USD/NOK HA ROTTO TREND LINE DISCENDENTEusd/nok dopo che si è fermato sul supporto statico in area 10.50566 il prezzo ha iniziato a risalire rompendo la trend line discendente che con questa rottura al rialzo il prezzo può arrivare fino al massimo precedente in area 10.96030Longdi bugheanu_george1
EURUSD: reinserito ordine sell limitHo reinserito l'ordine sell limit su EU aggiornando il TPShortdi iTraderFXAggiornato 4
Prospettive a Lungo Termine per Euro DollaroL'Euro Dollaro (EUR/USD) è attualmente confinato all'interno di un'area di equilibrio (osserva il time mensile) che si estende da 1.1050 a 1.05 . Questa fascia di equilibrio è stata plasmata dalle politiche monetarie delle due principali banche centrali, la Banca Centrale Europea (BCE) e la Federal Reserve (FED) degli Stati Uniti. L'analisi tecnica suggerisce che l'Euro Dollaro continuerà a operare all'interno di questa zona fino a quando non si verificheranno cambiamenti significativi nelle strategie di politica monetaria adottate dalle banche centrali. Le politiche monetarie attuali delle BCE e FED sono orientate principalmente a sostenere le rispettive economie, con un'enfasi particolare sul mantenimento della stabilità dei prezzi e la stimolazione della crescita. La presenza di questa area di equilibrio suggerisce che gli operatori di mercato stanno reagendo a tali politiche, mantenendo l'Euro Dollaro all'interno di determinati limiti. Il punto chiave per l'evoluzione futura sarà rappresentato da eventuali cambiamenti nelle strategie di politica monetaria delle banche centrali, in particolare attraverso tagli dei tassi di interesse. Un taglio dei tassi potrebbe influenzare significativamente il rapporto di cambio, generando un'accelerazione verso la parte superiore dell'intervallo. Se e quando si verificheranno tali modifiche, è probabile che l'Euro Dollaro inizi una fase di ripresa rialzista. In questo scenario, il cambio potrebbe superare la resistenza a 1.1050 e continuare ad avanzare fino a superare il massimo storico di 1.22, già raggiunto nel 2018 e nel 2020. Tuttavia, è fondamentale monitorare attentamente gli indicatori economici e le dichiarazioni delle banche centrali per cogliere segnali anticipati di eventuali cambiamenti nelle politiche monetarie. Eventuali sviluppi in questa direzione potrebbero fornire agli investitori un'opportunità per adattare le proprie posizioni in modo tempestivo, sfruttando i movimenti di mercato che derivano da tali cambiamenti strategici delle banche centrali.Selezione editorialedi TrendFollowingTradersCommunity7
CAD/CHFCAD/CHF in questa settimana mi aspetto questo movimento fino la zona 0.66000Longdi AlessioFardella1
EURJPY, un testa e spalle per un long verso 161,800Buongiorno, il cross se osservato su un time frame di medio/lungo periodo è in evidente e regolare trend rialzista. Sul piano fondamentale un ruolo certamente determinante lo ha giocato, e tutt'ora lo gioca, la divergenza tra le politiche monetarie delle due aree. Ricordo che nel 2016 la banca centrale nipponica, al fine di stimolare l'economia anemica condizionata da 30 anni di disinflazione, ha implementato una strategia di cosiddetto controllo della curva dei tassi. In pratica, tramite "operazioni di mercato aperto", tiene artificialmente a zero il rendimento dei titoli di stato decennali. Lo scopo è quello di scoraggiare la disintermediazione, cioè la confluenza dei risparmi/investimenti verso questi titoli distraendoli dall'impiego nell'economia reale molto più gradito per la crescita economica. Da quando nel 2016 è stata introdotta questa misura di controllo, la valuta si è deprezzata del 50% conto euro. Un movimento che richiama piuttosto il comportamento di un cross esotico. Nel frattempo, è arrivato il mostruoso rialzo dei tassi di riferimento da parte della BCE che, di fronte all'ostinato immobilismo