I BIG PLAYERS CAMBIANO ROTTAANALISI COT REPORT del 15.05.2022
Il mondo cambia rotta, le banche centrali sempre più determinare al controllo della corsa rialzista dei prezzi, sembrano determinate a non curarsi troppo delle possibili conseguenze.
Recessione, rallentamento economico, non sono problemi di cui curarsi per ora, unico vero mood è contenere l’inflazione, che sale ancora per una corsa sfrenata dei prezzi dell’energia, che resta un problema globale. La domanda non accenna a rallentare, i prezzi al consumo non colano, e la necessità di politiche hawkish oramai è evidente anche nel paese del sol levante, dove un primo dato inflazionistico sopra il 2% mostra quanto diffusa sia la corsa dei prezzi.
Le aziende iniziano a ridimensionarsi per il futuro, rilevante a tal proposito la notizia di Amazon che decide di liberarsi di grandi depositi in America, proprio in vista di un calo della domanda, segno che le prospettive rosse di earnings in crescita sono terminate, e le bigtech saranno le prime a pagare il conto.
I mercati azionari hanno goduto della grande liquidità immessa dalle banche centrali nella fase pandemica, dove le economie sono state artificialmente sostenute, generando tutta via una falsa crescita del mondo della finanza, con il mondo tech che ha fatto da traino alla creazione di una bolla che trova ora forse la sua fine.
Arduo il compito di sgonfiare una bolla senza farla esplodere, le banche centrali con la FED alla guida, si trovano ora a combattere un nemico che loro stesse hanno creato, e le possibilità di un cosi detto atterraggio morbido sono davvero poche.
Il quadro sembra essere ancora più complesso in aree come l’Europa, dove la BCE proprio per il timore di un impatto troppo violento sull’economia ha scelto la strada attendista, che tuttavia ha generato solo un ulteriore indebolimento della valuta che ha generato ulteriore inflazione! Un circuito vizioso dal quale non sarà facile uscire.
I mercati hanno bisogno di un cambio di rotta, e questo avrà un prezzo nella vita reale come sui mercati finanziari, cerchiamo pertanto di farci trovare pronti, cosi come si stanno preparando i big plaiers.
Procediamo con il consueto ordine:
Il mondo valutario continua a dare spazio al dollaro americano , ma attenzione all’euro che in vista di un’intervento della BCE al prossimo Luglio, inizia ad attirare l’attenzione dei big players, che si allontanano invece da asset come il dollaro canadese, forse in vista di un WTI che ripiega su valori medi più bassi in vista di un raffreddamento dell’economia e quindi della domanda globale di energia.
Ritornano le posizioni nette lunghe dell’euro,dove i big players sono posizionati con 20339 contratti netti long, andando ad incrementare il loro posizionamento proprio al raggiungimento dei minimi di i periodo, e in vista di un potenziale prossimo rialzo tassi da aprte della BCE che sembra finalmente decisa ad intervenire per contenere l’inflazione che ha raggiunto intanto record storici per l’area Euro.
Abbiamo raggiunto oramai aree di minimi di eurusd con 1.04, aree dalle quali possibili storni rialzisti, ci proietterebbero a 1.0875 prima e 1.0950 poi, previa conferma di una BCE hawkish.
Stabili le posizioni corte sulla sterlina, che probabilmente ha raggiunto i sui picchi di massima esposizione corta per i big players che si confermano a -79241 contratti corti, in linea con i -79598 della scorsa settimana. Non escludiamo dunque possibili prese di profitto, che porterebbero a potenziali storni del cable, almeno nel breve periodo.
Anche in questo caso dopo aver raggiunto i minimo di 1.2150, il cable sembra voler ripartire alla caccia delle resistenze, poste in primis a 1.2650 e a 1.30 figura poi. Anche per il cable, la premessa per dei movimenti di mean reverting long, è ancora un dollaro che cerca stroni, con allunghi ribassisti, a dare fiato alle restanti majors.
Stabili le posizioni corte sullo yen giapponese, dove i big players rimangono netti corti con 102309 contratti short, segno che la corsa ad asset rifugio è lenta e premia al momento molto di più il franco sizzero dello yen, forse anche a causa delle ancora iper accomodanti politiche della BOJ, che tuta via dovrà iniziare a fare i conti con i primi segnali di un’inlfaiozne in ripresa, probabilmente rimodulando la propria politica economica.
