goldcome era prevedibie abbiamo un grosso indebolimento per il bene rifugio per eccellenza ma io non inzieri a cantare vittoria i tori sono nascosti dietro l'angolo di LUCA.P0
Gold che vuoi fare?GOLD che vuoi fare?? Potrebbe configurarsi come fase di accumulo e quindi i minimi di questi giorni potremmo vederli come potenziali spring e test.. Sono in posizione con stop sotto i minimi ma mi rendo conto di aver anticipato di molto l'ingresso.. se invece fosse una rottura al ribasso, allora la prima proiezione sarebbe area 1900..Longdi gilbo90Aggiornato 0
Il prezzo dell'oro a 2200$ con il default U.S.A?Se desideri ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo, basta cliccare su "SEGUI" in alto. Inoltre, se vuoi approfondire un particolare argomento o hai bisogno di qualche consiglio, ti prego di commentare sotto l'articolo e sarò felice di aiutarti. Il prezzo dell'oro a 2200$ con il default o la revisione della spesa degli Stati Uniti? Nonostante un leggero aumento, il prezzo dell'oro rimane ancora sotto i $2.000 l'oncia, non ancora sufficiente per invertire la tendenza al ribasso che dura da tre settimane. Le preoccupazioni che i debiti degli Stati Uniti non potranno essere pagati a partire dall'inizio di giugno, se il tetto del debito non viene immediatamente aumentato, si fanno sentire fortemente su mercati come oro e argento. La paura che possa verificarsi un default sta sostenendo la forza della valuta USA. Un campanello d'allarme è suonato forte e chiaro da parte delle banche statunitensi. Alcuni istituti su scala media hanno riscontrato un forte calo nei prezzi delle azioni e dei depositi durante l'ultima settimana, un segno che le cose non stanno andando nel modo giusto. Il dollaro è salito ulteriormente venerdì, dopo che i dati sull’umore dei consumatori statunitensi hanno registrato un calo, destando preoccupazione per l'andamento dell'economia. Lo stallo sulla questione del tetto del debito del governo degli Stati Uniti solleva la possibilità che avvenga un default entro il 1° giugno. In questa situazione di estrema incertezza, le persone si rivolgono al dollaro come asset rifugio. Se i dati macro statunitensi dovessero passare di colpo dall'ottimismo al pessimismo, il rischio di una recessione potrebbe riaffiorare e i mercati si aspetterebbero dei tagli dei tassi da parte della Federal Reserve nella seconda metà del 2023. Attualmente, la probabilità che la Fed mantenga i tassi invariati a giugno è molto alta (82%), con un 33% di possibilità che decida di ridurli a luglio. In tempi di crisi, il dollaro può essere una valuta sicura ed è probabile che tutti i cattivi annunci avranno un effetto positivo su di esso. Ritengo che l'aumento della preoccupazione per la crisi del debito degli Stati Uniti porterà a un aumento del prezzo dell'oro mentre gli investitori si preparano al possibile caos nei mercati finanziari. La possibilità di una serie di tagli dei tassi negli Stati Uniti prima della fine dell'anno alimentano la domanda di metalli preziosi. Questo sostegno dovrebbe avere un effetto positivo sul valore delle riserve auree non fruttifere. L'oro è più che mai un bene sicuro a causa della situazione politica instabile a Washington, dell'approccio di allentamento dei tassi da parte della Federal Reserve, delle crescenti tensioni geopolitiche, delle persistenti preoccupazioni per la salute degli istituti finanziari statunitensi e del timore di un rallentamento economico. I segnali tecnici mostrano un declino nei prezzi che sono al di sotto della media mobile veloce. Se dovessero chiudere oltre la media mobile, potrei decidere di acquistare con l'obiettivo del prezzo a 2100. Per assicurarsi una protezione nel caso in cui non si riuscisse a raggiungere un accordo sul tetto del debito, l'investimento in oro è senza dubbio la scelta migliore. Il 31 maggio, tutte le prospettive saranno a sfavore. Se un accordo sul debito non si concretizzerà, gli Stati Uniti andranno in default; se vi sarà un accordo, conterrà delle pesanti riduzioni della spesa che porteranno lo Stato americano in recessione. Dal mio modello previsionale risulta che il prezzo dell'oro nel prossimo trimestre arriverà a 2100$. Nota dell'autore: Le informazioni e i contenuti forniti su questo sito non devono essere considerati come un invito a investire sui mercati finanziari. Il Contenuto è un giudizio personale del Dott. Antonio Ferlito. Longdi Antonio_Ferlito0
