Wall Street perde slancioWall Street perde momentum rialzista e frena, in una seduta apparentemente neutra sotto ogni punto di vista. Nessuna dichiarazione sui dazi o su altri temi scottanti, ma nonostante ciò, il mercato è entrato in un loop negativo, dovuto probabilmente alle notizie sui blackout in Francia, Spagna e Portogallo, con disagi soprattutto a treni e voli aerei.
I tre principali indici USA hanno chiuso intorno allo zero: S&P 500 a +0,06%, Nasdaq a -0,1% e Dow Jones a +0,28%, dopo un'apertura che sembrava far presagire rialzi più sostenuti. Gli analisti e gli operatori attendono con interesse tutti i dati che usciranno da oggi in poi nella settimana, in special modo i risultati trimestrali delle big companies, tra cui Amazon, Apple, Meta e Microsoft. Ma non dimentichiamo i numeri sul mercato del lavoro come gli ADP, i JOLTS, i Challenger Layoffs e i NFP di venerdì prossimo.
VALUTE
Dollaro in caduta ieri pomeriggio con accelerazioni di Euro, Sterlina e JPY, mentre sono rimaste indietro le oceaniche. Poi in serata e specialmente nella notte abbiamo avuto un leggero ridimensionamento, con l’Euro tornato contro dollaro a 1,1380.
Va detto che il mercato rimane in trading range, almeno per il momento, in attesa delle notizie sul mercato del lavoro che dovrebbero scuotere nuovamente i mercati, specie se lontani dai consensus. Cominciamo infatti ad entrare in una fase assai delicata, in ragione del fatto che a breve cominceremo a capire se i dazi di inizio anno e i cambiamenti giunti con l’arrivo della nuova amministrazione avranno avuto qualche effetto sui dati macro più importanti dell’economia a stelle e strisce oppure no. A quel punto, potremo fare valutazioni più oggettive sulle tendenze dei principali rapporti di cambio. Il risk off, per intenderci, potrebbe non essere ancora del tutto svanito.
UK, VENDITE AL DETTAGLIO
L'indicatore delle vendite al dettaglio nell'industria britannica (CBI) per il Regno Unito è salito a -8 ad aprile 2025, il valore più alto degli ultimi sei mesi, in aumento rispetto a -41 di marzo, superando le aspettative del mercato di -20. Tuttavia, le previsioni della CBI per maggio sono scese a -33, il valore più basso da oltre un anno.
Nonostante un calo più lento ad aprile, le aziende rimangono preoccupate per la debolezza del sentiment dei consumatori, le misure governative previste dalla legge di bilancio autunnale e l'incertezza economica globale. Anche le vendite all'ingrosso sono diminuite drasticamente e i grossisti prevedono una continua flessione a maggio.
ORO IN CALO
Ieri l'oro è sceso a circa 3.265 dollari l'oncia, poiché l'attenuazione dei timori sulla guerra commerciale ha frenato la domanda di beni rifugio. Tecnicamente siamo in una fase distributiva a massimi e minimi decrescenti, con il supporto chiave di 1.260 che per ora ha retto l’urto ribassista per ben tre volte, rimbalzando poi stanotte di ben 100 dollari fino a 3.360. Ma solo sopra 3.380-90 potremo riparlare di ripresa del trend rialzista.
Intanto, il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha dichiarato lunedì che molti dei principali partner commerciali degli Stati Uniti hanno avanzato proposte di accordo commerciale “interessanti”, aggiungendo che la recente decisione della Cina di esentare alcuni beni statunitensi dai dazi di ritorsione segnala la volontà di allentare le tensioni. Bessent ha osservato che tutti gli aspetti del governo sono in contatto con la Cina, ma ha sottolineato che spetta a quest'ultima adottare misure per ridurre le tensioni.
Circolano voci, intanto, nelle ultime ore, relative a una possibile riduzione dei dazi sul settore automobilistico da parte del Presidente. L'attenzione si sta ora spostando sui dati in uscita nel corso di questa settimana, tra cui la prima stima del PIL del primo trimestre, i dati sull'inflazione PCE di marzo e i dati sulle buste paga non agricole di aprile, che forniranno nuovi spunti sullo stato di salute dell'economia e sulle prospettive di politica monetaria della Federal Reserve.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Idee operative USDAUX
Wall Street, ancora un rialzoLe azioni statunitensi hanno chiuso in rialzo venerdì, segnando la quarta sessione consecutiva di guadagni, alimentata dalla forza delle Big Tech. Tuttavia, le ultime dichiarazioni del Presidente Trump sui dazi hanno impedito guadagni superiori. L'S&P 500 è salito dello 0,7%, il Nasdaq ha guadagnato l'1,1% e il Dow Jones ha guadagnato 20 punti.
La proposta di Trump di imporre dazi al 50% alla Cina ha aggiunto incertezza, mentre Pechino ha negato la notizia di colloqui in corso, compensando l'ottimismo derivante dalla decisione del gigante asiatico di esentare dai dazi alcuni beni statunitensi. Le azioni di Alphabet sono salite dell'1,5% dopo aver superato le stime sugli utili, annunciato il suo primo dividendo in assoluto e rivelato un piano di riacquisto di azioni proprie da 70 miliardi di dollari. Tesla è balzata del 9,8% dopo la presentazione delle nuove regole per le auto a guida autonoma. Intel ha perso il 7% a causa di previsioni deboli e T-Mobile ha perso l'11% a causa della debole crescita degli abbonati.
La prossima settimana, Amazon, Apple e Meta, altre aziende appartenenti ai "Magnifici Sette", pubblicheranno i risultati finanziari. Wall Street ha registrato solidi guadagni settimanali, con l'S&P 500 in rialzo del 4%, il Nasdaq del 6% e il Dow Jones in rialzo del 2%.
VALUTE
L'indice del dollaro statunitense ha corretto al rialzo la settimana scorsa, da un minimo di 97,55, rimbalzando fino a 99,58, in seguito all’allentamento della tensione tra Trump e Powell, presidente della Federal Reserve. Dopo essere inizialmente sceso a un minimo di 97,55 dollari lunedì, l'indice ha chiuso la settimana a 99,17 dollari, facendo registrare un massimo a 99,58.
Il dollaro statunitense è stato oggetto di forti vendite dopo aver toccato il livello di resistenza chiave a 109,85 dollari all'inizio di quest'anno. I cambi in generale sono rimasti in trading range, poiché i prezzi sembrano aver assorbito tutte le notizie, positive o negative, giunte dal fronte economico e politico. Tecnicamente, nulla è cambiato: siamo in un chiaro trend rialzista, ma va detto che siamo arrivati, alcuni giorni orsono, su delle resistenze importanti in area 1,1550, che rappresenta un baluardo importante.
Per ora abbiamo corretto di circa 200 pips e non si possono escludere ulteriori ribassi verso l'area 1,1210-1,1230, importante area di supporto, che era stata violata come resistenza il 10 aprile e che rappresentava i massimi precedenti significativi, toccati due volte il 25 e 30 settembre dello scorso anno. Quello è il livello che non deve rompere per rimanere in fase rialzista.
