La posizione di Wall Street su Bitcoin e le CriptovaluteNonostante nell’ultimo anno abbiamo assistito all’avvicinamento da parte di qualche investitore istituzionale, come MicroStrategy e Tesla (citando i maggiori), i maggiori istituti di credito stanno per la maggior parte dei casi evitando le criptovalute. Infatti, i contratti futures basati su Bitcoin ed Ether sono già disponibili nelle principali piazze borsistiche, nessuna delle sei più grandi banche statunitensi offre l’accesso ad essi ai loro clienti.
Tuttavia, questo non dovrebbe sorprenderci, in quanto le banche non sono state invitate alla “festa delle criptovalute” in primo luogo: “Una versione puramente peer-to-peer del contante elettronico permetterebbe ai pagamenti online di essere inviati direttamente da una parte all’altra senza passare attraverso un’istituzione finanziaria” – citando Satoshi Nakamoto.
D’altra parte ci sono altre ragioni per cui le banche sono ancora per lo più in disparte, la più grande è legata al grande rischio legato all’alta volatilità.
Ecco la situazione delle criptovalute nelle principali banche statunitensi:
JPMorgan
Trattasi della più grande banca statunitense, e anche la più avanti nell’adozione delle criptovalute.
L’anno scorso la prima banca statunitense ha accettato di processare le transazioni da e per l’exchange Coinbase Inc. e Gemini Trust Co. come clienti bancari. La decisione aveva lo scopo di aiutare gli exchange a gestire il denaro negli Stati Uniti, tuttavia la banca di New York non gestirà ancora nessuna transazione in criptovaluta.
È stato comunque un bel cambiamento rispetto al 2017, quando l’amministratore delegato Jamie Dimon ha notoriamente chiamato Bitcoin una “frode” e ha minacciato di licenziare qualsiasi dipendente sorpreso a scambiarlo. Più tardi avrebbe detto di essersi pentito di tali commenti, e ora afferma di vedere molti modi in cui la banca può utilizzare la tecnologia blockchain. Ad esempio: Nel 2019, JPMorgan si è servita della blockchain per accelerare i pagamenti aziendali, utilizzando il token soprannominato JPM Coin.
A dicembre, JPMorgan ha iniziato ad utilizzare la sua blockchain personalizzata per condurre accordi di riacquisto intraday con un giro di affari di miliardi di dollari, progresso che ha contribuito a convincere Goldman Sachs Group Inc. a unirsi al nuovo mercato digitale all’inizio di quest’anno. JPMorgan è anche un membro fondatore della Enterprise Ethereum Alliance, un gruppo che sperimenta una versione privata della blockchain.
Goldman Sachs
Tre anni fa, Goldman Sachs assunse un trader di criptovalute, con l’obiettivo di guidare e far familiarizzare le persone in azienda e i clienti con le criptovalute. Prendendo in considerazione l’eventuale apertura di un trading desk per valute digitali.
Di recente, Goldman Sachs ha minimizzato l’idea del Bitcoin come asset class, affermando che le oscillazioni “selvagge” del suo prezzo dimostrano che non è una vera moneta. Allo stesso tempo, l’azienda sta esplorando per la creazione di un proprio token digitale fiat, ma dichiarando di essere ancora agli albori nel processo.
Morgan Stanley
Il CEO di Morgan Stanley, James Gorman, è stato uno dei primi leader di Wall Street a dare credito a Bitcoin, affermando nel 2017 che si trattava più di una semplice moda passeggera. L’azienda ha flirtato con l’idea di negoziare un prodotto basato su swap legato alla prima criptovaluta, il quale potrebbe dare ai clienti un’esposizione sintetica alla moneta, ma alla fine non ha proceduto.
Il capo dei mercati degli asset digitali di Morgan Stanley, Andrew Peel, ha dichiarato che negli ultimi mesi la banca ha raccolto una crescita d’interesse in Bitcoin da parte delle aziende finanziarie tradizionali.
Wells Fargo
Wells Fargo & Co. non accetta criptovalute in conti di deposito, custodia o altro. L’azienda, tuttavia, sta conducendo una ricerca per “valutare la tecnologia sottostante per potenziali innovazioni transazionali, di trasparenza e di regolamento che può contenere”, secondo il portavoce della società Roger Cabrera.
L’amministratore delegato Charlie Scharf non si è espresso sulla questione da quando è subentrato nel 2019, tuttavia quando si trovava ai vertici di Visa Inc., nel 2014, ha definito Bitcoin “molto più complesso” di quanto sia spesso ritratto.
Citigroup
Il CEO uscente di Citigroup Inc., Michael Corbat, ha dichiarato in un’intervista con Bloomberg a dicembre di credere che alcune criptovalute avrebbero continuato ad essere utilizzate come forme di pagamento, aggiungendo che la sua banca aveva iniziato a collaborare con i governi di tutto il mondo per la creazione delle valute digitali sovrane.
Banca d’America
Il direttore operativo di Bank of America Corp., Cathy Bessant, dichiarò nel 2019 che l’uso di Bitcoin e di altri asset digitali era “preoccupante”, e che era “ribassista” sulla blockchain. Ad ogni modo in un’intervista alla CNBC, lo stesso Bessant, ha dichiarato: “Se blockchain o DLT diventa una realtà, vogliamo essere pronti per i nostri clienti”.
Aziende di pagamento
Alcuni dei più grandi passi in avanti verso l’adozione delle criptovalute, sono stati dei giganti della tecnologia finanziaria come PayPal Holdings Inc. e Visa.
PayPal l’anno scorso a permesso ai consumatori di comprare, vendere e tenere criptovalute nei loro portafogli, stesa caratteristica che prevede di aggiungere alla sua app Venmo nei prossimi mesi. L’azienda permetterà anche presto ai clienti di utilizzare le criptovalute per pagare presso i 29 milioni di commercianti che accettano PayPal.
Visa ha invece dichiarato che se una valuta digitale dovesse diventare un mezzo di scambio riconosciuto, non ci sarebbe alcun motivo per cui l’azienda non dovrebbe aggiungerla alla sua rete, che già supporta 160 valute.
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Settimana poco mossa. Flat su tutto.Buongiorno.
Questa settimana mi vedo costretto a stare fermo, in modalità neutro. Tengo a precisare che terrò comunque aggiornato questo post durante la settimana con le notizie che ritengo muovano di più il mercato, dunque se ne siete interessati, seguite il post con un pollice alto!
I movimenti di queste settimane sono stati intensi ma le notizie non mi hanno dato una idea di movimento per la prossima settimana.
Tra gli strumenti che seguo, GOLD, DAX e EURUSD non ci sono idee che mi hanno fatto dire: "il mercato questa settimana andrà a questa direzione".
Preferisco guardare, sappiamo tutti che anche aspettare è parte della nostra operatività.
Devo dire che ero incerto sull'operatività del DAX in versione long, ma niente di più.
Le notizie riguardo i contagi sono sempre le stesse, ma gli azionari sembrano ormai averle già scontate.
L'idea fine a se stessa di Trump di bloccare TikTok in USA non mi sembra che possa far muovere i mercati. Piuttosto le conseguenze potrebbero generare qualche movimento inaspettato.
Resteremo a vedere.
I dati sul PIL della scorsa settimana sono stati i peggiori di sempre, ma comunque sembra essere tutto scontato. Vedo gli indici long ancora per un po' ma devo prima chiarirmi le idee e fare un'analisi approfondita.
L'EURUSD in versione long è la mia corrente principale che però questa settimana decido di non seguire.
Il GOLD semplicemente stupefacente, ai massimi di sempre lo vedo ancora più in su.
Tutto sommato penso che i mercati debbano un po prendere fiato.
Aspettiamo altra liquidità ;)
Ricordo che chi volesse può seguire le mie idee così da avere una visione macroeconomica più chiara in quanto tengo aggiornati giornalmente i post che faccio!
Buon Trading!
Petrolio: Domani si Compra!Dopo i successi raggiunti anche negli ultimi mesi ed anche nelle ultime settimane e soprattutto anche nei giorni della scorsa settimana… In questo weekend ho voluto totalmente staccare da qualsiasi impegno, compreso il Trading.
Ma oggi mi tocca nuovamente cominciare.
MA COME?
Se mi conosci da tempo sai che utilizzo esclusivamente:
Analisi Statistica Descrittiva ed Inferenziale
Antimartingala…
Quindi, ogni giorno ed ogni settimana NON analizzo assolutamente alcun grafico ma leggo gli Output che i miei Google Sheets mi restituiscono e quindi…
Utilizzo i Google Sheets anziché Excel
Identifico i periodi ed i livelli migliori dai quali vendere o comprare, anche in Intraday
Identifico i livelli migliori dai quali uscire dalle operazioni
Setto i migliori margini per montare l'Antimartingala in relazione alla Volatilità storica rilevata, implicita e attesa.
PERCHE’ QUESTO?
Tantissime volte, dati alla mano, ho dimostrato che:
1. Analisi Tecnica
2. Analisi Fondamentale
3. Probabilità Soggettiva
E tutto ciò che è discrezionale…
Sono statisticamente perdenti in relazione ai filtri statistici che utilizzo e con i quali so, in qualsiasi momento,:
1. Se Comprare o Vendere in quello specifico giorno o settimana
2. Livelli di Ingresso e di Uscita sia che sia Intraday che Multiday
3. Target specifici per Antimartingala
4. Margini specifici per Antimartingala
5. Se andare Long o Short
6. Se entrare o meno al mercato.
MA TI DIRO’ DI PIU’!
Con l’ultimo aggiornamento apportato so a quanto ammonta, giorno per giorno, l’affidabilità analitica di ogni singolo indicatore e filtro che utilizzo di ogni singolo strumento finanziario che lavoro e questo mi permette di utilizzare, in quel giorno oppure in quella settimana, quello che ha restituito un’affidabilità maggiore rispetto a tutti gli altri e superiore al 50%.
Ed ultimamente mi sto concentrando sul Petrolio utilizzando Ulcer Index Smoothed™ (la versione filtrata dell’Ulcer Index “normale” che ho necessariamente adattato al Forex con il quale so ogni giorno, oppure ogni settimana, se comprare o vendere e se lasciare aperta, o meno, l’operazione fino al giorno o settimana successiva).
Con questa versione filtrata so quando il valore dell’Ulcer Index raggiunge massimi o minimi da cui, rispettivamente, comprare e vendere (dato che un valore alto di Ulcer Index indica prezzo minimo e viceversa).
In più combino questo indicatore di cui conosco affidabilità analitica registrata negli ultimi anni di contrattazione, giorno per giorno, con lo STATISTIC BLACK SWAN™ con il quale lavoro sulle code della Curva di Gauss per avere probabilità maggiori di identificare i giorni nei quali il prezzo potrebbe registrare variazioni percentuali ribassiste anche inferiori al -10%.
Purtroppo per questi movimenti ribassisti così importanti si dovrà attendere il mese di Luglio.
Fino a quel momento la variazione più alta potrà registrare un più contenuto -5,92% precisamente il 17 e 18 Giugno.
E fino a quel momento dovremo accontentarci di movimenti molto più contenuti che possiamo tranquillamente evitare nell’attesa del 28, 29 Maggio e Primo Giugno nei quali il prezzo potrà registrare un -5,69%.
CHE FARE FINO A QUEL MOMENTO?
Sfruttando le informazioni che l’Ulcer Index Smoothed™ ci restituisce anche domani potremo comprare Petrolio.
MA DA QUALE LIVELLO?
In relazione al livello di chiusura che registrerà questa sera il prezzo dovrebbe scendere di un -1,20%, quindi di circa 0,30$ e più scenderà più compreremo il Petrolio ad un buon prezzo.
PERCHE’?
Perche’ domani il Petrolio registrerà un valore massimo relativo di Ulcer Index rispetto a tutti gli altri giorni della settimana.
Quindi comprare Petrolio almeno a 0,30$ più giù del prezzo di chiusura di questa sera.
E FINO A QUALE LIVELLO?
Sfruttando il Calcolatore di Volatilità so che il prezzo del Petrolio ha registrato, nelle ultime 25 e 4 settimane rispettivamente variazioni percentuali pari al 16 ed al 38% circa (dati aggiornati alla scorsa settimana).
Questo vorrà dire che, in relazione ai prezzi ultimamente raggiunti, si potrà portare ai livelli:
28,65$ (quindi 3,95$ più su… Livello al quale porteremo stop loss in profit di tutti dell’Antimartingala partiti)
34$ circa (quindi 9$ più su… Livello estremo al quale, se dovesse arrivarci, chiuderemo tutto in profitto).
MA COME?
Ovviamnete sfruttando la tecnica dell’Antimartingala con Stop Loss su Equity per la quale richierò il 50% del capitale che solitamente rischio per ogni singola Antimartingala. ESEMPIO.
Se solitamente rischi 500€ ad Antimartingala (inviando sul conto reale del Broker soltanto quelli), in questa circostanza rischierò 250€, il 50%, perché non c’è concordanza precisa tra i due indicatori. IN CHE SENSO?
Ci sono giorni in cui, sia l’Ulcer Index Smoothed™ che lo STATISTIC BLACK SWAN™, restituiscono gli stessi risultati (per esempio VENDI, VENDI sia per l’uno che per l’altro)… Ed in quella circostanza, in cui l’affidabilità analitica di entrambi combinati è altissima… Rischio il 100%.
