Le minute della Fed e….sell off sul Nasdaq.Dai verbali dell’ultima riunione del FOMC emerge, come già noto ai mercati, la necessità di raffreddare l’economia, per il tramite di una politica monetaria che a questo punto sarà più restrittiva di quanto previsto.
Ribadisco, questa visione era già stata resa nota e scontata dai mercati, tuttavia ieri abbiamo assistito ad una reazione importante, soprattutto da parte del Nasdaq (e dal comparto tecnologico in genere) che cede di oltre il 3,34%.
E’ interessante a questo punto andare a verificare gli effetti intermarket per provare a seguire “il flusso dei capitali”.
Seppur la giornata del 5 gennaio fosse stata di storno generalizzato, possiamo notare come i settori che hanno tenuto meglio sono:
• Energetico
• Finanziario
• Consumi stabili
• Materie Prime.
A dire il vero avevamo già notato nelle ultime sedute un certo spostamento della domanda in questi settori.
Il grafico sotto riporta le performances settoriali dal 28.12
Vendite anche nel comparto obbligazionario, dove possiamo assistere all’impennata dei rendimenti dei bond a 10 e 30 anni. Questo significa, ovviamente, riduzione del valore in conto capitale determinata dalle vendite.
Stabile, da inizio dicembre, la ripresa della quotazione del petrolio greggio.
Tiene l’USDOLLAR index, che risente appena delle ultime vicende.
Consigli.
Se si ha un portafoglio improntato su ETF ben diversificati nelle varie asset class, continuare a seguire il proprio piano d’investimento e di ribilanciamento periodico, rispettando sempre gli obiettivi e l’orizzonte temporale impostato all’atto dell’investimento.
Chi riserva una parte dell’investimento allo stock picking, con predominanza di operatività long, seguire i settori più forti rispetto al mercato, andando a scegliere aziende con buoni fondamentali sulla base di criteri tecnici (breakout, ingresso in reverse, swing). Importante: seguire la propria strategia ed il money managment.
Cerca nelle idee per "WWW.TRADINGVIEW.COM"
Analisi settorialeAMEX:SPY
Giornate di comunicati “strategici” da parte delle più importanti banche centrali, le quali confermano le intenzioni di ridurre il ritmo di acquisto dei titoli di stato, per successivamente rivedere al rialzo i tassi di riferimento.
I mercati non sono stati spiazzati da questo atteggiamento ed hanno probabilmente accolto con favore la prospettiva di una politica monetaria in grado di metter freno all’inflazione.
Analizzando le performance settoriali dei vari ETF dal 06 dicembre ad oggi, possiamo sicuramente notare un andamento particolarmente indeciso, erratico e casuale, tuttavia le ultime due giornate e quelle a seguire potrebbero darci informazioni sui settori con una forza relativa maggiore.
In particolare spicca l’andamento di XLV (Settore Healthcare) + 6,50%, con un bel movimento di break al rialzo, superamento dei massimi a 90 giorni ed impostazione grafica particolarmente interessante.
A seguire notiamo la performance positiva di XLP (Beni di consumo stabili), anch’esso con un movimento degno di nota.
Buona la performance del settore tecnologico XLK, ma solo in seguito all’annuncio della Fed di voler incrementare già a partire da marzo 2022 i tassi d’interesse. L’incremento dei tassi e prospettiva di un’inflazione sotto controllo, favorirà l’ambito tecnologico? Anche in questo caso l’impostazione settoriale è interessante.
Reazione non positiva del settore relativo ai beni di consumo discrezionali, dopo il tentativo fallito di aggiornare i massimi, l’ETF si trova ancora in una fase di “respiro”.
In questo caso, come sempre, mai metter tutte le uova in un paniere ed imparare ad utilizzare l'analisi settoriale a seconda del proprio stile di trading e delle informazioni che necessitiamo. Chi cerca operazioni a più ampio respiro, dovrà ampliare il timeframe di riferimento dei grafici e comprendere le tendenze in atto. Non farsi spaventare dai movimenti e dalla volatilità del mercato e rispettare il proprio piano.
E' inutile passare ore al computer per cercare di comprendere il mercato, se poi bastano due giornate volatili a farci cambiare idea.
Altrettanto pericoloso però è non ammettere i propri errori e peccare di testardaggine.
IPOTESI DEL PREZZO FUTURO DELL'ORO CON L'ANALISI INTERMARKETBuongiorno a tutti, ieri parlavo dell’importanza di intrecciare nelle analisi diversi strumenti per avere una visione sempre più chiara e più ampia dei mercati finanziari.
In particolare, vi ho parlato dell’importanza di saper leggere i segnali dati dal mondo obbligazionario. Continuando a collegarmi ad esso, oggi voglio correlare lo stesso strumento con il prezzo del petrolio e i valori dell’inflazione per poter fare un’ipotesi sul prezzo che potrà avere l’oro nel prossimo anno.
LA DIFFERENZA TRA I RENDIMENTI NOMINALI E I RENDIMENTI REALI
Si parla spesso delle tante correlazioni che esistono per l’oro: la correlazione inversa con il dollaro statunitense, quella con l’inflazione e quella con il bitcoin sono forse le più chiacchierate.
La correlazione di cui voglio parlare oggi è quella esistente con i tassi di interesse reali, che non sono altro che il rendimento, nel mio esempio, dei titoli di stato a 10 anni americani, aggiustati all’inflazione. Il famoso “US10Y”, ossia il rendimento del titolo di stato a 10 anni, è nominale, non reale; diventa reale dal momento che esso si indicizza all’inflazione; esso è determinato semplicemente calcolando lo spread tra il rendimento di un dato titolo di stato e l’inflazione (ricordo a voi che uno spread non è altro che una sottrazione).
Mi piace ragionare sempre per via grafica. Purtroppo non sono riuscito a costruire la correlazione qui su tradingview, ma posso comunque condividervi un link in cui la correlazione di cui parlo è ben determinata (la correlazione è tra i rendimenti dei titoli di stato reali a 10 anni con, appunto, l’oro):
www.filepicker.io
Come possiamo vedere nell’immagine, quando i tassi di interesse reali tendono a scendere, l’oro si comporta in maniera inversa, andando ad apprezzarsi.
Ora ragioniamo insieme per capire al meglio come i dati siano indicizzati:
Vi riporto i dati anno su anno dell’inflazione USA (dati reperiti su investing.com):
10.11.2021 (Ott) 6,2%
13.10.2021 (Set) 5,4%
14.09.2021 (Ago) 5,3%
11.08.2021 (Lug) 5,4%
13.07.2021 (Giu) 5,4%
10.06.2021 (Mag) 5,0%
12.05.2021 (Apr) 4,2%
13.04.2021 (Mar) 2,6%
Vediamo che dai dati di marzo agli ultimi di ottobre si ha avuto un costante incremento.
Ora guardiamo il grafico relativo ai rendimenti USA a 10 anni:
I rendimenti si sono mossi al rialzo in maniera aggressiva da agosto 2020 a marzo 2021. Questo, come ho spiegato nella mia precedente idea, è dovuto al fatto che per gli operatori, con un inflazione così alta e un clima di risk on nei mercati, non aveva senso tenere obbligazioni con un rendimento intorno al 1,5%/1,6%/1,7% dal momento che l’inflazione avrebbe poi eroso i guadagni. Ricordo che i rendimenti salgono essenzialmente per due motivi: aspettative di crescita economica e paura per inflazione alta. Continuando ad osservare, vediamo come i rendimenti abbiano poi cessato la loro forza rialzista andando a formare un canale parallelo con due top (evidenziati con dei rettangolini gialli, a 1,7% circa) e due bottom (evidenziati con il rettangolino azzurro, a 1,15%).
Basandoci sui dati riguardanti l’inflazione che vi ho condiviso prima, vi ricordo che uno degli obiettivi della FED è quello di tenere a bada l’inflazione intorno al valore del 2%; effettivamente, vediamo come l’inflazione di marzo fosse del 2,6%, quindi non troppo preoccupante, fino ad arrivare i mesi successivi a valori ben più preoccupanti del 4%,5%,6% ed oltre. In quello stesso periodo, vediamo appunto come i rendimenti a 10 anni nominali abbiano lateralizzato, mentre gli stessi indicizzati all’inflazione abbiano invece iniziato un trend discendente, con massimi sempre decrescenti.