della Banca centrale giapponese, ha esacerbato la divergenza tra le politiche monetarie indebolendo oltremodo la valuta. Ad oggi il Giappone è l'unico paese sviluppato a non avere alzato i tassi negli ultimi anni. Ho ritenuto utile ricordare il quadro in cui è inserito il cross in esame, penso necessario per comprendere il perché del comportamento attuale di questo cambio. Dopo questo bagno di macroeconomia, andiamo sul più spicchio terreno del trading. Sostanzialmente da quando la BCE ha iniziato il rialzo dei tassi il cambio è in continuo rafforzamento ed i prezzi, sul time frame weekly, non hanno contatto con medie più lente della 50 periodi. Parliamo di due anni. Scendendo sul H4 notiamo un chiaro canale rialzista, regolarmente inclinato, ed i prezzi vengono da un recente contatto con la parte bassa del canale producendo un rimbalzo. Ora, più o meno a metà del percorso fino al precedente contatto con la parte alle del canale, ha disegnato un bellissimo testa e spalle (per la cronaca già altri quattro se ne sono formati nel canale e tutti andati a target) con i prezzi che si apprestano a violare la neck line validando così il pattern. La proiezione della figura al rialzo ci porta, come evidenziato, dritto ai precendenti massimi relativi. Al solito, entry alla rottura della neck line, stop sotto la testa e profit al livello della proiezione dell'altezza della figura. Questo è quanto dice il disciplinare. Personalmente, che abbraccio la logica che muove la "scienza" dell'analisi tecnica e non certo la sua ortodossia, preferisco: - comprare un eventuale pull back sulla neck line per evitare di impelagarmi in una noiosa falsa rottura poi da gestire - porre lo stop inizialmente sotto la spalla destra e, se il trade dovesse andare sufficientemente nella giusta direzione alzarlo al pareggio - profit prima del precedente massimo relativo, senza escludere una chiusura anticipata a mio insindacabile giudizio.Longdi RaffaeleCostaAggiornato 1
Tornano a salire le borseTornano a salire i listini americani, in una giornata di recupero nel quale il Dow Jones ha chiuso in rialzo dello 0.91%, l’S&P dello 0.58% e il Nasdaq dello 0.30% con ben dieci dei settori dell’S&P che hanno chiuso in positivo. Contemporaneamente i titoli di stato decennale americani hanno stornato, per il secondo giorno consecutivo. Nel mentre prosegue la pubblicazione delle trimestrali con i produttori di energia e le banche, che sono stati tra i migliori titoli del listino, con ExxonMobil e Wells Fargo che hanno guadagnato rispettivamente il 2% e il 5%. Su altri fronti, Cisco è scesa di circa il 2,5% dopo che le previsioni della società per l'intero anno non sono state all'altezza delle aspettative, mentre Deere & Company è scesa di circa il 4,3% dopo aver fornito prospettive pessimistiche per l'intero anno. Sul fronte dati, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono diminuite dello 0,8% su base mensile nel gennaio 2024, invertendo la rotta rispetto all’aumento dello 0,4% rivisto al ribasso di dicembre e peggiore delle previsioni di mercato di un calo dello 0,1%. Si è trattato della discesa più importante da un anno a questa parte, causato principalmente dal clima freddo. Le vendite nei settori dei materiali da costruzione e delle attrezzature da giardino (-4,1%), dei negozi al dettaglio vari (-3%), delle stazioni di servizio (-1,7%), degli autoveicoli e dei ricambi (-1,7%) hanno registrato i cali maggiori. La reazione del mercato è stata blanda, onestamente ci aspettavamo qualcosa di più ed invece, specie nel nostro mercato, le valute, i movimenti e le price action sono risultati comunque limitati. C’è chiaramente bisogno di qualcosa di più, soprattutto a livello di dichiarazioni o movimenti legati alle politiche monetarie, che in questo momento, sembrano cristallizzate, in un equilibrio apparentemente