Velocità della moneta ed effetti sull’economia reale. Sentiamo spesso parlare di politica monetaria delle banche centrali, aspettative sui tassi e disoccupazione, ma è possibile andare a visualizzare “graficamente” questi valori, verificarne le correlazioni, scoprirne l’effetto sulla base monetaria ed aiutarci nelle decisioni di investimento?
Ragionando sui dati statunitensi e partendo dal 2001, ho plottato su uno stesso grafico diversi valori tratti da banca dati Fred (Federal Reserve Economic Data) ed in particolare:
• Linea Verde: Corporate profit after Tax – ovvero dato aggregato sui profitti delle aziende statunitensi;
• Linea Blu: Andamento dell’S&P 500
• Linea Rossa: Andamento del tasso di disoccupazione
Esprimendo un confronto tra tre diversi dati, non ne interessa il “valore assoluto”, bensì la tendenza grafica e gli effetti scaturenti in termini di politica monetaria.
Il 2001 è stato ovviamente un anno orribile per le borse mondiali, con gli effetti degli eventi dell’11 settembre e la scia della bolla “dot com”. Possiamo notare per almeno due anni, un tasso di disoccupazione crescente e la fissazione del tasso di interesse all’1% (il tasso di provenienza era del ben 6%).
Il seguito di questa politica è stata una crescita dei profitti delle aziende, una sostanziale riduzione del tasso di disoccupazione per i quattro anni seguenti, ritrovato entusiasmo nel mercato azionario. Tutto ciò ha portato la Fed a rivedere al rialzo il tasso d’interesse, portandolo progressivamente al 5,25% nel giugno del 2006.
L’aumento dei tassi unito alla sprovveduta ed eccessiva concessione di credito a condizioni variabili e lo scoppio della bolla dei mutui sub-prime, ha portato alla crisi finanziaria del 2008, nella quale assistiamo a: impennata del tasso di disoccupazione, riduzione degli utili per le aziende, caduta del mercato azionario.
L’economia americana e la ricchezza della popolazione (l’americano medio ha un’elevata attitudine all’investimento dei risparmi in strumenti passivi) sono in ginocchio. Viene inaugurato dalla Fed un periodo a tasso 0,25% , con annesso ingente piano di aiuti varato dall’amministrazione Obama. I livelli occupazionali, come possiamo notare dal grafico, torneranno ai livelli pre-crisi nel 2017. Nel frattempo il mercato azionario cresce in maniera importante andando a triplicare il proprio valore tra il 2008 ed il 2018.
La disoccupazione raggiunge nuovi livelli di minimo, il tasso di riferimento gradualmente incrementato fino a raggiungere il livello del 2,5% a gennaio 2019. Il resto è storia recente che tutti conosciamo.
Oggi notiamo un livello di disoccupazione in forte diminuzione, profitti delle aziende e mercati azionari sui massimi storici. Ma questa politica monetaria, che effetto ha avuto sulla quantità di moneta in circolazione?
Analizzando nel grafico di seguito l’aggregato M2 (composto da banconote, conti correnti e depositi e attività facilmente liquidabili) possiamo notare quanto lo stock di moneta in circolazione sia aumentato, determinando una riduzione della sua velocità di circolazione.
Secondo Fisher, in una situazione del genere due alternative sono possibili: incremento del prodotto interno lordo o incremento del livello dei prezzi.
Quali conclusioni ne traggo?
Utilizzo questi dati, non tanto per l’attività di trading, quanto per la definizione di una cornice entro la quale direzionare le scelte orientate all’investimento e l’eventuale convenienza nel muovermi verso l’una o l’altra asset class. Nessuno strumento ci renderà infallibili, tuttavia possiamo provare ad incrementare le probabilità in nostro favore.
Economia
WisdomtTree - Tactical Daily Update - 26.10.2021FRED:NASDAQ100 Tesla e Facebook rilanciano il comparto tech ed il Nasdaq.
Segnali di distensione nei rapporti Cina-Stati Uniti..da confermare.
La corsa di petrolio e materie prime spingera' l’inflazione di Ottobre.
Grande attesa per la Riunione della BCE di giovedi’ 28.
Anche nella seduta di ieri, 25 ottobre, le Borse europee ed americane hanno conservato un approccio ottimista, favorito da relazioni trimestrali sopra le attese in Usa e qualche sintomo di distensione tra Stati Uniti e Cina.
Il FtseMib italiano e’ stato il piu’ brillante, +0,92%, ai massimi dal 2008, il Ftse100 di Londra +0,26%, il Dax tedesco +0,37% mentre il Cac40 francese ha perso il -0,31%.
