Petrolio: 80 dollari recuperati, ed ora?Nella scorsa analisi sul petrolio avevo scritto che da un punto di vista grafico c’erano segnali positivi per vedere un test degli 80 dollari, anche se prima il mercato avrebbe dovuto superare la resistenza a 78 dollari.
A tal proposito avevo suggerito di intraprendere strategie long in caso di close giornaliera sopra i 78 dollari con target a 80 dollari.
La view è stata pienamente rispettata e graficamente si può facilmente osservare come con la prova di forza sopra i 78 dollari del 24 luglio scorso il mercato abbia trovato nuovo slancio.
La seduta di venerdì si è chiusa a 80.44 dollari al barile e in questo lunedì stiamo assistendo al momento della scrittura ad un lieve calo.
Le difficoltà a spingersi oltre sono in questo momento dettate dalla presenza di una importante resistenza volumetrica a quota 80,60 dollari e per tale ragione andrà monitorata la dinamica di prezzo su questi livelli; in caso di ennesima prova di forza e breakout di quota 80,60 dollari sarà possibile assistere ad una continuazione del rally e ad un retest di quota 82 dollari, dove poi mi aspetto delle prese di beneficio.
In caso invece di conferma di stop con formazione di candele resistive sarà possibile importare strategie short in reversal con target si creerebbero invece opportunità short con primi target per ora a 80,20 e 79.70 dollari.
Ricordo comunque che la dinamica tecnica di lungo periodo su questo asset è ancora debole e in caso di close giornaliera sotto i 78 dollari assisteremo probabilmente ad una nuova accelerazione al ribasso; di contro solo una close settimanale sopra gli 87 dollari aprirebbe le porte ad un nuovo mercato toro.
Crude Oil WTI
LA FED E IL SOFT LANDINGIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 14.06.2023
LA FED E IL SOFT LANDING
-CONTESTO
Notizie posizitive dal fronte inflazione per gli Stati Unitici, ieri il quadro inflattivo riportato dal U.S. BUREAU OF LABOR STATISTICS ha mostrato un CPI in netto calo dal 4.9% al 4% , grazie special modo al comparto energy che si registra in rapida frenata in tutti i suoi componenti, dal -11.7% totale della componente energy, al dettagliato -20.4% della benzina e il -37% degli oli combustibili.
Sebbene dunque il dato Core , ovvero epurato de queste componenti, non abbia dato la medesima fiducia attestandosi ad un più modesto 5.3% dal precedente 5.5%, possiamo dire che le possibilità di giungere ad un soft landing non sono poi cosi remote.
Gli ultimi dati sulla disoccupazione mostrano un mercato del lavoro ancora tonico , con un modesto 3.7% per la disoccupazione, rispetto al precedente 3.5% , ben lontano dai livelli del 4.5% che potrebbero impensierire la FED e costringerla a rivedere le sue politiche, cosi anche il PiL che sembra aver mantenuto una buona tonicità evitando per ora quella che doveva essere una recessione conclamata.
Siamo cosi giunti all’appuntamento di giungo con la FED, riunione nella quale i Futures sui FED fUNDS danno per un certo un nulla di fatto, attestando le probabilità ad un 90.7% per questo evento , mentre rimane un misero 9.3% di possibilità di sorprese , con rialzi tassi che sembrano oramai rimandati alla prossima riunione di luglio. Si perché lo spauracchio dei rialzi tassi non è svanito, e sebbene i dai macroeconomici siano incoraggianti, le possibilità che la Fed vada ancora all’assalto nella riunione di luglio si attestano da un buon 61.8%.
-FOREX
Risposta immediata dei mercati valutari con un dollaro USA in caduta dai supporti di 103.25 a 103.075 per poi consolidare a 103.35. la debolezza del dollaro Usa potrebbe vedere la sua conclusione stasera con la conferma di un nulla di fatto da aperte della FED, ma attenzione, perché la vera notizia è nelle aspettative di luglio, sulle quali se dovessero aprirsi scenari ancora di aggressività potrebbe allora riaccendersi la fiamma della speranza per il biglietto verde e ripartire nuovamente a rialzo verso 104.40, rimaniamo pertanto vigili su un appuntamento che può generare ancora tante aspettative.
Risposta unisona per le majors, con eurusd che approda prima alle resistenze di 1.0725 per poi storanere verso i supporti a 1.0775 lasciando tutto nelle mani della FED e della BCE, mentre resta piu tonica la sterlina, con un allunghi verso 1.26figura prima resistenza ora diventato supporto che potrebbe dare sprint rialzista ancora oggi fino ai livelli target di 1.2675
Piu incerte le oceaniche, con il dollaro neozelandese che non va oltre 0.6175 ripiegando poi sulla mm21 oraria a 0.6150 chiudendosi in un nulla di fatto , mentre Australia giunge ai massimi di 0.68 figura per poi consolidare e trovare supporti di breve a 0.6760
-EQUITY
Le uone notizie che vengono dall’infalzione Usa portano ad un ottimo mood di risk on, che viene amplificato dal mondo tech che esplode a rialzo. Il Nasdaq vola verso 15000 pnt, senza di fatto mai ritracciare sui supporti di 14724 pnt, ora la palla passa alla FED e per quanto sia gradevole iltrend rialzista del modno tech non possiamo non notare le 8 settimane di rialzo consecutivo su questo asset, che a questo punto diventa meritevole di storni, per dare vita ad una dinamica di buy on rumors and sell on news.
Spinta rialzosta anche per l’SP500 che tiene i livelli supportivi di 4300 pnt e con un break out di 4326 pnt si porta a 4380 pnt, anche in questo caso la tendenza rialzista ha la meglio, ma prese di profitto al termine della riunione della FED potrebbero essere la normalità dopo giorni e giorni di rialzi.
Per l’europa ancora il Dax ha reagito ai supporti di 16123 pnt per riportarsi verso i massimi di periodo, a 16240 pnt, anche in questo caso la parola passa alla BC di giovedi, e prese di profitto potrebbero essere un movimento tecnico più che naturale per questo asset. Tuttavia impossibile parlare di inversioni di tendenza prima dei 16040-16000 pnt.
-COMMODITIES
Per i metalli il gold resta fermo nel range con supporti chiari a 1940 e resistenze a 1984 pnt , meglio il rame che rompe timidamente i 3.825$ e sembra voler puntare ai massimi di 3.950$. Per la componente enrgy, segnaliamo il wti che si riport a quota 69.90$ livelli primo di resistenza che se violato potrebbe dare vita ad allunghi rialzisti interessanti fino ai 73$, ma l’eventuale pressione del dollaro Usa potrebbe giocare un ruolo fondamentale e riportare i prezzi verso le aree di minimo a 67.50$, si rimane tuttavia in un ampio range compreso tra 66.70$ e 72.00$
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
La giornata odierna si focalizzerà ovviamente tutta sulla riunione FED delle 20.30 , per poi proiettarci alla BCE di giovedi e alla BOJ di venerdì… le banche centrali ora dominano la scena.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Borse senza paura prima dell’Inflazione USAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 13.06.2023
-CONTESTO
I mercati sembrano prezzare una FED particolarmente dovish con un chiaro assetto di risk-on dilagante nel settore equity, con spinte rialziste su tutti i listini mondiali che lasciano pochi spazi a dubbi.
I mercati seguono un mood poco sincrono, divergenze nette si evidenziano tra il comparto equity e quello obbligazionario, con le borse mondiali che vanno ai break out dei massimi precedenti in un rally rialzista tipico di un bull-market, mentre l’obbligazionario sovrano fatica a mantenere i minimi dei prezzi, con i rendimenti in piena crescita special modo nelle scadenze più brevi, portando la curva dei rendimaneti verso nuovi minimi di periodo, questo ad indicare la paura per una fase di recessione imminente… chi sta mentendo ?
Beh non facile districare la matassa, fatto certo è che vendere listini azionari significa mettersi contro un torrente in piena in questo momento con il settore tech a farla da padrona, e se mai si dovesse ricorrere a strategie di coperture di portafoglio, non possiamo dire che gli altri comparti offrano adeguate correlazioni inter market atte a queste strategie. Non solo l’obbligazionario sovrano è in netta controtendenza, ma anche le commodities con il gold in trading range, e gli energetici al collasso sembrano prezzare un futuro calo della domanda sostenendo l’idea espressa del comparto obbligazionario , più di quello azionario.
Nella notte i soft data provenienti dall’Australia ( westpac Consumer Confidence Index e NBA Business Confidence) hanno riportato letture deludenti che non mostrano la fiducia nel futuro dell’economia australiana tanto temuta dalla RBA, acnhe il Regno Unito ha dato pubblicazione del suo livello di disoccupazione che ancora una volta ha mostrato un mercato del lavoro forte , con una disoccupazione in calo dal 3.9% al 3.8% deludendo le attese di un +4.0%.
-FOREX
Il mercato valutario trova ancora una volta un dollaro americano debole che sembra scontare ora un nulla di fatto alla prossima riunione della FED, portandosi sui supporti a 103.30 pronto per ulteriori affondi ribassisti a 103 figura ultimo baluardo prima di ulteriori affondi.
