Nasdaq100 = il Testa e spalle Ribassista è Servito !Situazione Grafica aggiornata del Nasdaq alla luce degli ultimi sviluppi sul fronte inflazione, Guerra, Debito USA. Ritracciamento già evidente in arrivo fino in zona 11990 punti ! Buon Trading GuysShortdi NikTopScalper7
Chiusura di settimana in rosso per NASDAQ100 Chiusura della settimana non bella da parte dell'indice americano NASDAQ100. La MA 200 fa da resistenza importante, in corrispondenza del 50% Fibonacci. Potremmo andare sui minimi di fine gennaio, in zona 14.000La MA 50 si avvicina pericolosamente alla MA 200. Calma, gesso e tanto studio. MatPizzinidi MattiaPizzini2
NQ: 5 minuti in compagnia dei mercati USALasciate un like per rimanere sempre aggiornati sull'andamento e un commento se avete dubbi o domande. Grazie e buon trading a tutti! Long05:49di Francesco_PanzittaAggiornato 11
Il Nasdaq riprende quota nella settimana appena conclusaLe quotazioni del Nasdaq danno una prima prova di forza nella settimana appena conclusa! L'importante è non scendere sotto le aree supportive! Buontrading!!!07:08di MauroGerardi0
Operazione di scalping Buongiorno ,sono le ore 15:45 questa è l'operatività che andrò a fare sul Nasdaq : short da 14786 fino a 14750Shortdi elginger771
Operazione di scalping Livello 14705 short fino a 14663 sono le ore 18:27 del 31/01/2021 Shortdi elginger770
Evoluzione del Nasdaq = Crisi passeggera ACCUMULATE le debolezzeAnche questa volta TheBIGshort rimandato a data da destinarsi.... Nessuna crisi degna di NOTA la Bolla si gonfierà a dismisura sarà BOOM Economico ! il 2022 si chiuderà con un -22 di (Drowdown) e + 10 entro fine anno ! Buon Trading GuysShortdi NikTopScalper994
Nasdaq all'interno del box! Forature da monitorare!Tradingrange nella settimana appena conclusasi per le quotazioni del Nasdaq! Interessantissimo per l'intraday ma di assoluta attesa per operatività di più ampio orizzonte temporale. Si monitora la foratura di un livello chiave! Buon trading06:31di MauroGerardi0
ANALISI SETTORIALE E COEFFICIENTI BETA. COSA SUCCEDE SUI MERCATIBuongiorno a tutti. La scorsa settimana ho letto tanti articoli secondo cui la stessa è stata tra le più difficili per quanto riguarda i trader e i loro relativi trade ed investimenti. Io, tuttavia, non la penso così. Credo sia importante saper leggere il mercato e studiare come gli investitori tendenzialmente reagiscono ai giorni di alta volatilità e cosa preferiscono vendere o comprare; tuttavia, riagganciandomi allo stesso discorso, credo che l’ultima sia quindi stata una settimana fondamentale sotto questi aspetti. Attraverso determinati grafici cercherò di spiegare il motivo, analizzando l’S&P500 e il Nasdaq con le rispettive volatilità, il livello di opzioni presenti sul mercato per capire ancora più da vicino il sentiment e, successivamente, analizzerò ogni singolo settore, spiegando cos’è il coefficiente beta e come può essere utile in certe condizioni di mercato, condividendo una mia operazione andata in profitto. VIX E VXN: VOLATILITA’ AD ALTI VALORI Voglio ricordare a chi non lo sapesse cosa si intende per volatilità dei mercati : essa non è altro che uno strumento che misura la variazione di prezzo di un asset in un dato periodo. Può assumere dei valori bassi o viceversa alti (per il VIX , indice di volatilità dell’S&P 500, lo spartiacque tra bassa ed alta volatilità sono i 20 punti mentre per il VXN, indice di volatilità del Nasdaq, 25 punti) a seconda delle particolari condizioni di mercato. Spesso gli indici di volatilità sono definiti “gli indici di paura” in quanto un loro incremento è spesso associato ad uno storno del mercato. I mercati ad alta volatilità sono caratterizzati da bruschi movimenti di prezzo che vanno a caratterizzare l’elevata imprevedibilità di quel mercato mentre i mercati a bassa volatilità sono più stabili e hanno fluttuazioni di prezzo contenute. Vediamo a livello grafico i valori che questi due indici hanno raggiunto: Come possiamo vedere, essi hanno raggiunto valori simili a quelli avuti tra fine novembre-inizi