SPX: un'altra chiusura W decrescenteVediamo il trimestre in corso: partito il 4 Novembre, si è subito formata l'Island (segnale di inversione o continuazione) data dal doppio gap nelle due direzioni allo stesso livello di prezzo.
L'euforia Trumpista è durata esattamente un mese ed ha portato il primo massimo storico del nuovo anno. La conseguente correzione ha chiuso con 45 giorni precisi la prima metà del trimestre, la quale, è stata successivamente violata due volte per le chiusure dei settimanali 5 e 6. Il settimanale 6 ha chiuso anche l'Island annullandone l'efficacia.
Sul lato indice, ora ci troviamo quindi nella seconda metà del trimestrale con una sequenza ribassista dei minimi iniziata con la violazione del settimanale 3, ultimo minimo crescente del trimestrale. Seguono tre minimi decrescenti.
Sul lato inverso, il top del 6 Gennaio è seguito da quattro massimi decrescenti consecutivi che in sinergia con i minimi tracciano inequivocabilmente una tendenza ribassista, almeno fino a ieri quando la chiusura di fine settimana è rimasta sotto il settimanale inverso 3.
Lunedì l'attenzione sarà tutta per le parole del nuovo presidente eletto Trump, e forse anche per quelle del presidente non eletto Musk. Se non ci saranno scossoni capaci di interrompere il ciclo in corso, dovremo vedere nel corso della settimana un declino a conferma della chiusura del mezzo trimestrale inverso giunto a 42 giorni ieri sera. Al limite, una salita di un paio di giorni è ancora possibile purché non vengano superati i 6049.75 punti, in questo caso la struttura ciclica muterebbe e nuovi massimi torneranno ad essere possibili. Se questa violazione non avverrà, il prossimo appuntamento è per la seconda settimana di Febbraio o sotto i 5773 punti se saranno raggiunti prima.
Gli indici Nasdaq e Dow Jones sono nella stessa situazione grafica.
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare, investire o disinvestire.
Idee operative SPCUSD
WisdomTree - Tactical Daily Update - 17.01.2025Wall Street consolida recenti progressi, grazie a vendite retail e jobless claims.
Buone trimestrali di banche Usa: bene capital markets&asset management.
Prosegue il calo dei rendimenti dei bond in Usa ed Europa
Voglia di tagliare I tassi dalle minute dell’ultima riunione della BCE.
Il 16 gennaio, le Borse europee hanno registrato un ulteriore rialzo, continuando la fase positiva iniziata nei giorni scorsi grazie ai dati sull'inflazione americana e agli utili delle principali banche statunitensi. A Milano, l’indice FtseMib ha superato i 36.000 punti, al massimo da gennaio 2008, per poi ripiegare leggermente al termine della giornata.
La crescita più significativa è stata registrata da Parigi, che ha guadagnato +2,14%. Anche Zurigo (+1,36%) e Londra (+1,10%) hanno chiuso forti: quasi ferma Francoforte, +0,14%.
Negli Stati Uniti, Wall Street ha mantenuto un buon andamento durante tutta la giornata, supportata dai dati sulle vendite al dettaglio e sui sussidi di disoccupazione, che offrono nuove indicazioni sulla futura politica monetaria della Federal Reserve.
Il settore tecnologico rimane al centro dell’attenzione degli investitori. La trimestrale del gigante taiwanese TSMC, leader nella produzione di chip, ha sorpreso positivamente, con risultati migliori delle aspettative. Tuttavia, si registra anche un forte calo nelle spedizioni di Apple in Cina, che alimenta dubbi sulla crescita nel mercato asiatico.
Nel settore bancario, gli utili di Morgan Stanley e Bank of America hanno battuto le previsioni, confermando la solidità delle principali istituzioni finanziarie Usa. Morgan Stanley ha chiuso il quarto trimestre 2024 con un utile netto di 3,7 miliardi di dollari, un balzo considerevole rispetto ai 1,5 miliardi dell'anno precedente. L’utile netto annuale ha raggiunto 13,4 miliardi, +47% rispetto ai 9,1 miliardi del 2023.
Anche Bank of America ha superato le aspettative con un utile di 6,67 miliardi di dollari nel quarto trimestre. La banca ha registrato un fatturato di 46,97 miliardi di dollari, battendo le previsioni. I ricavi al netto degli interessi passivi sono stati pari a 25,35 miliardi di dollari, ben oltre attese. Le sue azioni sono salite +7% dall'inizio dell’anno, e del +47% mentre negli ultimi 12 mesi.
A livello globale, c'è una crescente convinzione che un taglio dei tassi potrebbe essere una soluzione per contrastare le sfide economiche, come la stagnazione dei consumi e l’aumento delle tensioni geopolitiche. Questo quadro di incertezze macroeconomiche è destinato a influenzare le decisioni delle banche centrali nei mesi a venire.
Nel contesto europeo, le minute dell’ultima riunione (dicembre) del consiglio direttivo dell’ECB, rivelano che alcuni membri sostenevano l’idea di un taglio dei tassi di 50 bps, poichè poteva servire a proteggere l’economia da possibili rallentamenti, agendo cioè come una sorta di “assicurazione” contro i rischi al ribasso per la crescita. In generale, è prevalente la volontà di mantenere una politica accomodante.
Oggi, 17 gennaio, i mercati europei hanno aperto positivamente, in media +0,5%: gli operatori valutano in modo eterogeneo i dati sul PIL cinese, +5,4% nel quarto trimestre, che porta ad una crescita annuale del 5% nel 2024, livello comunque tra i più bassi degli ultimi decenni.
Altri dati macro cinesi, quali produzione industriale di dicembre e vendite al dettaglio, sono risultati superiori alle aspettative, alimentando un moderato ottimismo sulle prospettive economiche.
Nel frattempo, le borse asiatiche hanno chiuso con performance miste, con Tokyo moderatamente negativa, influenzata dal calo di Nintendo, mentre Shanghai e Hong Kong registrano piccoli guadagni.
Nel Regno Unito le vendite al dettaglio hanno mostrato una contrazione dello 0,3% mensile a dicembre, inferiore alle aspettative di aumento dello 0,4%. Tuttavia, su base annua, le vendite sono aumentate del 3,6%, seppur sotto le previsioni di +4,1%.
In Eurozona, gli investitori saranno particolarmente concentrati sui dati definitivi dell’inflazione di dicembre, mentre negli Usa si attendono i dati sulla produzione industriale, le licenze edilizie e i nuovi cantieri residenziali.
