EURUSD ShortFX:EURUSD Continuazione short per la giornata di oggi... Attenzione alle news di stamattina TVC:DXY Ieri il DXY tornato in una zona di supply interessante Mi potrei aspettare appunto un possibile movimento ancora al rialzo, per sfondare la zona; vediamo come reagisce Shortdi gioppyAggiornato 0
EURGBP - H&STesta e Spalle d'inversione su EURGBP in H1 con vuoto volumetrico da colmare. Trade di breve termine Good Luck 🤓Shortdi X_seemAggiornato 1
EURUSD ShortApertura del mercato americano con una manipolazione al rialzo, ma che avuto poca forza... Entrato short vedendo che la forza andava a diminuire... Interesse in timeframe maggiori short Monitoriamo a grafico, anche per le news delle 16 americane!!! Shortdi gioppyAggiornato 0
GBPCHFDopo aver notato il cambio strutturale su 4h , mi sonop segnato le imbalance ed eventuali order block. Il target è previsto sul fvg weaklyLongdi duxe_FX1
eur usd interessante configurazione grafica dell euro dollaro .... rapporto rischio rendimento interessante per un operazione long Longdi Pitone110
DAILY OUTLOOK del 03.01.2024 – 🔴 APPLE DECLASSATA- IL 2024 PARMARKET BACKGROUND Partenza in deciso ribasso per i mercati in questo avvio di anno, e per quanto potesse essere una reazione plausibile ai forti rialzi di novembre e dicembre, lo storno è parso fin troppo impulsivo per essere dettato dalle sole prese di profitto. Ad una migliore indagine, il market mover che ha scatenato le vendite è stato il declassamento di Apple, titolo che nel 2023 ha performato oltre il 60% ma per il quale Barclays avverte di un poteniale raffreddamento nelle vendite di Iphone. Il rallentamento di domanda globale potrebbe colpire la Big Tech in maniera importante , cosi il fair value del titolo viene visto a ribasso a 160$ per azione, dagli attuali 185$. Le vendite sono state massicce e repentine, e la concentrazione di liquidità sulle big seven del mondo tech ha questa volta punito gli investitori che hanno dovuto correre ai ripari. I mercati restano fortemente correlati in un mood dollaro centrico che porta al consueto calo delle borse seguito da un rialzo del biglietto verde che schiaccia ora anche il compoarto commodities e quello fx, ma la forza del dollaro Usa sarà messa alla prova dai dati sull’ISM manifatturiero di oggi pomeriggio, seguito dai JOLTS e per finire dal FOMC di questa sera , che potrebbe tentare dichiarazioni più hawkish per mettere a freno gli entusiasmi dei listini . -FX Il comparto valutario rimane fortemente dollaro centrico, guidato nei primi giorni del 2024 da una buona forza di del biglietto verde , conditra dalla consueta debolezza dello yen giapponese che non passa inosservata. La forza del dollaro Usa schiaccia le majors, riportando le quotazioni a valori medi , con eurusd che abbandona le aree di 1.11 e si riporta a 1.0950 con una buona struttura ribassista nel breve perido che potrebbe accompagnare i prezzi fino ai supporti di lungo periodo posti a 1.0875. Ritorna il mood di risalita per usdjpy che ora costruisce massimi e minimi crescenti nel breve periodo e si porta al test di 142.75, non lontano dalle prime aree di resistenza dinamica a 143.00 dove passa la mm100 periodi h4 , livello di confluenza statico dinamica con i massimi della scorsa settimana. In ultimo le oceaniche che soffrono la fase di risk off e la forza del dollaro USA con un trend di ribasso e break out dei minimi di ieri che apre le porte ad allunghi ribassisti fino ai supporti di medio periodo posti a 0.6725 per audusd e a 0.6225 per nzdusd -EQUITY L’azionario ancora guidato dalle vendite in America porta il Nasdaq ai primi supporti tecnici di 16625 pnt , sebbene i livelli di maggiore interesse restano a nostro parere i 16434 pnt, area di confluenza statico dinamica con la mm200 periodi h4. Meno sofferto il contesto europeo, sul quale non grava il legame con il mondo tech, pertanto il DAX dopo un