ANALISI INTERMARKET ORO: QUANDO SUPERERA' I MASSIMI STORICI? L’obiettivo di questa analisi è quello di esaminare l’oro e tutti i catalizzatori responsabili del suo movimento. La materia prima riuscirà a superare e segnare nuovi massimi storici? Quali sono le condizioni affinché l’ipotesi si realizzi? Se al contrario dovesse ritracciare, quali livelli monitorare? Buona lettura. 1. LA TENDENZA LATERALE DELL’ORO La figura successiva mostra il prezzo dell’oro su timeframe settimanale: È possibile osservare come il metallo giallo presenti una tendenza laterale da maggio 2020. Gli estremi superiore e inferiore del canale parallelo formato dal prezzo sono costituiti: • Dalla resistenza a 2080$ • Dal supporto compreso tra i 1650$/1750$ Quali sono stati i catalizzatori che nell’ultimo triennio hanno permesso alla materia prima di raggiungere i suoi massimi storici? Come mostra la grafica successiva: • Estate 2020: pandemia di covid-19 • Marzo 2022: conflitto Russia-Ucraina • Maggio 2023: tassi reali in calo e dollaro debole La pandemia e la guerra sono due tra i possibili e diversi scenari riconducibili a quella condizione definita risk-off; non c’è da stupirsi che l’oro, bene rifugio per eccellenza, abbia agito da tale raggiungendo dunque i massimi storici. Descriviamo ora il riquadro “tassi reali in calo e dollaro debole” …perché? Cosa significa? Che rapporto esiste tra oro, dollaro e tassi reali? 2. IL RAPPORTO TRA ORO, TASSI REALI E DOLLARO AMERICANO La figura successiva mostra la correlazione tra metallo prezioso e tassi reali: Essa, analizzata su timeframe settimanale, si presenta inversa, motivo per il quale: • Il prezzo dell’oro tende a salire al “deprezzarsi” dei tassi reali Perché? Proviamo a spiegare questo concetto in maniera estremamente semplice: • I tassi (o rendimenti) reali altro non sono che la differenza tra tassi nominali e aspettative di inflazione. I tassi reali osservabili nella figura precedente sono stati ottenuti sottraendo al rendimento nominale americano a scadenza 10 anni le aspettative di inflazione alla stessa scadenza È da ormai diverso tempo che sentiamo o leggiamo la seguente frase: “L’inflazione erode il valore cedolare delle obbligazioni” Perché? Immaginiamo di acquistare un bond dal valore nominale di 1000€ da una cedola del 3% annua con una scadenza di 2 anni: questo significa che, all’anno, andremmo a ricevere un interesse di 30€. • Il primo anno, immaginando un tasso di inflazione pari allo 0%, potremmo acquistare 30€ di beni • Durante il secondo anno, con un tasso di inflazione al 2%, non potremmo acquistare la stessa quantità degli stessi beni dell’anno prima con i 30€ di interesse a causa, appunto, dell’aumento generalizzato dei prezzi. Perché questo? • Il tasso di inflazione misura l’aumento generalizzato di beni e servizi; quanto più esso salirà, tanto più una moneta perderà potere d’acquisto. Ergo: i 30€ di cedola ricevuti con un tasso di inflazione allo 0% varranno più dei 30€ incassati con un tasso al 2%. È importante ricordare che: • Il valore nominale della cedola non cambia; quello che cambia è quello reale, che tiene conto dell’effettiva (o, se preferita, reale) cifra incassata Che correlazione presenteranno dunque le obbligazioni con il tasso di inflazione anno/anno? Prendiamo in esame l’ETF TLT (obbligazioni del tesoro americano con scadenze residue superiori a 20 anni): Come mostra la figura, sicuramente inversa! Ovviamente i tassi reali sono strettamente dipendenti dalla politica monetaria. Osserviamo la figura successiva: Ad una politica monetaria restrittiva corrisponderà un aumento dei rendimenti reali, al contrario un loro ribasso. Questo significa che il rialzo dei tassi di interesse renderanno più attraenti le obbligazioni, per due motivi: • Faranno apprezzare i rendimenti nominali • Faranno diminuire le aspettative di inflazione Riavvolgiamo ora il nastro e chiediamoci: “Perché il prezzo dell’oro tende a salire al ribasso dei tassi reali?” Oro e obbligazioni americane possono essere considerate in certi contesti come due asset class simili tra loro. Ad esempio: • Entrambi sono considerati come asset rifugio, in grado di proteggere gli investitori da momenti di turbolenza finanziaria Qual è una differenza importante tra essi? • Le obbligazioni pagano le cedole, al contrario dell’oro Ecco, dunque, il motivo della correlazione inversa osservata precedentemente: • All’aumentare dei tassi reali, aumenterà il “potere cedolare” delle obbligazioni, incentivando gli acquisti degli investitori: sarà più conveniente detenere bond rispetto al gold • Il contrario accadrà nel caso opposto: tassi reali in ribasso incentiveranno acquisti di oro Però…c’è sempre un però! L’oro è correlato inversamente al dollaro americano, come mostra la figura successiva: Il motivo è semplice: • L’oro, come alcune tra le altre materie prime più conosciute, è denominato in dollari americani; questo significa che esso, per essere acquistato, dovrà essere pagato in quella stessa valuta. Questo significa che all’apprezzarsi del dollaro, l’oro “costerà di più” per i detentori di altre valute come euro, yen eccetera. Sarò vero il contrario nel caso opposto: al deprezzarsi della valuta gli investitori avranno più incentivi ad acquistarlo È qui che arriviamo all’ultimo collegamento intermarket del paragrafo: qual è uno dei motivi per il