Idee operative CHFEUR
EURCHF, atteso breakout di area 0,94Chart di Capital.Com
Il franco svizzero si è rafforzato di oltre il 20% degli ultimi anni
La corsa sembra rallentare come dimostra l'incapacità da diversi mesi di segnare nuovi minimi oltre 0,92
In un'ottica di più breve termine l'area attorno ai 0,94 si dimostra sensibile ed attualmente fa da tappo ai prezzi
Se i prezzi dovessero fare breakout di questo livello facilmente potremmo assistere ad una accelerazione dei prezzi con obiettivo i precedenti massimi
I volumi, finora in contrazione in coerenza con la formazione del pattern di triangolo, sono necessariamente attesi aumento al momento del breakout.
EURCHF - CHIUSURA GAP Monitoro echf per un long, un uscita dall value area per poi ritornare a chiudere bene il gap di lunedì, osservando a anche rsi e stocastico dovremmo esserci per valutare un long.
L'unica cosa da attendere è l'arrivo del prezzo nell'area più bassa della value area, se questo non succede io scarterò il setup e non entrerò.
EURCHF INVERSIONE DI TENDENZA?FX:EURCHF In Weekly c'è stata una candela rialzista che ha rotto anche i massimi delle 4 candele precedenti.
Andando a verificare piu' a fondo, scendendo quindi in time frame Daily, vediamo che negli scorsi giorni c'è stato un rimbalzo sul supporto disegnato, che ha anche determinato un Doppio Minimo, (dovuto anche alle news riguardo i tassi CHF)
Questo potrebbe determinare un inversione di tendenza, ovviamente da seguire man mano ma un possibile primo livello target nei prossimi giorni potrebbe gia essere il livello di resistenza disegnato.
Reputo questa operazione molto interessante perchè in caso di inversione di tendenza (ovviamente va osservata man mano), potrebbe essere mantenuta nel tempo
Rischio Medio OrienteSembra che il regime di Assad sia caduto a favore di un nuovo regime islamico, che potrebbe cambiare gli scenari geopolitici in Medio Oriente. Chi c’è dietro i ribelli jihadisti? Qualcuno che vuole la fine della Russia, storica alleata di Assad?
Trump, intanto, ha già fatto sapere che gli aiuti a Kiev diminuiranno. Va detto che, seppur in un contesto così frammentato, per ora i mercati hanno tenuto egregiamente. La speranza è che tutto questo caos alle porte dell’Europa possa trovare una soluzione pacifica attraverso accordi internazionali. È chiaro che il cambiamento attuale in Siria porterà modifiche all’assetto geopolitico di tutti i paesi dell’area.
S&P E NASDAQ, NUOVI RECORD STORICI
L'S&P 500 e il Nasdaq hanno stabilito nuovi massimi storici venerdì, rispettivamente a 6.090 e 21.622, con un rialzo dello 0,2% e dello 0,8%. A sostenere questa tendenza è stato il rapporto sui NFP, cioè sull'occupazione di novembre, uscito più forte del previsto. Il tutto non ha comunque scalfito l'ottimismo su un prossimo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve entro la fine del mese.
Le buste paga non agricole sono aumentate di 227K, oltre le 214K previste, ma le probabilità di un taglio dei tassi rimangono comunque vicine all'88%, rispetto al 70% precedente. I principali titoli tecnologici hanno guidato il rally, con Amazon (+2,9%), Tesla (+5,3%) e Meta (+2,5%) che hanno registrato guadagni, riflettendo la fiducia nel mercato del lavoro e il potenziale cambiamento di politica della Fed.
Al contrario, il Dow Jones è sceso di 123 punti, sotto pressione per i cali di Nvidia (-1,8%) e UnitedHealth (-5,1%). Il calo di UnitedHealth è seguito alla tragica morte di Brian Thompson, CEO della sua unità assicurativa, che ha suscitato preoccupazioni circa implicazioni più ampie per il settore. Nella settimana appena conclusa, l'S&P 500 ha guadagnato lo 0,8%, il Nasdaq è salito del 2,5%, mentre il Dow Jones è scivolato dello 0,3%.
VALUTE
Sui cambi, bisogna soprattutto evidenziare la discesa di tutti i cross contro franco svizzero, spinti al ribasso dalla forza della valuta elvetica, legata a un leggero rialzo dell’inflazione su base annua a novembre a +0,7% dal +0,6% di ottobre, anche se su base mensile è scesa dello 0,1%. Si tratta della prima ripresa dell’indice dei prezzi dopo 6 mesi di discesa consecutiva.
EurChf è a 0,9270 mentre UsdChf rimane sotto quota 0,8800. La Snb non riesce a indebolire il franco nonostante gli sforzi dell’ultimo periodo, fatti di taglio dei tassi, ma evidentemente non basta. Nel mentre, EurUsd è tornato a ridosso di 1,0550 dopo aver testato 1,0630 venerdì dopo i payrolls. Solo la rottura di 1,0530-40 farebbe ripensare a un ribasso, altrimenti quest’area potrebbe rappresentare una base di ripartenza.
Analoga price action per il Cable con EurGbp stabile a ridosso di 0,8300. Privilegiamo ancora il recupero della moneta unica sulla valuta britannica nel medio termine, anche se il delta tasso appare, per ora, ancora sfavorevole. Le oceaniche mostrano ancora debolezza, con entrambe Aud e Nzd non lontano dai supporti di medio termine posizionati a 0,6350 e possibilmente anche 0,6285-90, mentre NzdUsd potrebbe scendere a 0,5775-85 area.
Salgono per contro EurAud ed EurNzd che di solito si muovono in questa direzione solo in presenza di risk off, che francamente non vediamo segnalato dagli indici preposti, come il Vix e il Fear and Greed Index, ma vediamo esclusivamente sul franco e sul dollaro. Di nuovo sui massimi di periodo UsdCad che rasenta quota 1,4160-70 area. Non è il momento di venderlo, perché il punto chiave è posto a 1,4260 e nel caso di rottura, si riparlerebbe di 1,4650. Solo sotto 1,3920-30 torna ribassista di medio.
NFP
L'economia statunitense ha aggiunto 227.000 posti di lavoro a novembre 2024, segnando una forte ripresa rispetto al guadagno rivisto al rialzo di 36.000 di ottobre, che è stato fortemente influenzato dagli scioperi della Boeing e dalle interruzioni causate dagli uragani Helene e Milton. Le cifre sono state migliori delle previsioni di 200.000, poiché l'occupazione è aumentata nell'assistenza sanitaria, nel tempo libero e nell'ospitalità, nel settore pubblico e nell'assistenza sociale.
Inoltre, anche le cifre di settembre sono state riviste al rialzo e con queste revisioni, l'occupazione a settembre e ottobre combinati è di 56.000 in più rispetto a quanto riportato in precedenza. Passando all’altro dato uscito, il sentiment dei consumatori dell'Università del Michigan è aumentato per il quinto mese consecutivo a 74 a dicembre 2024, il livello più alto da aprile, rispetto a 71,8 a novembre e al di sopra delle previsioni di 73.
L'indicatore delle condizioni attuali è salito a 77,7 da 63,9, guidato da un'impennata nelle condizioni di acquisto di beni durevoli. D'altro canto, il sottoindice delle aspettative è sceso a 71,6 da 76,9. Sul fronte dei prezzi, le aspettative di inflazione per l'anno a venire sono salite al 2,9%, la lettura più alta in cinque mesi, dal 2,6%.