Seganli di ripresa nel comparto “crypto”, con Bitcoin che guadagna +1,5% e supera la soglia dei 101.000 dollari: trend positivo anche per Ethereum, Binance Coin e Dogecoin. Gli investitori sembrano ottimisti in vista dell’insediamento di Trump alla Casa Bianca, sperando in un approccio più favorevole alla regolamentazione delle criptovalute dopo che il Presidente eletto ha promesso di fare della criptovaluta una priorità politica nazionale.
Nel mercato delle materie prime, i prezzi di gas e petrolio sono saliti: il greggio WTI ha raggiunto 82,63 dollari/barile, spinto dalle nuove sanzioni alla Russia e dalla diminuzione delle scorte Usa. Nonostante una leggera flessione odierna, il petrolio si avvia verso la quarta settimana consecutiva di guadagni, +2,4% circa nell’ultima settimana e +10% dall’inizio dell’anno.
Il prezzo dell'oro ha superato 2.700 dollari/oncia, al top da un mese, in trend positivo da inizio anno, +3,3%. Nonostante i segnali di resilienza nell'economia americana, che potrebbero ridurre la pressione sulla FED per un taglio rapido dei tassi, la domanda di oro resta sostenuta da incertezze politiche globali e lieve arretramento del dollaro.
Nel mercato obbligazionario, i rendimenti sono scesi, con il Treasury decennale a 4,61% (da 4,81 di 3 giorni fa), con i future sul Treasury che hanno mostrato un incremento del 1%: in Europa quelli di Bund e BTP sono scesi rispettivamente al 2,54% e al 3,65%.
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SP500 verso nuovi massimiL'America continua a dimostrare forza sia a livello politico che economico. L'indice S&P 500, dopo un iniziale ribasso correttivo di qualche punto percentuale, ha ripreso il suo trend rialzista.
La rottura con conferma dell'area 6000 potrebbe attirare ulteriore liquidità, aprendo la strada a un target di 6500 nel breve/medio periodo. Al momento, non ritengo probabili ulteriori storni significativi.
New corrective wave for sp500 Nuova nda correttiva per Sp500Just a reminder for me, it seems that we concluded a wave cycle and starting a correction until 4800 in 3 month circa. Higly improbable. I will try to find out other solutions that "sound".
It's tru that strong $ and wall of debt are not against this view...
Please give me your opinion, many thanks
E' più un reminder per me, e mi piacerebbe avere commenti o altre idee. Da quel che vedo, mi sembra plausibile anche se altamente improbabile che si torni a 4800 nel giro di tre mesi, tornando al 50% dell'ultimo impulso e andandosi ad incrociare con il massimo relativo della scorsa onda. Molto bello a livello grafico, ma cercherò di trovare una lettura meno improbabile.
C'è da dire che dollaro forte e il muro del debito USA non sono del tutto in contrasto con questa view...
Ditemi la vostra, grazie!
S&P500 in chiara impostazione ribassista. Vediamo perché..Bentornati sul canale, con un'analisi sintetica ma spero efficace e dritta al punto relativa all'indice S&P500, alle prese a mio parere con una situazione di stallo che vede le quotazioni virare a ribasso in maniera evidente e decisa.
Analizzando il grafico a candele mensili, ono 3 gli aspetti che mi fanno propendere per una visione ribassista nel breve termine:
1) C'è una forte divergenza ribassista tra RSI indice di forza relativa e le quotazioni che, a differenza dell'indicatore di riferimento, fanno registrare massimi crescenti (a fronte appunto di un RSI con massimi decrescenti). Su un grafico logaritmico a candele mensili, questo è un fattore da prendere in seria consdierazione
2) Altra divergenza ribassista la troviamo tra volumi e gamba rialzista in via di esaurimento (a mio parere): mentre le quotazioni si sono spinte a rialzo da Marzo 2023, in uscita da flag di continuazione rialzista, i volumi non hanno supportato la salita, rimanendo estremamente bassi e sotto media. Non un bel segnale.
Da valutare e stimare l'entità di un eventuale ritracciamento che credo quindi altamente probabile. Pubblicherò un'analisi video dettagliata a riguardo, in chiusura di settimana.
Qualora il contenuto sia stato di vostro interesse, sarei felice se poteste iscrivervi al canale, azione totalmente gratuita per voi, ma che mi permetterebbe di far crescere in maniera rilevante la community che mi segue, continuando a darmi una forte motivazione ad andare avanti nella creazione di questi contenuti gratuiti, e spero formativi.
Grazie e buona serata
Quali sono i fattori che potrebbero condizionare il mercato?L'S&P 500 si trova ad affrontare la sua prima vera prova del 2025 mentre la solidità dei dati economici e la variazione dell'aspettativa della Federal Reserve hanno generato delle turbolenze. Analizziamo insieme le cause principali di questo calo, nonché le dinamiche del settore e i livelli tecnici chiave coinvolti.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,67% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Ma perché il mercato sta oscillando?
La scorsa settimana il report sulle buste paga ha riservato una sorpresa, grazie ai 256.000 posti di lavoro aggiunti nel mese di dicembre, demolendo le aspettative. Il risultato del report della settimana scorsa lascia dubitare sulla prospettiva di molteplici tagli ai tassi d'interesse nel 2025. Il mercato degli swap adesso prevede soltanto una riduzione di un quarto per quest'anno, con alcuni analisti a suggerire come il ciclo di allentamento potrebbe gia' considerarsi concluso.
Il risultato? Le rendite dei Treasury sono salite sino al 4,8%, il valore più alto dalla fine del 2023. In passato, i rendimenti prossimi al 5% avevano provocato delle correzioni intorno al 10%. Nel frattempo, l'indice del dollaro è salito ai livelli più elevati da novembre 2022, aggiungendo pressione sull'esportazione e sugli utili delle società multinazionali. Persino alcuni pesi massimi del settore tecnologico, come Nvidia, Apple e Meta, hanno risentito delle pressioni esercitate dagli investitori, impegnati a riconsiderare il rischio.
Vincitori e perdenti: I trend settoriali
Le performance settoriali nell'ultimo mese sono state contrastanti. Il settore energetico si è distinto, con un rialzo del 2,40%, sostenuto dalla ripresa dei prezzi del petrolio e dai fattori geopolitici. Il settore tecnologico è riuscito a mantenere l'equilibrio, mentre il resto del mercato presenta un quadro diverso:
Immobiliare: -7.24%
Beni di consumo: -5.71%
Beni di consumo discrezionali: -5,46%.
Materiali: -4.75%
Finanziari: -4.44%
Questi dati evidenziano la crescente cautela, specialmente in settori sensibili ai tassi di interesse come il settore immobiliare e quello dei beni di prima necessità.
