WisdomTree - Tactical Daily Update - 10.09.2024Draghi: l’Europa ha bisogno di investire il 5% del PIL per tornare competitiva.
Giovedì 12 la BCE dovrebbe tagliare i tassi di -0,25%, come a giugno.
Cina: boom della bilancia commerciale, ma rallenta l’import.
Scende sotto 2% annuo l’inflazione tedesca, sale occupazione in UK.
E’ sempre più probabile, visti i dati macro recenti, che si arrivi al 1’ taglio dei tassi d’interesse Usa evitando di scivolare in recessione, e centrando dunque l’obbiettivo dell’"atterraggio morbido" (o soft landing) dell'economia.
Le Borse europee ieri hanno realizzato buoni recuperi, dopo i sensibili cali della scorsa settimana: Londra, +1,1%, Parigi +1,0%, Milano +0,9%, Francoforte +0,8%, in attesa che giovedì 12 la Banca centrale Europea comunichi la sua decisione sui tassi: il consenso dà per scontato un taglio di -0,25%.
Cruciale per i mercati, mercoledì, anche la pubblicazione dei nuovi dati sull'inflazione americana, in vista del meeting del FOMC (Federal Open Market Committee) della Banca centrale Usa (Federal Reserve-FED) di mercoledì 18 settembre: anche dai dati del trend inflazionistico di agosto dipenderà la scelta sull’entità del taglio, -25 bps, ipotesi più probabile, o -50.
Intanto Wall Street ieri è riuscita a rialzare la testa: Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, sono tutti saliti attorno a +1,2%: non male, dopo che la settimana scorsa era stata la peggiore da 18 mesi per lo S&P500 e la peggiore dal 2022 per l’indice “tecnologico” Nasdaq.
L’evoluzione dell’economia cinese, che a detta di molti è meno brillante del desiderato, sta tornando nel mirino degli investitori globali.
Cresce il rischio di deflazione, visto che i prezzi al consumo salgono ad agosto di un misero +0,6% annuale (vs +0,7% previsto dal consenso), ma sopratutto crollano i prezzi alla produzione: -1,8% annuo ad agosto, dal -0,8% di luglio, sotto le stime di -1,4%, con la più debole variazione annua da aprile e la 23’ consecutiva col segno meno: il calo è principalmente imputato alla debolezza della domanda interna.
La ricaduta negativa del rallentamento della crescita cinese è il recente calo delle azioni del comparto del lusso. Gli analisti di Barclays (fonte Bloomberg) sostengono che nei negozi del lusso della “greater China” nelle ultime settimane si sono verificati cali a doppia cifra e che il fenomeno potrebbe avere natura strutturale.
Secondo gli analisti di Morgan Stanley, (fonte Financial Times) il Governo cinese dovrebbe investire o distribuire incentivi fino a 1.400 miliardi di Dollari in 2 anni per rilanciare l'economia.
Un intervento del genere ricorda la strategia dell’”elicopter money”, cioè del denaro direttamente in tasca a famiglie e imprese post-crisi finanziaria del 2008, con la differenza che sarebbe di dimensione più che doppia.
Restando in Cina, il dato di stamattina, 10 settembre, sulla bilancia commerciale fa riflettere: ad agosto il surplus di 91,0 miliardi di Dollari è in deciso rialzo dagli 84,6 di luglio e sopra gli 83,9 miliardi stimati dal consenso.
Tuttavia il saldo deriva dalla differenza tra un export cresciuto +4,6%, in rallentamento rispetto al +7,0% di luglio, ed un import è cresciuto solo +2,5%, dal 7,2% di luglio: quest’ultimo dato sembra testimoniare una debole domanda interna.
Macro Europea: l'inflazione tedesca conferma il rallentamento, -0,1% mese su mese ad agosto, dal +0,3% di luglio, e +1,9% anno su anno, dal +2,3 di luglio ed al minimo da marzo 2021.
Nel Regno Unito, nel trimestre maggio-luglio 2024, il tasso di disoccupazione è stimato a 4,1%, cioè in calo di -0,2 punti sullo stesso trimestre 2023.
In Italia, a luglio l'indice destagionalizzato della produzione industriale (fonte Istat) è calato -0,9% rispetto a giugno: nel trimestre maggio-luglio il calo è -0,4% rispetto al trimestre precedente e riguarda sia beni intermedi e strumentali che di consumo: insomma, un quadro di recessione strisciante per la manufattura...
Ieri, 9 settembre, è stato presentato l’attesissimo rapporto sulla competitività europea richiesto dalla Commissione Europea a Mario Draghi, ex Presidente dell’ECB ed ex Primo Ministro italiano: ne emerge un giudizio impietoso, e la richiesta all’UE di assaltare la propria economia forzando ed accelerando un cambiamento indispensabile per restare competitivi nel contesto globale.
Saranno necessari grandi investimenti, quantificati nel 5,0% del GDP (PIL) dell’area UE, concentrati in 3 direzioni strategiche: innovazione, decarbonizzazione, sicurezza. Per finanziare questi investimenti occorrerà promuovere la creazione di un mercato unico e comune dei capitali, che sia autosufficiente e pronto all’azione.
Draghi ha rimarcato l'incapacità delle istituzioni nazionali ed europee a perseguire efficacemente obbiettivi domestici e comunitari, dovuta alla dispersione delle politiche industriali e all'insufficiente coordinamento.
Sulla tecnologia l’Europa è rimasta indietro ed ha una leadership riconosciuta in soli 4 dei 50 dei settori più importanti dell’innovazione.
Stamane le Borse europee non trovano una direzione e chiudono la mattinata sostanzialmente “piatte”, nonostante i recuperi di ieri a Wall Street, in attesa dell’esito della riunione dell’ECB di giovedì 12.
Le Borse asiatiche hanno chiuso mediamente in calo di -0,4%, mentre i future su Wall Street anticipano riaperture frazionalmente negative, in media -0,3% in attesa del cruciale dibattito “faccia a faccia” tra i candidati Presidenti Harris e Trump, che sono molto vicini negli ultimi sodaggi.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Idee operative DX.F
NewsLetter#54: Trump, CPI e BCE!BISOGNA ATTENDERE ANCORA…
I dati NFP di venerdì non sono riusciti a chiarire l’idea agli investori: Nella riunione di settembre la FED taglierà di 25 o 50 punti base?
Le aspettative hanno oscillato leggermente durante l’uscita dei dati per poi ristabilizzarsi sui livelli pre-news.
La palla passa ai dati CPI di mercoledì.
Gli economisti stimano un ulteriore calo della componente headline.
Attenzione al dibattito di domani sera tra Kamala Harris e Donald Trump.
Nell’ultimo intervento di giugno tra Biden e Trump i sondaggi hanno visto favorevole Trump, con un dollaro che aveva tentato il recupero su livelli superiori.
BCE WEEK!
Domani verranno pubblicate le proiezioni economiche della BCE; Attenzione alle possibili revisioni a ribasso dell’inflazione.
Giovedì la BCE esprimerà il proprio giudizio riguardo i tassi d’interesse: il mercato ha già scontato un taglio di 25 punti base e rimane aperta la possibilità di un taglio di 50 punti base.
