 a novembre 2024, al di sotto delle aspettative di mercato di 50,2, che era anche il dato di ottobre.
Sia i nuovi ordini (45,9 contro 47,2) sia l'occupazione (45,4 contro 45,8) sono diminuiti a un ritmo più rapido. Nel frattempo, i nuovi ordini all'esportazione si sono contratti dopo la stabilizzazione di ottobre (48,2 contro 50,0).
Per quanto riguarda l'inflazione, i prezzi di input sono diminuiti dopo essere aumentati in precedenza (49,1 contro 50,6). UsdChn stabile a 7.2500.
D’altro canto, questa notte è uscito anche il Caixin General Manufacturing PMI, salito a 51,5 a novembre 2024 dal 50,3 di ottobre, superando le stime di mercato di 50,5 e segnando il secondo mese consecutivo di aumento.
È stata anche l'espansione più rapida dell'attività manifatturiera dal mese di giugno, guidata dalla più forte crescita degli ordini esteri e da un rinnovato aumento delle esportazioni.
INFLAZIONE EUROZONA
Il tasso di inflazione in Eurozona, a novembre, è salito per il secondo mese al 2,3% su base annua, dal 2% di ottobre, in linea con le aspettative di mercato.
Questo aumento era ampiamente previsto, poiché i bruschi cali dei prezzi dell'energia dello scorso anno non sono più considerati nei dati annuali. I prezzi dell'energia sono diminuiti dell'1,9%, meno del calo del 4,6% di ottobre.
Nel frattempo, l'inflazione core, che esclude alimentari ed energia, alcol e tabacco, è rimasta al 2,7%, lo stesso del mese precedente, sfidando le previsioni che erano per un incremento del 2,8%.
Rispetto al mese precedente, l'indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,3%, dopo un aumento dello 0,3% a ottobre.
I DATI DELLA SETTIMANA
Questa settimana, relativamente ai dati USA, i riflettori saranno puntati sul rapporto NFP di novembre e sui discorsi dei funzionari della Federal Reserve, tra cui il presidente Jerome Powell.
Ma con essi, e sempre in relazione al mercato del lavoro, usciranno i JOLT Openings e i dati relativi ai PMI manifatturiero e dei servizi ISM, oltre al Michigan Consumer Sentiment Index e a quelli sul commercio estero.
Ma è anche la settimana del PIL pubblicato in Sud Africa, Brasile e Australia, relativi al terzo trimestre, insieme ai tassi di disoccupazione per l'area euro e il Canada.
Inoltre, occhio ai PMI manifatturieri per la Cina, Spagna, Italia, Canada e Svizzera. La Germania pubblicherà report sugli ordini alle fabbriche e sulla produzione industriale.
Infine, saranno da osservare i numeri sull’inflazione in uscita in Turchia e Svizzera.
Buona settimana e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
La calma prima della tempesta?Dopo un inizio di settimana estremamente volatile, il resto della precedente ottava, ha visto le price action ridimensionarsi, con volatilità in calo e ritorno di un parziale risk on che ha portato ad alcune sedute di consolidamento. Wall Street ha chiuso una sessione tranquilla, con S&P 500 e Nasdaq che hanno guadagnato rispettivamente lo 0,4% e lo 0,5%, mentre il Dow Jones ha chiuso quasi invariato. Tutti i settori hanno chiuso in positivo.
Tra i titoli più interessanti, c'è stato Expedia, le cui azioni sono aumentate del 10,2% dopo che la società ha riportato risultati del secondo trimestre che hanno superato le aspettative. Anche Eli Lilly ha visto una spinta, in rialzo del 5,5%, dopo che diverse società di Wall Street, tra cui Morgan Stanley, hanno aumentato i loro obiettivi di prezzo sulle azioni della società. Concludendo, è stata una settimana ad alta tensione nella quale alla fine, le perdite subite all’inizio sono state compensate di pull back successivi.
L'S&P 500 ha segnato la quarta settimana consecutiva di perdite, anche se nell’ottava ha perso solo lo 0,04%, il Nasdaq è sceso dello 0,2% e il Dow Jones ha registrato una perdita dello 0,6%. Ma il futuro appare ancora incerto proprio perché le tensioni geopolitiche non accennano a placarsi, e congiuntamente i dati macro sembrano ancora in rallentamento. La calma prima della tempesta ? Può darsi.