precario, ma che per il momento regge. GRAN BRETAGNA IN RECESSIONE Intanto aumentano i segnali di un peggioramento delle congiunture macro, legate ovviamente agli effetti dei tassi elevati, e dopo il Giappone in recessione tecnica, ora tocca all’economia britannica, che si è contratta dello 0,3% nel quarto trimestre del 2023, in seguito ad un calo dello 0,1% nel trimestre precedente, un dato peggiore delle previsioni di mercato, secondo le stime preliminari. Le ragioni sono da ricercare nella discesa generalizzata della produzione, in particolare nei servizi (-0,2%, come nel terzo trimestre), e nel commercio sia all’ingrosso, sia al dettaglio (-0,6%), mentre hanno ceduto anche la produzione industriale (-1% contro 0,1%), e soprattutto la produzione di macchinari e attrezzature (-7%). Sul fronte della bilancia commerciale, si è registrato un calo dell’export (-2,9% contro -0,8%), ma anche delle importazioni (-0,8% contro -1,8%). DATI USA l numero di persone che hanno richiesto l'indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso di 8.000 unità rispetto al valore rivisto al rialzo della settimana precedente a 212.000 nel periodo terminato il 9 febbraio, nettamente al di sotto delle stime di mercato di 220.000. Si è trattato del dato più basso in quasi un mese, che si aggiunge all'ultimo rapporto sull'occupazione che indicava un mercato del lavoro decisamente resiliente, il che ha allontanato evidentemente le possibilità di un taglio del costo del denaro da parte della Fed. Tra gli altri numeri pubblicati ieri, segnaliamo la discesa della produzione industriale, che ha perso lo 0,1% rispetto al mese precedente di gennaio 2024, deludendo le aspettative del mercato di una crescita dello 0,3%. La produzione manifatturiera è diminuita dello 0,5%, rispetto alle previsioni di una lettura invariata e la produzione mineraria è scesa del 2,3% a causa del clima invernale. L’utilizzo della capacità produttiva nel settore industriale è sceso di 0,2 punti percentuali a gennaio al 78,5%, un tasso che è di 1,1 punti percentuali inferiore alla media di lungo periodo (1972-2023). EUROZONA La Commissione Europea ha affermato che l’economia dell’UE è entrata nel 2024 in una fase di debolezza maggiore del previsto e ha abbassato le prospettive di crescita per quest’anno di 0,4 punti percentuali, portandole allo 0,8%. Dopo aver evitato per poco la recessione tecnica nella seconda metà dello scorso anno, le prospettive per il primo trimestre del 2024 rimangono deboli, come mostrano le previsioni economiche. Tutti i paesi dell’Eurozona sono destinati però a crescere nel 2024, con la Germania che dovrebbe crescere dello 0,3%, la Francia dello 0,9% e l’Italia dello 0,7%. Nel frattempo, la previsione sull'inflazione è stata rivista al ribasso rispetto all'autunno. Si prevede che l’inflazione complessiva scenda al 2,7% nel 2024, dal 3,2% nel 2023 al 2,2% nel 2025. Il forte calo dei prezzi dell’energia è stato seguito da un ribasso generalizzato e più rapido del previsto dell’inflazione. L’economia dell’Area Euro è comunque cresciuta dello 0,5% nel 2023, anche se meno dell’anno precedente (+3,4% nel 2022). VALUTE Sui cambi, ancora una giornata in cui i prezzi sono rimasti ancorati ad oscillazioni laterali, in una compressione di volatilità che si restringe e che sarà il preludio a interessanti breakout nel giro di qualche tempo. Occorre solo aspettare il trigger, ovvero l’innesco, come già ribadito, di qualche news o dichiarazione che sposterà nuovamente gli equilibri. Per il momento si va avanti in 40-50 pip, in una settimana che è stata poco significativa dal punto di vista delle price action. Buon trading e buon fine settimana. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.Selezione editorialedi ActivTrades4
EURUSD: sell limitInserito ordine pendente sell limit: dopo il forte impulso long, vedremo se il prezzo ha voglia di stornare un po'Shortdi iTraderFXAggiornato 0
