Segnali di debolezza sul settore beauty, ma multipli interessantA marzo 2025 Reuters riportava che Douglas, XETR:DOU storico rivenditore tedesco di prodotti di bellezza, ha rivisto al ribasso le proprie previsioni di crescita per l’anno in corso, dopo un peggioramento più rapido del previsto negli ultimi tre mesi.
Secondo il CEO, la contrazione è legata a un cambiamento nella propensione al consumo in Germania e Francia, mercati chiave per il gruppo. La flessione ha colpito l’intero settore beauty, sebbene i colossi Procter & Gamble e L’Oréal vengano considerati dagli analisti più resilienti grazie al portafoglio diversificato e alla forza del marketing.
Sul mercato domestico, Douglas deve inoltre confrontarsi con la crescente aggressività dell’e-commerce, fattore che accentua la pressione competitiva. Il management ha ribadito la validità della propria strategia, rinviando però la revisione della guidance di medio periodo al 2026 e oltre.
Liquidità e struttura finanziaria
Current ratio: 1,02 (<1,21 settoriale) → liquidità limitata.
Quick ratio: 0,57 (>0,55) → leggero allineamento, ma dipendenza dalle scorte.
Debt/Equity: 2,56 (>>1,07) → leva finanziaria molto superiore alla media.
Cassa/Debito: 0,20 (<0,31) → buffer di liquidità debole.
Sezione fragile: elevato indebitamento e liquidità al di sotto degli standard di settore.
Redditività e crescita
Margine lordo: 22,5% (<24,6%) → erosione leggera.
Margine operativo: 9,0% (>4,6%) → sopra la media, buona efficienza operativa.
Margine netto: 2,7% (≈2,7%) → sostanzialmente in linea.
Margine FCF: 7,9% (>3,6%) → solida capacità di generare cassa.
Crescita fatturato YoY: 7,9% (>3,2%) → crescita superiore al settore.
EPS diluito crescita YoY: +325% → forte miglioramento della redditività.
ROA: 2,4% e ROIC: 4,1% (< settore) → ritorni ancora deboli sugli asset e sul capitale investito.
Positivi i flussi di cassa e la crescita, ma i ritorni sul capitale restano modesti.
3. Valutazione di mercato
Performance 1Y: -44,2% (vs settore +1,4%) → titolo pesantemente penalizzato.
P/E: 10,5, P/S: 0,27, P/B: 1,37, P/FCF: 3,5 → multipli bassi, segnale di sottovalutazione.
PEG: 0,03 → indica forte crescita rispetto al prezzo.
EV/EBIT: 7,7 e EV/EBITDA 4,2 → ben sotto la media, multipli molto compressi.
Dividendi: payout nullo e nessun rendimento distribuito.
Valutazione interessante: multipli contenuti rispetto al settore, ma il crollo del titolo riflette le tensioni operative e il debito elevato.
Punti di forza:
Margine operativo sopra la media.
Solida crescita YoY e forte incremento EPS.
Generazione di cassa positiva (FCF margin).
Multipli di mercato molto bassi (valutazione a sconto).
Debolezze:
Struttura finanziaria fragile (alto debito, bassa liquidità).
ROA e ROIC inferiori agli standard.
Performance azionaria -44% in 12 mesi.
Nessun dividendo distribuito.
Conclusione
Douglas si trova in una fase critica: il settore è sotto pressione e l’azienda paga un indebitamento elevato e ritorni modesti. Tuttavia, la combinazione di margini operativi solidi, crescita positiva e multipli molto bassi potrebbe attrarre investitori value disposti a scommettere su un recupero nel medio periodo.
Rating complessivo: Classe C – crescita sostenuta e multipli a sconto rendono il titolo interessante sul piano valutativo. Tuttavia, l’elevata leva finanziaria, i ritorni modesti e l’assenza di dividendi penalizzano il profilo complessivo, giustificando un giudizio prudente.