Trump minaccia:"dazi del 25%" scopriamo l'impatto su USD/CADUSD/CAD è diventata rapidamente il cambio valutario da tenere d'occhio a causa delle minacce tariffarie di Donald Trump che stanno facendo tremare le fondamenta dell'economia nordamericana. Vista la crescente incertezza politica da entrambi i versanti del confine e la crescente volatilità dei prezzi, il cambio presenta sia rischi che opportunità per i trader.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,67% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
La minaccia di Trump di un dazio del 25%
Donald Trump non ha perso tempo a fare notizia, e ha minacciato Messico e Canada di applicare dazi del 25% già dal primo giorno del suo nuovo mandato. Queste proposte sono riconducibili alle problematiche legate alla sicurezza delle frontiere così come all'attuale emergenza legata al traffico di Fentanyl, divenuta per Trump un elemento chiave nella sua agenda economica.
L'annuncio si è ripercosso sul mercato valutario, provocando un crollo del peso messicano nonchè del dollaro canadese. Tale reazione brusca è stata aggravata da un senso di frustrazione: i trader si aspettavano un approccio più moderato dopo che i funzionari dell'amministrazione avevano accennato a una certa cautela. Invece, si sono trovati di fronte a una maggiore incertezza, un tratto distintivo della politica economica di Trump.
Il Canada si trova attualmente in una posizione precaria. La sua economia, che dipende in larga misura dal commercio con gli Stati Uniti, risente già del peso di queste minacce tariffarie. Mentre Trump avanza con la sua agenda protezionistica, è probabile che l'aumento della volatilità della coppia USD/CAD persista.
Analisi tecnica: Il range crescente di USD/CAD
A seguito di un forte rally avvenuto tra ottobre e dicembre, l'USD/CAD ha passato l'inizio dell'anno all'insegna del consolidamento. Inizialmente, la coppia si è mossa all'interno di un range di trading stretto e ordinato, ma questa calma ha lasciato spazio ad un pattern di espansione più irregolare e volatile. Questo cambiamento è la diretta conseguenza dell'escalation delle tensioni commerciali oltre all'incertezza che regna all'interno del Canada.
I finti breakout su entrambi i versanti del range sono diventati un tratto distintivo. Questi movimenti hanno turbato i trader in cerca di chiarezza sulla direzione da seguire ed ogni falso breakout pare mettere a dura prova i limiti di pazienza del mercato. Con l'ampliamento del range, il cambio evidenzia un intenso tiro alla fune fra lo slancio rialzista e le crescenti incertezze.
Se vogliamo contestualizzare questa volatilità, possiamo considerare i Canali di Keltner come uno degli strumenti fondamentali. Essi si adattano alla crescente volatilità pur mantenendo il focus sul Trend principale. Osservando il grafico giornaliero si nota che USD/CAD rimane al di sopra della linea mediana del Canale di Keltner, sostenendo che la tendenza rialzista sul lungo termine sia ancora integra. Tuttavia, le bande si stanno allargando in modo significativo, rispecchiando la crescente incertezza con cui i trader devono confrontarsi.
Grafico a candela giornaliero di USD/CAD
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri
I trader dovrebbero approcciarsi con cautela alla coppia:
È fondamentale osservare i livelli di supporto e resistenza chiave presenti nell'intervallo di espansione.
Un breakout che superi il canale superiore di Keltner, accompagnato da un aumento del volume, potrebbe segnalare l'inizio di un nuovo trend.
È fondamentale tenere conto della volatilità quando si definiscono gli stop loss o si calcola la dimensione delle posizioni. Gli stop troppo stringenti potrebbero essere facilmente innescati da forti movimenti intraday, mentre stop più ampi implicano una gestione del rischio più disciplinata.
Disclaimer: La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. Qualsiasi informazione che possa essere intesa come “ricerca di investimento” non è stata preparata in conformità ai requisiti legali stabiliti per promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e dunque deve essere considerata comunicazione di marketing.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,67% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Idee operative USDCAD_LMAX
Trump ha giuratoIl tycoon americano ha giurato e si è insediato alla Casa Bianca. Nel primo discorso che ha tenuto, ha toccato molti temi, tutti con l’obiettivo di rendere l’America nuovamente prospera. Ha parlato di dazi, che serviranno ad arricchire i cittadini USA, di lotta all’inflazione, di aumento della produzione di petrolio per rendere gli USA un paese esportatore.
Ha toccato la questione dell’immigrazione illegale, della lotta alle gang criminali e all’immigrazione clandestina, senza dimenticare la volontà espressa di riprendersi Panama. La reazione del mercato, inizialmente, ha visto l’indice del dollaro scendere di circa l'1% a 108,3, anche in ragione del fatto che un rapporto della WSJ, confermato anche da Trump, indicava che il Presidente intende dare istruzioni alle agenzie federali di rivedere le politiche commerciali e valutare le relazioni commerciali degli Stati Uniti con la Cina e i suoi vicini continentali.
Ciò aveva portato ottimismo sui mercati, unitamente alla discesa del biglietto verde, in pieno risk on. Durante la sessione notturna, invece, il dollaro si è ripreso, almeno in parte. Con i mercati azionari e obbligazionari statunitensi chiusi per la festa di Martin Luther King Jr., la reazione è stata più evidente nel mercato dei cambi. Le reazioni sugli altri asset le vedremo oggi.
VALUTE
I movimenti più importanti sono stati visti sul USD/CAD, che all’inizio, sull’onda dell’entusiasmo per le notizie che facevano pensare a un accantonamento dei dazi, è sceso fino a 1.42665, per poi riemergere e salire nuovamente a 1.4450, per poi sfondarlo e salire fino a 1.4517. Ora lo ritroviamo a 1.4440, con movimenti estremamente erratici.
Anche EUR/USD è salito a 1.0435, dopo aver violato 1.0350 per poi ritornare a 1.0375. Su tutte le valute abbiamo assistito a un’iniziale caduta del biglietto verde e a una ripresa significativa. Ciò significa che l’incertezza prevale e, fino a quando la nuova amministrazione non rilascerà il proprio programma sulle tariffe, sarà difficile vedere movimenti unilaterali, ma esclusivamente alta volatilità in price action bilaterali. Le preoccupazioni sui dazi restano.
