Lezione di Money Management: due modelli a confrontoCiao Trader , da quando ho scoperto il money management e ho iniziato a studiarlo attentamente ho notato quanto possano migliorare i risultati del backtesting di un sistema (seppur ancora "grezzo") semplicemente implementando una logica di money management.
Il money management si occupa di stabilire il position size per ogni trade anche se ritengo che il money management non abbia un'importanza esclusivamente per l'ingresso in posizione ma anche per il position management.
In questa breve lezione voglio portare un confronto interessante tra due modelli di money management: il Fixed Fractional Method e il Percent Volatility Model.
Questo non vuole essere un excursus accademico perciò mi limiterò a descrivere in poche parole le peculiarità di questi due modelli.
Fixed Fractional Method : si decide quanto rischiare del proprio capitale e conoscendo il valore assoluto dello stop loss, si divide il capitale rischiabile (dato dal prodotto tra il capitale e la percentuale di rischio) per lo stop loss per ottenere il numero di contratti utilizzabili. In tal modo il trader è in grado di limitare la perdita potenziale ad un massimo della percentuale di rischio scelta.
C'è da sottolineare che la percentuale di rischio è soltanto una misura che vale per il successivo trade, bisogna perciò considerare potenziali drawdown dovuti a trade perdenti di fila. Tuttavia per essere semplice è anche un metodo particolarmente utilizzato.
Percent Volatility Model : si stabilisce una percentuale massima di volatilità che si è disposti a tollerare sul proprio capitale, si moltiplica tale percentuale per il capitale e si divide tale valore, che sarebbe il valore in dollari corrispondente ad un'oscillazione pari al valore in percentuale stabilito, per la volatilità registrata nell'ultimo periodo. La volatilità viene calcolata con l'Average True Range, che rappresenta la media dell'escursioni giornaliere di un certo numero di periodi precedenti (tale valore è espresso in valuta ad es. usd).
L'intuizione che sta dietro al concetto di utilizzare la volatilità deriva dal fatto che se c'è più volatilità si rischia di meno, mentre quando c'è bassa volatilità il modello consente di aumentare il position sizing (talvolta rischiando di sovraesporsi in modo eccessivo).
Conclusioni
Da una parte il Fixed Fractional può sembrare banale, mentre il Percent Volatility più sofisticato.. tuttavia nel trading non esiste un "metodo sicuro", ogni strumento o modello ha pro e contro e tutto dipende dal modo in cui utilizziamo tali strumenti e modelli.
Tu cosa ne pensi ? Quali modelli preferisci usare?
Gestione del rischio
Guida pratica alla gestione del rischioCiao trader!
Sappiamo bene che il trading e gli investimenti offrono ottime opportunità di profitto, ma ricordiamoci che c'è anche sempre la possibilità di perdere (che poi comunque la perdita farà sempre parte del processo, anche e soprattutto di un bilancio positivo di lungo periodo).
I trader più esperti lo sanno bene, e nel post di oggi condivideremo diversi suggerimenti testati nel tempo per aiutare i nuovi trader e investitori a comprendere meglio il rischio finanziario e la pianificazione intelligente.
📝 Sviluppa un Trading Plan
- Molti trader si buttano sul mercato senza una comprensione approfondita di come funziona e cosa serve per avere successo.
- Dovresti disporre di un piano di trading dettagliato prima di buttarti in qualsiasi operazione.
- Avere un piano può aiutarti a rimanere calmo in situazioni di stress, e assicurarti di operare sempre all’interno del rischio prestabilito.
🧘♂️ Comprendi la tua tolleranza al rischio
- Il rischio è soggettivo. Trader diversi hanno personalità e sistemi diversi, e pertanto una diversa tolleranza al rischio.
- Non esiste un approccio che vada bene per tutti.
- Scopri cosa si adatta alle tue esigenze in base alla dimensione del tuo conto, alla tua età, al tuo piano di lungo termine e ad altre variabili chiave che sono specificamente uniche per le circostanze. Quindi, implementale di conseguenza.
📚 Segui la tua strategia di trading
- Una strategia di trading stabilisce una serie di regole che possono aiutare il trader ad evitare decisioni impulsive.
- Una strategia di trading è essenziale perché ti richiede di pensare profondamente al tuo approccio ai mercati prima di iniziare a rischiare denaro reale.
- I trader dovrebbero backtestare e fare ricerche sulla propria strategia in diverse condizioni di mercato. Chiediti come ti comporteresti in un mercato ribassista? Hai provato a tradare in demo con la tua strategia per vedere se funziona? Hai discusso la tua strategia con altri o hai chiesto un feedback?
- Alcuni trader saltano da strategia a strategia, soprattutto dopo una serie di perdite. Questo di solito porta ad ancora più perdite ed è improduttivo a lungo termine.
- Se il tuo sistema ha un vantaggio verificabile , seguirlo ti aiuterà a generare rendimenti coerenti nel tempo. Ti aiuterà anche ad attenerti al tuo piano a lungo termine originale come menzionato sopra.
🚨 Usa uno Stop-Loss
- Uno stop-loss è un ordine che viene effettuato a un livello di prezzo predeterminato e può aiutare a limitare le perdite se il trade va contro di te. Viene anche utilizzato per assicurarsi di attenersi al tuo piano di trading originale e alla strategia di trading.
- In generale, questo livello di prezzo predeterminato è il livello in cui la tua idea di trading viene invalidata.
✂️ Gestisci le dimensioni della tua posizione
- È importante assumere una dimensione di posizione ottimale in modo che non vi sia troppa esposizione al rischio in un determinato trade.
- Il trading è un gioco di probabilità. Quindi, un trader non dovrebbe mai mettere tutte le sue uova in un paniere, e se lo fa, allora dovrebbe esserne ben consapevole.
❌ Non fare over-trading o trading "di vendetta"
- Sebbene possa essere allettante, non è mai una buona idea provare a recuperare le perdite assumendo rischi più elevati.
- È facile provare forti emozioni durante il trading. Tuttavia, prendere decisioni basate sulle emozioni piuttosto che sull'analisi razionale è un’ottima ricetta per il disastro. Se temi che ciò stia accadendo, allontanati dal tuo computer.
📔 Tieni un trading journal
- Un trading journal (o diario di trading) può aiutarti a identificare le carenze nel tuo trading.
- La valutazione di questo diario a intervalli regolari ti aiuterà a comprendere e a migliorare te stesso. Il trading Journal è uno strumento per un'ottima auto-riflettere nel tuo viaggio.
Ti ringraziamo per la lettura! Speriamo che questo post ti sia piaciuto. Sentiti libero di scrivere ulteriori suggerimenti o consigli nella sezione commenti qui sotto!
Ricorda che questo è un post educativo per aiutare tutti i nostri membri a comprendere meglio i concetti utilizzati nel trading o negli investimenti. Questo non promuove in alcun modo uno stile particolare di trading!
A presto 🙂
- Team TradingView
Sentiti libero di seguirci su Instagram e Twitter per altri contenuti fantastici!
FONDAMENTALI PER DIVENTARE UN TRADER PROFESSIONISTACiao traders, voglio condividere con voi questi consigli che con il tempo e la costanza nell'operare nei mercati mi hanno aiutato a diventare un day-trader professionista.
Andiamo subito al primo!
1. Fai trading SOLO quando hai la mente libera da pensieri:
- Lo stato emotivo può influenzare la nostra operatività nei mercati, il che diventa un bel problema che ci collega a...
2. RISPETTARE il Money Management nonché il R/R ( rischio / rendimento ):
- Il Money Management è quella disciplina che consente ( nonostante le perdite) di essere sempre in profitto.
Per esempio:
R/R 1:2 = 2%
- StopLoss 30 pips
- TakeProfit 60 pips
( Per essere in profit basta un 4:10 )
1. -10€
2. -10€
3. -10€
4. -10€
5. -10€
6. -10€
7. +20€
8. +20€
9. +20€
10. +20€
Si ha una perdita di 6€ ed un profitto di 8€ quindi su 10 trade +20€
Io personalmente non apro operazioni al di sotto di 1:2, oscillo tra 1:3 - 1:5/6
3. Se non trovi opportunità NON fare ulteriori analisi sul grafico:
- Analisi oggettive e non soggettive non forzare la tua strategia se per quel tipo di mercato ( in quel momento ) non quadra, da qui ci colleghiamo al punto 4.
4. Fidati della tua strategia:
Rimani attaccato alla tua strategia il tuo momento arriverà, 100%. Non saltare da video a video su Youtube o comprando corsi fasulli, non c'è errore peggiore di prendere pezzi di strategie diverse.
Puoi anche affidarti ad una persona e seguire il suo metodo.
5. Qui possiamo collegarci al terzo punto: focalizzati su MASSIMO 4 valute + Oro/Petrolio ed Indici.
Ti elenco qui sotto le coppie che analizzo più spesso:
- CAD/JPY Tokyo session
- GBP/JPY London session
- XAUUSD New York session
- USDWTI New York session
- NAS100 New York session
- US30 New York session
Buon trading!
Psicologica ed emotiva del trading. Conclusioni.Eccoci finalmente all’articolo che chiude questa lunga maratona, tutto quel che precede questo articolo, per chi mi ha letto sino ad ora, è il coronamento a quanto ho condiviso sino ad ora con voi.