Wall Street, dopo un avvio zoppicante, e’ tornata a salire, con lo S&P500 ha aggiornato il suo record storico con +0,47%, il DowJones +0,18% ed il Nasdaq +0,90%.
La tecnologia torna protagonista in questa stagione di risultati “trimestrali”: ieri, 25 ottobre, con un mostruoso +12,7%, Tesla è entrata nel novero delle 5 Società che capitalizzano più di 1000 miliardi di Dollari. Bizzarro constatare come un importante ordine da 100 mila auto e 4,4 mld di Dollari di controavlore piazzato dal noleggiatore Hertz abbia aggiunto oltre 100 mld di capitalizzazione di mercato. A ciascuno l’ardua interpretazione.
Facebook, con oltre 920 miliardi di Dollari di valore di mercato, potrebbe presto diventare la sesta società sopra il Trilione. Il prezzo dell’azione è salito del +2% nel “dopo borsa” del +2%, dopo la pubblicazione dei brillanti dati del 3’ trimestre, (utile per azione di 3,22 Dollari, attesa 3,20), ma soprattutto l’annuncio di 50 miliardi di Dollari aggiuntivi per finanziare il “buy back”, cioe’ acquistare azioni proprie.
Sul fronte internazinale ieri ha avuto luogo una video chiamata, la seconda in quattro mesi, tra la segretaria al Tesoro degli Usa Janet Yellen ed il vice premier cinese Liu-He. Il colloquio, incentrato soprattutto di temi economici, è stato definito “pragmatico, candido e costruttivo” dal governo Cinese, ispirato ad un ritrovato intento di cooperazione.
Un po’ a scoppio ritardato, il giudizio positivo sull’Italia emesso venerdì 22 da Standard & Poor's ha prodotto qualche effetto benefico su rendimenti e spread del “debito italiano”. Il rating è rimasto invariato, ma l'outlook è migliorato, da stabile e positivo, cosi’ come le previsioni su crescita del Pil e calo del rapporto Deficit/Pil.
Il rendimento del BTP 10 anni e’ sceso fino a +0,95% (-4 bps dalla chiusura di venerdi’), e lo spread tra Btp e omologo Bund 10 anni tedesco a 104 punti base.In Germania si e’ registrato un calo non drammatico dell'indice Ifo di ottobre, che misura la fiducia delle imprese tedesche, a 97,7 punti. Pesano i colli di bottiglia nella disponibilita’ di materie prime e componenti industriali.
Segni di indebolimento anche per la manifattura Usa, con l'indice dell'attività nazionale di settembre, misurato dalla Fed di Chicago, sceso oltre le attese a -0,13 punti da +0,05 di agosto.
Sul mercato valutario, il cambio Euro/Dollaro ieri e’ stato volatile, attorno a 1,160, dove lo ritroviamo stamane (ore 12.45 CET), ma a catalizzare l’attenzione e’ stata la lira turca che, in calo per il terzo giorno consecutivo, ha segnato un nuovo minimo storico a 9,755 verso Dollaro dopo che il presidente Erdogan ha classificato come “non graditi” gli Ambasciatori di 10, Paesi, tra cui Usa, Francia e Germania.
La crisi diplomatica e’ rientrata stamani, con parziale sollievo della Lira.
Il prezzo del petrolio prende una pausa, che non cambia la tendenza rialzista: il WTI (West Texas Intermediate), dopo aver superato ieri gli 85 Dollari/barile, record da ottobre 2014, vale stamattina 83,8 Dollari/barile (ore 13.14 CET).
Guardando le chiusure asiatiche di stamane, 26 ottobre, spicca il Nikkei giapponese, +1,8%, aiutatato anche dalla notizia che il partito Liberal-Democrativo manterrà la maggioranza alla Camera bassa. Bene anche il Kospi coreano, +0,9%, sul dato del Pil nel 3’ trimestre a 4,0% (anche se la stima era +4,3%).
L’Hang Seng di Hong-Kong perso il -0,4%, soffrendo il calo del comparto “real estate” dopo che Modern Land, costruttore specializzato in edifici a basso impatto ambientale, non ha pagato la cedola di un bond in Dollari. Il CSI 300 di Shanghai&Shenzen ha chiuso a -0,33%.
Alla fine della mattinata europea, l’azionario del vecchio continente tenta l’allungo, con un +0,8% medio ed anche i future su Wall Street in rialzo preludono a nuovi massimi storici per i listini americani.
