WisdomTree - Tactical Daily Update - 25.04.2024Wall Street erratica, con forti reazioni ai risultati delle “big-tech”.
Per ora, in media, ¾ delle Societa’ dello S&P500 hanno battuto le stime.
Macro Europea ancora debole, ma “supporta” un 1’ taglio tassi a giugno.
Rendimenti obbligazioni governative europee in rialzo: da osservare.
Gli occhi degli operatori restano puntati sulle trimestrali delle Big-Tech americane, con reazioni violente alle “sorprese”: Tesla ha comunicato dati di 1’ trimestre in forte calo, ma ha annunciato nuovi e piu’ economici modelli, e la sua azione e’ volata a Wall Street, +11%, dopo il -40% da inizio anno.
Ieri l’attesa per i dati di Meta e di Ibm ha influenzato anche le chiusure delle Borse europee, tutte peggiorate sul finale. Milano ha perso -0,3%, dopo un avvio ed una mattinata ben piu’ brillanti, Londra -0,07%, Francoforte -0,36%, Parigi -0,17%.
Sullo sfondo restano il relativo ridimensionamento delle tensioni e degli scontri armati in Medio Oriente, e l’incertezza sulle prossime mosse di politica monetaria, dove tuttavia sembra emergere la “quasi certezza” che la Banca centrale Europea (ECB) operera’ il 1’ taglio dei tassi d’interesse a giugno, mentre per la Federal Reserve (Banca centrale Usa) bisognerà attendere settembre.
Anche Wall Street ha chiuso incerta, dopo i brillanti recuperi delle prime 2 sedute della settimana: Dow Jones -0,11%, Nasdaq +0,10% e S&P500 +0,02%.
Ci troviamo nella fase piu’ intensa delle trimestrali: in USA il 30% circa delle Societa’ dell’indice S&P500 pubblicheranno questa settimana: finora, ¾ delle relazioni trimestrali ha battuto le previsioni di consenso.
Intanto i dati macro piu’ recenti hanno confermato la forza dell’economia Usa: per esempio, gli ordini di beni durevoli sono cresciuti a marzo +2,6% mensile, battendo le previsioni.
Le richieste di nuovi mutui, invece, sono calate -2,7% rispetto alla settimana prima, forse per effetto di tassi d’interesse in aumento per la 3’ settimana di fila consecutiva, e superiori al 7,0%, un record da oltre 20 anni.
Il prezzo del petrolio ha chiuso la giornata di ieri in calo, col WTI (greggio di riferimento Usa) sotto 83 Dollari/barile, -0,8% rispetto alla vigilia. La settimana scorsa le scorte petrolifere Usa sono scese bruscamente, smentendo le previsioni: -6,37 milioni di barili, contro attese di rialzo di +0,5 milioni.
Sul mercato valutario, il cambio Euro/Dollaro conferma l’area 1,07, mentre lo Yen giapponese resta molto debole, vicino a 155 nel cross vs Dollaro e 167 vs Eur, in attesa dell’intervento preannunciato dalla Bank of Japan in suo sostegno.
Inatteso recupero per la Sterlina britannica, dovuto anche alle parole del membro della Bank of England Pill, che ha rimarcato come la crescita “appiccicosa” dei prezzi dei servizi renda meno rassicurante la prospettiva dell’inflazione, e sposti “idelamente” in avanti il 1’ taglio dei tassi.
Ieri, 24 aprile, abbiamo osservato un forte movimento al rialzo dei rendimenti dei Govies Europei, forse alimentati dagli indici Pmi in ripresa che, anche nel caso dell’Euro-zona, potrebbe influenzare la decisione della Banca centrale Europea di tagliare il costo del denaro.
Quello del BTP decennale benchmark e’ risalito a 3,95%, dal 3,81% della vigilia: +6 bps anche per lo spread BTP/Bund, a 137 bps.
Stamane, 25 aprile, prevale la prudenza sui listini azionari europei, con cali medi di -0,1% (ore 12.00 CET), mentre gli investitori atendono il dato anticipatore sul GDP (Pil) americano nel 1’ trimestre, stimato in un robusto (fin troppo) +2,4%, nonostante la politica monetaria restrittiva.
Domani sara’ pubblicati il PCE (Personal consumer Expenditure) un deflatore del PIL che e’ la misura dell’inflazione per le famiglie piu’ considerata dalla FED.
Sul fronte “trimestrali” sara’ la volta di Alphabet e Microsoft, dopo che il pur brillante 1’ trimestre di Meta (“holding” di facebook), pur mostrando ricavi e utili sopra le attese, ha scatenato violente vendite sul titolo, -19% nelle contrattazioni after-hours.
Ibm ha comunicato solidi risultati finanziari del 1’ trimestre: ricavi per 14,47 US$ miliardi, +1,5%, contro attese di 14,53 e un utile per azione di 1,68 Dollari, cioe’ 5% sopra il consenso di 1,60. IBM ha inoltre annunciato l'acquisizione di Hashicorp (cloud-software) per 35 Dollari/azione “cash”, pari a circa US$ 6,4 miliardi.
In Europa, STMicroelectronics ha deluso le attese; nel 1’ trimestre l’utile si e’ dimezzato a US$ 513 milioni, ed i ricavi sono scesi -18,4% a US$ 3,47 miliardi, per effetto di una sfavorevole "combinazione di prezzo di vendita e mix di prodotto, di oneri da sottoutilizzo della capacità produttiva, e ridotte efficienze nella produzione".
Deutsche Bank ha chiuso il 1’ trimestre con una crescita del 10% dell'utile netto a Eur 1,45 miliardi, paghera’ un dividendo di 0,45 Eur/azione, +50% rispetto al 2022. In netto recupero all’8,7% il RoTE (ritorno sul patrimonio netto tangibile).
Il big-pharma francese Sanofi sorprende negativamente col -43,2% dell’utile netto, a Eur 1,133 miliardi, a causa di costi di ristrutturazione per 740 milioni, e maggiori ammortamenti dovuti ai "costi di separazione" del polo Sanità (medicinali da banco).
Intanto stamattina, Tokyo ha perso -2,20%, nel 1’ giorno della Riunione di politica monetaria della Banca del Giappone, che terminerà domani, e dalla quale si aspetta un “nulla di fatto” sulla normalizzazione (leggasi aumento) dei tassi ma forse qualche novita’ sugli interventi in difesa dello Yen. Piu’ resistenti Shanghai, +0,2%, e Hong Kong, +0,5%.
I future su Wall Street anticipano riaperture in calo medio di -0,5%. (ore 12.00 CET)
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Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 23.04.2024Wall Street ritrova slancio sulle trimestrali, in media sopra alle attese.
Il rischio di scontro Israele-Iran si reduce: toni piu’ moderati da entrambi.
In Usa cresce la preoccupazione per il debito statale e la spesa per interessi.
Italia sotto esame UE dopo il record del rapport Deficit/PIL al 7,3% nel 2023.
Le Borse europee hanno chiuso positive la 1’ seduta della settimana, ieri, 22 aprile, grazie anche al ridimensionamento della paura di un’escalation bellica in Medio Oriente. Sia Israele che Iran hanno infatti usato toni piuù misurati.
Milano, -0,6%, ha scontato il peso, -1,53%, dello stacco dei dividendi di 8 blue chips, ed e’ dunque salita +0,9% su basi “rettificate”, giovandosi anche della conferma a BBB del rating sovrano italiano da parte dell’agenzia S&P. In rialzo tutti i principali listini azionari europei: Londra +0,46%, Madrid +1,13%, Francoforte +0,74%, Parigi +0,26%.
Da segnalare che Londra ha segnato un nuovo massimo storico, aggiornando il precedente record di febbraio 2023. Questo exploit e’ stato aiutato dalla debolezza della Sterlina, che ha perso -1,1% da venerdi 19, dopo che Dave Ramsdem, membro del Board della Bank of England e solitamente “falco”, si e’ detto pronto a “tagliare” senza attendere ulteriori conferme del calo dell'inflazione.
Oltre che sulla pubblicazione delle relazioni trimestrali, sia in US che in Europa, il focus degli operatori è tornato sulle prospettive della politica monetaria delle Banche Centrali. Al momento in USA i mercati obbligazionari “prezzano implicitamente” 1 solo taglio dei tassi di 38 punti base (alias 1 o a massimo 2 riduzioni da 25 bps) entro fine anno, dai 150 bps previsti a gennaio!!
Anche Wall Street ha chiuso positiva ieri, 22 aprile: Dow Jones +0,67%, Nasdaq +1,02%, S&P500 +0,87%, invertendo la tendenza guardinga e avversa al rischio della settimana scorsa quando, con una sincronia inconsueta, oro, S&P500 e Nasdaq avevano registrato tuue e 5 le sedute in calo.
Soprattutto negli Usa e’ iniziata una settimana intensa di “release” delle relazioni sul 1’ trimestre 2024: circa 30% delle società dello S&P500 pubblicheranno i propri numeri: prevale un certo ottimismo dato che sino ad oggi, 23 aprile, oltre il 70% delle Società hanno battuto le previsioni, pur facendo emergergere una crescita quasi nulla degli utili rispetto ai primi 3 mesi 2023 (fonte FactSet).
Tra le blue chip oggi pubblicano Tesla, Meta e General Motors, giovedi’ sara’ la volta di Microsoft e Alphabet. Tra i dati macro in settimana avremo la stima preliminare del GDP (Pil) del 1’ trimestre, il dato sull’inflazione Pce (Personal consumption expenditure, molto osservato dalla Federal Reserve) ed il dato preliminari Pmi (Purchasig managers Index) di aprile.
La conferma del rating sovrano italiano da parte di S&P ha favorito il calo dello spread tra BTP decennali e omologhi Bund a 133 punti, -6 da venerdì.
Rispetto all’ultimo credit report, S&P vede un peggioramento nella prospettiva del debito, visto in risalita di 2,5 punti percentuali nel rapporto Debito/GDP tra il 2024 ed il 2026, un trend inverso rispetto ai progressi 2021-2023.
Non e’ un caso che l’Italia si collochi ai vertici dell’infausta classifica dei Paesi Europei per il rapporto Deficit/GDP. A fine 2023, il rapporto Deficit/GDP nell’Area-Euro ha registrato un aumento al 4,1% dal 3,6%. Rispetto al limite del 3%, ci sono 11 Paesi al di sopra, e Italia “primeggia” col 7,4%.
Nel rapporto Debito lordo/GDP, l'Euro-zona scende all'88,6% dall’89,6% di fine settembre, mentre quello italiano e’ al 137,3%, in lieve calo dal 137,9% di settembre. Il Paese piu’ indebitato e’ la Grecia, 161,9%, seguita da Italia, 137,3%, Francia, 110,6%, Spagna, 107,7%, e Belgio, 105,2%. Percentuali molto basse per Estonia, 19,6%, Bulgaria, 23,1%, Lussemburgo, 25,7%, e Danimarca, 29,3%.
Si registra ancora nervosismo e preoccupazione per la pericolosa traiettoria del Debito pubblico Americano, che si scaricano sui rendimenti dei Treasury americani, ai massimi del 2024: Bloomberg calcola in ben US$ 183 miliardi l’ammontare delle emissioni di Govies da qui a fine 2024, ed un parallelo andamento iperbolico della spesa per interessi.
La Banca centrale Europea va verso il taglio dei tassi: ne e‘ convinto il Governatore della Banca di Francia e membro del board dell’ECB (BCE) Villeroy de Galhau: “anche se le tensioni mediorientali dovessero innalzare il prezzo del petrolio... non dobbiamo aspettare troppo per il 1’ taglio ai tassi, che il mercato si aspetta a giugno”.
Nel frattempo ristagna la fiducia dei consumatori Europei, stabile ad aprile, nell'Eurozona, +0,2 a -14,7, come leggiamo nel Comunicato della Commissione Europea, cioe’ molto al di sotto della media a lungo termine”.
In Germania l'indice Pmi manifatturiero ad aprile è salito a 42,2 punti, al di sotto dei 42,8 attesi e appena sopra il precedente 41,9. Piu’ incoraggiante il recupero del PMI composito, da 47,7 a 50,5 punti contro i 48,6 attesi, e quello dei soli servizi, da 50,1 a 53,3 contro 50,6 stimati.
Oggi, 23 aprile, in Asia Tokyo ha chiuso in lieve rialzo, +0,3%, in scia al recupero di Wall Street, mentre i listini azionari europei salgono ancora discretamente, con progressi medi di +0,8% a fine mattinata, con gli occhi aperti sulla pubblicazione delle trimestrali Usa, (specie delle Big tech) ed Europee.
Sul mercato obbligazionario cala ancora lo spread BTp-Bund, 131 punti dai 133, in parallelo alla discesa del rendimento del BTP benchmark, a 3,79%, dal 3,82% di lunedi’ 22. Nel comparto valutario spicca la debolezza dello Yen giapponese, a 164,7 verso Euro, e 154,8 verso US Dollar, segnando nuovi minimi da 34 anni.
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NASDAQ e S&P risalgono dopo sei giorni di cali.
A Wall Street si dice:
L'investimento è una delle poche aree in cui puoi avere poca esperienza e superare qualcuno con molta esperienza, semplicemente perché la persona con molta esperienza potrebbe essere incatenata alle vecchie abitudini e agli errori passati." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Il mercato ha iniziato la settimana con un buon passo avanti dopo i forti cali della scorsa settimana. I principali indici hanno mostrato segni di ripresa, con il NASDAQ che è salito dell'1,11% e l'S&P che è avanzato dello 0,87%. È incoraggiante vedere il settore tecnologico reagire positivamente, con titoli come NVIDIA in rialzo dopo il crollo della settimana precedente.
La scorsa settimana è stata particolarmente difficile, con il NASDAQ e l'S&P che hanno subito le loro peggiori performance dell'anno. Tuttavia, la giornata di ieri ha segnato una svolta positiva, con tutti e tre gli indici in territorio positivo per la prima volta dal 5 aprile.
Nonostante questo inizio positivo, c'è ancora molto lavoro da fare per recuperare completamente le perdite. È importante notare che la settimana sarà caratterizzata da una serie di importanti pubblicazioni di rendiconti trimestrali, con aziende come Meta Platforms, Microsoft e Alphabet in programma per questa settimana.
Il primo tra i “Mag 7” ad annunciare i rendiconti sarà Tesla, il cui aggiornamento sarà atteso con interesse dopo le recenti difficoltà del mercato. Inoltre, venerdì sarà rilasciato l'indice delle spese per consumi personali (PCE), che potrebbe influenzare ulteriormente il mercato.
Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti e analisi mentre affrontiamo questa settimana di importanti sviluppi nei mercati finanziari.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
“Selezione di Titoli Vincenti"
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Avantor (AVTR)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Ieri abbiamo assistito a un rimbalzo di sollievo sul mercato azionario, che ha posto fine a una serie di sei giorni di perdite nell'indice S&P grazie a un rialzo nel settore tecnologico.
Durante il fine settimana non ci sono state molte notizie, il che è stato positivo per le azioni considerando le difficoltà recenti dei mercati finanziari. L'S&P ha guadagnato lo 0,87%, mentre il Nasdaq è balzato dell'1,20%.
Nonostante il rimbalzo, c'è ancora molto lavoro da fare per recuperare completamente le perdite subite. Anche se la giornata è stata caratterizzata da offerte, non siamo riusciti a recuperare tutte le perdite del venerdì. Quindi, i rialzisti dovranno impegnarsi ulteriormente.
Questa settimana potrebbe portare alcuni buoni guadagni. Il livello del 50 giorni è appena sotto i 5120 punti dell'SPX, che è allineato con la resistenza del 61,8% a 5140 punti. Quindi, potremmo assistere a un rimbalzo in quell'area prima di eventuali ritorni ai minimi recenti.
UBS ha declassato le Big Mag 6 da Overweight a Neutral, citando uno slancio degli utili in declino. Tuttavia, è importante considerare che le aspettative di guadagno possono ancora influenzare il mercato in modo significativo.
Il settore tecnologico ha visto un rally nel pomeriggio, trainato da titoli come SMCI e NVDA. Molti sono in attesa dei prossimi guadagni, che potrebbero influenzare le future dinamiche di questi titoli volatili.
Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti mentre analizziamo l'evoluzione dei mercati finanziari.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Equity, si riparte?Lunedì le azioni statunitensi hanno registrato un leggero rimbalzo, con i principali listini in rialzo, mentre le tensioni in Medio Oriente sembrano allentarsi e gli operatori sono pronti per una settimana ricca di utili aziendali e dati economici chiave. Microsoft, Meta, Alphabet, Tesla e American Airlines pubblicheranno le trimestrali, mentre sul fronte dati, l’attenzione sarà rivolta ai dati sulla crescita del PIL statunitense e ai dati sull’inflazione PCE.
Il Dow Jones ha chiuso con un +0.67%, mentre il Nasdaq ha fatto registrare un +1.02% e l’S&P500 +0.87%. Hanno chiuso in verde anche gli indici europei e asiatici in una sessione caratterizzata dall’appetito al rischio. L’indice Vix è tornato sotto quota 17, mentre il decennale Usa, dopo aver toccato un rendimento del 4.66%, ha ripiegato nel breve termine a 4.61%.
VALUTE
Sul valutario persiste la debolezza dello Jpy, incapace di reagire in assenza di interventi a sostegno, che siano verbali, o diretti sul mercato, attraverso acquisti di Jpy e vendita di dollari. Il biglietto verde resta forte, in un contesto in cui il biglietto verde è appetibile come asset rifugio nonostante il risk off nelle ultime ore sia in calo. La quota di 155.00 è assai vicino ma per ora non è stata sfidata dalla speculazione perché ci sono voci di possibili interventi sopra tale soglia.
Più il tempo passa, maggiore è però la probabilità che venga testata e poi si vedrà se la Boj interverrà oppure no. Ma il dollaro schiaccia anche la sterlina in seguito all’aumento di probabilità che la Boe possa tagliare i tassi ad agosto. Cable che dopo aver testato 1.2300 ha corretto una cinquantina di pips, anche se gli obiettivi possono essere ricondotti a 1.2200 e 1.2080.
L’EurUsd tiene meglio con i prezzi sopra 1.0630 per cui il movimento più importante lo ha fatto l’Eurgbp, che ha rotto prepotentemente quota 0.8600 e ha raggiunto massimi in area 0.8644, anche se gli obiettivi sembrano più alti, almeno in area 0. 8760.Venendo alle oceaniche, le troviamo sempre ai livelli delle ultime 3 4 sedute con AudUsd in area 0.6450 e NzdUsd a 0.5915. Pochi movimenti, anche se dimostrano di tenere bene. Poche novità sui cross a parte, come già detto, EurGbp e i cross contro valuta britannica.
TREASURIES, RENDIMENTI ANCORA IN SALITA
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è salito fino al 4,66% in apertura di settimana, avvicinandosi nuovamente ai massimi di novembre, mentre analisti e investitori attendono con interesse i dati economici chiave per valutare la forza dell'economia americana, per aggiustare le previsioni sul taglio dei tassi di interesse. Allo stesso tempo, la domanda di beni rifugio è diminuita a seguito della riduzione delle tensioni tra Iran e Israele. Sul fronte dei dati, i dati sulla crescita del PIL, l’inflazione PCE e i PMI globali di S&P saranno al centro dell’attenzione, in vista della decisione di politica monetaria del FOMC della prossima settimana. La probabilità di un taglio dei tassi a settembre è attualmente pari a circa il 65%.
GIAPPONE, PMI MANIFATTURIERO IN RIPRESA
Il Japan Manufacturing PMI è salito a 49,9 ad aprile, dal 48,2 del mese precedente, al di sopra delle previsioni di mercato di 48, segnalando una stabilizzazione, come hanno mostrato i dati preliminari. È stato l'undicesimo mese consecutivo di contrazione dell'attività industriale, ma il ribasso meno importante di tutta la sequenza, poiché sia la produzione che i nuovi ordini sono diminuiti meno in dieci mesi. L’occupazione è cresciuta più rapidamente, aumentando per il secondo mese consecutivo, mentre la domanda è tornata a crescere. Sul fronte dei prezzi, l'inflazione dei costi ha subito un'accelerazione, determinando un aumento dei prezzi medi di vendita al tasso più rapido degli ultimi nove mesi. Infine, il sentiment delle imprese è migliorato.
PETROLIO IN CALO
Lunedì i futures del greggio WTI sono scesi sotto gli 81 dollari al barile, scivolando ai minimi di quattro settimane in concomitanza con l’allentamento delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, in seguito alle dichiarazioni dei vertici Iraniani che hanno minimizzato gli apparenti attacchi di Israele sul suo territorio, e dopo che hanno comunque affermato che non intendono rispondere. Tuttavia, gli investitori hanno continuato a monitorare la situazione nella regione poiché l’Iran è il terzo produttore dell’OPEC che esporta la maggior parte del suo petrolio in Cina e in altri paesi al di fuori del sistema statunitense.
Nel frattempo, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato un pacchetto di aiuti per Ucraina e Israele che include potenziali sanzioni contro l’Iran e la sua produzione petrolifera. Dal lato della domanda, le incertezze economiche globali e i timori che la Federal Reserve americana manterrà i tassi di interesse più alti per un periodo più lungo hanno pesato sulle prospettive. Gli ultimi dati hanno anche mostrato che le scorte di greggio statunitense sono aumentate di 2,7 milioni di barili, quasi il doppio dell'aumento di 1,4 milioni di barili previsto dagli analisti.
Saverio Berlinzani
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La caduta del NASDAQ: superiore al 5% la passata settimana.A Wall Street si dice:
"Non rischiare mai quello che hai e hai bisogno in modo che tu possa avere la possibilità di ottenere ciò che non hai e desideri."
Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Buongiorno gentili followers di Marco Bernasconi Trading,
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Il recente malcontento nel settore tecnologico è esploso con violenza venerdì 19, con il NASDAQ in caduta libera di oltre il 2%, segnando così la quarta settimana consecutiva di ribasso. Questo declino arriva proprio prima di una settimana densa di importanti annunci nel settore tecnologico, con quattro dei principali protagonisti dei "Magnifici 7" che presenteranno i loro report.
Il NASDAQ ha perso il 2,05% (quasi 320 punti), raggiungendo il livello di 15.282,01. È la prima volta dall'ultimo giorno di gennaio che il NASDAQ registra una caduta superiore al 2%, quando il presidente della Fed, Jerome Powell, ha escluso un taglio dei tassi a marzo. La recente turbolenza del mercato diventa più comprensibile se consideriamo che stiamo ancora attendendo quel taglio... e sembra sempre più lontano.
Il NASDAQ è ora in ribasso per la sesta sessione consecutiva, con una perdita settimanale del 5,8%, segnando sia i peggiori risultati del 2024 che la peggiore performance settimanale in oltre un anno. I fondi sembrano abbandonare le azioni del settore dei chip, un tempo considerate intoccabili, con Super Micro Computer (SMCI) in caduta libera del 23% e persino il gigante dell'intelligenza artificiale NVIDIA (NVDA) in ribasso del 10%.
Anche l'indice S&P;, fortemente influenzato dal settore tecnologico, ha segnato una caduta dello 0,88%, arrivando a 4.967,23, con un deficit settimanale del 3,1%. È la terza settimana consecutiva in rosso, segnando, come il NASDAQ, la peggiore performance settimanale in oltre un anno. Nel frattempo, il Dow, seppur in una posizione meno negativa, sembra brillare in confronto. Venerdì 19 l'indice è salito dello 0,56% (circa 211 punti) a 37.986,40, registrando un modesto progresso settimanale di poco più di tre punti.
Tuttavia, è importante notare che ci si aspettava qualcosa di simile da un po' di tempo. Le azioni non possono salire per sei mesi senza concedere qualche ritiro. Anche se i pullback e le correzioni non sono mai piacevoli quando accadono, se li consideriamo come normali opportunità di acquisto invece che come segnali di vendita, possiamo gestirli meglio.
Dobbiamo mantenere una visione d'insieme e ricordare che la tendenza generale rimane al rialzo e non dobbiamo lasciare che la paura di un pullback o di una correzione più profonda influenzi i nostri investimenti a lungo termine. L'errore più grande che possiamo fare all'inizio di un mercato rialzista è considerare le azioni costose solo perché il prezzo degli indici è alto.
Guardando alla prossima settimana, molti eventi importanti influenzeranno il mercato. Venerdì 19, il dato economico più importante sarà il PCE (l'indicatore di inflazione preferito dalla Fed). Anche se ultimamente il mercato non ha reagito bene ai dati sull'inflazione, il rapporto del mese scorso è stato allineato alle aspettative. Il tasso annuo di inflazione del PCE del 2,5% è stato in linea con le previsioni, mentre l'aumento mensile dello 0,3% è stato leggermente inferiore alle previsioni.
Prima di questo, la tecnologia sarà al centro dell'attenzione degli investitori con i report trimestrali di quattro dei principali protagonisti dei "Magnifici 7". Martedì sarà il turno di Tesla (TSLA), mercoledì delle Piattaforme Meta (META), e giovedì di Microsoft (MSFT) e Alphabet (GOOGL), insieme a molti altri nomi, mentre la stagione degli utili entra nel vivo. Cosa ci riserveranno queste grandi aziende del settore tecnologico? E come reagirà il mercato?
Molti nel mercato guarderanno ai risultati trimestrali di questa settimana dei quattro membri dei "Magnifici 7" per contribuire a invertire la continua debolezza del mercato azionario. Cosa possono aspettarsi gli investitori dai grandi nomi dei guadagni tecnologici?
Il recente ritiro del mercato sembra essere legato alla tempistica dell'allentamento della Fed a causa dell'evoluzione del quadro dell'inflazione, piuttosto che a un deterioramento generale degli utili. Per quanto riguarda gli utili complessivi, questi ultimi sono effettivamente migliorati leggermente nelle ultime settimane.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Advanced Micro Devices (AMD)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Le ultime 24 ore sono state caratterizzate da un vero e proprio panico sui futures azionari.
È stata una giornata brutale per il settore tecnologico. Il principale colpevole di venerdì 19 è stato l'azienda SMCI, ma naturalmente ci sono molti altri eventi negativi che stanno influenzando il mercato in questo momento.
Lo S&P; ha perso lo 0,88%, mentre il Nasdaq ha registrato un ribasso del 2,05%.
Il contrattacco israeliano ha fatto scattare l'allarme improvvisamente. Il petrolio e l'oro hanno iniziato a salire, mentre i futures S&P; sono precipitati rapidamente. È stato chiaro che qualcosa stava accadendo, e il panico si è diffuso nei mercati dei futures.
Il Nikkei è sceso di 1.000 punti, il Bitcoin ha toccato i 60.000 dollari e l'S&P; è scivolato ai minimi di febbraio.
Dopo un momento di apprensione, sia l'Iran che Israele hanno mantenuto la calma. L'attacco sembrava essere solo un avvertimento, per sottolineare che l'Iran avrebbe avuto una risposta se avesse compiuto ulteriori azioni ostili.
Quindi, dopo aver realizzato che non ci sarebbe stata una reazione immediata dall'Iran, la situazione si è calmata.
Quando mi sono svegliato alle 3 del mattino, i futures erano solo leggermente in ribasso a 5025. Poi sono saliti prima dell'apertura del mercato a 5060.
Successivamente, c'è stato un breve momento di panico che ha contribuito a riportare il Nasdaq ai minimi della notte precedente.
La situazione intorno alla SMCI è stata particolarmente interessante. La vendita è stata scatenata dalla notizia della data di pubblicazione dei suoi utili. È importante precisare che l'azienda non ha rilasciato ancora gli utili, ma ha solo annunciato che lo farà il 30 aprile.
Questa notizia ha causato un ribasso del 23%, un evento piuttosto insolito. La reazione del mercato deriva dal fatto che la SMCI ha riportato una forte crescita per due trimestri consecutivi e ha confermato che continuerà su questa linea. Tuttavia, il mercato ha interpretato questo annuncio come un segnale che gli utili saranno deludenti, con conseguente crollo del 20% del valore dell'azienda.
Sarà necessario attendere fino alla fine del mese per avere ulteriori dettagli, ma per chi è interessato a questo calo, è utile osservare che la zona Fib si attesta a $657 (ritracciamento del 61,8%) e $765 (50%).
Inoltre, sembra che i venditori, inesorabili, non prestino molta attenzione ai livelli di Fibonacci. Se il livello del 61,8% non regge, il valore a 200 giorni scende a 466.
È chiaro che i venditori, poco interessati ai miei livelli di Fibonacci, stanno dominando il mercato.
Per quanto riguarda i dati economici e le notizie, Goolsbee della Fed ha dichiarato che i progressi sull'inflazione statunitense sono in stallo e che ha senso attendere maggiore chiarezza prima di agire. La Federal Reserve ha pubblicato il rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria, evidenziando che la leva finanziaria degli hedge fund è salita al livello più alto dal 2013. Barkin, membro votante della Fed, ha notato che la domanda è robusta, ma non ci sono segnali di surriscaldamento dell'economia.
Auguro a tutti una buona giornata e che i mercati siano con noi anche in futuro.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Real o fake news?Nelle ultime ore si è diffusa la notizia di un attacco missilistico israeliano sulla città di Isfahan (Esfahan il nome corretto), notizia che inizialmente sembrava confermata, mentre negli ultimi minuti sembra essere stata negata anche dagli stessi Iraniani. E pare che le esplosioni siano state causate dall’attivazione del sistema di difesa aereo iraniano. I mercati sono entrati rapidamente in modalità risk off, con salite per il franco svizzero, petrolio, unitamente al dollaro, asset rifugio primario. Non paiono invece in rialzo titoli di Stato e indici di rischio, che rimangono per ora tranquilli.
Ma veniamo a quanto successo ieri. Abbiamo vissuto un’altra giornata negativa a Wall Street, che sembra definitivamente entrata in una fase di distribuzione con massimi e minimi decrescenti. Niente di eccezionale a livello di percentuali, ma quello attuale, pare un movimento pulito e soprattutto tecnicamente dovuto. L'S&P 500 e il Nasdaq sono scesi sui primi target, dati dai minimi precedenti significativi, con un ribasso rispettivamente dello 0,3% e dello 0,5%. Il Dow Jones invece ha rotto i minimi precedenti nelle sedute precedenti mentre ieri ha chiuso flat.
Le ragioni di questi movimenti, che sono stati analoghi anche in Europa, sono legati da una parte ai risultati aziendali, peggiori del previsto, ma soprattutto alle prospettive di tassi alti ancora a lungo, oltre ai dati usciti, tra cui l'indice manifatturiero della Fed di Filadelfia. I titoli dei semiconduttori sono stati i peggiori, scambiati in territorio negativo tranne Nvidia (+0,6%), mentre Taiwan Semiconductor Manufacturing ha registrato il suo primo aumento dei profitti in un anno, in un contesto di forte domanda di intelligenza artificiale. Tesla perde circa il 2,4% dopo il downgrade di Deutsche Bank. Meta, invece, è cresciuta del 2,3%.
VALUTE
Sui cambi, ieri, poche oscillazioni, con i principali rapporti valutari originali (contro dollaro) rimasti all’interno di 50 60 pip di oscillazione. EurUsd tra 1.0640 e 1.0690, mentre il Cable è rimasto tra 1.2435 e 1.2485. UsdJpy tra 154.10 e 154.70, senza slanci, tantomeno interventi verbali della Boj. Stanotte però, sono usciti i dati sui prezzi al consumo, saliti come da consensus (+2.7%) ma meno del dato precedente di +2.8%. IL Governatore della Boj Ueda ha dichiarato che se lo Jpy debole dovesse importare inflazione, la Boj sarebbe pronta ad alzare il costo del denaro.
In mattinata però quando si è diffusa la notizia dell’attacco missilistico israeliano, il franco svizzero è balzato contro euro a 0.857, per poi tornare a 0.9660, ancora lontano però dal livello iniziale di 0.9710. Sulle altre valute poco da segnalare, se non correzioni dei movimenti precedenti, grazie anche ad un ritorno dell’appetito al rischio, visibile sia dagli indici, con il Vix sceso a 17.90, sia dai rendimenti dei titoli di stato, con il decennale Usa intorno a 4.60%. UsdCad a 1.3750, mentre l’EurChf appena sopra 0.9710. Si aspettava qualche trigger nuovamente, che fosse esogeno (tensione geopolitica), o endogeno (interventi sui tassi e dati), e questo è arrivato sotto forma di un attacco missilistico israeliano che però per ora pare non sia stato confermato o sia addirittura una fake news. Aspettiamo conferme.