LISTINI ASIATICI
Nella notte i mercati asiatici sono saliti, ma con estrema cautela, senza quell’euforia che aveva caratterizzato i primi momenti del discorso di Trump. I primi resoconti avevano fatto pensare a un ritardo dell’imposizione dei dazi, ma non è così. Di fatto poi si è capito che verranno imposti a Canada, Messico, Cina e UE.
Sarà estremamente interessante attendere la giornata di oggi, per assistere alle reazioni dei mercati europei e USA questo pomeriggio.
PETROLIO
I future sul WTI sono saliti a circa 77 dollari al barile martedì, in concomitanza con le parole del presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo la sua inaugurazione. Tra questi c'era un piano per imporre tariffe del 25% sulle importazioni da Canada e Messico a partire dal 1° febbraio, smorzando le aspettative degli investitori che speravano in un ritardo.
Tuttavia, Trump ha rimandato la presentazione di imposte specifiche sulla Cina, il principale importatore di petrolio al mondo, mantenendo i mercati in bilico. Gli operatori stanno anche aspettando ulteriori dettagli sulle sanzioni che colpiscono i principali esportatori di petrolio, tra cui Russia, Iran e Venezuela.
Lunedì, i prezzi del greggio sono scesi di oltre l'1%, dopo che Trump aveva annunciato i piani per aumentare la produzione di petrolio e gas degli Stati Uniti dichiarando un'emergenza nazionale. Nonostante tutto, il risk off si è attenuato, specie dopo il cessate il fuoco e l'accordo di rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Posizione interessante per valutare uno short su USD/CADTrend di lungo termine rialzista ma nel breve termine a mio avviso ci potrebbe essere una correzione ribassista fino al target segnato in figura. Questo perché ho valutato come ci sia stata una rottura al ribasso che preannuncia una possibile correzione al ribasso, considerando anche che siamo in una zona di accumulazione ci potrebbe essere iuna presa di profitto di posizioni lunge.
Possibile short USD/CADA mio avviso c' è stata una rottura al ribasso con possibilità di raggiungere il target come in figura. Aspetterei di entrare nel rettangolo rosa dove ho messo entrata short per valutare una possibile entrata short moderata in quanto cmq è un mercato fortemente rialzista ma prima o poi ci saranno delle prese di profitto long penso.
USD ipercomprato... CAD ipervendutoMACRO
Il posizionamento netto short sul CAD è ai massimi di più di 20 anni e presenta una divergenza, ovvero il momentum sta diventando rialzista mentre il CAD continua a perdere terreno.
Questo è dovuto ai forti posizionamenti in vista di ciò che intenderà fare trump-olino, il quale ha promesso pesanti dazi anche al Canada.
Come spesso accade però i mercati tendono a scontare un po troppo ed ora, a mio avviso, è posizionato per uno scenario di dazi troppo alti e subito.. è molto più probabile che verranno iseriti in maniera graduale, e questo è ribassista per il dollaro, e il mercato dovrà ricoprire le posizioni.
STAGIONALITà
Ho scelto di aprire adesso lo short perché siamo entrati in un momento stagionale di forte correzione per il dollaro. Gli ultimi 12 giorni dell'anno sono infatti i più ribassisti per la coppia.
ANALISI TECNINCA
Dal punto di vista tecnico l’RSI settimanale è in ipercomprato, a conferma di quanto detto prima sul posizionamento estremo, e il prezzo si trova in un area di resistenza dalla quale il in passato è stato respinto due volte. Su grafico orario si può vedere quella che potrebbe essere l'aria di una distribuzione.
INGRESSO: SUBITO
SL: SOPRA AREA DI DISTRIBUZIONE, MEGLIO CON MARGINE PIù AMPIO
TP: Terrò il trade aperto fino alla fine dell’anno e poi valuterò se tenerlo aperto o chiuderlo anche all'inizio del 2025, a seconda dei dati che usciranno.
Trump e Trudeau provocano l'inversione di tendenza di USD/CADI CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,67% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
L'USD/CAD ha ceduto ieri, sorprendendo i trader che si aspettavano una continuazione del trend rialzista. Gli sviluppi politici degli Stati Uniti e del Canada sono stati i catalizzatori di questo movimento, con la chiusura della coppia al di sotto di un intervallo di consolidamento chiave.
Il dollaro USA si indebolisce per le notizie sulle tariffe di Trump
Il dollaro USA si è indebolito in seguito a notizie che suggerivano che Donald Trump potrebbe rivedere i piani per l'imposizione di tariffe doganali sulle importazioni. I mercati avevano previsto inizialmente dei dazi ad ampio raggio pari o superiori al 10%, tuttavia la notizia di un'applicazione più contenuta avrebbe modificato il sentiment. Questo ha provocato un rally di sollievo nelle valute concorrenti, facendo scendere l'indice del dollaro di circa 0,7%.
Sebbene Trump abbia smentito la notizia in modo tempestivo definendola “fake news”, il danno per il dollaro era già stato causato, in quanto i trader hanno rivalutato il potenziale cambiamento di politica inflazionistica ed economica.
Le dimissioni di Trudeau sollevano il Loonie
In Canada, l'annuncio delle dimissioni del Primo Ministro Justin Trudeau segna la fine di un mandato quasi decennale. La sua uscita di scena, determinata dalle pressioni interne al partito e dal calo del sostegno pubblico, ha iniettato ottimismo nei mercati canadesi.
Il dollaro canadese ha guadagnato in quanto i trader hanno accolto con favore il potenziale rinnovamento politico in vista delle elezioni che si terranno nel corso dell'anno, sperando in una governance più stabile e in politiche economiche che aumentino la fiducia nella valuta.
Analisi tecnica per USD/CAD
USD/CAD si è trovata in un forte trend rialzista da metà settembre, con la media mobile a 50 giorni che diverge sopra la media mobile a 200 giorni. Durante il periodo delle vacanze, la coppia è entrata in uno stretto intervallo di consolidamento laterale. Tuttavia, gli sviluppi politici di ieri hanno causato una rottura al di sotto dell'intervallo di consolidamento, con la chiusura della coppia al di sotto dei livelli di supporto chiave. Questa azione rappresenta un potenziale ritracciamento più profondo, con la media mobile a 50 giorni come prossimo livello critico da tenere d'occhio.