tentato allungo rialzista ai 16960 pnt, si riporta al test dei supporti di breve a 16636 pnt, livello oltre il quale si aprirebbero scenari ribassisti fino ai 16436 pnt. -COMMODITIES Il comaprto delle commodities soffre ora la forza del dollaro, con le quotazioni sia dell’energy che dei metalli in netto calo. Si passa al gold con un 2060$ in break out ribassista dei supporti di 2063$, il che apre ad affondi verso i 2040$, cosi come il WTI che lascia le aree di 73$ per portarsi al test dei 70$. La domanda di materie prime in calo, legata ad un’offerta ancora abbondante ed ad un dollaro tonico, spinge le quotazioni a ribasso. Attendiamo dunque i dati del pomeriggio , seguiti stasera dal FOMC e dai NFP di venerdi per determinare le sorti del dollaro USA. Buona giornata SALVATORE BILOTTA di SalvatoreBilotta0
BORSE, INIZIO CONTRASTATO! Il 2024 comincia all’insegna di una correzione ribassista dei listini americani, in seguito ad un 2023 all’insegna di guadagni a 2 cifre per i principali indici. L’S&P ha ceduto lo 0.57% mentre il Nasdaq ha lasciato per strada l’1.63%. Il Dow Jones invece ha chiuso praticamente invariato (+0.07%). Il settore tecnologico è apparso quello più penalizzato, con risultati negativi per i colossi tecnologici (Nvidia Microsoft, Amazon e Meta), trascinati dall’aumento dei rendimenti dei titoli di stato americani, con il decennale tornato al 3.95%, in decisa ripresa dai minimi di 3.78%. Tra i titoli Apple ha perso il 3% dopo che Barclays ha declassato il rating della società. I listini asiatici sono scesi questa notte, in linea con quanto accaduto nella sessione americana, con il mercato che comincia a prezzare un nulla di fatto delle banche centrali sui tassi nel primo trimestre, nonostante negli ultimi tempi siano aumentate le probabilità di una riduzione del costo del denaro nei primi tre mesi del 2024. Va ricordato però che, tenute in considerazione le recenti dichiarazioni dei membri del Fomc, questo ottimismo potrebbe rivelarsi eccessivo. Intanto, entreremo nel vivo di dati e commenti già questa settimana, con i verbali del Fomc , i Jolts openings, e i dati sui Payrolls di venerdì. Il mercato è atteso ad un aumento anche sensibile della volatilità. VALUTE. Dollaro in decisa ripresa contro tutte le valute concorrenti, specie contro Euro e sterlina, che sono scese, da ieri, di quasi 100 pips sul primo e di 130 sulla seconda. Il ribasso ‘ dovuto sia a prese di beneficio, sia ad un leggero aumento del risk off che ovviamente fa tornare il biglietto verde in prima linea come asset rifugio. Supporti che ora intervengono su EurUsd a 1.0825 30, sul Cable possibilmente a 1.2500, mentre sulle oceaniche a 0.6715 e 0.6220 rispettivamente per AudUsd e NzdUsd. UsdJpy a ridosso di 142.00, senza grande slancio a dire la verità, mentre rimane solido il Franco svizzero e 0.9310 contro euro e a 0.8495 contro dollaro. UsdCad che in virtù di un Pmi inferiore alle attese per il paese nordamericano, sale fino a 1.3330. Anche sui cambi ci aspettiamo un aumento della volatilità, ma bisognerà attendere fine gennaio per capire direzione e intensità. Ma prepariamoci a vedere movimenti anche significativi, come sempre ciclicamente accade all’inizio di un nuovo anno. PETROLIO. Continua a scendere, alimentato dai segnali di un aumento dell’offerta globale, soprattutto da parte dei produttori non Opec, ma anche dalla diminuzione della domanda. Le tensioni geopolitiche per ora sembrano accantonate, anche se aumentano dopo l’invio di navi da guerra iraniane nel Mar Rosso, per fronteggiare quelle americane, che hanno distrutto le imbarcazioni Houti, le quali a loro volta, avevano assaltato alcune navi porta container. Il prezzo del Wti è tornato a 70.50, non lontano dai minimi fatti registrare a dicembre scorso a 67.93, mentre il Brent quota intorno ai 76 dollari, a meno di 4 dollari dai minimi di 72.49. Il trend appare ancora negativo, ma fino a quando non saranno violati i minimi precedenti, potrebbe rivelarsi anche come una fase di accumulazione a minimi crescenti. Buona giornata e buon trading. Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni. Selezione editorialeLongdi ActivTrades7
