La forza tech e i dati sul lavoro spingono i mercati.La forza della tecnologia e i dati solidi sull'occupazione mantengono i rialzisti in controllo.
Dopo alcuni giorni di meritata vacanza ritorno alla mia analisi quotidiana sui mercati azionari americani.
Ieri le azioni hanno mantenuto vivo il loro slancio, alimentate dalla forza dei nomi AI e da dati economici incoraggianti.
L'S&P ha continuato a salire lentamente ma inesorabilmente verso quota 6000 con un rialzo dello 0,58% a 5970,37, mentre il Dow Jones ha guadagnato lo 0,51% (circa 214 punti) a 42.519,64. Il NASDAQ ha sovraperformato le sue controparti, salendo dello 0,81% (circa 156 punti) a 19.398,96, grazie a una solida performance dei titoli del settore IA e dei chip. (Va notato, tuttavia, che il Russell 2000, un'azienda a piccola capitalizzazione, li ha superati tutti, con un'impennata dell'1,6% oggi.)
I mercati rialzisti sono trainati da settori ad alta crescita e, attualmente, il settore con maggiore innovazione e il più alto potenziale di crescita è quello dell'intelligenza artificiale (IA).
I titoli tecnologici, in particolare quelli di aziende di chip come Nvidia (NVDA, +2,8%) e Broadcom (AVGO, +3,3%), hanno continuato a guidare la classifica con guadagni significativi. Altri leader del settore dell'intelligenza artificiale confermano la forte crescita di Nvidia. Ad esempio, CoreWeave (CRWV, +25,2%), altro leader dell'intelligenza artificiale e recente IPO, ha registrato un fatturato di 982 milioni di dollari nel primo trimestre, quadruplicando il fatturato rispetto all'anno precedente.
Con l'attesissimo rapporto sull'occupazione non agricola in uscita venerdì, gli investitori sono stati incoraggiati dai dati positivi sulle posizioni vacanti di ieri e sperano che segnalino altre buone notizie. Le posizioni vacanti, pari a 7,39 milioni, hanno superato le aspettative di 7,1 milioni e i 7,2 milioni di marzo. I dati suggeriscono che il mercato del lavoro rimane resiliente nonostante le incertezze commerciali e altre sfide.
Ulteriori dati sull'occupazione sono previsti per oggi, con la pubblicazione in mattinata di ADP Employment, che si è rivelato sorprendentemente debole l'ultima volta, con le posizioni vacanti nel settore privato in aumento di sole 62.000 unità ad aprile. Tuttavia, si prevede che il dato di maggio supererà quota 100.000.
Oggi riceveremo anche i dati ISM Services, che hanno superato le aspettative registrando 51,6 ad aprile. Il settore dei servizi è stato in gran parte in espansione (oltre 50) negli ultimi due anni, mentre il settore manifatturiero ha registrato una contrazione per la maggior parte del tempo.
Tendiamo a vedere una certa "bonaccia estiva" in questo periodo. Anche se abbiamo iniziato giugno con il botto, non mi aspetto che lo slancio continui per il resto del mese. Potremmo assistere a un'ultima ascesa prima di vedere le cose stabilizzarsi per un po'; i fattori stagionali indicano una ripresa della forza a luglio.
Marco Bernasconi Trading
Idee della comunità
L'indice MSCI World stabilisce un nuovo record assoluto!L'indice azionario MSCI World ha stabilito un nuovo record storico durante la sessione di trading di lunedì 2 giugno, cancellando l'intero shock borsistico di febbraio/marzo che aveva visto il mercato azionario globale perdere il 20%. Questo segnale tecnico deve ancora essere confermato alla fine della settimana, in occasione della prossima chiusura tecnica settimanale. Se questa rottura tecnica rialzista dovesse essere confermata, il segnale sarebbe molto positivo per il mercato azionario globale, che spera ancora che la diplomazia commerciale porti a solidi accordi commerciali tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner commerciali (Cina e UE).
Il grafico sottostante mostra le candele giapponesi settimanali sull'indice MSCI World.
1) Composizione e calcolo dell'indice MSCI World
L'indice MSCI World (Morgan Stanley Capital International World Index) è un indice di riferimento del mercato azionario che misura la performance delle azioni a grande e media capitalizzazione dei Paesi sviluppati. Le sue componenti principali sono le seguenti:
L'MSCI World Index è un indice azionario globale di riferimento che misura la performance delle azioni a grande e media capitalizzazione nei 23 Paesi sviluppati. Creato da Morgan Stanley Capital International, fornisce una visione globale dei mercati azionari delle economie più avanzate. I Paesi inclusi sono Stati Uniti, Giappone, Regno Unito, Francia, Germania, Canada e Australia. L'indice comprende circa 1.600 società, con una forte predominanza degli Stati Uniti, che rappresentano quasi il 70% della ponderazione totale. I settori più rappresentati sono l'informatica, la sanità, i servizi finanziari e i beni di consumo discrezionali.
L'MSCI World è calcolato con un metodo di ponderazione basato sulla capitalizzazione di mercato a fluttuazione libera, ossia tenendo conto solo delle azioni effettivamente disponibili per l'acquisto sui mercati. In questo modo, le società con un valore di mercato più elevato e un maggiore flottante hanno una maggiore influenza sulla performance dell'indice. L'MSCI World viene aggiornato regolarmente per riflettere i cambiamenti dei mercati e l'ingresso o l'uscita di società.
Sebbene offra un'ampia diversificazione geografica, non include i Paesi emergenti, che sono coperti dall'indice MSCI ACWI, anch'esso prossimo a stabilire un nuovo record storico e composto per il 13% da Paesi emergenti (Cina, India, ecc.).
2) La diplomazia commerciale e le prospettive di politica monetaria della FED sono la chiave per garantire che il mercato azionario globale rimanga rialzista nei prossimi mesi.
La diplomazia commerciale e le prospettive di politica monetaria della FED sono fattori fondamentali strettamente collegati e hanno un impatto diretto sull'andamento del mercato azionario globale.
Mentre il tasso di inflazione statunitense continua a tendere verso l'obiettivo del 2% della Fed, quest'ultima attende la firma degli accordi commerciali per avere la certezza che il rischio di una seconda ondata di inflazione sia stato scongiurato e per poter riprendere a tagliare il tasso dei fondi federali statunitensi.
Queste due condizioni fondamentali sono essenziali affinché il mercato azionario globale confermi i suoi nuovi massimi storici nei prossimi mesi.
DISCLAIMER GENERALE:
Questo contenuto è destinato a persone che hanno familiarità con i mercati finanziari e gli strumenti di investimento, ed è fornito a scopo puramente informativo. L’idea presentata (inclusi commenti di mercato, dati e osservazioni) non rappresenta un prodotto del dipartimento di ricerca di Swissquote o delle sue affiliate. Questo materiale ha lo scopo di evidenziare le dinamiche di mercato e non costituisce consulenza in materia di investimenti, legale o fiscale. Se sei un investitore al dettaglio o non hai esperienza nel trading di prodotti finanziari complessi, è consigliabile consultare un consulente autorizzato prima di prendere decisioni finanziarie.
Questo contenuto non è destinato a manipolare il mercato né a promuovere comportamenti finanziari specifici.
Swissquote non fornisce alcuna garanzia circa la qualità, completezza, accuratezza o non violazione di tale contenuto. Le opinioni espresse sono quelle del consulente e sono fornite esclusivamente a scopo educativo. Qualsiasi informazione relativa a prodotti o mercati non deve essere interpretata come raccomandazione di una strategia o operazione di investimento. Le performance passate non garantiscono risultati futuri.
Swissquote e i suoi dipendenti e rappresentanti non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per danni o perdite derivanti direttamente o indirettamente da decisioni prese sulla base di questo contenuto.
L’uso di marchi di terze parti è a scopo informativo e non implica approvazione da parte di Swissquote né che il titolare del marchio abbia autorizzato Swissquote a promuovere i propri prodotti o servizi.
Swissquote è il marchio commerciale che rappresenta le attività di: Swissquote Bank Ltd (Svizzera) regolata da FINMA, Swissquote Capital Markets Limited regolata da CySEC (Cipro), Swissquote Bank Europe SA (Lussemburgo) regolata dalla CSSF, Swissquote Ltd (Regno Unito) regolata dalla FCA, Swissquote Financial Services (Malta) Ltd regolata dalla MFSA, Swissquote MEA Ltd (UAE) regolata dalla DFSA, Swissquote Pte Ltd (Singapore) regolata dalla MAS, Swissquote Asia Limited (Hong Kong) autorizzata dalla SFC e Swissquote South Africa (Pty) Ltd supervisionata dalla FSCA.
I prodotti e i servizi Swissquote sono destinati esclusivamente a chi può riceverli secondo la legge locale.
Tutti gli investimenti comportano un certo grado di rischio. Il rischio di perdita nel trading o nel possesso di strumenti finanziari può essere significativo. Il valore degli strumenti finanziari, comprese azioni, obbligazioni, criptovalute e altri asset, può aumentare o diminuire. C’è un rischio importante di perdita finanziaria quando si acquistano, vendono, detengono, si fa staking o si investe in tali strumenti. SQBE non fornisce raccomandazioni specifiche su investimenti, transazioni o strategie.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio elevato di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. La maggior parte dei conti al dettaglio perde capitale quando fa trading con i CFD. Dovresti valutare se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre tale rischio.
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Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
L’uso di sistemi basati su Internet può comportare rischi elevati, tra cui frodi, attacchi informatici, interruzioni di rete e comunicazione, furti di identità e phishing legati agli asset digitali.
Manifattura in frenata: la spia rossa della recessione🚨 Today’s Trading – 03.06.2025
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🌪️ Manifattura in frenata: la spia rossa della recessione
👉🏼 MARKET BACKGROUND
Rallenta il comparto manifatturiero nei polmoni economici mondiali. Sia in America che in Cina il settore manifatturiero registra una brusca frenata che trascina gli indici nelle aree di contrazione economica.
Negli Stati Uniti, l’ISM Manufacturing PMI si attesta a 48.5, in calo rispetto al precedente 48.7. A pesare nella composizione dell’indice sono soprattutto le componenti relative ai nuovi ordini di esportazione, scesi a 40.1 da 43.1, e le importazioni, crollate a 39.9 da 47.1, con un calo del -7.2%.