Risposta positiva quindi per le majors con eurusd che si porta a 1.08 dando interessanti segnali rialzisti sopra le resistenze prime con possibilità di allunghi verso 1.0830.
Favorite le oceaniche, con il dollaro australiano in pieno rally rialzista alle porte dei massimi di 0.68 partito dai minimi di 0.6475 solo 13 giorni fa….
-EQUITY
Listini mondiali tutti in territorio positivo, ancora l’Europa guidata dal DAV che si porta a 16215 pnt puntando oramai ai massimi di 16300 pnt.
Anche in asia il contesto è di risk on , con il Nikkei che in piena forza riconquista i 33111 pnt gardando ora con fiducia a possibili ulteriori alunghi rialzisti.
Non da meno i listini americani, con il Nasdaq che vola a 14729 pnt , oltre i massimi precedenti a 14700 pnt con potenziali target a 15290 pnt
-COMMODITIES
Il comparto commodities vede un gold ancora intrappolato nel trading range compreso tra 1984 e 1936 $, mentre evidenziano interessanti recuperi dai minimi il palladio che dai 1300$ si riporta a 1363$ e con lui il rame che mantiene i minimi di 3.735 e mira a 3.820$
Difficile il contesto per gli energetici con il wti che si porta al break out dei supporti a 69$ e affonda fino 67.16$ primo target per il mood ribassista, livello dal quale non escludiamo storni e ritest del precedente supporto.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Nel pomeriggio l’attenzione sarà tutta rivolta all’inflazione USA con il CPI YoY che dal 4.9% è atteso ad un 4.1% mentre il mensile da un +0.4% aatteso ad un +0.2%, con il dato core atteso ugualemnte a ribasso dal 5.5% al 5.3%, attese che speriamo non vengano deluse , caso in cui la corsa dei listini potrebbe vedere pesanti battute di arresto.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Il petrolio, conoscere il sottostante per operare correttamente. «I mercati sono mossi da impulsi causali non casuali».
William D. Gann
Annoto in queste pagine un documento che riassume uno dei tanti webinar che ho seguito, generalmente non tengo traccia di tutti i corsi, webinar o letture. Devo essere colpito positivamente, attratto dall'argomento, quindi quanto annoto è ovviamente soggettivo. Debbo anche affermare che non tutto rientra nelle mie convinzioni teoriche e operative sul trading, ma è anche vero che paragono un trader che ambisce a ritenersi tale alla stregua di un hacker. Mi spiego per non essere frainteso, voglio semplicemente dire che come l'hacker ha una visione del mondo a 360° e raccoglie quante più informazioni possibili, altrettanto dovrebbe essere patrimonio di un trader per avere, in seguito, gli strumenti necessari all'operatività.
Il Petrolio come in generale le materie prime, hanno sempre avuto un andamento molto ciclico, questo ha permesso nel tempo di offrire un elevato grado di prevedibilità dello strumento, ma da diversi mesi è divenuto difficile fare trading su quest'asset, vuoi dovuto prima alla situazione pandemica, poi alla guerra fra Russia e Ucraina, l'attuale situazione inflattiva, l'avvento dell'economia sostenibile e non per ultimo la riunione dell'Opec con la decisione del taglio alla produzione di barili.
Fra i tanti argomenti non si può non citare il compimento nel 2023 del quarantesimo compleanno di contrattazione del WTI (West Texas Intermediate), il black gold delle commodities, (l'oro nero). Ricordo che il WTI non è altro che il petrolio americano, conosciuto anche come light crude oil. Il contratto nacque nel 1983 lanciato dall'allora NIMEX.
Oggi a distanza di 40 anni, quando, per chi ricorda, la maggior parte di petrolio veniva importata dal medio oriente, (ricordo che nei miei anni d'istruzione scolastica studiai un intero libro sull'OPEC, copertina a sfondo grigio e caratteri neri maiuscoli con la scritta OPEC al centro), dicevo oggi il maggior produttore a livello mondiale sono proprio divenuti gli Stati Uniti. Diverse le dinamiche che hanno innescato questo processo. Anni '70 chi non ricorda l'austerity, (in Italia si viaggiava con targhe alterne), poi la scoperta tecnologica dello "shale oil" e l'esportazione di petrolio degli Stati Uniti negli anni recenti ci portano fino ai giorni d'oggi con una produzione statunitense che supera i 12 milioni di barili giornalieri.
La particolarità che ha rivoluzionato il modello di trading sul petrolio è stato il permesso all'esportazione del WTI che oggi vanta circa 4 milioni di barili giornalieri. Questo ha permesso di calmierare i mercati. Oggi, ovviamente, gli Stati Uniti vorrebbero un quotazione del petrolio bassa, per ovvi motivi inflattivi, (ricordo che un prezzo degli energetici in salita crea inflazione), non a caso hanno venduto parte delle loro scorte strategiche per calmierare il prezzo proprio riallacciandomi anche al concetto espresso sopra.
I due asset che si trovano su la quasi totalità delle piattaforme e sono il Brent scambiato a Londra, viene estratto dal sottosuolo del mare del nord al largo della Scozia per la sua natura dolce adatto alla raffinazione di benzina; più facile da trasportare in luoghi distanti quindi con minori costi. Poi il WTI scambiato a New York ed estratto nei giacimenti degli Stati Uniti ancora più dolce e leggero del Brent ma a differenza del Brent più difficile nel trasporto elevandone i costi. Questi sono i più graditi alle raffinerie per la lavorazione essendo scarsamente densi e con bassi contenuti di solfuro. Poi vi è l'Urals, il petrolio russo, molto pesante che vorrebbe far concorrenza all'americano, ma proprio per le sue caratteristiche non gradito dalle raffinerie in un ottica di costi per la raffinazione. Più complesso il processo, costi di manutenzione degli impianti elevati etc.
Non solo, la Russia si è trovata nella situazione di dover sopportare le sanzioni europee, territorio nel quale esportava. Non essendo comunque un, "piccolo stato sprovveduto", ha rafforzato la vendita in Cina e India, stati vicini; senza entrare nella politica ma semplicemente costruendo un analisi che è il mio compito, annoto un paradosso. L'India lo raffina dopodiché lo invia in forma di derivati in Europa, quindi la Russia in un certo modo ha aggirato le sanzioni, la stessa India che non acquistava dalla Russia ma dall'Iraq e dall'Arabia Saudita in seguito a fronte dei forti sconti del petrolio Russo da parte di Vladimir Putin, (ai minimi storici), a dirottato i suoi acquisti. Concludendo l'analisi, con l'ultimo taglio di produzione dei barili giornalieri da parte dell'OPEC, potrebbe avvenire che l'India incrementi ulteriormente la domanda di Urals russo, arricchendo ulteriormente la Russia con buona pace di tutti.
Per contro, Stati Uniti, Europa, che stanno inasprendo i tassi di interesse, rispettivamente con FED e BCE, per combattere l'inflazione persistente, si potrebbero trovare in un cosiddetto, "cul de sac", in quanto il taglio alla produzione dell'OPEC potrebbe portare ad un notevole aumento sui costi energetici alimentando l'inflazione stessa per altro abbastanza resiliente ai tassi in atto.
Chiunque opera in questo asset non può eludere questa serie di informazioni di cui sopra. Non bisogna improvvisarsi, le informazioni in campo energetico, ma direi, in generale, delle commodities, sono veramente tante. Basti pensare i soldi ed il tempo che investì Gann nella ricerca e studio di informazioni. Altresì, per una serie di caratteristiche, che magari in un articolo futuro posterò, riteneva le commodities l'asset più "giusto" nel quale operare.
Poi vi sono dati macro altrettanto importanti:
Le rilevanti relazioni sul greggio si leggono nel rapporto settimanale sulle scorte API il martedì attorno alle 22.30 e le scorte energetiche dell'EIA il mercoledì attorno alle 16.30. Tendenzialmente all'uscita dei dati si osserva un'accelerazione della volatilità, tanto come accade, per fare un esempio sulle valute all'uscita dei NFP.
DOLLARO STORNA IN ATTESA DEI NFPIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 30.05.2023
-CONTESTO
Si entra sempre più nel vivo della settimana di contrattazione ed in attesa che oggi sia pubblicato il report sul consumer confidence USA , il dollaro americano prende una pausa dalla sua lunga corsa rialzista. Gli operatori orami concentrati sulle possibilità che la FED possa alzare ancora il costo del denaro alla prossima riunione di giugno, hanno comprato dollari dall’inizio di questo mese di Maggio portando le quotazioni verso i massimi del 2023, e sebbene le prospettive di un rallentamento economico Usa salgano in ovvia conseguenza, la forte congiuntura macroeconomica porta grande fiducia al settore technologico. Venerdi sarà pubblicato il report sul mercato del lavoro USA che rimane al momento con una disoccupazione ai minimi del 3.4% il che unito ad una mega bolla relativa all’AI porta il comparto tech verso nuovi massimi e a sovraperfromare sutti gli altri comparti dell’SP500.
