Idee operative NZDUSD
Kiwi si arrampica sul rischio – sul diagramma di flusso dice...Kiwi si arrampica sul rischio – sul diagramma di flusso dice di più a venire?
Il dollaro neozelandese si è rafforzato a circa 0,6045, il suo livello più alto in oltre una settimana, supportato dal miglioramento del sentimento di rischio globale a seguito di un accordo commerciale USA–Giappone.
L'accordo, che abbassa le tariffe e aumenta gli investimenti bilaterali, ha innescato un'impennata nei mercati giapponesi. L'indice Nikkei 225 giapponese è salito di oltre il 3%, raggiungendo il massimo da un anno.
Il breakout in NZDUSD è stato accompagnato da una serie di candele rialziste con poco o nessun stoppino superiore, prova di un rifiuto minimo da parte dei venditori. Le candele più recenti si stanno consolidando appena sotto la zona 0.6055, che si allinea con una resistenza minore dal 4 luglio.
Il rifiuto da quest'area-specialmente se stampa un modello ribassista o stella cadente-potrebbe segnalare un pullback a breve termine. Al ribasso, il supporto immediato è ora a 0,6000. Se rotto, il supporto successivo si trova potenzialmente intorno a 0.5980, che è stato l'ultimo grande swing low prima del breakout.
Banche centrali caute, tassi tra stop e tagliGIAPPONE, INFLAZIONE MISTA
Il tasso di inflazione annuale in Giappone è sceso al 3,5% a maggio 2025, dal 3,6% dei due mesi precedenti, segnando il livello più basso da novembre.
Nel frattempo, l'inflazione core è salita al 3,7% dal 3,5% di aprile, toccando il livello più alto da oltre due anni, in vista delle elezioni estive.
Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,3%, dopo lo 0,1% registrato ad aprile.
Per ora, la BoJ resta ferma e non sembrano esserci pressioni per un rialzo del costo del denaro.
BOE FERMA SUI TASSI
La Banca d'Inghilterra ha votato 6 a 3 per mantenere il tasso di riferimento stabile al 4,25% nella riunione di giugno, in un contesto di elevata incertezza globale e pressioni inflazionistiche persistenti.
Tre membri si sono espressi a favore di un taglio di 25 punti base al 4%, sebbene il mercato si aspettasse un voto di 7 a 2.
La BoE ha previsto che l’inflazione resterà vicina ai livelli attuali per il resto dell’anno, con un graduale ritorno verso l'obiettivo nel 2026.
Ha messo in guardia da “rischi bilaterali per l’inflazione”, citando l’aumento dei prezzi dell’energia dovuto all’escalation in Medio Oriente e possibili turbative commerciali causate dai dazi statunitensi.
La crescita del PIL britannico appare debole e il mercato del lavoro continua a mostrare segnali di allentamento.
VALUTE
Il Dollar Index è sceso leggermente durante la notte, tornando in area 98,00, ma mostra segnali di consolidamento rialzista su base settimanale.
Il conflitto tra Israele e Iran, con il possibile coinvolgimento degli Stati Uniti, ha sostenuto la domanda di beni rifugio.
Secondo le ultime notizie, il presidente Trump ha concesso all'Iran un’ultima possibilità per negoziare la fine del programma nucleare, posticipando eventuali attacchi militari e promettendo una decisione entro due settimane.
Sul fronte monetario, la Fed ha mantenuto i tassi invariati all'inizio della settimana, confermando un approccio prudente.
Jerome Powell ha avvertito di possibili rialzi dell’inflazione nei prossimi mesi, anche a causa dei dazi proposti.
La Fed ha rivisto al ribasso le prospettive di crescita e ha confermato l’intenzione di attuare due tagli dei tassi nel 2025.
Il dollaro appare in lieve ripresa contro euro, sterlina e yen rispetto all’inizio settimana. Tuttavia, in assenza di market mover, sarà la politica a guidare la price action, come sempre accade con Trump.
TURCHIA, TASSI FERMI
La Banca Centrale Turca ha mantenuto il tasso di riferimento al 46% nella riunione di giugno, dopo un precedente aumento a sorpresa di 350 punti base, in linea con le attese di mercato.
Le pressioni inflazionistiche si sono attenuate da aprile, ma i rischi per la crescita si sono intensificati, complice l’incertezza globale, le politiche protezionistiche e le tensioni geopolitiche.