WisdomTree - Tactical Daily Update - 02.01.2024Chiuso un 2023 sorprendentemente positivo per le borse Usa ed europee. Mese di dicembre “cuccagna” per le azioni e le obbligazioni. Inflazione in calo ulteriore e inatteso in Spagna a dicembre: fa ben sperare.. Quadro macro debole, ma non tragico, in Europa: favorira’ il taglio dei tassi? Con l’ultima seduta 2023, anemica di scambi ma capace di consolidare i progressi di dicembre, si e’ chiuso un anno eccellente per le Borse europee e Usa. Milano ha chiuso la giornata di venerdi’ 29 poco sopra la parità, +0,07%, similmente a Parigi, +0,11%, Madrid, +0,16%, Francoforte +0,30%, e Londra, +0,14%. A Wall Street, alla 9’ settimana consecutiva di rialzi, DowJones -0,05%, Nasdaq -0,56%, S&P500 -0,28%. L’inflazione sta calando ovunque nel Mondo e finalmente anche negli Usa si nota un po’ di “sano” rallentamento del mercato del lavoro: questo contesto avvalora la convinzione di un ammorbidimento delle banche centrali sui tassi di interesse, che potrebbe essere tagliati sia in Usa che in Europa gia’ nel 1’ semestre 2024. Quella italiana e’ stata la miglior performance annuale azionaria europea, +28,0%, al top dal 2008. Non si e’ trattato di un anno in costante risalita, ma poco ci manca, visto che il minimo e’ stato il 2 gennaio a 24.158 punti ed ora si veleggia solidamente sopra i 30 mila. Bene anche il 2023 dei listini americani, con Dow Jones +13,8%, S&P500 +24,6% e Nasdaq Composite +44,2%. E’ soprattutto Dicembre ad aver fatto registrare inattesi e abbondanti recuperi: Londra ha battuto tutti con +3,7%, bene anche Francoforte, +3,3%, Parigi, +3,2%, Milano +2,1%. Ancora piu’ marcati i progressi dicembrini di Wall Street: Dow Jones +4,6%, S&P500 +4,2% e Nasdaq +5.2%. D’altronde negli Usa l'economia resta solida, sorprendentemente resiliente alla politica monetaria restrittiva della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa). I mercati sembrano credere nel desiderabile scenario di “soft landing”, che non comprometterebbe la prospettiva di tagli dei tassi nel corso del 2024: anzi, secondo il Cme FedWatch Tool, c’e’ il 70% di probabilità di un taglio di 25 bps già a marzo, per un totale cumulato di 2 punti percentuali nell'anno. Il calo di prezzo delle materie prime energetiche e’ stato notevole nel 2023, contribuendo al “rientro” dell’inflazione: venerdi’ 29 il greggio ha confermato livelli vicini ai minimi dell’anno, col WTI (West Texas Intermediate) attorno 72 Dollari/barile (-5,4% nel mese), dopo che alcune della maggiori societa’ di navigazione si sono detta pronte a riattivare il passaggio dal Mar Rosso. Il finale d’anno ha confermato anche il buon momento dei titoli governativi europei: il famoso spread di rendimento tra BTP decennali italiani ed omologhi Bund tedeschi, cruciale “barometro” della fiducia dei mercato verso il debito pubblico italiano, ha chiuso su livelli ben piu’ bassi dei 212 di inizio anno, attorno a 164 bps. Sul mercato valutario archiviamo un anno di inatteso recupero dell’Euro sul Dollaro, arrivato sino ad un “cross” di 1,11, da 1,07 di inizio 2023. Su questa relativa debolezza del Dollaro sembrano impattare in misura tutto sommato ridotta eventi di alto potenziale quali la crescita boom del debito Usa e della conseguente bisogno di rifinanziamento, le elezioni presidenziali, ed il rischio che l'inflazione riparta. La prospettiva che la Fed possa avviare una fase di “easing” (taglio) dei tassi prima di altre banche centrali ha certamente contribuito alla debolezza del US$ nel 2023: il Dollar Index (valore del US$ verso il paniere di 6 delle maggiori valute mondiali) ha perso circa -2%, primo calo da 3 anni. In Spagna, primo Paese europeo a comunicare il dato, l'inflazione al consumo (CPI) a dicembre e’ scesa a +3,1%, grazie al calo dei prezzi degli alimentari, battendo le stime che indicavano +3,4% e calando ancora dal +3,2% di novembre dal +3,5% di ottobre. Attendiamo conferme dagli altri paesi europei... In Italia prosegue la fase difficile della manifattura: a dicembre si registra "una sostenuta ma piu' leggera contrazione della produzione e dei nuovi ordini", recita il comunicato che accompagna l’Indice Pmi (Purchasing managers Index) di S&P Global che pur in leggero rialzo a 45,3 da 44,4 di novembre, resta in area di contrazione (cioe’ sotto 50) per il 9’ mese consecutivo. Stamane, 2 gennaio, il prezzo del greggio tenta il recupero, +2,4% a 73,4 Dollari/barile (ore 13.00 CET), dopo un anno in cui neppure i tagli volontari della produzione del cartello Opec+ hanno impedito un calo annuale a doppia cifra e superiore al -20% dai picchi infra-annuali. In Asia stamani, al termine della prima seduta del 2024, prevalgono i segni negativi: pesante il calo di Hong Kong, -1,55%, di Shenzhen, -1,30%, e del China A50, -1.71%, che soffrono la persistente debolezza dell’attivita’ manifatturiera cinese. Tokio -0,23%, Mumbai -0,35%. Positivi solo Seoul e Sydney, attorno a +0,5%. Le Borse europee sono partite in rialzo, ma a fine mattinata hanno azzerato i guadagni. I future su Wall Street preludono a riaperture negative attorno a -0,5%. Nuova seduta di potente rialzo per Bitcoin, circa +5% sopra i 45 mila Dollari, al massimo da 2 anni.. Il mercato “fiuta” l’imminente approvazione da parte della SEC (Autorita’ di vigilanza dei mercato finanziari Usa) dei primi ETF su crypovalute quotati negli Stati Uniti. Lo spread tra Btp e Bund conferma quota 164 bps, associato ad un rendimento del BTP benchmark al 3,72%. (ore 13.00CET) Informazioni importanti Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland. Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito. Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta. Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente. 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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri. Selezione editorialedi Peter_Braganti3
CAD/CHF - RITRACCIAMENTOLa coppia CAD/CHF - ha fatto un piccolo ritracciamento per poi continuare con il trend rialzista, bisogna prestare molta attenzione sulle notizie macroeconomiche che uscirono a breveLongdi SIG-INVESTMENT2
GBPUSD: prima posizione longInauguro la nuova strategia iTrader Fx© con questa prima posizione long su GU: la strategia mira ad accumulare posizioni in base all'andamento del prezzo e sarà lo stesso a dirci quando chiudere. Se questa prima posizione dovesse andare in drawdown, medieremo il prezzo ed accumuluremo altre posizioni.Longdi iTraderFXAggiornato 2
L'anno inizia al ribasso per le quotazioni del future su EUR/USDLe quotazioni del future su EUR/USD hanno virato al ribasso dopo il test di area 1,1170. Eventuali segnali di forza in area 1,1040 potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long in linea con la tendenza rialzista in atto da ottobre 2023. In questo caso l’obiettivo dei compratori potrebbe essere localizzato in prossimità della resistenza a 1,1170. Fronte ribassista invece, la rottura del sostegno a 1,1040 potrebbe permettere l’implementazione di strategie di stampo short. In questo caso posizioni in vendita avrebbero come primo obiettivo area 1,0900 e target più ambizioso sul sostegno orizzontale a 1,0770.di Investimenti_BNPParibas2
GBPUSD: altro long a mercatoHo aperto un altro trade long su GU: ora continuiamo ad osservare e gestire le posizioni.Longdi iTraderFXAggiornato 0
GBPUSD: entry long a mercatoSono entrato ancora a mercato con un ordine long: le due posizioni precedenti sono già in stop profitLongdi iTraderFXAggiornato 2
