Idee operative USDEUR
EUR\USD: H1!!! DISCLAIMER !!!
Nota bene:
Queste sono semplici bozze personali, da considerarsi come tali. La lettura va effettuata con un’ottica di breve termine. In altre parole, la prima fase del percorso disegnato rappresenta l’ipotesi principale. La parte restante del percorso (quella più lontana nel tempo) è strettamente legata all’evoluzione della prima fase. Di conseguenza, se quest’ultima non si realizza, l’intera idea deve essere considerata nulla.
Non vi è alcuna sollecitazione all’investimento; quanto riportato va inteso unicamente come il punto di vista di un utente della piattaforma. L’onere di approfondire ricade sul lettore, attraverso le proprie conoscenze ed esperienze.
Ogni commento che schernisce l’autore, l’idea o il grafico verrà segnalato al moderatore della piattaforma. Non fornirò ulteriori risposte in merito. Grazie per l’attenzione.
Euro in ribasso, in avvicinamento al supportoL'EUR/USD si aggira intorno a 1,1618 in un chiaro canale discendente. La pressione di vendita persiste poiché il prezzo è ripetutamente bloccato sulla trendline superiore, puntando alla zona di supporto di 1,1556, che coincide con la linea di supporto principale nel timeframe H1.
L'indicatore MACD fornisce un segnale negativo: l'istogramma è inferiore a 0, la linea di segnale segue da vicino, a dimostrazione del fatto che il trend ribassista non ha mostrato segni di indebolimento. Se il prezzo rompe la zona di 1,1556, il trend ribassista si estenderà fino a 1,1500.
Scenario principale: dare priorità alla vendita quando il prezzo ritesta la trendline superiore (zona 1,1640-1,1660), obiettivo 1,1556.
📊 Il mercato è influenzato dalle aspettative della politica monetaria della BCE di mantenere elevati i tassi di interesse e dai recenti dati sul dollaro USA, che rafforzano il trend ribassista dell'EUR/USD.
👉 Cosa ne pensi, la zona 1.1556 può reggere? Lascia un commento e discutiamone!
Mercati divisi: sterlina sostenuta o fragilità in vista?
ANALISI MACROECONOMICA
Nelle ultime ore il tema più discusso sui mercati non riguarda tanto i dati macro, quanto la questione politica legata alla Federal Reserve. Donald Trump ha infatti deciso di rimuovere Lisa Cook, attuale governatrice della Fed, accusandola di aver falsificato documenti legati a mutui.
La mossa, oltre a essere clamorosa sul piano politico, rischia di ridisegnare gli equilibri all’interno del board della banca centrale. Se la decisione dovesse avere seguito, Trump avrebbe la possibilità di guadagnare una maggioranza nel consiglio della Fed, rafforzando così il suo controllo sull’istituto.
Cook, prima donna afroamericana a ricoprire questa carica, ha però risposto senza mezzi termini: ha dichiarato che il presidente non ha alcun potere di licenziarla e che non ha intenzione di dimettersi. La questione, quindi, è tutt’altro che chiusa e apre uno scenario delicato sull’indipendenza della banca centrale americana.
Trump spinge da tempo per accelerare i tagli ai tassi, nel tentativo di stimolare l’economia in vista delle elezioni. Ma l’indipendenza della Fed, difesa a più riprese da Jerome Powell, sembra scricchiolare. Anche Christine Lagarde, presidente della BCE, è intervenuta in difesa dell’autonomia delle banche centrali, sottolineando come sia vitale tenerle separate dalle pressioni della politica.
Se negli Stati Uniti il dibattito si concentra sulla Fed, in Europa le tensioni restano principalmente politiche. Tutti gli occhi sono puntati sulla Francia, dove il governo guidato da François Bayrou è appeso a un filo: l’8 settembre si voterà una mozione di fiducia che potrebbe sancirne la fine.
L’opposizione, sia a destra con il Rassemblement National, sia a sinistra con France Unbowed, ha già annunciato il voto contrario. Se Bayrou dovesse cadere, la presidenza di Macron si troverebbe ulteriormente indebolita, con ripercussioni dirette sulla stabilità economica del Paese.
Il clima non è dei migliori: i rendimenti sul debito francese sono saliti, segnale che gli investitori stanno iniziando a preoccuparsi.