Il medesimo discorso vale per tutti i cambi contro dollaro. Se osserviamo le majors e le oceaniche, ci sono dei punti chiave che rappresentano i supporti chiave da non bucare se si vuole pensare a un rialzo verso i corrispettivi livelli di EurUsd di 1,2000-1,2200 nel medio termine e che per il Cable sono posti a 1,4200, per il UsdJpy in area 126,00, UsdCad a 1,3100 e oceaniche rispettivamente a 0,6900 e 0,6400.
Tutto dipenderà da come si evolverà la situazione dazi da qui in avanti, specialmente quando scadrà la tregua dei 90 giorni concessi da Trump come periodo nel quale i dazi reciproci sono stati abbassati al 10%. Vi è poi un altro nodo cruciale, che dipende da come si evolveranno i rapporti tra USA e Cina, ora ai minimi storici.
TREASURIES IN CALO
Venerdì, il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni è sceso di circa 3 punti base al 4,29%, estendendo il calo di quasi 4 punti base di giovedì, in presenza comunque di una forte incertezza derivante dalla guerra commerciale, nella speranza che possa emergere una de-escalation tra gli USA e la Cina.
Alcune indiscrezioni suggeriscono che la Cina stia valutando la possibilità di sospendere i dazi del 125% su alcune importazioni statunitensi, sebbene le autorità cinesi abbiano negato l'esistenza di negoziati sulle tariffe in corso. Nel frattempo, il presidente Trump ha ribadito che la sua amministrazione era in trattative con Pechino.
Allo stesso tempo, le aspettative di futuri tagli dei tassi della Federal Reserve hanno fornito ulteriore supporto ai mercati obbligazionari. Il governatore della Fed Christopher Waller ha dichiarato che avrebbe sostenuto i tagli dei tassi se i dazi aggressivi avessero iniziato a pesare sul mercato del lavoro. Analogamente, la presidente della Fed di Cleveland Beth Hammack ha segnalato che la banca centrale potrebbe agire già a giugno, a condizione che vi siano chiare indicazioni sulla traiettoria dell'economia. I mercati stanno attualmente scontando un taglio di 25 punti base a giugno e prevedono un totale di tre tagli entro la fine dell'anno.
DATI USA
Il sentiment dei consumatori dell'Università del Michigan per gli Stati Uniti è stato rivisto al rialzo a 52,2 ad aprile 2025 da una lettura preliminare di 50,8, rispetto al 57 di marzo. Nonostante la revisione al rialzo, il sentiment dei consumatori è sceso per il quarto mese consecutivo al livello più basso da luglio 2022, poiché i consumatori percepiscono rischi su molteplici aspetti dell'economia, in gran parte dovuti alla continua incertezza sulle politiche commerciali e alla potenziale ripresa dell'inflazione.
L'indicatore delle aspettative è crollato a 47,3, anch'esso il livello più basso da luglio 2022, rispetto a una lettura preliminare di 47,1 e 52,6 di marzo. Le condizioni economiche sono peggiorate meno del previsto. Sul fronte dei prezzi, le aspettative di inflazione per l'anno successivo sono balzate al 6,5%, il livello più alto dal 1981, a causa dei rischi di applicazione delle tariffe. Tuttavia, il dato è uscito leggermente inferiore al 6,7% rispetto al comunicato preliminare. Le aspettative di inflazione a lungo termine sono salite al 4,4% dal 4,1%.
SETTIMANA ENTRANTE
La prossima settimana negli USA verranno pubblicati importanti dati macroeconomici, tra cui la prima stima della crescita del PIL per il primo trimestre del 2025, che potrebbe evidenziare un rallentamento significativo, con alcune previsioni che suggeriscono persino una possibile contrazione. Gli investitori si concentreranno anche sul rapporto sull'occupazione, sui dati sull'inflazione PCE e sull'indice PMI manifatturiero ISM.
Sul fronte dazi, occhio agli sviluppi della disputa commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina, con una buona probabilità di una potenziale de-escalation. Anche la stagione degli utili globali sarà al centro dell'attenzione, con importanti aziende come Apple, Microsoft, Amazon e Meta pronte a pubblicare i risultati trimestrali.
Inoltre, la settimana sarà ricca di dati economici chiave anche al di fuori degli USA, con i dati sul PIL e sull'inflazione per l'intera Eurozona. Nel frattempo, si prevede che la Banca del Giappone manterrà invariati i tassi di interesse, mentre in Cina tutti gli occhi saranno puntati sui dati PMI di aprile. Infine, in Australia saranno pubblicati i dati sull'inflazione.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
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AUD/USD ipotesi rialzista da zona di forte supportoLa coppia AUD/USD presenta un'opportunità rialzista nel time frame a 4h, supportata da elementi tecnici e fondamentali.
📈 Situazione Attuale
La coppia AUD/USD ha testato 3 volte la zona di supporto 0,6325 - 0,635. In passato tale area aveva fornito anche una resistenza abbastanza difficile da superare. Ricordiamo che se una determinata zona viene testata più volte, sia come supporto che come resistenza, tale zona diventa sempre più significativa come area di reazione del prezzo.
⚡ Configurazione Tecnica
Medie mobili rialziste (la media veloce si trova sopra la media lenta). La media lenta sta offrendo supporto alla pressione rialzista dei buyer.
Ingresso in un canale ascendente con massimi crescenti.
Indicatore RSI in zona neutrale
🌍 Analisi Fondamentale
Fattori che sostengono la valuta Australiana
Rialzo prezzi delle materie prime minerarie, risorsa chiave per l'export australiano
Aspettative hawkish dalla Banca centrale Australiana dopo i dati inflazionistici sopra le attese.
Indebolimento del USD in attesa dei dati PCE USA
🎯 Obiettivi di Prezzo
Target 1: 0,6500
Target 2: 0,6550
⚠️ Gestione del Rischio
Stop Loss aggressivo 0,6315 (sotto la zona di supporto)
Stop Loss conservativo 0,6275 (minimo da cui è partito impulso che ha rotto la zona 0,6325 - 0,635 trasformandola su resistenza a supporto)
💡 Conclusione
La combinazione di:
Supporto tecnico solido
Configurazione grafica rialzista
Fattori macro a sostegno dell'AUD
crea una opportunità da monitorare. Ricordate di fare sempre ulteriori analisi e di tradare responsabilmente gestendo in modo oculato il rischio.
Non si placa la tensioneContinua la tensione sui mercati, generata dalla guerra commerciale e da dati USA ostinatamente positivi, che influenzano soprattutto i mercati azionari. Le risposte agli USA e alle minacce del Presidente relative alle tariffe doganali non sono tardate ad arrivare, con Cina, Giappone e Corea del Sud che hanno deciso di opporsi congiuntamente ai dazi statunitensi.
I tre paesi hanno infatti concordato di aprirsi al libero scambio, con Giappone e Corea che importeranno materie prime per semiconduttori dalla Cina, mentre la Cina acquisterà chip da Giappone e Corea. Tutti e tre i paesi hanno concordato di mantenere fluida la catena di approvvigionamento e hanno confermato la nascita di un accordo di libero scambio in risposta alle tariffe più elevate promesse dal Presidente Trump.
