EUR/USD: Come avevamo previsto ieriAlla fine EUR/USD si è comportato come previsto, rispettando l’analisi fatta ieri mattina (la trovate sempre su tradingview). Attualmente sto gestendo una posizione long che ho tenuto aperta in overnight, dopo aver chiuso un 50% della stessa nella zona che mi ero prefissato e lasciando correre il resto dell’operazione attorno a 1.0230.
La sessione di ieri è stata scambiata in modo EGREGIA a livello volumetrico senza lasciarci nessun vuoto e con il prezzo che ha rispettato tutte le dominance perfettamente senza andare a violare i minimi strutturali.
Queste sono le informazioni che mi fanno pensare a una continuazione del trend rialzista. È per questo che già da stamattina, dopo aver rotto ulteriormente al rialzo la struttura a m15, cercherò un ritracciamento, in zona di chiusura struttura e livelli quartili, e una conferma a livello di price action a timeframe minori per aumentare la mia esposizione a mercato, tenendo lo stesso target, considerato il fatto che ho già messo l’operazione di ieri a BE (agendo quindi risk-free anche nel caso l'operazione di oggi andasse a stop, considerando il parziale preso ieri).
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ANALISI INTERMARKET: COSA SPINGE DA GIUGNO L'S&P500 AL RIALZO?Salve a tutti.
Attraverso questa analisi intermarket del venerdì provo a far chiarezza sul catalizzatore che, a parer mio, spinge dal 17 giugno l’S&P500 al rialzo. Gli argomenti dell’analisi saranno:
• Analisi tecnica S&P500
• Come il mercato sconta in Q2 2023 una recessione e un taglio dei tassi di interesse
• Tutte le diverse correlazioni intermarket che confermano la mia visione
Questa è solo la prima di due analisi "intermarket" che completeranno una piccolissima “raccolta”. La seconda sarà pubblicata la prossima settimana.
Buona lettura.
ANALISI TECNICA S&P500
L’indice, dopo aver segnato i massimi storici il 4 gennaio 2022 a 4818$, perde in poco più di 4 mesi il 24.31% del suo valore. Dopo aver raggiunto la struttura a 3650$, il prezzo è ripartito al rialzo il 17 giugno riuscendo a guadagnare le settimane dopo il 14% circa (recuperando quindi quasi la metà delle perdite dei mesi prima).
Applichiamo ora al grafico giornaliero tre medie mobili:
• Una di color blu a 30 periodi (che identifica la tendenza del prezzo dell’ultimo mese)
• Una di color verde a 60 periodi (che identifica la tendenza del prezzo degli ultimi due mesi)
• Una di color rosso a 90 periodi (che identifica la tendenza del prezzo degli ultimi tre mesi)
È possibile notare come esse testimonino la forza del prezzo, per due motivi:
• La media mobile mensile è in procinto di superare al rialzo quella a due mesi: questo significa che abbiamo avuto una tendenza di breve termine (media a 30 periodi) più “rialzista” rispetto a quella di più lungo termine (media a 60 periodi). Il golden cross che si sta verificando, evidenziato dal cerchio di color rosso, indica tale situazione
• Il prezzo nelle ultime settimane è riuscito a rompere al rialzo tutte le tendenze a uno, due e tre mesi
Utilizziamo ora il ritracciamento di Fibonacci:
Applicandolo dal massimo a 4637$ al minimo a 3650$ (considerando dunque l’ultimo impulso ribassista) ne vien fuori che l’area di possibile ritracciamento del prezzo (evidenziata dal rettangolo giallo, tra il livello 0.382 e il 0.618) si trova nell’area compresa tra i 4260$ e i 4020$. Il prezzo si trova ora al suo interno: la stessa agirà da resistenza e il prezzo continuerà il ribasso? Lo vedremo.
Altre aree di attenzione sono:
La struttura tra i 4150$ e i 4200$ e, a prezzi più alti, quella tra i 4500$ e i 4600$. Esse potrebbero funzionare da resistenze e dunque ostacolare il prezzo per un suo futuro possibile rialzo.
Ulteriori figure di analisi tecnica:
1. Un triangolo ascendente (figura rialzista)
Il prezzo riuscirà a rompere la figura fornendo un segnale rialzista?
2. Trendline dinamica ribassista, ottenuta congiungendo tra loro i due massimi “decrescenti” segnalati dai due cerchi di color azzurro
Dopo aver trattato gli aspetti tecnici dell’indice, tratterò ora la parte fondamentale/intermarket. Qual è il catalizzatore che sta spingendo l’indice al rialzo?
IL MERCATO SCONTA UN TAGLIO DEI TASSI DI INTERESSE NEL 2023 A CAUSA DI UNA RECESSIONE
Il catalizzatore che sta spingendo il mercato azionario al rialzo è probabilmente questo:
• Il mercato sta scontando un taglio dei tassi di interesse nel 2023 a causa di una recessione nella stessa data
Come posso affermare ciò? Attraverso i futures sui Fed Funds.
Essi sono degli strumenti utili per visualizzare le aspettative del mercato sul corso futuro della politica monetaria della Federal Reserve, con ticker ZQ; attraverso un semplice calcolo che tra poco mostrerò, non solo ci permettono di visualizzare quanto il mercato prezzi, ad una determinata scadenza, il tasso di interesse applicato dalla banca centrale, bensì anche la possibilità di poter assumere posizioni speculative.
Immaginiamo di voler sapere il valore dei tassi di interesse che il mercato sconta per la riunione del FOMC del 14 dicembre. Selezioniamo all’interno di tradingview il contratto ZQ a scadenza dicembre 2022, con ticker “ZQZ2022”:
Sottraendo a 100 (che rappresenta il tasso di interesse al 0%) il prezzo del contratto (96.685) otteniamo come risultato 3.3 (da leggere come “tasso di interesse al 3.3%”), che rappresenta il valore che prezza il mercato per la riunione di dicembre.
Vediamo ora a marzo 2023; selezioniamo il ticker “ZQH2023”:
Sottraendo a 100 (che rappresenta il tasso di interesse al 0%) il prezzo del contratto (96.585) otteniamo come risultato 3.415 (da leggere come “tasso di interesse al 3.4%”), che rappresenta il valore che prezza il mercato per marzo 2023.
È intuibile capire che quanto più il prezzo di un contratto ad una determinata scadenza è “basso” (ossia tanto più il prezzo si allontana dalla soglia del “100”), tanto più il mercato prezza un tasso di interesse via via più alto. Possiamo quindi affermare che:
• Il mercato sconta un rialzo dei tassi di interesse fin tanto che i prezzi dei contratti si mostrano via via decrescenti man mano che ci si sposta a scadenze lunghe.
Tutto cambia con il contratto di maggio 2023 (ticker ZQK2023):
E’ questa la scadenza in cui il mercato prezza un taglio dei tassi di interesse. Infatti, gli stessi scontati a maggio (3.325%) sono inferiori rispetto a quelli scontati a marzo (3.415%)! Questo taglio degli interest rates è ben visibile attraverso lo spread tra la scadenza maggio ’23-marzo ’23:
Ammesso che i tassi vengono alzati per andare a combattere un eccessivo surriscaldamento dell’economia (che trascina con sé l’aumento dell’inflazione) e che vengono abbassati per andare invece a “stimolarla”, che logica ci sta dietro al taglio degli stessi da maggio 2023? Probabilmente una recessione; infatti, che tipo di mossa attua la banca centrale in quel tipo di scenario economico? Come dimostrato dalla grafica, taglia i tassi di interesse:
Attraverso questi ragionamenti possiamo dunque ipotizzare che:
• Il mercato sconta un taglio dei tassi di interesse in Q2 2023 dovuti ad una probabile recessione in prossimità di quella data
Utilizzo i termini “Q2 2023” e “in prossimità” in quanto i valori delle diverse scadenze dei future sui Fed Fund sono estremamente volatili. È per questo necessario osservarli a cadenza abbastanza frequente.
