WisdomTree - Tactical Daily Update - 02.11.2022La FED alzera’ i tassi di 75bps, ma la narrativa potrebbe “ammorbidirsi”.
Il mercato del lavoro Usa resta forte: FED costretta a restare “hawkish”.
Mercato obbligazionario a zig-zag, dipende anch’esso da banche centrali.
Cina verso l’abbandono della politica Covid-zero. L’economia respirerebbe…
Ieri, 1’ novembre, tra scambi ridotti, le Borse europee hanno cominciato bene il nuovo mese, proseguendo il trend positivo di ottobre: pur perdendo un po’ di slancio sul finale per l’avvio incerto di Wall Street, tutti i maggiori indici hanno chiuso in rialzo.
Milano, col +0,63%, si e’ riportata sui livelli di agosto, Londra ha battuto tutti con +1,3%, Parigi +1,0%, Francoforte +0,6%. Wall Street ha invece chiuso negativa: Dow Jone -0,25%, Nasdaq -0,89% e S&P500 -0,41%.
I mercati finanziari guardano con relativa fiducia all’esito della riunione della Banca Centrale Americana (Federal Reserve-FED) di oggi, 2 novembre. E’ dato quasi per scontato un rialzo dei tassi di interesse di +0,75%, il quarto consecutivo di tale misura, mentre sulle prossime mosse c’e’ dispersione di opinioni.
L’indebolimento di alcuni dati macro americani potrebbe indurre la FED ad un ammorbidimento del ritmo e dell’entita’ dei prossimi rialzi: per il prossimo comitato di politica monetaria (FOMC) di dicembre, il consenso prevede un aumento di 50 punti base, mentre 2 rialzi consecutivi di 25 bps sono attesi nelle riunioni di inizio 2023. Di questo passo i tassi di riferimento raggiungerebbero il 5% a marzo.
A rendere piu’ complicato lo scenario sono stati i dati sul mercato del lavoro Usa a settembre che, pubblicati nel pomeriggio di ieri, hanno sorpreso al rialzo ed inciso negativamente su Wall Street. Il perche’ e’ molto semplice: per gli operatori finanziari la forza del mercato del lavoro e’ negativa poiche’ suffraga uno scenario di ulteriore restrizione monetaria da parte della banca centrale Usa.
Il numero delle offerte di lavoro e’ risalito a 10,72 milioni, contro i 9,85 milioni attesi, sancendo il 16’ mese consecutivo sopra i 10 milioni. Sebbene qualche analista riscontri sintomi di attenuazione dell'eccesso di domanda di lavoro, la ricerca di professionisti qualificati resta forte come mai in passato.
La stima ADP (Automated Data Processing) sui nuovi occupati privati non agricoli, diffusa oggi pomeriggio, povrebbe confermare un trend ancora positivo, ma in leggero rallentamento: le stime di consenso prevedono 193 mila nuovi occupati.
Che l’economia Usa continui a spingere forte e’ testimoniato anche dalla resilienza della produzione manifatturiera, con l’Indice PMI (Purchasing Managers Index) a 50,2 (-0,7 vs agosto, ma ancora sopra la soglia 50) e dal +0,2% delle spese per le costruzioni in settembre, tornate a salire dopo 3 cali consecutivi.
Oggi, 2 novembre, la riunione del FOMC dovrebbe dunque decidere un rialzo di 75pb, portando i tassi sui “Fed funds” a 3,75-4,00%, ma soprattutto la narrativa del Presidente Jerome Powell dovrebbe rimanare “hawkish”, seppur meno che dopo le ultime riunioni.
La politica monetaria delle banche centrali e’ un tema focale in tutto il Mondo: ieri, 1’ novembre, la Reserve Bank of Australia ha alzato i tassi di 25 bps, confermando l'ammorbidimento della sua attitudine, dopo che gia’ il mese scorso aveva sorpreso positivamente gli analisti con un aumento di 50 bps, sotto i 75 attesi.
ECB (Banca Centrale Europea): il Presidente Christine Lagarde, in un'intervista ad un quotidiano lettone, ha confermato quanto gia’ espresso giovedì scorso a latere del consiglio direttivo che aveva deciso un nuovo rialzo da 75 pbs: "l'inflazione è ancora troppo alta, la scorsa settimana abbiamo aumentato i tassi per la 3’ volta consecutiva e prevediamo di alzarli ulteriormente affinche’ l'inflazione ritorni all’obiettivo del 2%".
Sul fonte macroeconomico cinese rileviamo che l'indice Caixin-Pmi manifatturiero ha segnato un gradito rialzo a 49,2 punti ad ottobre, da 48,1 di settembre, battendo il consenso di 48.5: la soglia di espansione di 50 non e’ piu’ un miraggio, anche perche’ crescenti rumors sostengono che la Cina potrebbe ridimensionare a breve la sua drastica politica Covid-Zero.