quale il dollaro tende ad apprezzarsi? L’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve rende più attraenti le obbligazioni americane, come è stato osservato e commentato qualche riga fa. Quelli stessi bond, così come il gold, sono denominati in dollari americani; questo significa che: • Quanto più i bond saranno attraenti, tanti più investitori vorranno acquistarli, utilizzando ovviamente dei dollari americani. Questo farà aumentare la domanda della valuta stessa e, per questa dinamica (della domanda e dell’offerta, per la precisione), la valuta tenderà a rafforzarsi. Non è un caso che dollaro e tassi reali a 10 anni americani presentino una correlazione per lo più diretta, come mostra la figura successiva: Concludiamo questo secondo paragrafo con due schemi riassuntivi: 3. QUANDO L’ORO POTRA’ SUPERARE LA SOGLIA DEI 2080$? Rispondere alla domanda sarà ora più semplice: • Quanto più il mercato prezzerà un taglio dei tassi di interesse (e quindi una FED meno aggressiva), tanto più si indeboliranno i tassi reali e il dollaro americano, con annesso rialzo del gold Quello che dovrebbe accadere è rappresentato nelle due grafiche seguenti: Tuttavia, secondo il World Gold Council, organizzazione che pubblica dei report e delle analisi sempre molto interessanti, il metallo giallo avrebbe bisogno di un ulteriore catalizzatore. Nella figura successiva un piccolo estratto dell’ultimo report, reperibile al link: • www.gold.org Al gold potrebbe servire una brusca correzione del mercato azionario. È come se, nella figura, i tre punti recitassero: “Non è presente abbastanza risk-off tale da permette all’oro di infrangere al rialzo i suoi massimi storici” Quale potrebbe essere un fattore capace di scatenare una brusca correzione? • Un esempio potrebbe essere rappresentato da un brusco rallentamento degli utili; essi, come mostra la grafica successiva, sono fortemente correlati all’S&P500 Questo accadrà? L’S&P500 realizzerà un nuovo impulso ribassista? Questo lo commenteremo. Per ora basiamoci sulle correlazioni osservate: se esse saranno rispettate e il contesto e le aspettative degli investitori si manterranno tali, è possibile che ciò potrebbe accadere. O, per correggere il tiro: • Sarà più probabile osservare la materia prima in prossimità dei suoi massimi storici Se il suo prezzo dovesse al contrario ritracciare, quali livelli osservare? Come mostra l’ultima figura: Il prezzo ha creato un primo impulso rialzista dal 4 novembre 2022 al 2 febbraio 2023: il livello nel quale si sono concentrati maggiori volumi è quello dei 1810$. Il prezzo ha successivamente ritracciato e rimbalzato proprio intorno allo stesso livello. Il rimbalzo, avvenuto il 9 marzo 2023, ha avuto fine un mese dopo, in corrispondenza dei massimi: il point of control dell’impulso si è attestato sui 1995$ ed è proprio nello stesso livello che il prezzo, ora, sta lateralizzando. I due importanti livelli indicati grazie ai due segmenti paralleli di color rosso rappresentano, ad oggi, due importanti strutture da osservare alle quali il prezzo potrebbe essere sensibile qualora decidesse di ritracciare. Se avete dei dubbi di qualunque tipo commentate pure. Buona giornata. Selezione editorialedi MatteoFarci2234
FASE CORRETTIVAanche se non di grande ampiezza al momento la stagionalità vuole il rally estivo a luglio-agosto quindi vediamo se la stagionalità è rispettata e dove arriva la correzione la NUVOLA potrebbe essere un target prima di risalire a rompere i maxdi gilles1771
Si ripeterà il ciclo dell'oro? Se la storia dovesse ripetersi assisteremmo ad una nuova fase di lateralizzazione.di carlocolumbaAggiornato 0
Possibili nuovi massimi sul Gold Terza volta che attacca resistenza sul massimo assoluto, ancora nessuna candela ha chiuso sopra i 2028 usd (chiusura del 3/08/20) candela che ha segnato il massimo mai violato. Se il prezzo riesce a rompere questa resistenza con volumi a supporto e chiusura sopra e' ottimo segnale per aspettare ritest della zona e cercare un long.Longdi Franpesca3
gc1come detto più volte il muro spicologico dei 2k è veramente grosso. le possibilità e la voglia di arrivare a 2.1 k sono ma sta al mercato dargli la spinta finaledi LUCA.P0
Oro lanciato verso il doppio massimoIl 4 Aprile il prezzo dell'oro ha raggiunto per la terza volta nella sua storia i 2000$. Adesso sembra lanciato ad attaccare il doppio massimo a 2078$, toccato a Marzo 2021 ed in precedenza ad Agosto'20 dove c'è ancora il ATH a 2089$. Tecnicamente al momento non c'è molto da dire, non si hanno segnali di inversione, ne su weekly, ne su daily. La crescita è spinta da presunti possibili venti di recessione sull'economia mondiale. Recessione che continua ad essere posticipata dagli analisti, perché i dati macro ad oggi non sono drammatici. Soprattutto quelli a livello di disoccupazione. di Alex9758