Il solo comparto tech del SP%== si porta al +21% rispetto alle quotazioni di un anno fa , mentre settori come i materials,perdono il 13% e ancora le utilities si attestano al -10.68%, segno che la bolla tech è in atto e se mai dovesse esplodere trasinerebbe facilemnte a ribasso il settore equity.
-FOREX
Il comparto valutario che ha vissuto la forza del dollaro usa schiacciante in queste settimane, ha visto quotazioni del dollarindex approdare a 104.45-60 per poi respirare in uqesta prima sessione europea e testare i supporti a 103.90. eventuale ulteriore debolezza del dollaro usa potrebbe portare ad allunghi fino 103.60 e 103 fugura.
In ovvia correlazione respirano le altre majors, con eurusd che risorge dai minimi di 1.07 e punta a 1.0750 prima resistenza tecnica che se superata potrebbe attestarsi a 1.0830-1.0850
Fa meglio la sterlina che in un buon sprint rialzista passa dai minimi di 1.23 figura agli attuali 1.2440 , ma le prime vere resistenze si attestano a 1.2475-1.2490
Restano indietro le oceaniche , con il dollaro neozelandese che paga a duro prezo una RBNZ troppo dovish rispetto ai livelli inflattivi presenti nel paese e cosi nzdusd approda a 0.6040 con i minimi che vanno a 0.6024. la debolezza del dollaro usa fa bene anche alle oceancihe, che tentano timidi allunghi verso le resistenze di 0.6070 generando interessanti divergenze rialziste rispetto allo stocastico 12.3.6.
-EQUITY
Il mondo azionario è di fatto monopolizzato dal nasdaq, che prosegue la sua corsa rialzista approdando verso 14600pnt non trovando spunti utili nemmeno a dei respiri , lasciando la mm21 periodi su h4 a 14200pnt. La bolla sembra partita e tentare di ostacolarla è quasi impossibile,tanto che anche sp500 nei suoi titoli tech trova spunti rialzisti che lo portano a 4232pnt con supporti a 4220pnt.
-COMMODITIES
La debolezza del dollaro premia anche il comparto commodities sia per i metalli che per l’energy, attualmente il gold recupera dai minimi di 1930$ e attacca la aprte alta del canale ribassista che guida i prezzi dai massimi di maggio 2023 e che passa ora per 1959$. Eventuali rotture rialziste potrebbero portare ad allunghi fino 1984-1985$
Piu lateralità per il wti, che rimane compreso tra 70.99-71$ e 73.50$ senza per ora prendere nessuna vera direzionalità.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
CL pronto per rompere al rialzo la struttura ?Confermando analisi fatte in precedenza, il Cl si dimostra volenteroso per rompere livello difeso piu' volte (linea gialla). Mi piacerebbe vedere una rottura con volumi per poi ritestare zona e dare, a tf inferiori, segnali di ingresso per un long fino area del creek (linea rossa).
La salita dovrebbe farla dimostrando forza per confermare che siamo nella fase D secondo Wyckoff.
Ricordo che le fasi sono strutturali e non temporali e che le analisi sono solo a scopo didattico.
LA CHINA DELUDE E LE COMMODITY SOFFRONOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 16.05.2023
LA CHINA DELUDE E LE COMMODITY SOFFRONO
-CONTESTO
Una fase di incertezza come poche stiamo vivendo sui mercati finanziari, e in giornate dove anche i market movers offerti dal calendario macroeconomico sono pochi, non ci vuole poi molto a scuotere i prezzi dal loro letargo.
A dare attimi di vita ai prezzi, stanotte i dati provenienti dalla Cina, con i report sulla produzione industriale annuale, che a dispetto delle forti attese di ripartenza post covid, hanno deluso pesantemente attestandosi al +5.6% rispetto a delle aspettative del 10.9%.
La prospettiva di un rallentamento economico in America per il secondo semestre 2023, unito ad una Cina che non riparte, potrebbe essere la formazione della tempesta perfetta per l’economia mondiale che si vede privata dei due principali produttori di ricchezza mondiale.
In risposta a questa prospettiva, gli asset commodities sono stati i primi a rispondere con pesanti perdite, a dimostrazione della paura di un calo drastico della domanda mondiale di commodities.
Non unica news di questa mattina la Cina, ,a anche il Regno Unito vvede i dati sul mercato del lavoro in pubblicazione questa mattina, con la variazione delle richieste di disoccupazione che salgono a 46.7K unita dalle precedenti 26.5K. Ancora a conferma di un mercato del alvoro in raffreddamento , il tasso di disoccupazione che è salito al 3.9% dal precedente 3.8%.
-FOREX
Il comparto valutario in un quadro misto oggi trova di nuovo un dollaro debole con un -0.12% medio , ma forza nelle valute rifugio come lo yen giapponese che guadagna un +0.13% medio e franco svizzero con un +0.27% medio. Male il dollaro australiano che continua la sua caduta con un -0.34% medio.
Il sentiment retail resta ancora in vendita di dollari USA con un 60% di posizioni short sul basket , che porta a 69% long su eurusd, 72% long su audusd e ancora 58% long su nzdusd. Il quadro del sentiment retail resta tuttavia complesso, con posizioni contrastanti, con un 57% di posizioni short sulle sterline a segnalare la potenzialità di ripartenze long e una maggiore fiducia nella sterlina di quanto non ve ne sia nella moneta unica, portando cosi i cross come eurgbp ad interessanti affondi ribassisti.
Resta tuttavia interessante a nostro parere la possibilità di recuperi rialzisti delle majors contro il dollaro Usa che resta a nostro avviso un asset perdente nel medio lungo periodo.
-EQUITY
Il comparto azionario misto , ancora incertezza a livello globale, che porta a posizioni short sugli indici asiatici, che vedono HK50 al -1.30% in netto storno dalla forte salita di ieri, mentre Nikkei e HS restano vicini alla parità dopo forti affondi ribassisti nella sessione asiatica.
L’europeo resta sostanzialmente tonico, con il dax che trova costanti acquisti su tutti i livelli di supporto di breve periodo, ultimi supporti a 15860pnt e 15830 pnt poi, per avere ultimo baluardo a 15777 pnt.
A far nota stamattina il Nasdaq che in premarket attacca i massimi di periodo e prova gia a sfondare le resistenze in chiaro segnale di forza, mettendo in evidenza la scelta degli operatori su asset ciclici piuttosto che titoli ed indici forse più stabili , ma meno direzionali che portano l’SP500 a ristagnare n un chiaro trading range compreso tra 4150 pnt e 4100 pnt
-COMMODITIES
Debolezza per il comparto commodities,con gli energy tutti in territorio negativo, che segnano dal -0.40 del gasoline al -0.20 del wti.
Non meglio i metalli, che trovano il gold al test dei supporti dei 2000$ attualemnte al -0.20% con le prime resistenze a 2022$
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Per il resto della giornata attendiamo ora i dati dello zew tedesco e poi le vendite al dettaglio USA che daranno una più chiara view della domanda aggregata USA.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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Cl1! ritraccio probabile con tgt long intradayIeri il Cl ha fatto quanto previsto nell'analisi giornaliera, il trend rimane long, ha lasciato vuoti dopo il rimbalzo di ieri esattamente sul vwap mensile, probabilmente andra' a recuperare questi vuoti volumetrici per poi riprendere il trend.
ATTENZIONE SCORTE PETROLIO h16.30
Le mie sono solo analisi teoriche che non vogliono incentivare all'investimento.
Petrolio livello superinteressante per fase longCL sembra abbia fatto un bel pieno di liquidita' per poter dar via ad una fase rialzista.
Secondo la schematica Wyckoff ci troviamo in un possibile SPRING che, se con l'aiuto di volumi si riesce a rompere con forza la resistenza, una volta ritestata la stessa che diventerebbe supporto, si puo' cercare un long in tf inferiori.
IL RIALZO TASSI NON SPAVENTA I MERCATIIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 05.05.2023
-CONTESTO
Ancora banche centrali all’attacco, ieri è stato il turno della BCE e ancora una volta il nemico numero uno si riconferma essere l’inflazione. In uno scenario di salari alti unici ad un mercato del lavoro ancora tonico, la BCE ha dichiarato ancora una volta il suo intento di far rientrare l’inflazione verso il target del 2%. Non aiutano al momento le politiche fiscali dei governi locali che cercano in tutti i modi di dare sostegni al reddito, sostenendo di fatto la domanda e rallentando il processo di normalizzazione dei prezzi, pertanto la BCE chiede alle banche nazionali di restituire la liquidità emessa nel periodo pandemico partendo con il programma di drenaggio del TLTRO. Il problema sembra ora essere concreto, dato che le banche sono prive di questa liquidità e la soluzione proposta sembra ancora più assurda del problema: emettere prestiti alle banche per pagare i precedenti prestiti!
Tutto è ancora sul tavolo , e l’unica certezza al momento è la volontà di proseguire con i rialzi tassi da parte della BCE , all’interno della quale diversi membri sembravano disposti ad un rialzo anche di 50Bp, dando ancora maggiori toni hawkish alla BCE, che si proietta a questo punto ala prossima riunione con già chiare le idee per ulteriori rialzi del costo del denaro.