dicembre 2021 dovuti alla scoperta della variante omicron. Come ho specificato prima, un’alta volatilità spesso accompagna uno storno dei mercati; vediamo come hanno reagito l’S&P500 e il Nasdaq, i due benchmark di riferimento: Vediamo come entrambi gli indici siano stati pesantemente ribassisti: l’S&P si è discostato dai suoi massimi di circa il -8,5%, mentre il Nasdaq ancora di più, segnando un -13,5%. Quello che mi interessa farvi notare sono due segnali tecnici: il primo riguarda il fatto che i due indici sono riusciti a rompere al ribasso e con decisione la media a 200 periodi; questo evento non accadeva dal 29 giugno 2020 per quanto riguarda l’S&P e dal 9 marzo 2020 per quanto riguarda il Nasdaq da quasi, si fa per dire, un’eternità. Il secondo segnale è dato dal profilo del volume settato tra luglio 2021 ed oggi: notate nella parte destra di entrambi i grafici i rettangolini da me segnati di color grigio? Ecco, notate come all’interno i volumi siano notevolmente inferiori rispetto agli altri? Quelle zone vengono chiamate “vuoti volumetrici” e in essi, tipicamente, il prezzo non trova grandi ostacoli. Questo può significare che potremmo vedere, almeno nel breve periodo, l’S&P a valori intorno a 4200$/4300$ e il Nasdaq intorno ai 14000$. Vedremo i prossimi giorni cosa succederà. Ora vi condivido gli andamenti dei due benchmark e la loro correlazione con le rispettive volatilità: La domanda è: la volatilità continuerà? E’ probabile, dal momento che la prossima settimana la FED si riunirà (mercoledì); il mercato sconta dai tre ai quattro rialzi dei tassi di interesse quest’anno, tuttavia la FED ha gradualmente cambiato atteggiamento nei confronti di tale argomento, essendo diventata ultimamente “imprevedibile”. Come dico sempre, i mercati sono impauriti dalle incertezze e imprevedibilità e non dalle certezze per cui, a parer mio, la prossima settimana, almeno da lunedì a mercoledi, saremo soggetti a volatilità. Vedremo cosa succederà, probabilmente lo commenterò poi nel mio profilo. UN INDICATORE PARTICOLARE: IL RAPPORTO PUT/CALL RATIO SU SINGOLE AZIONI Per chi non lo sapesse, il rapporto Put/Call è un indicatore che mostra il volume delle opzioni put relativo al volume delle opzioni call. Le opzioni put vengono utilizzate per diversi motivi: per proteggersi dai ribassi del mercato o per scommettere su un ribasso. Le opzioni call, al contrario, vengono utilizzate per proteggersi dai rialzi del mercato o per scommettere su un rialzo. Il rapporto Put/Call è superiore a 1 quando il volume delle put supera il volume delle call e inferiore a 1 quando il volume delle call supera il volume delle put. Io utilizzo questo indicatore per capire il sentiment del mercato: quest’ultimo lo considero pessimista quando l’indicatore supera i livelli di 1 e ottimista quando scende al di sotto dello stesso livello; questi giorni ho notato qualcosa di molto particolare, che ora vi farò notare: Nell’ultima settimana abbiamo assistito ad un picco di 1.14; ciò significa che la quantità di put piazzate a mercato erano ben superiori alle quantità di call. Per tornare a valori simili dobbiamo ritornare allo scoppio della pandemia, ossia a marzo 2020. Questo a parer mio sta ad indicare il fatto che gli operatori, stavolta, hanno realmente paura e sono incerti sul futuro a breve termine (non come, talvolta, si vociferava nel 2020-2021 quando il mercato stornava del 2%-3%) e, di conseguenza, acquistano massicce quantità di put per coprirsi, come ho spiegato all’inizio del paragrafo. Monitorerò nei prossimi giorni questo indicatore, assieme ad altri di cui parlerò tra poco, per vedere il tipo di opzioni che gli investitori piazzeranno a mercato in maniera da avere un quadro più o meno generale sul sentiment. SETTORE PER SETTORE: I MIGLIORI E I PEGGIORI Ora analizzerò tutti i settori dell’S&P500 ricorrendo all’utilizzo di diversi etf che ora mostrero’: A sinistra vediamo il settore finanziario, mentre a destra quello energetico. Entrambi in territorio negativo (-6,5% circa per quello finance mentre un -3,2% per quello energy), i due settori value si sono comportati in maniera diversa, dal momento che il finance ha perso il doppio rispetto all’altro; questo è dovuto al fatto che parte delle banche d’affari presenti in quell’etf hanno presentato delle trimestrali deludenti. A queste appartengono sicuramente JPMORGAN e GOLDMAN SACHS: Mentre l’etf sul settore finance è stato spinto giù dalle grandi banche, il settore energetico ha invece attutito i colpi grazie ad un petrolio che non è crollato come altri asset, infatti: Notate inoltre la grande forza del settore energetico, al contrario di tutti gli altri che poi mostrerò: la lontananza del prezzo dalla media a 50 periodi indica una grande forza al contrario di tutti gli altri settori che, come vedrete, hanno rotto al ribasso la media a 200 periodi, segnale di grande debolezza. Ora analizziamo il settore industriale e dei materiali: Quello dei materiali si è dimostrato più debole rispetto a quello industriale (-5,36% contro un -4,39%) tuttavia, in chiave tecnica, vediamo come l’industrial abbia dapprima rotto la media a 200 periodi e, successivamente, abbia confermato quest’ultima con un’ulteriore candela ribassista (quella di venerdì) al contrario del settore materials che non ha avuto un’ulteriore conferma di rottura della stessa media. A livello tecnico ciò che ho appena detto si traduce in una debolezza più forte del settore industrial. Anche il settore del Real Estate è stato venduto: Nell’ultima settimana ha perso un -2,90% e, nell’ultimo mese, un -9,5%. Vi ho segnato con dei segmenti orizzontali le strutture per me più importanti; tuttavia, tracciando l’intervallo fisso volumetrico nel periodo di lateralizzazione compreso tra giugno e dicembre 2021, mi sono reso conto di come ci sia un vuoto volumetrico (indicato in quel rettangolo di color rosa): è possibile quindi che se il prezzo riuscisse a rompere al ribasso con forza la media a 200 periodi, potrebbe poi trovare pochi ostacoli nel rivisitare la struttura di prezzo intorno ai 44$. Vedremo cosa accadrà. Adesso andremo a considerare i settori difensivi: A primo impatto si può vedere come questi settori abbiano sofferto molto meno di altri. In particolare, direi più i settori dei beni di prima necessità e delle utilities, che hanno perso intorno al punto percentuale, a differenza del settore sanitario, che ha sfiorato il -3,5%. In conclusione, quindi, possiamo ancora una volta vedere come i due settori difensivi per eccellenza abbiano costituito una sorta di “porto sicuro”. Molto male i settori tecnologico, dei beni discrezionali e delle comunicazioni, con le performance raffigurata nella grafica di sotto: Detto questo, abbiamo visto le performance di ogni settore all’interno dell’S&P500. All’inizio di questo articolo scrivevo di come i giornali finanziari di tutto il mondo parlassero di un momento molto difficile per gli investitori per quanto riguardava i loro trade e i loro investimenti, specificando che non la pensavo così. Credo sia fondamentale essere sempre pronti a qualsiasi situazione di mercato, specie nei giorni di alta volatilità. Sapete qual è uno dei parametri da poter considerare per capire meglio come ci si può muovere in mercati con volatilità simili? E’ il concetto di “coefficiente beta”. IL BETA NEI MERCATI AZIONARI Il coefficiente Beta è una grandezza che misura la variazione attesa del rendimento di un certo titolo per ogni variazione di un singolo punto percentuale del mercato di riferimento. Il valore di questo coefficiente tende a muoversi intorno a 1: nello specifico, se il Beta di un’azione è pari a 1, questa tenderà a muoversi in linea con il mercato di riferimento, senza amplificare o ridurre i movimenti dello stesso. Quando il Beta di un’azione è maggiore di 1, invece, si è davanti a un titolo “aggressivo”, che amplifica i movimenti del mercato, l’attività è considerata quindi più rischiosa. Se il Beta è compreso tra 0 e 1, si ha di fronte un’azione “difensiva”, la quale tende a muoversi in modo meno proporzionale all’indice di