SALARI ORARI
I guadagni orari medi per tutti i dipendenti delle buste paga private non agricole sono aumentati di 13 centesimi, o dello 0,4%, in un mese a 35,61 dollari a novembre 2024, allo stesso ritmo di ottobre e leggermente al di sopra delle previsioni di mercato di un aumento dello 0,3%. A novembre, i guadagni orari medi dei dipendenti del settore privato della produzione e non di supervisione sono aumentati di 9 centesimi, o dello 0,3%, a 30,57 dollari. Negli ultimi 12 mesi, sono aumentati del 4% a novembre, eguagliando il tasso di ottobre e superando leggermente le aspettative di mercato del 3,9%.
IN SETTIMANA, LA BCE
Negli Stati Uniti, l'attenzione sarà rivolta agli indicatori di inflazione, l'indice dei prezzi al consumo, l'indice dei prezzi alla produzione e i prezzi all'esportazione e all'importazione. Ma giovedì sarà soprattutto il giorno della BCE, attesa a un taglio dei tassi dello 0,25%, con il tasso sui depositi al 3%, quello sul rifinanziamento principale al 3,15% e quello sul rifinanziamento marginale al 3,4%.
Ma oltre alla BCE, sarà la volta della decisione sui tassi per Australia, Canada, Brasile e Svizzera. Inoltre, verranno pubblicati i dati sull’inflazione per Messico, Brasile, Sudafrica, Russia e India. In Cina, si attendono aggiornamenti sull'inflazione al consumo e alla produzione, dati commerciali e prestiti in nuovi yuan.
La Germania riferirà sulla sua bilancia commerciale e sui prezzi all'ingrosso. Nel Regno Unito, occhio alla crescita del PIL di ottobre e alla produzione industriale. In Australia, gli investitori presteranno attenzione al rapporto sul lavoro e alla fiducia delle imprese NAB. Infine, in Giappone è prevista l’uscita dell’indice manifatturiero Tankan per le grandi aziende.
Buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Fed 25 punti base, per le altre attesi 50Sembra ormai assodato, dopo le tante dichiarazioni di diversi banchieri centrali intervenuti nella giornata di ieri, che la Fed taglierà i tassi solo di 25 punti base a novembre, mentre per quel che riguarda le altre banche centrali del primo mondo, esistono probabilità maggiori di ribasso dello 0.50%, il che ovviamente alimenta, nei cambi, la forza del dollaro, mentre sull’azionario, tale notizia non viene considerata come un trigger, ovvero una ragione di innesco, di una fase di avversione al rischio, per cui le borse rimangono sostanzialmente, al di là di qualche correzione insignificante, vicino ai massimi storici.
Wall Street, dopo le perdite iniziali, ha corretto con l’S&P 500 che ha guadagnato meno dello 0,1%, il Nasdaq 100 è salito dello 0,2% e il Dow Jones ha chiuso intorno allo 0.12% dopo essere sceso all'inizio della sessione. I rendimenti dei Treasury sono aumentati, con il decennale che ha raggiunto il 4,2% prima di correggere leggermente, poiché i commenti restrittivi dei funzionari della Federal Reserve hanno alimentato i dubbi sui futuri tagli del costo del denaro. I titoli del mercato immobiliare sono scesi di oltre il 3% a causa delle continue preoccupazioni per i tassi elevati.
Gli investitori rimangono cauti in attesa dei principali report sugli utili ancora in programma questa settimana, con Tesla e Coca-Cola pronte a pubblicare la trimestrale oggi in giornata, seguite da Honeywell giovedì. Tra le trimestrali già pubblicate, segnaliamo Verizon in ribasso del 5,7% a causa di ricavi deludenti mentre General Electric ha perso quasi il 6% per le medesime ragioni. Al contrario, le azioni di Philip Morris International hanno guadagnato oltre il 6% fino al massimo delle ultime 5 settimane, dopo aver pubblicato utili e ricavi migliori del consensus e General Motors ha chiuso con un +2,3%.
VALUTE
Sui cambi EurUsd ormai a ridosso di 1.0800 primo supporto chiave prima di 1.0750. Per ora tiene, ma certamente il supporto di medio termine richiamato potrebbe essere presto messo sotto pressione. Solo al di sopra di 1.0870 si potrebbe parlare di possibile inversione di trend, altrimenti sono solo correzioni parziali. Il Cable regge meglio la forza del biglietto verde e tiene il supporto chiave di 1.2970 allontanandosi, così che l’EurGbp si avvicina a 0.8300 supporto.
Sulle altre valute da segnalare UsdJpy che si è arrampicato fino a 152.20 e ancora una volta la Boj rimane in silenzio senza alcun intervento verbale. Il benign neglect della Boj pare evidente. Non sono da escludere possibili target a 154.50 75 area. Franco svizzero che rimane tra 0.9350 e 0.9400 contro Euro con la Snb che non riesce a indebolire la divisa elvetica, una prassi ormai consolidata. UsdCad che rimane in equilibrio a 1.380, in attesa della decisione di oggi pomeriggio della Boc, attesa al taglio di 50 punti base con tassi al 3.75% dal 4.25%. Forza di dollaro anche sulle oceaniche che però per il momento tengono meglio dell’Euro.
PREVISIONI DEL FMI
Il FMI prevede che la crescita globale rimarrà stabile nei mesi a venire, e vede comunque l'economia globale espandersi del 3,2% nel 2024, dato invariato rispetto alla stima precedente. Tuttavia, la crescita per il 2025 è stata leggermente rivista al ribasso al 3,2% dal 3,3%. Sono state apportate notevoli revisioni, con gli aggiornamenti delle previsioni per gli Stati Uniti che compensano i declassamenti di quelle per altre economie avanzate, in particolare, i maggiori paesi europei. Il PIL degli Stati Uniti dovrebbe ora crescere del 2,8% nel 2024, più alto del 2,6% registrato a luglio, in mezzo a risultati più forti nei consumi e negli investimenti.
L'area dell'euro, d'altro canto, è vista in espansione ad un ritmo più lento, lo 0,8% quest'anno (rispetto allo 0,9% registrato a luglio), poiché l'economia tedesca è ora vista in stallo, rispetto a una crescita dello 0,2% precedentemente prevista. Le previsioni di crescita sono state riviste al ribasso anche per la Cina (4,8% contro 5%) e il Giappone (0,3% contro 0,7%).
Nel frattempo, si prevede che il PIL del Regno Unito crescerà più rapidamente (1,1% contro 0,7%). Per quel che riguarda i tassi, le proiezioni della Fed vedono due tagli dei tassi nel 2024 e ulteriori riduzioni nel 2025. D’altro canto invece le misure di stimolo per la Cina, annunciate dalla PBOC, non sono sufficienti a stimolare la crescita in modo sostanziale.
ORO, NON C’E’ MAI FINE
L'oro è salito a quasi 2.740 dollari l'oncia martedì, un nuovo ennesimo record, sostenuto dallo status di bene rifugio a causa delle crescenti tensioni geopolitiche e dalle più ampie incertezze macroeconomiche. Gli scontri tra Hezbollah e Israele sono continuati in Libano e la rappresaglia diretta israeliana contro l'Iran, dopo il recente bombardamento missilistico, è di nuovo un evento altamente probabile nei giorni a venire.
Inoltre, le imminenti elezioni statunitensi, a poche settimane di distanza, stanno aumentando anche la domanda di beni rifugio. Allo stesso tempo, l'allentamento monetario delle principali banche centrali sostiene lo slancio al rialzo dell'oro, con la PBoC e la BCE che hanno recentemente abbassato i loro tassi di interesse.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
NFP sotto la lenteDopo una partenza all’insegna del calo delle borse, ieri, nel tardo pomeriggio, il mercato si è girato recuperando parte delle perdite iniziali e chiudendo poi in territorio misto. Sul fronte dati l'ISM Services PMI ha superato le previsioni e ha indicato crescita più forte nel settore dei servizi negli Stati Uniti, attenuando le preoccupazioni sulla salute dell'economia statunitense. Sia l'S&P 500 che il Nasdaq hanno oscillato intorno allo zero, mentre il Dow Jones è sceso di quasi 300 punti.