I prezzi delle materie prime energetiche mostrano una tendenza in lieve rialzo: quello del WTI (greggio di riferimento Usa) guadagna +0,3% a 88,6 Dollari/barile, mentre quello del metano, sulla piattaforma europea di riferimento TTF di Amsterdam sale del +3,6% a 121 Euro per megawattora (ore 14.00 CET).
Poche novita’ dal mercato valutario: il cambio Euro/Dollaro e’ stabile attorno a 0,99, mentre l’Euro perde -0,4% contro Yen giapponese a 145,7.
Il comparto obbligazionario vede una leggera risalita dei rendimenti dei Governativi europei: il BTP decennale italiano rende 4,31% (+5 bps da ieri), l’omologo Bund tedesco 2,15% (+2 bps), da cui discende un leggero allargamento dello spread a 216 bps (ore 14.00 CET).
In buon recupero dai minimi toccati a inizio settimana i maggiori indici azionari cinesi: tra tutti spicca l’Hang Seng, che col +2,4% di questa mattina guadagna +6,3% nelle prime 3 sedute della settimana. Bene anche CSI300 di Shanghai&Shenzhen, +1,2%. Attorno alla parita’ sia il Nikkei giapponese, -0,1% che il Kospi coreano, +0,1%.
A fine mattinata gli indici azionari europei ed i futures Usa sono senza direzione (ore 14.00 CET).
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Idee operative HSI
DAX SPX consolidano il rimbalzo tecnico 05.10.2022Nonostante le tensioni provocate dal taglio di produzione del petrolio da parte dell'Opec, che ha provocato rialzi dei rendimenti e del dollaro, gli indici azionari hanno tutto sommato reagito con candele rialziste. Le probabilità di una prosecuzione del rally iniziato un paio di giorni fa sono buone. Attenzione ai supporti di breve.
Analizziamo l'indice Hang Seng.
WisdomTree - Tactical Daily Update- 20.05.2022Borse asiatiche in recupero, dopo il taglio dei tassi in Cina.
In aumento i rischi di recessione per economia europea ed Usa.
Banca Centrale Europea alle prese con inflazione e rallentamento crescita.
Inflazione restera’ una minaccia per tutto il 2022 in Europa.
Ieri 19 maggio, cali tutto sommato contenuti per le Borse europee il giorno dopo una peggiori sedute per Wall Street da oltre 2 anni a questa parte. Anche ieri i listini americani non sono riusciti a recuperare, ma hanno evitato di ripetere il “crash” di mercoledi’ 18. Inflazione persistente, svolta restritiva delle Banche Centrali e drammatica guerra in Ucraina continuano a pesare sulla prospettiva economica.
La volonta’ di intervenire in contrasto all’inflazione emerge chiaramente dalle minute della Riunione della Banca Centrale Europea di meta’ aprile: i Governatori delle Banche Centrali dei vari Paesi concordano che il contesto generale determinera’ ulteriori spinte al rialzo dei prezzi, anche nelle componenti “core” del paniere di misurazione, quello che esclude generi alimentari ed energia.
Pur giudicando ancora limitati i rischi di recessione o stagnazione per l’Euro-zona, viene riconosciuto un forte ridimensionamento delle prospettive di crescita economica rispetto alle attese, in media +4%, formulate a inizio anno.
Tra le righe si legge l’intenzione, largamente condivisa, di alzare i tassi al meeting di luglio e di ridurre o terminare il “quantitative easing europeo” con la fine di giugno.
Tuttavia il Vice-Presidente dell’ECB Luis De Guindos, nel riconoscere pressioni inflazionistiche ancora elevate nel breve termine, invoca cautela e gradualità nel processo di normalizzazione della politica monetaria .
Restando sul fronte “macro europeo”, si registra la sostanziale promozione dell’Italia a conclusione della “verifica” da parte del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Incassato il plauso per la formidabile crescita post pandemia del 2021, il “Bel Paese” dovra’ accontentarsi del +2,5% nel 2022 e del +1,7% nel 2023.
L’inflazione media annuale e’ stimata +5,5% per il 2022 ed il FMI raccomanda la definizione di una strategia credibile per ridimensionare il debito pubblico, troppo alto, e auspica riforme strutturali e piena implementazione del PNRR (Piano Nazionale di Resilienza e Rilancio).
I maggiori listini azionari europei, pur recuperando dai minimi di seduta, hanno chiuso col segno meno: Milano -0,6%, Francoforte -0,9%, Parigi -1,3% e Londra -1,8%. A Wall Street si riscontrano cali frazionali al “closing” di ieri, 19 maggio: Dow Jones -0,7%, Nasdaq -0,3% e S&P500 -0,5%.