La Banca ha affermato che il livello attuale dei tassi è sufficiente a proteggere i conti capitale e prevenire nuovi crolli della lira.
La stabilità del cambio resta una priorità, dopo il crollo valutario innescato dal conflitto politico tra Erdogan e il sindaco di Istanbul.
SNB: TASSI A ZERO
La Banca Nazionale Svizzera ha tagliato il tasso di riferimento di 25 punti base, portandolo allo 0% a giugno 2025, per la prima volta dalla fine dei tassi negativi del 2022.
La decisione riflette un contesto di inflazione in calo e prospettive economiche globali in peggioramento.
A maggio i prezzi al consumo sono diminuiti dello 0,1%, il primo calo in quattro anni, guidato dal turismo e dai prodotti petroliferi.
Nel primo trimestre del 2025 il PIL svizzero è cresciuto significativamente, grazie anche all’aumento delle esportazioni verso gli USA in vista dei nuovi dazi.
Si prevede ora un rallentamento della crescita, con un’espansione tra l’1% e l’1,5% per il 2025 e il 2026.
Il franco resta molto forte, vicino ai massimi contro euro e dollaro, rendendo difficile per la SNB indebolirlo.
NORVEGIA: PRIMO TAGLIO
La Norges Bank ha tagliato i tassi di 25 punti base, portandoli al 4,25% nella riunione di giugno, dopo averli mantenuti sui massimi quindicennali.
La banca prevede ulteriori tagli entro il 2025, alla luce del rallentamento dell’inflazione e dell’esigenza di sostenere la crescita economica.
Tuttavia, ha specificato che i tassi dovranno restare su livelli restrittivi per contenere eventuali nuovi rialzi dei prezzi.
Le proiezioni indicano un tasso al 4% a fine anno e al 3% entro il 2028.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
NZD/USD: Conferma Settimanale FTW, ma Serve PazienzaSe queste mie analisi ti sono utili ti prego di mettere un LIKE/BOOST all'articolo e seguire questo profilo.
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Aggiornamento della settimana
Durante questa settimana il prezzo ha confermato con decisione la validità del segnale FTW Power sul time frame settimanale, consolidando ulteriormente l’ipotesi di un potenziale movimento rialzista.
Tuttavia, su time frame inferiori come il daily e il 4H, non sono ancora emersi segnali operativi chiari secondo i miei criteri di conferma.
Questo mi porta a mantenere un approccio attendista, in attesa che il mercato offra spunti più concreti per valutare un ingresso operativo coerente con la strategia trend following F.T.W.
Il più grande obiettivo di questa operazione si trova in area 0,6340, un’importante zona di resistenza che potrebbe rappresentare il target naturale del movimento.
Al contrario, una discesa sotto gli 0,5500 invaliderebbe completamente questa visione e mi porterà a rivalutare lo scenario operativo.
Come sempre, seguirò la coppia valutaria nei prossimi giorni, come detto, per conferme.
Per oggi è tutto, un caro saluto e… buon TRADING SIMPLE!
"Setup Rialzista NZD/USD – Target 0.60300 in Vista!"📍 Prezzo attuale: 0.59552
📉 EMA 70: 0.59410 🟤
🔷 Zone Chiave
🔹 Zona di Resistenza (🔼 0.60298 – 0.60304)
* Il prezzo ha toccato questa zona e ha ritracciato
* Evidenziata con frecce bianche ⬇️⬇️
* Attualmente agisce da “soffitto” per il prezzo
🟢 Zona di Domanda (🔽 0.58800)
* Storicamente area di forte acquisto
* Possibile punto di rimbalzo del prezzo ⬆️
* Supporto visibile nel rettangolo azzurro
🟥 Stop Loss: 0.58793
* Protegge in caso di forte discesa ❗
* Area evidenziata in arancione
💡 Idea di Trading
1️⃣ Attendere un ritorno nella zona di domanda 📉
2️⃣ Cercare una conferma di rimbalzo rialzista ⬆️
🎯 Obiettivo (Target): 0.60300
🟦 Zona di profitto segnalata in blu
📊 Strategia con buon rapporto rischio/ricompensa
📐 Pattern e Indicatori
🔺 Pattern a Cuneo Ascendente (Rising Wedge)
* Tocchi multipli su entrambi i lati
* Indica potenziale breakout verso l’alto
🟤 EMA 70 come supporto dinamico
* Il prezzo sta oscillando attorno alla media mobile
✅ Riepilogo Operativo
* Setup di acquisto se il prezzo resta sopra 0.58800
* Target: 0.60300 🎯
* Stop Loss: 0.58793 🛑
* ⚠️ Aspettare conferma nella zona di domanda prima di entrare
NZD/USD: Pattern ad alta probabilità su livello chiaveSe queste mie analisi ti sono utili ti prego di mettere un LIKE/BOOST all'articolo e seguire questo profilo.