Notizie macroeconomiche rilevanti della settimana
- CPI USA mercoledì (14:30) (USA)
- Decisione sul tasso d’interesse giovedì (14:15) (EUR)
- PPI USA giovedì (14:30) (USA)
- Indice di fiducia venerdì (16:00) (USA)
Buon trading a tutti!
Rottura ribassista dell'indice del dollaro BENE PER BITCOIN.I due precedenti Bull Market di BTC sono iniziati sul medesimo segnale nel 2W tf, Indice del dollaro (DXY) che perde l'ema a 89 periodi come a luglio 2017 e luglio 2020 ( vedi linee verticali verdi ).
Il target potenziali del dxy saranno compresi tra 95 e 92 punti ( test della ema 377 periodi o poco sotto ); il che si tradurrebbe in un cambio euro/dollaro compreso tra 1.15 e 1.22 e finalmente nuovi massimi decisi per BTC ed indici americani ( dji, spx e nasdaq ).
DIAMOCI UN TAGLIO!Today’S Trading del 20.08.2024
MACRO BACKGROUND
Prime informazioni dal Fomc ieri sera, mentre si attendono le parole di Powell venerdi al simposio di Jackson Hole, sulla strada che sta intraprendendo l’economia USA e le contro mosse della banca centrale.
Sembra proprio sia giunto il momento di dare un taglio, un taglio con il passato, un taglio al costo del denaro , un taglio all’idea di continua crescita dell’economia USA!
Secondo quanto si riporta nei verbali pubblicati ieri, diversi membri del Board della FED avrebbero voluto un taglio del costo del denaro di 25Bp già nella scorsa riunione di Luglio, da allora i dati che sono giunti dall’economia USA non sono stati poi cosi incoraggianti , a aprtire dai PMI del mondo service a finire al mercato del lavoro, pertanto non sembrano sussistere più motivazioni per rimandare l’inizio del ciclo di taglio tassi.
Nel focus della FED resta la crescita economica USA , per la quale si abbassano le stime future e sulla quale grava ora un meno teso mercato del lavoro , dobbiamo infatti considerare non solo l’aumento già confermato della disoccupazione, ma anche le correzzioni dei dati letti sino ad oggi. Secondo il BLS i dati sui NFP vanno rivisti di circa 800K unità in meno negli ultimi 12 mesi, pertanto i livelli di disoccupazione potrebbero uscire ben superiori ai precedenti nella prossima lettura di Settembre.
Il FOMC sembra dunque dare per scontato un primo taglio tassi a settembre, ma è anche vero che un correttivo di soli 25Bp al momento sembra la soluzione più condivisa all’interno del board sebbene molti analisi ritengono che per approdare ad un soft landing sia necessario un’intervento piu deciso con almeno 2 tagli da 50bp entro il 2024.
In definitiva si approda al tanto atteso inizio del ciclo di allentamento monetario, il focus resta la determinazione della Fed e la preoccuapazione per un rallentamento dell’economia USA che potrebbe palesarsi in tagli tassi da 50Bp, l’inflazione oramai non lontana dai target sembra ora un dato secondario
FOREX
Innegabile la caduta del biglietto verde, sul quale gravava il rallentamento della congiuntura macroeconomica uSA e la prospettiva di tagli tassi che rendono il dollaro meno appetibile agli occhi degli investitori. Dollar index cosi cade nnelle quotazioni ai minimi di 53 settimane sui primi suppporti già richiamati di 100.894 area dalla quale possiamo attenderci anche dei dovuti storni rialzisti.
In ovvia correlazione tutta le majors sui massimi, attenzione per la moneta unica che ha giovato grandemente della caduta del dollaro , sovraperformando il biglietto verde di circa il 3.5% da inizio luglio ad oggi, passando da 1.07 a 1.11 , rally di certo dettato piu dalla debolezza di dollari che da forza di euro, dove i dati non sembrano poi essere cosi migliorati negli ultimi 2 mesi, pertanto respiri del dollaro si potrebbero tramutare in cadute di eurusd.
EQUITY
Azionario che prosegue il suo recupero rialzista, stamattina a far notizia è il settore bancario asiatico, che a dipsetto di ogni previsione, vede sovraperformance e grande interesse degli investitori grazie alle aspettative di sostegno da aprte del governo cinese e soprattutto per mancanza di alternative.
Salgono ancora i listini europei con il dax che tocca quota 18546 pnt , masismi di fine luglio che sanciscono il recupero totale delle perdite vista ad inizio agosto… la tempesta è alle spalle.
Negli USA il Nasdaq ferma la sua corsa rialzista a 19990 pnt, alle porte dei 20 000 pnt che restano ora la porta di accesso ai massimi storici visti nel luglio 2024.
COMMODITY
Per il mondo commodity poniamo attenzione al WTI che torna sotto i 72$ a testare la trend line supportiva di medio periodo. Sembra ora in difficoltà l’Opec+ nel sostenere le quotazioni del petrolio contro i timori di un calo profondo della domanda e soprattutto a fronte di un surplus di offerta messa in campo dai paesi non opec.
I primi supporti restano ora 70.72$ e 69.50$
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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FED, TASSI DI INTERESSE E DEBITO USAToday’S Trading del 19.08.2024 –
MACRO BACKGROUND
Pochi i punti chiave da seguire questa settimana e tante le incertezze che li avvolgono, partendo dall’appuntamento con Jackson Hole e la FED , con Powell che venerdi ha programmato il suo speech durante il quale gli operatori sperano di avere maggior chiarezza sul percorso che intende intraprendere la FED.
Il taglio del costo del denaro è oramai dato per scontato alla prossima riunione di Settembre, il vero quesito ora resta la forza con la quale la FED interverrà, se da un lato il mercato del lavoro preoccupa gli operatori, dall’altro c’è stata grande fiducia dal GDP e dalle vendite al dettaglio, perntanto un forte taglio da 50Bp potrebbe mettere in evidenza una FED preoccupata di un hard landing e pronta ad interevenire, d’altro lato se dovesse mostrarsi indecisa, con tagli da 25bp e ancora molto legata ai dati della congiuntura macro la delusione sarebbe forte ed i mercati potrebbero viverlo come un segnale di vendita.
Non facile dunque il momento nel quale le FED si trova a combattere anche con un super debito pubblico. Sebbene non rientri nel mandato della FED, sappiamo bene che mantenere ancora l’attuale costo del denaro porterebbe il solo costo degli interessi a circa 12 milioni cumulativi , ovvero un totale di circa 1.4 trilioni $, secondo i dati BofA
Il dilemma dunque resta: tagliare o non tagliare… quanto tagliare?
FOREX
Il mercato valutario trova il suo punto focale nella debolezza del dollaro USA, che porta in buona conseguenza ad una riscoperta delle valute asiatiche e più in generale ad una forza delle majors concorrenti.
Dollar index continua il suo trend ribassista portansosi stanotte ai minimi di 102.00, si apre dunque una prima strada dove la FED taglia di 50Bp e la pesante congiuntura macro USA porta il dollaro ai minimi di 100.90-60, unica via di speranza per un rialzo del biglietto verde a nostro parere resta una FED meno accomodante, con modesti tagli da 25Bp e dati macro in ripresa, allora il dollaro avrebbe ancora qualcosa da dire e ritorni sopra 103 diventerebbero plausibili.
