Idee operative EURAUD.10.CSD
EUR/AUD: Segnali di Debolezza e Opportunità di Short?Ciao a tutti 🤟
oggi parliamo di EurAud che sta dimostrando una notevole forza negli ultimi giorni.
Su h4 si nota bene come dalla mattina del 20 febbraio sia partito un rimbalzo che ha segna un +2,15%.
Lo Short che vi porto oggi cerca di andare a prendere un possibile e meritato respiro del prezzo.
Il prezzo a mio avviso sta andando a scontrarsi con la prima delle due resistenze (fascia gialla) davanti a se, non ho ancora ricevuto un segnale chiaro di ingresso, ma ho chiari segnali che il prezzo sta perdendo forza.
Ma questo per entrare non mi basta.
Noto anche una divergenza sul 15m (time frame che io utilizzo per entrare a mercato)
Inoltre, interessante notare come dal 28 febbraio al 4 marzo abbiamo una stagionalità negativa.
Negli ultimi 15 anni il prezzo ha avuto un rendimento negativo 12 volte, registrando una performance negativa del -1,1%.
Bozza Dettagli operazione (non ancora confermati)
- Stop Loss: 1.67527
- Entrata: 1.67327
- Take Profit: 1.66727
- Rapporto Rischio/Rendimento: 1:3
Gestione operazione:
Vi aggiornerò sull’entrata e sulla futura gestione del rischio
Cosa ne pensate di Euraud in questo momento?
Qualcuno di voi sta monitorando la coppia?
A presto 😇
Euraud riparteOttima reazione del prezzo sul supporto evidenziato in verde.
Possibile operazione rialzista con target sui massimi di periodo.
Si potrebbe portare a casa un operazione dal rendimento di 2 a 1, volendo si potrebbe entrare più in basso a ridosso della zona verde.
Ovviamente stop loss al di sotto di questa zona.
stagionalità, risk-off, LONG EUR/AUDMercati in attesa di quale sarà la prima mossa di Trump al suo insediamento.
I mercati obbligazionari però sembrano gridare a gran voce che c'è incertezza sul futuro, sopratutto per quanto riguarda le politiche monetarie che dovranno adattarsi alla deregolamentazione di Trump.
Il tasso neutrale si è alzato, dovuto dal fatto che l'economia sembra poter reggere tassi alti a lungo data la superforza degli ultimi anni.
In risposta le azioni sono vendute per via del premio al rischio che non supera il rendimento di un semplice titolo obbligazionario.
Siamo quindi al momento in una fase di incertezza, nella quale Trump domina la scena e tutto questo porta a un sell off di asset più rischiosi come azioni e valute cicliche (AUD, NZD).
CINA
la Cina continua a mostrare segni di debolezza, l'inflazione non si schioda dallo 0 e i consumi non ingranano.
I rendimenti toccano il minimo storico e i mercati azionari vendono.
nell'immagine si vede come i rendimenti cinesi sono correlati con l'andamento di AUD/USD, sulla destra l'indice Cinese.
EUROPA
in Europa i rendimenti sono esplosi, sintomo anche questo di avversione al rischio che porta a comprare valute con le riserve più alte; USD, EUR per primi.
l'inflazione inoltre sta tornando a minacciare la BCE che potrebbe essere costretta a rivedere la traiettoria dei tassi nel breve periodo
STAGIONALITà
dal 13 gennaio parte una forte stagionalità dell'euro contro il dollaro australiano, a vantaggio della tesi.
entrerò a mercato ora con SL sotto i minimi generati su grafico H1.
EUR/AUD Analisi TecnicaLa coppia EUR/AUD si è rafforzata venerdì, poiché la coppia ha trovato un certo supporto dopo la pubblicazione di solidi dati sull'occupazione negli Stati Uniti che hanno superato le aspettative.
• Un rapporto del Dipartimento del Lavoro ha mostrato che l'economia statunitense ha aggiunto 256.000 posti di lavoro a dicembre, molto più delle previsioni degli economisti per un aumento di 160.000.
• I solidi dati economici hanno rafforzato il dollaro statunitense, influenzando indirettamente la coppia EUR/AUD aggiungendo pressione al ribasso sul dollaro australiano.
• È probabile che l'attuale tendenza al rialzo continui finché la coppia non scenderà al di sotto del supporto di Fibonacci del 38,2%.
• I segnali tecnici mostrano che la coppia potrebbe guadagnare più terreno nel breve termine poiché l'RSI è a 58 rialzista, gli studi giornalieri sullo slancio 5, 9 e 11 DMA sono in tendenza al rialzo.
• La resistenza immediata è a 1,6697 (23,6% fib), qualsiasi chiusura sopra spingerà la coppia verso 1,6801 (BB più alto).