WALL STREET REGGE
I timori di recessione globale, in apertura di giornata, ieri, hanno schiacciato Wall Street mentre i dazi di Trump avevano inizialmente innescato un calo del mercato azionario. Nel frattempo, l'S&P 500 affronta il suo peggior trimestre dagli anni '80. Del resto, la statistica non mente, e gli anni post elezioni USA sono sempre assai incerti.
I tre indici americani hanno poi, in serata, recuperato e hanno comunque chiuso leggermente positivi. Tecnicamente, la fase di distribuzione è ancora nel pieno del suo momentum ribassista e non si possono escludere ulteriori approfondimenti con obiettivi posti a 5.400 per l’S&P, 40.660 per il Dow e 18.310 per il Nasdaq.
VALUTE
Nervosismo sul mercato dei cambi, con alta volatilità di breve senza però che vi siano stati movimenti eclatanti da un punto di vista percentuale. C’è incertezza e le price action sono lo specchio di tale condizione. EurUsd su e giù tra 1.0790 e 1.0850 così come il Cable e UsdJpy, stabili in 50-60 pips di movimento.
Debolezza invece per le oceaniche che sono state colpite in condizioni di risk off, specie nei cross come NzdChf e AudChf. Il franco svizzero, dopo un inizio caratterizzato da rialzi contro euro, ha ripiegato. Vedremo nelle prossime ore, specialmente alla luce dei dati sul mercato del lavoro che usciranno più avanti in settimana e dei PMI.
RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO USA
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è sceso di circa 6 punti base al di sotto del 4,2%, avvicinandosi al minimo di quattro settimane. Le preoccupazioni per l'impatto della guerra commerciale sull'economia globale persistono, con nuove tariffe reciproche sulle importazioni statunitensi, tra cui un'imposta del 25% sulle auto, destinate a entrare in vigore domani 2 aprile.
Rimane l'incertezza sulla portata delle imposte, poiché il presidente Trump ha affermato che si applicherebbero ampiamente a tutti i paesi, mentre i rapporti suggeriscono che sta spingendo i consulenti ad adottare una posizione commerciale più aggressiva. Nel frattempo, i trader si preparano per i dati economici chiave, tra cui il rapporto sull'occupazione e gli ISM PMI in uscita a breve, che forniranno ulteriori informazioni sulle condizioni del mercato del lavoro e sulle prestazioni del settore privato. Il rendimento del Treasury rimane pressoché invariato per marzo, ma è sceso di circa 30 punti base per il trimestre.
GERMANIA, CPI MISTI
L'inflazione dei prezzi al consumo in Germania è rallentata al 2,2% a marzo 2025, segnando il tasso più basso da novembre 2024 e allineandosi alle aspettative del mercato. Questo calo è stato principalmente guidato da un forte rallentamento dell'inflazione dei servizi, che è scesa al 3,4% dal 3,8% di febbraio, insieme a un ulteriore calo dei costi energetici, che sono scesi del 2,8% rispetto a un calo dell'1,6% nel mese precedente.
Tuttavia, l'inflazione alimentare è aumentata leggermente al 2,9%, rispetto al 2,4%. Anche l'inflazione core, che esclude alimentari ed energia, è rallentata al 2,5%, il tasso più basso da giugno 2021. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,3% a marzo, dopo un aumento dello 0,4% a febbraio.
RBA, TASSI INVARIATI
La Reserve Bank of Australia (RBA) ha mantenuto i tassi fermi al 4,1% durante la riunione di aprile, dopo un taglio di 25 punti base nella riunione di febbraio, in linea con le aspettative del mercato. Il Consiglio ha osservato che la politica monetaria è ben posizionata per rispondere agli sviluppi internazionali se dovessero avere implicazioni materiali per l'attività e l'inflazione australiane.
La banca centrale ha espresso crescente fiducia che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso l’intervallo obiettivo del 2-3%. Tuttavia, la RBA ha anche evidenziato una prospettiva economica incerta sia per l'attività interna che per l'inflazione. A livello globale, i rischi rimangono significativi, guidati da incertezze geopolitiche ed economiche.
Buona giornata!
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
AUD USD SELL H1/D1buonasera traders,
vi porto all' attenzione questa configurazione sell in aussie.
spiego le mie decisioni data anche dal supporto di script creati da me, che mi permettono di navigare il mercato con un supporto ibrido/quantitativo.
si entra su un potenziale pull back del prezzo.
grazie a tutti, trovate tutti i dettagli nel video descrittivo.
AUD USD IBRIDO / QUANTITATIVO CON PTS41 TRADEMINDbuon pomeriggio,
intreccio formazione con un trade in atto, sperando di non violare nessuna regola di Tradingview.
l'idea è sempre quella di validare la forte teoria che un trade di successo deve scarnare al massimo la soggettività essendo supportata da un sistema quantitativo rivolto all'eccellenza.
osservando il grafico h1, spiego la mia motivazione sell, il rientro sell e il supporto ricevuto per mantenere tale visione anche in forte disappunto col pts41.
grazie per l'attenzione, nel video descrittivo tutti i dettagli.
AUD USD H1 CON SUPPORTO IBRIDO / QUANTITATIVObuonasera traders,
la mia ricerca continua del miglioramento mi spinge sempre in alto, in base all'esperienza vissuta (unica cosa che conta).
vi propongo questo approccio semi oggettivo in quanto, credo che un 15% sia sempre del treader, pura visione soggettiva.
vediamo in diretta questo trade sell supportato da script evoluti che indicano:
- compressione del prezzo
- espansione del prezzo con 2 step
- eccessi di prezzo
- tabella evoluta ibrida/quantitativa dei migliori e più usati indicatori comuni (in quanto ci si puo inventare di tutto ma c'è pochissimo "di nuovo sotto il sole")
il prezzo inutile negarlo si muove sempre in canali, questi script avanzati ci aiutano a confermare o invalidare la permanenza del prezzo in un canale, oppure la sua uscita temporanea di accumulazione prima di una ripartenza.
- permanenza nel canale
- temporaneo break del canale
- break del canale con inversione
lo screenshot vi descrive il tutto in modo chiaro, ho allegato annunci per farvi individuare al meglio le situazioni (cruciali) che accompagnano il prezzo AHIME' SEMPRE DOVE DEVE ANDARE.
il prezzo non sbaglia mai, si muove sempre con logiche millimetriche che un occhio umano non puo prevedere, ma individuare per tempo, con l'aiuto di un sistema meccanico che gli chiarifica la strada.
volatilità, compressione e raggruppamento quantitativo del prezzo vi possono spingere oltre le vostre performance adattando questi script ad ogni strategia voi usiate, che sia gann, trend line, forchette, pattern armonici, onde di Elliot etc etc.
conclusione:
questi sistemi vi permettono di navigare il mercato con più fiducia, rimanendo, uscendo o invertendo la nostra visione con eccellente tempestività; sono basati principalmente su principi oggettivi 80/85% e il restante su esperienza personale ridotta all'osso, appunto che un momento di espansione di volatilità è preceduto da un periodo di compressione e viceversa, questo il punto cardine del soggettivismo, anche qui scarnato al massimo per offrire meccanicità al processo decisionale.
grazie per l'attenzione.