AUDUSD: sell limitAnche su AUDUSD ho inserito un ordine pendente sell limitShortdi iTraderFXAggiornato 0
USD/GBPoperazione swing, arrivato sui massimi storici mi aspetto un rintracciamento Shortdi AlessioFardella2
Eurusd short 💡Valuto short euro dollaro, credo che il grafico renda bene l'idea Ps: domani notizie usd, secondo me positive per il dollaro, ma miraccomando settate gli sl non si sa mai 😉Shortdi Fraa_n2
GBPUSD: long a mercatoHo aperto un ordine long a mercato per un probabile piccolo ritraccioLongdi iTraderFXAggiornato 2
AUD/CAD TESTA E SPALLEaud/cad ha formato un pattern testa e spalle molto importante che può portare il prezzo molto più in alto da questi livelli Longdi bugheanu_george2
AUD/CAD - Short con Gartley PatternLa coppia si dirige verso una resistenza con formazione di un Gartley Pattern Ribassista il cui punto D cade poco sotto la resistenza. Inserisco Stop Loss sul 113% di XA che risulta protetto dalla resistenza.Shortdi alekos820
Giappone in recessioneRecupero di Wall Street nella seduta di ieri, caratterizzata da nuovi iniziali tentativi di ribasso, frustrati però poi sul nascere dalla presenza di ordini di acquisto già sui primi supporti chiave. I listini americani hanno chiuso positivi e in recupero rispetto alla chiusura del giorno prima. Il dollaro, per contro, ha ceduto terreno e quella che sembrava l’inizio di una svolta, si è poi rivelata, almeno per il momento, un bluff. Nella notte il Pil del Giappone ha deluso le attese, uscendo negativo a -0.1% nel quarto trimestre 2023, mancando il consensus (+0.3%) e dopo che è stato rivisto anche il terzo trimestre a -0.8%. L’economia, quindi, è entrata tecnicamente in recessione, ed è la prima volta negli ultimi 5 anni. Nonostante questo, il Nikkei ha chiuso vicino ai massimi, mentre lo Jpy ha corretto al rialzo con il UsdJpy tornato a ridosso di 150.00 dopo aver toccato un massimo a 150.88 ieri. INFLAZIONE IN GRAN BRETAGNA Il tasso di inflazione del Regno Unito è rimasto al 4,0% nel gennaio 2024, vicino al minimo degli ultimi due anni, e scendendo rispetto al consensus del 4,2%. Nonostante tutto però, la BoE mantiene il proprio orientamento da falco, in ragione del fatto che i target di inflazione sono decisamente inferiori, ovvero al 2%. Va ricordato però che il rallentamento dei prezzi è qualcosa di concreto, trascinato dal calo dei prezzi nel mercato immobiliare, e nei servizi pubblici (-2,1% contro -3,4% a dicembre), ma anche a causa della discesa delle tariffe di gas ed elettricità, e dei trasporti (-0,3% contro -1,1%). Nel frattempo, il tasso core, che esclude energia e cibo, è rimasto stabile al 5,1%, leggermente al di sotto del consenso del mercato del 5,2%. Sterlina in leggera ripresa contro dollaro, e in correzione ribassista contro euro. MUTUI NEGLI USA Le richieste di mutui negli Stati Uniti sono diminuite del 2,3% nell’ultima settimana, in calo rispetto al rialzo del 3,7% della settimana precedente e segnando la seconda contrazione della domanda del 2024. La discesa è causata principalmente dalla ripresa dei tassi ipotecari medi, aumentati di 7 punti base al 6,87%, in ragione di dati americani migliori del consensus, che di fatto allontanano le speranze di riduzione del costo del denaro, condicio sine qua non per assistere ad una discesa degli interessi sui mutui stessi. A conferma di ciò, i rendimenti dei titoli del Tesoro hanno continuato a sovra-performare. Le richieste per l'acquisto di una nuova casa sono diminuite del 3% rispetto alla settimana precedente, mentre quelle per il rifinanziamento di una casa sono diminuite di un più debole 2%. PETROLIO I futures del greggio WTI sono scesi sotto i 78 dollari al barile, ponendo fine a una serie di sette guadagni consecutivi dopo che i dati dell’EIA hanno mostrato