UE MIGLIORANO LE PARTITE CORRENTI
L’avanzo delle partite correnti nell’Eurozona, ovvero i flussi lordi relativi agli scambi di beni, servizi e redditi tra residenti e non residenti è aumentato notevolmente a 31,6 miliardi di euro nel febbraio 2024 rispetto ai 10,7 miliardi di euro dello stesso periodo del 2023. L’eccedenza dei beni è quasi raddoppiata da 21 miliardi di euro a 40,5 miliardi di euro. D’altro canto, l’eccedenza dei servizi è scesa da 4,6 miliardi di euro a 2,1 miliardi di euro. Su base destagionalizzata, l’avanzo delle partite correnti è sceso a 29 miliardi di euro a febbraio rispetto ai 39 miliardi di euro del mese precedente.
JOBLESS CLAIMS STABILI
Sul fronte del mercato del lavoro Usa, Il numero di persone che hanno fatto richiesta del sussidio di disoccupazione è rimasto invariato rispetto alla settimana precedente a 212.000, al di sotto delle aspettative del mercato di 215.000. Inoltre, le richieste di indennizzo continuative sono rimaste sostanzialmente invariate all'inizio del mese, al di sotto delle aspettative del mercato, a dimostrazione che i disoccupati stanno trovando lavoro a un ritmo sostenuto rispetto agli standard storici. I risultati erano in linea con una serie di dati recenti che indicavano un mercato del lavoro teso, che ha spinto la Federal Reserve a dichiarare di voler attendere prima di effettuare qualche riduzione del costo del denaro per combattere una inflazione persistente.
MANUFATTURERO IN CRESCITA
L’indice manifatturiero della Fed di Filadelfia negli Stati Uniti è aumentato di 12 punti, portandosi a 15,5, ben al di sopra delle aspettative del mercato di 1,5. Si è trattato del terzo dato positivo consecutivo e del più alto da aprile 2022, con gli indicatori relativi ai nuovi ordini (12,2 contro 5,4 di marzo) e alle spedizioni (19,1 contro 11,4) in aumento. Le imprese continuano a segnalare un calo complessivo dell'occupazione (-10,7 vs -9,6), e gli attuali indici dei prezzi suggeriscono un aumento complessivo dell’inflazione.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 16.04.2024Vendite dettaglio Usa ancora forti a marzo: Wall Street chiuse pesante.
I mercati si aspettano un 1’ taglio da parteì della Fed solo a Settembre.
Economia Cina cresce +5,3% nel 1’ trimestre, rallenta produzione industriale.
Borse asiatiche ancora pesante, pesa la ripresa anemica cinese.
Ieri, 15 aprile, le Borse europee hanno chiuso in rialzo la 1’ sessione della settimana, nonostante l’attacco dell’Iran a Israele nel weekend, e forse rassicurata dall’indebolimento del prezzo del petrolio e dai numeri trimestrali molto buoni di Goldman Sachs.
La vendetta di Teheran per il bombardamento israeliano all’ambasciata iraniana a Damasco non ha prodotto gravi conseguenze materiali, ha rivelato una ragguardevole capacità di difesa aerea israeliana e non dovrebbe essere seguita da altre operazioni militari: questo lascia sperare che anche la quasi certa contro-reazione di Israele possa colpire selettivamente gli alleati dell’Iran, come Hezbollah.
Peraltro, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato di non appoggiare alcuna azione ritorsiva israeliana in risposta all’attacco iraniano del fine settimana.
Milano ha chiuso in rialzo, +0,4%, dopo aver toccato +1,5% intraday, Francoforte +0,5%, Parigi +0,4%, Londra -0,4%, nel giorno in cui Eurostat ha comunicato che a febbraio la produzione industriale nell’Unione Europea è cresciuta +0,8% su base mensile, ma calata -6,4% su base annuale.
Wall Street, dopo un avvio positivo, è pesantemente scesa: Dow Jones -0,6%, Nasdaq -1,7%, S&P500 -1,2%, scontando la robusta crescita delle vendite al dettaglio Usa a marzo, +0,7% mensile e sopra le attese.
La resilienza dei consumi privati alimenta le paure di ritorno dell’inflazione e di un rinvio del taglio dei tassi, creando un effetto “push-up” sui rendimenti obbligazionari, con quello del Treasury decennale a 4,63%, al massimo da 5 mesi.
L'evoluzione del quadro macro economico e la pubblicazione dei risultati societari del 1’ trimestre resteranno probabilmente i maggiori “driver” del mercato azionario, anche perchè negli Usa pbblicheranno “big names” come Netflix, Bank of America, e Morgan Stanley. Anche in Europa si parte con le trimestrali: LVMH e L’Oréal tra quelle piu’ “hot”.
I risultati del 1’ trimestre di Goldman Sachs hanno battuto le attese: l’utile netto di 4,1 miliardi di Dollari, supera di circa 1 milardo quello del 1’ trimestre 2023 e la stima di consenso.
Degno di nota l’impennata dei prezzi di alluminio e nichel sulle maggiori Borse merci mondiali, London Metal Exchange e Chicago Board of Trade, per effetto delle sanzioni di Stati Uniti e Regno Unito che vietano le consegne di metalli russi dalla mezzanotte di venerdì 12.
Tesla soffre la concorrenza delle auto elettriche cinesi, e annuncia il taglio del 10% della forza lavoro globale. Il suo fondatore e CEO Elon Musk spiega la scelta per eliminare alcune duplicazione di ruoli ma soprattutto per ridurre i costi e aumentare la produttività.
Sul mercato valutario il Dollaro Usa si e’ rafforzato sull’Euro, attorno a 1,06, +0,7%, e sullo yen giapponese a 154,4, +0,8%.
Tra le materie prime si sono ridimensionati sia il prezzo dell’oro, -0,6% a 2.365 Dollari/oncia, che quello del petrolio, col Wti (greggio di riferimento Usa) sceso sotto 85 Dollari/barile. Stabile quello del gas naturale europeo, attorno a 31 Euro/megawattora.
Sono invece saliti rendimenti e spread dei Governativi europei: il differenziale di rendimento tra il BTP decennale benchmark e l’omologo Bund tedesco a 140 punti base dai 137 di venerdì, col rendimento del BTP benchmark a 3,83%, dal 3,73% della vigilia.
Stamane vendite prevalenti sulle maggiori Borse asiatiche: Tokyo -1,9% sconta il possibile rinvio del tagli dei tassi della FED: Hong Kong -2,1%, al minimo dal 21 febbraio, la debolezza dalle azioni “tech”.
Non ha portato benefici l’annuncio della crescita oltre le attese del GDP cinese nel 1’ trimestre: +5,3% rispetto al 1’ trim. 2023, un dato probabilmente offuscato da quelli sulle vendite al dettaglio e sulla produzione in forte rallentamento a marzo: Giu’ il listini azionari cinesi: Shanghai -1,1%, e Shenzhen addirittura -3,1%.
In dettaglio, la produzione è salita +4,5% su base annua, rallentando rispetto al +7% di gennaio-febbraio, e inferiore alle stime di +5,4%: su base mensile il calo è stato -0,1%, e nell’intero 1’ trimestre l'espansione e’ stata un robusto +6,1%. Il tasso di utilizzo della capacità industriale nel primo trimestre è sceso da 74,3% del 1’ trimestre 2023 a 73,6%, al minimo dal 2020.
Le vendite al dettaglio sono cresciute a febbraio del +3,1%, cioè meno del 5,5% di gennaio-febbraio e del 4,5% atteso, ovvero al ritmo più contenuto da luglio 2023.
Gli indici azionari europei, partiti male, sono via via peggiorati e chiudono la mattinata con un calo medio di-1,5%. (ore 13.30 CET)
Non prevedono un rimbalzo i future sui maggiori indici di wall Street, che anticipano riaperture mediamente in calo di -0,1%, complice l’inattesa dichiarazione del Presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, convinta che non vi è alcuna urgenza di tagliare i tassi di interesse.
Giornata negativa per le cryptovalute, che a fine mattinata (ore 13.30 CET), perdono in media il -6%, con Solana a -12%, pur in assenza di specifiche notizie negative.
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Azionari in distribuzioneI tre principali listini americani hanno chiuso in rosso ieri, dopo aver tentato un rimbalzo a inizio della sessione. Il Dow Jones ha lasciato sul campo circa 300 punti, mentre l’S&P 500 quasi 90 e infine il Nasdaq, che ha chiuso a -383 punti. Tecnicamente siamo entrati in una fase di distribuzione con i prezzi che stanno realizzando massimi e minimi inferiori, senza però ancora essere giunti sui punti sensibili di medio termine, la cui violazione potrebbe generare un sell off più importante. A dire la verità i dati macro Usa continuano a sovra-performare, come le vendite al dettaglio che sono uscite decisamente migliori del consensus.
Ad aumentare la tensione però concorrono le questioni geopolitiche, che avrebbero potuto creare maggiore caos, se non fosse che le parti, spinte dalle diplomazie di mezzo mondo, sembrano voler abbassare i toni, per fortuna. Ora, al di là del fatto che la tensione rimane latente, ci si concentra sulla stagione degli utili delle grandi Istituzioni finanziarie, con Goldman Sachs in rialzo di oltre il 3% dopo aver riportato un balzo del 28% nell'utile del primo trimestre.
In verde anche JPMorgan e Charles Schwab dopo che utili e ricavi hanno leggermente superato le stime. In settimana sarà la volta anche di Bank of America, J&J, Morgan Stanley, UnitedHealth Group, Blackstone, e American Express. D’altro canto, le azioni di Tesla sono scese dopo la notizia che la società licenzierà oltre il 10% della sua forza lavoro globale.
USDJPY, SI SALE ANCORA
Nel comparto valutario, fa notizia l’accelerazione del UsdJpy, che ogni giorno sta facendo segnalare nuovi massimi, con 154.42, rispetto al 153.38 del giorno precedente. Della Boj neanche l’ombra, se non qualche sporadico commento relativo al fatto che le autorità monetarie di Tokyo stanno monitorando il tasso di cambio. Il che fa sorridere perché tali affermazioni le stanno riproponendo da almeno un mese e mezzo. E si sa, i mercati, quando non vedono coerenza tra parole e fatti, non ci pensano due volte, con la speculazione che insiste nell’andare contro la banca centrale, cioè compra dollari, e vende Jpy, per verificarne l’attendibilità.
Non è da escludere che l’area di 155.00 in qualche modo, possa rappresentare un livello al quale la Boj, in linea teorica, potrebbe anche posizionare una “line in the sand”, per fermare la caduta della valuta. Intanto l’EurUsd ha continuato a rimanere debole, a ridosso di 1.0600 che, se rotto, potrebbe spingere i prezzi a 1.0530 40, prossimo target.
Il Cable si muove in modo omogeneo, a dimostrazione che è forza di dollaro uniforme, con supporti che intervengono a 1.2420, la cui rottura provocherebbe un ribasso di altri 100 pips almeno. Oceaniche deboli, mentre UsdCad non è lontano da quell’1.3800 che pare realmente interessante. Tra i cross ancora forti quelli contro Jpy, EurJpy e GbpJpy, in attesa di correzioni, mentre rimangono stabili gli altri, in un mercato dollaro centrico.
VENDITE AL DETTAGLIO USA
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dello 0,7% su base mensile a marzo 2024, dopo una salita dello 0,9% rivisto al rialzo a febbraio e di gran lunga superiore alle previsioni dello 0,3%, evidenziando come la spesa dei consumatori rimanga solida in un contesto di dati macro ancora resilienti. Otto categorie su 13 hanno registrato aumenti.
I maggiori aumenti si sono registrati nelle vendite presso i distributori di benzina (2,1%), rivenditori al dettaglio (2,1%), materiali da costruzione e attrezzature da giardino (0,7%), ma anche nei negozi di generi alimentari e bevande (0,5%), articoli sanitari e servizi di ristorazione (0,4%). Le conseguenze sui mercati non si sono fatte attendere, perché ciò allontana nuovamente il taglio del costo del denaro negli Usa.
RENDIMENTI TITOLI DI STATO USA
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è salito oltre la soglia del 4,65%, segnando il punto più alto degli ultimi cinque mesi. Per la verità siamo ancora lontano da quel 5.1% della fine del 2023, tuttavia tale rialzo è stato guidato dai segnali di una solida economia statunitense, che hanno messo in ombra la diminuzione della domanda di obbligazioni in un contesto di diminuzione delle tensioni geopolitiche. Il risultato, come già ribadito, indurrà la Federal Reserve a ritardare il ribasso dei tassi. Specie dopo che gli ultimi dati sono parsi in linea con i dati dell’occupazione della settimana scorsa.
Di conseguenza, i futures sui fondi mostrano che una piccola maggioranza del mercato si aspetta che la banca centrale americana inizi a ridurre i tassi solo a settembre, mentre quasi il 20% si è posizionato per nessun taglio dei tassi quest’anno. Inoltre, le dichiarazioni delle autorità iraniane e israeliane circa l’assenza di un’ulteriore escalation hanno attenuato la domanda di debito sovrano.
PIL CINA
L'economia cinese è cresciuta del 5,3% su base annua nel primo trimestre del 2024, superando le previsioni di mercato del 5,0% e dopo una crescita del 5,2% nel periodo precedente. Si è trattato dell’espansione annuale più rapida dal secondo trimestre del 2023, sostenuta dalle continue misure di sostegno di Pechino. Durante i primi tre mesi dell'anno, gli investimenti fissi sono cresciuti del 4,5%, il massimo intorno ai 3 anni e superiore al consenso del 4,3%.
Nel frattempo, l’agenzia di statistica ha affermato che l’economia ha avuto un buon inizio, fornendo una solida base per raggiungere l’obiettivo di crescita del PIL di circa il 5% quest’anno. Allo stesso tempo, il tasso di disoccupazione rilevato è stato pari al 5,2% a marzo, rimanendo vicino al massimo di 7 mesi di febbraio pari al 5,3%. UsdCbh dopo il retest di 7.28815, è sceso chiudendo a ridosso di 7.2700.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
La Fed starà ferma, le borse scendonoCaduta improvvisa dei mercati azionari Usa, dopo la pubblicazione di ieri pomeriggio dell’inflazione Usa, salita più delle previsioni, e in attesa a questo punto, del rapporto sull'indice dei prezzi alla produzione di questo pomeriggio. Nelle contrattazioni di ieri, il Dow è sceso dell'1%, l'S&P 500 è sceso dello 0,95% e il Nasdaq Composite ha perso lo 0,84%. Dieci degli 11 settori dell'S&P hanno chiuso in ribasso, trascinati dal settore immobiliare, dai servizi di pubblica utilità e materiali.
Forti cali sono stati registrati nei titoli tecnologici ad alta capitalizzazione come Tesla (-2,9%), AMD (-2,1%) e Apple (-1,1%). Il mercato sembra entrato in una fase di risk off, o avversione al rischio, legata alle maggiori probabilità che la Fed mantenga i tassi fermi almeno fino a settembre, con al massimo due riduzioni del costo del denaro e non tre come in precedenza ci si poteva attendere. Altri ancora, pensano che l’autorità monetaria Usa tenga i tassi fermi per tutto il 2024. Nel frattempo, i rendimenti dei titoli di stato hanno accelerato al rialzo con il decennale Usa salito sopra il 4.53%. A rimanere indietro per ora, solo gli indici di rischio con il Vix ancora sotto i 16 punti e il fear and greed in zona neutra a 54 punti.
INFLAZIONE USA
Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è salito per il secondo mese consecutivo al 3,5% a marzo 2024, il più alto livello dal mese di settembre 2023, rispetto al 3,2% di febbraio e alle previsioni del 3,4%. I costi energetici sono aumentati più del previsto, con la benzina in aumento dell'1,3% così come quelli del gas e dell'olio combustibile. Inoltre, l’inflazione si è stabilizzata per gli alimentari, le abitazioni, ma è aumentata per i trasporti e l’abbigliamento. Nel frattempo, l'inflazione core annua è rimasta stabile al 3,8%, la stessa del mese precedente, anche se superiore alle previsioni del 3,7%. Anche il tasso mensile è rimasto stabile allo 0,4%, con i mercati che si aspettavano un rallentamento allo 0,3%.