Tra gli asset che sembrano beneficiare di piu della debolezza del dollaro troviamo l’australiano , dove la RBA ha dichairato di voler mantenre tassi alti ancora per lungo tempo, anche se non si prevedono ulteriori rialzi secondo il presidente Michele Bullock, dall’altro lato troviamo la Sterlina che grazie ai buoni dati sul Pil trova nuova fiducia da aprte degli operatori, che portando le quotazioni del British Pound a 1.2980 alle porte di 1.30, riteniamo pertanto ancora valido il trend long sterline , ma preferiamo valutare ingressi sui supporti migliori a 1.2875 area
EQUITY
Azionario mondiale che chiude tra le sue migliori settimane, recuperando gran parte delle perdite viste ad inizio agosto.
In Europa vola l’indice italiano che riconquista le resistenze di 33 300 pnt, sebbene i supporti siano piu in basso a 32550 e 32400 pnt, riteniamo ancora valida la strada rialzista, in linea con il resto d’Europa dove il DAx tenta attacchi ai massimi di 18350 pnt per allungare verso i 18546 pnt prima resistenza utile
Doppi massimi per il Nasdaq che non supera i 19682 pnt in questa apertura di settimana, e lascia le prime quotazioni insiede nelle dinamiche di venerdi. Il trend fortemente rialzista resta ora la strada principale da seguire, sebbene si preferiscano ingressi sui supporti a 19216 pnt e 19100 pnt enetuali break out dei massimi ci proietterebbero a 19990 pnt.
COMMODITY
Non possiamo non citare i massimi del gold visti venerdi, portatosi a 2548$ il gold racchiude in se sia la debolezza del biglietto verde che una sfiducia del comparto obbligazionario. Proteggersi ancora dai rischi dell’azionario sembra doveroso, ma l’obbligazionario sembra ancora un porto incerto dove approdare dando cosi linfa al gold. Restano supporti primi i 2527$ poi 2517$
Interessanti infine le dinamiche del WTI che torna a 74.80$ dopo aver abbandonato i massimi di 79$ , riportandosi cosi al 50% di ritracciamento del movimento long e alla mediana della piu ampia fase di compressione dei prezzi, ben visibile sul daily. Ci attendiamo futura volatilità in aumento anche su questo asset una volta terminata la fase di compressione. Restano supporti i 74.13$ poi 72.20$ e 70.72$ infine.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 12.08.2024Mercati azionari EU composti, in lieve rialzo, con bassa volatilità.
L’inflazione europea fatica a scendere ulteriormente, ma è vicina al target.
Le Banche centrali Usa ed Europea dovrebbe tagliare i tassi a settembre.
Calma ripristinata sui titoli di Stato europei: giù rendimenti e spreads.
La seduta borsistica di venerdì 9 era partita bene, per poi peggiorare e chiudere con progressi minimi positivi sia negli Usa che in Europa.
A fornire elementi di ottimismo ci hanno pensato i dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione (Jobless claims) negli Usa, che sono risultati inferiori alle attese, scongiurando la temuta prospettiva di recessione.
In chiusura variazioni minime in Europa: Milano +0,1%, dopo che in mattinata era tornato per qualche minuto sopra quota 32.000, Francoforte +0,1%, Parigi e Londra +0,3%.
Dopo un’apertura stentata, Wall Street ha chiuso in discreto progresso un seduta assai volatile: Dow Jones +0,1%, S&P500 e Nasdaq +0,5%. A dare una mano le dichiarazioni “dovish” di alcuni membri della Federal Reserve sulla prospettiva dei tassi.
L'Opec, cartello dei maggiori esportatori di petrolio, nel suo report mensile, indica che la previsione di crescita della domanda mondiale di petrolio per il 2024 e' stata rivista al ribasso di 135 mila barili/giorno rispetto alla stima del mese precedente.
La leggera revisione recepisce i dati ricevuti per il 1’ trimestre ed in alcuni casi per il 2’, nonche' la revisione delle attese di crescita della domanda cinese.
Comunque, la produzione del cartello "si attesta su un buon livello, pari a 2,1 milioni di barili/giorno, ben al di sopra la media storica di 1,4 registrata prima della pandemia da Covid-19”.
Si prevede che la domanda dell'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) si espandera' di circa 0,1 milioni di barile/giorno nel 2025, grazie al contributo positivo delle Americhe.
Poco sensibile alle nuove prevsioni di Opec+, il prezzo del petrolio WTI è salito ieri +0,5% a 76 Dollari/barile e quello del gas naturale europeo è rimasto piatto attorno 40 Euro/Mws sul TTF Amsterdam.
Venerdì tranquillo e scambi rarefatti sul mercato obbligazionario europeo: lo spread di rendimento tra BTP decennali italiani ed omologhi Bund tedeschi è rimasto stabile a142 punti base, col BTP benchmark che rende 3,65%.
Le Borse provano a prefigurare le future mosse delle Banche centrali, e non è cosa facile: la crescita economica è quasi nulla in Europa, e rallenta negli Usa. L’inflazione non è lontana dal target “mantra” del 2,0%, ma fatica a scendere ulteriormente.
I mercati “fiutano” comunque almeno 1 taglio autunnale da -0,5% negli Usa e 2 tagli da -0,25% in Europa, dove l’ECB ha già fatto una 1’ limatura da -0,25% a giugno.
Sul tema dell’inflazione rileviamo che i prezzi all'ingrosso in Germania, a luglio, sono aumentati +0,3% rispetto a giugno, rispetto al -0,3% di giugno 2024, un filo sopra le attese di +0,2%: rispetto al luglio 2023 il calo annuale si riduce a -0,1%, dal -0,6% di giugno.
Negli Usa, un’indicazione fondamentale sul trend dei prezzi lo avremo mercoledì, col dato sulle variazione al consumo (CPI) di luglio, poichè potrebbe suffragare o meno lo scenario di taglio del costo del denaro in America da parte della FED (Federal Reserve – Banca centrale Usa).
Stamane, 12 agosto, all’avvio della nuova settimana, sembra prevalere l’ottimismo, forse anche grazie al ridimensionarsi dei timori di recessione negli Stati Uniti e di nuovi aumenti del costo del denaro da parte della Banca del Giappone.
A fine mattinata (ore 13.00 CET) le Borse europee guadagnano in media +0,6%, mentre quelle Asiatiche sono poco mosse: Tokyo è chiusa per festività (Mountain Day), Shanghai ha perso -0,3%, Hong Kong -0,1%.
Occhi aperti, in questa settimana di vacanze ferragostane, oltre al dato sull’inflazione Usa di luglio, anche a quelli sulle vendite al dettaglio in Cina e a quello sul GDP (Pil) Giapponese di luglio.
Sul mercato valutario nessuna novità dal cross Euro/Dollaro, che resta stabile a 1,092, mentre perde lievemente lo Yen giapponese, sia verso Euro, attorno a 160,8, -0,5%, che contro US Dollar a 147,3, -0,4%.
Materie prime energetiche in leggera tensione, con variazioni rialziste: greggio WTI (quello di riferimento negli Usa) +1,4%, a 77,9 US$/barile, e metano europeo +2,2% oltre 40 Eur/Megawattora.