1,2,3 Possibile formazione del gagliardetto, che può essere interpretato come formazione di continuazione rialzista.Longdi Paolo_4960
LO SPAZIO C'ERA...Bingo ora a 2080 ci arriva poi ci sarà il solito attacco delle Banche Centrali ma attenzione... potrebbe sorprenderci molto in alto anche se la stagione dei grandi rallies è in estatedi gilles1771
Idea operativa su XAUUSDCi troviamo sull'oro, che sta mostrando recentemente candele di debolezza, questa debolezza è stata confermata anche dall'incrocio al ribasso delle medie mobili su time frame giornaliero suggerendo che la tendenza rialzista potrebbe essere terminata, almeno per un po'. Ci si aspetta dunque, dopo il ritracciamento, il formarsi di una nuova gamba ribassista non troppo intensa in quanto rimane comunque un mercato con una struttura di fondo rialzista e sopra alla media istituzionale a 200 periodi. Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma solo un'idea basata sulla nostra strategia. Buon trading! Shortdi ciuffomasAggiornato 333
Gold: Pavimento a 1.815 $ con Price Action di ripartenzaBuongiorno a tutti, eccomi qui come ogni fine settimana per vedere un mercato interessante da seguire nei prossimi giorni. Come sempre, nel mio metodo di lavoro, il mio piano settimanale serve per darmi una linea da seguire nei prossimi giorni: questo significa che dovrò attendere delle conferme su daily chart per operare in linea con l'analisi weekly. Oggi prendo il Gold che forma una TAB ( Tail Bar ) di tenuta del pavimento con minimo a 1.815 $ dopo che la settimana precedente aveva mostrato una FTW Combo Long. In questo caso quindi nei prossimi giorni dovremmo salire oltre il massimo settimanale per la convalida e cercare di trovare degli spunti come un trigger del mio metodo su time frame daily che mi dia la conferma del setup. Il fallimento della mia view si avrebbe con ritorni sotto i 1.800 $. Un target iniziale di prezzo invece per le prossime settimane si potrebbe stabilire attorno a 1.950 $. Anche per oggi è tutto, vi auguro un bel fine settimana e un buon TRADING SIMPLE!Selezione editorialedi ArduinoSchenato1139
ORO bene rifugio in tempi di crisi La recessione alle porte, la tenuta dei 1800 ed il POC che va dal 2020 ai giorni nostri portano nuova forza sull'oro che può puntare a nuovi massimi storici oltre i 2000 ptLongdi giuasua0
Gold - Segnale long da 1829Su Gold, la strategia segnala long dal livello 1829. Si tratta di una strategia algoritmica di natura trend following. Chiusura di tipo intraday, win ratio del 50% circa. Utilizzo tradingview come diario per l'operatività, che su S&P, Crude Oil, Gold, sarà tutta algoritmica. di DomenicoIvanPontilloAggiornato 2
SPAZIO ESISTEper salire fino al bordo superiore della NUVOLA, diciamo 1892 e dintorni difficile superi 1900 poi le variabili in gioco sono tante, il dollaro, la guerra, la FED che continua ad alzare i tassiLongdi gilles1772
goldnonostante tutto quello che si dica anche questa volta il gold si è dimostrato non essere più il bene rifugio come una voltadi LUCA.P0
NON ANCORAper il Long ci vuole pazienza certo un rimbalzo può partire sul bordo della NUVOLA ma il movimento South non sembra finito ci vuole ancora tempodi gilles1772
Goold = anticipa la recessione e il prossimo Mercato Orso !Respinto con forza da una resistenza Dinamica importantissima. adesso = - diventa ribassista per il prox Biennio - accumuliamo le debolezze senza fretta - è in arrivo una "recessione" ! Queste sono le uniche certezze che ho ! Il quadro Macro-economico che si delinea con questo affondo dell'ORO, non è per nulla confortante. Buon Trading GuysShortdi NikTopScalper7
Gold: Segnale di price action per le prossime settimaneBuongiorno a tutti, anche questa settimana troviamo alcune informazioni interessanti se osserviamo i prezzi dei maggiori mercati. La correlazione tra USD, Gold, Indici è sempre un dato importante da tenere monitorato e in questi giorni possiamo vedere delle conferme di possibili inversioni ( almeno di breve termine e quindi in ottica di trading ) in alcuni asset che seguo per il mio trading. Oggi parliamo di Xau/Usd, Gold: il grafico settimanale del metallo giallo infatti parla chiaro e ci mostra un DMLC in area sell con chiusura ribassista al di sotto dei 1.900 $/Oz. Per quanto mi riguarda cercherò di attivarmi qualora nei prossimi giorni questo mercato mostrerà delle dinamiche di conferma su grafico daily. L'dea, se si venisse a concretizzare, potrebbe avere come primo target di riferimento la zona che passa per 1.800 $/Oz. mentre il superamento dei massimi settimanali ovvero area 1.975 andrebbe a fallire la mia idea ribassista. Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE! Selezione editorialedi ArduinoSchenato2223