Ci sono giorni in cui, come questi, l’Ulcer Index Smootheed™ restituisce COMPRA e lo STATISTIC BLACK SWAN™ VENDI.
SONO COMPLETAMENTE DISCORDANTI?
No… In quanto apparentemente restituiscono segnali opposti ma identificano lo stesso movimento. PERCHE’?
Perché il COMPRA dell’Ulcer Index Smoothed™ indica che il prezzo raggiungerà minimo e quindi Ulcer Index massimo relativo e lo STATISTIC BLACK SWAN™ ci dice che il prezzo scenderà, al massimo, dell’1,20%.
In questo caso io rischio comunque il 50% del capitale solito.
Quindi ricapitolando:
Comprare CFD sul Petrolio LCrudeJun20 con il Broker Activtrades e piattaforma MT4 con leva 1:25 ancora
Da almeno 0,30$ più giù del prezzo di chiusura di questa sera alle 23:00
Con obiettivi in area 29 e 34 circa (al primo target sposteremo il livello di stop loss in profit)
CON QUALE ANTIMARTINGALA?
Settando una distanza pari al 9,5% tra un ordine e l’altro, quindi una distanza in $ pari a 2,31$, i margini per questa Antimartingala con leva 1:25 sono:
100%
338%
575%
E ROI al raggiungimento del primo target pari al 146% ed al secondo pari al 600%.
Ftse Mib: quiete apparenteDi Fabio Pioli, trader professionista
Succede ancora una volta (e perché non dovrebbe essere così?) che i prezzi si fermino per prendere la carica per il prossimo movimento.
Ecco che da nove giorni la salita è finita e le oscillazioni si sono acquietate tra 23.300 e 23.700 punti di future sull’ indice Ftse Mib 40 circa ( Figura 1 )
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Come sa chi ci segue da molto tempo questa calma è solo apparente perché serve solo a preparare il prossimo movimento.
Dato che il mercato oscilla sempre, il prossimo movimento sarà indirizzato a puntare sui supporti di area 22.400 ( Figura 2 )
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero
ma solo se QUESTO movimento è già finito, ossia se la versione interpretativa giusta è quella di Figura 3 .
Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero
il che, allo stato attuale non è ancora detto perché, per quanto ne sappiamo, la versione interpretativa giusta potrebbe mirare anche ad un’ ulteriore (ultima?) estensione, come in Figura 4 . Chi ci dice il contrario?
Fig 4. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero
Ciò che sappiamo è che qui non compriamo: comprare in un’ eventuale onda 5 di Elliott espone a rischi troppo alti e ad un’ incertezza massima solo per cercare di prendere un ulteriore pezzetto di rialzo che forse potrebbe anche non esserci e che se ci fosse sarebbe solo fortuna prendere.
Lasciamo spazio al mercato di terminare, se non lo ha già fatto, quello che deve terminare, e poi mettiamoci nella direzione opposta.
Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
ETH/USD – Short dal Canale Ribassista verso 3.950Ethereum (ETH/USD) – Analisi Canale Ribassista
Il grafico mostra ETH/USD che si muove all’interno di un canale discendente, rispettando sia la resistenza superiore che il supporto inferiore. Il prezzo ha recentemente rifiutato la EMA 70, confermando il momentum ribassista. È stata individuata una chiara zona di offerta (4.308 – 4.401) dove i venditori potrebbero rientrare.
Trend: Ribassista (massimi e minimi decrescenti nel canale).
Strategia EMA: Prezzo sotto EMA 70 → bias ribassista.
Offerta & Domanda: Zona di offerta a 4.308–4.401 come resistenza.
Pattern Grafico: Flag/canale ribassista di continuazione.
Rischio/Rendimento: Ingresso short vicino alla zona di offerta con stop sopra 4.401.
Target Point: 3.950 (supporto del canale e area di domanda).
📌 Conclusione: ETH rimane ribassista; setup ideale è una posizione short dalla zona di offerta (4.308–4.401) con target 3.950 e stop sopra 4.401.
Vuoi che ti faccia anche una versione breve solo con titolo, entry, stop loss e target?
Novo Nordisk: il peso del successoCreare qualcosa per primo è da visionari, continuare a innovare mentre tutti ti copiano è da leader. Novo Nordisk ha aperto la strada ma saprà restarci?
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82.78% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
L’impresa che ha battuto il PIL di un paese
Fondata nel 1923, Novo Nordisk è passata da campione nazionale danese a colosso globale della farmaceutica. Alla fine del 2023 , ha raggiunto una capitalizzazione di mercato di $461,21 miliardi , diventando la società quotata più valutata d’Europa e superando — simbolicamente — persino il PIL della Danimarca .
Il motore di questa ascesa è stato il successo straordinario dei farmaci agonisti del recettore GLP-1 (Glucagon-Like Peptide-1), in particolare Ozempic e Wegovy . Due nomi che hanno trasformato Novo Nordisk in un riferimento mondiale per il trattamento del diabete e dell’obesità, ridefinendo due mercati multimiliardari.
In particolare, Wegovy ha avuto un impatto dirompente, non solo sulle vendite ma anche sull'intero ecosistema societario. Il successo commerciale ha infatti permesso a Novo Holdings — l’azionista di controllo — di raddoppiare quasi il proprio reddito annuale, toccando un record di $8,66 miliardi . Spinta dalla domanda esplosiva, la holding ha acquisito Catalent per $16,5 miliardi, cedendo poi tre impianti produttivi a Novo Nordisk per rafforzarne la capacità industriale e sostenere la scalabilità futura.
La combinazione tra leadership clinica, posizionamento strategico nei GLP-1 e capacità di reinvestimento del capitale ha portato Novo Nordisk da “best in class” a simbolo macroeconomico, tanto da diventare un motore primario della crescita del PIL danese nel biennio 2022–2023 .
Anche i pionieri devono correre: Essere primi ≠ Restare leader
Novo Nordisk è stata, paradossalmente, vittima del proprio successo. Il focus vincente sui farmaci GLP-1 ha trainato una crescita storica, ma ha anche accentuato la dipendenza da un unico segmento di business, esponendo l’azienda a vulnerabilità sistemiche — su tutte, la pressione competitiva da parte dei “compounders” .
Si tratta di farmaci composti da farmacie autorizzate, che replicano i principi attivi dei prodotti di marca — come Wegovy — offrendo però un’alternativa molto più economica . Mentre una confezione di Wegovy può costare oltre $1.000 senza assicurazione sanitaria , i compounders vengono spesso venduti a una frazione del prezzo. Nonostante i tentativi della FDA di arginarne la diffusione, continuano a essere accessibili in molti stati americani.
Questo fenomeno ha messo sotto pressione i margini di Novo Nordisk , rendendo più difficile difendere il prezzo premium dei propri prodotti. A ciò si è aggiunta una saturazione parziale del mercato GLP-1 , che ha rallentato la conversione della domanda in vendite effettive. Attenzione: non si tratta di un calo di interesse da parte dei pazienti, bensì della crescente difficoltà per Novo di mantenere volumi e prezzi contemporaneamente in un mercato dove le alternative — tra compounders e competitor di marca — aumentano esponenzialmente.
Di fronte a questo scenario, Novo Nordisk ha tagliato le previsioni per l’intero anno fiscale 2025:
-5% / -8% sulla crescita delle vendite attese
-6% / -8% sull’utile operativo
La reazione del mercato è stata immediata e brutale. Il titolo ha perso quasi -37% da inizio anno , toccando minimi che non si vedevano da tre anni, con un drawdown vicino al -70% rispetto ai massimi di giugno 2024 . La revisione della guidance ha inoltre spinto analisti di riferimento come Barclays e Bank of America a declassare il rating sul titolo.
Il tutto si è consumato in un momento di transizione delicatissimo: a maggio 2025, Lars Fruergaard Jorgensen ha rassegnato le dimissioni da CEO. Il suo successore, Maziar Mike Doustdar , assumerà formalmente il ruolo domani, 7 agosto — data della trimestrale. Le aspettative per il suo debutto operativo sono altissime: il mercato vorrà sentire parole chiare, piani concreti e strategie di riposizionamento.
Nel frattempo, la leadership aziendale continua a mantenere un tono relativamente ottimista riguardo alla minaccia dei compounders — una posizione che contrasta nettamente con la cautela espressa da Wall Street . Questo scarto tra narrazione interna e percezione esterna evidenzia una frattura profonda nella valutazione del rischio.
Il nodo centrale resta questo: Novo riuscirà a difendere la propria quota di mercato e i propri margini in un contesto di deflazione dei prezzi e concorrenza crescente? La risposta a questa domanda sarà determinante per capire se la correzione del titolo rappresenti un reset sano… o l’inizio di un ridimensionamento strutturale.
"Il paradosso USA: Eli Lilly mette in ombra Novo Nordisk?"
Tra i principali sfidanti di Novo Nordisk nel mercato dei GLP-1 c’è un nome ricorrente: Eli Lilly . L’azienda americana, con sede negli Stati Uniti — il mercato più grande e competitivo per valore, popolazione e spesa sanitaria pro capite — ha saputo sfruttare la propria prossimità geografica, infrastrutturale e politica per scalare rapidamente nei trattamenti contro diabete e obesità.
Il punto di svolta è arrivato nel novembre 2023 , con il lancio di Zepbound (tirzepatide): un farmaco che ha ricevuto un’attenzione straordinaria per l’efficacia clinica dimostrata. In soli pochi mesi, Zepbound ha superato Wegovy — lanciato da Novo Nordisk nel giugno 2021 — nelle prescrizioni settimanali negli Stati Uniti, segno di una rapidità esecutiva fuori dal comune.
Zepbound ha registrato una perdita di peso media del -20,9% in 72 settimane , rispetto al ~ 15% di Wegovy in 68 settimane , e ha ottenuto approvazioni aggiuntive per indicazioni come l’apnea ostruttiva del sonno, ampliando il proprio potenziale terapeutico. Il farmaco ha inoltre avuto un impatto diretto sulle dinamiche di prezzo negli Stati Uniti , un contesto dove — a differenza dell’Europa — i GLP-1 sono acquistati prevalentemente out-of-pocket o tramite assicurazioni private. In un sistema sanitario privatizzato, la sostenibilità economica per il paziente è un fattore determinante, e le strategie di prezzo aggressive di Eli Lilly, unite alla maggiore efficacia clinica, hanno iniziato a erodere i margini e la quota di mercato di Novo Nordisk .
Ma l’attenzione non è rivolta solo a ciò che è già sul mercato. Lilly sta guidando anche la prossima generazione di terapie con Retatrutide , un candidato tri-agonista (GLP-1, GIP e glucagone), che in fase 2 ha mostrato una perdita di peso del -24,2% in 48 settimane — superiore a qualsiasi altro farmaco attualmente disponibile. I trial di fase 3 sono già iniziati e l’entrata nel mercato è attesa tra il 2027 e il 2028 , consolidando la percezione che Eli Lilly stia costruendo un vantaggio di seconda ondata difficilmente colmabile.
Sul fronte operativo, entrambe le aziende stanno investendo in capacità produttiva, ma Lilly ha già avviato espansioni in Stati Uniti , Germania e altri hub strategici , con una pipeline industriale che le consente di rispondere rapidamente alla domanda globale. Novo Nordisk ha cercato di colmare il gap con l’acquisizione degli impianti Catalent per sostenere la produzione di Wegovy , ma la differenza di velocità rimane evidente.
Nel 2022 , Novo deteneva oltre il 55% della quota di mercato globale dei GLP-1 . Oggi quella leadership è sempre più sotto pressione, non solo per la superiorità clinica percepita dei prodotti di Lilly , ma per l’intera strategia: ricerca, accessibilità, pricing e velocità di esecuzione. L’effetto cumulativo ha costretto Novo Nordisk a rivedere in profondità la propria strategia, investendo in nuove formulazioni (come la versione orale del semaglutide), nuove molecole ( CagriSema, Amycretin ) e nuove indicazioni terapeutiche (come il trattamento cardiovascolare).
La competizione tra le due aziende si gioca su tre fronti fondamentali:
Efficacia clinica superiore
Accessibilità economica (amplificata dall’emergere dei “compounders”)
Velocità di esecuzione in R&S e capacità produttiva globale
Per restare competitiva, Novo dovrà differenziarsi non solo sull’efficacia assoluta, ma sul valore percepito : ampliare le indicazioni terapeutiche, migliorare la tollerabilità, semplificare le modalità di somministrazione e proporre un pricing sostenibile. La guerra nel GLP-1 non è più tra “chi arriva per primo”, ma tra “chi offre di più — alle migliori condizioni”.
La nuova guerra si gioca in laboratorio, non è in numeri, ma in milligrammi.
Per Novo Nordisk, il futuro si gioca sulla pipeline. Dopo aver guidato il mercato con Wegovy e Ozempic, l’azienda si trova ora a rincorrere: la superiorità clinica percepita dei farmaci di Eli Lilly — soprattutto Zepbound e Retatrutide — ha rimesso in discussione il suo vantaggio da “first mover” . Novo non può più contare sull’essere stata la prima: deve dimostrare di poter essere di nuovo la migliore, in un contesto altamente competitivo, dove l’innovazione non è più solo un’opportunità, ma una questione di sopravvivenza strategica.