AUDUSD 0.61 LONGAnalisi AUD/USD: Ingresso a 0.61, Target Price (TP) a 0.64
L'acquisto di AUD/USD a 0.61 con target a 0.64 implica un'aspettativa di apprezzamento del dollaro australiano rispetto al dollaro USA.
Fattori chiave da considerare:
Trend e Supporto: 0.61 rappresenta una zona di supporto importante, da cui potrebbe avvenire un rimbalzo.
Scenario macroeconomico: Le decisioni della Federal Reserve e della RBA (Reserve Bank of Australia) influenzeranno il movimento della coppia.
Materie prime: L’AUD è legato ai prezzi delle commodities, quindi un rialzo di oro e minerali potrebbe supportare l'uptrend.
Resistenza: 0.64 è un livello chiave di resistenza, dove potrebbe verificarsi un consolidamento.
Se il sentiment del mercato è favorevole al rischio e il dollaro USA si indebolisce, il target potrebbe essere raggiunto. In caso contrario, attenzione a un possibile ritracciamento sotto 0.61.
MACD: Come sfruttarlo per individuare trend di mercato? Questa settimana, l’argomento che andremo a trattare per quanto riguarda la formazione sarà rivolto al Moving Average Convergence Divergence (MACD), strumento particolarmente utilizzato dai trader per l’analisi tecnica per identificare l’andamento di un asset in base alla propria direzionalità e la durata.
Questo avviene attraverso due medie mobili che hanno una lunghezza di periodo variabile; inoltre attraverso la differenza tra le due media mobili chiamata linea MACD e la media mobile esponenziale (EMA) che sarebbe la linea di Segnale, viene tracciato un istogramma che oscilla in base ai valori di questi due elementi ed è utilie in quanto ci da un’indicazione sul momentum di un determinato asset.
Andiamo ad analizzare i componenti pricipali del MACD
- Linea MACD: questo componente deriva dalla differenza tra la EMA a lungo termine con quella a breve termine. Solitamente, i valori utilizzati per quanto riguarda quella a lungo termine sono 26 periodi, mentre per quella a breve termine vengono utilizzati 12 periodi. Ovviamente questi valori sono quelli base, ma ogni trader è libero di decidere quali valori testare ed utilizzare per la propria strategia.
- Linea Segnale: questa è una EMA del MACD ed il trader sceglie il periodo di tempo da utilizzare come segnale. Solitamente il periodo base che viene utlizzato sono i 9 periodi.
- Per quanto l’istogramma , questo invece mette in risalto la differenza dei due elementi appena descritti, ovvero Linea MACD e Linea Segnale. L’utilità è proprio quella di avere un risalto visivo più facilitato, dato che viene preso come punto di riferimento un asse di valore 0 per definire la differenza positiva o negativi tra i due elementi.
Un trader utilizzando il MACD può ottenere tre diversi tipi di segnale ovvero l’incrocio della linea di segnale, incrocio della linea 0 dell’istogramma e la divergenza.
Andando ad analizzare della Linea Segnale, l’incrocio può avvenire al rialzo o al ribasso con la linea MACD, indicandoci diversi momentum di mercato. Dobbiamo tener presente che è importante la forza con cui avviene questo incrocio e la durata, dato che è cosa comune che questi indicatori possano fornire falsi segnali ai trader e portando di conseguenza un trader ad effettuare errate valutazioni.
L’incorcio rialzista avviene quando la linea MACD attraversa la linea Signal con un movimento a rialzo, come mostrato qui nell’esempio di AUDUSD che trovate su Pepperstone:
Mentre l’incrocio ribassista avviene quando la linea MACD attraversa la linea Signal con un movimento a ribasso, come mostrato nell’esempio qui di seguito:
L’ultimo incrocio da citare è quello della linea 0 dell’istogramma. Questo avviene quando la linea MACD diventa positiva non appena siamo al di sopra dello 0 e questo porta a darci un segnale rialzista, mentre negativo quando siamo al di sotto dello 0 e questo ci da un segnale ribassista.
Vogliamo sottolineare come ogni trader deve comunque testare l’utilizzo di questo indicatore in quanto, come potrebbe accadere, questo può fornire falsi segnali e portare il trader a mal interpretare un segnale d’entrata a mercato. Inoltre ogni segnale fornito in passato, non è detto che possa essere fornito allo stesso modo nel presente.
Divergenza nel MACD
Possiamo notare come anche nell’utilizzo del MACD possiamo riscontrare dei segnali di divergenza tra prezzo ed indicatore. Potremmo avere potenziali segnali da parte del prezzo che sono a rialzo, come ad esempio massimi crescenti, mentre il MACD potrebbe segnalarci dinamiche di incroci ribassisti da parte del MACD con la linea Segnale.
In questo caso l’ideal sarebbe avere qualche ulteriore indicatore che ci faccia capire effettivamente il momentum di mercato, o comunque saper aspettare le dovute conferme prima di dover entrare a mercato, dato che il mercato dei CFD è un mercato particolarmente volatile e può comportare il rischio di perdita di denaro da parte degli investitori.
CONCLUSIONI
Concludendo, possiamo dire che il MACD ci da modo di poter avere a disposizione due indicatori in uno in quanto aiuta il trader a vedere il momentum di mercato e quindi a capire la tendenza che sta assumendo in quel preciso momento un asset, che può essere sia valutario o materie prime o azionario, in quanto il MACD è versatile nel proprio utilizzo.
Ciò che consigliamo è di testare questo indicatore e cercare di individuare quando e in quali condizioni di mercato possa dare falsi segnali e cercare di sviluppare una strategia che faccia in modo di non dipendere totalmente da questo indicatore. Ogni trader deve avere le capacità necessarie di decidere indipendentemente dal segnale che viene fornito da un indicatore.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.
Pepperstone non garantisce che le informazioni qui fornite siano accurate, aggiornate o complete e pertanto non dovrebbero essere considerate come tali. Queste informazioni, provenienti da terzi o meno, non devono essere interpretate come una raccomandazione, un’offerta di acquisto o vendita, o una sollecitazione all’acquisto o vendita di alcun titolo, prodotto finanziario o strumento, né come invito a partecipare a una specifica strategia di trading. Non tengono conto della situazione finanziaria o degli obiettivi d’investimento dei lettori. Consigliamo a chiunque legga questo contenuto di cercare una consulenza personale. La riproduzione o la ridistribuzione di queste informazioni non è consentita senza l’approvazione di Pepperstone.
Dollaro USA debole? Possibili movimenti da sfruttareFino a quando non ci sarà maggiore chiarezza sulle questioni macro legate ai dazi, abbiamo un dato sul dollaro:
Debolezza
Consideriamo che il dollaro ha prevalso negli ultimi mesi, e anche il Dollar Index ha mostrato un trend a rialzo molto consistente.
La struttura che stiamo osservando sulle varie coppie/cambi contro dollaro fornisce in questa fase una indicazione che pare piuttosto evidente.
Ho preso in esame AUDUSD, ma in linea di principio lo stesso discorso vale anche per le altre valute.