Grafico a candela orario di USD/CAD
I risultati passati non sono indicatori per risultati futuri
Ingrandendo il grafico orario, si nota che USD/CAD ha iniziato a formare una serie di picchi ribassisti, dando vita a una linea di tendenza in discesa. Questa linea di tendenza funge da indicatore chiave per i trader che devono orientarsi verso una potenziale inversione.
Anche se il trend rialzista sul lungo termine resta invariato, i trader dovrebbero essere prudenti riguardo a un possibile fakeout. Una rottura decisa al di sopra della trendline discendente e nel range precedente potrebbe anche orientare verso un cambiamento di direzione.
Grafico a candela orario di USD/CAD
I risultati passati non sono indicatori per risultati futuri
Disclaimer:La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. Qualsiasi informazione che possa essere intesa come “ricerca di investimento” non è stata preparata in conformità ai requisiti legali stabiliti per promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e dunque deve essere considerata comunicazione di marketing.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,67%% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
USDCAD probably will reach the previous highIf price keeps being higher then the resistence, then it can reach resistence at 1.442. After that, can retrace till support resistence at 1.44 psicological support, and then have a nother bull run up to 1.4454 which is the projection from the first low created during the bullish triangle to the resistence (white line).
Uno sguardo al contesto attualeDurante queste ultime settimane, i mercati hanno dovuto convivere con dati macro, notizie dal fronte geopolitico, interventi di banchieri centrali e capi di Stato particolarmente contrastanti, in un mix estremamente difficile da interpretare e dalle conseguenze potenzialmente significative in termini di incertezza, tensione e volatilità. E soprattutto direzionalità.
Per cercare di fare chiarezza, cerchiamo di sintetizzare gli effetti, nei vari settori, di questo complesso di eventi esogeni.
Partiamo dai dati macro, che hanno evidenziato una divaricazione di performance tra Stati Uniti da una parte, ed Europa, UK, Cina e Giappone dall’altra. Questo ha avuto effetti positivi su Wall Street, meno per i listini europei che, anche se hanno tenuto e sono saliti per correlazione con il mercato USA, si sono decisamente allontanati ulteriormente dai rispettivi mercati reali. Finanza da una parte, vita reale dall’altra.
Gli effetti di tale divaricazione sulle valute sono stati altrettanto evidenti, con acquisti di dollari e vendita di euro, sterline, yuan, ecc., con la sola eccezione dello JPY, in rapida ripresa, alimentato da voci consistenti di rialzo del costo del denaro dopo i dati sull’inflazione, in rialzo. Sull’obbligazionario, rendimenti leggermente in calo sui titoli di Stato.
Venendo alle notizie dal fronte geopolitico, con un altro potenziale conflitto mediorientale in Siria, le conseguenze sono state praticamente nulle sull’equity, che sembra disinteressarsi ai timori di escalation militare. Mentre sulle valute, i beni rifugio dollaro e JPY hanno accelerato al rialzo. Sull’obbligazionario, nessun legame o conseguenza concreta.
I banchieri centrali, in questa fase, si sono rivelati, nelle rispettive dichiarazioni, in linea con quanto affermato negli ultimi mesi, ovvero attenzione alle recrudescenze dell’inflazione, ma volontà di proseguire nell’allentamento monetario. Scarsi effetti sui mercati quindi, perché già contemplati nei prezzi.
Interessanti però le conseguenze degli interventi di Trump, tra tariffe doganali promesse e nomine dei vari ministri, che rappresentano una variabile non indifferente sulle price action. Sull’equity gli effetti sono stati ampiamente positivi, mentre sui cambi, il dollaro, specie dopo le ultime affermazioni contro la moneta unica dei BRICS, ha accentuato la propria forza. Poco significativi gli effetti sui bonds, che risentono maggiormente delle dichiarazioni relative ai tassi da parte dei responsabili di politica monetaria.
EQUITY
Stabili le borse USA, dopo una seduta caratterizzata da chiusure positive anche per i listini europei. Wall Street consolida dopo che l'S&P 500 e il Nasdaq hanno raggiunto livelli record lunedì.
Pochi movimenti anche dopo la pubblicazione dei dati sui JOLTS Openings, ovvero il rapporto mensile sulle offerte di lavoro nelle aree commerciali, industriali e uffici degli Stati Uniti, che ha mostrato 7,7 milioni di posizioni vacanti, al di sopra delle aspettative di 7,5 milioni.
Gli investitori ora attendono sia gli ADP di oggi, sia i NFP di venerdì, ovvero i dati sul mercato del lavoro del settore privato e quello degli occupati del settore non agricolo. Le previsioni sono positive e ciò potrebbe ancora alimentare sia le borse, sia il dollaro.
Senza dimenticare che oggi è previsto anche l’intervento di Jerome Powell. I mercati stanno scontando una probabilità del 70% di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre.
Per quel che riguarda i singoli titoli, US Steel è scesa del 6,3% dopo che Trump ha annunciato i piani per bloccare la sua acquisizione. AT&T è salita del 3% dopo la pubblicazione dei risultati, mentre Salesforce è scesa del 4% prima del suo rapporto sui risultati.
VALUTE
Giornata poco significativa sul fronte valutario, con le principali coppie stabili nei trading range degli ultimi giorni, eccetto il movimento del USD/JPY, che in controtendenza ha continuato a scendere arrivando a ridosso di 148.50, per poi correggere a 149.50 e terminare la seduta in area 149.30.
Salgono evidentemente le probabilità di un rialzo dei tassi della BOJ, in un contesto di probabile taglio generalizzato del costo del denaro da parte delle principali banche centrali del primo mondo, ma non solo. Poche oscillazioni di AUD, NZD e CAD, così come del franco svizzero.
PETROLIO
I future sul petrolio greggio WTI sono saliti di oltre il 2,5% a 70 USD al barile martedì, spinti dalle nuove sanzioni statunitensi sul petrolio iraniano e dai segnali che l'OPEC+ estenderà i tagli alla produzione.