VALUTE
Sui cambi, dopo un inizio di settimana caratterizzato da movimenti estremamente volatili di Jpy e Chf, il resto del tempo ha visto un mercato recuperare un po’ di fiducia, con il risk on tornato a fare capolino. Inevitabilmente Jpy e Chf hanno corretto al ribasso, e il resto delle majors e oceaniche hanno cominciato a rivedere la luce. Le price action rimangono decisamente aperte a qualsiasi scenario, perché le notizie sul fronte geopolitico e quelle macro, possono in ogni istante ribaltare gli scenari che di volta in volta si presentano.
Per il momento l’EurUsd è all’interno di un trading range compreso tra 1.0780 e 1.1010, e non sembra avere la forza d violare gli estremi. L’impressione è quella di un possibile futuro ancora rialzista per la moneta unica, in ragione di un dollaro che potrebbe scendere per le politiche della Fed che prima o poi dovrà tagliare i tassi. Sulla sterlina, osserviamo tentativi di ribasso verso 1.2600 che rappresenta il supporto chiave di medio e lungo termine, che deve tenere per poter riproporre un trend rialzista con possibili obiettivi sopra 1.3100.
UsdJpy che nel medio termine dovrebbe continuare a scendere, con obiettivi più ambiziosi e verso i target più o meno in area 130.00. Ci sono poi il franco svizzero e i suoi cross, con oscillazioni che alternano risk on e risk off e movimenti indipendenti dagli altri tassi di cambio, ma dipendenti dalle notizie macro ma soprattutto geopolitico. Ma nel medio termine l’idea è che il franco, eccessivamente sopravvalutato, possa in parte ridimensionarmi.
SALE L’INFLAZIONE IN CINA
Il tasso di inflazione annuale della Cina è salito allo 0,5% a luglio 2024 dallo 0,2% di giugno, superando le previsioni di mercato dello 0,3% ed evidenziando il risultato più alto da febbraio. È stato anche il sesto mese consecutivo di rialzo dell’inflazione, poiché Pechino ha aumentato gli stimoli per sostenere i consumi. I prezzi dei prodotti alimentari hanno invertito i cali dei dodici mesi precedenti in mezzo a condizioni meteorologiche avverse.
Nel frattempo, i prezzi core hanno continuato ad aumentare, segnati da aumenti sostenuti nel settore dell'abbigliamento, della sanità e dell'istruzione. I prezzi al consumo di base, deducendo i costi di cibo ed energia, sono aumentati dello 0,4% anno su anno, il minimo in 6 mesi. Mensilmente, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,5%, il primo guadagno dal mese du aprile e superiore al consenso dello 0,3%.
SALE L’INFLAZIONE IN RUSSIA
Il tasso di inflazione annuale in Russia è salito al 9,1% a luglio 2024 dall'8,6% del mese precedente, il più alto da febbraio 2023, quando gli effetti di base delle sanzioni occidentali hanno attenuato i crescenti livelli di crescita dei prezzi nell'economia russa. L'aumento è stato in linea con l'avvertimento della Banca di Russia secondo cui una combinazione di una diffusa crisi di capacità e una certa trazione per la domanda da parte dei consumatori russi ha sollevato l'inflazione oltre le aspettative precedenti, giustificando l'ultimo aumento dei tassi della banca centrale. L'inflazione è aumentata per i servizi, compensando un leggero calo dell'inflazione del settore dei beni. Rispetto al mese precedente, l'indice dei prezzi al consumo russo è aumentato dell'1,1%.
DATI DELLA SETTIMANA
La settimana entrante torna interessante, per quelli che saranno gli interventi dei responsabili della Fed, ma non solo. L’attenzione sarà rivolta anche ai report su inflazione (Cpi), e sui prezzi alla produzione (Ppi). A nel corso della prossima ottava, non bisogna dimenticare i dati sulle vendite al dettaglio, insieme alla fiducia dei consumatori del Michigan, i prezzi all'esportazione e all'importazione, e permessi di costruzione e produzione industriale.