BOC, TASSI INVARIATI
La Banca centrale canadese ha mantenuto il tasso di riferimento al 5% ad aprile, come ampiamente previsto, e si è astenuta dal dare indicazioni sull'inizio dei tagli dei tassi a causa dei persistenti rischi al rialzo per l'inflazione. La BoC ha osservato che le pressioni sui prezzi si sono allentate, ma ha aggiunto che il contesto macroeconomico incerto e i prezzi delle materie prime più alti del previsto, compreso il petrolio, impediscono una convergenza più agevole verso la disinflazione.
Il governatore Macklem ha aggiunto che, sebbene gli ultimi dati abbiano indicato alcuni progressi relativamente all’indice dei prezzi, i dati non sono ancora sufficienti per giustificare con sicurezza una politica monetaria meno restrittiva. Di conseguenza, la BoC prevede che l’inflazione rimanga vicina al livello del 3% nella prima metà di quest’anno prima di raggiungere solo il suo obiettivo del 2% nel 2025. Nel frattempo, i dati recenti, che indicano una crescita economica globale più forte del previsto, hanno spinto i politici a considerare una produzione interna più forte, con un PIL destinato a crescere dell'1,5% quest'anno e del 2,2% nel 2025.
VALUTE, RISCOSSA DEL DOLLARO
Mercoledì l’indice del dollaro è salito dello 0,7% a 104,8, spinto da un dato sul CPI più forte del previsto. I principali rapporti di cambio hanno visto il dollaro schiacciare tutte le principali valute concorrenti, con il ritorno della modalità risk off sul mercato più liquido al mondo. Il che vede il dollaro apprezzarsi in qualità di valuta rifugio, specialmente contro euro, sterlina e Jpy.
Rispetto alla moneta unica, le oscillazioni, dopo alcuni giorni di calma piatta, il biglietto verde si è apprezzato di circa l’1%, con EurUsd sceso da 1.0865 a 1.0730, prima di un rimbalzo, per ora assai modesto. Ora gli obiettivi sembrano posti almeno a 1.0700, per poi eventualmente intravedere qualche correzione maggiormente rilevante. La sterlina ha perso anch’essa circa 150 pip scendendo a 1.2535, non lontano dal supporto chiave di 1.2500 che se violato, potrebbe aprire la strada ad un movimento più importante.
UsdJpy addirittura sopra 153.25, il massimo degli ultimi 34 anni, mentre la Boj interviene solo verbalmente, tramite il portavoce del Governo Hayashi che non ha escluso un intervento a sostegno della valuta. Ma per ora sono solo chiacchiere. E il mercato spinge. I primi livelli che si notano guardando i grafici sono posti a 160.35, massimo dell’Aprile 1990. Sulle oceaniche, ribassi meno significativi con i prezzi che sono tornati ai livelli di una settimana fa a 0.6500 per AudUsd e 0.5980 per NzdUsd. Sale anche il UsdCad con il test dell’area di 1.3700 e possibili target nel mirino a 1.3900.
Sul fronte dati, segnaliamo che il CPI cinese questa notte è uscito inferiore alle attese, a +0.1% contro lo 0.4% atteso mentre i Ppi sono scesi del 2.8% su base annua. Oggi, alle 14.15, c’è attesa per la BCE, con i tassi che rimarranno probabilmente invariati al 4.5%. Sentiremo il Governatore e vedremo la reazione dell’euro, per capire se vi sarà divergenza tra la Fed e Bruxelles in materia di previsioni sui tassi. Nel pomeriggio poi attenzione ai pi Usa che potrebbero dare una ulteriore spinta al dollaro.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 09.04.2024Borse USA immobili, bene le chiusure EU di ieri, oggi calma piatta.
Oro, argento e metalli industriali in forte ascesa, trend da osservare attentamente.
Oro al nuovo record storico, supera 2.470 US$/oncia.
Mercoledi il dato, cruciale per la FED, sull’inflazione Usa di marzo.
Il dato sull’inflazione americana di marzo che sara’ pubblicato mercoledì 10 marzo, sara’ il potenziale punto di svolta per le Borse mondiali che, dopo l’exploit del 1’ trimestre, si muovono lateralmente da circa 3 settimane.
I numeri sopra le attese e fin troppo buoni del mercato del lavoro Usa pubblicati venerdì 5, allontanano la prospettiva di un imminente ammorbidimento della politica monetaria della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa), con circa il 50% di probabilita’ che il 1’ taglio arrivi solo nella riunione di giugno.
Sul tema dei “tassi troppo alti” si e’ espresso anche Jamie Dimon, Chairman e CEO di JPMorgan-Chase, nella sua leggendaria (forse anche per essere di oltre 60 pagine) lettera annuale agli azionisti: “Se i tassi a lungo termine salissero oltre il 6% e questo creasse recessione, ci sarebbe stress dentro e fuori il sistema bancario“.
Anche per il possibile slittamento della svolta della Banca centrale Usa si registrano continui rialzi dei rendimenti dei titoli del Tesoro americano, con la scedenza a 10 anni salita a 4,47%, al record da novembre.
La Banca centrale Europea si riunirà giovedi’: non sono previste decisioni sui tassi di riferimento, ma un aggiornamento delle “guidance”, dove gli analisti cercheranno conferme della prospettiva di un 1’ taglio a giugno.
Ieri, nella 1’ seduta della settimana, le Borse europee hanno comunque recuperato: Milano +0,90%, Francoforte +0,85%, Parigi +0,72%, Londra +0,41%.
Wall Street ha chiuso senza movimenti di rilevo: Dow Jones -0,03%, Nasdaq +0,03% ed S&P500 -0,04%, dopo aver segnato la settimana piu’ debole del 2024.
Sulle Borse Usa, a partire da questa settimana, iniziano le relazioni trimestrali delle Societa’ quotate, partendo dalle grandi banche: sono da seguire con attenzione anche per il confronto impegnativo con lo stesso periodo 2023.
Ieri Tesla ha guadagnato quasi +5%, dopo che il CEO Elon Musk ha annunciato la presentazione dell’atteso robotaxi il prossimo 8 agosto.
L’oro continua a brillare, anche sui mercati, trainato dalle tensioni geopolitiche, che da sempre alimentano la domanda di beni “rifugio”: ieri nuovo record storico a 2.372 Dollari/oncia, prima di un leggero ritracciamento in area 2.350.
Calma relativa sul mercato obbligazionario Europeo, dove lo spread tra BTP decennali italiani ed omologhi Bund tedeschi e’ sceso a 136 punti base, dai 139 del closing precedente: il rendimento del BTp benchmark e’ stabile attorno 3,80%.
In lieve ridimensionamento il prezzo del petrolio, ma con gli occhi ben aperti sui conflitti in Medio Oriente, che potrebbero creare problemi di approvvigionamento se l'Iran dovesse rispondere all'attacco di Israele al suo consolato in Siria: un barile di WTI (greggio di riferimento Usa) vale circa 86 Dollari.
Macro europea: ieri i dati sulla produzione industriale tedesca di febbraio hanno confermato che la fase peggiore della manifattura potrebbe essere superata, come rivelava già il +1,0% di gennaio, peraltro rivisto a +1,3%. In recupero il settore costruzioni, come a gennaio, ma anche l’auto e la chimica.
Macro europea: il dato clou e’ quello dell’inflazione al consumo (CPI) di marzo: il consensus prevede una risalita al 3,4%, dal 3,2% di febbraio, con l’indicatore core, che esclude cibo ed energia, a +3,7% su base annua, invariato su febbraio ma ancora troppo lontano dal target del 2,0%.
Intanto, nel tardo pomeriggio di oggi, 9 aprile, avremo la pubblicazione dei verbali della riunione della FED del 20 marzo, potenzialmente foriera di spunti sulle prossime mosse, specie dal vaglio degli argomenti a favore del mantenimento alla guidance dei 3 tagli nel 2024. Ieri James Bullard, ex Presidente Fed di St-Louis, ha difeso quest'ipotesi data l’inflazione in avvicinamento al target.
Stamane, 9 aprile, variazioni per lo più positive per le Borse asiatiche: bene Tokyo +1,08%, nel giorno del lieve recupero, a 39,5 da 39,0 di febbraio, della fiducia delle famiglie giapponesi a marzo.
Tra le altre Borse dell’area, bene il Sensex indiano, +0,30% e l’Hang Seng di Hong Kong, +0,81%: tra i listini cinesi, alla riapertura dopo 3 giorni di “vacanze”, Shenzen +0.76%, e Shanghai + 0,08%.
Tsmc, il più grande produttore di chip al mondo, ha raggiunto i massimi storici +4,1% alla Borsa di Taipei, che e’ salita a sua volta +1,5%, grazie all’accordo da 11,6 miliardi di Dollari con l’amministrazione Usa, di cui 6,6 miliardi in sovvenzioni e fino a 5,0 miliardi in prestiti, per finanziare la costruzione di una 3’ fabbrica in Arizona, a Phoenix. Tsmc e’ un cruciale fornitore di chip per Apple e Nvidia.
A fine mattinata, e dopo un’apertura incerta, le Borse europee mostrano oscillazioni minime, in media +0,1% mentre i futures su Wall Street anticipano riaperture leggermente positive, in media +0,2% (ore 14.30 CET).
Poche novita’ sul versante valutario tradizionale, mentre e’ sempre vivace il comparto delle cryptovalute che, dopo l’exploit di ieri, in media +3,5%, oggi segnano un ritracciamento medio di -1,5%. (ore 13,30 CET)
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Volatilità in compressioneLa giornata di ieri ha visto Wall Street chiudere pressoché invariata, dopo che i tre listini principali si erano già stabilizzati nella sessione precedente. Gli investitori attendono con interesse ora, i dati chiave sull’inflazione statunitense questa settimana. Ciò che sorprende è la compressione di volatilità, e non solo sull’azionario, che si riscontra in quasi tutti gli asset. Non si capisce se sia mancanza di interessi o presenza di enorme liquidità che ne limiti le oscillazioni giornaliere, con il ritrovamento di un equilibrio generalizzato.
Il Dow e l'S&P 500 hanno ceduto rispettivamente lo 0,03% e lo 0,04%, mentre il Nasdaq Composite è salito dello 0,03%. I settori dell'energia, della sanità e della tecnologia sono stati i più penalizzati, mentre immobiliare, beni di consumo voluttuari e servizi di pubblica utilità sono stati i settori con le performance migliori. Nel frattempo, i rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 anni hanno superato il 4,4%, l’unico vero segnale di possibile aumento del risk off in un contesto che invece rimane generalmente tranquillo e in appetito al rischio.
Gli investitori attendono ora il rapporto sull'indice dei prezzi al consumo di mercoledì per ulteriori approfondimenti sulla politica monetaria della Federal Reserve, nonché su altri dati economici chiave e sull'inizio della stagione degli utili del primo trimestre. A livello di performance dei diversi titoli aziendali, Tesla balza del 4,9% dopo che Elon Musk ha annunciato che il produttore di veicoli elettrici svelerà il suo nuovo robotaxi ad agosto. Anche i titoli crypto, tra cui Coinbase (6,7%) e MicroStrategy (5,1%), hanno guadagnato grazie al rialzo dei prezzi del Bitcoin.
VALUTE
Poco mossi i principali rapporti di cambio, in ragione di una seduta priva di spunti interessanti. Nessun dato rilevante, ma neppure interventi chiave di banchieri centrali, cosicché le principali price action sono rimaste ancorate in 20 30 pips al massimo di oscillazione. EurUsd compreso tra 1.0830 e 1.0860 mentre il Cable è rimasto tra 1.2630 e 1.2670. UsdJpy a ridosso di 152.00, tra i timori che sopra tale quota si stiano accumulando stop loss e la possibilità che la Boj possa intervenire a sostegno della valuta nipponica. Poco da segnalare sulle oceaniche, nel trading range delle ultime sedute, e UsdCad, compresso tra 1.3570 e 1.3610.
TITOLI DI STATO
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è salito fino al 4,45%, il massimo in 4 mesi e mezzo, poiché gli ultimi dati hanno ridimensionato nuovamente le aspettative di tagli dei tassi della Fed. La scorsa settimana, i commenti sorprendentemente hawkish di diversi funzionari della Fed, insieme ai dati positivi su lavoro e produzione, hanno sollevato le preoccupazioni degli investitori sulla necessità che i tassi rimangano più alti per un periodo più lungo. Le probabilità di un taglio a giugno si attestano attualmente intorno al 50%, rispetto al 60% di inizio mese.
Questa settimana, il tasso di inflazione, i prezzi alla produzione, la fiducia dei consumatori del Michigan e i verbali del FOMC saranno i dati chiave e i market movers più importanti, in attesa che si chiariscano le cose relativamente ai prossimi passi della Fed. I politici, incluso il presidente Powell, hanno suggerito che tagliare il tasso dei fondi della Fed quest’anno potrebbe essere appropriato, ma non c’è bisogno di affrettarlo poiché la Fed ha bisogno di maggiore fiducia che l’inflazione stia tornando in modo sostenibile al 2%.
AUSTRALIA
L’indice della fiducia dei consumatori in Australia è sceso del 2,4% a 82,4 punti nell’aprile 2024, in calo per il secondo mese consecutivo poiché l’inflazione persistente e gli alti tassi di interesse hanno continuato a pesare sulle famiglie australiane. L’indice è al di sotto di 100 da oltre due anni, il periodo più lungo dalla recessione dei primi anni ’90, indicando che i pessimisti superano di gran lunga gli ottimisti. Le prospettive economiche a 12 mesi e a 5 anni sono scese rispettivamente del 2,7% e del 4,4%. Nel frattempo, i mercati si aspettano che la Reserve Bank of Australia inizi ad abbassare i tassi verso la fine di quest’anno, ma i solidi dati sull’occupazione e l’aumento dei prezzi delle case hanno rallentato le prospettive. AudUsd rimane tra 0.6540 e 0.6610. Buona giornata e buon trading.
GERMANIA
Le esportazioni dalla Germania sono diminuite del 2% su base mensile a 132,9 miliardi di euro nel febbraio 2024, superando le aspettative del mercato di un calo dello 0,5% e invertendo un aumento del 6,3% nel periodo precedente. Le esportazioni verso l’UE si sono contratte del 3,9% a 72,9 miliardi di euro, quelle verso l’Eurozona sono diminuite del 3,6%. Nel frattempo, le vendite verso i paesi terzi sono aumentate dello 0,4% a 60 miliardi di euro, principalmente verso gli Stati Uniti (10,2%) e la Russia (1,5%), parzialmente compensate dal calo delle esportazioni verso Cina (-0,6%) e Regno Unito ( -2%). Considerando il periodo gennaio-febbraio, le esportazioni tedesche sono state inferiori del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Saverio Berlinzani
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Azionario ancora in recuperoWall Street continua a mostrarsi resiliente, esattamente come l’economia americana, che prosegue nella pubblicazione di dati che mostrano la tenuta degli aggregati principali, che porteranno quasi certamente ad un futuro atterraggio morbido di una economia che continua a sorprendere. Gli indici americani hanno chiuso in rialzo, recuperando parte delle perdite del giorno precedente, con l'S&P 500 che ha fatto registrare un +1.1%, mentre il Dow Jones è salito di 318 punti, pari a +0.81% e il Nasdaq ha guadagnato l'1,2%.
L’ultimo rapporto sull’occupazione ha rivelato che l’economia statunitense ha creato il maggior numero di posti di lavoro degli ultimi dieci mesi, mentre il tasso di disoccupazione è inaspettatamente sceso rispetto ai massimi degli ultimi due anni. Questi dati suggeriscono che il mercato del lavoro rimane forte il che aumenta le possibilità di un ritardo nei tagli dei tassi di interesse. I funzionari della Fed evidenziano invece contrasti nelle dichiarazioni con Powell che sembra più ottimista relativamente al taglio del costo del denaro rispetto a Kashkari, Harker e Barkin, molto più restrittivi e propensi ad un mantenimento dei tassi fermi piuttosto che in calo.