Questo potete osservarlo nel link di Fred Economics che ora vi condivido:
fred.stlouisfed.org
Perché i nominali hanno lateralizzato mentre quelli reali hanno iniziato un trend ribassista? Questo è proprio dovuto alla sottrazione tra il valore dei nominali meno l’inflazione, e questo è l’effetto.
Mi sono voluto dilungare per rendervi ben chiara la situazione.
LA CORRELAZIONE TRA ORO E RENDIMENTI REALI
Vi condivido il grafico dell’oro in cui vi segno delle aeree molto importanti:
L’oro, dagli inizi di marzo 2021 quando, nello stesso periodo, gli us real interest rates hanno iniziato il loro trend ribassista, ha guadagnato il 6,20% circa. Nei rettangoli azzurri vi ho segnato i periodi in cui la correlazione tra i due asset è più evidente; vi consiglio di paragonare i rialzi dell’oro di metà marzo/metà maggio e di metà settembre/metà novembre con gli stessi interessi reali: la correlazione sarà molto attendibile. Se vi chiedete come mai la correlazione non è perfetta ogni giorno della settimana (nel senso, se l’oro fa un candela rossa, gli us real interest rates fanno una candela verde) vi rispondo che tale correlazione è molto più apprezzabile nel medio/lungo periodo, ma non nel breve (e questo potete chiaramente vederlo nel link dell’immagine che precedentemente vi ho condiviso):
www.filepicker.io
IL PESO CHE HA IL PETROLIO E I SUOI RAFFINATI NEL PANIERE DEL CONSUMER PRICE INDEX
L’ente statunitense che rilascia i dati sull’inflazione è il US BUREAU OF LABOUR STATISTICS. Entrando nel sito ufficiale, in particolare nella pagina che ora vi linkerò, vediamo come un grafico ad istogrammi ci raffiguri il fatto che si, l’inflazione è molto alta, indicando il fatto che la causa maggiore di tale incremento è il prezzo dell’energia:
www.bls.gov
Nell’ultima pubblicazione si può notare come i prezzi dell’energia, anno su anno, siano aumentati di ben il 30%, mentre si hanno avuti incrementi più modesti per tutte le altre categorie, compresi il cibo, i servizi e quant’altro (non esaminerò tutto il paniere del cpi in questa idea, vi consiglio di cliccare sul link e vedere voi stessi).
Ora utilizziamo una grafica per comparare i dati sull’inflazione con i prezzi del petrolio:
Come potete vedere, ho paragonato gli aumenti del petrolio con i dati sull’inflazione, e ho trovato riscontro positivo, nel senso che a un aumento del petrolio è corrisposto un aumento del cpi. In particolare, come specifico nella grafica, da fine marzo a inizi luglio il petrolio è aumentato del 33,6%, mentre il cpi è passato dal 2,6% al 5,4%; dagli inizi di luglio alla fine di agosto il crude oil ha rintracciato del 20% circa, mentre il cpi e' rimasto stabile intorno a valori del 5,3%/5,4%. Infine, da fine agosto a fine ottobre, a un incremento del crude oil del 40% è corrisposto un aumento del cpi, che è passato dal 5,4% al 6,2%. Se vi chiedete perché i valori di inflazione non siano diminuiti in corrispondenza di luglio e agosto, visto il rintracciamento del 20%, credo possa essere imputabile al fatto che in quello stesso periodo, nel paniere dell’inflazione, registrasse numeri molto alti la vendita di auto usate, i cui prezzi erano aumentati tantissimo anno su anno.
COME PUO’ INFLUENZARE L’INFLAZIONE IL RECENTE CROLLO DEL PETROLIO?
Sappiamo come il petrolio abbia rintracciato pesantemente nelle ultime settimane. Ciò è dovuto a diversi fattori, come la paura per la nuova variante omicron di covid. Il dato che uscirà oggi sul cpi come potrà essere dal momento che il petrolio ha rintracciato di circa il -27%? Secondo le ultime stime, le agenzie prevedono un incremento (si pensa oltre il 6,7%) fatto sta che aspetteremo il dato ufficiale per esaminare al meglio la situazione, infatti molto spesso le previsioni vengono smentite da altri numeri (come è accaduto, ad esempio, per l’ultimo dato sui non farm payrolls).
CORRELAZIONE TRA INFLAZIONE, PETROLIO E CURVA DEI RENDIMENTI PER FARE UN’IPOTESI SUL PREZZO FUTURO DEL GOLD
Per quanto riguarda il mondo obbligazionario, la curva dei rendimenti si sta appiattendo (ho trattato bene questo argomento nell’ultima idea, pubblicata ieri. Il link lo condivido in basso):
I rendimenti a 10 anni dei titoli di stato sembrano non vogliano più salire oltre il l’1,7%, probabilmente perché stanno (o hanno) già scontato il futuro aumento dei tassi di interesse.
Per quanto riguarda l’inflazione, abbiamo visto come nell’ultimo dato del 6,2% abbia influito pesantemente il prezzo dell’energia, che però ora sta scendendo (per i prezzi dell’energia, si fa riferimento anche ai prezzi del natural gas chiaramente) ; il petrolio in questi ultimi giorni ha tentato un rimbalzo, tuttavia si trova ancora lontano dagli 85$ di qualche settimana fa; provando ad ipotizzare il prezzo del petrolio nel prossimo trimestre, vi aspettate che risalga attorno a quei valori? Tutto dipenderà dall’OPEC, dai casi covid e dalla domanda mondiale (mi aspettavo che nell’ultima riunione di inizi dicembre l’organizzazione tagliasse l’aumento mensile di 400k barili, ma ciò non è successo, forse perché l’OPEC stessa si aspetta nei primi mesi dell’anno una contrazione della domanda). Quello che penso è che il petrolio farà fatica, almeno nel breve periodo, a ritornare a quei valori, in quanto non ha ricevuto la forza necessaria dall’OPEC, che dapprima ha comunicato il fatto di prevedere una contrazione di domanda, e in secondo luogo non ha tagliato la produzione. Inoltre, in tante nazioni del mondo, ci sono nuove restrizioni per i viaggi, e questo significa minor consumo di carburante da parte del settore aereo.
Sarà importante seguire da vicino i report dell’OPEC (il prossimo il 13 dicembre) , dell’EIA e della IEA, molto utili per capire le dinamiche di domanda e offerta. Se si rivelerà vera la contrazione della domanda, è chiaro che il petrolio farà molta fatica a risalire agli 85$.
Questa situazione cosa potrà significare per l’inflazione? Che forse i dati di ottobre (o novembre) hanno visto il loro picco. E quindi, se i rendimenti a 10 anni nominali rimanessero effettivamente a quei valori visto il contesto economico americano e l’inflazione iniziasse un trend neutrale/debolmente ribassista (dico debolmente ribassista perché oggi, 9 dicembre, non c’è nulla che mi faccia pensare a un crollo del petrolio), che aspetto potrebbe avere la curva dei rendimenti a 10 anni reali nel prossimo trimestre? Probabilmente, visto lo spread che vi ho descritto prima, neutrale/debolmente rialzista (in quanto, se l’inflazione dimuisce ma il rendimento nominale oscilla a valori di 1,3%/1,4%, rimanendo quindi stabile, l’interesse reale tende di nuovo a crescere).
Se quindi i rendimenti reali hanno toccato il loro bottom per iniziare un trend neutral/debolmente rialzista e vista la correlazione inversa nel medio periodo con il gold, cosa possiamo aspettarci dal metallo prezioso? Che il suo prossimo trend sarà neutral/debolmente ribassista?
Inoltre ricordo che il futuro aumento dei tassi di interesse (in Q1 o Q2 2022) andranno sicuramente ad abbassare il cpi stesso.
Mi rendo conto che l’analisi è molto lunga ma ci ho lavorato diverse ore. Mi rendo anche conto che è un’ipotesi ottenuta analizzando diversi strumenti, dal momento che ho creato un “minestrone” di inflazione, curva dei rendimenti, interessi nominali, reali e prezzo del petrolio. Ma è un’ipotesi, non un consiglio finanziario. Questa è comunque la mia idea, vedrò nei prossimi mesi cosa succederà, nel frattempo spero che tutti questi ragionamenti vi possano essere utili, grazie mille per l’attenzione.