riferimento. Fatta questa piccola premessa, vi elenco i valori dei Beta di ogni singolo etf settoriale che ho preso in considerazione precedentemente. • XLE: 1,67 • XLI: 1,24 • XLY: 1,18 • XLF: 1,17 • XLB: 1,10 • XLK: 1,05 • XLC: 1,01 • XLU: 0,38 • XLV: 0,81 • XLP: 0,58 • XLRE: 0,7 Notiamo come gli etf con un beta superiore ad 1 siano quello energetico, industriale, dei beni discrezionali, dei finanziari, dei materiali, quello tecnologico e quello delle comunicazioni. Con un beta inferiore ad 1 invece troviamo il settore delle utilities, dei sanitari, dei beni di prima necessità e il settore immobiliare. Per fare un esempio pratico, prendendo il beta di XLU, ossia 0.38, ci possiamo aspettare che a un movimento del +1% dell’S&P500 corrisponda un +0,8% del settore utilities. O, viceversa, a un movimento del -5,69% da parte dello Standard and Poor corrisponda un -6.7% da parte del settore tecnologico. E’ quello che è realmente successo questi giorni? Ebbene si. Se andate a moltiplicare il beta di ogni settore per la performance del bechmark di riferimento vedrete con buona approssimazione che tutto ciò risulta. Ora capite perché conoscere i beta dei diversi settori (o comunque delle diverse azioni) è di per sé un indicatore fondamentale? Ci è utile innanzitutto per capire quali potrebbero essere, ad esempio, le migliori opportunità short (sfruttando il fatto che il più delle volte la volatilità porti ribassi), e anche per posizionare stop loss e take profit nelle operazioni. Spero che questo concetto sul coefficiente beta vi schiarisca le idee, e soprattutto spieghi il perché, in giorni di alta volatilità, alcuni settori performano diversamente da altri. Questo a me ha aiutato tanto nell’operatività. Ho ad esempio chiuso in profitto un’operazione su Amazon in vendita, aperta alla rottura di un canale: Avevo essenzialmente 3 segnali: rottura al ribasso di un canale contrassegnato dai segmenti neri paralleli, alti volumi al momento della rottura e un vuoto volumetrico dato dal visible range di tutto il momento di lateralizzazione dell’azienda. Ora vi spiego come ho ragionato: dopo aver avuto questi 3 segnali, ho controllato il beta di Amazon, che è di 1,12. Ciò significa che il prezzo dell’azienda, dal giorno dell’apertura della posizione short, si sarebbe mossa più veloce del benchmark Nasdaq di 1,12 volte. Approfittando del fatto che il settore dei beni discrezionali (a cui appartiene AMZN) ha un beta alto (1.18), ho aperto la posizione, che mi è andata in profitto in pochissimi giorni. Se non avessimo avuto alta volatilità non avrei mai aperto una posizione a causa del fatto che tra pochi giorni ci saranno gli earnings dell’azienda (e l’operazione quindi mi sarebbe potuta andare immediatamente in perdita); avendo invece alta volatilità (quindi range delle candele molto ampi) e beta alto, ho aperto l’operazione con tranquillità perché mi aspettavo di raggiungere il take profit (o lo stop loss) in breve tempo. Spero che questo esempio vi possa schiarire le idee. Per quanto riguarda i valori dei coefficienti beta, potete notare come XLE, con un beta superiore a tutti, non abbia rispettato le aspettative; come vi ho già spiegato, esso è fortemente dipendente dal petrolio che, appunto, è andato bene la scorsa settimana se rapportato ad altri asset. Come ultimo grafico riguardante questo paragrafo vi condivido il rapporto tra le azioni ad alto e basso beta, il tutto associato al vix: Fissate l’attenzione in basso, dove vedete il Vix: il rettangolo rosso vi è utile per visualizzare quanto la volatilità sia stata alta nelle ultime settimane. Adesso, considerando il rapporto tra le azioni ad alto beta e quelle a basso beta, notate come queste ultime stiano sovraperformando le altre? Questa è la chiara dimostrazione di tutto quello che ho provato a spiegare fin’ora. Tuttavia ho considerato solo quello che gli investitori hanno scaricato o venduto. Vediamo anche quello che hanno acquistato. VALUTE RIFUGIO: YEN GIAPPONESE E FRANCO SVIZZERO Vediamo come dall’inizio della settimana (dal 18 