Continua a dare buone conferme il granitico mercato del lavoro Usa: i dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione (Jobless claims), la scorsa settimana sono saliti di 21 mila, a 218.000, poco sopra le stime, ma le richieste continuative (oltre 10 settimane consecutive) sono stabili e ai minimi di sempre.
E’ risultato invece sotto le previsioni è l'indice di fiducia delle imprese manifauutiere calcolato dalla FED (Banca Centrale Usa) regionale di Filadelfia: e’ infatti crollato in maggio a 2,6 punti, dai 17,2 previsti.
Il rischio di una possibile recessione comincia a farsi sentire anche negli USA, specie dopo che il Chairman della FED Powell ha confermato aumenti dei tassi a giugno e a luglio. Anche gli analisti di Goldman Sachs e Morgan Stanley hanno aumentano il grado di probabilita’ di recessione tra 25 e 35 % nei prossimi 12 mesi, ben sopra il 5 % indicato a inizio anno.
Poche novita’ sul fronte incandescente delle materie prime: il prezzo del petrolio WTI (greggio di riferimento Usa) staziona attorno a 110 Dollari/barile e quello del gas naturale, sulla piattaforma di riferimento europea TTF di Amsterdam, stamani, 20 maggio, scambia attorno a 93 Euro/Megawattora, circa -1% sotto la chiusura di ieri.
Sul mercato valutario sembra arrestarsi la lunga corsa al rialzo del Dollaro Usa, che contro Euro torna ad avvicinarsi a 1,06 dopo i massimi a 1,038 di una settimana fa’: qualche recupero contro Dollaro lo fa segnare anche lo Yen giapponese, a quota 127,5 (ore 13.30 CET).
In parallelo al recupero dei mercati azionari asiatici ed europei, risalgono i rendimenti dei Bond Governativi: quello del BTP decennale sfiora nuovamente il +3% (+2,98% alle 14.00 CET), quello dell’omologo Bund tedesco +0,98% per uno spread che rivede i 200 punti base.
Le Borse dell’Asia Pacifico hanno chiuso in rialzo la seduta odierna e l’intera settimana. Ha dato una mano l’annuncio della notte scorsa, 20 maggio, di un taglio dei tassi piu’ forte delle attese da parte della Banca Centrale della Cina. Quello di riferimento a cinque anni, il piu’ vicino a quello pagato sui mutui ipotecari immobiliari, è stato tagliato a +4,45%, -15 bps, oltre le attese.
In chiusura riscontriamo: Nikkei giapponese +1,3%, e saldo analogo nella settimana, Hang Seng di Hong Kong +2,8% e +4% nella settimana, CSI 300 di Shanghai e Shenzen +1,6% e +1,9%, Sensex indiano +2,9% e +3,8%.
Mattinata decisamente positiva per l’azionario europeo, che recupera in media il +1,8%, contagiato dai recuperi in media superiori al +1% dei maggiori indici di Wall Street (ore 14.00 CET).
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 17.05.2022 Borse europee e future Usa in recupero: risk-on? Presto per dirlo.
Commissione UE abbassa stime crescita 2022, rilancia su energy transition.
Cina punta alla ripartenza con stimuli e easing regolamentare.
Petrolio ancora in rialzo, verso un maggio cattivo per inflazione.
Ieri, lunedi’ 16 maggio, i listini azionari europei non hanno replicato il rally di venerdi’ 13, ed hanno chiuso la seduta con cali frazionali. La notizia dello stop all’export indiano di grano, la richiesta della Svezia, a pochi giorni dall’analoga iniziativa della Finlandia, di aderire alla NATO (North Atlantic Military Alliance), i pessimi dati macro cinesi di aprile, posso essere tra le ragioni della debolezza delle Borse.
Anche a Wall Street ha prevalso un atteggiamento prudente, con vendite predominanti sul comparto della tecnologia: in chiusura Dow Jones +0,1%, S&P500 -0,4% e Nasdaq -1,2%. L’azione Twitter ha perso oltre il -8% dopo che Elon Musk ha confermato la volonta’ di pagare un prezzo piu’ basso di quello inizialmente proposto, una volta completato il conteggio degli acconts “falsi”.
Sul fronte del conflitto in Ucraina, le notizie descrivono la difficolta’ dell’esercito russo ad avanzare nel Donbass e di un suo ritiro dall’area di Karkhiv. Purtroppo non si registrano passi avanti verso la soluzione diplomatica. Gli effetti economici sono drammatici sia per l’economia ucraina, attesa perdere un terzo del suo valore nel 2022, che per quella russa (stime FMI attorno a -10%), punita dalle crescenti sanzioni.
Mentre si e’ spesso parlato dei prezzi alle stelle delle materie prime energetiche, negli ultimi giorni sono stati sollevati diversi allarmi sul fronte delle commodities alimentari.