Oro a 3.000$: grafici e fondamentali potrebbero giustificarloIl punto di vista offerto dalla analisi tecnica, da quello fondamentale desumibile dalla lettura del ciclo economico e da quello geopolitico forniscono spunti sufficienti perché la quotazione spot dell’oro di 3.000 dollari risulti, quantomeno, non ridicola. Ad inizio anno, e prima di stappare lo spumante di fine anno, immaginare una rilevazione mensile dell’inflazione italiana al 12% avrebbe suscitato, probabilmente dopo qualche comprensibile secondo di disorientamento, un senso di ilarità. Oggi sappiamo che è avvenuto e sappiamo anche mettere insieme agevolmente le motivazioni che lo hanno reso possibile. Questo serve per comprendere come certi fenomeni sono sempre possibili seppure poco probabili. Allo stesso modo l’oro che quota intorno ai 3.000 dollari è una possibilità seppure poco probabile. Quello che propongo in questa analisi è mettere insieme le motivazioni associate a questo scenario. L’ORO NEI PORTAFOGLI DI INVESTIMENTO Nei portafogli di investimento sufficientemente diversificati e razionali l’oro trova facilmente il suo spazio. I gestori di portafoglio al riguardo suggeriscono una quota che possiamo dire oscilli, a seconda delle visioni, tra un 5 e un 15 percento del portafoglio. Da questo punto di vista il motivo della sua presenza nei portafogli diversificati è quello di fungere da ombrello nel caso ci sorprenda un temporale. L’alternativa di cercare l’ombrello mentre comincia a piovere si mostra meno efficiente visto che nel frattempo che lo cerchiamo ci saremo già un po bagnati e probabilmente lo pagheremo di più se comprato ad un angolo di via. Lo so che averlo sempre dietro a volte è scomodo ma se non si volessero avere sorprese sarebbe il prezzo da pagare. Nonostante tutto non avremmo nemmeno la garanzia che l’ombrello faccia a pieno il suo lavoro visto che può capitare che si inceppi all’apertura o addirittura nel caso in cui dopo aperto dovessimo scoprire che è rotto. Il concetto sotteso alla metafora è che non ci sono garanzie che in casi di avversità sui mercati l’oro si apprezzi come da noi atteso. Questo è facilmente verificabile mettendo a confronto le quotazioni con i più disparati indicatori di rischio che possano essere interpretati come espressione del sentimento degli operatori di mercato (VIX, ...). Essendo un asset molto liquido scambiato globalmente e quotidianamente sui mercati, la visione secondo cui debba apprezzarsi in un contesto di risk off ha un difetto congenito. Infatti, sulle quotazioni dell’oro agiscono costantemente e contemporaneamente variabili diverse tra loro, per cui anche se la tendenza ad apprezzarsi in inattesi scenari di rischi diffusi dovesse correttamente innescarsi, questa non è detto che si manifesti immediatamente e con un andamento lineare. Una delle qualità più apprezzate dell’oro è quella della decorrelazione che, in tempi e misura variabili, mostra con le principali asset class. La visione forse più diffusa e comprensibile è, come accennato prima, quella di protezione contro eventi inattesi e particolarmente avversi. Così come da un impianto antincendio ci si aspetta che quando serve entri in funzione senza se e senza ma, similmente dall’oro si pretende rendimento quando tutto crolla. Tuttavia, un portafoglio di investimento è come le superfici totali di vendita di un supermercato. Si tratta comunque di uno spazio limitato, quindi prezioso, dove occorre scegliere con cura cosa esporre sapendo che non è possibile avere tutto. Nel minimarket sotto casa cercando olio alimentare difficilmente troveremo, oltre al classico “miscela di oli comunitari”, contemporaneamente le eccellenze regionali, quelli bio e quelli solo italiani ma più probabilmente un solo medio tipo. Similmente in un portafoglio troppo piccolo non posso pretendere, ad esempio, di spingere la diversificazione equity inserendo con funzione satellite magari gli alternativi come hedge fund, private equity, private credit, venture capital, infrastructure, real estate, long/short, leva finanziaria, global macro, event driven o relative value che hanno dimostrato molta dispersione nei rendimenti nello straordinario 2022. Senza considerare la possibilità di usare leve superiori ad uno, se voglio dare sprint alle possibilità di performances posso espormi molto sugli strumenti dinamici/volatili togliendo conseguente spazio ad altro, per esempio strumenti più conservativi e capaci di esprimere meno potenziale di crescita ma magari più protezione. Si tratta dell’eterno trade-off tra desiderio e ragione che rende sempre attuale e proponibile la frustrazione del contadino che, accanto alla moglie ubriaca vorrebbe anche vedere l’uva nella sua vigna. Ma quali sono le variabili che hanno un’influenza diretta e sufficientemente apprezzabile sulle quotazioni dell’oro? RENDIMENTI REALI Sappiamo che si tratta di una materia prima disponibile in quantità non infinita per cui, similmente ad altre materie, gode dell’effetto scarsità che in alcune circostanze può incidere positivamente sulle sue quotazioni. A mio giudizio, la relazione