Le richieste iniziali di disoccupazione sono state leggermente superiori alle aspettative, mentre il numero di tagli di posti di lavoro negli Stati Uniti è rimasto pressoché invariato a settembre rispetto ad agosto. Va detto però che le offerte di lavoro JOLTS e i dati sull'occupazione privata ADP avevano sorpreso al rialzo, a metà settimana. Ma oggi è il giorno dei Non Farm Payrolls, attesi a 150k.
Sul fronte tassi, le probabilità di una riduzione di 50 punti base dei Fed Funds a Novembre si aggirano, in questo momento, intorno al 32%, inferiori al 35% antecedente alla pubblicazione dell'ISM e ben al di sotto dei livelli superiori al 50% della scorsa settimana. Più probabile, ad oggi, un taglio di 25 punti base.
IL DOLLARO CONSOLIDA
Tiene il dollaro, dopo alcuni giorni di ripresa, e, al netto di correzioni sempre possibili, sembra però di poter dire che lo spazio al rialzo sia ancora ampio. UsdJpy rimane al di sopra di 146.50 e punta decisamente a 149.50, possibile obiettivo, mentre Eur e Gbp rimangono vicino ai supporti chiave di breve termine, posizionati rispettivamente a 1.1000 e 1.3100, e possibilità in caso di breakout, di discesa a 1.0950 e 1.3000.
EurGbp in recupero con possibili obiettivi di breve a 0.8450. Stabili gli altri cross delle due valute. Franco svizzero che rimane misto con EurChf stabile tra 0.9370 e 0.9420, in attesa che prenda il sopravvento uno tra l’appetito o l’avversione al rischio.
USA, JOBLESS E ISM DEI SERVIZI
Il numero di persone che hanno richiesto sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti è aumentato di 6k rispetto alla settimana precedente, raggiungendo quota 225k nel periodo conclusosi il 28 settembre, superando le aspettative di mercato di 220k, e segnando un nuovo massimo a tre settimane. L'aumento delle richieste rafforza la tendenza di un mercato del lavoro in flessione e supporta le previsioni di una Federal Reserve pronta a tagliare i tassi nella prossima riunione di Novembre.
Nel frattempo, le richieste continuative sono diminuite di 1.000 unità, arrivando a 1.826.000 nella settimana precedente. L'ISM Services PMI, intanto, e sempre negli Stati Uniti, è salito a 54,9 a settembre 2024 dal 51,5 di agosto, un dato decisamente superiore alle previsioni di 51,7. La lettura ha indicato la crescita più forte nel settore dei servizi dal febbraio 2023. A contribuire al rialzo le attività commerciali e nuovi ordini mentre l'occupazione è diminuita.
PETROLIO IN RIPRESA
I future sul greggio WTI sono saliti del 4% a 73 dollari al barile giovedì, estendendo il rialzo avvenuto in settimana e arrivando al massimo dell’ultimo mese, in seguito alle dichiarazioni del Presidente Biden , il quale si è astenuto dal condannare apertamente la possibilità che Israele possa attaccare le strutture petrolifere dell'Iran. Oltre al conseguente shock alle forniture a breve termine che un simile attacco porterebbe, i prezzi del petrolio sono stati sollevati anche dal premio di rischio nei future nel mezzo della crescente escalation delle tensioni geopolitiche.
Tel-Aviv aveva giurato di reagire all'attacco dell'Iran attraverso una serie di missili balistici questa settimana, contemporaneamente alle rappresaglie in Libano contro gli Hezbollah. Nel frattempo, i segnali di resilienza nell'economia statunitense contribuiscono a supportare il prezzo del greggio, considerata la tenuta della domanda di carburante nel principale consumatore di petrolio al mondo.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Setup Ribassista con Risk/Reward interessanteIn questa analisi su FX:EURCHF ci troviamo di fronte ad un setup short ben definito, che offre una grande opportunità di trading ribassista su time frame settimanale.
Il grafico mostra chiaramente un cambio di carattere ribassista (ChoCh) seguito da una rottura di struttura (bos) confermando la prevalenza di offerta sul cross valutario.
Presenza di un inside bar in tendenza.
Entriamo a mercato.
Il Risk Reward è davvero interessante, superiore a 2.5 rendendo questa operazione molto appetibile per i trader disciplinati.
Unico TP a 0,92101 corrispondente al minimo in spike della candela rialzista di qualche settimana fa.
SL ben posizionato a 0,95812.
Rischiamo il 2% del nostro conto per un potenziale profitto significativo in caso di raggiungimento del target.
Attesa per l'inflazione USAIl focus di questa settimana, non va dimenticato, è certamente il dato sull’inflazione americana, atteso mercoledì pomeriggio con l’uscita dei numeri sui prezzi al consumo (cpi), ma anche quello sui prezzi alla produzione, in uscita oggi pomeriggio. Ma ieri sono comunque uscite, nel pomeriggio, le aspettative di inflazione al consumo, sempre per gli Usa, e relative al 2025. Il dato ha lasciato le previsioni invariate al 3% a luglio 2024, come a giugno.
Le aspettative sui prezzi delle materie prime per l'anno a venire sono diminuite per la benzina e il cibo, ma sono aumentate per l'assistenza medica, l'istruzione universitaria e per gli affitti. Le aspettative di crescita del prezzo medio delle case sono invece rimaste invariate al 3%.
Nel frattempo, le aspettative di inflazione a tre anni sono diminuite bruscamente di 0,6 punti percentuali al 2,3%. Anche quelle a cinque anni sono rimaste stabili al 2,8%. Altrove, la crescita mediana degli utili prevista per un anno a venire è diminuita di 0,3 punti percentuali al 2,7% e la misura della disoccupazione è scesa di 1,0 punti percentuali al 36,6%.
REAZIONE BLANDA DELL’EQUITY
Il mercato azionario si è mosso poco, in una ennesima seduta di consolidamento, a bassa volatilità. Il mercato, nonostante i dati Usa della settimana scorsa, siano usciti migliori delle attese, si aspetta che la Fed tagli per la prima volta il costo del denaro nel mese di settembre, anche se c’è incertezza sull’entità del taglio, che secondo alcuni, potrebbe anche essere di 50 punti base.
Probabilmente saranno decisivi i dati sui Nfp di inizio settembre. A sentire i rappresentanti della Fed, che di volta in volta sono intervenuti in queste ultime settimane, non è certo il taglio del costo del denaro, ma probabilmente questo fa parte di una retorica necessaria per tenere i mercati un po’ sulle spine ed evitare che la bolla dell’equity possa amplificarsi.
VALUTE
Sui cambi c’è ben poco da dire con volatilità bassissima e trading range persistenti, con il solo Chf che si muove in presenza costante di una Snb non certo contenta di osservare la forza eccessiva della divisa. EurUsd in 40 pips di range tra 1.0910 e 1.0950 mentre il Cable è risalito a ridosso di 1.2800. La forza della valuta britannica è ricomparsa dopo le dichiarazioni aggressive di Catherine Mann della Boe, la quale ha messo in guardia contro l'autocompiacimento nonostante i recenti cali dell'inflazione, sottolineando che le pressioni inflazionistiche rimangono forti.
Ha evidenziato i continui aumenti nei prezzi di beni e servizi e ha avvertito che le pressioni salariali potrebbero persistere per anni. L'inflazione dei servizi continua a superare il 5% annuo, complicando gli sforzi per mantenere un obiettivo di inflazione nominale del 2%. Mann ha anche sollevato preoccupazioni sull’eccessivo rialzo dei salari.