Non va meglio in Cina, dove il Caixin Manufacturing PMI passa a 48.3 dal precedente 50.4, mettendo in luce, anche qui, il brusco calo del commercio internazionale. Il rallentamento porta le aziende a ridurre gli ordini, la produzione e – ovviamente – le assunzioni. Per un’economia come quella cinese, fortemente esposta al commercio globale, emerge la necessità urgente di rinforzare il mercato interno, stimolare i consumi e farlo rapidamente per compensare lo shock esterno.
In attesa, questa mattina, dei dati sull’inflazione europea, che rappresenteranno il preludio alle decisioni della BCE sui tassi d’interesse previste per giovedì. Un’Headline Inflation YoY al 2% aprirebbe le porte a un ulteriore taglio dei tassi da parte della BCE, e potenzialmente a uno scenario di rilancio dell’economia del vecchio continente, oggi preferito dagli operatori rispetto agli asset USA.
Non meno rilevanti i dati sui JOLTS, che potrebbero mostrare una contrazione, passando da 7.192M a 7.05M, segnalando una minore offerta di lavoro dovuta ai timori delle aziende per possibili fasi recessive. Dato propedeutico alla pubblicazione dei NFP di venerdì prossimo.
👉🏼 FOREX
Il comparto FX trova un argine alla caduta del Dollar Index, che – dopo aver testato i minimi a 98.68 – prende una pausa dal suo trend primario ribassista.
Difficile oggi credere in un’inversione di tendenza per il dollaro USA, che resta improntato a un anno di debolezza. Tuttavia, le posizioni corte estreme da parte di fondi hedge e dealer sembrano poter dare vita a ricoperture e prese di profitto degne di nota. Per questo alziamo il livello di allerta dopo la pesante caduta del biglietto verde, pur senza modificare il nostro outlook di medio termine.
In tutta risposta, EUR/USD testa i primi supporti a 1.1410, restando ancorato al suo trend rialzista primario, con il successivo supporto in area 1.1380.
👉🏼 EQUITY
Azionario europeo in trading range, con il DAX compreso tra 23.890 pt e 24.140 pt, in un trend laterale-ribassista che lascia le quotazioni orbitare intorno al POC Monthly precedente, posto a 24.050 pt.
Riteniamo plausibile un ritorno al trend rialzista solo in caso di rottura delle resistenze a 24.190 pt, mentre una violazione a ribasso dei supporti a 23.860 pt aprirebbe la strada ad affondi verso 23.724 pt prima e 23.600 pt poi.
👉🏼 COMMODITIES
Slancio rialzista per il gold, che dopo aver testato le resistenze a 2.421$/oz, ripiega sui primi supporti a 2.388$, parte alta della HVA mensile.
Da notare le prime divergenze sugli oscillatori, che potrebbero supportare l’ipotesi di una nuova fase di momentum rialzista, sostenendo un nuovo attacco ai massimi.
Solo la violazione a ribasso di 2.380$ aprirebbe la strada a un rientro nella HVA mensile, con possibili approdi ai primi HVN a 2.320$.
Buon trading!
🔹 Salvatore Bilotta
🌍 www.salvatorebilotta.com
I tori dell'oro tornano di nuovo
L'oro riprende il suo trend rialzista: rischi geopolitici e aumenti dei dazi aiutano i prezzi dell'oro a sfondare
Fattori di mercato:
L'oro ha sfondato la fascia di shock questa settimana, principalmente grazie a due eventi importanti:
l'aumento della politica tariffaria di Trump - gli Stati Uniti hanno annunciato dazi su alcuni beni durante il fine settimana, innescando un'avversione al rischio del mercato;
Tensioni geopolitiche - la situazione in Medio Oriente si è nuovamente surriscaldata e gli acquisti di beni rifugio si sono riversati sull'oro.
Conferma della svolta tecnica:
Ciclo di 4 ore: i prezzi dell'oro hanno sfondato con successo la soppressione della linea di tendenza al ribasso e si sono mantenuti stabili sulla resistenza chiave di 3325, segnando la ripresa dell'onda rialzista principale;
Supporto di conversione superiore e inferiore: la precedente resistenza di 3325 si è trasformata in supporto e la successiva area di supporto chiave si è spostata verso l'alto a 3340-3350;
Obiettivo rialzista: se si mantiene stabile a 3350, i tori sfideranno ulteriormente l'area 3370-3400.
Strategia di trading:
Breve termine: Se il prezzo scende a 3340-3350 e si stabilizza, è possibile impostare ordini long, con uno stop loss sotto 3325 e un target tra 3370 e 3400;
Medio termine: Dopo aver superato 3400, lo spazio rialzista si aprirà ulteriormente e il prossimo target sarà 3450-3480.
Per le posizioni short, è possibile provare posizioni short basate sul massimo precedente di 3365 nelle ultime 4 ore, prestando attenzione alla risonanza nell'attuale struttura di tendenza. Se la posizione long si stabilizza a 3370, lo stop loss dovrebbe essere rigorosamente applicato.
Conclusione: L'oro è entrato in una fase di forza, trainato da fattori sia tecnici che fondamentali. Dopo gli aggiustamenti a breve termine, si trova ancora principalmente in una posizione low-long, e si dovrebbe prestare attenzione alla situazione geopolitica e all'andamento del dollaro statunitense.
NFP in arrivo: cosa aspettarsi dal dollaro?ANALISI MACROECONOMICA
Questa settimana i dati macroeconomici hanno dimostrato che vi è ancora una certa debolezza e non hanno cambiato le attese per la politica monetaria: i mercati continuano a stimare con una probabilità del 95% che la Fed mantenga i tassi del tutto invariati a giugno e vedono ancora circa 50 punti base di tagli entro fine anno, circa la metà rispetto a quanto si prevedeva un mese fa.
Il PIL del primo trimestre è stato rivisto al rialzo, ma i consumi restano comunque deboli, soprattutto nel settore dei servizi, che sono comunque compensati da investimenti in crescita. Il dato del PCE di aprile è salito dello 0.1% sul dato mensile, mentre è al 2.5% su base annua, in calo dal 2.7%. Possiamo quindi dire che per la FED la strada sembra essere quella giusta, ma l’obiettivo di arrivare al 2% sembra ancora piuttosto lontano.
Lato Europa la Germania ha visto un aumento della disoccupazione registrata a Maggio, dato che è aumentato di 34.000 unità a maggio, contro le previsione che davano un dato in aumento solamente di 10.000 unità. Inoltre un dato da tener presente è che le offerte di lavoro sono diminuite del 10%, indicando anche un rallentamento della domanda di lavoro.
Per quanto riguarda il calendario economico di questa settimana, sarà una settimana decisamente piena e ricca di news che smuoveranno il mercato e porteranno ulteriore volatilità. Partendo da lunedi 2 Giugno avremo importanti news che riguardano il dollaro americano, ovvero l’Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero, oltre al discorso del Presidente della Fed Jerome Powell.
Nella giornata di martedì 3 Giugno avremo in mattinata il dato sull’inflazione Europea, dato previsto in diminuzione e che dovrebbe passare da un 2.2% al 2.1%, mentre nel pomeriggio ci sarà il dato americano che riguarda le offerte di lavoro ( Nuovi Lavori JOLTS).
Per mercoledì 4 Giugno, il pomeriggio sarà particolarmente pieno di news, difatti avremo il dato sulla variazione dell’occupazione non agricola (ADP), l’indice dei direttori degli acquisti del settore terziario, l’indice ISM non manifatturiero, mentre per quanto riguarda il dollaro canadese avremo il rilascio del dato sul tasso d’interesse.
Giovedì 5 Giugno, avremo la decisione sul tasso di interesse europeo in cui si prevede un taglio di 25 punti base e a seguire ci sarà la conferenza stampa della BCE, mentre per quanto riguarda il dollaro avremo il dato sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione.
Per quanto riguarda Venerdi 6 Giugno, la giornata sarà particolarmente volatile in quanto ci sarà il dato dei Non-farm payroll (NFP) che sono previsti in calo, oltre al dato sul tasso di disoccupazione americano.
Questa si tratta di un articolo a titolo informativo e non fornisce alcun consiglio finanziario. Inoltre è bene ricordare che tradare CFD può comportare il rischio di perdere denaro sui mercati finanziari, soprattutto in giornate particolarmente volatili in cui vi è il rilascio di news che potrebbe spingere i prezzi a fare movimenti non calcolabili.
ANALISI TECNICA
Per quanto riguarda l’analisi tecnica, questa settimana andremo ad analizzare Euro/Dollaro (EURUSD su Pepperstone). Andando a vedere sul timeframe in 4 ore, possiamo notare come la settimana sia stata caratterizzata da un forte movimento ribassista che ha fatto precipitare EURUSD da 1.14000 a toccare un minimo di 1.12200. Come possiamo vedere dal grafico, questo movimento ha scaturito un cambio strutturale in H4, in quanto vi è un’accettazione del prezzo al di sotto del movimento che ha portato EURUSD alla creazione dell’ultimo massimo, quindi sembra come se ci fosse volontà da parte degli operatori di voler continuare il movimento ribassista.
Come possiamo vedere anche dal VWAP, il prezzo ha raggiunto la banda inferiore dei volumi per poi riportarsi repentinamente al rialzo, quindi per il momento ci troviamo nel mezzo quindi vi è totale indecisione. Sarà importante capire come gli operatori vorranno muoversi soprattutto questa settimana che sarà caratterizzata da news rilevanti quali gli NFP; difatti potremmo assistere ad un ritorno in zona 1.12500 oppure vedere il prezzo continuare la corsa al rialzo e tornare in zona 1.14500/1.15000.