• Un forte supporto è visto a 1,6562 (38,2% fib) e una rottura sotto potrebbe portare la coppia verso 1,6565 (50% fib)
Raccomandazione: è bene acquistare intorno a 1,6660 con stop loss a 1,6550 e prezzo obiettivo a 1,6750
EUR/AUD ANALISI TECNICA La coppia EUR/AUD si è rafforzata venerdì, poiché ha trovato un certo supporto dopo la pubblicazione di solidi dati sull'occupazione negli Stati Uniti, che hanno superato le aspettative.
I solidi dati economici hanno rafforzato il dollaro statunitense, influenzando indirettamente la coppia EUR/AUD aggiungendo pressione al ribasso sul dollaro australiano.
• L'attuale tendenza al rialzo probabilmente continuerà finché la coppia non scenderà sotto il supporto di Fib del 38,2%.
• I segnali tecnici mostrano che la coppia potrebbe guadagnare più terreno nel breve termine poiché l'RSI è a 58 rialzista, gli studi giornalieri di momentum 5, 9 e 11 DMA sono in tendenza al rialzo.
• La resistenza immediata si trova a 1,6697 (23,6% di Fib), qualsiasi chiusura superiore spingerà la coppia verso 1,6801 (BB più alto).
• Un forte supporto è visto a 1,6562 (38,2% fib) e una rottura al di sotto potrebbe portare la coppia verso 1,6565 (50% fib)
Raccomandazione: è bene acquistare intorno a 1,6660 con stop loss a 1,6550 e prezzo obiettivo a 1,6750
Setup long strategico su EUR/AUDI prezzi su FX:EURAUD si trovano attualmente in area 1,6580 dopo aver mitigato nella sessione di ieri il FVG+ e raggiunto la nostra OTE.
Il trend rialzista rimane solido sia sul timeframe settimanale che giornaliero, supportando un possibile ingresso long.
Strategia:
Ingresso Long: A mercato
Stop Loss: Posizionato a 1,6350
Take Profit 1: 1,6800, corrispondente a dei precedenti massimi allineati (buy side liquidity).
Take Profit 2: 1,7184, massimo di spike segnato ad agosto.
Risk/Reward:
Target 1: Risk/Reward di 1:1 ideale per spostare lo stop a breakeven e proteggere il capitale.
Target 2: Risk/Reward di 1:2.74 con un potenziale significativo di profitto.
Gestione del rischio : su entrambe le operazioni, rischiamo il 2% del conto per una gestione del capitale ottimale.
Euro in sofferenzaL’euro è sceso sotto 1.06650, il livello più basso da fine giugno, mentre analisti e investitori attendono con interesse sia gli sviluppi economici e monetari, sia la situazione politica tedesca. Le aspettative relative ai futuri tagli dei tassi da parte della BCE, più aggressiva della Fed, stanno mettendo pressione alla moneta comune, mentre il dollaro guadagna forza in ragione di quelli che vengono definiti i “Trump trades”. La vittoria del Tycoon alimenta l’ottimismo di deregolamentazione e di tagli fiscali, che potrebbero stimolare la crescita economica e alimentare l’inflazione. Ciò, a sua volta, potrebbe limitare la capacità della Federal Reserve di abbassare i tassi di interesse.
Le promesse di Trump di aumentare i dazi sui principali partner commerciali, in particolare Cina e Unione Europea, così come i suoi piani per inasprire l’immigrazione, hanno inoltre aumentato le preoccupazioni sulle pressioni inflazionistiche. Ergo, il delta tasso tra le due aree potrebbe aumentare, favorendo ulteriormente la divisa americana. Se poi si pensa che la BCE implementerà un taglio dei tassi di 25 punti base a dicembre, con i mercati che prezzano una riduzione al 2% entro giugno, a questo punto il destino della moneta unica sembra segnato.
PETROLIO
I prezzi del greggio WTI sono scesi di oltre il 2,5%, sotto i 69 dollari al barile nella sessione di ieri, poiché le preoccupazioni relative alla debole domanda cinese continuano a pesare sui prezzi del greggio. I dati che mostrano una bassa inflazione al consumo e prezzi industriali in calo in Cina hanno aumentato i timori di un rallentamento del più grande importatore di petrolio al mondo. Il rafforzamento del dollaro USA, dopo la rielezione del presidente Trump, ha contribuito a creare ulteriore pressione sui prezzi del petrolio, rendendo le materie prime denominate in dollari meno attraenti.
Analisti e investitori monitorano attentamente le prospettive della domanda globale per il 2025, insieme al potenziale impatto delle politiche di Trump e alle tensioni tra Israele e Iran. Tecnicamente ci avviciniamo a supporti chiave rilevanti, posti rispettivamente a 64.30 e 62.40, minimi significativi di aprile del 2023 e novembre 2021. Un breakout sotto questi livelli aprirebbe la strada al test di livelli decisamente inferiori.