BREVE ANALISI TECNICA SUL GOLD
Vi ho condiviso un grafico settimanale in cui vediamo la formazione di un bellissimo triangolo discendente, che è una figura di analisi tecnica ribassista. Dopo aver toccato i massimi storici ad agosto 2020, il prezzo ha rintracciato, andando a testare il supporto a 1676$ numerose volte (vi ho evidenziato tali situazioni con dei rettangolini gialli) e andando a formare sempre dei massimi decrescenti con la conseguente formazione del triangolo discendente. Nella settimana dell’8 novembre abbiamo assistito anche ad un falso breakout, evidenziato con una freccia rossa.
Le due cose da tener d’occhio in questa “mini” analisi tecnica sono due:
- Il triangolo discendente
- I volumi: notiamo come l’impulso rialzista partito da maggio 2019 fino al massimo storico di agosto 2020 sia stato accompagnato da volumi alti (evidenziati nel
rettangolo azzurro) . A partire invece dallo stesso agosto fino ad oggi, i volumi si sono notevolmente abbassati, e questo è ben visibile nel rettangolo giallo.
Quindi, che c’è da dire? Che la visione intermarket potrebbe essere lateral-ribassista, e la price action sembra voglia confermare questa tendenza, in quanto una figura di analisi tecnica ribassista e volumi in diminuzione rispetto alla media non precludono solitamente un rialzo del prezzo.
MATTEO FARCI
Analisi settoriale - aggiornamento AMEX:SPY
Settimana di storno sui mercati americani con giornate caratterizzate da volatilità ed indecisione.
Le quotazioni, sia dello Spy, che dei vari ETF Macro Settoriali, denotano un andamento non lineare, senza tendenza ed incerto.
Di sicuro possiamo affermare che alcuni settori hanno sofferto in misura maggiore ed in particolare:
• XLC – Settore delle comunicazioni, - 3,82%;
• XLY – Settore dei consumi ciclici, - 3,51%;
• XLK – Settore tecnologico, - 2,04%;
I settori che hanno forza relativa maggiore rispetto allo Spy fanno registrare comunque performances negative, ed il migliore sembrerebbe essere XLU (Utilities) con uno storno dello 0,07%.
Aumentando l’orizzonte di osservazione ad un mese circa (grafico sotto), sembriamo avere ulteriori conferme di quanto sopra descritto, con una debolezza relativa di tutti i settori ed in particolare i quindici giorni finali di novembre hanno annullato le performance di inizio mese.
Menzione particolare merita il settore delle Comunicazioni, con uno storno deciso, confermato dalla rottura al ribasso della struttura supportiva evidenziata nel grafico sotto ed un indebolimento del quadro tecnico nel breve. Settore da tenere sotto osservazione, considerata la sua tendenza storica a performare meglio del proprio indice.
Breve nota relativamente al Russel2000, l’indice delle piccole/medie imprese americane. Dopo averci illuso con la finta rottura di inizio novembre, è tornato nel suo range di oscillazione poggiandosi su un livello di supporto testato già diverse volte. La struttura rettangolare persiste oramai da febbraio 2021. Queste figure, protratte nel tempo, rischiano di perdere la loro affidabilità.
L'unica asset class che sembrerebbe aver "goduto" di questa situazione è quella dei bond. Analizzando i titoli di stato a 10 anni, possiamo notare come i valori in conto capitale siano aumentati, a fronte della riduzione dei loro rendimenti. Questo significa che gli operatori stanno "parcheggiando" il danaro su strumenti caratterizzati da un più basso livello di rischio. E' probabilmente un'allocazione tattica, ma non priva di rischi. Ricordo che i titoli di stato sono correlati negativamente con il livello del costo del danaro ed esporsi totalmente sui bond, a tassi così bassi e con il rischio di manovre da parte delle banche centrali, aumenta il rischio a nostro carico. C'è da dire che la forza del dollaro degli ultimi periodi, rende "conveniente" la detenzione di asset denominati in questa valuta.
Vedremo come reagirà nei prossimi giorni il mercato, nel frattempo malgrado le difficoltà , continuo ad operare con il mio approccio e se ho dei setup operativi, spengo l'emotività e tendo a seguirli, anche se magari con una size minore. Uno dei nostri bias mentali, ci porta ad abbandonare le posizioni durante i periodi di storno e restare totalmente liquidi sulla ripresa di momentum del mercato, facendoci ottenere una performance peggiore di quella che avremmo potuto ottenere.
The Swissy: relazioni con EU e USBuongiorno a tutti,
perche' il Franco Svizzero' si sta apprezzando cosi' tanto nei confronti dell'EURO?
E' forse dovuto al fatto che il 26 Maggio 2021 il Consiglio Federale Svizzero rinuncio' a firmare l'InstA?
E qual'e' il ruolo degli Stati Uniti?
Ci dobbiamo aspettare movimenti simili a quelli visti nel 2011 e 2015 o riusciranno a mantenere l'equilibrio?
Quali sono le vostre idee?
Di sequito alcune osservazioni:
Dopo l'evento pandemico e durante tutto il 2020:
a) il Greenback si e' indebolito nei confronti dello Swissy;
b) il Greenback si e' indebilito nei confronti dell'Euro;
c) l'Euro si e' rafforzato nei confronti dello Swissy.
Nel 2021:
a) il Greenback si e' rafforzato nei confronti dello Swissy;
b) il Greenback si e' rafforzato nei confronti dell'Euro;
c) l'Euro si e' indebilito nei confronti dello Swissy;
Da notare la reazione "ritardata" di EURCHF dopo l'evento pandemico rispetto a EURUSD e USDCHF. EURCHF ha dato la "scodata" intorno al 10-12 Giugno 2020, dopo 4 mesi dallo scoppio della pandemia. Il dollaro ha reagito subito perche' sono stati gli Americani i primi a supportare l'equilibrio economico mondiale confermando liquidita'. Nell'immediato i rapporti fra Euro e Swiss Franc non hanno subito uno shock cosi' evidente. E' solo dal 15 Maggio 2020 che EURCHF ha iniziato a sviluppare un movimento simile a EURUSD e USDCHF che ha raggiunto il suo apice fra il 10-12 Giugno 2020, proprio quando avrebbe dovuto tenersi il 46°vertice del G7 annullato da Trump il 20 Marzo 2020 a causa della pandemia.
Grazie e buon lavoro a tutti
Cozzamara
Non sono un analista ne un trader professionista. Sono semplicemente un appassionato che condivide le sue idee e le sue riflessioni che potrebbero benissimo essere sbagliate. Nulla di cio' che dico dev'essere inteso come sollecitazione a fare Trading. Se pensate che guadagnare con il Trading sia facile lasciate perdere perche' l'80% delle persone che ci provano perdono i loro soldi.
Ftse Mib: uno stormir di frondeDi Fabio Pioli, trader professionista
Se non si hanno probabilità matematiche a proprio favore, al primo stormir di fronde il coraggio viene meno. Eppure la situazione del mercato italiano non è per niente mutata.
I rialzisti, in questa fase di mercato, dovrebbero sentirsi ancora più motivati perché mentre la scorsa settimana il future valeva 27.600 punti circa, all’ inizio della presente partiamo da 27.170. Se dunque il loro rialzo puntava a guadagnare circa 10.400 punti adesso ne possono guadagnare ben 10830 ( Figura 1 ).
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Ma sarà la loro vera sicurezza o semplice sicumera, destinata ad abbassarsi ad ogni oscillazione non “prevista”?
Ve lo dico per certo: è sicumera. La vera sicurezza si ha solo in due modi: o vedendo il grafico già formato, ed esclamando; “Visto? Lo pensavo, perché non sono entrato?” oppure “Maledizione; ma perché sono entrato?” o conoscendo a priori le probabilità matematiche che qualcosa si verifichi e, per quanto ne sappiamo noi, adesso come adesso, le probabilità a favore della salita non sono conosciute.
E, per la verità, qualcosa in più di sa: prendendo, come abbiamo fatto la scorsa settimana, un grafico di più breve periodo, qui gli acquirenti scelgono di comprare sulle resistenze ( Figura 2 ). Sì è vero che talvolta i grafici vanno in continuo all’ insù, ma ciò avviene raramente quindi chi vi scommette lo fa solo spinto da un fattore emozionale: si immagina un movimento (possibile) e soffre troppo al pensiero di perderlo. Questa la vera motivazione.