Non è tutta la mia vita svolta con il trading, sicuramente sono tutti i passaggi salienti del mio percorso, quelli, che, volta per volta, hanno permesso la mia crescita personale. Vi ho descritto alcune tecniche, quelle per me più importanti e profittevoli, ho continuato con il Trading Plan, ribadendo che è stato lo strumento indispensabile al salto di qualità nella profittabilità, proprio come ve lo ho descritto.
Certo, come non sono un trader professionista, non sono tanto meno uno scrittore, quindi spero abbiate colto il senso dello strumento, anche perché, come detto è personalizzabile, soprattutto, molti punti, vanno elaborati in base alla propria emotività, (ne parleremo proprio in quest’ultimo passo didattico), ed alle proprie decisioni di trading, elaborate sulla base di test ripetuti ogni weekend sullo storico dei mercati per i quali operiamo, e magari, proprio con i test settimanali, potremmo eliminarne alcuni mercati che cambiano le loro caratteristiche ed aggiungerne degli altri che nel tempo si adattano al nostro stile e sistema di trading.
Quanto descritto, in precedenza, avrete notato, è molto improntato sulla PA, pian piano mi son sempre più convinto che non esisteva nel mio essere, ed a mio modo di vedere, sul grafico, nessun motivo per tradare l’analisi fondamentale, quella è per banche, fondi, istituzioni… Al limite per chi trada sul mensile, (ancora non ne ho trovati fra noi), semplicemente e solo l’azione del prezzo.
Infine, proprio ora vi svelo la mia evoluzione finale, il mio sistema si basa esclusivamente su un grafico pulitissimo, neanche un indicatore, solamente pattern grafici, col tempo li troverete con relativa facilità. Il problema è sempre il medesimo, non con quale tecnica entrare, ma anche la più profittevole, se non si ha un Trading Plan elaborato nel tempo, visto e rivisto e corretto, imparato come parte propria della nostra operatività, non servirà.
Non vi servirà neanche una buona tecnica se non saprete gestire il vostro denaro, (anche quella parte integrante del Trading Plan), decidendo con quale percentuale di capitale entrare, con quale rapporto rischio/rendimento gestire il trade, controllo del fattore emotivo nella vera e propria gestione del trade.
Ecco, e siccome leggendomi saprete che sono anche un fantasioso fantasticatore, avrete immaginato che ho dato anche un nome al sistema da me partorito e modellato nel tempo, (TRBB22).
Certo, ho detto che uso solo pattern grafici, ma poi vanno saputi tradare e per farlo si applica il sistema che ognuno di voi dovrebbe creare, modellare, testare ed infine applicare. Il sistema, se sicuro, verificata la profittabilità, vi dona sicurezza, la sicurezza elimina l’emotività, elimina la paura di perdere soldi e sbagliare un operazione studiata bene, applicata secondo il vostro Trading Plan, che, se rispettato, elimina anche l’ingordigia di spingersi oltre il giusto gain, sbagliando l’operazione per il motivo opposto.
Chiudo la premessa citando un caro collega che, in settimana, mi ha invitato in chat a cambiare lavoro, (ovviamente non ho neanche risposto), io un lavoro lo ho, lo ho sempre avuto e sempre lo avrò. Io non sono un professionista, trado , seguo la finanza e sono qui su Tradingview, per passione, semplice e pura passione, sono una persona che mediamente realizza quei 5000 pips/anno e sono contento così. Quest’anno, in proiezione, avrei potuto realizzarne fino a circa 10000, ma il mio Trading Plan, sulla base degli errori passati, sulla base dei test effettuati nei weekend, vieta di entrare sopra i 600 pips di realizzo, quest’anno comunque, alcune operazioni, anzi, la maggior parte, un buon 80%, avrebbe anche chiuso in gain i trade sopra i 1000/1600 pips, magari chissà, in un prossimo futuro, se riterrò valido farlo, potrei alzare la soglia, per adesso va bene così per una serie di ragioni operative. Partiamo dal fatto che se voglio realizzare 1200 pips, devo essere disposto a perderne 600, usando il mio rapporto 1 a 2. Ed io per adesso non lo sono, anche in base al size con il quale entro in posizione. Inoltre, un profitto di 1600 pips, anche meno, comporta mesi a mercato senza uscire dall’operazione. Questo per far comprendere che la gestione è più importante del sapere quando entrare in un trade. Se pure la vostra tecnica chiuderà solo il 50% delle operazioni in profit, applicando il giusto MM voi avrete chiuso il vostro anno in profitto, preservando il vostro capitale, ricordo che il capitale è quello che vi permette di rimanere a mercato e svolgere la vostra attività di trading.
Chiuso il riassunto delle puntate precedenti, chiuso con me, oramai mi avrete conosciuto a sufficienza direi, avendo condiviso il mio sapere con voi, (aggiungo con immenso piacere), passiamo all’ultimo articolo didattico, dopo quest’ultimo, mi diletterò a pubblicare idee di trading da condividere per poter discutere assieme potendo beneficiare di una crescita reciproca.
Partirei premettendo che, quando parliamo di psicologia, parliamo principalmente di due aspetti fondamentali, fra i tanti che racchiudono il termine. Il primo la disciplina, come detto sopra elemento inscindibile dal trading, io ritengo lo stesso trading una disciplina. Secondo, (non per importanza), l’attitudine. A me spiace scoraggiare alcuni di voi, ma come disse a me una cara persona: “vediamo cosa tiri fuori, se hai attitudine al trading continuiamo l'insegnamento, se no meglio chiuderla e lasciar perdere…”
Ecco, questo riassume la parola attitudine, se facendo un sincero esame, capite che non siete portati per una serie di ragioni, smettete di buttare soldi ed impegnate gli stessi e le vostre energie per altro.
Questo è un prezioso consiglio che voglio donarvi in chiusura.
Quando apriamo con un broker un conto di trading, (intanto già superficialmente scegliamo il broker, senza chiederci o sapere cosa andremo a tradare, scalping?, intraday?, lungo?, di conseguenza i costi, gli spread, rollover), noi focalizziamo tutto sul tradare, tralasciando quello che più conta in questa disciplina, ripeto Trading Plan e psicologia, correlati strettamente.
Dovremmo invece concentrare le nostre esperienze future su questi ultimi. Ovvio che parlo per esperienza, io per primo ho commesso questi errori, fortunatamente capendo che erano il principio ineludibile se si vuole lavorare e vivere di trading.
Molti consigliano letture e corsi, io, personalmente, consiglio tanto allenamento sul campo. La lettura o il corso, gasano, esaltano, ti fanno credere pronto ad affrontare i mercati, non è così.
A questo punto in molti si stanno domandando, soprattutto dopo le mie recenti affermazioni riguardanti l’attitudine, se io non stia raccontando frottole, si potrebbe aggirare il problema con trading automatizzato, un Expert Advisor.
Vi chiedo, credete che gestire un EA non richieda capacità tecniche? Va sempre e comunque rivisitato, i mercati corrono alla velocità della luce e si modificano ancor più rapidamente dei nostri smartphone o PC, quindi dopo poco o tariamo il sistema, oppure ci troveremo con uno strumento obsoleto che ci farà perdere più di quanto possiamo guadagnare. Inoltre, (domanda personale secondo le mie concezioni di trading), quanta soddisfazione potrete trovare nell’aprire il PC o stare davanti al monitor, osservando un EA? Sinceramente la mia aspirazione massima, la mia soddisfazione assoluta è aprire, gestire e chiudere un trade in profitto non per soldi… Per la riuscita dell’operazione.
Ci sono alcune variabili che nemmeno l’EA può gestire, molte volte la discrezionalità è tutto all’interno di alcune operazioni, l’EA lavora per istruzioni inserite. Tre emozionalità le identifico come pericolosissime e come punti su cui lavorare ossessivamente, queste neanche l’EA può gestirle in caso diventano padrone di voi. Ma se imparate a gestire aprono la strada alla tranquillità, non ostentata, ma spontanea, per tradare. Paura, avidità e voglia di rivincita. Quest’ultimo prima non la ho descritta. Ho conosciuto, agli albori, tantissime persone nei forum, ora scomparse, che ad ogni insuccesso cercavano immediata rivincita sui mercati, vedendoli come l’avversario da sconfiggere. Intanto i mercati sono da leggere e non da combattere, poi bisogna anche saper attendere l’occasione giusta determinata dalla propria operatività e tecnica. Il mercato offre sempre possibilità. All’epoca si usava moltissimo applicare sistemi di martingala per rifarsi, bruciando conti a velocità supersoniche.
La verità è che bisognerebbe fermarsi, analizzare gli errori, sia tecnici che psicologici e lavorare su quelli. Vedete torniamo sempre la, perché se capiamo pochi concetti, sia tecnici, che di Trading Plan che psicologici, credetemi, ve lo dico come meglio non posso, il trading è molto semplice, non cerchiamo noi di farlo diventare difficile, non rispettando le regole o ancora peggio, cercando proprio noi le difficoltà.