gennaio) lo yen si sia rafforzato in maniera costante, formando un canale ascendente. Che dire? Ha confermato il suo ruolo di valuta rifugio in giorni di turbolenza. Il franco svizzero, ugualmente in positivo, ha formato addirittura un doppio minimo: questa è una particolare situazione a me molto cara, in cui si sono andate ad intrecciare analisi tecnica e fondamentale: tecnica per quanto riguarda il pattern, che è rialzista, e fondamentale in quanto il franco, in qualità di bene rifugio, avrebbe dovuto apprezzarsi. Tutto questo è accaduto. Gli altri asset acquistati dagli investitori sono state le obbligazioni, sia a breve che a lunga scadenza. Come dico sempre, le obbligazioni sono asset a rischio molto più basso se paragonate alle azioni, quindi in settimane di alta volatilità si po' verificare un loro acquisto da parte di chi vuole preservare il denaro. Ma attenzione, non è sempre così, in quanto un aumento della volatilità, spesso, è causata proprio dalle forti vendite nello stesso mercato obbligazionario, con conseguente rialzo dei rendimenti che, come ho specificato diverse volte, apre tutta una serie di questioni riguardanti, in particolare, il settore growth (trovate tutte le informazioni a riguardo sul mio profilo, vi consiglio di dare un’occhiata oppure, per maggiori dettagli, contattatemi pure). BITCOIN: ROTTURA TESTA E SPALLE E RIMBALZO SU POINT OF CONTROL DEL VISIBLE RANGE Nella mia precedente idea avevo correlato il Bitcoin all’economia, allo spread tra i rendimenti dei titoli di stato a 10 e 2 anni e agli altri etf settoriali: Quello che voglio aggiungere a questa idea è che il Bitcoin, anche nella passata settimana, ha continuato a muoversi in trend ribassista, visto il momento di risk-off sui mercati: La crypto ha perso il -18% circa al momento della scrittura. Questo era abbastanza prevedibile vista la correlazione positiva che sta presentando ultimamente con alcuni settori, in particolare quello tech. Vi voglio far notare due cose: la rottura del testa e spalle ribassista e il successivo rimbalzo della candela di sabato 22 nel point of control del visible range settato nel periodo inizi 2021- 23 gennaio 2022. Il prezzo scenderà al sotto? Vedremo. Da considerare la grande quantità di volumi presenti in quella fascia di prezzo; ciò si traduce con il fatto che il prezzo stesso potrà incontrare molti ostacoli. Spero che quest’idea vi possa aiutare a prendere delle scelte migliori in futuro. Non ho menzionato l’oro poiché ho intenzione di scrivere i prossimi giorni un’idea a parte. Le mie idee non costituiscono consigli finanziari, sono soltanto delle analisi che condivido per cercare di portare forti contenuti all’interno di tradingview e della sua community. Ognuno deve crearsi il proprio metodo. Per qualsiasi informazione o chiarimento sono disponibile per tutti. Buona settimana. Matteo Farci Selezione editorialedi MatteoFarci171733
Nasdaq WeeklyAnalisi weekly. Sono sincera, è difficile capire davvero cosa succederà da lunedì in poi, ma voglio pensare alla piccolissima probabilità che questo testa e spalle abbia terminato la testa e sia intenzionato a formare la spalla sinistra che costruirebbe un rimbalzo dal livello di supporto viola al livello di resistenza dello stesso colore. Perché questa probabilità se siamo poggiati su un supporto inutile? semplicemente perché la media mobile a 50 periodi in azzurro potrebbe essere ripresa dal prezzo che ritornerebbe sopra di essa. Per il resto, non penso possa accadere lunedì ma lo vedo più possibile da martedì in poi. Longdi Traderina748