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
E allora che fare, razionalmente, mettersi short?
No, sarebbe sbagliato per ora, a nostro avviso.
E’ vero che abbiamo preso due short su due titoli azionari, ma questo perché erano stati segnalati, rispettivamente con una probabilità del 100% e dell’ 86%. Noi non avevamo preferenza a riguardo.
Ma l’ indice generale è per ora diverso: è ancora rialzista e non ha dimostrato, allo stato attuale, di aver virato al ribasso perché è sopra i supporti più vicini, di 27.065 punti ( Figura 3 )
Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Quindi la nostra strategia consisterà (nonostante la possibilità di andare da qui in bolla speculativa a 38.000 (ce ne disinteressiamo completamente ma ognuno faccia quello che vuole e non venga limitato dalle nostre parole) non comprare fintanto che almeno non si arrivi ai supporti di 26.100 o 23.300 punti di fib ( Figura 4 )
Fig 4. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
e mettersi short qualora si rompano (in un certo modo) i supporti più a breve di 27.065 punti.
Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
Analisi Intermarket al 31/10/2021Spiegare le dinamiche del mercato non è semplice e spesso è un gioco che porta a brutte figure. Siamo stati assillati negli ultimi periodi da media, tv, notiziari circa i timori dell’inflazione, quando in realtà i movimenti al rialzo delle materie prime e le opportunità per i traders sono iniziati svariati mesi fa.
Nel contesto attuale attendiamo a breve l'attuazione di politiche di tapering, ovvero di riduzione degli stimoli monetari da parte delle principali banche centrali e di un possibile rialzo dei tassi di riferimento.
Posto che, per quanto riguarda il mercato azionario, il valore di un’azienda è dato dalla "sommatoria dei flussi di cassa attesi futuri attualizzati" che la suddetta è in grado di generare, un incremento dei tassi di riferimento, andrebbe ad aumentare il fattore di sconto, riducendo pertanto il valore dei flussi attesi e di conseguenza il valore attuale dell’azienda. Aspettative d’incremento dei tassi, andrebbero pertanto a penalizzare i corsi azionari delle aziende.
Tuttavia in questi giorni i mercati stanno aggiornando per l’ennesima volta i loro massimi, probabilmente per effetto di trimestrali particolarmente positive, soprattutto in termini di tasso di crescita di utili e fatturato anno su anno.
Nel grafico sotto riporto il Commitment of Traders dell’S&P500, ovvero il posizionamento Long o Short delle varie categorie di operatori. Possiamo notare come, dagli ultimi report, i Large Traders - linea Blu -(Banche, Istituzioni, fondi) abbiamo una posizione long, congiuntamente ai retail traders. La sommatoria delle loro posizioni è data dall’istogramma in sottofondo. I Commercials – linea rossa - (hedge funds, operatori commerciali) sono short, questa categoria però opera anche per esigenze di copertura dei rischi e non solo per scopo di lucro.
Per provare a capire l’andamento dei flussi è interessante anche valutare la forza relativa tra il CRB Index (paniere di materie prime, primo grafico sotto) e Gold ed S&P500 (secondo grafico sotto). Notiamo come dopo la fiammata inflazionistica di settembre, dal 12 ottobre il rapporto tra CRB ed SP500 stia virando in favore del comparto azionario. Per quanto riguarda il gold, è stato costantemente più debole rispetto all’ S&P500. Bisogna cercare di capire se è solo una pausa delle materie prime dopo la corsa indomita oppure potrebbe essere iniziata l’inversione del trend. Possiamo capirlo osservando l’andamento dei massimi e minimi del modello. Qualora venissero aggiornati nuovi minimi decrescenti rispetto ai precedenti, mi convincerei circa l’incremento di posizioni sui comparti azionari più forti, cominciando a chiudere le esposizioni su Oil & Gas e bancari.
Analizzando infine il VIX, ovvero la volatilità prezzata sulle opzioni, possiamo vedere come essa sia stazionaria ed in condizioni favorevoli ad un’operatività sul mercato azionario. Negli ultimi giorni abbiamo anche visto una pausa delle vendite nel settore obbligazionario. Il grafico sotto riporta l’andamento del prezzo di obbligazioni americane a breve, 10 anni e 30 anni, a testimonianza che negli ultimi 10 giorni i mercati sembrerebbe aver “dimenticato” un’imminente manovra sui tassi, già in parte scontata con i ribassi iniziati ad agosto.
Concludo infine con il dollar index, attualmente in fase di fisiologico ritracciamento su un trend di crescita iniziato da marzo 2021. Conosciamo la storica decorrelazione tra materie prime e dollaro, tuttavia la ripresa della domanda e la pressione inflazionistica non ha impedito alle materie prime di apprezzarsi seppur in presenza di un dollaro crescente.
Il mio approccio al trading, prende sempre in considerazione l'analisi intermarket, necessaria per costruire la "big picture" entro la quale muovermi. Tuttavia, ho l'umiltà di mettere in discussione le mie "certezze" in virtù dell'andamento dei prezzi. I prezzi contengono tutta l'informazione di cui abbiamo bisogno, informazione presente e futura, pertanto sono disposto a rivedere le mie posizioni, sempre però secondo un approccio dettato da precise strategie e regole di gestione del rischio.
Ftse Mib: cosa porterà il laterale?Di Fabio Pioli, trader professionista
C’è nuovamente accumulazione o distribuzione sul mercato italiano e questa avviene su livelli obiettivo. Cosa porterà ciò? Di sicuro grande prudenza.
Si osserva con chiarezza sul mercato italiano come si stia in un processo laterale a base settimanale. Sono esattamente 14 , con quella entrante, le settimane di durata di tale accumulazione o distribuzione ( Figura 1 ).
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Sappiamo che i laterali premettono sempre una nuova direzionalità.
Un’ altra cosa che sappiamo, per la definizione di trend (massimi crescenti e minimi crescenti) è che questo trend partito nel Novembre 2020 è ancora in essere ed è ancora crescente ( Figura 2 ).
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Un’ altra cosa che possiamo ritenere plausibile è che sempre questo trend sia il secondo rialzista che compone l’ intero movimento partito nel Marzo 2020 ( Figura 3 )
Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
e tale trend si trova in un’ area di arrivo (leggi obiettivi) piuttosto che di partenza o ripartenza perché non sui supporti ( Figura 4 )
Fig 4. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
A prescindere dunque da quello che accadrà è più difficile pensare che si continui al rialzo piuttosto che si vada al ribasso, almeno a toccare i supporti e, a dire il vero, non si sono presentati segnali di rialzo che possano far pensare diversamente.
Quindi, sebbene tutto ciò sia insufficiente per far aprire posizioni short, induce a ritenere sbagliato l’ aprire posizioni long.
Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
Ftse Mib: patemi rialzistiDi Fabio Pioli, trader professionista
Fase finale di movimento oppure fase intermedia? In ogni caso un arresto, almeno parziale nella salita dei corsi è quello che l’ analisi tecnica sembrerebbe prediligere.
Assunto, come sembra, che quello indicato con la linea bianca in Figura 1 sia un unico movimento che, in quanto tale debba terminare per essere poi seguito da uno successivo, diventa importante concentrarsi su di esso per capire dove ne possa essere decretata la fine.
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Quindi, indipendentemente dal fatto che sia una forma C o una forma 3 ( Figura 2 ), tale movimento finirà. Ma dove finirà?
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale
Esistono a tale riguardo solo due ipotesi che mi sento di accreditare: la prima è che ci si trovi in onda 5, l’ onda finale, seguendo lo sviluppo di Figura 3 ;
Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale
La seconda è che si sia invece in onda 3 e manchi ancora onda 4 e poi onda 5 prima della fine ( Figura 4 ).
Fig 4. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale
In ogni caso, qualunque delle due sia vera, risulta ingiustificato mettersi al rialzo qui.
Anche se, infatti, risultasse vera la seconda ipotesi, la più propizia al rialzo, difficilmente saremmo all’ inizio di onda 3 (posto che sarebbe giustificato invece per entrare al rialzo) ma piuttosto alla sua fine (in termini tecnici onda 5 di 3).