All’inizio del paragrafo ho scritto come a parer mio il catalizzatore che sta spingendo il mercato azionario al rialzo è probabilmente quello che gli investitori scontano un taglio dei tassi di interesse nel 2023, come ho dimostrato. Ora voglio mostrarvi dei grafici che confermano la mia ipotesi:
• CORRELAZIONE TRA S&P500 E FUTURE FED FUND A SCADENZA MAGGIO 2023
All’interno del rettangolo di color rosso è possibile osservare come il rimbalzo dell'S&P500 sia coinciso con il rimbalzo del future fed fund a scadenza maggio che, ad ora, è quello che identifica la data del "taglio dei tassi" che il mercato sconta. Questo è un caso? Sembra proprio che il mercato azionario sia salito quando gli attori del mercato hanno iniziato a scontare una FED meno aggressiva, no?
• CORRELAZIONE TRA SPREAD TRA FED FUNDS A SCADENZA MAGGIO 2023-MARZO 2023 ED S&P500
Quando lo spread si spingeva via via verso valori positivi (quando il mercato iniziava a prezzare il taglio dei tassi) l'S&P500 si è mosso al rialzo! Possiamo dunque affermare che lo spread abbia impattato sulle preoccupazioni degli investitori?
• CORRELAZIONE TRA SPREAD TRA FED FUNDS A SCADENZA MAGGIO 2023-MARZO 2023 E VIX
Sembrerebbe di sì! La discesa del VIX dai 34 punti è iniziata quando lo spread ha intrapreso il suo impulso rialzista. Com’è da interpretare ciò? Le preoccupazioni degli investitori sono iniziate a calare quando gli stessi hanno iniziato a prezzare una recessione con conseguenti tagli degli interest rates e quindi una FED meno aggressiva!
Altre conferme alla mia ipotesi arrivano dalla correlazione tra lo spread e il petrolio.
• CORRELAZIONE TRA SPREAD TRA FED FUNDS A SCADENZA MAGGIO 2023-MARZO 2023 E PETROLIO
Quando il mercato ha iniziato a scontare un taglio dei tassi e una recessione il petrolio ha iniziato la sua recente discesa. Perché'? In un contesto economico di quel tipo la sua domanda cala e, dal momento in cui il suo valore si basa sulla legge della domanda e dell'offerta, il suo prezzo ha infranto al ribasso la soglia dei 100$ (trovandosi ora intorno ai valori di 90$). Questa, dunque, è un’ulteriore conferma.
Spero l’analisi sia stata interessante, alla prossima analisi e buon trading!
Matteo Farci
STOCA...? L'INDICATORE PERFETTO PER IL BEARMARKET BITCOIN!Salve! Quanto vorresti conoscere il punto preciso di un bottom dal quale potresti ricavare dei bei profitti...?
Aspetta! Proviamo questo indicatore! Nella sua "semplicità", lo stoch rsi sembra perfetto per individuare il punto del crollo definitivo dal picco all'inizio di una conseguente bullrun!
E dici poco!
Volevi il bottom preciso eh? Sarà per la prossima!
Ma guarda:
Con l'intrecciarsi costante delle due medie dell'indicatore sotto il livello 20 e con support 0, si delinea con molta precisione tutta la fase di un grande bearmarket.
E' vero, quindi non ti indica nessun bottom, che potrebbe essere anche sotto il livello 0 dell'indicatore chissà... ma se guardi nell'ultimo pallino verde, forse, potrai vedere qualcosa!
Se ti è piaciuta questa mia idea, consulta le altre nel mio profilo TradingView!
Ciao ciao!
Loris
it.tradingview.com
Apple - luglio chiude con +20%La candela mensile di luglio chiude registrando una performance del 20%.
I prezzi stanno continuando il movimento iniziato dai minimi registrati a 130 dollari a metà giugno, zona supportiva che aveva interrotto la discesa dai massimi storici. L'aspetto da capire in questo caso è come identificare il movimento: rimbalzo prima di una correzione più profonda oppure inizio di una nuova fase rialzista dai minimi toccati a giugno?
Ovviamente il mercato lascia dubbi su entrambe le possibilità. Candele settimanali e mensili manifestano recupero di forza anche se i volumi lasciano un po a desiderare. Le medie a lungo periodo sono state tutte recuperate e superate. Indicatore RSI in zona di ipercomprato sul giornaliero e prossimità con resistenze importanti potrebbero portare a cali nei prossimi giorni. La reazione "modesta" del mercato post trimestrali pone qualche dubbio su qualità del movimento. Gains registrati a mercato chiusi e poi non proseguiti durante la sessione mi fanno dubitare. Attendiamo apertura lunedì per avere più info, per capire se vorrà andare al test di area 170$ oppure magari con apertura in zona gap segnalarci possibile inizio di ribassi verso i supporti dinamici delle medie mobili a 150$.
Aumento dei tassi : Come mai il mercato sale?In questi giorni è accaduto un fatto che ha incuriosito molto la nostra redazione:
Nonostante la Federal Reserve abbia annunciato un aumento dei tassi di interesse di 75 punti base, il prezzo delle crypto è complessivamente aumentato.
Ma dove potremo ricercarne il motivo?
Prima di tutto, chiunque di voi abbia respirato l'aria che circolava intorno ai mercati finanziari in questo ultimo mese di contrattazione, si sarà reso conto che il pensiero " tanto i mercati continueranno a scendere " era diventata un ovvietà. Ciò, naturalmente, incide sulla formazione di aspettative pessimistiche che se non confermate dai dati economici, tendono a creare nel mercato un sentiment positivo inaspettato, portatore di un rialzo dei prezzi.
In aggiunta, sebbene il clima economico suggerisse short , gli stessi market maker hanno bisogno che il prezzo rifiati dai minimi, altrimenti prendere posizioni ribassiste, diventa estremamente rischioso.
La nostra vena complottistica tende sempre a pulsare ardentemente quando si parla di " manipolazione di mercato " ma, in un contesto come questo, non sapremo proprio come altro chiamarla. Finalmente il "parco buoi" si arrende all'idea di un bear market, e giustamente il mercato gli regala una ripartenza (probabilmente fittizia).
Se avete seguito le nostre analisi qui su TradingView , vi sarete resi facilmente conto che dal minimo raggiunto da BTC (19K$ circa), abbiamo cercato di proporre qualche long, gestito con successo. Sono stati alcuni dei long più facili dell'anno in quanto, che sui 20K$ ci sarebbe stata speculazione, non era così difficile da prevedere.
Un fattore più burocratico, che decisamente ha contribuito alla spinta rialzista, è la comunicazione da parte di J.Powell che il ritmo di aumento dei tassi, potrebbe rallentare. Reputiamo la comunicazione di Powell molto intelligente a livello discorsivo. Questo perchè in passato, aveva affermato tutt'altro! Questo denota un chiaro interessa da parte della banca centrale di utilizzare le aspettative come driver dei mercati visto che molti dei propri strumenti tecnici, non sono più disponibili (a buon intenditore poche parole).
