Future BTP sulla parte alta della congestione. Obiettivi 2024Il prezzo del Future BTP da metà Ottobre sta crescendo di 12 punti percentuali. Il rialzo è partito nel momento che le Banche Centrali hanno iniziato a mostrarsi colombe sul rialzo dei tassi, paventando possibili tagli nel 2024. La Fed nell'ultima riunione ha dichiarato di prevedere tre tagli. Personalmente mi sento di dire che tra quello che prevedono e poi quello che accade c'è sempre un infinità di variabili.
Pertanto, ad oggi ho più fiducia nei grafici. Al momento il BTP è arrivato nella parte alta della congestione che sta caratterizzando il suo prezzo dal Settembre 2022. Al prezzo di 120,76 abbiamo un importante livello delle estensioni di Fibonacci che è un primo obiettivo di questa leg up. A salite l'altro livello rilevante è quello a 122.65 che corrisponde al 1.618 delle estensioni, inoltre coincide con il massimo fatto a Dicembre 2022.
Il primo obiettivo grosso per il 2024 resta in area 126.50 mentre il successivo e più velleitario passa a 132.50 punti.
Titolidistato
BTP al break out della resistenza 117La fase di accumulo del Btp sta continuando. Probabilmente in molti sono già contenti della fase di rimbalzo in corso. Soprattutto vi sono scadenze con sottostanti che rispetto ai minimi di 40 giorni fa stanno facendo rialzi a doppia cifra anche attorno al 15% se comprate bene.
Se però guardiamo l'andamento del Btp sul lungo periodo vediamo che è ancora in fase di accumulo. Questo grafico l'avevo pubblicato a Maggio 2023, sono passati quasi sette mesi ed oggi possiamo semplicemente allungare l'area di congestione.
Adesso il prezzo è su un'area di resistenza statica, evidenziata con la trendline rossa. Un break out potrebbe portare il prezzo verso l'area dei 120 punti. Il primo obiettivo grosso di lungo periodo passa a 126, ma se ne riparlerà nel 2024.
I livelli supportivi di questo movimento rialzista, attualmente passano a 113,60 con il principale a 112,60.
In alleato il grafico del 15 Maggio:
BTP: situazione sul settimanaleLa fase di incertezza sul nostro titolo di stato sta continuando. Già il 2 Maggio avevo postato un grafico weekly del Btp dove evidenziavo una fase di congestione, con all’interno un triangolo. Questa situazione si sta protraendo anche in questi 75 giorni successivi. Adesso il prezzo del Btp si sta appoggiando sulla parte bassa di questo triangolo. In questo scenario grafico, a questo punto sarebbe gradito un break down con discesa verso i minimi della congestione per un ripartenza. Dal punto di vista ciclico abbiamo un 3 settimane, perché ciò si concretizzi.
Bund situazione in attesa della BCEIl Bund questa mattina ha fatto un ulteriore allungo rialzista nelle prime ore della mattina, per iniziare a virare al ribasso. Al momento di questa stesura senga -0,24% al prezzo di 133,96 punti.
Dal punto di vista grafico su un daily, possiamo vedere come il prezzo sia all'interno di un canale discendente, partito da Dicembre'22. Nella giornata di oggi il Bund è andato a testare la diagonal trend discendente di questo canale. Con un superamento della area a 135,50 potremmo avere una conferma della rottura rialzista del canale. Mentre il livello supportivo l'abbiamo verso i 137,80 punti. Probabilmente si sta avviando una fase di correzione in attesa della riunione BCE del 27 Luglio.
Btp sul lungo periodo ancora in fase di accumoloA Novembre'22 avevo postato questo grafico sul Btp con relativi rilievi grafici che si possono leggere qui:
Ipotizzavo una correzione del Btp, che è avvenuta nei 15 giorni successivi, dopo aver fatto un massimo relativo di periodo a 122,63
A distanza di 6 mesi possiamo vedere che la correzione è stata profonda ed è arrivata ad un doppio minimo a fine 2022, da dove è partito un nuovo rimbalzo.
Ma quello che risalta è come il Btp sia ancora all'interno del box di congestione/accumolo che avevo evidenziato. Queste fasi possono durare molto tempo, quella distributiva sui massimi era durata poco più di 6 mesi.
Adesso il prezzo è metà di questo box range, al cui interno c'è un triangolo, dove il prezzo si sta dirigendo verso l'apice. Il che fa presupporre che non vi sarà una rottura con una direzione chiara, ma bensì durerà ancora questa fase di trading range.
Andamento curva dei rendimenti Titoli di Stato e comparativaAndamento della curva dei rendimenti dato dal differenziale tra i 10Y ed i 2Y, con comparativa tra Paesi UE e Stati Uniti.