Ecco che, anche per chi non vede l’ ora di entrare al rialzo, appare più razionale attendere uno storno (i livelli forti di supporto si trovano a 24.000 punti circa) e solo lì cercare di entrare per prendere l’ eventuale ultimo movimento rialzista.
Anche lì, con un po’ di patemi..
Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
Ftse Mib: un salubre movimentoDi Fabio Pioli, trader professionista
Dov’è da aspettarsi l’ inizio di un sano movimento rialzista? Vediamo a che punto della salita si trovano i prezzi e quali sono i livelli più significativi per un’ entrata (al rialzo e al ribasso).
Dove finirà il movimento tracciato in Figura 1 ?
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Elliott ci dice solo che, se è ormai assodato che la sua composizione non sia stata quella presentata in Figura 2 ….
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero
… essa potrebbe essere alternativamente quella di Figura 3 …..
Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero
….. o quella di Figura 4 .
Fig 4. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero
Quindi, commentando, potremmo essere vicini o non vicini alla fine del movimento.
Quello che è però importante sapere è che, indipendentemente da ciò, non è giusto comprare (ma ovviamente, aggiungiamo sempre, ognuno faccia ciò che desidera) perché si acquisterebbe in un’ area di arrivo del rialzo piuttosto che di partenza del rialzo.
Dove, dunque è giusto aspettare i prezzi per effettuare la decisione su comprare (o non comprare)? Sui supporti naturalmente. E’ da lì che partirebbe (o non partirebbe se viceversa venissero rotti) un nuovo e salubre movimento rialzista. E tali supporti si trovano adesso a 23.800 punti.
Prima però si passerebbe dai 24.900 punti. E’ lì che attendiamo i prezzi al varco per effettuare un nuovo eventuale intervento ribassista.
Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
Ftse Mib: giochi non fattiDi Fabio Pioli, trader professionista
Il future italiano si trova ad un passo dai suoi massimi più importanti. Quali saranno i prossimi passi dell’ indice e quali le mosse giuste da attuare?
Il future sull’ indice Ftse Mib 40 si trova ad un soffio dai massimi degli ultimi 13 anni, ossia 25.490 punti ( Figura 1 ).
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Ora, qualcuno si potrebbe chiedere cosa succederebbe se si passasse tale livello.
La risposta è semplice: verrebbe invalidata l’ ipotesi di Figura 2 , ossia il movimento principale non sarebbe più ribassista.
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale
Ciò dunque vorrebbe dire che si andrebbe su?
No, non è detto. Si potrebbe ancora essere a tutti gli effetti in un movimento di rimbalzo, ossia di recupero parziale delle quotazioni, che direzionerebbe poi i prezzi verso il fondo ( Figura 3 ).
Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale
Cosa è certo dunque?
L’ azione. Io insisto sempre su questo: l’ azione, il comportamento giusto, si conoscono a priori.
In questo caso consistono come prima cosa nel non comprare (ma poi, come dico altrettanto spesso, ognuno faccia quel che vuole) perché non si comprerebbe in luogo sicuro ossia sui supporti (ora a 23.800 come si vede da Figura 4 ) ma in un posto pericoloso.
Fig 4. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale
Seconda cosa: attendere un segnale short.
Terza cosa: una volta arrivati sui supporti, a 23.800 piuttosto che altro prezzo (si alzano con il tempo infatti), capire se verranno tenuti e si potrà scommettere sul long di lungo periodo o se verranno rotti e si potrà scommettere sullo short di lungo periodo.
I giochi infatti non sono stati ancora fatti.
Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
USD\CAD e Petrolio contro il dollaro.Dopo aver visto nell’analisi precedente il cambio GBP/USD, ci teniamo sempre a favore di dollaro ma questa volta sfruttiamo anche una correlazione che abbiamo visto qualche mese fa sempre un’analisi operativa.
Andremo infatti ora a vedere i grafici di USD/CAD e successivamente del petrolio per scoprire che ci danno la stessa indicazione, un’ottima notizia che aggiungerà validità alla nostra analisi.
Partiamo dal grafico del cambio USD/CAD
La situazione non è molto differente da quella vista nell’analisi del 14 Maggio che abbiamo fatto insieme, ma rivediamola per chiarezza. Sul settimanale il livello di supporto è sempre molto interessante. L’indicatore poi continua a tenere la sua forte distanza il che come già visto indica un disequilibrio che il prezzo “dovrebbe” in qualche modo recuperare.
Sul giornaliero vediamo poi il prezzo che effettivamente ha arrestato per ora la propria corsa al ribasso e l’indicatore che mostra sempre una situazione di disequilibrio. La cosa più interessante di questa operazione è sicuramente il rischio rendimento che possiamo ottenere nel lungo periodo cercando di andare a prendere la prima resistenza interessante.
Ovviamente sono consapevole che trattandosi del mercato del Forex, un movimento del genere potrebbe richiedere anche qualche mese, ma non sarebbe una notizia cattiva perché in caso il prezzo partisse veramente al rialzo avremmo il modo di poter piramidare la posizione man mano che sale.
Questa operazione come vi dicevo all’inizio, è supportata anche dalla visione che ho sul petrolio, con il quale il cambio è strettamente correlato in maniera inversa. Infatti se in questo caso abbiamo visto un rialzo, sul petrolio vedo una situazione di ribasso.
Nel grafico settimanale si nota molto bene la forte resistenza che stiamo testando in questo momento, nonché il disequilibrio del nostro indicatore. Mentre scendendo sul giornaliero
La semplicità torna a farla da padrona e vediamo come il prezzo si sia fermato dopo aver ritestato alla perfezione i massimi precedenti. Come mostrato in foto possiamo scegliere se porci un target più vicino ed eseguire un’operazione con un rischio rendimento di 1:2 o essere un po’ più ambiziosi e puntare al secondo supporto facendo così un’operazione più difficile ma con un RR di 1:3,5.
Un’operazione davvero molto banale che vuole sfruttare le indicazioni dell’analisi tecnica a quelle della teoria fondamentale.
Ftse Mib: un corridore col fiato cortoDi Fabio Pioli, trader professionista
Fintanto che l’ indice italiano non si appoggerà sui suoi supporti naturali, il movimento sembrerà essere in fase finale.
La circostanza che il movimento di prezzi che riguarda l’ indice italiano Ftse Mib non si sia almeno appoggiato sui supporti di 23.500 ( Figura 1 ) punti pone seri dubbi sulla sua prosecuzione al rialzo.
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Infatti un grafico può fare quanti nuovi massimi vuole, ed è lecito che li faccia, ma mancherà sempre qualcosa fino a quando non si appoggerà almeno sui supporti per da lì ripartire. E’ come un corridore a corto di fiato: può andare avanti ma fino a quando non si riposerà, la sua corsa sembrerà avere i minuti contati.
Questo si può leggere bene anche con riferimento alle onde di Elliott, ovviamente.
Esse tracciano molto chiaramente questo movimento (indicato con la lettera C in Figura 2 ) come un unico movimento.
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale
E Elliot dice anche che questo movimento finirà quando si esaurirà lo svolgimento di tutte le sottoonde (in tutto 5) di cui è composto.
Una delle ipotesi è in Figura 3 .
Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale
Un’ altra è in Figura 4 .
Fig 4. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale
E’ impossibile a priori scegliere tra le due quindi lasceremo che siano i segnali a guidarci nell’ indicarci il punto di principio della discesa.
Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
Criptovalute, sfruttare i saldi??Buongiorno a tutti!
Eccoci ritrovati con le nostre analisi grafiche. Questo periodo le criptovalute sono state sicuramente al centro dell’attenzione ma fin’ora non ho mai voluto portare alcuno studio perché la FOMO che c’era dietro alla crescita esponenziale non sposa sicuramente i miei criteri di investimento.
Finalmente però è arrivato un periodo di crollo e, per quanto ne sappiamo, dobbiamo ammettere che i prezzi ora si trovano a dei livelli interessanti. Ci tengo a precisare che è un mercato molto più rischioso e delicato dei classici forex, indici o materie prime quindi nonostante i prezzi vantaggiosi poniamo attenzione perché la discesa potrebbe continuare.