Ci teniamo a mostrare al nostro pubblico una spiacevole ma esplicita realtà:
Il prezzo di BTC è circa un mese che si muove in un range che va da 19K$ a 24K$. Dai minimi, Ethereum ha registrato una crescita maggiore del 50% e le altre Altcoin hanno performato ancora meglio. Il motivo risiede nella dinamica intercorrente fra i trasferimenti di capitali da una coin all'altra (quindi una questione di Dominance), non dal fatto che Bitcoin abbia terminato il proprio downtrend.
E adesso?
Non ci resta che aspettare che la volatilità da news si calmi e chissà, magari i dati sul PIL degli Stati Uniti che usciranno a breve, sapranno darci ulteriori delucidazioni.
COME HO "MODELLATO" IL CONCETTO DI "CICLO ECONOMICO"Salve.
Dopo aver discusso la prima parte dell’argomento riguardante i rendimenti (o tassi di interesse) reali e le aspettative di inflazione del mercato, oggi discuterò la seconda parte dello stesso, che io reputo di vitale importanza per due motivi:
• Conoscerlo aiuterà ad inquadrare il particolare scenario economico
• Saper inquadrare il particolare scenario economico aiuterà nella scelta dei propri investimenti
• Con la conoscenza dell’argomento è possibile rimodellare il concetto di “ciclo economico”, andando a perfezionarlo
L’analisi avrà titolo:
COME RIMODELLARE IL CONCETTO DI “CICLO ECONOMICO” GRAZIE ALLO STUDIO DELLE 4 FASI DEL RENDIMENTO REALE
Qualora non aveste letto la prima parte dell’argomento vi consiglio di farlo poiché considero esso “propedeutico” per la seconda parte; vi rilascio il link:
•
Buona lettura.
LE 4 FASI DEL RENDIMENTO REALE
È probabile che tanti di voi siano convinti che l’unico ciclo esistente nel mondo dell’economia e della finanza è uno ed uno solo, ossia il ciclo economico, rappresentato nella grafica che segue:
Il modello del ciclo economico, che non è altro che un’alternanza di diverse fasi caratterizzate da una differente intensità economica, viene costruito in base a determinati parametri:
• Livelli del PIL
• Livelli di occupazione/disoccupazione (mercato del lavoro)
• Livelli di produzione (legati in maniera diretta al PIL)
• Performance delle diverse asset class (mercato azionario, obbligazionario e materie prime)
Si è scoperto che anche il “rendimento reale” si muove in maniera ciclica. Ricordo come esso derivi dalla formula:
RENDIMENTO REALE = RENDIMENTO NOMINALE – ASPETTATIVE DI INFLAZIONE (TASSO DI BREAKEVEN)
L’espressione è di vitale importanza in quanto le 4 fasi sono costruite e spiegate grazie al variare della stessa, in particolare:
• Al variare delle aspettative di inflazione
• Al variare dei rendimenti reali
La grafica renderà il tutto più chiaro:
1. La fase 1 è caratterizzata da un aumento delle aspettative di inflazione coincidente con dei rendimenti reali in calo
2. La fase 2 è caratterizzata da un aumento delle aspettative di inflazione coincidente con dei rendimenti reali in aumento
3. La fase 3 è caratterizzata da un calo delle aspettative di inflazione coincidente con dei rendimenti reali in aumento
4. La fase 4 è caratterizzata da un calo delle aspettative di inflazione coincidente con dei rendimenti reali in calo
Costruirò ora le 4 fasi, cercando di essere il più chiaro possibile.
Voglio specificare che prenderò come riferimento la scadenza a 10 anni (rendimento reale e aspettative di inflazione a 10 anni).
FASE 1
La fase 1 è caratterizzata da un aumento delle aspettative di inflazione e dal rendimento reale in calo.
Quale sarà il comportamento del rendimento nominale, ossia del rendimento del decennale americano (US10Y)? Possiamo scoprirlo “manovrando” l’espressione matematica:
RENDIMENTO REALE = RENDIMENTO NOMINALE – ASPETTATIVE DI INFLAZIONE
- RENDIMENTO NOMINALE = -RENDIMENTO REALE – ASPETTATIVE DI INFLAZIONE
RENDIMENTO NOMINALE = RENDIMENTO REALE + ASPETTATIVE DI INFLAZIONE
Utilizzando i ticker di tradingview, l’espressione diventerebbe:
(TNX-T10YIE) = TNX – T10YIE
Dove:
- (TNX-T10YIE) = RENDIMENTO REALE
- (TNX) = RENDIMENTO NOMINALE
- (T10YIE) = ASPETTATIVE DI INFLAZIONE
Operando nello stesso modo illustrato poche righe fa, otteniamo:
(TNX-T10YIE) = TNX – T10YIE
-TNX = -(TNX – T10YIE) – T10YIE
TNX = (TNX -T10YIE) + T10YIE
Immaginiamo di assegnare al rendimento reale e alle aspettative di inflazione:
• Un segno + quando essi si trovano nella fase in cui sono “rialzisti”
• Un segno – quando essi si trovano nella fase in cui sono “ribassisti”
Come abbiamo visto all’inizio del paragrafo, nella fase 1 le aspettative di inflazione sono “rialziste” mentre i rendimenti reali “ribassisti”, per cui:
RENDIMENTO NOMINALE = +-
RENDIMENTO NOMINALE = 0
Il risultato “zero” sta a testimoniare una neutralità, motivo per il quale possiamo affermare che i rendimenti nominali sono neutrali.
Tutto chiaro?
Ho spiegato varie volte come i rendimenti di un’obbligazione si muovano inversamente al loro prezzo, per cui: se i rendimenti del decennale si mantengono neutrali, che andamento avranno i titoli di stato? Si muoveranno anch’essi in territorio neutrale!
IL PARTICOLARE SCENARIO ECONOMICO NEL QUALE POSSIAMO OSSERVARE LA FASE 1
Per inquadrare il particolare scenario economico nel quale è possibile osservare la fase 1 si deve ragionare in funzione di due parametri:
1. Le aspettative di inflazione che si alzano
2. I rendimenti nominali (ossia i rendimenti del decennale) che rimangono neutrali
In che ciclo economico si osservano queste dinamiche? Direi tra la fase 2 e la fase 3 del ciclo economico:
Il mezzo tra le fasi 2 e 3 del ciclo economico (indicati nella grafica precedente da un cerchio di color rosso) si osservano tra la fine di una recessione e l’inizio di una ripresa economica. In questo contesto le azioni di politiche monetarie da parte della FED sono accomodanti:
• Si riducono i tassi di interesse in maniera da permettere un accesso al credito più facile
• Si applicano le manovre del Quantitative Easing con lo scopo di “immettere” liquidità nel mercato (o, come spesso si è detto dopo l’ultima recessione, si “inonda il sistema di denaro”
Per questo motivo, le aspettative di inflazione iniziano a salire (il mercato inizia a scontare un’inflazione più alta poiché una ripresa economica e l’aumento congiunto della domanda dei beni porta ad un aumento del CPI); i rendimenti nominali rimangono neutrali: da considerare il fatto che i bond, tra il ciclo economico 2 e 3, tendono ad avere delle performance neutrali/rialziste, come mostra l’ultima grafica condivisa.