L’incursione ucraina in territorio russo (regione di Kursk) potrebbe compromettere la funzionalità del gasdotto russo verso l’Europa, l’ultimo rimasto attivo, molto determinante per gli approvvigionamenti dell’Ungheria.
Le incessanti tensioni in Medio Oriente potrebbero creare carenze o almeno irregolarità sull’offerta di petrolio.
I future sui 3 maggiori indici azionari Usa anticipano riaperture positive, attorno a +0,5% (ore 13.30 CET)
Il prezzo dell'oro è in lieve rialzo a 2.473,8 Dollari/oncia, +0,2%, mentre le cryptovalute vivono un’altra giornata di alta volatilità e performance eterogenee: Bitcoin -1,5% a 59.560 Dollari, Ethereum +1,7% a 2.684.
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Buongiorno Traders.
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| DXY E TRUMP? |
un'altra volta un repubblicano potrebbe farci vedere un dollaro ribassista?
dal grafico possiamo notare che i democratici hanno sempre dato un pump al dollaro, sarà un caso? staremo a vedere cosa succederà.
ma ora invece???
Biden si è dimesso . ma rimarrà fino a novembre o sale Kamala in anticipo?
avrebbe senso far salire un presidente che ancora deve andare ai voti?
cosa potremmo vedere?
cosa succederà in questi mesi?
per ora il futuro non lo vedo,
ma appena lo saprò ve lo dirò.
per dubbi, domande o richieste , commentate o scrivetemi!
sarò lieto di rispondervi
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IL RITORNO DI TRUMPToday’S Trading del 16.07.2024 –
MACRO BACKGROUND
I mercati si preparano oramai ad una seconda presidenza a marchio Trump, dopo l’attentato di due giorni fa, i sondaggi danno sempre più favorito l’ex presidente suonando cosi l’allarme per i mercati di un “Trump trade” che diventa ora focus per gli investitori.
La possibilità sempre più concreta di una nuova presidenza Trump apre le porte a scenari caratterizzati da tariffe e tagli fiscali che potrebbero alimentare nuovamente l’inflazione, pertanto i mercati si mantengono cauti, guidati dal rendimento del decennale Usa che sale al 4.23%, sebbene ieri Powell abbia apertamente parlato della necessita di tagli tassi pur non dando tempistiche precise.
Le aspettative restano per 2 tagli tassi entro fine anno, anche se i sempre più incoraggianti dati sull’inflazione aprono ancora alla possibilità di un terzo taglio da 25Bp in questo 2024,mentre per il 2025 restano sul tavolo altri 4 tagli del costo del denaro, portando di fatto a scegliere i comparti più sottovalutati in questo 2024 come gemme grezze da non farsi scappare.
L’economia mondiale vede ancora la Cina non risplendere dopo i pesanti dati di ieri sul PIL e sulle vendite al dettaglio che mettono in luce un lentissimo percorso di rilancio dei consumi che ostacola di fatto l’obiettivo di crescita del 5% che aveva annunciato il governo cinese per questo 2024.
In Europa si attende ora la BCE che dopo il primo taglio del costo del denaro è ora attesa ad un nulla di fatto nella riunione di Giovedi, dove una pausa sempre la mossa più giusta visto i dati resilienti dell’inflazione Europea.
Più cauta la Boe , come RBA ,che ancora alle prese con forti crescite salariali ed una inflazione resiliente, sembrano meno inclini a procedere ai primi tagli del costo del denaro, generando di fatto un quadro mondiale disomogeneo e difficile da seguire
FOREX
Il mercato valutario non modifica i suo macro trend ancora caratterizzati da vendite di dollari USA, che sostengono euro, sterlina e dollaro australiano, mentre resta meno brillante il neozelandese.
Eurusd ancora in h4 sopra la mm21 periodi cerca ora di rompere i massimi di 1.0925, area di resistenza chiave non facile da superare, quadro similare per il cable che resta sopra 1.2950 ma ancor aincapace di aggiornare gli ultimi massimi di 1.30.
Più profondo lo storno del dollaro australiano che lascia i massimi di 0.68 per affondare a 0.6750-40 , sebbene i primi supporti passino a 0.6725 -0.67 figura.
Ancora incerto il quadro dello yen giapponese che dopo il presunto intervento della Boj, resta sotto 159 figura , prima resistenz, ancora incapace di rompere a ribasso 157.50
EQUITY
L’azionario europeo resta molto debole, ad incidere ancora il quadro politico francese, dove un governo di missione sta per metteersi alla guida del paese, senza una maggioranza assoluta che potrebbe creare non poche incertezze ed instabilita.
L’italia perde i suoi guadagni e lascia i 34700 pnt per affondare a 34000pnt area di confluenza delle mm100 e 200 periodi in h4
Dificile la sutuazione anche del dax, che lascia i massimi di 18800 pnt per approdare ai primi supporti di 18450 pnt, ultimo baluardo ancora i 18365 pnt per il trend primario long.
In asia il Nikkey ancora alle prese con i supporti di 41180 pnt, primo ritracciamento per il trend long in atto, sebbene i livelli chiave siano posti a 40460 pnt, area di confluenza statica dinamica con le mm100p in h4 ed il 50% di ritracciamento.
Incertezza per gli indici Usa con il nasdaq che in una fase di piena compressione resta fermo a 20550 pnt, senza trovare chiare direzionalità al momento, mentre resta piu interessante il russell che approda a 2208 pnt e solo in mattinata trova storni al movimento long partito dai 2060 pnt.
COMMODITIES
Poco da aggiungere sul comparto commodities, con il petrolio che resta compreso tra 84$ e 80.25$ senza per ora trovare direzionalità nette. Il comparto energy vede il Ngas sui minimi di 2.167$ aree di sicuro interesse che tuttavia ancora non hanno generato pattern chiari di inversione long.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
Un Cambio di Scenario EconomicoPer la prima volta dai tempi della pandemia di COVID-19, l'inflazione mensile al consumo negli Stati Uniti segna un andamento negativo. Il dollaro americano è in discesa quasi quotidiana, segnalando una diminuzione della fiducia nella valuta da parte degli investitori. Al contrario, il mercato obbligazionario americano sta mostrando una ripresa costante, riflettendo un aumento della domanda per i titoli di stato.
Attualmente, il tasso dei fondi federali si attesta tra il 5,25% e il 5,50%, un livello che rimane da troppo tempo ben al di sopra dei rendimenti dei titoli del Tesoro a due e a dieci anni, oggi compresi tra il 4,5% e il 4,2%. Questa discrepanza è insolita e indica un'anomalia nelle condizioni economiche.
LA ROTAZIONE SETTORIALE è SERVITAToday’S Trading del 12.07.2024 –
LA ROTAZIONE SETTORIALE è SERVITA
MACRO BACKGROUND
Coe da copione a portare volatilità sui mercati sono stati i dati sull’inflaizone USA pubblicati ieri pomeriggio , dati che a gran sorpresa hanno superato le aspettative con un H-CPI Y/Y al 3.0% rispetto alle attese del 3.1% e al precedente 3.3%.
Positivo anche il dato m/m che passa al -0.1% dal precedente 0% superando le pessimistiche attese di un +0.1%, migliorano ancora anche i dati core che battono le attese di 0.1% su tutti gli orizzonti temporali.