Fase 3:Test su larga scala pre-approvazione
CagriSema (cagrilintide + semaglutide) : in sviluppo per T2D e obesità. Risultati misti: –15.7% in uno studio, –20.4% in un altro (68 settimane), comparabili a Zepbound (–20.9%). L’approvazione è attesa per Q1 2026, ma Lilly potrebbe essere in vantaggio di 2 anni e mezzo con Retatrutide.
Semaglutide orale 25/50 mg : promette una maggiore convenienza terapeutica, e potrebbe essere un farmaco più accessibile per tutti i pazienti che rifiutano la somministrazione iniettabile.
Semaglutide orale per Alzheimer : due trial di fase 3 in corso (evoke / evoke+), con risultati attesi nel 2025. Se positivi, Novo potrebbe affermarsi nuovamente come innovatore di settore
Fase 2: Efficacia e tollerabilità
Amycretin (orale e sottocutanea) : considerato il futuro “core asset” per l’obesità. Studi iniziali mostrano una perdita di peso fino a –24.3% in 36 settimane (vs. –24.2% in 48 sett. per Retatrutide). Fase 3 in preparazione, possibile approvazione nel 2028.
UBT251 : tri-agonista GGG, perdita di peso –15.1% in 12 settimane. Meccanismo innovativo, acquisito per $2 mld. Approvazione stimata non prima del 2029–2030.
La strategia in corso è duplice: da un lato, estendere l’utilizzo dei GLP-1 su nuove indicazioni, dall’altro, sviluppare farmaci “next generation” più potenti, flessibili e competitivi. La pipeline di Novo è ampia e punta a soddisfare esigenze mediche ancora insoddisfatte, fra cui l'alzheimer o pillole anti obesità, invece che fiale.
Q2 2025: crescita confermata, ma outlook ridimensionato
Novo Nordisk ha chiuso il secondo trimestre con una crescita solida su base annuale, ma ha rivisto al ribasso le attese per l’intero anno fiscale.
Q2 solido. il futuro pesa di più?
+18% vendite nette (CER)
+40% utile operativo (CER)
+53% cura dell’obesità (Wegovy +78%)
+8% GLP-1 per diabete
+23% EPS (DKK 12.49)
DKK 33.6 mld Free Cash Flow (in calo da DKK 41.3 mld)
Outlook FY 2025 rivisto al ribasso:
+8%-14% crescita vendite (vs. +13%-21%)
+10%-16% utile operativo (vs. +16%-24%)
DKK 35–45 mld Free Cash Flow atteso (vs. DKK 56–66 mld)
I tagli alla guidance sono attribuiti a tre fattori principali: uso persistente dei compounders , espansione più lenta del previsto , e pressione competitiva crescente — soprattutto negli Stati Uniti su Wegovy e Ozempic. La revisione del Free Cash Flow riflette anche l’aumento degli investimenti in capacità produttiva e R&D.
Leader ieri, sfidante oggi: tra pazienza del mercato e urgenza strategica
Dopo aver guidato l’intero settore con farmaci rivoluzionari, Novo Nordisk si ritrova oggi ad affrontare la pressione del tempo, della concorrenza e della propria eredità. Le sfide non mancano: concorrenza aggressiva da parte di Eli Lilly , espansione più lenta del previsto, proliferazione dei compounders e una pipeline che, sebbene promettente, deve ancora dimostrare la propria capacità di invertire il trend.
La trimestrale ha confermato la solidità del business, ma il taglio della guidance e l’erosione della leadership negli Stati Uniti hanno raffreddato il sentiment. Il prezzo del titolo riflette già parte di queste criticità, ma la fiducia del mercato resta legata a doppio filo alla capacità del nuovo CEO di agire rapidamente e in modo credibile.
Il futuro di Novo potrebbe cambiare direzione sulla base di pochi catalizzatori chiave: dati clinici positivi, un’accelerazione regolatoria o una strategia commerciale vincente potrebbero riaccendere il momentum. Ma l’attesa del mercato ha un limite .
Come spesso accade con i grandi nomi del settore healthcare, il titolo potrebbe restare a lungo in una fase di stallo... oppure sorprendere quando il consenso sarà più scettico. Il mercato ha visto Novo toccare il cielo, ora vuole capire se è in grado di rialzarsi dopo la caduta.
Disclaimer: La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. Qualsiasi informazione che possa essere intesa come “ricerca di investimento” non è stata preparata in conformità ai requisiti legali stabiliti per promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e dunque deve essere considerata comunicazione di marketing.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82.78% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Boeing: Decolla o rischia di Precipitare?Fondata nel 1916 da William Boeing, l'azienda con sede a Chicago conta attualmente 171.000 dipendenti capitanati dal CEO David L. Calhoun (ancora per poco visto che lascerà l'incarico entro il 2024).
Boeing ha iniziato producendo idrovolanti per scopi militari durante la prima guerra mondiale. Ma dopo la guerra, Boeing ha ampliato la sua attività concentrandosi sulla produzione di aerei commerciali e militari.
Negli anni '50, Boeing ha lanciato il Boeing 707, il primo aereo di linea di successo, che ha contribuito a definire l'era del trasporto aereo commerciale su lunghe distanze.
Nel corso dei decenni successivi, Boeing ha continuato a crescere e diversificarsi, rafforzando la sua posizione come uno dei principali produttori di aeromobili al mondo.
Uno dei suoi modelli più iconici, il Boeing 737, è stato introdotto nel 1967 ed è rimasto uno dei suoi prodotti di maggior successo, ma anche il più criticato. 🤔
Infatti i problemi che sta affrontando Boeing legati al 737 MAX (introdotto nel 2017), che era destinato a essere una versione aggiornata e più efficiente del Boeing 737, sono tanti.
Il 29 ottobre 2018 un aereo è precipitato in Indonesia, nel Mare di Giava, causando 189 morti. Pochi mesi dopo, un’altra tragedia in Etiopia con lo stesso tipo di aereo: un incidente con 157 vittime l’11 marzo 2019. E più recentemente, nel 2024, poco dopo il decollo, su un volo dell'Alaska Airlines è esploso in volo un portellone causando il distacco di una parte della parete della fusoliera. E a marzo 2024 c'è stato un altro episodio su un volo della Latam: l'aereo ha perso quota velocemente provocando 50 feriti.
Ma come se non bastassero questi problemi di sicurezza iniziati nel 2018, Boeing ha dovuto affrontare il calo della domanda durante il periodo pandemico e sta anche affrontando problemi di concorrenza della sua rivale europea Airbus.
Quella che è stata per un sacco di anni la leader indiscussa del settore aereo negli ultimi 5/6 anni sembra stia perdendo sempre più terreno.
Guardiamo un po' di dati:
Il titolo non solo è sotto di oltre il 50% dai suoi massimi storici (novembre 2019), ma registra perdite consecutive da 4 anni.
Se guardiamo solo il 2023, dobbiamo dire che si è chiuso in miglioramento rispetto al 2022.
Ricavi: 77,79 miliardi di dollari (rispetto ai 66,61 del 2022 +17%)
Perdite: 2,24 miliardi (rispetto ai 5,05 del 2022)
Consegne: 528 aerei commerciali (rispetto ai 480 del 2022, +10%)
Free cash flow: 4,4 miliardi di dollari (rispetto ai 2,29 del 2022)
Ricerca e Sviluppo: 3,37 miliardi investiti (rispetto ai 2,85 del 2022) necessari direi, perché c'è qualche problema da risolvere. 😬
Infatti, il maggior incremento l'abbiamo visto proprio nel settore degli aerei commerciali.
Liquidità disponibile: 16 miliardi
Debito: 52 miliardi (molto alto a mio avviso)
Ma se facciamo un zoom out e analizziamo i 3 settori principali dell'azienda, notiamo che non sta crescendo mica tanto negli ultimi anni.
Commercial Airplanes: l'unico settore in crescita dei 3, che rappresenta il 43% delle loro entrate nel 2023 rispetto al 27% del 2020, è anche l'unico che sta creando grossi problemi da oltre 6 anni. Quindi, sì, più aerei, ma peggiore la qualità.
Defense, Space e Security: rappresenta il 32% dei loro guadagni nel 2023 rispetto al 45% del 2020.
Global Service e Support: rappresenta il 24% nel 2023 rispetto al 26% del 2020.
Cosa ne penso?
I problemi sono molti, il più grande dei quali è quello della reputazione.
Ripulirsela non è facile poiché vanno ovviamente risolti problemi oggettivi presenti sui Boeing 737.
Per capirci, non credo fallirà; ma anche se guardiamo i dati in miglioramento rispetto al 2022 non mi convince, la sua rivale Airbus è migliore attualmente sotto qualsiasi numero finanziario.
Solo la capitalizzazione è a favore di Boeing.
La vera domanda è: riuscirà a riprendersi? Non lo so e nemmeno mi interessa. 🤷🏻♂️
Non è un titolo che detengo in portafoglio e nemmeno è in lista per entrarci, quindi lo guardo solo con un occhio speculativo di breve termine.
Andiamo a vedere il grafico e cerchiamo di capire cosa poter fare:
Il prezzo settimana scorsa ha rimbalzato su quest'area supportiva 179,50 - 173,50, area che sto tenendo in considerazione per un entrata short.
È un titolo che non mi dà nessun segnale di acquisto in questo momento.
Proverò solo uno short in caso di rottura e quindi perdita dell'area supportiva segnalata prima, con target a 150.
E Tu cosa ne pensi del titolo Boeing?
Dimmi la tua nei commenti e lascia un mi piace nel caso ti sia piaciuta l'analisi!
STELLANTIS, possibile ritracciamento forse inversioneDopo aver provato diverse piattaforme, ho scelto le charts di Capital.com per le mie analisi: affidabilità, precisione e un’interfaccia davvero intuitiva.
In precedente analisi avevo segnalato la persistente debolezza del titolo sul grafico settimanale
Una shooting star a contatto con la trendline ribassista che sta governando in giù il titolo prefigurava la rivisitazione dei minimi precedenti.
I prezzi li hanno lambiti ma oggi lo scenario si presenta un po' diverso.
I prezzi si sono portati oltre la trendline ribassista confezionando con la chiusura della settimana scorsa una figura di inversione.
Si tratta di una bullish engulfing tecnicamente valida poiché formatasi all'interno di un trend definito, a ridosso di un supporto statico e in violazione di una trendline ribassista.
Francamente, gli ingredienti tecnici sembrano esserci tutti per un ritracciamento quantomeno.
Se sarà addirittura in versione di trend è presto per dirlo.
Senato USA verso l’approvazione della legge fiscaleLA LEGGE FISCALE IN VOTAZIONE AL SENATO
Quello che il presidente Trump ha definito il “grande e bellissimo disegno di legge” ha superato, sabato scorso, un importante ostacolo procedurale al Senato degli Stati Uniti, avvicinando l’imponente pacchetto di spesa al traguardo. Il voto sulla mozione per procedere al dibattito finale sul disegno di legge è stato approvato con 51 voti favorevoli e 49 contrari. Tutti i democratici e due repubblicani, i senatori Thom Tillis della Carolina del Nord e Rand Paul del Kentucky, hanno votato contro.
Fino a poche ore prima, i numeri erano sfavorevoli: 50 senatori contrari, 46 favorevoli e 4 indecisi. Successivamente, i senatori repubblicani indecisi hanno scelto di non boicottare l’intero progetto. Le ore di incertezza e le discussioni dell’ultimo minuto hanno messo in evidenza il difficile percorso che attende comunque il controverso pacchetto.
Il voto procedurale di sabato prepara il terreno per il voto finale del Senato sul mega-disegno di legge, che dovrebbe tenersi domenica o lunedì. L’obiettivo è approvarlo e portarlo sulla scrivania del presidente Donald Trump per la ratifica prima del 4 luglio.
Restano però dubbi sull’approvazione definitiva da parte della Camera della versione del disegno di legge presentata dal Senato, finalizzata poco prima di mezzanotte di venerdì. Le modifiche dell’ultimo minuto, frutto del lavoro delle lobby, hanno portato a vittorie ma anche a qualche sconfitta. Le manovre dietro le quinte hanno contribuito al completamento del disegno di legge, che conta 940 pagine.
Uno dei principali punti critici per i falchi fiscali è l’aumento del tetto del debito di 5.000 miliardi di dollari proposto dal disegno di legge, una cifra che continua a irritare alcuni senatori repubblicani e che solleva dubbi sulla capacità del leader della maggioranza al Senato, John Thune, di mantenere compatta la sua fazione.
Se promulgato, il disegno di legge codificherebbe molte delle promesse elettorali di Trump, tra cui l’estensione dei tagli fiscali del 2017, l’abbassamento delle aliquote sul reddito, l’aumento delle detrazioni standard, un credito d’imposta per i figli più elevato e altre disposizioni. Include anche nuove proposte politiche, come agevolazioni fiscali sulle mance, sulla retribuzione degli straordinari, sui prestiti per auto e una detrazione dei bonus per gli americani più anziani, per aiutarli a compensare le imposte sul reddito della previdenza sociale.
BORSE INARRESTABILI
Venerdì, i principali indici di Wall Street hanno chiuso ai massimi storici, spinti dall’ottimismo per una soluzione imminente degli accordi commerciali in sospeso e dalle crescenti aspettative di tagli dei tassi di interesse. Gli investitori hanno ignorato le dichiarazioni del presidente Donald Trump sull’interruzione dei negoziati commerciali con il Canada.