Lo scenario appena descritto corrisponde al periodo aprile 2020-agosto 2020. Questo è dimostrato dalla grafica seguente:
La grafica conferma ciò appena discusso.
Per quanto riguarda le performance del dollaro USA, esse registrano delle perdite. Il motivo è semplice: la politica ultra accomodante della FED ha lo scopo di stimolare l’economia con l’immissione di denaro (sotto forma di acquisto di titoli di stato governativi e corporate). Immettere denaro all’interno di un sistema economico significa “aumentare” l’offerta dello stesso; dal momento che anche il valore di una valuta è legata alla dinamica della domanda e dell’offerta (come le materie prime), ciò significa che a delle politiche ultra-accomodanti corrispondono performance negative della moneta; infatti:
La grafica conferma!
Come ho scritto poco fa, l’immissione di denaro da parte della FED avviene anche attraverso l’acquisto di obbligazioni corporate (obbligazioni societarie), sia investment grade (obbligazioni societarie poco rischiose emesse aziende con bilanci forti) che high yield (obbligazioni societarie ad alto rischio emesse da aziende con un rischio di default relativamente alto). Che performance hanno registrato le stesse nel periodo aprile 2020-agosto 2020?
Hanno registrato delle performance positive, definite dai due trend rialzisti dei due etf.
A chi porta benefici porta un dollaro debole? Sicuramente ai Paesi emergenti, che sono tutti quei Paesi in via di sviluppo (e di cui un giorno scriverò delle analisi). Essi hanno debiti in dollari americani, motivo per il quale un indebolimento della moneta universale coincide con un più facile ripagamento degli stessi. Possiamo affermare che nel periodo aprile 2020-agosto 2020 i mercati emergenti ne abbiano effettivamente beneficiato?
Direi di si!
Possiamo dunque aggiornare la grafica riguardante le 4 fasi del rendimento reale:
FASE 2
Nella fase 2 abbiamo un aumento delle aspettative di inflazione ed un aumento dei rendimenti reali. Sfruttando l’espressione matematica di cui ho discusso all’inizio del paragrafo precedente, come si comporteranno i rendimenti nominali?
RENDIMENTO NOMINALE = RENDIMENTO REALE + ASPETTATIVE DI INFLAZIONE
RENDIMENTO NOMINALE = ++
RENDIMENTO NOMINALE = 2
Il numero 2 sta ad indicare rendimenti nominali rialzisti. Dal momento che essi si muovono inversamente al prezzo dell’obbligazione associata, possiamo affermare che, nella fase 2, i titoli di stato sono ribassisti.
IL PARTICOLARE SCENARIO ECONOMICO NEL QUALE POSSIAMO OSSERVARE LA FASE 2
Per inquadrare il particolare scenario economico nel quale si sviluppa la fase 2, possiamo ragionare come fatto in precedenza, ossia in termini di aspettative di inflazione e rendimenti nominali.
Quand’è che le aspettative di inflazione iniziano ad influire su un rialzo dei rendimenti nominali? Quando l’economia di un Paese inizia a surriscaldarsi; più robusta è una ripresa, maggiore sarà l’inflazione trasportata. Inoltre, l’inflazione diventa un problema per gli investimenti obbligazionari: che senso ha per gli operatori detenere obbligazioni se poi, a scadenza delle stesse, il guadagno sarà completamente eroso dallo stesso consumer price index? Avrebbe poco senso; è così che gli investitori scaricano le obbligazioni che, per il rapporto inverso descritto precedentemente, spingono al rialzo i rendimenti.
Possiamo affermare che la fase 2 è riscontrabile tra la fase 4 e la fase 5 dei cicli economici, ossia nello stesso arco temporale in cui le banche centrali agiscono utilizzando una particolare manovra monetaria con lo scopo di “raffreddare” un’economia; essa è definita “tapering” (riduzione di acquisto di obbligazioni, traducibile in una “decelerazione degli acquisti previsti dal Quantitative Easing”):
Lo scenario appena descritto corrisponde al periodo agosto 2020-dicembre 2021. Questo è dimostrato dalla grafica seguente? Vediamolo:
Possiamo osservare come le aspettative di inflazione in aumento siano effettivamente seguite da dei rendimenti nominali rialzisti; non osserviamo tuttavia dei rendimenti reali rialzisti. Il motivo? Non sempre la finanza segue, come si suol dire, “alla lettera”, quello che esprimono i libri, e questo ne è un esempio.
Quale potrebbe essere il comportamento del dollaro americano in questo contesto? Dal momento che, come ho detto prima, il suo valore è (anche) legato alla legge della domanda e dell’offerta, un tapering abbasserebbe la sua offerta nel mercato, motivo per il quale si dovrebbe apprezzare. Questo è accaduto?
Si, è accaduto. Il valore della moneta, tuttavia, non si è mosso di pari passo con i rendimenti nominali e le aspettative di inflazione (come avevamo osservato nella fase 1) bensì qualche mese dopo, in particolare a fine maggio 2021 circa. Da considerare un ulteriore aspetto: è probabile che in questa fase il mercato inizi a scontare il futuro rialzo dei tassi di interesse, con un apprezzamento ulteriore della moneta stessa.
Per quanto riguarda le performance del mercato obbligazionario, esse sono neutrali.
Il motivo risiede nel fatto che i libri di economia e finanza insegnano che tra le fasi 4 e 5 del ciclo economico i bond non registrano delle buone prestazioni (in teoria dovrebbero essere ribassisti).
Guardando il lato mercati emergenti, le prestazioni sono neutral-ribassiste:
Il motivo è la loro correlazione con il dollaro: più esso tende a rafforzarsi (come abbiamo visto due grafiche fa), più risulta difficile per i mercati emergenti ripagare i debiti. I trend infatti sottolineano ciò: è un caso che tutti e tre gli etf condivisi nella grafica abbiano iniziato ad intraprendere una traiettoria ribassista da luglio 2021, in concomitanza con il rafforzamento del US Dollar? Direi di no.
Il motivo per il quale l’etf sulle obbligazioni high yield ha registrato performance peggiori rispetto a quelle investment grade è dovuto al diverso rischio delle stesse:
• Le high yield sono obbligazioni emesse da società con una vulnerabilità al default medio/alta, motivo per il quale è più probabile che siano tali società a non riuscire a pagare i debiti (durante un rafforzamento del dollaro) rispetto a delle società con vulnerabilità medio/bassa che emettono, appunto, obbligazioni investment grade. Come si riflette questa diversa natura tra i due etf? Gli investitori andranno a speculare maggiormente al ribasso su quello high yield rispetto all’investment grade!
Possiamo ora aggiornare la grafica riguardante le 4 fasi del rendimento reale:
FASE 3
Nella fase 3 abbiamo un abbassamento delle aspettative di inflazione ed un aumento dei rendimenti reali. Sfruttiamo l’espressione matematica per tradurre il comportamento dei rendimenti nominali:
RENDIMENTO NOMINALE = RENDIMENTO REALE + ASPETTATIVE DI INFLAZIONE
RENDIMENTO NOMINALE = +-
RENDIMENTO NOMINALE = 0
I rendimenti nominali dovrebbero muoversi in territorio neutrale.