Se e quando riusciamo a trovare equilibrio, razionalità, disciplina non avremo bisogno di molto altro, se non duro lavoro, non crediate che il trading sia due clic di mouse e passare ore folli a spendere i milioni di euro guadagnati…
Qualche giorno addietro, seguivo proprio su Tradingview un live di un nostro collega, anzi due , dicevano cose mai più vere viste più e più volte. Persone che conoscono alla perfezione, molto più di me e tanti altri nostri colleghi la tecnica, la gestione e la psicologia del trading, quando viene, però, l’ora di sedere davanti al monitor non riescono ad essere profittevoli. Questo dovrebbe spiegare, da solo, l’importanza di quanto scritto sul Trading Plan e quanto oggi scrivo. Il trading è lo studio dei movimenti del mercato passati da applicare alla nostra operatività. Quindi, osservare allo sfinimento il passato ed applicarlo al presente, senza se e senza ma. Chiudiamo il 50% delle operazioni in profit? Bene, ripeto, anche solo con un rapporto R/R 1 a 2 siamo in profitto, giusto?
Guardate che quanto scrivo non è il percorso di una settimana, un mese, un anno. Per tutta la vostra vita da traders, dovrete saper riconoscere la vostra emotività, gestirla, dominarla. Certo, ogni giorno sarà migliore del precedente, ma non sarà sicuramente l’ultimo. Faccio un excursus per darvi due consigli pratici, a me hanno dato un grande aiuto. Il primo è lavoro su daily con operazioni che vanno da qualche giorno a qualche settimana, questo mi permette di ragionare con calma e lucidità l’ingresso, il mio Stop o TS ed il mio Take Profit. Ma mi restituisce anche il tempo di ragionare il piano B in caso il mio studio su quel trade non prenda il giusto verso. Se poi, acquisirete col tempo le caratteristiche che il trader deve possedere, potrete ragionare di scegliere Time Frame minori se proprio volete tradare intraday o, estremizzando, scalping. Il secondo è dimenticare le notizie, vi distolgono dagli obbiettivi, adesso è tutta una catastrofe, esempio. A noi, che vogliamo solo speculare, poco interessa se l’euro crollerà, se il gas quoterà tot, etc. A noi interessa capire dove andrà il prezzo. Gli analisti oggi sono divisi, chi dice che i mercati hanno scontato già le notizie di recessione, d’inflazione, altri dicono che ancora debbono scontarle, io, osservo cosa fanno i prezzi dei miei mercati sui quali opero, se oggi la mia operatività mi dirà che l’euro si apprezza, per me l’euro si apprezza.
Se voi seguite le notizie, sicuramente, vi farete condizionare dalle voci tambureggianti di un euro fino a 0.90 ed anche sotto. Capite cosa voglio dire? Se avrete, secondo la vostra tecnica un segnale long, non lo prenderete in considerazione perché sono tutti concordi a dire che l’euro si deprezzerà ancora parecchio.
Parte integrante della psicologia che ci permette di trovarci integri, rilassati, sereni e concentrati davanti al monitor è lo stress, sia esterno che dovuto al trading stesso. Lo ho trattato in lungo e in largo nelle parti didattiche sul Trading Plan. Ricordate? Se il corpo è sano la mente è sana. Se la mente è sana potremo dominare la nostra psicologia positivamente. Dormire le giuste ore, un’adeguata alimentazione, permettono la giusta concentrazione, quando si devono prendere decisioni bisogna essere super concentrati, convenite?
Ricapitolando e chiudendo anche quest’articolo, non possiamo assolutamente prescindere dal controllo delle nostre emozioni, ricordo allenarsi alla razionalità e all’equilibrio. L’aiuto più grande può fornircelo il nostro trading plan.
Io ho iniziato nel Novembre del 2009, oggi, a distanza di anni, prima ancora di aprire , quella che io chiamo la “piatta”, apro il mio trading plan e leggo punto per punto:
1. Motivazione: Io trado perché voglio raggiungere questi risultati…
2. Obbiettivo di Trading: Trado per comprarmi e poi smetto? Trado per 5 anni per e poi smetto? Trado per tutta la vita per garantirmi un futuro più agiato o per…?
3. Tipologia di Trading: Approccio al trade, entro se si verificano queste condizioni, a prezzo tot, lo SL lo metto ed il TP lo metto, piano B se il prezzo fa cosi o se il prezzo fa cola… etc.
4. Mercati e tempi operativi: Tendenzialmente opero su con questi orari perché ho notato più proficui su quei mercati
5. Sistema di trading: Applico un sistema manuale e discrezionale ma sempre nel rispetto del punto 3 del trading plan etc. etc.
6. Rischio: Entro con tot size, gestisco 1, 2, 3 operazioni per volta, espongo il mio conto ad ingressi dell’1%, il mio R/R non dovrà mai scendere sotto 1:2 etc. etc.
7. Gestione delle posizioni aperte: Non differisco mai dalla gestione del punto 3, questo mi permette una gestione tranquilla, dissociata dall’emozionalità, pragmatica e razionale etc. etc.
8. Test Trading System: Ogni settimana annoto i test, la bontà o meno del sistema ed annoto quanto determinato dalla simulazione. Altresì se non viene meno la profittabilità del sistema appongo le piccole e giuste modifiche a mantenerlo stabilmente proficuo, se proprio decade lavoro alla ricerca di un nuovo sistema, ma mai per sfizio o per aver letto o sentito il sistema di altri.
9. Annotazioni di qualsiasi cambiamento il qualsiasi punto del Trading Plan, cosa mi ha portato alla decisione, le modifiche apportate etc. etc.
Tutto quanto sopra lo rileggo prima ancora di iniziare ad operare ogni singola volta. Può sembrare stupido, ma ricordate questo strumento non discerne dall’altro e viceversa, tutto è strettamente connesso, apprendimento continuo di tecnica, lavoro su Trading Plan e sulla propria psicologia.
Rileggerlo, magari anche prima di una qualsiasi decisione che debba entrare in posizione, che lo sia e soprattutto che l’emozionalità mi detti di chiuderla, io rileggo il Trading Plan e come imposto oramai da anni lo seguo. Ricordo che non sono regole a caso, scritte per il gusto di farlo, sono il frutto dello studio e degli errori commessi in 13 anni e oltre. Errori anche e soprattutto psicologici.
Non ho messo slide in questo post didattico, in modo tale che ho potuto descrivere tutto senza suddividere in parti il documento, ma anche perché la giusta importanza va data alle parole, leggere una slide non può essere esplicativo di quanto ho scritto.
Buon lavoro.
Desidero ringraziare l'intera Tradingview, per questo importante strumento globale creato, ottimo per tutti noi che quotidianamente dobbiamo studiare, analizzare approcciare i trade, nonché confrontarci con altri colleghi che, (a differenza di tanti forum e altro), sono per lo più seri e competenti. Inoltre fantastico strumento di apprendimento per chi approccia questo mondo, magari fosse esistito quando iniziai io... Grazie davvero, una grandissima intuizione.
Trading Plan (2 Parte)Cosa è questo poco usato strumento dai neofiti? Coloro che più di ogni altro dovrebbero applicarlo in tutte le sue linee guida, anche quelle solo consigliate, per poter progredire nell'apprensione, capacità e profittabilità di questa disciplina.
Approfitto per ricordare che il trading on line non è un gioco, mille volte e mille ancora ho letto nei vari forum che praticavo agli albori, ho giocato su EURUSD... Ho vinto 30 euro... Secondo me adesso sale... (senza una base di studio per affermare la propria scelta). Io la ritengo una disciplina a tutto tondo, i più la definiscono, giustamente, un attività, ma, avrete compreso, che personalizzo tutto, non solo il mio Trading System, non solo il Trading Plan... Quando leggevo quegli abomini, mi si accapponava la pelle e gli intestini si aggrovigliavano.
Il Trading Plan è un insieme di linee guida da voi stessi identificate che annoterete e saranno il vostro faro in qualsiasi mare, che sia calmo, agitato o in tempesta, (ricordate il pilota? Anche col peggiore dei problemi in volo, prende il manuale per identificare e risolvere il problema mantenendo la calma). Quindi, oltre a darvi un metodo e pianificare i vostri trade, saranno il manuale operativo in caso di difficoltà di gestione del trade perché non tutto è andato secondo i piani, magari... Aiuta, altresì, a mantenere lucidità e calma, a controllare l'emotività. Soprattutto se abbinato al vostro sistema di trading collaudato per il quale ogni giorno acquisirete maggiore fiducia, anche se perderete qualche profitto. Ricordate il MM, se corretto, anche con il solo 50% di operazioni chiuse in profit, vi donerà sicuramente un ritorno. Come dicevo anche ieri, non vi è un TP standard, potrete personalizzarlo, io vi esporrò il mio, vi sono però alcune regole assolute da rispettare. Questo è il Trading Plan, scendiamo ora nel dettaglio.
Ineludibile annotare il perché fate trading, consoliderà la vostra consapevolezza e, molto probabilmente vi permetterà il raggiungimento dei vostri obbiettivi. Per favore, se state pensando alla super vettura, due donne sul lato sinistro e due sul destro, vita sfrenata e altro, abbandonate subito l'idea. Il trading è applicazione, disciplina, vita sana in corpo sano per prendere sempre le decisioni migliori. Tuttavia, potrete sempre barattare i vostri guadagni, (se diventerete mai altamente profittevoli), per placare le ire della vostra compagna di vita, state pur certi che sarà lei a poter fruire di centri bellezza, shopping compulsivo e sfrenato, palestra ed altro per sopperire alla vostra presenza/assenza dovuta all'attività di trading.