L’S&P 500 ha guadagnato lo 0,5%, chiudendo sopra i massimi storici di febbraio, mentre il Nasdaq 100 è avanzato anch’esso dello 0,5%, raggiungendo un nuovo massimo. Il Dow Jones è salito di 432 punti.
In precedenza, i mercati si erano impennati grazie a notizie incoraggianti su progressi commerciali con partner chiave, tra cui un accordo quadro con la Cina. Sebbene le inaspettate dichiarazioni di Trump sul Canada abbiano brevemente intaccato il sentiment, non sono riuscite a frenare il rally dell’equity.
Il forte rimbalzo del mercato dai minimi di aprile è stato trainato dall’allentamento delle pressioni inflazionistiche e dalla tenuta degli utili aziendali. A rafforzare il tono positivo hanno contribuito anche i dati che mostrano un miglioramento del sentiment dei consumatori e solo un lieve aumento dell’inflazione core PCE.
Le azioni di Nike sono balzate del 13% dopo un rapporto sugli utili ottimistico, mentre Amazon è salita dello 0,5% a seguito di un upgrade da parte degli analisti.
PCE IN RIPRESA
L’indice dei prezzi della Spesa per i Consumi Personali (PCE) degli Stati Uniti è aumentato dello 0,1% su base mensile a maggio 2025, in linea con aprile e con le aspettative. I prezzi dei beni sono aumentati dello 0,1%, mentre quelli dei servizi sono cresciuti dello 0,2%, superando lo 0,1% del mese precedente.
L’indice PCE core è aumentato dello 0,2%, superando lo 0,1% dei due mesi precedenti e le previsioni. I prezzi dei prodotti alimentari sono saliti dello 0,2% dopo un calo dello 0,3% ad aprile, mentre quelli dei beni e servizi energetici sono diminuiti dell’1% dopo un aumento dello 0,5%.
Su base annua, l’inflazione PCE è accelerata al 2,3%, rispetto al 2,2% rivisto al rialzo. Analogamente, l’inflazione PCE core è salita al 2,7% dal 2,6%, superando le aspettative. L’indice PCE è l’indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve.
VALUTE
Il dollaro è sceso di oltre l’1,5% questa settimana, attestandosi al di sotto di quota 97,3, vicino al livello più basso da febbraio 2022. Il calo è stato trainato dalle crescenti aspettative di tagli dei tassi da parte della Fed.
Il presidente Powell ha assunto un tono decisamente accomodante durante la recente audizione al Congresso, suggerendo che, in assenza di pressioni inflazionistiche derivanti dai dazi, la Fed avrebbe continuato il suo ciclo di tagli dei tassi.
Nel frattempo, il presidente Trump ha chiesto ripetutamente a Powell di dimettersi e potrebbe annunciare la sua scelta per il prossimo presidente della Fed già a settembre o ottobre, creando potenzialmente una struttura di leadership “ombra” in grado di orientare la politica monetaria in senso più accomodante.
I dati economici statunitensi hanno mostrato che la spesa per consumi personali è diminuita dello 0,3% a maggio, il calo più netto dell’anno. L’indicatore di inflazione preferito dalla Fed, il PCE core (esclusi alimentari ed energia), è aumentato dello 0,2%, leggermente al di sopra delle previsioni.
Inoltre, i dati definitivi del Michigan hanno mostrato un miglioramento del sentiment dei consumatori, che ha raggiunto il massimo degli ultimi quattro mesi a giugno, e una diminuzione delle aspettative di inflazione.
L’euro ha superato quota 1,1700 contro il dollaro e potrebbe puntare all’area 1,1825–30, mentre la sterlina si avvicina a 1,3840–50. Il mercato resta dollaro-centrico, ma il cambio USD/JPY scende meno rispetto alla salita di euro e sterlina, con i supporti che sembrano reggere meglio. Il cambio USD/CAD è in ripresa, specie dopo che Trump ha annunciato l’interruzione immediata di tutte le discussioni commerciali con il Canada, in risposta alla tassa sui servizi digitali imposta da Ottawa. Dopo aver raggiunto 1,3760–70, il cambio ha corretto tornando a 1,3685, dove ha chiuso.
Le valute oceaniche restano deboli, seguendo per correlazione l’andamento di euro e sterlina, senza movimenti autonomi. Si attende un ritorno della Cina verso la crescita, che potrebbe dare slancio ad AUD e NZD.
USA, CONSUMI IN CALO
La spesa per consumi personali (PCE) negli Stati Uniti è diminuita dello 0,1% rispetto al mese precedente, attestandosi a 21.441 miliardi di dollari a maggio 2025. Si tratta della prima contrazione da gennaio, in contrasto con le aspettative di un aumento dello 0,1%, e potrebbe indicare che dazi e incertezza economica stanno frenando l’interesse dei consumatori.
La spesa per beni è diminuita drasticamente dello 0,1%, rispetto all’aumento dello 0,2% di aprile, con un forte calo dei beni durevoli (-1,8% contro +0,4%) e una flessione più contenuta dei beni non durevoli (-0,2% contro 0%). La spesa per servizi è invece aumentata, ma a un ritmo più contenuto, pari allo 0,1% contro lo 0,2%.
DATI DELLA SETTIMANA
La prossima settimana, l'attenzione degli investitori sarà rivolta agli sviluppi nei negoziati commerciali tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner, in vista della scadenza del 9 luglio. Questa data segna la fine della pausa di 90 giorni sui dazi statunitensi introdotti ad aprile.
I mercati seguiranno con attenzione anche il Forum delle banche centrali organizzato dalla BCE, durante il quale i principali responsabili delle politiche monetarie, tra cui il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, dovrebbero offrire nuovi spunti sulle prospettive economiche e monetarie globali.
Sul fronte macroeconomico, è atteso il rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti, che dovrebbe confermare un ulteriore indebolimento del mercato del lavoro.
Tra gli altri indicatori chiave da monitorare figurano gli indici PMI ISM per il settore manifatturiero e dei servizi, i dati su esportazioni e importazioni statunitensi, gli indici PMI ufficiali e Caixin della Cina, l’inflazione dell’Eurozona, gli ordini alle fabbriche tedesche, l’indagine Tankan sul sentiment delle imprese giapponesi e i dati commerciali dell’Australia.
Saverio Berlinzani
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Cosa rende il Three Drive così potente nei mercati?Per quanto riguarda l’articolo educativo di questa settimana, andremo a parlare del Three Drive pattern. Questo tipo di pattern tecnico è piuttosto raro, ma quando si presenta, può offrire segnali di inversione molto interessanti. È come se il mercato si trovasse in un punto quasi di totale esaurimento.
Il nome “Three Drive” deriva proprio dal fatto che il prezzo fa tre discese ben distinte. Dopo ogni discesa, c’è un piccolo rimbalzo, ma il mercato continua comunque a scendere finché, al terzo movimento, si potrebbe notare un cambio strutturale.
Ora, quello che rende questo pattern davvero particolare è che non si basa solo sull’occhio o sull’intuizione: c’è una logica precisa dietro, quella dei livelli di Fibonacci. Dopo la prima discesa, il prezzo rimbalza fino al 61,8% del movimento appena fatto. Poi scende di nuovo, e ancora una volta rimbalza fino a circa il 61,8%. Alla fine, arriva il terzo movimento, che si ferma in un’area molto precisa: il 127,2% dell’estensione del secondo rimbalzo. Ed è proprio lì che il trader dovrebbe prestare particolare attenzione per un possibile cambio di movimento.
A questo punto si entra nella cosiddetta zona di acquisto o di vendita, a seconda di quale punto si trova il mercato. È una zona tecnica, certo, ma anche psicologica: molti trader professionisti la usano per piazzare ordini di ingresso long (o short), cioè per comprare puntando sull’inversione.
Una cosa interessante di questo pattern è che richiama altre strutture armoniche, come l’AB=CD o la Butterfly, ma lo fa con una sua personalità. È come se fosse la versione più determinata e simmetrica di quei pattern.
Chiaramente, per usarlo bene non basta vederlo su un grafico ma tocca sempre e comunque fare delle analisi. Di solito, si cerca questo pattern dopo un trend ribassista ben definito. Il mercato deve aver già mostrato una certa debolezza prima di iniziare a formare i tre drive. In più, molti trader usano l’RSI per confermare: se è in zona di ipervenduto (sotto i 30), tanto meglio. È un segnale in più che il mercato potrebbe essere pronto a risalire.
Per quanto riguarda l’operatività vera e propria, ecco come funziona di solito: si piazza un ordine limite poco prima del completamento del terzo drive, cioè prima che il prezzo tocchi quel fatidico 127,2%.
- Lo stop loss? Si mette poco più in basso, sul 161,8% di estensione: è un modo intelligente per proteggersi nel caso il mercato continui a scendere.
- E per il take profit ci sono due opzioni : o si punta a un rimbalzo del 61,8%, oppure – ancora meglio – si usano due livelli. Uno al punto d’inizio del terzo drive, l’altro ancora più su, all’inizio del secondo drive.
Il bello di questo pattern è che offre un ottimo rapporto rischio/rendimento. Lo stop è vicino, i target sono ben distanziati, e il tutto si basa su proporzioni matematiche che il mercato tende a rispettare con sorprendente regolarità.
Ovviamente, non si tratta di un pattern che porta profitti sicuri dato che nel trading non vi è alcuna certezza di profitto. Se i livelli non sono allineati o i movimenti non sono chiari, meglio lasciar perdere. Come in tutte le cose nel trading, anche qui serve pazienza e disciplina. Ma se impari a riconoscerlo e ad aspettare che si formi davvero, il Three Drive può diventare un ottimo spunta per la propria strategia.
In definitiva, è un pattern che funziona bene nei timeframe medio-lunghi, tipo l’H4 o il daily, ed è perfetto per chi cerca strategie basate sulla struttura.
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Trade war e NFP nel mirino dei fondamentali di questa settimanaDiversi fattori fondamentali sono destinati ad avere un forte impatto sui mercati finanziari nella prima settimana di giugno, mentre l'incertezza sulla guerra commerciale rimane alta. Ciononostante, venerdì scorso si sono avute buone notizie, con l'inflazione PCE statunitense che ha continuato a tendere verso l'obiettivo della Fed nonostante i dazi.
Questa settimana si guarderà con attenzione a due fattori fondamentali: i dati del mercato del lavoro statunitense (rapporto NFP) e, naturalmente, come ogni settimana, l'attuale fase della diplomazia commerciale.
1) L'inflazione PCE degli Stati Uniti si aggira ancora intorno al 2% e non si riprende nonostante la guerra commerciale.
L'inflazione e l'occupazione statunitense sono le due variabili chiave per considerare una ripresa del taglio del tasso dei federal funds, anche se Trump ha ricevuto Powell alla Casa Bianca alla fine della scorsa settimana. Ma la Fed ha ribadito la sua indipendenza e la direzione futura della sua politica monetaria continuerà ad essere guidata da obiettivi macroeconomici ben precisi: portare l'inflazione al 2% e neutralizzare qualsiasi aumento del tasso di disoccupazione.
Buone notizie! L'aggiornamento di venerdì scorso sull'inflazione statunitense secondo l'indice dei prezzi PCE ha mostrato che i dazi non hanno fatto salire l'inflazione ad aprile. Al contrario, l'inflazione nominale è ora al 2,1% e quella di fondo al 2,5%. La disinflazione sembra quindi destinata a continuare negli Stati Uniti nonostante le tariffe, ma questo dato deve ancora essere confermato.
2) Il mercato non si aspetta un taglio dei tassi prima di settembre
Nonostante i buoni dati sull'inflazione PCE di aprile (il PCE è la versione dell'inflazione preferita dalla FED) e un'amministrazione Trump che sta esercitando pressioni sulla FED, il mercato non prevede una ripresa del taglio del tasso sui federal funds prima della decisione di politica monetaria di settembre.
Il dibattito rimane aperto in vista della riunione di politica monetaria del 30 luglio, quando i prossimi aggiornamenti sull'occupazione (rapporto NFP) e l'inflazione statunitense avranno un impatto decisivo.
3) Il rapporto NFP di venerdì 6 giugno sarà cruciale questa settimana!
In questa prima settimana di giugno, il mercato del lavoro statunitense sarà l'elemento fondamentale della settimana. Tutte le statistiche sull'occupazione negli Stati Uniti vengono aggiornate, e il rapporto NFP di venerdì 6 giugno è il più importante. Se da un lato sembra che la guerra commerciale non abbia ancora fatto crescere l'inflazione, dall'altro cosa sta succedendo al mercato del lavoro? Ricordiamo che il tasso di disoccupazione statunitense è pari al 4,2% della popolazione attiva e che la soglia di allarme della FED è pari al 4,4% della popolazione attiva. Se si scopre che le aziende statunitensi hanno dovuto licenziare personale a causa dell'incertezza economica legata alla guerra commerciale, questo potrebbe accelerare il calendario dei futuri tagli dei tassi da parte della FED.
Infine, va ricordato che il mercato spera in una telefonata tra Trump e il presidente cinese per raggiungere finalmente un accordo commerciale tra Cina e Stati Uniti, un filo conduttore fondamentale da seguire ogni giorno in borsa.