Si evidenziano le prime divergenze nelle scelte politco monetarie tra l’Europa e gli USA, con gli ameircani che sembrano pronti ad una pausa e a valutare gli effetti cumulativi dei rialzi tassi messi in campo, mentre l’Europa ha ancora tanto da fare per raffreddare la domanda.
I mercati al netto di una blanda volatilità in occasione delle due riunioni, sembrano non credere troppo all’aggressività delle banche centrali ed il mood di risk off che sembrava volersi palesare , data l’imminente recessione negli Usa, ora sembra svanire e anche in Europa gli opeartori sembrano voler sfidare le banche centrali portando gli indici non lontano dai massimi di periodo.
Unici a rimaner fedeli all’idea di recessione, sembrano essere i rendimenti obbligazionari, che mantengono toni sostenuti nelle scadenze brevi , mentre respirano sulle scadenze oltre i 5 anni, lasciando invariata la curva ribassista dei tassi del debito sovrano Usa a dimostrazione ancora di un credo nella fase di recessione oramai alle porte.
-FOREX
Il mercato valutario respira da alcuni eccessi come quelli del franco svizzero che ha goduto di un certo timore del crollo dei mercati e ha svolto ottima funzione di rifugio portandosi sui massimi di periodo , pertanto uno storno come quello odierno ci pare quasi fisiologico.
Possono dunque respirare i sentiment retail a caccia dei massimi sul franco svizzero, con ridimensionamenti delle posizioni short al 83% dal precedente 92%.
Stabile il dollaro USA che rimane non lontano dai supporti, evidenziando ancora una strutturale debolezza che tuttavia non trova slanci ribassisti e lascia il mondo retail al 73% long.
Ancora lateralità anche per la moneta unica che non trova nella parole della Lagarde validi motivi per superare le aree di resistenza lasciando cosi il sentiment retail in un limbo del 58% short.
Respira finalmente anche il dollaro canadese, che dopo aver sofferto i ribassi del WTI, gode della correlazione diretta con buoni respiri rialzisti, portando cosi il sentiment retail dal 85% long all’attuale 75% .
-EQUITY
Il modno equity vede ancora l’Europa prediletta con il DAX che non buca i supporti a 15656 punti e riparte verso le resistenze a 15950 pnt dando cosi speranze per nuovi massimi storici.
Maggiore incertezza per i listini di oltre oceano con il Nasdaq che si attesta a 13050 pnt in un pieno trading range le cui resistenze si pongono a 13290 pnt e i supporti a 12720-12700 pnt.
Maggiore debolezza per l’SP500 su cui gravano le sorti del settore bancario, oramai in piena deriva dopo gli ultimi avvenimenti del settore finanziario , con la caduta di PACWEST BANCORP che perde oltre il 50% al momento e che sembra quindi aprire le porte ad un’effetto domino decisamente preoccupante.
I supporti di 4071 pnt ora messi alla prova , potrebbero aprire scenari ribassisti importanti se violati, portando le quotazioni verso i successivi minimi di 3950 pnt
-COMMODITIES
Il comparto commodities vede il gold come primo attore, dopo il raggiungimento dei massimi storici a 2080$ e sebbene oggi sia giornata di storni, riteniamo nn conclusa la fase rialzista del metallo giallo, che potrebbe avere ancora dalla sua un dollaro debole e rendimenti obbligazionari in calo e quindi strada aperta per ulteriori rialzi oltre i massimi storici. Restano supporti da monitorare i 2012 $ e 1970$
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Il calendario macro economico non si ferma e si guarda ora ai NFP USA, che tornano protagonisti del pomeriggio con l’attesa per un tasso di disoccupazione al 3.6% dal 3.5% e un calo delle nuove buste baga a 180K unita dalle 236K precedenti.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Candela hammer sul petrolio da manualeBellissima hammer sul petrolio. Purtroppo il minimo in spike l'ha fatto in notturna due notti fa per arrivare in poche ore in rimbalzo del 5%. Nel riquadro ho inserito il movimento con time frame 15 min. Alla fine nella giornata di ieri si è mosso in un range da minimo a massimo del 9,55%.
La hammer si è formata esterna alle Bande di Bollinger, il che rafforza le probabilità di inversione, cosa che deve confermare in questi giorni. Una prima area di arrivo è verso i 71$ mentre il livello successivo passa a 73,50$.
BLANDA RECESSIONE E LOTTA ALL’INFLAZIONEIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 04.05.2023
-CONTESTO
Ancora troppe incertezze sui mercati dopo la riunione di ieri sera della FED, durante la quale Powell è riuscito in un gioco di equilibrismo decisamente difficile.
Il punto focale resta l’inflazione, se i prezzi non rientrano, tutti gli sforzo per un’economia in crescita sono vani, pertanto rimane il nemico numero principale da eliminare ad ogni costo ed è con questo mantra che Powell ha retto le aspettative di aggressività, che tuttavia rimangono blande perché riesce abilmente a lasciar intendere che questo potrebbe essere l’ultimo rialzo del costo del denaro da 25Bp prima i una giustificata pausa.
Analizzare gli effetti cumulativi dei rialzi tassi, questo sembra essere il movente chiave per un nulla di fatto alla prossima riunione di giugno, e possiamo ben condividere l’idea se si considera una corsa del costo del denaro che è giunta ora al 5.25% da tassi a 0 in circa un anno.
Purtroppo, i mercati non festeggiano, perché se da un lato c’è la prospettiva di una pausa dall’altro c’è la consapevolezza di una fase di recessione alle porte, che Powell ha abilmente definito come debole recessione, lasciando intendere le speranze e la fiducia in un’economia ancora robusta.
Non possiamo quindi non credere in un dollaro sostanzialmente debole nel prossimo futuro e profonde incertezze invece per i mercati azionari che restano sostanzialmente più confusi di quanto non fossero prima della riunione.
Oggi il focus passa alla BCE chiamata anche lei al rialzo tassi , molto probabilmente da 25Bp, che resta in questo caso solo apertura ad ulteriori 3 rialzi da altrettanti 25Bp, questo secondo le attese degli analisti. Dobbiamo convenire che l’inflazione resta sostenuta in Europa e la corsa dei salari a rialzo rende necessarie azioni di maggior impatto hawkish rispetto a quanto visto in USA e l’assenza di evidenti pericoli nel sistema bancario potrebbe dare un supporto importante alle decisioni della Lagarde di oggi per ulteriori rialzi del costo del denaro.
-FOREX
Il mercato valutario ritrova subito toni di risk off, con un dollaro in netta debolezza sulle prospettive di recessione con perdite che sono nell’ordine dello 0.67% medio, il che trascina a rialzo le posizioni contrarian long dei retail oggi al 73% long.
In piena caduta anche il dollaro canadese, che segue le sorti del wti oramai in preda agli shortisti, trascinando cosi in perfromance medie che vanno nell’ordine del -1.18% medio per il canadese che porta ancora una volta il sentiment retail al 85% long a caccia di mean reverting.
Recupera lo yen giapponese che insieme al franco svizzero restano gli asset rifugio per eccellenza con guadagni settimanali nell’ordine del 1.02% , trascinando orai retail a chiusure di posizioni in gain sullo yen che passano dal 70% di ieri al 58% attuale, mentre per il franco svizzero si passa al 92% short, spingendo a caccia dei posizioni contrarian short.
Le majors si portano sui massimi, con un dollaro strutturalmente debole che spinge eurusd a 1.1090-1.11 figura, usdchf al test dei minimi di 0.8825. esposizioni importanti ovviamente anche sui cross come cadjpy cdove troviamo ora un 78% di retail long.
-EQUITY
Il comparto azionario vede l’Europa ferma, con il dax a 15800 senza per ora uscire dal trading range in atto che ha come supporto 15750 e resistenze a 15950, mentre in America il nasdaq rimane sostanzialmente debole con prezzi che si attestano a 13070 con impostazioni ribassiste che possono spingere fino 13000 pnt , mentre l’SP500 si è fermato ai minimi di 4070pnt tornando ora in pieno trading range con resistenze a 41997 pnt senza dare nessun input direzionale.
-COMMODITIES
Gold che esplode fino ai 2074$ come già richiamato più volte, trovando terreno fertile con un dollaro debole e il crollo del mercato dei rendimenti obbligazionari, la domanda ora è quali saranno i target ultimi di questo sprint rialzista.
Collasso invece per il wti, che va in spike ribassista a 65$ minimi chiave per questo asset che ora potrebbe recuperare interessante terreno dopo le perdite degli ultimi giorni , sanza per ora avere sostegno da parte dell’OPEC+
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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CI SARà PAUSA NELLA CORSA DEI TASSI DI INTERESSE?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 03.05.2023
-CONTESTO
Siamo giunti all’appuntamento con la FED per questo maggio 2023 e come sempre gli operatori si proiettano già alla prossima riunione dell’11 giugno, lavorando sulle aspettative più che sui dati che sembrano oramai essere già nei prezzi attuali di mercato.
Stasera poche sorprese per il riazo di 25Bp che sembra essere oramai scontato dal mercato, la chiave di lettura sarà la prossima riunione, e cercare di intercettare nelle parole di Powell e nello statement che accompagna la decisione di questa sera sui tassi di nteresse, se ci sarà o meno una pausa nella prossima riunione di Giugno.