Questa si tratta di una semplice analisi tecnica di EURUSD e non si tratta di alcun consiglio finanziario. Ogni trader deve effettuare le proprie analisi e attenersi alla propria strategia e visione di mercato. Inoltre è importante capire che il trading di CFD può comportare il rischio di perdita di denaro. È bene fare attenzione soprattutto in settimane ricche di news, che tradare con elevata volatilità può essere rischioso e potrebbe causare la perdita di denaro.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarre vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti. Pepperstone non garantisce che le informazioni qui fornite siano accurate, aggiornate o complete e pertanto non dovrebbero essere considerate come tali. Queste informazioni, provenienti da terzi o meno, non devono essere interpretate come una raccomandazione, un’offerta di acquisto o vendita, o una sollecitazione all’acquisto o vendita di alcun titolo, prodotto finanziario o strumento, né come invito a partecipare a una specifica strategia di trading. Non tengono conto della situazione finanziaria o degli obiettivi d’investimento dei lettori. Consigliamo a chiunque legga questo contenuto di cercare una consulenza personale. La riproduzione o la ridistribuzione di queste informazioni non è consentita senza l’approvazione di Pepperstone.
Trade war e NFP nel mirino dei fondamentali di questa settimanaDiversi fattori fondamentali sono destinati ad avere un forte impatto sui mercati finanziari nella prima settimana di giugno, mentre l'incertezza sulla guerra commerciale rimane alta. Ciononostante, venerdì scorso si sono avute buone notizie, con l'inflazione PCE statunitense che ha continuato a tendere verso l'obiettivo della Fed nonostante i dazi.
Questa settimana si guarderà con attenzione a due fattori fondamentali: i dati del mercato del lavoro statunitense (rapporto NFP) e, naturalmente, come ogni settimana, l'attuale fase della diplomazia commerciale.
1) L'inflazione PCE degli Stati Uniti si aggira ancora intorno al 2% e non si riprende nonostante la guerra commerciale.
L'inflazione e l'occupazione statunitense sono le due variabili chiave per considerare una ripresa del taglio del tasso dei federal funds, anche se Trump ha ricevuto Powell alla Casa Bianca alla fine della scorsa settimana. Ma la Fed ha ribadito la sua indipendenza e la direzione futura della sua politica monetaria continuerà ad essere guidata da obiettivi macroeconomici ben precisi: portare l'inflazione al 2% e neutralizzare qualsiasi aumento del tasso di disoccupazione.
Buone notizie! L'aggiornamento di venerdì scorso sull'inflazione statunitense secondo l'indice dei prezzi PCE ha mostrato che i dazi non hanno fatto salire l'inflazione ad aprile. Al contrario, l'inflazione nominale è ora al 2,1% e quella di fondo al 2,5%. La disinflazione sembra quindi destinata a continuare negli Stati Uniti nonostante le tariffe, ma questo dato deve ancora essere confermato.
2) Il mercato non si aspetta un taglio dei tassi prima di settembre
Nonostante i buoni dati sull'inflazione PCE di aprile (il PCE è la versione dell'inflazione preferita dalla FED) e un'amministrazione Trump che sta esercitando pressioni sulla FED, il mercato non prevede una ripresa del taglio del tasso sui federal funds prima della decisione di politica monetaria di settembre.
Il dibattito rimane aperto in vista della riunione di politica monetaria del 30 luglio, quando i prossimi aggiornamenti sull'occupazione (rapporto NFP) e l'inflazione statunitense avranno un impatto decisivo.
3) Il rapporto NFP di venerdì 6 giugno sarà cruciale questa settimana!
In questa prima settimana di giugno, il mercato del lavoro statunitense sarà l'elemento fondamentale della settimana. Tutte le statistiche sull'occupazione negli Stati Uniti vengono aggiornate, e il rapporto NFP di venerdì 6 giugno è il più importante. Se da un lato sembra che la guerra commerciale non abbia ancora fatto crescere l'inflazione, dall'altro cosa sta succedendo al mercato del lavoro? Ricordiamo che il tasso di disoccupazione statunitense è pari al 4,2% della popolazione attiva e che la soglia di allarme della FED è pari al 4,4% della popolazione attiva. Se si scopre che le aziende statunitensi hanno dovuto licenziare personale a causa dell'incertezza economica legata alla guerra commerciale, questo potrebbe accelerare il calendario dei futuri tagli dei tassi da parte della FED.
Infine, va ricordato che il mercato spera in una telefonata tra Trump e il presidente cinese per raggiungere finalmente un accordo commerciale tra Cina e Stati Uniti, un filo conduttore fondamentale da seguire ogni giorno in borsa.
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Swissquote è il marchio commerciale che rappresenta le attività di: Swissquote Bank Ltd (Svizzera) regolata da FINMA, Swissquote Capital Markets Limited regolata da CySEC (Cipro), Swissquote Bank Europe SA (Lussemburgo) regolata dalla CSSF, Swissquote Ltd (Regno Unito) regolata dalla FCA, Swissquote Financial Services (Malta) Ltd regolata dalla MFSA, Swissquote MEA Ltd (UAE) regolata dalla DFSA, Swissquote Pte Ltd (Singapore) regolata dalla MAS, Swissquote Asia Limited (Hong Kong) autorizzata dalla SFC e Swissquote South Africa (Pty) Ltd supervisionata dalla FSCA.
I prodotti e i servizi Swissquote sono destinati esclusivamente a chi può riceverli secondo la legge locale.
Tutti gli investimenti comportano un certo grado di rischio. Il rischio di perdita nel trading o nel possesso di strumenti finanziari può essere significativo. Il valore degli strumenti finanziari, comprese azioni, obbligazioni, criptovalute e altri asset, può aumentare o diminuire. C’è un rischio importante di perdita finanziaria quando si acquistano, vendono, detengono, si fa staking o si investe in tali strumenti. SQBE non fornisce raccomandazioni specifiche su investimenti, transazioni o strategie.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio elevato di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. La maggior parte dei conti al dettaglio perde capitale quando fa trading con i CFD. Dovresti valutare se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre tale rischio.
Gli asset digitali non sono regolamentati nella maggior parte dei paesi e potrebbero non essere soggetti a norme di protezione dei consumatori. In quanto investimenti altamente volatili e speculativi, non sono adatti a investitori con bassa tolleranza al rischio. Assicurati di comprendere ogni asset digitale prima di operare.
Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
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JD Sports: Il Mercato la Sottovaluta?Il 9 aprile 2025, LSE:JD. ha confermato la propria fiducia nella partnership con Nike, nonostante le difficoltà legate all’aumento della concorrenza e all’impatto dei dazi imposti dagli Stati Uniti. Il CEO Mike Armstrong ha espresso il proprio sostegno alla nuova strategia dell’amministratore delegato di Nike, Elliott Hill, volta a rilanciare il brand attraverso un’offerta focalizzata su prodotti sportivi premium.
JD Sports è fortemente esposta alla relazione con Nike: il marchio statunitense rappresenta circa il 45% delle vendite complessive, e il 40% del fatturato dell’azienda proviene dal mercato statunitense. Questa doppia esposizione, commerciale e geografica, rende JD particolarmente sensibile a eventuali sviluppi negativi, ma allo stesso tempo offre opportunità se la strategia di Nike avrà successo.
Alla luce della pubblicazione degli utili, analizziamo ora i principali fondamentali di JD Sports per valutare la solidità e il potenziale nel medio-lungo periodo.
Valutazioni e Multipli
P/E (Price/Earnings Ratio): 8,74 — significativamente inferiore alla media del settore retail (20,31), suggerendo una possibile sottovalutazione.
P/S (Price/Sales): 0,39 — contro una media di settore pari a 0,58.
P/B (Price/Book): 1,46 — più basso rispetto alla media di settore (2,21) e industriale (2,69).
Prezzo/Cassa: 5,83 — sotto la media settoriale, ma in linea con l’industria; indica una buona posizione di liquidità.
EV/Fatturato TTM: 0,67 — leggermente sotto la media settoriale (0,69) e industriale (0,75).
EV/EBIT TTM: 7,63 — ben al di sotto della media del settore (14,46) e dell’industria (12,95).
EV/EBITDA TTM: 4,29 — inferiore rispetto ai benchmark settoriali (8,64) e industriali (10,87).
Questi multipli, sistematicamente inferiori alle medie di settore e industriali, evidenziano una valutazione bassa del titolo e potenzialmente attrattiva per investitori value.
Redditività
Margine lordo TTM: 47,68% — superiore sia alla media settoriale (30,50%) che a quella industriale (41,44%).
Margine operativo TTM: 8,81% — ben oltre la media di settore (4,34%) e superiore a quella industriale (7,04%).
Margine ante imposte TTM: 6,20% — quasi doppio rispetto alla media di settore (3,15%) Margine netto TTM: 4,28% — ancora una volta quasi doppio rispetto al benchmark settoriale (2,19%).
Margine FCF TTM: 6,75% — superiore sia alla media di settore (5,38%) che industriale (5,31%).
ROA: 5,44% — migliore del settore (3,37%) e in linea con l’industria.
ROE: 18,22% — quasi doppio rispetto al settore (9,61%), segnalando un’elevata redditività per gli azionisti.
ROIC: 9,21% — ben sopra la media del settore retail e in linea con l’industria dell’abbigliamento.
JD si distingue per solidi margini, ritorni sull’investimento interessanti e una forte generazione di cassa, che ne rafforzano l’attrattività per gli investitori orientati alla qualità.
Solidità di Bilancio
Current Ratio (ultimo trimestre): 1,29 — in linea con il settore, ma leggermente sotto la media industriale. È un dato da monitorare, anche se non allarmante, che indica una discreta capacità di copertura delle passività a breve termine.
Conclusione
JD Sports presenta fondamentali solidi, una valutazione contenuta e una redditività superiore alla media, posizionandosi come un’interessante opportunità nel settore retail e dell’abbigliamento sportivo. L’azienda beneficia di una partnership strategica con Nike, che, pur rappresentando un rischio di concentrazione, potrebbe diventare un vantaggio competitivo nel caso in cui la nuova strategia del marchio americano si rivelasse efficace.
Sebbene permangano incertezze legate a fattori esogeni come i dazi e la concorrenza nel mercato statunitense, JD ha dimostrato una forte capacità di generare cassa, margini robusti e ritorni competitivi per gli investitori.
Per gli investitori value-oriented o per chi cerca un'esposizione nel retail sportivo a prezzi interessanti, JD Sports merita attenzione.
Domanda per gli investitori
Alla luce della solida redditività, della valutazione contenuta, della forte dipendenza da Nike e dell’esposizione al mercato statunitense in un contesto geopolitico incerto, JD Sports rappresenta un’opportunità sottovalutata o un rischio concentrato da monitorare con cautela?