Coppie Valutarie
Sul mercato valutario, il dollaro sta respirando dopo un agosto debole. La resistenza mostrata da Lisa Cook, ha ridato fiducia alla valuta americana. Dopo l’intervento di Powell a Jackson Hole, in cui aveva aperto alla possibilità di ulteriori tagli dei tassi, il dollaro era scivolato fino a toccare i minimi del mese a quota 97.60 sull’indice del biglietto verde, il DXY.
Ora, però, ha recuperato terreno tornando sopra 98.50, anche se non si intravede ancora un trend definito.
L’unica valuta che mostra una direzione chiara è il dollaro neozelandese, che continua a indebolirsi. Gli operatori restano convinti che la RBNZ procederà con nuovi tagli ai tassi, e questo mantiene la pressione sulla divisa.
Materie Prime
Sul fronte delle materie prime prevale la stabilità. L’oro continua a muoversi in un range compreso tra i 3.330 e i 3.540 dollari, senza particolari scossoni. Il petrolio WTI ha invece ripiegato dopo il recente rally: dai 65 dollari si è riportato in area 64, primo livello di supporto da monitorare. Più interessante appare però il gas naturale, che prosegue la sua discesa fino a 2,60 dollari.
L’arrivo di nuova offerta sul mercato mantiene la pressione ribassista e, al momento, non emergono segnali di inversione.
Indici azionari
Sul fronte azionario il clima resta instabile, complice anche la stagionalità: settembre è storicamente il mese più difficile dell’anno per i listini. Finita l’euforia iniziale per la prospettiva di tagli dei tassi, gli investitori guardano ora ai market movers veri e propri. Da un lato i dati macro, in particolare il PCE, che dovranno confermare le condizioni per un allentamento della Fed nella prossima riunione. Dall’altro lato, le trimestrali di Nvidia, attese come un vero test di fiducia per il settore tech.
Al momento il Nasdaq ha corretto dai 23.700 ai 23.400 punti, con i supporti chiave a quota 23.050. Anche l’S&P 500 non riesce a superare i massimi precedenti a 6.500 punti, arretrando verso i primi livelli di supporto a 6.425.
Questa si tratta di una semplice analisi macroeconomica e non fornisce alcun consiglio finanziario.
ANALISI TECNICA
Per quanto riguarda l’analisi tecnica, in questo inizio di settimana andremo ad analizzare la situazione su EURUSD. Se andiamo a vedere il time frame in 4 ore, possiamo notare come venerdi il forte impulso rialzista abbia chiuso una struttura ribassista, andando a chiudere perfettamente un’inefficienza lasciata intorno ai 1.17500.
Difatti la zona ha dato una forte reazione, ed è combaciata perfettamente con la “fuoriscita” del prezzo dalla VALUE AREA HIGH, scatenando un ritorno nella zona in cui ci sono stati maggiori scambi di contratti.
Cosa possiamo aspettarci nei prossimi giorni da questo asset? Sicuramente sarà interessante monitorare le zone al di sotto, ovvero 1.16000 e 1.15500, zone che potrebbero dare nuovamente un movimento rialzista.
Nulla è scontato e non è detto che ciò avvenga, motivo per cui è importante che ci siano le dovute conferme anche in base alla propria strategia.
Potremmo anche trovarci dinanzi ad una spinta rialzista fino a 1.17000 che potrebbe portare successivamente ad una possibile vendita.
Queste sono solo ipotesi e non si tratta di alcun consiglio finanziario. Inoltre ricordiamo che tradare CFD può comportare la perdita di denaro.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.
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Il dollaro rimbalza, mercati in tensioneIMPROVVISAMENTE IL DOLLARO
Il rally che aveva spinto i titoli azionari vicino ai massimi storici sembra essersi arrestato. I rendimenti obbligazionari sono saliti, complice l’attenuazione del sentiment verso i possibili tagli della Fed, in attesa dei dati chiave del PCE.
Ieri Wall Street ha chiuso in rosso, tornando a essere scambiata in modo contrastato. Permane la disconnessione tra i diversi settori, mentre i mercati sembrano aver già prezzato l'entità dei tagli dei tassi e l’impatto dei dazi sui produttori di beni.
Il Dow Jones ha perso lo 0,77% a 45.282,47 punti, il Nasdaq lo 0,22% a 21.449,29 punti e l’S&P 500 lo 0,43% a 6.439,32 punti.
