NEWSLETTER#84: FMI E CINASETTIMANA DEL FMI
La riunione del Fondo Monetario Internazionale (FMI) si terrà dal 21 al 26 ottobre.
Di solito, questo evento ha un'influenza moderata sulle principali coppie di valute, ma con un calendario economico piuttosto scarno, potrebbe catturare l'interesse del mercato.
I partecipanti saranno particolarmente attenti alle previsioni del FMI riguardanti le principali economie globali, in particolare quelle di Cina e Stati Uniti.
È importante ricordare che, a settembre, la Cina ha introdotto una serie di misure di stimolo per rilanciare la propria economia: la Banca Popolare Cinese ha ridotto i tassi di interesse, alleggerito i costi dei mutui e promesso di iniettare ulteriori fondi nel sistema finanziario.
CINA
L'incremento del PIL al 4,6% nel terzo trimestre (più basso rispetto al 4,7% precedente ma più alto rispetto le aspettative) e i report mensili di settembre hanno in gran parte superato le aspettative, tuttavia le statistiche di base rivelano che c'è ancora molto da migliorare.
La crescita del PIL cinese è ora del 4,8% su base annua. I numeri del terzo trimestre mantengono la Cina a breve distanza dal raggiungere il suo obiettivo di crescita per l'intero anno di circa il 5%.
Notizie macroeconomiche della giornata
- Indice predittivo USA (16:00) (USD)
Buon trading a tutti
Analisi trend
GOLD | Inizio settimana in ATH.| LEGGETE LA DESCRIZIONE |
Buongiorno Traders.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
| ANALISI |
Buon inizio settimana aa tutti.
Pericolosissimo operare GOLD in questi giorni, siamo sempre su nuovi ATH e non avendo uno storico alle spalle è difficile valutare.
Aspetterei correzioni a ribasso quindi per valutare degli SCALP LONG.
Vi ho lasciato le zone segnate.
Operate responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Buona valutazione.
Per maggiori info, non esitare a leggere lo spazio firma.
Buon Trading.
Ciau.
Una divergenza che fa riflettereIl mercato azionario statunitense ha mostrato una forza impressionante negli ultimi tempi, con continui nuovi massimi storici che si sono susseguiti durante l'anno. A tal punto che molti investitori potrebbero aver perso il conto di quante volte l’indice S&P 500 ha raggiunto nuovi picchi. Tuttavia, nonostante questo apparente vigore, ci sono alcuni segnali tecnici che suggeriscono che qualcosa potrebbe non essere come sembra. È possibile che la forza del mercato, per quanto evidente a prima vista, non sia pienamente confermata da alcuni indicatori chiave.
Osservando il grafico dell'ETF SPY, che replica l’andamento dell’indice S&P 500, si nota che da agosto di quest’anno l’andamento dei prezzi ha seguito un trend rialzista ben definito, caratterizzato da minimi progressivamente più alti. La linea di tendenza, tracciata congiungendo questi minimi, forma una solida trendline rialzista, inclinata all’incirca di 45 gradi. Tuttavia, a partire da metà settembre, questa stessa linea di tendenza ha cambiato pendenza, come evidenziato dalla linea tratteggiata nel grafico, indicando un ulteriore rafforzamento del trend rialzista.
Questo è ciò che emerge dall'analisi dei prezzi di SPY, ma un altro indicatore, l'RSI (Relative Strength Index), che misura la forza relativa del movimento dei prezzi, racconta una storia diversa. Mentre i prezzi di SPY continuavano a salire, l'RSI ha mostrato una netta divergenza rispetto ai prezzi, segnalando che la forza del mercato non è così robusta come potrebbe apparire dal solo grafico dei prezzi.
Analizzando più in dettaglio, possiamo osservare che, dal minimo registrato il 5 agosto, quando l'indice ha iniziato a recuperare, anche l'RSI ha seguito la stessa direzione, accompagnando il movimento rialzista dei prezzi. Tuttavia, sebbene l’RSI si sia mosso verso l’alto, l’intensità dell’aumento dei prezzi di SPY, come mostrato dalla linea rossa nel grafico successivo, è stata superiore alla forza effettiva espressa dall’indicatore RSI.
Divergenze di questo tipo non sono rare nel mercato azionario. Una situazione simile si è verificata prima dell’inizio del mercato ribassista del 2022. Anche allora, durante il terzo trimestre del 2021, l’indice aveva registrato performance positive non supportate dall’RSI, e sappiamo tutti come si sia evoluto il mercato successivamente.
Tuttavia, l’obiettivo di questa analisi non è quello di prevedere un imminente crollo dei mercati. Piuttosto, l’intenzione è di mettere in luce un aspetto tecnico interessante: la forza apparente espressa da SPY, in realtà, sembra essere fortemente influenzata da un indice chiave: il rapporto di forza tra i settori growth e value.