più affidabile e sorprendente è quella che lo lega ai rendimenti reali disponibili sul mercato. Sappiamo, infatti, che l’oro non produce rendimenti e come tale è sfavorito in momenti in cui i rendimenti reali (al netto dell’inflazione) di bond e/o equity si dimostrassero generosi in relazione alla loro media storica. Da questo punto di vista notissima è la sua relazione inversa con i rendimenti reali offerti, ad esempio, dai treasury americani a 10 anni Si tratta di una decorrelazione robusta e tuttavia non puntuale per cui non possiamo aspettarci che in ogni momento si muova in modo coerente con le aspettative. Il motivo è, come detto in precedenza, che le quotazioni sono strattonate da ogni parte da molte altre variabili e questo impedisce la decorrelazione puntuale. DOLLARO USA Sappiamo anche che è quotato in dollari americani per cui perde appeal nei momenti di forza della valuta visto che costa di più comprarlo Infatti, mostra un coefficiente di correlazione pressoché negativo ma, similmente al caso precedente, ancora una volta non puntuale. RISK OFF Viene anche percepito come bene rifugio cui rivolgersi quando le cose non vanno bene sul piano geopolitico. Il comportamento, ad esempio, in relazione al titolo decennale del governo americano risulta coerente con questo ruolo visto che quest’ultimo rappresenta per eccellenza il porto sicuro in caso di risk off Ed anche qui la correlazione non è massima per una serie di motivi, nell’ultimo periodo la mancata decorrelazione tra oro e rendimento del decennale è da attribuire anche al brusco rialzo dei tassi praticato dalla FED nell’ultimo anno e dalla necessità di liquidare qualunque cosa quando eravamo in piena pandemia. Tornando al titolo dell’analisi proposta, cosa potrebbe spingere i prezzi dell’oro ad alti e nuovi livelli nei prossimi anni? Facciamo qualche considerazione sul piano tecnico e fondamentale. Riguardo il primo aspetto, quello che balza agli occhi osservando le quotazioni sul time frame mensile è la formazione pressoché completa di una figura tecnica abbastanza frequente in verità su grafici più veloci di questo Si tratta della “tazza con manico” o in inglese “Cup and handle”, visto che chi l’ha per primo individuata e formalizzata è l’americano William J. O’Neil nel 1988. L’autore la classifica come una figura rialzista di inversione di trend per cui la si dovrebbe trovare solitamente alla fine di un down trend del quale ne decreta la fine. Tuttavia, più spesso la si trova come figura di continuazione all’interno di un trend consolidato di cui rappresenta quindi, al pari di molti altri pattern, una semplice pausa. Infatti, fu Dave Landry ad ampliarne il concetto, nel senso qui sostenuto, di “Running cap and handle” cioè di continuazione. In analisi tecnica, che ricordo sconta già nei prezzi tutte le informazioni di natura fondamentale, i molti pattern ad oggi noti ed i molti altri che potrebbero essere messi a punto hanno, in verità, alla base sempre gli stessi concetti tratti dal comportamento degli operatori che si esprimono attraverso i volumi, la prevedibilità/ripetitività dei comportamenti, gli ordini a mercato ed in pending. Il running cap and handle (RC&H) si forma, come detto, all’interno di un trend consolidato e inizia, nell’ipotesi di un up trend, con la formazione di quello che si rivelerà essere un massimo relativo importante da cui partirà una lunga (relativamente al time frame di osservazione) fase di vendite che sovrastano i rialzisti producendo quella che si chiama “distribuzione”. In questo caso importante è l’osservazione dei volumi che devono essere necessariamente in calo per poter classificare come correttivo il movimento. Questi infatti seguono l’andamento curvo del pattern che disegna il fondo della tazza per cui saranno in calo fino al fondo per poi aumentare con la risalita, confermando che il trend dominante è quello rialzista, fino a rivedere il massimo relativo precedente e completare così la tazza. Questo comportamento dei volumi, come detto, è fondamentale per potere considerare efficace la figura. Quando i prezzi rivedono i precedenti massimi si innesca una contesa tra operatori già presenti sul mercato a quei prezzi e altri che hanno comprato soprattutto sul fondo della tazza e che da li hanno prodotto la spinta al rialzo per cui le vendite innescano un pullback su quei livelli producendo, con volumi in calo come si addice ad ogni pullback, una correzione che formerà il manico, ciò che oggi è in atto e che non deve per regola produrre un ritracciamento superiore al 50% del movimento rialzista partito dal fondo della tazza. Il manico, dunque, non rappresenta altro se non una pausa del trend rialzista ripreso a correre dal fondo della tazza e quindi, come una qualunque flag o pennant dovrebbe preludere alla nuova esplosione dei volumi in acquisto che dovrebbe coincidere con la definitiva rottura