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Buongiorno a tutti,
anche oggi ci troviamo per la consueta analisi settimanale.
Stavolta puntiamo l’attenzione sul cambio NZD/USD, che mostra un’impostazione tecnica davvero interessante dopo mesi di ribasso strutturato e una potenziale inversione di medio termine.
Sul grafico mensile, infatti, il cambio ha reagito con decisione all’area dei minimi chiave a 0,5600, dove si è attivato un trigger di trading secondo il mio metodo (D.M.H.C.), indicativo di un possibile esaurimento della pressione ribassista.
Proprio su questi sviluppi si inserisce quanto visto nelle ultime settimane sul grafico weekly, dove il prezzo ha formato una FTW Power molto pulita e ben strutturata in prossimità del livello chiave a 0,5885.
Un pattern che, nel mio metodo, rappresenta una configurazione ad alta probabilità per l’avvio di un nuovo swing rialzista.
Nei prossimi giorni monitorerò attentamente il grafico daily alla ricerca di conferme operative, in collaborazione con time frame intermedi come il 4H e il 6H, che possono offrire ulteriori elementi di validazione per l’entrata.
Il più grande obiettivo di questa operazione si trova in area 0,6340, un’importante zona di resistenza che potrebbe rappresentare il target naturale del movimento.
Al contrario, una discesa sotto gli 0,5500 invaliderebbe completamente questa visione e mi porterà a rivalutare lo scenario operativo.
Si tratta quindi di un trade di medio termine, che può essere approcciato anche direttamente su time frame settimanale, a seconda del proprio stile operativo e gestione del rischio.
Come sempre, seguirò la coppia valutaria nei prossimi giorni e sarò operativo se dovessero presentarsi segnali operativi concreti.
Per oggi è tutto, un caro saluto e… buon TRADING SIMPLE!
NZDUSD cade.Il prezzo del NZDUSD è in "range" da diversi giorni e al momento non trova ancora una direzione chiara. Tuttavia, oggi il prezzo è sceso bruscamente, tanto che la candela daily ha inglobato le due precedenti candele rialziste. Ci sono quindi buone probabilità che il prezzo continui a scendere nei prossimi giorni.
NZDUSD, una sensazione di déjà vu?Il corso di NZDUSD, in Weekly, ha visto la sua tendenza ribassista reagire nella zona di premium sul ritracciamento di FIBO, esattamente sul 0.5, e ora, a partire da questa reazione, il corso si trova di nuovo sul 0.5 di FIBO, il che potrebbe spingerlo a reagire al ribasso.
NZDUSDGiornate particolari per NZDUSD a partire da mercoledì 2 aprile 2025, che ha fatto arrivare il cambio su livelli interessanti con una volatilità molto alta.
Descrizione:
Grafico a candele settimanali
Livelli di colore rosso livelli createsi con candele mensili
Livelli di colore bianco livelli createsi con candele settimanali
Alcuni hanno la descrizione di come si sono formati e quale è stata l'evoluzione successiva del prezzo.
Attualmente non ho una visione ben definita di quale potrebbe essere l'evoluzione dei prezzi, quel che è chiaro è che siamo su livelli di interesse dove si concentreranno volumi crescenti.
Opzione 1:
Il prezzo va a toccare i minimi storici a 0,49 per poi rimbalzare in modo molto significativo.
Opzione 2:
Congestione dei prezzi sui livelli attuali per una fase di accumulo per poi ripartire al rialzo in stile ottobre-dicembre 2022, rally con performance del +18% circa per poi vedere cosa succederà tra 0,6367 e 0,6569.