Chiariamo che le spettative di un rialzo dei tassi sono associati ad un andamento crescente della curva.
Pertanto una curva ascendete, indica che i rendimenti sono più elevati per le obbligazioni con scadenza più lunga. Per cui i rendimenti più elevati sulle obbligazioni con scadenze più lunghe sono richiesti per compensare l'inflazione e i futuri aumenti dei tassi.
Rimando ad un'analisi fatta a Febbraio'21 per maggiori approfondimenti sulle dinamiche teoriche.
In questa fase possiamo vedere che l e curve dei rendimenti in Europa hanno iniziato ad invertirsi nel Estate'22. Può sembrare strano ma i mercati hanno iniziato a valutare con anticipo, una contrazione dell'inflazione, in un contesto in cui le Banche Centrali, in particolare la BCE stavano alzando i tassi di interesse.
Ad inizio di questo 2023, abbiamo avuto una leggera ripresa della curva, sia in UE che in USA, ma a Marzo ha ripreso a scendere.
Ciò vuol dire che i rendimenti delle scadenze dei Titoli di Stato a lunga scadenza hanno iniziato a scendere a fronte di una loro crescita nominale. Nel mentre le scadenze brevi hanno iniziato a rende maggiormente, per una loro minor crescita.
Nell'immagine allegata, vediamo come da inizio anno , i rendimenti dei 10Y ITA siano scesi, mentre quelli del 2Y siano saliti.
STRATEGIA DI TRADING INTERMARKET CONTRO I TITOLI DI STATO USASalve a tutti.
L’argomento che voglio proporre oggi riguarda una strategia che ho applicato per cavalcare il dato sull’inflazione americana comunicato giovedì 13 dal US Bureau of Labor Statistics.
I diversi punti che tratterò all’interno dell’articolo saranno:
• L’obiettivo della strategia
• I dati sul mercato del lavoro e sull’inflazione alla produzione
• Il rapporto tra rischio e volatilità
• Come calcolare la volatilità sul mercato obbligazionario
• Il motivo per il quale ho aperto uno spread su tre etf obbligazionari
• Il segnale di entrata ed uscita a mercato
Questo non è un consiglio finanziario; è il semplice “utilizzo a mercato” dei concetti che cerco di trasmettere ogni qualvolta pubblico un’analisi con la gentile concessione di Tradingview.
Buona lettura!
L’OBIETTIVO DELLA STRATEGIA
Mai come in questo periodo (rispetto agli ultimi anni) i dati sul mercato del lavoro (non farm payrolls e disoccupazione) e sull’inflazione sono stati così tanto attesi dagli investitori. Quanto più un dato è atteso, tanto più esso riesce a muovere in negativo o in positivo un mercato se manca le aspettative degli analisti.
Il palesarsi di un dato in contrasto con le aspettative può talvolta creare delle tendenze di breve termine su particolari categorie (che esse siano azionario, obbligazionario o materie prime), motivo per il quale la mattina di mercoledì 12, alla fine delle lezioni all’università, ho pensato:
• “Se l’inflazione si presenterà più forte rispetto alle aspettative degli analisti, è possibile che in determinate asset class possano svilupparsi dei trend ribassisti di breve periodo”
Ti tengo a specificare come “per breve periodo” intenda, in questo caso particolare, un arco temporale di una/due settimane.
L’obiettivo della strategia era dunque questo: cavalcare una possibile tendenza all’uscita del dato sull’inflazione di giovedì 13.
Mercoledì mattina, dunque, mi sono chiesto:
• Quando entrare a mercato?
• Che asset scegliere?
• Andare short, long o aprire uno spread?
Ho deciso di entrare a mercato dopo l’uscita del dato sull’inflazione alla produzione di mercoledì, scegliendo tre ETF obbligazionari, aprendo uno spread.