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Analisi Oro XAU/USD – Settimana 2/06/2025🟡 Analisi Oro XAU/USD – Settimana 2/06/2025
Borsamercati | Grafico 4H – Rumore, incertezza e size ridotte
🖼️ Contesto di fondo – Settimana passata
La settimana scorsa si è rivelata molto rumorosa, povera di direzionalità e con escursioni delle candele ridotte.
La volatilità è rimasta bassa, ma lo short ha prevalso, come da analisi precedente.
E' stato necessario abbassare i ranghi e ridurre la size:
in un mercato simile, la prima regola del trader è non perdere denaro.
E quindi ho scelto prudenza: meno operazioni, più qualità.
📉 Il grafico 4H – Analisi tecnica
🟢 Triangle → Pattern di accumulo completato
Il triangolo simmetrico nella parte sinistra del grafico mostra una fase di accumulo conclusa con breakout rialzista.
Ha dato origine al rally verso i massimi della Rising Wedge.
🔺 Rising Wedge → Pattern ribassista confermato
Il canale ascendente si è rotto al ribasso, rispettando la struttura classica di un Rising Wedge, con target già quasi raggiunto.
📌 Il grafico evidenzia ora:
❌ Trend EMA 50: DOWN
📉 Supporti principali: 3.280 / 3.265
🔼 Resistenze statiche: 3.292 / 3.338 / 3.366
⚖️ Fibonacci attivi:
0.618 a 3.292
0.5 a 3.228
0.382 a 3.163
Target finale del pattern in area 3.120 o persino 3.084
Indicatori tecnici
RSI a 46 → sotto i 50, ma non in ipervenduto
Stocastico lento e veloce in zona neutra, ma ancora in divergenza
MACD vicino allo zero, ma con istogramma negativo
ADX: +DI debole, -DI dominante → trend ribassista ancora attivo
🧠 Il mio sentiment
Resto short di bias, ma con approccio prudente.
La mancanza di volatilità e i falsi segnali non aiutano chi opera con frequenza.
In questa fase, preferisco agire solo su livelli chiave o pattern ben chiusi.
🗞️ News della settimana – Il caso “Dazi USA”
La settimana è stata attraversata da forti tensioni legate ai dazi americani, in un botta e risposta giudiziario che ha generato instabilità:
28 maggio: un tribunale federale statunitense ha dichiarato illegittimi alcuni dazi imposti dall’amministrazione Trump, contestando l’assenza di approvazione da parte del Congresso.
29 maggio: la Corte d’Appello Federale ha sospeso temporaneamente questa decisione, permettendo ai dazi di restare attivi in attesa dell’udienza successiva.
👉 Il 10 giugno 2025 è stato indicato come scadenza chiave per la presentazione delle memorie e degli argomenti da parte del governo.
📌 Il 10 giugno rappresenta quindi una tappa procedurale importante, ma non è detto che venga pubblicata una decisione definitiva proprio quel giorno.
I tempi dipenderanno dalla complessità delle argomentazioni e dalle tempistiche della corte.
🎯 Effetto sui mercati: iniziale aspettativa di risk-off (spinta all’oro), seguita da delusione e ritorno alla cautela.
Risultato? Volatilità frenata e posizionamento bloccato in attesa del verdetto.
💰 Massa monetaria e flussi su Oro
🇨🇳 Cina
Domanda stabile da parte della banca centrale.
Acquisti ufficiali rallentati a maggio ma ancora presenti.
🇮🇳 India
Domanda fisica sostenuta, complice il calo dei prezzi.
🇺🇸 ETF
Outflow netti per la quarta settimana consecutiva → pressione al ribasso.
📊 COT Report (CFTC)
Money Managers: leggera riduzione delle posizioni nette long
Open Interest in calo → segnale di disimpegno o attesa
Posizionamento speculativo non favorevole al rally
🧩 Opzioni CME – Gamma & Posizionamento
Put concentrate tra 3.200–3.250
Call più numerose sopra 3.350
🎯 Gamma Neutral Zone tra 3.280 e 3.320 → mercato bloccato
🔔 Attesa di direzionalità post 10 giugno
🔮 Conclusione operativa
🎯 Livelli da monitorare:
Supporti: 3.280, 3.265, 3.172, 3.120, 3.084
Resistenze: 3.292, 3.338, 3.366
❌ Nessuna conferma long finché restiamo sotto 3.320
✅ Short confermati solo sotto 3.280 con volumi reali
Approccio della settimana: interventi chirurgici su livelli + size ridotta
📌 Frase della settimana (versione lirica-filosofica)
“Il mondo sembra lanciato verso orizzonti nuovi… ma sempre più oscuri.
I principi e i valori su cui ci riconoscevamo iniziano a vacillare.
E in questo smarrimento collettivo, anche i mercati riflettono la nostra confusione.”
Testa & Spalle: Pattern affidabile o solo un'illusione?
Per quanto riguarda l’articolo educativo di analisi tecnica, è molto probabile che tu abbia già sentito nominare questa figura grafica in ambito trading. Verrà spiegato in modo semplice e diretto tutto quello che c’è da sapere su un pattern molto utilizzato in ambito di trading, ovvero il “Testa e spalle”, così potrai imparare a riconoscerla e, soprattutto, usarla a tuo vantaggio e potenzialmente testarlo per una tua strategia.
Cos’è esattamente il "testa e spalle"?
Si tratta di una delle figure più conosciute dell’analisi tecnica, in particolare tra quelle che segnalano un possibile cambio di tendenza. La configurazione prende il nome dalla forma che assume sul grafico: tre picchi consecutivi, dove quello centrale (la "testa") è più alto degli altri due (le "spalle").
I punti chiave:
- È un pattern che potrebbe segnalarci l’inversione da un trend rialzista a uno ribassista.
- È composto da tre massimi consecutivi: due laterali simili in altezza (spalle) e uno centrale più elevato (testa).
Come si forma?
Durante una fase di mercato in salita, il prezzo forma un primo picco (la spalla sinistra), poi scende leggermente prima di tornare a salire e toccare un nuovo massimo (la testa). Dopo un’altra discesa, il prezzo tenta un nuovo rialzo ma si ferma a un livello simile al primo picco (la spalla destra), prima di calare nuovamente.
Per confermare questa figura, si traccia una linea chiamata neckline che collega i due punti minimi tra i tre massimi. Solo quando il prezzo scende sotto questa linea, possiamo dire che il pattern è completo e che il mercato potrebbe davvero cambiare direzione.
Molto spesso, dopo la rottura della neckline, i prezzi tornano temporaneamente su quella linea prima di iniziare davvero a scendere. Questo fenomeno si chiama pullback ed è piuttosto comune, ma non è detto che questo avvenga sempre. Difatti il mercato non si comporta sempre allo stesso modo e movimenti avvenuti in passato non è detto che possano accadere allo stesso modo in futuro.
La versione inversa: il testa e spalle rovesciato
Esiste anche la controparte di questo pattern: il testa e spalle rovesciato. Si presenta in un trend ribassista e indica un possibile cambio di direzione verso l’alto con la stessa logica come visto per l’esempio precedente.
Come usare il testa e spalle per fare trading?
Sicuramente bisogna evitare entrate anticipate finchè la figura non è completa. Nel testa e spalle classico, bisogna aspettare la rottura verso il basso della neckline dopo la formazione della spalla destra. Nel testa e spalle rovesciato, si attende la rottura verso l’alto.
I volumi possono offrire ulteriori conferme: se aumentano quando il prezzo si avvicina alla neckline, il segnale è più forte. Il punto di ingresso più comune è proprio alla rottura della neckline, anche se spesso, i trader più esperti attendono che il prezzo ritorni (pullback) sulla neckline per avere un’entrata migliore ed avere uno stop loss che sia leggermente piu corto. Per quanto riguarda lo stop loss:
Nel modello ribassista, può essere posizionato poco sopra la spalla destra, come mostrato nell’esempio qui di seguito
Nel modello rialzista (rovesciato), sotto la spalla destra, come mostrato qui di seguito
Per calcolare un obiettivo di prezzo, si può misurare la distanza tra la testa e la neckline e proiettare quel valore dal punto di rottura.
Perché si forma questo pattern?
Il testa e spalle riflette una vera e propria lotta tra chi compra e chi vende. Inizia con un primo tentativo dei compratori di spingere il prezzo verso l’alto. Dopo una prima correzione, il mercato tenta di fare un nuovo massimo, ma questo slancio si esaurisce. L’ultimo tentativo di salita si ferma allo stesso livello del primo picco: a quel punto è chiaro che la forza rialzista sta perdendo terreno. Ovviamente dobbiamo anche avere conferme di prezzo, in quanto potremmo avere delle figure che potrebbero non essere del tutto esatte.
Il fatto che non si riesca a superare il massimo della testa è un chiaro segnale di debolezza.
Questo pattern è attendibile?
Come per qualsiasi figura di analisi tecnica, anche il testa e spalle non garantisce certezze. Tuttavia, è considerato uno dei pattern più affidabili. Perché? Perché riflette dinamiche psicologiche concrete e facilmente osservabili nel comportamento dei trader.
Detto questo, è importante ricordare che l’efficacia di questo modello, come di qualunque altro, dipende anche dal contesto. Se accade qualcosa di significativo (ad esempio un evento economico o politico) subito dopo la rottura della neckline, tutto può cambiare, dato che determinate news quali NFP, dati sui PIL, Inflazione o tassi di interesse, possono apportare notevole volatilità sul mercato.
Per questo motivo, anche se il testa e spalle è uno strumento valido, va usato con intelligenza e sempre tenendo conto del quadro generale.
Questo si tratta di un articolo a puro scopo informativo e non si tratta di alcun consiglio finanziario né deve indurre una persona all’investimento. Il trading su CFD può comportare la perdita di denaro.
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ETHEREUM, rischio pullback Chart di Capital.Com
Se i minimi di aprile dovessero reggere sarà possibile considerare il canale rialzista di lungo periodo così come proposto
I prezzi hanno segnato un minimo su un'area importante come un precedente punto di swing di lungo periodo.
Lo hanno fatto con un pattern rialzista, un hammer, già validato nel mese in corso.
Anche sul settimanale il rimbalzo dai minimi è avvenuto con un hammer così come adesso è alle prese con la versione ribassista del pattern, una shooting star, che minaccia di imporre una pausa al rialzo dei prezzi.
L'area in cui si è formato il pattern è una doppia zona di resistenza.
Infatti, oltre ad una resistenza statica è anche zona della trendline rialzista violata con il precedente impulso ribassista.
Per quest'ultimo aspetto occorrerà valutare attentamente l'ipotesi di un pullback su questo ostacolo dinamico e quindi il rischio di una ripresa del trend di bassista.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 24.04.2025Trump verso una visione più morbida delle negoziazioni sui dazi.
Cina e Usa troveranno un accordo: ci vorra’ tempo, ma sarà equilibrato.
Torna la calma sul mercato dei bond ed il Tesoro Lancia nuovo BTP Italia.
Prezzi di oil&gas ai minimi da 2 anni, bene per l’inflazione europea.
Borse col sorriso ieri, 23 aprile, con novità sui dazi, su Powell e le prime trimestrali. Tra segnali di disgelo sui dazi e un Trump sorprendentemente “cauto” con Jerome Powell, le Borse europee sono tutte salite: Francoforte guida la carica col Dax a +3,0%, trascinato da un comparto tech in gran forma, grazie soprattutto al +10% di SAP.
Bene anche Milano, +1,4%, sostenuta da STMicroelectronics che balza a +6%. Parigi brilla col Cac a +2,1%, seguita da Amsterdam, +1,4%, e Madrid, +1,2%.
L’ottimismo è partito dal possibile ammorbidimento delle tariffe Usa sulla Cina: inoltre il tycoon assicura che non vuole licenziare il numero1 della Fed, anche se lo vorrebbe "più attivo" sul tagliare i tassi.
Per l’economia dell’Eurozona qualche segnale incoraggiante. L’indice Pmi manifatturiero preliminare sale ad aprile a 48,7 punti (da 48,6), mentre quello dei servizi scivola un po’, da 51 a 49,7.
In ripresa anche Wall Street: Dow Jones +1,07%, Nasdaq +2,50%, ed S&P500 +1,67%. Tutto merito di un Trump versione “diplomatico”, che ammette che i suoi dazi del 145% sui prodotti cinesi sono “molto elevati” e potrebbero essere ridotti “in modo sostanziale”.
Sul tema, cosa aspettarsi? Secondo il Wall Street Journal, si pensa a tariffe ridotte al 50%-65%, che in alcuni casi potrebbero scendere fino al 35%. Per i prodotti “sensibili alla sicurezza nazionale”, però, si parla ancora di dazi del 100%.
Sul fronte macro, il settore servizi americano resta in espansione ma perde slancio: l’indice Pmi scende da 54,4 a 51,4 (contro attese di 52,8). La manifattura invece spiazza le attese negative, risalendo a 50,7 da 50,2.
L’instabilità regna sovrana e il driver dei mercati restano le parole di Trump: tuttavia le trimestrali in arrivo da Wall Street potrebbero riportare un po’ alla realtà fattuale: nelle prossime ore si attendono i numeri di blue chips come Pepsico, Merck, Caterpillar, Comcast, Intel, Sanofi.