Analisi del prezzo di Ethereum (ETH/USD) – Grafico a 1 ora📊 Analisi del prezzo di Ethereum (ETH/USD) – Grafico a 1 ora 📈
🔍 Contesto del grafico:
Timeframe: 1 ora (prospettiva intraday)
Strumento: ETH/USD (Binance)
🟠 Zone chiave di supporto e resistenza:
✅ Zona di supporto:
Intorno a 2.470 – 2.500 USD (evidenziata in arancione).
Questa zona è stata testata più volte, indicando una forte domanda.
✅ Livelli di resistenza:
Prima resistenza significativa: 2.710 – 2.720 USD (linee blu).
Obiettivo esteso: circa 2.760 USD.
✅ Movimento recente del prezzo:
Formazione di un minimo crescente nella zona di supporto, che suggerisce una possibile inversione rialzista.
I massimi precedenti (cerchi arancioni) evidenziano potenziali aree di resistenza future.
✅ Pattern grafico:
Possibile formazione di un doppio minimo / pattern di accumulazione nella zona di supporto.
Ci si aspetta una forte reazione rialzista in caso di tenuta del supporto.
🎯 Idea di trade:
Ingresso: vicino alla zona di supporto, intorno a 2.500 USD.
Target: primo obiettivo di profitto intorno a 2.720 USD.
Obiettivo esteso: se il momentum continua, puntare a 2.760 USD.
Stop-Loss: sotto i 2.470 USD, idealmente intorno a 2.450 USD per un buon rapporto rischio-rendimento.
📈 Bias tecnico (direzione prevista):
Bias rialzista nel breve termine, grazie ai ripetuti test della zona di supporto e ai segnali di possibile inversione.
Il grafico suggerisce un potenziale breakout se il prezzo supera i 2.720 USD.
⚠️ Gestione del rischio e precauzioni:
Rischio principale: una falsa rottura sotto i 2.470 USD potrebbe innescare la continuazione del trend ribassista.
Chiave: mantenere un rapporto rischio-rendimento favorevole (ad esempio 1:2 o superiore).
Volatilità: movimenti rapidi possono verificarsi, quindi attenzione alla dimensione della posizione.
🚀 Riepilogo e conclusione:
🔵 Bias: Rialzista
🔵 Zona di ingresso: 2.470 – 2.500 USD
🔵 Target:
TP1: 2.720 USD
TP2: 2.760 USD
🔵 Stop-Loss: sotto i 2.450 USD
🔵 Indicatori chiave: struttura di inversione, rispetto del supporto, potenziale candela rialzista forte.
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Per le mie analisi utilizzo:
*Chart di Capital.com*
🌞 Buongiorno a tutti 🌞
💡 Analisi Gold 💡
a livello di price action stiamo molto attenti lunedi!
qua sotto vi riporto il quadro fondamentale
-Una sentenza della Corte ha bloccato l’iniziativa di dazi voluta da Trump, provocando un rimbalzo temporaneo dell’oro per via dell’incertezza legale.
I verbali del FOMC hanno evidenziato rischi di stagflazione e una forte prudenza della Fed sui tagli dei tassi.
Il rendimento del Treasury USA a 30 anni resta alto, intorno al 5%, segnale di preoccupazioni strutturali.
Le probabilità di un taglio dei tassi a giugno sono solo del 2,3%; settembre è la prima finestra possibile.
-Dazi e Incertezza Legale Cambiano il Contesto
La Corte USA ha bloccato l’ultima proposta di dazi generalizzati di Trump.
Il dollaro è inizialmente salito come bene rifugio, ma l’attenzione si è subito spostata sull’incertezza legale.
L’oro ha rimbalzato quando il dollaro ha perso forza a metà giornata di mercoledì.
Le incognite sulla politica commerciale hanno riportato volatilità legata alle notizie.
La Fed Resta Prudente: Nessun Taglio Imminente
I verbali della Fed sono stati letti come cautamente hawkish.
I membri riconoscono il rischio stagflazione, soprattutto se tornano le tensioni commerciali.
Ma chiedono più dati prima di muoversi: ciò ha messo pressione sull’oro durante la settimana, in parallelo con la salita dei rendimenti reali.
-Sostegno Strutturale all’Oro Ancora Presente
Nonostante le difficoltà tattiche, il quadro macro resta a favore dell’oro:
Downgrade del debito USA da parte di Moody’s
Inflazione persistente e deficit pubblici in aumento
Domanda costante delle banche centrali a livello globale
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
NZD/USD: Conferma Settimanale FTW, ma Serve PazienzaSe queste mie analisi ti sono utili ti prego di mettere un LIKE/BOOST all'articolo e seguire questo profilo.
Questo mi permetterà di continuare a fare questo lavoro gratuito.
Aggiornamento della settimana
Durante questa settimana il prezzo ha confermato con decisione la validità del segnale FTW Power sul time frame settimanale, consolidando ulteriormente l’ipotesi di un potenziale movimento rialzista.
Tuttavia, su time frame inferiori come il daily e il 4H, non sono ancora emersi segnali operativi chiari secondo i miei criteri di conferma.
Questo mi porta a mantenere un approccio attendista, in attesa che il mercato offra spunti più concreti per valutare un ingresso operativo coerente con la strategia trend following F.T.W.
Il più grande obiettivo di questa operazione si trova in area 0,6340, un’importante zona di resistenza che potrebbe rappresentare il target naturale del movimento.
Al contrario, una discesa sotto gli 0,5500 invaliderebbe completamente questa visione e mi porterà a rivalutare lo scenario operativo.
Come sempre, seguirò la coppia valutaria nei prossimi giorni, come detto, per conferme.
Per oggi è tutto, un caro saluto e… buon TRADING SIMPLE!
WisdomTree - Tactical Daily Update - 30.05.2025La Corte d’appello Usa revoca la sospensione dei dazi.
Borse “composte”, nonostante il caotico avvicendarsi delle notizie.
Oltre 6,5 miliardi di richieste retail per il nuovo BTP Italia: spread BTP/Bund a 98.
Bilancio positivo a maggio per le Borse di tutto il Mondo.
Dazi, Borse, inflazione e rame: il mondo secondo Trump tra rialzi, tensioni e sorprese: la battaglia sui dazi riprende quota. La Corte del Commercio Internazionale di Manhattan ha intimato all’amministrazione Trump di revocare entro dieci giorni una serie di tariffe imposte sulla base dei poteri straordinari legati allo stato d’emergenza nazionale.
Nel mirino ci sono le aliquote globali, i dazi aumentati contro Cina e altri Paesi, le misure specifiche legate alla crisi del fentanyl verso Pechino, Canada e Messico. Restano invece intatti i dazi fondati su altri strumenti legali, come quelli su acciaio, alluminio e settore automobilistico.
Nel frattempo, in serata la Corte d’Appello ha sospeso la decisione, mantenendo in vigore le tariffe fino a nuovo ordine. La Casa Bianca punta ora tutto sulla Corte Suprema, che secondo l’amministrazione potrebbe sancire la legittimità delle misure.
“La nostra politica tariffaria continuerà”, ha dichiarato Karoline Leavitt, portavoce della presidenza, ribadendo che il presidente dispone di altri poteri per agire sul fronte commerciale. Intanto, i colloqui con gli altri Paesi “non si fermano”.
Le Borse europee hanno risposto con cautela alla notizia della sentenza e alla successiva sospensione. Piazza Affari ha chiuso a -0,36%, Francoforte a -0,55%, Parigi -0,11%, Londra -0,06%, Amsterdam -0,02%: Madrid, in leggero rialzo, +0,08%.
Più ottimista Wall Street, che ha chiuso con il segno più: Dow Jones +0,24%, Nasdaq +0,34% e S&P 500 +0,40%.
Nelle stesse ore, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha incontrato Trump alla Casa Bianca. Il presidente ha definito “un errore” il mancato taglio dei tassi d’interesse, mentre Powell ha mantenuto la sua consueta prudenza: nessuna indicazione sui futuri orientamenti della Fed, se non la conferma che tutto dipenderà dai dati economici in arrivo.
Intanto, si è chiusa la terza giornata del BTP Italia dedicata agli investitori retail, con una raccolta di 1,244 miliardi di euro, per un totale complessivo da martedì di 6,52 miliardi. Oggi tocca agli investitori istituzionali: il Tesoro potrebbe confermare o ritoccare al rialzo il tasso minimo garantito, attualmente all’1,85%.
Economia USA: segnali di raffreddamento: non arrivano buone notizie dal mercato immobiliare americano. Ad aprile, l’indice dei compromessi per la vendita di abitazioni è sceso a 71,3 punti, in calo del 6,3% rispetto a marzo (le attese erano per un -1%). Rispetto a un anno fa, il calo è del 2,5%.
Anche il mercato del lavoro lancia un allarme: le richieste settimanali di disoccupazione sono salite di 14.000 unità, raggiungendo le 240.000, contro le 226.000 della settimana precedente. Le attese degli analisti erano ferme a 230.000.
Stamattina, 30 maggio, Asia in rosso, ma il bilancio di maggio resta positivo: MSCI Asia Pacific: +4,7% ed MSCI World: +5,7%. Tokyo ha registrato un calo dell’1,2%, ma l’attenzione è tutta sull’inflazione, salita al +3,6% (esclusi i cibi freschi), massimo da due anni. A Hong Kong -1,5%, ma +5% da inizio mese; il CSI 300 cinese ha perso lo 0,3% (+2% nel mese). A Seul, il Kospi ha chiuso a -1%, pur mantenendo un +5,4% da inizio mese.
Anche l’Europa delle Borse corre: quella di Francoforte si avvia a chiudere i primi cinque mesi del 2025 con un record storico. Il DAX segna un +20%, allineato al +20% del FTSEMIB e al +21,5% dell’Ibex spagnolo.
Il nuovo corso tedesco è segnato da un piano fiscale monstre: oltre 500 miliardi di euro destinati a difesa, infrastrutture e transizione energetica. A renderlo possibile, la sospensione del vincolo costituzionale sul “freno al debito”, fortemente voluto dal Cancelliere Friedrich Merz.