Ad una più attenta analisi il grande progresso fatto dall’inflazione resta da attribuire alla componente Shelter, in particolare all’OER ( owner’s equivalent rent) che finalmente recupera il forte gap temporale con le altre componenti dell’indice dei prezzi al consumo e porta profonda serenità alla FED che monitorava da tempo l’andamento degli affitti e dell’intera componente degli alloggi.
Il magnifico dato di ieri ha innescato una tanto attesa rotazione dei portafogli degli investitori, che oramai sempre piu convinti di un taglio dei tassi da aprte della FED iniziano ad abbandonare i porti più sicuri del mondo obbligazionario e del tech per andare a caccia di titoli a miglior prezzo che possano godere del rilancio dell’economia da parte di Powell.
Ieri quasi 400 delle 500 aziende dell’SP hanno registrato performance positive, tranne il mondo tech che si riallinea e riporta equilibrio ad un divario ben noto tra le famose magnifiche sette e il resto dell’azionariato USA.
L’intero mondo finanziario si è adeguato ad una idea oramai salda di tagli tassi nel prossimo settembre da parte della FED
FOREX
Il mercato valutario ha lasciato proseguire la sua scia di vendite di dollari USA, ora sempre piu conviti di un taglio tassi e di un’economia ( settore immobiliare compreso) sempre piu in rallentamento.
Il dollar index approda ai minimi segnalati ieri a 104.30 dopo un rapido affondo a 104 figura, primo vero supporto tecnico, ma a questo punto non possiamo che aspettarci ulteriori affondi e un nuovo trend contreo dollaro USA
Ne beneficiano tutte le majors, con eurusd che sale a 1.09 e sembra ora puntare a 1.0925 prima resistenza, non si arresta la sterlina, che nella majors gbpusd esplode a 1.2950 ma sembra solo l’inizio di una nuova grande riaprtenza long.
Non meno brillante l’aussie, che tocca i massimid i 0.68 e sempra ora voler aggioranare i masismi settimanali, lasciandoci di fatto venditori di dollari USA contro tutte le majors, prediligendo la sterlina.
Nota per il mondo valutario le dinamiche sullo yen giapponese, che sebbene non abbia avutoconferme di un’intervento da aprte della Boj, si è dimostrata l’asset migliore della gioranta, spingendo a ribasso tutte le majors di oltre 3 figura. Non crediamo che il trend di fondo possa essere ancora cambiato, pertanto restano a nostro parere occasioni di ingressi di vendite yen.
EQUITY
Perde terreno il settore tech, con i titoli come Nvidia Apple e Microsoft che perdono oltre i 5 punti percentuali. Il mercato premia i settori immobiliari e le utilities, bene anche il financials in attesa delle trimestrali di oggi dei titoli bancari USA.
Oggi in pubblicazione i dati di jp morgan, wells fargo e citigroup, di cui abbiamo discusso ieri e per i quali gli analisti saranno bene attenti alle letture dei bilanci per scovare crepe nei debiti da debito sovrano.
Il nasdq care e si porta a 20430 punti a testare la trend line supportiva che guida il trend long da inizio giugno, area di confluenza statica dinamica che passa a 20271 pnt e che resta baluardo ultimo per il trend rialzista.
Interessantissima la dinamica che ha caratterizzato il russel che guadagna un 5% quasi in questa settimana, mettendo in luce proprio la rotazione settoriale di cui parlavamo.
Le aree supportive restano lontano a 2080 pnt , ma punti piu vicini si possono trovare a 2154 e 2125 pnt, primi livelli da monitorare.
COMMODITIES
Bene il gold che approda a nuovi massimi a 2430$ , ponendo ora i livelli supportivi a 2406$ primo supporto statico , riaprte anche il wti che dopo aver testato i minimi di 80.50$ si porta ora a 83.54$ puntando dritto ai massimi di 84.50$
- Attendiamo oggi i dati sui PPI usa che dovrebbero confermare l’andamento dell’iflazione letta ieri
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
DXY Outlook Weekly 08/07/2024Settimanale ottima chiusura con accettazzione della +IMB settimanale, ancora struttura rialzista pure se abbiaom avuto una settimana ben decisa
Settimana ben decisa che si è andata a fermare in una +IMB daily da cui il prezzo ha già più spesso reagito al rialzo livelli da cui mi piacerebbe il rialzo sono intorno al 104.496 (in cui abbiamo un'altra +imb in 3 weekly), o uno sbilanciamento dei doppi minimi allo 103.993
15m possibile zona di continuazione al ribasso, sempre in range di NY di venerdi
L’ECONOMIA USA RALLENTA… LA FED IN ALLERTA!Today’S Trading del 04.07.2024 –
🔴 L’ECONOMIA USA RALLENTA… LA FED IN ALLERTA!
MACRO BACKGROUND
Settimana ricca di market mover, specialmente per gli USA che sebbene oggi siano in piena festività per la ricorrenza del 4 Luglio, attraversano la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro e dei PMI.
Ieri giornata emblematica per i mercati, che subito dopo le parole preoccupate di Powell sul mercato del lavoro e sull’eventuale rallentamento della congiuntura economica USA, si sono scontrati in primis con i dati sul mercato del lavoro rilevati dall’ADP research, che hanno mostrato solo 150K nuovi ruoli paga, sostenuti esclusivamente dal settore tempo libero ed ospitality. Hanno dato maggior peso al dato negativo le pubblicazioni delle richieste di disoccupazione, in aumento per i continui con 1858K nuove unità rispetto ai precedenti 1832K e in aumento per le nuove richieste di sussidio con 238K unità rispetto ai precedenti 234K.
Non terminano le cattive notizie per l’economia USA, ieri dati anche per l’ISM in netto calo, con il mondo service che rallenta pesantemente passando da 53.8 a 48.8, un calo di 5 punti percentuali che ha di fatto spalancato la possibilità di interventi della FED per sostenere l’economia e quindi procedere almeno ai 2 tagli previsti entro fine anno.
I cattivi dati di ieri hanno generato un trend di debolezza dollaro USA e di forza equity sulla speranza rinnovata di politiche monetarie più accomodanti
FOREX
Il mercato valutario ritrova un certo trend contro dollaro, dopo i dati sopra descritti le majors prendono forza con la moneta unica che inizia a costruire massimi e minimi crescenti e testa 1.0825 portando il fascio di medie mobili all’incrocio rialzista sui tf piu alti come h4.
Medesime dinamiche per il cable, che testa 1.2780 e mantiene ra toni rialzisti alimentato da posizioni contrarian short che cercano massimi ora difficili da individuare prima di 1.2825—50
Ripartono anche le oceniche con l’australiano che rompe le resistenze e si porta a 0.6725 all’attacco di nuovi massimi , dando fiducia ora al trend long di lunghissimo perdio ben visibile su tf daily e weekly.
EQUITY
Azionario oggi con chiusure anticipate, che resta tuttavia in una fase di pieno risk on sia in Europa che in America. L’Europa trascinata a rialzo porta il DAx a 18446 pnt al test dei massimi precedenti aprendo la strada a nuovi allunghi rialzisti, migliore la fiducia per l’indice italiano che rompe i massimi di 34050 pnt e segnala cosi un’ottima forza rialzista.
Nuovi massimi per l’America, con l’Sp500 che approda a 5593 pnt e il nasdaq a 20400 pnt, un trend inesauribile al momento che resta solo da comprare su tutti i ribassi.