Analisi prospettica di lungo periodo Future Nasdaq 100Buongiorno, ho voluto creare questo grafico di lungo periodo in cui prendo in considerazione il Future sul Nasdaq 100, attraverso l'analisi di candele mensili, per avere una visione molto ampia del trend di lungo periodo. Si nota quella che è una crescita sostanzialmente costante del Future negli anni, con periodi di correzione mensili a volte repentini, ma che non superano la durata di qualche mese, con andamento di tipo iperbolico negli ultimi anni. Ho voluto porre l'accento sugli angoli di crescita della serie storica mensile con evidenze di quelle che considero potenziali aree di correzione da raggiungere. Come si evince dal grafico sussitono 3 macro aree di trendline negli ultimi 10-12 anni con angoli di crescita crescenti e direi pressochè doppi, partendo dalla più lontana (anni 2009-2010) fino alla più vicina a noi. Tracciando delle semirette che identificano ciascun trend medio dall'inizio alla fine si ottengono quindi 3 angoli. Tralasciando il primo periodo piuttosto lungo e stabile con candele di piccola estensione, si può vedere sul secondo che il trend di crescita è angolarmente più elevato e viene interrotto - prima di ripartire - dalle candele che identificano i mesi di negatività, fino a incrociare quella che geometricamente è la bisettrice di ogni angolo. Da quel livello la crescita riparte con l'ultimo trend crescente ancora più ripido e volatile, sempre della durata di 32-33 candele (mesi) fin quasi ai giorni nostri. Considerando quindi nuovamente la semiretta della bisettrice dell'ultimo periodo di crescita e intersecandola con i livelli intermedi di ritracciamento Fibonacci otteniamo 3 potenziali aree su cui porre la nostra attenzione, i cui livelli si possono leggere sulla destra. A voi le eventuali considerazioni in merito. Cosa ne pensate? Andremo incontro a un anno di forte correzione?Shortdi A1milionesmetto0
Fari Puntati sul NasdaqBuongiorno a tutti Oggi nell'articolo mattutino di websim, viene riportato che nel 37% dei casi da quando esiste il Nasdaq, circa mezzo secolo quando questo indice entra in correzione (fa -10% dai massimi di periodo) è il preludio ad un mercato orso (-20% dai massimi di periodo). Ovviamente non possiamo sapere se succederà, come scrivo sempre, nessuno può sapere cosa succederà da qui a un centesimo di secondo. Però possiamo usare le statistiche e le probabilità per provare a stare dalla parte giusta. Quindi sappiamo che nel 37% dei casi abbiamo avuto dopo una correzione un mercato orso. Dal punto di vista tecnico invece, possiamo notare dal grafico che dal 2018 ad oggi, circa tre anni abbondanti, il mercato Nasdaq ha sempre sentito la Kijun Sen dell'indicatore Ichimoku Kinko Hyo che è stata spesso comprata, ma quando ha chiuso almeno una settimana sotto, il mercato è "diventato" orso. «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova». Quindi attenderei la chiusura settimanale per verificare se sarà sopra o sotto la kijun e poi se sarà sotto non resta che attendere il terzo indizio che darà la prova. Trattasi di uno spunto puramente didattico. Buon trading a tuttiShortdi CorradoRondelli9
Nasdaq 100 = L'ultima Spiaggia ^-^Mi aspetto una ulteriore "piccola Discesa" l'ultimo supportone valido per una ripartenza è 14973 punti ...la cosiddetta Ultima Spiaggia , oltre la quale lo storno Farebbe veramente MALE a tanti ! il >Rimbalzo< "dovrebbe " essere nell'ordine del 7/10 % entro Marzo ! Buon Trading GuysLongdi NikTopScalper13
Nasdaq, questione di minimi. Negli ultimi due anni, siamo stati testimoni della clamorosa performance di uno dei più interessanti indici presenti sul mercato, il Nasdaq, che dai minimi covid fa segnare un + 138%. Chi è riuscito ad intercettare parte di questo movimento, ha portato a casa risultati interessanti. Tuttavia le ultime settimane sembrano volerci regalare una differente prospettiva e per la seconda volta in poco tempo dai minimi del Covid, assistiamo sul grafico del Nasdaq a barre daily, la fissazione di un minimo debole, ovvero inferiore rispetto ai precedenti punti di reazione. Non è tanto importante l’entità del ritracciamento rispetto al massimo storico (circa 8%, totalmente fisiologico e coerente), quanto il segnale di eventuale incapacità a fissare minimi più alti dei precedenti e il fallimento ad aggiornare i massimi. Interessante sicuramente la candela del 10 gennaio, primo tentativo di rottura al ribasso della struttura in area 15500 punti, riassorbita con un importante spike. Il tentativo