Le aspettative per questa pausa, atta a valutare gli effetti cumulativi dei rialzi tassi messi in campo sino ad oggi, salgono sempre di più al presentarsi delle difficoltà del sistema bancario USA, che ha dovto già salvare SVB ed ora FRB. Il salvataggio dei due istituti di credito era doveroso per evitare un effetto domino, ma le banche regionali minori dovranno mettersi in guardia, stringendo i cordoli delle borse, elargendo meno prestiti e trattenendo maggiore liquidità e questo è un altro pesante fardello sull’economia USA.
Il drenaggio forzato di liquidità potrebbe generare una forte spinta alla fase di rallentamento economico in atto, e la FED potrebbe voler evitare di colpire ulteriormente l’economia e addentrarsi in profonde recessioni applicando politiche monetarie troppo aggressive.
Le scommesse sui potenziali rialzi tassi, ora mostrano un 84% di possibilità di rialzo di 25bp stasera, un una restante parte di possibilità di taglio tassi, ma nessuna opzione di incremento dl costo del denaro oltre i 25Bp.
Per la riunione di giugno si valuta anche un potenziale ritorno a tassi più bassi, ad indicare che tutte le opszioni sono aperte e valutare dal mercato che rimane ora in balia della congiuntura macroeconomica e della risposta che darà in questo mese di maggio.
-FOREX
In attesa dell’appuntamento di questa sera, ed in seguito ai brutti dati di ieri pomeriggio, il dollaro ha ripreso a scendere guardando la prospettiva di un tasso definitivo al 5.25% come opzione concreta che darebbe lo stop al biglietto verde, oramai sotto le resitenze di 102.25 e con uno sguardo puntato ai supporti di 100.83 . il dollaro resta a nostro avviso perdente in ogni scenario valutato da qui al termine di questo 2023.
Ovvia la risposta dei traders al dettaglio che oggi incalzano gli acquisti con un 61% di posizioni long in atto, aprendo la porta ad ulteriori allunghi ribassisti per il biglietto verde.
Salgono di contro le altre majors, dando spazio principalmente all’euro che stiamo da giorni richiamando a potenziali allunghi rialzisti.
Le prime resistenze sono poste a 1.1125 , resistenze che il modno retail spera facciano il loro lavoro per salvare un 72% di posizioni contrarian short. Attenzione dunque alle potenziali fasi di break out rialzista.
Ancora la sterlina con un 57% di posizioni short sul basket, porta gbpusd al test ancora delle resiste a 1.2550 pronta per eventuali ulteriori allunghi rialzisti verso 1.2650
Respira lo yen giapponese dopo gli eccessi dei giorni scorsi, lasciando tuttavia un 71% di posizioni retail ancora in mean reverting long. Il quadro tecnico di usdjpy mostra la tenuta delle resistenze a 138.00 ponendo ora lo guardo ai supporti di 129.85-130 figura.
Si sgonfiano anche le oceaniche,con il dollaro australiano che torna a perdere terreno dopo l’espansione rialzista di ieri in seguito alle notizie di rialzo tassi da parte della RBA. Ora il mondo retail che si porta a 55% di posizioni long lascia spazio ad afondi ribassisti fino 0.6560 supporti primo per audusd
Attenzione in ultimo al dolalro canadese che grazie al collasso del wti perde terreno contro tutto e trascina con se un 86% di posizioni long contrarian che soffrono ora il trend di ribasso del dollaro caandese.
-EQUITY
Il comaprto azionario resta sostanzialemnte in trading range e aspetta le dichiarazioni di FED e BCE di questi giorni, prima di prendere netta direzionalità, ma certo che un potenziale fermo nel raizlo del costo del denaro per la FED aprirebbe le porte al risk on e ad allughi rialzisti per gli indici USA e a catena quelli europei.
-COMMODITIES
Buone le performance del gold, che ora torna a dominare la scena grazie alla caduta del dollaro Usa e del calo dei rendimenti obbligazionari, ora non più cosi appetitosi se si crede in un tasso di equilibrio usa al 5.25% e un’inflazione futura in calo. Le resistenze prime a 2011$ sono state violate e si guarda ora a potenziali allunghi fino 2074$
In netto crollo il wti, che sprofonda sulle sole parole dell’OPEC+ di tagliare produzione, che non hanno visto tuttavia concretizzare nulla di quanto promesso, pertanto il prezzo affonda a 70.25$ e sembra poter aprirsi la strada verso i minimi di 65.45$. sarà interessante vedere se l’OPEC+ interverrà ancora un volta su questi livelli.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Oltre alla FED oggi in pubblicazione avremo i PMI dei servizi USA e gli ADP, dati che potrebbero dare volatilità ad un mercato teso in attesa di Powell stasera ore 20.00
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
CALCI AL BARATTOLO DELLA RECESSIONEIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 28.04.2023
CALCI AL BARATTOLO DELLA RECESSIONE
-CONTESTO
Anche questa volta la recessione è rimandata alla prosima volta, a quanto pare le proiezioni della FED sono state più pessimiste del necessario e la congiuntura macroeconomica americana si dimostra ancora una volta più robusta di quanto si possa immaginare.
Lo stato di allerta generato dalla FED con la sua proiezione di recessione per gli Stati Uniti nel secondo semestre del 2023, è stato parzialmente smentito dal rapporto sul PIL Q1 2023 pubblicato ieri pomeriggio , che abbinato a delle ottime trimestrali sembrano essere il mix perfetto per il risk on!
I dati sul PIL di ieri mostrano una crescita del +1.1% , senza dubbio inferiore rispetto al precedente +2.6% del q4 2022 , ma tuttavia rimane non cosi negativo come si potesse temere,specialmodo se si va a leggere il rapporto nel suo dettaglio, si evince che il freno magiore alla crescita è dato dalle scorte che hanno pesato per un 2.26% . questo che a primo avviso potrebbe sembrare un dato negativo , è in realtà un potenziale volano per i prossimi trimestri, in quanto le aziende a fronte di una domanda ancora robusta, dovranno aumentare la produzione per far fronte alla domanda dei consumatori dando spinta propulsiva all’economia. La chiave sembra dunque la domanda aggregata che fa specchio con l’occupazione, maggiori posti di lavoro e bassa disoccupazione sono la base per dei consumi solidi nel tempo , e dal rapporto sugli initial jobless claims di ieri , sembra che il numero di disoccupai attestata oramai a 230K non riesca a superare la soglia dei 250K livello di allerta per una disoccupazione in trend rialzista. I dati sui NFP dello scorso mese mostrano ancora un mercato del lavoro robusto e questo da fiducia nella domanda che dovrà spronare le aziende a tenere alte le produzioni.
A dar ulteriore calcio in avanti al barattolo della recessione le trimestrali USA, che continuano a mostrare dati positivi su tutte le big tech. Ieri è stato il turno di Amazon, che con 0.31c per azione supera l’aspettativa di 0.21c. e porta a casa ricavi per ben 127.4B rispetto agli attesi 124.55B, numeri che non fanno minimamente credere in una fase di rallentamento.
Per ora la recessione è lontana, se ci sarà dunque ,di sicuro non è ora!
-FOREX
La risposta del mercato valutario è stata di netta inversione, il risk off che dominava il mercato forex è stparito, con un dollaro USA che risorge e va su a 101.75. plausibile credere in una decorrelazione, con le borse che salgono ci si poteva attendere un dollaro in caduta, ma oggi non è cosi, come più volte spiegato nelle nostre righe, il dollaro USA cade nell’aspettativa di un rallentamento dell’economia , ma risorge se l’economia americana va bene, e segue dunque un mood di correlazione diretta con le borse.
In ovvia risposta alla salita del dollaro i traders retail spingono le posizioni short al 55%, ma avranno vita difficile ora prima del raggiungimento delle resistenze poste a 102.25 e 102.80 di dollar index e se non ci saranno dati negativi a pesare sulla congiuntura macro economica USA.
In tutta risposta alla scomparsa del risk off, la moneta unica , che viveva funzione rifugio, perde terreno ora contro il dollaro portando il mondo retail a ridurre l eposizioni short dal 80% di eri al 71% attuale.
Non fa lo stesso la sterlina che si atesta con un sentiment del 79% short in netto aumento rispetto al 72% di ieri.
Cala ancora lo yen dopo che la BOJ ha mantenuto fermii tassi al -0.10% e sebbene si sia aperta a modifiche future dei tassi non ha dato ancora spiragli per una decisione operativa, lasciando i retail a caccia dei minimi con un 70% di posizioni long yen.
Respira il franco svizzero che al termine di questa fase di risk off vede calare le posizioni short dal 91% al 86% con buone prese di profitto per i retail in sofferenza da tempo.
Ripartono ovviamente le oceaniche, che trovano spunti rialzisti in linea anche con il comparto azionario, dando fiato alle posizioni mean reverting dei retail in essere da tempo. Sul dollaro australiano siamo passati dal 88% long al 85% attuale e su dollar canada dal 85 % long al 82% attuale.
Lo storno dal risk off sembra iniziato.