Venerdì, il presidente della Fed Powell ha osservato che un indebolimento del mercato del lavoro potrebbe giustificare un taglio dei tassi nella riunione di settembre, se i dati sull'occupazione e sui prezzi non riserveranno sorprese.
Tuttavia, i timori di un'inflazione elevata espressi da altri membri del FOMC hanno frenato un rally più deciso.
Nvidia è salita dell'1,5% in vista della pubblicazione degli utili di mercoledì, mentre i timori di valutazioni esorbitanti nel settore tech hanno mantenuto alta la tensione tra i titoli a grande capitalizzazione.
Intel è balzata dell'1% dopo che il governo statunitense ha acquisito una quota del 10% per 8,9 miliardi di dollari.
Keurig Dr Pepper è invece crollata dell'8% dopo l’acquisizione della società olandese JDE Peet's per 18 miliardi di dollari.
VALUTE
Il dollaro torna prepotentemente in auge, con un forte recupero contro le principali valute concorrenti, in particolare euro e sterlina.
Le ragioni sembrano legate alla presenza di importanti posizioni short ormai consolidate, mentre il mercato ha già assorbito le notizie positive relative al possibile taglio dei tassi da parte della Fed a settembre.
L’Eur/Usd è tornato ieri sera in area 1,1600, per poi risalire nella notte a 1,1660 e consolidare a 1,1630.
L’Usd/Jpy si muove nel range consolidato tra 147,00 e 148,00, con un recupero di quasi 100 pips dai minimi di 146,985.
Il Cable è sceso di circa 100 pips fino a 1,3440. Le valute oceaniche sono stabili o in leggera discesa, ma tendenzialmente deboli contro il dollaro.
Correzioni in corso anche su diversi cambi risk-on/risk-off, come Nzd/Chf, Eur/Nzd ed Eur/Aud.
IFO IN RECUPERO
L’indice tedesco Ifo Business Climate è salito ad agosto a 89, da 88,6 di luglio, il livello più alto da maggio 2024 e superiore alle previsioni.
Le aspettative delle aziende per i prossimi mesi sono migliorate (91,6 contro 90,7), mentre le valutazioni sulla situazione attuale sono leggermente diminuite (86,4 contro 86,5), segnalando una ripresa economica ancora debole.
Nel manifatturiero, il sentiment è sceso marginalmente (-12,2 contro -11,9), con preoccupazioni per le condizioni attuali e la bassa crescita degli ordini.
Il settore dei servizi ha registrato un lieve calo, nonostante condizioni attuali migliori (2,6 contro 2,8), a causa di aspettative più caute. Gli studi di architettura e ingegneria, però, si sono mostrati più ottimisti.
Il sentiment commerciale si è indebolito (-21,4 contro -20,3) per via di performance più deboli, anche se le aspettative future sono leggermente meno pessimistiche.
L’edilizia ha registrato un lieve calo dopo mesi di stabilità (-15,3 contro -14,3), con minore soddisfazione attuale ma prospettive migliori per i mesi a venire.
INDICE FED DI CHICAGO
L’indice CFNAI della Fed di Chicago è sceso a -0,19 a luglio, rispetto al -0,18 rivisto di giugno, segnalando che l’attività economica statunitense è rimasta sotto il trend storico per il quarto mese consecutivo.
Solo una delle quattro categorie generali ha registrato un peggioramento rispetto a giugno, ma tre hanno comunque contribuito negativamente all’indice.
Gli indicatori sulla produzione hanno invertito la tendenza rispetto al +0,01 di giugno. Quelli sull’occupazione hanno contribuito con -0,06, leggermente meglio rispetto al -0,08 precedente.
Le categorie relative a vendite, ordini e scorte hanno contribuito con -0,02, in miglioramento rispetto al -0,10. I consumi personali e le abitazioni hanno fornito un contributo neutrale, rispetto al -0,01 di giugno.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono saliti di oltre l’1,5% a 64,7 dollari al barile lunedì, il massimo da quasi tre settimane, prolungando un rally di quattro giorni.
I prezzi sono sostenuti dai rischi geopolitici e dalle aspettative di politica monetaria. I timori di interruzioni dell’approvvigionamento russo sono aumentati dopo nuovi attacchi ucraini alle infrastrutture energetiche, tra cui incendi al terminal di Ust’-Luga e alla raffineria di Novoshakhtinsk.