Livelli chiave da monitorare
Dal raggiungimento dei nuovi massimi agli inizi di dicembre, l'S&P 500 ha registrato uno stato di mean reversion. Un canale discendente, costituito da massimi e minimi di oscillazione in calo, hanno portato l'indice al di sotto della media mobile a 50 giorni, evidenziando un calo del momentum.
Livelli di supporto
La zona di supporto 5.700-5.670 è significativa, in quanto presenta un gruppo di massimi e minimi storici di luglio, agosto, ottobre e novembre 2024. Al di sotto, la media mobile a 200 giorni, inclinata verso l'alto, funge da linea di demarcazione, legata al trend rialzista di lungo periodo dell'indice.
Livelli di resistenza
La sommità del canale discendente rappresenta la prima grande resistenza. Al di là di ciò, i massimi della tendenza del mese di dicembre rappresentano la prossima grande sfida per i rialzisti.
S&P 500 Grafico a candele settimanale
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri
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SP500 ANALISI CICLICASappiamo che SPX potrebbe essere in chiusura di un ciclo semestrale di indice, l'ultimo ciclo annuale inverso su SPX lascia parecchio intendere, per il momento mi sto basando quindi sui cicli di indice, escludendo annuali inversi e integrando semestrali e trimestrali inversi.
Il ciclo T+4 di indice si trova a 112 giorni su 168 giorni, se scomponiamo i sotto cicli possiamo identificare all'interno di questo ciclo T+4 2 sotto cicli T+3, il primo chiusosi a 63 giorni e il secondo che si trova a 49 giorni su minimo 48, cioè con oggi all'interno della sua durata minima.
Sappiamo che non per forza un ciclo T+4 deve essere composto da cicli T+3, perché potrebbe anche avere una confermazione a 3 mensili lunghi ( semestrale corto a 3 tempi) oppure 4 mensili ma senza trimestrali.
Detto questo comunque non possiamo escludere a prescindere l'ipotesi che il ciclo T+2 non si possa essere appena vincolato al ribasso dei prezzi.
Se si tratta di un ciclo finto dovremo rimbalzare entro il 20 gennaio, se si tratta di un vincolo continueremo a scendere.
SP500: I mercati scendono perchè l'economia è forte.Strano a dirsi, ma è quello che sta accadendo. Dopo l'ultimo discorso di Jerome Powell a Dicembre (dove fecce intendere di non vedere 4 tagli nel 2025) infatti qualcosa si è rotto. Da quel giorno è iniziato un lento declino degli asset di rischio più sensibili che hanno inevitabilmente eroso lentamente il Breadth Market togliendo benzina al mercato. I dati macroeconomici che si sono susseguiti nelle settimane successive, hanno confermato questa tesi capitolando nella giornata di ieri con i Non farm Payrolls e l' Unmployment Rate, che ha visto raddoppiare le prime (256k contro 164k) e calare nel secondo (4,1% contro 4,2%), sancendo di fatto un mercato del lavoro robusto che non necessita quindi di tagli frettolosi che rischierebbero di far riaccendere lo spauracchio dell'inflazione.
Graficamente gli indici hanno reagito in modi diversi: Sp500 e Nasdaq100 hanno perso tra il 5 ed il 6%, mentre a farne le spese sono state le small cap dove il TVC:RUT Russell 2000 ha rifatto visita alla Sma200D in sole 3 settimane, annullando i guadagni del rally post elezioni.
Se guardiamo gli indici equipesati AMEX:RSP e NASDAQ:QQQE possiamo invece notare come le perdite siano state maggiori arrivando anche la 7% nel caso dell'indice tecnologico Equal Weigthted. Da questa settimana però anche le MIL:MAG7 hanno iniziato a soffrire, con NASDAQ:NVDA che ha perso il 12% dai massimi storici subito dopo il discorso di Jensen Huang al C.e.s. di Las Vegas che se pur annunciando interessantissime novità non è riuscito a convincere i mercati (almeno momentaneamente).
Detto questo: i miei scanner sono praticamente vuoti, ho tagliato alcuni rami secchi nel mio portafoglio, chiuso posizioni in profitto come NASDAQ:CEG e ridotto ancora l'esposizione sui titoli leader, NVDA, TSLA (che per ora è la migliore), MSFT, COIN.
Se nei prossimi giorni gli indici romperanno i supporti indicati nel grafico non esiterò a chiudere anche totalmente alcune posizioni per proteggere l'equity line.
Ritorno alla sma100L’indice è sceso bruscamente nonostante i dati positivi di occupazione e buste paga per i timori di una minore riduzione dei tassi di interesse USA nel 2025
La discesa si è fermata esattamente sulla sma100 che spesso è il punto di arrivo delle correzioni
Raramente la discesa prosegue fino alla sma200 o addirittura alla weekly sma50 ma al momento lo ritengo poco probabile
Mi aspetto piuttosto uno o due test della sma100 come a settembre 24 seguiti da una nuova risalita
SPX - Introduzione al Ciclo GEO+Estendendo le stesse regole che uso sul TYL, è lecito immaginare che stiamo entrando nella fase terminale di GEO+ Max, un ciclo che statisticamente non posso modellare sul mercato Italiano, non avendo sufficienti dati, ma che su SP può essere schematizzato come indicato in questa Idea.
Ovviamente essere nella fase terminale non vuol dire che il prezzo scenderà (almeno su scale temporali di ordine inferiori a quelle mostrate nel grafico). In base a questa schematizzazione, immaginando il ciclo 105 x 1 Y il ciclo in corso di formazione, possiamo immaginare manchino pochi anni alla identificazione di GEO+ Max, che si manifesterà in base a questo modello entro il 2030. La conclusione di questo ciclo causerà un crollo del prezzo molto significativo (ben maggiore del >50%), a cui non siamo più abituati almeno nel mercato US, questo sembra potrà avvenire nella seconda parte del decennio 2030 - 2040, con un primo minimo significativo in prossimità della fine del decennio in corso
US500 - Q1 2025 LONG MA POI?Con l'insediamento di Trump, e a livello strutturale il prezzo dovrebbe ancora continuare a rialzo MA ci sono tanti campanelli d'allarme come il PE ratio alto, il steepening della curva dei rendimenti, i Big che parcheggiano Cash, l'unemployment rate che sta salendo, il DXY che sale e molti altri che ora non mi vengono in mente.
E' importante ricordare che una recessione o un crash si verifica quando tutti non se lo aspettano, potrebbe il 2025 essere l'inizio del casino?