Materie prime: petrolio stabile, sui minimi dell’anno, ma occhi sull’OPEC+. Il Brent (greggio di riferimento Usa) vale 64 dollari/barile, in calo di -0,5%, ma conserva un guadagno mensile di +1,3%. Sabato 31 è attesa una riunione OPEC+ in cui potrebbe essere discusso un incremento della produzione per luglio. Intanto, le scorte USA sono calate a sorpresa di 2,8 milioni di barili.
Rame e oro: l’energia pulita spinge i metalli: il rame è uno dei protagonisti del mese: +5% a maggio, +9% da inizio anno. Le scorte al London Metal Exchange sono scese del 43% da febbraio, toccando un minimo annuale a 154.300 tonnellate. I prezzi USA hanno toccato i 11.633 $/tonnellata, ben 1.570 dollari sopra Londra, dopo che Trump ha minacciato un dazio del 25%.
L’oro, dopo il +0,9% di ieri, cede -0,7%, ma resta positivo nel mese (+0,3%). Da gennaio, tuttavia, solo pingui guadagni: +25% in Dollari e +15% in Euro.
Crypto: Bitcoin si attesta a 106.200 dollari, segnando il quarto ribasso consecutivo. Il bilancio mensile, però, è ancora in positivo: +12%. Sul fronte regolatorio, la SEC ha archiviato la causa contro Binance, mossa vista come un segnale di svolta dell’amministrazione Trump. “È un momento epocale”, ha commentato l’exchange.
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EUR/USD: DIREZIONE?--Chart di CAPITAL.COM--
Il dollaro sta affrontando un altro ciclo di debolezza, con previsioni di ulteriori flessioni fino al 2026.
In passato, l'economia USA cresceva più rapidamente rispetto ad altri Paesi, grazie a politiche fiscali espansive e a un forte ottimismo degli investitori.
Tuttavia, l'amministrazione Trump ha intrapreso un percorso di riduzione della spesa pubblica, destinando i risparmi a tagli fiscali.
Questa strategia potrebbe rallentare ulteriormente la crescita economica.
Inoltre, i cambiamenti nelle politiche fiscali e monetarie europee, come l'abbandono del "freno del debito" da parte della Germania e l'aumento delle spese per la difesa, potrebbero stimolare una crescita superiore all'1% nell'Eurozona.
Di conseguenza, si prevede un rafforzamento dell'euro, con una possibile salita del cambio EUR/USD fino a 1,2000 nel 2026.
È previsto un aumento del 100% in questo settore?Il Pubblico delle IPO è in fermento come l’ultima quotazione di eToro Group Ltd (ETOR) che ha avuto un grande successo.
In questo articolo verranno analizzate le modalità di identificazione delle azioni nel settore del social trading e i criteri per valutare se il loro valore di mercato è sottostimato e presenta significative prospettive di crescita.
Il social trading rappresenta una delle innovazioni più significative nel mondo degli investimenti finanziari. Questa pratica consente agli investitori di connettersi, condividere strategie e persino replicare le operazioni di trader più esperti attraverso piattaforme dedicate. In un'era in cui la tecnologia sta trasformando ogni aspetto della nostra vita, il social trading offre un modo accessibile e collaborativo per navigare nei mercati finanziari.
Il boom del social trading
Il social trading è un metodo di investimento basato sulla collaborazione tra trader attraverso piattaforme online. Queste piattaforme, come eToro, o NAGA, fungono da spazi digitali dove gli utenti possono osservare le attività di altri investitori, discutere strategie e, in molti casi, copiare le operazioni di trader esperti. L'obiettivo principale è rendere il processo di investimento più trasparente e accessibile anche per coloro che non hanno conoscenze approfondite sui mercati.
Capire il settore del social trading
Il principio fondamentale del social trading è la condivisione delle informazioni. I trader più esperti mettono a disposizione il proprio portafoglio e le proprie operazioni, consentendo agli altri di monitorare i loro movimenti sui mercati in tempo reale. Gli utenti possono scegliere di copiare le strategie di questi professionisti, il che significa che ogni operazione effettuata dall'esperto verrà replicata automaticamente nel portafoglio del copiatore. Questo processo, chiamato "copy trading", è ideale per chi desidera partecipare ai mercati ma non ha il tempo o le competenze per analizzarli in profondità.
Le due società quotate di maggiore interesse nel settore del social trading sono EToro e NAGA Group AG (N4G).
Ho deciso di non investire in E Toro, poiché le IPO tendono a far salire il prezzo delle azioni oltre il loro valore effettivo. Statisticamente, su 10 IPO, 8 volte il valore delle azioni diminuisce nel primo anno. Come illustrato nell'immagine, Investing Pro segnala due avvisi: il prezzo è attualmente corretto, indicando un potenziale di crescita limitato, e inoltre i margini di profitto sono bassi.
Perché NAGA Group AG eccelle
NAGA Group AG è un'azienda tedesca che sviluppa e commercializza applicazioni nel settore della tecnologia finanziaria. Il prodotto principale dell'azienda è NAGA TRADER, un'applicazione di social trading che consente agli utenti di commerciare valute estere, indici, capitali e criptovalute tramite Contracts for Difference, copiando le operazioni di altri trader.
Una caratteristica notevole di NAGA TRADER è la doppia funzione di exchange che permette di replicare le strategie di altri cripto investitori e di scambiare le criptovalute.
Ho deciso di investire in questa azienda del settore tecnologico, NAGA Group AG (N4G) basandomi sulla mia analisi che coincide
L’azione è molto interessante anche dal punto di vista tecnico, infatti i prezzi stanno salendo con volumi sopra le media e stanno per varcare la media mobile a 200 con i prezzi che secondo me andranno nel 2026 a 1,50 con un potenziale upside del di oltre il 100%.
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Terremoto dazi?Ritorna improvvisamente la volatilità sui mercati dopo che la Corte Commerciale Internazionale degli Stati Uniti ha stabilito, questa notte, che il Presidente Trump avrebbe oltrepassato la propria autorità imponendo dazi reciproci.
Un collegio di tre giudici della Corte Commerciale Internazionale degli Stati Uniti ha dichiarato i dazi "illegali per tutti" e ne ha ordinato l'annullamento e il blocco permanente. Si prevede che la Casa Bianca presenterà ricorso contro la decisione. Intanto il mercato ha visto un recupero improvviso del dollaro contro tutte le valute.
WALL STREET NON SI FERMA
Giornata interlocutoria quella di ieri, relativamente ai listini USA, in assenza di novità sul fronte macro e/o di politica economica (peraltro poi questa notte, come già spiegato, le cose sono radicalmente cambiate).
Gli operatori dei mercati sembrano aver trovato un equilibrio, con compratori e venditori che non trovano un vincitore, in una fase di congestione che sembra dovuta dopo un periodo di alta volatilità. Tutti e tre i principali indici si sono mantenuti vicini ai livelli del giorno precedente.
MINUTE DELLA FED
Le minute, pubblicate ieri sera, dell’ultima riunione della Fed hanno evidenziato una certa preoccupazione da parte dei funzionari della Fed, che hanno ritenuto che gli aumenti dei dazi annunciati sono apparsi significativamente più estesi del previsto e hanno rilevato una notevole incertezza riguardo alla direzione della politica commerciale e alla durata dei suoi effetti economici.
I membri del Board ritengono tale incertezza insolitamente elevata, evidenziando rischi al ribasso per l'occupazione e l'attività economica, così come rischi al rialzo per l'inflazione. Nel discutere le prospettive di politica monetaria, i partecipanti hanno concordato sul fatto che, con la crescita economica e il mercato del lavoro ancora resilienti, e un orientamento di politica monetaria moderatamente restrittivo, la Fed sia ben posizionata e possa attendere per avere maggiore chiarezza sull'inflazione e sulle tendenze economiche.
La Federal Reserve ha mantenuto il tasso sui fondi al 4,25%-4,50% per la terza riunione consecutiva a maggio 2025, in linea con le aspettative.
DOLLARO
Biglietto verde ancora in ripresa, con l'indice del dollaro che ha raggiunto quota 99,7 mercoledì, estendendo un guadagno di quasi lo 0,4% rispetto alla sessione precedente, mentre gli operatori, come per gli altri asset, attendono nuove motivazioni, tecniche o macro, per entrare a mercato, sperando che le tensioni commerciali e gli sviluppi fiscali sotto l'amministrazione Trump trovino finalmente una soluzione.
Nella notte il dollar index ha aperto oltre quota 100, in seguito alla notizia della bocciatura dei dazi da parte della Corte Commerciale Internazionale americana. Domenica, il presidente Trump aveva rinviato l'attuazione di un dazio del 50% sulle importazioni dall'UE previsto al 9 luglio, pochi giorni dopo l'annuncio della misura radicale. Nel frattempo, il disegno di legge fiscale ha superato la prova della Camera dei Rappresentanti, anche se di misura, un solo voto, e ora attende il voto del Senato.
Sul fronte della politica monetaria, dal FOMC non è uscito nulla di particolare, con una Fed ancora attendista sui tassi. Il dollaro ha guadagnato terreno nei confronti dell’euro, GBP e soprattutto yen, a seguito delle notizie secondo cui le autorità giapponesi potrebbero intervenire per stabilizzare il mercato obbligazionario. Nonostante il recente rialzo, il biglietto verde rimane vicino ai minimi del 2023 raggiunti ad aprile e ha registrato un calo di oltre il 7% da inizio anno.
INFLAZIONE IN EUROZONA
Le aspettative di inflazione nell'Eurozona sono aumentate per il secondo mese consecutivo al 3,1% ad aprile 2025, il livello più alto da febbraio 2024, dal 2,9% di marzo. Anche le aspettative di inflazione per i prossimi 12 mesi sono cresciute, raggiungendo lo stesso livello di giugno 2024.
Nel frattempo, quelle per i prossimi tre anni sono rimaste invariate al 2,5%, mentre per i prossimi cinque anni sono rimaste invariate per il quinto mese consecutivo al 2,1%. Inoltre, le aspettative di crescita economica per i prossimi 12 mesi sono peggiorate, scendendo al -1,9% ad aprile dal -1,2% di marzo. Le aspettative per il tasso di disoccupazione per i prossimi 12 mesi sono aumentate al 10,5% dal 10,4%.