un’impennata di oltre 12 milioni di barili nelle scorte di petrolio greggio statunitense la scorsa settimana, superando le aspettative del mercato di un aumento di 2,56 milioni. Una nota positiva è che l’ultimo rapporto dell’OPEC prevede un aumento della domanda globale di petrolio fino al 2024 e al 2025, in contrasto con le stime più prudenti di altre fonti. OCCUPAZIONE AREA EURO Il numero di occupati nell'Area Euro è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente a 169,3 milioni di persone nei tre mesi precedenti a dicembre 2023, al di sopra delle aspettative del mercato dello 0,2%, e in accelerazione rispetto all'aumento dello 0,2% nel trimestre precedente, secondo ai dati preliminari. Ha segnato l’undicesimo trimestre consecutivo di crescita dell’occupazione, estendendo il periodo di robustezza del mercato del lavoro nel blocco valutario europeo e aggiungendo margine di manovra alla BCE per mantenere i tassi a livelli relativamente restrittivi nel caso in cui l’inflazione dovesse rimanere a livelli ostinatamente elevati. Rispetto all’anno precedente, nel quarto trimestre la crescita dell’occupazione si è mantenuta all’1,3%. Euro in leggero recupero sul dollaro, con i supporti a 1.2700 che per ora hanno tenuto i tentativi di ribasso. VALUTE Sui cambi poco da segnalare, con l’EurUsdd che tiene 1.0700, almeno per ora e il Cable che ha resistito all’attacco del dollaro sulle aree chiave di 1.2530 40 area. Jpy come dicevamo in recupero, anche in assenza della BoJ, che si limita per ora a interventi verbali. Interessanti i cross come EurJpy e GbpJpy dopo gli ultimi massimi realizzati. EurChf a ridosso di 0.9500 in attesa che la Snb decida qualcosa sui tassi, se vuole indebolire la divisa. Rimaniamo nei range in un mercato quasi perfettamente dollaro centrico, nel quale si possono tradare meglio i cross, in questa fase. Sul fronte dati, dopo il Pil inglese, in uscita tra poco, c’è attesa per il dato sulle vendite al dettaglio Usa questo pomeriggio. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades2
USD/JPY - attendo segnale entrata LONGLa coppia è in un forte trend rialzista com la EMA 20 a far da supporto. Attualmente il prezzo ta ritracciando e scendo su H2 per cercare un segnale per entrata Long. Vorrei vedere una pin bar oppure un engulfing. Longdi alekos820
AUDCAD longil prezzo ha rotto la trend line discendente con una bella candela di forza rialzista . il canale discendente stretto descrive un trend short debole pertanto mi aspetto una crescita del prezzo con primo target il 38 di fibonacci e secondo target al 50 che rappresenta anche un importante resistenza . rischio rendimento adeguato di virale83111
GBP/USD: Impatto dell'inflazione UK e Prospettive di RecuperoGBP/USD ha perso la sua trazione ed è sceso al suo livello più basso da oltre una settimana, vicino a 1,2550, dopo i dati sulla debole inflazione nel Regno Unito mercoledì. Il Governatore della BoE, Bailey, ha dichiarato che i dati sull'inflazione non hanno realmente cambiato la loro visione sul quadro a partire dalla decisione di politica monetaria di febbraio. Dopo la chiusura in territorio negativo martedì, GBP/USD ha continuato a scendere nella sessione europea di mercoledì e ha toccato il suo livello più basso da oltre una settimana al di sotto di 1,2550. L'outlook tecnico a breve termine suggerisce che la coppia ha ancora spazio al ribasso prima di diventare tecnicamente ipercomprata. I dati del Consumer Price Index (CPI) di gennaio degli Stati Uniti hanno scatenato un rally del dollaro americano nelle ore di trading americane di martedì e hanno causato un forte calo di GBP/USD. Su base mensile, il CPI e il Core CPI, che esclude i prezzi volatili di cibo ed energia, sono aumentati rispettivamente dello 0,3% e dello 0,4%. Entrambi questi dati sono superiori alle stime degli analisti e hanno