Nel Regno Unito, per contro, sarà una settimana intensa con la pubblicazione di dati su disoccupazione, inflazione, tassi di crescita del PIL, produzione industriale e vendite al dettaglio. Andando in Asia, segnaliamo che la Cina pubblicherà i dati sul mercato immobiliare, sulle vendite al dettaglio e il tasso di disoccupazione. Altrove, segnaliamo la pubblicazione del Pil del secondo trimestre in Giappone, Paesi Bassi, Polonia e Thailandia.
Sui tassi di interesse, segnaliamo la decisione ella Rbnz, che dovrebbe tenere i tassi invariati al 5.5%. In Australia, saranno pubblicati NAB Business Confidence e Westpac Consumer Confidence mentre la Germania pubblicherà lo Zew Economic Sentiment Index, l’indice di fiducia del settore istituzionale tedesco.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Primo Semestre da Record: Cosa Aspettarci Nei Prossimi Mesi.Un Primo Semestre da Record per le Azioni: Cosa Aspettarci Nei Prossimi Mesi.
A Wall Street si dice:
"La cosa più importante nell'investire è avere una mentalità indipendente. Non lasciare che il consenso di massa influenzi le tue decisioni." John Templeton
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Il mercato ha chiuso la prima metà del 2024 con risultati straordinari, trainati dal forte slancio nel settore dell'intelligenza artificiale. Il NASDAQ ha registrato un impressionante aumento del 18,1%, mentre l'S&P 500 non è stato da meno con un aumento del 14,5%. NVIDIA (NVDA) ha brillato con un aumento del 150% nel semestre, segnando un nuovo record. Anche se il Dow ha avuto un trimestre più difficile con un calo dell'1,7%, le buone notizie sono arrivate con una stampa sull'inflazione che ha mostrato segni di rallentamento, alimentando ottimismo per un possibile taglio dei tassi nella seconda metà dell'anno.
Tuttavia, l'ultima sessione è stata un po' deludente, con tutti i principali indici in ribasso nella seconda metà della giornata. Il NASDAQ ha chiuso in calo dello 0,71%, l'S&P dello 0,41% e il Dow dello 0,12%. Nonostante ciò, il NASDAQ è riuscito a mantenere un bilancio settimanale positivo dello 0,2%.
Ora ci dirigiamo verso luglio con attenzione al rapporto sulle buste paga non agricole di venerdì, mentre le prospettive stagionali rimangono favorevoli per i rialzisti. Luglio ha tradizionalmente visto performance positive e cercheremo di capire se questo trend continuerà nel caldo mese estivo.
Ricordiamo che una correzione nel secondo semestre potrebbe essere normale, considerando la bassa volatilità del primo semestre. Un ritracciamento del 10-15% potrebbe offrire buone opportunità di acquisto per gli investitori.
Il mercato ha avuto un'ultima giornata di trimestre con una certa volatilità, seguita da una leggera inversione di tendenza dopo la pubblicazione dei dati PCE. Mentre i rialzisti hanno ricevuto uno stimolo iniziale dai dati economici, lunedì è stata una giornata di prese di profitto mentre ci prepariamo per il terzo trimestre.
L'S&P ha registrato una perdita dello 0,41%, mentre il Nasdaq ha perso lo 0,54%. I dati economici di ieri, inclusi il Consumer Sentiment Index dell'Università del Michigan che ha superato le aspettative a 68,2, hanno evidenziato un ottimismo crescente tra i consumatori e una stabilità nell'inflazione. Le aspettative di inflazione a breve e lungo termine sono diminuite al 3,0%, rispetto ai livelli preliminari.
Il mercato ha inizialmente risposto positivamente ai dati PCE, ma ha poi visto una svolta negativa nel corso della mattinata, con vendite che hanno ridotto i guadagni iniziali delle azioni che avevano raggiunto i massimi storici.
Inoltre, il mercato obbligazionario ha mostrato debolezza, contrariamente alle attese per un interesse rinnovato dopo i tagli dei tassi. Questo potrebbe indicare una maggiore attenzione nei prossimi giorni verso i tassi e le obbligazioni.
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Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Franklin Resources (BEN)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha".
Guardando al nuovo trimestre, nonostante la mancanza di follow-through oggi, il secondo trimestre è stato generalmente positivo con l'S&P in aumento del 4% e il Nasdaq dell'8%, guidati da titoli come NVDA. L'attenzione politica recente ha visto discussioni intense, ma resta da vedere come influenzeranno i mercati nei prossimi mesi.