Gli investitori sono ora in attesa dei dati sull'inflazione previsti per mercoledì, che dovrebbero mostrare un aumento dell'indice dei prezzi al consumo del Regno Unito al 2,3% dal 2%. Sarà il primo dato dopo il recente taglio dei tassi di 25 punti base della Banca d'Inghilterra e potrebbe rappresentare il primo aumento di quest'anno.
D'altro canto, le statistiche sulla forza lavoro previste per domani potrebbero rivelare un rallentamento nella crescita dei salari. Sempre sul fronte cambi le oceaniche anch’esse ferme così come lo Jpy che sembra indebolirsi verso i target che abbiamo richiamato più volte a 148.20 50 area.
TURCHIA, TORNA L’INFLAZIONE
Il tasso di disoccupazione destagionalizzato in Turchia è salito al 9,2% a giugno 2024, la lettura più alta da agosto 2023, accelerando da un 8,5% rivisto a maggio e ben al di sopra delle previsioni dell'8,2%. Il numero di disoccupati è aumentato di 234 mila rispetto al mese precedente a 3,305 milioni, mentre l'occupazione è scesa di 341 mila a 32,522 milioni.
Allo stesso tempo, Il tasso di disoccupazione giovanile per coloro che hanno un'età compresa tra 15 e 24 anni è aumentato di 1,7 punti percentuali al 17,6%. EurTry ancora a ridosso dei massimi a 36.80.
AUSTRALIA, FIDUCIA DEI CONSUMATORI
L'indice di fiducia dei consumatori del Westpac-Melbourne Institute australiano è salito del 2,8% mese su mese, raggiungendo il massimo degli ultimi 6 mesi, in una dinamica di un'inversione di tendenza rispetto al calo dell'1,1% di luglio e ben al di sopra delle stime di mercato di un aumento dello 0,5%.
Il dato ha segnato il maggiore rialzo da febbraio, poiché i tagli alle tasse e altre misure fiscali sono diventati più evidenti mentre i timori sugli aumenti dei tassi si sono attenuati. Nel frattempo, le opinioni dei consumatori sulle condizioni economiche per i prossimi 12 mesi sembrano mostrare un cauto ottimismo, mentre Il sentiment sull’occupazione è rimasto coerente con un graduale rallentamento del mercato del lavoro.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
EURCHF Outlook Weekly 01/07/2024FX:EURCHF Nel mensile abbiamo avuto un ottimo rifiuto della +imb mensile con ottima spike che si è rimangiata lo short
Nel settimanale target 0.97218, livello chiusura -imb mensile - 3w - 2w - w
Nel giornaliero cerco rimbalzo da +imb daily, ad arrivo del livello superiore
Stiamo in una zona interessante, che può benissimo spingere il prezzo al ribasso. Stiamo in -imb di news, con formazione di choch
15m ottima zona di presa SSL e andamento rialzista
Europa a rischio?Le borse europee, soprattutto quella francese, hanno cominciato la settimana scorsa a risentire pesantemente delle turbolenze politiche, una onda d’urto derivante dallo scioglimento dell’Assemblea nazionale da parte del Presidente Francese Emmanuel Macron, che ha indetto elezioni anticipate il prossimo 30 giugno. Vi sono timori per una possibile vittoria della destra estrema, che secondo alcuni, potrebbe potenzialmente portare anche alla disgregazione dell’Eurozona, al netto della sofferenza delle finanze pubbliche. La borsa ha perso il 2.7% solo venerdì, trascinando con sé anche altri listini europei, come il Dax.
Sul fronte dei dati, il tasso di inflazione annuale è salito al 2,3% a maggio, ed è stato rivisto al rialzo rispetto alle stime preliminari e al minimo in oltre due anni e mezzo di aprile pari al 2,2%. Quasi tutti i settori sono stati sotto pressione, con i titoli finanziari in forte calo; Société Générale, Axa, Crédit Agricole e BNP Paribas hanno perso dal 3,7% al 5,5%. Questa settimana il CAC 40 ha perso il 6,1%, cancellando i guadagni da inizio anno e segnando il calo settimanale più grande da marzo 2022.
USA, LE BORSE IGNORANO LE TENSIONI
Per contro, negli Stati Uniti, i listini rimangono vicini ai massimi anche se, venerdì, l'indice S&P 500 ha terminato la sua serie di quattro chiusure record consecutive, chiudendo leggermente in ribasso, mentre il Dow è sceso di 57 punti, e il Nasdaq ha guadagnato lo 0,1% estendendo la sua serie record di chiusura a 5. Il sentiment del mercato è stato inaspettatamente frenato dall'indice della fiducia dei consumatori del Michigan, sceso ai minimi su sette mesi con un aumento delle aspettative di inflazione per i prossimi cinque anni. La maggior parte dei settori ha chiuso in rosso, ad eccezione dei servizi tecnologici e di comunicazione, che, come al solito, hanno evidenziato il segno più. Per la settimana, l'S&P 500 è salito dell'1,8%, il Nasdaq ha guadagnato il 3,6% e l'indice Il Dow Jones è sceso dello 0,6%.
VALUTE
Sul mercato dei cambi, l’avversione al rischio si è fatta sentire, attraverso un generale rafforzamento del biglietto verde contro le principali concorrenti, in particolar modo contro euro, sceso tutta la settimana contro dollaro. Da 1.0850 siamo scesi a 1.0650 e solo in serata venerdì abbiamo assistito ad un recupero verso 1.0700. Ma la tensione resta alta e fino a quando non si sarà votato in Francia, sarà molto difficile assistere ad un recupero della moneta unica.
Pertanto, la strategia, a meno di notizia che cambino tale scenario, è e rimane quella di vendere su ogni correzione dell’euro. Ma lo stesso discorso sembra valere, anche se con minore intensità, sulle altre valute, Gbp, Aud, Nzd, mentre rimangono in piena forza il dollaro ma anche il franco svizzero che contro euro, va ricordato, ha guadagnato quasi 400 pip in meno di tre settimane, da 0.9928 a 0.9525 sul cambio EurChf con l’Snb che pare impotente. UsdJpy stabile in area 157.00 158.00 con timori per la possibile presenza della Boj, che a 158.00 sembrerebbe aver messo ordini di vendita, visto l’andamento della price action venerdì scorso.
DATI USA
La fiducia dei consumatori redatta dall’Università del Michigan Uniti è scesa per il terzo mese consecutivo a 65,6 a giugno 2024, il livello più basso da novembre, e ben al di sotto delle previsioni di 72. Nel complesso, i consumatori percepiscono pochi cambiamenti nell’economia da maggio. Tra gli aggregati, le current conditions, sono scese a 62,5 da 69,6 mentre quello delle aspettative, è sceso a 67,6 da 68,8. Infine, le previsioni di inflazione per l’anno prossimo sono rimaste invariate al 3,3%, mentre quella quinquennale è salita al 3,1% dal 3%.
Anche i prezzi delle importazioni, sempre negli Stati Uniti, sono diminuiti dello 0,4% rispetto al mese precedente, nel maggio del 2024, il primo calo dell’anno, contro le aspettative del mercato di un aumento dello 0,1%. I prezzi delle importazioni di carburante sono diminuiti del 2% nel periodo, seguendo la debolezza dei mercati energetici globali nel periodo in cui i costi delle importazioni di petrolio sono diminuiti dell'1,7%. I dati quindi, al di là delle dichiarazioni dei rappresentanti del Board della Fed, evidenziano un calo della congiuntura, di cui gli stessi, non potranno non tener conto nelle valutazioni periodiche in occasione delle decisioni di politica monetaria. Il mercato di fatto già sconta comunque due ribassi, a settembre e a novembre.