Annotare i progressi e gli errori commessi in passato, aiuta sicuramente a correggerli e migliorare il proprio sistema di trading, avrete una vettura con cui gareggiare, una rettifica li, un aggiustatina la, una messa a punto ogni qualvolta qualche strumento va fuori taratura ed avrete una vettura che può ambire ad un piazzamento onorevole. Ricordo che gli strumenti che userete non sono eterni. Il trading si evolve molto più velocemente di quanto possiate pensare, un anno addietro può equivalere al paleolitico per gli anni che ha il nostro pianeta. Fino a "ieri" si applicava l'uncino di Ross, oggi io, quando entro con quella tecnica, attendo sempre il re test del punto 2, non entro alla rottura. Questo perché nel tempo, "le mani forti", hanno studiato nuovi movimenti facendo divenire obsoleti quelli applicati in precedenza. Prendono i nostri stop e poi ripartono. Potrete, sì facendo, comprendere i mercati a voi più congeniali in base al vostro sistema. Più lento, più veloce, più volatile etc. Morale, annotare sempre tutto, potrete migliorare i vostri trade.
Una pianificazione del vostro Money Management e della percentuale di rischio che vorrete assumere, nonché del rapporto rischio/rendimento, la leva che applicherete, saranno vitali per il proseguire la vostra attività.
COME POTETE REDIGERE IL VOSTRO PIANO?
Quanto conosco la materia? Potrete studiare, raccogliere informazioni, oramai il web se non addirittura Tradingview è pieno di materiale atto al caso, potrete seguire webinar affiancando una piattaforma demo per testare il vostro grado di apprendimento in real time. Ma anche e soprattutto effettuando test sulla base passata per, appunto, testare la vostra tecnica elaborata.
Quanto tempo ho a disposizione? Importante! Per me lo è, io non ho le classiche ore di trading a disposizione, se non la sera, la primissima mattina ed i weekend, quindi ho sviluppato negli anni una tecnica basata su ordini pendenti e su TF molto alti, mensile e settimanale per fare la foto dell'andamento, avere una visione d'insieme, il Daily ove trovo i miei punti d'ingresso ed uscita dalla posizione. Quindi utile soprattutto a capire ed elaborare il proprio sistema di trading.
Perché no? Chiedersi quanto si è motivati e se non troppo, cercare le motivazioni è anche importante, oggi in qualsiasi campo, per raggiungere risultati importanti, ci sono addirittura trainer motivazionali, ricordate quando affermo che il trading è una disciplina, non vale solo per un fisico sano, una mente lucida e sgombra, vale anche per le motivazioni che noi avremo.
Ma soprattutto, per impostare il nostro money management, in tutta onestà dovremo chiederci, se già non ne siamo a conoscenza, la propria propensione al rischio. Esempio, entrerò con l'1% del mio capitale in posizione? Con il 10%? Con il 30%... Oppure, Avrò un R/R di 1:1? 1:2? 1:3?... Ecco, rispondendo a voi stessi su questo punto, potrete conseguentemente impostare anche questa parte PRIMARIA del vostro piano di trading. Notare!!! I concetti espressi spero non verranno usati come punti di riferimento per dare vita al vostro TP, pianificandolo, ma non rendendolo esecutivo ed applicato , perché in quel caso avrete sprecato solo tempo ed energie.
E' inutile imporsi un R/R di 1:3, un ingresso con l'1% del capitale, a seguire studio un ingresso, mi convince e sono sicurissimo che si comporterà come da me pianificato, quindi entro con un R/R 0.5:3 ed il 35% del mio capitale, potrebbe essere il viale del tramonto della vostra attività di trading
Impostare in anticipo le mie strategie di trading, mi aiuta a gestire il lato emotivo, inutile dire in questo periodo quanto sia importante. Piazzo il mio ordine pendente, dopo averlo studiato e pianificato, ho, inoltre l'abitudine di incassare la metà sul primo target individuato, spostare a Break Even lo Stop che fra l'altro è Trailing, e far correre il profitto per la metà restante, comunque andrà il mio trade avrò generato profitto. Regoletta per me assoluta è tagliare le perdite, far correre il profitto, assieme a quella che recita che il trend è nostro amico. Queste sono divenute parte integrante del mio essere, grazie applicazione del TP. Provate un esercizio: prendere gli oggetti con la mano non usuale, intendo se siete mancini con al destra o viceversa, vedrete che dopo molto esercizio, senza accorgervi, prenderete gli oggetti con la mano opposta a quella sempre usata. Questo per parafrasare cosa è in grado di permettere l'applicazione.
Batto sempre sul medesimo tasto, perché in anni e anni di esperienza, nel mio rapporto con aspiranti traders, ho sempre notato il medesimo errore, trascurare il riposo fisico e l'alimentazione. Potrete anche ridere, non tanto per il riposo, quanto per l'alimentazione, o peggio, l'assunzione di alcolici, stupefacenti o simili. Provate a mettervi davanti ad un grafico dopo un lauto pranzo, magari qualche bicchieri di vino, ed un amaro. Avrete la medesima lucidità, concentrazione e se sarete in grado di sviluppare un corretto processo decisionale?
Quindi riassumendo ricordo di annotare su un registro i vostri trade, la consultazione vi aiuterà molto a riconoscere gli errori potendoli correggere, sempre che, in onesta, abbiate registrato correttamente le operazioni in profitto con gli eventuali progressi, quelle in perdita con gli eventuali errori. Mai dimenticare i vostri obbiettivi, vi motiverà. La motivazione è importante. Non fatevi mai abbindolare dal sistema ad effetto, stile albero di natale, l'indicatore o il TS risolutore di tutti i problemi. Non abbandonate mai disciplina, piano e TS che avete elaborato. Il trading è veramente semplice, quindi non cercate di complicarvi la vita da soli. Semplicemente basta comprendere perché vedete l'interfaccia fra voi ed il mercato, cioè la piattaforma, che fa oscillare un prezzo su è giu. In un precedente mio articolo ho spiegato cosa accade, è semplicemente domanda ed offerta, chi compra e chi vende, né più né meno. Quando capirete questo, vi renderete conto che fare trading è molto semplice e non bisogna andare a cercare il Santo Graal. Mai sprecare tempo ed energia, i traders profittevoli hanno fatto loro questo principio.
A rafforzare la tesi che il TP è strettamente necessario è proprio l'ultima frase: "Mai sprecare tempo ed energia", quindi se i migliori trader hanno acquisito questo principio, perché dovrebbero integrarlo come parte essenziale della loro attività? Fatevi la domanda e datevi la risposta.
Prima di smettere di bruciare conti, non ricordo bene quanti, ne bruciai 2 o 3.
Sempre quando iniziai, circa 14 anni fa, lessi, su un forum, una specie di vademecum che riassumeva le 10 regole del trading plan, lo stampai e lo appesi al muro di fronte a me, dietro il monitor del PC, per avere sempre a mente le linee guida. Questo non vi esime dal compilarlo e registrare con regolarità quanto sopra detto.
Io sarò un trader per arrotondare il mio stipendio, permettendomi una vita dignitosa. (Personale, spero voi abbiate compreso il senso...)
Obbiettivi: Pianifico ed eseguo trade per Mesi? Settimane? Giorni? Ore? Minuti?
Quanto voglio realizzare dal trade?
Ho deciso di adottare sistemi automatici/manuale discrezionale solo così diverrà automatico il mio operare.
Ho il mio Trading System, lo perfeziono, non lo cambio, medesima ragione di cui sopra, oltre che mi permette una corretta gestione del MM nelle probabilità di profitto.
Opero su questi mercati perché conosco orari, velocità, ampiezza, etc. sono specializzato su questi.
Rispetto le mie regole di MM, size di ingresso, R/R, percentuale in ingresso rispetto al capitale, posizioni da gestire, leva.
Non mi farò influenzare dai movimenti del mercato, sia per chiusure anticipate, sia per rimanere dentro più a lungo del previsto. (Spiegato sopra come opero io).
Registrerò sempre tutto, lato gestione trade, lato emotivo in quel trade. (Aggiungo, vi accorgete quanto sarà sempre più semplice replicare in profit, effettuando le giuste rettifiche per far divenire quei trade negativi positivi, come gli altri.
Nei weekend, userò SEMPRE parte del mio tempo per testare le rettifiche fatte al mio sistema, sui grafici, per individuare nuove opportunità per la settimana entrante.
Buon lavoro.
Trading Plan (1 Parte)Sino ad ora ho condiviso con voi tutti/e alcune delle mie tecniche, vedi applicazione dell'Ichimoku, vedi Onde di Elliott e vedi ancora la TAV, La tecnica delle aree di valore, (per i puristi della PA). Forse, avrei dovuto posticipare le dette pubblicazioni, per dare precedenza al Trading Plan, spesso e molto sottovalutato, ma di primaria importanza. E si... Viene prima di qualsiasi altro studio nel trading on line, alcuni a tutt'oggi lo sottovalutano, altri hanno capito l'importanza solo dopo aver battuto la testa, o meglio, aver bruciato diversi conti, altri ancora credono nella malasorte, nella malafede dei broker e/o dei mercati che non si sono comportati come dovevano all'uscita di quel fondamentale, di quella notizia macroeconomica, oppure, ancora, perché il Fibo non ha rispettato un ritracciamento. Così potrei andare avanti per giorni, ma credo che anche chi mi legge sa bene questi concetti.