Lo scopriremo presto, per ora la situazione per me è ancora LONG
Bottom Raggiunto.La percentuale di titoli sotto la SMA50D ha toccato oggi valori che non si vedevano da Ottobre 2023. L'indice SP:SPX ha toccato oggi in intraday la SMA20W. Osservando comunque l'indicatore di Breadth Market si evince che il calo è iniziato ben prima, ma ha avuto un cambio di marcia dopo le parole di Powell all'ultimo Fomc, nella quale ha obbligato i mercati a riallinearsi per un taglio dei tassi minore del previsto.
Quindi da domani si ricompra? Assolutamente no, ma potrebbe essere una base per una ripartenza.
S&P 500: analisi e target 2025L’indice SP:SPX si appresta a chiudere il 2024 in area 6.000 punti, facendo segnare una performance tra le migliori degli ultimi anni e pari a +25%. Tale crescita è stata tranquilla e costante durante tutto l’anno, con un solo momento di relativa tensione durante l’estate, quando abbiamo assistito ad un ritracciamento di circa l’8%. Positive anche le performance dell’oro (+27%) e soprattuto del Bitcoin, che ha registrato un clamoroso +109%. Meno brillante ma comunque positiva l’Europa, con Eurostoxx50 a +8%. Il tutto è accaduto, ricordiamolo, in un contesto di tassi al 4,50% negli Stati Uniti e tra il 2,50% e il 4% in area Euro.
Per l’anno 2025 le stime ufficiali di Wall Street sono più che rosee: la grande maggioranza degli analisti si attende infatti l’indice ad almeno 6.500 punti, scontando dunque una performance minima del +8%. I più ottimisti tra loro (Yardeni, Wells Fargo, Deutsche Bank, Oppenheimer) hanno addirittura un target a 7.000 punti, ipotizzando così una performance per il 2025 del +16%! Gli analisti più cauti sono invece quelli di BNP e UBS che si aspettano l’indice rispettivamente a 6.400 e 6.300 a fine 2025. Si tratterebbe comunque di una performance annua attesa del +5%, e stiamo parlando delle stime più caute.
Sembra dunque ancora prevalente quell’ ottimismo di fondo che accompagna il mercato ormai dalla fine dell’emergenza pandemica, un ottimismo che fino ad oggi ha saputo resistere alle tensioni geopolitiche (conflitto russo-ucraino, conflitto Israele-Palestina-Libano, tensioni a Taiwan), all’urto dell’inflazione, a due attentati all’attuale presidente Trump, oltre ovviamente alla stessa pandemia e al relativo lockdown.
Tale ottimismo si traduce in termini fondamentali in un’attesa di crescita degli utili di oltre il +10% per il 2025, accompagnata da margini in espansione (in virtù dell’impatto dell’AI) e un premio per il rischio relativamente basso (figlio dell’attuale euforia). I tassi di interesse, attualmente al 4,50%, sono attesi per il lungo termine al 3-3,50%. Tale è lo scenario incorporato negli attuali 6.000 punti indice.
La domanda da porsi a questo punto è: cosa accadrebbe qualora le stime si rivelassero errate e venissero riviste al ribasso ? Chiaramente ciò porterebbe ad un cambio nel trend di mercato e conseguentemente anche nel mood degli operatori. Se si valuta uno scenario di crescita zero per il 2025 (e bassa negli anni successivi), accompagnato da una marginalità stabile (anziché in espansione) e da un premio per il rischio più elevato (passaggio da euforia a paura) l’indice risulta valere 4.500/4.700 punti, dunque il 25% in meno rispetto ai prezzi attuali. Questo sarebbe dunque il target ribassista qualora il mercato passasse da toro a orso.
Se mettiamo sulla bilancia il rischio da una parte il rendimento dall’altra abbiamo un -25% contro un +10/15% atteso, ovviamente però con diversi gradi di probabilità. Per verificarsi, lo scenario negativo ha bisogno di un potente catalyst (oltre a qualche imponderabile “cigno nero”), e stando alle discussioni degli ultimi mesi esso potrebbe essere legato o ad una nuova impennata inflazionistica o ad un inasprimento (in senso militare) delle tensioni USA-Cina.
In tutti gli altri scenari, più o meno positivi, l’attesa è come detto per una crescita dell’indice USA in linea con la media storica, se non migliore. I target si situano tra il +8% e il +15%. Pertanto, da un punto di vista operativo e all’attuale prezzo di 6.000 punti, l’indice offre un’indicazione di hold per chi è già esposto e ha una view positiva su inflazione e geopolitica, un’indicazione di alleggerimento per chi, già lungo, teme un ritorno dell’inflazione e/o un inasprimento delle tensioni con la Cina. Nel breve termine invece l’indice, pur caro, appare non sufficientemente tirato per giustificare un’indicazione di sell short e certamente non così a sconto da giustificare un buy.
Rimbalzo del gatto morto o qualcosa di più?La struttura dell'indice S&P500 osserva un forte stress sul BID, al limite dell'ipervenduto, per il trend di breve periodo, con una forte contrazione in termini di ampiezza. Al momento, poco meno del 40% dei titoli dell'S&P500, è sopra la MM50gg, con un minimo segnato al 32%. Lecito attendersi una reazione, ma sarà una reazione strutturale tesa a ricomporre un quadro a maggior propensione rialzista, oppure solo una reazione tecnica?
In un innesco ribassista più ampio la struttura può rimanere sotto pressione per diverso tempo, prima di un ripristino positivo. Valori inferiori al 55% di titoli sopra la MM50gg hanno sempre condotto alla ricerca di nuovi minimi in modo scomposto.
analisi sp500 situazione e proiezioni
Situazione alle ore 9:40 di giovedì 19 dicembre
ps vi invito a iscrivervi alla pagina facebook di tradingbest perché qui ridurrò molto gli articoli a causa della policy di tradingview .
vi invito a leggere i precedenti blog già dal 9 dicembre indicai divergenze su oscillatori e perdita momentum nonostante ciò sembrava reggere solo la rottura del box avrebbe indicato una via ribassista e guarda caso ieri ai è fermato vicino alla linea rossa.
Dunque siamo già vicino a un supporto chiave quella di ieri potrebbe essere seppur forte una sana piccola presa di beneficio non necessariamente inversione anche se sul dow jones le cose non vanno troppo bene.
Proprio stamani ho riacquistato qualche etf su nasdaq tuttavia il ribasso potrebbe proseguire i prossimi supporti sono 5810 da cui potrebbe ripartire il rialzo oppure che porterebbe al target 11 oppure 5714 (6° target) che porterebbe l'indice di nuovo alla resistenza mensile formando così un doppio massimo se non fosse rotta al rialzo ( 6105 target mensile)
questi sono i due scenari più probabili ma ovviamente non unici.