Dalla Fed qualche allarme: il suo Beige Book rivela che l’outlook economico Usa è “peggiorato notevolmente” in diversi distretti. In generale l’attività è cambiata poco, l’occupazione è “lievemente aumentata” e l’inflazione è rimasta “modesta”. Ma a crescere è stata soprattuto l’incertezza.
Sul versante “US corporate” Tesla ha perso -3,0% dopo che il suo CEO Elon Musk ha annunciato che dedicherà meno tempo al “Doge” (l’organismo federale per i tagli di spesa). Boeing invece sale +8,45%, nonostante una perdita netta trimestrale di 31 milioni (comunque migliore dei -355 dell’anno scorso).
Forex e materie prime. Sul valutario, stamane, euro/dollaro stabile a 1,137, dollaro/yen invariato a 142,34, al pari di euro/yen a 161,8.
Poco mosso, ieri, il prezzo del gas naturale europeo: 34,3 €/MWh (-0,3%). In discesa il petrolio: WTI 62,14$/barile (-2,4%), complice un aumento delle scorte Usa inferiore alle attese. Anche l’oro ha cede -3%, attestandosi a 3.270 $/oncia: una pausa lungamente attesa, ma torna a salire, stamattina, a 3.327 $/oncia.
Sul mercato obbligazionario europeo, lo spread BTp-Bund cala a 113 punti base (da 117), con rendimenti italiani in leggero: quello del BTp decennale a 3,63%, dal 3,61%, negli States il Treasury 10 anni rende 4,35%, ed il biennale 3,83%: lo spread tra le due scadenze si restringe a 52 bps.
Calma “apparente” stamane, 24 aprile, sulle Borse dell’Asia-Pacifico, contrastate dopo il rally americano: Tokyo guadagna +0,5%, mentre l’Hang Seng perde -1,4% e il Kospi coreano -0,2%. L’MSCI Asia Pacific chiude in leggero calo dopo cinque giorni di fila positivi.
Washington purtrppo raffredda gli entusiasmi sui dazi: il segretario al Tesoro Scott Bessent smentisce che il dialogo con Pechino sia già partito. “Entrambe le parti stanno aspettando di parlare”, ha detto. Trump però resta ottimista su un “accordo equo”, e ribadisce che i rapporti con Xi Jinping sono “più che buoni”.
Petrolio e tensioni Opec+: stamattina prezzi fermi, col Kazakistan ha dichiarato che continuerà a produrre oltre i limiti imposti da Opec+, suscitando malumori nel cartello.
Le scorte di petrolio Usa intanto sono salite di 700 mila barili (dagli 800 mila della settimana prima), e quelle commerciali – escluse le riserve strategiche – di 200 mila. Rispetto a un anno fa, sono più alte del 2,6%, ma ancora inferiori, -5% rispetto alla media quinquennale.
Capitolo Russia-Ucraina: sul fronte geopolitico arriva una road-map shock dell’amministrazione Trump: secondo indiscrezioni, l’Ucraina dovrebbe cedere definitivamente la Crimea e accettare l’occupazione russa di cinque regioni.
Il piano sarebbe stato bloccato dal no secco di Zelensky, che Trump accusa di “atteggiamenti incendiari” e di “non avere carte da giocare”.
Il Tesoro italiano punta ancora sulle famiglie: dal 27 al 30 maggio 2025 torna il Btp Italia, durata 7 anni, indicizzato all’inflazione. Bonus finale dell’1% per chi lo tiene fino alla scadenza (4 giugno 2032). Lo Stato punta ancora sui risparmiatori privati domestici per finanziare la spesa pubblica, e pare che la strategia funzioni!
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Enel " Ancora in Luce"L'analisi tecnica può essere anche predittiva, ma non'è detto che il titolo si comporti alla stessa maniera in tutte le sue componenti come le salite fatte in precedenza, ho pubblicato un grafico nel 2022 , uno dei mie primi grafici , ora stranamente sparito dallo storico, cosa dicevo io di Enel , supponevo che ci fosse una analogia fra due andamenti , uno come evidenziato la salita partita a Dicembre 2018, e ancora era agli albori appena partita quella di ottobre 2022, da dove lo vedevo, grafico settimanale, indicatori super trend, dal prezzo sceso sotto i cinque euro sicuramente sottovalutata, e portava ad un ottimo dividendo, in più anche dalle medie mobili in particolare il prezzo su T.F. orario incrociava al rialzo EMA200,non posso pubblicare più di tre parametri essendo un non abbonato, quindi non tutti i parametri erano visibili nello stesso grafico, supponevo di arrivare sui massimi nel giro di due anni quindi fine 2024 dovevamo stare sui nove euro, purtroppo il titolo nel 2024 ha tirato il freno a mano +2% annuale, ma date a Cesare quello che è di Cesare, acquistata sui cinque euro, ottobre 2022, ora 2025 siamo 7.37, +47% in circa tre anni , senza contare tutti i dividendi, direi non male, comunque io nel titolo sono in versione cassetto ed aspetto, il trend è si rallentato ma ancora positivo sul lungo periodo, tutto gioca ha favore del titolo , previsto un maggiore consumo di energia , intelligenza artificiale, data center, mobilità elettrica, ci vorrà molta energia , non so di preciso le tempistiche ma sicuramente faremo nuovi massimi bel oltre i nove euro, pazienza signori....
EUR | USD IL DOLLARO TREMA, L’EURO BALLA con PipGuardEUR | USD IL DOLLARO TREMA, L’EURO BALLA con PipGuard
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BUONGIORNO CARI NON AMICI!
Sì, perché se foste miei amici, alla macchinetta del caffè sarebbero volati sguardi di minaccia ogni volta che qualcuno osava discutere delle mie analisi. E invece eccomi qui, calmo e pacato come sempre.
Oggi si parla di EUR/USD. Ma prima di tutto, una sfida: TROVAMI UN’ALTRA ANALISI DI NOVEMBRE CHE ANCORA OGGI È PRECISA.
Vai a controllare l’articolo correlato. Dai, fallo per te, così magari alla macchinetta del caffè smetti di sfracassarmi gli zebedei. Ah, già che ci sei, hai un euro da prestarmi? No? Ok, niente analisi.
Scherzo, scherzo. So che sei una persona brillante, umile, ironica… o almeno lo spero, altrimenti preparati alla prossima querela.
Comunque, chiariamo subito: le mie analisi sono spettacolari, lo so, ma NON sono consigli di investimento.
No, non devi ipotecare la casa per seguire quello che dico. Anche perché, diciamocelo, tanto non ce l’hai! 😆
ANDIAMO AL DUNQUE.
A novembre avevo predetto la recessione USA.
E sai chi non mi ha chiamato? Bloomberg.
Sai chi mi ha chiamato invece? Un fondo d’investimento.
E sai come è andata? Male. Perché il mio inglese parlato è paragonabile a quello di un turista sbronzo in un bar di Londra, quindi nel panico ho chiuso il telefono. 📞❌
A meno che tu non voglia parlarmi di soldi 💰 o di donne 💃, evita di chiamarmi. Scrivimi. Ma sempre per soldi o donne, eh, mica per sfogarti. Non sono il tuo psicologo.
EUROPA, RIARMO, E IL TEATRINO DEI POTENTI.
La scena è sempre la stessa:
L’americano biondo con la faccia color ACE? Presente.
Il pelatone con la cravatta? Sempre lì.
Il teatrino continua? Certo che sì. 🎭
Ma tagliamo corto: se hai l’euro, COMPRA CASA.
Io l’ho fatto: 180K per 122 mq calpestabili. Ottimo affare.
E sai perché?
Perché l’euro è destinato a risalire. 📈
Perché la Russia è in lockdown economico.
Perché quando le sanzioni finiranno, ci sarà una bella sorpresa: il mini-default russo.
E perché il dollaro? Perché l’America sta ripetendo il 2008, ma in una versione aggiornata e ancora più stupida.
Sai qual è la differenza? Che oggi, invece dei mutui, il problema sono i debiti da carte di credito.
Sì, esatto, gli americani stanno affondando il loro sistema con prestiti su iPhone, TV giganti e viaggi alle Hawaii comprati a rate.
E le banche cosa dicono?
"Tranquilli, il debito è sotto controllo."
Ah, sì? Quindi se hai 100K di debito su una casa è un problema, ma se quegli stessi 100K li hai usati per arredare la casa allora tutto ok? Qualcosa non mi torna.
Ma chi se ne frega, io sono italiano e mangio la pasta a colazione. 🍝 Problemi loro.
E ORA, L’ANALISI TECNICA.
Trend rialzista, punto. Cercate operazioni a rialzo, non a ribasso. Se volete shortare, fatelo solo per ritracciamenti.
Zona di inversione 1.082 – 1.095.
Se chiude sopra, si sale.
Occhio alla liquidità tra 1.099 e 1.10.
Se ci arriva, cerca un livello chiave su H4. Se reagisce a ribasso, attendi conferma prima di entrare. Se chiude sopra, si va a 1.21.
Altri livelli di supporto importanti:
1.076 – 1.062, ottima zona di reazione rialzista.
Se non basta, 1.060 – 1.052 è la miglior area per inversione e conferma.
Se sbagli, butta il PC. 💻🔥
Scherzo, tieni duro. Il prezzo da lì salirà.
SE LE MIE ANALISI TI SONO STATE UTILI, LASCIA UN SEGUI, UN BOOST, UN COMMENTO.
Altrimenti mi tocca venirti a cercare.
Un saluto, un bacio.
PipGuard.
xauusd shortIl grafico giornaliero mostra che il prezzo dell'oro potrebbe tornare brevemente verso il supporto della linea di tendenza ascendente a 2.892 dollari.
L'indice di forza relativa (RSI) a 14 giorni è diventato piatto e si mantiene in territorio di ipercomprato, suggerendo che un nuovo calo potrebbe essere in arrivo.
Se la pressione di vendita si intensifica al di sotto del suddetto livello di supporto, il prezzo dell'oro potrebbe accelerare il ribasso verso la barriera psicologica dei 2.850 dollari.
Al contrario, se lo slancio verso l'alto riprende vigore, gli acquirenti dell'oro sfideranno il massimo storico di 2.943 dollari.
La prossima resistenza rilevante è vista al livello circolare di 3.000 dollari.
boostate per favore suggerisco ogni giorno idee di trading interessanti
Tradotto con DeepL.com (versione gratuita) t.me
CAMPARI, fondamentali e pensieri operativiEra il 1860 e mentre la futura Italia era in fermento e se ne costruiva l'unità Gaspare Campari inventava una miscela, naturalmente di colore rosso, rivoluzionaria e distintiva giunta fino a noi oggi ancora immutata.
Dal rosso miscuglio alla diffusione globale
Da allora tanta strada è stata fatta e Campari oggi è un'azienda globale che vende i suoi prodotti in 190 paesi attraverso un portafoglio prodotti di oltre 50 marchi tra cui oltre Campari naturalmente citiamo Aperol, Grand Marnier, Appleton Estate, Wild Turkey.
La straordinaria vicenda di Gaspare Campari è quella comune a molte altre storie italiane di successo che hanno contribuito alla creazione e conservazione del fenomeno globale del ”made in Italy”.
Campari vende emozioni
Campari opera in un settore di consumi non ciclici.
Questo significa che il business in via generale si sottrae in parte alla comune relazione tra crescita del fatturato e positivo andamento economico globale.
Il motivo va ricercato nella motivazione che spinge il consumatore all'acquisto che, certamente, ha poco a che fare con la convenienza del prezzo.
Parliamo di una prerogativa riservata ai prodotti che non appartengono alla categoria dei consumi ciclici.
Nella teoria microeconomica questo è un comportamento associato ai beni di lusso, i quali mostrano una più o meno intensa
anelasticità delle vendite rispetto al prezzo.
Per i prodotti più basici e di uso comune, normalmente si osserva una relazione stretta tra prezzo di vendita e quantità vendute.
Se i prezzi aumentano si innesca il fenomeno della sostituzione per cui si acquista meno di quel prodotto di quella marca a vantaggio di altre più economiche.
Questo è esattamente ciò che non avviene per i prodotti offerti da Campari come da aziende simili.
Le aziende che nel tempo si sono ritagliate un posizionamento di questo tipo nel mercato, vanno considerate come aziende vendono non un prodotto ma un'esperienza di consumo.
Per intenderci, se il prezzo del Campari Cask Tales aumentasse del 10% verrebbe probabilmente consumato ugualmente nelle stesse quantità.
Infatti, la gratificazione che produce il gustare in un ambiente esclusivo una versione unica del bitter Campari rifinito in botti di bourbon e creato dalla “red passion” dell'herbalist e master Blender di casa per i 150° anniversario della nascita di Davide Campari evidentemente prevale sulla necessità di risparmiare sull'acquisto.
Addirittura, ma qui divaghiamo un po' troppo forse, per i prodotti di lusso particolarmente esclusivi la relazione diventa addirittura opposta per cui un aumento del prezzo produce un aumento delle vendite perché, evidentemente, il prodotto o meglio l'esperienza di acquisto regala emozioni ancora più forti.
Contesto e competitors
Campari però non è sola ad offrire emozioni ma in compagnia di una selezionata e agguerrita banda di competitors.
Questo complica i piani del management.
Aziende che declinano il business con non minore determinazione, amore e voglia di ripagare adeguatamente ogni stakeholder.