Il gruppo dei più grandi produttori dovrebbe posticipare l’aumento della produzione di tre mesi, con piani destinati a essere finalizzati il prossimo giovedì, così da alleviare i timori del mercato relativamente a una eventuale impennata dell'offerta.
Inoltre, gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a 35 entità e navi coinvolte in spedizioni illecite di petrolio iraniano. Nel prossimo futuro si ha fiducia verso una possibile ripresa della domanda, specie in relazione alla Cina, considerato il fatto che il primo consumatore di petrolio sta preparando nuovi obiettivi economici per il 2025.
JOLTS OPENING
Il numero di posti vacanti sulle offerte di lavoro nelle aree commerciali, industriali e uffici degli Stati Uniti è aumentato di 372 mila a 7,7 milioni nell'ottobre 2024, rispetto al precedente, che peraltro è stato rivisto al ribasso a 7,3 milioni a settembre, e al di sopra delle aspettative di mercato di 7,5 milioni.
I posti vacanti sono aumentati nei servizi professionali e aziendali, nei servizi di alloggio e ristorazione e nelle informazioni, ma sono diminuiti nel settore pubblico.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlizani
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Usd/Cad: Il ribasso nel breve prevaleSe queste mie analisi ti sono utili ti prego di mettere un LIKE/BOOST all' articolo e seguire questo profilo.
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Buongiorno a tutti,
eccomi qui con il solito appuntamento di fine settimana.
Quest'oggi prendo il cambio valutario Usd/Cad che ha un'interessante price action osservando i grafici da un punto di vista top to bottom.
Il chart settimanale si conclude con una IFO/PB che mostra chiaramente rifiuto almeno momentaneo della zona calda posta a 1,4100.
Se poi andiamo su time frame più operativo come un 4 ore vedremo che l'andamento della coppia è cambiato dopo i forti rialzi delle ultime settimane creando un trend ribassista e una ottima price action nelle ultime ore dello scorso venerdì.
L'area chiave posta tra 1,4020 e 1,4050 è stata ritestata formando un trigger confermativo ribassista ovvero una PB in linea con la debolezza del momento.
Da lunedì, se tutto rimane invariato, cercherò una entry sell tra 1,3990 e 1,4010 posizionando uno stop alle perdite a 1,4070.
Per quanto riguarda i possibili target devo dire che ci sono due zone chiaramente sensibili ai compratori, queste sono 1,3935 prima e 1,3830 successivamente.
Anche per oggi è tutto.
Vi ringrazio e vi auguro un buon week-end e un buon TRADING SIMPLE!
USDCAD un bello short TP 1.32La coppia USD/CAD ha recentemente mostrato segnali di debolezza dopo essere stata respinta dalla resistenza chiave in area 1.41, un livello che ha rappresentato un'importante barriera psicologica e tecnica. Questo rimbalzo verso il basso ha aperto la strada a una potenziale correzione significativa, con un possibile obiettivo ribassista in area 1.32, supporto tecnico di rilievo nel medio termine.
Trump a gamba tesaIl mercato azionario statunitense ha aperto la settimana mantenendo i guadagni delle sessioni precedenti e cavalcando ancora l’onda rialzista, arrivando a chiudere un’altra sessione in positivo. Gli investitori hanno reagito favorevolmente alla nomina di Scott Bessent, noto gestore di hedge fund, come futuro Segretario del Tesoro annunciato da Donald Trump. Questa scelta potrebbe essere percepita come un segnale di continuità o pragmatismo, dati i legami di Bessent con i mercati finanziari.
Parallelamente, il dollaro si è indebolito, toccando i minimi delle ultime due settimane. Questa price action potrebbe riflettere una combinazione di fattori, tra cui aspettative sul futuro della politica monetaria o flussi specifici verso certi asset. Anche il mercato obbligazionario ha mostrato segnali di allentamento, con il rendimento del Treasury a 10 anni in calo di oltre 10 punti base, scendendo sotto il 4,3%.
Nella notte, però, i mercati asiatici sono scesi dopo che il Presidente eletto degli Stati Uniti ha reiterato la necessità di imporre dazi, in particolare a Cina, Messico e Canada, alimentando le preoccupazioni relative alle tensioni commerciali globali. Ciò ha fatto svanire anche la nomina di Scott Bessent, che invece aveva alimentato i guadagni nella sessione di ieri.
VALUTE
Correzione in atto del dollaro, dopo una seduta di consolidamento del mercato. EurUsd, che dopo aver aperto in gap rialzista, ha cercato di chiuderlo, ma poi è ripartito, arrivando anche al test di 1.0530 per poi correggere. Cable, che anche se in misura minore, ha seguito le orme della moneta unica, con l’EurGbp in decisa ripresa tanto da attaccare l'area 0.8360.
La sensazione che la correzione del dollaro debba dare di più di quanto stiamo vedendo c’è, e per tale ragione vediamo ancora circa l’1% di pullback della divisa USA. Poi vedremo se ripartirà il trend ascendente. Anche il UsdJpy è sceso sotto quota 154, in una chiara ed evidente fase di distribuzione sul grafico giornaliero, con massimi decrescenti e minimi sotto pressione. Possibili obiettivi posti a 151.50 e 150.85-90 area.
Nella notte, poi, come già detto, Trump ci ha messo del suo, cosicché alcuni tassi di cambio hanno ripreso la loro corsa come UsdCad, che è tornato sopra 1.4100 andando addirittura a toccare 1.4180. Dobbiamo tornare ad abituarci al nuovo Presidente e alle sue continue e persistenti esternazioni, che generano volatilità. In generale, il dollaro sembra tornato a salire, almeno parzialmente, ma rimane sotto le resistenze chiave, almeno per ora e sui rapporti principali.
USA, CALA LA CRESCITA
Il Chicago Fed National Activity Index (CFNAI), una misura della crescita economica complessiva negli Stati Uniti, ha registrato un calo significativo a -0,40 in ottobre 2024, il livello più basso degli ultimi nove mesi. Questo risultato si confronta con il valore di -0,27 di settembre ed è molto peggiore rispetto alle previsioni degli analisti, che si aspettavano un dato di -0,20. Il valore negativo indica una crescita economica inferiore alla media storica.