IL PARTICOLARE SCENARIO ECONOMICO NEL QUALE POSSIAMO OSSERVARE LA FASE 3
Lo scenario economico nel quale possiamo osservare la terza fase del ciclo del rendimento reale è senz’altro quello che stiamo vivendo da inizi 2022, che possiamo collocare con approssimazione tra la fase 5 e la fase 6 dei cicli economici:
In questo scenario le banche centrali iniziano a restringere ulteriormente il credito e, dopo aver iniziato il tapering tra la fase 4 e 5 del ciclo economico, iniziano a rialzare i tassi di interesse; il motivo di tale mossa? Le fasi 2,3,4 e 5 del ciclo economico sono quelle in cui un’economia si riprende da una recessione, riparte e successivamente si espande trascinando con sé un aumento dell’inflazione (ultimo dato di giugno +9.1% a/a).
Lo strumento in mano alla Federal Reserve utile a combattere un’inflazione galoppante è la manipolazione dei tassi di interesse: alzando essi le imprese, i consumatori e, più in generale, noi individui che costituiamo un’economia, saremo più scoraggiati nel richiedere dei prestiti. Questo si riflette sulla “quantità di moneta circolante all’interno di un sistema economico”: più essa cala, più l’inflazione dovrebbe muoversi in tandem alla stessa. È da specificare che un aumento dei tassi influisce negativamente sulle aspettative dello stesso dato macroeconomico, infatti la grafica che segue mostra come tale affermazione sia confermata:
Le aspettative di inflazione a 10 anni del mercato, dopo aver raggiunto un picco al 3.02% il 21 aprile 2022, si trovano ora al 2.34%. I rendimenti del decennale che, per la letteratura, dovrebbero essere neutrali, si trovano tutt’ora in territorio rialzista (nonostante essi abbiano, al momento, raggiunto un picco il 14 giugno a 3.5 punti percentuali). Ci troviamo tutt’ora a vivere all’interno della fase 3 del ciclo del rendimento reale e tra le fasi 5 e 6 del ciclo economico, motivi per i quali dovremmo aspettare che tale situazione si concretizzi per perfezionare la stessa grafica.
Il rialzo dei tassi di interesse ha un effetto benevolo sul dollaro, confermato dalla grafica:
Il motivo risiede nel fatto che una moneta con un tasso di interesse più alto è più attrattiva agli occhi degli investitori; non è un caso che quelle con un tasso più alto siano le più acquistate sul mercato; l’acquisto è direttamente legato alla legge della domanda e dell’offerta:
• Maggiore è la richiesta di un bene, maggiore sarà il suo incremento di prezzo
Ecco il motivo dell’apprezzamento della moneta statunitense. Questo apprezzamento si riflette in maniera negativa sui mercati emergenti, per i motivi già trattati nei paragrafi precedenti:
Anche i bond americani societari registrato delle perdite dovute al fatto che la stessa asset class, tra la fase 5 e 6 del ciclo economico, registra delle brutte prestazioni:
Aggiorniamo la grafica riguardante le 4 fasi del ciclo del rendimento reale:
FASE 4
Nell’ultima fase del ciclo del rendimento reale ritroviamo dei rendimenti reali in calo, seguiti a braccetto dalle aspettative di inflazione, anch’esse in calo. Per l’espressione matematica, anche i rendimenti nominali dovrebbero presentarsi ribassisti:
RENDIMENTO NOMINALE = RENDIMENTO REALE + ASPETTATIVE DI INFLAZIONE
RENDIMENTO NOMINALE = --
RENDIMENTO NOMINALE = -2
IL PARTICOLARE SCENARIO ECONOMICO NEL QUALE POSSIAMO OSSERVARE LA FASE 4
1. Rendimenti nominali (ricordate, del decennale americano) ribassisti stanno ad indicare un acquisto degli stessi titoli di stato
2. Un ulteriore abbassamento delle aspettative di inflazione certifica gli effetti derivati dall’inasprimento della politica monetaria della Federal Reserve che, con il rialzo dei tassi, ha abbassato l’inflazione
3. Il decennale americano è, come spesso ho specificato all’interno delle mie analisi, un bene rifugio, ossia un titolo di stato che, in determinate condizioni economico finanziarie di deterioramento, viene acquistato
Dal momento che le aspettative di inflazione salgono nelle fasi 2,3,4 e 5 del ciclo economico (ripresa e successiva espansione economica) e dal momento che il decennale è appunto un bene rifugio, dove possiamo collare all’interno dello stesso schema del ciclo economico la fase 4 del ciclo del rendimento reale? Direi in maniera approssimativa a circa la metà della fase 1 del ciclo economico:
Come potete osservare, la fase 4 si colloca in quel particolare contesto economico definito “recessione”. Nello stesso contesto, le performance delle obbligazioni societarie dovrebbero essere in linea teorica positive (meglio le investment grade che le high yield, dal momento che nello stesso scenario economico le aziende che dichiarano bancarotta sono innumerevoli, specie quelle che emettono le stesse obbligazioni “junk”).
Il dollaro dovrebbe presentarsi neutrale il che darebbe fiato ai mercati emergenti che, vista la correlazione inversa con la stessa moneta, dovrebbero registrare delle prestazioni neutral-ribassiste:
Quando saremo testimoni di tale fase, completerò l’analisi con allegate delle grafiche specifiche.
Grazie per l’attenzione, Matteo Farci.
idea long EURGBPDopo aver rotto la resistenza 19/07 ore 8 del mattino con una bella Marubozu anche se con poca ombra sotto ma visto il bel corpo espansivo non possiamo pensare altro che il prezzo vada a salire... aspettiamo la sua correzione ma potrebbe anche partire subito il trand rialzista.
Non è detto che arrivi nell'area indicata... io starei a guardare !
💰 EUR-USD, SHORT VERSO LA PARITA'La pin long che avevamo visto la scorsa settimana non è stata confermata (nessun break out rialzista) e quindi non abbiamo preso alcun posizionamento in acquisto. Il prezzo ha continuato a scendere toccando l'area importantissima della parità ma senza mostrare alcuna forte reazione, a parte un leggero falso movimento il 14 luglio, e comunque nessun segnale di Price Action tale da farmi aprire operazioni contro trend. La tendenza daily infatti è sempre short e non sarebbe male, dopo la correzione in atto, riscontrare un nuovo set up short di analisi tecnica e rientrare in trend con target proprio sul livello "tondo" e psicologico 1 dove, dollaro permettendo, continua ad essere valida la ricerca di segnali di acquisto in un'ottica di medio lungo periodo.
Vediamo, come di consueto, cosa ci mostrerà il grafico per poi scegliere la conseguente strategia; strategie e segnali che potete vedere quotidianamente nei miei video giornalieri di Trading e Formazione, info nel profilo Tradingview Mauriforex!
Buon trading, Maurizio.
GBPAUD - Struttura in zona d'accumuloAsset che principalmente non trado, ho analizzato un setup per me valido, vediamo come si comporta next week.
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DAX40 - AccumulationSchematica d'accumulo perfetta
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NORTHROP GRUMMAN: UNA DELLE MIGLIORI AZIENDE DEL 2022 Buongiorno a tutti.