Un Up-Thrust (riquadro rosso)
Uno Spring (riquadro verde) per quella che sembra una fase accumulativa.
Salvo new macro vedo quindi AUDUSD, EURUSD, NZDUSD ecc in possibili rialzi di breve.
Con la freccia ho indicato un possibile livello di arrivo.
Questo contesto ricordiamo non è il classico dove possiamo analizzare il grafico con i nostri concetti di sempre (qualsiasi essi siano).
Ora siamo in una fase in cui chi parla (Trump) influenza non poco la politica internazionale.
Continueremo a stare allerta per trovare possibili opportunità anche in queste fasi molto delicate e particolari.
President's DayApertura di settimana senza grandi spunti sui mercati, in seguito alla festività USA del President’s Day. Wall Street chiusa e ridotta volatilità sul mercato dei cambi, che ha visto un dollaro stabile contro le principali valute concorrenti e oscillazioni assai limitate, non superiori ai 20-30 pips.
La tendenza del biglietto verde rimane ribassista nel breve termine, in ragione del fatto che per ora Trump ha promesso dazi senza di fatto applicarli, se non parzialmente alla Cina. Ciò ha riportato sereno dopo qualche giorno in cui l’avversione al rischio sembrava essere tornata di moda.
L’Euro e le principali valute stanno spingendo il dollaro verso livelli chiave di supporto di medio termine, ma solo la loro violazione porterebbe a un'inversione del trend dominante, che resta per ora pro dollaro. Va detto che le ragioni scatenanti di un eventuale movimento delle valute sono legate ancora alle dichiarazioni del Presidente USA sui dazi e tariffe.
Da quando è stato rieletto, però, Donald Trump ha pubblicato sui social media relativamente meno post influenti sul mercato rispetto al suo primo mandato, secondo una stima dello studio di JPMorgan. Solo il 10% dei post pubblicati questa volta da Trump su argomenti delicati come tariffe commerciali, relazioni estere ed economia, hanno causato evidenti movimenti sul mercato valutario.
L'impatto maggiore finora è stato il calo di oltre il 2% e l'1% rispettivamente del peso messicano e del dollaro canadese, registrato all'inizio di febbraio, quando Trump rese noto di aver imposto tariffe del 25% su Messico e Canada, decisione poi rinviata due giorni dopo. Sempre secondo lo studio di JP Morgan, operare sul mercato sui post di Trump non sarebbe stato molto redditizio, anche se comunque positivo. Acquistare dollari rispetto a un paniere di valute G10, o la valuta individuale più direttamente interessata, per un periodo compreso tra cinque e 180 minuti dopo ogni post, sarebbe stato leggermente positivo (+4% secondo le stime).
BORSE EUROPEE
Le azioni europee sono rimbalzate lunedì, con lo STOXX 50 e lo STOXX 600 in rialzo di circa lo 0,3% su nuovi livelli record, spinti da un'impennata delle azioni della difesa tra le aspettative di una maggiore spesa per la difesa da parte dei governi europei.
I leader europei si sono incontrati ieri a Parigi per discutere dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e formulare una risposta dopo che gli Stati Uniti hanno promesso di ridimensionare il proprio sostegno a Kiev. Nel frattempo, i negoziati tra Stati Uniti e Russia sulla guerra dovrebbero iniziare questa settimana in Arabia Saudita, sebbene permangano incertezze sulla partecipazione dell'Ucraina e le nazioni europee non siano state invitate.
Tra i diversi settori, le azioni del comparto della difesa hanno sovraperformato, con Rheinmetall in rialzo del 10%, Leonardo in rialzo del 7,2% e Saab in rialzo di oltre il 15%. Anche il settore automobilistico è salito, con Mercedes-Benz in rialzo dello 0,4% e BMW in guadagno dell'1,1%.
LA RBA TAGLIA I TASSI
La Reserve Bank of Australia (RBA) ha tagliato i tassi di 25 punti base, portandoli al 4,1% nella riunione di questa notte, in linea con le aspettative del mercato. Si è trattato della prima riduzione del costo del denaro da novembre 2020, causata da un rallentamento dell'inflazione, oggi intorno al 2,4%, che rappresenta già il punto medio del suo intervallo obiettivo del 2-3%.
Allo stesso modo, la RBA ha evidenziato una prospettiva economica incerta, notando un rimbalzo più lento del previsto nella domanda privata e incertezza sulla sostenibilità della ripresa della spesa delle famiglie iniziata alla fine del 2024. A livello globale, i rischi rimangono significativi, sottolineati da incertezze geopolitiche e politiche. Il dollaro australiano è stabile e compreso tra 0,6330 e 0,6370.
PETROLIO
Il Brent è rimasto appena sotto i 75 dollari al barile lunedì, mentre il WTI ha chiuso intorno ai 71,3 dollari. Gli analisti attendono i possibili sviluppi su un possibile accordo di pace tra Russia e Ucraina, che potrebbe allentare le sanzioni e aumentare l'offerta di petrolio.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che potrebbe incontrare presto il presidente russo Vladimir Putin per discutere dell’eventualità di porre fine alla guerra, con i colloqui iniziali tra Stati Uniti e Russia programmati per questa settimana in Arabia Saudita. Se i negoziati avranno successo, la fine delle sanzioni potrebbe riportare il petrolio russo nei mercati, aumentando inevitabilmente l'offerta.
Tecnicamente il trend del greggio rimane ribassista con resistenze poste a 77 per il Brent e 73,50 per il WTI. Inoltre, i prezzi del petrolio sono frenati dai timori di una guerra commerciale globale, poiché Trump sembra ancora determinato a rivedere le potenziali tariffe di ritorsione sui paesi che impongono dazi sui beni statunitensi, le cosiddette tariffe reciproche.
PIL GIAPPONE IN CRESCITA
Il PIL giapponese è cresciuto dello 0,7% su base trimestrale nel quarto trimestre del 2024, accelerando dopo che il dato precedente è stato rivisto al rialzo dello 0,4% nel terzo trimestre e superando le aspettative di mercato dello 0,3%. Ciò ha segnato la terza crescita trimestrale consecutiva, guidata da un forte rimbalzo degli investimenti aziendali, che hanno superato le previsioni.
Inoltre, il commercio netto ha contribuito alla crescita con 0,7 punti percentuali, poiché le esportazioni sono aumentate per il terzo trimestre consecutivo nonostante le minacce tariffarie statunitensi, mentre le importazioni si sono ridotte per la prima volta dal primo trimestre del 2024. Inoltre, la spesa pubblica è aumentata per il quarto trimestre consecutivo.
Nel frattempo, i consumi privati, che rappresentano oltre la metà della produzione economica giapponese, sono aumentati inaspettatamente, contro le aspettative di un calo dello 0,1%.
Buona giornata!
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Fed ancora falcoLa Federal Reserve ha mantenuto il tasso sui fondi federali stabile nell'intervallo 4,25% - 4,5% durante la riunione di gennaio 2025, in linea con le aspettative. La banca centrale ha sospeso il ciclo di tagli dei tassi dopo tre riduzioni consecutive nel 2024, per un totale di un punto percentuale.