I DATI SUL MERCATO DEL LAVORO E SULL’INFLAZIONE ALLA PRODUZIONE
Posizionarsi a mercato dopo l’uscita del dato sull’inflazione alla produzione significava anticipare il dato sul CPI del giorno dopo. Tentare di anticipare un dato macroeconomico tanto atteso è una pratica estremamente pericolosa; il motivo? La volatilità! Infatti, viviamo in un contesto di mercato in cui la stessa fa da padrona; si pensi al fatto che il VIX, l’indice di volatilità dell’S&P500, si trovi a valori superiori ai 30 punti:
• Quando l’indice si trova al di sopra dei 20 punti si parla di “mercati agitati”
• Quando l’indice si trova al di sotto dei 20 punti si parla di “mercati tranquilli”
È importante capire un concetto fondamentale:
• Quanto più l’indice di volatilità si trova ad alti valori, tanto più la variazione di prezzo (o l’escursione massima tra massimo e minimo o apertura e chiusura di una candela) dell’S&P500 sarà alta
Il dato sull’inflazione avrebbe sicuramente trascinato a sé un aumento di volatilità, motivo per il quale:
• È pratica pericolosa posizionarsi a mercato anticipando un dato
• Lo è ancora di più quando la volatilità si trova a simili valori
Ancora un ultimo concetto fondamentale:
• Quanto più è alta la volatilità, tanto più ci si espone ad un rischio
La mia visione sui mercati era short dal momento in cui mi aspettavo forti dati sull’inflazione. Questa mia visione era guidata dai dati sul mercato del lavoro e dagli stessi dati sul PPI:
• La disoccupazione aveva visto un decremento dello 0.2% (dal 3.7% al 3.5%)
• Le buste paga del settore non agricolo avevano battuto le stime al rialzo (da 250K previste a 263K)
• I dati sui prezzi alla produzione a livello mensile avevano visto un incremento del +0.4%, contro un’aspettativa del +0.2%
Perché pensavo l’inflazione potesse palesarsi ancora ad alti livelli?
• Quando i produttori pagano di più per beni e servizi è altamente probabile che trasferiscano l’aumento di prezzo ai consumatori che a loro volta saranno predisposti a spendere vista la forza del mercato del lavoro e il continuo aumento dei loro salari
Era altamente improbabile osservare una forte decelerazione da parte del CPI dal momento in cui i dati macroeconomici elencati andavano a sostenerla.
IL MOTIVO PER IL QUALE HO APERTO UNO SPREAD SU TRE ETF OBBLIGAZIONARI: L’IMPORTANZA DI MITIGARE I RISCHI
La mia visione sui mercati finanziari dettata dall’aspettativa sul CPI poteva così riassumersi:
• Mercati azionari: visione short
• Mercato obbligazionario: visione short
• Mercato crypto: short
• Dollaro americano: visione long
• Oro: visione short
Che tipo di asset class ho scelto?
Citando nuovamente il concetto precedente:
• È pratica pericolosa posizionarsi a mercato anticipando un dato
• Lo è ancora di più quando la volatilità si trova a simili valori
• Quanto più è alta la volatilità, tanto più ci si espone ad un rischio
Aveva senso aprire uno spread come quello Nvidia-Amazon-Ibm o una strategia intraday short sul Bitcoin, che potete trovare ai seguenti link?
Assolutamente no.
Bitcoin è un asset altamente volatile e aprire una posizione con esso come sottostante prima dell’uscita del dato sul CPI mi avrebbe messo in una posizione altamente rischiosa.
Nvidia e Amazon sono due aziende high beta, ossia con una volatilità maggiore dei benchmark azionari. Visto che i benchmark sono altamente volatili (visti gli alti valori del VIX) e vista la pericolosità di posizionarsi prima dell’uscita del dato, questo mi avrebbe esposto ad un triplo rischio, perché:
• È un rischio posizionarsi in anticipo rispetto all’uscita di un dato macroeconomico molto atteso
• È un rischio posizionarsi con livelli del VIX a 30 punti e oltre
• È un rischio investire su aziende ad alta volatilità
Spero di aver chiarito il concetto!
Per quanto riguarda il dollaro americano e l’oro non avevo delle strategie che proprio il giorno, mercoledì 12, mi facessero entrare a mercato.
La scelta è dunque ricaduta su tre ETF obbligazionari: TLT, IEF, SHY:
• L’Ishares 20+ Year Treasury Bond ETF (TLT) mira a replicare l’andamento di un indice composto da obbligazioni del Tesoro americano con scadenze superiori ai 20 anni
• L’Ishares 7-10 Year Treasury Bond ETF (IEF) mira a replicare il movimento di obbligazioni del Tesoro americano con scadenza compresa tra i 7-10 anni
• L’Ishares 1-3 Year Treasury Bond ETF (SHY) mira a replicare il movimento di obbligazioni del Tesoro americano con scadenze residue comprese tra 1-3 anni
Questi ETF sono sicuramente meno volatili rispetto a Nvidia, Amazon e Bitcoin:
Essi, come si può osservare nella grafica, hanno registrato performance meno negative rispetto alle aziende growth e alla crypto.
Essere meno volatili rispetto alle aziende growth e alla crypto non significa tuttavia non essere volatili affatto tant’è che, osservando il MOVE e i vari ATR dei rendimenti dei titoli di stato USA a 2, 10 e 30 anni, possiamo osservare come effettivamente anche il reparto obbligazionario sia afflitto da “incertezze”.