-EQUITY
Vola il comparto azionario su ali di risk on forti come poche. A dare spinta il PIL usa non cosi negativo, l approvazione del rialzo al tetto del debito pubblico USA e ancora le trimestrali positive… insomma non ci sono motivi ora per vendere equity.
Il nasdaq vola sui massimi di periodo a 13242 pnt per stornare solo in nottata a cash chiuso, cosi anche l’SP500 che vola a 4140pnt e sembra ora proiettato sulle resistenze di 4160 pnt ed infine non da meno l’europa che porta il dax ai massimi di periodo , sotto le resistenze di 15900 pnt.
Il risk on torna a dominare i mercati… almeno fino alla FED!
-COMMODITIES
Invariato il mondo dei metalli, con il gold che mantiene il trading range tra 2011$ e 1970$ , mentre il wti tenta ritest dei supporti a 76$ ma la mm21 periodi oppone resistenza dinamica e lascia aperte le porte ad approdi fino 72.30$.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Giornata ricca di market movers oggi,con i dati sul PIL europeo , l’infalzione in Germania e ancora di piu il PCE usa, l’indice dei prezzi per i bani di spesa personale che ricordiamo essere uno principali indicatori inflazionistici seguiti dalla FED.
Per ora dunque nessuna recessione, l’ottimismo dilaga in attesa della FED e della BCE della prossima settimana
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Petrolio in Accumulazione?Sul giornaliero vedo quella che potrebbe essere a tutti gli effetti una schematica di accumulazione da libro che si forma in prossimità di una zona importante del Daily. Mi aspetto il raggiungimento come primo target area 90.55 dove scaricherei parte della posizione mentre il target più ambizioso oltre liqudità statica lasciata a Ottobre/Novembre 2022 fino 99.82. Vorrei vedere però prima un ritracciamento più consistente in area 78 del fibonacci per valutare un ingresso long su conferma da timeframe inferiori, tipo chart pattern (cambio strutturale). per cui cercherei un opportunità di ingresso long esattamente sul test della schematica wyckoffiana.
Petrolio: annuale inverso chiusoIl picco a 83.38 $ ha generato, seppur di un soffio, un sottociclo inverso rialzista ed essendo il quarto è quasi sicuramente anche l'ultimo di un ciclo annuale raramente così regolare. Questo livello diventa quindi di grande importanza poichè se violato oltre le prossime 50 barre circa rimetterebbe in corsa l'oro nero per il ciclo annuale successivo. Anche l'evidente prevalenza dei volumi di vendita sui livelli più alti dell'ultimo sotociclo confermerebbe la chiusura dell'annuale. Mi attendo per ora un ritorno sui livelli in area 74.50 $ prima e dei 70$ successivamente, per la chiusura di trimestrale sul lato indice nel mese di Giugno. Di fatto, è probabile una continuazione dell'ampio laterale che procede da mesi con tendenza ribassista.
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare.
PETROLIO (CL) - Possibile ripartenzaIl petrolio (CL) il 20 Marzo 2023 ha effettuato un minimo importante per poi riprendere forza ed avviare un trend rialzista. Il gap up che c'è stato in apertura dei mercati durante il cambio di mese tra Marzo ed Aprile conferma la forza del trend.
Questo trend si è fermato proprio in corrispondenza della media istituzionale a 200 periodi con un recente ritracciamento quasi a raggiungere una nuova area di domanda/supporto in corrispondenza del rettangolo verde in figura ed a chiudere il gap up, area dalla quale può ripatire una nuova "gamba" rialzista che, se dovesse rompere la media grigia a 200 periodi dunque il massimo precedente, può raggiungere livelli più elevati (circa 90$)
La stagionalità è rialzista per tutto il mese di Maggio
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Buon trading!
IL RISK OFF COVA SOTTO LA CENEREIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 21.04.2023
-CONTESTO
Giornate di profonda incertezza per le price action dei principali asset class, special modo per il valutario dove le majors sono oramai ferme in chiaro trading range espressione della non direzionalità del dollaro USA.
Meglio le dinamiche sui cross che offrono maggiori spunti operativi, e che mettono in evidenza un tono di risk off che sembra essere più chiaro nel valutario rispetto al mondo equity che rimane leggermente indietro.
Questa chiusura di ottava ha visto nelle prime ore della sessione europea la pubblicazione dei dati sulle vendite al dettaglio UK, dati che mostrano un buon rallentamento delle vendite , in calo su base annuale del -3.1% su base mensile del - 0.9% , dati che sono certamente influenzati anche dalla forte pressione dell’inflazione. Ricordiamo infatti che l’inflazione in UK rimane stabile sopra il 10% al 10.1% e questo pesa fortemente nelle tasche dei cittadini UK.
Non si ferma il quadro macroeconomico di questa mattina, con i PMI del Regno Unito ancora in calo per il settore manifatturiero, oramai al 46.6 in calo dal precedente 47.9, mentre il comparto servizi rimane di gran lunga più tonico con un 54.9 rispetto al 52.9 precedente, concedendo respiro ai dati del composite PMI che si attesta ancora in territorio positivo al 53.9.
Nel frattempo prosegue la stagione degli utili USA, con la pubblicazione dei dati in pre market di titoli minori in termine di capitalizzazione, ma ugualmente interessanti, come procter&gable e HCA, entrambe con dati fiorenti sia negli utili che nei ricavi, ma si guarda oramai alla prossima settimana con i dati di COCA COLA, MICROSOFT E GOOGLE che saranno driver delle sessione pomeridiane.
-FOREX
In un contesto di velato risk off, con un dollaro americano che prosegue una fase di lateralità compresa per il dollar index tra le resistenze di 102.25 e i supporti di 101.60, sembra tuttavia segnata la strada per il biglietto verde, con una FED alle porte, pronta ad alzare ancora i tassi e mettere maggior pressione all’economia USA.
Se da un lato il dollaro è in attesa di sviluppi , oggi dobbiamo notare un buon mood di risk off per le altre majors, con le oceaniche in caduta libera, sipettivamente il dollaro neozelandese e l’australiano che perdono lo 0.63% medio e lo 0.50% medio, mentre brillano le valute rifugio con lo yen giapponese che guadagna uno 0.61% medio e un franco svizzero che prende un +0.28% medio.
Fa bene anche la moneta unica con un +0.36% su base gionraliera, ma le performance piu interessanti si attestano sui cross come nzdjpy con un +1.05% e audjpy con un+1% in itraday, ma non sono da meno i corss con il franco svizzero che manifestano buoni eccessi nelle performance medie su base settimanel con cadchf che si porta ad un -1.44% settimanale come nzdchf con un -1.43%.
-EQUITY
Velato risk off anche per il comparto azionario, con il dax a guidare l’europa a ribasso con affondi sui 15777pnt, primo supporto statico di rilievo oltre il quale possiamo guardare con fiducia a 15656 pnt.
Grande lateralità anche per gli indici americani, con il nasdaq fermo tra i 12854 pnt e i 13124 pnt prima e 13200 pnt poi, le attese salgono dunque per le trimestrali microsoft e google della prossima settimana.
Non da meno la debolezza dell’sp500 che sembra voler approdare ai primi supporti tecnici di 4100 pnt msebbene le migliori aree di attenzione si attestano a 4071pnt.
-COMMODITIES
Il mondo dei metalli sembra ora giunto ai target di breve periodo con il gold che prosegue la sua correlazione diretta con l’azionario Usa e pertanto rallaenta la sua corsa , sostenuto anche da una forte incertezza del dollaro. Le quotazioni si attesano ora sotto i 2012$ e sembrano guardare con fiducia ai 1970$ prime aree di supporto tecnico.
Ancora chiusura del gap per il wti che giunge ai 77$ , ma non trova slancio ribassista per completare la ricopertura dei prezzi fino ai supporti di 75.75$, guardando ancora una volta alle resistenze di 78.90, chiave per poter sperare in nuovi allunghi ribassisti.
Rimaniamo dunque in attesa dei tanti market movers che ci attendono la prossima settimana, preludio alle banche centrali di maggio.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
I rumor sui tagli alla produzione di petrolio sono chiacchiere? I rumor sui tagli alla produzione di petrolio sono solo chiacchiere?
I prezzi del petrolio stanno “sfrecciando” oltre i HKEX:80 al barile, sia per il Brent che per i future WTI.
Il 12 aprile, il petrolio ha raggiunto i massimi dall'inizio dell'anno nelle contrattazioni mattutine, mentre gli operatori osservavano la domanda e un rapporto di una compagnia statunitense che ha indicato una riduzione ulteriore delle scorte di greggio presso l'hub di stoccaggio chiave del paese.
Dopo la sorprendente decisione dell'OPEC di ridurre la produzione, i livelli del petrolio sono bassi negli Stati Uniti e tutti gli occhi sono puntati sugli andamenti dei prezzi. Tuttavia, l'apertura della Cina dovrebbe mantenere una domanda sostenuta e sostenere le quotazioni dato il ristretto offerto.
Tuttavia, con la crisi economica in corso e l'inflazione che mostra segnali di forza nelle principali economie del mondo, le banche centrali dovranno probabilmente aumentare ancora i tassi di interesse. Questo avrà inevitabili ripercussioni sulla domanda di petrolio.