Idea EURUSD 4hEURUSD si presenta con un forte prezzo, troppo alto e io lo considero in ipercomprato. Nei 15 minuti mi aspetto un leggero long come "aggiustamento" dei prezzi per poi definire uno short per riequilibrare il valore monetario e ristabilire la disparità tra domanda ed offertaShortdi albibuto0
2024 AL VIA, ALL’INSEGNA DI…VALUTEE’ cominciato un altro anno, e oramai, da quando iniziai nel 1987, ne sono passati 36 anni e mezzo. Talvolta ho la sensazione di averle viste “tutte” in relazione ai mercati finanziari. Ed invece, accade sempre qualcosa di nuovo, che ti sorprende, ma che, da un certo punto di vista, ti permette di comprendere i mercati dandone una lettura differente. Ricordo gli ultimi tre anni come qualcosa di mai visto prima, il Covid, i blocchi delle catene di approvvigionamento, le centinaia di migliaia di morti e la sofferenza delle persone più frgili. Poi i Qe delle banche centrali, (durante il periodo delle restrizioni), che hanno creato denaro e lo hanno distribuito a pioggia a privati e imprese, e che in seguito hanno generato il recupero della congiuntura globale. Poi sono emerse le speranze per l’arrivo dei vaccini, e le enormi polemiche nate in seguito. Il ritorno della crescita economica ha infine coinciso con un aumento spropositato dell’inflazione, legata ovviamente all’enorme massa di liquidità che ha inondato tutti i mercati e che ha di conseguenza provocato il timore di un aumento dei prezzi. E’ così è stato, con materie prime alle stelle in mercati crescenti. Solo successivamente i dati macro, con un inflazione salita quasi in doppia cifra, hanno cominciato a deteriorarsi, il che ha spinto ulteriormente al rialzo il comparto azionario, che ha alimentato i profitti aziendali rallentando la discesa degli aggregati, il famoso mantra del 2023 “bad news were good news”. Di fatto i dati macro negativi generavano paradossalmente un rialzo degli indici, perche’ si allontanavano le prospettive di ulteriore rialzo del costo del denaro. Qualcosa di raramente visto in passato. E ora siamo entrati nel 2024, con i mercati azionari vicino ai massimi storici, in piena euforia e con aspettative di taglio del costo del denaro già nel primo trimestre. Aspettative per la verità leggermente ottimistiche perché fino ad ora, le dichiarazioni dei banchieri centrali sembrano ancora orientate alla prudenza rispetto ad un eventuale taglio. Specialmente i rappresentanti del Board della Fed, tra cui Williams, che hanno ribadito la volontà di tenere alta la guardia per evitare recrudescenze dell’inflazione. AZIONARIO. Gli indici americani sono ancora vicino ai massimi e per ora, non vi sono segnali di possibili inversione. L’ultimo giorno di negoziazione dell’anno ha visto però una correzione, seppur limitata. S&P e Dow hanno registrato la loro nona settimana vincente con l’S&P che ha registrato i guadagni settimanali più importanti addirittura dal 2004. Nell’anno l’S&P ha guadagnato il 24.7%, mentre il Dow ha performato un +13.7%. Il Nasdaq, grazie ha tecnologici, ha messo a segno il 54.9%. Anche il Dax non è sui massimi, e ha corretto 250 punti, poco piu’ dell’1.5%, un movimento insufficiente per poter parlare di inizio di una fase distributiva. Sull’anno infatti ha guadagnato circa il 20%. Fino a quando non verranno a crearsi le condizioni tecniche, quindi massimi inferiori e minimi inferiori su base giornaliera, è inutile pensare di aprire posizioni ribassiste, perché c’e’ ancora il rischio di recrudescenze di movimenti impulsivi verso i massimi storici, molto vicino a quelli attuali. VALUTE. L’anno è terminato con un leggero recupero del biglietto verde dopo che per tutto il mese di dicembre aveva perso terreno sulle aspettative di taglio dei tassi da parte della Fed. EurUsd è arrivato fino a 1.1140 per poi perdere 100 pips durante le ultime due sedute dell’anno. Ugualmente il Cable, dopo aver fatto registrare un rialzo