Nvidia (+2,4%) e Amazon (+2,8%) sono stati i titoli a mega capitalizzazione con le migliori performance, mentre Tesla è scesa del 3,6% dopo aver annullato i suoi piani per un'auto a basso costo che erano stati ampiamente anticipati. La sensazione è che vi siano scelte selettive da parte degli investitori, nei vari comparti e titoli, con preferenze per quelli a forte capitalizzazione e appartenenti al comparto tecnologico. A livello di performance settimanale, il Dow Jones ha registrato una perdita dell’1,9%, registrando la settimana peggiore del 2024, mentre l’S&P 500 e il Nasdaq sono scesi rispettivamente dell’1% e dell’1,3%.
CORRELAZIONI INTERMARKET SALTATE
Venerdì il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è risalito al 4,4%, un livello che non si vedeva dalla fine di novembre, proprio in ragione del fatto che i dati macro sembrano allontanare la prima riduzione del costo del denaro da parte della Fed. Le scommesse per una riduzione del tasso di interesse di almeno 25 punti base a giugno si attestano attualmente intorno al 59%, rispetto al 65% prima della pubblicazione delle buste paga.
L’aumento del risk off che c’è stato venerdì, dopo la pubblicazione, così come il recupero degli asset rifugio, sembravano portare ad un ritorno delle correlazioni legate all’avversione al rischio, ma poi la seduta si è chiusa in modo contrastante tra i vari asset. Di fronte ad un aumento generalizzato dei rendimenti dei titoli di Stato, non vi è stato un analogo aumento degli indici di rischio, che restano in appetito al rischio.
L’indice Vix rimane sotto quota 16.50 così come l’indice paura e avidità è a 61, ancora in area di avidità e quindi di risk on. Sulle valute, ugualmente, abbiamo assistito inizialmente ad una forza di dollaro, acquistato come asset rifugio in una fase di evidente aumento del risk off, che poi però si è ribaltato dopo il ritorno delle price action ai livelli precedenti al dato.
VALUTE
EurUsd che dopo i NFP, sembrava sfondare 1.0800 con la possibilità di scendere verso 1.0750, ma poi sono usciti i bid che l’hanno riportato a 1.0840. Tecnicamente, se rimaniamo sopra a 1.0800, possiamo ripartire verso 1.1000, sempre che si riesca in fretta a violare l’area di resistenza di 1.0880, che per ora ha retto bene. Sul Cable, analoga reazione con possibilità di attaccare quota 1.2680, il che aprirebbe la strada a 1.2740. La formazione su entrambi i cambi sopraccitati di una hammer su base giornaliera sembra poter rappresentare una conferma di una ripartenza su base giornaliera.
UsdJpy che è tornato a 151.60 dopo aver testato 150.85 nella notte tra giovedì e venerdì, ma per ora non è riuscito a violare quota 152.00 che secondo qualcuno è la “line in the sand” della Boj, oltre il quale potrebbe intervenire massicciamente. Poche le novità con i cross dello Jpy che sono tornati vicino ai massimi, come EurJpy, GbpJpy, mentre le oceaniche, hanno recuperato anch’esse, anche se meno, nei confronti del biglietto verde. 0.6660 target per AudUsd e 0.6110 per NzdUsd. Franco svizzero in recupero sull’euro dopo aver toccato quota 0.9850 e ritorno a 0.9775 mentre il UsdChf, deve recuperare quota 0.9020 30 area per cercare di riprendere quota e ritornare in trend rialzista.
I DATI DELLA SETTIMANA
Questa settimana, al centro dell’attenzione di analisti e investitori, ci saranno i dati sull’inflazione Usa unitamente ai verbali dell’ultimo Fomc. Ma ad aggiungersi, anche i dati relativi alla fiducia dei consumatori redatta dall’Università del Michigan, i prezzi alla produzione, nonché i prezzi delle esportazioni e delle importazioni, senza dimenticare i soliti commenti “market movers” dei diversi funzionari della Federal Reserve. A livello globale, a catturare l’interesse, saranno le decisioni sui tassi di interesse per la Bce, la Boc e la Rbnz tra le banche centrali più importanti.
In Asia e più precisamente in Cina, verranno pubblicati i prezzi al consumo e alla produzione, insieme ai dati relativi alla bilancia commerciale. Tra gli emergenti segnaliamo la pubblicazione dei dati sull’inflazione per Messico, Brasile, India e Russia. L'attenzione dell'Europa sarà rivolta anche al commercio estero e alla produzione industriale della Germania, nonché al PIL e alla produzione industriale del Regno Unito a febbraio. Infine, l'Australia rilascerà i dati NAB sulla fiducia delle imprese, i dati sulla fiducia dei consumatori Westpac e quelli sulla fiducia dei consumatori in Giappone.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Idea long teslaPossibilità di un controtrend su TSLA.
Siamo in un area di forte supporto con le ultime candele che non sono riuscite a bucare il minimo di lunedì 11 marzo, venendo sempre respinte.
Per un entrata più aggressiva si potrebbe entrare a mercato all'apertura di lunedì, mentre per una più conservativa si potrebbe aspettare una rottura del massimo della candela precedente , meglio se con un engulfing.
Powell e PCE, i temi della giornataI principali indici azionari, negli Stati Uniti, sembrano aver trovato livelli difficili di violare al rialzo, anche se consolidano in attesa del prossimo movimento. Lo stesso non si può dire per il Dax che invece continua ogni giorno a realizzare nuovi massimi storici, non lontano ormai dai 20 mila punti. l’S&P ha chiuso positivo di 25 punti, mentre il Dow Jones appena sopra 39.720. Il Nasdaq invece ha ceduto lo 0,2%. I dati macro intanto hanno evidenziato situazioni contrastanti (Chicago Pmi in deciso calo, jobless positivi), in attesa di quelli di oggi relativi al PCE, ovvero il dato che la Fed valuta come il miglior indicatore di inflazione, insieme alle aspettative relative all’intervento di Jerome Powell.
Tra gli ultimi dati segnaliamo altresì la revisione al rialzo del PIL del quarto trimestre, uscito migliore del consensus. Sul fronte aziendale, Apple, Meta e Tesla sono scese di oltre l'1% mentre Nvidia è scesa dello 0,2%. Considerando il primo trimestre, l'S&P 500 è in rialzo di circa il 10%, il miglior guadagno del primo trimestre dal 2019. Il Dow Jones ha guadagnato il 5,5%, la sua performance del primo trimestre più forte dal 2021 e il Nasdaq ha guadagnato il 9,3%.
CRESCE AL 3.4% L’ECONOMIA USA
Secondo la terza stima, l’economia statunitense è cresciuta del 3,4% anno su anno nel quarto trimestre del 2023, leggermente al di sopra del 3,2% riportato in precedenza, sostenuta dalla spesa dei consumatori e dagli investimenti delle imprese. La spesa dei consumatori è stata rivista al rialzo, guidata dai servizi, mentre i beni sono aumentati meno. Inoltre, gli investimenti hanno continuato a crescere anche se leggermente meno del previsto (2,8% contro 2,9%). Guardando oltre, la spesa pubblica è cresciuta più del previsto, (4,6% contro 4,2%), ma sia le esportazioni (5,1% contro 6,4%) che le importazioni (2,2% contro 2,7%) sono cresciute meno di quanto inizialmente riportato.
VALUTE, L’EURO RIPIEGA
EurUsd in difficoltà nella giornata di ieri con la violazione del supporto chiave a 1.0800. La debolezza della moneta unica, ha trascinato al ribasso il Cable e soprattutto le oceaniche, mentre il UsdJpy non è riuscito a tornare sui massimi per i timori di intervento della Boj. A questo punto gli obiettivi per la moneta unica sembrano posti a 1.0740-50 inizialmente a cui seguirà 1.0700. Solo sopra 1.0830 potremmo assistere ad una ripresa. Cable che tiene meglio con EurGbp che punta a 0.8510 20 area. Target 1.2560 e 1.2520 per il “Cavo”.
EurJpy che sta distribuendo, con target possibili in area 162.70. Un mercato, quello dei cambi, che sembra cominciare a muoversi in direzione pro-dollaro, ma fino a che punto? Molto dipenderà dai dati macro, che sono tornati ad assumere una importanza chiave rispetto a qualche tempo fa, quando contava esclusivamente l’inflazione, che ora è stata accantonata nelle aspettative degli investitori dopo che le banche centrali hanno dichiarato la fine delle politiche restrittive.
JOBLESS CLAIMS
Il numero di persone che hanno fatto richiesta dell’indennità di disoccupazione è diminuito di 2 mila unità a 210.000 nella settimana terminata il 23 marzo, battendo le aspettative del mercato di 215.000. Nel frattempo, le richieste continuative sono aumentate di 24 mila a 1.819.000 nella settimana precedente, compensando la revisione al ribasso di inizio marzo. Tuttavia, i dati continuano a mostrare che il mercato del lavoro statunitense rimane assai rigido, in linea con l’ultima valutazione della Federal Reserve e che potrebbe spostare in avanti la data del primo ribasso dei tassi della Fed.
PETROLIO
Giovedì i futures del greggio WTI sono saliti sopra gli 82 dollari al barile, segnando il terzo aumento mensile consecutivo alimentato dall’ottimismo sui continui tagli alla produzione da parte dell’alleanza OPEC+. Nonostante le crescenti tensioni geopolitiche che potrebbero interrompere l’offerta, si prevede che l’OPEC+ manterrà le attuali politiche sulla produzione di petrolio nella riunione di mercoledì prossimo.
Nel frattempo, il rapporto più recente dell’EIA ha mostrato un aumento a sorpresa delle scorte di petrolio greggio e benzina negli Stati Uniti a causa dell’aumento delle importazioni di greggio e della debole domanda di benzina. Sebbene la creazione dell'inventario sia stata inferiore a quanto previsto dall'API, è rimasta al di sotto dei tipici modelli stagionali. Inoltre, l’aumento dei tassi di utilizzo delle raffinerie statunitensi ha ulteriormente sostenuto i prezzi.
ORO SEMPRE SUI MASSIMI STORICI
Venerdì l'oro si è mantenuto sopra i 2.230 dollari l'oncia, attestandosi ai massimi storici, tra le aspettative di ribasso dei tassi di interesse, e le tensioni geopolitiche che lo rendono uno degli asset rifugio per eccellenza. Nel solo mese di marzo la performance è stata del 9%. Difficile richiamare target, dal momento che siamo su terreni inesplorati, ma certamente diventa assai difficile trovare livelli di vendita nelle condizioni attuali.
Buon trading e buone feste.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Volatilità in ribasso sui mercatiProsegue la fase di congestione dei mercati azionari, in un contesto di calo generalizzato della volatilità. Nella seduta di ieri, il Dow e l'S&P 500 sono scesi rispettivamente dello 0,08% e dello 0,28%, in calo per il terzo giorno consecutivo. Anche il Nasdaq Composite è sceso dello 0,42% per la seconda seduta consecutiva in perdita. Otto degli 11 settori dell'S&P hanno chiuso in ribasso, trascinati dai servizi di pubblica utilità, dall'energia e dalla tecnologia.
La sensazione è che siamo di fronte ad un periodo di prese di beneficio sui listini, che sembrano aver perso, come ricordato anche ieri, momentum e impulsività al rialzo. Per quanto riguarda le notizie aziendali, Apple ha perso lo 0,7% poiché le spedizioni di iPhone in Cina sono diminuite di circa il 33% su base annua a febbraio. Al contrario, Tesla ha guadagnato il 2,9% dopo che Elon Musk ha presentato una prova di un mese della sua tecnologia Full Self-Driving per i clienti statunitensi.
VALUTE
Niente di nuovo da segnalare sul valutario, con le price action sempre nel trading range delle ultime sessioni, ancorato in 30-40 pip di oscillazioni giornaliere. Anche il UsdJpy, che sembrava decisamente più brillante, si è fermato dopo le diverse dichiarazioni dei portavoce e funzionari della BoJ che di fatto ne hanno stoppato il movimento. Siamo sempre a ridosso di 151.80 – 00, peraltro toccato questa notte, il massimo degli ultimi 34 anni, area che potrebbe rappresentare la “line in the sand” da non oltrepassare per le autorità monetarie di Tokyo. Ma proprio per sincerarsene, il mercato sta provando ad attaccare questi livelli.
Sugli altri rapporti di cambio, gli originali, non c’è molto da segnalare, con EurUsd e Cable che hanno perso lo slancio di due giorni orsono e dopo tentativi al rialzo a 1.0860 e 1.2770, sono tornati sui supporti a 1.0830 e 1.2620. Sugli oceanici ribassi di un mezzo punto percentuale per entrambe AudUsd e NzdUsd, mentre il UsdCad è rimasto stabile a ridosso di 1.3590. Franco svizzero che lentamente perde quota contro euro, con un massimo realizzato a 0.9820 mentre rispetto al dollaro, la valuta elvetica ha perso qualcosa, con UsdChf sopra 0.9040. Tutto sommato un equilibrio stabile che necessita di qualche cambiamento nelle politiche monetarie e aspetta i prossimi dati macro. Solo le divergenze di risultati tra le diverse aree potranno riportare volatilità sul forex.
AUSTRALIA
L’indice dei prezzi al consumo (CPI) in Australia si è attestato al 3,4% a febbraio, invariato rispetto agli ultimi due mesi e inferiore alle aspettative del 3,5%. Tuttavia, si tratta del livello più basso dal novembre 2021, con i prezzi dei prodotti alimentari che sono aumentati meno considerando gli ultimi 25 mesi (3,6% contro 4,4% a gennaio). Prezzi in calo per alcool, tabacco (6,1% contro 6,7%) e comunicazioni (1,7% contro 2,0%). Nel frattempo, l’inflazione è rimasta stabile per l’edilizia abitativa (al 4,6%) e la sanità (al 3,9%).
Il dato core, che esclude alimentari ed energia, è aumentato del 3,9% a febbraio, in calo rispetto al 4,1% di gennaio. L'inflazione rimane pertanto ancora di fuori dell'intervallo obiettivo della RBA del 2-3%. Dollaro australiano in leggera ripresa dopo l’uscita del dato, circa lo 0.25% di rialzo a 0.6528.
DATI USA
I nuovi ordini di beni durevoli negli Stati Uniti sono aumentati dell’1,4% su base mensile nel febbraio 2024, sopra alle aspettative del mercato che avevano previsto un aumento dell’1,1% e in seguito ad un ribasso del 6,9% rivisto a gennaio. Sono aumentati gli ordini di mezzi di trasporto (3,3% contro -18,3%), in particolare gli ordinativi di autoveicoli e componenti (1,8% contro -0,5%).
Escludendo i trasporti, i nuovi ordini sono aumentati dello 0,5%. Escludendo la difesa, sono cresciuti del 2,2%. Sul fronte dati la giornata di oggi non ci regala, presumibilmente, volatilità, con pochi dati e non in grado di spostare le price action. Alle 11.30 sono attese le minute della Bank of England, mentre nel pomeriggio l’unico dato degno di nota sarà quello relativo alle scorte di petrolio Usa.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Azionario stabile vicino ai massimiVenerdì i listini Usa hanno chiuso contrastati, segno forse che i compratori appaiono stanchi di questo rally infinito e senza correzioni. Il rally, provocato dall’ottimismo secondo cui la Fed taglierà i tassi tre volte quest'anno, sembra aver perso momentum, almeno nel breve termine. Il Dow Jones è sceso di 300 punti dopo essersi avvicinato al livello di 40.000, mentre l'S&P 500 è sceso dello 0,1%. Il Nasdaq ha guadagnato lo 0,2%, sostenuto da un aumento del 3,1% di Nvidia, che ha aiutato i titoli dei semiconduttori a segnare il loro miglior trimestre dal 2001.
Le azioni Nike sono scese del 6,8% dopo che la società ha avvertito di un previsto calo delle vendite nella prima metà dell'anno fiscale. Tesla ha perso l'1,1% a causa delle notizie sulla riduzione della produzione di veicoli elettrici nel suo stabilimento cinese. Le azioni di Lululemon sono scese del 15,7% a seguito di prospettive deludenti e di un rallentamento della crescita in Nord America, segnando il giorno peggiore da marzo 2020. Al contrario, le azioni FedEx sono aumentate del 7,3% poiché i suoi utili hanno ricevuto una spinta dagli sforzi di riduzione dei costi.