fornito un impulso al dollaro USA. Mercoledì mattina, l'Ufficio per le Statistiche Nazionali (ONS) del Regno Unito ha riferito che l'inflazione annuale del CPI e l'inflazione core del CPI sono rimaste stabili al 4% e al 5,1% rispettivamente. Il CPI mensile è diminuito dello 0,6% a gennaio, mentre l'indice dei prezzi al consumo mensile è sceso dello 0,3%. Anche se questi dati non sono abbastanza deboli da far riflettere i responsabili politici della Banca d'Inghilterra sul momento di un cambio di politica, rendono comunque difficile per la Sterlina recuperare. L'inflazione dovrebbe scendere al target entro la primavera. Ciò che accade all'inflazione in primavera non determinerà la politica monetaria. La domanda di debito del Regno Unito è forte, è stata forte fin dall'inizio dell'anno. In sostanza la situazione per la sterlina non è delle migliori considerando a livello stagionale un rally probabile del dollaro verso fine febbraio e marzo. Nel grafico daily si nota un canale ribassista dopo un retest in zona di supply e livello 0.705 di Fibonacci, mentre aspetto una rottura della zona di domanda ai livelli 1.2549 e 1.2448, poi un retest sul lato inferiore della stessa e successivamente un rimbalzo al livello 1.2320 dove abbiamo un ulteriore zona di domanda e un livello sensibile di Fibonacci. Arrivati a quel livello sarà poi interessante valutare un eventuale rialzo. Un saluto e un buon trading a tutti.Shortdi Forex48_TradingAcademy1
Possibile correzione?L’indice dei prezzi al consumo nel mese di gennaio, negli Stati Uniti, è salito del 3.1% su base annua, sopra le aspettative che avevano ipotizzato una crescita dei prezzi del 2.9%. Il dato core, dal canto suo, è cresciuto del 3.9%, anch’esso sopra le attese (+3.7%) ma come il dato precedente. Su base mensile, la crescita dell’inflazione è stata dello 0.3% nel dato generale, (+0.2% atteso) e dello 0.4% nel dato core (+0.3% atteso). Si tratta di numeri che hanno sorpreso, specie alla luce dell’ultima rilevazione del Price Consumer Expenditure che invece aveva mostrato una flessione al 2.9% e si tratta del massimo degli ultimi 4 mesi. Le conseguenze sui mercati non si sono fatte attendere, specialmente sulle borse, che hanno ceduto in relazione ai timori che ora la Fed possa mantenere i tassi attuali ancora più a lungo di quanto già ci si potesse attendere. Con l’aumento del risk off sono tornati a salire i rendimenti dei titoli di stato, con il decennale USA al 4.31% mentre il bund rende il 2.4%. Un rialzo che ha scatenato, oltre alla discesa dei listini, anche la salita del dollaro, tornato per l’occasione valuta rifugio, con rialzi dell’ordine dell’1%. Ieri, se ricordate, avevamo parlato di eccessi che sembravano poter innescare una qualche correzione e che tale movimento, se la ragione fosse stata plausibile, avrebbe potuto anche rappresentare un qualcosa di più di un semplice pull back. AZIONARIO I listini hanno ceduto globalmente, con quelli USA che hanno visto il Dow Jones perdere l’1.35%, l’S&P l’1.37% e il Nasdaq l’1.80%. Tecnicamente siamo a ridosso dei primi supporti chiave, che se violati, potrebbero innescare una discesa importante, anche tra il 5 e il 10 per cento, a giudicare da dove sono posizionati i supporti successivi. Ma ancora molto dipenderà dalle parole dei banchieri centrali, che sempre di più saranno la chiave delle prossime price action. JPY DEBOLE E LA BOJ? Molti dei nostri lettori ricorderanno come lo Jpy, nel passato, rappresentasse la valuta rifugio per eccellenza, e in momenti di aumento del risk off, come quello a cui abbiamo assistito ieri, era solito impennarsi e salire in modo repentino, come accadde per esempio nel 2009 con la crisi Lehman, e un UsdJpy addirittura a quota 75.00. Oggi succede esattamente il contrario, ovvero il UsdJpy in risk off, sale perché il dollaro ha sostituito lo Jpy come