Con l'inizio di luglio e l'avvicinarsi della stagione degli utili, ci aspettiamo un trading con basso volume e una gamma ristretta fino a nuove indicazioni di mercato.
È stato un buon trimestre per i tori nonostante la mancanza di follow-through venerdì. Dopo una svendita iniziale ad aprile, il mercato ha mostrato una salita costante. L'S&P ha chiuso il trimestre con un aumento leggermente superiore al 4%, mentre il Nasdaq ha registrato un incremento dell'8%, trainato da titoli come NVDA e altri di grande capitalizzazione.
Passando al commento politico, cerco di rimanere concentrato sui mercati. Non ho assistito al dibattito di ieri sera, ma è stato molto discusso sui social media e su CNBC/Bloomberg. Durante il dibattito, il presidente Biden ha mostrato segni di età con alcune risposte confuse, il che potrebbe aver influenzato l'opinione pubblica e l'ottica sui mercati. L'incertezza politica non è solitamente positiva per le azioni, e alcuni segmenti del mercato sembrano già scontare una potenziale vittoria di Trump, fino a quando la posizione dei democratici non sarà più chiara.
Per ora, questi sviluppi politici potrebbero non interessare direttamente i mercati finanziari, ma è importante monitorarli da vicino. Spero di poter tornare a discutere di politica dopo le convention nazionali, quando avremo una visione più chiara su come le elezioni potrebbero influenzare i mercati.
In sintesi, lunedì inaugurerà un nuovo trimestre, ma non è probabile che vedremo grandi movimenti fino al 4 luglio. Giovedì è festa, e molti partecipanti americani al mercato si prenderanno metà, se non tutta la settimana di ferie.
Mi aspetto che le cose migliorino nella seconda metà di luglio, con l'avvicinarsi della stagione degli utili. Finché non arriverà quel momento, aspettatevi un trading con range stretto e basso volume.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi approfondite sui mercati.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading
WisdomTree - Tactical Daily Update - 18.09.2023Meeting FED di mercoledi’ 20: tassi fermi, ma attenti alle parole di Powell.
Prezzo petrolio sempre piu’ su’: WTI supera 90 US/brl, male per inflazione.
Un paio di dati macro cinesi positivi: torna la speranza nella ripresa...
Prezzi alla produzione (PPI) Usa in risalita, ma trend di fondo e’ in calo.
L’economia cinese non brilla come si sperava, ma sfoggia qualche indicatore in recupero, come quelli della produzione industriale e delle vendite al dettaglio, che ad agosto sono cresciuti oltre le attese: intanto la Banca centrale continua ad iniettare liquidita’, venerdi’ 34 miliardi di Yuan al 1,95%, per sostenere i mercati.
Questo paio di notizie positive, dopo quelle negative delle settimane passate, hanno dato sostegno ai listini nella seduta di venerdi’ 15, ed i particolare alle azioni del lusso. Le borse europee hanno chiuso positive, sebbene sotto ai massimi di giornata: Milano si e’ fermata a +0,08%, Francoforte +0,57%, Londra +0,47%, Parigi +0,96%.
La settimana della riunione dell’ECB (Banca centrale Europea-BCE) si e’ chiusa inaspettatamente bene, con Londra +3,1%, Milano +2,3%, Madrid +2,0%, Parigi +1,9% e Francoforte +0,9%. La Presidente dell’ECB Christine Lagarde, dopo il nuovo rialzo del “repo-rate” al massimo storico del 4,0%, ha lasciato capire che la lunga serie di rialzi potrebbe essere conclusa.
Cina: la produzione industriale è salita ad agosto del +4,5% annuale e le vendite al dettaglio del +4,6%: entrambe hanno battuto le stime degli analisti. Scende la disoccupazione urbana, al 5,2% dal 5,3% di luglio, al minimo da 16 mesi. Gli investimenti fissi dei primi 8 mesi 2023 rallentano a +3,2% annuo, dal +3,4% del periodo gennaio-luglio: ancora negativo, -8,8% annuo, il comparto costruzioni.
Quella di venerdi’ 15 e’ stata una seduta bizzarra, poi chiusa male, per Wall Street, che ha annullato i progressi della vigilia: Dow Jones -0,8%, S&P500 -1,2%, Nasdaq -1,6%. Hanno sofferto le azioni dei semiconduttori dopo un “lancio” (headline) di Reuters secondo cui Taiwan Semiconductor avrebbe chiesto ai maggiori fornitori di ritardare la consegna di attrezzature per produrre chip ad alte prestazioni.