Questa settimana sara’ ricca di eventi importanti per le sorti dei mercati, prevedendo, tra gli altri, la pubblicazione del dato aggiornato sul Pil (Prodotto interno lordo) americano ed il consiglio della Bce (Banca Centrale Europea), entrambi giovedi’ 28.
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M2 Stock vs US 10yM2 Stock vs US Interest Rates 10y
Le politiche monetarie espansive implementate dalle banche centrali hanno determinato consistenti riduzioni nei tassi d'interesse nominali, a loro volta risoltisi in una crescente domanda di moneta, visti i rendimenti insoddisfacenti offerti specialmente dai mercati obbligazionari. Ciò si è declinato dunque in nuovi punti di equilibrio tra domanda e offerta di moneta, situati a livelli relativamente più elevati. Le dinamiche di cui poc'anzi sono le stesse che hanno determinato significativi afflussi di capitale verso i mercati emergenti, caratterizzati da rendimenti attesi più gustosi. Si leggano le implicazioni previsionali desumibili da tale analisi tenendo conto dei risvolti potenzialmente consistenti che future ondate inflazionistiche, ormai ritenute sempre più probabili, potranno apportare.
Massa Monetaria, velocità e crescita della inflazioneUna breve premessa sugli aggregati di politica monetaria che si dividono in M0; M1; M2; M3. Su questi elementi lavorano le politiche monetarie delle Banche Centrali, principalmente influenzano la M1, gli altri tre per conseguenza..
M0 detta base monetaria (banconote e monete circolanti).
M1 (M0 + Conti correnti).
M2 = M1+ depositi con durata prestabilita fino a due anni, depositi rimborsabili con preavviso fino a tre mesi.
L'M2 è utilizzato come indicatore di possibili aumenti o cali dei livelli di inflazione.
I vari QE avevano ed hanno questo obiettivo, riattivare l’inflazione, ma senza l’aiuto delle politiche fiscali degli stati, la sola massa monetaria abbiamo visto che non basta.
La velocità di circolazione della moneta è la frequenza media con cui un’unità di moneta è spesa in uno specifico periodo di tempo. Tale concetto mette in relazione le dimensioni dell’attività economica con una data offerta di moneta. Nell’equazione dello scambio, la velocità della moneta, dato dall'aumento delle scambio di quella unità di moneta, che non deve restare ferma sui conti correnti per intenderci, è una delle variabili che determina l’inflazione.
Nel grafico abbiamo i dati del mercato USA e vediamo che la M2 è decollata negli ultimi anni, la borsa ha seguito pedissequamente la M2, mentre velocità di circolazione della moneta è scesa.
Ciò vuol dire che non c’è stata la reazione sperata da parte della inflazione, cosa ormai nota che abbiamo sentito più volte.
Questo schema grafico sarà da monitorare per vedere se avremmo delle indicazioni per l’aumento della inflazione, da più parti supposto oltre che auspicato.
Ricordo che alcuni elementi confermano questo trend, in primis il movimento delle commodities che in passato ho già analizzato.
La medesima situazione l’abbiamo sul mercato europeo ed ovviamente a cascata anche sull’Italia.
N.B: attenzione all’inflazione che in tanti vogliono. L’aumento dei prezzi a parità di reddito impoverisce i singoli, esaspera la perdita di Pil ed influisce negativamente sul costo del lavoro.
NON FARM PAYROLL / S&P 500La correlazione è molto forte osservando i dati del "NON FARM PAYROLL" e l'S&P 500
sono molto correlati da anni con un andamento decisamente univoco a dimostrazione
che i dati della disoccupazione hanno decisamente un forte influenza sui mercati americani
come è giusto che sia
Fed Fund la decisione del FOMCLa FEDERAL RESERVE BANK si è accorta che il dollaro in salita ed i tassi al rialzo stanno causando qualche rallentamento economico in USA.
Il FEDERAL OPEN MARKET COMMITTEE, potrebbe quindi lasciare il tasso ufficiale invariato oggi.La FEDERAL RESERVE BANK si era impegnata a non aumentare i tassi sopratutto a fronte dell'ultimo sgambetto teso a TRUMP.
Intanto il dollaro forte non ha prodotto i risultati attesi, forse causa è il rallentamento economico globale e la volatilità dei mercati finanziari.Intanto le pressioni inflazionistiche si sono attenuate, a dimostrazione non ultimo la previsione ribassista di Mario DRAGHI presidente di BCE.
Buon Trading
SantePTrader