SETTIMANA ENTRANTE
La settimana che comincia a breve sarà interessante per la presenza di dati chiave, quali le vendite al dettaglio, il PMI manifatturiero e dei servizi, la produzione industriale, l’avvio di nuove costruzioni, i permessi di costruzione e le vendite di case esistenti negli Usa. Inoltre, i soliti interventi verbali dei diversi funzionari della Federal Reserve. A livello globale, attesa per le decisioni delle banche centrali in Australia, Brasile, Cina, Norvegia, Svizzera e Regno Unito, con probabile alta volatilità sui tassi di cambio di Aud, Chf, e Gbp.
Ma è anche la settimana delle pubblicazioni dei Pmi dei vari settori manifatturieri e dei servizi in Australia, Giappone, India, Francia, Germania, Area Euro e Regno Unito. Nel Regno Unito, per non farci mancare nulla, saranno pubblicati i dati sull’inflazione, sulla fiducia dei consumatori e sulle vendite al dettaglio. Anche l'indice ZEW del sentimento economico tedesco sarà un punto focale. La Cina rilascerà una serie di importanti dati economici, tra cui la produzione industriale, le vendite al dettaglio, e il tasso di disoccupazione.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Le borse ripiegano su dati negativiLa seduta di ieri è apparsa come una delle più contraddittorie delle ultime settimane, con mercati in decorrelazione tra di loro, e diversi asset che hanno oscillato indipendentemente dalle notizie uscite. I dati Usa, specie i Jolts openings, relativi al mercato del lavoro, usciti peggiori delle attese, avrebbero dovuto riportare euforia sui mercati, in relazione alle maggiori aspettative di cambiamento di politica monetaria della Fed, rispetto alla narrazione attuale, che ancora vede i rappresentanti della banca centrale Usa negare l’eventualità di un abbassamento dei tassi.
Invece, i principali indici statunitensi sono stati scambiati in leggero ribasso non solo relativamente alla Fed, ma anche perché cominciano a sorgere preoccupazioni sulla salute dell'economia statunitense. Le offerte di lavoro JOLTS sono scese molto più delle previsioni a 8,059 milioni, il livello più basso da febbraio 2021, segno che il mercato del lavoro si raffredda.
Nel frattempo, gli ordini alle fabbriche sono aumentati leggermente più del previsto, mentre il PMI ISM pubblicato ieri ha mostrato una sorprendente debolezza nel settore industriale. Il settore energetico è stato il più grande perdente, con Exxon Mobil in ribasso del 2,1% e Chevron in ribasso dell'1,6% dopo che i prezzi del petrolio hanno toccato il minimo di 4 mesi. Tra le megacap, Microsoft (-0,8%), Amazon (-1%), Meta (-0,5%) e Alphabet (-0,6%) hanno chiuso tutte in rosso mentre Apple (0,1%) e Nvidia (0,1%) hanno registrato piccoli guadagni.
VOLA IL FRANCO SVIZZERO
Sul mercato dei cambi, il principale vincitore di questa sessione è stato il franco svizzero che ha continuato a rafforzarsi, come se fossimo in presenza di un crollo dei mercati, in piena avversione al rischio, e addirittura un movimento da panic selling sui cross contro valuta elvetica. EurChf in poco più di 6 sedute ha perso quasi il 3 per cento, scendendo da 0.9920 a 0.9680, senza apparenti notizie, se non che il Cpi svizzero è uscito in linea con le aspettative a +1.4% su base annua. Peraltro, sotto i livelli di riferimento del 2% della SNB, un livello quindi deflattivo che potrebbe anche offrire spazio per un taglio dei tassi nel prossimo futuro.
Anche lo Jpy ha vissuto una giornata di gloria con un movimento contro dollaro che ha portato i prezzi da 157.60 a 154.50, oltre i 300 pip, guidati da liquidazioni di posizioni short Jpy accumulate da big players in questi ultimi mesi. Movimento lento e strutturale, che nulla ha a che vedere con un intervento della BoJ.
Discese importanti quindi per tutti i cross di Chf e Jpy che hanno tenuto sotto pressione anche le majors, con EurUsd e Cable che dopo aver superato quota 1.0900 e 1.2800, hanno ripiegato per effetto di vendite di EurChf, EurJpy, GbpChf, GbpJpy, nonché AudJpy, AudChf, NzdChf e NzdJpy. EurUsd e Cable quindi nel range solito senza grandi movimenti impulsivi, ma derivati dalle due valute rifugio Jpy e Chf, come detto.
Sulle oceaniche non c’è molto da dire, nel senso che Aud ha leggermente ripiegato ieri sulle aspettative di crescita del Pil inferiori alle attese ma poi nella notte ha recuperato riportandosi a 0.6650. Di fondo siamo ancora in un leggero trend rialzista.
LA TENSIONE AUMENTA MA NON SUI RENDIMENTI
Martedì il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso al 4,35%, il minimo in circa tre settimane, poiché i dati recenti provenienti dagli Stati Uniti continuano a rafforzare l’opinione secondo cui la Fed è pronta ad avviare il ciclo di allentamento a settembre. Le offerte di lavoro JOLTS sono scese molto più delle previsioni, al livello più basso da febbraio 2021, segno che il mercato del lavoro continua a raffreddarsi.
Ieri, l’ISM PMI ha mostrato una sorprendente debolezza nel settore industriale, facendo scendere il rendimento di riferimento di quasi 10 punti base. Gli investitori ora vedono una probabilità del 65% di un taglio a settembre e del 77% di uno a novembre.
JOLTS DELUDENTI
Il numero di offerte di lavoro è diminuito di 296.000 rispetto al mese precedente a 8,059 milioni nell’aprile 2024, il livello più basso da febbraio 2021 e mancando il consenso del mercato di 8,34 milioni. Nel corso del mese, le offerte di lavoro sono diminuite nell'assistenza sanitaria e sociale nell'istruzione statale e locale, ma sono aumentate nei servizi educativi privati.
Va ricordato altresì che i nuovi ordini di manufatti statunitensi sono aumentati dello 0,7% rispetto al mese precedente raggiungendo i 588,2 miliardi di dollari nell’aprile 2024, lo stesso di marzo e leggermente al di sopra delle aspettative del mercato di un aumento dello 0,6%. Gli ordini per l'industria dei beni durevoli sono aumentati dello 0,6%, trainati da forti aumenti per macchinari (1,9%), metalli primari (1,3%), computer e prodotti elettronici (0,6%) e mezzi di trasporto (1,1%).
DATI IN ASIA
Nella notte sono usciti i dati sul Pil in Australia, usciti al di sotto delle previsioni, a +0,1% su base trimestrale nel quarto trimestre del 2023, rallentando rispetto a un aumento dello 0,3% rivisto al rialzo nel quarto trimestre e risultando inferiore alle previsioni del mercato dello 0,2%. Questo è stato il decimo periodo di crescita trimestrale, ma il ritmo più debole in 6 trimestri, in un contesto di domanda interna debole, un ulteriore calo degli investimenti fissi e un rallentamento del commercio netto.
Dalla Cina invece arriva il dato sul Pmi dei servizi della regione del Caixin, salito a 54,0 a maggio 2024 da 52,5 ad aprile, sopra alle previsioni di 52,6. È stato il 17° mese consecutivo di espansione dell’attività dei servizi, segnando il ritmo più rapido da luglio 2023, poiché i nuovi ordini e i nuovi ordini di esportazione sono cresciuti maggiormente in un anno grazie al rafforzamento della domanda interna ed esterna.