Se consideriamo il movimento percentuale settimanale, il Dow Jones ha guadagnato quasi il 2%, segnando la settimana migliore da dicembre, mentre S&P 500 e Nasdaq hanno chiuso la scorsa ottava rispettivamente in rialzo del 2,3% e del 2,9%.
VALUTE, DOLLARO IN TENDENZA RIALZISTA
Sul mercato dei cambi, grazie ai dati positivi pubblicati negli Usa, la settimana ha visto il dollaro ritornare prepotentemente al rialzo, ma non con la caratteristica di valuta rifugio in una fase di risk off, quanto invece come asset da investimento da acquistare perché offre rendimenti migliori in un contesto di appetito al rischio.
L’EurUsd ha perso 140 pip nell’intera settimana, un movimento poco significativo da un punto di vista percentuale, questo è chiaro, ma sufficiente a generare il timore che la moneta unica possa avere spazio di discesa nei giorni e settimane a venire, se la congiuntura e il sentiment dei mercati dovessero rimanere positivi e in risk on. Supporti chiave a 1.0680 e 1.0450, livelli di medio termine.
Ma rimane il fatto che per ora, la bassa volatilità sembra lasciar intendere che ci vuole qualcosa di più per far crollare la moneta unica. Molto dipenderà da cosa accadrà al UsdJpy, che ha guadagnato quasi 200 pip la settimana scorsa, arrivando a ridotto di 151.90, livello chiave che se violato potrebbe aprire uno spazio di salite molto interessante, addirittura 1000 pip tornando ai livelli dell’aprile del 1990 a 160.35. Tutto dipenderà dalla BoJ, preoccupata per l’inflazione, in seguito all’accordo per gli aumenti salariali ma non altrettanto per l’inflazione importata da debolezza dello Jpy.
Cable che invece ha perso 225 punti, alimentato da voci che vorrebbero la BoE tagliare i tassi a giugno, prima della BCE, in ragione di dati macro in peggioramento. EurGbp salito a 0.8600. I target di GbpUsd sembrano essere posti a 1.2490 seguiti da 1.2300, obiettivi ambiziosi vista la volatilità delle ultime sedute, che seppur in rialzo, non pare sufficiente a portare i prezzi sugli obiettivi rapidamente. Per questo occorre più pazienza in questa fase. Tra le oceaniche segnali al rottura di 0.6000 da parte di NzdUsd che ha mollato e sembra scendere verso i target posti a 0.5870 nel medio termine, mentre nel breve 0.5975 è giù un punto interessante.
AudUsd che per ora ha tenuto meglio con possibili obiettivi a 0.6480 e 0.6440. UsdCad arrivato su un interessante doppio massimo di medio termine a 1.3610, che se violato spingerebbe i target al rialzo a 1.3670 e 1.3720. Tra i cross attenzione a EurJpy che si è fermato per ora a 165.30 correggendo. Per poter correggere ancora deve violare l’area di 163.40, mentre per cambiare il trend rialzista, deve violare 160.20, ancora assai lontano.
RUSSIA, TASSI FERMI AL 16%
Nella riunione di marzo 2024, come previsto, la Banca centrale russa ha mantenuto il tasso di interesse di riferimento al 16%, ma ha segnalato che manterrà i costi di finanziamento a un livello restrittivo per un lungo periodo per raggiungere il suo obiettivo di disinflazione. Il board ha osservato che i rischi di inflazione al rialzo, sono inferiori a quelli osservati nel quarto trimestre del 2023, confermando che i tassi hanno raggiunto il loro picco. Tuttavia, i policy maker hanno avvertito che la domanda interna continua a superare la capacità del Paese di produrre beni e servizi, limitando le speranze di coloro che vorrebbero condizioni monetarie più accomodanti.
Gli indicatori macro suggeriscono che l'economia ha continuato a crescere a un ritmo sostenuto nel primo trimestre, dopo che il PIL del paese nel quarto trimestre aveva comunque sorpreso al rialzo. Ciò coincide con un rublo debole, strozzature dell’offerta dovute alle sanzioni e una grave crisi del lavoro derivante dalla mobilitazione militare della Russia per limitare la capacità e sostenere i rischi di inflazione. Tuttavia, le autorità monetarie prevedono che quest’anno l’inflazione scenderà verso il 4%.
DATI UK
Le vendite al dettaglio inglesi sono rimaste pressoché invariate nel febbraio 2024, dopo un aumento rivisto al rialzo del 3,6% a gennaio e contro le previsioni di mercato, che erano per un calo dello 0,3%. Grandi magazzini e abbigliamento hanno visto un incremento mentre il settore alimentare ha mostrato un calo. Le vendite online, per contro, sono aumentate del 2,1%, segnando l’aumento più elevato da luglio 2023, in particolare per i rivenditori di abbigliamento.
Su base annua, il commercio al dettaglio è diminuito dello 0,4% a febbraio, invertendo parzialmente l'aumento dello 0,5% di gennaio. Più in generale, nei tre mesi terminanti a febbraio 2024 i volumi di vendita sono diminuiti dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti e dell'1,0% rispetto ai tre mesi terminanti a febbraio 2023.
IFO TEDESCO
L'indice Ifo Business Climate è salito a 87,8 a marzo, sopra al dato di 85,7 rivisto per febbraio e superando le aspettative del mercato fissate a 86,0. Il sentiment per la più grande economia europea ha raggiunto il suo punto più alto da giugno 2023, alimentato dalle speranze di possibili tagli dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea e da un graduale allentamento delle pressioni inflazionistiche.
Le aziende hanno mostrato una visione meno pessimistica per quanto riguarda i prossimi mesi (87,5 contro 84,1 di febbraio), così come anche la loro valutazione della situazione attuale degli affari ha mostrato un atteggiamento meno cupo (88,1 contro 86,9). Il sentiment è quindi migliorato tra i diversi settori quali, la produzione, la fornitura di servizi (+0,3 vs -4,0), il commercio e le costruzioni.
DATI DELLA SETTIMANA
Questa settimana, attenzione massima per i dati in uscita del PCE, la vera misura dell’inflazione Usa, unitamente a spese personali e redditi. Non possiamo però dimenticare gli interventi di alcuni funzionari della Fed, tra cui il presidente Powell, e l’interressa sarà ovviamente massimo. Altri dati chiave includono gli ordini di beni durevoli, il dato finale sulla crescita del PIL del quarto trimestre, la fiducia dei consumatori della Banca Centrale, i profitti aziendali e gli indicatori del mercato immobiliare.
Per quel che riguarda gli altri paesi e aree segnaliamo i dati preliminari sull’inflazione di marzo per Spagna, Francia, Italia e Polonia, nonché sulle decisioni sui tassi di interesse di Svezia e Sud Africa. In Germania, verrà pubblicata la fiducia dei consumatori GFK, le vendite al dettaglio e il tasso di disoccupazione. Dal Giappone, massima attenzione alle dichiarazioni della Boj, al tasso di disoccupazione, produzione industriale e le vendite al dettaglio. Infine, il Canada pubblicherà le sue stime di crescita del PIL di febbraio.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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C'è la Fed, tutti sull'attentiWall Street rimane vicino ai massimi, con investitori e analisti che rimangono cauti in vista della decisione di politica monetaria della Fed prevista per stasera. I servizi tecnologici e di comunicazione hanno registrato le performance peggiori, mentre energia e servizi di pubblica utilità hanno sovraperformato. Le azioni di Nvidia sono scese di circa l'1,4% dopo che gli ultimi annunci alla conferenza della società non sono riusciti a impressionare gli investitori. In ribasso anche Meta (-2,4%) e Tesla (-1,3%) mentre Apple e Alphabet sono rimaste poco scambiate.
Se sull’azionario poco si è mosso, va ricordato che sui cambi, ugualmente, la volatilità resta tendenzialmente assai ridotta, con il Dollar Index che si assesta vicino ai massimi, mentre gli operatori del settore scommettono su un rinvio del taglio del costo del denaro. Importante, nella valutazione di quel che dirà la banca centrale Usa, sarà il dot plot, ovvero quello schema in cui si evidenziano le previsioni dei banchieri centrali Usa relativamente non solo ai tassi di interesse, ma alla maggior parte dei più significative aggregate macro. In tal senso, crediamo che dopo stasera, il mercato si potrà orientare meglio.
PBOC, TASSI INVARIATI
La Banca Popolare Cinese ha mantenuto invariati i tassi sui prestiti a 1 e 5 anni, come da attese. Il tasso primario sui prestiti a un anno (LPR), il punto di riferimento per la maggior parte dei prestiti alle imprese e alle famiglie, è stato mantenuto al 3,45%. Nel frattempo, il tasso a cinque anni, legati ai mutui immobiliari, è stato mantenuto al 3,95% dopo la più grande riduzione mai vista di 25 punti base a febbraio. Entrambi i tassi sono ai minimi storici, poiché la banca centrale cerca di far ripartire l’economia di fronte alla crisi del settore immobiliare e ai livelli minimi della fiducia dei consumatori.
La mossa di mercoledì è arrivata dopo che le autorità monetarie hanno lasciato i tassi sui prestiti a medio termine la scorsa settimana e hanno drenato liquidità dal sistema bancario per la prima volta da novembre 2022 a causa delle preoccupazioni che troppa liquidità all’interno del sistema potesse non confluire nell’economia reale. Recentemente, la PBoC ha segnalato che c'è spazio per ulteriori tagli al RRR delle banche, ovvero alla riserva obbligatoria che le banche devono detenere nel sistema centrale.
CANADA, CALA L’INFLAZIONE
Rallenta l’inflazione nel paese nordamericano, con un +2.8% a febbraio 2024 dal 2,9% di gennaio 2024, segnando il livello più basso dal giugno 2023. Il risultato contrasta anche con le aspettative che erano per un incremento del 3,1%. Il tutto a questo punto, aumenta le probabilità che la BoC, possa cominciare a ridurre il costo del denaro nella seconda metà dell'anno. In sensibile calo il costo per i servizi cellulari (-26,5%) e per i servizi di accesso ad Internet (-13,2%).
Nel frattempo, l'inflazione si è raffreddata per i prodotti alimentari (3,3% contro 3,9% nel mese precedente) grazie al calo dei prezzi dei generi alimentari. I prezzi della benzina invece, sono rimbalzati (0,8% contro -4%) in un contesto di elevati costi globali del greggio dovuti alla prevista estensione dei tagli alla produzione. Inoltre, l’aumento dei rendimenti obbligazionari ha fatto lievitare i tassi ipotecari e i prezzi degli alloggi (6,5% contro 6,2%). Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,3% a febbraio, dopo una variazione pari a zero nel periodo precedente.
USA, MERCATO IMMOBILIARE IN CRESCITA
I nuovi cantieri, negli Stati Uniti, sono aumentati del 10,7% su base mensile, a febbraio, con un tasso di crescita di 1,521 milioni su base annua, dopo essere diminuiti del 12,3% a gennaio e aver battuto le previsioni di 1,425 milioni, in un contesto di persistente carenza di offerta. La costruzione di case unifamiliari è balzata dell'11,6% a 1.129 milioni, quella delle unità in edifici con cinque unità è aumentata dell'8,6% a 377mila. Mercato immobiliare quindi che tiene nonostante i mutui sui tassi siano ancora intorno al 7%.
GERMANIA, ZEW IN NETTA RIPRESA
L’indicatore ZEW che misura il sentiment del settore istituzionale tedesco è aumentato per l’ottavo mese consecutivo a +31,7 nel marzo 2024, raggiungendo il livello più alto da febbraio 2022 e superando le aspettative del mercato di +20,5. Migliora quindi l’outlook per la più grande economia europea, guidato dall'anticipazione di potenziali tagli dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea nei prossimi sei mesi, il che spiega le prospettive più ottimistiche per il settore delle costruzioni.
Inoltre, il settore dell’export ha beneficiato delle migliorate aspettative economiche in Cina e del previsto deprezzamento del dollaro rispetto all’euro. La valutazione della situazione economica in Germania è invece rimasta a un livello molto basso, con il relativo indicatore è aumentato di soli 1,2 punti a -80,5.
VALUTE
Si rafforza ancora il dollaro, soprattutto contro Jpy, con il raggiungimento di quota 151.50, e una salita di quasi 600 pip in 6 sedute. La BoJ non sembra voler intervenire e anzi sembra assolutamente bisognosa di uno Jpy ancora debole, in un contesto in cui il rialzo del costo del denaro e l’abbandono del Qqe, sono apparsi come meri interventi di facciata, con la conseguenza che i mercati non hanno creduto all’autorità monetaria e hanno continuato a vendere asset denominati in Jpy.
Tra l’altro non si capisce perché da un lato la BoJ sia preoccupata delle conseguenze dell’aumento dei salari sull’inflazione, e al contempo non lo sia della perdita di valore della divisa, che comunque è causa di inflazione importata in ragione di maggiori oneri per pagare le materie prime. I possibili target sono ora visti in area 152.00 ove i precedenti vertici della BoJ, con Kuroda a capo della banca centrale, erano intervenuti negli ultimi due anni.
Poco da segnalare sulle altre valute con l’EurUsd che rimane in un contesto di trading range tra 1.0840 e 1.0910 così come il Cable sembra stabile tra 1.2670 e 1.2760. Cross stabili tranne ovviamente tutti quelli contro Jpy che si rivalutano e raggiungono livelli vicino ai massimi degli ultimi 16 anni come l’EurJpy. Senza la Boj non si scende, almeno per ora. Intanto l’attesa per ascoltare Jerome Powell è spasmodica. Vedremo se riuscirà a schiodare il mercato valutario dall’apatia attuale.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 19.03.2024La Bank of Japan alza i tassi di 0,1%, chiudendo 17 anni di interessi sotto 0.
Sorprendente dato tedesco Zew: a marzo torna l’ottimismo sulle prospettive.
Oggi si riunisce la Federal Reserve: nessuna novita’ prevista sui tassi.
Dai vertici EU e dall’ECB monito congiunto sui debiti pubblici dei 27 Paesi.
Ieri, 18 marzo, le Borse europee, sono rimaste quasi immobili, alla chiusura della 1’ seduta di una settimana incentrata sulle decisioni e le comunicazioni delle Banche centrali.
Milano ha chiuso in pareggio, ma nel corso della seduta ha superato 34 mila punti dell’indice Ftse Mib, toccando i massimi dal 2008: invariata anche Francoforte, e Madrid: progressi minimi, +0,2% per Amsterdam, e piccole limature per Londra, -0,1%, e Parigi, -0,2%. Positiva, senza strappi, Wall Street: Dow Jones +0,2%, Nasdaq +0,8% e S&P500 +0,6%.
Negli Usa e’ tornato l’interesse per i titoli tech: Alphabet e Apple hanno “strappato al rialzo” alla notizia che sarebbero in trattativa per dotare gli iPhone di applicazioni di intelligenza artificiale sviluppate dalla Divisione Gemini di Google. Ben comprate anche Nvidia, alla vigilia della conferenza sull’intelligenza artificiale e Tesla, che ha aumentato di 1.000 US$ il prezzo del Model Y negli Usa.
Stamane, martedì 19 la Bank of Japan, ha chiuso una lunga fase, durata 17 anni di tassi negativi, e ha deciso un piccolo aumento, +0,1%, del costo del denaro.
Domani, mercoledì 20, tocchera’ alla Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED), che li lascera’ invariati, ma fornira’ indicazioni sulle mosse future. La prossima settimana sara’ la volta della BCE (ECB-Banca centrale Europea).
La scorsa settimana, i dati più alti delle previsioni sull’inflazione hanno spinto in avanti le previsioni sulla data del 1’ taglio dei tassi d’interesse: secondo il FedWatch Tool del Cme Group, c’è il 53% di possibilità di un taglio alla riunione di giugno ed un taglio cumulato nel 2024 di massimo -0,75%, meta’ di quanto previsto solo 3 mesi fa.