A settembre la fiducia dei consumatori Usa è calata per il 2’ mese consecutivo, pur in presenza di previsioni economiche e sulll’inflazione lievemente migliorate: il Consumer Sentiment Index calcolato dall'Università del Michigan è sceso a 67.7 da 69,1 di agosto.
Ad agosto, i prezzi all'importazione negli Usa sono saliti +0,5% su luglio, l’aumento mensile piu’ forte da maggio 2022, e sopra le attese di +0,3%. I prezzi dei prodotti energetici sono aumentati +6,5% mensile, mentre quelli “non petroliferi” sono rimasti stabili. Su base annuale, “ci consoliamo” con una discesa del -3,0%: i prezzi all'esportazione sono aumentati +1,3% mensile, ma segnano -5,5% annuale.
Mercoledi’ 20 la Banca centrale Usa (Federal Reserve-FED) dovrebbe lasciare i tassi invariati al 5,25%-5,50%, al massimo da 22 anni, e per novembre il quadro e’ incerto.
Italia: ad agosto 2023, secondo le stime Istat (Istituto nazionale di statistica), l'inflazione al consumo (CPI) ha registrato una decelerazione a +5,4% annuo, da +5,9% di luglio: al contrario, in Francia risulta in accelerazione da 5.1% di luglio a +5.7%.
La settimana si apre negativamente per le Borse europee, assieme alle chiusure incerte di quelle di Asia e Pacifico, dove segnaliamo la chiusura di Tokyo per celebrare la giornata degli anziani: Seoul -1,0%, Taiwan -1,3%, Hong Kong -1,7%, Mumbai -0,3%. Positive Shanghai +0,3% e China A50 +0,9%.
In Cina sono stati arrestati alcuni dirigenti dell'unità “wealth management” di Evengrande. Le accuse non sono note, ma e’ comunque una nuova luce negativa sulla crisi finanziaria dell’ex leader dell’immobiliare cinese, le cui azioni hanno perso fino a -25% per poi recuperare.
La settimana sara’ vissuta nell’attesa e nella successiva “metabolizzazione” delle decisioni della FED, con gli analisti che prevedono una pausa al rialzo dei tassi: sara’ molto utile “decifrare” la narrativa del Chairman Powell.
Preoccupa, per gli ovvi impatti sull’inflazione, la corsa al rialzo del prezzo del petrolio, ai massimi da 10 mesi: gli operatori temono un deficit di offerta nel 4’ trimestre, dopo i tagli all'offerta decisi da Arabia Saudita e Russia: il WTI (greggio di riferimento Usa) stamane sale +0,8% a 91,5 Dollari/barile.
Quello del gas naturale europeo scende invece oltre -6% a 34,1 Euro/megawattora.
Dopo l’impennata della scorsa settimana fin oltre 40 Eur/Mgwh, il prezzo e’ in balia degli scioperi in Australia, che creerebbero ammanchi di offerta, e dell’aspettativa di una domanda autunnale debole, sia per fattori meteo che per l’economia globale fiacca. Le riserve di gas naturale in Europa sono piene al 94% circa.
Sul mercato valutario, l'Euro continua ad indebolirsi verso Dollaro Usa, scendendo ai minimi da marzo a 1,065: l’Euro scambia a 157,4 verso Yen (da 157,8 di venedi’ 15), mentre il cross Dollaro-Yen segna 147,6.
Sulla forza della valuta Usa stanno incidendo i dati sui prezzi alla produzione (PPI) di agosto che rivelano un'inflazione “generale” più alta del previsto, sebbene il dato “core”, depurato dalle componenti più volatili (alimentari ed energetici) confema il trend di graduale calo.
Pur senza “strappi” rilevanti prosegue l’aumento dei rendimenti dei titoli governativi europei: il BTP decennale italiano “benchmark” rende stamane 4,49% mentre si allarga anche lo spread con l’omologo Bund tedesco, fino a 179 bps.
I futures sui maggiori indici di Wall Street anticipano riaperture leggermente positive, in media +0,2% rispetto allo “scivolone” di veneredi scorso. (ore 12.45 CET).
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