La Fed può influenzare le quotazioni del petrolio aumentando i tassi di interesse, frenando così la corsa dell'oro nero. Una tendenza al rialzo dei tassi potrebbe portare alla stabilità o addirittura a un calo del prezzo.
Quando la Fed aumenta i tassi di interesse, la crescita economica tende a rallentare. Questo può anche portare all’indebolimento della domanda globale di petrolio, poiché prestiti e investimenti diventano più costosi. Di conseguenza, anche il Fondo monetario internazionale ha ridotto le sue previsioni di crescita globale per il 2023 e l'Energy Information Administration degli Stati Uniti ha tagliato le sue stime per l'aumento del 2023 di 40.000 barili al giorno. Anche se c'è un'offerta limitata, il prezzo del petrolio può facilmente scendere dinanzi a queste condizioni scese, inflitte da una Fed più aggressiva.
Mi interrogo anche sul fatto che vengano rispettati i tagli alla produzione. L'Opec ha pochi regolamenti, e abbiamo già visto in precedenza annunci riguardo ai tagli alla produzione che non sono stati messi in pratica. La questione è semplice: con il prezzo attuale, più petrolio produci, più incassi generi. Quindi è ragionevole aspettarsi che alla fine i tagli non saranno rispettati.
Gli ultimi rapporti indicano che Saudi Aramco manterrà le proprie forniture di petrolio alle raffinerie asiatiche, nonostante il piano OPEC+ di tagliare la produzione di 1,16 milioni di bbl/giorno a partire da maggio e fino alla fine dell'anno.
Anche La compagnia petrolifera statale Abu Dhabi National Oil Company degli Emirati Arabi Uniti ha comunicato agli acquirenti asiatici che fornirà loro i volumi contrattuali completi a giugno.
Dall'analisi tecnica, i prezzi del petrolio sono fortemente in rialzo al di sopra delle medie mobili veloci ma con un calo dei volumi, il che mi fa sospettare che questa rapida salita dei prezzi potrebbe essere destinata a terminare presto.
Secondo il mio modello, il petrolio dovrebbe essere scambiato a 75 $ nel prossimo trimestre.
Parole dell'autore:
I contenuti e le informazioni presentate su questo sito non devono essere considerati come una sollecitazione a investire sui mercati finanziari.
Sarà recessione? Nel dubbio si comprano Euro!ANALISI COT REPORT del 16.04.2023
-CONTESTO
Eccoci nuovamente alla rubrica settimanale dedicata alla lettura dei mercati attraverso il posizionamento dei big players sul mercato dei futures, mercato che rimane a nostro parere sempre più confuso e a caccia di un’indicazione chiara sul futuro delle economie mondiali.
Le posizioni sui mercati si dividono di fatto in due grandi filoni di pensiero, entrambi con dati validi a supporto della loro tesi: da un lato chi crede nella recessione imminente per gli Usa e a cascata per il mondo occidentale e l’economia globale, dall’altra parte chi crede che le economie mondiali sono molto più robuste di quanto si possa credere e che le banche centrali interverranno prima della vera crisi.
A sostegno del primo filone di pensiero, quello legato all’imminente recessione, troviamo le parole ed i verbali della FED, che evidenziano un’aspettativa del PIL in calo costante per i prossimi 3 trimestri, che portano alla conclusione di un anno di ovvia recessione tecnica. A dar voce a queste prospettive di rallentamento economico, non solo in America ma nel resto del mondo, anche il FMI , che si è riunito per il consueto appuntamento di primavera e che ha posto la sua attenzione sugli ancora altissimi livelli di inflazione presenti nelle economie mondiali e la necessità delle banche centrali di mantenere politiche economiche aggressive, senza tuttavia colpire il delicato sistema finanziario. Decisamente un contesto fragile, che sembra di quasi impossibile gestione e che potrebbe portare a pesanti pressioni al sistema economico americano e mondiale per qualsiasi scelta si metta in campo.
La forte inflazione mondiale mette a dura prova i paesi a basso reddito, che importano dall’estero energy e food in dollari e che hanno affrontato un 2022 davvero difficile ampliando di fatto la fascia di popolazione in povertà. Chi crede nella fase di imminente recessione mondiale trova ancora supporto nei PMI , con il manifatturiero che mette in evidenza un rallentamento della domanda, dei livelli di produzione e il calo drastico anche nelle assunzioni. I posti di lavoro secondo questi report sono in calo, con il ridimensionamento della produzione le aziende si preparano ai tagli del personale, ponendo le basi per la fase di disinflazione e successiva recessione.
Ancora a sostegno di questa tesi, il comparto obbligazionario, che continua a premiare le scadenze lunghe oltre i 10 anni, mentre si penalizzano le scadenze brevi che continuano la lora caduta nei prezzi, special modo le brevissime sotto i 2 anni, lasciando ancora la curva dei tassi improntata al ribasso e alla aspettativa di recessione.
Di contro la tesi opposta, chi crede in un’economia mondiale robusta, che può superare le aggressioni delle banche centrali , che trova supporto in un buon rapporto dul mercato del lavoro Usa, che non vede partire ancora la disoccupazione , ferma al 3.5% e pertanto ancora una buona stabilità reddituale che da fiducia ai consumatori e alla domanda aggregata. Ulteriore supporto viene dagli ultimi dati sull’inflaizone Usa, che vede si un dato Core in aumento al 5.6, dal 5.5% , ma che vive anche un forte rallentamento nel dato più genereci del consumer price index che è calato dal 6.0% al 5.0%. l’effetto base incide senza meno in questa lettura e sapere che si paragonano i dati su base annuale al +8.5% dell’anno scorso pone dubbi sulla bonta del dato, che vengono tuttavia spazzati via dai rilevamenti mensili, che mostrano un +0.1% dal precedente +0.5%. i sostenitori di una prospettiva di ripartenza leggono con fiducia a questi dati e sperano che la leggera fase di rallentamento in atto sarà ben presto un ricordo , spazzato via da una FED che non andrà oltre i rialzi tassi di 25Bp e che si focalizzerà sui tagli del osto del denaro già in questo 2023.
I mercati per gli ottimisti sono già al bottom, e ogni dato positivo per le economie mondiali sono motivo di acquisto, spingendo oramai l’Europa sui massimi di periodo, e con l’America che guarda fiduciosa al futuro, ma sarà davvero già il momento di improntarsi al risk on?
Limitandoci alla lettura dei mercati, delle price action di questa settimana, non possiamo non notare che l’obbligazionario non ha cambiato ancora idea e la prospettiva di risk off rimane, la forza dell’azionario a nostro parere si manifesta maggiormente in Europa dove le politiche meno aggressive della BCE e la buona liquidità a sostegno del sistema bancario fanno la differenza su dei listini a maggior composizione bancaria.
In America potrebbe essere presto per parlare di risk on, e la stagione delle trimestrali Usa che sta per iniziare potrebbe dare maggior luce sul futuro che le aziende Usa vedono davanti a loro, special modo per il settore bancario cosi fragile e messo sotto pressione.
Gli operatori secondo quanto riportato dai dati del COt Report si stanno focalizzando sulle coperture, con i metalli preziosi a guidare gli acquisti , le valute rifugio che seguono il mood di risk off, e ancora tante posizioni corte sull’azionario Usa. Sarà interessante tuttavia osservare cosa accadrà on le trimestrali Usa che se dovessero porre sostegno alla corrente di risk on, potrebbero generare ricoperture importanti delle posizioni nette corte generando forti impulsi rialzisti.
Ma procediamo con ordine:
-FOREX:
il settore valutario trova ancora il dollaro Usa in netta vendita, con gli operatori che scaricano le posizioni long, e danno spazio nei portafogli ad asset rifugio come l’Euro , la sterlina, ed il franco svizzero. Lo yen resta fermo al palo penalizzato ancora da tassi negativi, che lasciano prediligere franco svizzero, ugualmente sicuro ma che riconosce delta tassi migliori.
Quini per il valutario aggiungiamo un sassolino all’idea di risk off.
EURUSD
Forte incremento di posizioni nette long per l’euro, che passano a 163338 dai precedenti 143393. Quasi 20000contratti in più, segnale di grande fiducia per la moneta unica, che rimane prediletta rispetto al dollaro Usa, ponendo le basi per ulteriori allunghi rialzisti
La struttura tecnica di euro trova base a 1.0520 come ultimo minimo di medio periodo prima della spinta attualmente in atto che ha portato le quotazioni a 1.1025. crediamo in allunghi rialzisti fino 1.1175 per poi cercare rientri nel trading range di fine 2022 , che ha tenuto le quotazioni sopra 1.1175 e sotto 1.15.
GBPUSD
Incalzano anche gli acquisti sulle sterline, sebbene in maniera più timida con soli 12395 contratti long, avvicinando il portafoglio delle mani forti ad una posizione netta long, posizione che tuttavia ora si attesta a -2398 contratti.