Dicevo, viene prima, perché chi è arrivato sino a questo punto del suo percorso, è conscio che individuare un ingresso non è il più grande dei problemi nel trading, applicare una tecnica? Ancor meno. Si possono applicare innumerevoli tecniche, aggiungo che con qualsiasi strumento, io compreso, le tecniche le modelliamo e le applichiamo come meglio riusciamo a gestirle, gli ingressi si possono trovare all'inizio del movimento del prezzo, a metà. Tutto questo a seconda del target che ci diamo, della tecnica applicata etc. Il problema sorge, (e alzi la mano chi non se ne è reso conto ad inizio carriera), quando il trade bisogna gestirlo. Con quanto entro? come gestisco il trade, appunto? Quando esco? E se il prezzo si gira contro, come gestisco? A che distanza piazzo lo SL? Emotivamente sono preparato? Sono lucido e freddo durante l'operazione?
Ecco, io ho scritto una serie di domande che oggi conosco, conosco anche le risposte, ma che, quando ho iniziato, nemmeno me le ponevo, pur davanti all'evidenza dei fatti. Questa la breve introduzione all'argomento che andremo a trattare per cercare di catturare l'attenzione di chi, ancora leggendo il titolo, o le prime righe di questo post, ancora snobba lo strumento. Adesso, passo dopo passo ci addentriamo sempre più nello specifico e nelle specifiche, scusate il gioco di parole, dello strumento.
Come tutte le mie pubblicazioni, anche questa sarà suddivisa in diverse parti, ripeto ancora, per l'esigenza di mostrarvi delle slide facilmente intuibili a colpo d'occhio, non sovrappopolate di scritte e segni confusi che poco servono alla comprensione di quanto scrivo.
Intanto diciamo subito questo: "Anche il trading Plan, è uno strumento discrezionale, come tutto quello che applico nel trading, compreso le tecniche e gli strumenti". Almeno, io lo intendo in questo modo e così lo racconto a voi che leggete. Non voglio essere frainteso, quindi dico subito che ci sono punti ineludibili, cioè sacri e che devono essere validi per tutti, dai traders professionisti ai neofiti, partendo proprio dallo stesso Trading Plan che, chiunque vuole essere profittevole E' COSTRETTO AD APPLICARE . Cosa ben diversa è il paragone, l'accostamento che io applico per permettere ai lettori di capire la validità e la necessità di avere il proprio.
Mentre i più usano il paragone con il Business Plan, che ben conosco, essendo stato socio di una società, a me piace pensare, ogni volta che apro la piattaforma di trading, di trovarmi fronte console di un aereo e di essere il comandante del volo, si, avete letto bene, il mio trade sarà un volo, quindi dovrò avere le giuste conoscenze per affrontare il viaggio e gli imprevisti che si potranno incontrare durante il percorso.
Aiutandovi con la slide e leggendo quanto ho da raccontarvi in merito, smetterete di ridere e forse, alla fine, vi sentirete anche voi, un po' più piloti.
Come ogni pilota, che sia il secondo o il comandante, avrete bisogno , prima di affrontare il volo di una mente lucida ed un fisico riposato, una buona colazione per darvi la carica e, chi più ne ha più ne metta. Fatevi un esame di coscienza, non è forse vero che avete sbagliato più volte le decisioni da prendere per stanchezza, poca lucidità o ancora la testa al bisticcio con la moglie/ragazza/compagna, la preoccupazione per il figlio che ha fatto una cosa che non doveva, il bisticcio con il subalterno sul posto di lavoro... Questo è il primo punto che accomuna le due categorie, il pilota ed il trader.
L'approccio al trade è il portare l'areo ad allinearsi con la pista di decollo, ma questo è corollario, giusto per continuare nel tenervi di buon umore, mentre scrivo quanto leggete.
Cosa fanno il capitano ed il secondo pilota prima di decollare? La check list delle operazioni per il decollo, certo che la sanno a memoria, ma saranno mica degli imbecilli se ogni volta uno legge e l'altro risponde che ha eseguito... Ecco, io faccio la medesima cosa, leggo punto per punto e spunto. Esempio classico, sapete che a inizio ero su, (per fare un esempio), USDJPY come chart, e aprivo la posizione su EURUSD coi parametri che avevo preparato per USDJPY?
Poi guardavo la chart e non vi era nessuna posizione aperta, al contrario era aperta, come detto su, EURUSD. Questo è un classico esempio dell'importanza di una check list di decollo e atterraggio, quindi anche di apertura e chiusura del trade.
Poi abbiamo il piano di volo, al comandante o al secondo, vengono fornite una serie di indicazioni, atte alla comprensione di come dovranno affrontare quel volo, tipo condizioni climatiche, eventuali forti venti, noi come traders, per affrontare il nostro volo, (trade), dovremo conoscere il comportamento dello strumento che andremo a tradare, non sono tutti uguali, EURUSD è molto lento, USDJPY è molto veloce, altri hanno grande volatilità, alcuni paghi meno di un pip, altri paghi centinaia di pips. Ma piano di volo è anche strategia operativa, quindi tecnica, piano B, in caso non funziona quanto avevamo previsto. Nel piano di volo c'è anche il diario di bordo, perché noi non dovremmo averlo?
I più grandi traders lo hanno posseduto, poi dai loro appunti sono stati redatti libri che oggi sono dei nostri must, sbaglio?
Infine, qui smetto, prometto, come l'areo ha la scatola nera in caso di guasto e di conseguenze pessime, così noi dovremmo avere un registro con tutte le nostre operazioni di trading, per poter fare le valutazioni del caso.
E' un dato di fatto, che se oggi abbiamo voli sempre più sicuri è grazie alle scatole nere, alle indagini degli ispettori che per ogni guasto che causa una sciagura, hanno adottato una misura ulteriore di sicurezza, inserendola nel "Trading Plan" del pilota e, lo stesso sbaglio del pilota, viene fatto rimediare allo sfinimento, in esercitazione di volo, nonché fatto ripetere in check list pre decollo o atterraggio. Ecco, se anche noi abbiamo una scatola nera per annotare le operazioni andate in perdita con motivazione dell'errore, ed un diario per annotare sbagli e migliorie, vi assicuro che seguiremo la stessa strada delle varie compagnie aeree. Potremo solo divenire più profittevoli.
Dimenticavo solo, nella parte del piano di volo, strategia operativa nel nostro trade, il Money Management, che nel Trading Plan, è una parte dominante. Io vi assicuro che con la più sciagurata delle tecniche, adottando un buon MM, vi sarà difficile andare in perdita. Esempio: Seppure adottate un semplice rapporto rischio/rendimento 1 a 2, con anche solo il 50% delle operazioni chiuse in profitto avrete avuto per l'appunto la vostra profittabilità in questa meravigliosa disciplina. Ma questo non è il MM, era una parte ed un esempio, vi rimando alla seconda parte di questo nostro cammino per la continuazione. Approfondiremo punto per punto, questa volta seriamente.
P.S. vi chiedo solo la cortesia di attendere il tempo che serve alle pubblicazioni, purtroppo il tempo è tiranno ed io, ho sempre moltissime attività da svolgere. Appena raccolgo il giusto tempo continuo questo importante tutorial, ci addentreremo nei concetti, questa è voluta essere come una grande premessa che spero vi abbia fornito qualche spunto di riflessione.
[PIANO DI TRADING] - Perché è essenziale svilupparloIl trading plan è la costituzione del trader.
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Non potete pensare di raggiungere dei risultati che siano replicabili senza avere una serie di regole da seguire.
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Per un trader la difficoltà nel seguire le regole sta proprio nell’auto imposizione: siete voi i responsabili di voi stessi.
Molti pensano che la voglia di libertà con cui si avvicinano al trading equivalga a non avere nessuna regola, ma questa è un’indipendenza che non dura a lungo.
La vera libertà si può raggiungere e risiede nello scegliere da voi le vostre regole e seguirle, proprio per mantenere lo status di uomo e trader libero.
Le regole, nel trading, costruiranno il tuo nuovo lato psicologico perché ti doneranno più confidenza e fiducia in quello che fai.
Le regole eliminano la confusione del decidere su due piedi.
Le regole ti permettono di revisionare le operazioni che esegui e scovarne i lati migliorabili.
Le regole ti aiutano a risparmiare tempo, quando sarai davanti ai grafici ti basterà seguire il piano senza farti ulteriori domande che ti portano via troppo tempo non necessario.
UN TRADING PLAN CHE SI RISPETTI DEVE AVERE REGOLE SVILUPPATE PER ALMENO QUESTE 6 AREE:
-Risk management
-Tempistiche e orari
-Princìpi per entrare
-Princìpi per lo stop
-Princìpi per il target
-Gestione operativa
Hai già un piano di trading per eseguire la tua strategia? Fammelo sapere, conoscere trader consapevoli fa sempre piacere.
Hai bisogno di un consiglio o hai una domanda sul trading plan? Lasciami pure un commento qui sotto.
[COSE CHE PUOI FARE QUANDO SUBISCI UN BRUTTO DRAWDOWN]Nel trading i momenti di drawdown spesso ci fanno perdere la percezione delle nostre abilità.
Anche se qui fuori sembra una gara a colpi di rischio rendimento folli posso assicurarti che tutti li subiamo e nessuno ne è immune, eh no, neanche il tuo formatore.
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Purtroppo durante questi periodi dimentichiamo i nostri progressi e perdiamo di vista l’obiettivo.