asset da tenere in condizioni di aumento dell’avversione al rischio. E allora lo Jpy a 151.50 non sorprende più, perché il dato sul CPI più alto del consensus costringe gli investitori a buttarsi sul dollaro, perché hanno il timore che la Fed mantenga i tassi i livelli attuali per lungo tempo. Nella notte il Ministro delle Finanze Suzuki ha riaffermato la necessità di avere un mercato dei cambi stabile, senza minacciare però alcun intervento diretto, che si può per ora solo immaginare. Il suo viceministro, Kanda ha affermato che il Giappone non tollera bruschi cali dello Jpy che non sono positivi per l’economia. Ma per ora, niente di più che qualche dichiarazione che ha frenato se non altro la discesa, che aveva assunto i toni di una caduta libera. Tecnicamente solo un ritorno sotto 149.00 segnalerebbe una inversione di tendenza. VALUTE Debolezza per euro e sterlina, scese circa l’1% e, specie l’euro, sceso sui supporti chiave di 1.0700. Cable che tiene meglio per effetto dei dati di ieri sulla disoccupazione, con EurGbp sotto quota 0.8500. Oceaniche più stabili, anche se per ora non riescono a tornare sopra i primi livelli di resistenza. Price action interessante per EurChf, tornato vicino a 0.9500, dopo che l’inflazione in Svizzera è scesa all’1.3%, un movimento che potrebbe spingere la SNB, finalmente ad abbassare il costo del denaro. UsdChf che ha recuperato quota 0.8850 anche se gli obiettivi di medio sembrano essere posti in area 0.9200. Stamani, dopo i dati inglesi sull’inflazione delle 08.00, attenzione ai numeri sull’occupazione, produzione industriale e Pil di Eurozona, mentre nel pomeriggio, un occhio di riguardo ai dati sui prezzi alla produzione USA. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades3
#audusd 14/02/2024Audusd sta seguendo un chiaro pattern di vendita, prevedo un ulteriore discesa a lungo termine, controllate bene le entrate.Shortdi FxDzzy1
#usdchf 14/02/2024Usdchf si presenta con un rialzo notevole in base alle notizie di domani sapremo il suo movimento! Abbiamo già preparato i buy stop e sell stop del caso. Entrare ora è un rischiodi FxDzzy1
USD/JPY: Strategie Redditizie in una Fase di Turbolenza di MercaLo yen giapponese si è rafforzato leggermente in risposta all'intervento verbale delle autorità giapponesi. Il grafico giornaliero mostra un'ascesa della coppia, con 151,00 come prossimo livello di resistenza, seguito dal massimo di 151,91 dell'anno scorso. L'USD/JPY ha raggiunto un picco di tre mesi a 150,81 dopo che il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti ha riportato un'ulteriore conferma che l'inflazione si mantiene sopra il 3%, seppur con un rallentamento. Il tasso di inflazione di gennaio è risultato superiore alle stime, con un aumento del 3,1% rispetto al 3,4% del mese precedente. Escludendo gli elementi volatili, il Core CPI è rimasto stabile al 3,9% rispetto al mese precedente. Dopo questi dati, l'USD/JPY ha continuato la sua ascesa, superando i 150,00, sostenuto dai rendimenti dei titoli del Tesoro USA. Il CME FedWatch mostra che gli operatori sembrano ignorare la possibilità di un taglio dei tassi a marzo e maggio, concentrandosi invece su giugno. Nel frattempo, la BoJ ha mostrato incertezza riguardo alla sua politica monetaria. Anche se i dati indicano una possibile inflazione sostenuta, l'incertezza persiste. La Banca del Giappone potrebbe ritardare l'uscita dai tassi negativi. Le autorità giapponesi sono pronte ad intervenire nel mercato dei cambi se necessario, come ribadito da Masato Kanda e dal Ministro delle Finanze, Shunichi Suzuki. L'indice CPI negli Stati Uniti ha superato le aspettative, portando gli investitori a riconsiderare i loro progetti di taglio dei tassi e intervento sui mercati. Vedremo cosa ci riservano i prossimi dati, nel frattempo, buon trading a tutti.Shortdi Forex48_TradingAcademy0