fino a 1.2828, ha segnato il passo è ha ceduto una ottantina di pips. EurGbp dai massimi di 0.8710 ha leggermente ripiegato tornando a 0.8670. Interessante evoluzione del franco svizzero che ha schiacciato la divisa americana fino a 0.8330, il 10% di guadagno in due mesi, considerato che ad inizio novembre UsdChf quotava 0.9100. La Snb sta a guardare, incapace di deprezzare la divisa elvetica. Da segnalare il cross CadChf che ha fatto registrare il nuovo minimo storico a 0.6305, e NzdChf tornato vicino ai minimi. Sulle altre valute, segnaliamo un UsdJpy che non riesce a valicare l’area di 144.70 e rimane sotto pressione vicino ai minimi posti a 140.25 da cui si è allontanato leggermente in chiusura di anno con una correzione di 70 pips sopra 141.00. Oceaniche in fase di correzione, a ruota di EurUsd e Cable. PETROLIO. Il petrolio ha chiuso il 2023 in ribasso del 10%, la prima chiusura negativa dal 2020. Le ragioni vanno ricercate nelle preoccupazioni per l’aumento dell’offerta globale di greggio e il rallentamento della crescita della domanda. Qualche correzione si è vista durante l’anno, specie dopo i tagli alla produzione dell’OPEC+, e in seguito all’inizio della guerra Israele-Hamas oltre alle aspettative di taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Tuttavia, i crescenti segnali di aumento della produzione di greggio, soprattutto da parte dei paesi non OPEC, insieme a prospettive incerte della domanda, hanno fatto scendere i prezzi. La scorsa settimana infatti, gli Stati Uniti hanno raggiunto un livello record nella produzione di greggio, stimata in 13,3 milioni di barili al giorno, parallelamente alle produzioni record in Brasile e Guyana.Buon trading e buona giornata. Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni. Selezione editorialeShortdi ActivTrades4
USD/CHF - INVERSIONESalve, la coppia USD/CHF 1H non e riuscito ha rompere il minimo precedente cambiando trend. dopo un rintracciamento il prezzo potrebbe formare un trend rialzista, anche perché sui 15min ci trova un cambio di carattereLongdi SIG-INVESTMENT3
EURAUD POSSIBILE FINE DEL RIBASSO SU ZONE WEEKLY?EURAUD: Sto seguendo questa coppia già da qualche settimana prima della fine dell’anno! Dopo il rally ribassista iniziato a novembre che ha spinto la quotazione da 1.68500 all attuale 1.62000 valuterei personalmente 2 zone Buy: Una in area della media mobile weekly 100 periodi in area 1.60000 Mentre l’altra zona buy la valuterei in area 1.59000 che corrisponde alla media mobile weekly 200 periodi! In caso invece di inversione prenderei in considerazione area 1.65000 come zona sell. Non inserisco ancora ordine a mercato, valuterò domani mattina presto come è la situazione dopo l’apertura dei mercati stanotte.Longdi TradingZone21220
Cambio in un range di prezziNessuno spunto operativo se non quello di sfruttare i prezzi all'interno delle due ellissi blu. Tutti gli indicatori sono appiattiti e confermano quanto detto prima. di MicheleCarollo0
Possibile long Eur\CadFese di congestione in cui il prezzo continua a prendere liquidità senza riuscire mai a sfondare al ribasso. Potrebbe essere un ottimo segnale di acquisto. Entro long con stop e take profit come da grafico.Longdi GiuseppePisciuneri2
Possibile short GBP\USDCi troviamo in una zona di resistenza che ha spinto il prezzo giù in modo deciso , il che potrebbe essere un segnale di inizio di vendite. Livelli di stop e profit come da grafico.Shortdi GiuseppePisciuneri2
Nuovo tentativo si uscita da lateralità fallito (per ora)Ritengo che l'euro attualmente sia un questo ampio tange laterale che va da 1.10 a 1.05 con un tentativo di uscita a luglio, che però non ha avuto la forza (per ragioni puramente macroeconomiche) di spingere o oltre e far partire un trend rialzista dall'Euro. Per il lungo periodo rimango flat, e in attesa delle prossime mosse delle relative banche centrali. di gpelle910