La FED dice non essere propensa ad abbassare i tassi, in quanto la sua politica monetaria è attualmente appropriata (dichiarazione di ieri 04/04/25) e questo potrebbe essere un catalizzatore per spingere ulteriormente al ribasso il cambio, dall'altra parte della medaglia abbiamo una forte propensione alla svalutazione del dollaro che potrebbe al contrario favorire un rimbalzo.
IL MERCATO HA SEMPRE RAGIONE, IO NO!
Disclaimer personale: l'analisi volta ha solo funzione didattica e di apprendimento delle analisi dell'autore. Non deve essere intesa in nessun modo come sollecitazione ad investire ovvere disinvestire. L'autore potrebbe avere in essere operazioni sul cambio oggetto di analisi e subire quindi bias cognitivi nell'elaborazione di questa analisi.
Sta ritornando il risk on sui mercati?Il mercato azionario ha recuperato venerdì, dopo quattro sedute difficili, e diverse sono le ragioni di questo, per ora, parziale pullback. L'S&P 500 è salito del 2,1%, il Dow Jones ha guadagnato 674 punti e il Nasdaq ha chiuso con un +2,5%. L'attenuazione dei timori di shutdown del governo statunitense, oltre a qualche dichiarazione distensiva e promettente da parte di Trump su una possibile fine del conflitto Russia-Ucraina, hanno contribuito a sollevare i mercati.
Tuttavia, l'indice del sentiment dei consumatori dell'Università del Michigan è crollato a 57,9, il minimo da novembre 2022, riflettendo le preoccupazioni per l'inflazione e i dazi. Le azioni tecnologiche hanno guidato il rimbalzo, con Nvidia in rialzo del 5,3%, mentre Tesla, Meta, Amazon e Apple sono salite tutte di oltre l'1%. Anche Palantir è balzata dell'8,3%, sfidando le preoccupazioni per i potenziali tagli alla spesa per la difesa.
Nonostante i recuperi dei listini di venerdì, l'S&P 500 e il Nasdaq sono scesi di oltre il 2% ciascuno durante la settimana appena conclusa, mentre il Dow ha registrato un calo del 3,1%, la sua peggiore performance settimanale da marzo 2023.
VALUTE
Sul mercato dei cambi, c’è un ritorno dell’appetito al rischio che si è manifestato soprattutto sulle oceaniche, capaci di rompere le prime resistenze contro il dollaro, per dare slancio anche ai vari cross contro le altre valute. Specialmente Eur/Aud ed Eur/Nzd hanno corretto e il risk on che sembra tornare alimenta speranze di recupero anche per i mercati emergenti e per il dollaro canadese e il peso messicano.
Quest’ultimo si è rafforzato oltre 19,9 per USD a marzo, raggiungendo il massimo degli ultimi quattro mesi, spinto soprattutto da un delta tasso elevato e dall’approccio pragmatico e dalla capacità di negoziare del governo messicano. Con i tassi al 9,50%, la valuta beneficia di un interessante carry trade in mezzo all'allentamento delle aspettative sui tassi statunitensi. A gennaio, il surplus commerciale del paese si è ampliato a 2,7 miliardi di dollari, sostenuto da un aumento del 15,2% anno su anno nelle esportazioni automobilistiche.
Inoltre, l'approccio incentrato sulla negoziazione, da parte del governo, rispetto alle controversie tariffarie, ha garantito concessioni favorevoli e misure reciproche minime in settori chiave come l'auto e l'elettronica. I dati più bassi sull'inflazione statunitense hanno stimolato le speculazioni sui prossimi tagli dei tassi della Fed. Tornando alle majors, attenzione al possibile ritorno del dollaro contro euro e sterlina soprattutto.
FIDUCIA DEI CONSUMATORI
Il sentiment dei consumatori dell'Università del Michigan per gli Stati Uniti è crollato a 57,9 a marzo 2025, il livello più basso da novembre 2022, da 64,7 a febbraio e ben al di sotto delle previsioni di 63,1. Il sentiment è diminuito per il terzo mese consecutivo, con molti consumatori che citano l'elevato livello di incertezza attorno alla politica e ad altri fattori economici.