S&P500, un rising wedge è il Grinch dinataleChart di capital.com
L'indice americano ha un andamento a dir poco sospettoso. Registriamo una compressione della volatilità a partire dalla correzione di agosto.
Associato troviamo un progressivo e sostanziale contrazione delle oscillazioni ben visibile sul weekly.
Il tutto condito con un particolare andamento dei volumi come meglio specificato oltre.
Non vorrei ma, qualcosa potrebbe rovinare la lunga lista di richieste che si sono accumulate sotto l'albero di Natale.
Un fastidioso Grinch tecnico che potrebbe sparigliare le carte.
Un film grottesco con sfumature drammatiche ed inevitabili veloci escursioni nel comico.
La trama
Il 5 di agosto era il culmine delle preoccupazioni di un possibile stop alle attese di normalizzazione della politica monetaria ad opera della Fed.
Tutti ci siamo rimasti male. Il segno che è rimasto impresso sui grafici parla di un picco di volumi e una candela con una oscillazione per singolo giorno che l'ultima volta l'abbiamo vista in piena pandemia da covid.
Poi ci siamo accorti che eravamo ad agosto e che quindi non era il caso di preoccuparsi.
Già nel mezzo della tempesta di agosto infatti l'analisi, lucida facile e comoda del poi, del COT suggeriva che gli istituzionali si sono si spaventati ma solo all'inizio. Poi hanno mostrato che non fossero granché preoccupati visto che hanno iniziato ad accumulare posizioni long diversamente dagli speculatori e, neanche a dirlo, dai retails.
Se inquadriamo tecnicamente il movimento da quel 5 di agosto ad oggi, magari sul time frame daily, risulta chiaro un pattern di rising wedge che, se dovesse infastidire visto che siamo sotto Natale, della cui esistenza quantomeno è bene tener conto.
Tipicamente questi pattern sono di inversione ma più spesso si incontrano come pausa all'interno di un trend definito ed inclinato in direzione opposta al trend.
Come per le figure simili, tipo flag gagliardetti e triangoli vari, anche questo mostra un calo dei volumi a voler sottolineare che si tratti di una pausa in attesa che riprenda il trend principale.
Tuttavia, non disdegna a volte di presentarsi anche con l'inclinazione nella direzione del trend come in questo caso dove statisticamente l'uscita dalla compressione esercitata dalle due trendline convergenti avviene in direzione contraria al trend.
Inoltre quello che tipicamente avviene è che il calo dei volumi smette in occasione dell'avvicinarsi del breakout cominciando a risalire, esattamente ciò che sta avvenendo.
A voler mettere un po' di pepe sul tutto, possiamo anche soffermarci un attimo sulla divergenza che sta urlando l’RSI 14. Sul weekly ad esempio, dove ai massimi crescenti che si stanno formando sui prezzi lui, rifiutandosi di collaborare, risponde ostinatamte con massimi decrescenti.
E ci fermiamo qui senza voler indagare la possibilità che sia preludio di una inversione del trend principale.
Quello che utilmente in questa sede vorrei evidenziare è semplicemente di monitorare questa possibilità attraverso il comportamento tecnico dell'indice al fine di mettere in campo le opportune azioni, siano esse di protezione/hedging oppure direzionali cavalcando il possibile movimento short.
Per adesso non possiamo fare altro che osservare mancando ad oggi qualunque segnale premonitore... eccetto i volumi come detto.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 19.12.2024La FED taglia 25 bps, ma teme l’inflazione, ed è cauta sul 2025.
Wall Street scende bruscamente sul finale, correzione in atto...
Bank of Japan lascia tassi invariati, ma prevede futuri aumenti.
Dollaro forte e rendimenti dei bond in rialzo, effetti collaterali della FED.
Il 18 dicembre, le Borse europee hanno chiuso in lieve rialzo, con gli operatori che attendevano con interesse la decisione della Federal Reserve sui tassi di interesse, prevista per le 20:00 CET. Il mercato dava quasi per certo un taglio di 25 punti base, concentrandosi invece sulle indicazioni che il presidente Jerome Powell avrebbe fornito sulla politica monetaria per il 2025 e sulle proiezioni economiche dei banchieri centrali.
Il mercato non ha accolto positivamente le decisioni della Fed, che ha annunciato un taglio dei tassi di 25 punti base ma ha rivisto al ribasso le aspettative per il 2025, prevedendo solo due ulteriori riduzioni, rispetto ai quattro tagli stimati inizialmente.
La Federal Reserve ha chiarito che l’obiettivo di inflazione al 2% è ancora lontano e che eventuali ulteriori tagli dipenderanno dai progressi nel raffreddamento dei prezzi. Questa posizione rappresenta un cambiamento rispetto a settembre, quando la priorità sembrava essere il rischio di un indebolimento del mercato del lavoro.
Wall Street, tuttavia, ha reagito in modo molto negativo alla narrativa cauta della Federal Reserve. Gli indici principali hanno registrato forti perdite: il Dow Jones è sceso -2,58%, il Nasdaq -3,77%, e lo S&P500 -2,86%.
Secondo molti analisti, la Federal Reserve si prepara ad adottare un approccio più cauto per il 2025. Nonostante i recenti tagli ai tassi, l'inflazione rimane sopra il target del 2%, e il mercato del lavoro appare ancora molto solido.
Inoltre, l'avvio del mandato presidenziale di Donald Trump a gennaio potrebbe introdurre nuove dinamiche, come politiche fiscali espansive e possibili aumenti dei dazi, che rischiano di spingere nuovamente al rialzo i prezzi.
Tra i titoli Usa principali, Tesla ha perso terreno nonostante i guadagni straordinari accumulati da inizio anno (+93%). Nvidia, dopo una recente correzione del -10% rispetto ai massimi del mese scorso, è riuscita a recuperare oltre il 3%, grazie all'annuncio di una nuova versione economica del suo computer Jetson. Micron Technology, invece, ha chiuso in rialzo, in attesa della pubblicazione della trimestrale, prevista a mercati chiusi.
Sull fronte macroeconomico europeo, l’inflazione ha mostrato segnali di stabilità, anche se resta sopra i livelli considerati ottimali. Nel Regno Unito, l’inflazione annua per novembre è salita al 2,6%, in linea con le attese degli analisti, rispetto al 2,3% registrato a ottobre. Su base mensile, l’aumento è stato dello 0,10%. Nell’Eurozona, Eurostat ha confermato un tasso annuo del 2,2% a novembre, in rialzo rispetto ai mesi precedenti.