I membri del FOMC hanno osservato che gli indicatori recenti evidenziano che l'attività economica è ancora in crescita, e ad un ritmo solido, mentre il mercato del lavoro si è stabilizzato, in un contesto caratterizzato da solidità. L’inflazione, intanto, rimane elevata, pertanto non si può, né si deve abbassare la guardia.
Inoltre, la Fed ha affermato che le prospettive economiche sono incerte ed è attenta ai rischi. Commento hawkish quindi che ha confermato quanto già era sufficientemente noto a tutti, ovvero che l’economia regge l’urto dei tassi alti e non vi sono cambiamenti sostanziali nell’atteggiamento di una Fed che manterrà la barra dritta verso gli obiettivi. Cosa penserà Trump, che recentemente aveva chiesto il taglio del costo del denaro? I mercati si fanno interessanti, al riguardo.
WALL STREET STABILE
Wall Street è rimasta pressoché invariata dopo la decisione della Fed, alternando rialzi a ribassi intorno allo zero. Le dichiarazioni da falco di Jerome Powell non hanno spaventato chi opera in azionario. Il Presidente ha dichiarato che l’inflazione non è ancora vicina all'obiettivo, anzi è leggermente aumentata, mentre il tasso di disoccupazione si è stabilizzato e rimane basso. È per tale ragione che la Fed non deve avere fretta di modificare il tasso di interesse di riferimento.
La Banca centrale attenderà i progressi su inflazione o sulla debolezza del mercato del lavoro prima di apportare ulteriori tagli. L'attenzione del mercato quindi si sposterà nuovamente su eventuali commenti riguardanti le politiche del Presidente e il loro potenziale impatto economico.
Sul fronte risultati aziendali, il settore tecnologico ha avuto la performance peggiore. Nvidia è scivolata del 2,5%, raffreddandosi dopo un aumento dell'8,9% nella sessione precedente. Nel frattempo, le azioni di T-Mobile US sono aumentate di oltre il 5% dopo aver riportato utili più forti del previsto. Starbucks ha guadagnato il 5,6%, nonostante un calo degli utili. Danaher è scesa di quasi il 5,7% dopo aver avvisato di un potenziale calo dei ricavi in questo trimestre.
VALUTE
Sui cambi, prosegue la forza del dollaro che però si manifesta con price action rallentate, prive di accelerazione e momentum favorevoli, come se ci fosse, sotto sotto, il timore di qualche spallata del Presidente, che anche se non lo ha dichiarato esplicitamente, sembrerebbe volere un dollaro più basso.
Il vero problema da affrontare sembra essere la bilancia commerciale, che è in forte debito, di oltre 122 miliardi quella dei beni e di circa 90 compresi anche i servizi. L’EurUsd intanto è scivolato lentamente sotto 1.0400 ma poi ha chiuso intorno a 1.0410. Sugli altri cambi, analoga price action con movimenti bilaterali ma poco volatili se non per qualche movimento irrazionale di breve termine.
USA, SALE IL DEFICIT COMMERCIALE
Il deficit commerciale degli Stati Uniti, per quel che riguarda i beni, si è allargato arrivando al record di 122,11 miliardi di dollari a dicembre 2024, superando le aspettative di mercato di 105,4 miliardi e in aumento rispetto ai 103,5 miliardi rivisti per il mese di novembre scorso.
Le importazioni sono aumentate del 3,9% a 289,6 miliardi di dollari, e la ragione è da ricercare nel fatto che le aziende statunitensi hanno anticipato acquisti prima dell’arrivo dei dazi imposti da Trump. Sono stati osservati aumenti nelle forniture industriali, nei beni di consumo e nei beni strumentali. Nel frattempo, le esportazioni sono scese del 4,5% a 167,5 miliardi di dollari, guidate da minori spedizioni di forniture industriali, beni strumentali e beni di consumo.
BOC, ULTIMO TAGLIO DEI TASSI?
La Banca centrale canadese ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base al 3% nella decisione di ieri, come ampiamente previsto dai mercati. Si è trattato del sesto taglio consecutivo del costo del denaro, 4 da 25 punti base e due da 50, con una riduzione del 2% dal giugno 2024.
Nel frattempo, la banca centrale ha anche annunciato la fine del restringimento quantitativo, con acquisti di asset a partire dal mese di marzo per sostenere la liquidità. Il Consiglio direttivo ha osservato che l'inflazione è convergente verso il 2% e si prevede che rimarrà vicina ai target del 2% nei prossimi due anni, poiché la crescita dei prezzi di base continua a rallentare.
A sua volta, il consiglio ha anche segnalato preoccupazioni per i dazi americani che potrebbero rallentare la ripresa economica, ostacolando le principali fonti di domanda di beni e servizi nazionali. Tuttavia, la BoC prevede che la crescita del PIL si rafforzerà nel 2025, prevedendo un'espansione dell'1,8% dopo le aspettative di una crescita dell'1,3% nel 2024.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Wall Street in AltalenaLe borse USA, dopo un'apertura in ripresa, hanno successivamente ripiegato cancellando i guadagni iniziali e muovendosi poi intorno allo zero. Questo è un segnale che l’avversione al rischio delle ultime sedute non è stata una chimera, ma qualcosa che potrebbe approfondirsi nelle prossime settimane.
La sensazione è che gli investitori stiano chiudendo le posizioni e gli asset di rischio prima della pubblicazione dell'indice dei prezzi al consumo di domani, un dato cruciale per capire se la Fed avrà spazio per estendere il suo ciclo di tagli quest'anno.
I rendimenti dei titoli del Tesoro a lunga scadenza hanno continuato a salire, raggiungendo i loro livelli più alti dal 2023, nonostante il dato sui prezzi alla produzione sia uscito più debole del previsto.
Eli Lilly ha guidato le perdite tra i pesi massimi con un crollo di oltre il 7% dopo aver tagliato le sue previsioni di profitto del quarto trimestre. Inoltre, Nvidia ha perso quasi il 2% mentre Meta è scesa di quasi il 3% dopo aver dichiarato di aver tagliato il 5% del personale.
D'altro canto, le banche si sono mantenute vicine alla linea di demarcazione in vista della settimana degli utili, con JPMorgan, Wells Fargo, Citigroup, NY Mellon, Bank of America e Morgan Stanley che dovrebbero pubblicare i risultati entro giovedì.
STERLINA IN SOFFERENZA
La sterlina britannica è scivolata a $1,216 martedì, segnando il sesto giorno consecutivo di perdite e il livello più basso da novembre 2023, poiché le preoccupazioni sulla salute fiscale del Regno Unito hanno pesato sul sentiment. Un aumento dell'offerta di titoli di Stato ha messo sotto pressione gli asset del Regno Unito, mentre le preoccupazioni sull'inflazione hanno spinto i rendimenti obbligazionari al rialzo sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti.
I prossimi dati sui prezzi al consumo nel Regno Unito, previsti per mercoledì, potrebbero influenzare ulteriormente i mercati. Gli analisti avvertono che un'inflazione ostinata potrebbe ridurre le aspettative di tagli dei tassi della Banca d'Inghilterra, aggiungendo tensione all'economia del Regno Unito.