Mentre le attuali condizioni economiche sono rimaste pressoché invariate, le aspettative per il futuro sono peggiorate in molteplici aspetti dell'economia, tra cui finanze personali, mercati del lavoro, inflazione, condizioni aziendali e mercati azionari. Nel frattempo, le aspettative di inflazione sono aumentate, con l'indicatore per l'anno a venire salito al 4,9%, la lettura più alta da novembre 2022, dal 4,3%. Inoltre, le aspettative di inflazione per i prossimi cinque anni sono aumentate al 3,9% dal 3,5% di febbraio, il più grande aumento mese su mese visto dal 1993.
PIL UK IN CALO, BOE PRONTA A TAGLIARE?
L'economia britannica si è contratta dello 0,1% mese su mese a gennaio 2025, dopo una crescita dello 0,4% a dicembre 2024, un dato peggiore delle aspettative, che erano per un guadagno dello 0,1%. Il maggiore contributo al ribasso è arrivato dal settore della produzione che è sceso dello 0,9%, dopo un aumento dello 0,5% nel periodo precedente.
La produzione si è ridotta dell'1,1% guidata dai prodotti in metallo e dalla fabbricazione di prodotti farmaceutici di base. Anche l'attività estrattiva ha contribuito negativamente con un calo del 3,3%, in gran parte a causa di una contrazione del 3,7% nell'estrazione di petrolio greggio e gas naturale. I servizi, d'altro canto, sono cresciuti dello 0,1%, dopo un aumento dello 0,4% nel periodo precedente, guidati dai servizi amministrativi e di supporto e dal commercio all'ingrosso e al dettaglio. Considerando i tre mesi fino a gennaio, il PIL nel Regno Unito è cresciuto dello 0,2%.
DATI DELLA SETTIMANA
È, quella entrante, la settimana della decisione della Fed sui tassi, e se sembra scontato, almeno sino ad ora, un nulla di fatto, va detto che la sorpresa potrebbe giungere dal dot plot, ovvero le previsioni dei banchieri centrali all’interno del board, sui tassi di interesse, e sulle proiezioni economiche per il prossimo futuro.
Sul fronte dati, questa ottava ci porterà le vendite al dettaglio, la produzione industriale e i numeri sul mercato immobiliare, tra cui i nuovi cantieri, i permessi di costruzione e le vendite di case esistenti. A livello globale, è una settimana molto intensa, per via delle decisioni sui tassi di interesse in Giappone, Cina, Regno Unito, Brasile, Svizzera e Svezia. Attenzione all’inflazione in Canada e Giappone, mentre in Cina sono previste le pubblicazioni delle vendite al dettaglio, produzione industriale, indice dei prezzi delle case e investimenti.
In Europa, da osservare la fiducia dei consumatori GfK, il sentiment economico ZEW della Germania e la fiducia dei consumatori dell'area euro, mentre in Gran Bretagna interessante il tasso di disoccupazione. Da non dimenticare, infine, il tasso di crescita del PIL della Nuova Zelanda e le vendite al dettaglio canadesi.
Buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Trump non parla, i mercati si fermanoWall Street ha vissuto ieri una giornata interlocutoria, una seduta caratterizzata da pochi movimenti, con i tre indici a oscillare intorno allo zero. Gli investitori restano in attesa di notizie provenienti da Riad, dove sono in corso i primi colloqui tra USA e Russia che hanno l’obiettivo di trovare un accordo quadro, allo scopo di mettere uno stop alla guerra russo-ucraina, iniziata ormai quasi tre anni fa.
Nel frattempo, gli investitori restano in attesa dei commenti dei funzionari della Fed, che hanno rafforzato le aspettative di tassi di interesse ancora invariati, almeno per il momento. La pubblicazione dei verbali del FOMC mercoledì dovrebbe evidenziare, una volta di più, l’approccio da falco della banca centrale USA, che ha bisogno di conferme relativamente ai dati macro, prima di avventurarsi in riduzioni premature del costo del denaro.
MATERIE PRIME
Spicca, tra di esse, il calo del gas naturale, che ha perso 11 euro nelle ultime due sedute, scendendo a 47,10 euro per megawatt-ora, per poi tornare e chiudere a ridosso dei 50. Le speranze di pace sembrano essere una delle ragioni principali di questo calo, dopo un inizio di anno piuttosto turbolento.