COMMODITIES
Rallenta la corsa del petrolio che trova resistenza a 84.75$ e inizia a generare massimi decrescenti, ma ancora i supporti di 83$ sembrano reggere e solo la violazione di detti livelli aprirebbe la strada a storni completi sui livelli di 80.20$ primi supporti di medio periodo.
La debolezza del dollaro USA porta a sostenere anche i metalli , con il gold che si riporta sopra i massimi di 2351$ approdando a 2378$ sostenuto ora dal fascio di medie in h4. Si resta in una fase laterale con resistenze a 2380$ e supporti a 2305$
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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DXYanalisi su zone di reazione del DXY, siamo su un grafico ad h1 quindi i aspetto che arrivi nelle zone segnate in qualche giorno se non settimana, mi aspetto una discessa a chiudere struttura per poi una creazione di un nuovo massimo che subito dopo una conferma di cambio trend vada a creare un nuovo minimo.
VEDI ANALISI
Analisi del Mercato del Dollaro nel 2024Nel 2024, il dollaro ha raggiunto un livello significativo, rappresentato da una retta azzurra, che ha sostenuto un breve rialzo. Questo rialzo è stato in parte innescato da un evento di grande rilevanza: le forti vendite di titoli di stato americani da parte del Giappone e della Cina, rispettivamente per 62 e 58 miliardi di dollari.
La vendita massiccia di questi titoli ha provocato un temporaneo calo dei loro prezzi. È importante notare che i tassi di interesse sui titoli di stato sono inversamente proporzionali ai loro prezzi. Pertanto, l’abbassamento dei prezzi ha comportato un aumento dei tassi di interesse.
Questo fenomeno ha avuto un impatto significativo sui mercati, riportandoli temporaneamente a uno scenario pre-2023.
Il Mercato Finanziario e le Decisioni della FedIl mercato finanziario sembra non risentire delle recenti decisioni di Jerome Powell, presidente della Federal Reserve. Nonostante le discussioni sulle ultime politiche restrittive della Fed,sia le borse che le obbligazioni, così come le criptovalute e i metalli preziosi, sembrano fluttuare in uno stato di indecisione.
Questo limbo di indecisione potrebbe far pensare che non ci troviamo alla fine delle politiche restrittive della Fed. Tuttavia, c’è un asset che sembra risentire delle decisioni della Fed: il dollaro.
A partire dalle otto di sera del 2 maggio, esattamente nell’ora della conferenza stampa di Powell, il dollaro ha iniziato a mostrare una volatilità notevole. Il biglietto verde ha iniziato una drammatica discesa, interrotta qua e là da rialzi speculativi di breve durata.
Questo comportamento del dollaro potrebbe essere un segnale dell’impatto delle decisioni della Fed sul mercato.
DXY: Piano operativo sul Dollaro USABuongiorno a tutti!
Quest'oggi invece del solito articolo scritto, lascio una video analisi riguardo la visione operativa sulla valuta principale dei mercati finanziari ovvero il dollaro americano.
Sempre prendendo spunto dalla mia metodologia di osservazione/speculazione sui mercati spero possiate gradire questo video di pianificazione sul mercato delle valute.
Buon TRADING SIMPLE!
🔴 SUPER DOLLARO PRIMA DELLA FEDToday’S Trading del 01.05.2024 –
MACRO BACKGROUND
Siamo giunti alla riunione FED di Maggio e per quanto le riunioni delle banche centrali siano da sempre un forte market mover, non possiamo dire lo stesso per la riunione di questa sera.
Il nulla di fatto da parte della FED è pressoché scontato, l’impossibilità di tagliare il costo del denaro è oramai ben chiara ai mercati che si stanno nuovamente riposizionando a favore di dollaro USA , creando le medesime condizioni viste nel finire del q3 2023.
Facendo un rapido recap dell’accaduto, dobbiamo partire dai massimi di Dollar di ottobre 2023, quando i mercati ancora temevano la possibile salita dell’inflazione, erano possibili ulteriori rialzi dei tassi da parte della FED e si temeva uno scenario di Hard Landing.
Poi la narrativa è cambiata: l’inflazione ha iniziato a calare e la FED ha modificato il suo approccio Hawkish aprendosi a pause nei rialzi del costo del denaro, ed ecco che i mercati si sono iniziati a proiettare verso il ciclo di taglio dei tassi, guardano fiduciosi al SoftLanding e vendendo dollari.
Il consueto rally di natale ha aiutato il mood di risk on e le vendite di biglietti verdi, con un conseguente ridimensionamento dei rendimenti obbligazionari, ma non sempre l’economia segue un percorso lineare ed ecco che l’inflazione si dimostra vischiosa, non raggiungendo i target promessi.
A condire le preoccupazioni sono un’economia robusta in America che non permette alla FED di procedere ad aggiustamenti del costo del denaro… iniziano i dubbi ed i mercati ricoprono le vendite di dollari.
Si giunge ai giorni di oggi, con un’economia USA ancora molto forte, un mercato del lavoro teso e trimestrali in gran forma. L’inflazione non cala e la FED non può tagliare i tassi facendo ripartire i rendimenti obbligazionari. Il dollaro USA torna ad essere un must anche per il valutario mondiale per effetto di un Carry trade più vantaggioso del previsto, mentre la prospettiva di tagli tassi si abbassa a solo un taglio per questo 2024.
FOREX
Il mercato valutario continua ad essere dominato da soli due driver: super dollaro USA e debolezza di Yen giapponese.
Il super dollaro per ovvie ragioni continua a schiacciare le majors, portandole non lontane dai minimi del 2023, proiettando future quotazioni ribassiste per eurusd dove la BCE potrebbe ora essere in vantaggio per un primo taglio tassi. La partita si gioca sui tempi dei tagli tassi: tagliare il costo del denaro e svalutare per primi.
Eurusd si lancia in un trend discendente che lo proietta a 1.06 prima e 1.05 poi, sebbene l’ultima parola spetterà alla BCE, ma non meno pesante gbpusd che ora guarda ad una BOE pronta a ridurre il costo del denaro proiettando quotazioni a 1.23
Non meno pesanti le oceaniche con audusd incapace di superare 0.66 figura e riportandosi a 0.6480 sembra ora proiettarsi verso i minimi di 0.6380, ma piu pesante nzdusd che ora si avvicina al ritest dei minimi di 0.5860-50
EQUITY
Iniziano a palesarsi scenari ribassisti anche sul comparto azionario, sul quale grava la famosa stagionalità ribassista che da vita al detto: “ sell in MAy and go away”.
In Europa il dax lascia le aree di massimo di 18632 pnt e dopo il test della MM a 100 periodi a 17403 sembra incapace di riportarsi saldamente sopra la mm21 periodi. Il trend rimane fortemente rialzista nel lungo periodo, ma potenziali affondi ribassisti dino a 16800 e 16540 non sono scenari impossibili che lascerebbero ugualmente invariato il trend rialzista di lungo periodo.
Anche il nasdaq lascia i massimi e sembra trovare a 18000 pnt le aree di resistenza inviolabili oltre le quali ripartirebbe il trend long. I nuovi massimi e minimi decrescenti portano le quotazioni a proiezioni verso i 17200 pnt prima e 16709 poi, livelli che non invalidano ancora il trend rialzista in atto.