MUTUI USA
Le richieste di mutui, negli Stati Uniti, sono diminuite dell'1,2% rispetto alla settimana precedente, per il periodo conclusosi il 23 maggio, estendendo il precedente 5,1% al livello più basso degli ultimi tre mesi, secondo i dati raccolti dalla Mortgage Bankers Association.
Il secondo calo consecutivo è stato in linea con l'aumento dei tassi di riferimento sui mutui, con il tasso fisso a 30 anni in aumento e vicino al 7%, in quanto i rendimenti a lunga scadenza sono saliti bruscamente a seguito del declassamento del debito da parte di Moody’s.
Le richieste di prestito per rifinanziare un mutuo, più sensibili alle variazioni a breve termine dei tassi di interesse, sono diminuite del 7,1%. D'altro canto, le richieste di mutuo per l'acquisto di una nuova casa sono aumentate del 2,7%.
Saverio Berlinzani
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INDICI AMERICANI SI AVVICINANO ALLE AREE DI SUPPLYAnalisi Tecnica dei Mercati Azionari USA: Tra Scetticismo e Attesa
Buonasera a tutti i trader. Il mercato americano ha nuovamente mostrato forza nella sessione odierna, con Nasdaq e S&P 500 che proseguono la loro ascesa. Tuttavia, entrambi gli indici rimangono al di sotto dei rispettivi livelli di resistenza chiave. Questo movimento rialzista solleva alcune perplessità, principalmente a causa della mancanza di conferma da parte dei volumi, che appaiono inferiori rispetto alle aspettative per un breakout deciso.
Un'ulteriore osservazione è che i volumi di vendita registrati nei giorni precedenti erano significativamente più elevati rispetto a quelli attuali. Questo potrebbe suggerire che gli operatori più aggressivi posizionati al ribasso ("venditori aggressivi") si trovino concentrati proprio in prossimità delle imminenti resistenze. Sarà cruciale monitorare il comportamento del prezzo e dei volumi quando questi livelli verranno testati nel corso della settimana per comprendere la vera dinamica sottostante.
La Situazione del Mercato Attuale: Un Contesto Complesso
Il contesto di mercato attuale si presenta piuttosto complesso e richiede cautela. Andare long su indici che si trovano sui massimi storici può essere percepito come rischioso, dato il potenziale di correzioni in assenza di nuove catalizzatori. Allo stesso tempo, tentare posizioni short in un mercato che evidenzia una tendenza rialzista di fondo non è prudente, poiché si va contro il trend prevalente. La strategia più sensata in questa fase sembra essere l'attesa di conferme direzionali più chiare.
Anche il Dow Jones Industrial Average si trova ad affrontare un'importante resistenza sovrastante, il cui superamento sarà fondamentale per confermare l'ampiezza di questo movimento rialzista.
VIX e Prospettive Future
In linea con il movimento ascendente dell'azionario, l'indice di volatilità VIX è sceso al di sotto del livello di 20. Questo indica una diminuzione della percezione del rischio da parte degli investitori e tende ad accompagnare fasi di mercato rialziste.
In conclusione, nei prossimi giorni, l'attenzione sarà rivolta all'attacco delle menzionate resistenze. Se i mercati tenteranno di superarle, sarà fondamentale osservare attentamente i volumi di vendita che potrebbero scatenarsi. Una forte reazione dei venditori in corrispondenza delle resistenze, accompagnata da volumi elevati, potrebbe segnalare una potenziale trappola per i rialzisti (bull trap) o una fase di consolidamento più estesa. Pertanto, attendiamo conferme volumetriche e di prezzo prima di prendere decisioni operative significative.
Vi auguro una buona notte
Grazie un abbraccio Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
Come si costruisce un grafico: supporti,resistenze e volumiQuando si individua un livello di supporto è importante monitorare il comportamento dei volumi:
- se i volumi si riducono significa che la pressione ribassista si è momentaneamente ridotta, il mercato quindi interrompe la sua discesa e prova un momentaneo rimbalzo tecnico dopodichè è probabile che i prezzi proseguano nella loro discesa.
In questo caso si è formato un minimo che non costituisce un valido livello di supporto.
- se i volumi aumentano significa che sul mercato c'è un incremento della pressione rialzista, in questo caso si è formato un minimo significativo che potrà essere utilizzato come livello di supporto grafico.
Quando si individua un livello di resistenza è allo stesso modo importante monitorare il comportamento dei volumi:
- se si riducono significa che la pressione rialzista si è momentaneamente ridotta perciò il massimo che si è venuto a formare no costituisce un livello di resistenza valido.
- se i volumi aumentano significa che i venditori stanno avendo la meglio e si è formato un massimo importante che può essere preso in considerazione come eventuale resistenza grafica.
Per altre analisi e altri brevi contenuti di formazione interessanti vi ricordo di supportarmi seguendo il mio profilo e dando un boost ai miei articoli.
[ORIGINI DEL FOREX TRADING] - Dagli inizi a come lo conosciamoIl Forex trading (Foreign Exchange Trading) ha origini che affondano le radici nella storia antica, ma il mercato valutario moderno, come lo conosciamo oggi, si è sviluppato solo nel XX secolo. Ecco un riassunto delle sue principali tappe storiche:
1. Origini antiche
• Baratto e monete: Prima dell'uso delle valute moderne, le persone barattavano beni.
Con l'introduzione delle prime monete (es. in Mesopotamia, Egitto, Grecia), si iniziarono
a stabilire rapporti di cambio rudimentali.
• Cambio di valute nel mondo antico: I cambia valute (money changers) esistevano già
nell'antica Roma e Grecia, facilitando il commercio tra diverse regioni.
2. Il Gold Standard (XIX - inizio XX secolo)
• Nel 1800, molti Paesi adottano il gold standard, un sistema in cui le valute erano
convertibili in oro ad un tasso fisso.
• Questo stabilizzava i tassi di cambio, ma limitava la flessibilità monetaria.
3. Bretton Woods (1944-1971)
• Dopo la seconda Guerra Mondiale, fu creato il sistema di Bretton Woods.
• Il dollaro USA divenne la valuta di riferimento, convertibile in oro.
• Le altre valute erano ancorate al dollaro con tassi fissi ma aggiustabili.
• Questo sistema durò fino al 1971, quando il presidente Nixon sospese la
convertibilità del dollaro in oro (fine del gold standard).
4. Nascita del Forex moderno (dal 1973 in poi)
• Dopo Bretton Woods, i tassi di cambio iniziarono a fluttuare liberamente
in base alla domanda e offerta.
• Si sviluppò il mercato forex moderno, con il coinvolgimento di banche
centrali, istituzioni finanziarie, aziende e, in seguito, investitori privati.
5. Era digitale e retail trading (anni 1990 - oggi)
• Con internet e le piattaforme di trading online negli anni '90 e
2000, anche i piccoli investitori hanno avuto accesso al mercato Forex.
• Il mercato è oggi decentralizzato, attivo 24 ore su 24, e rappresenta il
più grande mercato finanziario del mondo, con volumi giornalieri superiori
ai 7 trilioni di dollari (dati aggiornati al 2020+).
Trump e i dazi alla UE, ennesima strategia?Ennesimo attacco di Trump alla UE sui dazi, con la minaccia di imporre tariffe del 50% sull'Unione Europea a partire dal 1° giugno. Ha confermato un'interruzione dei colloqui commerciali con il vecchio continente e attaccato contemporaneamente Apple, promettendo una imposta del 25% sugli iPhone prodotti al di fuori degli Stati Uniti.
La decisione del Presidente ha colpito i mercati azionari: il Dow Jones ha subito un calo dello 0,61% a 41.603 punti, mentre l’S&P500 ha perso lo 0,67% a 5.803 punti. Segno meno anche per il Nasdaq (-1% a 18.737 punti).
Secondo il Presidente, la UE sarebbe stata creata con lo scopo primario di trarre vantaggio dagli Stati Uniti in materia di commercio. Ha criticato duramente le barriere commerciali, le tasse sull'IVA, le sanzioni aziendali, da lui definite “ridicole”, le manipolazioni monetarie, oltre alle cause legali ingiuste e ingiustificate contro le aziende americane.
Il 2 aprile, quando Trump annunciò i dazi nel “Giorno della Liberazione”, l’UE fu colpita da imposte del 20%, poi ridotte al 10%. Trump ha lasciato intendere di non voler negoziare un nuovo accordo con Bruxelles, affermando che i dazi saranno al 50% dall’inizio di giugno. Ha anche sostenuto che i dazi potrebbero essere evitati se le aziende europee, in particolare le case automobilistiche, investissero nella produzione negli Stati Uniti. Analogamente, venerdì Trump ha affermato che Apple potrebbe evitare i dazi doganali solo se l'azienda producesse in America.
Nel 2024, gli scambi commerciali di merci tra gli Stati Uniti e l'UE hanno raggiunto un totale di 975,9 miliardi di dollari, con un deficit americano di 235,6 miliardi di dollari. Sempre lo scorso anno, gli scambi commerciali di merci tra gli Stati Uniti e la Cina si sono attestati sui 582,4 miliardi di dollari, con un deficit americano di 295 miliardi di dollari, secondo le statistiche del governo statunitense. Per contro, gli Stati Uniti mantengono un surplus minore nei servizi con entrambe le aree commerciali.
Per quanto riguarda Apple, degli oltre 60 milioni di iPhone venduti ogni anno negli Stati Uniti, si stima che l'80-90% sia prodotto in Cina, mentre il resto in India e Vietnam. Tra le altre cose, non è neppure chiaro se l'amministrazione possa legittimamente imporre una tariffa a una singola azienda. Sebbene le stime siano discordanti, molti analisti ed economisti affermano che produrre gli iPhone negli Stati Uniti potrebbe far aumentare il loro prezzo da 1.000 a livelli compresi tra i 2.500 e i 3.500 dollari, il che evidenzia che anche tornare a produrre negli USA non sarebbe conveniente, anche con tariffe al 25%.
Questo ci fa pensare che alla fine, tutto questo caos faccia parte di una strategia ben precisa, che porti i paesi a negoziare. Tra l’altro, la UE non starà a guardare e imporrà a sua volta delle ritorsioni, che includeranno dazi sugli aerei Boeing e sui prodotti agricoli, interrompendo di fatto una delle relazioni commerciali più importanti a livello globale.