Il 14 febbraio 2022 pubblicavo all’interno di tradingview un’analisi riguardante tre aziende americane che probabilmente avrebbero beneficiato del conflitto Russia-Ucraina, che potete trovare al link:
•
Queste tre aziende, operanti nel campo aerospaziale e della difesa, erano:
1. Lockheed Martin
2. Northrop Grumman
3. General Dynamics
Una di queste non solo ha registrato degli ottimi guadagni prima e dopo il conflitto, bensì si trova tuttora a ridosso dei suoi massimi storici; questo è un fatto piuttosto singolare dal momento che quello che stiamo vivendo da inizio anno è un vero e proprio bear market; quest’azienda è Northrop Grumman.
NORTHROP GRUMMAN
La Northrop Grumman Corporation è una multinazionale operante, appunto, nel campo aerospaziale e della difesa, nata dall’unione nel 1994 fra Northrop e Grumman.
L’azienda si occupa di svariati progetti:
• Costruisce alcuni dei velivoli più avanzati del mondo come il bombardiere Stealth B-2 Spirit e l’X-47B oltre ad altri potenti sensori e sistemi aerei
• Opera nel campo cybernetico essendo fornitore leader di cyber a spettro completo su terra, mare e spazio
• Si occupa di prevenire attacchi informatici
• Protegge le comunicazioni militari
• Fornisce servizi critici di logistica, supporto e modernizzazione, dall’infrastruttura dei servizi di emergenza americani ai veicoli da combattimento sul campo di battaglia
• È leader mondiale nella progettazione, sviluppo e produzione di sistemi navali come sonar in grado di mappare le profondità dell’oceano o sistemi anti-sottomarini
L’azienda ha una capitalizzazione di mercato pari a 74 miliardi di dollari con 88mila dipendenti circa.
Per altre informazioni vi rilascio il link della pagina ufficiale della società, vi consiglio di darci un’occhiata:
• www.northropgrumman.com
Analizziamo ora il grafico di prezzo:
Tra il 25 ottobre 2021 e il 24 febbraio 2022 il prezzo si è mosso all’interno di due strutture di prezzo:
• La resistenza a 406$
• Il supporto a 344$
Il prezzo riesce ad esplodere al rialzo all’inizio dell’invasione russa in territorio ucraino (il 24/02, come specifico nella grafica): in sette sedute riesce a guadagnare 25 punti percentuali che valgono i nuovi massimi storici a 492$. Nei quattro mesi seguenti il prezzo mantiene un carattere rialzista, andando dapprima a ritracciare sul livello 61.8 di Fibonacci (indicato nella grafica dal cerchio di color rosso) per poi continuare la sua traiettoria al rialzo con la formazione di un triangolo ascendente, figura di analisi tecnica rialzista.
La grande forza del prezzo è espressa da diversi fattori:
• La brevissima distanza dai massimi storici (soli 3.7 punti percentuali)
• La distanza dalla media a 50 periodi (2.6 punti percentuali)
• La distanza dalla media a 200 periodi (14 punti percentuali)
• La grande distanza tra le due medie mobili appena citate (10 punti percentuali circa)
• Le performance positive da inizio anno, che si attestano a +24 punti percentuali.
E’ possibile studiare la forza dell’azienda anche grazie ad alcuni indici di forza che ora voglio mostrarvi.
NORTHROP GRUMMAN VS SETTORE INDUSTRIALE
Studio la forza dell’azienda rispetto al suo settore di riferimento, ossia quello industriale, utilizzando come etf di riferimento settoriale l’XLI:
E’ dal 18 novembre che l’indice di forza inizia a mostrare un andamento rialzista parabolico utilizzando come supporto la media a 50 periodi di color blu. Questo tipo di tendenza al rialzo riassume graficamente la forza di Northrop Grumman rispetto al settore di riferimento (se l’indice tende al rialzo è l’azienda a sovraperformare il riferimento; viceversa, a parti invertite, è vero il contrario).
NORTHROP GRUMMAN VS SETTORE AEROSPAZIALE E DELLA DIFESA
E’ possibile visualizzare la forza dell’azienda se la stessa viene rapportata al settore aerospaziale e della difesa: l’indice di forza relativa esprime la maggior tonalità di Northrop Grumman assumendo un trend rialzista parabolico che ha inizio addirittura più di un anno fa, il 12 febbraio 2021.
L’Etf utilizzato come riferimento per il settore aerospaziale e della difesa ha ticker “XAR” ed è l’SPDR Aerospace & Defense.
NORTHROP GRUMMAN VS S&P500
La stessa forza espressa dall’azienda protagonista dell’analisi rispetto al settore industriale e aerospaziale e della difesa è ben visibile se anche essa viene espressa rispetto all’indice S&P500 (indice americano che racchiude nel suo paniere le 500 aziende più capitalizzate); l’indice di forza si comporta come i due precedenti, assumendo un trend parabolico rialzista nato il 18 novembre 2021 e supportato dalla media a 50 periodi.
NORTHROP GRUMMAN VS MSCI WORLD
Come ultimo indice di forza propongo quello tra Northrop Grumman e l’etf MSCI World (ticker URTH), che offre esposizione a una vasta gamma di società dei mercati sviluppati in tutto il mondo (e che quindi dà una buona visione globale dei mercati azionari mondiali). Le informazioni da estrapolare da questo indice di forza sono le medesime di quelli precedenti:
E’ dal 17 novembre 2021 che l’indice di forza assume una traiettoria fortemente rialzista supportata dalle media a 50 periodi. Questo comportamento indica la maggior forza espressa dall’azienda rispetto a tantissime diverse aziende appartenenti ai mercati azionari globali.
CONCLUSIONI
Attraverso aspetti tecnici e fondamentali (espressi dagli indici di forza) abbiamo visto come la società Northrop Grumman si stia comportando in maniera nettamente diversa non solo rispetto al mercato azionario americano, bensì rispetto a quello globale.
Questo dimostra che anche in periodi di forte “turbolenza” è possibile trovare delle società con comportamenti notevolmente diversi rispetto alla massa.
Per quanto l’azienda continuerà ad esprimere questo tipo di carattere?
Buona giornata, Matteo Farci
BTCUSD - Weekly ScenarioScenario Price Action su BTC, livelli d'attenzione che tengo in considerazione e possibili drowdown che il prezzo potrebbe fare
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💰 BITCOIN, DOVE VENDERE? Lo scenario del Bitcoin, tecnicamente parlando, è davvero chiaro e i tre principali Time Frame (giornaliero, settimanale e mensile) ci mostrano un quadro discendente con la possibilità nel medio periodo di rivedere anche la quotazione in zona $3.000. In un'ottica di brevissimo periodo il prezzo, dopo la violazione del livello di supporto $28.000 ha accelerato la discesa e si trova attualmente in una fase di correzione tecnica che auspicherei continuasse fino alla resistenza $24.000; in tale zona infatti sarebbe ottimo riscontrare un segnale di Price Action short per seguire il downtrend con un target di presa di profitto in area di supporto $13.000 . Al momento non valuto opportunità di acquisto a meno che la quotazione non mostri sul livello appena menzionato un chiaro set up contro trend oppure nel caso in cui la stessa iniziasse a salire rompendo di nuovo il livello chiave e "psicologico" dei $30.000.
Nel mio profilo Tradingview trovate le indicazioni per seguire la mia operatività quotidiana sul Bitcoin così come sugli altri cfd, coppie valutarie ed azioni.