COMMODITIES
Innegabile lo storno per il mondo dei metalli, con il silver che lascia le aree di massimo dei 30.190$ per approdare sui supporti piu profondi a 26.700$. trovaimo livello trigger per il trend rialzista di medio periodo i 26.265$, ma solo un approdo alle resistenze di 28.00 potrebbe determinare la reale ripartenza di questo asset.
Il WTI si ferma nel movimento di storno a 80$ livello chiave per poter dire ancora vivo il trend di rialzo. Sebbene sia presente una fase di ritracciamento a massimi e minimi decrescenti, il fascio di medie rimane be impostato a rialzo su h8 e potenziali ripartenze rialziste non sono da escludersi. Resta livello da non violare gli 80$ al disotto dei quali potrebbero aprirsi scenari ribassisti piu profondi.
CRYPTO
Ritracciamento per il Bitcoin, che lascia anche quota 60000 e tenta approdi a 56125$ dando vita a maggior inclinazione ribasssita per il mood di storno in atto. Sebbene il trend primario resti fortemente long, non possiamo escludere approdi a 50500$ area dove la trend line primaria fornirebbe ultimo supporto valido al trend long. Rimaniamo cauti dunque e attendiamo maggiori conferme dalla price action di un nuovo trend long.
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Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
Macro Trader: Il sorriso continua a funzionare per il dollaroIl dollaro rimane in posizione di forza, e beneficia dei flussi verso i rifugi sicuri con l'aumento dei rischi geopolitici, nonché della continua sovraesposizione dell'economia statunitense; entrambi sono fattori che indicano ulteriori prospettive positive sul tavolo.
Il dollaro statunitense ha continuato a guadagnare terreno di recente, con l'USD che si è rafforzato a nuovi massimi dell'anno contro un paniere di valute - sia secondo l'indice del dollaro (DXY) che secondo la misura più ampia di Bloomberg (BBDXY).
Il movimento arriva durante la persistenza della narrazione dell'eccezionalismo degli Stati Uniti che ha guidato il mercato FX G10 per gran parte dell'anno, nonché all'emergere di un altro fattore tradizionalmente favorevole al dollaro; vale a dire, l'aumento del rischio geopolitico e un conseguente aumento della domanda di rifugi sicuri mentre i partecipanti cercano riparo.
Non sorprendentemente, questo aumento del rischio mentre le tensioni in Medio Oriente sembrano aumentare, dopo l'attacco del fine settimana dell'Iran a Israele, e mentre i mercati si preparano a una potenziale rappresaglia, ha visto aumentare la volatilità in tutti i settori. Nello spazio FX, in particolare, l'indicatore di volatilità implicita FX di JPMorgan, sia a livello globale che G7, è salito ai massimi da inizio febbraio.
Forse il modo più semplice per visualizzare i fattori dietro la recente forte performance dell'USD è tornare a un concetto familiare - il cosiddetto 'sorriso del dollaro'.
Questo teorizza che il dollaro tende ad apprezzarsi in due situazioni; quando prevale l'avversione al rischio globale; oppure, quando l'economia statunitense supera i pari e il dollaro beneficia successivamente di un vantaggio sul rendimento.
Nel primo caso, l'appetito per il rischio è chiaramente su terreno relativamente instabile al momento. L'oro continua a registrare nuovi massimi record quasi ogni giorno, apparentemente fungendo da copertura del portafoglio del momento per la maggior parte dei partecipanti.
Nel frattempo, le azioni sono scivolate nelle ultime settimane, con l'S&P che ha chiuso lunedì al di sotto della sua MA a 50 giorni per la prima volta da novembre scorso, registrando anche un calo di oltre il 2,6% in due giorni, il più alto da oltre un anno. Tuttavia, sostengo che con la crescita economica ancora forte, i guadagni resilienti e il 'put' della banca centrale ancora vivo e vigente, il percorso di minor resistenza nel medio termine dovrebbe continuare a salire.
Nel frattempo, per quanto riguarda la prestazione superiore degli Stati Uniti, è chiaro che l'economia si sta discostando significativamente dai pari di mercato sviluppati.
Questo è particolarmente vero per la crescita economica, con una crescita del PIL superiore al 2% su base trimestrale annualizzata per gli ultimi sei trimestri consecutivi, mentre il momentum rimane debole altrove, in particolare in Europa dove i rischi rimangono inclinati al ribasso.
Lo stesso vale per l'outlook sull'inflazione. Il rapporto sul CPI della scorsa settimana ha ribadito la natura testarda e persistente delle pressioni sui prezzi all'interno dell'economia statunitense, con i prezzi al dettaglio che sono aumentati in modo inaspettatamente forte del 3,5% anno su anno, in una riaccelerazione guidata dall'energia rispetto a un mese prima, mentre il core CPI è rimasto invariato al 3,8%. Questo è in netto contrasto con gli sviluppi dell'inflazione altrove, con un progresso disinflazionistico verso gli obiettivi del 2% delle banche centrali che si sta dimostrando notevolmente più rapido di quanto ci si aspettasse.
A sua volta, ciò sta contribuendo a inclinare il bilancio dei rischi per le prospettive della Fed, e quelle delle altre banche centrali del G10, in direzioni opposte.
Se uno guardasse semplicemente ai dati provenienti dagli Stati Uniti, probabilmente metterebbe in discussione la necessità di tagli in generale, con una crescita resiliente, un'inflazione persistente e il mercato del lavoro incredibilmente solido. In molti modi, il motivo principale per cui si sta discutendo di tagli dei tassi è semplicemente perché Powell & Co. ci hanno detto che hanno intenzione di tagliare man mano che l'anno avanza.
Naturalmente, i mercati hanno rivalutato in senso ribassista le prospettive della Fed ultimamente, ora prevedendo il primo taglio a settembre e meno di 50 punti base di allentamento quest'anno - circa un terzo di quanto era prezzato all'inizio dell'anno!
D'altra parte, i dati altrove suggeriscono che i tagli arriveranno molto prima e probabilmente in misura molto maggiore.
La SNB, ad esempio, ha già avviato il proprio ciclo di easing, con un taglio del 25pb a marzo, con l'inflazione svizzera che ha raggiunto il fondo della banda target. Nel frattempo, la Riksbank sembra pronta a tagliare al prossimo incontro in maggio, e la BCE ha praticamente confermato che il primo taglio arriverà a giugno.
Anche per la BoE, sembra probabile che effettuerà il primo taglio del ciclo all'inizio dell'estate, con il tasso di disoccupazione nel Regno Unito che ora è al massimo degli ultimi 6 mesi, e l'inflazione pronta a toccare il target del 2% durante la primavera. Mentre le banche centrali antipodali - la RBA e la RBNZ - probabilmente aspetteranno fino ad agosto per fare lo stesso, i rischi qui sono anche inclinati in una direzione accomodante.
Quindi, mentre i recenti sviluppi geopolitici possono aver dato al dollaro un ulteriore slancio al rialzo, la domanda di dollari dovrebbe persistere anche una volta che le recenti tensioni inizieranno a svanire dalle menti dei partecipanti al mercato, con il vantaggio del rendimento del dollaro e la favorevole divergenza della politica della FOMC pronti a fornire un sostegno continuo.