Per comprendere meglio questa relazione, consideriamo l’indice IVW/IVE, che misura la performance relativa tra le azioni growth (al numeratore) e le azioni value (al denominatore). In rosso, possiamo vedere l'andamento di questo indice, sovrapposto all'RSI calcolato su 14 periodi per SPY, rappresentato in nero. Osservando la figura successiva, appare chiaro che quando le azioni growth hanno iniziato a perdere terreno rispetto alle value – indicato dalla discesa dell'indice IVW/IVE – anche l'RSI di SPY ha iniziato a calare. Questo cambiamento si è verificato intorno a metà luglio.
Questo comportamento è spiegabile attraverso una logica di risk-off: nei periodi di ritracciamento dei mercati, le azioni growth tendono a subire maggiori perdite rispetto alle value a causa della loro maggiore volatilità. Tuttavia, a partire dal minimo registrato il 5 agosto, SPY ha ripreso il suo trend rialzista con forza. Al contrario, l'indice IVW/IVE non ha seguito lo stesso andamento. Infatti, come evidenziato dal grafico successivo, l'indice si trova attualmente in una fase di consolidamento all’interno di un triangolo ascendente e non ha segnato nuovi massimi da metà agosto, a differenza di SPY, che ha continuato a registrare massimi relativi e storici.
Per approfondire questa relazione, ho modificato il classico coefficiente di correlazione, calcolando non la correlazione tra SPY e IVW/IVE, ma tra quest’ultimo indice e l’RSI di SPY. In altre parole, ho creato un indicatore che misura la correlazione tra un dato (IVW/IVE) e l’indicatore tecnico di un altro dato (RSI su SPY). La correlazione risultante è positiva, suggerendo che l’S&P 500 potrebbe aver bisogno di un ritorno di forza da parte delle azioni growth rispetto alle value per sostenere un trend rialzista duraturo, supportato da una forza sottostante reale.
Credo che questo nuovo indicatore, che combina l’RSI con un coefficiente di correlazione modificato, possa risultare molto utile, fornendo segnali più chiari rispetto al classico indicatore di correlazione tra SPY e IVW/IVE. Come mostrato nella figura successiva, ci sono momenti in cui i due indicatori non sono perfettamente allineati, come è accaduto, ad esempio, prima del 2024. In questi casi, l'uso del nuovo indicatore può offrire una visione più accurata della forza reale del mercato.
In conclusione, la correlazione tra l'indice IVW/IVE (growth vs. value) e l'RSI di SPY suggerisce che il momentum di SPY sia strettamente legato alla forza relativa tra i settori growth e value. Quando il growth perde terreno rispetto al value, il mercato fatica a sostenere un trend rialzista robusto.
Il nuovo indicatore, che mette in relazione l’indice di forza con l'RSI di SPY, è potenzialmente più efficace rispetto alla semplice correlazione tra prezzi, poiché l'RSI può agire come leading indicator, anticipando i futuri movimenti di prezzo e fornendo segnali più precisi rispetto al semplice andamento dei prezzi.
Includendo in questa analisi il rapporto SPHB/SPLV, che misura la forza tra società ad alta volatilità (SPHB) e bassa volatilità (SPLV), il risultato non cambia. La correlazione tra SPHB/SPLV e l’RSI di SPY è anch'essa significativa: senza un ritorno di forza da parte delle società più volatili, rappresentate da SPHB, è improbabile che il trend rialzista di SPY possa mantenere la stessa intensità. In un bull market sano, infatti, sono proprio le aziende ad alta volatilità a guidare i rialzi, salendo più di quelle a bassa volatilità. Se ciò non accade, la forza del mercato potrebbe risultare meno duratura.
A presto!
Possibilità di ingresso su babaDa qui inizierei a costruire una possibile operazione long, in ottica di entrate scaglionate in caso di ulteriori discesa, ovviamente un'attenzione particolare va al money management, frazionare le entrare consente di poter effettuare nuove entrare mediando il prezzo mantenendo il rischio sotto controllo. Ovviamente c'è da fare qualche conto in più ma niente di particolarmente complicato.
EURUSD possibile ripartenza Con la candela di venerdì potrebbe riprendere un movimento rialzista fino anche ala resistenza di 1.12. Regressione lineare ancora in positivo, valuterei solo l'uscita dall'area di ipercomprato dello stocastico, condizione però non indispensabile per un'eventuale entrata.
Moncler all'8% dal massimo di periodoIl titolo Moncler (MONC) ritraccia dopo la rottura della resistenza dinamica e riprende la sua corsa al rialzo, attualmente all' 8% dal suo massimo di periodo. La resistenza statica toccata lo scorso venerdì ha innescato un sell-off di breve termine. Se lunedì il titolo dovesse riprendere slancio, vi sono possibilità che si avvii una fase di retest del massimo con eventuale nuovo tentativo di allungo. Diversamente, non si escludono ritorni verso i 52€ . Gli alti volumi toccati nei due picchi (al ribasso ed al rialzo) evidenziati in figura, potrebbero indurre all'avvio di un periodo di lateralizzazione, con prossimo riequilibrio del prezzo verso la zona di mean reverting.
Una buona strategia potrebbe essere quella di monitorare il prezzo in attesa di una rottura del canale di osservazione.