L’occupazione è aumentata per la prima volta in quattro mesi, con il tasso di crescita più rapido da settembre 2023, mentre il lavoro arretrato ha continuato a diminuire. Infine, va segnalato il dato sul Pmi dei servizi redatto dalla banca giapponese Au Jibun, rivisto al rialzo a 53,8 da un dato preliminare di 53,6. Detto questo, l'ultimo risultato è stato inferiore al picco di 8 mesi di aprile di 54,3, segnando la crescita più debole nel settore dei servizi da febbraio.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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I mercati sperano nella BCELunedì i titoli azionari europei hanno chiuso in netto rialzo, riducendo le perdite rispetto alla settimana precedente, fiduciosi verso un prossimo allentamento della politica monetaria da parte della Banca Centrale Europea. Lo Stoxx 50 dell'Eurozona ha guadagnato lo 0,4% a 5.054, mentre lo Stoxx 600 paneuropeo è salito dello 0,3% a 522, 0,5% sotto il suo massimo record di questo mese.
Sembra ormai certo, infatti, dopo le parole di alcuni dei rappresentanti del board, un taglio del costo del denaro dello 0.25%, che potrebbe essere il primo di una serie di ripetuti tagli. A supporto di una prospettiva accomodante, anche l'indicatore IFO, relativo al clima del settore industriale tedesco, uscito inferiore al consensus dopo tre mesi di guadagni consecutivi.
I principali marchi del lusso hanno registrato guadagni nel corso di una sessione forte per l’equity cinese, con LVMH ed Hermes in rialzo vicino all'1%. Anche le aziende del settore automobilistico e dei servizi di pubblica utilità hanno registrato forti guadagni, riprendendosi dalle perdite della scorsa settimana, con Stellantis e Volkswagen in rialzo di oltre l'1,5%, mentre Enel e Iberdrola hanno guadagnato oltre l'1%.
VALUTE
Mercato dei cambi stabile e in equilibrio in 30 pip di range per tutta la sessione di ieri, con il dollaro che poi nella notte, ha ceduto qualche posizione contro euro e sterlina. Per entrambi si prospettano ancora possibili rialzi ma per ora non si riesce a vedere la violazione delle resistenze chiave poste a 1.0890-00 e 1.2800-10. UsdJpy che rimane sotto 157.00, ma non ha la forza di rompere al ribasso, alimentando quindi comunque il rialzo dei cross contro Jpy, tra cui EurJpy, non lontano da quel 171.68 del 29 aprile scorso.
Oceaniche stabili in pieno risk on mode, ovvero tentativi di breakout rialzisti con AudUsd non lontano da 0.6710 e NzdUsd che sembra potersi arrampicare fino a 0.6220. Franco svizzero che prosegue nel suo tentativo di indebolimento con EurChf a 0.9920, non lontano dalla parità e dal target di 1.0090.
RENDIMENTI DEI TITOLI GIAPPONESI
Il rendimento dei JGB, i titoli di stato giapponesi, sul decennale sono saliti sopra l'1%, raggiungendo i livelli più alti degli ultimi 12 anni mentre gli investitori digerivano le ultime osservazioni dei funzionari della Banca del Giappone. Il governatore della BoJ Kazuo Ueda ha affermato che è necessario riancorare le aspettative di inflazione e ha avvertito che stimare accuratamente il tasso di interesse neutrale è difficile in Giappone. Nel frattempo, il vicegovernatore della BoJ Shinichi Uchida ha affermato che la fine della battaglia contro la deflazione è in vista, aggiungendo che è probabile che i salari continuino ad aumentare.
I rendimenti giapponesi sono finiti sotto pressione quest’anno poiché la banca centrale ha posto fine alla sua politica di tassi negativi e ha abbandonato il suo programma di controllo della curva dei rendimenti a marzo. La BoJ ha inoltre recentemente sorpreso i mercati tagliando la quantità di JGB che si era offerta di acquistare in un'operazione regolare, stimolando le scommesse su un potenziale inasprimento quantitativo in futuro. Inoltre, la banca è sotto pressione affinché aumenti ulteriormente i tassi in un contesto di forte calo dello yen.
AUSTRALIA
Le vendite al dettaglio in Australia sono aumentate dello 0,1% su base mensile ad aprile, rispetto al consenso del mercato dello 0,2%. Si è trattato di un’inversione di rotta rispetto al calo dello 0,4% di marzo. In aumento le vendite nella maggior parte dei settori non alimentari: commercio al dettaglio, bar, ristoranti e cibo da asporto.
Allo stesso tempo, le vendite di abbigliamento e calzature sono diminuite in modo molto più significativo. Nel corso dell'anno fino ad aprile, le vendite al dettaglio sono aumentate dell'1,3%, più velocemente dell'aumento dello 0,9% di marzo. Da gennaio a marzo sono diminuiti dello 0,4%, in ripresa rispetto all'aumento dello 0,4% nel quarto trimestre del 2023.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Real o fake news?Nelle ultime ore si è diffusa la notizia di un attacco missilistico israeliano sulla città di Isfahan (Esfahan il nome corretto), notizia che inizialmente sembrava confermata, mentre negli ultimi minuti sembra essere stata negata anche dagli stessi Iraniani. E pare che le esplosioni siano state causate dall’attivazione del sistema di difesa aereo iraniano. I mercati sono entrati rapidamente in modalità risk off, con salite per il franco svizzero, petrolio, unitamente al dollaro, asset rifugio primario. Non paiono invece in rialzo titoli di Stato e indici di rischio, che rimangono per ora tranquilli.
Ma veniamo a quanto successo ieri. Abbiamo vissuto un’altra giornata negativa a Wall Street, che sembra definitivamente entrata in una fase di distribuzione con massimi e minimi decrescenti. Niente di eccezionale a livello di percentuali, ma quello attuale, pare un movimento pulito e soprattutto tecnicamente dovuto. L'S&P 500 e il Nasdaq sono scesi sui primi target, dati dai minimi precedenti significativi, con un ribasso rispettivamente dello 0,3% e dello 0,5%. Il Dow Jones invece ha rotto i minimi precedenti nelle sedute precedenti mentre ieri ha chiuso flat.
Le ragioni di questi movimenti, che sono stati analoghi anche in Europa, sono legati da una parte ai risultati aziendali, peggiori del previsto, ma soprattutto alle prospettive di tassi alti ancora a lungo, oltre ai dati usciti, tra cui l'indice manifatturiero della Fed di Filadelfia. I titoli dei semiconduttori sono stati i peggiori, scambiati in territorio negativo tranne Nvidia (+0,6%), mentre Taiwan Semiconductor Manufacturing ha registrato il suo primo aumento dei profitti in un anno, in un contesto di forte domanda di intelligenza artificiale. Tesla perde circa il 2,4% dopo il downgrade di Deutsche Bank. Meta, invece, è cresciuta del 2,3%.
VALUTE
Sui cambi, ieri, poche oscillazioni, con i principali rapporti valutari originali (contro dollaro) rimasti all’interno di 50 60 pip di oscillazione. EurUsd tra 1.0640 e 1.0690, mentre il Cable è rimasto tra 1.2435 e 1.2485. UsdJpy tra 154.10 e 154.70, senza slanci, tantomeno interventi verbali della Boj. Stanotte però, sono usciti i dati sui prezzi al consumo, saliti come da consensus (+2.7%) ma meno del dato precedente di +2.8%. IL Governatore della Boj Ueda ha dichiarato che se lo Jpy debole dovesse importare inflazione, la Boj sarebbe pronta ad alzare il costo del denaro.