Il futures sullo yen rimane pertanto ancorato ai minimi non trovando ancora spunti per degli allunghi oltre i massimi di aprile, che aprirebbero la strada alla mm100 daily ed ai prezzi visti nello scorso marzo 2022.
Ancora pesante il posizionamento sul dollaro australiano, che dopo aver visto fortissimi recuperi dai minimi di periodo, ritrova oggi i big players ancora con 44642 contratti netti corti, segno che la fiducia nelle commodities currencies fatica a tornare. La prospettiva di un forte rallentamento economico non premierebbe questi asset, che devono comunque far conto con l’inlfazione e la prospettiva di minori esportazioni di materie prime, nel caso di un rallentamento nella domanda globale, ma restano scenari questi ancora in evoluzione e la certezza di una recessione globale ancora non l’abbiamo , pertanto rimaniamo vigili sulle prossime dimaniche mondiali.
Sempre in linea con un riassetto dei portafogli dei big players, che sembrano cercare posizionamenti più prudenti evitando asset come le commodities currencies legate alle materie prime, come ad esempio il dollaro canadese, ritroviamo anche in questo caso forti vendite, con i big players che sono al momento netti corti con ben 14496 contratti. il futures mostra l’evidente fatica che il dollaro canadese ha nel superare le resitenze poste in area 0.7725 e 0.7875. la strada della BOC in linea perfetta con la FED sembra aver dato fino ad oggi ottimi frutti, vedremo se il doppio filo che lega la valuta canadese al petrolio sarà un’opportunità di risalita o un tremendo cappio al collo.
Ultimo ma non per importanza il dollaro americano dove i big players mantenofgno il loro assetto rialzista con 36213 contratti netti lunghi, senza per ora dare segni di inversione. Resta tutta via plausibile delle prese di profitto che generino storni interessanti, ma sarà cruciale capire quando e dove potranno generarsio occasioni per entrare eventualmente in trend pro dollaro.
Le potenzialità di uno storno tecnico sono enormi, un primo approdo alle aree di 102.35 sarebbe solo un primissimo respiro che potrebbe allungare fino a 101 figura senza danneggiare il quadro tecnico rialzista, ma generando esclusivamente potenzialità rialziste da cogliere a prezzi migliori.
Il mondo dei big players cerca la giusta dimensione anche nel mondo azionario, consapevoli oramai che la fase dei rialzi senza se e senza ma , è giunta al suo termine.
Cambiano i tempi , cambiano le economie, cambiano le politiche, dobbiamo cambiare i nostri portafogli, pertando i big players lenatmente sgonfiano le loro posizioni long sul mondo tech in primis, andando a comprare asset come il vix, che seppur ancora in una fascia non di attenzione, inizia ad attirare la nostra attenzione.
Ancora netti long con 15174 contratti i big players, sembrano tutta via lontani da quelle massime esposizioni long che hanno guidato i rialzi alla fine del 2021. I prezzi oramai sui minimi per questo 2022 hanno segnato sette settimane di ribassi consecutivi, e le potenzialità per degli storni aumentano, senza tuttavia credere in nuovi massimi. Impossibile pensare dato l’attuale contesto economico , di rivedere massimi storici, ma al più il concretizzarsi di possibili storni e respiri del mercato, che porterebbero i prezzi al test delle prime arre di resistenza poste a 13000 pnt. Sarà una strada difficile per i longhisti quella che si intravede all’orizzonte del mondo tech, pertanto raccomandiamo cautela, special modo nella scelte delle size più adeguate.
Crolla in ovvia correlazione il posizionamento sull’S&P, dove i big players dimezzano di fatto le loro 121775 posizioni nette lunghe portandosi a 66646 contratti long. Massima cautela pertanto nel cercar di comprare il coltello che cade.
Ultimo richiamo di attenzione , il posizionamento dei big players sul vix, che pur rimanendo ancora su valori medi di 30, vede i big players accumulare contratti netti long, passando di fatto a -39565 contratti, livelli tra i piu bassi registrati negli ultimi anni, segnale che gli acquisti aumentano in maniera costante a cercare forse protezione da potenziali ulteriori ribassi del mondo equity.
A completare la rubrica il mondo energy, dove il ngas sembra cedere il passo al wti, con i big players che lasciano ben 2483 contratti sul natural gas, portandosi netti corti a 115012 contratti. resta invece ancora alta l’attenzione sul wti, dove i big players questa settimana hanno incrementato di 14834 contratti la loro esposizione netta long che passa a 325637 contratti.