Sul fronte dei titoli di Stato, lo spread tra BTp italiani e Bund tedeschi si è ampliato leggermente, passando a 116 punti base rispetto ai 115 della chiusura precedente. Anche il rendimento del BTp decennale benchmark è aumentato, raggiungendo il 3,40% rispetto al 3,38% del giorno precedente.
Sul mercato valutario, l'euro ha perso terreno nei confronti del dollaro, scendendo a 1,047, rispetto a 1,049 del giorno precedente. Le materie prime, invece, hanno registrato cali generalizzati: il petrolio WTI è sceso sotto i 70 dollari al barile (-1,6%), mentre il Brent è scivolato sotto i 73 dollari (-1,5%). Anche il gas naturale ha registrato un ribasso del 2,5%, attestandosi sui 41 euro per megawattora ad Amsterdam.
La giornata di oggi, 19 dicembre, è iniziata con un calo per le Borse europee, in linea con il tonfo registrato dai mercati americani e asiatici. Alle 11:00 CET, le principali piazze segnavano un calo medio dell’1,1%.
Mercati asiatici: le Borse dell’Asia-Pacifico hanno risentito dell’onda lunga della correzione americana. A Tokyo, il Nikkei ha chiuso in calo dello 0,80%, mentre gli investitori attendevano indicazioni dalla Bank of Japan.
Perdite più marcate sono state registrate a Seul, -1,9%, e Sydney, -1,7%. A Hong Kong, calo contenuto, -0,2%, mentre le Borse cinesi hanno oscillato attorno alla parità.
Nel mondo criptovalute, Bitcoin ha subito un brusco calo, scendendo sotto 100.000 Dollari per la prima volta in settimane, ad un minimo di 98.760 dollari, per poi recuperare terreno fino sopra 101 mila USD. La politica più cauta della Fed ha evidentemente un impatto negativo sugli investimenti più speculativi.
I mercati obbligazionari hanno mostrato una reazione negativa alle decisioni della Fed. Il rendimento del BTp decennale è salito ulteriormente a 3,49%, mentre lo spread con il Bund tedesco si è ampliato a 119 bps. Negli Stati Uniti, il rendimento del Treasury 10 anni ha raggiunto 4,52%, il livello più alto da maggio.
Le altre banche centrali globali si stanno muovendo con cautela. La Bank of Japan ha mantenuto i tassi invariati a 0,25%, come previsto dagli analisti. La Banca d’Inghilterra, invece, dovrebbe confermare i tassi al 4,75% nella sua prossima riunione, anche se c’è incertezza sulle mosse del 2025, con previsioni che oscillano tra 2 e 4 tagli. Ad Hong Kong, l’autorità monetaria ha abbassato i tassi al 4,75%, al minimo dal 2022.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio ha continuato a perdere terreno. Secondo JP Morgan, la domanda globale per dicembre è stata di 700.000 barili/giorno inferiore alle previsioni, mentre da inizio anno la domanda globale è risultata più bassa di 200.000 barili rispetto alle stime di novembre.
L’oro, dopo aver registrato una delle peggiori sedute del mese (-2,3%), ha aperto oggi in lieve rialzo, sostenuto dalla domanda delle banche centrali e da possibili tensioni geopolitiche.
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Analisi continua Dicembre 2024 SP500 future Blog parte 2Situazione alle 15,15 di giovedì 12 dicembre 2024
Come scrissi qualche giorno il momentum è in diminuzione e si è formato un chandlestick di inversione ma solo in parte confermato. Diventa a questo punto cruciale il box:
se si supera 6105 si prosegue il rialzo e l'obbiettivo successivo sarà 6205, se si rompe il supporto di 6030 si avvierà una fase di correzione con primo supporto a 5881.
ps. IMPORTANTE
come ho già scritto sembra che trading view abbia messo un limite sugli aggiornamenti delle idee questo è un problema. Per tutti gli iscritti: non posso neppure comunicare un link dove seguire il blog proverò quindi a scriverlo qui sperando di non essere tagliato.
su facebook ho creato una pagina dal titolo tradingbest potete seguire da li il blog. In questi giorni pubblicheò sia qui che sulla pagina facebook...
S&P 500: analisi Point & Figure e possibili entry point futuriL’indice S&P 500 si trova in trend rialzista , confermato dal recente nuovo massimo (di box) fatto segnare a 6.080. Tale livello rappresenta una possibile resistenza in virtù della simmetria prezzo/tempo. Più precisamente l’indice si trova:
- al 200% del movimento ribassista gen-ott 2022;
- al 100% del numero di swing (colonne) del movimento gennaio-ottobre 2022.
Qualora questa simmetria si rivelasse effettivamente una resistenza è possibile individuare il primo possibile livello di ritracciamento in area 5.600 , in linea con gli swing correttivi di agosto-ottobre 2023 e luglio-agosto 2024. Non sono da escludersi poi ulteriori allunghi al ribasso fino in area 5.150 . In questo caso il ritracciamento sarebbe pari a -15% dagli attuali massimi.
Ad ulteriore supporto per questi livelli abbiamo le trend line rialziste nate dai minimi di maggio 2022 e ottobre 2022.
Questi livelli rappresentano, all'interno dell'attuale trend rialzista, possibili punti di ingresso long per operazioni di medio/lungo termine. Il livello di 5.150 ha particolare importanza in quanto, qualora venisse rotto al ribasso, ciò rappresenterebbe un primo campanello d'allarme, con conseguente rivalutazione del trend di fondo del mercato, che passerebbe da toro a orso.
Il Potere dello Stochastic OscillatorCos'è lo Stochastic Oscillator?
Lo Stochastic Oscillator è uno strumento di analisi tecnica utilizzato per misurare il momentum del prezzo, ovvero la velocità con cui il prezzo di un asset si muove in un determinato periodo di tempo.
Si basa su un concetto importante:
"I prezzi tendono a chiudere vicino ai massimi quando il mercato è in una fase rialzista e vicino ai minimi quando è in una fase ribassista".
È composto da due linee principali:
- La %K, la linea veloce che rappresenta il valore principale dell'oscillatore.
- La %D, la media mobile della %K, che funziona come linea di segnale.
Come possiamo leggere lo Stochastic Oscillator?
Range dell'oscillatore: Lo Stochastic oscilla sempre tra 0 e 100.
Sopra 80: Il mercato viene considerato in ipercomprato (ovvero possibile segnale di una correzione o ribasso).