Fatta questa dovuta premessa ci tengo anche a parlare di un vantaggio parecchio interessante di questi mercati, la risposta all’analisi tecnica. Infatti debole partecipazione di istituzionali in questo mercato lascia un grafico più pulito e di facile lettura, con prezzi che seguono molto fedelmente livelli statici di supporti e resistenza. Personalmente dunque trovo molto facile poter prendere delle decisioni operative in questi grafici vista la loro semplicità. Noterete inoltre che non utilizzo il mio indicatore Ichimoku in quanto i trend sviluppati in questo periodo sono secondo me poco affidabili.
Andiamo ora a vedere nella pratica alcuni grafici e spunti interessanti:
BITCOIN
Il prezzo ha testato con una spike i 30.000$, livello molto interessante dal momento in cui coincide anche con il 61,8% di Fibonacci rispetto all’ultima impennata che ha fatto il prezzo dopo i 10.000$. Un acquisto in questa zona è sicuramente molto interessante. Attenzione, per via dell’alta volatilità di questi mercati suggerisco di tenersi abbastanza larghi con uno stop in modo da lasciare libero respiro al mercato (questa decisione si ripeterà anche nelle seguenti analisi).
ETHEREUM
Situazione praticamente identica a quella di BTC (che alla fine essendo la criptovaluta maggiormente capitalizzata è colei che muove tutto il mercato). A differenza del caso precedente però il prezzo si trova praticamente già su questo livello. Come sempre non consiglio di fare alcun acquisto speculativo senza che ci sia un primo segnale di inversione come una pin bar rialzista. Al contrario se la vostra intenzione è di accumulare nel lungo periodo allora ci sono già tutti i presupposti per procedere.
CARDANO
Inizialmente pensavo che il 38,2% di Fibonacci situato a quota 1,5$ avrebbe potuto arrestare il prezzo. Così non è stato e la discesa ora si è attestata nuovamente sul 61,8% a quota 1$. È sicuramente un livello molto importante anche psicologicamente. Benchè personalmente non credo fortemente nel lungo periodo in questa criptovaluta (è un surrogato di ETH in parole brevi) credo che l’interesse che il pubblico stia mostrando verso ADA possa riportarla quantomeno ai massimi precedenti e consentirci dunque di fare un’ottima attività speculativa (come sempre nei limiti del nostro rischio).
RIPPLE
Siamo addirittura oltre al 61,8% di Fibonacci quindi il crollo in questo caso è stato ancora più violento. Ripple ha resistito parecchio bene negli anni dunque è un progetto che potrebbe continuare a crescere. In questo momento ci troviamo su un livello davvero importante che come notiamo il prezzo ha sentito parecchio. Anche in questo caso l’entrata è possibile sia per attività speculativa che per investimento ma sempre con uno stop abbastanza largo che lasci respiro ad un mercato così volatile.
E con questo finiscono le nostre analisi, ci sarebbero altre 1.000 grafici in situazioni simili ma ovviamente per mia scelta mi concentro esclusivamente nelle criptovalute maggiormente capitalizzate e dunque più resistenti.
Personalmente sto spostando parte del mio capitale con il quale operavo nel forex, per operare in questo nuovo mercato, più rischioso sicuramente ma che se affrontato con il giusto mindset può dare parecchio soddisfazioni visti i movimenti direzionali molto più volatili ed accentuati.
Ftse Mib: agli sgoccioli?Di Fabio Pioli, trader professionista
Con i supporti a 23.400 punti, il future italiano si trova più vicino a livelli di arrivo piuttosto che di partenza. Analizziamone insieme i possibili comportamenti futuri.
Con un indice italiano che insiste da 40 giorni circa tra i 24.500 e i 23.700 punti di future ( Figura 1 ) ci chiediamo da che parte fuoriusciranno i prezzi nel prossimo movimento direzionale giornaliero.
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Ciò dipenderà dalla configurazione giusta in cui ci troviamo.
Sarà come quella in Figura 2
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero
oppure, come quella in Figura 3 ?
Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero
In ogni caso sembrerebbe che ci troviamo agli sgoccioli del movimento di rialzo la cui fine risulterebbe essere solo questione di tempo.
Infatti i supporti settimanali sono adesso a 23.400 punti circa ( Figura 4 ) e fino a quando non si raggiungano tali supporti (che si alzeranno settimana dopo settimana) il movimento si troverà più vicino ad una stazione di arrivo piuttosto che ad una base di partenza.
Fig 4. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale
Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
Ftse Mib: contiamo (sul)la discesa.Di Fabio Pioli, trader professionista
Nel pieno di un segnale short, divertiamoci a calcolare quali possono essere le evoluzioni e gli obiettivi della discesa di breve periodo, se già finita o no..
Questo articolo avrebbe potuto chiamarsi “Ftse Mib: contiamo la discesa” o “Ftse Mib: contiamo sulla discesa”. Abbiamo preferito chiamarlo in entrambi i modi.
“Contiamo la discesa” perché ci troviamo adesso, quantomeno per il breve periodo in un trend ribassista di cui forniremo a breve una spiegazione di un possibile computo di Elliot, al fine di predeterminarne l’ evoluzione.
“Contiamo sulla discesa” perché avendo avuto, come scritto nell’ articolo della settimana precedente (vedi articolo “Ftse Mib: da solo short a bidirezionale”),un segnale short, contiamo che l’ indice possa scendere, per poco o per tanto che sia.
Se non lo facessimo sarebbe irrazionale perché ignoreremmo probabilità superiori all’ 85% di concretizzarsi.
Attenzione, prima di passare all’ analisi, sottolineo che ho scritto: “per poco o tanto che sia”. Quindi consiglio di non fare da soli a chi legge queste pagine, perché non è escluso che noi usciremo con un piccolo utile e chi “fa da sé” potrebbe non saperlo.
Computo della discesa:
di certo il future sull’ indice italiano ha avuto due movimenti direzionali discendenti, indicati con due linee bianche in Figura 1.
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Tale contesto va quindi letto o come in Figura 2 , implicante che non si andrà a rompere i 23.695 punti di minimo precedente e, prima di raggiungere tale livello, si partirà al rialzo ( Figura 2 ).
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero
oppure, in alternativa, va letto come in Figura 3, che dice che, a prescindere di quello che sarà il destino di lungo periodo, nel breve periodo il movimento è destinato a durare ancora un po’.
Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero
Come al solito Elliot è molto ambiguo. Quello che però di sicuro non dice è che il movimento futuro possa svolgersi come in Figura 3, a motivo della violazione di uno dei pochi vincoli che l’ analisi di Elliot ha: onda 2 non può andare oltre la fine di onda 1 (Figura 4).
Fig 4. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero
Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
Ftse Mib: la sfera di cristallo.Di Fabio Pioli, trader professionista
In un trend positivo che sembra non arrestarsi, vediamo quali sono i comportamenti da tenere e le possibili oscillazioni in serbo..
La questione è sempre la stessa: con i supporti settimanali che si trovano a 22.700 punti di future ( Figura 1 ) è conveniente comprare?
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
La risposta è: “ No, sarebbe sbagliato ”.
Nonostante questo anche chi avesse venduto o shortato nella speranza che i prezzi scendessero avrebbe sbagliato perché avrebbe contraddetto alla ben nota regola di non andare contro trend.
Allora qual è la soluzione? E’ molto semplice, e consiste nel lasciare che sia il mercato, con la rottura dei supporti (giornalieri), che adesso si trovano a 24.000 punti circa ( Figura 2 ), a decretare da sé stesso, la fine del suo trend rialzista.
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Infatti, fino a prova contraria (prova per l’ appunto da fornirsi con il superamento dei supporti di 24.000 punti), il trend di breve è rialzista e potrebbe rientrare in una delle due spiegazioni fornite in Figura 3 , che direbbe che il rialzo è agli sgoccioli.
Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
oppure di Figura 4 , che direbbe che il rialzo non è agli sgoccioli ma che avrebbe ancora un bel po’ da fare.
Fig 4. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Quale delle due, o forse esistono altre previsioni?
Per fortuna non siamo qui a indovinare: una verifica del comportamento sui supporti farà molto di più per noi che una sfera di cristallo.
Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
Ftse Mib: comportamento prevedibile?
Di Fabio Pioli, trader professionista
Se è vero che il trend di fondo continua ad essere rialzista, un po’ meno chiara appare la sua evoluzione verso la conclusione di tale trend. Riportiamo alcune ipotesi e delle avvertenze.