Parlando di mercato, una nota interessante riguarda le tendenze del mercato degli spirits.
Negli ultimi due anni, si osserva una comune sottoperformance dei principali operatori europei dovuta soprattutto al rallentamento della domanda in Cina e alla (troppo) lenta riduzione delle scorte accumulate in America.
Un'interessante analisi di Morningstar evidenza che solo con la ripresa della domanda di queste due importanti aree geografiche si può immaginare la ripresa del settore nel complesso.
Dopo il boom post-covid, come tutti i fenomeni emotivi, si è prodotto un picco nei multipli dei principali attori europei, seguito da una normalizzazione dei valori espressi.
Per citare un esempio nel 2022, rispetto al 2020, mentre il generale indice Morningstar Europe cresceva del 30% circa, Rémy Cointreau faceva segnare un +85%.
A fine 2024 le sorti si sono praticamente invertite visto che l'indice, sempre rispetto al 2020, esprimeva una crescita del 40% a fronte di un calo del 45% del titolo. Un delta di ben 85 punti percentuali.
Sempre secondo Morningstar, a fine 2024 oltre Campari tre dei principali attori del mercato (parliamo di rating 5 stelle Morningstar) quotavano in borsa significativamente sotto il loro rispettivo fair value:
Diageo 0.76
Pernord Ricard 0.61
Rémy Cointreau 0.48
Campari 0,70
(Fonte: Morningstar. Dati al 5 novembre 2024)
Ancora, uno studio di Deutsche Bank nel settembre scorso evidenzia come la lenta ripresa di uno dei più importanti mercati di sbocco di Campari, gli Stati Uniti, sia dovuta soprattutto ad una tendenza nuova che si è affermata di recente nelle abitudini di consumo.
Infatti, le bevande “pronte da bere” stanno costantemente sottraendo quote di mercato alle altre categorie nelle quali si esprime il business di Campari.
Mentre il generico mercato degli alcolici negli Stati Uniti è cresciuto del 2,9% medio annuo tra i 2000 e il 2019 è rallentata al 1,7%, tra il 2019 e il 2023.
Nello stesso periodo invece, sempre secondo Deutsche Bank, i cosiddetti “pronti da bere” hanno rispettivamente messo a segno una crescita del 7,7% e 17,2%.
Una tendenza che fa riflettere.
Comunque tra gli analisti c'è una generale convergenza di giudizi riguardo al possibile punto di minimo degli utili del settore.
La seconda parte del 2025 è indicata generalmente come il momento in cui si potrebbe assistere al punto flesso.
Se tutto ciò venisse confermato, il momento attuale di debolezza del settore quindi degli operatori che lo popolano potrebbe essere visto come un'opportunità di acquisto.
Tuttavia non si può sottovalutare il rischio associato, considerando che i principali mercati di sbocco rappresentati da Cina e Stati Uniti in questo momento storico esprimono, ognuna con le sue particolarità, molta incertezza.
I dati dell'ultimo trimestre del 2024 hanno confermato il generale momento di difficoltà dell'intera industria, sebbene con intensità diversa da operatore ad operatore.
L'elezione di Trump e lo spauracchio dei dazi usati come arma impropria, hanno aggiunto nuova pressione ai prezzi.
Tuttavia, gli operatori sono fiduciosi che nel medio termine le conseguenze di una possibile guerra commerciale potranno essere gestite senza che pesino più di tanto sulla capacità di generare utili.
Questo però è un esercizio che può riuscire bene ad aziende leader come Diageo e Pernord Ricard dotati di sufficiente power pricing un po' meno per un'azienda come Campari.
Tornando all'aspetto competitivo utile per stimare una possibile traiettoria futura alle quotazioni di Campari, notiamo come i due più grandi attori del mercato, vale a dire Diageo e Pernod Ricard, vengono scambiati a un valore rispetto al fair value simile o inferiore a quello di Campari.
Eppure questi possono vantare una più ampia e profonda gamma di prodotti e, soprattutto, un significativo vantaggio competitivo (moat) che non si riscontra in Campari con la stessa intensità.
Questo differente modo di prezzare le aziende offre anche interessanti spunti operativi in termini di relative value.
Cioè immaginare variazioni del gap tra diversi valori espressi dal mercato che prospetticamente potrebbero rappresentare potenziali fonti di alfa.
I numeri ed i venti contrari
Le quotazioni sacrificate di Campari, come anche dei citati competitors, trovano comunque giustificazione in una serie di circostanze generali del mercato.
Ma nel caso di Campari si osservano avversità anche specifiche.
Gli ultimi dati relativi al terzo trimestre 2024 mostrano una conferma della debolezza sebbene attesa.
Tuttavia quello che sorprende gli analisti è la notevole capacità di Campari di sovraperformare all'interno del settore.
Il portafoglio dei brand si è dimostrato resiliente, e pur non essendo ampio come quello dei competitors più importanti anche nel terzo trimestre del 2024 ha sovraperformato grazie all'equilibrio e alla visibilità dei marchi.
Più in generale, rispetto allo stesso periodo del 2023 nei primi nove mesi del 2024 Campari presenta un utile di gruppo in calo complessivamente del -5% (-20,4% nel terzo trimestre), vendite nette pari a 2,27 miliardi di euro e una crescita complessiva 3,4% ma con un -1,4% nel solo terzo trimestre.
Questo si è tradotto in un margine lordo in calo del 10% a causa, a detta del management, di un effetto mix negativo che ha comportato un rallentamento delle vendite di aperitivi ad alto margine e un aumento dei costi di produzione.
Faccio notare che il margine lordo rappresenta un po' la cartina di tornasole per valutare la salute di un business visto che esprime quello che resta del fatturato dopo sottratti i costi operativi.
Quindi senza “inquinamenti” dovuti alla gestione fiscale, investimenti e interessi.
Potremmo dire che è un indicatore che misura la salute del core business.
Inoltre, in occasione dell'ultima trimestrale il management conferma di aspettarsi che il programma di efficienza per il contenimento dei costi contribuirà a migliorare i margini.
Sulla debolezza dei conti hanno anche pesato le condizioni meteorologiche avverse, in particolare in Europa, e un contesto macroeconomico sfavorevole per i consumi, indebolito da inflazione e incertezza economica.
Comunque è stato espresso ottimismo a lungo termine, pur confermando una crescita a singola cifra per il 2025.
Per il 2025 e i successivi ci si aspetta di continuare a sovraperformare e guadagnare quote di mercato, grazie alla forza dei marchi particolarmente in categorie in crescita.
Prospettive di mercato
Cercando di immaginare cosa potrebbe influire sulle quotazioni del titolo nel futuro prossimo, è possibile isolare alcune variabili.
Di queste alcune sono di sistema come si dice, cioè riguardano il settore ma qualcuna afferisce esclusivamente a Campari.
Guerra commerciale
La possibilità concreta che l'America implementi la campagna dei dazi in modo indiscriminato, per forza di cose impatterà a monte i fatturati del settore.
Tuttavia, gli analisti sono concordi nel ritenere resilienti i business nel medio termine nei confronti di questa minaccia.
Questo dovrebbe tradursi in relative contrazioni dei valori economici e finanziari in bilancio, particolarmente come detto per quegli attori dotati di capacità di trasferire sui prezzi di vendita i maggiori costi.
Da questo punto di vista la qualità del portafoglio prodotti, unanimemente riconosciuta come di qualità, seppur non rappresenta di per sé power pricing aiuta nel trasferire almeno in parte l'aumento dei prezzi direttamente sui consumatori finali.
Per contro, i dazi sicuramente rappresentano una minaccia per le quotazioni nel breve periodo.
Di questo è doveroso tener conto quando si approccia l'operatività in borsa.
Rischio di “health warning”
A complicare lo scenario si è aggiunto in queste settimane il rischio negli Stati Uniti di leggere sulle etichette degli alcolici un health warning che fa riferimento ad accertate conseguenze negative sulla salute associate a consumo eccessivo di alcool.
Tuttavia, Campari realizza un 28% del proprio fatturato negli Stati Uniti il che rende il rischio in questione soltanto come relativo e non assoluto.
Addirittura, Equita SIM considererebbe la debolezza delle quotazioni per questo motivo come possibile occasione di acquisto.
Tassi di interesse
Il generale contesto di calo dei tassi di interesse, rappresenta oggettivamente un fattore favorevole.
La normalizzazione monetaria, infatti, incide positivamente sui bilanci in termini di minori costi di finanziamento.
Inoltre, agisce anche sul lato della domanda visto che di solito la si associa ad inflazione in calo o stazionaria e quindi ad un aumento del reddito disponibile dei consumatori.
Nomina del nuovo CEO
Tra i fattori endogeni capaci di influenzare le quotazioni del titolo merita un posto di rilievo la nuova ed attesa nomina del CEO.
In rottura con la tradizione che vuole che questi provenga dall'interno, è stato nominato l'esperto Simon Hunt.
Questo contribuisce a togliere l'incertezza che finora ha pesato sulle quotazioni per la mancanza di una visione strategica per il futuro.
Per quel che si sa, comunicato direttamente dal management in occasione di interventi pubblici, il nuovo “capitano” punterà a consolidare le tipicità dei brand soprattutto nei mercati a più alto margine dove è attesa la crescita maggiore in termini di presenza e quota di mercato.
Parliamo soprattutto degli Stati Uniti.
Inoltre una sfida sarà anche quella di ampliare il portafoglio prodotti per ridurre il gap con i più importanti rivali facendo efficienza e cedendo, selettivamente, marchi minori.
Prezzi obiettivo
Data la valutazione di borsa estremamente sacrificata, mediamente le previsioni dei principali analisti riguardo al futuro del titolo si collocarono piuttosto al rialzo che al ribasso.
Considerando venti analisti che coprono il titolo, solo quattro suggeriscono un sell.
Complessivamente considerate le indicazioni degli analisti, viene fuori un prezzo obiettivo medio di circa 7,6 del 40% superiore ai valori attuali.
Inoltre, la valutazione delle azioni, con un rapporto prezzo/utili a 12 mesi di circa 17 volte, rappresenta un premio di circa il 10% rispetto ai beni di consumo europei ma ancora al di sotto dei livelli storici.
Ovviamente le indicazioni degli analisti vanno prese con le dovute cautele, non fosse altro che basandosi necessariamente sui dati oggettivi disponibili oggi hanno una “data di scadenza”.
Quantomeno bisogna essere esperti nell’interpretare dinamicamente le loro indicazioni per poterle trasformare in input per le proprie strategie di investimento.
Cosa dicono i grafic i
Osservando dal time frame mensile, si può apprezzare il calo, praticamente ininterrotto, dai massimi a 12,95 alle quotazioni attuali.
Tecnicamente possiamo inquadrare il movimento come il risultato della violazione di un pattern di doppio massimo convalidato da volumi in crescita e annesso pullback sul livello di breakout.
Il percorso dei prezzi si mantiene all'interno di un canale ribassista particolarmente pronunciato visto che è superiore al 45%.
Questo livello è ritenuto tecnicamente indicativo di un calo senza eccessi, mentre Inclinazioni minori indicano mediamente scarsa convinzione dei ribassisti.
Per contro inclinazioni superiori lasciano intendere maggiore convinzione.
Tra i trader una delle strategie largamente usate è quella di concentrare l'attenzione su titoli particolarmente depressi.
Questa strategia da un lato ha dei benefici matematici indubbi, visto che un calo non può proseguire all'infinito perché oltre a perdere il 100% del proprio valore un titolo non può fare.
Tuttavia se gestita male, e spesso è così, si può rivelare disastrosa poiché, citando un famoso detto, il mercato può restare contro per un periodo di tempo superiore a quello che possiamo permetterci finanziariamente.
Anche al rialzo i rischi permangono.
Il grafico proposto è interessante poiché fa vedere come una situazione di ipercomprato può protrarsi per lungo tempo senza che generi inversioni di trend. A volte con l'RSI che magari “cammina” tranquillamente sopra i 70.
In generale virgola un modo di operare con minore rischio e associato all'uso ad esempio di pattern di prezzo complessi.
Dovendo stimare una potenziale inversione di trend, affidarsi a pattern single candle genererebbe sicuramente maggiori falsi segnali, quindi tanti stop loss scattati, rispetto a pattern più complessi formati da diverse candele.
Per intenderci, una figura di doppio minimo piuttosto che di testa e spalle rialzista, statisticamente si dimostra molto più affidabile rispetto ad un hammer.
Di solito il rovescio della medaglia si manifesta nel risk/reward che normalmente è più vantaggioso quando si tratta un pattern formato da una singola candela rispetto ad una formazione più complessa.
A dispetto di quanto detto, non c'è dubbio che il titolo resti molto interessante tenendo conto dei fondamentali.
Come abbiamo visto le difficoltà del titolo, a mio giudizio, sono assolutamente contingenti.
Per questo motivo, personalmente, ho inserito il titolo nel mio portafoglio “unloved”.
Si tratta di una selezione rigorosa fatta di titoli, indici piuttosto che materie prime con la comune caratteristica di essere ingiustamente sottovalutati.
Proprio perché, come detto non vi è certezza che il trend inverta, rappresenta un investimento satellite dove vengono allocate risorse finanziarie di cui ci si può privare “sine die”.
Comunque osservando il titolo nel breve termine, grafico giornaliero, si capisce come non ci sia per ora un segno di recupero.