L’incertezza sui colloqui di pace, le minacce di nuove sanzioni da parte di Trump e dazi più elevati sulle importazioni indiane hanno alimentato le preoccupazioni sull’offerta.
Powell ha segnalato possibili tagli dei tassi già a settembre, rafforzando il sentiment che una crescita più forte negli USA possa aumentare la domanda di petrolio.
Tuttavia, i venti contrari economici restano un freno, con operatori cauti sul fatto che una crescita debole possa limitare i consumi a lungo termine.
Dal lato dell’offerta, il piano dell’OPEC+ di ripristinare parte della produzione ha riacceso i timori di eccesso, mantenendo i future circa il 9% sotto i livelli di gennaio.
GIAPPONE: RENDIMENTI IN SALITA
Il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni è salito martedì oltre l’1,62%, il livello più alto dal 2008. Gli investitori aumentano le scommesse su ulteriori rialzi dei tassi da parte della BoJ.
A Jackson Hole, il governatore Kazuo Ueda ha affermato che si prevede un ulteriore aumento dei salari in Giappone, a fronte di un mercato del lavoro in contrazione. Questo rafforza la fiducia che le condizioni per un rialzo dei tassi si stiano concretizzando.
La BoJ ha sospeso il ciclo di rialzi negli ultimi mesi, preoccupata per l’impatto dei dazi statunitensi sull’economia giapponese, fortemente dipendente dalle esportazioni.
Nella riunione di luglio, la banca centrale ha lasciato i tassi invariati, ma ha alzato le previsioni di inflazione e fornito prospettive economiche più ottimistiche.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
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Powell apre al taglio dei tassi: rally sui mercatiFED E JP: LA DIREZIONE È TRACCIATA
La Fed ha mantenuto i tassi stabili al 4,25%-4,50% per la quinta riunione consecutiva, come previsto. Tuttavia, non c’è stata unanimità: due governatori si sono dichiarati favorevoli a un taglio del costo del denaro, segnando il primo doppio dissenso di questo tipo dal 1993.
I membri del board hanno osservato che, sebbene le fluttuazioni delle esportazioni nette continuino a influenzare i dati, gli indicatori recenti mostrano una moderazione dell'attività economica nel primo semestre. Questo contrasta con le precedenti valutazioni, secondo cui la crescita procedeva "a un ritmo solido".
La Fed ha inoltre affermato che il tasso di disoccupazione rimane basso, mentre l'inflazione resta elevata. Permane incertezza sulle prospettive economiche. La banca centrale ha ribadito che eventuali aggiustamenti dei tassi dipenderanno dai dati in arrivo, dall’evoluzione delle prospettive e dall’equilibrio dei rischi.
L’approccio resta attendista, in un contesto di crescenti preoccupazioni per gli effetti della guerra commerciale sull’obiettivo di inflazione del 2%.
JEROME POWELL
Al simposio di Jackson Hole del 2025, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha affrontato gli effetti dei dazi imposti dal presidente Trump sull’economia statunitense.
Ha osservato che le tariffe stanno già spingendo verso l’alto i prezzi al consumo e si aspetta che l’impatto continui nei prossimi mesi. Tuttavia, è probabile che si tratti di un aumento una tantum, piuttosto che di un problema di inflazione duratura, il che potrebbe spingere la banca centrale a tagliare i tassi.
La crescita più debole dell’occupazione e il quadro occupazionale fragile rendono meno probabile che i dazi inneschino pressioni persistenti sui prezzi. Questo suggerisce che l’attuale posizione restrittiva della Fed potrebbe lasciare spazio a riduzioni del costo del denaro, se i rischi al ribasso dovessero aumentare.
Powell ha infine sottolineato la necessità di flessibilità nell’approccio della Fed, in un contesto economico in continua evoluzione, con pressioni globali e tensioni politiche che rendono incerta la crescita. Nel complesso, il suo messaggio ha bilanciato le preoccupazioni per l’inflazione con un mercato del lavoro debole, mostrando agli operatori un atteggiamento più accomodante rispetto al recente passato.