La componente di produzione e reddito ha registrato un contributo di -0,25, in peggioramento rispetto a -0,23 di settembre, riflettendo un rallentamento nel settore manifatturiero e della produzione industriale. La componente relativa al mercato del lavoro ha segnalato una discesa, che conferma un deterioramento significativo nel mercato del lavoro. Anche consumi personali e vendite sono scesi, evidenziando però una debolezza contenuta rispetto alle altre componenti.
IFO, QUALCHE SEGNALE DI MIGLIORAMENTO
L'indicatore Ifo Business Climate per la Germania ha registrato una flessione a 85,7 a novembre 2024, in calo rispetto a 86,5 di ottobre e al di sotto delle previsioni di 86. Questo deterioramento riflette l'incertezza economica aggravata dalla crisi politica interna, segnata dalla caduta del governo, e dalle tensioni internazionali, come la minaccia di tariffe commerciali da parte della futura amministrazione Trump.
Il sottoindice per le condizioni attuali è peggiorato a 84,3 da 85,7 e le aspettative aziendali sono scese a 87,2 da 87,3. "L'economia tedesca manca di forza. Le aziende sono scettiche sui prossimi mesi", ha affermato il presidente dell'Ifo Clemens Fuest. Il clima aziendale nel settore manifatturiero si è deteriorato, con le aziende che hanno espresso un crescente scetticismo sui mesi a venire, sebbene fossero leggermente più soddisfatte della situazione attuale. Nel settore dei servizi, l'indice che misura il sentiment aziendale è sceso drasticamente, con le aziende che confermano prospettive ancora negative. Al contrario, il settore della vendita al dettaglio ha visto un miglioramento, ma l'ottimismo rimane tutt'altro che diffuso.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Equity, cosa farà ora?L'S&P 500 e il Nasdaq sono saliti dello 0,2% e dello 0,4% rispettivamente nella sessione di ieri, mentre il Dow Jones è sceso di quasi 100 punti. Il settore tecnologico ha guidato la ripresa dopo una settimana difficile per i principali indici.
Tesla è salita del 3,5% in seguito alla possibilità che Trump stia valutando un allentamento normativo per i veicoli a guida autonoma. Il recupero del gigante dei veicoli elettrici ha trascinato il Nasdaq.
Apple e Netflix sono salite rispettivamente dell'1,8% e del 2%, mentre Advanced Micro Devices è balzata di quasi il 4%. Gli investitori stanno ora tenendo d'occhio il rapporto sugli utili di Nvidia, in via di pubblicazione mercoledì.
Il mercato rimane cauto dopo i commenti di Jerome Powell sul rinvio dei tagli dei tassi a causa della forte crescita economica e di un solido mercato del lavoro. Nel frattempo, Wall Street osserva le nomine di Trump, tra cui Brendan Carr in corsa per la carica di Segretario del Tesoro.
IL DOLLAR INDEX RIPIEGA DOPO IL TEST DEI MASSIMI
Lunedì l'indice del dollaro si è mantenuto stabile intorno a 106,6 nella sessione europea, per poi sgonfiarsi successivamente, con un ribasso fino a 105,80. In mattinata l’indice aveva scambiato vicino ai massimi degli ultimi due anni, tra le aspettative di un minor numero di tagli dei tassi di interesse della Federal Reserve e le scommesse sulla sovraperformance economica degli Stati Uniti sotto la presidenza Trump.
Sempre il solito refrain. La scorsa settimana, il presidente della Fed Jerome Powell aveva indicato che la banca centrale non ha un programma predefinito di riduzioni del costo del denaro, in ragione della tenuta degli aggregati macro statunitensi, tra cui un solido mercato del lavoro e le continue pressioni inflazionistiche.
Dati più forti del previsto sulle vendite al dettaglio e sull'inflazione hanno ulteriormente supportato le ultime parole del Presidente. Mentre i mercati si aspettano ancora un taglio dei tassi di un quarto di punto a dicembre, le aspettative per le riduzioni dei tassi fino alla fine del 2025 sono scese a 77 punti base, in calo rispetto agli oltre 100 punti base di poche settimane fa.
ALTRE VALUTE
Dollaro in correzione nella sessione di ieri pomeriggio, con l’EurUsd tornato a ridosso di 1,0610, Cable sopra 1,2690, UsdCad tornato sui primi supporti a 1,4000 e oceaniche che hanno rimbalzato oltre l’1% tornando rispettivamente a 0,6510, 0,6440 e a 0,5900 da 0,5835.
La sensazione è che questa correzione debba proseguire almeno fino a 1,0660-70 per la moneta unica, 1,2800 per il Cable e 1,3950 per l'UsdCad, mentre sulle oceaniche testeremo la loro capacità di rompere le prossime resistenze poste a 0,6550 e 0,6040.
Discorso a parte merita l'UsdJpy, risalito nelle ultime sedute fino ad arrivare a ridosso di 157,00 jpy per dollaro, da dove è partito un sell off di UsdJpy causato dalle minacce di Katsunobu Kato che ha parlato di un possibile intervento a sostegno dello Jpy nel caso di ulteriore indebolimento della valuta. Il ribasso potrebbe anche riportare i prezzi verso livelli decisamente inferiori.
I RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO USA CRESCONO ANCORA
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è salito leggermente al 4,45% lunedì, dopo un aumento di 13 punti base la scorsa settimana, poiché, come già ribadito poc’anzi, si ridimensionano le aspettative di taglio dei tassi negli USA.
La probabilità di una riduzione di 25 punti base del tasso dei fondi federali a dicembre è ora al 62%, un calo significativo dall'86% all'inizio della scorsa settimana. Nei prossimi 12 mesi, gli analisti stanno scontando circa tre quarti di punto percentuale di taglio dei tassi, circa la metà dell'importo previsto a settembre.
AUSTRALIA, LE MINUTE DELLA RBA
La Reserve Bank of Australia (RBA) ha mantenuto invariato il suo tasso di cassa al 4,35% durante la riunione di novembre, mantenendolo invariato e adeguandosi alle stime di mercato.