Ciò non di meno le esposizioni nette lunghe sul wti restano tra le più basse degli ultimi 3 anni, segno che la fiducia in possibili ulteriori rialzi sta via via svanendo per lasciare spazio all’idea di quotazioni più in linea con un’economia mondiale in rallentamento.
buon trading
Salvatore Bilotta
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Idee operative NQ1!
REPORT Mercati Finanziari [16/05/2022]Buongiorno!
#ftsemib40: -15,24 punti (-0,063%) quota 24.033
#dax30: -63,55 punti (-0,45%) quota 13.964
#sp500: -15,88 punti (-0,39%) quota 4.008
#dowjones: +26,76 punti (+0,083%) quota 32.223
#nasdaqcomposite: -142,21 punti (-1,20%) quota 11.662
#eurostoxx50: -18,08 punti (-0,49%) quota 3.685
Gran Bretagna, secondo il governatore della Banca d’#Inghilterra Andrew #Bailey l’attuale impennata dell’#inflazione rappresenta la sfida più grande per la #Banca Centrale da quando ha ottenuto l’indipendenza nel 1997 – negando che i politici si fossero “addormentati al volante”.
In #Cina la #produzione industriale annuale (aprile) in calo del 2,9% va peggio delle aspettative a -0,4%.
A domani!
Nasdaq - rimbalzo in vista?Giovedì 12 Maggio le quotazioni si sono fermate nella parte alta del rettangolo, zona supportiva identificata nelle precedente analisi, disegnando una candela di potenziale inversione mentre venerdì la seduta è risultata positiva con una candela verde estesa. Conformazione grafica che suggerisce un possibile rimbalzo fino ad area di resistenza dei 12.740-12.960 pt, qui i bears inizieranno a respingere i tentativi rialzisti. Possibile anche un test dei supporti a 12.140 pt prima di un spinta rialzista. Scenario che sarebbe allineato e follower di quanto accaduto sul mondo crypto, nota correlazione tra tech e crypto appunto.
MNQ1: Rimbalzo momentaneodopo il minimo effettuato ieri a 11689, il Nasdaq tenta un rimbalzo per andare a chiudere il mensile inverso.
Lato indice (minimi) che si è aperto il 13 maggio 2021 a quota 12914, siamo a una durata di 256 barre su un massimo di 336 quindi alla ricerca della chiusura che, dovuto ai sottocicli trimestrali e mensili, non dovrebbe ancora aver chiuso. Il trimestrale ha chiuso con il minimo di ieri e per questo settimanale non dovremmo tornare sotto al minimo, ma, essendoci un vincolo annuale al ribasso, ci si aspetta un ritracciamento tra 8-10 giorni con nuovi minimi
Nasdaq - Powell attiva il ribasso Dopo le dichiarazioni di Powell sulla politica monetaria statunitense i mercati in generale hanno iniziato un movimento a rialzo festeggiando apparentemente il possibile rialzo di 75bp invece che di 50bp. Il movimento si è dimostrato una bull trap in quanto gli indici hanno iniziato a scendere, seguendo la struttura di fondo che rimane bearish fino a quando non si palesano segnali d'inversione. Questa settimana la candela disegnata non va in questa direzione ma anzi conferma pressione ribassista. Se dovesse saltare il supporto rappresentato da mm verde come area di supporto il prossimo step sarebbe il rettangolo disegnato compreso nel range 11.800 - 10.600.
REPORT Mercati Finanziari [06/05/2022]Salve!
#ftsemib40: -283,99 punti (-1,20%) quota 23.475
#dax30: -228,23 punti (-1,64%) quota 13.674
#sp500: -23,53 punti (-0,57%) quota 4.123
#dowjones: -98,60 punti (-0,30%) quota 32.899
#nasdaqcomposite: -173,03 punti (-1,40%) quota 12.144
#eurostoxx50: -67,46 punti (-1,82%) quota 3.629
In #USA il tasso di #disoccupazione (aprile) segna +3,6%, peggio del +3,5% prospettato.
Le buste paga nel settore non agricolo (aprile) ammontano a 428K e superano i previsti 391K.
In Gran Bretagna l’indice dei direttori agli #acquisti nel settore costruzioni (aprile) a 58,2 va meglio del supposto 58,0.