Infine, sottolineiamo che la maggior parte degli alleati tradizionali degli Stati Uniti, tra cui l'Unione Europea, il Giappone, la Corea del Sud, non hanno ancora raggiunto accordi commerciali con Washington. Mentre i colloqui con l'UE sono in stallo, il Giappone si sta preparando per un quarto round di negoziati, ma per ora senza grandi progressi, il che dimostra la complessità nel definire accordi commerciali, nonostante le precedenti affermazioni di Trump secondo cui avrebbe concluso "90 accordi in 90 giorni".
VALUTE, RISK OFF CHE TORNA A SALIRE
Il tasso di cambio EUR/USD ha raggiunto il massimo dall'8 maggio, nonostante la minaccia di Donald Trump di imporre dazi aggiuntivi all'Unione Europea, una decisione che avrà un impatto su un volume annuo di scambi commerciali di oltre 1.600 miliardi di dollari. Il cambio è salito a 1,1365, in rialzo del 2,7% rispetto al minimo di questo mese.
Va ricordato che nel recente passato, quando Trump ha annunciato i dazi, EUR/USD avrebbe dovuto scendere, in ragione del suo status di bene rifugio. E invece il cambio è salito, e la correlazione avversione al rischio – dollaro in rialzo, è saltata principalmente per diverse ragioni fondamentali.
In primo luogo, è salito perché la maggior parte degli analisti ritiene che la minaccia tariffaria del 50% sia una forma di stile negoziale, come fece con la Cina quando portò le imposte al 145%. In secondo luogo, l'euro è cresciuto e il dollaro ha perso quota, perché il mercato ora è concentrato sulle incertezze legate alle politiche commerciali ed economiche USA, che si sono manifestate attraverso un sell-off di Treasuries, dopo il declassamento del debito da parte di Moody’s, il che ha portato ad una uscita dagli asset denominati in dollari che pesano sulla valuta evidentemente.
In terzo luogo, i dati americani rallentano, e la Fed deve ancora cominciare il ciclo di ribasso dei tassi, che ridurrebbe la forbice con l’euro, alimentando, in prospettiva, un recupero ulteriore della moneta unica. Infine, a conferma di tutto ciò, l'amministrazione Trump sta portando avanti un programma di riduzione delle imposte che aumenterà il debito pubblico di oltre 4 trilioni di dollari nel prossimo decennio.
Sulle altre coppie valutarie segnaliamo la discesa del USD/JPY, ormai a ridosso del primo supporto chiave di 142.50 con la possibilità di vedere anche 140.00, supporto cruciale di medio termine. Anche il Cable continua la sua marcia inarrestabile verso 1.3750 e perché no, anche 1.4000. Sotto stress EUR/CHF e USD/CHF, con il franco che guadagna come asset rifugio per eccellenza, unitamente all’oro che sta tornando verso 3.430 e 3.500 massimi precedenti.
PESO MESSICANO
Il peso messicano è salito a 19,3 per dollaro a maggio 2025, il livello più alto dall'ottobre dello scorso anno, poiché le preoccupazioni fiscali e l'incertezza tariffaria negli Stati Uniti hanno indebolito il biglietto verde. Il dollaro si è indebolito rispetto alle principali valute dopo che la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge che potrebbe aggiungere oltre 3.000 miliardi di dollari al deficit di bilancio federale, pochi giorni dopo che Moody's ha declassato il rating del debito a causa della sua insostenibilità.
Sul fronte interno, gli ultimi dati hanno mostrato che il PIL messicano è cresciuto dello 0,2% nel primo trimestre. Sebbene ciò abbia evitato una recessione tecnica, ha segnalato una debolezza di fondo dell'economia e la necessità per la banca centrale (Banxico) di tagliare i tassi di interesse. Nella sua ultima decisione, la banca ha effettuato un taglio di 50 punti base all'8,5%, come previsto, per attenuare l'attrattiva di un carry trade a favore del peso, il che rafforzerebbe eccessivamente la valuta.
SETTIMANA ENTRANTE
I mercati si preparano a un'altra settimana turbolenta, trainata dalle rinnovate minacce tariffarie del Presidente Trump contro l'Unione Europea e Apple. Gli investitori si concentreranno anche sui commenti dei funzionari della Fed e sui verbali della riunione del FOMC.
I principali indicatori economici statunitensi includono reddito e spesa personale, gli indici dei prezzi PCE, gli ordini di beni durevoli, la bilancia commerciale dei beni, la seconda stima della crescita del PIL del primo trimestre, gli utili aziendali e l'indice dei prezzi delle case S&P/Case-Shiller.
A livello globale, sono attese le decisioni di politica monetaria di Corea del Sud e Nuova Zelanda, mentre c’è attesa per i dati sull'inflazione di Francia, Spagna, Italia e Germania. Anche i dati sul PIL del primo trimestre di Turchia, India, Brasile e Canada non sono da sottovalutare.
Infine, sono attesi i dati GfK sulla fiducia dei consumatori tedeschi, così come quelli sulla produzione industriale, le vendite al dettaglio e la fiducia dei consumatori in Giappone.
Buona settimana. Ricordiamo infine a tutti che oggi, 26 maggio, è il Memorial Day e le borse USA resteranno chiuse.
Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha dichiarato domenica che Tokyo intende far progredire i colloqui sui dazi con gli Stati Uniti, con l'obiettivo di raggiungere un risultato durante il vertice del G7 del mese prossimo.
Venerdì, Ryosei Akazawa, il principale negoziatore giapponese in materia di tariffe doganali, ha tenuto a Washington il terzo round di colloqui tra Giappone e Stati Uniti.
Parlando ai giornalisti a Kyoto, Ishiba ha affermato che ci sono stati progressi nei negoziati, sottolineando le discussioni sull'espansione degli scambi commerciali, sulle misure non tariffarie e sulla sicurezza economica. "Continueremo ad affinare ulteriormente le nostre discussioni tenendo conto del vertice del G7", ha affermato.
Venerdì, Ishiba ha avuto una telefonata di 45 minuti con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per discutere di sicurezza, diplomazia e tariffe doganali e ha affermato che i due si augurano un incontro di persona al vertice del G7.
Domenica, Ishiba ha espresso la disponibilità del Giappone a collaborare alla costruzione navale. Ha affermato che gli Stati Uniti hanno mostrato interesse per la possibilità di riparare le navi da guerra statunitensi in Giappone e che il Giappone sarebbe disposto a fornire assistenza.
Ha affermato che il Giappone ha un vantaggio per quanto riguarda le navi rompighiaccio, come quelle utilizzate sulle rotte commerciali artiche, che potrebbero diventare un'area di cooperazione con gli Stati Uniti.
Saverio Berlinzani
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NVIDIA, come valutare l'assenza di volumi?Chart di Capital.Com
Punto settimanale
Il titolo beneficia di nuove partnership siglate con Ericsson ed AstraZeneca, cui fornirà data center AI di ultima generazione, mentre dalla spedizione di Trump nel Medio Oriente e sbucata una probabile ricca commessa di chip per un centro tecnologico che dovrebbe sorgere negli Emirati Arabi.
Intanto, rispetto alla settimana scorsa, l'hammer del mensile ha già fatto abbastanza strada e, considerando la falsa rottura prodotta e la presenza di due minimi importanti, potrebbe configurarsi un pattern di doppio minimo.
Certo, tecnicamente un doppio minimo sarebbe meglio trovarlo in fondo ad un calo per avere più efficacia, tuttavia di questa costruzione ci prendiamo il buono rappresentato dal rifiuto di scendere, segnato dai due minimi, e quindi comunque lo consideriamo come tale.
I prezzi nel medio e lungo periodo si stanno muovendo piuttosto lateralmente.
Di recente hanno infranto la trendline ribassista del calo recente con un gap.
Questa settimana si è chiusa con una shooting star al di sopra di un'area di resistenza interessante per cui occorrerà monitorare come si comporterà la settimana entrante.
I protagonisti continuano ad essere i volumi, anemici, i quali condizionano la lettura del movimento.
Con la shooting star settimanale, i prezzi stanno ora testando un'area di supporto che fino a pochi giorni fa era di resistenza.
Visto che neanche le ultime novità sulle possibili nuove commesse hanno svegliato i volumi, non resta che sedersi e osservare i prezzi in attesa che qualcosa succeda.
Possiamo tollerare discese fino a 124 senza preoccuparci.
RITORNO ALL'ACQUISTO DELL'ORO, ANALIZZIAMO I MERCATIBuon sabato a tutti i trader! Con i mercati che mostrano una spiccata turbolenza, è fondamentale fare il punto della situazione e capire cosa possiamo aspettarci dagli indici principali.
La volatilità è aumentata, e questo richiede un'attenzione particolare alle dinamiche tecniche. L'incertezza deriva da un mix di fattori macroeconomici e microeconomici che stanno influenzando le decisioni degli investitori.
Per avere un quadro più chiaro, è opportuno analizzare i seguenti punti chiave:
Livelli di Supporto e Resistenza: Dove si sono fermati o hanno rimbalzato gli indici? Questi livelli sono cruciali per capire i prossimi movimenti.
Volumi di Scambio: Un aumento dei volumi in fase di ribasso conferma la forza della pressione di vendita, mentre volumi bassi su un rimbalzo possono indicare una debolezza della ripresa.
Trend di Breve e Medio Termine: Stiamo assistendo a un'inversione di trend o a una semplice correzione all'interno di un trend più ampio?
Capire questi aspetti ci aiuterà a formulare ipotesi più concrete sui futuri andamenti e a definire strategie operative più efficaci in questo contesto di mercato così dinamico.Analisi Tecnica del Mercato Azionario Americano: Ritorno all'Acquisto dell'Oro
Il mercato azionario americano mostra segnali di incertezza, con gli investitori che sembrano orientarsi nuovamente verso l'acquisto di oro, un bene rifugio. I principali indici, Nasdaq, S&P 500 e Dow Jones, hanno registrato un ritracciamento, attestandosi sui loro primi livelli di supporto.
Tuttavia, l'osservazione più preoccupante è l'aumento dei volumi di vendita. Questo dato suggerisce che la pressione ribassista è significativa e che il "rimbalzo" iniziale potrebbe essere solo temporaneo. La dinamica dei volumi è cruciale nell'analisi tecnica: un aumento dei volumi durante un ribasso conferma la forza del movimento, indicando che molti operatori stanno liquidando le proprie posizioni.