La banca centrale ha osservato che, mentre l'inflazione generale è diminuita in modo significativo e si prevede che rimarrà più bassa per un po' di tempo, l'inflazione core rimane elevata. Ciò sottolinea la necessità di rimanere vigili sui rischi al rialzo dei prezzi e il consiglio non esclude nulla.
Il consiglio ha aggiunto che la politica monetaria dovrà rimanere sufficientemente restrittiva finché non sarà certa che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso l'intervallo target. Per quanto riguarda i consumi delle famiglie, la RBA ha notato segnali di aumento della spesa durante il terzo trimestre.
Tuttavia, c'è il rischio che qualsiasi ripresa possa essere più lenta del previsto, portando a una continua crescita della produzione debole e a un più netto deterioramento del mercato del lavoro.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Trump, il debito e la FedÈ appena terminata una delle settimane più importanti degli ultimi due anni, con l’elezione di Donald Trump a nuovo Presidente americano (al secondo mandato, dopo quello dal 2016 al 2020) e con la decisione della Fed relativa al taglio del costo del denaro, abbassato nella forbice 4,50%-4,75%. Gli altri avvenimenti degni di nota sono state le dichiarazioni di Jerome Powell, la decisione della Bank of England sui tassi e i vari dati macro relativi ai PMI services e composite.
Le price action hanno visto una borsa ancora dominante, con Wall Street che ha chiuso su nuovi record storici, alimentati dalle promesse del neo eletto Presidente, che intende rilanciare l’America riducendo la pressione fiscale e alimentando la macchina produttiva USA, senza, per così dire, badare a spese, ovvero attraverso una crescita a debito. Ciò potrebbe rappresentare, in sintesi, un primo significativo problema per un’economia, quella USA, che in questo momento rallenta moderatamente e, secondo le previsioni, non dovrebbe andare incontro a un hard landing. Pertanto, non ci sarebbe il bisogno immediato di stimoli per ridare slancio agli aggregati macro, in ragione del fatto che i dati attuali mostrano comunque resilienza e implicherebbero un rialzo dell’inflazione, evento che la Fed vuole assolutamente evitare per non dover essere costretta a nuovi rialzi dei tassi.
In quest’ottica, prevediamo che non sarà facile per Trump far passare manovre lassiste sui conti pubblici (nel recente passato molti senatori, anche repubblicani, avevano votato contro provvedimenti di aumento del deficit), che peraltro si scontrerebbero con le recenti dichiarazioni di Jerome Powell che ha parlato di fiscalità non sostenibile nel medio termine. Ergo, per ora, i mercati danno credito a Trump e salgono ininterrottamente, ma con alcuni punti di domanda per il prossimo futuro, che non possono essere trascurati.
WALL STREET, DOVE VAI?
Le borse USA proseguono nel loro percorso, fatto di una sola direzione, ovvero rialzo, chiudendo un’altra settimana a livelli record, sostenute dall’ottimismo che circonda la vittoria di Donald Trump e da un taglio favorevole dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. L’S&P 500 ha guadagnato lo 0,4%, così da segnare un nuovo record storico, dopo aver superato la soglia dei 6.000 durante la sessione. Anche il Dow ha chiuso a un massimo storico, aggiungendo 259 punti, raggiungendo per la prima volta i 44.000, mentre il Nasdaq ha registrato guadagni marginali, +0,07% con nuovo massimo a 21.154.
I settori con le migliori performance sono stati utility, immobiliare e beni di consumo. Le azioni di Tesla sono balzate dell’8,2% a 321 dollari, con una capitalizzazione che ha raggiunto la cifra record di mille miliardi di dollari per la prima volta in oltre due anni. Axon Enterprises è salita del 28,7% dopo aver aumentato le previsioni sui ricavi. Il rally è stato alimentato dal taglio dei tassi dello 0,25% della Fed, con il presidente Jerome Powell che ha ribadito la propria fiducia nell’economia. Nel corso della settimana, l’S&P 500 e il Dow Jones sono saliti rispettivamente del 4,6% e del 4,8%, registrando la performance migliore da novembre 2023, mentre il Nasdaq ha registrato un guadagno del 5,8%.
CAMBI, IL DOLLARO NON MOLLA
Dollaro sempre sugli scudi, con tentativi di rialzo persistente contro le principali valute, che provano a reagire, ma non riescono a consolidare limitandosi a timidi pull back correttivi. Il Dollar Index ha provato il test di 105,20, sfiorandolo, per poi correggere e tornare a 104,50 mentre l’EUR/USD, dopo il test dei minimi a 1,0680, ha reagito ritornando in area 1,0715-20. La possibilità di scendere sui supporti di 1,0650 e 1,0600 è concreta anche se per ora, il momentum pro dollaro sembra aver perso un poco di slancio. Cable a 1,2920, dopo aver provato il test di 1,2840 e poi 1,2880, che per ora ha tenuto egregiamente. Per ripartire al rialzo però, la valuta britannica deve rompere 1,3040. USD/JPY che dopo aver testato 152,00 si è ripreso quota 152,60. BoJ ancora assente ma attenzione perché i livelli di possibile intervento non sono lontani. Oceaniche in sofferenza, mentre USD/CAD si riavvicina alla resistenza chiave di 1,3950.
CINA, IN CALO L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione, misurato su base annua, in Cina, è salito dello 0,3% nell’ottobre 2024, rispetto alle stime di mercato e alla cifra di settembre dello 0,4%. Ciò ha segnato il nono mese consecutivo di inflazione al consumo, ma la lettura più bassa da giugno, sottolineando i crescenti rischi di deflazione nonostante le misure di stimolo di Pechino, poste in essere a fine settembre per sostenere un’economia in rallentamento. I prezzi dei beni non alimentari hanno continuato a scendere, in gran parte a causa di ulteriori cali nei costi dei trasporti e degli alloggi. Al contrario, i prezzi sono aumentati per l’assistenza sanitaria e istruzione. Per quanto riguarda i prodotti alimentari, i prezzi si sono riequilibrati dopo aver registrato il loro aumento più importante degli ultimi 20 mesi, a settembre. I prezzi al consumo core, escludendo cibo ed energia, sono aumentati dello 0,2% anno su anno dopo il guadagno più basso da febbraio 2021 dello 0,1%. Mensilmente, l’indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,3%, superando il consenso di un calo dello 0,1%, dopo una lettura neutra a settembre.