Sotto 20: Il mercato è in ipervenduto (ovvero possibile segnale di un rimbalzo o rialzo).
Incroci delle linee:
- Quando la linea %K incrocia la %D dal basso verso l'alto (in zona ipervenduto), potrebbe segnalare un possibile acquisto.
- Quando la linea %K incrocia la %D dall'alto verso il basso (in zona ipercomprato), potrebbe segnalare una possibile vendita.
Cose da Tenere in considerazione:
Lo Stochastic Oscillator è più efficace in mercati laterali o con movimenti moderati.
In mercati con forte trend (rialzista o ribassista), può dare falsi segnali di inversione.
Per questo è bene usarlo in combo con altri indicatori per avere una chiarezza maggiore.
Questo non vuole essere un consiglio finanziario, ogni trader ed investitore deve fare le proprie valutazioni, in quanto questo indicatore non dà alcuna certezza di previsione del prezzo degli asset. Ricordiamo inoltre che le perfomance passate non sono indicatore di perfomance simili future.
Come utilizzare lo Stocastico a grafico?
Partiamo col dire che é importante che un trader abbia delle basi di analisi tecnica per poter utilizzare al meglio questo indicatore.
Come abbiamo detto in precedenza, solitamente un segnale di vendita ci viene dato quando l’oscillatore supera l’80 e poi ritorna al di sotto di esso.
Mentre un segnale di acquisto ci viene fornito quando l’oscillatore va al di sotto di 20 per poi tornarci al di sopra.
Divergenze di lettura
Cosa molto importante nello Stocastico sono le eventuali divergenze che possiamo notare tra il movimento del prezzo e il movimento dell’oscillatore.
Come possiamo notare all’interno dell’immagine, possiamo avere una cosidetta divergenza ribassista ed una divergenza rialzista.
Divergenza ribassista:
Questo avviene quando l’oscillatore non fornisce un nuovo massimo a differenza del prezzo che segna un nuovo massimo. Questo potrebbe fornirci una prova che questo fallimento dello stocastico nell’effettuare un nuovo massimo, si traduce in un indebolimento del trend momentaneo al rialzo
Divergenza rialzista:
Al contrario, in questo caso avremo un prezzo che effettua un nuovo minimo, ma l’oscillatore fallisce il raggiungimento anch’esso di un nuovo minimo, indicandoci appunto una possibile inversione del movimento. (o viceversa)
Senza dubbio questi non vogliono essere dei segnali operativi. Per questo motivo é necessario attende delle conferme di prezzo ed il trader non deve basarsi solamente sulle divergenze che fornisce l’oscillatore.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi nell’utilizzo dello Stocastico?
Normalmente, un trader si avvale dell’utilizzo dello stocastico per avere ulteriori conferme di analisi tecniche riguardo a potenziali conferme del trend o per eventuali punti di inversione.
Dal punto di vista dei vantaggi ci dice appunto quali possono essere punti in cui l’asset di riferimento si trova in una situazione di vendita o acquisti che sono vicini ad una fase di esaurimento e che potrebbe portare il trader a delle opportunità di entrata a mercato.
Le divergenze tra prezzo e oscillatore possono fornirci una possibile inversione di tendenza e può rappresentare un possibile punto a nostro favore nell’analisi del prezzo.
Inoltre può essere utilizzato su qualsiasi tipo di strumento e su diversi timeframe (dal minuto al mensile) rendendolo appunto frattale e adattabile alle diverse situazioni che offre il mercato.
Dal punto di vista degli svantaggi troviamo l’elevata sensibilità ai movimenti del prezzo, ovvero può generare più segnali nel caso di alta volatilità e quindi può esserci una difficile lettura dell’oscillatore e di conseguenza ci possono essere difficoltà nella scelta di entrata a mercato da parte del trader.
Ulteriore svantaggio sono i falsi segnali, ovvero trovarsi in una situazione di ipercomprato o ipervenduto non è sempre sinonimo di dover immediatamente vendere o acquistare.
Inoltre l’oscillatore puó presentare un ritardo di lettura a causa delle medie, dato che si basa su prezzi passati e quindi potrebbe non individuare nell’immediato un cambio di trend fin da principio.
Ogni trader deve tener presente che non puó basare la propria operativitá solo su un oscillatore, in quanto potrebbe comportare il rischio di affrontare delle perdite di denaro se questo non viene utilizzato nel modo piú accurato possibile. Inoltre é importante avere delle basi di Analisi Tecnica, saper conoscere il mercato e aver effettuato delle valutazioni prima di dover effettuare delle operazioni di trading.
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Analisi continua Dicembree 2024 SP500 future Blog
Non so cosa sia successo fatto sta che il precedente blog riferito al quarto quadrimestre a un certo punto ha chiuso e quindi credo che molti non hanno potuto seguire tutte le indicazioni avvenute dall'8 novembre fino ad oggi quindi riprendiamo praticamente il blog cominciando dall'analisi da oggi martedì 3 dicembre ore 15:10 e proseguiremo fino al 31 dicembre naturalmente dal 1 gennaio avremo una nuova pagina del blog come ho già scritto precedentemente non sarà aggiornato necessariamente tutti i giorni ma sicuramente quando ci saranno degli importanti segnali.
La situazione è quella che è ben fotografata nel grafico ossia la famosa resistenza pari a 6030 è stata rotta a rialzo nel box tutto ciò però con volumi decisamente scarsi e con un preoccupante oscillatore con divergenze ribassiste quindi in questi giorni sarà bene stare molto allerta anche se al momento la situazione è decisamente razzista ed il target è quello indicato a livello mensile pari a 6105 un target successivo lo troveremo poi a 6205 questo naturalmente non è detto che avverrà linearmente quindi potrebbero esserci delle correzioni e poi di nuovo delle riprese comunque al momento attuale i valori più importanti sono: 6105 target mensile fondamentale e 6030-6007 che è diventato supporto.
S&P 500: l'ascesa è destinata a fermarsi?Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, è consuetudine fare un resoconto dell’andamento dei mercati, ma soprattutto, formulare ipotesi su ciò che potrebbe riservare l’anno nuovo.
“cosa ci riserverà il mercato azionario americano?”
Ebbene, quest’anno, il compito di delineare scenari futuri si rivela particolarmente complesso, a causa di una serie di fattori chiave che analizzeremo al fine di trarne degli spunti.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,67% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Massimi storici
Innanzitutto, l’S&P500 si appresta a chiudere l'anno su valori massimi assoluti,una Bull Run nata dalle ceneri della crisi finanziaria del 2008, e che, salvo brevi pause, non ha mostrato significative inversioni di tendenza.