Alla luce di questi elementi, è plausibile aspettarsi un ulteriore ribasso per gli indici azionari americani, anche dopo un eventuale tentativo di rimbalzo. Il primo supporto, pur avendo momentaneamente arrestato la caduta, potrebbe non essere sufficiente a contenere la pressione di vendita in aumento. Gli occhi degli investitori saranno puntati sui prossimi livelli di supporto e sulla reazione dei volumi in caso di ulteriori flessioni.
In sintesi, il quadro tecnico attuale indica che il mercato azionario americano è in una fase delicata, con l'oro che si conferma come un'alternativa più sicura in periodi di incertezza.
Grazie e Buon weekend un abbraccio Mauro.
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
NZD/USD: Pattern ad alta probabilità su livello chiaveSe queste mie analisi ti sono utili ti prego di mettere un LIKE/BOOST all'articolo e seguire questo profilo.
Questo mi permetterà di continuare a fare questo lavoro gratuito.
Buongiorno a tutti,
anche oggi ci troviamo per la consueta analisi settimanale.
Stavolta puntiamo l’attenzione sul cambio NZD/USD, che mostra un’impostazione tecnica davvero interessante dopo mesi di ribasso strutturato e una potenziale inversione di medio termine.
Sul grafico mensile, infatti, il cambio ha reagito con decisione all’area dei minimi chiave a 0,5600, dove si è attivato un trigger di trading secondo il mio metodo (D.M.H.C.), indicativo di un possibile esaurimento della pressione ribassista.
Proprio su questi sviluppi si inserisce quanto visto nelle ultime settimane sul grafico weekly, dove il prezzo ha formato una FTW Power molto pulita e ben strutturata in prossimità del livello chiave a 0,5885.
Un pattern che, nel mio metodo, rappresenta una configurazione ad alta probabilità per l’avvio di un nuovo swing rialzista.
Nei prossimi giorni monitorerò attentamente il grafico daily alla ricerca di conferme operative, in collaborazione con time frame intermedi come il 4H e il 6H, che possono offrire ulteriori elementi di validazione per l’entrata.
Il più grande obiettivo di questa operazione si trova in area 0,6340, un’importante zona di resistenza che potrebbe rappresentare il target naturale del movimento.
Al contrario, una discesa sotto gli 0,5500 invaliderebbe completamente questa visione e mi porterà a rivalutare lo scenario operativo.
Si tratta quindi di un trade di medio termine, che può essere approcciato anche direttamente su time frame settimanale, a seconda del proprio stile operativo e gestione del rischio.
Come sempre, seguirò la coppia valutaria nei prossimi giorni e sarò operativo se dovessero presentarsi segnali operativi concreti.
Per oggi è tutto, un caro saluto e… buon TRADING SIMPLE!
XAU/USD – Analisi Settimanale | Settimana 26–30 maggio 2025🟠 XAU/USD – Analisi Settimanale
📆 FP Markets | Settimana 26–30 maggio 2025
Titolo: Prezzo nervoso, mercati sensibili, e il Biondo torna a farsi sentire
Questa settimana ripropongo lo stesso setup grafico già usato con efficacia nella scorsa analisi:
📊 a destra il grafico daily, per osservare la price action e i pattern armonici
📈 a sinistra il grafico settimanale, per leggere il comportamento delle mani forti
🔎 Daily View – Tra compressione tecnica e resistenze
Prezzo sotto la EMA 55, ma sopra la 100 e 200
Recuperato Fibonacci 61.8% (3.292), ma ancora respinto da 78.6% (3.390)
Presenti:
➤ Bullish Flag (target > 4.300)
➤ Bullish Crab armonico (target < 2.700)
📌 Indicatori: RSI e Stocastico in risalita, MACD incerto, ADX debole
⏳ Weekly View – Rialzo sì, ma fragile
Seconda candela verde di fila
Prezzo sopra 3.120, ma ancora in range di correzione precedente
Trend non ancora confermato
📌 RSI piatto, MACD debole, ADX fermo
🧩 Opzioni – Mercato in attesa
CALL: 3.400–3.450
PUT: 3.200–3.250
➡️ Posizionamento neutro → il mercato aspetta un segnale
🌍 Acquisti Banche Centrali
Cina allenta le quote oro → più spazio alle banche
India stabile nonostante i costi
Altri grandi compratori: 🇵🇱 🇹🇷 🇰🇿 🇪🇬 🇦🇿
➡️ I flussi reggono il prezzo, anche quando il sentiment cala
📉 COT Report – Istituzionali meno aggressivi
Long: 238.062
Short: 74.081
➡️ Posizione netta long, ma in calo → atteggiamento più prudente
🧠 Sentiment Personale
Per la prossima settimana:
Neutro con tendenza short.
L’oro è troppo vicino ai massimi, senza una base solida né breakout.
La volatilità lo rende instabile. Preferisco aspettare rottura o conferma.
🗞️ La Trumpata del venerdì
Il Presidente Trump ha ricordato che dal 1° giugno scatteranno nuovi dazi UE.
Tempismo perfetto: mercato giù, volatilità su.
Un pattern che ormai conosciamo tutti:
→ alza dazi
→ mercato crolla
→ compra
→ ritira dazi
→ mercato rimbalza
→ vende
❗ Ma stavolta… reazione attutita. I mercati lo hanno capito.
📍 Livelli chiave
🔹 3.292 → supporto di breve
🔹 3.383–3.390 → resistenza cruciale
🔸 3.200 → zona di equilibrio
🔻 3.085 / 2.980 → se crollano, cambia il quadro
🧠 Sentiment personale
Per la prossima settimana rimango neutrale con una tendenza short.
L’oro è vicino ai massimi, ma non vedo molte giustificazioni per una prosecuzione decisa del rialzo, soprattutto alla luce della volatilità irregolare che ormai è diventata la sua firma.
I livelli tecnici sono tirati, i flussi d’acquisto tengono il prezzo ma non spingono, e gli operatori istituzionali sono long… ma con il freno a mano tirato.
In assenza di un breakout deciso sopra 3.390, ogni salita rischia di essere solo un’esca per i tori più ansiosi.
Io resto vigile, paziente, e pronto a reagire:
meglio osservare il fiume che scorre… che buttarsi dentro alla cieca.
💬 Massima del giorno
“Chi fa la legge non fa sempre la giustizia.”
– Jean-Jacques Rousseau
➤ Come nei mercati: regole e risultati spesso non coincidono.
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💬 Scrivimi nei commenti: sei long o short per la prossima settimana?
Il debito USA è una minaccia per la ripresa del mercato ?Introduzione: Il mercato azionario sta segnando il passo nel breve termine dopo un trend verticale di rialzo dall'inizio di aprile. Sono molte le questioni di fondo che destano preoccupazione, ma una è attualmente al centro della scena: la sostenibilità del debito sovrano statunitense. Ovviamente è troppo presto per parlare di una crisi del debito pubblico statunitense, ma la nuova legge fiscale sostenuta dall'amministrazione Trump prevede un innalzamento del tetto del debito USA di 4.000 miliardi di dollari, il che sta esercitando una pressione al rialzo a breve termine sui rendimenti delle obbligazioni statunitensi a 10, 20 e 30 anni. Si tratta di una minaccia per il rimbalzo delle azioni statunitensi dall'inizio di aprile?
1) I rendimenti obbligazionari statunitensi raggiungono la zona di allerta macroeconomica
La proposta di legge fiscale dell'amministrazione Trump prevede tagli alle imposte e, soprattutto, un aumento del tetto del debito pubblico statunitense di 4.000 miliardi di dollari per consentire al governo federale degli Stati Uniti di continuare a indebitarsi in modo massiccio.
Il mercato comincia a preoccuparsi di questa situazione, poiché il debito degli Stati Uniti è sul punto di superare il record del 1946 se espresso in percentuale del PIL statunitense. L'onere annuale degli interessi sul debito esistente ha raggiunto gli 880 miliardi di dollari, l'equivalente del bilancio della difesa statunitense.
Grafico che mostra l'evoluzione del debito pubblico statunitense in percentuale del PIL USA
Di conseguenza, i mercati finanziari esprimono la loro preoccupazione per un aumento dei rendimenti obbligazionari statunitensi sulla parte lunga della curva dei rendimenti.
Grafico che mostra le candele giapponesi nei dati giornalieri dei rendimenti obbligazionari statunitensi a 10 anni
Grafico che mostra le candele giapponesi mensili per i rendimenti obbligazionari statunitensi a 30 anni
2) Il mercato spera nell'attivazione della put della FED per allentare la tensione sui bond
Questa pressione al rialzo sui rendimenti obbligazionari statunitensi può rappresentare un rischio per il mercato azionario, in quanto l'aumento dei rendimenti del governo federale degli Stati Uniti avrà un impatto diretto sui tassi di prestito delle società statunitensi.
Le società dell'indice S&P 500 hanno un bilancio solido e dovrebbero essere in grado di farcela, ma i rendimenti obbligazionari a lungo termine non devono salire oltre il 5/6%, poiché la situazione finanziaria delle piccole e medie imprese statunitensi diventerebbe problematica. Questa soglia del 5/6% è stata identificata come la soglia di allarme macroeconomico per la maggior parte delle aziende statunitensi. In un simile scenario, la Fed sarebbe costretta a intervenire direttamente sul mercato obbligazionario per alleviare la pressione.
3) L'S&P 500 si sta surriscaldando nel breve termine, ma il trend rialzista di fondo è stato preservato dal punto di vista tecnico e rimane sostenuto dal nuovo livello record di liquidità globale.
In questa fase, l'analisi tecnica dei mercati finanziari suggerisce che il trend rialzista in atto dall'inizio di aprile non è minacciato. Il mercato si è surriscaldato nel breve periodo e aveva bisogno di respirare. Per quanto riguarda l'indice S&P 500, il consolidamento è di breve durata e la ripresa rimane intatta finché la principale zona di supporto tecnico di 5.700/5.800 punti rimane intatta. Si tratta della fascia di prezzo attraverso la quale passa la media mobile a 200 giorni, indicata in blu nel grafico sottostante.
Grafico che mostra le candele giapponesi giornaliere sul contratto future S&P 500
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