Il quadro macro globale e’ articolato, e non univocamente orientato alla crescita: nel corso di questa settimana saranno da seguire con attenzione gli indicatori Pmi (Purchasing managers Index) sull’attività economica a marzo nell’euro Zona.
Intanto ieri abbiamo avuto conferma del calo dell’inflazione nell’area-Euro a febbraio: a 2,6% da 2,8% (a febbraio 2023 a 8,5% annuale). In Cina la produzione industriale di febbraio, +7% annuale, ha sorpreso positivamente, mentre le vendite al dettaglio di gennaio-febbraio, +5,5%, hanno un po’ deluso.
Il rinvio del tanto atteso momento del 1’ taglio dei tassi in Usa sta creando una spinta rialzista ai rendimenti dei Treasury, tornati vicini ai massimi dell’anno, con quello del decennale al 4,34% al closing di ieri.
Come gia’ citato, la Banca centrale del Giappone (BoJ) ha alzato il suo tasso di interesse di riferimento (“repo rate”) di +0,1%, ad un intervallo ora compreso tra 0,0 e 0,1%, chiudendo la lunga stagione di tassi di interesse negativi intrapresa 17 anni per supportare la crescita economica con la “leva monetaria”.
La Banca centrale Giapponese ha anche annunciato il progressivo abbandono del meccanismo di controllo dei rendimenti, attivato nel 2016 e lo stop agli acquisti sul mercato aperto di asset rischiosi, anche per il tramite di Etf azionari.
Sul mercato valutario sorprende l’indebolimento di stamane, 19 marzo, dello Yen, sintomo che il mercato da’ piu’ peso ai toni ’dovish’ del Governatore della BoJ che al piccolo aumento del costo del denaro: Euro/Yen a 163,1, da 162,2 di ieri,e Dollaro/yen a 150,2, da 149,2. Il cross Euro/Dollaro Usa e’ stabile a 1,085. Nuovo ampio calo, attorno a -5,0% per Bitcoin, sceso a 64.340 Dollari.
Dopo un’apertura incerta, questa mattina i mercati azionari europei, salgono in media +0,4% alle 13.00 CET, avedno ripreso vigore dopo l’inatteso balzo dell’indice Zew in Germania a 31,7 contro 19,9 di febbraio e 20,5 previsto: lo Zew misura l’ottimismo sulla situazione economica presente e prospettica di una platea intervistata di circa 300 operatori qualificati.
E’ degno di attenzione il fatto che il Presidente dell'Eurogruppo, Paschal Donohoe, in una lettera al Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, richiami al fatto che "l'Unione bancaria deve ancora essere completata" e in questo contesto sottolinei “la necessità di finalizzare la riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) attraverso la ratifica del Trattato in tutti gli Stati membri".
Sembra un chiaro richiamo a ripristinare i parametri di stabilita’ dei conti pubblici dei 27 Paesi membri e a prevenire eventuali attacchi speculativi e/o figli della sfiducia verso il debito pubblico dei Paesi piu’ indebitati. Gli fa eco il vicepresidente dell’ECB Luis de Guindos affermando che "i mercati in questo momento sono tranquilli, ma non possiamo dare per scontato che restino così".
Ancora De Guindo: "I livelli di debito e deficit sono aumentati, e a settembre i Paesi dovranno presentare programmi di aggiustamento con la necessaria riduzione dei livelli di debito molto elevati", pur osservando il "calo impressionante" dei premi al rischio (spread) per Paesi come Grecia, Portogallo, Italia e, in misura minore, Spagna".
ll prezzo del petrolio, dopo la risalita dei giorni scorsi, stamattina perde frazionalmente: quello del Wti (greggio di riferimento Usa) secnde -0,3% a 81,9 Dollari/barile (-0,26%). In rialzo quello del gas naturale europeo: +1,9% a 29,4 Euro/MWh.
Quadro misto sulle Borse asiatiche stamattina: a Tokyo il Nikkei, +0,66%, supera i 40.000 punti dopo il picccolo rialzo del costo denaro della BoJ. Shanghai ha chiuso a -0,72%, Shenzhen a -0,43%, ai minimi di seduta.
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Scopri come la tecnologia guida la settimana della Fed!A Wall Street si dice:
"La diversificazione è una protezione contro l'ignoranza. Non ha senso fare molte cose se non sai cosa stai facendo."
Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
È stato un inizio di settimana promettente, trainato da un solido rimbalzo nel settore tecnologico lunedì. Questo slancio arriva proprio all'inizio della riunione della Fed di due giorni, con la speranza che possa invertire il raro trend negativo delle azioni delle ultime due settimane.
Il NASDAQ, dopo una perdita di quasi il 2% nelle settimane precedenti, ha registrato oggi un aumento dell'0,82% (circa 130 punti) a 16.103,45. Tutti i giganti del settore tecnologico, inclusi i "Magnifici 7", hanno registrato guadagni, con un notevole balzo del 4,6% di Alphabet (GOOGL) dopo la notizia riportata da Bloomberg che stava negoziando con Apple (AAPL, +0,6%) per concedere in licenza la sua Gemini AI per iPhone. Anche Tesla (TSLA), nonostante le difficoltà, ha registrato un aumento del 6,3% dopo l'annuncio di un aumento dei prezzi per i suoi veicoli Model Y.
Inoltre, NVIDIA (NVDA), uscendo dalla sua prima settimana difficile da un po', ha registrato un aumento dello 0,7% lunedì all'inizio della conferenza degli sviluppatori.
Oggi, l'S&P è salito dello 0,63% a 5.149,42 e il Dow è avanzato dello 0,20% (circa 75 punti) a 38.790,43. Nonostante le leggere diminuzioni della scorsa settimana, le preoccupazioni sull'inflazione hanno di nuovo preso il sopravvento dopo i dati più caldi del previsto sull'indice dei prezzi al consumo e sull'indice dei prezzi al consumo.
Fortunatamente, gli investitori non si aspettano più un taglio dei tassi per la riunione della Fed che inizia domani; altrimenti, le perdite sarebbero state molto più gravi. Tuttavia, i commenti del presidente della Fed, Jerome Powell, mercoledì saranno scrutati attentamente alla luce di questi nuovi sviluppi.
La domanda a breve termine per Wall Street è: Jay Powell dirà qualcosa mercoledì pomeriggio per spaventare i rialzisti e innescare finalmente un pullback più ampio fino alla media mobile a 50 giorni o al di sotto?
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Abercrombie & Fitch (ANF)
American Eagle Outfitters (AEO)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Le azioni rimbalzano subito
Lo slancio al ribasso che mi aspettavo questa settimana semplicemente non c’è stato. Gli indici sono balzati più in alto sulla scia del Mag 7 mentre titoli come Apple e Alphabet erano in rialzo sulle notizie sull’intelligenza artificiale. È semplicemente molto difficile essere short in questo mercato, e lo abbiamo imparato ancora una volta. L'S&P è salito dello 0,63% e il Nasdaq ha guadagnato lo 0,99%.
La settimana scorsa ho detto che gli orsi hanno la possibilità di spingere le azioni al ribasso. E a giudicare dall'azione dei prezzi di oggi, hanno fallito ancora. Le azioni sono salite al rialzo per poi oscillare per tutto il giorno. Al di fuori dei soliti grandi operatori come MSTR, SCMCI e NVDA, la giornata è stata molto noiosa. Ora sembra che raggiungeremo nuovamente nuovi massimi e ho obiettivi di Fib intorno a 5220 nell'SPX. Affinché gli orsi possano acquisire un po’ di fiducia, hanno bisogno che l’SPX sia inferiore a 5100.
Apple e Gemini-Google.
Mi sono svegliato stamattina, solo per vedere Apple, Nvidia e GOOGL tutti andare più in alto. Ho visto il titolo iniziale e sapevo che la nostra posizione short su Google e la posizione NVD avrebbero potuto essere in difficoltà. Ecco la notizia: Apple è in trattative con Google per concedere in licenza Gemini, una serie di modelli di intelligenza artificiale generativa, per potenziare le nuove funzionalità del software iPhone, ha riferito Bloomberg lunedì, citando persone che hanno familiarità con la situazione. Questo potenziale accordo si baserebbe sulla partnership di ricerca esistente tra i due giganti della tecnologia. Apple ne aveva già parlato con OpenAI, ma ora sembra che sia passato a Gemini. Questa è una grande novità e ribalta totalmente i miei pensieri sulle capacità dei Gemini. Se Apple vuole entrare, ora vogliamo essere brevi. Il passaggio a GOOGL e prima ancora che il mercato aprisse NVDA dimostra semplicemente quanto gli investitori siano assetati di tutto ciò che riguarda l'intelligenza artificiale.
Rimani aggiornato con noi su Marco Bernasconi Trading per le ultime analisi e prospettive di mercato.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
La BoJ delude le atteseLa Banca del Giappone (BoJ) ha alzato il tasso di interesse chiave a breve termine tra lo 0% e -0.1%, dal -0,1% precedente, come da consensus, interrompendo il Qqe che andava avanti da 8 anni. La decisione di oggi ha segnato anche il primo aumento dei tassi di interesse dal 2007, poiché l'inflazione ha superato l'obiettivo del 2% fissato dalla banca centrale.
Nel frattempo, il Governo ha concordato con le principali e più grandi aziende del paese un aumento salariale del 5,28%, il più significativo in oltre 3 decenni. Due dei nove membri del consiglio della BoJ, Toyoaki Nakamura e Asahi Noguchi, hanno votato contro. La banca centrale ha inoltre posto fine al controllo della curva dei rendimenti per i titoli di Stato a dieci anni. Inoltre, ridurrà lentamente il ritmo degli acquisti di obbligazioni societarie prima di interromperli completamente tra circa un anno.
Tuttavia, la banca ha aggiunto in un comunicato che, in caso di un rapido aumento dei tassi a lungo termine, avrebbe dato risposte rapide, come ad esempio aumentando la quantità di acquisti di JGB. Il UsdJpy è sceso ancora contro dollaro arrivando fino a 150.28, segnale che il mercato non apprezza la decisione della BoJ che sembra essere un compromesso poco significativo e ha deluso le aspettative di coloro i quali pensavano ad un vero cambiamento di politica monetaria.
Così non è stato e lo Jpy scende ancora. Molto probabilmente i timori della BoJ sono verso una recrudescenza dell’inflazione causata dall’accordo sugli aumenti salariali, ma è un fatto che per il mercato sembra una decisione al ribasso, rispetto alle aspettative. Ora si tratta di vedere se la BoJ interverrà a sostegno della valuta.
RBA, TASSI INVARIATI
La Reserve Bank of Australia ha mantenuto i tassi di interesse al 4,35% durante la riunione di marzo, come ampiamente previsto. Il tasso di interesse in Australia è stato in media del 3,85% dal 1990 al 2024, raggiungendo il massimo storico del 17,50% nel gennaio 1990 e il minimo record dello 0,10% nel novembre 2020.
Nello statement, rispetto al precedente, è stato ritirato l’avvertimento secondo cui non si poteva escludere un ulteriore aumento dei tassi, il che presumibilmente significa che i tassi hanno raggiunto il loro picco. Dollaro australiano in ripiegamento a 0.6515, non lontano dal supporto chiave di 0.6480, che potrebbe anche essere raggiunto in giornata, a giudicare dalla price action del dollaro che sta spingendo contro tutte le valute indistintamente.
Il Dollar Index, infatti, si è mantenuto sopra 103,5, attestandosi ai livelli più alti delle ultime due settimane, mentre gli investitori pensano che la Fed non taglierà il costo del denaro così presto come avevano ipotizzato precedentemente. La ragione sono i dati su CPI e PPI che hanno mostrato una inflazione ancora sostenuta. Si prevede che la banca centrale americana manterrà i tassi stabili questa settimana.
AZIONARIO
I futures sulle azioni statunitensi appaiono stabili questa mattina, anche dopo che Nvidia ha presentato una nuova generazione di chip e software di intelligenza artificiale. Nelle contrattazioni regolari di lunedì, il Dow è salito dello 0,2%, l'S&P 500 ha guadagnato lo 0,63% e il Nasdaq Composite è balzato dello 0,82%.
Nove degli 11 settori dell'S&P hanno chiuso in rialzo, guidati dai servizi di comunicazione, dai beni di consumo di prima necessità e dai beni voluttuari. Apple e Alphabet hanno guadagnato rispettivamente lo 0,6% e il 4,6%, sulla notizia che Apple avrebbe integrato il motore AI Gemini di Google nell'iPhone.
Anche Tesla ha registrato un rialzo del 6,3% in seguito all'annuncio da parte della società di aumenti di prezzo per i suoi veicoli elettrici Model Y in alcuni paesi europei e negli Stati Uniti. Al contrario, Boeing ha perso l’1,5% a causa delle persistenti preoccupazioni sulla sicurezza.
BILANCIA COMMERCIALE EUROZONA
Nel gennaio 2024 l’Eurozona ha registrato un surplus commerciale di 11,4 miliardi di euro, rispetto a un deficit di 32,6 miliardi di euro nello stesso periodo dell’anno scorso. Le esportazioni sono aumentate dell'1,3% su base annua a 225,9 miliardi di euro, trainate dalle spedizioni di manufatti (+3,3%); prodotti chimici (+3%) e macchinari e mezzi di trasporto (+1,5%). Tra i principali partner commerciali, le esportazioni sono aumentate principalmente verso Stati Uniti, Giappone e Svizzera, ma sono diminuite verso Russia, Cina e Norvegia.
Contestualmente, le importazioni sono diminuite del 16,1% a 214,5 miliardi di euro, a causa del calo di combustibili minerali, lubrificanti (-36,4%); manufatti (-12,6%) e prodotti chimici (-10,4%). Le importazioni sono diminuite principalmente da Cina, Stati Uniti, Svizzera, Norvegia, Russia, Giappone e India.
VALUTE
Movimenti contenuti, ancora una volta, nella giornata di ieri, con oscillazioni all’interno dei trading range soliti per le principali coppie valutarie, in assenza di notizie capaci di spostare l’equilibrio attuale. Va detto però che nelle ultime ore, in seguito alle decisioni di BoJ e RBA, il mercato si è orientato nell’acquisto di dollari e il trading range delle ultime ore, che pareva assai solido, sembra modificarsi, generando maggiore volatilità.
EurUsd che in serata ieri era sceso sotto quota 1.0870, alla ricerca dei target compresi tra 1.0830 e 1.0810, è sceso altri 10 pips e sembra pronto ad un nuovo calo. Anche il Cable ha mollato tornato a ridosso di 1.2700, con target a 1.2680 e 1.2650, meno dell’euro in ragione del sell off di EurGbp sceso a 0.8540. Del UsdJpy abbiamo detto nel paragrafo relativo alla BoJ così come per le oceaniche, e in particolar modo AudUsd, mentre NzdUsd si trova sul supporto a 0.6040.
Dollaro superstar quindi, in correlazione diretta con le borse, ovvero un legame anomalo che non abbiamo visto troppo spesso. Ma non c’è comunque avversione al rischio, con l’indice Vix a 14.30 e i rendimenti dell’obbligazionario e titoli di stato in leggera ripresa, ma non tali da giustificare il ritorno del risk off. Oggi, tra i dati più rilevanti, segnaliamo la bilancia commerciale svizzera, lo Zew tedesco, il CPI canadese, e i nuovi cantieri negli Stati Uniti.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Torna il mantra “good news are bad news”?AZIONARIO
Dati americani contrastanti, hanno reso la giornata di ieri decisamente interessante, e non solo nel comparto equity. Gli indici azionari hanno iniziato una correzione al ribasso dopo che il mercato ha interpretato i dati come estremamente positivi, nella parte dei prezzi alla produzione e nonostante le vendite al dettaglio siano uscite peggiori del consensus.
Si è trattato del ritorno del mantra che avevamo imparato a conoscere nel 2022, ovvero “good news are bad news”, cioè buone notizie sul fronte macro fanno scendere le borse e salire il dollaro come valuta rifugio. E così, dopo un inizio di seduta ancora al rialzo, i tre indici principali Usa hanno cominciato a perdere quota chiudendo in rosso, dopo che i dati economici chiave hanno supportato la recente cautela dimostrata dalla Fed e l’idea di posticipare il taglio del costo del denaro.