ANALISI SETTIMANALE DAX 21-25 OTTOBREBuonasera, chiusura del dax sui massimi storici nella settimana della BCE che ha sancito il taglio dei tassi di 25 pb, portando il tasso sui depositi al 3,25%; anticipo già che il mercato continua a scontare ulteriori tagli nei prossimi incontri.
Analizzando l'indice dal punto di vista tecnico, statisticamente massimo chiama massimo quindi, basandoci solamente su approcci statistici, possiamo aspettarci un nuovo massimo nella settimana entrante.
Nonostante la tendenza sia chiaramente long ci sono degli aspetti da valutare per evitare ingressi rialzisti ad occhi chiusi, mi spiego meglio:
- Ci troviamo su nuovi massimi quindi su livelli inesplorati quindi, potrebbe essere sana qualche presa di profitto da parte di chi ha mantenuto lo strumento a lungo nel portafoglio per poter poi rientrare a livelli più bassi.
- Vorrei far notare che solitamente su questi livelli ci si aspetta una volatilità (in Europa negoziata come VSTOXX) sui minimi, o perlomeno a ridosso degli stessi, per dare un valore numerico in un range tra i 13 ed i 15 ( ora il contratto novembre, primo a scadenza, quota 17,55), quindi i mercati "non sono troppo tranquilli" su questi livelli.
OPERATIVITÀ
Primo livello da monitorare lunedì per entrare long in ottica di breve o intraday, 19700/680 con target intraday 19780, short da escludere sia in ottica di breve che di medio/lungo (si vedano le aree di supporto volumetrico sotto i prezzi).
Possibile breakout imminente Il prezzo ha avuto un forte rialzo in seguito agli stimoli cinesi passando dai 9€ a oltre 11€ in un mesetto
La salita è giunta ora al margine superiore del canale verde chiudendo ancora sopra la weekly sma200
A questo punto potrebbe rompere il canale e salire ancora con forza verso il gap in zona 12€ oppure invertire sul margine e consolidare per qualche settimana prima del breakout definitivo
Brunello CucinelliIl prezzo del titolo Brunello Cucinelli chiude la settimana al di sotto della resistenza statica dei 97,50 Euro dopo aver provato durante la seduta di venerdì ad oltrepassarla, toccando un massimo intraday a 98,40 Euro.
E' la seconda volta nel mese di ottobre che viene testato questo livello di prezzo senza riuscire ad oltrepassarlo.
La media mobile semplice a 200 periodi transita in area 94,22 Euro.
Nel caso di breakout rialzista il prezzo del titolo potrebbe velocemente diregersi verso i massimi di periodo.
Titolo da monitorare nelle prossime sedute.
DISCLAIMER:
Tali informazioni/strumenti non costituiscono in alcun modo sollecitazione al pubblico risparmio o consulenza operativa su strumenti finanziari, devono essere considerate semplice elemento di studio, di approfondimento e di informazione.
Si declina ogni responsabilità per le eventuali conseguenze negative che dovessero scaturire da un'operatività fondata sull'osservanza delle suddette indicazioni.
AmplifonIl prezzo del titolo Amplifon chiude la settimana al di sotto della trendline ribassista di breve che transita in area 27,95 Euro dopo aver provato durante la seduta di venerdì ad oltrepassarla, toccando un massimo intraday a 28,40 Euro.
Nel caso di breakout rialzista il primo obiettivo di breve è l'area dei 30/30,40 Euro.
Titolo da monitorare nelle prossime sedute.
DISCLAIMER:
Tali informazioni/strumenti non costituiscono in alcun modo sollecitazione al pubblico risparmio o consulenza operativa su strumenti finanziari, devono essere considerate semplice elemento di studio, di approfondimento e di informazione.
Si declina ogni responsabilità per le eventuali conseguenze negative che dovessero scaturire da un'operatività fondata sull'osservanza delle suddette indicazioni.
Tesla in stallo, cosa blocca l’azienda di Musk?Dopo aver registrato circa un -9% l’11% ottobre, Tesla ha aperto un gap down per poi andare in stallo. Il titolo nell’ultima settimana non ha avuto volatilità, ma sta lateralizzando in attesa di sviluppi.
Il mercato sembra non aver apprezzato il robotaxi e Optimus, il robot di casa Tesla che sembrerebbe sia stato comandato da umani a distanza durante la presentazione.
Ad incrementare le difficoltà di Tesla ci sarebbero anche delle cause in corso sul software di guida autonoma che ha causato diversi incidenti tra cui uno mortale. In condizioni meteo avverse, le telecamere del sistema di guida autonoma sembrerebbero non riuscire a vedere bene cosa si presenta lungo il percorso.
Fra 3 giorni arriverà il rapporto sugli utili e, vedendo la concorrenza cinese di BYD, anche in quel caso l’azienda potrebbe rendere palesi le momentanee difficoltà che sta avendo nella vendita delle sue auto.
I prezzi sono accompagnati da una trendline rialzista e i massimi storici ad oggi sembrano un miraggio.
Vedremo la pubblicazione degli utili e se la trendline riuscirà ancora a sorreggere i prezzi o se si tornerà a scendere.