Certamente, questo è il messaggio che i derivati stanno attualmente inviando. Le risk reversals a 3 mesi, a 25 delta, sia in EUR/USD che in GBP/USD, entrambe scambiano ai livelli più bassi da novembre 2023, implicando che le put stanno scambiando al premio più alto rispetto alle call da quel momento, e quindi il sentiment più rialzista sul dollaro dai fini dello scorso anno.
In sintesi, quindi, mentre il dollaro statunitense ha già guadagnato circa il 5% contro un paniere di pari quest'anno, e commercia in positivo contro tutti i pari del G10, questo forte slancio al rialzo sembra avere ancora molto spazio per correre.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 12.04.2024Borse Usa in recupero ieri sera, oggi le 1’ trimestrali delle banche.
BCE ieri ha lasciato i tassi fermi, “anticipando” un 1’ taglio a giugno.
Oro riprende a salire, oggi sopra 2.400 US$/oncia, argento in scia, +3,2%.
Cina: dopo Fitch un’altra cattiva notizia dalla bilancia commerciale!
Le parole del Presidente Lagarde al termine del Consiglio Direttivo della BCE (ECB-European central Bank) assegnano un’alta probabilità al 1° taglio dei tassi a giugno: come previsto, l’ECB non ha toccato i tassi ufficiali ma, sulle prospettive d’inflazione, riconosce che sta “convergendo stabilmente verso l’obbiettivo” e che, se il trend si confermasse, sarebbe opportuno allentare la politica monetaria.
ll board dell’ECB continuerà dunque a monitorare i dati, mentre molti suoi membri, a loro volta Governatori delle Banche centrali “nazionali”, sembrano spingere per un taglio prima dell’estate, ovvero nel prossimo meeting di giugno (a maggio non e’ previsto), di -25 punti base.
Lagarde sottolinea che “le condizioni di finanziamento rimangono restrittive e i precedenti rialzi dei tassi di interesse continuano a incidere sulla domanda, contribuendo al calo dell’inflazione. Tuttavia le pressioni interne sui prezzi sono forti e mantengono elevata l’inflazione dei servizi».
Le Borse Europee hanno chiuso negative la seduta di ieri, 11 aprile, soprattutto per le vendite insistente di azioni bancarie, nella prospettiva di una serie di tagli dei tassi “in avvicinamento”: Milano -0,96%, Parigi -0,27%, Londra -0,47%, Francoforte -0,78%.
Poco da gioire anche sul mercato delle obbligazioni governative europee: lo spread di rendimento tra Btp decennale italiano e omologo Bund tedesco, dopo le novità dell’ECB e’ risalito a 141 bps (+6 dalla viglia), col rendimento del decennale italiano benchmark a 3,86%, +9 bps.
Umore molto migliore negli Usa, grazie al moderato aumento dei prezzi alla produzione (PPI): a marzo sono saliti +0,2% su gennaio, sotto alle attese di +0,3%. Il dato "core" – cioe’ depurato dalle componenti “cibi freschi ed energia” è aumentato +0,2%, in linea con le attese, ma rallenta dal +0,3% di febbraio. Su base annua, i prezzi sono saliti +2,1% dal +1,6% di febbraio, sotto le stime di +2,2%.
Wall Street ha così segnato un rialzo inaspettato e, per i listini più “tech”, piuttosto robusto: Nasdaq +1,68%, S&P500 +0,74%, Dow invariato.
Dopo alcune setimane senza movimenti rilevanti, ieri il mercato valutario ha offerto qualche novità: il Dollaro Usa ha continuato a rafforzarsi, poiche’ l’inflazione di marzo più forte del previsto fa slittare il taglio dei tassi e le turbolanze geo-politiche rilanciano il suo ruolo di “valuta rifugio” a discapito di Euro, Sterlina e Yen: Eur/US$ 1,070, US$/Yen 153,25, top da 34 anni.
Crypto world in recupero con Bitcoin sopra 70 mila Dollari, +2,6%.
Materie prime di nuovo al centro dell’attenzione: il prezzo del petrolio tenta di ripartire, dopo 2 giorni di calma e +17% nei primi 100 giorni 2024, mentre l’Opec conferma le attuali stime sulla crescita della domanda globale di petrolio nel 2024 (+2,25 milioni/giorno) e 2025 (+1,85 milioni/giorno), rimensionando però l’offerta di greggio dei Paesi “non-Opec”.
Metalli preziosi: la fase di assestamento del prezzo dell’oro e’ durata 1 giorno: incertezze geopolitiche e minaccia di ritorno all’alta inflazione in Usa ne esaltano le qualità di decorrelazione e anticiclicità.
Stamane, 12 aprile, i mercati azionari europei sembrano intepretare positivamente il messaggio d’indipendenza della BCE, che si sgancia dalla mutevole attitudine di politica monetaria della Federal Reserve, ed gli indici salgono mediamente di +1,0% a fine mattinata (ore 13.30 CET).
Una mano la danno anche le letture finali dell’inflazione al consumo (CPI) nei principali Paesi europei a marzo: Germania 2,2% annuo da 2,5% di febbraio, Francia, 2,3% da 3,0%, Italia 1,3% da 0,8% (ma solo +0,1% mensile), Spagna +3,2%, col +0,8% mensile, principalmente dovuto all’aumento dell’Iva sull’energia.
L'economia (GDP) del Regno Unito cresce ancora a febbraio, ma lentamente, +0,1% su base mensile da 0,3% di gennaio, mentre aumenta la probabilità di un 1’ taglio dei tassi a giugno della Bank of England.
Pubblicate le prime trimestrali Usa che, come di consueto, riguardano le banche: JP Morgan-Chase, nei primi 3 mesi 2024 ha aumentato i ricavi +9% e l’utile netto +6%, battendo le attese degli analisti, grazie all'aumento delle commissioni su asset management e investment banking. Wells Fargo ha realizzato un utile netto di US$4,6 miliardi, +7% rispetto al 1’ trimestre 2023, ma sopra le stime di consenso.
Sul fronte asiatico, un’altra delusione dalla Cina, il cui surplus commerciale di marzo e’ crollato a US$ 58,6 miliardi da 78,4 dello stesso periodo 2023, e sotto ai 70,2 stimati dagli analisti, frutto di un export a -7,5% mensile da +7,1% di febbraio e sotto al -3% stimato, e di un import che cala -1,9% dal +3,5% di febbraio e meno del +1,2% prevsito.
Tornano a calare i rendimenti dei titoli Governativi: spread Btp/Bund a 138 bps, col rendimento del decennale italiano benchmark a 3,77%, -9bps. Bund 10 anni tedesco 2,38%, -7 bps, Bonos spagnolo 3,19%, -8 bps.
Borse asiatiche: chiusura positiva per Tokyo,+0,2%, pesante Hong Kong, -2,2%, China A50 -0,9%, e Shenzhen -0,8%, a causa dei dati deludenti sugli scambi commerciali cinesi.
Future su Wall Street frazionalmente negativi, in media -0,4% (ore 13.30 CET), oro che “spara” sopra 2.400 Dollari/oncia, argento +3,1% sopra 29 Dollari/oncia e prezzo del greggio WTI a 87,1 Dollari/barile, +2,6%,completano un quadro nervoso.
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