della neckline rappresentata dalla linea che collega i due massimi relativi. A quel punto la miccia è accesa e, se il pattern manterrà le promesse, dovremmo assistere ad una accelerazione del trend alimentata dalle ricoperture di coloro che si sono posti short al test del precedente massimo, insieme ai rialzisti che aspettavano la rottura del massimo per entrare o aumentare l’esposizione. Riguardo al target che è possibile raggiungere, la regola ancora una volta vuole che sia collocato al livello della proiezione, a partire dalla rottura della neckline, dell’altezza del pattern e cioè l’intero movimento espresso dalla distanza tra fondo tazza e neckline per cui viene fuori il livello dei 3.000 dollari circa Personalmente non considero mai come matematiche queste proiezioni, suggerendo piuttosto di concentrarsi sull’auspicato movimento impulsivo che origina dalla rottura della neckline cercando di sfruttarlo nel modo migliore possibile. La RC&H si considera completa allorché i prezzi rompono con decisione, cioè con accelerazione evidente dei volumi scambiati, la linea che collega i due massimi precedenti (neckline). Cosa che non è ancora avvenuta. Al solito esistono due modalità di ingresso. Una che prevede di acquistare tout court la rottura della neckline con stop sul minimo del manico e profit canonico alla proiezione dell’altezza della figura. Una seconda, più conservativa, prevede di attendere che i prezzi dopo la rottura della trendline ritraccino con volumi in calo a ritestare il livello appena infranto e qui attendere un opportuno set-up per entrare long. L’una e l’altra presentano, come spesso avviene, vantaggi e contro. La prima ha il vantaggio di acciuffare il rialzo nel caso in cui i prezzi non dovessero tornare indietro a formare il pullback, ma hanno lo svantaggio di spuntare un prezzo di ingresso probabilmente alto nel caso la rottura fosse accompagnata da esplosione di volumi e quindi da prezzi in rapida salita. Altro contro non trascurabile è quello di incappare eventualmente in un falso segnale per cui i prezzi dopo una veloce escursione sopra la neckline ritornano sotto di essi (bull trap) con il serio rischio di vedersi avvicinare lo stop loss. La seconda presenta certamente il vantaggio di evitare con quasi certezza il falso segnale visto che non si apre il long immediatamente ma si attende un ritracciamento dei prezzi. Quasi certamente perché comunque non siamo al sicuro nel caso in cui acquistassimo dopo il pullback visto che il falso segnale si può materializzare anche in quella occasione. Tuttavia, è un’evenienza meno frequente. Presenta invece il non trascurabile svantaggio di lasciarsi scappare l’occasione nel caso in cui, abbastanza frequente, i prezzi non avessero alcuna intenzione di fare la sosta per il pullback. Ad ognuno, in base alle proprie attitudini, la propria scelta. Tuttavia, nei mesi scorsi è avvenuta una cosa interessante Esiste anche un tentativo di ingresso long anticipato, di solito attuato dai traders più aggressivi, che prevede di acquistare non alla canonica rottura del bordo superiore della tazza ma della trendline ribassista che ha portato alla formazione della prima parte del manico. Se il tentativo andasse a buon fine produrrebbe due interessanti effetti che sono l’uno il riflesso dell’altro. Da una parte si riduce l’ampiezza assoluta della perdita potenziale visto che il livello di entrata è più vicino allo stop. Dall’altra, di conseguenza, migliora notevolmente il rapporto reward/risk visto che si passerebbe da 2 circa, cioè un rendimento atteso pari al doppio del rischio corso, a 6,5 volte circa. Ovviamente, non è scontato che scegliere l’opzione che promette un reward/risk notevolmente più elevato sia la scelta più efficiente perché la probabilità di successo ad essa associata è notevolmente più bassa rispetto al caso più conservativo. Infatti, dopo l’acquisto è molto più alto il rischio che i prezzi scendano fino a toccare lo stop. Questo per due motivi visto che lo stop è molto più vicino al prezzo corrente e perché esiste una volatilità dei prezzi che caratterizza lo strumento e che potrebbe rivelarsi inadeguata all’ampiezza assoluta dello stop. Una prova di quanto detto è proprio contenuta nel grafico su dove si vede che chi avesse acquistato la rottura della trendline ribassista sarebbe incorso in un falso segnale ed avrebbe incassato la perdita visto che i prezzi sono tornati indietro fino a toccare lo stop loss. In verità anche i volumi non erano affatto coerenti con un ingresso long visto che dalla rottura di una tale trendline ci si aspetta molta partecipazione dal mercato per essere classificata come affidabile. Ancora una volta una prova di come nei mercati, e nel trading, non ci siano i pasti gratuiti o le illuminazioni geniali sfuggite a tutti: qualunque comportamento tenuto in termini di posizionamento sul mercato può immediatamente