di rimbalzo, tuttavia sembra esser fallito con il ribasso del 13 gennaio. Provando ad analizzare le posizioni nette dei principali attori di mercato (grafico sotto), in corrispondenza dell’ultimo minimo tracciato, possiamo notare un lieve incremento delle posizioni di Non Commercials e dei Retail Traders, seguito da un lieve decremento di posizioni short da parte dei Commercials. Analizzando l’open interest (terzo grafico), notiamo rispetto ai precedenti massimi, una sostanziale riduzione dei contratti aperti a mercato, e in corrispondenza dell’ultimo minimo, un lieve incremento dell’OI. L’open interest, se crescente durante una fase di trend (sia positivo che negativo), indica salute di quel trend. Possiamo notare come ogni fine trimestre, tendano ad esserci fluttuazioni anomale dell’Open Interest; è dovuto alle liquidazioni ed ai rollover dei vari contratti. Per il momento l’analisi tecnica ci fa intravedere una fase di relativa incertezza dove le strategie di breakout in trend following potrebbero generare diversi falsi segnali. Importante pertanto pianificare con attenzione i trade, non scoraggiarsi nel veder oscillare il nostro capitale, cercare ove possibile di limitare i falsi segnali non derogando le regole della nostra strategia, selezionando le aziende preferendo quelle con fondamentali economici di qualità. Nel lungo periodo la metodicità, il rispetto ferreo di un set di regole ci premieranno. di DomenicoIvanPontillo4
Le minute della Fed e….sell off sul Nasdaq.Dai verbali dell’ultima riunione del FOMC emerge, come già noto ai mercati, la necessità di raffreddare l’economia, per il tramite di una politica monetaria che a questo punto sarà più restrittiva di quanto previsto. Ribadisco, questa visione era già stata resa nota e scontata dai mercati, tuttavia ieri abbiamo assistito ad una reazione importante, soprattutto da parte del Nasdaq (e dal comparto tecnologico in genere) che cede di oltre il 3,34%. E’ interessante a questo punto andare a verificare gli effetti intermarket per provare a seguire “il flusso dei capitali”. Seppur la giornata del 5 gennaio fosse stata di storno generalizzato, possiamo notare come i settori che hanno tenuto meglio sono: • Energetico • Finanziario • Consumi stabili • Materie Prime. A dire il vero avevamo già notato nelle ultime sedute un certo spostamento della domanda in questi settori. Il grafico sotto riporta le performances settoriali dal 28.12 Vendite anche nel comparto obbligazionario, dove possiamo assistere all’impennata dei rendimenti dei bond a 10 e 30 anni. Questo significa, ovviamente, riduzione del valore in conto capitale determinata dalle vendite. Stabile, da inizio dicembre, la ripresa della quotazione del petrolio greggio. Tiene l’USDOLLAR index, che risente appena delle ultime vicende. Consigli. Se si ha un portafoglio improntato su ETF ben diversificati nelle varie asset class, continuare a seguire il proprio piano d’investimento e di ribilanciamento periodico, rispettando sempre gli obiettivi e l’orizzonte temporale impostato all’atto dell’investimento. Chi riserva una parte dell’investimento allo stock picking, con predominanza di operatività long, seguire i settori più forti rispetto al mercato, andando a scegliere aziende con buoni fondamentali sulla base di criteri tecnici (breakout, ingresso in reverse, swing). Importante: seguire la propria strategia ed il money managment. Selezione editorialedi DomenicoIvanPontillo3313
NQ - trend rialzista protetto dalla mm100L'indice tecnologico (nel grafico rappresentato future) continua il suo trend a rialzo protetto dalla media mobile giornaliera 100 (linea rossa) e l'impostazione rimane tale fino a quando non si palesano segnali short. Da segnalare in questo senso la formazione di una shooting star su tf settimanale che potrebbe indicarci discesa almeno nel breve inizialmente. Discesa che potrebbe testare il movimento rialzista avvenuto in condizioni di mercato caratterizzato da pochi scambi visto il periodo di festività (dal 20 al 27 Dicembre). Importante da capire dove andrà a registrare il minimo di questo movimento, se l'area 15.850 - 15.900 conterrà i tentativi ribassisti e proseguirà il rialzo oppure si ritornerà verso il doppio minimo in area 15.500. In questo secondo caso valuteremo l'entità e le modalità del movimento per trarre nuovi segnali. Al momento, con ad esempio una tenuta di zona 15.900 - presente il minimo del 10 novembre e passaggio di mm gialla - potremmo essere dinanzi ad un segnale di tenuta e possibile conseguente ripresa a rialzo di trend post doppio minimo fatto in occasione del test dei massimi precedenti.di base021