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Pensiamo di non farcela, pensiamo che la strada che stiamo percorrendo è quella sbagliata, pensiamo che non avremo mai successo in quello che stiamo facendo… insomma, PENSIAMO TROPPO!
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Per evitare di farti pensare troppo durante un momento di drawdown ho voluto condividere una serie di attività che possono occuparti la mente il necessario per non perdere la fiducia in te stesso e permetterti poi di ripartire meglio di prima.
Chiaramente dopo aver svolto una di queste attività dovrai riprendere in mano i grafici e i tuoi dati, capire se il tuo piano di trading deve essere modificato, ma sopratutto andare a scovare gli errori da non ripetere.
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Fammi sapere, quale tra queste sarà il tuo nuovo ANTI-DRAWDOWN? 😂
CONVERTI IL TUO RISCHIO ADEGUATAMENTE.Capita di operare su strumenti finanziari che siano denominati tramite una valuta differente, rispetto a quella depositata sul nostro Broker Account (o della fonte sulla quale sia presente il nostro capitale), che logicamente e da un punto di vista matematico rappresenterà il nostro conto nella valuta da noi scelta.
E’ necessario effettuare una conversione del rischio prima di operare, volendo essere fedeli ad i nostri criteri.
Un primo scenario ove tale pratica sarebbe necessaria, potremmo identificarlo mediante un esempio che si costruisce sul mercato interbancario (ossia il Forex), dove sono presenti strumenti (derivati o meno) che prendono in esame una coppia di valute (cross pair): questi asset si presentano come rapporti tra le due valute (xxx/yyy, dove xxx=valuta x ed yyy=valuta y) e la loro quotazione rappresenta il numero di unità di yyy necessarie a soddisfare 1 unità di xxx.
Per racchiudere il concetto in un esempio pratico ed esplicativo, usufruiamo della coppia euro-dollaro (EUR/USD) per esprimerlo.
Sostanzialmente, nel momento in cui EUR/USD quoterà 1.20, vorrà dire che la seguente equivalenza sarà vera: 1 EUR = 1.20 USD, ovvero, per avere 1 euro ci serviranno 1.20 dollari.
Per conoscere la valuta utilizzata come criterio denominativo, in una qualunque coppia valutaria, basterà prendere in esame quella al denominatore: questo ragionamento vale anche per i contratti fini alla negoziazione di queste coppie valutarie.
Nel mercato del Forex, generalmente, 1 contratto (che viene chiamato “lotto”), equivale a 100.000 della valuta denominatrice, ovvero, sempre nel caso EUR/USD, acquistare 1 lotto significa pagarlo 100.000$, 2 lotti saranno 200.000$, mezzo lotto saranno 50.000$, e così via.
Ora, per tornare a quanto sia importante convertire il rischio, il punto dal quale sono partito, mi farò forte di un altro esempio: supponiamo di aver depositato 10.000Є, e di voler mettere a rischio il 2% di questo capitale di riferimento ad operazione, ovvero 200Є(R). Nel momento in cui andremmo ad operare su coppie valutarie denominate in una valuta che differisca dall’euro, dovremmo mettere in pratica una conversione, affinché il nostro criterio di rischio in termini percentuali venga rispettato egregiamente.
Di conseguenza, assumendo l’operazione volessimo effettuarla su EUR/USD, ed ipotizzando un tasso di cambio sempre uguale ad 1.20, dovremmo moltiplicare R per quest’ultimo, ottenendo 240$: sarà il nostro nuovo R, che adopereremo in calcoli successivi, fini a determinare la “position size” (che sarebbe il numero di contratti relativo all’operazione che apriremo) del trade in questione. In soldoni, se non applicassimo questa conversione, ed utilizzassimo l’R iniziale per il calcolo ultimo della “position size”, questa sarebbe risultata in un numero di contratti proporzionalmente inferiore rispetto a quelli necessari a rappresentare un 2% di rischio del nostro capitale> In questo caso specifico, date le variabili da me elencate, utilizzando 200 come R nel calcolo finale della “position size”, avremmo rischiato l’1.6% anziché il 2 come avremmo voluto.
Questa differenza percentuale, ove esistesse, tra il rischio effettivo ed il rischio desiderato, viene chiamata “under-risking” (rischiare meno) se negativa ed “over-risking” (rischiare di più) se positiva: se nulla, potremmo attribuire all’operazione la caratteristica di “optimal risking” (rischio ottimale).
Credo sia essenziale convertire il rischio secondo questi principi, o potremmo ritrovarci in situazioni, dove potremmo essere in over-risking del doppio o triplo, rispetto quanto avremmo voluto rischiare, e viceversa. Un esempio calzante, potrebbe prendere in esame una coppia di crypto dove, se non convertissimo adeguatamente il nostro rischio, ci ritroveremmo in una position size probabilmente non adeguata al nostro profilo.
[VOGLIO CHE IL TRADING SIA IL MIO LAVORO MA...]L'obiettivo di diventare un trader a tempo pieno può sembrare impossibile, soprattutto se hai un lavoro fisso che ti inghiotte per tutto il giorno, hai una famiglia a cui deve provvedere e delle spese fisse con scadenze da rispettare.
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Ora, da dove puoi iniziare quindi...
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Dividi il tuo obiettivo finale in piccoli passi.
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I passi servono per imparare a camminare ogni giorno della settimana, fino a raggiungere il punto in cui potrai voltarti indietro e realizzare che sei finalmente arrivato all’obiettivo.
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Chi ti dice di partire e puntare impulsivamente all’obiettivo finale, ovvero diventare un trader a tempo pieno, senza mai aver percorso dei passi intermedi, probabilmente non ha mai raggiunto questo obiettivo.
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I piccoli passi che devi iniziare a percorrere quotidianamente e che ti avvicineranno a diventare un trader, nonostante il tuo lavoro fisso e nonostante le spese che già devi sostenere sono i seguenti:
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✏️ Rendi più chiara possibile la tua strategia. Chiarisci il tuo piano di trading e quindi imposta i tuoi orari in base al tempo che puoi dedicare al trading.
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✏️ Prenditi 30 minuti ogni mattina, prima del lavoro, per svolgere le analisi di mercato della giornata.
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✏️ Fai lo stesso la sera. Ritaglia 30-60 minuti dal tuo tempo, prima o dopo la cena, e fai un resoconto della tua giornata sui mercati.
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✏️ Ricordati di registrare in un diario di trading tutte le tue operazioni. Aggiornalo alla fine di ogni giornata o alla fine di ogni settimana.
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Questi semplici passaggi ti trasformeranno lentamente in un trader, proprio perché non si diventa trader dall’oggi al domani!
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💡BONUS 5° STEP
Questo processo può essere velocizzato se decidi di farti guidare da qualcuno che lo ha fatto prima di te. La formazione seria sul trading esiste e dovrebbe avere la funzione di farti risparmiare tutto il tempo che avresti passato a fare cose sconnesse e diverse da questi 4 semplici passi, tentando di anticipare i tempi formativi.
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“Non rinunciare mai a un sogno solo perché serve del tempo per realizzarlo. Tanto il tempo passerà comunque. "
[GESTIONE OPERATIVA] - Una questione di mindsetPensi che la gestione operativa sia qualcosa di legato alla tecnica?
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Niente di più sbagliato. La gestione operativa delle nostre operazioni finanziarie è quanto di più legato alla psicologia personale di ognuno di noi.
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Ho sentito dire da alcuni che il trading è lo specchio del nostro mindset, io direi che è la gestione operativa ad essere lo specchio del nostro mindset.
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Esistono decine di modi di proteggere un’operazione. Se li combiniamo tra loro possiamo farne nascere centinaia.
A mio parere, ogni traders sulla faccia del mercato deve sperimentare il modo con cui si sente più a suo agio.
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“Come si sente più a suo agio?! Ma lo scopo non è fare soldi?”
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No, lo scopo non è fare soldi, ma fare soldi in maniera mentalmente sicura.
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Non riuscirai a fare soldi a lungo se il tuo mindset può essere compromesso ogni volta che un’operazione torna indietro e si rimangia il tuo profitto o in ogni drawdown che subisci.
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Il trucco è cercare il modo in cui il mindset viene attaccato il meno possibile.
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Personalmente spingo sempre ogni trader o investitore a trovare il miglior modo, per se stesso, di gestire le proprie operazioni.
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Questo può essere un progressivo trailing stop, la presa di profitti parziali, breakeven o anche il non-proteggere.
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Ogni scelta è una decisione, anche il non scegliere.
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Ognuno deve trovare lo stile a cui è più adatto senza forzarsi di fare qualcosa solo perché altri traders lo fanno, perché quello che può andare bene per gli altri è raro che andrà bene anche per te.
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Ecco perché un formatore può solo illustrarti come proteggerti e guidarti nella scoperta dei modi di gestione operativa che fanno per te, ma mai scegliere al posto tuo.
[BIAS DELLA CONFERMA] - Caso StudioNuovo episodio della rubrica dove condivido i messaggi sul trading che ricevo giornalmente e le mie risposte, sperando possa essere utile a molti traders o aspiranti tali.
Nel grafico trovate il messaggio e nella descrizione dell'idea la mia risposta.
La ricerca di conferme negli investimenti lavora insieme al nostro pregiudizio positivo.