Il prezzo del grano si e’ impennato dopo che il Governo indiano ha deciso di vietare le esportazioni: il future sul “Wheat” scambiato sul Chicago Board of Trade (la Borsa mondiale di riferimento per le materie prime agricole), hanno nuovamente toccato ieri i 12,4 Dollari/bushel, replicando il massimo di marzo toccato dopo l’aggressione dell’Ucraina, che e’ anche il top dal 2008.
Vale la pena di ricordare che Russia ed Ucraina rappresentano quasi un terzo della produzione mondiale, e che le esportazioni dall’Ucraina via Mar Nero sono di fatto ferme per il blocco dei porti, quello di Odessa in primis.
Intuitivo l’allarme della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) per il drammatico calo dell’offerta, delle riserve e per l’ascesa dei prezzi, circa +50% rispetto alla vigilia dell’invasione.
I prezzi del gas naturale europeo, complice il crollo dei consumi per riscaldamento e l’ipotesi di un accordo di compromesso in seno all’UE per i pagamento alla Russia, sono calati ieri del 3% sul mercato TTF, ed oggi recuperano +1% a 94 Eur/Gwh.
Ieri, 16 maggio, la Commissione Europea ha pubblicato le nuove previsioni economiche che, come nelle attese, indicano minore crescita e più inflazione rispetto a quelle di 3 mesi fa, con la possibile aggravante della rinuncia totale all’import di gas e petrolio russo.
Come contromisura a futuri ammanchi di forniture, si prevede di accelerare il piano di transizione energetica con 200 miliardi di Euro aggiuntivi.
Il mercato obbligazionario e’ piuttosto volatile e consolida i forti rialzi dei rendimenti dei Governativi degli ultimi mesi: il BTP decennale italiano rende +2,91% (+7bps), l’omologo Bund tedesco +1,01%, per uno spread di 190 bps.
Il Treasury Note USA decennale rende +2,92%, + 4 bps da ieri, dopo che l’indice Empire Manufacturing di aprile ha segnato un forte peggioramento delle aspettative, determinando uno schiacciamentto della curva dei rendimenti: lo spread tra 2 e 10 anni si e’ ridotto a 30 bps (ore 12.30 CET).
L’ipotesi di prossima “normalizzazione” post-lock down in Cina fornisce nuovo slancio al prezzo del petrolio, che dopo il +3% di ieri guadagna oggi, 17 maggio, un ulteriore +0,6% a 114,8 Dollari/barile (WTI greggio riferimento Usa, ore 12.00 CET).
I saliscendi dell’economia cinese non smettono mai di stupire ma di una cosa si puo’ essere certi: le Autorita’ di Pechino non stanno con le mani in mano quando riscontrano un rallentamento della crescita. Alla politica monetaria di nuovo super-espansiva della Banca Centrale (PBOC), si e’ aggiunta l’iniziativa del Governo a sostenere le imprese con sussidi, incentivi e regolamentazione piu’ “morbida”.
La stampa specializzata cinese riferisce di un convegno a Pechino sulla digital economy, ad invito superselettivo, a cui intervengono i top managers della tech e figure politiche di spicco cinese. La speranza e’ di un nuovo, piu’ accomodante atteggiamento da parte del Governo sul piano normativo.
JP Morgan sembra ottimista, e cambiando il giudizio “non investibile” di soli 2 mesi fa, ora segnala ottime prospettive per alcuni big names della tecnologia.
Positive stamattina 17 maggio, le maggiori Borse dell’Asia-Pacifico, grazie al recupero della “tech”: Hang Seng-Tech di Hong Kong +4% con Bilibili +7% e JD.com +5%, Hang Seng generale +2,2%: CSI 300 di Shanghai&Shenzen +0,8%, Nikkei giapponese +0,3%. Kospi coreano +1%, Sensex indiano +0,7%.
A fine mattinata registriamo Borse europee brillanti, +1,6% medio, e futures su Nasdaq e S&P500 oltre +1,5% (ore 13.00 CET).
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 18.03.2022Prosegue, insieme ai bombardamenti in Ucraina, il lavoro della diplomazia.
Gli Usa cercano un chiarimento della posizione cinese sul conflitto in Ucraina.
Il rischio di mancanza di petrolio russo spinge di nuovo all’insu’ i prezzi.
Mercati azionari nervosi, ma solidi, nonostante la peggiorata prospettiva.
Ieri, 17 gennaio, le Borse europee hanno reagito compostamente alla decisione della FED (Banca Centrale Americana) di alzare i tassi di 0,25%, primo rialzo dal 2018. Il Chairman della FED Jerome Powell ha nuovamente sottolineato che l'economia americana è "molto forte" e che la crescita prosegue robusta.
La produzione industriale statunitense a febbraio non ha brillato, con un +0,5%, rispetto al +1,4% di gennaio, ma l'indice sull'attività manifatturiera della FED di Philladelphia e’ salito comunque molto più delle attese. Numeri forti, invece, per le nuove costruzioni e per le concessioni edilizie a febbraio, su livelli record dal 2007.