In mattinata però quando si è diffusa la notizia dell’attacco missilistico israeliano, il franco svizzero è balzato contro euro a 0.857, per poi tornare a 0.9660, ancora lontano però dal livello iniziale di 0.9710. Sulle altre valute poco da segnalare, se non correzioni dei movimenti precedenti, grazie anche ad un ritorno dell’appetito al rischio, visibile sia dagli indici, con il Vix sceso a 17.90, sia dai rendimenti dei titoli di stato, con il decennale Usa intorno a 4.60%. UsdCad a 1.3750, mentre l’EurChf appena sopra 0.9710. Si aspettava qualche trigger nuovamente, che fosse esogeno (tensione geopolitica), o endogeno (interventi sui tassi e dati), e questo è arrivato sotto forma di un attacco missilistico israeliano che però per ora pare non sia stato confermato o sia addirittura una fake news. Aspettiamo conferme.
UE MIGLIORANO LE PARTITE CORRENTI
L’avanzo delle partite correnti nell’Eurozona, ovvero i flussi lordi relativi agli scambi di beni, servizi e redditi tra residenti e non residenti è aumentato notevolmente a 31,6 miliardi di euro nel febbraio 2024 rispetto ai 10,7 miliardi di euro dello stesso periodo del 2023. L’eccedenza dei beni è quasi raddoppiata da 21 miliardi di euro a 40,5 miliardi di euro. D’altro canto, l’eccedenza dei servizi è scesa da 4,6 miliardi di euro a 2,1 miliardi di euro. Su base destagionalizzata, l’avanzo delle partite correnti è sceso a 29 miliardi di euro a febbraio rispetto ai 39 miliardi di euro del mese precedente.
JOBLESS CLAIMS STABILI
Sul fronte del mercato del lavoro Usa, Il numero di persone che hanno fatto richiesta del sussidio di disoccupazione è rimasto invariato rispetto alla settimana precedente a 212.000, al di sotto delle aspettative del mercato di 215.000. Inoltre, le richieste di indennizzo continuative sono rimaste sostanzialmente invariate all'inizio del mese, al di sotto delle aspettative del mercato, a dimostrazione che i disoccupati stanno trovando lavoro a un ritmo sostenuto rispetto agli standard storici. I risultati erano in linea con una serie di dati recenti che indicavano un mercato del lavoro teso, che ha spinto la Federal Reserve a dichiarare di voler attendere prima di effettuare qualche riduzione del costo del denaro per combattere una inflazione persistente.
MANUFATTURERO IN CRESCITA
L’indice manifatturiero della Fed di Filadelfia negli Stati Uniti è aumentato di 12 punti, portandosi a 15,5, ben al di sopra delle aspettative del mercato di 1,5. Si è trattato del terzo dato positivo consecutivo e del più alto da aprile 2022, con gli indicatori relativi ai nuovi ordini (12,2 contro 5,4 di marzo) e alle spedizioni (19,1 contro 11,4) in aumento. Le imprese continuano a segnalare un calo complessivo dell'occupazione (-10,7 vs -9,6), e gli attuali indici dei prezzi suggeriscono un aumento complessivo dell’inflazione.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
I listini correggono, sarà la volta buona?In attesa della pubblicazione dei dati economici chiave di questa settimana, tra cui i Non Farm Payrolls, unitamente ai Jolts openings e all’Ism Services Pmi, le borse statunitensi si son prese una pausa di riflessione con una correzione rispetto ai massimi di due giorni orsono.
Nelle ultime ore, a differenza di quanto accade da settimane e mesi, la discesa a cui abbiamo assistito ad inizio seduta, non si è ribaltata come di solito, ma ha proseguito consolidando al ribasso e chiudendo negativa. Nelle contrattazioni regolari di lunedì, il Dow è sceso dello 0,25%, l'S&P 500 ha perso lo 0,12% e il Nasdaq Composite ha perso lo 0,41%.
I titoli dei servizi di comunicazione, dei beni di consumo voluttuari e dell'energia hanno guidato il ribasso. Tra i singoli titoli, Apple è crollata del 2,5% dopo essere stata multata di quasi 2 miliardi di dollari dalla Commissione Europea, mentre Tesla è crollata del 7,2% a causa dei nuovi sconti sui prezzi. Nel frattempo, Super Micro Computer è salito del 18,7% dopo essere stato incluso nell'S&P 500, mentre Coinbase e MicroStrategy sono balzati rispettivamente dell'11,4% e del 23,6%, grazie all'aumento dei prezzi del Bitcoin.
Gli investitori ora attendono con ansia i rapporti sugli utili dei principali rivenditori al dettaglio martedì, nonché ulteriori dati economici statunitensi. Ma c’è anche grande attesa per la testimonianza al Congresso da parte di Jerome Powell, in programma mercoledì alle 16.00 ora italiana, in concomitanza peraltro con la decisione di politica monetaria della Bank of Canada. Sarà lui a muovere i mercati e a sbloccarli definitivamente dal torpore attuale?
BITCOIN VICINO AI MASSIMI STORICI
Il Bitcoin è cresciuto di quasi il 7% superando i 67.000 dollari, ormai non lontano dal massimo storico di quasi 69.000 dollari raggiunto nel novembre 2021 sulla forte domanda di ETF Bitcoin quotati negli Stati Uniti e sulle aspettative di una contrazione della domanda. La valuta digitale più scambiata è aumentata di quasi il 200% negli ultimi 12 mesi e del 60% dall’inizio del 2024.
VALUTE
Dollaro in calo, in una chiara fase di risk on che ancora coinvolge tutti gli asset, obbligazioni, azioni e cambi. Resta fuori solo lo Jpy, ancora vicino ai minimi per le solite ragioni legate al silenzio assordante della BoJ. L’euro si è avvicinato contro dollaro alle resistenze chiave di 1.0900 che se violate potrebbero aprire la strada ad una salita interessante finanche a 1.1140.
Cable a ridosso di 1.2700, altro livello chiave da rompere per poter aggredire l’area di 1.2800. Oceaniche stabili invece intorno a 0.6500 e 0.6100 rispettivamente per Aud e Nzd. UsdCad ancora sotto 1.3600 con le resistenze chiave poste a 1.3620. Cross neutrali in un mercato tipicamente dollaro centrico eccetto quelli dello Jpy in persistente salita, che non sembra finita.
SVIZZERA, INFLAZIONE IN CALO
Il tasso di inflazione annuale in Svizzera è sceso all’1,2% nel febbraio 2024 dall’1,3% di gennaio e rispetto alle previsioni dell’1,1%. Si tratta tuttavia del valore più basso da ottobre 2021, principalmente a causa del rallentamento dei prezzi di prodotti alimentari. Aumenti di prezzo più lenti sono stati osservati anche nei ristoranti e alberghi, attività ricreative e cultura. Inoltre, i costi sono diminuiti per i trasporti, la sanità e i beni e servizi per la casa.
Al contrario, l’inflazione è aumentata nel settore immobiliare ed energetico, mentre è rimasta stabile per l’istruzione. Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,6% a febbraio, dopo un aumento dello 0,2% a gennaio. Il tasso corre, che esclude le voci volatili come gli alimenti non trasformati e l'energia, è leggermente sceso all'1,1% rispetto al precedente 1,2%. Franco svizzero che dopo un parziale recupero, è tornato a scendere contro euro, facendo registrare un massimo di EurChf a 0.9617. Interessanti i cross, in fase di accumulazione come CadChf e NzdChf.
LIRA TURCA AL COLLASSO
Il tasso di inflazione annuale in Turchia è salito al 67,07% nel febbraio 2024, accelerando dal 64,86% del mese precedente e superando le stime del mercato del 65,74%. Si è trattato del valore più alto da novembre 2022, trainato da un solido aumento del salario minimo e da aggiustamenti delle tasse governative. I prezzi sono aumentati più rapidamente per tutti i sottogruppi, in particolare cibo e bevande analcoliche (71,2% contro 69,71% a gennaio), trasporti (77,98% contro 77,54%) e alloggi e servizi pubblici (49,07% contro 45,99%).