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Vi porto un breve ragionamento: se consideriamo che a tutti piace avere ragione, e che la perdita finanziaria ci causa dolore, la conseguenza di questo è che andremo istintivamente a prendere a cuore tutte le informazioni che confermano le nostre credenze su di un certo investimento.
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Ricercando la conferma, ogni volta che ci troviamo di fronte ad un potenziale investimento, possono sopraggiungere anche indecisioni, che ci fanno esitare davanti a qualcosa di cui poco prima eravamo convinti.
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Il bias della conferma si sviluppa perché la nostra mente rapporta costantemente l’evidenza dei fatti a quello in cui crediamo a livello personale.
Mentre sono proprio le nostre credenze personali gli elementi che dovremmo mettere in discussione quando svolgiamo un’analisi di mercato, poiché il più delle volte tendiamo a sopravvalutarle quando le rapportiamo ai fatti oggettivi per cui vogliamo fare un tipo di investimento.
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Ne consegue che al termine di questo rapporto comparativo avremo preso le nostre decisioni in merito all’investimento con un’interpretazione parziale di quella che è la realtà.
Di quante conferme hai bisogno prima di entrare a mercato?
Descrivimi il tuo processo di analisi
[Vivere di Trading] - Parliamo di cifreNuova rubrica dove condivido i messaggi sul trading che ricevo giornalmente e le mie risposte, sperando possa essere utile a molti traders o aspiranti tali.
Nel grafico trovate il messaggio e nella descrizione dell'idea la mia risposta.
Nell'organizzazione del budget si consiglia di avere 6-12 mesi di stile di vita come risparmi liquidi in caso sopraggiunga qualsiasi eventualità che possa impedirti di lavorare e quindi di generare profitto.
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Nel caso tu intraprenda il trading come unico business, questi risparmi servirebbero anche a pararti dai mesi chiusi in perdita, ma attenzione, anche i mesi in guadagno dovrebbero in parte servire ad accumulare nuovi risparmi, così da avere nuova fonte di protezione, senza dover attingere al fondo emergenza originale.
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Con questo ci colleghiamo alla seconda parte della domanda.
Solo in base al tracciamento delle tue spese per un minimo di 12 mesi potrai capire a quanto ammonta il tuo stile di vita e fare dei calcoli sul capitale necessario, comprensivo della copertura dai mesi negativi, per vivere di questo lavoro.
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La componente performance deve essere altresì curata per fare questa scelta al momento giusto.
Va tenuta traccia dei risultati della strategia nel passato e nel presente, tenendo conto della lunghezza dei periodi di drawdown e facendo una media delle performance totali annuali.
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💶 Secondo te, quanto capitale serve per vivere di Trading?
[CICLO DI CONTINUITA'] - Paura delle perditeNuovo episodio della rubrica dove condivido i messaggi sul trading che ricevo giornalmente e le mie risposte, sperando possa essere utile a molti traders o aspiranti tali.
Nel grafico trovate il messaggio e nella descrizione dell'idea la mia risposta.
Quanto descritto dal nostro trader nel messaggio si chiama "CICLO DI CONTINUITÀ".
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Inizia tutto da un’operazione, in questo caso un’operazione con esito perdente.
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Non appena si entra in contatto con la prossima opportunità, il trader l’associa all’ultima operazione andata male.
L’associazione in questione rilascia energia negativa che si tramuta in condizionamenti negativi.
La nostra mente scherza con noi facendoci sembrare che la fonte di questa negatività sia la nuova opportunità, percependola come una minaccia, invece di viverla come quello che è: solo una nuova opportunità, diversa da quella del passato e da quella futura.
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Le emozioni che ne scaturiscono e il condizionamento negativo, bloccano il trader in un limbo di inoperatività.
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Il ciclo di continuità funziona anche con uno strike vincente, che al contrario può innescare condizionamenti positivi che ci fanno credere, senza nessun rigore di statistica, che la prossima operazione sarà un altro guadagno.
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Le emozioni che ne scaturiscono muovono il trader verso un over-operatività.
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Tuttavia il ciclo di continuità positivo non è del tutto un male, perché può far sviluppare, nel trader consapevole, la confidenza e necessaria all’attività.
Se questo ciclo viene accompagnato agli strumenti giusti e con i dati della strategia a supporto, può portare il trader ad essere in sincronia con il mercato.
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Ti è capitato di essere vittima del ciclo di continuità negativo o positivo?
[VIVERE DI TRADING] - Un caso comuneNuova rubrica dove condivido i messaggi sul trading che ricevo giornalmente e le mie risposte, sperando possa essere utile a molti traders o aspiranti tali.
Nel grafico trovate il messaggio e nella descrizione dell'idea la mia risposta.
La frase "DEVE già guadagnare come un impiegato e non può aspettare" mi spaventa perché gli obblighi e il tempo che stringe, remano contro il diventare profittevoli.
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La costanza nei profitti è una condizione mentale che si deve raggiungere e un tempo predefinito per farlo non aiuta nella riuscita, tantomeno aiuta un obbligo di guadagno predefinito.
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La condizione mentale per chi riesce a crearsi la continuità nei profitti, per assurdo, è quella opposta, ovvero distacco totale dal lato economico "Fai trading come se non ne avessi bisogno".
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Per iniziare questa attività, la circostanza migliore non è di certo il trading come unica entrata, perché il dipendere interamente da un'attività che ha scadenze e tempistiche scandite in modo totalmente diverso dalla vita di tutti i giorni genera troppo stress.
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Molte volte ho consigliato a chi voleva mollare il proprio lavoro per il trading di non farlo, di pensarci bene, di esserne sicuro, perché oltre alla componente economica, entra in campo anche un forte fattore psicologico.
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Secondo me il vivere di solo trading è una condizione che si può raggiungere solo in maniera ponderata e graduale, perché necessita di una crescita mentale non indifferente.
La legge della rovina statisticaQuando ci si approccia agli investimenti, una delle prime frasi che si sente è: taglia le perdite e lascia correre i profitti.
Questa è una delle frasi che più bisogna seguire quando si decide di intraprendere un percorso da trader / investitore
E se lasciar correre i profitti è una cosa sacrosanta, è ancor molto più importante tagliare le perdite.
Sembrerà una cosa ovvia, ma molta gente non conosce la legge della rovina statistica.
La legge della rovina statistica indica la performance necessaria per recuperare una determinata percentuale di perdita.
Se da un capitale iniziale di 100€ si perde il 50% avremo 50€ di capitale rimanente. Con quest'ultimo capitale se si guadagna la stessa percentuale persa in precedenza il capitale sarà di 75€ (non 100!).
Questa legge deriva da una formula matematica:
𝑷= ∗𝑳
Dove:
𝑷 : performance necessaria per tornare in pareggio
𝑳 : perdita percentuale subita
Ad esempio, dato un capitale iniziale 100 ed una perdita del 95%
● 𝑃 = = 1.900%
Significa che avremo bisogno di un +1900% per recuperare la perdita subita.
E voi, conoscevate questa legge? Fatemelo sapere nei commenti
[MANTALITA' RETAIL vs MENTALITA' PRO] - Trading PsicologiaIn questo articolo andremo a parlare di come nel mondo del trading esistano due tipologie di traders ben distinte, uno che si approccia operazione per operazione cercando di prevedere l’uscita da ogni singolo trade e l’altro che ragiona sulla base di una serie di operazioni, quindi per lui cercare di predire l’operazione singola è irrilevante.
Cercare di prevedere cosa accadrà nel prossimo trade è un approccio stancante a livello mentale ed è tipico del trader con una mentalità retail.
Per un trader che vuole crearsi una mentalità di ferro è inutile concentrare energie sulla singola operazione, anche perché i partecipanti del mercato sono sempre diversi e per questo non esiste un’operazione che sia uguale alla precedente e alla successiva.
Dall’altra parte abbiamo il trader che si approccia e pensa su una serie di operazioni e non sulla singola.
Solitamente si aiuta a farlo con un preciso e prestabilito piano di trading, che gli permette di riconoscere, quando sopraggiungono, i suoi vantaggi operativi e statistici, ed eseguire l’operazione, sapendo già che il modo in cui uscirà da quell’unica operazione (profitto o perdita) sarà irrilevante, proprio perché egli ha già spostato la sua attenzione sulla serie di operazioni ed è interamente focalizzato solo sul risultato alla fine di questa serie e non sul risultato di ogni singola operazione.
IN COSA CONSISTE LA MENTALITA' RETAIL? 👇🏻
Perché il trader retail fa fatica a cambiare la sua mentalità?
Semplicemente perché prima di essere trader è un essere umano e in quanto tale è designato all’aspettativa. L’incertezza lo fa sentire a disagio proprio come a tutti noi. Tuttavia il trading è un’attività dove l’incertezza è costante e all’ordine del giorno.
❌ Dopo una serie di cinque perdite , il trader con una mentalità retail avrà molti dubbi e si sentirà a disagio nell’eseguire la prossima operazione, questa esitazione nasce in lui dall’aspettativa di una nuova perdita.
✅ Allo stesso modo, dopo una serie di cinque guadagni consecutivi, il trader con una mentalità retail si sentirà invincibile, proverà euforia e questo non gli farà percepire il rischio, ignorando così che la prossima perdita è semplicemente statistica.
Potremmo concludere dicendo che il trader retail medio, non crede che ogni operazione sia unica, infatti, in questo caso, è convinto che la serie di guadagni consecutiva continuerà all’infinito mentre nel precedente è convinto che la serie di perdite non avrà fine.