In #Canada i 15,3K di variazione nel livello di #occupazione (aprile) sono inferiori agli attesi 55,0K.
L’indice #Ivey dei direttori agli acquisti (aprile) a 66,3 supera le aspettative a 60,0.
Buon weekend!
REPORT Mercati Finanziari [03/05/2022]Buongiorno!
#ftsemib40: +385,02 punti (+1,61%) quota 24.242
#dax30: +100,40 punti (+0,72%) quota 14.039
#sp500: +20,10 punti (+0,48%) quota 4.175
#dowjones: +67,29 punti (+0,20%) quota 33.128
#nasdaqcomposite: +27,74 punti (+0,22%) quota 12.563
#eurostoxx50: +28,75 punti (+0,77%) quota 3.761
In #Germania la variazione della #disoccupazione (aprile) segna -13K andando peggio dei previsti -15K.
In #USA i nuovi lavori #JOLTs (marzo) ammontano a 11,549M, meglio dei supposti 11,000M.
In Gran Bretagna l’indice dei direttori agli #acquisti nel settore manifatturiero (aprile) a 55,8 supera le aspettative a 55,3.
In #Australia la #RBA ha alzato il tasso di cambio di ben 25 punti base (portandolo allo 0,35%), il primo aumento in oltre un decennio. Ha inoltre rivelato che ne seguiranno altri nel corso dell’anno.
A domani!
REPORT Mercati Finanziari [29/04/2022]Salve! I timori recessione in #USA hanno portato un enorme flusso di vendite (particolarmente colpiti #Amazon e i titoli delle Big #Tech), affossando Wall Street. Record negativo per Nasdaq dal 2008.
Nel Vecchio Continente, invece, “scia verde” per le principali #Borse europee.
#ftsemib40: +196,60 (+0,82%) quota 24.252
#dax30: +118,04 (+0,84%) quota 14.097
#sp500: -155,57 (-3,63%) quota 4.131
#dowjones: -939,18 (-2,77%) quota 32.977
#nasdaqcomposite: -536,89 (-4,17%) quota 12.334
#eurostoxx50: +25,84 (+0,68%) quota 3.802
#Eurozona, l’#IPC annuale (aprile) a +7,5% è in linea con le aspettative.
In #Germania il #PIL relativo al 1° trimestre segna +0,2%, meglio del previsto +0,1%.
In #Canada il #PIL mensile (febbraio) a +1,1% supera il prospettato +0,8%.
Buon weekend!
II livello di mediazione e psicologia nell’investimentoRiprendo l’idea del 24/02 (link sotto) restando fedele al piano d’azione individuato e constatando che il Nasdaq sta ritracciando verso il II livello di mediazione, andrò ad incrementare la mia esposizione nei confronti dell’indice, con investimento di tipo “satellite” rispetto al “core” del portafoglio, dove mantengo comunque un orizzonte temporale molto ampio.
Specifico, come sempre, che la mediazione è una strategia che se utilizzata senza criterio, può guidare verso danni molto difficili da recuperare.
Non farei mai “all in” in un programma di mediazione su un solo strumento finanziario o settoriale, ma soprattutto lo farei con una porzione di capitale che, se dovesse essere soggetta a particolari oscillazioni, mi permetterebbe di dormire tranquillamente la notte.
L’investimento e la pianificazione finanziaria devono essere strumenti adatti ai a raggiungere degli obiettivi di vita, non a toglierci la serenità.
A nessuno fa piacere vedere delle perdite sugli investimenti, tuttavia fa parte del gioco ed è proprio grazie alla mia pianificazione ed alle mie regole che, se anche i mercati dovessero scendere del 30/40% continuerei serenamente a pianificare le prossime mosse.
Nasdaq - ritornati verso i supportiRitornati verso i supporti che avevano arrestato la discesa iniziata a Dicembre da cui poi è iniziato un movimento di contro trend fino alla media mobile rossa. Dopo due settimane negative e di discesa con un complessivo quasi -10% oggi il mercato tecnologico USA ha aperto relativamente stabile complice anche la chiusura delle borse europee. La zona dei prezzi interessata potrebbe rivedere un ritorno della domanda e di conseguenza altri tentativi a rialzo verso le resistenze statiche rappresentate. Possibile formazione di un testa spalla rovesciato. In caso di violazione di questi supporti si aprirebbe invece uno scenario di discesa importante anche fino ai 12.222, ma per questo aspetterei di valutare candela mensile,
Nasdaq - fine del rimbalzo?La candela settimanale disegnata potrebbe indicare l'avvio di una fase di discesa verso i 14.3 ed eventualmente successivamente verso i 13.8. Sul giornaliero la situazione lascia invece aperta la possibilità di una salita verso i 15.5. Situazione che rimane incerta e confusa.