Nasdaq - bearish engulfing sul weeklySituazione analoga a S&P500, anche qui sul Nasdaq abbiamo una bearish engulfing sul settimanale e le divergenze con RSI che preannunciavano un possibile ritracciamento. Prezzi che hanno risentito la zona dei 16.700 in cui passava il livello 2.168 di fibonacci tracciato sulla correzione di febbraio e marzo. Probabile assistere ad un ulteriore discesa verso i supporti 15.700, 15.300. Da monitorare un eventuale raggiungimento dei 15.000.di base023
Comprare perché supportato da volumiSo che possono sembrare analisi particolari ma i volumi attraverso l'uso del Poc sul grafico settimanale mi dicono che 16309 ci sono grandi masse monetarie, per bucarle ci vorrebbero molti soldi e sembra difficile che il trend possa invertirsi così drasticamente. Al momento vedo il raggiungimento di nuovi massimiSelezione editorialeLongdi elginger770
NASDAQ - Nuovo massimo storico!- Dopo Dow Jones e S&P500 arriva anche il nuovo massimo storico del NASDAQ, come avevamo previsto nella nostra precedente analisi (vedi idea correlata) - 600pt circa di profitto portati a casa nel breve - Lasciamo correre le nostre posizioni li lungo periodo, già a breakeven naturalmente (vedi idea correlata) FTS Friendly. Trading. System.Longdi fabriribbe1112
Nasdaq - incertezza sulla strutturaA differenza del S&P e del Dow Jones in cui il recupero appare più forte e convincente, in entrambi i casi abbiamo recuperato le medie mobili giornaliere a lungo, sul Nasdaq l'entità del recupero è stata minore. Tracciando fibonacci dai massimi ai minimi di questo movimento correttivo sui tre rispettivi grafici si nota questa differenza. Al di là delle forze del recupero mostrate fino adesso comunque la situazione è analoga per 3 indici: tentativi di recupero delle zone dei massimi. Vedremo questa settimana la qualità dei movimento e capiremo anche in questo caso se avremo la forza di recuperare queste aree e andare a registrare nuovi massimi oppure riprendere la discesa con target la mm200 giornaliera.di base020
NASDAQ - Etichettatura elliottiana di medio periodo- L'ultima gamba rialzista, da marzo 2020 ad oggi, al momento può essere etichettata solo con una serie di 1-2 di diverso grado - Attualmente ci troviamo in onda 3 micro di onda 3 sotto-minuetto, il tutto all'interno di onda 3 di grado minuetto (verde) - La nostra sensazione è che il 2022 sarà un anno super bullish, è possibile che raggiungeremo anche area 20.000 FTS Friendly. Trading. System.Longdi fabriribbe13
NASDAQ - View short invalidata - View short invalidata e ripartenza decisa verso nuovi massimi storici - Completo il movimento correttivo ABC - Non arriva l'allungo verso la media a 200 periodi e si configura rottura e consolidamento sopra la media a 50 periodi FTS Friendly. Trading. System.Longdi fabriribbe9
NASDAQ - Probabile un ulteriore scivolone in area 14.000- Possibile correzione complessa WXY, nello specifico un doppio ZigZag - Ci troviamo adesso in onda C di Y, quindi manca ancora un impulso ribassista per completare la correzione - In area 14.000 abbiamo onda Y estesa all'1.618% rispetto a onda W (estensione massima per un WXY) - Livello d'invalidazione il massimo di settimana scorsa - Salendo di timeframe, sul daily, notiamo inoltre che in area 14.000 ci passa la media giornaliera a 200 periodi ed è pure un ex resistenza che come da manuale potrebbe diventare supporto (vedi commenti). FTS Friendly. Trading. System.Shortdi fabriribbe1110