Analisi tecnica
Da un punto di vista tecnico notiamo che i prezzi dal time frame mensile in giù fino a quello ad un minuto sono sopra la velocissima Media Mobile Esponenziale a 9 periodi e questo ci dà l’idea di quanto tirate, almeno tecnicamente, siano le quotazioni. L’RSI stesso sul mensile non è ancora riuscito a segnare un nuovo massimo rispetto al picco di Agosto del 2021.
I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri.
In pratica l’RSI segnala solo divergenze ribassiste.
Politica monetaria
Il contesto della politica monetaria, risulta un elemento cruciale, registrato come il ciclo di rialzo dei tassi di interesse più rapido mai attuato dalla Federal Reserve. Questo intervento è stato reso necessario dalla forte ondata inflazionistica, originata in primis dalla pandemia del COVID-19 e poi dal conflitto tra Russia e Ucraina.
I recenti dati indicano un progressivo calo dell’inflazione verso il target del 2%, cosicché' il percorso di allentamento monetario intrapreso a settembre, potrebbe potenzialmente protrarsi nel 2025. Il dato dell'Indice dei Prezzi al Consumo USA che verrà rilasciato mercoledì prossimo potrà più che altro fornire indicazioni sulla velocità con cui verrà condotto il ciclo di allentamento ma difficilmente lo metterà in discussione. Allo stesso modo sono da considerare i dati inerenti al mercato occupazionale statunitense, A riguardo è utile evitare la semplicistica equazione che vuole che al taglio dei tassi seguano le azioni in rialzo. Si tratta di un falso mito visto che non sempre si verifica.
L’elezione di Trump
La rielezione di Trump alla casa Bianca e’ stata accolta con favore dai mercati soprattutto dai comparti Tech e Finance. La sua agenda elettorale fatta di protezionismo, lotta all'immigrazione, tentativo di risanare l'enorme squilibrio della bilancia commerciale, allentamento della transizione energetica verso fonti sostenibili (accordo di Parigi), riequilibrio nei rapporti con i partners internazionali su questioni di difesa e commercio, con conseguenze sia nell'immediato che nel medio termine.
Mercato del lavoro
Un aspetto fondamentale da monitorare è il mercato del lavoro, poiché rappresenta una delle principali voci di costo per le aziende ed è il principale motore del consumo familiare, che costituisce oltre il 70% della domanda aggregata negli Stati Uniti. I dati sugli Non-Farm Payrolls (NFP) diffusi venerdì scorso mostrano una crescita dell’occupazione: 227.000 nuovi posti di lavoro, a fronte dei 214.000 attesi. questi numeri vanno tuttavia analizzati considerando alcuni fattori:
- Il peggioramento registrato a ottobre, dovuto a eventi straordinari come scioperi e uragani.
- Il calo del tasso di partecipazione al lavoro.
Quest’ultimo riduce la base su cui viene calcolato il tasso di disoccupazione, distorcendo il dato che risulta peggiorato.Nel complesso, questi dati, analizzati insieme a quelli delle sessioni precedenti, sono coerenti con la prosecuzione della tendenza della Fed verso una politica monetaria accomodante. Tale direzione è confermata anche dal posizionamento dei trader, che attribuiscono una probabilità del 90% (secondo il CME Fed Funds Rate) a un taglio dei tassi di 25 punti base nel prossimo meeting del 18 dicembre.Va inoltre sottolineato che, a differenza della BCE, la Fed opera con un mandato più ampio e complesso. Oltre a sostenere la stabilità dei prezzi (inflazione), deve intervenire in cinque aree chiave, tra cui la massimizzazione dell’occupazione e il supporto alla stabilità e alla crescita economica.
I driver del recente rialzo
Il comportamento dell’S&P500 è sorprendente soprattutto considerando sia i dati macroeconomici costantemente sovversivi, sia per le frequenti, e crescenti, tensioni geopolitiche. Gli investitori sembra che abbiano mostrato una tendenza a sottopesare gli aspetti negativi, concentrandosi piuttosto su quelli positivi.
Fra le ragioni di questa tendenza vi è la composizione dell'indice dove prevalgono le famose “Magnificent 7” aziende spinte dai continui progressi e dalle continue promesse come ad esempio le prospettive ed attuali applicazioni dell’AI. Ciononostante l’indice risulta squilibrato dal punto di vista della composizione. Le 3 attuali mega cap (Nvidia, Apple e Microsoft) ad esempio, hanno un valore del 14% nell’indice, ed oltre il 26% sull'intero settore tecnologico.
Sostenibilità delle quotazioni
Questo ci porta direttamente al tema della sostenibilità delle attuali valutazioni dell’indice S&P500.
Il longevo rialzo dell’indice si fonda su basi solide. grazie alla straordinaria capacità d’innovazione dimostrata dalle Corporate Americane, in particolare nel settore Tech, in cui il divario con il resto del mondo, finora, si è rivelato incolmabile e difficilmente lo sarà in un futuro prossimo.Un esempio emblematico di questa dinamica è la guerra commerciale avviata da Trump durante il suo primo mandato, con la Cina come principale avversario. Questa disputa riflette la competizione tra le due potenze per il predominio nell’innovazione tecnologica, un settore che influenza profondamente aree cruciali come la sicurezza nazionale e la geopolitica globale.Un elemento essenziale per sostenere un mercato rialzista è rappresentato dagli utili aziendali. Finché i profitti giustificano i multipli, non ci sono problemi immediati. Al momento, il rapporto Prezzo/Utile prospettico a 12 mesi si colloca al novantesimo percentile, non solo per le Magnificent 7, ma per l’intero indice. Sebbene si tratti di livelli oggettivamente elevati, ciò non implica necessariamente un imminente calo dei mercati, anche se il rischio di una correzione a questi valori rimane significativo. La capacità delle aziende di generare fatturato, utili e cash flow è quindi cruciale. Finora, le stagioni degli utili hanno fornito supporto, rendendo i multipli realistici o almeno giustificati. Tuttavia, se si inizieranno a intravedere segnali di indebolimento degli utili, sarà ragionevole aspettarsi un conseguente rallentamento degli indici. Detto ciò resta che, fintanto che i prezzi si mantengono sulle medie e non si formano massimi decrescenti sui time frame più autorevoli come il weekly ed il mensile, (secondo la teoria di Dow) non dovremmo allarmarci in quanto un trend è vivo finché non viene messo in discussione proprio dalla formazione di nuovi massimi e minimi più bassi dei due precedenti.
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