Per le azioni europee, chiusure contrastate: Milano -0,7%, Francoforte -0,4%, Parigi +0,4% e Londra +1,3%, nel giorno del rialzo dei tassi ufficiali.
A Wall Street tutti gli indici hanno chiuso con robusti rialzi: Dow Jones e S&P500 +1,2%, Nasdaq +1,3%. Protagonista dei recuperi di ieri il comparto “energy”, +3,4%.
L’attenzione degli operatori finanziari e’ pero’ puntata sull’evoluzione del conflitto in Ucraina. Per buona parte della giornata di ieri si era diffusa la speranza di progressi significativi nel negoziato tra i 2 paesi belligeranti: il Capo dei negoziatori ucraini Podolyak dichiarava ad un giornale polacco che occorrono “ tra pochi giorni ed una settimana e mezza per un accordo sui punti ancora aperti”.
Anche il portavoce del Cremlino Peskov, ripreso dall’agenzia Tass, affermava che un accordo chiaro su tutte le questioni e la sua immediata attuazione, potrebbe fermare velocemente gli “eventi in corso in Ucraina”. Meno ottimista il Ministro degli esteri ucraino Kuleba, secondo cui le delegazioni sono ancora lontane da un accordo.
Oggi, 18 marzo, alle 14.00 CET, avra’ luogo uno storico meeting “virtuale” tra il Presidente Usa Joe Biden e quello cinese Xi-Jinping. Il focus della loro riunione sara’ il conflitto Russia-Ucraina, verso il quale gli Stati Uniti temono che Pechino assuma un attegiamento solidale o comunque non ostile all’iniziativa militare russa.
Tornando alle Borse europee di ieri, l’indebolimento pomeridiano si deve anche alle parole della Presidente ECB (Banca Centrale Europea) Christine Lagarde: "Le nostre prime valutazione dell'impatto della guerra vedono l'inflazione media annua salire a +5,1% nel 2022, ma anche oltre +7% nello scenario peggiore”.
In effetti, le aspettative di crescita globale sono in rapida riduzione nell’ultimo mese, ad una velocita’ che non si verificava dai tempi (2008) del crack Lehman Brothers. Gli ingredienti per la “stagflazione” ci sono tutti, purtroppo. Il termine stagflazione e’ nato negli anni ’60 e descive la contemporaneita’ di un aumento eccessivo dei prezzi (inflazione) e l’assenza di crescita economica (stagnazione).
Soprattutto in Europa, ai rallentamenti delle forniture di materie prime e componenti, si combina la perdurante salita dei loro prezzi, aggravata dal conflitto tra Ucraina e Russia, che sono grandi esportatori di materie prime energetiche, metalli industriali ed anche commodities agricole. L’inflazione riduce capacita’ di acquisto dei salari, erode il valore reale dei risparmi e incide sui consumi privati.
La Bank Of England, nel meeting di ieri, 17 marzo, ha deciso il 3’ rialzo consecutivo dei tassi di interesse, portando quello di riferimento da +0,5% a +0,75%, in linea con le attese e col chiaro scopo di contrastare la crescita dell'inflazione, prevista fino al +8% medio annuo.
Il prezzo del petrolio e’ tornato a crescere, col Wti a 102,3 Dollari/barile, +7,7%, un balzo legato all'allarme dell'Aie (Agenzia Internazionale per l’energia) sul possibile ammanco di forniture dalla Russia che potrebbe arrivare sino a 3 milioni di barili/giorno. Stamane il prezzo del WTI e’ stabile attorno a 103 Dollari/barile.
Stamattina le borse asiatiche hanno chiuso in ordine sparso una settimana molto erratica: l’Hang Seng di Hong-Kong, dopo 2 sedute di formidabili recuperi ha segnato -1,0%, con un +3,5% nella settimana. Nikkei giapponese a +0,4% e +6,3% settimanale, CSI300 di Shanghai&Shenzen a +0,5%, frutto di un sensibile recupero nel finale. Completano il quadro il Kospi coreano, +0,4%, settimana a +1,50%.
Il Governo cinese strizza l’occhio ai mercati finanziari, e promette di ammorbidire le restrizioni anti-Covid per minimizzarne gli effetti economici. In generale il nuovo atteggiamento del Governo e’ volto a garantire la stabilità economica e finanziaria per i prossimi anni, e questo implica un atteggiamento piu’ conciliante verso le aziende del Tech quotate anche negli Usa e aiuti diretti al comparto immobiliare.
Oggi, 18 marzo, rileviamo aperture europee stabili, seguite da un graduale peggioramento per le borse europee, chiaramente sensibili agli sviluppi del conflitto in Ucraina. I future di Wall Street indicano aperture in calo di oltre mezzo punto percentuale.