CANADA, DISOCCUPAZIONE
Il tasso di disoccupazione in Canada è uscito al 6,5% ad ottobre, invariato rispetto al mese precedente e leggermente al di sotto delle aspettative di mercato del 6,6%. Il risultato ha ulteriormente alleviato le preoccupazioni sull’economia canadese, dopo i dati negativi e ripetuti sul mercato del lavoro, che si è raffreddato in modo significativo nella seconda metà dell’anno. La disoccupazione è diminuita drasticamente per i giovani, compensando un aumento più netto nella popolazione anziana, mentre quella per la popolazione adulta è rimasta pressoché invariata. Nel frattempo, il tasso di partecipazione alla forza lavoro è sceso di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente, attestandosi al 64,8%, il livello più basso da gennaio 2021.
LA SETTIMANA ENTRANTE
Tutti gli occhi saranno puntati, questa settimana, sui dati sull’inflazione dei consumatori e dei produttori, sulle vendite al dettaglio e sui vari discorsi dei funzionari della Federal Reserve, con gli investitori in attesa di indizi sulle prospettive di politica monetaria della Fed dopo l’elezione di Trump. Inoltre, sono attesi i numeri sulla produzione industriale e sui prezzi all’esportazione e all’importazione. Nel frattempo in Cina, saranno pubblicati i nuovi prestiti in yuan, gli investimenti in beni fissi, la produzione industriale, le vendite al dettaglio e l’indice dei prezzi del mercato immobiliare. Dall’altra parte dell’Atlantico, nel Regno Unito, attesa per il tasso di disoccupazione, la crescita dei salari, i dati sul PIL del terzo trimestre e i dati sulla produzione industriale. In Eurozona, la Germania pubblica lo ZEW, indice di fiducia del settore istituzionale tedesco. In via di pubblicazione anche il PIL del Giappone, Russia, Paesi Bassi e Polonia. In Australia, sono previsti il tasso di disoccupazione, la fiducia delle imprese NAB e gli indici di fiducia dei consumatori Westpac.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Usd/Cad: Possibile continuazione dell'up trendBuongiorno a tutti,
eccomi qui con il classico appuntamento di fine settimana.
Quest'oggi vado sul loonie come viene chiamato in gergo da trader il cambio Usd/Cad.
Il cambio infatti è in un range di medio lungo termine e negli ultimi mesi ha creato una gamba rialzista arrivata nella parte alta del range.
Nei giorni scorsi la price action chiama continuazione di rialzo visto la rottura di area 1,3850 e il re-test di quest'ultima con una dinamica "buy".
Ora, in ottica operativa sono ad attendere qualche interessante dinamica di conferma sui time frame operativi come il 4/6H.
Un rientro chiaro in volatilità ribassista sotto zona 1,3700 farebbe cambiare la mia visione.
Da un punto di vista di target invece sopra c'è uno spazio davvero enorme con i primi punti di vendita a 1,4200 e successivamente a 1,4500.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon TRADING SIMPLE!
SHORT possibile su USD/CADAllivellò di struttura grafica a mio avviso c'è stata una rottura verso il basso che potrebbe annunciare una volontà di andare al ribasso. In cima è rimasto aperto un piccolo gap che potrebbe essere ripreso per poi virare verso il basso. Il mio target è il grande order block. Occhio al carry trade negativo che potrebbe essere significativo andando short su questa coppia.
Il dollaro non molla nell'incertezza generaleDovevano essere giorni di correzione al ribasso per il dollaro e contestualmente, di possibile correzione al ribasso per i mercati azionari, ed invece il biglietto verde non solo ha tenuto i primi supporti, ma ha ricominciato a spingere. Sull’equity invece c’è stata incertezza, nel senso che l'S&P 500 ha chiuso invariato mentre il Dow Jones ha perso lo 0.6%. Il Nasdaq, invece, trascinato dal settore tecnologico, ha chiuso positivo dello 0.59%.
A guidare i movimenti sul Dow Jones, sono stati i cali del settore bancario che hanno messo in ombra i guadagni di quello tecnologico. Il settore finanziario è stato particolarmente colpito dalle preoccupazioni relative alla New York Community Bancorp, le cui azioni sono crollate dell'8,2% a seguito di una deludente trimestrale. Bank of America e Wells Fargo sono entrambe scese rispettivamente dell'1,7% e dell'1,3%, mentre Morgan Stanley e Goldman Sachs sono scese del 2%.
Al contrario, le principali società tecnologiche come Microsoft, Alphabet, Meta e Amazon sono aumentate tra lo 0,8% e l'1,5% in vista dei loro prossimi report sugli utili. Inoltre, Nvidia e TSMC sono aumentate rispettivamente dello 0,8% e del 6,9%, estendendo i guadagni nel settore dei semiconduttori. Sul fronte dati, il sondaggio sui consumatori dell'Università del Michigan ha indicato che sia il sentiment che le aspettative sono stati rivisti al rialzo, mentre le previsioni di inflazione sono state riviste al ribasso. Nel corso della settimana, l'S&P 500 e il Dow Jones hanno registrato un calo rispettivamente del 2,4% e dello 0,9%, mentre il Nasdaq ha registrato lievi guadagni.
VALUTE
Sui cambi la reazione dell’Euro ha visto come massimo il livello di 1.0839, da dove poi la moneta unica non ha retto e ha ceduto di nuovo tornando sotto 1.0800. I supporti chiave sono posti a 1.0750 la cui violazione rappresenterebbe il via libera per 1.0600. Stessa price action per il Cable che non è riuscito a riproporsi sopra 1.3000 e si trova a ridosso del supporto di breve termine di 1.2950, la cui violazione porterebbe i prezzi probabilmente a 1.2900.