IN COSA CONSISTE LA MENTALITA' PRO? 👇🏻
Il trader con una mentalità da professionista sa bene che tutto può accadere e si basa sulla legge delle probabilità, quindi dopo una serie di cinque perdite non cambierà nulla per lui ed eseguirà l’operazione successiva, mentre in ugual modo, dopo una serie di cinque guadagni consecutivi avrà ben presente che potrà affrontare una perdita, proprio perché è consapevole che ogni operazione è unica, quindi il risultato della singola operazione è per lui irrilevante.
In definitiva, se sei un trader e vuoi costruirti un mindset di ferro devi iniziare a pensare basandoti su di una serie di operazioni.
Questo modo di concepire il trading si chiama Pensiero Probabilistico, seguendo i link in descrizione potrai approfondirlo, ma adesso ti chiedo, ne avevi mai sentito parlare?
[NON SEGUIRE MAI QUESTI CONSIGLI] - Trading e PsicologiaVoglio darvi dei consigli al contrario, quindi dei punti che se seguirai, ti porteranno dritto dritto al fallimento continuo nel trading sul mercato valutario:
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❌ Segui sempre 20 coppie. In questo modo non ti perderai mai nulla.
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❌ Chiudi immediatamente l’operazione in profitto se questo diminuisce; salva il tuo capitale.
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❌ Non appena entri, se il mercato va a tuo favore di 10 o 20 pips spostati subito a breakeven! Potrebbe invertire e portare via tutto.
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❌ Abbonda con gli indicatori sul grafico; in questo modo puoi sapere cosa succederà dopo. Usa più medie mobili possibili e traccia qualsiasi trendline ti capiti a tiro.
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❌ Quando subisci una perdita, interrompi il trading perché anche la prossima operazione sarà una perdita.
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❌ Assicurati di tenere a mente ogni evento del calendario economico delle notizie e salvaguardare il tuo conto da ogni annuncio.
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❌ Assicurati di avere ALMENO 5 monitor, (meglio se 7).
Più monitor avrai e più non perderai movimenti.
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❌ Non fissare mai i tuoi target PRIMA di entrare nel trade. Fissa un target DOPO che entri. Il modo migliore è non fissare proprio un obiettivo di prezzo. Aspettati che il prezzo scenda a zero se vendi, o all'infinito se acquisti.
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Te lo ripeto, assicurati di NON SEGUIRE mai questi consigli, metti in guardia altri traders su quello che NON dovrebbero fare taggandoli sotto questo articolo!
[COMPORTAMENTI CHE INFLUENZANO IL TUO RISCHIO]-PsicologiaTradingLa gestione del rischio negli investimenti è un mix disciplinare tra la matematica, la statistica e la psicologia.
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Gli esseri umani provano paura, avidità ed ego e questi elementi possono interferire con il processo di gestione del rischio nei confronti dei loro investimenti.
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Per questo, quali sono i comportamenti, derivanti da un mindset sbagliato, che influenzano il rischio?👇🏻
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1️⃣ Credere troppo in un’operazione può portare un investitore a negoziare una posizione troppo grande rispetto a quanto può permettersi. Niente è certo e l’esposizione deve essere sempre mantenuta nelle linee guida del proprio piano.
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2️⃣ La paura di perdere soldi può far sì che un trader o un investitore non esca dal mercato al prezzo massimo di perdita che ha pre-impostato, sperando così che la posizione inverta, almeno fino a tornare in pari, così da poter uscire.
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3️⃣ La paura di perdere l’operazione stessa può far alterare i segnali di ingresso e fare in modo che il trader insegua i prezzi quando ormai è troppo tardi. La FOMO può far entrare a mercato un trader con un rapporto rischio / rendimento sfavorevole.
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4️⃣ La paura di perdere i profitti fluttuanti di un’operazione può far uscire troppo presto il trader o l’investitore, con un piccolo profitto, se paragonato a quello che era stato pianificato.
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Si dovrebbe uscire da un'operazione che sta andando bene solo quando c'è una buona ragione per farlo, ad esempio quando viene raggiunto un obiettivo di profitto o viene attivata una gestione attiva della posizione e non solo perché non si vogliono perdere i profitti ottenuti fino a quel momento.
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Quali altri comportamenti ti sono venuti in mente leggendo il post? Metti in guardia altri traders e investitori con un COMMENTO qui sotto 👇🏻
Il rapporto risk-rewardChe cos'è il rapporto risk-reward, e perchè è così importante?
Nelle scorse settimane ho introdotto concetti sull'importanza di avere un piano, differenze tra investimenti e trading, e differenza tra rischio specifico e rishio sistematico.
Oggi voglio parlarvi del rapporto risk-reward (anche detto rischio-rendimento, da adesso in poi R/R).
Il R/R definisce quanto rischio decidi di assumerti per ricevere un determinato guadagno.
Non c'è un valore assoluto sul quale fare affidamento, ogni strategia deve avere un suo R/R.
Ci sono però delle linee guida da poter seguire:
Se si opera con una strategia trend following è bene avere un R/R di almeno 1:2 in quanto statisticamente sono strategia che hanno un profittablità inferiore al 50%.
Se si opera con strategie counter trend si può avere anche un R/R di 1:1 in quanto hanno un' alta profittabilità.
Al prossimo aggiornamento!
[PERCHE' VUOI ENTRARE IN TUTTE LE OPERAZIONI?] - OverTradingCome evitare di cadere nell’ OVER TRADING?
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Mi ci è voluto molto tempo per capire che il mio obiettivo NON era cercare di chiudere tutte le sessioni operative giornaliere in positivo.
Quando ero agli inizi, mi concentravo solo su quello e quando uscivo dall’operazione in negativo facevo di tutto per recuperare la perdita immediatamente, sfociando nel Trading vendicativo.
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Dopo molti errori ho presto compreso che in questo lavoro servono regole ed ora voglio spingerti a guardare come
“Over Trading” anche l’entrata in operazioni dove sai che non saresti dovuto entrare , magari perché non rispettano il rischio-rendimento minimo o perché non era un setup che rispettava tutte le regole che ti eri imposto...proprio perché tutto ciò che è oltre le regole è “over”.
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🔐 Non serve la quantità di operazioni per sfociare nell'Over Trading, puoi andare in Over Trading anche prendendo parte a un'unica operazione in cui sai che non saresti dovuto entrare.
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Anche la noia, per alcuni di voi, gioca un ruolo importante nello sviluppo dell’over trading, perché tutti i traders prima o poi vengono a contatto e sperimentano questo fenomeno. Normalmente sono sempre i neofiti quelli più esposti a questo rischio, perché operano con una mancanza di esperienza e con un forte desiderio di fare soldi e questo può spingerli a trasgredire le regole, perdendo il controllo.
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👉🏻 Non sai cosa fare per evitare di cadere in questo tranello operativo?
Per un certo periodo di tempo, autoimponi dei limiti rigidi alle operazioni in cui puoi entrare.
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Esempio: Puoi prendere parte ad un solo setup al giorno, ed una volta entrato, bene o male che andrà l’operazione, avrai sfruttato la tua unica opportunità del giorno, la prossima sarà domani. Chiudi il tuo pc e fai altro. Il mondo continua a girare anche se non recuperi subito la tua perdita o se non insegui nuovi guadagni.
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➖ Adesso ti chiedo con tutta sincerità, sei mai stato vittima dell'Over Trading? Che rimedi hai messo in campo per contrastare questo fenomeno?
Rischio specifico e rischio sistematicoQuando si investe bisogna porre particolare attenzione al rischio che si corre.
Ogni investitore, nel momento in cui inizia ad investire incorre in 2 tipi di rischio: il rischio sistematico ed il rischio specifico, che cosa significano, ma soprattutto come possiamo mitigarli?
Rischio sistematico:
Per rischio sistematico si intende ne più ne meno che il rischio di mercato.
È un rischio che non si può controllare o contenere poiché fa parte della natura dell'investimento. È il rischio che si accetta per ottenere un rendimento. Ogni tipo di asset diverso possiede un rischio sistematico diverso. Ad esempio il rischio sistemico delle azioni è dovuto alla volatilità e alle fluttuazioni del mercato in generale. Il rischio per le obbligazioni invece è dovuto all'andamento dei tassi di interesse.
Rischio specifico:
È il rischio che si corre quando si investe su di una specifica azione, o su di un settore in particolare. Questo è il rischio che puoi e che devi assolutamente controllare. Come? Diversificando.
Ci sono diversi tipi di diversificazione:
Di tipo geografico (un ottimo esempio di diversificazione geografica sono gli indici azionari globali)
Di tipo settoriale (un buon parametro da tenere in considerazione è di investire massimo il 25% del proprio capitale su di un singolo settore)
Di asset class (tramite il bilanciamento delle varie asset class: stocks, bonds, commodities.. ecc ecc andando a fare un analisi in base ai propri obiettivi e in base alla correlazione/decorrelazione tra i vari strumenti)
La diversificazione, insieme al money management sono gli unici strumenti che abbiamo a disposizione per poter limitare il rischio (specifico). Sono dei pilastri fondamentali se si vuole mantenere una profittevole e duratura attività di investimento.
Spero che questa idea possa esservi di aiuto.
Scrivetemi nei commenti se è un argomento che vi farebbe piacere che approfondissi.
Al prossimo aggiornamento.