Relativamente tranquillo il comparto obbligazionario. Lo spread di rendimento tra Btp decennali italiano e Bund tedesco e’ stabile a 152 punti base, col rendimento del 10 anni italiano a +1,88% (ore 13.00 CET).
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 16.03.2022Tra incessanti bombardamenti, si lavora ad un cessate il fuoco in Ucraina.
La Cina non vuole sanzioni per i suoi commerci e da’ sostegno alle sue Borse.
Ulteriore forte caduta del prezzo del petrolio: WTI a 96 Dollari/barile.
I mercati credono in un aumento, senza traumi, di +0,25% dei tassi Usa.
Ieri, 15 marzo, le Borse europee hanno parecchio oscillato, per poi chiudere contrastate, sospese tra le notizie di possibili passi avanti nelle trattative sul cessate il fuoco tra Russia e Ucraina e l’attesa delle decisioni prese dopo 2 giorni di riunione del FOMC (Federal Open Market Committee) della Banca Centrale Usa (FED).
Sulla chiusura dell’azionario europeo di ieri hanno pesato le dichiarazioni del presidente russo Putin, che accusavano l'Ucraina di "non è seriamente impegnata a trovare una soluzione": Milano +0,3%, Londra e Francoforte -0,2%, Parigi -0,1%.
Tornando alle decisioni della FED di oggi, il mercato attende il primo rialzo dei tassi dal 2018 ad oggi, ma la misura dell'aumento, 0,25 o 0,50%, dipendera’ da quanto i membri del FOMC stimano gli effetti depressivi sulla crescita Usa dell’invasione russa dell’Ucraina. Cruciali, dunque, le previsioni dei 18 membri votanti.
Intanto i prezzi alla produzione negli Stati Uniti a febbraio sono cresciuti oltre le attese, testimoniando persistenti pressioni inflazioniste rialziste nel sistema economico, accentuatesi nella prima decade di marzo per gli eventi bellici.
In chiusura, tuttavia, gli indici di Wall Street hanno svoltato in positivo: Dow Jones +1,8%, S&P 500 +2,1%, Nasdaq +2,9%, complice il fatto che le possibili ricadute negative della nuova ondata di Covid in Cina potrebbero deprimere la crescita ed i consumi di materie prime energetiche e di metalli.
In effetti il prezzo del petrolio, che solo una settimana fa, martedi’ 8, aveva superato 130 Dollari/barile (WTI, greggio di riferimento Usa), ieri, 15 marzo, ha segnato una violenta correzione a 95 Dollari, con un calo vicino a -8% in una sola seduta e -27% in una settimana.
Per molti aspetti la Cina riserva sorprese quotidiane e dall’elevato impatto. Lunedi’ 14, nell’incontro di Roma col consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jack Sullivan, Yang Jiechi, Capo della commissione Esteri cinese, ha chiarito che il suo Paese "non è schierato" nel conflitto e che "non vuole essere colpito" dalle sanzioni.
Ieri, la produzione industriale in Cina ha sorpreso positivamente, con una crescita del +7,5% annuo nel bimestre gennaio-febbraio, ben sopra il +3,9% previsto dal consenso ed al +4,3% del bimestre novembre-dicembre: le vendite al dettaglio, in febbraio, hanno evidenziato un solido +6,7%, sopra le attese di +3%, segnando il miglior dato di crescita mensile da giugno 2021.
In Cina i nuovi contagi, dopo i picchi degli scorsi giorni sopra 5.000, sembrano tornato a scendere: tuttavia l’approccio di Pechino alla pandemia e’ notoriamente drastico e le restrizioni introdotte per arginarne la diffusione, secondo gli analisti di UBS (Swiss Bank Corporation) potrebbero impedire all’economia cinese di raggiungere il target del +5,5% per il GPD (Prodotto interno lordo) nel 2022.
Le Borse asiatiche sorprendono gli investitori: ieri mattina, martedi’ 15, l’Hang-Seng di Hong-Kong aveva chiuso a -5,0%, sulla notizia del nuovo drastico lockdown di Shenzhen, polo industriale, tecnologico e porto fondamentale per l’export cinese.
Oggi, 16 marzo invece, riscontriamo un clima quasi euforico: l'indice Hang Seng risale +8,8%, il Shanghai composite balza del +3,5% ed il CSI300 “continentale” del +3,6%.
Il Governo cinese ha deciso di intervenire a sostegno dei mercati finanziari: il Comitato per la stabilità e lo sviluppo finanziario, guidato dal vicepremier Liu He, si impegna a mantenere stabili i mercati e ad attenuare i rischi del comparto immobiliare, oltre che a collaborare con la SEC americana (Security Exchange Commission) per prevenire l’esclusione di alcune azioni cinesi da Wall Street.