Nasdaq - test di altre resistenzeSeconda settimana positiva per il Nasdaq che continua il suo movimento rialzista fin ad ora di breve e che potrebbe proseguire ancora per la prossima settimana con l'obiettivo il test in area 15.300 - 15.500 punti dove li dovrebbe incontrare i primi livelli chiave di resistenza che ci permetterà di capire successivamente se si tratta di un rimbalzo oppure di una nuova buy opportunity. 13.800 -13.500 il livello dei supporti da monitorare.
Nasdaq - settimana di rimbalzoSettimana positiva per l'indice tecnologico chiudendo con una performance superiore al 10%. Le quotazioni si sono fermate in prossimità della media mobile a 50 periodi dopo che il supporto a 12.980 ha arresto la discesa. La situazione fino a quando non si recuperano le medie mobili a lungo periodo rimane a favore di un ribasso ma attenzione ai cambi di scenari che possono sempre verificarsi. Da qui adesso è possibile riprendere a scendere verso il successivo rettangolo rappresentato oppure tentare un ulteriore allungo verso la resistenza dove passano le medie a 100 e 200 e i due minimi registrati a dicembre area 15.500.
Nasdaq 100 - Piano d'azioneLa crisi tra Russia ed Ucraina è culminata in un atto di estrema violenza con l’inizio di un conflitto condannato dai principali leader mondiali. In questa sede non mi dilungherò su questioni geo-politiche, ma cercherò di condividere il mio piano d’azione su alcuni strumenti finanziari, in questo caso relativamente al Nasdaq 100.
Utilizzerò per l’analisi il Future Mini nella sua versione continua, tuttavia il mio investimento sul mercato avviene per il tramite di un ETF.
Premetto che il piano rappresentato è relativo alla parte di portafoglio d’investimento dove accetto sostanziali oscillazioni del prezzo con un orizzonte temporale lungo o lunghissimo.
Analizzando il grafico, possiamo notare come il Nasdaq 100 dai minimi di marzo 2020 e rispetto agli ultimi massimi, abbia fatto registrare una performance del 154% circa. Un fortissimo trend con momentum crescente e poche pause di consolidamento, insomma un vero e proprio “treno in corsa”. Le rare pause o i ritracciamenti, sono sempre stati recuperati con grande decisione.
Da dicembre 2021, tuttavia, siamo stati testimoni di un cambiamento, l’indice ha fallito la ricerca di nuovi massimi, inaugurando nel 2022 un’importante fase di storno.
Ad oggi e nel giro di due mesi, abbiamo assistito ad una perdita di valore delle quotazioni del 20% circa, sicuramente fisiologico rispetto alle performance dei precedenti 24 mesi, ma tuttavia di entità rilevante.
Considerato che in questo periodo, per quanto riguarda la parte di portafoglio gestito in stock picking (quindi su singoli titoli azionari) , la modalità è “flat” ovvero non apro nuove operazioni a causa degli indicatori di volatilità; movimenti così importanti possono rappresentare, su strumenti particolarmente efficienti e mercati generalmente performanti, occasioni d’ingresso.
In particolare ho approfittato dei livelli toccati dall’indice il 18 febbraio, per poter incrementare la mia posizione e mediare pertanto il prezzo medio di carico, sullo storno del 15% circa indicato dalla retta del primo livello di mediazione.
Ho successivamente previsto ulteriori livelli di mediazione, rispettivamente al – 24% , - 36% e – 41% riservando liquidità per ulteriori ingressi.
Ho anche altre posizioni in mediazione, la più importante delle quali è riservata all’ETF Azionario All Country World (ne ho già parlato in un’altra idea che allego sotto) che permette una delle migliori diversificazioni (malgrado lo sbilanciamento sul mercato US) e dove ho un orizzonte temprale di 25 anni.
Mi preme rammentare, una volta di più, che non bisogna mai mediare in perdita su singoli titoli, è un approccio che in alcuni casi può portare risultati notevoli, ma che in altri può guidare verso una vera e propria disfatta ( cd. legge della rovina statistica).