Il quadro tecnico sembra meno lanciato a rialzo rispetto all’euro, con le quotazioni che faticano a rimanere strutturalemnte sopra 1.2450 e che potrebbero tronare nel range che vede supporti a 1.1840. la chiave sembrano essere le medie mobili che fanno da primo supporto dinamico a 1.22, baluardo necessario per parlare di ulteriori allunghi rialzisti.
USDJPY
Fatica a cambiare l’approccio degli operatori sullo yen giapponese, che li vede ancora netti corti a -57207 contratti.
La strutturale debolezza dello yen, compete con la discesa del dollaro Usa, e porta le quotazioni a 133.75 proiettandosi anche sulle resistenze di 138.00figura. tuttavia il quadro confuso che proiettano le medie mobili sembrano dare voce alla fase di indecisione e di lateralità tra il dollaro e lo yen giapponese.
AUDUSD
Anche il dollaro austalino stenta nella ripartenza, dando peso alla teoria del risk off, con posiizoni nette corte a -37937 contratti.
Il quadro tecnico , anche qui abbastanza confuso, vede la forza delle resistenze a 0.6783 porre le basi per ritewst dei supporti a 0.6565-50. Solo rotture rialziste con chiusure daily oltre 0.6780-0.68figura potrebbero dare vita ad allunghi strutturali di questo asset.
USDCAD
Ancora tanta posizione netta corta per il dollaro canadese che trova le mani forti con -59579 contratti netti , ma che tuttavia grazie agli ultimi slanci rialzisti del wti sembra poter porre le basi di una riaprtenza, con 1930 cntratti in ricopertura questa settimana.
Il quadro tecnico vede un buon affondo di usdcad, non lontano dai supporti di 1.3225, area che si potrebbe raggiungere con la nuova forza del dollaro canadese e una strutturale debolezza del dollaro americano. Difficile credere ora in rotture ribassiste dell’ampio trading range che sta vivendo questo asset ,che trova le sue resistenze a 1.3860
USDCHF
Forza per il franco svizzero, che in un clima di risk off, sembra favorito come asset rifugio anche rispoetto allo yen, riconoscendo un delta tasso migliore. Le mani forti al momento si ricoprono di ben 1269 contratti, portando la posizione netta a soli -6734 contratti.
Il quadro tecnico evidenzia la forza del franco svizzero rispetto al dollaro americano, con la rottura dei supporti a 0.9050 e l’affondo sotto 0.8925, per priettarsi verso i minimi di 0.8765.
NZDUSD
USDINDEX
Calano ancora le posizioni long sul dollaro americano, con le mani forti che si assestano a 13264 contratti long, grazie ad un delta tasso ancora interessante al momento, ma che cala nella prospettiva di un taglio tassi da parte della FED.
Il dollaro Usa resta per noi , in questo 2023 un asset perdente ad ogni scenario, con i tagli tassi probabili che lo pongono in debolezza verso altre valute miglio, e anche per un’economia in recssione là dove la FED dovesse mantenere tassi alti. In ogni caso dunque trovaiamo un futuro non roseo per il biglietto verde, che ora si porta al test dei suporti a 100.83, livello lltre il quale non escludiamo affondi verso 9.50 come supporto primo, sotto quota 100.
-EQUITY:
Più incerto il comparto equity, che vede ancora posizionamenti netti short, ma che trovano in questa settimana, pesanti ricoperture di posizioni, il che lascia incerto il sentiment di risk off che il settore valutario aveva fino ad ora delineato.
Rimane a nostro avviso elemento discrimanete le trimestrali Usa che entreranno nel vivo la prossima settimana.
SP500
Ancora -307612 contratti netti corti per l’SP500 che sebbene viva un assetto di vendite fortissime, non possiamo non considerare la ricopertura di 13847 contratti di questa settimana.
La ricopertura di posizioni short sembrano aver dato buono spunto rialzista alle quotazioni che si portano al test delle resistenze di 4200 pnt. Presto per parlare di risk on, ma è certo che eventuali capovolgimenti nel sentiment delle mani forti, porterebbero a forti acquisti sui futures e a rilanci delle quotazioni anche verso i massimi di 4375 pnt.
Le trimestrali come detto, saranno la chiave di lettura prima della FED di maggio.
NASDAQ
Migliore il quadro dei tech, che non sono lontani da posizionamento netti long, con le mani forti con soli 2130 contratti short, e una ricpoertura di ben 16255 contratti long questa settimana.
Il quadro tecnico è palesemnte migliore per i rialzisti, che trovano impostazioni delle medie mobili a rizlso , massimi e minimi crescenti e supporti tecnici a 12854 pnt, proiettandosi al test deei 13242pnt prima e 13732 poi.
Il mondo dei tecnologici sembra essere convito del taglio tassi fed che darebbe spinta rialzista ai titoli ciclici… le trimestali ancora una volta saranno giudici.
DOW
RUSSEL
-COMMODITIES:
Il comparto delle commodities decisamente misto, con l’energy che fatica a ripartire, special modo il ngas, mentre il wti vive lo spolvero delle quotazioni, grazie alla decisione dell’opec + di tagliare circa 1.1mln di barili giorno. Il taglio che dovrebbe derivare special modo dall’Arabia saudita ha portato a buoni acquisti, ma procediamo con ordine.
NAT.GAS
Fatica il ngas con -140895 contratti nelle mani dei large speculators, e un incremento di ben 10410 contratti nelle posizioni short per questa sola settimana.
Il quadro tecnico riamne in evidente pressione ribassista, sotto le resistenze di 2.22$ ma ancora reggono i supporti di 1.97$, la speranza per i compratori è riposta in un approdo ai valori medi di 3.0$
CRUDE OIL
Meglio il crude oil che con l’opc + che guarda al taglio dell’offerta, grazie all’arabia suadita, intaenta a tagliare 1.1mln di barili giorno, porta ad unaricopertura di 9505 contratti long, con una posizione netta long di 135632 contratti.
Le quotazioni ora al break out degli 82.50$ si proiettano verso nuovi massimi di periodo che potrebbero anche posizionaris a 93.05$. strada indubbiamente lunga da percorrere, quindi cautela massima.
GOLD
Bene la ettimana per i metalli prezioni , che godono del dollaro usa debole e dei rendimenti obbligzionari sotto pressione. Le mani forti sembrano crede ancora in questi asset andando a prendere 27806 contratti long questa settimana.
Il quadro tecnico vede gli approdi rialzisti del gold fino 2075$, sebbene i massimi battuti siano limitati a 2049$, per vivere poi una sessione di respiro venerdi.
Il quadro tecnico rialzista a nostro parere non è invalidato e i suporti a 1959 $ prima restano ancora buoni livelli da monitorare per delle ripartenze verso i massimi storici.
- OBBLIGAZIONARIO USA:
Riaprtono i rendimenti obbligazionari, che faticano a rompere i minimi di perido nelle scadenze lunghe , mentre le scadenze brevi on tentano nemmeno approdi sui suporti. La corva resta fortemente improntata al risk off, e la recessione sembra essere una certezza per i traders obbligazionari.
2y
Il 2 anni lascia i supporti di 3.55% con il mondo delle mani forti che ricopre diverse posizioni short, che restano tuttavia ancora -496841 contratti.
L’intero comparto obbligazionrio ancora non trova posizionamenti netti long su nessuna scadenza, conil 10 anni aocnra in netta vendita per le mani forti, dando pesa noteole alla possibilità di uno scenario di rsick off.
Sarà dunque interessante vivere la settimana legate alle trimestrali usa che saranno preludio agli appuntamenti con la FED di maggio , che speriamo faccia chiarezza alle prossime mosse di politiche monetarie.
buon trading
Salvatore Bilotta
WTI: continua la salitaCome previsto nell'analisi del 3 Aprile sono stati superati gli 81$ e in settimana è partito il terzo bisettimanale del nuovo trimestrale iniziato il 20 Marzo ed è partito dopo una minuscola correzione, come quello che lo ha preceduto, il che ci dice che la forza ciclica è piuttosto forte. Infatti, questo nuovo bisettimanale indice si è già messo al rialzo violando il max di quello precedente.
Ora, nonostante la forte resistenza posta in area 82.50 mi attendo un altro spunto rialzista per la chiusura del ciclo annuale inverso e il raggiungimento del poc della discesa in area 88.20. Possibile anche un ulteriore allungo fino ad area 97.30 da seguire sui cicli minori.
Questa ipotesi di struttura è invalidata sotto 79.36 se prima non è stato raggiunto il target della chiusura annuale.
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare.
Petrolio: analisi mercato valutario e delle materie primeLe quotazioni del petrolio WTI sembrano aver rallentato il movimento ascendente cominciato a inizio settimana, respinte dalla resistenza espressa dai massimi segnati a gennaio 2023. Se i corsi dovessero scendere sotto i 79 dollari, si potrebbe assistere all’avvio della ricopertura del gap up aperto dal 3 aprile 2023. In questa eventualità, il primo obiettivo di breve periodo sarebbe identificabile nei pressi dei 76 dollari, dove passa la trendline che unisce i minimi del 9 dicembre 2022 a quelli del 3 febbraio 2023. Al contrario, l’accelerazione oltre gli 82,40 dollari verrebbe interpretata positivamente con primi target sugli 85,50 dollari.