BORSE USA IN RIALZO
Wall Street è salita venerdì dopo che Powell ha segnalato la possibilità di un taglio dei tassi a settembre durante il suo discorso a Jackson Hole, innescando il più forte rally cross-asset da aprile.
L'S&P 500 e il Nasdaq sono saliti rispettivamente dell'1,5% e dell'1,9%, mentre il Dow Jones è balzato di 846 punti, raggiungendo un massimo intraday record.
Powell ha osservato che il mutevole equilibrio dei rischi nell'economia "potrebbe giustificare un adeguamento della nostra posizione politica", pur avvertendo che le pressioni inflazionistiche permangono.
Gli operatori hanno rapidamente aumentato le scommesse su un taglio dei tassi di 25 punti base a settembre, portandole a circa il 91%.
Il settore tecnologico è in crescita: Tesla ha guadagnato il 6,2%, mentre Meta, Alphabet e Amazon sono salite di oltre il 2% ciascuna. Nvidia ha registrato un +1,7%, e Intel è salita del 5,5% dopo indiscrezioni su un possibile acquisto del 10% da parte dell’amministrazione Trump.
Il rally ha permesso ai mercati di recuperare dalla precedente debolezza dei titoli tecnologici a grande capitalizzazione, lasciando il Dow e l'S&P 500 con guadagni settimanali e riducendo le perdite del Nasdaq.
VALUTE
Il dollaro è crollato dopo l’intervento di Powell. L’Eur/Usd è salito da 1,1580 a 1,1740, chiudendo vicino ai massimi, con un guadagno di circa l’1% in poco più di 4 ore.
La valuta statunitense ha perso terreno a causa delle aumentate aspettative di taglio dei tassi, che ridurrebbero la forbice rispetto alle valute concorrenti. Anche l’Usd/Jpy è sceso di circa 240 pips, da 148,77 a 146,57.
I cross dell’euro sono in ripresa, anche se vicini a livelli chiave che potrebbero ostacolare la continuazione del movimento e causare possibili correzioni. Pensiamo, ad esempio, a Eur/Jpy o Eur/Nzd.
La sensazione è che la moneta unica, alla luce dei dati tedeschi su un PIL inferiore al consensus, possa presto trovare resistenze tra 1,2000 e 1,2500. Per ora, però, questi livelli sembrano ancora lontani.
Stessa sorte per il Cable e per le valute oceaniche, che tentano una faticosa risalita contro il dollaro. Tuttavia, per una ripresa strutturale delle oceaniche sarà necessaria una ripartenza dell’economia cinese.
RENDIMENTI TREASURIES
Il rendimento del Treasury a 10 anni è sceso al 4,26% venerdì, quasi 10 punti base sotto i massimi di sessione, dopo che Powell ha segnalato un probabile taglio dei tassi nella prossima riunione.
I mercati credono fermamente in un allentamento della politica monetaria nel quarto trimestre. I future sui tassi indicano un consenso per due tagli totali entro l’anno, mentre il 40% del mercato è posizionato per tre tagli.
L’irripidimento della curva dei rendimenti riflette una parziale attenzione all’inflazione e una discrepanza tra tassi a breve e lungo termine, aggravata da un indice PPI elevato e segnali di accelerazione dei prezzi negli indici ISM e S&P PMI.
SETTIMANA ENTRANTE
Le prospettive sui tassi globali resteranno al centro dell’attenzione dei mercati nella settimana che inizia domani.
Analisti e operatori attendono di valutare la sostenibilità dei segnali accomodanti della Fed emersi dal simposio di Jackson Hole.
Negli Stati Uniti, l’attenzione sarà rivolta a reddito personale, spesa, indici dei prezzi PCE e stime aggiornate sul PIL del secondo trimestre. Altri dati chiave includono ordini di beni durevoli, prezzi e vendite delle case, fiducia dei consumatori e indici di attività della Fed.
Gli utili di Nvidia offriranno nuove prospettive sul sentiment globale sull’intelligenza artificiale, dopo la recente sottoperformance del settore chip.
Sono attesi anche dati sul PIL da Canada e India. La Cina pubblicherà il suo PMI ufficiale, mentre il Giappone diffonderà i dati di fine mese.
In Europa, i resoconti delle riunioni della BCE potrebbero fornire indizi su ulteriori tagli, insieme ai dati sull’inflazione nelle principali economie dell’Eurozona.