Le Borse europee stamane, 16 marzo, sono partite molto positive, con rialzi medi di oltre +3% a fine mattinata (ore 13.30 CET), sperando in evoluzioni positive del negoziato tra Ucraina e Russia. Il Presidente ucraino Zelensky parla di colloqui entrati in una fase più "realistica" e di posizioni meno distanti sul tema della neutralità dell’Ucraina.
Oggi, 16 marzo, il mercato finanziario russo e’ alle prese con un’importante scadenza: il pagamento di interessi per 117 milioni su bonds denominati in Dollari: 2 settimane fa il Governo Russo non aveva escluso la possibilità di onorare il pagamento in Rubli anziché in Dollari, ma questo si tramuterebbe in un immediato “default” o insolvenza.
Il prezzo del petrolio, dopo lo scivolone di inizio settimana, sembra stabilizzarsi attorno ai livelli di ieri: il WTI scambia a 97 Dollari/barile. In discesa anche il prezzo del gas naturale europeo che sulla piattaforma olandese TTF perde oltre il -3% a 109,8 Euro/MMbtu.
Il volore dell’Oro scende ai minimi delle ultime 2 settimane a 1.918 Dollari/oncia, -0,6%. (ore 13.30 CET). Tra i metalli industriali massima attenzione per il caotico ritorno agli scambi sul London metal exchange del nichel, sospeso dall'8 marzo scorso.
I futures su Wall Street sembrano anticipare aperture positive, trainate dalla tecnologia (Nasdaq +1,5%, future Dow Jones +1,0%).
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Indici in attesa della FED - Hang Seng minimi storici 15.03.2022La riunione della FED domani segnerà uno spartiacque nella politica monetaria USA quindi gli indici hanno trascorso la giornata all'interno dei range precedenti in attesa dell'evento.
Cosa succede agli indici cinesi? Vediamo l'Hang Seng.
HANG SENG ottima opportunità long!Buongiorno,
Mi soffermo su questo indice che a differenza degli altri azionari principali ha visto andare in picchiata di parecchio il suo valore, con una discesa inesorabile iniziata circa un anno fa.
Quale potrebbe essere la candela di svolta? La pinbar disegnata sul timeframe settimanale chiusasi nella prima decade di gennaio. Infatti la price action ha provato ad invertire ben due volte nel mese di dicembre, tuttavia la pressione ribassista ha avuto la meglio.
Stavolta potrebbe essere diverso, in quanto la suddetta pinbar ha dato avvio ad un impulso rialzista che ha violato la trendline superiore rispettata nell'ultimo anno.
Inoltre la discesa si è fermata ancora una volta sul lato inferiore del triangolo che la price action sta disegnando dal gennaio 2018.
Operatività: attendiamo ovviamente il completamento del retest della trendline rotta per entrare long.
Disclaimer: tutte le analisi esposte attraverso questo profilo non rappresentano consigli finanziari, ma la mia personale visione basata sulle strategie operative di trading che utilizzo.
Se vi piace il mio metodo di analisi, lasciate un like, grazie.
Un caro saluto a tutti.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 05.01.2022Borse europee in rialzo, piu’ incerto l’azionario Usa, con la tecnologia in calo.
Dal meeting Opec+ conferma della crescita programmata della produzione.
Dati sull’inflazione Europea di dicembre: alti, ma potrebbero essere il picco.
Borse asiatiche in calo: risentono di tassi in ascesa perche’ ricche di azioni tech.
Ieri, 4 gennaio, nella seconda seduta del 2022, i principali indici azionari europei sono stati ancora orientati al rialzo, testimoniando fiducia sulla prospettiva economica nonostante la variante Omicron, l’inflazione troppo alta e lo scenario probabile di una stretta monetaria delle Banche centrali.
Il FtseMib italiano ha segnato +0,81%, il Cac40 francese +1,39%, il Ftse 100 britannico +1,63% ed il Dax40 +0,83%. Gli acquisti di titoli energetici, banche, ciclici e del lusso hanno largamente compensato la debolezza di tecnologici e farmaceutici, emersa nel pomeriggio in parallelo a Wall Street.
I listini Usa, dopo una brillante apertura, si sono indeboliti, ma in maniera differenziata: il Dow Jones e’ comunque salito del +0,59%, lo S&P500 ha perso il -0,06%, ed il Nasdaq il -1,33%. In breve a Wall Street, in parallelo ad un rapido rialzo dei rendimenti sui “governativi”, sono tornati gli acquisti sui beni di largo consumo, turismo, hotel e ristorazione, mentre hanno prevalso le vendite di azioni del settore sanitario e, soprattutto, della tecnologia.
Evidentemente, benche’ l'andamento negli Usa dei contagi con variante Omicron sia allarmante, con oltre un milione di contagi in un giorno, sembra prevalere la convinzione che questa nuova ondata non sia in grado di rallentare troppo la crescita economica globale, poiche’ non obblighera’ i Governi a scelte drastiche di lock-down.