WALL STREET NON SI FERMA MAI
Ieri il Dow Jones ha esteso il rally post-elettorale, raggiungendo nuovi massimi storici, contestualmente alla presenza di una euforia generalizzata legata ai potenziali benefici che le politiche di Donald Trump, in particolare i tagli fiscali e la deregolamentazione, porterebbero alle aziende. Nel frattempo, i guadagni dell’S&P 500 hanno rallentato e il Nasdaq corregge qualcosa su prese di beneficio del settore tecnologico. Si attendono ora, con grande interesse, i dati chiave sui CPI e PPI, unitamente ai commenti dei funzionari della Fed, per conferme relative alle mosse future della banca centrale.
ORO, CHE CORREZIONE
L’oro ha esteso la discesa correttiva arrivando fino a 2606, prezzo attuale, a ridosso del minimo del 9 ottobre scorso a 2604, tra le pressioni di un rally del dollaro e in ragione di chiusure preventive di posizioni long, in attesa dei dati chiave di questa settimana. Gli investitori hanno continuato a privilegiare l’appetito al rischio rispetto all’accumulazione di safe assets, ovvero di beni rifugio, a causa delle prospettive fiscali espansive dopo la vittoria alle elezioni presidenziali di Donald Trump. Basti pensare all’impennata dei mercati azionari e del bitcoin, i due asset di rischio per eccellenza.
La possibilità di tariffe più elevate da parte dell’amministrazione Trump ha ulteriormente messo pressione ai prezzi dell’oro tra le crescenti aspettative che un’inflazione più elevata spingerà la Federal Reserve a limitare l’entità dei tagli dei tassi che effettuerà il prossimo anno. I mercati infatti si aspettano che la Fed abbassi il costo del denaro a una soglia massima del 4% entro il primo trimestre del 2025.
AUSTRALIA
Sale l’indice di fiducia dei consumatori del Westpac-Melbourne Institute in Australia, con un incremento a 94,6 punti a novembre 2024, il livello più alto in due anni e mezzo, poiché le prospettive sull’economia e sulle finanze sono finalmente tornate positive.
Tuttavia, l’indice si è mantenuto al di sotto di 100 per quasi tre anni, il che indica che c’è ancora da lavorare, come si suol dire, anche se i componenti chiave dell’indice hanno mostrato forti miglioramenti. Le prospettive economiche per l’anno prossimo sono balzate dell’8,7% e la fiducia nelle prospettive economiche quinquennali è aumentata del 6,5%. Questi guadagni sono stati guidati, in parte, dall’allentamento delle preoccupazioni sui futuri aumenti dei tassi di interesse.
AUD/USD non ha reagito, pressato dalla forza generale del biglietto verde, che ha spinto AUD/USD a 0.6550 da 0.6580 di ieri.
Buona giornata e buon trading!
Saverio Berlinzani
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Borse miste in attesa dei datiIn attesa dei prossimi eventi relativi alle elezioni americane, e alla decisione della Fed, la settimana borsistica pare interlocutoria, ovvero poco volatile, con le price action ancora vicino ai massimi storici, ma incapaci di rompere supporti e resistenze delle ultime sessioni. Nel frattempo, il rapporto sui Jolts openings, ovvero le offerte di lavoro nelle aree commerciali, industriali e uffici degli Stati Uniti (Il calcolo include tutti i posti vacanti che rimangono aperti a partire dall'ultimo giorno lavorativo del mese), uscito ieri, ha mostrato che il numero di posti di lavoro è stato il più basso da gennaio 2021 e i licenziamenti sono aumentati,
La fiducia dei consumatori è aumentata invece al livello più alto da marzo 2021. Detto ciò, le probabilità di una riduzione del tasso di 25 punti base la prossima settimana si attestano attualmente intorno al 95%. Tornando ai listini Usa, Il Nasdaq 100 è salito dell'1%, avvicinandosi a un nuovo massimo storico, mentre l'S&P 500 è aumentato dello 0,2% e il Dow Jones è sceso dello 0,3%. Alphabet è salito dell'1,8% prima del suo rapporto sugli utili, alimentando l'ottimismo nonostante le incombenti preoccupazioni antitrust.
Tra i big, segnaliamo i risultati di Apple (+0,1%) e AMD (+3,9%), mentre sul fronte dati non dimentichiamo quelli sull'inflazione e sull'occupazione per cercare indizi sulla direzione del mercato. Tra gli altri titoli, McDonald's è sceso dello 0,6%, mentre Ford è crollata dell'8,5% dopo aver abbassato le sue previsioni sugli utili. Pfizer è scesa dell'1,4% nonostante abbia riportato un forte Q3 con un aumento dei ricavi del 31%.