Le quotazioni stanno costantemente aggiornando i minimi, tra l'altro in modo abbastanza armonico con annesso pullback dei supporti.
L'unica cosa che tecnicamente può essere fatta è attendere.
Che sia però un'attesa proficua, valutando attentamente i movimenti con lo scopo di cogliere i primi germogli non tanto di una inversione di tendenza, quanto di una accumulazione.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 19.12.2024La FED taglia 25 bps, ma teme l’inflazione, ed è cauta sul 2025.
Wall Street scende bruscamente sul finale, correzione in atto...
Bank of Japan lascia tassi invariati, ma prevede futuri aumenti.
Dollaro forte e rendimenti dei bond in rialzo, effetti collaterali della FED.
Il 18 dicembre, le Borse europee hanno chiuso in lieve rialzo, con gli operatori che attendevano con interesse la decisione della Federal Reserve sui tassi di interesse, prevista per le 20:00 CET. Il mercato dava quasi per certo un taglio di 25 punti base, concentrandosi invece sulle indicazioni che il presidente Jerome Powell avrebbe fornito sulla politica monetaria per il 2025 e sulle proiezioni economiche dei banchieri centrali.
Il mercato non ha accolto positivamente le decisioni della Fed, che ha annunciato un taglio dei tassi di 25 punti base ma ha rivisto al ribasso le aspettative per il 2025, prevedendo solo due ulteriori riduzioni, rispetto ai quattro tagli stimati inizialmente.
La Federal Reserve ha chiarito che l’obiettivo di inflazione al 2% è ancora lontano e che eventuali ulteriori tagli dipenderanno dai progressi nel raffreddamento dei prezzi. Questa posizione rappresenta un cambiamento rispetto a settembre, quando la priorità sembrava essere il rischio di un indebolimento del mercato del lavoro.
Wall Street, tuttavia, ha reagito in modo molto negativo alla narrativa cauta della Federal Reserve. Gli indici principali hanno registrato forti perdite: il Dow Jones è sceso -2,58%, il Nasdaq -3,77%, e lo S&P500 -2,86%.
Secondo molti analisti, la Federal Reserve si prepara ad adottare un approccio più cauto per il 2025. Nonostante i recenti tagli ai tassi, l'inflazione rimane sopra il target del 2%, e il mercato del lavoro appare ancora molto solido.
Inoltre, l'avvio del mandato presidenziale di Donald Trump a gennaio potrebbe introdurre nuove dinamiche, come politiche fiscali espansive e possibili aumenti dei dazi, che rischiano di spingere nuovamente al rialzo i prezzi.
Tra i titoli Usa principali, Tesla ha perso terreno nonostante i guadagni straordinari accumulati da inizio anno (+93%). Nvidia, dopo una recente correzione del -10% rispetto ai massimi del mese scorso, è riuscita a recuperare oltre il 3%, grazie all'annuncio di una nuova versione economica del suo computer Jetson. Micron Technology, invece, ha chiuso in rialzo, in attesa della pubblicazione della trimestrale, prevista a mercati chiusi.
Sull fronte macroeconomico europeo, l’inflazione ha mostrato segnali di stabilità, anche se resta sopra i livelli considerati ottimali. Nel Regno Unito, l’inflazione annua per novembre è salita al 2,6%, in linea con le attese degli analisti, rispetto al 2,3% registrato a ottobre. Su base mensile, l’aumento è stato dello 0,10%. Nell’Eurozona, Eurostat ha confermato un tasso annuo del 2,2% a novembre, in rialzo rispetto ai mesi precedenti.
Sul fronte dei titoli di Stato, lo spread tra BTp italiani e Bund tedeschi si è ampliato leggermente, passando a 116 punti base rispetto ai 115 della chiusura precedente. Anche il rendimento del BTp decennale benchmark è aumentato, raggiungendo il 3,40% rispetto al 3,38% del giorno precedente.
Sul mercato valutario, l'euro ha perso terreno nei confronti del dollaro, scendendo a 1,047, rispetto a 1,049 del giorno precedente. Le materie prime, invece, hanno registrato cali generalizzati: il petrolio WTI è sceso sotto i 70 dollari al barile (-1,6%), mentre il Brent è scivolato sotto i 73 dollari (-1,5%). Anche il gas naturale ha registrato un ribasso del 2,5%, attestandosi sui 41 euro per megawattora ad Amsterdam.
La giornata di oggi, 19 dicembre, è iniziata con un calo per le Borse europee, in linea con il tonfo registrato dai mercati americani e asiatici. Alle 11:00 CET, le principali piazze segnavano un calo medio dell’1,1%.
Mercati asiatici: le Borse dell’Asia-Pacifico hanno risentito dell’onda lunga della correzione americana. A Tokyo, il Nikkei ha chiuso in calo dello 0,80%, mentre gli investitori attendevano indicazioni dalla Bank of Japan.
Perdite più marcate sono state registrate a Seul, -1,9%, e Sydney, -1,7%. A Hong Kong, calo contenuto, -0,2%, mentre le Borse cinesi hanno oscillato attorno alla parità.
Nel mondo criptovalute, Bitcoin ha subito un brusco calo, scendendo sotto 100.000 Dollari per la prima volta in settimane, ad un minimo di 98.760 dollari, per poi recuperare terreno fino sopra 101 mila USD. La politica più cauta della Fed ha evidentemente un impatto negativo sugli investimenti più speculativi.
I mercati obbligazionari hanno mostrato una reazione negativa alle decisioni della Fed. Il rendimento del BTp decennale è salito ulteriormente a 3,49%, mentre lo spread con il Bund tedesco si è ampliato a 119 bps. Negli Stati Uniti, il rendimento del Treasury 10 anni ha raggiunto 4,52%, il livello più alto da maggio.
Le altre banche centrali globali si stanno muovendo con cautela. La Bank of Japan ha mantenuto i tassi invariati a 0,25%, come previsto dagli analisti. La Banca d’Inghilterra, invece, dovrebbe confermare i tassi al 4,75% nella sua prossima riunione, anche se c’è incertezza sulle mosse del 2025, con previsioni che oscillano tra 2 e 4 tagli. Ad Hong Kong, l’autorità monetaria ha abbassato i tassi al 4,75%, al minimo dal 2022.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio ha continuato a perdere terreno. Secondo JP Morgan, la domanda globale per dicembre è stata di 700.000 barili/giorno inferiore alle previsioni, mentre da inizio anno la domanda globale è risultata più bassa di 200.000 barili rispetto alle stime di novembre.
L’oro, dopo aver registrato una delle peggiori sedute del mese (-2,3%), ha aperto oggi in lieve rialzo, sostenuto dalla domanda delle banche centrali e da possibili tensioni geopolitiche.
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Litecoin ( LTC ), Strategia rialzistaLITECOIN ( LTC ), Strategia rialzista
DESCRIZIONE CRYPTO:
Che cos'è Litecoin (LTC)?
Il Litecoin (LTC) è una criptovaluta progettata per fornire pagamenti veloci, sicuri e a basso costo sfruttando le proprietà uniche della tecnologia blockchain.
La criptovaluta è stata creata sulla base del protocollo Bitcoin (BTC), ma si differenzia per l'algoritmo di hashing utilizzato, l'hard cap, i tempi di transazione dei blocchi e alcuni altri fattori. Il Litecoin ha un tempo di blocco di soli 2,5 minuti e commissioni di transazione estremamente basse, che lo rendono adatto alle micro-transazioni e ai pagamenti nei punti vendita.
Il Litecoin è stato rilasciato tramite un client open-source su GitHub il 7 ottobre 2011 e il Litecoin Network è entrato in funzione cinque giorni dopo, il 13 ottobre 2011. Da allora, il Litecoin è esploso sia nell'uso che nell'accettazione da parte dei commercianti e, per la maggior parte della sua esistenza, è stato tra le prime dieci criptovalute per capitalizzazione di mercato.
La criptovaluta è stata creata da Charlie Lee, un ex dipendente di Google, che intendeva Litecoin come una "versione leggera del Bitcoin", in quanto presenta molte delle stesse proprietà del Bitcoin, anche se di peso inferiore.
DATI: 05/ 07 /2024
Prezzo = 61.20 Dollari
Capitalizzazione = $4,581,626,274
Circulating supply = 74,717,344 LTC
Max Supply = 84,000,000 LTC
Link Sito Web = litecoin.org
Target Price Litecoin (LTC):
1° Target Price: 413.65 Dollari
2° Target Price: 669.02 Dollari
3° Target Price: 1082.23 Dollari
4° Target Price: 1495.44 Dollari
5° Target Price: 1750.81 Dollari
House of Trading: i tanti appuntamenti che muoveranno i mercatiLa stagione delle trimestrali che entra nel vivo, le importanti indicazioni macroeconomiche e l’attesa per le elezioni USA. Era da tempo ormai che non si registrava una settimana così ricca di indicazioni.
A Wall Street la Earning Season propone l’appuntamento con 5 delle Magnifiche 7, in agenda macro troviamo in prezzi al consumo in Eurolandia e Stati Uniti (in versione PCE) ed i numeri sul mercato del lavoro USA mentre l’attesissima sfida Trump-Harris è probabile che sarà decisa da un pugno di voti (il tycoon sembrerebbe in lieve vantaggio).
Positive le indicazioni che arrivano dai numeri della corporate America: quattro aziende su cinque tra quelle facenti parte dello S&P 500 che hanno alzato il velo sui conti hanno superato le stime di consenso per gli utili per azione (in media del 6,1%).
Dal fronte macroeconomico è attesa una conferma della debolezza dei prezzi nella Zona Euro, che anche se in rialzo dovrebbero confermarsi sotto la fatidica soglia del 2%, mentre il dato USA non dovrebbe segnare variazioni di rilievo. Un mercato del lavoro in rallentamento dovrebbe permettere alla Fed di gestire senza particolari patemi il processo di normalizzazione dei tassi.
Questo fattore, insieme al vantaggio di Trump ed alle tensioni geopolitiche, sta spingendo gli acquisti sul dollaro. L’oro si conferma nei pressi dei record mentre il petrolio soffre la debolezza della domanda cinese e l’abbondanza dell’offerta statunitense.
Di tutto questo, e di molto altro, si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading.
House of Trading: cosa è successo nell'ultima puntata
Nella scorsa puntata, la squadra dei Trader, composta da Stefano Serafini e da Nicola Para, ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire sull’Euro/Dollaro, sul T-Bond, sul Bund e sul petrolio WTI. I primi due trade sono a mercato (+0,99% e -3,47%), il terzo ha raggiunto il target (+5,82%) mentre il quarto ha toccato lo stop loss.
Tre operazioni su quattro di quelle inserite dagli analisti (due trade su A2A ed uno su Enel), la squadra era composta da Andrea Cartisano e da Riccardo Designori, non sono invece divenute operative mentre quella sulle azioni Barrick Gold è a mercato con un -16,81%.
La classifica generale segna il vantaggio dei Trader con 50 carte a target, 7 in più degli analisti (4 carte a mercato per Trader, 5 per gli Analisti).
Cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella puntata di oggi, 29 ottobre 2024, la squadra dei Trader sarà formata da Nicola Duranti e da Massimo Rea mentre i due analisti saranno Andrea Cartisano e Riccardo Designori.
Il sondaggio di questa settimana guarda a Washington: “Il risultato delle elezioni USA finirà per influenzare la politica monetaria della Fed?”. L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30.
Stoxx 600 - Momentum sempre più incertoL'indice europeo viene fermato per l'ennesima volta dalla resistenza di 525 ed oltretutto con volumi e volatilità in compressione anche se dal punto di vita volumetrico permane una leggera tendenza 'distributiva' in sottofondo. Si conferma la lateralità del movimento in assenza di spunti rilevanti, del cosiddetto 'catalizzatore' che possa spingere le quotazioni a rompere con decisione al rialzo quota 525. Negata anche la trendline ascendente iniziata il 5 agosto che rende la situazione ancora più ingarbugliata. Teoricamente tutti questi fallimenti di break-up potrebbero significare uno storno imminente, con le trimestrali in arrivo che da tenere sotto controllo e la stagionalità che però solitamente presuppone un trend rialzista da qui a fine anno. I livelli di supporto restano 510-495-480 con trend e momentum di breve in deciso stallo
mentre sul weekly permangono alcune divergenze col trend che resta comunque positivo. Gli indici americani S&P500 e Nasdaq100 si mantengono sui massimi mentre il DJ accenna ad uno storno più marcato. Momento di indecisione confermato anche dai modelli di gestione di portafoglio, con quello standard che diminuisce ancora la quota azionaria al 68% mentre la versione a breve la mantiene al 74%. L'analisi settoriale conferma il momento positivo di Telco, Retail, Travel, Financials a cui si aggiunge il ritorno di Media ed il grande recupero di Industrials. Leggero cedimento per Insurance,Basic res e Banks mentre torna in negativo Chemicals e cede nettamente Constructions. Notte fonda per Health, Oil e Pers&Households mentre sembrano aver trovato un livello di consolidamento Auto e Technology. Anche dal punto di vista settoriale si nota l'assenza di un trend di fondo col recupero dei ciclici se si è fermato. Per i bond il pullback sembra essersi fermato ma il trend di breve resta negativo, nell'ambito comunque di un più ampio moviemento che si mantiene positivo..