L'aumento dei rendimenti potrebbe costringere il governo a restringere la spesa fiscale per aderire alle sue regole fiscali, ostacolando potenzialmente la crescita. Nel frattempo, il ministero delle finanze si è impegnato a mantenere un fermo controllo sulle finanze pubbliche dopo le recenti turbolenze del mercato.
PREZZI ALLA PRODUZIONE
I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,2% mese su mese a dicembre 2024, al di sotto dello 0,4% di novembre, che aveva rappresentato il massimo degli ultimi 5 mesi, e inferiore anche alle previsioni dello 0,3%. I prezzi dei beni sono aumentati dello 0,6%, guidati da un aumento del 9,7% della benzina. Sono aumentati anche i prezzi dell'energia elettrica residenziale, delle carni, dei veicoli a motore e dei carburanti a gas.
Nel frattempo, i prezzi dei servizi sono rimasti invariati, poiché un aumento del 2,2% nei servizi di trasporto e magazzinaggio ha compensato i cali nei costi dei servizi al netto di commercio, trasporto e logistica.
Su base annua, l'inflazione dei prezzi alla produzione è accelerata per il terzo mese consecutivo al 3,3%, il tasso annuale più alto da febbraio 2023, ma inferiore alle aspettative del 3,4%. Nel frattempo, il PPI core è rimasto invariato, dopo un aumento dello 0,2% a novembre e rispetto alle previsioni dello 0,3%. Il tasso di interesse di base annuo è salito al 3,5%, anche in questo caso inferiore alle previsioni del 3,8%.
USA, RENDIMENTI IN SALITA
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni ha toccato la soglia del 4,8% martedì, il massimo da ottobre 2023, nonostante il dato sui prezzi alla produzione avesse creato aspettative di un possibile aumento delle probabilità che la Fed potesse tagliare il costo del denaro. I prezzi alla produzione principali sono aumentati meno del consenso del mercato, ma comunque sono aumentati. Ora, tutta l’attesa si sposta sul CPI di domani.
Di conseguenza, le prospettive di una politica più accomodante rimangono poco probabili alla luce di possibili politiche pro-inflazione da parte del presidente eletto Trump e di un solido mercato del lavoro. Oltre all'aumento della spesa in deficit, i rapporti hanno indicato che la prossima amministrazione presidenziale statunitense ha discusso la possibilità di inserire dazi draconiani nell’agenda di governo.
Guerra commerciale e valutaria, quindi, che non si conciliano tra di loro, poiché i dazi potrebbero avere qualche effetto solo se contemporaneamente si svalutasse il dollaro. Ma i partner non stanno a guardare e infatti spingono il dollaro al rialzo, neutralizzando i dazi.
E c’è di più: Trump spinge per il taglio dei tassi, ma la Fed non mollerà l’osso tanto facilmente.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Aumenta l'avversione al rischioAumenta l’avversione al rischio sui mercati, anche se Wall Street, in serata, alla fine, ha limitato le perdite. L'S&P 500 ha chiuso praticamente invariato, mentre il Nasdaq 100 è sceso dello 0,35% e il Dow Jones ha invertito la rotta chiudendo a circa +0,6%.
Il sentiment degli investitori è stato appesantito dall'aumento dei rendimenti dei Treasury, guidato dalle aspettative di un minor numero di tagli dei tassi della Fed quest'anno, e dalle preoccupazioni per le potenziali pressioni inflazionistiche derivanti dalle politiche della nuova amministrazione Trump.
I servizi tecnologici e di comunicazione sono stati i settori con le peggiori performance, mentre l'energia ha sovraperformato, sostenuta dall'aumento dei prezzi del petrolio in seguito alle nuove sanzioni statunitensi sulla Russia.
Le azioni di Apple sono scese del 2,4% dopo che i dati hanno mostrato che le vendite di iPhone sono diminuite del 5% lo scorso trimestre. Nvidia (-4,2%), Micron Technology (-6%) e Palantir Technologies (-3,1%) sono apparse in forte calo. Anche Microsoft (-0,3%), Amazon (-0,9%), Meta (-2,6%), Tesla (-2,4%) e Alphabet (-2,1%) hanno chiuso negative.
Gli operatori restano in attesa delle trimestrali, con le principali banche pronte a presentare i loro report in settimana. Inoltre, tutti gli occhi saranno puntati sui dati CPI e PPI americani, una misura importante dell’inflazione.
VALUTE
L'indice del dollaro è arrivato a quota 110 ieri, il livello più alto dall’ottobre 2022, e ha esteso un guadagno dello 0,6% nella prima settimana dell'anno, poiché i trader hanno ridimensionato le aspettative per i tagli dei tassi della Federal Reserve quest'anno, spinti da un rapporto sull'occupazione più forte del previsto di venerdì.
Poi in serata e soprattutto nella sessione asiatica, il dollaro ha ripiegato con l’EurUsd salito a 1.0270 di massimo, con i prezzi attuali in area 1.0240. Sul fronte dei tassi, analisti e investitori ora scommettono su un solo taglio dei tassi nel 2025, in calo rispetto ai 50 punti base previsti all'inizio di questo mese, e per di più posticipato alla seconda metà dell'anno.
Cable in recupero dopo il test dei minimi a ridosso di 1.2100, con un rimbalzo di 150 pips mentre l’EurGbp è tornata sotto quota 0.8400 dopo i massimi di ieri a 0.8423. Oceaniche in recupero di circa l’1% rispetto al biglietto verde, un movimento che non può che definirsi parzialmente correttivo e dovuto all’aumento dei prezzi delle materie prime.
UsdCad sceso da 1.4420 di circa una quarantina di pips, nel solito range 1.4280 - 1.4460. UsdJpy che non riesce a rompere i supporti posti a 157.00 e rimane nel trading range 157.00 - 158.80. Boj ancora assente sui tassi.
AUSTRALIA, FIDUCIA DEI CONSUMATORI
Il Consumer Sentiment Index in Australia è sceso dello 0,7% a 92,1 punti a gennaio 2025, segnando il suo secondo calo mensile consecutivo in un contesto di sentiment ancora negativo. I risultati del sondaggio evidenziano preoccupazione tra i consumatori, probabilmente in ragione anche del deprezzamento del dollaro australiano rispetto al dollaro statunitense. Ciò ha generato pessimismo relativamente alle prospettive economiche future.
Nonostante ciò, qualcosa è comunque cambiato in ragione del fatto che il numero pubblicato è comunque meno negativo rispetto a un anno fa e alcune componenti del sondaggio suggeriscono che i consumatori si aspettano un graduale miglioramento in futuro.
PETROLIO
I future sul petrolio greggio WTI sono saliti di oltre il 2% a oltre 78 dollari al barile lunedì, il livello più alto degli ultimi quattro mesi, poiché le nuove sanzioni statunitensi alla Russia hanno sollevato preoccupazioni sulle interruzioni dell'approvvigionamento.