Per chi non conoscesse il MOVE INDEX e l’ATR:
• Il Move è l’indice di volatilità del mercato obbligazionario e misura la volatilità sulle opzioni negoziate sui Titoli di stato del tesoro americano. Può essere considerato come l’equivalente del VIX per l’S&P500. Quando esso supera al rialzo la soglia dei 120 punti il mercato obbligazionario governativo è da considerare in fase di “turbolenza”
• L’ATR (Average True Range) è un indicatore tecnico che viene utilizzato per misurare la volatilità di un titolo; esso è costruito grazie ad una media che misura i movimenti di prezzo massimi e minimi di un determinato asset; più in particolare, misura la differenza tra massimi e minimi attuali, la differenza tra il massimo attuale e la chiusura precedente e, infine, la differenza tra il minimo attuale e la chiusura precedente
Tornando a noi, le tre grafiche precedenti mostrano come il MOVE, ad oggi, sia a livelli piuttosto alti (152 punti), segnalando alta volatilità sul mercato treasury; a conferma di ciò giungono gli ATR dei vari rendimenti elencati, tutti al di sopra della media. Che significa ciò?
• Nonostante il mercato obbligazionario sia meno volatile rispetto ai titoli growth e alla crypto, è comunque da considerare volatile rispetto alla media storica, motivo per il quale è comunque rischioso investirci, perché:
MAGGIORE È LA VOLATILITA’= MAGGIORE È IL RISCHIO AL QUALE CI ESPONIAMO
Per limitare il rischio dell’operazione ho dunque deciso di aprire uno spread:
• TLT (il più volatile) in vendita
• IEF (volatilità media) in vendita
• SHY (il meno volatile) in acquisto
Ricapitolando i vari concetti:
• Dal momento in cui entrare a mercato in anticipo speculando su un dato macroeconomico è molto rischioso, ho deciso di scegliere tre asset meno volatili rispetto alla media del mercato (abbassando quindi il rischio); dei tre etf nominati ho deciso di venderne due e acquistarne uno per coprirmi qualora il mercato fosse girato nella direzione contraria alle mie aspettative (abbassando quindi il rischio ancora di più)
IL SEGNALE DI ENTRATA: LA FONDAMENTALE IMPORTANZA DELL’ANALISI INTERMARKET
All’interno del seguente paragrafo cercherò di trasmettere il motivo per il quale la mia scelta è ricaduta sui tre ETF e quale è stato il segnale di entrata.
Come ogni giorno specifico all’interno dei miei canali, lo strumento in mano alla Federal Reserve utile a combattere un’inflazione al di sopra degli otto punti percentuali è il rialzo dei tassi di interesse.
Un future utile a capire il livello che i tassi di interesse scontati dal mercato avranno ad una determinata data (o scadenza) è quello sui Federal Funds; dal momento in cui “il mercato guarda sempre al futuro e non al presente”, vi mostro quello a scadenza febbraio 2023:
Qualche tempo fa condividevo delle grafiche nelle quali rimarcavo come il rialzo dei tassi di interesse fosse piuttosto “dannoso” per i prezzi dei titoli di stato:
Le due grafiche mostrano all’interno dei rettangoli di color azzurro come al rialzo dei tassi di interesse (linea di prezzo in nero) si apprezzino i rendimenti dei titoli di stato a 10 e 2 anni (linee di prezzo in rosso).
Per il rapporto inverso tra rendimenti e prezzi, questo cosa significa?
• Ad un incremento dei rendimenti delle obbligazioni corrisponde un decremento del loro prezzo
Dunque, osservando nuovamente la grafica sul future del Federal Fund scadenza febbraio 2023, che tipo di correlazione possiamo aspettarci tra esso e gli ETF TLT, IEF e SHY che replicano, ricordo, il prezzo dei treasury americani?
Tre correlazioni dirette!
• +0.68 TLT
• +0.73 IEF
• +0.79 SHY
Questo significa che:
• Quanto più il mercato prezza per febbraio 2023 una FED aggressiva, tanto più il future Federal Fund segnerà nuovi minimi e tanto più i tre ETF, correlati positivamente allo stesso future, scenderanno
Che tipo di candela mi aspettavo qualora l’inflazione si fosse palesata ancora a valori alti? Una ribassista; il motivo sta nel fatto che tutti i membri del FOMC, da qualche mese a questa parte, dichiaravano che il ritmo di rialzo dei tassi non sarebbe terminato fin tanto che l’inflazione non si fosse palesata in diminuzione; da questo né deriva la mia aspettativa.