Il grafico del future sull’ indice italiano Ftse Mib sembra star fedelmente rispecchiando il canovaccio tracciato già due settimane fa (vedi articolo “ Ftse Mib: potrebbe lambire i 25.500 punti ”) riportato nuovamente in Figura 1 .
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Infatti paragonando quel grafico con quello di due settimane dopo (quello attuale di figura 2 ) si nota come effettivamente i supporti giornalieri (posti adesso a 23.600 punti) siano stati tenuti (e ciò ha impedito a noi di CFI di entrare anticipatamente in posizione short) e come sembri che effettivamente onda 4 sia finita e appaia plausibile che si possano proprio adesso rompere i massimi precedenti di 24.475 punti per andare a fare onda 5, che sarebbe l’ onda finale del rialzo/rimbalzo.
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Ma siamo sicuri che sia proprio così?
O forse potrebbero mostrarsi all’ orizzonte situazioni meno semplificate?
Vedete, Elliott è molto bello e molto efficace nel rappresentare il tracciato dei prezzi.
Però è più vero ex post che ex-ante.
Infatti se in futuro ci troveremo a disegnare uno sviluppo delle onde di Elliott preciso e ineffabile, adesso possiamo presentare solo una delle possibili evoluzioni dei prezzi.
Chi ci dice allora che il disegno futuro sia esattamente quello di Figura 2 piuttosto che quello di Figura 3
Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
o, invece, quello di Figura 4 ?
Fig 4. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Gli studiosi seri di Elliott riconosceranno che sono tutti egualmente possibili. E ve ne sono tanti altri che non abbiamo riportato, tutti equamente probabili!
Invece quello che importa è il fare la cosa giusta, senza confusione né dubbi dati dai tentativi di prevedere il futuro.
E tale cosa giusta rimane attendere la rottura dei supporti di 23.600 (ma bisogna almeno avere criteri validi di rottura) per entrare short.
I supporti settimanali, importanti per il prossimo trend di lungo periodo sono invece adesso a 22.500 punti.
Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
USD/JPY Interessante livello di inversioneBuongiorno a tutti e buon lunedì.
Insolita analisi il lunedì a quest'ora ma ci tenevo a fare un riassunto dell'operazione più interessante per questa settimana che abbiamo descritto insieme ieri nella live.
Stiamo prenderendo in esame il cambio USD/JPY che come vediamo nel time frame settimanale ci presenta un interessantissimo livello di Ichimoku.
Come potete notare il livello è molto chiaro e il grafico che presenta una candela di indecisione ci dimostra già come questo livello sia sentito. Da notare al contempo la distanza che abbiamo sia con la SSB che con la Kijun e la Tenkan, forti indicatori di disequilibrio, il che significa che il prezzo vorrà tornare a recuperare parte di questa salita.
Prenderei altre informazioni utili da questo grafico, ad esempio:
Il possibile target che trova tra le sue conferme il 50% di Fibonacci ed un livello piatto di Ichimoku.
E questi volumi che ci indicano chiaramento come il focus principale sia stato nella parte bassa (ed infatti il prezzo è salito molto, se hai guardato i miei precedenti video sul volume profile, che trovi qua sul mio profilo, saprai esattamente ci cosa parlo), ma anche e soprattutto i volumi che si trovano nella parte alta in forte aumento.
Infatti volumi in aumento ma con candele di indecisione indicano proprio che i compratori hanno trovato avversari validi (i venditori) dunque è probabile che si presenti un ritracciamento.
Questa qua sotto in sostanza è la mia idea in generale. Una prima falsa rottura dei massimi (in cui spero molto per poter fare un'entrata migliore) ed un ritorno in basso.
Ftse Mib: potrebbe lambire i 25.500 puntiDi Fabio Pioli, trader professionista
Ci sono vari elementi che cospirano per un’ ulteriore prosecuzione del rialzo a lambire i 25.500 punti pur rimanendo all’ interno di un rimbalzo di lungo periodo. Vediamo quali.
Nell’ articolo della scorsa settimana (“ Ftse Mib: calma ”) si è indicata una lettura (in base a Elliot) dei prossimi movimenti, che sembra star realizzandosi.
Ripresentiamola in Figura 1 .
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Questo è il primo elemento per poter asserire che ci potrebbe ancora essere spazio di salita, sia in termini di estensione sia in termini di tempo.
Il secondo elemento riguarda la presenza delle scadenze trimestrali (le tre streghe) di Marzo. Normalmente, al termine di un trimestre che ha manifestato una tendenza a salire, vi è una tendenza alla prosecuzione in tal senso. Raramente vi è un’ inversione.
Ricordiamo che il giorno di scadenza dei future è Venerdì 19.
Un terzo elemento che potrebbe far propendere per un allungo a lambire (o a superare, chi lo sa), i massimi precedenti di 25.490 punti (datati Febbraio 2020) sono gli unici due gap rimanenti ormai al rialzo: 24.685 e 25.165 ( Figura 2 ).
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Se i tre elencati sono tutti gli elementi che si possono trovare a favore di un ulteriore rialzo, bisogna decidere se si vuole partecipare a questo ideale movimento.
Noi scegliamo di non parteciparvi per un solo, unico motivo: non ci piace entrare nelle code di movimento.
In questo non siamo soli: ci fanno compagnia molti trader attuali e del passato, tra cui Gann e Larry Williams per i quali non risultava molto saggio (e io aggiungo non è molto a favore di probabilità) cercare di prendere, nella migliore delle ipotesi, un ultimo 3,8% perché, a loro dire, ci saranno molte più persone che, invece, cercheranno di sbarazzarsi ai prezzi massimi dei titoli presi più in basso e per ricomprarli successivamente più in basso.
Ma queste sono opinioni personali e ognuno è, come sempre, libero di accomodarsi a caccia del movimento.
Allargando il quadro per vedere oltre l’ ultima oscillazione di breve periodo si notano due cose:
1) sebbene i supporti di lungo periodo (quei supporti che sono naturalmente attrattivi nel lungo periodo) si stiano alzando, essi sono ancora lontani dai prezzi attuali e si trovano a 22.100 punti circa ( Figura 3 )
Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Una sana operazione long deve partire dai supporti di lungo periodo perché è da lì che partirebbe un sano trend al rialzo (se ci fosse, naturalmente).
2) una volta chiusi tutti i gap al rialzo rimarrebbero bensì i gap al ribasso e bisognerebbe fare i conti con il fatto che l’ analisi tecnica dice che essi vengono sempre chiusi. Sono a 21.915, 21.505, 19.635, 19.190, 18.360,16.150 e 15.245 punti rispettivamente ( Figura 4 ).
Fig 4. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
Ftse Mib: un ribasso sub judiceDi Fabio Pioli, trader professionista
Cogliamo gli elementi mostrati dal mercato per capire quali si prefigurano essere le prossime tappe dell’ indice italiano..
Come sempre avviene l’ indice sale, poi lateralizza, poi scende in un moto perpetuo tra resistenze e supporti (il laterale sul future sul Ftse Mib in Figura1 )
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
E i supporti a nostro avviso più importanti sono prossimi: si trovano a 22.600 punti circa ( Figura 2 ).
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Perché sono così importanti? Perché rappresentano un primo passo per individuare il trend di lungo periodo.
Infatti si vede da Figura 3 , che prima di arrivare ai supporti di medio periodo di 21.100 prima e 19.500 punti poi, il trend deve passare proprio per 22.600.
Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Inoltre, se i prezzi dovranno veramente andare sotto i 14.000 punti, come il grafico non nega (ma neanche garantisce), la rottura (eventuale) dei 22.600 punti rappresenterà un primo step in tale direzione ( Figura 4 ).
Fig 4. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Naturalmente tutto per gradi e tutto sub judice, tanto che per ora si parla soltanto di disporre delle abilità di capire solo se i 22.600 punti verranno rotti o meno.
Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
XRPUSD CREAZIONE DI UNA NUOVA STRUTTURA RIALZISTA INTERNACiao a tutti, ecco un aggiornamento sul Ripple.