Queste sanzioni, le più radicali finora, hanno preso di mira i principali esportatori, assicuratori e oltre 150 petroliere, lasciando acquirenti chiave come India e Cina a cercare alternative. La decisione ha creato caos, con le raffinerie cinesi che hanno tenuto riunioni di emergenza e le raffinerie indiane che si preparano per mesi di potenziali interruzioni.
I primi segnali includono petroliere sanzionate bloccate al largo della Cina, con il mercato che stima una riduzione fino a 800.000 barili al giorno di perdita dell’offerta di petrolio russo. Ad aumentare il rally ci sono il calo delle scorte statunitensi, il clima più freddo e le speculazioni sul fatto che la nuova amministrazione Trump potrebbe inasprire le sanzioni all'Iran.
Buona giornata.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Si avvicinano i dati chiaveWall Street ha vissuto un’altra giornata caratterizzata da chiusure miste, con l’S&P 500 in crescita dello 0,3%, il Nasdaq in crescita dello 0,85% e il Dow Jones ancora leggermente negativo, anche se in recupero rispetto all’apertura. Gli investitori attendono con estremo interesse la decisione della Fed e per lo più si aspettano un altro taglio dei tassi di 25 punti base. I mercati seguiranno da vicino anche le proiezioni economiche aggiornate, in particolare le prospettive per i tagli dei tassi di interesse nel 2025.
Sul fronte dei dati, gli S&P Global Flash PMI hanno mostrato una sorprendente forte crescita nell'attività del settore privato questo mese, guidata da un'impennata nei servizi mentre la crisi manifatturiera si è aggravata. Sul fronte aziendale, le azioni Broadcom sono salite di quasi il 10%, dopo il rialzo del 24% di venerdì, che ha spinto la capitalizzazione di mercato del produttore di chip a 1 trilione di dollari.
Inoltre, MicroStrategy è avanzata di oltre il 3% poiché la società entrerà nel Nasdaq. Ma non si può dimenticare l’andamento delle azioni Honeywell, che sono aumentate del 3,2% dopo che la società ha affermato di stare valutando la vendita della sua divisione aerospaziale. D'altro canto, Nvidia ha perso l'1,7%, attestandosi al minimo delle ultime 8 settimane a 131,8 dollari.
VALUTE
Poche novità sul fronte cambi, con un dollaro che è rimasto stabile contro le principali valute concorrenti. L'EurUsd si è mosso in 40 pips tra 1.0480 e 1.0520, mentre il Cable ha recuperato quasi area 1.2700. L'EurGbp è in leggera flessione e correzione, mentre l'UsdJpy è salito sopra 154.00. Le valute oceaniche sono in leggero recupero, ma insufficiente per decretare la fine del ribasso.
USA PMI IN CRESCITA
L'S&P Global Flash US Composite PMI è salito a 56,6 a dicembre 2024 dal 54,9 di novembre. Si è trattato della performance più forte dell'attività del settore privato dal marzo 2022, spinta da un'impennata nei servizi (58,5, il più alto da ottobre 2021, contro 56,1) mentre la flessione manifatturiera si è aggravata (48,3, il più basso in tre mesi, contro 49,7).
I nuovi ordini sono aumentati al ritmo più rapido da aprile 2022 e l'occupazione è aumentata per la prima volta in cinque mesi. Inoltre, le pressioni inflazionistiche si sono ulteriormente raffreddate. Infine, anche le aspettative delle aziende sulla produzione nel prossimo anno sono aumentate, raggiungendo il massimo a due anni e mezzo, riflettendo il crescente ottimismo sulle condizioni aziendali sotto l'amministrazione Trump in arrivo.
EUROZONA, PMI SI STABILIZZA
L'indice PMI composito HCOB Flash Eurozone è aumentato a 49,5 a dicembre 2024 da 48,3 a novembre, superando le previsioni di 48,2, secondo le stime preliminari. Mentre la lettura indicava un secondo calo mensile consecutivo nell'attività del settore privato, la contrazione si è attenuata. Il settore manifatturiero è rimasto debole (45,2, invariato), ma il settore dei servizi è rimbalzato in territorio di espansione (51,4 contro 49,5).
I nuovi ordini hanno continuato a diminuire e il ritmo dei tagli di posti di lavoro ha accelerato al suo ritmo più rapido in quattro anni, poiché le aziende si sono adattate ai carichi di lavoro ridotti. Anche i tassi di inflazione per i costi di input e i prezzi di output sono aumentati.
Il calo complessivo dell'attività aziendale è stato guidato dalle contrazioni in Germania e Francia, le maggiori economie dell'Eurozona. Tuttavia, il resto della regione ha visto una solida crescita della produzione. Su una nota più positiva, l'ottimismo per le prospettive a 12 mesi è migliorato sia nel settore manifatturiero che nei servizi.
Sempre nella giornata di ieri è uscito l'indice manifatturiero dello stato di New York Empire, che è sceso a 0,2 a dicembre 2024 dal 31,2 di novembre, il valore più alto da dicembre 2021 e ben al di sotto delle previsioni di 12. Il valore ha mostrato che l'attività commerciale nello stato di New York è rimasta stabile, dopo un forte aumento nel mese precedente.
Gli indicatori del mercato del lavoro hanno indicato un piccolo calo dell'occupazione e una settimana lavorativa media leggermente più breve. Inoltre, le aziende sono rimaste ottimiste sulle prospettive a sei mesi, anche se un po' meno che a novembre (24,6 contro 33,2).
AUSTRALIA, CALA LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI
L'indice di fiducia dei consumatori del Westpac-Melbourne Institute in Australia è sceso del 2% a 92,8 punti a dicembre 2024, invertendo due mesi di rialzi. Questo calo riflette un rinnovato pessimismo sulle prospettive economiche, con il sottoindice che traccia le "prospettive economiche per i prossimi 12 mesi" in calo del 9,6% a 91,2 e le "prospettive economiche per i prossimi 5 anni" in calo del 7,9% a 95,9. Entrambi hanno bruciato circa la metà dei guadagni realizzati nei due mesi precedenti.
Diversi fattori hanno probabilmente contribuito a questo cambiamento di opinione, tra cui un aggiornamento del PIL deludente nel terzo trimestre, preoccupazioni inflazionistiche e incertezze sul taglio dei tassi. Nonostante questo calo generale, i consumatori hanno segnalato continui miglioramenti nelle "condizioni attuali", che valutano il benessere finanziario rispetto a un anno fa. Il dollaro australiano ha approfondito il ribasso, avvicinandosi ai supporti di medio termine posizionati in area 0.6260.
Buona giornata.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
AUDUSD - Nona Sinfonia - Time Frame 15 Minutinona sinfonia in opera
prima uscita long in loss
siamo all'interno di una congestione ampia formatasi con nona sinfonia ed in seconda uscita short di una congestione più ristretta; auspicabile, per uno short di continuazione, un uncino di test su uscita congestione
AUDUSD LONG 0.65600Abbiamo raggiunto un punto interessante su questa coppia per un ipotetico rimbalso di 30/50 pip. Il trend è visibilmente ribassista ma nulla scende per sempre!
Il dollaro australiano sta vivendo una situazione di debolezza dovute ad una serie di incertezze politiche e per il tassi di interesse.
Valuto un SL a 50 pip.