Solo nel caso di superamento di area 1.3060 si riparerebbe di area 1.3450 come obiettivo. UsdJpy rimane fortissimo, sopra 152.00 in assenza assordante di una Boj che per ora non riesce a far capire le proprie intenzioni, o forse è solo strategia per mantenere il tasso di cambio sottovalutato e permettere alla bilancia commerciale di tornare positiva. Forte il UsdCad, ormai a ridosso di 1.3900 e possibilità di salire fino a 1.3960 e forse 1.4000. Franco svizzero neutro contro euro tra 0.9350 e 0.9420, mentre il UsdChf potrebbe tornare sui massimi precedenti significativi a 0.8750 fatti registrare il 15 agosto.
L’INDICE IFO MIGLIORA
L'indicatore Ifo Business Climate, che misura il sentiment del settore industriale tedesco, è aumentato per la prima volta in cinque mesi a 86,5 ad ottobre dall’85,4 di settembre, che è stata la lettura più bassa da gennaio e superando le previsioni di 85,6. Il sottoindice per le condizioni attuali è migliorato a 85,7 da 84,4 e le aspettative aziendali sono salite a 87,3 da 86,4. L'economia tedesca ha fermato il declino, per il momento, sembrerebbe aver dichiarato il presidente dell'Ifo Clemens Fuest.
Nel settore manifatturiero, la tendenza al ribasso si è temporaneamente arrestata, a causa di aspettative migliori per il futuro. Tuttavia, vi sono ancora importanti incertezze come la mancanza di ordinativi, che rimane il problema fondamentale. L'utilizzo della capacità è diminuito di 1,2 punti percentuali, al 76,5%, e rimane significativamente al di sotto della media a lungo termine dell'83,4%. Nel settore dei servizi, l'indice del clima aziendale è tornato in territorio positivo, con un sentiment in miglioramento soprattutto nella logistica, nel turismo e nell'IT.
ORDINI DI BENI DUREVOLI IN CALO
Gli ordini di beni durevoli prodotti negli Stati Uniti sono diminuiti di 2,2 miliardi di dollari, pari allo 0,8% a 284,8 miliardi a settembre 2024, dopo un calo rivisto dello 0,8 percento ad agosto e rispetto alle aspettative di mercato di un calo dell'1 percento.
Le attrezzature per il trasporto, anch'esse in calo per tre degli ultimi quattro mesi, hanno guidato la diminuzione, di 3,1 miliardi di dollari a 95,4 miliardi di dollari. Gli ordini sono diminuiti anche per macchinari, computer e prodotti elettronici. Escludendo i trasporti, i nuovi ordini sono aumentati dello 0,4 percento, mentre senza il settore della difesa, sono diminuiti dell'1,1 percento.
CINA
I profitti delle aziende industriali cinesi sono scesi del 3,5% anno su anno a 5.228,16 miliardi di CNY nei primi nove mesi del 2024, invertendo la tendenza rispetto alla crescita dello 0,4% del periodo precedente. L'ultimo risultato riflette una ripresa economica incerta dovuta alla persistente debolezza della domanda, ai rischi di deflazione e alla flessione del settore immobiliare.
Gli utili sono diminuiti sia nelle aziende statali sia nel settore privato. Tra i diversi settori, i profitti sono in calo nell’estrazione del carbone, macchinari, prodotti chimici e settore automobilistico. Su base mensile, i profitti industriali sono crollati del 27,1%, dopo un calo del 17,8% ad agosto. UsdChn rimane sotto la soglia di 7.1500, ma il cambio è comunque risalito da fine settembre quando scese sotto quota 7.00 testando 6.9750.
CHE SETTIMANA!
Sarà una settimana molto impegnativa negli Stati Uniti, ma non solo, poiché sono attesi dati di cruciale importanza, quali la prima rilevazione del Pil del terzo trimestre negli Stati Uniti, a cui faranno seguito i Non Farm Payrolls, ovvero le buste paga non agricole, ma anche e soprattutto il tasso di disoccupazione e le offerte di lavoro JOLTS. Altri dati importanti pubblicati includeranno l'ISM Manufacturing PMI, la fiducia dei consumatori CB, il rapporto sull'inflazione PCE oltre ai dati sulla spesa e sul reddito personali.
Inoltre, c’è grande attesa per le trimestrali di società megacap quali Microsoft, Alphabet, Visa, Meta, Tesla, Coca Cola, Apple, e Amazon, Dall'altra parte dell'Atlantico, in Europa, sono attesi i dati sull'inflazione per Germania, Francia, Italia e Spagna oltre ai numeri sulla crescita del PIL.
Per la Germania, in particolare, c’è interesse per il tasso di disoccupazione e le vendite al dettaglio. In Gran Bretagna, attenzione al sentiment dei consumatori GfK. In Asia, in Cina verranno pubblicati i PMI manifatturieri e dei servizi mentre la Boj, è attesa alla decisione sui tassi di interesse insieme agli aggiornamenti sul tasso di disoccupazione e sulla fiducia dei consumatori.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
NEWSLETTER#87: PMI e CADPMI E NMI IN ARRIVO
Questa mattina e nel pomeriggio verranno pubblicati i dati preliminari degli indici manifatturieri e dei servizi di tutto il mondo.
La pubblicazione di ieri del BEIGE BOOK è stato un “non-evento”, in quanto il dollaro non ha mostrato nessun cenno di reazione post news.
Il report ufficiale ha mostrato un'attività stabile in quasi tutti i distretti, con due distretti in espansione.
EUR/USD dai massimi di settembre ha perso oltre il 3,5%.
Diversi rappresentati della BCE hanno espresso il loro giudizio in termini di politica monetaria e la maggior parte sono orientati su un taglio di 50 punti base nella prossima riunione.
CAD: 50 PB
Nella riunione di ieri pomeriggio, della banca centrale canadese, il consiglio ha deciso di tagliare il tasso d’interesse di riferimento di 50 punti base.
Sul future del dollaro canadese le volatilità sono state contenute, in quanto il mercato aveva già scontato questa mossa in anticipo.
Le proiezioni della banca centrale della sovra performance del CAD rispetto ad AUD e NZD è rimasta invariata.
Notizie macroeconomiche della giornata
- Indici PMI e NMI preliminari (ALL)
- Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione (14:30) (USD)
- Permessi di costruzione rilasciati (14:30) (USD)
Buon trading a tutti