Saverio Berlinzani
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EURUSD: Powell Spinge il Cambio già in trend rialzistaSe queste mie analisi ti sono utili ti prego di mettere un LIKE/BOOST all'articolo e seguire questo profilo.
Questo mi permetterà di continuare a fare questo lavoro gratuito.
Il simposio di Jackson Hole di quest'anno ha fornito quello che potrebbe essere il catalizzatore decisivo per la prossima mossa direzionale di EURUSD. Il discorso del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, è stato interpretato dal mercato in chiave decisamente accomodante (dovish).
Powell ha aperto la porta a un possibile taglio dei tassi di interesse già a settembre, citando esplicitamente i crescenti "rischi al ribasso per l'occupazione" e riconoscendo che gli effetti dei dazi sui prezzi al consumo sono ormai una realtà.
Queste parole hanno avuto un impatto immediato, indebolendo il dollaro USA su tutta la linea.
I mercati ora prezzano con una probabilità vicina al 90% un taglio dei tassi a settembre, un aumento significativo rispetto ai giorni precedenti il discorso.
Una politica monetaria più morbida da parte della Fed, mentre la Banca Centrale Europea (BCE) mantiene per ora un atteggiamento più attendista, crea una divergenza che favorisce strutturalmente l'Euro rispetto al Dollaro.
Questa svolta fondamentale si innesta su un quadro tecnico già costruttivo. Il trend di EURUSD da inizio anno è chiaramente rialzista e, dopo un fisiologico momento di stasi e consolidamento durato qualche settimana, sembra ora pronto a ripartire.
L'elemento chiave da un punto di vista della price action si è verificato lo scorso venerdì sul time frame giornaliero.
Il prezzo ha messo a segno una chiara falsa rottura del supporto tecnico a 1,1600 formando un mio trigger operativo DMHC.
La violenta reazione dei compratori su questo supporto, amplificata dalle parole di Powell, ha creato i presupposti per una nuova gamba rialzista.
I prossimi obiettivi di questo movimento sono ben definiti:
• Primo Target: 1,1890 - Un'area di resistenza intermedia che rappresenta il primo vero test per i rialzisti.
• Obiettivo Successivo: Area 1,2190 - Target più ambizioso che proietterebbe il cambio sui massimi di periodo.
Alla luce di questa confluenza di segnali fondamentali e tecnici, la mia view è decisamente rialzista. Nei prossimi giorni cercherò attivamente delle opportunità di acquisto su EURUSD.
Per ottimizzare il punto di ingresso e il rapporto rischio/rendimento, monitorerò con attenzione le dinamiche di prezzo su time frame a 4 ore.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week-end e un buon TRADING SIMPLE!!!
EUR/USD di fronte a una pressione di correzione?Ciao a tutti 👋
Dopo il rimbalzo dall’area 1,1400 a inizio agosto, EUR/USD si muove all’interno di un canale rialzista ma compaiono diversi segnali di indebolimento e fase laterale.
🔎 Analisi tecnica (1H)
La resistenza a 1,1760 è stata più volte respinta, il prezzo non riesce a superarla. L’RSI è sceso sotto la zona neutrale (38), indicando un indebolimento della forza d’acquisto e un vantaggio per i venditori. Il prezzo sta testando il bordo inferiore del canale rialzista e la nuvola Ichimoku si assottiglia → alto rischio di rottura del supporto.
🌍 Fattori di mercato
Il DXY è tornato a rafforzarsi grazie alla stabilità dei rendimenti dei Treasury USA → USD più forte. Il mercato attende i verbali del FOMC e i discorsi dei funzionari Fed, che potrebbero aumentare la volatilità. La prudenza in vista della decisione sui tassi d’interesse di settembre rende difficile per l’euro mantenere il trend rialzista.
👉 Secondo voi, l’EUR/USD sta semplicemente vivendo un “pullback sano” all’interno del canale rialzista, o si sta preparando a una forte discesa?
EUR/USD 1H – Short dal Canale Discendente: Entrata TP 1.1539📉 Analisi EUR/USD 1H
Trend: Il grafico mostra un chiaro trend ribassista all’interno di un canale discendente (linee di supporto e di rifiuto). Il prezzo continua a rispettare questa struttura al ribasso.
Zona di Resistenza: È evidenziata una forte area di offerta/resistenza tra 1.16148 – 1.16307 (zona rosa). Probabile difesa dei venditori in quest’area.