essere prezzato in termini di rischio corso. Punto. Abbandoniamo ora lo scenario tecnico e proviamo ad immaginare quale dovrebbe essere il contesto macroeconomico, ci spostiamo quindi sul piano fondamentale, capace di giustificare prezzi dell’oro a 3.000$. Ripercorrendo le precedenti considerazioni circa i fattori che hanno diretta influenza sulle quotazioni e immaginando l’evoluzione dello scenario economico più prevedibile, cioè quello che catalizza il maggior consenso tra gli operatori qualificati (Banche Centrali, Banche d’affari, gestori di patrimoni, enti sovranazionali, …) ci accorgiamo che in fondo parliamo di qualcosa che potrebbe realmente avverarsi. Se pensiamo ai tassi di interesse reali, che come visto sembra essere il riferimento più affidabile in termini di correlazione, il livello attuale elevato rispetto alla media storica e soprattutto quella più recente suggerisce che le possibilità che restino su questi livelli o più elevati sono minori rispetto al caso opposto. Il ritardo con cui si manifestano le conseguenze sull’economia dell’aumento dei tassi di interesse, lo scenario di inflazione appiccicosa che non cala quanto desiderato ed i tassi che rimangono alti per lungo tempo potrebbero sostenere i rendimenti reali per qualche tempo ancora ma l’indebolimento economico atteso, come suggerito ad esempio dagli indici PMI in costante deterioramento, potrebbero rapidamente rovesciare il contesto inducendo le banche centrali ad intraprendere il sentiero del taglio dei tassi. Questo scenario porterebbe con sé un’accelerazione dell’indebolimento degli utili aziendali e con essi dei multipli (quotazioni) mentre gli acquisti sui bond ridurranno i loro rendimenti. Tutto ciò sosterrà le quotazioni dell’oro visto che gli investimenti alternativi con cui compete saranno più deboli. Dal lato valutario, probabilmente il dollaro americano è prossimo al suo picco di medio periodo visto che gli USA sono prossimi al picco dei tassi per cui progressivamente vedremo ridurre il divario coi tassi a breve delle altre aree valutarie. Tassi a breve più elevati sono attrattivi per i flussi di liquidità per cui sostengono la valuta locale. Il fenomeno è ben fotografato dall’indice del dollaro che mette la valuta americana a confronto con le altre principali valute Inoltre, la prospettiva di indebolimento dell’economia americana produce naturalmente un indebolimento della sua valuta e visto che l’oro è quotato in dollari ne trarrebbe beneficio risultando meno caro. In ultimo, il FMI di recente ha previsto che nel 2023 un terzo delle economie mondiali sarà in recessione. In generale la debolezza economica porta con sé un peggioramento come detto della redditività delle aziende, disoccupazione in aumento e compressione degli investimenti. Un quadro che storicamente porta a preferire i cosiddetti porti sicuri tra cui l’oro. In definitiva, il contesto recessivo o di generica debolezza economica diffusa genera un generale sentimento di cautela e di ricerca di protezione anche da eventi ostili ed inattesi sul piano geopolitico per cui l’aumento dell’allocazione della liquidità all’oro risulta più sostenuta. BOTTOM LINE Cercando di mixare i due piani di analisi, tecnica e fondamentale, potremmo dire che lo scenario di prezzi vicini ai 3.000 dollari sarebbe quello che mette i fila tutti i fattori esaminati, una sorta di allineamento di pianeti che potrebbe favorire il sostegno all’oro. Anche da un punto di vista temporale, il tempo necessario al completamento della figura tecnica del RC&H esaminata risulta compatibile con i tempi degli sviluppi degli eventi illustrati sul piano fondamentale. Siamo, infatti, in attesa che possa completarsi il manico il che potrebbe richiedere qualche mese in armonia con lo sviluppo fin qui osservato dal grafico. Non resta che attendere. Longdi RaffaeleCosta443
Il Gold è arrivato all'obiettivo/resistenzaIl gold sta tornando negli ultimi due mesi ha messo a segno un rialzo ad oggi di un 11%. Personalmente l'aspettavo ad Ottobre attorno a 1570$ ma così non è stato e m'ha fregato ripartendo. Un segnale grafico interessante l'avevamo già avuto nella prima decade di Novembre, con il break del canale discendente, segnalato nell'analisi del 2 Dicembre L'oro sta puntando alla resistenza a 1857$ . A distanza di un mese possiamo vedere che oggi sta arrivando all'obiettivo della proiezione che coincide anche con l'area di resistenza del livello 50 di Fiboancci del vettore massimi a 2078 e minimi a 1618$. Il 50% di un vettore è sempre una linea spariacque. Un break out deciso di questo livello potrà portare l'oro nuovamente verso i 1920$. Al momento se pur alla resistenza non mi metto short . di Alex9759
goldin questo anno decisamente complesso poco è stato detto sul bene rifugio per eccellenza ma principalmente perché non ha funzionato a differenza delle altre crisi finanziariedi LUCA.P0