Maurizio
Challenge personale. Day-trader per un mese. In barba al bombardamento pubblicitario al quale sono sottoposto su youtube, instagram, internet circa la possibiltà di:
- Costruirsi una rendita lavorando dal mare;
- Creare un secondo stipendio con 5 minuti di attività al giorno;
- Vivrai di trading con una super strategia e che ti sarà insegnata alla modica cifra di 7000 euro;
e considerato il particolare momento dei mercati, nel quale a mio avviso, per il proprio portafoglio di breve/medio termine in stock picking c'è davvero poco da fare se non restare flat (o gestire, per chi lo sa fare, lo shortselling su azioni), ho deciso di provare l'attività di trading intraday per un mese.
In questa maniera non voglio vedere se si può diventare milionari con un conto da 5000 euro, piuttosto capire se creando una routine, seguendo poche ma precise regole, si può riuscire ad essere profittevoli in operatività day trading considerando che:
- Sono impegnato durante la giornata in un altro lavoro;
- non sono un day trader;
- la mia strumentazione non è da professionista, bensì da retail trader.
Valuterò operazioni solo sul micro mini future S&P500, con massimo due eseguiti al giorno.
Rischio controllato, size massimo di 1 contratto (controvalore nozionale attuale 18375 dollari).
Pubblicherò le operazioni su Tradingview per aiutarmi sia nel processo di costruzione del trading plan che in fase di revisione dei trade e di recap.
Al 29 luglio tirerò una linea per una prima valutazione dei risultati e per poterne trarre degli spunti personali.
GRANO, LA GUERRA NON C'ENTRA!Non facciamo altro che sentire parlare di inflazione da guerra, materie prime al rincaro a causa del conflitto, Russia che ha provocato la fame nel mondo per il blocco del grano ecc ecc, ma è davvero così? Senza volerci addentrare in discorsi di geopolitica o di economia bellica facciamo una cosa molto più semplice: apriamo il grafico daily di una delle cosiddette "major agricole", il grano e vediamo cosa appare ai nostri occhi. Immediatamente notiamo una fiammata rialzista verso fine febbraio 2022 e pensiamo "ecco il rialzo dovuto alla guerra!". Senz'altro, una spinta c'è stata ma...cerchiamo di leggere il grafico nel suo insieme e cosa notiamo? Notiamo che il grafico giornaliero del Wheat si trovava in realtà già all'interno di una tendenza rialzista che negli ultimi 2 anni esatti ha visto una progressione del prezzo (all'interno di un chiaro canale rialzista) che è praticamente raddoppiato passando dai $470 del giugno 2020 ai circa $900 ad inizio guerra Ucraina. La stessa fiammata "bellica" di fine febbraio è vero che ha accelerato il rialzo fino ad area $1.300 ma è altrettanto vero che si è poi sgonfiata perdendo circa un 70% del precedente rialzo ed entrando poi in una sorta di lateralità/"sali-scendi" con un prezzo che, via via, si è riportato sull'attuale valore $1.050 favorendo un trend di breve periodo ribassista. In un'ottica di trading e considerando la tendenza che abbiamo detto essere long, anche nel time frame settimanale (ed indipendentemente dalla guerra in Ucraina), cercherei proprio sul livello attuale, area statica e dinamica di supporto, un nuovo segnale di Price Action per entrare in acquisto con un target sul massimo $1.300.
Vediamo cosa succede nei prossimi giorni e, se volete, nel mio profilo Tradingview potete vedere dove seguire la mia operatività personale giornaliera!
Maurizio
S&P: ENTRIAMO IN UNA NUOVA DISCESA?!L'azionario statunitense continua a mostrarci sia nel grafico settimanale che in quello giornaliero una tendenza ribassista piuttosto evidente. Prendendo in considerazione lo S&P, dopo la ripida discesa che ha spinto la quotazione dai 4.500 ai 3.800 punti tra marzo e maggio di quest'anno, notiamo una fase di breve correzione e lateralità delle ultime sedute alla quale ha fatto seguito una bellissima bearish candle (proprio ieri) che ha generato un break out sia della media mobile che del livello di supporto 4.060. L'idea potrebbe essere quella di approfittare di una ripresa del downtrend con target di profitto nell'area di supporto 3.700; per questo sarebbe interessante assistere ad una momentanea correzione sul livello appena violato ed un successivo segnale di Price Action short, a conferma della pressione in vendita, per elaborare una strategia ribassista.
Vediamo cosa succederà nella giornata odierna e vi invito a visitare il mio profilo personale Tradingview per rimanere informati su questo ed altri spunti operativi su Forex e Azionario tramite i miei video giornalieri (che ormai sono al loro 10°compleanno!).
Maurizio
SPREAD BTP-BUND E FTSEMIB: UNA CORRELAZIONE DA CONOSCERESalve ragazzi. L’analisi che voglio proporvi oggi tratterà un argomento che probabilmente diversi di voi conosceranno ma, dal momento che occupa una grande importanza in ambito economico-finanziario europeo, ho deciso di trattarlo: lo spread BTP-BUND.
Questa analisi è legata per certi versi ad una pubblicata qualche tempo fa dal titolo “Correlazione tra ratings e decennali dei paesi europei” che trovate al link:
•
Vi consiglio di leggerla, vi sarà utile.
Tratterò il significato di spread, la sua correlazione inversa con il nostro indice azionario FTSEMib e successivamente alcuni dei suoi impatti sull’economia.
COS’E’ LO SPREAD BTP-BUND?
Lo spread BTP-BUND esprime la differenza tra i rendimenti dei titoli di stato italiani a 10 anni (ossia i buoni del tesoro poliennali) e i rendimenti dei titoli di stato tedeschi alla stessa scadenza (Bund). I due rendimenti, presi separatamente, possono essere così rappresentati:
Creando la differenza tra il grafico di prezzo in nero (IT10Y) e quello in blu (DE10Y) si ottiene lo spread. E’ necessario dunque digitare nella barra di ricerca di tradingview il ticker “IT10Y-DE10Y”.
ESEMPIO DI CALCOLO DELLO SPREAD
Nella grafica evidenzio la facilità con la quale sia possibile calcolare lo spread. E’ necessaria una semplice sottrazione tra il rendimento del BTP e del BUND.
IL MOTIVO PER IL QUALE LO SPREAD È UTILIZZATO PER IDENTIFICARE LA CREDIBILITA’ DI UNO STATO
È importante ritornare a ritroso, in particolare alla definizione di “titolo di stato”.
Ogni governo per autofinanziarsi emette obbligazioni, chiamate appunto “titoli di stato”; quando cittadini, istituzioni e/o banche acquistano uno di questi certificati di debito, ad esempio con scadenza a 10 anni, forniscono liquidità immediata allo Stato emittente; trattandosi di un’obbligazione, e di conseguenza di “denaro in prestito” lo stesso, alla scadenza dell’obbligazione, ossia dopo 10 anni, dovrà impegnarsi a restituire lo stesso importo prestatogli precedentemente da parte dei più svariati attori di mercato con un interesse riconosciuto.
Lo stesso interesse, o “rendimento” dell’obbligazione, è proporzionale al grado di rischio al quale un investitore si espone qualora la acquistasse. Maggiore è tale rischio, maggiore sarà l’interesse (o il rendimento) richiesto dal particolare “investitore” come remunerazione.
Se dovessimo riassumere con una piccola uguaglianza quest’ultimo concetto sarebbe RISCHIO=RENDIMENTO.
Osserviamo al momento quale sia il rendimento del decennale italiano:
Si attesta al 3.291%.