Indicatori:
Il prezzo si trova sotto la EMA 70 e la EMA 200, confermando la pressione ribassista.
L’incrocio delle EMA indica ulteriore debolezza del mercato.
Price Action: Si nota un piccolo ritracciamento (cerchio giallo) dopo il tocco della parte inferiore del canale, segnale di possibile correzione a breve prima di un nuovo impulso ribassista.
Strategia:
📍 Entrata: Valutare posizioni short in prossimità della zona di resistenza (1.16148 – 1.16307).
⛔ Stop Loss: Sopra 1.16456 (massimo precedente / resistenza EMA).
🎯 Target: Primo obiettivo 1.15392, in linea con il supporto del canale e area di domanda segnalata.
✅ Sintesi:
EUR/USD rimane ribassista finché il prezzo resta sotto le EMA e all’interno del canale discendente. Attesa una reazione dalla zona di resistenza e prosecuzione verso 1.15392.
EURODOLLARO: AGGIORNAMENTO!!! DISCLAIMER !!!
Nota bene:
Queste sono semplici bozze personali, da considerarsi come tali. La lettura va effettuata con un’ottica di breve termine. In altre parole, la prima fase del percorso disegnato rappresenta l’ipotesi principale. La parte restante del percorso (quella più lontana nel tempo) è strettamente legata all’evoluzione della prima fase. Di conseguenza, se quest’ultima non si realizza, l’intera idea deve essere considerata nulla.
Non vi è alcuna sollecitazione all’investimento; quanto riportato va inteso unicamente come il punto di vista di un utente della piattaforma. L’onere di approfondire ricade sul lettore, attraverso le proprie conoscenze ed esperienze.
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EUR/USD (1 ora) – Canale ascendente: zona di supporto e potenziaAnalisi del grafico e interpretazione tecnica
Struttura del canale ascendente
Il grafico mostra chiaramente un canale ascendente, nel quale l’EUR/USD si muove tra massimi e minimi progressivamente crescenti, delimitati da linee di tendenza parallele. La linea inferiore (supporto) collega i minimi crescenti, mentre la linea superiore (resistenza) unisce i massimi crescenti
Babypips.com
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Zona chiave di supporto e possibile rimbalzo
Il prezzo si trova attualmente vicino alla linea di supporto ascendente, evidenziata dalla zona grigia e cerchiata nel grafico. Questa zona bassa funge da supporto dinamico cruciale, potenziale punto di reazione rialzista
Babypips.com
FP Markets
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Indicatori di momentum a breve termine
Finché il canale rimane intatto, il bias tecnico a breve termine è ancora rialzista. Tuttavia, si potrebbero evidenziare divergenze ribassiste nel RSI (Relative Strength Index) se i nuovi massimi di prezzo non trovano conferma in massimi equivalenti sul RSI
FxExplained
FP Markets
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Scenario potenzialmente rialzista
Se il supporto regge, il prezzo potrebbe rimbalzare verso la zona media del canale e, se prosegue, avvicinarsi alla resistenza superiore. I potenziali target menzionati si trovano tra 1,1720 e 1,1750, con possibilità di estensione verso la parte alta del canale.
Scenario alternativo – rischio di rottura
Se il prezzo dovesse rompere al di sotto della linea di supporto (circa 1,1690), la struttura rialzista potrebbe venir invalidata. In tal caso, l’EUR/USD potrebbe correggere verso livelli di supporto inferiori, come 1,1650 o anche sotto.
Tabella riepilogativa
Scenario Evoluzione probabile del prezzo
Rimbalzo dal supporto Salita verso la zona media del canale (~1,172) o verso il limite superiore (~1,185)
Rottura al di sotto del supporto Discesa verso livelli di supporto più bassi (es. ~1,1650)
Conclusione e spunti strategici
Il prezzo è in una zona di supporto critica, all’interno di un canale ascendente ben definito.
Scenario rialzista preferito: rimbalzo dalla parte inferiore del canale con prosecuzione verso l’alto.
Rischio ribassista: rottura del supporto che comprometterebbe la struttura tecnica rialzista.
Importante monitorare segnali di Price Action (es. pattern di inversione a candele), l’andamento del RSI e le reazioni del prezzo nelle zone chiave.