Nel frattempo, l’inflazione core è salita al 72,89% a febbraio dal 70,48% del periodo precedente. Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è cresciuto del 4,53%, moderandosi rispetto al massimo degli ultimi 5 mesi pari al 6,70% di gennaio. Lira turca crollata con EurTry salito fino a 34.30, con una salita che dall’agosto 2023 ha raggiunto quasi il 30%. I tassi ufficiali, ricordiamolo, sono fermi al 45%.
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
✍🏼L’ASSET DI OGGI 04.03.2024 E’… 📊 EURCHFSale l’attesa per l’appuntamento con la BCE di questa settimana, sebbene la Lagarde abbia già più volte ripetuto la sua intenzione di non procedere al taglio del costo del denaro prima di questa estate, gli operatori sono concentrati a carpire indicaizoni più chiare sull’entita dei futuri tagli tassi e di come sarà gestito l’equilibrio con le chiusure die programmi Pepp e App. Se da un lato dunque la Bce assume toni morbidi con il taglio del costo del denaro , dall’altro si procede con aspre riduzioni di liquidità, portando in equilibrio la bilancia del sistema economico monetario.
In attesa di avere maggiori dettagli questo prossimo giovedi, la moneta unica guadagna terreno verso le majors concorrenti, portandosi sopra i livelli di open sul gruppo G10.
L’asset in esame oggi è eurchf, che grazie non solo alla forza della moneta unica, ma anche ad una nuova debolezza del franco svizzero prosegue la sua marcia rialzista, con quotazioni che vanno nuovamente al test delle resistenze.
I dati odierni relativi all’inflazione in Svizzera, mostrano un nuovo passo verso la disinflazione, aumentando le possibilità che la SNB proceda presto al taglio del costo del denaro, pertanto la caduta del franco svizzero rimane un mood diffuso al momento contro il gruppo g4.
EURZND prosegue nella sua struttura rialzista ben visibile in h1, con un fascio di medie mobili ben impostato a rialsto e quotazioni che hanno testato i supporti primi in h1 a 0.9550-60. Potenziali supporti ancora possono essere trovati in h1 a 0.9530-35 area di confluenza statica-dinamica con la mm200 periodi, mentre solo a 0.9510-0.95 figura si trovano i supporti su base daily.
La struttura rialzista porta ora le quotazioni ai test dei precedenti massimi di 0.96 figura, livello dove troviamo anche il volatility pivot del 100% pertanto possibili respiri non sono da escludersi nel breve termine, ma la letteratura classica definisce trend rialzista come sequenza di massimi e minimi crescenti, pertanto non ci stupiremmo nel trovare aggiornamenti ai precedenti massimi e nuovi allunghi in estensione di volatilità.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
EURCHF - Macro ViewNell'anno che si è concluso il pair eurchf ha perso circa l'8%.
Guardando in ottica macro e soprattutto dando uno sguardo alle politiche monetarie non più restrittive di entrambe le banche centrali, eurchf potrebbe recuperare gran parte del terreno perso nel 2023.
Sia la BCE che la Swiss Central Bank taglieranno i tassi di interesse; importante sarà capire sia con quale entità lo faranno, ma soprattutto chi si muoverà prima delle altre.
Ad oggi con i dati che abbiamo e il distanziatore tra i tassi che vedono l'euro al 4,50% e il franco svizzero all'1,75% ci fanno presagire un euro più forte rispetto la valuta concorrenziale.
ACCELERA IL SELL OFF DELL’AZIONARIO.La discesa dei listini prosegue anche in questo terzo giorno operativo del 2024, con ribassi che si sono rivelati più importanti di quanto ci si potesse aspettare. I dati macro usciti nel pomeriggio e relativi ai Jolts openings, hanno mostrato una contrazione di circa 62 mila unità rispetto al mese di Novembre, al di sotto delle aspettative di mercato. In contrazione il settore delle assunzioni nei trasporti, nei grandi magazzini e nei servizi pubblici. Contestualmente è uscito l’Ism manifatturiero Pmi, leggermente migliorato a 47.4 rispetto al 46.7 del mese precedente, pur rimanendo nel 14 esimo mese di contrazione dell’attività industriale. La sorpresa viene dal fatto che in questo caso dati negativi hanno spinto la borsa al ribasso, negando, finalmente ci vien da ricordare, il mantra con cui abbiamo convissuto per mesi, ovvero quello per cui a dati macro inferiori alle attese, si associavano acquisti in borsa per via delle speranze di stop al rialzo dei tassi. Se la borsa comincia a perdere quota in concomitanza con dati negativi, la correlazione ritorna ad essere “sana”, e analisti e investitori cominciano a guardare agli effetti negativi sugli utili aziendali, che un peggioramento della congiuntura, potrebbe generare. E così Wall Street ha ceduto con ribassi per i tre indici principali. Il Dow ha perso lo 0.76%, l’S&P lo 0.8% e il Nasdaq l’1.18%, al quarto giorno di discesa consecutiva. Gli unici settori a chiudere in positivo sono stati quelli energetici per via del rialzo del prezzo del petrolio. Ben 8 settori su 11 hanno invece chiuso in ribasso all’interno dell’S&P.
VALUTE.
Sui cambi, Usd sugli scudi in qualità di asset rifugio, in concomitanza con un indice Vix che torna sopra i 14 punti, e un decennale Usa che è tornato a rendere quasi il 4%. EurUsd sotto quota 1.0900, mentre il Cable ha tenuto leggermente meglio per effetto della rottura dei supporti di EurGbp che ha violato l’area di 0.8645 e punta decisamente a 0.8595 area ora. UsdJpy che attacca quota 144.00, ma in questa fase di accumulazione non si potrebbe neppure escludere 145.00. Franco svizzero che sale contro Euro con la Snb che sembra scomparsa. EurChf a 0.9285 e i cross del Franco che perdono ancora quota. UsdCad vicino ai punti chiave di 1.3400 per cui a breve forse qualche storno del biglietto verde potremmo anche vederlo.
VERBALI DEL FOMC.
Sono stati pubblicati i verbali dell’ultima riunione della Fed, da cui si evince che ci sono stati, nell’ultimo periodo, chiari progressi sull’inflazione, ma dall’altro lato le diverse componenti sono apparse disomogenee, come quella dei servizi primari, i cui prezzi hanno continuato ad aumentare. L’economia tiene ma dovrà affrontare rischi al ribasso e la politica monetaria dovrà per forza tenerne conto, anche se altri membri sembra siano rimasti conservativi, nel senso che vorrebbero mantenere la politica restrittiva ancora per qualche tempo. Ecco perché da qui in avanti diventeranno cruciali i dati macro, in relazione ai quali la Fed prenderà poi le decisioni adeguate. In definitiva, quindi, sembra di poter dire che la banca centrale americana, resta tendenzialmente prudente e ha bisogno di conferme prima di avventurarsi in una riduzione del costo del denaro.
PETROLIO.
Tentativi di recupero per l’oro nero, in seguito alle proteste in Libia e all’aumento delle tensioni in Medio Oriente, che ovviamente spingono ad alimentari i timori di una riduzione dell’offerta. In Libia le proteste hanno causato il blocco della produzione in alcuni importanti giacimenti, mentre le tensioni in Mar Rosso per le navi commerciali attaccate dai ribelli Houti non si placano. Wti a 73.30 e Brent tornato nelle vicinanze degli 80 dollari. Vedremo molto probabilmente reazioni dell’Opec nelle prossime ore, magari atte a stabilizzare la produzione. Buona giornata e buon trading.
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