Nella scorsa idea ci trovavamo di fronte allo scenario raffigurato nell'istantanea sopra allegata, in essa vedevamo il completamento della struttura rialzista azzurra con un deciso prolungamento del punto target che ci ha permesso, nella peggiore delle ipotesi, di portarci a casa un movimento del +108% circa con un RRR di 1:5. Inoltre avevamo individuato la prossima zona rialzista azzurra ricavata dal ritracciamento totale della sequenza appena ultimata e mi ero espresso nuovamente a favore del rialzo con, a mio parere, la necessità di accumulare un po' di forza rialzista all'interno di tale area d'acquisto per poi riprendere il rialzo. Andiamo a vedere che cosa è successo dal primo febbraio sino ad oggi per aggiornare la aspettative di conseguenza.
Il prezzo, dopo la scorsa analisi, ha continuato a scendere fino a tracciare, nella mattina del 2 febbraio, un nuovo basso (cerchiato in arancione) in prossimità dell'ultimo livello della zona rialzista marrone ricavata da timeframe a quattro ore. Subito dopo tale basso il prezzo ha ricominciato ad andare al rialzo e questo ci ha permesso di tracciare una possibile zona ribassista (viola) ricavata dal ritracciamento fra il precedente alto ed il nuovo basso creato, tale zona si trova in doppia sovrapposizione ribassista con la zona ribassista rossa e ciò potrebbe dare una leggera chance in più ai venditori.
Dopo il nuovo basso il prezzo ha ri iniziato un movimento rialzista fino a tracciare un nuovo alto (cerchiato in verde) nella notte del 4 febbraio per iniziare a scendere in maniera correttiva (movimento evidenziato in rosso) verso la nuova area rialzista (blu) interna alle zone più importanti azzurra e marrone. Tale area blu è ricavata dal basso cerchiato in arancione e dall'alto cerchiato in verde e si trova in una tripla sovrapposizione rialzista con la zona azzurra e la zona marrone. Questo ci potrebbe permettere, se il setup blu venisse attivato, un effetto Matrioska (micro che attiva una macro) e ciò conferirebbe una maggiore stabilità alla struttura più importante azzurra che, di conseguenza, darebbe anche più stabilità alla struttura marrone in quanto la azzurra, a sua volta, è interna della marrone ricavata dal H4.
Possiamo notare che il prezzo ha continuato il movimento ribassista evidenziato in rosso in maniera correttiva fino a toccare la zona rialzista blu per poi invertire il suo corso ed andare nuovamente al rialzo fino a superare l'alto cerchiato in verde. Tale avvenimento ci ha permesso di considerare la struttura rialzista blu attiva e quindi d'individuare la possibile zona target che si estende dai 0.6230 fino ai 0.6770 Dollari per Ripple circa. Il prezzo ha poi proseguito fino a tracciare un nuovo alto (cerchiato in fucsia) nella mattina del 10 febbraio per poi iniziare a scendere. Tale alto ci ha permesso di trovare la zona rialzista secondaria blu ricavata dal ritracciamento dal punto B blu fino al nuovo alto creato. Tale area, fino ad ora, è stata raggiunta e rispettata dal prezzo ed anch'essa, come la zona primaria blu, si trova in tripla sovrapposizione rialzista con le due zone rialziste azzurra e marrone.
Guardando il grafico da una visione più d'insieme si riesce a notare che tutta la struttura blu che si è creata costituisce anche l'accumulo rialzista all'interno della zona rialzista azzurra e questo mi sembra molto positivo per i compratori.
In conclusione io rimango con delle aspettative rialziste e mi aspetto che il prezzo rispetti la struttura blu per continuare al rialzo, se così non fosse non sarebbe un grosso problema in quanto le più importanti al momento sono la azzurra e la marrone perciò sarebbe un peccato vedere la formazione blu distrutta ma non sarebbe un grosso danno nel caso in cui avvenisse. Dal lato ribassista, personalmente, non credo che la doppia sovrapposizione fra la zona viola e la zona rossa possa essere molto d'intralcio per i compratori, potrebbe creare del combattimento ma considerando che siamo molto bassi nel mercato e considerando la formazione delle strutture rialziste, a mio parere, non sono attualmente abbastanza forti per costituire un reale problema.
Nota: questa analisi ha esclusivamente uno scopo formativo e non costituisce una raccomandazione d'investimento.
NEOUSD BELLISSIMO IMPULSO RIALZISTA DA ZONA D'ACQUISTO, ED ORA?Ciao a tutti, ecco un aggiornamento sul NEO.
Nella scorsa idea di questo mercato ci trovavamo di fronte allo scenario raffigurato nell'istantanea riportata qua sopra. In essa vedevamo il prezzo vicino alla zona rialzista secondaria ricavata dal ritracciamento BC della struttura rialzista azzurra d'aiuto. Nelle conclusioni mi ero espresso ancora a favore del rialzo e avevo detto che mi sarei aspettato che il prezzo rispettasse la zona secondaria in quanto aveva effettuato un leggero accumulo nel punto B della struttura blu dando un po' di solidità al setup. DI contro il mercato avrebbe potuto rompere la struttura in quanto aveva raggiunto la zona ribassista verde per raggiungere nuovamente la zona rialzista rossa ed accumulare compratori ad un prezzo più vantaggioso. Andiamo a vedere che cosa è successo dopo il 4 febbraio per aggiornare le nostre aspettative di conseguenza.
Possiamo vedere che il prezzo ha poi effettuato un primo tentativo di Break out andando al rialzo dalla zona rialzista secondaria azzurra formando un nuovo alto (cerchiato in arancione) in data 5 febbraio, dopo tale alto il prezzo ha iniziato a scendere nuovamente e questo movimento ci ha permesso d'individuare la prossima zona rialzista azzurra ricavata dal ritracciamento dal punto B azzurro fino al nuovo alto. Notiamo che il prezzo ha poi raggiunto tale area andando a creare un nuovo basso (cerchiato in verde) nel pomeriggio del 7 febbraio. Tale basso è stato più basso di tutti quelli generati all'interno della terza zona rialzista azzurra ma non più basso di quello creato all'interno della seconda zona rialzista azzurra permettendoci così di interpretarlo come prova a favore del rialzo e quindi il possibile basso di liquidità prima del possibile seguente impulso rialzista.
Seguentemente al basso cerchiato in verde il prezzo ha iniziato il vero e proprio impulso rialzista che ci ha permesso di raggiungere il target azzurro e sfondarlo di molto, comportamento probabilmente dovuto al triplice accumulo con stabilizzazione effettuati all'interno della struttura azzurra. Vediamo che il prezzo ha infine tracciato un nuovo alto (cerchiato in rosso) con la candela delle 11:30 di oggi 10 febbraio arrivando a toccare i 36.46 Dollari Statunitensi per NEO.
Ciò significa che, prendendo in considerazione soltanto il peggiore dei livelli d'entrata e il peggior livello di Stop Loss in termini di Rapporto Rischio/Rendimento, ci saremmo trovati di fronte a tale situazione:
Se fossimo entrati al primo livello della seconda zona rialzista con lo Stop Loss più largo possibile di quelli che il sistema offre nelle sue regole e mettendo come Take Profit il primo livello del target azzurro avremmo preso un movimento del +18.66 % con un Rapporto Rischio/Rendimento di 1 : 4.36
Se fossimo entrati al primo livello della seconda zona rialzista con lo Stop Loss più largo possibile di quelli che il sistema offre nelle sue regole e lasciando correre il trade avremmo potuto prendere un movimento potenziale del +56.04 % con un rapporto Rischio/Rendimento di 1 : 13.09
In conclusione possiamo notare che il prezzo ci ha dato l'opportunità di trovare la prossima zona rialzista ovvero la zona azzurra ricavata dal ritraccciamento totale della struttura appena ultimata con estensione del punto target. Inoltre, come vediamo, possiamo trovare anche una nuova zona rialzista rossa ricavata dalla struttura individuata in timeframe a 4 ore in quanto il prezzo ha effettuato un nuovo alto.
Personalmente se il prezzo continua a scendere verso tali aree così impulsivamente mi potrei aspettare che rispetti la zona rialzista azzurra ma se creasse una struttura ribassista nell'eventuale discesa allora potrebbe cambiare lo scenario e potrebbero aumentare le possibilità che il prezzo rompa la zona azzurra in quanto derivata da una sequenza inizialmente di aiuto.
Nota: questa analisi ha esclusivamente uno scopo formativo e non costituisce una raccomandazione d'investimento.