LA DESCRIZIONE DELLA STRATEGIA
Ho quindi applicato al future una media mobile a 5 periodi utile a tracciare la tendenza del prezzo delle ultime 5 sedute (dell’ultima settimana di contrattazioni):
Da qui è arrivato il segnale di entrata a mercato:
• Apertura dello spread quando il prezzo del contratto, “attaccato” alla media a 5 periodi, era uguale a 95.40
• Ipotizzando una lettura dell’inflazione “forte”, il future avrebbe creato una candela ribassista, infatti, il 13 ottobre:
Quanto ho guadagnato o perso finora? Vediamolo:
Lo spread è in perdita del -0.04%.
Come spiegavo all’inizio dell’articolo, l’obiettivo è quello di cavalcare una possibile tendenza; di quale, in particolare?
Un tipo di tendenza come quelle evidenziate all’interno dei rettangoli di color azzurro, dove il prezzo del future oscilla al di sotto della media mobile a 5 periodi. Il motivo? All’interno delle stesse aree azzurre i tre ETF hanno sempre performato male (vista la loro correlazione diretta con il future), infatti:
Quello che deve accadere affinchè la mia operazione vada in profitto è questo:
• Se il mercato continuerà a scontare una Fed aggressiva, il prezzo del future segnerà nuovi minimi continuando a rimanere al di sotto della media mobile a 5 periodi e, per la correlazione osservata, i tre ETF continueranno a rimanere ribassisti:
Quale sarà il segnale di chiusura della posizione? La rottura al rialzo della media mobile a 5 periodi da parte del prezzo del future:
• Se il prezzo del future riuscirà a creare una tendenza ribassista in scia all'uscita del dato sull'inflazione io ci guadagnerò dallo spread sullo stesso contratto (tra il prezzo di apertura delle posizioni alla successiva chiusura, alla rottura al rialzo della media a 5 periodi).
A quel punto, osservate le correlazioni, anche gli ETF dovrebbero restituirmi delle buone prestazioni:
Un ulteriore motivo per il quale ho scelto degli ETF obbligazionari e non delle azioni risiede nel problema delle “trimestrali”: ottobre è un mese nel quale la maggioranza delle aziende americane comunicherà i guadagni del terzo trimestre. Gli “earnings” trascinano tanta volatilità e, visto il fatto vorrei intercettare una tendenza settimanale, ho scelto asset che sono esenti da questa tematica.
Qualora ci fossero dei dubbi contattatemi pure.
Grazie per l’attenzione, Matteo Farci
Btp e Bond - AttenzioneLe politiche monetarie espansive degli ultimi anni con il protrarsi di tassi radenti lo zero, hanno creato nei risparmiatori, specie quelli "millennials" o che comunque hanno un'età inferiore ai 30 anni, un bias di approccio al mercato orientato al rischio: si accetta un rischio più elevato su strumenti azionari, per riuscire a ricavare rendimenti dall'investimento (grazie all'espansività delle politiche i rendimenti sono stati molto interessanti).
Ci siamo abituati ad un mercato dove, grazie ai benefici di diversificazione degli strumenti che oggi abbiamo a disposizione, abbiamo potuto godere di anni dove l'attività d'investimento è sembrata addirittura facile.
Oggi ci troviamo in una situazione nella quale il mercato sembra voler tornare ad offrire strumenti con un rischio teorico inferiore rispetto all'azionario, ma con livelli di rendimento che cominciano ad essere particolarmente convenienti e che possono essere utilizzati per valorizzare capitali, praticare strategie di arbitraggio, gestire plusvalenze o minusvalenze.
Come possiamo vedere nel grafico lo spread di rendimento tra il nostro titolo di stato decennale e quello tedesco, da luglio 2021, complici anche le politiche di flessibilità sul debito, hanno visto la nascita di un trend in crescita. Oggi lo spread di rendimento si attesta in area 230/250, con il nostro titolo di stato decennale che fa segnare un rendimento del 4,50%.
Molti investitori, dinanzi a questi tassi, sicuramente cominciano a sentire il richiamo del buon vecchio btp: guadagnare il 4,5% all'anno per 10 anni potrebbe essere un buon compromesso, considerando anche che, nel corso degli anni, eventuali politiche monetarie espansive potrebbero far salire i prezzi dei bond, con l'opportunità di valutare guadagni in conto capitale.
Resta da capire se il mercato ha già scontato i rialzi che ci attendono, oppure se in qualche maniera potrebbero esserci altri scossoni.
Attenzione allo spread, il livello 300 in genere comincia ad essere abbastanza significativo.