Sul fronte aziendale, Nvidia ha perso circa il 2,9% e Tesla è scesa dell'1,6% dopo che un analista di Wells Fargo ha affermato che quest'anno ci sarà una crescita zero nei volumi di vendita per il produttore di veicoli elettrici. D'altro canto, Microsoft ha guadagnato il 2% e Apple lo 0,8%. Sul fronte degli utili, Adobe ha tagliato i guadagni anticipati prima della pubblicazione degli utili.
VALUTE
Sul fronte cambi, abbiamo finalmente assistito ad un movimento degno di questo nome, con il dollaro in deciso recupero contro quasi tutte le valute, anche contro lo Jpy, che si era distinto invece, ad inizio giornata, in un recupero dovuto alle dichiarazioni della BoJ, che ha affermato, tramite un suo portavoce, di voler uscire nella prossima riunione della settimana prossima dall’espansione monetaria che dura da più di 10 anni, il QQE. UsdJpy che dopo avere fatto registrare un minimo di giornata a 147.42, è balzato in poco più di 6 ore fino a 148.35. E non è detto che l’uscita dall’espansione monetaria sarà il viatico per la grande salita dello Jpy che molti auspicano.
EurUsd che, d’altro canto, ha violato 1.0900 ed è sceso come il Cable che ha sfondato quota 1.2800 ed è andato al test di 1.2731, dove si trova mentre scriviamo. Tecnicamente, su base daily, sembra di essere solo all’inizio di un movimento pro-dollaro, che però deve violare alcune resistenze chiave per accelerare in modo significativo e tali livelli sono a circa 40-50 pip dai livelli attuali per i tre cambi analizzati. Anche sulle oceaniche è iniziata una correzione ma occorrono conferme in tal senso e oggi con i dati in uscita, potremmo averne qualcuna.
VENDITE AL DETTAGLIO USA
Le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,6% su base mensile nel febbraio 2024, dopo un calo dell’1,1% rivisto al rialzo a gennaio e al di sotto delle previsioni di mercato che erano per un aumento dello 0,8%. Si tratta di una ripresa inferiore alle previsioni, che dovrebbe proseguire nel medio termine, e sfociare in un rallentamento più importante della spesa per i consumi. Gli incrementi maggiori si sono registrati nelle vendite nei settori dei materiali edili, e in quello automobilistico. Gli effetti dei tassi alti, comunque, cominciano a far sentire i loro effetti anche sulla parte finale della filiera della produzione.
PREZZI ALLA PRODUZIONE USA
L’indice dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti è invece aumentato dello 0,6% su base mensile nel febbraio 2024, evidenziando l’incremento maggiore dall’agosto 2023 e superando le aspettative del mercato di un aumento dello 0,3%. I prezzi dei beni sono aumentati dell'1,2%, il massimo in sei mesi, principalmente guidati da un aumento del 4,4% dei costi energetici e da un aumento dell'1,0% dei prezzi dei prodotti alimentari.
Il dato core, esclusi alimentari ed energia, è aumentato dello 0,3%, in rallentamento rispetto all’aumento dello 0,5% osservato a gennaio ma sopra al consenso dello 0,2%. Su base annua, l'inflazione dei prezzi alla produzione è accelerata all'1,6% dallo 0,9% di gennaio, superando facilmente le previsioni dell'1,1%.
MERCATO DEL LAVORO
I Jobless Claims, ovvero coloro che richiedono il sussidio di disoccupazione sono scesi di 1.000 unità a 209.000 nella settimana terminata l’8 marzo 2024, al di sotto delle aspettative del mercato di 218.000. Il livello della settimana precedente è stato rivisto al ribasso di 7.000, da 217.000 a 210.000. Le richieste di sussidi di disoccupazione continuative sono aumentate invece da 17.000 a 1.811.000 nella settimana precedente, rispetto alle aspettative del mercato di 1.900.000. La media mobile di 4 settimane è stata di 208.000, in calo di 500 rispetto alla media rivista della settimana precedente. La media della settimana precedente è stata rivista al ribasso di 3.750, da 212.250 a 208.500.
DATI DI OGGI
Termina così un’altra ottava, che è stata caratterizzata comunque da movimenti ridotti, e da price action nei trading range delle ultime settimane. Oggi chiudiamo in bellezza con tutta una serie di dati rilevanti, tra cui i dati finali sull’inflazione francese e italiana, a cui seguiranno le vendite al dettaglio nel nostro paese.
Nel pomeriggio, dati dagli Usa, quali prezzi alle importazioni ed esportazioni, con la produzione industriale e manifatturiera, unitamente agli aggregati redatti dall’Università del Michigan. Market movers che potrebbero dare un poco di volatilità ad un mercato che però aspetta ben altro per muoversi veramente.
Buon trading e buon fine settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 14.03.2024Movimento laterale delle Borse, che confermano i recenti progressi
Inflazione USA: prezzi all’import e alla produzione daranno altre utili informazioni
Pechino passa ai fatti per sostenere il target del 5% di crescita 2024
Luna di miele tra mercati e BTP: spread 122 bps ai minimi dal 2021
Le Borse europee, per nulla intimorite dal dato sub-ottimale sull'inflazione americana di febbraio, +3,2% contro attese di +3,1%, ieri hanno chiuso positive: Milano +0,4%, mentre altri importanti listini hanno segnato record storici, come il Cac 40 di Parigi che ha superato gli 8.100 punti, ed il Dax di Francoforte i 18 mila.
Insomma, l’inflazione Usa stenta a scendere, alimentando la convinzione che la Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) potrebbe ritardare il taglio dei tassi, ma le Borse, comprese quelle Usa, non sono disturabate: ieri Dow Jones +0,1%, S&P500 -0,2%, Nasdaq -0,5%, colpito dal calo di Tesla e di alcune big tech.
Sempre negli Usa, tra oggi 14 marzo, e domani, a completare il quadro dell’inflazione, avremo sia i prezzi alla produzione che quelli all'importazione, mentre in Europa, lo scenario di prossimo graduale “easing monetario” e’ stato avvalorato dal Governatore della Banca di Francia e membro dell’ECB Villeroy de Galhau.
Novita’ di rilevo, ed in parte inaspettate, dalla Banca centrale Europea: ai Governatori verra’ messo a disposizione un portafoglio permanente di obbligazioni per fornire liquidità al sistema e centrare l’obiettivo di stabilità dei prezzi. Nessuna modifica, per ora, alle riserve minime delle banche commerciali.
Sulle prossime mosse di politica monetaria della Federal Reserve regna l’incertezza, e le attese cambiano molto rapidamente: secondo il Cme FedWatch Tool, basato sui future sui Fed Funds, e’ altamente probabile un “nulla di fatto” nelle riunioni di marzo e maggio, mentre per quella di giugno viene assegnata una probabilita’ del 64% ad un taglio di -0,25%.
Il quadro macro Europeo resta debole: a gennaio la produzione industriale e' scesa -3,2% rispetto a dicembre, e -6,7% su base annua. Nel Regno Unito, a gennaio, si e’ registrato un aumento del GDP (PIL) di +0,2% mensile, che tuttavia significa -0,3% annuo.
Clima molto sereno, secondo alcuni anche troppo, sul mercato obbligazionario, ed in particolare su quello dei titoli Governativi europei: ancora in calo lo spread di rendimento tra BTp decennali italiani e Bund tedeschi, sceso a 123 punti base, ai minimi da dicembre 2021.
Il calo inatteso delle scorte petrolifere Usa ieri, 13 aprile, ha proiettato al rialzo il prezzo del petrolio, col Wti (West Texas Intermediate) a 79,2 Dollari/barile, +2,0%. Resta depresso il gas naturale europeo, attorno a 24,8 Euro/megawattora.
Oggi, 14 marzo, Borse europee in frazionale rialzo sin dall’apertura: a fine mattinata i rialzi medi sono circa +0,3%. (ore 13.30 CET).
Sui mercati azionari asiatici osserviamo molta dispersione: l'indice Hang Seng di Hong Kong scende per il 2’ giorno consecutivo, -0,7%, il Shanghai Composite -0,2% e lo Shenzhen Composite -0,6%.
Pechino promette fondi statali per incoraggiare la spesa dei consumatori in beni semidurevoli e quella delle imprese in macchinari e attrezzature: potrebbe essere solo la 1’ di una serie di iniziative per centrare le attese di crescita economica del +5% nell’anno 2024.
A Seoul il Kospi spunta un brillante +0,9%, mentre Tokyo, dopo una partenza negativa, riesce a recuperare il segno positivo, “fiutando” una potenziale svolta moderatamente restrittiva della politica monetaria della Banca del Giappone (BoJ) la prossima settimana: Nikkei +0,3%, e Topix +0,5%.
I future su Wall Street anticipano riaperture leggermente positive, che andrebbero a consolidare i livelli record recenti.
Eppure non mancano gli inviti alla prudenza, come quello di JPMorgan che sostiene che Wall Street, sui massimi, starebbe scontano il miglior scenario economico possibile, ignorando che la Federal Reserve “non sembra avere fretta' di tagliare i tassi e che l’inflazione non scende come sperato.
Il mercato obbligazionario Usa sembra, per certi aspetti, piu’ guardingo ed i rendimenti stanno risalendo con continuita’: quello del 10 anni è tornato a 4,2%, quando pochi giorni fa (8 marzo) era ancora sotto il 4,0%.
Non resta che attendere il 20 marzo quando durante il Federal Open Market Committee della FED, a parte lo scontato nulla di fatto sui tassi, il Chairman Powell illustrera’ le prospettive economiche.
Sul mercato dei Governativi europei, i BTP italiani vivono uno “stato di grazia” non totalmente spiegabile, visto il movimento in controtendenza dei suoi rendimenti che stamani, 14 marzo, origina un’ulteriore contrazione del differenziale di rendimento, con l’omologo Bund tedesco a 1,22%: aiutano sicuramente la buona accoglienza dei BTP dedicati al pubblico retail e l’ottimismo del Governo sui conti pubblici.
Sul mercato valutario, alla staticita’ dei pricipali cross tra Euro, Dollaro e Yen giapponese, si contrappone la vivacita’ delle cryptovalute, scatenata lo scorso 11 gennaio dal via libera negli Usa a 11 ETF cash Bitcoin, letta come una legittimazione della nascente asset class da parte della SEC (Security Exchange Commission).
Mentre le 2 maggiori, Bitcoin attorno a 72.700 Dollari ed Ethereum a 3.940, consolidano i recenti rialzi, oggi e’ la giornata “eroica” del plotone delle crypto minori: Solana +12,5%, Dogecoin +9,3%, Shiba Inu e Cardano +3,5%. (ore 13.30 CET).
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
L'equity non mollaGiornata interlocutoria, quella di mercoledì sui mercati azionari, con i listini americani rimasti vicino ai massimi storici, in assenza però di direzionalità vera e propria. Nella seduta di ieri, il Dow è salito dello 0,1%, mentre l'S&P 500 e il Nasdaq Composite sono scesi rispettivamente dello 0,19% e dello 0,54%. Il Dax dal canto suo è ritornato sotto i 18 mila punti, in una seduta di consolidamento.
C’è, come andiamo dicendo da tempo, bisogno di un trigger che possa scatenare le price action, in tutti mercati, considerato che stanno vivendo una fase di stanca da ormai parecchie settimane. Il 2024 era partito sono i migliori auspici sotto ogni punto di visto ed invece si sta rivelando quasi monotono, con le borse che rimangono ancorate sui massimi, i cambi immobili e i rendimenti dei titoli di Stato in una fascia di oscillazione ristretta.
Questo innesco, potrebbe venire dai dati macro, ma anche dalle dichiarazioni, ma deve rappresentare una novità, una modifica dei paradigmi attuali. Oggi è la volta di dati americani sulle vendite al dettaglio e sui prezzi alla produzione, per avere ulteriori conferme sull’atteggiamento che terrà la Fed sui tassi. Ieri, i dati sull'inflazione non sono riusciti a cambiare le aspettative per una riduzione di 25 punti base Fed Funds a giugno, anche se i dati hanno sorpreso al rialzo.
Sul fronte societario, Nvidia è scesa del 2% dopo il rally del 7,2% di martedì e Tesla è scesa di quasi l'1,8% dopo che Wells Fargo ha declassato il rating del titolo. Intel ha perso circa l'1,4% dopo che i rapporti hanno mostrato che il Pentagono sta pianificando di spendere fino a 2,5 miliardi di dollari in una sovvenzione per i chip che minaccia di limitare l'importo che Intel si aspettava di ottenere in finanziamenti federali.
TASSI SUI MUTUI USA IN RIBASSO
Il tasso di interesse medio contrattuale per i mutui trentennali a tasso fisso negli Stati Uniti è diminuito di 18 punti base al 6,84% la scorsa settimana, il più basso in un mese, secondo i dati dell'MBA. I tassi sono diminuiti poiché i dati economici hanno mostrato un settore dei servizi più debole e un mercato del lavoro meno robusto. Di conseguenza, le richieste di mutui sono aumentate del 7,1%, dopo un aumento del 9,7%.
TREASURIES
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è salito per il terzo giorno consecutivo al 4,18%, il livello più alto dall'inizio del mese, in ragione di dati che hanno rafforzato l'opinione secondo cui il primo taglio dei tassi di interesse della Fed arriverà solo a giugno.
Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è inaspettatamente salito al 3,2% e il tasso core è rallentato meno del previsto al 3,8%, rafforzando l’opinione secondo cui la Fed ha bisogno di maggiore fiducia che l’inflazione si sposterà in modo sostenibile verso l’obiettivo del 2%.
Le probabilità di una riduzione delle tariffe a giugno si avvicinano attualmente al 60%. I dati PPI e le vendite al dettaglio previsti giovedì forniranno maggiore chiarezza sulla performance economica, in vista della decisione del FOMC della prossima settimana.
VALUTE
L’immobilità del mercato dei cambi è emblematica di un periodo privo di interessi con i principali players secondo noi alla finestra, in attesa di qualche cambiamento nelle price action che non arriva. Trading range dei principali rapporti di cambio, nei limiti di cui avevamo detto già ieri, ovvero trading range in 50-60 pip di oscillazione, sia per i cambi originali, sia per i cross.
Poco da segnalare se non che riteniamo che tali livelli tengano anche per oggi e per questa settimana almeno. Non vediamo cosa, in questo momento, possa far rompere i livelli estremi dei rettangoli attualmente ancora in formazione, da un punto di vista tecnico.
PETROLIO
Mercoledì i futures sul greggio WTI sono aumentati di oltre il 2% superando i 79 dollari al barile, dopo che i dati del governo statunitense hanno mostrato un inaspettato calo delle scorte di greggio. Il rapporto dell’EIA ha mostrato che le scorte di petrolio greggio negli Stati Uniti sono diminuite di 1,536 milioni di barili la scorsa settimana, sfidando le aspettative di un aumento di 1,338 milioni di barili.
Si è trattato del primo calo in sette settimane, confermando i dati del settore riportati martedì dall'API. Inoltre, il rapporto ha evidenziato un calo presso l’hub di Cushing in Oklahoma, insieme alla diminuzione delle scorte di benzina. Nel frattempo, secondo l’OPEC, l’Iraq ha superato la sua quota di produzione petrolifera per il secondo mese consecutivo. L’EIA prevede inoltre un aumento più rapido del previsto della produzione petrolifera statunitense per quest’anno, che sosterrà le forniture globali.
PIL UK
L’economia britannica è cresciuta dello 0,2% su base mensile nel gennaio 2024, dopo un calo dello 0,1% a dicembre e in linea con le previsioni di mercato. Questo rimbalzo fa seguito alla recessione tecnica vissuta nella seconda metà del 2023. Il maggiore contributo al rialzo è venuto dal settore dei servizi (0,2% contro -0,1% di dicembre), vale a dire dal commercio al dettaglio, esclusi autoveicoli e motocicli (3,4%).
Nel frattempo, le costruzioni sono cresciute dell’1,1% (rispetto al -0,5%). D'altro canto, la produzione industriale è scesa dello 0,2% (contro +0,6%), Considerando i tre mesi terminanti a gennaio, l'economia britannica si è contratta dello 0,1%. Sterlina sempre nel range 1.2750 1.2830.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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