E quello tedesco?
Rende 1.249%.
Per l’uguaglianza RISCHIO=RENDIMENTO possiamo dunque affermare che si rischierebbe più ad acquistare titoli di stato italiani che tedeschi; per quale motivo? Per il fatto che la Germania è considerata il “polmone economico europeo” presentando essa un’economia fortemente solida ed esibendo un rating di tripla A (AAA, giudizio affidato dalle agenzie di ratings come Moody’s, Fitch e Standard and Poors) affidato a quelli Stati con eccellenti capacità di onorare le obbligazioni assunte; questo non si può dire per la nostra nazione, presentando essa un rating di tripla B, affidato a quelli Stati con adeguate (e non eccellenti) capacità di far fronte agli impegni di pagamento.
Voglio farvi notare un qualcosa di importante:
Il fatto che la Germania sia considerata come “polmone economico europeo” è ben testimoniato dal rendimento dei suoi titoli di stato a 10 anni se confrontati con gli altri dell’Area: esso è il più basso (e di conseguenza è quello che presenta meno rischi).
Tornando alla base del discorso, come si può dunque capire quale sia l’effettiva credibilità di un Paese? Andando a confrontare lo stesso con il Paese che presenta all’interno della stessa cerchia (Unione Europa, ad esempio) l’economia più “forte e credibile”.
Questo confronto viene messo alla luce prendendo in esame il rendimento del decennale del paese di cui si vuole capire l’effettiva credibilità e “rapportandolo” al rendimento del decennale più sicuro ed affidabile, ossia quello della Germania. Tale “rapporto” è espresso in termini di differenza, che viene chiamato spread. Considerando lo spread tra Italia e Germania, il famoso “spread BTP-BUND”.
ANALISI SPREAD BTP-BUND
Nella grafica potete osservare lo spread “Italia-Germania” a livello settimanale.
Esso viene tipicamente espresso in “punti base”, dove ogni punto rappresenta un centesimo di punto percentuale (100 punti base, di conseguenza, sono uguali all’1%).
Ho contrassegnato con dei rettangoli rossi e verdi determinate zone di interesse:
• I rettangoli rossi racchiudono al loro interno tutti gli archi temporali nei quali i rendimenti dei titoli di stato italiani a 10 anni hanno sovraperformato quelli tedeschi alla stessa scadenza; per il concetto espresso prima, sono proprio quelli i momenti nei quali l’Italia è percepita più rischiosa da parte degli investitori
• I rettangoli verdi racchiudono al contrario tutti gli archi temporali nei quali i rendimenti dei titoli di stato tedeschi a 10 anni hanno sovraperformato quelli italiani alla stessa scadenza; per il concetto espresso prima, gli stessi rettangoli racchiudono dunque tutti quei momenti in cui l’Italia inizia a presentare una credibilità maggiore
La logica vuole che lo spread si allarghi durante fasi economiche finanziarie del Paese particolarmente turbolente o incerte; i fattori condizionanti possono essere guerre, recessioni, transizioni di governo eccetera. Quando poi gli stessi fattori vanno ad attenuarsi, ecco che lo stesso va a restringersi.
Quando si tratta di investire il proprio denaro è necessario cercare di sfruttare qualsiasi situazione tale da permetterci di guadagnare; basandomi su questo contesto, la domanda a cui ho pensato è stata:
”se è vero che lo spread si allarga durante fasi incerte, chi investirebbe nel nostro Paese in quelle stesse condizioni”?
Probabilmente nessuno, dal momento che l’aumento dello spread è legato in maniera diretta alla probabilità che l’Italia non riesca a pagare i propri debiti.
Questo è vero per le obbligazioni. E per il mercato azionario?
CORRELAZIONE TRA SPREAD BTP-BUND E FTSEMIB
Anche per il mercato azionario, in particolare per l’indice FTSEMib, la musica non cambia. E’ la correlazione inversa tra quest’ultimo e lo stesso spread a suggerirlo, essendo essa inversa, infatti:
Quando il BTP-BUND si muove al rialzo (con il rischio percepito verso l’Italia in aumento) il FTSEMib tende ad avere delle cattive performance.
Quando il BTP-BUND si muove al ribasso (con il rischio percepito verso l’Italia in diminuzione) il FTSEMib tende ad averne delle buone.
Perché accade ciò? Perché la sfiducia nei confronti di una nazione non si riflette solo in maniera diretta verso i suoi titoli di stato bensì anche verso le aziende facenti parte dello stesso nucleo!
Come posso dunque concludere questo paragrafo? Affermando che è bene osservare da vicino lo spread se si intende investire sul mercato azionario italiano. Per il mio punto di vista e per come io intendo gli investimenti (dal momento che baso le mie scelte sulla macroeconomia), non penserò mai di acquistare aziende italiane se lo spread indica una sfiducia!
In particolare:
Finché lo spread manterrà la sua traiettoria parabolica rialzista, la mia visione ribassista sull’indice azionario persisterà.
GLI EFFETTI DELLO SPREAD SULL’ECONOMIA
Ho spiegato due concetti fondamentali: uno dei modi per una nazione di autofinanziarsi è l’emissione di titoli di stato, che vengono acquistati dai più svariati attori di mercato. La teoria vuole che gli investitori richiedano un interesse (o rendimento) maggiore per essere remunerati dal rischio associato all’obbligazione acquistata stessa; l’allargamento dello spread, come ho spiegato, indica sfiducia nei confronti di un paese: questo significa che per “convincere” gli investitori a finanziare, un governo andrà ad emettere titoli di stato con un rendimento più alto, in maniera tale da incentivare gli acquisti.
Questo dove va ad impattare? Sul bilancio di uno Stato! È vero che con incentivi più alti è probabile il ricevimento di finanziamenti, ma è altrettanto vero che i successivi interessi saranno più alti da pagare.
Questa differenza di interessi va poi a riflettersi sul deficit pubblico: per lasciare inalterato esso, è probabile che uno Stato aumenti le tasse oppure utilizzi il denaro che precedentemente doveva essere destinato ad altre spese pubbliche come ad esempio la costruzione di infrastrutture oppure la sanità.
L’aumento dello spread ha anche un impatto sulle banche italiane. Perché?
Perché esse sono alcune tra i diversi attori di mercato a finanziare lo Stato, andando ad acquistare quantità enormi di BTP. Il fatto di avere titoli di Stato in portafoglio all’aumentare progressivo dello spread non è un bene; immaginiamo che una banca abbia acquistato una quantità X di BTP con rendimento fisso annuo del 3% ad un prezzo di 100; se lo spread si allargasse, lo Stato emetterebbe nuovi BTP con rendimento più alto; essendo il rendimento legato inversamente al prezzo, significa che lo stesso BTP acquistato a 100 verrebbe svalutato (da 100 ad 80, ad esempio). Questo significa che se la banca rivendesse la stessa quantità X di titoli di stato, registrerebbe una perdita.
Una svalutazione di miliardi di BTP andrebbe ad intaccare la solidità patrimoniale di una Banca che, per proteggersi, aumenterebbe i costi ai clienti bancari o comunque diventerebbe più rigida nel concedere prestiti e finanziamenti a famiglie ed imprese. Quando l’accesso al credito diviene più rigido, chi è a risentirne? L’economia.
Spero l’analisi vi possa essere utile, un saluto.
Matteo Farci