VALUTE, CALMA PRIMA DELLA TEMPESTA
Cambi poco mossi, sempre all’interno dei trading range chiave delle ultime sedute, e in attesa che la tempesta si scateni, eventualmente con le elezioni del 5 Novembre e/o con le Fed di due giorni dopo. Tutto ciò rischia di far passare in secondo piano i dati sul mercato del lavoro, usciti ieri, che hanno evidenziato un raffreddamento importante dei Jolts e che, se confermati anche dagli Adp di oggi e dai Nfp di venerdì, potrebbero realmente cambiare qualcosa a livello delle price action.
EurUsd appena sopra 1.0800, avendo già attaccato due volte, per ora senza successo, l’area di 1.0765 70, respinta da ordini di acquisto interessanti nell’area. Va detto che sopra, 1.0840, sembra, per ora, un muro invalicabile. Difficile fare previsioni, considerato che oggi usciranno dati su Eurozona relativi a Pil, disoccupazione, inflazione, tutti numeri che potrebbero spostare gli obiettivi di breve termine. L’idea che si possa correggere un po’ al rialzo, tra Euro e Gbp, rimane valida, anche se, per il momento, sarebbero solo correzioni. Le oceaniche continuano a restare estremamente deboli, dopo la pubblicazione dell’inflazione in Australia.
L'indice mensile dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato del 2,8% su base annua a settembre 2024, attestandosi al di sotto delle previsioni di mercato del 2,9% e della lettura di agosto del 3.8%. Si è trattato del dato più basso dal primo trimestre del 2021, riportando l'inflazione nell'intervallo obiettivo della banca centrale del 2-3% per il secondo mese consecutivo. AudUsd è sceso a 0.6530, stabilizzandosi sui minimi. Ha tenuto leggermente meglio NzdUsd, ma solo in ragione del fatto che era sceso prima, con 0.5950 di minimo. UsdCad sopra 1.3910, con possibilità di attaccare quota 1.3950.
Sul fronte Jpy, per ora 154.00 è stato respinto ma non si segnalano altri interventi verbali, oltre a quello del Ministro delle Finanze Kato di due giorni orsono, contro una eccessiva svalutazione dello Jpy. Chf in leggero calo, spinto soprattutto dalla tenuta di EurUsd che ha permesso all’EurChf di avvicinarsi a 0.9400.
JOLTS IN DECISO PEGGIORAMENTO
Il numero di posti di lavoro vacanti è sceso di 418.000 a 7,4 milioni a settembre 2024, da un dato rivisto al ribasso di 7,8 milioni ad agosto e al di sotto delle aspettative di mercato di 8 milioni. È il livello più basso da gennaio 2021, e conferma che il mercato del lavoro si sta raffreddando. Le offerte di lavoro sono diminuite nell'assistenza sanitaria e sociale, e in generale in tutto il settore pubblico.
USA, BILANCIA COMMERCIALE
Il deficit commerciale degli Stati Uniti si è ampliato bruscamente a 108 miliardi di dollari a settembre 2024 rispetto al dato precedente di 94 miliardi di dollari riscontrato ad agosto. Si è trattato del deficit più ampio dal marzo 2022. Le importazioni sono aumentate del 3,8% rispetto al mese precedente a 282 miliardi di dollari, con notevoli aumenti per beni di consumo, beni strumentali, forniture industriali e alimenti.
A dimostrazione che la domanda Usa è ancora forte e resta resiliente, mentre cala la domanda estera, tanto è vero che le esportazioni sono diminuite del 2% a 174 miliardi di dollari, tra cali per beni strumentali, forniture industriali e beni di consumo.
GERMANIA, FIDUCIA DEI CONSUMATORI
L'indicatore del clima dei consumatori GfK per la Germania è salito a -18,3 a novembre 2024 dal -21,0 rivisto nel periodo precedente. È stata la lettura più alta da aprile 2022, con un sentiment in miglioramento per il secondo mese e superiore alle aspettative di mercato di -20,5. Le aspettative di reddito si sono rafforzate e la propensione all'acquisto ha raggiunto il livello più alto in quasi tre anni, entrambi in avanzamento per il secondo mese consecutivo.
Inoltre, la tendenza al risparmio è leggermente diminuita. Tuttavia, le prospettive economiche sono diminuite per il terzo mese, a seguito di una revisione al ribasso della crescita economica per il 2024. Le incertezze derivanti da crisi, guerre e prezzi elevati continuano a frenare i consumi. Nel frattempo, l'aumento delle insolvenze aziendali, i piani di tagli al personale e le intenzioni di delocalizzare la produzione all'estero incidono anche sul sentiment dei consumatori.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.