Peraltro il focus degli investitori, nella giornata di ieri, 4 gennaio, era sulla riunione dell’Opec+ (Cartello dei principali esportatori di petrolio). Come previsto, Opec+ ha confermato l'aumento mensile gia’ programmato della produzione di petrolio, pari a +400 mila barili/giorno in febbraio, e per i mesi succesivi.
Insomma, il Cartello ritiene ancora valida la strategia di ripristinare lentamente i livelli pre-pandemia, dopo che a marzo 2020, nella fase piu’ acuta dell’emergenza sanitaria, aveva scelto un taglio record di 10 milioni di barili/giorno. Opec+ considera gli effetti della variante Omicron meno penalizzanti per la domanda di greggio rispetto a quelli delle precedenti 3 ondate.
La decisione di ieri ha sostenuto i prezzi, col WTI (greggio di riferimento Usa) che ha rivisto quota 77 Dollari/barile, ed il Brent (Mare del Nord europeo) gli 80 Dollari/barile, dove li ritroviamo stamane (ore 12.00 CET).
Sul fronte dei dati macroeconomici, l’indice Ism manifatturiero, che misura la performance dell’industria negli Stati Uniti, a dicembre e’ peggiorato a 58,7 rispetto al 61,1 di novembre, pur restando largamente in area di espansione (sopra i 50 punti) per il 19’ mese consecutivo.
In Germania, insieme ad un dato sulle vendite al dettaglio che a novembre sono scese del -2,9% su base annua, si registra anche un tasso di disoccupazione invariato al 3,3%, un livello in assoluto molto basso e confortante.
Come dicevamo, prosegue, sul mercato obbligazionario, il graduale movimento al rialzo dei rendimenti, ma il differenziale tra quello del Btp decennale italiano e quello del Bund tedesco si è stablizzato a 132 punti base. Il rendimento del decennale italiano sale anche oggi, +2 bps a +1,23%, ai massimi da fine giugno 2020.
Negli Usa si consolidano le aspettative che vedono la Federal Reserve aumentare i tassi di interesse di +0,25% almeno 3 volte nel 2022. Cio’ favorisce una risalita dei rendimenti dei Treasury americani verso nuovi massimi di periodo. Stamane quello del Treasury decennale benchmark Usa e’ sopra +1,65%, non lontano da picco di fine marzo a quota 1,76%.
Oggi, 5 gennaio, dopo un avvio incerto, i mercati azionari europei hanno nuovamente imboccato la strada del rialzo, e a fine mattinata guadagnano in media il +0,5%. (ore 13.00 CET).
L’aumento dei tassi di interesse e’ tra le possibili concause della frenata dei titoli tech di ieri, ed ha inciso sulle chiusure delle Borse asiatiche stamattina: solo il Nikkei giapponese e’ riuscito a segnare un piccolo rialzo: +0,1%, mentre sono pesantemente scivolati l’Hang-Seng di Hong-Kong -1,6%, il Kospi coreano -1,2% e il CSI300 di Shanghai&Shenzhen -1,0%.
La parte restante di questa settimana e’ ricca di dati macroeconomici: stamane e’ stato pubblicato il dato preliminare dell'inflazione a dicembre in Italia: +4,2%, in linea con le attese, ed in salita dal +3,9% di novembre. Diffusi nella mattinata anche gli indici PMI (Purchasing managers Index) dei servizi in Eurozona: 53,1 in dicembre, leggermente sotto le stime ed al dato del mese prima, entrambi 53,3.
Attenzione in serata, a mercati americani aperti, alla pubblicazione dei verbali dell'ultimo FOMC (Comitato di politica monetaria) della Federal Reserve e domani, sempre negli Usa, ad un paio di dati sul mercato del lavoro: le assunzioni nel settore privato (ADP) e le richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione (Jobless claims).
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Hang Seng LongAllarmato dalla situazione che stanno vivendo la maggior parte delle azioni cinesi quotate a New York (vedasi ad esempio BABA e PDD) ho pensato che fosse il caso di orientarsi su un indice emergente: l' Hang Seng di Honk Kong. A tal proposito ho trovato un buon prodotto quotato qua da noi in Italia, così da evitare problemi per le transazioni: LYXOR HONG KONG HSI UCITS ETF (che paga pure un discreto dividendo).
Facendo un' analisi dettagliata della situazione negli ultimi mesi possiamo vedere come potrebbe essere un ottimo punto di ingresso e il tutto viene confermato da numerosi indicatori come: l' RSI, la media a 65, fibonacci (i cui livelli sono stati testati più volte) e le 5 onde discendenti. Confidando che questo indice ci dia numerose soddisfazioni e sperando in una politica economica cinese quanto più liberista possibile ritengo che questa sia un' ottima strategia di investimento (considerato anche il margine che lo SP500 ha prima di arrivare a 5000).