Il gold, intanto, continua il recupero dopo la correzione a 2.866, ed è ritornato a 2.935, con un'accelerazione che ha riportato i prezzi a ridosso dei massimi di 2.942, la cui violazione aprirebbe la strada al livello psicologico dei 3.000 dollari l’oncia. Sul petrolio non c’è molto da dire, nel senso che resta sotto le resistenze chiave anche se in fase di accumulazione. I prossimi giorni capiremo se cambia il trend o il mercato ritorna a scendere.
RECUPERA IL DOLLARO
Anche il biglietto verde rialza la testa, anche se parzialmente, in uno swing che per ora resta ancora correttivo, almeno nel brevissimo termine. EUR/USD si è avvicinato ai supporti chiave posti a 1,0430-40, trascinando con sé una buona parte dei cross della moneta unica, ovvero EUR/JPY, EUR/AUD, EUR/CAD, e anche EUR/GBP che ha perso il livello di 0,8300 appoggiandosi a 0,8290. Cable sempre sopra 1,2600, tiene meglio dell’euro, mentre il USD/CAD consolida in area 1,4170 senza sfondare al ribasso, ma incapace di tornare sopra 1,4200.
CANADA, CORREGGE L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione annuale è salito all'1,9% a gennaio 2025 dall'1,8% del mese precedente, in linea con le aspettative del mercato. Di conseguenza, l'inflazione è rimasta al di sotto dell'obiettivo medio della Banca del Canada del 2% per il sesto mese consecutivo, sostenendo le aspettative che la banca centrale probabilmente continuerà il suo ciclo di allentamento.
L'inflazione è aumentata nei trasporti poiché i prezzi più elevati di petrolio e gas naturale hanno spinto i costi della benzina a salire dell'8,6%. D'altro canto, l'inflazione è rimasta invariata per le abitazioni mentre i prezzi sono scesi per gli alimentari a causa dei tagli fiscali sul settore. Rispetto al mese precedente, i prezzi al consumo canadesi sono aumentati dello 0,1%.
ZEW IN RIPRESA
L'indicatore ZEW del sentiment economico per la Germania è salito di 15,7 punti a +26 a febbraio 2025, superando le aspettative del mercato di +20 e raggiungendo il livello più alto da luglio 2024. Ha anche segnato il più grande aumento della fiducia degli investitori da gennaio 2023, prima delle elezioni federali, poiché è cresciuto l'ottimismo sul fatto che il nuovo governo tedesco avrebbe avuto i numeri per governare.
Si prevede che i consumi privati acquisiranno slancio nei prossimi sei mesi dopo un periodo di domanda debole, mentre il recente taglio dei tassi di interesse della Banca centrale europea e i segnali di un ulteriore allentamento monetario hanno migliorato le prospettive per il settore delle costruzioni. Nel frattempo, la valutazione dell'attuale situazione economica della Germania è rimasta sostanzialmente invariata, con l'indicatore corrispondente in leggero aumento di 1,9 punti a -88,5.
RBNZ TAGLIA I TASSI
La Reserve Bank of New Zealand ha abbassato il suo tasso di interesse ufficiale (OCR) di 50 punti base al 3,75% nella riunione di questa notte, un taglio in linea con le aspettative. I tassi quindi scendono al livello più basso dalla fine del 2022, e le ragioni vanno ricercate in un mercato del lavoro in indebolimento, una crescita economica in rallentamento e un'inflazione in calo.
Nella sua dichiarazione di politica monetaria, la banca centrale ha osservato che l'inflazione rimane vicina al punto medio della sua fascia obiettivo dell'1%-3%. Il tasso di inflazione annuale della Nuova Zelanda si è attestato al 2,2% nel trimestre di dicembre 2024, il livello più basso da marzo 2021. Nel frattempo, la crescita del paese è diminuita anno su anno per cinque trimestri consecutivi fino a settembre 2024, mentre la crescita salariale sta rallentando, riflettendo una domanda più debole di lavoratori. Il dollaro neozelandese rimane sopra quota 0,5720 dopo aver testato 0,5680 di minimo nella notte.
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
NZDUSD potrebbe essere una buona occaione d'acquistoDopo un lungo trend ribassista, la regressione lineare passa da rossa a blu, su un livello chiave di resistenza, lasciando presagire una possibilità di inversione. Lo 0.5743 ha funto da resistenza nell'ultima giornata di contrattazione. Lo 0.5812 potrebbe essere un primo target possibile.